Scarica Dispensa parziale 1 Economia e Gestione della Banca e più Dispense in PDF di Economia e gestione della banca solo su Docsity! ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA 1 IL SISTEMA FINANZIARIO Quando studiamo l’economia di un determinato soggetto, studiamo l’aspetto macro, cioè questo soggetto all’interno di un sistema più ampio; in questo caso la banca. Il sistema finanziario si può osservare da due tipi di angolature: Statica e Operativa. Dal punto di vista strutturale il sistema finanziario è un complesso integrato (insieme di elementi le cui relazioni sono talmente inscindibili che situazioni problematiche legate ad un operatore o a un ambito del sistema, inevitabilmente si riverberano sull’intero sistema) di quattro principali elementi: • Contratti o strumenti finanziari • Intermediari • Mercati • Autorità di regolamentazione, vigilanze e banche centrali … che esistono in un determinato luogo e in un determinato momento. Dal punto di vista funzionale, esaminiamo le principali funzioni svolte da un sistema finanziario. Le tre principali funzioni che prenderemo in considerazione sono: • realizza il trasferimento di risorse dal risparmio agli investimenti (funzione creditizia o di allocazione del risparmio) • assicura l’efficiente funzionamento del sistema dei pagamenti (funzione monetaria) • trasmette al sistema economico gli impulsi della politica monetaria (funzione di trasmissione della politica monetaria) Accanto a queste tre funzioni ce ne sono altre che svolge il sistema, alcune delle quali sono trasversali (si innestano su tutte e tre le funzioni principali). Compito del sistema finanziario è la riduzione complessiva dei rischi e la raccolta ed elaborazione delle informazioni. Quando parliamo di attività finanziarie, c’è una categoria di attività che è considerata “risk free” (ex. il debito a più breve scadenza dello Stato sovrano, considerato in un determinato ambito il miglior pagatore). Il compito degli intermediari finanziari è quello di ridurre il rischio (che per sua natura è ineliminabile dalle AF), per farlo occorre avere le informazioni e saperle interpretare e utilizzare. Togliendo di mezzo strumenti finanziari, intermediari, mercati, autorità il sistema economico può comunque funzionare. Infrastruttura cruciale che serve a far transitare all’interno di un sistema economico quelli che sono i flussi finanziari è lo scambio. Lo scopo del sistema finanziario è quello di far arrivare ai settori in deficit quelle risorse finanziarie che altrimenti rimarrebbero improduttive nei settori in surplus, e lo fa attraverso dei circuiti di intermediazione, che possono essere di due tipi: • Diretti (lo scambio avviene direttamente, senza alcuna trasformazione, e i rischi vengono assunti pienamente; alcuni, tuttavia prevendono la presenza di un intermediario che favorisce da un punto di vista tecnologico lo scambio e la cui funzione è quella di esplicazione di funzioni SENZA assunzione dei rischi, ex. Sgr) • Indiretti (un intermediario si interpone come bilancio tra soggetti in surplus e in deficit, questa interposizione ha dei costi che servono per compensare i rischi che vengono così drasticamente ridotti; l’intermediario si assume i rischi, ex. banca) Quando gli intermediari agiscono su circuiti diretti (non assumono rischi) vengono denominati come “asset broker”. Se invece l’intermediario si interpone anche giuridicamente nel passaggio delle risorse finanziarie, allora parliamo di trasformazione delle risorse di natura quantitativa e qualitativa (ne troviamo traccia anche nei bilanci dei soggetti che sono coinvolti). In questo caso l’intermediario si chiama “asset transformer”. Ex. Rappresentazione contabile di un operatore. La situazione economico finanziaria di un soggetto viene rappresentata attraverso due prospetti: Stato patrimoniale e Conto economico (qui Conto delle operazioni correnti). In SP abbiamo da un lato le attività che possono essere finanziarie (AF) o reali (I/AR). Nel passivo abbiamo le passività finanziarie (PF) cioè i debiti. Nel periodo della pandemia le famiglie non erano incentivate a spendere se non per necessità, questo ha portato ad un picco di risparmio. L’incremento del risparmio è generato forzosamente non solo dai mancati consumi ma anche dal timore (necessità di avere risorse finanziarie suppletive per far fronte ad eventuali fabbisogni immediati). La riduzione del risparmio è un dato positivo se viene utilizzato per realizzare degli investimenti, ma se questa riduzione proseguisse nel tempo (chi genererebbe risparmio per finanziare gli investimenti?) sarebbe decisamente problematica poiché non ci sarebbero abbastanza risorse per finanziare per gli investimenti e di conseguenza finiremmo per dipendere dall’estero. Dato per scontato che i settori economici presentano saldi finanziari con segni tra loro contrapposti, disegnare scenari di sviluppo di un’economia significa anche individuare modalità di trasferimento delle risorse finanziarie dai settori in surplus ai settori in deficit. Lo sviluppo economico (dimensione e distribuzione dei saldi finanziari dei settori) è influenzato dalle scelte di welfare state, di politiche di distribuzione dei redditi, di natura fiscale. Tanto più ampi risultano i saldi finanziari dei diversi settori istituzionali, maggiore è il fabbisogno di disporre di “dispositivi di trasferimento” che sono individuabili nei contratti finanziari (strumenti finanziari). Gli intermediari finanziari sono i soggetti deputati a questi trasferimenti, essi agevolano questo passaggio di natura finanziaria sia a livello intersettoriale (da famiglie a imprese di pubblica amministrazione) sia a livello infrasettoriale (all’interno dello stesso settore ci possono essere soggetti con saldi finanziari diversi, lo scopo degli intermediari è quello di assicurare e garantire nel modo più efficace ed efficiente possibile questi trasferimenti). Gli intermediari non si limitano a questi trasferimenti ma svolgono anche altre funzioni: • funzione monetaria (pagamenti) → principali produttori di sistemi di pagamento • funzione di gestione dei rischi (copertura/gestione/riduzione rischi; ad esempio, compagnie assicurative) • emissione di PF in contropartita di nuove AF per ogni settore o unità settoriali • ricomposizione dei portafogli di attivo e passivo Attività e passività finanziarie dei settori istituzionali dipendono da diversi fattori: • scelte di investimento e finanziamento dei diversi settori nel tempo • trasformazioni strutturali del sistema finanziario (ad es. sviluppo dei circuiti diretti o dimensione dei mercati finanziari o ruolo degli investitori istituzionali (circuiti diretti intermediati) • modelli di sviluppo economico perseguiti (welfare state) • fattori demografici (nel sistema pensionistico è un problema; siamo passati dal modello a ripartizione, più favorevole, al modello a contribuzione per problemi demografici) • educazione finanziaria Esistono tre concetti di ricchezza: ➢ Ricchezza totale lorda = attività finanziarie (AF) + attività reali (AR) → considerato il fatto che sulle attività reali spesso e volentieri non c’è condivisione nell’attribuzione del valore, quando si fanno le analisi sulla ricchezza di un determinato settore economico si preferisce usare il dato della ricchezza finanziaria netta (la lorda non ci dice nulla sull’eventuale indebitamento). ➢ Ricchezza finanziaria netta = attività finanziarie (AF) – passività finanziarie (PF) → sono oggettivamente determinabili, quindi mi indica quanto un determinato soggetto è ricco in termini finanziari. ➢ Ricchezza totale netta = [ricchezza totale lorda – passività finanziarie (PF)] patrimonio netto (PN) → ricchezza finanziaria netta traslata in termini complessivi. LE DIVERSE COMPONENTI DEL SISTEMA FINANZIARIO Il sistema finanziario è un’infrastruttura cruciale per il funzionamento del sistema economico, nonché un complesso integrato di strumenti, intermediari, mercati e autorità di vigilanza. CONTRATTI FINANZIARI All’interno del sistema finanziario formale