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Dispensa di Economia e gestione della banca, Dispense di Economia e gestione della banca

Dispensa di EGB realizzata con appunti presi a lezione, contenuti delle slides, sia per la prova intermedia sia per la prova di completamento, corso della prof.ssa Mariarosa Borroni (Service Management). Presente anche una breve sintesi del libro di testo "le operazioni bancarie", oggetto della prova intermedia per quanto concerne la parte di esercitazione a cura della prof.ssa Ilaria Tagliabue.

Tipologia: Dispense

2021/2022

In vendita dal 06/09/2022

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Scarica Dispensa di Economia e gestione della banca e più Dispense in PDF di Economia e gestione della banca solo su Docsity! Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 1 PROVA INTERMEDIA MODULO 1: Struttura ed evoluzione del sistema finanziario Sistema finanziario: struttura, circuiti e saldi finanziari La banca è uno degli operatori che si trovano all’interno di un sistema finanziario. Prima di andare a comprendere le caratteristiche strutturali della banca, dobbiamo capire in quale contesto lavora e in cui si trova a operare. Dal punto di vista strutturale: il sistema finanziario è costituito dal complesso integrato e dinamico di (1) contratti (strumenti finanziari), (2) intermediari e (3) mercati finanziari, (4) autorità di regolamentazione e vigilanza e banche centrali, esistenti in un dato luogo in un dato momento. Spesso e volentieri le funzioni di regolamentazione e vigilanza sono svolte dallo stesso soggetto. La dinamicità che ha sempre caratterizzato il sistema finanziario è diventata ancora più evidente e rapida con lo sviluppo della tecnologia. Proprio lo sviluppo massiccio della tecnologia sta dando problemi di non poco conto ai sistemi finanziari, per via della difficile definizione dei confini del sistema. Cosa fa parte del sistema finanziario e cosa no? Cosa è soggetto a regolamentazione e a controllo e cosa no? Dal punto di vista funzionale: è un’infrastruttura cruciale per il funzionamento delle moderne economie in quanto svolge importanti funzioni, quali:  realizza il trasferimento di risorse dal risparmio agli investimenti (funzione creditizia o di allocazione del risparmio). Trasferimento di denaro da soggetti che hanno denaro di cui non hanno bisogno (risparmiatori) a soggetti che ne hanno bisogno (investitori);  assicura l’efficiente funzionamento del sistema dei pagamenti (funzione monetaria);  trasmette al sistema economico gli impulsi della politica monetaria (funzione di trasmissione della politica monetaria). Il sistema finanziario dovrebbe avere anche una funzione educativa. Il 31 ottobre è la giornata mondiale del risparmio, che tempo fa veniva “festeggiata” nelle scuole per portare in dono ai bambini un salvadanaio che si sarebbe poi tramutato in un deposito al risparmio. Le funzioni dei sistemi finanziari secondo Merton  fornire sistemi di compensazione e regolamento dei pagamenti;  creare meccanismi che consentano la raccolta di risorse presso il pubblico e realizzare pooling per finanziare investimenti;  effettuare trasferimenti intersettoriali (nel tempo e nello spazio) di risorse economiche e finanziarie;  ridurre le variabili finanziarie di rischio attraverso l’offerta di strumenti di copertura, diversificazione e assicurazione;  diffondere informazioni sui prezzi dei prodotti finanziari; Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 2  ridurre i problemi di incentivo e i costi di agenzia derivanti dalla presenza di asimmetrie informative tra i partecipanti al mercato finanziario Tutte le operazioni hanno come elemento caratterizzante il rischio. Alcune attività vengono dette convenzionalmente risk free, ma dal punto di vista tecnico-strutturale-intrinseco, nessuna attività finanziaria può essere considerata priva di rischio. Il sistema finanziario opera secondo dei circuiti. In senso stretto sono di due tipi: quelli diretti e quelli indiretti. Che differenza c’è fra quelli indiretti e quelli diretti intermediati? Nei secondi ci sono gli intermediari ma con un ruolo neutro; nei primi gli intermediari giocano un ruolo fondamentale e la loro assenza impedisce di fatto lo svolgimento dell’attività finanziaria. Per convenzione le famiglie sono tipicamente un settore in surplus; imprese e PA un settore in deficit, sempre per convenzione. Non è però detto che tutti i Paesi presentino una struttura uguale a quella del nostro Paese, perché ci sono molti Paesi in cui la stessa P. Amm. è in surplus o in cui le famiglie sono in deficit. È più una regola da manuale che non un’applicazione pratica. Lo schema non è quindi da prendere come assoluto. I settori in surplus sono quelli che producono risparmio, quelli in deficit sono quelli che assorbono risparmio. Ci sono poi soggetti, intermediari e mercati, che agevolano lo scambio di queste risorse finanziarie; senza di essi, ci sarebbe un risparmio improduttivo. L’allocazione del risparmio Il sistema finanziario si colloca fra prenditori e prestatori finali di fondi sviluppando circuiti di collegamento. Una prima differenza si pone fra il collegamento diretto, via mercato (+ intermediari/asset broker mediatore), e quello indiretto, via intermediari (asset transformer). Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 5  capacità di auto-finanziamento e di investimento delle imprese non hanno bisogno di accedere al risparmio altrui. Nel 2011 aumenta nuovamente l’autofinanziamento, e anche discesa significativa degli investimenti, perché c’è la crisi del debito sovrano. Questa situazione va avanti fino al 2020, in cui c’è molto autofinanziamento ma molti pochi investimenti.  gestione del deficit delle amministrazioni pubbliche e investimenti pubblici  interscambio con l’estero La dissociazione fra risparmi e investimenti Vi è l’esistenza di unità istituzionali e settori con saldi finanziari con segni tipicamente contrapposti esigenze di trasferimento delle risorse monetarie dalle unità in surplus alle unità in deficit. Dissociazione modelli di sviluppo economico seguiti 1. Dinamica 2. Entità Dimensione e distribuzione dei saldi finanziari dei settori sono, infatti, riconducibili a scelte di welfare state, di politiche di distribuzione dei redditi, di natura fiscale es: se i cittadini pagano le imposte, devono ricevere assistenza sociale e sanitaria, a prescindere dal saldo finanziario. Tanto più ampi risultano i saldi finanziari dei diversi settori istituzionali, maggiore è il fabbisogno di disporre di “dispositivi di trasferimento” che sono individuabili nei contratti finanziari (strumenti finanziari). Perché gli intermediari? Con SFinterm=0 vi è comunque bisogno di effettuare trasferimenti di risorse finanziarie inter-settoriali e infra-settoriali. Quali attività per gli intermediari?  funzione monetaria (gestione del sistema dei pagamenti)  funzione di gestione dei rischi (copertura/trasferimento rischi; ad esempio, compagnie assicurative)  emissione di PF in contropartita di nuove AF per ogni settore o unità settoriali  ricomposizione dei portafogli di attivo e passivo Attività e passività dei settori istituzionali Dipendono da:  Scelte di investimento e finanziamento dei diversi settori nel tempo (es: maggiore tendenza a rimanere liquidi, spesso nei momenti di crisi si ha una maggiore propensione a mantenere attività e passività finanziarie liquide approvvigionamento beni di prima necessità, serve disponibilità di denaro contante e succedanei del denaro contante) Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 6  Modello di sistema economico scelto e scelte politiche dal punto di vista della politica economica.  Fattori demografici, il flusso degli strumenti finanziari può modificarsi.  Modelli di sviluppo economico perseguiti (welfare state)  Educazione finanziaria  Trasformazioni strutturali del sistema finanziario, dimensione dei mercati finanziari e ruolo degli investitori istituzionali (circuiti diretti intermediati) Nel caso degli USA parliamo prevalentemente di un orientamento dei sistemi finanziari: sistema market-oriented, prevalenza di sistemi di mercato rispetto a sistemi bilaterali. Nell’UE prevalenza di sistemi bank-oriented, OF svolte principalmente da intermediari finanziari (in Italia dalle banche). Tre concetti di ricchezza 1. Ricchezza finanziaria netta: attività finanziarie (AF) – passività finanziarie (PF) 2. Ricchezza totale lorda: attività finanziarie + attività reali (come se fosse totale attivo dello SP) 3. Ricchezza totale netta: ricchezza totale lorda – passività finanziarie= patrimonio netto. Perché non prendiamo in considerazione la ricchezza totale quando facciamo analisi finanziarie? Le attività finanziarie sono denominate in moneta e su gran parte di esse esiste un mercato che dà un valore e quel valore rimane (es: banconota da 20 euro, sempre lo stesso valore nominale). Invece per le attività reali vale un altro discorso: valutare correttamente in maniera oggettiva un’attività reale è molto difficile. Noi stimiamo il valore delle attività reali e stimando il valore delle attività reali implicitamente stimiamo il valore della ricchezza lorda. La fascia di oscillazione può essere molto ampia (anche del 20%). Esiste anche un valore soggettivo attribuito a un bene reale (es: auto). Il vero problema della nostra classe politica è la scarsa lungimiranza. È stata molto più profonda la caduta verticale dei valori finanziari del 2020 rispetto a quello che si ha avuto nel 2008, perché lo shock generato da una pandemia è andato oltre il panico e ha generato conseguenze più disastrose. Crisi finanziaria VS crisi pandemica: le autorità monetarie hanno imparato la lezione della crisi finanziaria e hanno reagito più prontamente rispetto a come avevano fatto nel 2008. Gli USA hanno avuto una risalita più rapida e le loro autorità si sono mosse subito con una serie di interventi dell’economia. Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 7 La struttura del sistema finanziario  Famiglie, imprese, settore pubblico nazionale ed estero soggetti  Intermediari creditizi, investitori istituzionali, mercati intermediari finanziari  Autorità di regolamentazione e vigilanza e BC. I contratti finanziari All’interno del sistema finanziario formale lo scambio di fondi avviene attraverso contratti finanziari, quali i depositi bancari, le obbligazioni, i titoli di Stato, i prestiti bancari, ecc. Tali strumenti contrattuali sono usualmente identificati come “attività finanziarie”, indicando i contratti finanziari detenuti dai soggetti cedenti risorse finanziarie (risparmio) Quando le chiamiamo attività finanziarie, ci occupiamo di quelle che stanno nell’attivo di un determinato soggetto. Ma un contratto comporta il trasferimento di risorse finanziarie da un soggetto finanziario ed è iscritto anche nel bilancio di un altro operatore attivo di uno e passivo di un altro. Le attività reale invece sono solo nell’attivo di un soggetto finanziario. L’attività finanziaria è un rapporto contrattuale nel quale le prestazioni delle controparti sono denominate in moneta e scadono in tempi diversi. Una attività finanziaria prevede un trasferimento di potere di acquisto attuale (t0) contro una o più prestazioni future (t1) di segno opposto. Inoltre le AF possono avere la natura di: contratti bilaterali (informazioni riservate); contratti di mercato (informazioni pubbliche). 2067-2068 è la data di scadenza del BTP più lontano. Non esiste attività finanziaria priva di rischio. Il fatto che trascorra del tempo fra la prestazione e la controprestazione, genera rischio. Elementi delle AF Il primo elemento è la natura (1). In una attività finanziaria le prestazioni delle due parti in causa sono rette da un contratto che può appartenere a tipologie diverse, con implicazioni Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 10  qualsiasi altro valore mobiliare normalmente negoziato che permette di acquisire o di vendere i valori mobiliari indicati sopra Per strumenti del mercato monetario si intendono categorie di strumenti normalmente negoziati nel mercato monetario, quali, ad esempio, i Buoni del Tesoro (BOT), i certificati di deposito e le carte commerciali (es. cambiali finanziarie, commercial papers). Per prodotti finanziari si intendono: gli strumenti finanziari e ogni altra forma di investimento di natura finanziaria (esempio le polizze assicurative con natura finanziaria). NON costituiscono prodotti finanziari i depositi bancari o postali, né strumenti finanziari. La qualificazione di prodotto finanziario impone il rispetto delle norme in materia informativa (es. offerta al pubblico di prodotti finanziari). I mezzi di pagamento non costituiscono strumenti finanziari. I mercati finanziari Rappresentano una parte essenziale dei circuiti diretti per la canalizzazione del risparmio dalle unità in surplus alle unità in deficit possono essere classificati secondo diversi criteri: 1. presenza di regolamentazione  mercati regolamentati: disciplinati da specifiche norme generali e di vigilanza (es. TUF), valide per tutti coloro che vi operano  mercati “over the counter”, assenza di disciplina comune e generalizzata. Ciascuna contrattazione può essere regolata e regolamentata da norme decise fra le due parti, diverse da contrattazione a contrattazione. 2. grado di “novità” degli strumenti finanziari  mercato primario. Mercato delle nuove emissioni di titoli, ha la funzione di esprimere un prezzo per i titoli di nuova emissione e di fornire fondi all’emittente, tipicamente una unità in deficit (Stato, imprese non finanziarie, ecc.). È il mercato che lega le decisioni di spesa e di investimento delle unità in deficit con le decisioni finanziarie delle unità in surplus. Esempi di mercati primari: aste dei titoli di stato, operazioni di collocamento di strumenti finanziari di emittenti privati  mercato secondario. Mercato in cui vengono scambiati titoli già emessi, assolve la funzione di esprimere nel continuo il prezzo, cioè la valutazione, dei singoli titoli emessi, e nello stesso tempo di consentire all’originale acquirente di liquidare il proprio investimento. Deve essere efficiente. Il mercato secondario non fornisce nuove risorse a unità in deficit, ma è fondamentale per: o assicurare la liquidità agli investitori e permettere la modifica del proprio portafoglio o consentire la valutazione nel continuo dei titoli emessi (e quindi per rendere possibile l’attività degli investitori istituzionali e privati). 3. Durata degli strumenti finanziari  mercati monetari, che consentono il trasferimento di disponibilità liquide dai fornitori di fondi agli utilizzatori, per brevi periodi di tempo, a costi/rischi Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 11 contenuti. Le transazioni di mercato monetario possono essere anche di taglio elevato e, data la loro breve scadenza, caratterizzate da rischi contenuti.  mercati finanziari o mercati dei capitali, consentono il trasferimento di fondi a medio-lungo termine fra le unità in surplus ed in deficit. Sono transazioni di mercato dei capitali quelle in azioni e in titoli di debito a medio-lungo termine. 4. apertura al pubblico. Si differenziano sulla base della soglia/dimensione minima di negoziazione. mercati wholesale: riservati a particolari categorie di operatori, sono contraddistinti da lotti minimi di negoziazione molto rilevanti (500mila – 5 milioni) - es. MTS - mercato secondario all’ingrosso dei titoli di Stato mercati retail: aperti al pubblico, e in particolare agli investitori finali (es. Borsa Valori). Condizioni di efficienza dei mercati Si parla di efficienza di un mercato quando assicura il contemporaneo verificarsi delle seguenti condizioni:  ampiezza, ampi volumi degli ordini e di titoli;  spessore, fitta distribuzione dei prezzi;  elasticità, reattività degli ordini per limitate variazioni di prezzo La progettazione/ modifica delle caratteristiche organizzative ed operative dei mercati è volta a migliorarne le condizioni di efficienza e di formazione dei prezzi (price discovery). Deve assicurare la migliore e maggiore price discovery, quindi possibilità di formare dei prezzi che siano rappresentativi dei titoli. Particolari figure di operatori sul mercato  i brokers: operano esclusivamente per conto terzi facilitando la ricerca delle controparti degli scambi e rendendo possibile l’incrocio tra domanda ed offerta. Possono offrire servizi informativi.  