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Appunti completi Economia dell'Informazione e della Comunicazione Unicatt prof. Guido Merzoni, Appunti di Economia Politica

Appunti completi di tutte le lezioni del primo semestre dell'insegnamento di Economia Politica / Economia dell'Informazione e della Comunicazione tenuto dal prof. Guido Merzoni.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 19/01/2021

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Scarica Appunti completi Economia dell'Informazione e della Comunicazione Unicatt prof. Guido Merzoni e più Appunti in PDF di Economia Politica solo su Docsity! ECONOMIA DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE Prof. Guido Merzoni Siamo abituati a pensare che l’Europa sia centrale rispetto al mondo e a dare per scontato il predominio economico suo e del Nord America su scala globale, ma prima della rivoluzione industriale non era affatto così: nel tardo rinascimento in Italia non c’era crescita economica o accumulazione del denaro. Le scienze sociali moderne sono nate con la rivoluzione industriale, abbiamo un pensiero economico e sociale che è figlio di un’epoca che sta cambiando e quindi potremmo non avere gli strumenti adeguati per capire cosa succederà. Quali sono gli indizi di questo cambiamento d’epoca? I. Diseguaglianza nella distribuzione delle risorse, dovuta a: - Digitale, concentrazione crescente e ‘winner takes it all’ => più sono popolari e più attraggono, più attraggono e più sono popolari. Il digitale non è più una nicchia di mercato ma diventa sempre più rilevante anche per settori manifatturieri tradizionali (ES. produzione di autovetture, oggi sempre più collocabile nel terziario) - Effetto superstar - Finanziarizzazione, separazione tra economia reale e finanza, crisi di fiducia II. Segnali di crisi dei sistemi politici di democrazia rappresentativa III. Il quadro geopolitico globale e il ritorno della Cina sulla scena internazionale IV. Venir meno di strutture e legami sociali che fanno funzionare i sistemi economici, sociali e politici - atomizzazione della società (=> disgregazione legame sociale), organizzazione dell’attività produttiva, attività di consumo ADAM SMITH Filosofo morale considerato padre dell’analisi economica moderna che propone un pensiero economico di valutazione delle caratteristiche di un sistema economico generale di un’economia moderna. Il modo in cui a volte si riporta il suo pensiero è abbastanza riduttivo, era attento anche alla dimensione etica del comportamento economico e quindi spesso la complessità del suo pensiero non è restituita a dovere. “It is not from the benevolence of the butcher, the brewer, or the baker, that we expect our dinner, but from their regard to their own interest. We address ourselves, not to their humanity but to their self- love, and never talk to them of our necessities but of their advantages. Every individual necessarily labors to render the annual revenue of the society as great as he can. He generally, indeed, neither intends to promote the public interest, nor knows how much he is promoting it. […] He intends only his own gain, and he is in this, as in many other cases, led by an invisible hand to promote an end which was no part of his intention.” – A. Smith Nel perseguimento dell’interesse individuale in realtà si produce un ordine sociale che non si deve alla volontà del singolo individuo che contribuisce a questo obiettivo, ma ad una ‘mano invisibile’, un meccanismo involontario che produce un ordine nell’allocazione delle risorse. Questa ‘mano invisibile’ provoca un’eterogenesi dei fini. Nell’azione di mercato, vi è un affidamento nei confronti degli altri basato su empatia e fiducia. Il mercato ha la capacità di coordinare i comportamenti individuali in un esito desiderabile dal punto di vista sociale e non possiamo trascurarlo. Ma questo approccio ha dei limiti, ci sono delle ipotesi irremovibili per fare sì che ci sia un’allocazione efficiente delle risorse. Nell’analisi microeconomica elementare si considerano due tipi di scenario: - problema dell’ottimo del consumatore: un solo soggetto, più beni tangenti tra di loro, pertanto rappresentano un’allocazione Pareto- efficiente. Per i