Scarica Traduzione De bello Gallico VI, 14 e più Traduzioni in PDF di Latino solo su Docsity! De bello Gallico VI, 14 I druidi Traduzione I druidi non partecipano alla guerra, né pagano le tasse come gli altri. Hanno l’esenzione dal servizio militare e da ogni altro incarico. Attirati dai numerosi vantaggi, molti vanno a imparare di propria volontà e [molti] sono mandati dai genitori e dai parenti. Si dice che lì imparino un gran numero di versi. Pertanto, alcuni prolungano lo studio per vent’anni. Non ritengono che sia lecito affidarlo alla scrittura, mentre di solito negli altri affari, per interessi pubblici e privati, usano l’alfabeto greco. Mi sembra che abbiano istituito ciò per due motivi: non vogliono divulgare il sapere tra il popolo, né che coloro che studiano curino meno la memoria confidando negli scritti. Accade quasi a tutti che, con l’aiuto della scrittura, trascurano la mente e la memoria nell’imparare. In primo luogo insegnano che le anime non muoiano, ma che le anime dopo la morte passano da un corpo all'altro e ritengono soprattutto che, da questo, una volta trascurata la paura della morte, si venga elevati verso la virtù. Trattano e insegnano ai giovani molto di più riguardo alle stelle e il loro moto, al mondo e alla grandezza della Terra, sulla natura, sulla forza e sulla potenza degli dei immortali. Analisi Druides: soggetto di consuerunt, nominativo, plurale, maschile A bello: complemento di moto da luogo figurato (guarda trad. letterale) Abesse: infin. pres intransitivo anomalo (essere estranei, tenersi lontano) Consuerunt: indic perf. logico (si usa quando fatti accaduti nel passato hanno effetto sul presente.) con valore di presente, intransitivo, 3^ coniug, “essere solito”, “avere l'abitudine” (qui “sono soliti tenersi lontani dalle guerre”) Una: avverbio (lett. “insieme”) Cum reliquis: complemento di compagnia (cum + ablativo, in questo caso maschile plurale), “con gli altri” Pendunt: indicativo presente transitivo 3^ coniug, 3^ pers. plur, “pagare” Militiae: sost. femm. 1^ decl, gen sing, “servizio militare”, compl di specificazione Vacationem/Immunitatem: sost. fem. 3^ declinazione, acc. sing. complemento oggetto, “esenzione”. Vacationem era un termine tecnico del linguaggio giuridico che indicava l’esenzione dal servizio militare, mentre immunitas indicava l’esenzione dai munera, cioè gli incarichi che il cittadino doveva allo Stato. Omnium: aggettivo indefinito, 3^ declinazione, genitivo plurale (lett. “di tutti”) Rerum: sostantivo femminile, 5^ declinazione, genitivo plurale (lett. “degli oneri”) Omnium rerum: complemento di specificazione Tantis praemiis: ablativo di causa efficiente (nomin. neutro praemium, 2^ declinazione. Tantis: agg di 1^ classe) Excitati: part. perfetto, 1^ coniug, ablativo maschile plurale, “Attirati” Sua sponte: ablativi femminili singolari, complemento di causa interna Multi: soggetto di conveniunt, pronome indefinito, nomin plur, 2^ declinazione In disciplinam conveniunt: modo di dire traducibile con “vanno ad imparare”. Conveniunt: indicativo presente, 4^ coniugazione, 3^ persona plurale A parentibus propinquisque: complemento d’agente (a/ab + abl.) Parentibus: parens, 3^ declinazione, ablativo, maschile, plurale Propinquis: sost. maschile, 2^ declinazione, ablativo plurale Mittuntur: passivo di mitto, 3^ coniug, “essere mandati” Magnum numerum: sostantivo + attributo, soggetto dell’infinitiva (di ediscere) Versuum: sostantivo, genitivo plurale maschile, complemento di specificazione Ediscere: infinito presente di edisco, 3^ coniug, verbo dell’infinitiva Dicuntur: verbo dicere al passivo, che viene sempre usato in modo impersonale, “Lett: dicono”. Regge l’infinitiva di ediscere. Annos vicenos: complemento di tempo continuato (acc. semplice o per + acc.), Nonnulli: pronome indefinito, nominativo maschile plurale, “alcuni” In disciplina permanent: modo di dire “prolungare gli studi. lett: rimanere nello studio”. In disciplina: in + ablativo, compl. di stato in luogo figurato. Permanent: presente indicativo di permaneo, 3^ pers. plur , 3^ coniug. Existimant: indicativo presente, 3^ plurale, 1^ coniug, “ritenere” Fas esse: infinitiva dipendente da existimant. Fas: sostantivo neutro invariabile, “lecito”, soggetto dell’infinitiva Ea: pronome personale, ablativo, femminile, singolare che si riferisce a disciplina Litteris: sostantivo femminile plurale dativo, 1^ declinazione Mandare: mando, infinito presente, “affidare” Cum...utantur: proposizione narrativa con valore temporale (esprime contemporaneità quindi la traduco in forza esplicita con mentre) In reliquis rebus: compl. di stato in luogo. Reliquis: reliquum, sost. neutro, 2^decl. Rebus: ablativo plurale di res, in questo caso “affari, questioni” Fere: avverbio non declinabile, “di solito” Graecis litteris: compl. di mezzo (ablativo semplice) Utantur: congiuntivo deponente (= forma attiva, significato passivo), 3^ plurale 3^ coniug, “usare, adoperare” Publicis privatisque rationibus: complemento di causa in abl. semplice, “per interessi pubblici e privati” Id: pronome dimostrativo neutro, accusativo singolare, “Ciò”. Si riferisce alla decisione di non scrivere i propri studi al contrario degli altri affari Mihi: dativo di ego. Cesare non usa spesso il pronome in prima persona perché raramente esprime il proprio punto di vista.