i dealers: operano per conto proprio ed assolvono la funzione di rendere liquido il mercato di particolari attività finanziarie, assicurando la continuità degli scambi. Essi detengono un proprio portafoglio di attività finanziarie che utilizzano per rispondere prontamente alle esigenze di negoziazione manifestate da altri operatori, esprimendo prezzi di acquisto (denaro - bid) e prezzi di vendita (lettera - ask). Bid ask spread (spread= differenza/margine): remunerazione del dealer. Differenza che dipende dalle caratteristiche specifiche tecniche del titolo, dal contesto di mercato, ecc.  i market makers: agiscono per conto proprio e sono impegnati a rendere pubbliche le condizioni di prezzo a cui sono disposti a negoziare, quotando i prezzi a cui intendono acquistare (prezzi denaro) e vendere (prezzi lettera) i lotti minimi delle attività finanziarie di cui si sono impegnati a “fare mercato” nei mercati regolamentati. Il dealer è libero di comprare e vendere, non è vincolato da alcuna Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 12 norma. Il market maker si impegna pubblicamente a comprare e vendere determinate quantità a determinati prezzi. È un impegno contrattuale. Giornalmente deve comunicare i titoli che intende acquistare, il prezzo, la quantità che intende vendere e il prezzo a cui è disposto a vendere. La presenza di market makers sul mercato è molto gradita, perché la liquidità del mercato aumenta in maniera significativa. Queste tre figure possono coesistere: il market maker può essere broker e dealer, il dealer solo broker ma non market maker, il broker solo broker. L’offerta di servizi e attività di investimento Attività svolte sui mercati dagli intermediari. Per "servizi e attività di investimento" si intendono le attività di seguito riportate quando hanno per oggetto strumenti finanziari: 1. esecuzione di ordini per conto dei clienti 2. ricezione e trasmissione di ordini 3. consulenza in materia di investimenti 4. gestione di sistemi multilaterali di negoziazione (piattaforme specializzate per specifici strumenti finanziari/operatori) 5. sottoscrizione e/o collocamento di strumenti finanziari emessi nei mercati primari  negoziazione per conto proprio di strumenti finanziari 6. gestione di portafogli Intermediari finanziari Soggetti autorizzati e vigilati dalle autorità di vigilanza: banche; intermediari creditizi non bancari; società veicolo per la cartolarizzazione (Special Purpose Vehicle SPV); SGR (Società di gestione del risparmio); SIM (Società di intermediazione mobiliare); compagnie di assicurazione; istituti di moneta elettronica e di pagamento (es: sisalpay). Nel nostro sistema finanziario, le banche sono la categoria di intermediazione finanziaria più importanti. Una lunga lista ma non esaustiva. È una tabella dinamica, si stanno diffondendo nuove forme di intermediazione. Es: crowdfunding. Fintech, qualunque utilizzo di strumenti digitali/tecnologici applicati in ambito finanziario. Es Paypal: servizio di pagamento in cui l’unica richiesta è la tecnologia. Bigtech: società principali che operano in ambito tecnologico. Es: Google/Alphabet; Netflix; Amazon; Apple… società che fanno un uso Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 15 Dal 2014 è entrata in vigore la cosiddetta unione bancaria europea, che si basa su tre pilastri, e gestita in grande misura dalla BCE. Funzioni VS struttura del sistema finanziario Secondo Merton (1995), la struttura del sistema finanziario è meno “stabile” delle sue funzioni. La struttura del sistema finanziario cambia sotto la spinta di:  fattori esogeni: es. la regolamentazione, l’innovazione tecnologica, la domanda, la globalizzazione, ecc.  fattori endogeni: es. la concorrenza, l’innovazione finanziaria, ecc. I mutamenti nella struttura del sistema finanziario incidono sulle condizioni di efficienza ed efficacia con cui vengono svolte le sue funzioni nel tempo. Il nesso fra struttura del sistema finanziario e sviluppo economico: sistemi finanziari più complessi si associano ad economie più sviluppate. Classificazione dei sistemi finanziari  Sistemi basati sugli intermediari (bank based), in particolare sulle banche (Italia e Germania)  Sistemi basati sui mercati (market based) (Regno Unito, Usa). Tale classificazione non è sempre netta: gli intermediari sono importanti anche nel Regno Unito (assicurazioni e fondi pensione privati) e negli USA (banche di investimento). Un’altra distinzione è fra:  sistemi basati su relazioni strette con la clientela (relationship based), fondati su informazioni private (prestiti bancari);  sistemi con un grado elevato di anonimità (arm’s lenght, a distanza di braccio), fondati su informazioni di natura pubblica (emissioni di strumenti finanziari). Punti di forza bank-based view Punti di debolezza bank-based view  Superiore capacità di acquisizione di informazioni (anche riservate) su aziende e manager favorisce l’allocazione più efficiente di risorse finanziarie  Le banche formano relazioni di lungo periodo con le aziende e ritengono le informazioni private senza diffonderle nei mercati.  Le banche - come coalizioni coordinate di investitori (i loro azionisti) - sono migliori rispetto ai mercati (canali non coordinati) a  Elevati costi di intermediazione  Rischio di formazione di accordi collusivi  Limitato accesso al capitale di rischio  Possibile concentrazione negli assetti proprietari delle imprese  Possibile creazione di frizioni all'innovazione e alla competizione fra imprese per proteggere le imprese con più stretti legami bancari Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 16 monitorare le imprese e a ridurre l'azzardo morale post-prestito.  Le banche possono forzare in modo più efficace le imprese a ripagare i debiti rispetto ai mercati atomistici, soprattutto nei paesi in cui i sistemi legali sono deboli.  I sistemi finanziari basati sulle banche risultano maggiormente idonei a favorire un’industrializzazione diffusa, spesso caratterizzata dalla elevata presenza di piccole e medie imprese (caso Italia).  Vi è un limitato trasferimento del rischio d’impresa alla famiglie. Punti di forza market-based view Punti di debolezza market-based view Mette in evidenza il ruolo del buon funzionamento dei mercati in termini di contributo alla crescita economica:  I mercati dei capitali competitivi svolgono un ruolo positivo nell’aggregare (in maniera efficiente) informazione diffuse e trasmettere queste informazioni agli investitori, con conseguenze benefiche per il finanziamento dell’economia e la performance economica  I sistemi finanziari basati sui mercati rafforzano il governo societario (corporate governance), favorendo le operazioni di acquisizione del controllo societario e rendendo più facile collegare il compenso del management alle performance societarie  I mercati facilitano la gestione del rischio attraverso la produzione/scambio di strumenti finanziari idonei al trasferimento del rischio  Maggiore discrezionalità delle imprese nelle scelte di struttura finanziaria (rischio di eccesso d’indebitamento)  Elevato trasferimento del rischio d’impresa verso le famiglie e gli altri attori del sistema finanziario Financial services view Questa prospettiva minimizza la rilevanza del dibattito sulla superiorità della banca o del mercato. Tale impostazione sottolinea che contratti, mercati e intermediari nascono per migliorare le imperfezioni del mercato nell’offerta di servizi finanziari. I contratti finanziari sorgono per  cogliere potenziali opportunità di investimento Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 17  esercitare il controllo societario  facilitare la gestione dei rischi  migliorare la liquidità e la facilità di mobilizzazione del risparmio. Secondo questo punto di vista, il problema principale non è la scelta fra banche o mercati. Il problema è la creazione di un ambiente finanziario in cui gli intermediari e i mercati forniscano servizi finanziari efficienti. Concettualmente, i riflettori di questa prospettiva analitica riguardano le modalità di creazione di migliori banche e mercati. Law and finance view È una fattispecie della financial service view. Secondo la law and finance view la finanza è un insieme di contratti. Tali contratti vengono definiti - e resi più o meno efficaci - da diritti legali e meccanismi di applicazione. Da questo punto di vista, un sistema legale ben funzionante facilita il funzionamento dei mercati e degli intermediari. Il livello e la qualità dei servizi finanziari – determinati dal sistema giuridico - migliorano l'allocazione efficiente delle risorse e la crescita economica. Le norme e i meccanismi di applicazione delle stesse sono un modo più utile per categorizzare i sistemi finanziari piuttosto che concentrarsi sul prevalente orientamento dei medesimi a favore delle banche o dei mercati. Qual è il sistema finanziario migliore? In realtà non esiste un sistema ottimo, esiste un sistema che può rivelarsi ottimale in relazione alle condizioni di sviluppo economico di un paese, ma dal momento in cui queste si modificano, si modifica anche l’ottimalità del sistema finanziario. Il sistema ottimale è quello che sta alla base della financial services view, ma è altresì molto difficile da verificarsi. Esempio autorità garante per la concorrenza e il mercato: Sanzione di 1 milione a crédit agricole per pratiche commerciali scorrette, imponendo alla propria clientela di effettuare bonifici bancari di tipo istantaneo (fa in modo che il beneficiario abbia la certezza dei fondi accreditati sul suo conto nel giro di pochissimi minuti) rispetto ai pochi giorni tipici di un bonifico ordinario. L’Italia nel confronto internazionale Credito interno bancario nel settore privato. L’Italia è quella con la riga rossa, notiamo un sistema in cui il credito bancario pesa in maniera importante sul Pil (ruolo rilevante del sistema bancario italiano nel finanziamento dell’economia), contro agli Stati Uniti (riga blu), la cui linea è molto separata rispetto a quella dell’Italia e degli altri Paesi. UK e Spagna (gialla e verde) stanno più in alto. Nel 2007- 2008 c’è stato il picco, poi declino in seguito alla crisi. Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 20 aperto, decentralizzato, senza autorizzazione e autonomo, attraverso applicazioni costruite principalmente grazie alle DLTs (distributed ledger tecnologies – es. blockchain). Opera nel mondo cripto, nelle cripto-carencies. La dimensione della DeFi stesso è ancora relativamente modesta; ciò nonostante, occorre prestare molta attenzione perché:  la DeFi sta crescendo rapidamente e attrae un numero crescente di investitori al dettaglio, esponendoli a rischi elevati;  maggiore interesse e adozione di criptovalute da parte di investitori istituzionali e altri tradizionali fornitori di servizi finanziari sta portando a un aumento delle interconnessioni tra la finanza centralizzata("CeFi”) e il sistema DeFi parallelo, attraverso punti di intersezione o convergenza;  l'uso crescente di stablecoin, tokenized e asset digitali rende i due sistemi (CeFi e DeFi) meno definiti e aumenta i rischi di ricadute (spillover) sul sistema finanziario tradizionale e sull’economia reale. Tali rischi sono esacerbati dalla recente volatilità dei prezzi delle principali criptovalute (Bitcoin, Ether) e il «riciclo dei profitti» (riciclaggio???) nello spazio DeFi. La natura «non detentiva» (non-custodial) della DeFi è una delle sue principali caratteristiche distintive. Nelle applicazioni DeFi, nessuna autorità centrale o altro intermediario ha accesso o controllo sulle risorse digitali dei partecipanti: i partecipanti gestiscono le proprie chiavi private, e quindi le proprie risorse digitali, direttamente. Quali sono i rischi della DeFi?  maggiore prociclicità(*) e nuove forme di rischi di concentrazione. Quando le cose vanno bene, un’attività prociclica è un’attività che va ancora meglio, amplifica le fluttuazioni dell’economia. Questo però avviene anche quando l’economia va male, quindi il rallentamento è ancora più amplificato maggiore vulnerabilità finanziaria  credito su base peer-to-peer possibili oscillazioni più ampie e più marcate nell'offerta di credito rispetto a quella dei tradizionali prestatori, vista la volatilità delle garanzie sottostanti, e l'utilizzo di strumenti automatizzati e innovativi processi tecnologici. Se i soggetti non hanno pari conoscenze e capacità di utilizzare la tecnologia e altro, allora non si ha più un peer to peer e una delle parti potrebbe esserne danneggiata.  rischi di concentrazione legati alla tecnologia utilizzata (es. blockchain di Ethereum) le operazioni chiave (ad es. sviluppo del codice, mining di criptovalute) sono nelle mani di un insieme relativamente piccolo di persone o «entità» (ad es. sviluppatori di software, proprietari di hardware di mining), la cui identità è (spesso) sconosciuta. Come agiscono gli intermediari finanziari? IF come asset broker (circuiti diretti intermediati):  fornisce servizi e informazioni Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 21  riduce le asimmetrie informative  non opera una trasformazione dei rischi di credito e di liquidità (tipica degli intermediari creditizi e, in particolare, bancari)  affronta rischi di tipo operativo  viene remunerato attraverso commissioni Alcuni esempi: servizi di consulenza, gestione del risparmio, ecc. IF come asset transformer (circuiti indiretti):  si frappone tra le unità economiche in surplus e quelle in deficit, trasformando dal punto di vista qualitativo (rischi e scadenze) e quantitativo (importo) le risorse  è l’attività tipica delle banche 1. Le banche raccolgono fondi presso i soggetti in avanzo emettendo proprie passività (secondary securities), che costituiscono la raccolta da impiegare in crediti e, alternativamente, in titoli e partecipazioni a favore delle imprese (primary securities) 2. La differenza di rendimento tra primary e secondary securities ovvero tra attività (crediti, titoli, ecc.) e passività degli intermediari (depositi, obbligazioni, ecc.) definisce il costo del processo di intermediazione e la remunerazione lorda dell’attività degli intermediari finanziari a fronte dei rischi assunti Da quali strumenti (contratti) sono costituite le passività bancarie (raccolta di fondi presso soggetti in avanzo)?  DEPOSITI, annullano di fatto il rischio di prezzo e il rischio di liquidità o tipicamente a vista o rimborso al valore nominale (NO incertezza sul prezzo di rimborso) o natura monetaria (sono accettati come strumento di pagamento  OBBLIGAZIONI (≅ imprese non finanziarie) I depositanti hanno fiducia nella promessa della banca di rimborsare i depositi a vista al nominale in virtù di tre fattori: 1. diversificazione del portafoglio impieghi; 2. contratto di debito e l’impegno di capitale proprio della banca; 3. presenza di schemi di assicurazione dei depositi e di un prestatore di ultima istanza (safety net) I costi sostenuti dagli intermediari finanziari  IF come asset broker: costi informativi e di transazione;  IF come asset transformer: costi informativi e di transazione, costi di liquidità, rischio di prezzo per fattori legati al mercato e per fattori legati all’ambiente maggiori costi (non solo dal punto di vista qualitativo ma anche quello quantitativo, cosiddetto costo dell’intermediazione) ma maggiori vantaggi per datori e prenditori di risorse. Il servizio reso da un asset transformer è di gran lunga superiore rispetto Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 22 all’asset broker, trasforma le risorse vere e proprie messe a disposizione, l’asset broker mette solo a disposizione le informazioni e fa incontrare le parti. Perché esistono gli intermediari In un mercato perfetto dovrebbero coincidere le preferenze espresse dai soggetti in surplus e quelle espresse dai soggetti prenditori (in deficit) in termini di scadenza, importo, grado di rischio. La definizione dei contratti finanziari comporta una distribuzione dei rischi tra le parti e il contratto, in quanto risultato di negoziazione, dovrebbe essere un compromesso accettabile tra finalità contrapposte. Dato che non esistono investitori razionali né un mercato perfetto, ecco che subentrano gli intermediari, le cui principali funzioni sono: 1. conciliare le esigenze degli operatori finali offrendo  alle unità in deficit proprie AF gradite in termini di costo e durata  alle unità in surplus proprie PF gradite in termini di rischio, rendimento e liquidità 2. trasformazione qualitativa e quantitativa dei contratti finanziari  trasformazione delle scadenze  trasformazione degli importi  riduzione del rischio 3. riduzione delle asimmetrie informative 4. economie di scala & di scopo riduzione dei costi di transazione per datori & prenditori di fondi I costi di transazione In un sistema economico, gli agenti devono sostenere costi di transazione per:  instaurare i rapporti (costi di ricerca del contraente e dei servizi di intermediazione);  lo svolgimento di trattative, la definizione e la stesura dei contratti;  il controllo del rispetto degli accordi (costi di monitoraggio dell'attività delle parti e di enforcement). L'entità di questi costi dipende da:  grado di specificità del capitale umano e finanziario coinvolti nelle transazioni finanziarie  grado di incertezza  frequenza delle transazioni I costi di transazione sono collegati a valore & numero di transazioni la massa delle transazioni svolte può consentire di sfruttare economie di scala. Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 25 Considerazione finale Il ruolo degli intermediari nell’impostazione tradizionale è spiegato da  esistenza di costi di transazione (Gurley & Shaw, 1960)  presenza di asimmetrie informative (Leland & Pyle, 1977; e Diamond, 1984) Nonostante la riduzione dei costi di transazione e delle asimmetrie informative nei mercati non si è ridotto il bisogno di intermediari finanziari (Allen & Santomero, 1996). Merton (1995) suggerisce di guardare ai sistemi finanziari non in termini istituzionali bensì in termini funzionali, perché mentre le istituzioni “nascono e muoiono”, non così è per le funzioni dei sistemi finanziari (origination, distribution, servicing, etc.)  aumento della frammentazione nell’attività finanziaria. Quindi abbiamo una crescita del ruolo dei mercati finanziari e dell’innovazione MA NO decremento del ruolo degli intermediari finanziari; bundling & unbundling* *Il bundle è un’offerta che comprende al suo interno “più prodotti”, che molte volte (soprattutto per i servizi acquistati online) l’utente può combinare a piacimento. La strategia di prezzo unbundling consiste nell’offrire il servizio completo ma con la possibilità poi, per il cliente, di “spacchettarlo” e creare un’offerta su misura. In questo modo si ritrovano i vantaggi di prima (bundling) ma con l’ulteriore forza della personalizzazione da parte dell’utente. Inoltre, abbiamo innovazione finanziaria e tecnologica, competizione e deregolamentazione (ruolo “centrale” delle banche commerciali in molti paesi industrializzati), MA  1. Disintermediazione: non completa dal lato del passivo (rischio e liquidità delle passività offerte, funzione monetaria delle passività a vista) e dell’attivo (accesso al credito per taluni segmenti di clientela) 2. Specializzazione: nella produzione di attività finanziarie sofisticate per il risk management (es. derivati, cash management, ecc.) 3. Complementarietà: crescente con i mercati (via servizi di investimento, consulenza, cartolarizzazioni, ecc.) MODULO 2: LE FUNZIONI DEL SISTEMA FINANZIARIO La funzione creditizia Detta anche allocativa o di intermediazione, si pone gli obiettivi di:  facilitare il trasferimento delle risorse monetarie dai soggetti in avanzo finanziario ai soggetti in disavanzo finanziario, che devono fronteggiare fabbisogni di fondi, generati da decisioni di consumo o di investimento  riconciliare le preferenze di datori (depositanti) e prenditori di fondi  capacità allocativa del sistema finanziario Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 26 1. merito creditizio, è un parametro utilizzato dalle banche e dagli istituti di credito per stabilire se un richiedente è meritevole della fiducia necessaria per la concessione di un finanziamento. 