prezzi p1 e p2 considerati in entrambi i mercati, la domanda eguaglia l’offerta e dunque vi è un equilibrio generale perfettamente concorrenziale che produce un’allocazione efficiente delle risorse => PRIMO TEORIA DELL’ECONOMIA DEL BENESSERE = l’equilibrio generale in mercati perfettamente concorrenziali corrisponde ad una allocazione Pareto-efficiente. Situazione in cui la ‘mano invisibile’ produce un aggiustamento spontaneo del mercato e l’interazione spontanea degli agenti economici consente di raggiungere allocazioni efficienti, cioè il libero mercato è efficiente quando valgono queste condizioni. Ma tale paradigma non è sempre una buona rappresentazione del reale funzionamento dell’economia, perché vi sono situazioni di informazione imperfetta in l’informazione è distribuita in maniera asimmetrica. Altra eccezione rilevante è la presenza di qualche agente che ha potere di mercato e non prenda i prezzi come dati (ES. monopolio). La distribuzione asimmetrica dell’informazione può avvenire ex ante o ex post. Comunicare costa in quanto avviene attraverso comportamenti costosi da parte degli agenti economici, proprio in ragione del costo sostenuto, l’informazione passa. Il modello dell’equilibrio economico generale in mercati perfettamente concorrenziali si basa sull’ipotesi implicita di perfetta informazione: le caratteristiche dei beni scambiati sono note a compratori e venditori in egual misura, così come i prezzi. Quando invece l’informazione non è equamente distribuita e nello stesso mercato sono compresenti sia beni 1 di alta qualità sia beni 2 di bassa qualità, chi compra non è effettivamente informato sulla qualità del bene che andrà a comprare e il meccanismo di aggiustamento dei prezzi che garantisce l’efficienza non funziona. Ad esempio: se per eccesso di offerta viene ridotto il prezzo, la qualità media dei beni presenti nel mercato potrebbe ridursi perché i primi venditori a ritirarsi dal mercato sono quelli che hanno beni di alta qualità => cambiamento della composizione della qualità media dei prodotti sul mercato. A fronte di una riduzione del prezzo, anche la domanda potrebbe ridursi dato il ritiro dal mercato dei beni di qualità. In questo caso è necessario individuare strumenti di comunicazione tra venditori e compratori che consentano di ristabilire l’efficienza grazie al ripristino di una distribuzione simmetrica dell’informazione per avere mercati di beni omogenei, quindi ci devono essere 2 mercati (uno del bene 1 di qualità alta e uno del bene 2 di qualità bassa). Quando consideriamo questo possiamo spiegare fenomeni economici comuni nella vita di tutti i giorni che, all’interno della descrizione del paradigma di concorrenza perfetta, non potremmo spiegare. TASSONOMIA DELL’INFORMAZIONE ASIMMETRICA Asimmetria informativa ex-ante, caratterizzata da selezione avversa e mercato dei lemons. - È gia presente al momento in cui le parti si accordano sullo scambio di un dato bene o di un servizio (una delle parti è più informata dell’altra sulle caratteristiche dell’oggetto del loro scambio che ne determineranno il valore per entrambe le parti) - Il bene scambiato non è omogeneo, cioè i diversi esemplari del bene hanno caratteristiche o qualità diverse tra di loro. - No concorrenza perfetta perché i beni non sono perfettamente omogenei, ciò che li rende disomogenei è osservabile da una parte e non dall’altra. - Questa situazione può essere primitiva, cioè determinata dalla natura o dal caso e non dalla volontà; oppure essere una scelta del produttore. - Il vantaggio informativo può essere del venditore (ES. mercato del lavoro, auto usate…) oppure del compratore (ES. servizi assicurativi, creditizi…) - Quando c’è asimmetria informativa ex-ante, la potenziale presenza sul mercato di beni di bassa qualità spinge verso il basso i prezzi e scoraggia i venditori di beni di alta qualità dal partecipare al mercato (selezione avversa) => relazione sistematica tra prezzo e qualità media del bene. Asimmetria informativa ex-post, caratterizzata dal rischio di comportamento sleale o azzardo morale. Si distingue tra i modelli di azione celata e modelli di informazione celata. - Si manifesta dopo che le parti si accordano (ES. azione celata del lavoro