lo scambio di fondi avviene attraverso contratti finanziari, quali i depositi bancari, le obbligazioni, i titoli di Stato, i prestiti bancari, ecc. Tali strumenti contrattuali sono usualmente identificati come “attività finanziarie”, indicando i contratti finanziari detenuti dai soggetti cedenti risorse finanziarie (risparmio). L’attività finanziaria è un rapporto contrattuale nel quale le prestazioni delle controparti: o Sono denominate in moneta o Scadono in tempi diversi (caratterizzati da un rapporto di debito-credito sottostante che prevede prestazioni da realizzarti in tempi diversi) Una attività finanziaria prevede un trasferimento di potere di acquisto attuale (t0) contro una o più prestazioni future (t1) di segno opposto. Le AF possono avere natura di: o Contratti bilaterali (informazioni riservate) o Contratti di mercato (informazioni pubbliche) Natura del contratto sottostante → In una attività finanziaria le prestazioni delle due parti in causa sono rette da un contratto che può appartenere a tipologie diverse, con implicazioni economico- giuridiche diverse. Occorre innanzitutto distinguere tra attività finanziarie che esprimono: • un rapporto di credito (titoli di Stato, obbligazioni, depositi bancari, strumenti derivati) senior o junior (subordinato) • un rapporto di partecipazione (azioni con diritti patrimoniali e amministrativi differenti) • un rapporto di tipo assicurativo (polizze vita, morte, danni) Tempo → la durata dei contratti finanziari è considerata: • breve (0-12 mesi) • media (1-10 anni) • lunga (10-più anni) Negli strumenti finanziari è rilevante distinguere tra la durata contrattuale (fissata dal contratto) e quella residua (durata rimanente alla scadenza del contratto, ovvero la durata realmente rilevante finanziariamente). Informazione → La valutazione delle varie tipologie di rischio nel corso della vita dell’attività finanziaria dipende dalle informazioni disponibili alle parti in causa. L’informazione è allo stesso tempo input e output dell’attività degli intermediari e dei mercati finanziari. È input in quanto i processi decisionali degli operatori si basano su informazioni (ad es. definizione del contratto, decisione di finanziamento/investimento). È anche output perché il prezzo di ciascuna attività finanziaria incorpora informazioni, in quanto è il frutto del processo decisionale stesso. Affinché un mercato sia efficiente (maggior numero di scambi al minor prezzo possibile) deve possedere delle caratteristiche: • ampiezza → ampio volume di ordini • spessore → distribuzione dei prezzi molto fitta • elasticità → reattività degli ordini per limitate variazioni di prezzo La progettazione/ modifica delle caratteristiche organizzative ed operative dei mercati è volta a migliorarne le condizioni di efficienza e di formazione dei prezzi (price discovery). PARTICOLARI FIGURE DI OPERATORI SUL MERCATO • brokers: operano esclusivamente per conto terzi facilitando la ricerca delle controparti degli scambi e rendendo possibile l’incrocio tra domanda ed offerta. Possono offrire servizi informativi, ma non si assumono nessun rischio. Il loro guadagno sta nella commissione. • dealers: possono farsi controparte nella contrattazione; operano per conto proprio ed assolvono la funzione di rendere liquido il mercato di particolari attività finanziarie, assicurando la continuità degli scambi (si fanno carico di garantire liquidità, si assumono il rischio dello scambio). Essi detengono un proprio portafoglio di attività finanziarie che utilizzano per rispondere prontamente alle esigenze di negoziazione manifestate da altri operatori, esprimendo prezzi di acquisto (denaro - bid) e prezzi di vendita (lettera - ask) (ha un prezzo a cui è disposto a comprare e un prezzo a cui è disposto a vendere). Il loro guadagno consiste nel “bid-ask-spread” (differenza tra prezzo denaro e prezzo lettera). • market makers: si impegnano a fare mercato su uno o più titoli, devono fornire quantitativi in acquisto e quantitativi in vendita con i relativi prezzi (una volta esauriti questi quantitativi può esprimere i prezzi che vuole). Essi agiscono per conto proprio e sono impegnati a rendere pubbliche le condizioni di prezzo a cui sono disposti a negoziare, quotando i prezzi a cui intendono acquistare (prezzi denaro) e vendere (prezzi lettera) i lotti minimi delle attività finanziarie di cui si sono impegnati a “fare mercato” nei mercati regolamentati Se un circuito diretto è assistito o intermediato prevede la presenza di un intermediario che può assumere funzioni diverse: ✓ esecuzione di ordini per conto dei clienti ✓ ricezione e trasmissione di ordini ✓ consulenza in materia di investimenti (si diffonderà particolarmente, è necessario saper conoscere le specificità degli strumenti finanziari e del cliente) ✓ gestione di sistemi multilaterali di negoziazione (piattaforme specializzate per specifici strumenti finanziari/operatori) ✓ sottoscrizione e/o collocamento di strumenti finanziari emessi nei mercati primari ✓ negoziazione per conto proprio di strumenti finanziari ✓ gestione di portafogli Gli intermediari finanziari sono soggetti autorizzati e vigilati dalle autorità di vigilanza e possono essere: ▪ Banche ▪ Intermediari creditizi non bancari (ex. Sisal) ▪ Società veicolo per la cartolarizzazione ▪ SGR (Società di gestione del risparmio) ▪ SIM (Società di intermediazione mobiliare) ▪ Compagnie di assicurazione ▪ Istituti di moneta elettronica e di pagamento Fintech = società che operano attività finanziarie grazie alle tecnologie Crowdfunding = raccolta di denaro da utilizzare per finanziare determinati progetti (salta l’intermediazione e riduce i costi) AUTORITÀ DI REGOLAMENTAZIONE E VIGILANZA Regolamentazione = produzione di norme Vigilanza = verificare il rispetto delle norme La crucialità delle funzioni svolte dai sistemi finanziari giustifica l’ampia attività di regolamentazione che li contraddistingue, della cui produzione e vigilanza sono competenti le autorità di vigilanza. La necessità di prevenire “fallimenti” nel sistema è collegata ai costi relativi alle crisi, all’impatto delle stesse sulla fiducia dei partecipanti e sullo sviluppo delle economie interessate. La globalizzazione dell’intermediazione finanziaria rende più importante il rafforzamento dei presidi per il coordinamento dell’attività di vigilanza e l’armonizzazione dei regolamenti a livello internazionale. Le prime tre sono autorità di vigilanza che operano secondo un criterio di finalità (autorità trasversali e generalista): • BCE/Banca d’Italia → Compito della stabilità. Svolge la funzione di vigilanza sulle banche e sugli intermediari finanziari ai fini della sana e prudente gestione e della tutela della stabilità complessiva e dell’efficienza del sistema finanziario nell’ambito del Single Supervisory. • Consob → Compito della trasparenza delle informazioni e della correttezza nel comportamento degli intermediari. Svolge le funzioni rilevanti per la tutela del risparmio negli aspetti di correttezza e trasparenza con riferimento a strumenti ed emittenti, intermediari finanziari e mercati. • Antitrust → Compito dell’efficienza, concorrenza sui mercati e tra gli intermediari. È un’autorità non specifica o bancaria, ma vigila che la concorrenza sul mercato sia assicurata su tutti i settori economici. Le ultimo due autorità funzionano secondo un criterio per soggetti (hanno una categoria precisa di intermediari): • Ivass → Istituto di vigilanza sulle assicurazioni. Vigila sulle imprese di assicurazione ai fini della sana e prudente gestione, della trasparenza e della correttezza di comportamento e della stabilità ed efficienza del sistema. • Covip → Commissione di vigilanza sui fondi pensione. Vigila sulle funzionalità del sistema dei fondi pensione a tutela del risparmio destinato alla previdenza complementare. A tal fine, verifica la corretta e trasparente amministrazione e gestione dei fondi pensione. PROSPETTIVE TEORICHE A CONFRONTO Atteso che i sistemi finanziari possano presentare strutture finanziarie