2. sviluppo economico (creazione di valore) Il trasferimento delle risorse si svolge attraverso accordi e prestazioni differite nel tempo, che comportano il rischio per il creditore relativo al buon fine della controprestazione futura. T0 prestazione; T1 controprestazione, dove t0<t1 Il sistema finanziario cerca di rendere efficiente il trasferimento di risorse attraverso: 1. liquidità, negoziabilità e standardizzazione degli strumenti 2. trasformazione del rischio 3. informazioni 1. Cos’è la liquidità? L’attitudine di un’AF a essere trasformata in moneta in breve termine e senza subire perdite. La liquidità naturale è la caratteristica di poche AF (es: lingotto d’oro, deve essere prima convertito), ecco perché c’è la liquidità artificiale, caratterizzata non tanto dalle caratteristiche strutturali ma dall’esistenza di un mercato finanziario, in cui poter vendere l’AF in caso di necessità di liquidità. Quindi vuol dire che gode della proprietà della negoziabilità, ovvero possibilità di essere scambiato sul mercato, in tempo breve e con costi limitati, con moneta legale. Quindi la liquidità e la negoziabilità dipendono dalle caratteristiche dello strumento e dalla presenza di mercati organizzati. Non tutte le AF presentano queste caratteristiche. Es.: i titoli di stato hanno un elevato grado di negoziabilità e quindi di liquidità. Un’attività finanziaria è standardizzata quando ha caratteristiche tecnico-economiche gradite a un’ampia platea di investitori. Aumenta la liquidità di un’AF. Caratteristiche facilmente comprensibili a tutti. 2. Trasformazione del rischio. Innanzitutto bisogna distinguere fra due tipi di rischi:  rischio puro. Non è diversificabile, riguarda la persona o il patrimonio. Qualora si verifichi l’evento, questo avrà conseguenze unicamente negative. Classico rischio di tipo assicurativo, non può essere eliminato o neutralizzato con contratti di segno opposto, al massimo può essere trasferito su un altro soggetto.  rischio speculativo/finanziario, può essere eliminato o ridotto (coperto) con operazioni e strumenti di hedging, copertura. È simmetrico, nel senso che può avere sia effetti positivi (guadagni) sia negativi (perdita). Questi effetti, misurati in termini economici, sono gli stessi. Es: contratti future La trasformazione del rischio per quanto riguarda il rischio puro è oggetto tipico dell’attività assicurativa. L’assicurato trasforma un evento futuro dannoso e incerto in un costo certo (premio della polizza). pooling dei rischi: la compagnia assume un numero sufficientemente alto e diversificato di rischi, il cui costo complessivo è ragionevolmente prevedibile (calcolo probabilistico). Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 27 Per quanto riguarda quello speculativo, può essere eliminato o ridotto, a favore o sfavore. Rischio tipico dell’intermediazione finanziaria. Es: oscillazione prezzi di un’AF, dei tassi di interesse, di cambio, ecc. Perché avviene la trasformazione? Altrimenti nessuno sarebbe disposto a concedere risorse finanziarie. Avversione al rischio dei datori di fondi no finanziamento della parte più rischiosa dei prenditori di fondi (trasferimento diretto impossibile/difficoltoso/troppo oneroso). Quindi la trasformazione consente:  al datore di trovare forme di investimento che soddisfino la sua propensione al rischio;  al prenditore di finanziarsi nonostante il rischio elevato. Come trasformare il rischio? Due meccanismi principali: 1) un intermediario finanziario si interpone tra datore e prenditore di fondi, assumendo sul proprio bilancio una parte del rischio del prenditore; 2) diversificazione del portafoglio: i datori di fondi possono impiegare il risparmio sotto forma di partecipazione a un portafoglio di strumenti finanziari di diversi emittenti (es. fondo comune di investimento). 4. Informazioni. È fondamentale il controllo dell’informazione ex-ante (screening: valutazione dell’affidabilità), ad esempio per la concessione di fidi a chi è meritevole di fiducia da parte della banca ex-post (monitoring: verifica tempi e modi di utilizzo delle risorse) Intermediari finanziari & mercati organizzati ridurre il GAP informativo:  misurazione del rischio ex-ante e ex-post;  funzione di “informazione di prezzo” (segnale di “convenienza” espresso attraverso la quotazione degli strumenti finanziari) Le funzioni della moneta Che cos’è la moneta?  Innanzitutto è un mezzo di regolamento degli scambi, che libera l’acquirente di un bene o servizio da ogni obbligo nei confronti del venditore. Se facciamo riferimento alla moneta merce, il suo valore intrinseco è uguale al suo valore estrinseco (come veniva usata nel passato); altrimenti si parla di moneta segno, dove i due valori sono differenti oggi funziona così, ha un valore riconosciuto da tutti, il segno che ha apposto è riconosciuto ma di gran lunga superiore rispetto a quello intrinseco (es: banconota da 10, 20, 50 euro, il valore riportato non è uguale a quello intrinseco).  Unità di conto: misura ciò che in teoria non esiste, vale a dire il valore intrinseco dei beni e dei servizi all’interno di un determinato contesto sociale. Es: taglio di capelli dal parrucchiere; chiavetta USB, sono difficili da valutare oggettivamente;  Scorta di liquidità: funzione di riserva, mantenimento del potere d’acquisto nominale. Es.: la banconota da 10 euro avrà sempre valore di 10 euro valore nominale, ma può cambiare ciò che io posso acquistare con quella banconota Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 30  Tutela della riservatezza ma non anonimato  Aumento della concorrenza nel settore dei pagamenti  Riduzione carbon footprint dei pagamenti (inquinamento) a concedere crediti? Inoltre la BCE è stata progettata per essere la banca delle banche, e avere rapporti con un numero limitato di soggetti, si sta pensando di limitare i depositi in termini di quantità massima, e non si può trasformare l’intero deposito in euro digitale. No remunerazione (o tassi disincentivanti).  Effetti sulla politica monetaria. Se l’euro diventa troppo forte, si corre il rischio di “eurizzazione”, la versione euro della cosiddetta “dollarizzazione”, collegamento strettissimo fra l’economia di un Paese e il dollaro, ad esempio le economie dei Paesi dell’America Latina. Inoltre, propagazione shock e tassi di cambio a livello internazionale veloce. A livello interno altri problemi. E intanto la Cina Lo Yuan sta crescendo, hanno 261 milioni di portafogli, anche se viene usata solo in Cina. Ecco perché c’è molta fretta nei Paesi occidentali nel lavorare a questo progetto. Fiore delle monete: tassonomia della moneta Un colore per ogni caratteristica della moneta. Peer-to-peer: emesso fra pari (es: crowdfunding, attività fatta da persone fisiche a favore di altre persone fisiche, no soggetti istituzionalmente più forti, così come anche il bitcoin). Le central bank digital currencies sarebbero digitali, emesse da una banca centrali e largamente accessibili specie per quelle al dettaglio. Caratteristiche dei mezzi di pagamento  Rapidità (float). Il float è l’intervallo temporale che intercorre fra il momento in cui il debitore perde la disponibilità di moneta legale e il momento in cui il creditore Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 31 acquisisce questa disponibilità. Questo periodo di tempo può essere più o meno lungo a seconda del mezzo di pagamento che stiamo utilizzando. Tempo in cui il denaro è fluttuante nel sistema senza essere di proprietà di nessuno: il debitore ha perso la disponibilità ma il creditore non l’ha ancora acquisita. Il float si è molto ridotto con l’avvento della tecnologia, velocità nella transazione.  Sicurezza. Trasferire somme di denaro senza interferenze, senza perdere disponibilità monetaria che viene deviata verso altri soggetti nel momento del trasferimento.  Economicità. Un mezzo di pagamento o considerato tale è considerato efficace quando ha un costo minimo. L’ideale sarebbe l’assenza di costi, ma di norma è previsto un costo per determinati strumenti di pagamento. Es: bonifico bancario (ordine di pagamento di trasferire somma di denaro a un’altra persona), prevede commissioni in relazione allo strumento con il quale effettuo la transazione. I bonifici effettuati via internet banking hanno commissioni molto ridotte; se il bonifico è via mobile banking è più elevato; ancora più elevato se effettuato presso lo sportello Il tips, target instant payment settlement, è lo strumento a oggi con il float più ridotto. È il bonifico istantaneo. ha introdotto nell’area europea comune dei pagamenti (Single Euro Payments Area – SEPA) il nuovo schema per il pagamento di bonifici istantanei (SEPA Instant Credit Transfer – SCT Inst), che prevede un tempo massimo di esecuzione di ogni singola transazione non superiore ai 10 secondi e una disponibilità del servizio garantita tutti i giorni dell’anno, 24 ore al giorno. Creato dalla Banca d’Italia. È stato però oggetto di sanzione dalla normativa antitrust perché si obbligavano i clienti a effettuare bonifici istantanei in luogo di quelli ordinari anche quando non ce n’era bisogno, il che è svantaggioso per i clienti, dato che presenta dei costi. Il sistema dei pagamenti È costituito da una serie di elementi:  strumenti (tradizionali, e-payement, m-payment, ...)  norme (Payment System Directives – PSD 1 e 2)  procedure (SEPA single euro payments area, TARGET)  produttori (banche, IMEL, IP, “terze parti” …)  autorità di controllo (BCE e BCN) la cui attività è diretta ad assicurare efficienza e affidabilità (ruolo della tecnologia) dei pagamenti dei trasferimenti di fondi fra gli operatori economici. I sistemi dei pagamenti e area euro sono: target pagamenti all’ingrosso superiori a 50.000 euro; target2 securities regolamento delle transazioni in titoli; SEPA pagamenti al dettaglio (pari o inferiori a 50.000), IBAN. Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 32 Moneta, produttori e strumenti PSD2 - una rivoluzione in atto Quella che ha introdotto il concetto di open banking, ovvero un ecosistema aperto e digitale che consente, anche senza la presenza di accordi prestabiliti, lo scambio di dati e informazioni, non solo finanziarie, fra gli operatori (bancari, finanziari e non) che ne fanno parte. Possibilità per un utente di c/c on line di effettuare pagamenti o accedere alla rendicontazione bancaria attraverso: la propria banca; terze parti autorizzate (Third Party Providers - TPP). Strong Customer Authentication • conoscenza (quello che sai): solo il cliente conosce (PIN; pwd) • possesso (quello che hai): solo il cliente ne dispone (es. dispositivo mobile) • inerenza (quello che sei): caratterizza solo il cliente (es. impronta digitale, riconoscimento facciale). La PSD2 prevede come servizi di pagamento PIS, AIS e CIS. Il PIS è il servizio attraverso cui un prestatore di servizi di pagamento dispone, su richiesta di un utente, un ordine di pagamento a valere su un conto di pagamento che l’utente detiene presso un altro prestatore di servizi di pagamento. Ad esempio si può acquistare un bene o servizio on line autorizzando il prestatore del servizio Payment Initiation Service Provider a utilizzare il proprio conto, emettendo un bonifico a favore del venditore. L’Ais è il servizio che fornisce informazioni sui conti di pagamenti detenuti dall’utente presso uno o più prestatori di servizi di pagamento. Il cliente può avere visione integrata dei propri conti e monitorare il proprio budget. Il prestatore di tale servizio è Account Information Service Provider. Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 35 effettuare pagamenti, attraverso gli strumenti di pagamento quali assegni, carte di debito, giroconti…). Gli aggregati monetari Differenti aggregati monetari dell’Area Euro ordinati in funzione della loro capacità di trasformarsi in contante:  M1 (ristretto): circolante + depositi c/c (a vista)  M2 (obiettivo intermedio): M1+ depositi con scadenza < 2 anni o ritirabili con preavviso massimo 3 mesi  M3 (ampio): M2 + titoli obbligazionari (scadenza <2 anni), quote di fondi monetari La BCE monitora tutti e tre gli aggregati per l’attuazione della politica monetaria e pone l’accento su M3 (più stabile), anche se meno controllabile nel breve rispetto a M1. È più stabile perché di fatto è un indicatore della propensione alla liquidità Mantenimento del potere d’acquisto e controllo tasso di inflazione: obiettivo finale. I target (obiettivi) di politica monetaria Sono le variabili di mercato che reagiscono in maniera prevedibile agli interventi della BCE e che influenzano a loro volta gli obiettivi finali. La BCE osserva i target per valutare il grado di avanzamento del processo di trasmissione degli impulsi di politica monetaria da parte degli operatori bancari. Come agisce il meccanismo di trasmissione della politica monetaria:  area dell’euro: la decisione di PM più importante della BCE è solitamente quella sui tassi di interesse di riferimento.  qualsiasi modifica dei tassi di riferimento incide, a sua volta, sui tassi di interesse che le banche applicano ai prestiti concessi alla clientela.  le decisioni di politica monetaria influiscono sulla spesa dei consumatori e sugli investimenti delle imprese. Bassa inflazione e tassi di interesse contenuti? Attraverso l’adozione di misure non convenzionali di misure non convenzionali di politica monetaria, come il quantitative easing. Es: olio di girasole, uno dei più importanti componenti nella produzione alimentare, e proviene dall’Ucraina, ma non può più essere esportato. Aspettative devono essere confermate dalle decisioni, e a loro volta le aspettative si riflettono sulle decisioni di mercato. Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 36 Chi prende le decisioni di PM: SEBC (Sistema Europeo delle Banche Centrali):  Banca Centrale Europea (BCE - ECB) poteri decisionali  Banche Centrali Nazionali (BCN - NCB)  hanno poteri attuativi  BCN extra UEM - solo ruolo consultivo La SEBC è composta dalla BCE e BCN degli Stati membri UE (indipendentemente dal fatto che abbiano adottato l’Euro). L’eurosistema è composto da BCE e BCN dei Paesi che hanno accettato l’euro come moneta nazionale. SEBC: Austria Lettonia Bulgaria Belgio Lituania Croazia Cipro Lussemburgo Danimarca Estonia Malta Polonia Finlandia Paesi Bassi Francia Portogallo Repubblica Ceca Germania Slovacchia Romania Grecia Slovenia Svezia Irlanda Spagna Ungheria Italia. Eurosistema tutti tranne: Bulgaria, Croazia, Danimarca, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Svezia, Ungheria. Eurosistema Gli organi decisionali responsabili della preparazione, condotta e implementazione della politica monetaria sono:  Consiglio Direttivo (responsabile della formulazione della politica monetaria)  Comitato Esecutivo (responsabile della attuazione della politica monetaria)  Consiglio Generale (organo di transizione, sarà sciolto una volta che tutti gli Stati membri dell’UE avranno introdotto la moneta unica.) Come opera la BCE Il suo obiettivo è il controllo del tasso di interesse a breve necessario a mantenere la stabilità dei prezzi nel medio periodo (inflation targeting). A partire dal 2014 si occupa di vigilanza. Strumenti convenzionali: Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 37 1) Operazioni di mercato aperto (OMA – main financing operations)  operazioni di rifinanziamento principale (ORP)  operazioni di rifinanziamento a più lungo termine (ORLT)  operazioni di regolazione puntuale (fine tuning - OFT)  operazioni di tipo strutturale (OS) 2) operazioni attivabili su iniziativa delle controparti (OIC)  depositi presso la BC (deposit facility)  operazioni di rifinanziamento marginale (marginal lending facility) 3) facoltà di imporre obblighi di riserva (ROB)  aggregato soggetto a riserva  aliquota di riserva  remunerazione Strumenti non convenzionali, dopo le crisi. Es: quantitative easing. Caratteristiche delle operazioni poste in essere dalla BCE Obiettivo: controllare le condizioni di liquidità delle istituzioni creditizie dei paesi dell’euro; di finanziamento, se dirette a fornire liquidità; di assorbimento/drenaggio, se dirette a drenare liquidità. Caratteri comuni a OMA e OIC: i soggetti ammessi (destinatari di tali operazioni), le garanzie, le procedure, le tipologie di contratti. I soggetti Istituzioni creditizie assoggettate a riserva obbligatoria (circa 4.300 banche residenti nei paesi Euro). Occorre rispettare criteri di idoneità, requisiti operativi e prudenziali fissati da BCE e BCN, criteri aggiuntivi per particolari operazioni, come ad esempio rilevanza delle proprie attività sul mercato monetario, efficienza della sala operativa, potenziale di partecipazione alle aste (es: aste veloce). Le garanzie Tutte le operazioni di finanziamento devono svolgersi a fronte di adeguate garanzie ovvero cessione alla BCE di attività idonee (a titolo di proprietà, PCT, in pegno…). Sono attività idonee  attività negoziabili (strumenti di debito quotati nei mercati regolamentati e nei mercati individuati dalla BCE)  attività non negoziabili (tra cui crediti o prestiti bancari) Vi è poi l’applicazione di uno scarto di garanzia sui valori di mercato per limitare il rischio (in relazione alla durata, al merito di credito…) Le