dipendente => una parte del mercato non è in grado di osservare un comportamento/azione scelto e posto/a in essere dall’altra) - Informazione celata (ES. consulenze legali o sanitarie => una parte del mercato non è in possesso delle informazioni sulla base delle quali l’altra decide). Le decisioni prese dalla parte più informata hanno effetto sulla parte meno informata perché quest’ultima non può verificare se sono stati fatti i suoi interessi dal momento che l’altra parte decide su una base di conoscenze che non ha a disposizione la parte meno informata). MERCATO DEI LEMONS => ha come conseguenza il fenomeno della selezione avversa tale per cui tende ad essere presente sul mercato chi ha la qualità peggiore. Con il termine ‘lemon’ si identificano, negli USA, le auto di bassa qualità. Legame tra prezzo di scambio e aspettative sulle qualità di un’auto acquistata usata per 3 mesi e poi rivenduta. Ci sono due categorie di individui, 100 compratori e 100 venditori; ogni venditore conosce la qualità della propria auto, i potenziali compratori no; venditori e compratori hanno conoscenza comune che le auto possono essere di due tipi egualmente probabili, buone (50%) o lemons (50%). Il venditore di un lemon è disposto a vendere a 5000€, il venditore di un’auto buona è disposto a vendere a 10000€, ciascun compratore valuta 12000€ un’auto buona e 6000€ un lemon. Ma, data l’asimmetria informativa, il mercato è unico ed il prezzo è unico per entrambi i tipi di auto. Per calcolare qual è il prezzo che i compratori sono disposti a pagare per partecipare a questo mercato, dobbiamo calcolare la valutazione della transazione su un’auto di tipo incerto come valore atteso su un’auto acquistata in un mercato fatto in questo modo. delle auto scompare del tutto, quindi il mercato si avvolge su sé stesso, c’erano potenziali guadagni dallo scambio per ciascun livello qualitativo ma la presenza di asimmetrie informative distrugge completamente il mercato. Abbiamo ancora selezione avversa ma la situazione risulta ben più grave di quanto sembri dall’esempio precedente, la selezione avversa elimina sia i beni di qualità massima, sia tutto il restante mercato. C’è ancora inefficienza paretiana ad ogni prezzo da 0 a 100 c’è almeno un venditore disposto a vendere un’auto che resta invenduta e almeno un compratore disposto a comprare ma a causa dell’asimmetria informativa si innesca un meccanismo di selezione avversa che non consente alcuno scambio. Il meccanismo di selezione avversa si mette in moto quando il valore atteso dello scambio per il compratore è più basso del valore di riserva del venditore di qualità maggiore (cioè del prezzo minimo a cui il venditore di qualità più elevata è disposto a vendere). Il manifestarsi di questi problemi è influenzato da ciò che rende più o meno probabile che l’innesco abbia luogo, ovvero: - Proporzione dei diversi tipi di beni sul mercato - Ampiezza della differenza di valutazione tra venditori e compratori - Ampiezza dell’intervallo di qualità La teoria dei lemon è molto più generale e ha vari contesti applicativi, tra cui: mercato servizi assicurativi, mercato del lavoro, mercato dei servizi di credito. Nel mercato dei servizi assicurativi, il lato meglio informato è quello della domanda (ES. condizioni di salute di chi stipula un’assicurazione sulla vita). L’onere che deriva all’assicuratore dall’erogazione del servizio agli assicurati dipende dalle condizioni di questi ultimi. Solo gli assicurati più ‘rischiosi’ sono disposti a pagare un premio elevato, il prezzo si aumenta per coprire l’assicuratore dal rischio di avere assicurati che rischiano di essere particolarmente onerosi => si ha selezione avversa perché quelli disposti a pagare un premio alto sono effettivamente gli assicurati più rischiosi. Nel mercato del lavoro, al momento dell’assunzione il datore di lavoro non è in grado di distinguere lavoratori ad alta e bassa produttività, tuttavia, se promette un salario basso si presenteranno solo i lavoratori peggiori => selezione avversa. Nel mercato del credito, il lato più informato è quello di chi domanda: la banca non è sempre in grado di valutare la qualità dei progetti che richiedono un finanziamento. Se, per compensare il rischio di finanziare attività non profittevoli, la banca alza il tasso di interesse sui prestiti, si presenteranno solo gli investitori che pensano di poter ottenere ritorni elevati da investimenti rischiosi (in caso di fallimento non si dovrà saldare il debito contratto) => selezione avversa. A fronte dell’inefficienza che si presenta come conseguenza della selezione avversa, i sistemi economici cercano di rispondere con dei rimedi per evitare che si presenti tale inefficienza.  