diverse e che cambino nel corso del tempo, esiste una struttura preferibile e ottimale? Punti di forza e di debolezza della bank based view: Possono esistere accordi tra le banche, come ad esempio la commissione per un prelievo presso uno sportello bancomat diverso dallo sportello di riferimento. La commissione pagata, secondo la regola economica, è fissata in relazione alle condizioni del mercato. Ma se viene fatto un accordo collusivo, il prezzo delle commissioni per questo tipo di operazioni delle banche è uguale per tutti. L’Antitrust vieta questo tipo di accordi agevolativi. Il facile accesso al capitale di debito limita molto l’accesso al capitale di rischio: se ho facile accesso ai finanziamenti non mi preoccupo di alzare il capitale di rischio. Il rapporto tra il capitale di terzi e proprio deve essere pari a 1 (per ogni euro di capitale di terzi dovrebbe esserci 1 euro di capitale proprio). → Se la banca finanzia un’impresa e questa però fa fatica a rimanere sul mercato (poca innovazione e competizione), la banca cercherà di tenere in vita l’impresa finché non otterrà la restituzione dei finanziamenti erogati (mantenimento in vita di imprese che dovrebbero uscire dal mercato) → sistema finanziario basato sugli intermediari. Punti di forza e di debolezza della market based view: → il sistema economico non può non trarne beneficio. → migliorano l’impresa perché garantiscono che essa abbia un meccanismo di governo trasparente e efficiente; migliorano le performance. Mettendo a disposizione numerose tipologie di strumenti finanziari consentono una migliore gestione del portafoglio (minore rischio). La market based view considera tutti gli investitori allo stesso livello (cosa che nella realtà non si riscontra). FINANCIAL SERVICES VIEW Questa prospettiva minimizza la rilevanza del dibattito sulla superiorità della banca o del mercato. Tale impostazione sottolinea che contratti, mercati e intermediari nascono per migliorare le imperfezioni del mercato nell’offerta di servizi finanziari. Quello che conta è che i servizi finanziari che vengono messi a disposizione di un sistema economico siano i più efficienti possibile (minor costo possibile). I contratti finanziari sorgono per: ✓ cogliere potenziali opportunità di investimento, ✓ esercitare il controllo societario, ✓ facilitare la gestione dei rischi, ✓ migliorare la liquidità e la facilità di mobilizzazione del risparmio. Il problema è la creazione di un ambiente finanziario in cui gli intermediari e i mercati forniscano servizi finanziari efficienti. Concettualmente, i riflettori di questa prospettiva analitica riguardano le modalità di creazione di migliori banche e mercati. Questa prospettiva nasce per studiare come migliorare le imperfezioni del mercato come luogo dove questi servizi vengono offerti (che vengano offerti dai mercati o dagli intermediari poco importa), l’importante è che garantiscano una migliore gestione dei rischi, maggiore liquidita… Law and finance view: È una fattispecie della financial service view. Secondo la law and finance view la finanza è un insieme di contratti. Tali contratti vengono definiti (e resi più o meno efficaci) da diritti legali e meccanismi di applicazione. Da questo punto di vista, un sistema legale ben funzionante facilita il funzionamento dei mercati e degli intermediari. L’obiettivo è quello di far funzionare bene il sistema legale che regola questi contratti. Il livello e la qualità dei servizi finanziari (determinati dal sistema giuridico) migliorano l'allocazione efficiente delle risorse e la crescita economica. Le norme e i meccanismi di applicazione delle stesse sono un modo più utile per categorizzare i sistemi finanziari piuttosto che concentrarsi sul prevalente orientamento dei medesimi a favore delle banche o dei mercati. Gli istituti giuridici a cui faccio riferimento per avere indietro una somma di denaro erogata devono essere efficienti nel permettermi di riavere il mio denaro nel minor tempo possibile e con i minori costi possibili. Procedure esecutive immobiliari = se ti concedo un mutuo (a garanzia dell’ipoteca di un bene) che tu non mi rimborsi, io posso espropriarti il bene. Per poter avere il rimborso però viene impiegato tantissimo tempo. L’Italia nel confronto internazionale: Si riferisce alle relazioni tra gli agenti economici dovute alle transazioni finanziarie realizzate. Il grado di interconnessione aumenta con: • le dimensioni degli intermediari bancari e finanziari • il livello di concentrazione dei sistemi finanziari • l’ampiezza dell’operatività internazionale degli operatori finanziari In un sistema finanziario altamente interconnesso, l’insolvenza di un intermediario viene trasmessa ad altre entità e all’economia reale. L'interconnessione è uno dei fattori chiave nei framework analitici per la valutazione del rischio sistemico nel settore bancario sviluppati da Fondo Monetario Internazionale (FMI - IMF), Banca per i regolamenti internazionali (BRI - BIS) e Financial Stability Board (FSB). Negli ultimi anni si sono verificati due scenari che hanno modificato molto il grado di interconnessione finanziaria. SHADOW BANKING (NBFI) → intermediazione finanziaria non bancaria • Il Financial Stability Board (FSB) definisce lo Shadow banking “ogni forma di intermediazione creditizia che coinvolge entità o attività in parte o completamente al di fuori del sistema bancario tradizionale”; tale processo di intermediazione può generare rischi di natura bancaria e possibili arbitraggi regolamentari. Di norma questi operatori NBFI scelgono queste forme per degli arbitraggi di natura regolamentare, così da poter operare con un grado di regole decisamente inferiore. • A differenza delle banche tradizionali che si finanziano prevalentemente attraverso i depositi e hanno accesso, se necessario, alla liquidità di banca centrale, gli operatori del settore NBFI raccolgono attraverso il mercato/investitori, esponendosi a una potenziale carenza di liquidità, con il rischio di dovere vendere forzosamente e a prezzi ridotti le attività in portafoglio o chiedere supporto alle entità “sponsor” (fra cui banche). La possibilità di crescita del rischio sistemico è enorme. DECENTRALIZED FINANCE (DeFi) → opposto di Centralized Finance ovvero il sistema finanziario tradizionale; è un insieme di operatori che in maniera decentralizzata (indipendente) senza autorizzazione, replica talune funzioni svolte dal sistema finanziario grazie ad una applicazione tecnologica “Blockchain” (ex. criptovalute; garantisce sicurezza sui passaggi da un soggetto ad un altro, il blocco successivo non può modificare quello precedente). L’idea è quella di svincolarsi dal sistema finanziario tradizionale per crearne uno svincolato in cui ognuno entra ed esce senza problemi. La dimensione della DeFi stesso è ancora relativamente modesta; ciò nonostante, occorre prestare molta attenzione perché: • La DeFi sta crescendo rapidamente e attrae un numero crescente di investitori al dettaglio, esponendoli a rischi elevati; • Maggiore interesse e adozione di criptovalute da parte di investitori istituzionali e altri tradizionali fornitori di servizi finanziari sta portando a un aumento delle interconnessioni tra la finanza centralizzata("CeFi”) e il sistema DeFi parallelo, attraverso punti di intersezione o convergenza; • L'uso crescente di “stablecoin”, “tokenized” e asset digitali rende i due sistemi (CeFi e DeFi) meno definiti e aumenta i rischi di ricadute (spillover) sul sistema finanziario tradizionale e sull’economia reale. Tali rischi sono esacerbati dalla recente volatilità dei prezzi delle principali criptovalute (Bitcoin, Ether) e il «riciclo dei profitti» (riciclaggio???) nello spazio DeFi. Presenta molteplici fonti di rischio: • Maggiore prociclicità (caratteristica di un fenomeno di aumentare in maniera esponenziale gli effetti di un fenomeno stesso; essa determina un’elevata vulnerabilità finanziaria) e nuove forme di rischi di concentrazione → maggiore vulnerabilità finanziaria • Credito su base peer-to-peer → possibili oscillazioni più ampie e più marcate nell'offerta di credito rispetto a quella dei tradizionali prestatori, vista la volatilità delle garanzie sottostanti, e l'utilizzo di strumenti automatizzati e innovativi processi tecnologici • Rischi di concentrazione legati alla tecnologia utilizzata (es. blockchain di Ethereum) → le operazioni chiave (ad es. sviluppo del codice, mining di criptovalute) sono nelle mani di un insieme relativamente piccolo di persone o «entità» (ad es. sviluppatori di software, proprietari di hardware di mining), la cui identità è (spesso) sconosciuta. LE PRINCIPALI FUNZIONI DEL SISTEMA FINANZIARIO PERCHE ESISTONO GLI INTERMEDIARI? Nei circuiti indiretti, l’operatività degli intermediari finanziari è tipicamente quella di asset transformer, mentre nei circuiti diretti l’attività degli intermediari finanziari è tipicamente quella di asset broker. Asset broker → è un soggetto che ha il compito di fare incontrare le parti, e di fornire loro servizi e informazioni necessarie per eseguire la transazione. • fornisce servizi e informazioni (servizi di consulenza, gestione del risparmio…) • riduce le asimmetrie informative (cfr. più avanti) (mette entrambe le parti a conoscenza delle stesse informazioni, affinché agevoli la transazione) • non opera una trasformazione dei rischi di credito e di liquidità (tipica degli intermediari creditizi e, in particolare, bancari) → poiché come intermediario non entra nella transazione, non c’è assunzione di rischio di credito (rischio di insolubilità del debitore) o rischio di liquidità (possibilità di non riuscire a trasformare in moneta legale l’attività che si è venuta a creare) • affronta rischi di tipo operativo (tutto ciò che ha a che vedere con il funzionamento: tecnico, legale, operativo…) Investitore razionale = consapevolezza del rischio e delle opportunità del prestito preso in considerazione + conoscenza e capacità di utilizzo delle informazioni necessarie. Qui si spiega quindi la necessità di esistenza degli intermediari: • conciliare le esigenze degli operatori (preferenze dei soggetti in surplus e esigenze dei soggetti in deficit) o offrono ai soggetti in deficit AF dell’intermediario (crediti) o concedono ai soggetti in surplus proprie PF che sono sempre gradite in termini di rischio, rendimento e liquidità • trasformazione qualitativa e quantitativa dei contratti finanziari o trasformazione delle scadenze o trasformazione degli importi o riduzione del rischio • riduzione delle asimmetrie informative (hanno accesso a numerose informazioni finanziarie che gli consentono di ridurre la differenza di informazioni a disposizione dei soggetti) • conseguono economie di scala e di scopo → riduzione dei costi di transazione sia per i datori di fondi che per i prenditori COSTI DI TRANSAZIONE In un sistema economico, gli agenti devono sostenere costi di transazione per: ➢ instaurare i rapporti (costi di ricerca del contraente e dei servizi di intermediazione); ➢ lo svolgimento di trattative, la definizione e la stesura dei contratti; ➢ il controllo del rispetto degli accordi (costi di monitoraggio dell'attività delle parti e di enforcement). L'entità di questi costi dipende da: ❖ grado di specificità del capitale umano (livello delle competenze e conoscenze coinvolte) e finanziario coinvolti nelle transazioni finanziarie ❖ grado di incertezza ❖ frequenza delle transazioni (all’aumentare del numero di transazioni maggiori sono le economie di scala e scopo realizzate; con maggiori economie i costi si riducono) I costi di transazione sono collegati a valore e numero di transazioni → la massa delle transazioni svolte può consentire di sfruttare economie di scala. la presenza di economie di scala aiuta a spiegare perché si sono sviluppati gli intermediari finanziari → perché riescono a creare e fornire servizi sia di gestione del portafogli sia servizi di transazioni a costi più ridotti. Big Tech → sono così temute perché la gestione dei costi di informazione che queste hanno è di gran lunga inferiore (grazie alle loro capacità di calcolo) rispetto a quelle degli altri; quindi, le economie di scala che realizza una Big Tech sono decisamente più elevate rispetto a quello che può realizzare un intermediario → i servizi di pagamento potrebbero costare molto meno rispetto a quelli che offrono gli intermediari. Le competenze in tecnologie informatiche consentono agli intermediari finanziari di offrire servizi innovativi ed efficienti, cioè a minor costo unitario (es. mobile banking/ payments). Gli intermediari finanziari sono anche in grado di sfruttare economie di scopo, utilizzando le stesse informazioni per offrire servizi diversi agli stessi clienti (ad es. mutui per acquisto immobili e polizze assicurative per copertura di vari rischi, “appoggiati” su un c/c con accredito stipendio e addebito utenze periodiche). LE ASIMMETRIE INFORMATIVE L’informazione è asimmetrica quando i soggetti che partecipano allo scambio (che si sostanzia normalmente con un contratto) non hanno lo stesso set di informazioni (o se le hanno non sono in grado di usarle correttamente). Asimmetria informativa = mancanza, incompletezza, inaffidabilità ma anche incapacità di comprensione delle informazioni... Conseguenze: • assenza/limitazione degli scambi • decisioni inadeguate/scorrette • fragilità dei sistemi finanziari Tipologie più comuni: ➢ selezione avversa (adverse selection) ➢ azzardo morale (moral hazard) ➢ insider trading ➢ free riding Le asimmetrie sulla parte sinistra (adverse selection e moral hazard) sono tipiche degli intermediari finanziari, mentre quelle sulla destra (insider trading e free riding) sono tipiche dei mercati. Le asimmetrie nella parte sopra (adverse selection e insider trading) sono tipicamente riguardanti la fase antecedente al contratto, mentre quelle sotto (moral hazard e free riding) riguardano la parte successiva alla conclusione del contratto. Selezione avversa → si realizza prima della conclusione del contratto. Due considerazioni: - Gli intermediari e le banche per loro natura concedono prestiti, e per farlo hanno bisogno di informazioni ampie, sicure e vere - Nel mercato delle auto usate il compratore non è a conoscenza di tutte le caratteristiche; tuttavia, “fiuta” la possibilità di un inganno e quindi tipicamente è disposto a pagare un prezzo inferiore a quello che il venditore chiede, allo stesso modo il venditore presupponendo questo tipo di comportamento del compratore chiede fin dall’inizio un prezzo superiore (così che seppur abbassato nella negoziazione il ricavo rimane bene o male invariato) - Tutto ciò comporta la mancata realizzazione della contrattazione Azzardo morale → comportamenti opportunistici che vengono tenuti da una parte dopo la conclusione del contratto (il debitore usa il denaro ottenuto per fare quello che gli pare e non ciò per cui era stato concordato). Film “Il crollo dei giganti”. Insider trading → utilizzo opportunistico di informazioni riservate per negoziare strumenti finanziari ottenendone un beneficio a danno di tutto il mercato (illegale). Film “Wall Street”. Free riding → consiste nel comportamento imitativo che alcuni investitori realizzano andando a copiare le scelte di investimento realizzate da altri operatori, senza minimamente acquisire informazioni a riguardo (lo fanno perché lo fanno tutti) (legale ma stupido). “Basic-net” (“robe di Kappa”) o “GameStop” o “BitCoin” per dare un giudizio obiettivo sulla situazione economico finanziaria e patrimoniale di una determinata impresa VS impresa che paga per ottenere un rating scarso (ex. Parmalat). Il ruolo degli intermediari nell’impostazione tradizionale (continua a prosperare) è spiegato da: • esistenza di costi di transazione • presenza di asimmetrie informative Le funzioni che svolgono gli intermediari sono al momento non sostituibili. La struttura del sistema finanziario può cambiare nel tempo, tuttavia le funzioni del sistema invece sono molto stabili nel corso del tempo. Nonostante la riduzione dei costi di transazione e delle