procedure Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 40 Movimentazione durante il periodo di mantenimento si può movimentare integralmente la Rob, cioè si possono utilizzare i soldi sul conto di riserva MA… il saldo medio di periodo, calcolato all’ultimo giorno del periodo stesso, non deve essere inferiore alla riserva dovuta (giornalmente la Rob può quindi essere inferiore o superiore a quanto dovuto) Strumenti non convenzionali Il loro obiettivo è quello di consentire ai meccanismi di politica monetaria di perseguire l’obiettivo che la BCE si è fissata. Questi strumenti sono:  erogazione di liquidità a tasso fisso con piena aggiudicazione degli importi richiesti  ampliamento dell’elenco delle attività stanziabili in garanzia  erogazione di liquidità a più lungo termine  erogazione di liquidità in valuta estera  variazione del coefficiente di riserva obbligatoria  acquisti definitivi di determinati titoli di debito Il quadro operativo della BCE consente una flessibilità molto ampia per far fronte a circostanze impreviste. La BCE come ha fatto a trasformare uno strumento convenzionale in uno non convenzionale (nel caso dell’asta)? Dando la piena aggiudicazione delle richieste, ovvero che l’asta si svolge ancora nello stesso modo ma, invece che escludere chi arriva dopo o chi offre un prezzo non in linea con quelli della BCE, vengono comunque ammessi all’asta. È stato poi allargato il numero delle garanzie idonee (eligible assets), che sono di ottima qualità. Nel 2012, con la crisi del debito sovrano, i mercati a livello internazionale scommettono sull’implosione dell’euro. In quegli anni nasce allora il famoso “whatever it takes” di Mario Draghi. Fra la crisi del 2008 e quella del debito sovrano, c’è un cambio di presidente della BCE, il quale parla alla conferenza della Global Investment Conference dicendo che “Within our mandate, the ECB is ready to do whatever it takes to preserve the euro. And believe me, it will be enough”. Parole di questo tipo hanno costituito un punto di svolta fondamentale. Altro esempio: la BCE dice alle banche che le finanzierà per tre anni a tasso zero (nel 2014 si ricomincia a parlare di aumento dei tassi, anche se poi non avviene), a condizione che questi finanziamenti dati a più lungo termine vengano utilizzati a favore dell’economia, a favore di imprese e famiglie, a favore di investimenti realizzati dalle imprese, in caso contrario saranno applicati tassi penalizzanti. Targeted longer-term refinancing operations (TLTROs). Un altro strumento sono le Emergency Liquidity Assistence. Le banche dell’area euro posso ricevere finanziamenti non solo attraverso operazioni di politica monetaria ma eccezionalmente attraverso ELA, ovvero finanziamenti a banche (solvibili) che hanno Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 41 temporanei problemi di liquidità; regole specifiche e “stringenti”; responsabilità affidata alla banca centrale nazionale (IT: Banca d’Italia). Pandemic emergency long term refinancing operations: operazioni a lungo termine, di emergenza, ma in questo caso l’obiettivo è fornire liquidità alle banche per fronteggiare i problemi emersi dalla pandemia. Es: sospensione del pagamento di ratei, mutui, ecc. Meccanismi piuttosto complessi. In generale, sono tutte operazioni di rifinanziamento normale nelle quali viene modificato qualche aspetto tecnico (es: durata, funzione) e la BCE da questo punto di vista lo fa con una velocità incredibile. Riesame della BCE A gennaio 2020, la BCE annuncia un riesame della propria strategia di politica monetaria, che include la formulazione quantitativa della stabilità dei prezzi, gli strumenti di politica monetaria, l’analisi economica e monetaria e le prassi di comunicazione. L’obiettivo era mantenere il tasso di inflazione nell’area euro al di sotto del 2% entro la fine del 2020. Solo che poi è scoppiata la pandemia, quindi le priorità e gli obiettivi sono un po’ mutati. A luglio 2021, viene annunciata la nuova strategia: 1. Adottare un obiettivo di inflazione simmetrico (nell’intorno del) del 2% a medio termine. Riconosciamo il valore dell’inflazione a patto che non cresca a dismisura. 2. La seconda grande novità è legata al fatto che la strategia di politica monetaria è orientata a tener conto dei cambiamenti climatici, in che modo? Una delle caratteristiche essenziali che caratterizzano le operazioni svolte dalla BCE è la presenza di garanzie (eligible assets/attività idonee), che sono costituite da titoli o prestiti. È possibile tener conto dei cambiamenti climatici accettando eligible assets che vanno incontro alla sostenibilità. Ad esempio, a partire da una certa data, non verranno più accettati titoli da società che hanno una certa carbon footprint (società di carbon fossili, società petrolifere, società di estrazione minerarie) che usano energia non rinnovabile, mentre saranno privilegiate società che producono o utilizzano energia rinnovabile. È importante includere considerazioni relative al cambiamento climatico nelle operazioni per quanto riguarda l’informativa, la valutazione del rischio, il sistema delle garanzie e gli acquisti di attività del settore societario. 3. Forward guidance. Verrà usato come strumento per perseguire questi obiettivi dei messaggi con tassi forward, per capire la direzione verso la quale ci si sta muovendo. La BCE può usare strumenti coercitivi o messaggi indicativi. MODULO 6 – L’OPERATIVITÀ DELLE BANCHE (prof. Ilaria Tagliabue) Sintesi del libro “Le operazioni bancarie” Differenti tipologie di conto corrente Nel corso dei decenni sono comparse diverse tipologie di conto corrente, che si prefiggono di: Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 42  raggiungere selezionate categorie di clienti proponendo loro un’offerta ampia, mirata e funzionale alle loro esigenze;  soddisfare le necessità di soggetti interessati a ottimizzare la gestione delle proprie disponibilità monetarie sia per liquidità sia per redditività;  enfatizzare la natura di depositi moneta dei conti correnti;  incrementare la fruibilità del c/c. Quindi abbiamo: Conti correnti tradizionali Categoria più variegata, ampio target di clientela (studenti, pensionati, dipendenti, ecc.) e moneta di riferimento (moneta unica o valuta estera). Numerosi servizi associati: 1) utilizzo carte di pagamento; 2) abbinamento a prodotti bancari o assicurativi che consentono la sottoscrizione di strumenti finanziari o polizze contro rischi specifici; 3) accesso a pacchetti in convenzione riguardanti operazioni bancarie e non. Possono essere aperti e movimentati sia da sportello sia online (più economico e più praticato). Conti correnti di deposito Depositi a risparmio privi di un libretto che li rappresenta mediante i quali la banca concede tassi di interesse più elevati a condizione che le somme rimangano effettivamente vincolate per l’intervallo di tempo pattuito. Le somme e la durata del vincolo vengono stabilite dal cliente, la durata deve essere almeno superiore a 3 mesi. Conti correnti di servizio Detti anche conti leggeri. Non prevedono spese di gestione e consentono di effettuare numerose operazioni gratuitamente, talvolta anche illimitate, ma prevedono una remunerazione nulla sulle somme depositate. Conti pensati per chi usa il conto come strumento di pagamento e gestione della liquidità, e non come forma di investimento. Utilizzato da imprese e privati che sono soliti mantenere una giacenza minima prefissata. Trasparenza bancaria Insieme di norme previste dal TUB (Testo Unico Bancario) e nel Provvedimento Trasparenza della Banca d’Italia, che impongono alle banche l’obbligo di fornire ai propri clienti una serie di informazioni, chiare, corrette ed esaurienti funzione di tutela dei clienti. Si pone l’obiettivo di contrastare asimmetrie informative fra banca e cliente. Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 45 La capitalizzazione Metodologia con cui vengono calcolati gli interessi maturati su un capitale investito.  C= capitale investito  i= tasso di interesse  I= ammontare di interessi  t= tempo  M= montante, ossia somma fra capitale investito e interesse Al fine del calcolo degli interessi esistono due metodologie: 1) Capitalizzazione semplice, interessi calcolati sul capitale iniziale. Le banche usano la capitalizzazione semplice. a) I= C*i*t/100 anni b) I= C*i*t/1200 mesi c) I= C*i*t/36500 giorni d) C= I*100/i*t e) i= I*100/C*t f) t= I*100/C*i 2) Capitalizzazione composta, interessi che generano a loro volta interessi, trasformandosi in capitali. Operazioni di raccolta Forme tecniche di provvista bancaria che consentono all’intermediario di dotarsi di risorse finanziarie a titolo di debito. Operazioni con caratteristiche diverse fra loro ma con l’unica finalità di recuperare liquidità. Distinguiamo fra numerose forme tecniche di raccolta: raccolta diretta, che confluiscono direttamente nel passivo della banca: depositi a risparmio, conti correnti passivi, certificati di deposito, operazioni pronti contro termine e obbligazioni. Raccolta indiretta, operazioni che costituiscono in realtà dei servizi (investimento, gestione) e non comportano incremento di disponibilità liquide la banca non riceve direttamente liquidità dalla clientela, ma risulta un intermediario fra il cliente e le molteplici forme di investimento in strumenti finanziari: attività di intermediazione mobiliare, gestione fiduciarie di patrimoni. Azioni, obbligazioni, fondi comuni id investimento (borsa). Apertura di conto corrente Un c/c può essere acceso sia a favore di persone fisiche che giuridiche (persona fisica: NO incapace, deve essere identificato; persona giuridica: bisogna individuare chi risponde delle obbligazioni). Possibile cointestazione, attraverso una delega o una procura. Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 46 Conto corrente passivo Rappresenta la forma tecnica di raccolta bancaria più diffusa fra i depositi moneta e costituisce il presupposto di tutti gli altri rapporti intrattenuti con la banca. Grazie al c/c il cliente può effettuare molteplici operazioni quali pagamenti nei confronti di terzi creditori, giroconti, riscossione di crediti, ecc. Si configura dal punto di vista giuridico come un contratto atipico. La banca si impegna a svolgere molteplici servizi per conto del cliente (secondo le regole del mandato) e si obbliga a ricevere il denaro versato dal cliente stesso e a restituirlo a richiesta. Ma quali sono questi servizi?  Funzione monetaria in senso tecnico, in quanto fornisce mezzi di pagamento (sia strumenti cartacei come gli assegni sia strumenti elettronici di pagamento e incasso come MAV e bonifici e anche carte di pagamento.  Numerosi servizi di raccolta indiretta, come home banking e mobile banking. La tenuta contabile del c/c Due tipologie di operazioni principali: operazioni di addebitamento del conto, destinate a ridurre le disponibilità presenti sul conto stesso e vanno messe in Dare; operazioni di accreditamento, da mettere in Avere. Es addebiti (dare): assegni circolari, bancari, ordini di bonifico, MAV, Sepa, pagamenti tramite carte di credito e POS. Es accrediti (avere): incasso di effetti, accredito stipendi o pensioni, controvalore per vendita strumenti finanziari, accredito interessi e dividendi. A ogni operazione di versamento o prelevamento effettuata sul conto occorre assegnare una valuta, ovvero la data a partire dalla quale l’operazione che movimenta il conto inizia o cessa di produrre interessi attivi o passivi. La valuta non coincide sempre con la data in cui si effettua un’operazione di addebito o accredito. Le valute applicate risultano spesso difformi fra le diverse banche. Le operazioni che implicano una movimentazione a debito del cliente presentano una valuta uguale o anteriore alla data dell’operazione; quelle che comportano una movimentazione a credito hanno valuta uguale o posteriore alla data dell’operazione. La possibile divergenza esistente fra data dell’operazione, valuta e disponibilità (il giorno a partire dal quale la somma di denaro accreditata risulta effettivamente a disposizione del correntista) fa emergere una distinzione fra saldi relativi al c/c: 1) saldo contabile, tutte le operazioni registrate a debito o credito a prescindere dalla valuta 2) saldo liquido, computo di tutte le operazioni a debito e a credito del correntista per le quali la valuta è effettivamente maturata 3) saldo disponibile, sintetizza tutte le operazioni di cui la banca conosce realmente l’esito e ha verificato il buon fine. Agli effetti del calcolo del saldo disponibile non è dunque Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 47 sufficiente che di un accredito sia giunta a maturazione la valuta per essere considerato disponibile. Le nostre valute Documento di sintesi: condizioni applicate dalla propria banca, possono anche variare nel corso dell’anno. Estratto conto La tenuta del c/c da parte della banca prevede la produzione di tre documenti utili per la periodica liquidazione degli interessi. Il primo è l’estratto conto, un documento nel quale le transazioni che hanno originato addebiti e accrediti sono esposte in ordine cronologico di data di esecuzione. Contiene i movimenti per capitali, la valuta, la causale e la data di ogni operazione. Consente al correntista di verificare la regolarità delle registrazioni effettuate dalla banca e di riepilogare le modalità di svolgimento del rapporto con la medesima. Conto scalare Secondo documento, in cui le operazioni contenute nell’estratto conto vengono riprese in ordine di valuta. Tale procedimento è finalizzato alla determinazione degli interessi a credito e Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 50 capital gain derivante dalla cessione a termine di obbligazioni o titoli similari. Le persone giuridiche non sono soggette a ritenute in quanto la plusvalenza concorre già alla formazione del reddito imponibile. L’imposta di bollo si applica sia all’atto della vendita a pronti sia nel momento di acquisto a termine. Il rendimento dipende dal livello a cui si attestano il prezzo a pronti e quello a termine; il primo viene usualmente maggiorato del rateo di interessi maturato fino al giorno dell’operazione, mentre quello a termine si determina tramite capitalizzazione semplice, consueto nel calcolo dei rendimenti di valori mobiliari con durata inferiore all’anno. i= [(CF/CI) -1] x 365/gg, dove CF= capitale finale, CI= iniziale, gg= durata investimento in giorni, i= rendimento. Rendimento effettivo: (PT-RF-1)/PP*(36500/GG) oppure (int. netti * 36500)/PP*GG Certificati di deposito Sono titoli cartacei o dematerializzati emessi o collocati dalla banca presso la sua clientela per approvvigionarsi di risorse finanziarie a scadenza fissa (fra i 3 e 60 mesi), rilasciato a fronte del deposito di una somma di denaro vincolata per un certo periodo di tempo. Sono soggetti a una ritenuta fiscale pari al 26%.  Certificati di deposito a tasso fisso, pagamento di una cedola fissa, ma anche quelli zero coupon (senza cedola) emessi a un prezzo inferiore a quello di rimborso  Certificati di deposito a tasso variabile, pagamento periodico di interessi variabili in funzione in funzione di taluni parametri di riferimento quali il tasso di interesse dei Bot, Euribor, Libor, ecc. Obbligazioni bancarie Le obbligazioni bancarie sono strumenti cartolari emessi per reperire risorse finanziarie e sottoscritti da investitori che vantano così di un diritto di credito nei confronti dell’emittente titoli di credito che attribuiscono al possessore il diritto al rimborso del capitale maggiorato degli interessi. Devono avere una durata minima pari a 3 anni. L’investimento in obbligazioni genera interessi e capital gain ritenuta fiscale del 26%. Le differenti tipologie sono: obbligazioni ordinarie; obbligazioni convertibili (in azioni); obbligazioni cum warrant (corredate da un buono, per poter sottoscrivere a un prezzo predefinito obbligazioni o azioni). Negli ultimi anni importantissime sono diventate le obbligazioni covered bond o garantite, contraddistinte da un’elevata liquidità e una bassa esposizione al rischio, taglio minimo 1000 euro. Raccolta all’ingrosso Si tratta di operazioni di raccolta effettuate da una banca in contropartita con altre banche o investitori istituzionali. Fra le principali abbiamo:  raccolta interbancaria. Si tratta di operazioni mediante le quali una banca acquista risorse finanziarie da altre banche che presentano eccedenze di liquidità. Abbiamo sia depositi interbancari; sia operazioni pronti contro termine con controparti bancarie non inferiori a 2,5 milioni.  operazioni con la BCE. Possono essere operazioni su iniziativa delle controparti oppure operazioni di mercato aperto. In più operazioni di rifinanziamento a lungo termine, LTRO, TLTRO.  emissioni di obbligazioni su scala internazionale. La valutazione dei fidi e il processo creditizio Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 51 Il fido è un impegno assunto dalla banca di mettere una somma a disposizione del cliente, di assumere o garantire per suo conto un’obbligazione. L’importo complessivo è stabilito dalla banca dopo aver valutato l’affidabilità del cliente: ISTRUTTORIA DI FIDO. Classificazione del fido secondo la durata  Fido a tempo determinato: scadenza del termine finale. La banca può comunque recedere dal contratto per giusta causa  Fido a tempo indeterminato: ciascuna delle parti può recedere dal contratto mediante preavviso. Solitamente presente la clausola “salvo revoca”. Classificazione del fido secondo le garanzie Fido in bianco; fido assistito da garanzie personali fideiussione; fido assistito da garanzie reali pegno (garanzia su cosa mobile o credito); ipoteca (garanzia su bene immobile o mobile registrato). La valutazione dell’affidabilità del cliente Analizzare la capacità di rimborso del cliente finanziato. Deve essere valutato il rischio connesso al prestito distinto in: Rischio economico, derivante dall’insolvenza dell’impresa affidata; Rischio finanziario, collegato al mancato rimborso dei prestiti alla scadenza convenuta. Modelli di valutazione Le banche utilizzano modelli interni di rating, l’obiettivo è distinguere i clienti «BUONI» dai «CATTIVI». Un buon modello MINIMIZZA gli errori di decisione sul cliente (soprattutto per i CATTIVI clienti). L’obiettivo principale di un modello di valutazione del rischio è di distinguere tra i clienti “buoni” e clienti “cattivi”. Ex ante ci sono clienti accettati e rifiutati, che possono essere sia buoni sia cattivi. L’istruttoria delle domande di fido Insieme di indagini ed analisi atte a fornire elementi di valutazione sulla capacità di rimborso dell’impresa richiedente fido e sui rischi dell’operazione. Si compone delle seguenti fasi: 1. Analisi delle qualità personali del richiedente. Si accerta la validità e l’esattezza dei dati forniti e delle dichiarazioni rilasciate dal cliente all’atto della presentazione della richiesta di fido. La banca acquisisce informazioni anche attraverso canali estremi, come centrale dei rischi, fornitori, informazioni commerciali.  