MECCANISMI DI SEGNALAZIONE = ES. garanzie, istruzione certificata, investimenti onerosi e irreversibili, pubblicità…  CERTIFICAZIONI = dichiarazioni da parte di soggetti terzi che testimoniano come, ad esempio, una data attività sia stata eseguita secondo un determinato protocollo di un ente certificatore esterno (ES. Iso), si tende a rimediare all’asimmetria informativa certificando un processo al quale corrisponderanno le caratteristiche del bene scambiato che, comunque, non sono osservabili direttamente.  ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA = se tutti sono obbligati a certificarsi per una determinata attività, non si corre il rischio di una selezione avversa dopo aver alzato il premio assicurativo.  RESPONSABILITA’ CIVILE E PENALE  SCREENING = si cerca di acquisire informazioni sui lavoratori che devono essere assunti e progetti che devono essere finanziati attraverso l’acquisizione di informazioni su di loro Questi rimedi possono essere classificati in categorie: istituzionali (ES. assicurazione obbligatoria, responsabilità civile e penale), organizzativi (ES. screening), strategie di comunicazione (ES. certificazione, meccanismi di segnalazione). Dal punto di vista dell’economista, la selezione avversa è il frutto di una carenza informativa. I venditori di alta qualità possono comunicare credibilmente la qualità in loro possesso in maniera non verbale: la parte più informata del mercato si impegna a fare qualcosa che sarebbe particolarmente costoso se la qualità non fosse quella dichiarata, in questo modo si segnala implicitamente la propria effettiva qualità. L’acquisizione di istruzione certificata può essere un segnale di qualità. MODELLO DI SPENCE => un mercato del lavoro è caratterizzato dalla presenza di due tipi di lavoratori di abilità alta e bassa. La produttività marginale del lavoratore di abilità alta è aH mentre la produttività marginale del lavoratore di abilità bassa è aL, tali che aL < aH. Una frazione dei lavoratori, pH, sono di attività alta mentre 1 – pH lavoratori sono di abilità bassa. Ad ogni lavoratore è corrisposto un salario w pari al valore atteso della sua produttività marginale (quindi è pagato il valore del suo lavoro, ossia il suo contributo marginale al valore della produzione). Se le imprese osservassero i tipi, il valore atteso sarebbe uguale a quello effettivo e si verificherebbe che wH = aH, wL = aL. Quando le imprese non possono distinguere i tipi, ogni lavoratore è pagato uno stesso salario (salario di pooling) pari al valore atteso della produttività marginale. wP = (1 – pH)aL + pHaH che è un salario unico per entrambi i tipi di lavoratori e corrisponde all’offerta di prezzo nel modello del mercato dei lemons che dipende dal valore atteso. La situazione di pooling potrebbe essere un equilibrio: no inefficienza, tutti lavorano ma con produttività diversa (quindi non c’è equità). Può però succedere che il salario di pooling non sia accettabile per tutti e quindi si inneschi un meccanismo di selezione avversa che provoca inefficienza, si crea un equilibrio di separazione tale per cui i lavoratori di abilità alta non lavorano e quelli di abilità bassa lavorano e sono pagati un salario a pari della loro produttività marginale, cioè wL = aL. EQUILIBRIO DI POOLING => un equilibrio di mercato in cui i diversi tipi di beni sono scambiati al medesimo prezzo senza che la parte meno faccio qualcosa che mi conviene fare solo se è vero ciò che dico, questo che dico diventa credibile. ASIMMETRIA INFORMATIVA EX-POST Il problema della distribuzione asimmetrica dell’informazione è più ampio di quanto emerge dall’analisi del fenomeno della selezione avversa. Il più delle volte l’informazione che non è equamente distribuita non riguarda le