asimmetrie informative nei mercati non si è ridotto il bisogno di intermediari finanziari, questo perché niente ha potuto sostituirli. Il pericolo è che un’eccessiva specializzazione degli intermediari può causare la frammentazione nell’attività finanziaria (non hanno più la visione di insieme, ma solo nel loro piccolo). Questo può causare la passata crisi del 2008. (Un)bundling = mettere insieme (separare) i servizi finanziari (affidata la gestione di taluni servizi a soggetti terzi) → ex. conto corrente prevede carta di credito, di debito, l’app, servizio di trading online… Le banche attraverso un unico prodotto (c/c) ne offrono in realtà molti di più. • Disintermediazione = Riduzione del volume di intermediazione del singolo di ciascun intermediario, ma non dell’intero sistema. • Specializzazione = gli intermediari generalisti si sono sempre più specializzati, alcune attività molto specifiche possono essere svolte solo dagli intermediari non da altri soggetti. • Complementarità = interrelazione tra intermediari e mercati è sempre più stretta. LA FUNZIONE CREDITIZIA DEL SISTEMA FINANZIARIO La funzione creditizia (o allocativa, o di intermediazione): • facilitare il trasferimento delle risorse monetarie dai soggetti in avanzo finanziario ai soggetti in disavanzo finanziario, che devono fronteggiare fabbisogni di fondi, generati da decisioni di consumo o di investimento. • riconciliare le preferenze di datori (depositanti) e prenditori di fondi (compito degli intermediari) • capacità allocativa del sistema finanziario - merito creditizio (fare in modo che i beneficiari di queste risorse siano non solo in grado di rimborsare, ma anche di produrre reddito che servirà sia per rimborsare il finanziamento sia per generare ulteriore ricchezza) - sviluppo economico di un determinato sistema economico (la generazione di ricchezza ulteriore dei singoli soggetti influenza il PIL (cresce)). Funzione: ✓ creditizia → erogazione di un credito da un soggetto ad un altro soggetto. ✓ allocativa → deve essere in grado di fornire risorse finanziarie ai soggetti meritevoli (soggetti in grado di produrre ricchezza). ✓ intermediazione → il soggetto che la svolge si pone con il proprio bilancio tra un soggetto e un altro. Teoria di Ross Levine → Gli intermediari nella funzione creditizia servono ancora perché se il sistema finanziario si sviluppa, il Paese, ovvero il sistema economico considerato cresce. Il sistema finanziario (inteso come intermediari e mercati) favorisce la crescita economica del Paese. Un sistema finanziario funzionante ed efficiente sicuramente aumenta la crescita economica del Paese, ma non è stato dimostrato che questo aumenti i tassi di risparmio (cambiamento di tipo sociologico); tuttavia, contribuisce a ridurre il divario di reddito (non basta l’efficienza, occorre anche che il sistema faccia ampio uso e metta a disposizione la tecnologie). Funzione creditizia → trasferire risorse finanziarie da un soggetto ad un altro, da un tempo 𝑡0 (prestazione) ad un tempo 𝑡1 (controprestazione) → (𝑡0 < 𝑡1) L’intervallo di tempo può essere molto breve o molto lungo, ma ciò che ci interessa è che c’è del tempo, e il suo trascorrere porta con se un rischio. Il sistema finanziario cerca di rendere efficiente il trasferimento di risorse garantendo: 1. liquidità, negoziabilità e standardizzazione degli strumenti 2. trasformazione del rischio 3. informazioni 1. Liquidità, negoziabilità e standardizzazione - Liquidità = attitudine dell’attività finanziaria ad essere trasformata in denaro. AF che possono essere trasformate in moneta in breve tempo e senza costi e perdite. - Negoziabilità (liquidabilità) = attitudine dell’AF ad essere scambiata su un mercato organizzato per poterla trasformare in moneta. - Liquidità e negoziabilità dipendono da: caratteristiche dello strumento presenza di mercati organizzati - Standardizzazione = aumenta la liquidità di un’AF; un’attività standardizzata presenta caratteristiche standard, ovvero caratteristiche che possono incontrare il favore di una pluralità di soggetti (più è standardizzata maggiore sarà la possibilità che risponda alle esigenze di molteplici soggetti). - Liquidità naturale → è legata alla scadenza dell’AF, ex. tra due AF, una che scade il 31/3 e l’altra che scade il 31/5, la prima ha una liquidità naturale maggiore rispetto alla seconda. Laddove non c’è liquidità naturale dobbiamo assicurarci che ci sia liquidità artificiale (negoziabilità). Liquidità artificiale → coincide con la negoziabilità di una AF. 2. Trasformazione del rischio - Rischio puro → non può essere eliminato, ma può essere trasferito o limitato nei suoi effetti; nel momento in cui si manifesta l’evento le conseguenze sono sempre negative. Inoltre non è “diversificabile”, riguarda la persona o il patrimonio (ex. invalidità, furto). Il rischio puro è quello tipico delle compagnie assicurative → l’assicurato trasforma un evento futuro dannoso e incerto in un costo certo (premio della polizza). Le compagnie assicurative stimano la probabilità che un determinato evento possa accadere, e calcolano un costo per assicurare il soggetto dagli eventi negativi che quel determinato evento potrebbe produrre. - Rischio speculativo → può essere eliminato o ridotto (decido se assumere il rischio o meno) con operazioni e strumenti di hedging. Ma soprattutto è un rischio simmetrico, ovvero se si manifesta l’evento posso avere un guadagno o una perdita. Il rischio speculativo è quello tipico degli intermediari finanziari → eliminano ad esempio il rischio di cambio togliendo dal portafoglio tutte le attività in diversa valuta (nel momento in cui elimino un rischio speculativo elimino la possibilità di avere conseguenze negative, ma anche quella di avere conseguenze positive). La diversificazione del rischio è un’attività che può essere realizzata anche attraverso il mercato (creando un portafoglio con all’interno degli strumenti finanziari che possano permettere di raggiugere l’obiettivo). Sondaggio sull’importanza del contante: CRIPTOATTIVITÀ, VALUTE VIRTUALI E STABLECOINS: Il Bitcoin nasce nel 2008 volendo creare un genere monetario basato su un uso estremamente marcato della tecnologia. La tecnologia utilizzata per la creazione di questa valuta è una tecnologia particolare, il cui nome più conosciuto è Blockchain: • Rende non più modificabile qualunque operazione svolta in precedenza (utile dal punto di vista della sicurezza) • Non consente assolutamente di conoscere chi ha realizzato la transazione precedente (anonimità assoluta) → si presta bene per le attività illecite. NB: Valuta in questo ambito indica una moneta diversa da quella che ha corso legale nel Paese (nel nostro caso è in corso l’euro, il dollaro per noi è una valuta e non ha potere liberatorio nel nostro Paese. La caratteristica di questa moneta è quella di: ✓ Non essere una moneta di carattere economico ✓ Non danno diritto a nessun diritto economico (no pagamento cedole o dividendi, no rimborsi, no trasferimenti in valuta, no stabilità del valore…) → non si può assolutamente considerare il bitcoin come una moneta, ma si può considerare un’AF che tuttavia può dar luogo a “bolle speculative”. Perché acquistarle? Aspettative di aumento dei prezzi e del valore. Alla morte del creatore di questa criptovaluta le chiavi di lettura sono state perse e chi vi aveva investito ha perso tutti i suoi soldi. Quali sono i pericoli delle valute virtuali (≅ bitcoin)? • Alta volatilità & rischio “bolla” • No protezione giuridica (no servizio finanziario regolamentato) • “Uscita” dall’investimento??? tempi anche molto lunghi • No trasparenza sul prezzo (nessuno sa come si viene a creare il prezzo) • Possibili sospensioni nelle negoziazioni (...o peggio) • Informazioni fuorvianti Queste informazioni non sono sufficientemente informative. Il problema dei bitcoin è l’assoluta variabilità del valore per interessare gli investitori si è cercato di stabilizzare il prezzo. Stablecoins = agganciano il loro valore ad un paniere di attività finanziarie; adegua domanda