Le fonti esterne sono i fornitori e clienti del richiedente, le agenzie di informazioni, le camere di commercio, centrali dei rischi;  le fonti interne sono ad esempio la banca medesima (nel caso in cui il richiedente abbia già avuto rapporti aperti presso la banca, la stessa è in grado di accertare la puntualità dei pagamenti, la correttezza dell’utilizzo degli assegni, le modalità di pagamento e le forme di incasso e riscossione dei crediti più utilizzate)  la centrale dei rischi è affidata alla Banca d’Italia e obbliga tutte le banche a comunicare i rapporti di affidamento superiori a 30.000 euro e i relativi utilizzi. Fornisce informazioni sulle posizioni di coloro che sono già affidati dal sistema bancario e permette alle banche di conoscere la posizione di rischio globale dell’affidato verso lʼintero sistema bancario. 2. Verifica degli aspetti formali della documentazione raccolta.  Analisi della veridicità e compiutezza dei dati di bilancio  Congruità e veridicità dei preventivi rispetto ad investimenti aziendali da effettuare 3. Analisi di tipo qualitativo Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 52  Analisi del business plan  Valutazione della redditività futura dell’impresa 4. Analisi di tipo quantitativo  Analisi per indici (ratios): redditività, liquidità, indebitamento dell’impresa  Analisi dei flussi finanziari 5. Valutazione di sintesi e monitoraggio  relazione di fido contenente gli aspetti positivi e negativi dell’accoglimento della richiesta di credito emersi dagli accertamenti e dalle analisi compiute  Indicazione di limiti di fido e forme tecniche Prestiti per cassa a breve termine Somma di denaro che può essere utilizzata in unica soluzione o a più riprese, secondo quanto stabilito contrattualmente. Forme tecniche principali di finanziamento erogabili dalle banche, che nel caso di quelle a breve termine fa riferimento a una scadenza che non deve superare i diciotto mesi. Vantaggi per la banca per questi anticipazioni di crediti: Gode di un maggior flusso informativo monitorando livello delle vendite e standard della clientela ceduta; Si liquida automaticamente alla scadenza naturale; Più è grande la banca e maggiori sono le probabilità di “scontare” clienti conosciuti. Svantaggi: Possibile cessione “multipla”; Attenzione alla concentrazione dei rischi. Vantaggi per l’impresa: Trasforma asset; Minor costo complessivo; Utilizzo in linea con le dinamiche commerciali dell’azienda. Svantaggi: Non aggiunge risorse all’impresa. I finanziamenti bancari diretti a breve termine possono essere: 1) apertura di credito in conto corrente. Contratto in base al quale la banca si obbliga a tenere a disposizione del cliente, per un periodo di tempo determinato o indeterminato, una somma di denaro, che può essere utilizzata anche con prelievi parziali e ripristinata con successivi versamenti. L’apertura di credito in c/c può essere ordinaria; semplice; credito per elasticità di cassa o scoperto di conto; sconfinamento o debordo. 2) anticipazione su pegno, contratto di prestito monetario a breve termine garantito da pegno su merci o titoli. Il debitore cede dei beni a garanzia dell’adempimento degli obblighi assunti. 3) riporto finanziario, contratto nel quale il riportato trasferisce in proprietà al riportatore titoli di credito di una data specie per un determinato prezzo. Alla scadenza pattuita, il riportatore dovrà trasferire al riportato la proprietà di altrettanti titoli. 4) sovvenzione cambiaria, accredito del netto ricavo ottenuto dallo sconto di una cambiale pagherò emessa direttamente dal cliente a favore della banca finanziatrice (pagherò diretto). 5) finanziamento di transazioni commerciali con l’estero. Quelle elencate fino a ora sono operazioni per cassa a scadenza/a revoca. 6) smobilizzo di crediti commerciali a breve termine, anticipo effettuato da un ente creditizio a favore di imprese. Generalmente sono operazioni atuoliquidabili o a ciclo controllato, ovvero i mezzi necessari al rimborso provengono da un terzo soggetto. Differenza fra pro solvendo, ovvero che alla scadenza se il terzo destinato al pagamento non assolve il suo obbligo la banca si rivale sul proprio sovvenuto; pro soluto, l’affidato viene completamente sollevato da ogni responsabilità circa il buon esito dell’operazione, la banca rinuncia ad ogni azione di rivalsa. Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 55 base annua, comprende tutti i costi e per questo è utile per capire quale può essere il finanziamento più adatto alle proprie esigenze e possibilità economiche). Finanziamento operazioni commerciali con l’estero Scelta della moneta: finanziamenti in euro o in valuta estera. Scelta del beneficiario dell’intervento creditizio: finanziamenti all’esportatore (anticipo e sconto) e finanziamenti all’importatore (prestiti ottenuti dall’importatore su iniziativa dell’esportatore e finanziamenti all’importatore in senso stretto, erogati dalla banca in virtù di un giudizio positivo sulla solvibilità dell’affidato). Prestiti in pool Finanziamenti che superano il potenziale creditizio dei singoli istituti secondo uno schema associativo comunemente denominato pool bancario o prestito sindacato. È previsto l’inserimento di clausole contrattuale che comportano la revoca del credito in caso di non osservanza degli obblighi fissati, no garanzie reali. I crediti di firma Al di là di operazioni autoliquidabili e prestiti per cassa. Prestiti non concessi in forma non monetaria, i cosiddetti crediti di firma, hanno per oggetto l’assunzione di un’obbligazione da parte della banca, ovvero una garanzia da essa prestata a favore di un determinato soggetto. La banca non pone a diretta disposizione del cliente una somma di denaro, ma gli concede credito in forma indiretta. La fideiussione Il fideiussore è colui che, obbligandosi personalmente verso il creditore, garantisce l’adempimento di un’obbligazione altrui. Caratteristiche di accessorietà e solidarietà: è una garanzia accessoria a un’obbligazione principale e il fideiussore resta obbligato in solido con il debitore principale al pagamento del credito. La remunerazione è una commissione. Si può distinguere sulla base della durata (determinata o indeterminata); la natura dell’operazione; le caratteristiche dell’operazione garantita, obbligazioni di fare, non fare, o dare. L’avallo Obbligazione cambiaria mediante la quale la banca (avallante) garantisce nell’interesse dell’avallato il pagamento di un titolo di credito, generalmente di natura cambiaria, attraverso l’apposizione dalla firma sulla cambiala precedentemente alla formula “per avallo”. La remunerazione è una commissione. L’accettazione bancaria Cambiale tratta con la quale un’impresa traente ordina a una banca trattaria di pagare a favore del traente stesso una determinata somma di denaro a una scadenza prestabilita. La banca accetterà la tratta solo se dalla preventiva istruttoria di fido il traente sia risultato solvibile. Il credito documentario Qualsiasi pattuizione che costituisce un impegno irrevocabile di una banca emittente, normalmente su richiesta e per conto di un cliente ordinante, a effettuare o a far effettuare a un’altra banca designata una prestazione, che sia un pagamento a vista, un’assunzione di impegno di pagamento differito, accettazione di tratte a scadenza, negoziazione, contro prestazione di documenti conformi, in favore di un beneficiario. Strumenti e servizi di pagamento e incasso Con riferimento specifico all’area della moneta unica europea, gli obiettivi di efficienza e sicurezza sono alla base di iniziative normative e tecniche che hanno portato alla creazione della SEPA, Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 56 Single Euro Payments Area, all’interno di una cornice giuridica unitaria per l’offerta dei servizi di pagamento in Europa (PSD). Strumenti cartacei di pagamento  Assegno circolare. È un titolo di credito all’ordine che viene emesso da una banca autorizzata dalla Banca d’Italia su richiesta di un soggetto e che incorpora la promessa incondizionata della banca emittente di pagare a vista una determinata somma di denaro a favore di un terzo o a se stessi. Il primo soggetto coinvolto è il soggetto richiedente; il secondo soggetto è la banca emittente; il terzo è il beneficiario, che può incassarlo a vista presentandolo presso la propria banca o direttamente presso la banca emittente entro 30 giorni dalla data di emissione  Assegno bancario. Un soggetto titolare di un rapporto di conto corrente (traente) con una banca ordina alla banca stessa (banca trattaria) di pagare a vista una certa somma a terzi o a se stesso (beneficiario), prelevandola dal proprio conto  Cambiale, titolo di credito formale e astratto che attribuisce al possessore il diritto a ottenere il pagamento della somma indicata sul titolo stesso alla scadenza e nel luogo previsto dal documento. La cambiale pagherò è una promessa incondizionata di pagamento nel quale il debitore si impegna a pagare; la cambiale tratta è un ordine che impone al debitore di pagare la somma indicata, previa accettazione. Strumenti e servizi non cartacei di pagamento Si suddividono fra strumenti di pagamento (carte di pagamento e bonifico) e servizi di incasso commerciale (procedure informatiche diversificate a seconda di specifiche esigenze). Le carte di pagamento sono supporti plastificati di dimensioni standardizzate emesse da banche o altri istituti finanziari e che offrono la possibilità di attivare una ampia gamma di servizi di natura monetaria o finanziaria, fra cui: prelievo di denaro contante, pagamento immediato presso punti di vendita commerciali (POS), pagamento dilazionato, pagamento rateale. Si suddividono in:  carte di credito (a saldo o revolving). Le prime prevedono un unico addebito periodico quale somma di tutte le spese effettuate in un dato periodo; le seconda offrono la possibilità di effettuare il rimborso rateale, solitamente con cadenza mensile, dell’importo complessivo speso in un determinato periodo. Consentono di ricaricare il plafond concesso man mano che le singole rate vengono versate. Sia funzione monetaria (pagare) sia di credito (tempi diversi fra momento dell’acquisto e addebito, pay after).  carte di credito prepagate. Sono tessere che incorporano un certo ammontare di denaro caricato sulla carta dalla banca emittente. Sono rilasciate a fronte di un versamento anticipato di fondi effettuato dall’emittente (pay before). A differenza delle altre carte, non è necessaria la titolarità di un conto corrente. Possono essere sia nominative sia anonime.  carte di debito. Consente prelievi e pagamenti sia nel proprio paese sia all’estero. L’addebito è contestuale alle transazioni effettuate (pay now).  Carte conto, ovvero carte di debito ricaricabili dotate di un codice identificativo IBAN. Ci sono poi anche strumenti innovativi quali mobile payment attraverso near field communication (contactless) e web payments. Infine i bonifici, ordine di pagamento impartito a una banca da un soggetto ordinante, il quale richiede con questo mezzo di trasferire un determinato importo a una terza persona (beneficiario). Un bonifico può essere regolato tramite addebito del conto o per cassa tramite una filiale bancaria (sportello della propria banca o di un’altra banca, via internet, via mobile banking). Abbiamo Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 57 bonifici ordinari domestici o nazionali, bonifici esteri, bonifici SEPA credit transfer trasferire importi in euro senza limiti di importo da un c/c a un altro. Servizi di incasso elettronico Consentono una rapida esecuzione delle operazioni di incasso dei crediti grazie al sistema elettronico e standardizzato su cui si fondano. Tali servizi sono idonei a soddisfare esigenze tipiche delle imprese, sebbene non siano a loro uso esclusivo.  Servizio incassi mediante avviso (MAV), un bollettino prestampato contenente un avviso- richiesta di pagamento.  Bollettino bancario Freccia, invio di un bollettino precompilato dal creditore secondo un formato direttamente al domicilio del debitore.  Servizio Ruoli mediante avviso (RAV), è un tipo di bollettino utilizzato ad esempio per le sanzioni per violazioni del codice della strada (multe).  Servizio elettronico incassi di Ricevute bancarie (Ri.Ba), procedura interbancaria di incasso delle ricevute bancarie digitali, ovvero quietanze di pagamento.  La procedura SEPA Direct Debt SDD, autorizzazione continuativa conferita dal debitore alla propria banca di accettare gli ordini di addebito provenienti da un creditore. La raccolta bancaria indiretta e i servizi di investimento I servizi offerti alla clientela da parte del sistema bancario comprendono anche i servizi relativi alla gestione del risparmio della clientela. Esistono strumenti di raccolta indiretta delle banche e si definiscono più propriamente come servizi di investimento. Servizi di negoziazione Principali operazioni di compravendita di valori mobiliari effettuate per conto della clientela e possono risultare dallo svolgimento di differenti servizi e attività di investimento. Servizio di consulenza Per consulenza in materia di investimenti si intende la prestazione di raccomandazioni personalizzate a un cliente dietro sua richiesta o su iniziativa del prestatore del servizio, riguardo una o più operazioni relative a un determinato strumento finanziario. La gestione di portafogli Schema contrattuale attraverso il quale il cliente delega le decisioni di investimento e disinvestimento alla banca, conferendo un formale mandato ad agire in nome e per conto proprio e ovviamente nel suo interesse. Servizi accessori: custodia e amministrazione Prevede che la banca si impegni unicamente a custodire gli strumenti finanziari avuti in consegna (deposito a semplice custodia) oppure a custodirli e amministrarli (deposito in amministrazione). Gestione collettiva del risparmio La gestione collettiva del risparmio viene detta gestione in monte in quanto viene svolta dalla SGR nell’interesse collettivo di una pluralità di investitori, è un’attività standardizzata dove la SGR deve amministrare un patrimonio collettivo composto dalle somme versate da una massa indifferenziata di investitori. Servizi alle imprese La clientela aziende viene suddivisa in due macro classi: da un lato il segmento imprese, cui appartengono le PMII; dall’altro lato, il segmento corporate al quale si riconducono le aziende di grande dimensione. I servizi sono in genere diversificati e si possono ricondurre alle seguenti aree Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 60 L’assunzione, trasformazione e la gestione del rischio rappresenta l’essenza stessa dell’attività bancaria La banca adotta sistemi di gestione dei rischi (risk management) che contemplano:  strategie e politiche di gestione dei diversi rischi, nonché procedure per l'identificazione e la misurazione dei medesimi  adeguata organizzazione interna della banca  adeguati sistemi informativi e di controllo interno (internal audit) Terzo criterio di classificazione Soggetti che possono causare rischi per la banca. Distinguiamo fra rischi esterni, originati da soggetti che sono al di fuori della banca, e rischi interni, originati da soggetti all’interno della banca e che lavorano nella banca. I rischi esterni possono essere erogati dai datori di fondi (depositanti) e sono rischi di liquidità; poi i rischi dei prenditori di fondi (rischi di credito); rischi generati dalle autorità, e si parla di rischi da regolamentazione; rischi generati dai mercati finanziari, detti rischi di mercato. Invece i rischi interni sono causati dagli intermediari finanziari, e sono rischio operativo, reputazionale e strategico. Rischi di credito I rischi di credito (al plurale) ci possono essere sia nell’attività bancaria a senso stretto, sia sui mercati organizzati, possono prendere il nome di rischio di regolamento e rischio di controparte. Effetti dell’insolvenza e del deterioramento creditizio del cliente affidato. Esistono diverse fattispecie del rischio di credito. Le componenti del rischio di credito: perdita attesa e perdita inattesa.  rischio di regolamento: si determina nelle operazioni in strumenti finanziari quando la controparte alla scadenza del contratto non abbia adempiuto la propria obbligazione di consegna di strumenti finanziari o di pagamento degli importi  rischio di controparte: rischio legato all’eventualità che la controparte di una transazione di determinati strumenti finanziari risulti inadempiente prima del regolamento della transazione stessa. Il rischio di credito è identificabile nell’insolvenza totale o parziale del debitore nel rimborsare nei tempi e nei modi prestabiliti i prestiti bancari e rappresenta l’alea principale a cui è esposta l’intermediazione creditizia. La banca deve essere in grado di stimare correttamente la probabilità di insolvenza (probability of default -PD) dei debitori. La stima della probabilità di default nel 2008 era pari al 27,7; quasi un quarto di probabilità che un debitore non paghi. Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 61 I principali fattori causali del rischio di insolvenza possono essere fattori di natura idiosincratici, riferiti cioè al singolo debitore come cattiva gestione economico-finanziaria, errori strategici relativi al business, danni subiti, comportamenti fraudolenti del management; possono essere sistemici (di natura macro-economica) che possono influenzare la solvibilità dei debitori bancari. Es: contesto bellico, fattore sistemico. Sofferenze: iscritte nell’attivo del bilancio di una banca, sono crediti per i quali la banca nutre molti dubbi in merito alla loro riscossione. Diverse fattispecie del rischio di insolvenza  rischio di recupero (recovery risk): è il rischio di mancato recupero integrale del credito concesso. Equivale al cd. Loss Given Default (LGD). La banca può far vendere l’immobile e rivalersi sul ricavato, attraverso una procedura di vendita all’asta. Qualora la prima vada deserta, il prezzo va abbassato del 20%; se anche la seconda va deserta, va abbassato ulteriormente. Di solito le prime aste vanno sempre deserte per poter ottenere un ribasso.  rischio di downgrading (migrazione): è il rischio di deterioramento della solvibilità dei debitori a seguito della riduzione del rating assegnato dalle agenzie di rating. Se passa in una categoria di rating superiore, si parla di upgrading.  rischio di concentrazione: è il rischio dovuto ad un eccessivo impegno creditizio assunto nei confronti di un singolo debitore, gruppo di debitori collegati (gruppi di imprese) o settori economici o aree geografiche  rischio paese: è il rischio che in un paese straniero si verifichi un evento che influenzi negativamente la volontà/capacità dei debitori privati o pubblici in quel paese di ripagare, alle scadenze prefissate, i propri debiti internazionali. Può dipendere da fattori politici o anche da eventi catastrofici naturali  rischio sovrano: è il rischio di insolvenza di un debitore sovrano nel rimborso dei debiti verso l’estero (sotto forma di prestiti o strumenti finanziari). Esempio: l’Argentina, stato sovrano, dichiarò di fatto un default tecnico, si era fortemente indebitata nei confronti dell’estero e la moneta argentina aveva di fatto perso valore. Decise allora di non pagare più i debiti nei confronti dell’estero Rischio di credito e spread Come sappiamo, un’attività finanziaria è un contratto che prevede lo scambio di denaro in tempi diversi (t0<t1). Il tasso di interesse è il prezzo pagato per la disponibilità di denaro. Il tasso di interesse è composto da: i= irisk free + spread. Lo spread è quindi la misura del rischio di credito di un’attività finanziaria. Maggiore è il rischio insito nell’AF, maggiore sarà lo spread. Come valutare il rischio di credito Attraverso l’utilizzo di diversi strumenti e metriche di valutazione, il rating e lo scoring. Il rating è molto più analitico, di norma utilizzato per le imprese; lo scoring è una modalità di valutazione più veloce e viene utilizzato per le persone fisiche. Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 62 Il ruolo del rating è quello di esprimere un giudizio alfa numerico (colore) su rischio di credito relativo a uno strumento finanziario o debitore (emittente). Il ruolo delle ECAI (external credit assessment institutions) o rating agencies: Moody’s, Cerved, Fitch, Standard and Poor’s. Speculative grade: molti investitori istituzionali, compagnie assicurative, fondi pensione, hanno il divieto di investire in strumenti finanziari speculative grade. Se il mio strumento finanziario si pone nell’investment grade va bene, ma se vi è un downgrade fino allo speculative grade, non funziona. Esiste anche il rischio politico. In Oman è 45/100. Rischi di mercato I rischi di mercato originano da diversi fattori che possono causare variazioni del valore di singole attività finanziarie o di portafogli di attività/passività finanziarie a seguito di variazioni inattese delle condizioni di mercato:  rischio di tasso di interesse  rischio di prezzo  rischio di cambio  rischio di volatilità Tipici del trading book. Rischio del tasso di interesse Origina da variazioni (sfavorevoli) dei tassi di interesse. L’impatto sul bilancio della banca è legato al processo di trasformazione delle scadenze –e alla detenzione di contratti finanziari sensibili a variazioni dei tassi di interesse. Le fluttuazioni dei tassi di interesse determinano una variazione sia dei risultati economici della banca sia del valore di mercato delle attività e delle passività e quindi del valore economico del patrimonio netto. Impatto sulla redditività bancaria: rischio di rifinanziamento Le variazioni nei tassi di interesse influenzano il livello corrente dei profitti attraverso variazioni nel flusso netto degli interessi (margine di interesse, interessi attivi e passivi). Può generare due tipi di rischi:  rischio di rifinanziamento: quando la scadenza media del mio passivo è inferiore alla scadenza media del mio attivo. Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 65 rischio puro poiché comporta prevalentemente manifestazione di perdita, non ci sono vantaggi né guadagni; è compreso il rischio legale (diverso da quello esterno di regolamentazione, che deriva dal mancato rispetto della norma, quando si decide di non osservare la legge), ossia il rischio di perdite derivanti da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale, ovvero da altre controversie, malfunzionamento o mal comportamento delle risorse della banca. Es: se il dipendente si auto-bonifica una somma di denaro prelevandola dal conto di un cliente, non denuncia per furto il dipendente bensì la banca, la quale ha il compito di vigilare sul comportamento dei suoi dipendenti e ne risponde anche nei termini penali rischio di regolamento; se il dipendente sta lavorando e nell’ambito dei sistemi di controllo della banca trova il modo di agire in maniera fraudolenta, la banca corre rischio di responsabilità (extra)contrattuale rischio legale. Non sono invece inclusi i rischi strategici e di reputazione. 1 e 2% del proprio patrimonio perso nelle banche nel dicembre 2021 solo per il rischio operativo. Rischio reputazionale Rischio attuale e prospettico di riduzione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell’immagine della banca da parte di clienti, controparti, azionisti, investitori e autorità di vigilanza, quindi tutti colori che vengono in contatto con la banca i cosiddetti stakeholders (portatori di interessi). Le sue peculiarità sono:  soggettività difficoltà di misurazione. Riferito a un singolo intermediario bancario, molto diverso a seconda del tipo di banca che si prende in considerazione. La percezione che ha la clientela, in particolare quella al dettaglio, non è la stessa che si ha delle banche che operano a livello internazionale. Incide in maniera diversa in termini di intensità.  il fatto che sia strettamente legato/dipendente dal rischio operativo e alle perdite da esso generate. Quando ci fu l’attentato alle torri gemelle, un enorme errore strategico fatto dai terroristi fu quello di agire in un orario che vedeva il mercato non ancora aperto. Se il mercato fosse stato aperto, nessuno si sarebbe accorto del ritardo della banca a rispondere. Casi più significativi di rischio reputazionale: manipolazione del tasso interbancario Libor (uno dei tassi più importanti a livello internazionale, modalità di rilevazione che era basato sulle segnalazioni inviate da un numero di banche molto attive a livello internazionale); obbligazioni Islanda (2008); vendita diamanti (2018). Il rischio strategico È legato a una potenziale riduzione degli utili o del capitale derivante da decisioni aziendali errate; inadeguata attuazione delle decisioni; incapacità di reagire sufficientemente alle pressioni competitive. Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 66 Le peculiarità sono difficoltà di misurazione ex-ante, Molto difficile da valutare, difficilissimo da valutare ex ante (fino a dieci anni fa nessuno avrebbe ipotizzato uno sviluppo così tumultuoso della tecnologia); assunzione speculativa (si presta benissimo a comportamenti di moral hazard). Le modalità di gestione prevedono adeguati presidi organizzativi e adeguati sistemi di controllo e governance. Es: filiali sovradimensionate sia in termini fisici sia in termini di operatori. Confronto fra rischi finanziari e operativi La gestione dei rischi nell’attività di intermediazione finanziaria  Crescente rilievo e ampiezza dei processi gestionali di Risk Management. Scelte da affrontare ex-ante: politiche di gestione, programmazione del matching e delle correlazioni tra rischi  articolazione essenziale di un processo formalizzato di gestione dei rischi: 1- identificazione e classificazione 2- misurazione 3- monitoraggio 4- gestione e mitigazione 5- gestione del capitale economico per la sua più efficiente allocazione  ruolo del Comitato Rischi, comitato endoconsiliare (numero ristretto di consiglieri che si occupa in maniera specifica di un problema), formato all’interno del consiglio di amministrazione in termini di governance è il soggetto a cui competono le decisioni in materia strategica e in materia di gestione della banca. Lo fa attraverso un documento cosiddetto RAF Risk Appetite Framework Documento che identifica il rischio massimo affrontato dalla banca. Caratteristiche dimensionali & complessità operativa della banca. Definisce il livello massimo di rischio assumibile e individua le tipologie di rischio che la banca intende assumere e per ciascun rischio:  obiettivi Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 67  soglie di tolleranza  limiti operativi in condizioni sia in condizioni di normalità sia in condizioni di stress Obiettivi, soglie di tolleranza e limiti sono declinati in termini di: 1. misure espressive del capitale a rischio o capitale economico 2. adeguatezza patrimoniale 3. liquidità 4. redditività Ci sono una serie di indicazioni di rischi: es redditività, capitale, credito. Per ciascuna area viene identificata una determinata metrica (misure/indicatori) che dà l’idea della tipologia di area presa in considerazione. Nel risk profile il livello di rischio viene misurato a mm/aa; risk appetite è l’obiettivo di rischio da raggiungere; risk tolerance è l’obiettivo di rischio max tollerato, livello ultimo; risk capacity livello minimo di sicurezza. Ma i rischi non sono definiti, esistono altri rischi o nuove declinazioni di rischi già conosciuti: cyber risk; il peso del debito sovrano; il rispetto diritti umani (BankTrack); le nuove pandemie, ecc. I palloni utilizzati nei mondiali e in generale tutti i palloni simili venduti in tutto il mondo venivano cuciti dai bambini scandalo Adidas, quindi sono stati venduti i titoli Adidas. Poi abbiamo anche:  Il ruolo degli ESG (environment, social, governance).  Climate change e rischio climatico.  Cigni neri e cigni verdi. 1. Quando scoppiò la crisi del 2008 venne definita come cigno nero, ossia un fenomeno molto raro che però può esistere. La crisi finanziaria che ha coinvolto l’intero mondo è stata definita in questo modo per ricordare che le crisi finanziarie di questo tipo, seppur molto rare (la precedente era stata quella del ’29), esistono. Hanno un impatto di vasta portata e possono essere spiegati solo dopo che si è verificato il fatto. 2. I cigni verdi o cigni neri climatiche hanno analogie con i cigni neri ma hanno un alto grado di certezza che una combinazione si verificherà in un prossimo futuro, catastrofe climatica decisamente peggiore di crisi finanziaria sistemica, maggiore complessità del cambiamento climatico: riflessi ambientali, geopolitici, sociali, economici, ecc. I rischi non finanziari diventano sempre più importanti e rimodellano i portafogli delle banche. L’attenzione del regolatore EU Pone l’attenzione sui rischi climatici e ambientali aspettative di vigilanza in materia di gestione dei rischi e informativa. Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 70 Poi abbiamo fractional reserve banking e riserve di liquidità: prontamente liquidabili per far fronte le esigenze a breve termine. Quelle di prima linea sono costituite da attività finanziarie liquide e immediatamente smobilizzabili senza costi (es: deposito a vista); quelle di seconda linea sono attività finanziarie smobilizzabili in un periodo di tempo molto breve e il cui smobilizzo potrebbe comportare dei costi. Queste riserve di liquidità sono una frazione dei loro depositi. Se tutti i depositanti si presentassero tutti nello stesso giorno per richiedere i loro depositi, la banca non potrebbe restituirli. La natura stessa porta la banca a operare con una liquidità pari a una frazione. Perché il mercato può fallire Affinché il mercato funzioni bene occorre che ci sia market discipline:  trasparenza informativa elevata, soprattutto sulle condizioni di debito. Es: se un’impresa non è quotata, difficilmente si riescono a ricavare informazioni.  correttezza e razionalità degli operatori  contendibilità ed efficienza dei mercati  assenza di meccanismi automatici di salvataggio in caso di dissesto Crisi bancarie e informazione Il ruolo dei rumors: nasce da un’informazione che però nel passaggio continuo viene modificata e ne viene stravolto il significato. Quindi determinano situazioni problematiche (una prova è stata la crisi dell’interbancario nel 2008, sono girate voci dopo il fallimento di Lehman Brothers, che hanno portato a fermare il mercato, e poi corsa agli sportelli). Il rumour a differenza della fake news parte da un’informazione vera ma travisata. Un rumour diviene un problema reale se si manifesta a livello sistemico. Com’è possibile prevenirlo: bisogna saper distinguere fra illiquidità (temporanea e risolubile) e insolvenza (definitiva e non risolubile); ruolo dell’informazione (completa, corretta, comprensibile); educazione finanziaria (conoscenza e competenza di questioni di natura finanziaria). Natura pubblica della regolamentazione Necessità di monitoring continuo su intermediazione finanziaria, ma l’informazione può essere: costosa, difficile, cattiva (manipolazione delle informazioni). La regolamentazione si occupa di monitorare i mercati (wholesail) e i risparmiatori) retail. Prevede l’intervento di soggetti esterni di matrice collettiva, in quanto persegue un interesse collettivo. Sono anche soggetti che possono sostenere costi legati al reperimento (raccolta) e all’utilizzo di dati e informazioni e anche in grado di sostenere costi economici e sociali delle crisi finanziarie. Quali soluzioni in caso di crisi Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 71 L’obiettivo ultimo è il mantenimento della fiducia da parte dei risparmiatori e pubblico, ma essendo di lungo periodo preferiamo concentrarci su obiettivo intermedio di stabilità. Obiettivo imprescindibile. Si possono verificare crisi e situazioni di instabilità di singoli intermediari, senza che questo comprometta però la stabilità del sistema. Vanno comunque gestite per evitare che diventi una crisi sistemica. Per gestire le crisi dei singoli intermediari: Safety net, prerogativa di intermediari BANCARI che comprende alcuni strumenti che possono essere utilizzati per evitare che la crisi si manifesti e/o si propaghi all’intero sistema finanziario. È necessario in ogni caso prevedere dei presidi istituzionali e operativi per gestire la crisi.  Prestatore di ultima istanza, gestito dalla BCE strumento ex ante, rifinanziamento marginale effettuato dalla BCE.  Schema di assicurazione dei depositi (differenza a livello territoriale) ex post. Safety net è una prerogativa esclusiva delle banche. Problemi di coordinamento fra le autorità. Lender of last resort Per prevenire situazioni di crisi. Sorta di attività spartiacque fra la politica monetaria e la vigilanza. È un’attività tipica della banca centrale (Emergency Lending Assistance) che riguarda sia le OMA (canale ordinario) sia il rifinanziamento marginale (strumenti non convenzionale). Nel momento in cui concedo un finanziamento così importante, immetto nuova liquidità, che in un periodo di elevata inflazione, la accresce ulteriormente, andando in contrasto con l’obiettivo della banca centrale di mantenere sotto controllo il tasso di inflazione dilemma del banchiere centrale. Questi prestiti non vengono erogati in assenza di garanzie, inoltre queste linee di credito vengono erogate a tassi di interesse penalizzanti (margin lending rates). Schemi di assicurazione dei depositi Se la crisi si è già verificata, è necessario un intervento ex post. Attraverso un fondo consortile ad adesione obbligatoria se la banca vuole esercitare la sua attività. Se una banca contribuisce sulla base del proprio profilo di rischio, anche se non sempre è facile da individuare il profilo di rischio di una banca. C’è un piccolo contributo periodico che le banche pagano con cadenza annuale; i versamenti al fondo vengono effettuati su richiesta, qualora si verifichi l’esigenza di effettuare il rimborso dei depositi di una banca. Le cose sono un po’ cambiate con l’avvento dell’Unione Bancaria Europea. È uno strumento che funziona bene di fronte a crisi episodiche e banche di dimensione contenuta: se la crisi è sistemica, il fondo poco potrebbe nei confronti di tutte le banche depositanti che entrano in crisi. Alcuni problemi: Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 72  intermediari too big to fail (Unicredit, Monte Paschi, Intesa), la crisi di questi intermediari potrebbe portare problemi all’intero sistema. SIFIs: systematically important financial institutions.  