caratteristiche delle parti, ma i comportamenti che esse possono decidere di tenere. Molto comunemente le parti coinvolte in un accordo (o contratto) hanno facoltà di scegliere, in una fase successiva alla sua stipula, comportamenti che hanno effetti sulle conseguenze dell’accordo stesso. Tali comportamenti in molti casi non sono perfettamente osservabili dalla controparte o, con conseguenze in larga misura equivalenti, da una parte terza in grado di fungere da giudice delle controversie che potrebbero insorgere (ES. giudice). In tal caso si parla di asimmetria informativa ex-post perché avviene dopo che le parti si sono accordate. Considerare tale tipologia di asimmetria informativa e i rimedi connessi consente di evidenziare che per il funzionamento di un sistema economico (ma anche sociale e istituzionale) moderno fattori immateriali come la fiducia e la reputazione, sconosciuti al paradigma dell’equilibrio generale perfettamente concorrenziale, svolgono in realtà un ruolo decisivo. La fiducia viene vista nella sua importanza al fine del funzionamento del mercato, senza fiducia e coesione sociale il mercato come meccanismo di allocazione delle risorse non funziona. AZZARDO MORALE = l’asimmetria informativa può manifestarsi anche dopo che le parti si accordano (ex-post) poiché alcune caratteristiche dell’oggetto della transazione si realizzeranno solo in una fase successiva (azione celata, informazione celata). Conseguenza di questo tipo di asimmetria informativa è l’azzardo morale (o rischio di comportamento sleale), espressione che nasce nell’industria assicurativa per descrivere la tendenza ad avere minor cura di un bene quando esso è assicurato (ES. auto, abitazione…). L’azzardo morale si presenta nei rapporti tra un principale (o delegante) e un agente (o delegato) che agisce per suo conto. È una forma di opportunismo post-contrattuale che si manifesta a causa della non-osservabilità (o non-verificabilità) da parte del principale di aspetti cruciali per la valutazione dell’attività dell’agente. L’agente persegue il suo interesse ai danni del principale nonostante sia vincolato a lui da un contratto. L’azzardo morale non danneggia solo il principale, ma produce inefficienza. Quando c’è asimmetria informativa ex-post, l’accordo tra le parti non può avere clausole che dipendano dal verificarsi di circostanze (ES. se lavori bene ti pago molto, se lavori male ti pago poco) che non siano osservabili da tutti e/o verificabili davanti a un giudice, altrimenti le parti potrebbero regolare contrattualmente tutte le evenienze possibili ed eliminare il rischio di comportamento sleale. Le conseguenze dell’asimmetria informativa ex-post e il presentarsi dell’azzardo morale sono descrivibili attraverso il modello principale- agente. Si consideri un lavoratore il cui impegno possa assumere due livelli: alto iA = 20, basso iB = 4. Il datore di lavoro osserva il livello del profitto dopo che l’attività è stata svolta, ma non è in grado di verificare l’impegno del lavoratore, la cui funzione di utilità è Ul = w – i mentre ha un livello di utilità di riserva pari a Ul0 = 40. Entrambi i livelli sono compatibili sia con impegno alto che con impegno basso, quindi osservando il livello del profitto non si può verificare anche il suo impegno. L’utilità di riserva è il livello di benessere che il lavoratore è in grado di assicurarsi indipendentemente dall’erogazione di uno sforzo al datore di lavoro. Il lavoratore ha dunque un incentivo a scegliere il livello basso di impegno anche se il suo contratto prevede diversamente perché la sua utilità aumenta nel salario ma diminuisce nello sforzo, quindi se il suo impegno lavorativo non è osservabile gli conviene scegliere un livello basso d’impegno perché l’impegno per lui è costoso. Se l’impegno fosse osservabile e verificabile, il datore di lavoro sceglierebbe un contratto migliore sulla base dei profitti attesi in corrispondenza di ogni livello di impegno del lavoratore e del costo di ciascun livello di impegno ( = la cifra necessaria a compensare il lavoratore garantendogli un’utilità pari alla sua utilità di riserva). La scelta ottima per il datore di lavoro (con informazione simmetrica) sarebbe dunque richiedere un impegno