e offerta all’oscillazione dei prezzi (ex. Terraluna, è uno stablecoin che ad oggi è praticamente inesistente in quanto ha un valore estremamente basso). • Cripto attività • Variazioni di prezzo molto contenute • Due tipologie 1. Collegato a portafoglio di attività ($, €, paniere di valute) 2. Prezzo stabilizzato attraverso algoritmi che adeguano offerta/domanda È un fenomeno che va in qualche modo regolamentato per limitare i rischi (credito, mkt, liquidità, collegati alle attività e funzionamento, collegato ad algoritmi) e inoltre bisognerebbe studiare un’alternativa legalmente riconosciuta da far emettere alle banche centrali come risposta a questi stablecoin che nascono da iniziativa privata. Vuole creare una criptovaluta da utilizzare come metodo di pagamento tra tutti gli utenti di Facebook. Il progetto si inabissa. Ricompare un anno dopo con Diem, in cui Facebook nel 2021 avrebbe dovuto avere determinate caratteristiche: - utilizzabile attraverso cellulare - no andamenti irregolari come le altre monete virtuali - possibilità di economie di scala (costi molto bassi - sicura Da moneta con valore fluttuante → A moneta stabile. Il progetto diem viene abbandonato e venduto a Silvergate. Caratteristiche “nuova” moneta: • Mezzo di pagamento nell’area €, senza costi per servizi di base – attenzione! servizi aggiuntivi con costi (fissati da ogni intermediario) • No limite massimo (ancora in dubbio) • Limitato a residenti nell’area € (fase iniziale) • Maggiore «inclusione finanziaria» • No moneta «programmabile»: no limitazioni da BCE su dove, quando o a chi (nel momento in cui viene reso disponibile può essere usato senza alcuna limitazione, ma legalmente) • No accesso da BCE su dati personali utenti • Modalità online e offline • Pagamenti contactless, carta fisica e altri dispositivi smart Necessario quadro normativo ad hoc (Parlamento e Consiglio UE) → il progetto è praticamente pronto ma è necessaria l’approvazione del Parlamento. Opportunità e rischi dell’euro digitale: Disintermediazione = se una persona ha un deposito di 20.000 euro, oggi questi sono usabili attraverso moneta bancaria, che è una moneta fiduciaria (accettata sulla base della fiducia), quindi potenzialmente rifiutabile. Se questo è vero, non si corre il rischio che tutti trasformino i loro depositi in euro digitale? Così si bypasserebbe il problema dell'accettazione (l'euro digitale sarebbe moneta legale). In questo modo però si toglierebbe alle banche la loro materia prima → i depositi bancari servono alle banche per effettuare finanziamenti. Questa è la questione del dibattito: se fissare o no un tetto massimo alla detenzione di euro digitale in depositi + i conti in euro digitali hanno diritto ad essere remunerati? Se ci fossero problemi con l'euro digitale questi si espanderebbero a macchia d'olio + sorge il problema di eurizzazione. Pericolo di eurizzazione = il pericolo di questa moneta è quello che tutti chiedano di avere moneta digitale (infatti la BCE ha stabilito che solo i residenti possono detenerla) → shock a livello sistemico. In Cina questo tipo di moneta esiste già. Abbiamo una stima di 261 milioni di wallet aperti. Questo tipo di moneta è già disponibile da diversi anni, pensata anche per rendere disponibile durante le Olimpiadi 2020 ai turisti una moneta che permettesse il cambio senza passare attraverso le banche e avere inoltre la possibilità di riconversione al rientro nel proprio paese (gli yuan non sono convertibili in Italia al contrario dei dollari ad esempio). Funzione monetaria → non solo la creazione di un determinato genere monetario, ma anche il buon funzionamento del sistema dei pagamenti. Caratteristiche che i mezzi di pagamento devono possedere: • Rapidità (float) → cercare di rendere minimo l’intervallo che intercorre tra il momento in cui il debitore perde la disponibilità della moneta nel momento in cui il creditore la acquista. L’obiettivo del sistema di pagamenti è quello di rendere minimo fino quasi ad annullare questo intervallo temporale (nella moneta legale è pari a zero; gli assegni sono un esempio opposto di scarsa rapidità, il tempo che intercorre tra il momento in cui l’emittente perde la disponibilità e il momento in cui il destinatario riceve l’accredito è ≠ 0). • Sicurezza → fare in modo che il creditore possa entrare in possesso della somma di denaro senza subire furti, distrazioni o altre vicende che possano impedirgli di incassare questa determinata somma di denaro (vale lo stesso per il debitore; sia per i rischi materiali che per quelli cyber = rischi variamente configurabili che riguardano l’utilizzo della tecnologia). • Economicità → il mezzo di pagamento che uso deve avere il minor costo possibile sia per il creditore che per il debitore (la tecnologia ha aiutato molto in questo ambito). TIPS = mezzo di pagamento più recente che assomiglia di più alla moneta legale, si tratta di un bonifico istantaneo. Utilizza una tecnologia nuova inventata dalla Banca d’Italia, ed è quello che in un prossimo futuro potrebbe aiutare a sostituire molti strumenti di pagamento obsoleti (unica pecca → costoso). IL SISTEMA DI PAGAMENTI È costituito da una serie di elementi: • Strumenti (tradizionali, ePayment (realizzati attraverso device diversi dal cellulare), mPayment (realizzati via cellulare) ...) • Norme (Payment System Directives – PSD 1 e 2 = direttiva comunitaria che regolamenta i servizi di pagamento) • Procedure (SEPA, TARGET) • Produttori (banche, IMEL, IP, “terze parti”, ...) • Autorità di controllo (BCE e BCN) La cui attività è diretta ad assicurare efficienza e affidabilità dei trasferimenti di fondi tra gli operatori economici. Sistemi di pagamenti e area €: - Target → sistema di pagamenti all’ingrosso; circuiti utilizzati a livello monetario nell’ambito del sistema di pagamenti europei (importo superiore a 50.000 euro) - Target 2 → circuito di pagamenti attraverso il quale vengono regolate tutte le transazioni in strumenti finanziari (ex. se compro titoli sulla borsa di Francoforte o Amsterdam) - SEPA → pagamenti al dettaglio (pari o inferiori a 50mila euro); ha introdotto come meccanismo di funzionamento l’IBAN = codice alfanumerico che identifica all’interno della SEPA uno e un solo conto corrente; codice identificativo per il buon funzionamento del sistema dei pagamenti consentendo di identificare tutti i conti in maniera univoca. La moneta legale ha un unico produttore costituito dalla Banca Centrale. Fintech = non sono soggetti tradizionali ma offrono strumenti e servizi di pagamento (il nome più ricorrente è Satispay). PSD2 → ha introdotto l’open banking. ➢ Supervisione e gestione dei sistemi di pagamento ➢ Prestatore di ultima istanza → quando un istituto finanziario non riesce ad avere credito per una serie di ragioni, l’unico soggetto in grado di erogarglielo è la Banca Centrale (ex. Federal Reserve con la Silicon Valley Bank) ➢ Vigilanza sul sistema finanziario → non necessariamente svolge questa attività (negli Stati Uniti la Federal Reserve non svolge questa attività), alla BCE fu assegnata questa funzione il 4 novembre 2014 POLITICA MONETARIA → insieme delle azioni intraprese dalla Banca Centrale Europea per influenzare il costo e la disponibilità di denaro nell’economia (prezzo e quantità di moneta). Gli obiettivi finali della politica monetaria sono: • Finali → mediamente di medio-lungo periodo (non facilmente misurabili nel breve) o Stabilità dei prezzi (inflation targeting) → obiettivo di mantenimento del tasso di inflazione nell’intorno del 2% o Stabilizzazione delle fluttuazioni cicliche dell’economia → garantire che non ci siano fluttuazioni dell’economia troppo accentuate Il “dilemma” del banchiere centrale → se la banca centrale per perseguire i propri obiettivi può influenzare la disponibilità di denaro nell’economia (quantità di denaro; consente all’Unione Europea di evitare una recessione) il pericolo è che tutta questa liquidità contribuisca a rafforzare il fenomeno inflattivo (tuttavia è il male minore). • Intermedi → servono per perseguire