Spesso l’intervento del fondo (primo livello) non è sufficiente, e si utilizzano interventi di garanzia pubblica (secondo livello) elementi di criticità: elevati costi sociali, moral hazard del management. Es: monte dei paschi di siena. Quali soluzioni:  sinergia con la regolamentazione prudenziale, volte alla riduzione del grado di rischio;  limitazioni della copertura (natura dle depositante, limiti di ammontare, tipologia passività, ecc.)  correzione del contributo in funzione del grado di rischio “effettivo”. Obiettivi della regolamentazione 1) Stabilità, a livello micro e a livello macro. Il nostro sistema è sempre stato piuttosto stabile. 2) Efficienza, allocativa e tecnico-operativa. Occorre stabilire norme affinché le banche allochino in maniera efficiente le risorse, andando a finanziare gli investitori che possono generare redditività non solo per l’investitore ma anche per la società, beneficio per la collettività allocativa. Deve anche fare in modo che il costo applicato alle sue operazioni sia il costo più contenuto possibile tecnico-operativa. Molto spesso vi è un trade-off fra stabilità ed efficienza nel breve periodo. 3) Trasparenza delle informazioni e correttezza nel comportamento degli operatori equità nella distribuzione delle risorse (informazione risorsa). Tutte le parti devono avere tutte le informazioni e devono saperle interpretare nello stesso modo. Come articolare la vigilanza Attraverso quale modello organizzativo?  Modello accentrato: single regulator. Esiste un solo regolatore che controlla tutto. Es: UK a partire dagli anni ’90, financial services authority al quale venivano demandati tutti i poteri di regolamentazione e controllo. Dopo la crisi del 2007/2008 è stato fortemente colpito il Regno Unito, il regulator non si era accorto della crisi in cui versava Northern Rock. Astrattamente, come modello è ottimo perché non ci sono problemi di coordinamento fra più autorità.  Modello decentrato 1) Vigilanza istituzionale per soggetti: o arbitraggio regolamentare: se un’istituzione è troppo regolamentata, mi metto a svolgere un’attività simile ma con forma giuridica differente, bypassando regole troppo stringente. Es: da banca a società finanziaria; o cattura del regolatore (un'agenzia di regolamentazione statale creata per agire nell'interesse pubblico, agisce invece in favore degli interessi Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 75 Prevede cinque tipologie di soggetti: BCE; autorità nazionali di controllo+EBA. L’unione europea ha diviso le banche in significant institutions (gruppi bancari più significativi) e less significant institutions. Come fa una banca a essere significativa? Deve avere un totale attivo a livello consolidato maggiore o uguale a 30 mld di euro oppure pari al 20% del Pil nazionale. In ogni caso, anche se non hanno queste caratteristiche, devono esser parte dei primi 3 gruppi di ciascuno stato aderente al MVU. Su di loro vigila la BCE, sulle less significant l’Autorità Nazionale di Controllo. Vigilano sulla base di regole che sono definite dall’EBA.  autorizzazione e revoca all’esercizio dell’attività bancaria  assunzione di partecipazioni nelle banche  processo di revisione e valutazione prudenziale – SREP  valutazione idoneità dei membri degli organi di gestione  ispezioni in loco  gestione delle crisi di banche verificano il funzionamento attraverso una pluralità di informazioni che le banche devono fornire e attraverso anche le visite ispettive che nel caso delle significant sono fatte dai Joint Supervision Teams (in parte dalla BCE e in parte dalle ANC); sulle less significant unicamente le ANC: Ruolo delle autorità europee di vigilanza L’EBA è parte integrante di questo meccanismo, perché all’EBA compete la redazione delle regole uniformi (definizione del Single Supervisory Rulebook regole comuni) ed è responsabile degli stress test per valutare la «resilienza» del sistema bancario e il rischio sistemico del sistema finanziario dell’UE. L’EIOPA e l’ESMA si occupano del mantenimento delle funzioni attuali. Gli altri due pilastri 1. Meccanismo unico di risoluzione (SRM)  creazione di un fondo alimentato dai contributi delle singole banche  a regime entro il 2023: 1% ca. dei depositi “protetti” nei paesi dell’Unione Bancaria Europea  luglio 2021: ca. € 52 miliardi 2. disciplina armonizzata per i sistemi di garanzia dei depositi (Deposit Guarantee Schemes – DGS) Single resolution authority: autorità che a livello di UBE gestisce in stretta collaborazione con la BCE la risoluzione di una banca, decide in materia di eliminazione di una banca da parte del sistema banche significant. Autorità Nazionale di Risoluzione banche less significant. In Italia l’ANR è la Banca d’Italia. Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 76 Meccanismo unico di risoluzione Fonti normative: Bank recovery and resolution directive (in vigore dal 16 novembre 2015; Capital requirements directive IV; Capital requirements regulation. Ora siamo già al CRD V e al CRR II, e si sta lavorando a CRD VI e CRR III. Obiettivi: evitare interventi di salvataggio degli enti creditizi con il denaro dei contribuenti – prevenire insolvenza e ridurne gli impatti sistemici. Interventi distinti a seconda che ci si riferisca a:  risanamento di una banca in difficoltà (recovery). Risanamento di un ente in difficoltà: strumenti e azioni per la prevenzione della crisi (irreversibile) è servono a stabilizzare la situazione finanziaria dell’ente  risoluzione di una situazione di crisi (resolution). Risoluzione di una situazione di crisi: sono strumenti di intervento ex post è correttivi da adottare in caso di dissesto (o qualora il dissesto risulti altamente probabile). Quali strumenti a disposizione? a) vendita dell’attività d’impresa (attività, diritti, passività, partecipazioni, ma anche azioni o altri titoli di proprietà) b) ente-ponte (bridge bank): può essere cessionario di azioni o altri titoli di proprietà, attività, diritti, passività (in mancanza di soluzioni di mercato) c) separazione delle attività (es. cessione a bad bank, società creata appositamente per gestione del credito deteriorato) d) svalutazione o conversione in capitale delle passività (bail in) Gli strumenti sono utilizzabili in via coattiva: non è necessario il consenso né degli azionisti né dei creditori (cioè dei depositanti) Bail in: partecipazione alle perdite da parte dei creditori, anche depositanti e obbligazionisti. Distingue fra passività ammissibili al bain in e passività escluse. Conversione delle passività ammissibili in azioni della “nuova” banca. Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 77 Disciplina armonizzata per i sistemi di garanzia dei depositi Attualmente in fase di lavorazione problema del debito sovrano di alcuni paesi membri (Italia). Armonizzazione dei sistemi nazionali: livelli di protezione; modalità di intervento. 100mila euro max per depositante entro 7 gg. Le principali fonti normative in Italia Normativa primaria: insieme di regole definite dal potere legislativo, quindi leggi dello Stato. Sono tutti decreti legislativi. Costituita da: 1. TUB; 2. TUF; 3. Codice delle Assicurazioni Private; 4. normative in materia di forme pensionistiche complementari Normativa secondaria: strumenti tipicamente amministrativi, come circolari, disposizioni, regolamenti, comunicazioni, ecc. Es: circolare 285, oltre mille pagine. Attenzione: modifiche, integrazioni e cancellazioni continue! Il ruolo della BCE (da novembre 2014) e delle istituzioni europee (direttive e regolamenti): CRD 4 – 5; CRR 1 -2; DGSD; BRRD Organi di regolamentazione e vigilanza  Tecnici: BdI, BCE, Consob, AGCM, IVASS e COVIP regolamentazione e vigilanza.  Politici: Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (CICR): definire i principi generali per la tutela del credito e gestione del risparmio; Ministero per l’Economia e le Finanze (MEF): adottare provvedimenti d’urgenza/straordinari qualora siano necessari (es: messa in liquidazione di una banca) regolamentazione. Guidelines dell’attività di vigilanza  rapidità innovazione finanziaria  modifiche continue nella regolamentazione ma senza appesantire l’operatività degli intermediari  ricerca della better regulation (non esiste la best regulation, la migliore in assoluto, ne esiste una che è migliore di un'altra rispetto a un determinato contesto spaziale e/o temporale) 1. coinvolgimento dei destinatari (consultazione preventiva) 2. armonizzazione a livello internazionale (best practices) 3. disciplina per principi piuttosto che per regole dettagliate 4. regolamentazione e controlli interni Banche e altri intermediari finanziari Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 80 Il processo di controllo prudenziale 2 fasi: 1) ICAAP (Internal Capital Adequacy Assesment Process) & ILAAP (Internal Liquidity Adequacy Assesment Process), spetta alle banche valutazione della propria adeguatezza patrimoniale in relazione a: • rischi assunti (RFA – Risk Appetite Framework) • strategie aziendali; presuppone adeguati sistemi di gestione dei rischi e di controllo interno e meccanismi di governance. 2) SREP (Supervisory Review and Evaluation Process), spetta alle Autorità di vigilanza (BCE/ANC): riesame ICAAP; giudizio complessivo; misure correttive se necessarie. Questi due rapporti, ICAAP e ILAAP vengono sottoposti alle autorità di vigilanza, le quali redigeranno una valutazione complessiva sulla situazione della banca SREP. Interazione continua fra le 3. La composizione di fondi propri (patrimonio) All’interno del patrimonio, si distinguono due componenti fondamentali:  Tier 1, patrimonio di base necessario a una banca per assorbire le perdite in condizioni di continuità d’impresa (going concern) - minimo 6% ATT ponderate per il rischio (risk weighted asset). A sua volta ha un sotto limite interno: o Common equity tier 1, poste di patrimonio di qualità primaria, minimo 4,5% ATT ponderate per il rischio. Sono ad esempio azioni ordinarie, soprapprezzo azioni, riserve di utii, ecc. o Additional Tier 1: strumenti finanziari subordinati “a tutto”; no garanzie; no date di scadenza; no clausole di rimborso anticipato. Caratteristiche che li rendono simili al capitale di rischio che vengono in qualche modo riconosciuti come tali. Aggiustamenti regolamentari del patrimonio di base  Tier 2, patrimonio supplementare, in grado cioè di assorbire le perdite in caso di crisi (gone concern). o Strumenti finanziari con requisiti specifici: subordinato rispetto ai depositi e ai creditori chirografari (non garantiti) della banca; no garanzia; scadenza minima cinque anni; rimborso/richiamo dopo 5 anni solo a determinate condizioni. o Alcuni accantonamenti per perdite su crediti: copertura di perdite future; max 1,25% ATT ponderate per il rischio di credito (metodo standard). La loro somma dà il cosiddetto Total Capital o patrimonio totale. All’interno di ciascuno di questi Tier occorre distinguere le diversi componenti. Total Capital Ratio (TCR) = minimo 8% delle ATT ponderate per il rischio (RWA) TC/RWA ≥ 8%. I buffer patrimoniali Ulteriori requisiti patrimoniali diretti a fronteggiare situazioni particolari. Esempi: Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 81 1) Riserva di capitale anticiclica, riduzione della prociclicità del sistema finanziario, attraverso la costituzione di riserve di capitale nelle fasi di espansione del ciclo finanziario, da utilizzare in quelle di contrazione per assorbire eventuali perdite, cuscinetti di natura patrimoniale per fronteggiare future situazioni di crisi. 2) Riserva di capitale per le istituzioni a rilevanza sistemica globale o nazionale (G-SII) e O-SII) aumento della capacità di assorbimento delle perdite da parte delle istituzioni a rilevanza sistemica. 3) Riserva di capitale a fronte del rischio sistemico prevenzione o attenuazione dei rischi sistemici strutturali di lungo periodo. 4) Requisiti patrimoniali aggiuntivi per e esposizioni verso il settore immobiliare prevenzione o attenuazione dei rischi sistemici derivanti dalle esposizioni verso il settore immobiliare. Anche banche che rispettano i requisiti minimi possono trovarsi in difficoltà per via dell’inserimento di questi buffer da parte delle autorità di vigilanza, che richiedono azioni di rimedio La definizione dei requisiti patrimoniali nel processo SREP Requisiti richiesti alle banche per la composizione del patrimonio. Partendo dal basso, requisito minimo di primo pilastro, rappresentato dai coefficienti patrimoniali minimi obbligatori, a cui si aggiungono eventuali requisiti coefficienti patrimoniali obbligatori di secondo pilastro, ulteriori requisiti aggiuntivi specifici per quella determinata banca. L’unione di questi requisiti dà il Total SREP Capital Requirements. Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 82 A questi requisiti minimi si aggiungono i diversi buffer (conservazione del capitale; capitale anticiclico; buffer sistemico). Tutti questi buffer costituiscono l’Overall Capital Requirements (requisiti obbligatori che le banche devono detenere). Poi c’è la capital guidance, requisiti aggiuntivi di secondo pilastro, indicazione forte che proviene dalle autorità di vigilanza affinché la banca provveda ad avere oltre all’OCR anche una porzione in più, aggiuntiva. Invito forte da parte delle autorità di vigilanza, non è un obbligo (rientra però nella moralsuasion). Istituzione sistemicamente rilevante. O-SII Buffer (other systemically important institutions buffer) pari allo 0,75% per banca intesa san paolo. MREL: Minimum requirements for own and eligible liabilities Requisiti minimi per fondi propri e Eligible liabilities: passività ammesse al bail in. Richiede alle banche di istituire una nuova categoria di passività “bond cuscinetto”, obbligazioni senior non preferred, che vengono dopo tutte le altre senior. Sono le prime passività a essere aggredite in caso di MREL. Prima di aggredire le obbligazioni senior e i depositi>100k, vengono aggredite le passività cuscinetto. Introdotto da BRRD per un miglior funzionamento del bail in. L’ammontare di MREL è soggettivo, fissato dalla SRA per ciascuna singola banca e non viene reso noto al mercato perché le possibilità di arrivare a una situazione di bail in sono significative, per evitare fraintendimenti allora non si comunica al mercato questo dato. Prevede un sottoinsieme delle passività coinvolte in caso di bail in. Bond “cuscinetto”, senior non preferred:  legge di bilancio 2018  durata minima 12 mesi  V. Nominale min 250mila € (solo soggetti istituzionali sono in grado di acquistarle)  solo a investitori istituzionali perché sono passività più rischiose  no collegamento a derivati Dotazione di passività cosiddette senior non preferred, debito senior che però saranno aggredite per prime in caso di bail in. Le passività riconducibili al MREL sono quelle che, in caso di liquidazione della banca, possono essere “aggredite” (non rimborsate) prima che si cominci a intaccare i tradizionali debiti senior della banca. Passività cuscinetto: il loro valore viene ridotto/azzerato dopo aver azzerato il capitale sociale (AT1 e T2) MA PRIMA di ridurre il valore del debito tradizionale di una banca. Gerarchia dei creditori in caso di bail in dal basso verso l’alto: passività escluse dal bail in depositi>100k di persone fisiche e PMI altro debito senior (obbligazioni senior, derivati, depositi non garantiti, detenute da clientela retail) debito senior non preferred altri subordinatiT2AT1CET1. Si collocano a metà fra il debito ordinario Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 85 Il coefficiente sale al crescere del scendere della qualità del debito. Risk weighted assets metodo standard Una volta determinati gli RWA vengono calcolati i ratios patrimoniali.  CET1 ratio: common equity tier1/ Σ RWA min 4,5%  T1 ratio: tier1/ Σ RWA min 6%  TCR: total capital/Σ RWA min 8% Basilea 4 Misura progressiva, che alza la percentuale minima progressivamente a partire dal 2022 (1 gennaio 2022 50%) fino al 2027, l’ultima data utile diventerà il 2028. Bisogna ricordare la percentuale finale: a regime il patrimonio calcolato con i metodi interni dovrà essere almeno pari al 72,5% del patrimonio calcolato secondo il metodo standard. Cosiddetto output floor: livello minimo al di sotto del quale non si può scendere, livello di patrimonio minimo determinato da una percentuale applicata al patrimonio determinato secondo il metodo standard. Questa progressione in gergo si chiama “phase in”, adeguamento progressivo costante al valore definito a regime. Spesso e volentieri i mercati valutano le banche immediatamente sulla base dell’ultimo dato richiesto. Vigilanza conoscitiva (informativa) Insieme di tutti quei controlli che serve all’autorità di vigilanza per conoscere la situazione in cui si trova la banca, come può farlo? Attraverso una serie di informazioni che le banche devono fornire alle autorità di vigilanza. Questi controlli si svolgono:  A distanza: invio periodico da parte della banca di una serie di informazioni che sono riconducibili a 3+1 categorie: o segnalazioni di vigilanza: bisogna inviare periodicamente a BdI/BCE la loro situazione con riguardo a misure specifiche di vigilanza. Ad esempio ogni tre mesi le informazioni sul calcolo del TCR. La periodicità è diversa a seconda del tipo di controllo e a seconda del tipo di banca. o Matrice dei conti: piano dei conti della banca, messe insieme dall’autorità di vigilanza, che restituisce alle banche il flusso di ritorno della matrice dei conti, così che la banca possa vedere qual è a sua posizione rispetto al mercato. Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 86 o Centrale dei rischi: una delle centrali di segnalazione dei crediti che riguarda tutti i prestiti >= a 30mila euro o qualunque importo se il credito è in sofferenza (posizione deteriorata). Anacredit: dal 2018 si aggiunge Anacredit, archivio europeo dei crediti e del rischio di credito che verrà gestito dalla BCE e utilizzato per soddisfare le esigenze informative di funzioni istituzionali del Sistema Europeo delle Banche Centrali.  Visite on site (in presenza/ispettiva): Funzionari dell’autorità di vigilanza: si recano presso la sede della banca per verificare l’effettiva correttezza e completezza delle informazioni inviate alle autorità di vigilanza. Joint Supervisory Team con ispettori sia della BCE sia della BdI per banche significant; se sono banche less significant, solo funzionari della BdI.  