Scarica Strutture Ossee dello Splancnocranio: Anatomia e Articolazione Temporo-Mandibolare e più Sbobinature in PDF di Anatomia solo su Docsity! OSSA DELLO SPLANCNOCRANIO Si tratta di 14 strutture ossee classificate come impari, pari, piatte o pneumatiche. Le strutture ossee dello splancnocranio andranno a delimitare 3 cavità: la cavità orbitaria, la cavità nasale, e la cavità orale. OSSA MASCELLARI Le ossa mascellari sono 2 ossa pari pneumatiche che ritroviamo anteriormente rispetto alle ossa dello splancnocranio. Queste due strutture ossee si articolano tra di loro in senso mediano e inferiormente. Possiamo distinguere un corpo e dei processi. Il corpo è la parte più voluminosa, e presenta al suo interno un voluminoso seno, il seno mascellare, questo seno presenterà un tetto e un pavimento; il tetto del seno mascellare rappresenta il pavimento della cavità orbitaria, invece il pavimento del seno mascellare rappresenta il tetto della cavità orale. Il tetto della cavità orale andrà a costituire il palato, che è formato da: palato molle e palato duro. Il palato molle è la porzione posteriore, rappresenta circa 1/4 di tutto il palato e non vede la presenza di strutture ossee, ma della mucosa che andrà a rivestire la cavità orale. Il palato duro invece è formato da 2 strutture ossee, per 2/3 dalle ossa mascellari (processo mascellare), e per 1/3 dalle ossa palatine. Anteriormente e superiormente al corpo vi è la presenza di un processo che si proietta cranialmente, chiamato processo frontale, e si andrà ad articolare con l’osso frontale, con le ossa nasali e partecipa alla formazione della cavità orbitaria. Posteriormente il corpo presenta un altro processo, il processo zigomatico, che si andrà ad articolare con l’osso zigomatico. Inferiormente troviamo il processo alveolare, chiamato così perché al suo interno presenta gli alveoli che accolgono la radice dei denti, per formare l’arcata superiore. OSSA PALATINE Le ossa palatine sono ossa pari piatte, hanno una morfologia a “L” e sono formate da una lamina orizzontale e da una lamina perpendicolare. La lamina orizzontale è piuttosto piatta, si andrà ad articolare in senso mediano con la lamina orizzontale dell’osso palatino controlaterale e andranno a formare la cresta nasale. La cresta nasale si andrà ad articolare con il vomere per partecipare alla formazione del setto nasale. La faccia inferiore della lamina orizzontale partecipa alla formazione del palato duro della cavità orale (1/3). La lamina perpendicolare si proietta cranialmente e medialmente, ha quindi un andamento obliquo, e presenta 2 creste: la cresta concava e la cresta etmoidale, che si andranno ad articolare con 2 cornetti nasali, il cornetto nasale medio e il cornetto nasale inferiore. La cresta concava si andrà ad articolare con il cornetto nasale inferiore, la cresta etmoidale si andrà ad articolare con il cornetto nasale medio. Superiormente invece avremo la presenza di un processo definito processo orbitario, che si porta cranialmente e lateralmente, chiamato così perché partecipa alla formazione della cavità orbitaria. L’angolo formato dall’incrocio delle 2 lamine presenta nella sua porzione laterale un ulteriore processo, il processo palatino, che sarà sito di inserzione dei muscoli masticatori. ARTICOLAZIONE TEMPORO-MANDIBOLARE (ATM) L’articolazione temporo-mandibolare è l’unica articolazione mobile delle strutture del cranio. La avremo tra il condilo della mandibola con la fossa mandibolare e il tubercolo articolare dell’osso temporale. Tra queste strutture ossee sarà presente un disco fibrocartilagineo che andrà a completare l’articolazione stessa. Viene classificata come DOPPIA CONDILOARTROSI, perché da un lato avremo la convessità del condilo della mandibola e la concavità della fossa mandibolare; anteriormente invece avremo la convessità del tubercolo articolare e la concavità data dal disco articolare e da una piccola porzione del condilo della mandibola. Essendo una condiloartrosi (famiglia delle diartrosi) presenterà una capsula articolare che andrà ad avvolgere completamente le strutture ossee. Oltre alla capsula articolare quest’articolazione è mantenuta stabile grazie alla presenza di 3 legamenti: - legamento temporomandibolare si inserisce inferiormente rispetto al processo zigomatico dell’osso temporale, le fibre si proiettano caudalmente e posteriormente, per inserirsi nel collo del condilo della mandibola. - legamento stilomandibolare trova inserzione nel processo stiloideo dell’osso temporale, le fibre si proiettano caudalmente e anteriormente, per inserirsi nell’angolo della mandibola. - legamento sfenomandibolare si inserisce a livello della spina presente nell’osso sfenoide, le fibre si proiettano caudalmente e anteriormente, per inserirsi nella faccia interna del ramo della mandibola. Il cranio può essere suddiviso in norme, che sarebbero delle facce. Distinguiamo 5 norme: La norma verticale è una proiezione dall’alto del cranio. Mostra l’osso frontale, le 2 ossa parietali e una parte dell’osso occipitale. La norma occipitale, visione posteriore del cranio, mostra le 2 ossa parietali e l’osso occipitale. La norma laterale, che mostra quasi tutte le strutture ossee del cranio. La norma frontale, mostra le strutture ossee della faccia, prevalentemente l’osso frontale. La norma basale, mostra le strutture che andranno a formare la base del cranio. FOSSE CRANICHE Andando a sezionare il cranio noteremo la formazione delle fosse craniche. Avremo una fossa cranica anteriore, una fossa cranica media, e una fossa cranica posteriore. Le fosse craniche sono le strutture ossee che accolgono una parte del nevrasse, del SNC, che è l’encefalo. La fossa cranica anteriore è in continuità, troveremo in senso mediano la crista galli (una parte della lamina perpendicolare dell’osso etmoide), che sarà sito di inserzione delle meningi encefaliche per stabilizzare l’encefalo all’interno della cavità cranica. La fossa cranica media invece non è in continuità, è infatti divisa in 2 porzioni, una dx e una sx, da 2 differenti strutture: anteriormente dal corpo dello sfenoide, cioè dalla sella turcica, al cui interno troveremo la ghiandola ipofisi o ghiandola pituitaria; e posteriormente dalla parte basilare dell’osso occipitale. La fossa cranica posteriore, è in continuità ed è formata prevalentemente dall’osso occipitale che andrà ad accogliere i lobi occipitali del telencefalo e parte del cervelletto. Queste 3 fosse craniche non si trovano sullo stesso livello, formano infatti una sorta di scala: quella anteriore è craniale, scende con la media e termina con la posteriore; quindi i lobi frontali si troveranno cranialmente rispetto ai lobi occipitali.