l’obiettivo finale attraverso tappe intermedie più facilmente monitorabili o Più facilmente controllabili e misurabili (definiti da quantità/aggregati misurabili) o Relazione stabile con gli obiettivi finali - Tasso di crescita della moneta (𝑀𝑛) → scelto a livello di Unione monetaria europea come obiettivo intermedio - Volume di credito disponibile (CTI) La politica monetaria è un processo a uno o più stadi in cui vengono attivati: ✓ determinati strumenti (tasso di rifinanziamento marginale, operazioni di mercato aperto, aliquota di riserva obbligatoria) ✓ per conseguire obiettivi operativi (riserve bancarie, tassi di mercato monetario) ✓ al fine di influenzare in via diretta alcune variabili monetarie conseguendo obiettivi intermedi (quantità di moneta, credito...) ✓ per influire su obiettivi finali di natura reale: mantenimento del potere d’acquisto della moneta sull’interno [BCE] (tasso di inflazione) e sull’estero (tasso di cambio), crescita del reddito, piena occupazione [FED] → La BCE non ha un unico obiettivo finale, e altre banche centrali possono avere altri obiettivi COS’È LA MONETA? • moneta circolante/legale/contante → banconote e monete metalliche (non è l’unica a disposizione, avendo un deposito da parte presso la banca posso usare altra moneta a mia disposizione) • offerta di moneta/moneta disponibile → circolante + depositi (contanti e tutto ciò che ho depositato presso la banca nel mio conto corrente) • base monetaria → circolante + riserve bancarie (l’insieme di queste attività finanziarie è come se fossero moneta legale) o riserve libere (RL) → possono essere costituite o da moneta/attività a vista, oppure da strumenti finanziari che sono facilmente ed economicamente trasformabili in moneta (l’ammontare non è noto, ogni banca conosce il proprio; variano molto anche a seconda del momento storico) o riserva obbligatoria (RO) (detenuta c/o la banca centrale) → riserva che tutte le banche devono obbligatoriamente detenere presso la BCE (in circolante) La Banca Centrale può: • immettere euro (stampa euro) o concedere credito → incrementa il suo attivo e quindi “crea” base monetaria; • drenare euro o estinguere prestiti → riducendo l’attivo “distrugge” base monetaria. RICORDA! La base monetaria non è la quantità di moneta a disposizione, perché posso trasformare in moneta il mio deposito in conto corrente presso la mia banca, o presso la posta. Base monetaria: - direttamente gestita dalla BCE - include anche i depositi bancari (utilizzabili per effettuare pagamenti, attraverso gli strumenti di pagamento quali assegni, carte di debito, giroconti…) IL MOLTIPLICATORE DELLA MONETA L’offerta di moneta è uno dei componenti fondamentali del moltiplicatore della moneta. Moltiplicatore → meccanismo tale per cui dalla stessa quantità di moneta al tempo 𝑡0, attraverso una serie di passaggi si riesce a generare un valore multiplo di questa moneta dopo un certo periodo di tempo. • la quantità di moneta è direttamente proporzionale alla base monetaria, in funzione di un rapporto definito (moltiplicatore della moneta) che considera le seguenti variabili - circolante (propensione che gli agenti del sistema economico hanno) - riserve libere e riserva obbligatoria - depositi • l’offerta di moneta è un multiplo della base monetaria • minore è il rapporto riserve/depositi, maggiore è il volume di prestiti effettuati dalle banche e la quantità di moneta bancaria GLI AGGREGATI MONETARI La BCE fissa obiettivi intermedi in termini di quantità di moneta → aggregati monetari a disposizione (M). Differenti aggregati monetari dell’Area Euro ordinati in funzione della loro capacità di trasformarsi in contante • M0: circolante (quantità di moneta legale a disposizione del sistema) • M1 (ristretto): circolante + depositi c/c (a vista, possono essere trasformati in denaro immediatamente e senza costi) • M2 (intermedio): M1 + depositi con scadenza < 2 anni o ritirabili con preavviso max 3 mesi • M3 (ampio): M2 + titoli obbligazionari (scadenza < 2 anni), quote di fondi monetari (attività finanziarie che possono essere trasformate in circolante in breve tempo ma potenzialmente con qualche costo) → è un aggregato più stabile rispetto a M1, la BCE vi fonda le sue decisioni operative (di brevissimo periodo) utilizzando il tasso di interesse per influenzare M3 (al muoversi dei tassi di BCE si muovono i tassi delle banche e di conseguenza si muovono le decisioni di investimento di famiglie e imprese). All’aumentare del numero di M aggiungiamo attività finanziarie che hanno un grado di liquidità decrescente. MECCANISMO DI TRASMISSIONE DELLA POLITICA MONETARIA La variabile che la BCE usa maggiormente (che viene percepita a livello dei consumatori) è il tasso di interesse (elemento cardine della politica monetaria posta in essere). 1. BCE decide i tassi 2. Le banche (soggetti che si relazionano con la BCE) hanno un riflesso della variazione del tasso 3. Le banche si interfacciano con altre banche, ma soprattutto con la clientela. Quindi, qualunque variazione di tasso che opera la BCE si riflette nei tassi che le banche applicano alla loro clientela. La clientela, a sua volta, sulla base del costo del denaro decide se e come realizzare determinati investimenti o determinati consumi. Se vengono modificate le decisioni di investimento e consumo, viene modificata la domanda di beni → viene modificata di conseguenza l’offerta di beni, quindi la produzione. STRUMENTI ORDINARI PER L’ATTUAZIONE DELLE POLITICA MONETARIA Nel primo capoverso viene dichiarato il mandato della BCE “We keep prices stable and your money safe”. Dal 2014 è stato aggiunto il secondo capoverso: “Noi contribuiamo altresì a mantenere la solidità e la stabilità del sistema bancario europeo” (finalità non da banca centrale o di politica monetaria) → compare qui perché nel caso della BCE solo recentemente è stato aggiunto un ulteriore mandato. Come opera la BCE? • Obiettivo → focalizzo su obiettivi operativi; controllo del tasso di interesse a breve necessario a mantenere la stabilità dei prezzi nel medio periodo (inflation targeting). • Strumenti o Convenzionali 1. operazioni di mercato aperto (OMA – main financing operations) i. operazioni di rifinanziamento principale (ORP) ii. operazioni di rifinanziamento a più lungo termine (ORLT) iii. operazioni di regolazione puntuale (fine tuning - OFT) iv. operazioni di tipo strutturale (OS) 2. operazioni attivabili su iniziativa delle controparti (OIC) i. depositi (deposit facility) ii. operazioni di rifinanziamento marginale (marginal lending facility) 3. facoltà di imporre obblighi di riserva (ROB) o Non convenzionali (dopo le crisi del debito sovrano; una delle accuse storiche rivolte alla BCE è stata quella di essersi mossa con assoluto ritardo quando ci fu la crisi finanziaria del 2008) MISURE CONVENZIONALI Obiettivo: controllare le condizioni di liquidità delle istituzioni creditizie dei paesi dell’euro ✓ di finanziamento, se dirette a fornire liquidità ✓ di assorbimento, se dirette a drenare liquidità Caratteri comuni a OMA e OIC a. Soggetti ammessi → chi può essere controparte di una misura convenzionale di PM? Sono tutte quelle istituzioni creditizie assoggettate a riserva obbligatoria (circa 4.300 banche residenti nei Paesi Euro, non tutte) + criteri di idoneità (fissati dalla BCE) + requisiti operativi (capacità di realizzare determinate operazioni) e prudenziali (assumere rischi in maniera consapevole, caratteristica necessaria della banca) fissati da BCE e singole BCN + criteri aggiuntivi per particolari operazioni (per un gruppo ristretto di banche 70/80) ▪ rilevante attività sul mercato monetario (opera con frequenza e per importi rilevanti sul mercato interbancario, del denaro a breve termine) ▪ efficienza sala operativa (luogo in cui addetti negoziano liquidità, strumenti finanziari, valute per conto della banca sul mercato a livello internazionale) ▪ potenziale elevato di partecipazione alle aste (es. aste veloci) b. Le garanzie → la BCE non presta denaro in bianco, ogni prestito effettuato deve