Ordinarie: controlli su tutte le attività della banca, effettuati periodicamente (ogni 4/5 anni, possono durare anche un anno le ispezioni, possono richiedere tutto, trasversale a tutta l’attività della banca).  Straordinarie: effettuate se necessarie, che nascono o da una segnalazione/denuncia dell’autorità giudiziaria oppure se nascono anomalie nelle segnalazioni giunte dalle ispezioni a distanza, di norma è mirata a un particolare tipo di attività, ad esempio se c’è una denuncia all’autorità giudiziaria per un’attività di compravendita di titoli, vanno a verificare il portafoglio crediti. La vigilanza protettiva In caso di crisi, fenomeno estremo di “corsa” agli sportelli. Riguarda soluizioni gestionali, informazione al mercato, rumors & informazione “distorta”.  Early warning system difficoltà gestionali; soluzioni adeguate; ruolo del RAF (risk appetite framework), ci sono alcuni segnali di allerta.  Piani di risanamento (recovery plans) misure per ripristino equilibrio patrimoniale & finanziario (ricapitalizzazione, cessione attività, modifiche nella struttura, ecc.); aggiornamento annuale/modifiche significative nella struttura. 1. Amministrazione straordinaria (misura prevista dal TUB, strumenti giuridici per risolvere la crisi): crisi risolubile, prevede commissari straordinari che hanno tempo massimo un anno per riportare la banca in una situazione di normalità. 2. Liquidazione coatta amministrativa: procedura identica del fallimento. Commissari liquidatori & comitato di sorveglianza che liquidano l’attivo e con il ricavato incassato pagano i creditori, hanno però un vincolo rappresentato dagli strumenti che possono utilizzare; Unione Bancaria e BRRD risoluzione: vendita; bridge bank; bad bank; bail in. La vigilanza da sola non basta, per qualunque azienda è necessario un efficace ed efficiente assetto organizzativo e di governo societario. Norme in materia organizzativa e di governance Circolare 285 BdI. Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 87 1) Contenuto ampio e variegato: assetti proprietari, statuto e modifiche, sistemi di remunerazione & incentivazione, sistema dei controlli interni, requisiti esponenti aziendali, conflitti di interesse, contrasto a riciclaggio e usura, gestione dei rischi, obblighi di disclosure vs/ investitori e mercato (più stringenti per società quotate). 2) Bce/BdI: valutazione dell’adeguatezza MA definizione spetta alle funzioni fondamentali: supervisione strategica (nel modello tradizionale consiglio di amministrazione); gestione (CdA); controllo (collegio sindacale); 3) principio di proporzionalità. B di maggiori dimensioni o complessità operativa: B significant e B quotate; B intermedie: 30 miliardi € ≤ TotATT ≥ 5 miliardi €; B di minori dimensioni o complessità operativa: TotATT ≤ 5 miliardi €. Un efficace sistema di controlli interni Obiettivi: efficacia/efficienza dei processi aziendali; contenimento del rischio entro RAF – protezione dalle perdite; affidabilità delle informazioni; conformità (compliance) a leggi & regolamenti. Diversi livelli di controllo:  Primo livello. Controlli in linea (strutture in linea) Sono quasi sempre legati all’area della compliance, le filiali ossia linea operativa delle banche devono per prime verificare che le azioni poste in essere siano conformi allo spirito della legge. FAC: funzioni aziendali di controllo con compiti ben definiti  Secondo livello. Controllo su rischi e conformità diverso da strutture operative (compliance & risk management), definisce il rischio massimo assumibile della banca e monitorarlo attraverso una serie di strumenti.  Terzo livello: revisione interna. Internal audit. Verificare se il lavoro di tutti i colleghi è stato svolto in maniera corretta oppure no. Risk appetite framework Quadro di riferimento per determinare la propensione al rischio di una banca. Ha un valore gestionale e strategico enorme per la banca, viene predisposto dal risk management, discusso e approvato dal CdI, e viene costantemente monitorato da parte del risk management. Fissa ex ante gli obiettivi di rischio/rendimento in relazione a: dimensioni; grado di complessità. Identifica le tipologie di rischio che la banca intende assumere e per ciascuno di essi: misure espressive del capitale a rischio; adeguatezza patrimoniale; liquidità. Individua procedure e interventi gestionali da attivare in caso di mancato rispetto dell’obiettivo; parametri quantitativi e qualitativi (soprattutto per i rischi non facilmente misurabili). Attività di vigilanza ai tempi del Covid-19 Quando si presenta una crisi occorre reagire con rapidità. La regolamentazione deve “normare” ma non ostacolare l’esercizio dell’attività bancaria. Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 90 È intermediario multi-canale che usa canali di distribuzione fisici (agenzie bancarie, sportelli automatici, consulenti) e remoti/digitali (home-banking, mobile-banking) È un’impresa “speciale” perché soggetta ad elevati gradi di regolamentazione e vigilanza (evitare “fallimenti” di mercato). L’attività bancaria nel quadro normativo italiano “La raccolta di risparmio fra il pubblico e l’esercizio del credito costituiscono l’attività bancaria. Essa ha carattere di impresa. L’esercizio dell’attività bancaria è riservato alle banche” (art. 10 TUB). L’attività bancaria si caratterizza per la congiunzione fra le operazioni:  di raccolta del risparmio fra il pubblico con obbligo di rimborso, in competizione con società non finanziarie, altri intermediari finanziari (es: assicurazioni), stati sovrani;  di concessione di credito, in competizione con società finanziarie, altri intermediari finanziari (es: assicurazioni, fondi di investimento); peer-to-peer lending (forma di finanziamento attraverso la raccolta di risorse fra pari, quindi fra soggetti che spontaneamente erogano questo finanziamento).  Le banche possono svolgere altre attività finanziarie consentite (ad es. servizi di investimento), attività connesse o strumentali, oltrechè offrire servizi di pagamento, in competizione con istituti di moneta elettronica (Imel), istituti di pagamento, operatori non finanziari (Big Tech).  In competizione con Società di intermediazione mobiliare, Società di gestione del risparmio, Assicurazioni. Rimangono salve alcune riserve di legge: gestione collettiva del risparmio; attività assicurativa. Modelli istituzionali di banca Ai fini del rilascio dell'autorizzazione all'attività bancaria, l'ammontare minimo del capitale iniziale è stabilito in: 10 milioni di euro per le banche in forma di S.p.A., per le banche popolari e per le banche di garanzia collettiva; 5 milioni di euro per le banche di credito cooperativo. Banca cooperativa a responsabilità limitata: 1. banca di garanzia collettiva (di secondo livello), erogazione di garanzie per i soci, es: confindustria, confcommercio, hanno compito di prestare garanzia per i loro aderenti al momento di richiesta di un prestito bancario. 2. Banca popolare (tot att <= 8 milioni di euro) 3. Banca di credito cooperativo, con riforma del 2016 creazione di gruppi bancari cooperativi, fine 2017 3 gruppi: ICCREA – Cassa Centrale Banca – Cassa Centrale Raiffeisen. La capogruppo: totATT ≥ 1 mil.do €. Patto di coesione: la Capogruppo controlla su base contrattuale e garantisce le singole BCC azioniste e le BCC rimangono titolari dei propri Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 91 patrimoni e mantengono autonomia gestionale; detengono la maggioranza del capitale della Capogruppo. Sarà la capogruppo a rispondere all’autorità di vigilanza di eventuali situazioni di crisi che si verificano all’interno del gruppo. Le peculiarità dell’impresa-banca  Svolge una funzione monetaria: le sue passività sono utilizzate come mezzo di pagamento.  Riduce il fenomeno delle asimmetrie informative;  Esercita un’attività che presenta un forte interesse pubblico necessità di tutela;  è caratterizzata da un’attività “produttiva” sui generis, in quanto è un’impresa multi-prodotto, i cui prodotti sono: tra loro fortemente interdipendenti; non provvisti di materialità; non suscettibili di essere brevettati (si può registrare un nome ma non brevettare un prodotto). I fattori cruciali nella scelta del modello organizzativo Risultato delle decisioni assunte su:  modalità di divisione del lavoro tra i diversi soggetti;  meccanismi di coordinamento, di comunicazione e di controllo. Fattori situazionali che influenzano le scelte organizzative:  l’ambiente nel quale l’impresa è inserita;  età e dimensione dell’impresa;  livello della tecnologia;  vincoli regolamentari;  mercato/i di riferimento. Perché cambiano i modelli organizzativi 1. crescente competizione e tendenza all’aumento delle dimensioni (M&A – ruolo della BCE) 2. presenza internazionale (poche grandi banche italiane) 3. inserimento in segmenti di mercato specialistici 4. razionalizzazione della struttura 5. organizzativa (semplificazione societaria) 6. distributiva (chiusura filiali) 7. sviluppo del fintech 8. modelli organizzativi più complessi e flessibili “a geometria variabile” Diverse tipologie di banking: commercial banking Commercial VS investment; retail VS wholesale; mass & affluent VS private, SMEs VS corporate. Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 92 Commercial banking Svolge l’attività tradizionale della banca: raccolta di depositi (da qui anche il nome di banca di deposito) e impiego di denaro. Storicamente le banche erano impegnate per lo più nello sconto/anticipo di crediti commerciali (da qui il nome commercial banking). Accanto alla raccolta di depositi, sviluppo di strumenti di pagamento alternativi alla moneta (utili per l’attività commerciale dei propri clienti). Tradizionalmente, la banca commercial svolge attività di retail banking. Retail banking. È contraddistinto da: processi produttivi industrializzati e standardizzati; canali distributivi diretti e capillari; modalità di scambio orientate alle transazioni (transaction banking). Produzione e offerta di strumenti e servizi di tipo standardizzato ed elementare, con valore aggiunto unitario relativamente basso, di dimensione media piuttosto contenuta. Criteri di efficienza basati prevalentemente sull’attuazione di processi ripetitivi a elevato contenuto tecnologico. Uso sempre più importante di strumenti e canali di remote banking (smartphone, pc, tablet, …). Investment banking Prevede una serie molto ampia di servizi offerti alle imprese di dimensioni elevate (ma anche ad altri intermediari finanziari) connessi essenzialmente all’intermediazione sul mercato mobiliare. Le principali e tipiche attività sono:  intermediazione sul mercato primario (origination, underwriting e distribution) e secondario (attività di broker, attività di dealer/market maker, consulenza);  consulenza in operazioni di M&A, LBO, MBO ecc.;  financial engineering;  venture capital;  private equity, numero ristretto di investitori, se la società fosse quotata verrebbe detta public equity, soggetto che entra nel capitale di un’impresa già esistente per farla crescere, accompagnarla alla quotazione di mercata e dismettere la partecipazione guadagnando sulla differenza fra i prezzi in entrata e quelli in uscita;  ecc… Wholesale banking. Le banche, specie quelle più grandi, tendono a dedicare attenzione maggiore anche alle attività con caratteristiche tipiche del wholesale banking. Prevede l’utilizzo di strumenti e servizi complessi e integrati; la personalizzazione rispetto al bisogno specifico del cliente; la dimensione della singola transazione molto rilevante – valore aggiunto unitario elevato; relazione di clientela duratura e consolidata; profili di qualità dei prodotti/servizi molto elevati relationship banking. Private banking Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 95 varata una legge bancaria, vietando di conseguire partecipazioni delle imprese da parte delle banche, invece in Germania viene consentito. Il gruppo bancario È un modello organizzativo che comprende una capogruppo (holding pura o mista) e società che svolgono attività bancaria, finanziaria e spesso anche assicurativa. Consente di abbinare un unico disegno strategico e imprenditoriale; economie di specializzazione che scaturiscono dagli elevati livelli di specializzazione che contraddistinguono i processi produttivi delle diverse società. Modello adottato in prevalenza dalle banche italiane a partire dagli anni ’90 per realizzare la diversificazione produttiva, viene prima del modello della banca universale:  vincoli normativi pre TUB  operazioni di M&A (mergers and acquisitions)  attività complementari MA riserva di legge; fortemente specializzate. Quali sono le strutture societarie nel gruppo: 1. capogruppo:  holding pura, quando non svolge attività operativa, ma si occupa della gestione strategica e del coordinamento del gruppo;  holding mista, quando non attua una separazione tra la gestione operativa e quella strategica. 2. società specializzate: svolgono singole attività finanziarie (benefici derivanti dalle economie di specializzazione). 3. subholding: società finanziarie alle quali vengono imputate partecipazioni in società controllate appartenenti a raggruppamenti omogenei (non sempre presenti). La subholding può essere creata ed è tollerata dalle autorità di vigilanza solo per brevi tempi. Viene lasciato invece a libera scelta il fatto di avere una holding pura o una holding mista. Meglio in generale direzioni interne. Principali configurazioni di gruppo bancario Modello funzionale:  ridotta complessità gestionale  strategia di integrazione orizzontale (processi di acquisizione progressivi)  elevata autonomia per società controllate  contenimento costi di struttura Modello federale:  aggregazione “progressiva” di entità locali fra loro differenziati  economie di scala Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 96  mantenimento relationship a livello “locale” (federalismo)  capogruppo: indirizzo strategico, coordinamento e controllo; gestione accentrata di talune attività  banche “federate”, società prodotto e società strumentali gestione di diverse “culture” aziendali. Modello divisionale:  “ideale” per banche grandi e diversificate  Area Strategica di Affari (business unit) ≅ divisione, gestione operativa  capogruppo: monitoraggio e valutazione della performance delle singole ASA: indirizzo strategico del gruppo  divisioni organizzate per: prodotto; segmento di clientela; area geografica Modelli ibridi I conglomerati finanziari Gruppi di imprese, assoggettate a un comune controllo:  attivi in maniera significativa nei settori assicurativo, bancario, dei servizi di investimento  comprendono almeno un’impresta assicurativa e una operante nel settore bancario o dei servizi di investimento  hanno al vertice un’impresa regolamentata oppure svolgono principalmente attività nel settore finanziario Possibili arbitraggi cross border in materia di regolamentazione. Arbitraggi regolamentari: come holding metto una compagnia assicurativa, tutto vigilato da IVASS. Vigilanza sui conglomerati: necessità di un’autorità coordinatrice. I conglomerati italiani sono Generali (settore assicurativo, autorità IVASS e Mediolanum (settore bancario finanziario, autorità coordinatrice BdI). La banca specializzata Art. 1 TUB: elenco attività esercitabili da una banca. A volte la banca sceglie strategicamente di specializzarsi, focalizzarsi su una al massimo due tipologie di attività rispetto a quell’elenco previsto dall’art. 1, non è un obbligo, bensì una scelta ben precisa legata a una serie di motivazioni di carattere economico (attività redditizie su cui ho competenze), scelta legata alle dimensioni. Specializzazione per prodotti/servizi; canali distributivi; zona geografica; segmento di clientela (private banks in senso puro; ecc. Es: findomestic, specializzata nel credito al consumo. Alcune tipologie di banche specializzate Monica Trovato Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano Economia e gestione della banca A.A. 2021/2022 Prof.ssa Mariarosa Borroni 97 Società finanziarie trasformate in banca. In precedenza la società esercitava un’attività particolare, quale il credito al consumo (Banca Findomestic), il leasing (Banca Italease), la gestione di patrimoni mobiliari (Banca Mediolanum, Fideuram Banca, ecc.). Le nuove banche: tipica specializzazione geografica. Banche piccole: specializzazione geografica (es. banche di credito cooperativo – BCC). I sistemi a rete (network) Forme di strategie collaborative attorno ad un organismo centrale che ricerca sinergie tra gli aderenti e benefici comuni. Progetti comuni tipici: ICT, sistema dei pagamenti, formazione, marketing, ecc. Il caso delle BCC e dei Gruppi Bancari Cooperativi. Scelta dei canali distributivi Fattori principali:  segmentazione del mercato attuale e potenziale  identificazione dei servizi da offrire  analisi della concorrenza  vincoli di bilancio  compatibilità delle scelte distributive con la rete esistente Fattori non secondari:  potenzialità commerciali e operative dei singoli canali  costi di investimento e di gestione  flessibilità organizzativa  possibilità di coordinamento e di integrazione con il resto della struttura Evitare la cannibalizzazione fra canali distributivi: migrazione in massa degli utenti di un canale su un altro canale, quindi non ci sono nuovi clienti in quanto sono sempre gli stessi. La filiale conta meno, anche pre-Covid19. Dopo la crisi dello scorso decennio I modelli distributivi vengono ripensati. Processi di riorganizzazione e ottimizzazione delle risorse (anche a seguito di M&A). Riduzione della redditività (e lo sportello “costa”); pressione competitiva (Fintech & BigTech); cambiamento nella domanda di prodotti e servizi finanziari; sviluppo tecnologico. La multicanalità Da banca tradizionale a banca innovativa.  Filiali