iA = 20 per un salario wA = 60 che garantisce un profitto netto pari a 140. Questo accadrebbe se potessi scrivere un contratto in cui il livello di impegno è osservabile e verificabile davanti ad un giudice. Tuttavia con informazione asimmetrica ciò non si verifica, e un lavoratore a cui venga dato un salario pari a 60 sceglierà comunque iB = 4 e il profitto atteso del datore di lavoro sarà 120. Quindi se c’è asimmetria informativa il lavoratore si impegnerà poco. Per il datore di lavoro è quindi preferibile pagare wB = 44 e accontentarsi di un impegno basso sin dall’inizio. Anche se l’alternativa dell’ottimo, qualora fosse disponibile (cioè qualora l’informazione fosse simmetrica) genererebbe un flusso di profitti maggiore e quindi consentirebbe anche di compensare il lavoratore, rendendo anche per lui preferibile tale situazione. L’equilibrio con asimmetria informativa, caratterizzato da azzardo morale, è inefficiente nel senso di Pareto, perché entrambe le parti potrebbero stare meglio. In ragione del fatto che il principale non è in grado di osservare il comportamento, non si fiderà di lui, non valorizzando le sue competenze e affidandogli mansioni standard perché il livello di impegno del dipendente non è monitorabile, quindi il datore farà impegnare il proprio dipendente. Nella situazione ottima, il datore di lavoro sarebbe in grado di monitorare l’impegno del suo dipendente e retribuirlo di conseguenza. Il modello principale-agente è stato utilizzato per descrivere come una relazione tra due soggetti che interagiscono tra di loro e in cui il dipendente ha una sua discrezionalità, produca un equilibrio inefficiente. Altre situazioni in cui si presenta l’azzardo morale sono: - Assicurazione auto => l’attenzione che si ha nella guida è sub- ottimale se si è coperti da un’assicurazione completa rispetto ai danni provocabili dal suo comportamento. Le assicurazioni tentano di tutelarsi imponendo una franchigia, e dunque facendo ricadere sull’assicurato parte del costo derivante da un potenziale incidente. - Aiuto reciproco => vd. “Trattato sulla natura umana”, Hume termism, valutazioni nelle istituzioni scolastiche, di istruzioni superiori e di ricerca).  REPUTAZIONE E FIDUCIA => cosa accade se il gioco di fiducia viene ripetuto? Il gioco è ripetuto in diversi periodi t= 1,2,3…in ogni periodo t+1 ciascun giocatore viene a conoscenza delle strategie scelte nel periodo precedente, cioè siamo in presenza di asimmetria informativa ma nel tempo il comportamento del responder diventa osservabile. Possiamo immaginare che i giocatori siano sempre gli stessi o comunque siano a conoscenza di quello che è accaduto in passato perché appartengono alla stessa comunità locale o collettività (governance comunitaria). Può accadere che: - Pur ripetuto, il gioco continua ad essere svolto come prima (fiducia non data) - Entrambi i giocatori scelgono di essere cooperativi (dare e onorare la fiducia) se nei due periodi precedenti l’altro è stato cooperativo oppure non essere cooperativi. Per costruire fiducia e reputazione è necessario che le interazioni siano ripetute sempre tra i medesimi soggetti (stabilità delle relazioni come contratti a tempo indeterminato o forniture locali; standardizzazione in soggetti complessi come branding o catene distributive…) o tra soggetti diversi in un contesto di perfetta osservabilità dei comportamenti di tutti (comunità locale stabile, governance comunitaria…). L’acquisto su internet è basato su meccanismi reputazionali, come Ebay. Un sistema di reputazione, come ad esempio il feedback forum di Ebay, raccoglie aggrega e distribuisce reazioni circa il comportamento passato dei partecipanti, aiutando a decidere a chi dare fiducia e incoraggiando quindi comportamenti onesti. In conclusione, quando l’oggetto dello scambio tra due parti è una prestazione che ha luogo in un momento successivo al loro accordo e le caratteristiche delle loro prestazioni non sono osservabili in egual misura dalle parti coinvolte o non sono verificabili da una terza parte (giudice), lo scambio può essere inefficiente per l’azzardo morale che può risultare in un comportamento sleale dell’agente nei confronti del principale o l’emergere di una situazione potenzialmente