essere assistito da idonee garanzie. + tutte le operazioni di finanziamento devono svolgersi a fronte di adeguate garanzie ovvero cessione alla BCE di attività idonee (a titolo di proprietà, PCT, in pegno…) + sono attività idonee (più ampio è l’ambito delle garanzie che la BCE accetta per le operazioni realizzate, maggiori sono le opportunità che le banche possono avere di ricorrere ad un finanziamento della BCE) ▪ attività negoziabili (strumenti di debito quotati nei mercati regolamentati e nei mercati individuati dalla BCE, ex. titoli di Stato; cioè attività per le quali esiste un mercato organizzato sul quale queste attività vengono tipicamente scambiate) ▪ attività non negoziabili (qualunque altra attività finanziaria, tra cui crediti o prestiti bancari) + applicazione di uno scarto di garanzia sui valori di mercato per limitare il rischio (in relazione alla durata, al merito di credito…) c. Le procedure + Aste → c’è un venditore e una serie di potenziali compratori (da un lato BCE, che può essere sia venditore che compratore, e dall’altro le circa 4.000 banche dell’Eurosistema) ▪ Asta standard → si svolgono su calendario fisso e possono essere di 2+1 tipi: Tasso fisso: la BCE comunica il tasso e non rende noto la quantità massima di denaro oggetto dell’asta (raccoglie le offerte le mette in ordine cronologico e una volta raggiunta la quantità massima chiude le assegnazioni) Tasso variabile: la BCE mette a disposizione del sistema un tot di denaro e si aspetta le proposte in termini di quantità e di tasso offerto, mette in ordine decrescente di tasso le proposte giunte e una volta satura chiude le assegnazioni (mette in competizione le banche) Asta standard con piena aggiudicazione degli importi: la BCE va in asta con un tot di denaro, riceve offerte superiori a quanto proposto e comunque soddisfa tutti (quantitative easing) ▪ Asta veloce → si svolgono in brevissimo tempo e non sono calendarizzate. Si realizzando quando la BCE ha obiettivo il fine tuning della M3 (c’è uno sfasamento tra la situazione reale e quello che è l’obiettivo finale). Indice quindi un’asta veloce che nel giro di 90 minuti prevede annuncio, svolgimento e risultati, e a cui possono partecipare unicamente le banche con i requisiti aggiuntivi precedentemente analizzati (vedi “soggetti ammessi” - “criteri aggiuntivi”) + Procedure bilaterali (da una parte la BCE, dall’altra un’unica banca) ▪ tutte le operazioni per le quali non si ricorre all’asta: ▪ operazioni in cui le controparti vengono contattate direttamente dall’Eurosistema; ▪ operazioni realizzate dalle BCN (più raramente dalla BCE) - per l’Italia è Banca d’Italia (interlocutore operativo) d. Le tipologie di contratti + Operazioni temporanee → si fanno sotto forma di pronti contro termine ▪ sono dirette ad immettere/drenare liquidità ▪ mediante asta ▪ periodi di tempo brevi (prevalentemente da 1 a 7 giorni e sino ad un anno) ▪ operazioni di pronti contro termine (unica operazione economica distinta in due operazioni giuridiche; caratteristica di prevedere op. di segno opposto di pari importo prefissato in due momenti temporali diversi) • Modalità di calcolo → onere da calcolarsi sulla raccolta o Aggregati soggetti a riserva - depositi a vista con scadenza predeterminata e con preavviso sino a due anni - titoli di debito (obbligazioni) con scadenza originaria sino a due anni - depositi e titoli con durata superiore a due anni - pronti contro termine (forma tecnica con cui la singola banca può fare operazioni di raccolta) o Aliquote - 1% su aggregati 1. e 2. (dal 18 gennaio 2012) - 0% su aggregati 3. e 4. (quindi non si paga, escamotage procedurale) o Franchigia (100.000 euro) → una banca prende i suoi aggregati 1 e 2, ci calcola l’1% e di quella somma ne toglie 100.000€ che non paga, versando la differenza (agevolazione per le banche di piccole dimensioni) o Assolvimento dell’obbligo: sui saldi di fine giornata osservati nell’arco del periodo di mantenimento (un mese) o Remunerazione - allo stesso tasso pagato sui depositi presso la BCE («allo scopo di allineare maggiormente tale remunerazione alle condizioni del mercato monetario» - 27 ott. 2022) → oggi le risorse depositate presso la BCE a titolo di riserva obbligatoria hanno una remunerazione del 3%. - calcolata sulla riserva dovuta e non su quella eccedente (invito a depositare la somma giusta e non di più) • Movimentazione della riserva o Periodo di mantenimento → la BCE fissa dei periodi di mantenimento, secondo un calendario che pubblica tre mesi prima dell’inizio dell’anno. o Conto di riserva: La ROB viene tenuta su speciali conti di riserva (reserve accounts) presso la BCN in cui una banca ha sede o Movimentazione - durante il periodo di mantenimento si può movimentare integralmente la ROB, cioè si possono utilizzare i soldi sul conto di riserva ma … - …il saldo medio di periodo, calcolato all’ultimo giorno del periodo stesso, non deve essere inferiore alla riserva dovuta (giornalmente la Rob può quindi essere inferiore o superiore a quanto dovuto) Le somme che sono depositate a riserva possono essere utilizzate dalle banche, a condizione che questo utilizzo comunque salvaguardi sempre il saldo medio della riserva obbligatoria. Tasso di interesse di penalizzazione = ad oggi 5,75% → si paga sulle differenze per tutto il periodo di tempo per cui si è manifestata la differenza. MISURE NON CONVENZIONALI Obiettivo → mantenere/ripristinare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria Strumenti: • Erogazione di liquidità a tasso fisso con piena aggiudicazione degli importi richiesti • Ampliamento dell’elenco delle attività stanziabili in garanzia • Erogazione di liquidità a più lungo termine • Erogazione di liquidità in valuta estera • Variazione del coefficiente di riserva obbligatoria • Acquisti definitivi di determinati titoli di debito Il quadro operativo della BCE consente una flessibilità molto ampia per far fronte a circostanze impreviste. Ex. Crisi del 2008 → la BCE agisce troppo tardi e comincia ad attuare una serie di misure non convenzionali per far fronte ad una crisi che era nata come crisi finanziaria e si era rapidamente trasformata in crisi economica, sfociando in crisi del debito sovrano. Per ripristinare il meccanismo dell’economia, modifica alcune caratteristiche di alcune operazioni per rendere il denaro ad un prezzo più accessibile. TLTRO = operazioni di rifinanziamento a più lungo termine aventi un obiettivo particolare (targeted) → operazioni di rifinanziamento con apposite garanzie a 3 anni in cui BCE mette a disposizione delle banche nuove quantità di denaro a tasso zero per 3 anni, a condizione che queste somme vengano però utilizzate per finanziare l’economia (destinate alle imprese). Se fossero stati utilizzati in altri modi diversi, la banca avrebbe pagato gli interessi ad un tasso penalizzante. ELA = “Emergency Liquidity Assistance” operazioni di assistenza in frangenti emergenziali, attraverso le quali per ragioni diverse dalla politica monetaria, la BCE va in soccorso di banche che hanno problemi di liquidità (operazione di salvataggio di una situazione che ancora è considerata possibile). Queste operazioni di liquidità sono in genere affidate alle BCN, perché hanno più il polso sulla situazione di difficoltà o meno della banca (la BCE non riesce a monitorare con attenzione tutte le banche). PELTRO = TLTRO ma finalizzate a superare l’emergenza pandemica Nel gennaio del 2020 la BCE annuncia la revisione della strategia di politica monetaria introducendo due novità: • Riformulazione • Sostenibilità ambientale Con lo scoppio della pandemia non se ne fa nulla. La BCE introduce quindi due diverse novità: • Obiettivo simmetrico del 2% (la vecchia strategia era contenere la crescita del tasso di inflazione oltre il 2%) • Piano di azione connesso al cambiamento climatico (anziché accettare qualunque tipo di attività finanziaria, si accettano solo quelle che in qualche modo solo collegate ad una serie di azioni che sono realizzate per fronteggiare il cambiamento climatico)