inefficiente. La soluzione possono essere contratti incentivanti, non sempre possibili ed efficaci, se invece il rischio di comportamento sleale si manifesta in un contesto nel quale le interazioni sono ripetute o si realizzano all’interno di una comunità stabile, l’efficienza dello scambio può essere ristabilita grazie alla costruzione di un rapporto di fiducia tra le parti che può nascere anche grazie all’interesse per il mantenimento della propria reputazione. L’asimmetria informativa può riguardare un aspetto caratterizzante le relazioni tra venditori e compratori, ovvero la disponibilità a pagare di questi ultimi. La mancanza di tale informazione da parte del venditore può portare ad allocazioni inefficienti dei beni venduti, quando ciò accade il venditore può utilizzare modalità di organizzazione del mercato che inducono gli acquirenti a rivelare spontaneamente informazioni sulla loro disponibilità a pagare: i meccanismi d’asta. Un’asta induce il compratore a rivelare informazioni. Ci possono essere aste a valore privato (ES. opere d’arte) o aste a valore comune (ES. diritti di una frequenza tv, mezzi di produzione in generale), aste inglesi e aste olandesi, asta in busta chiusa (primo prezzo o secondo prezzo). Il disegno dell’asta può avere due obiettivi: efficienza (nel senso di Pareto) o massimizzazione del profitto. L’efficienza dell’asta richiede che il bene sia assegnato all’individuo per il quale il bene ha valore più elevato; nell’asta a valore privato il meccanismo deve servire a selezionare l’individuo che attribuisce al bene il valore più elevato, mentre nell’asta a valore comune il bene ha per tutti lo stesso valore. L’asta inglese è efficiente – il ricavo del venditore corrisponde al secondo miglior prezzo più il prezzo minimo di rilancio – e non sempre necessariamente massimizza i ricavi. L’asta olandese invece non è sempre efficiente e quando produce un esito inefficiente probabilmente non sarà in grado di massimizzare i ricavi del venditore. Ma l’asta olandese mette pressione agli acquirenti perché sanno che non avranno modo di vedere le disponibilità degli altri e pianificare strategie, viene utilizzata quando si suppone che ci sia una potenziale valutazione da parte degli acquirenti distribuita in maniera molto asimmetrica. L’asta in busta chiusa olandese è equivalente all’asta olandese, l’asta in busta chiusa al secondo prezzo è equivalente all’asta inglese. Nelle aste a valore privato possono verificarsi alcuni problemi quando la vendita si organizza in un contesto in cui la valutazione da parte dei potenziali acquirenti è diversificata: - Collusione tra offerenti, soprattutto quando il gioco dell’asta viene ripetuto più di una volta: gli offerenti fanno un insieme di offerte che torni a loro vantaggio a danno del venditore, non adottano comportamenti concorrenziali ma si mettono d’accordo per fermarsi prima del risultato che sarebbe spontaneamente raggiunto senza accordi - Rinunce strategiche, quando il vincitore ritira l’offerta accampando delle scuse allo scopo di far ribandire il bene che è stato assegnato attraverso il meccanismo d’asta medesimo. Lo scopo è quello di acquisire così informazioni e avvantaggiare qualcuno ai danni del venditore. Nelle aste a valore comune non ci sono problemi di efficienza perché il valore del bene all’asta è uguale per tutti ma ci possono essere stime diverse dello stesso bene. Questo dà luogo alla ‘maledizione del vincitore’, il quale è penalizzato perché chi vince l’asta sta presumibilmente sovrastimando il valore del bene e sta, quindi, sbagliando in eccesso. L’asta viene vinta da chi effettua l’errore di valutazione massimo, quindi il vincitore paga il bene più di quanto esso effettivamente valga. La strategia ottima in un’asta di questo tipo è fare un’offerta minore alla propria valutazione, tanto più inferiore quanto più alto è il numero di concorrenti. Vincere un’asta a valore comune con moltissimi partecipanti significa quasi certamente aver sovrastimato il vero valore del bene. Le aste sono un fenomeno sempre più frequente di organizzazione del mercato ed è sempre più frequente anche il loro utilizzo on-line. La vendita attraverso meccanismi di asta è divenuta molto comune nei