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Appunti completi sociologia della comunicazione, Appunti di Sociologia Della Comunicazione

Sociologia dei MediaComunicazione Di MassaOpinione Pubblica e PoliticaMedia e società

appunti completi sul corso sociologia della comunicazione. Prof.ssa Vittadini. Voto: 30/30

Cosa imparerai

  • Come gli opinion leader influiscono sulla formazione dell'opinione pubblica?
  • Come si distinguono leader orizzontali e verticali?
  • Che cos'è una figura di opinion leader?
  • Come si identificano gli opinion leader sui social media?
  • Quali sono le caratteristiche degli opinion leader?

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 14/10/2021

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elena-riva-1 🇮🇹

4.3

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Scarica Appunti completi sociologia della comunicazione e più Appunti in PDF di Sociologia Della Comunicazione solo su Docsity! SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE >rapporto tra comunicazione (! Comunicazione attraverso i media) e società + si parla spesso degli “effetti” che la comunicazione ha sulla società: - Infodemia: situazione per cui viviamo in un ambiente sovraccarico di informazioni diverse, che continua a sollecitarci e genera un grande stato di confusione - Fake news: anche questa situazione genera effetti di disorientamento e confusione Al centro di questi processi ci sono i MEDIA e il loro rapporto con alcune importanti azioni collettive: informarsi, formarsi un'opinione, produrre e consumare cultura, agire e mobilitarsi. Ex. basta vedere i commenti sui social 3 opinione e dibattiti /imedia sono stati essenziali per il nostro modo di mobilitarci. Ex cambiamenti climatici / i media sono oggi centrali nel modo in cui consumiamo prodotti culturali Il mondo dei media è cambiato: dai media del broadcast si è passati ai nuovi media. Oggi , questi media non sono più nuovi, sono detti media digitali. | media digitali e soprattutto la digitalizzazione ha cambiato queste relazioni: - Le teorie classiche vanno riconsiderate - Emergono questioni relative alla privacy e alla fiducia All’intemo della comunicazione mediale, una grande parte è occupata dai social media. Censis: istituto di ricerca che si occupa annualmente di monitorare statisticamente i consumi dei media degli italiani Tendenze che il censis evidenzia: > Sono cresciuti gli utenti della smart tv, che guardano tv via internet e gli utenti della mobile tv > Anche se è cresciuta la spesa degli italiani per l'acquista di smartphone, la spesa peri servizi di telefonia è calata > Stanno risalendo i consumi di testate cartacee, quotidiani e settimanali TEMA DELL'OPINIONE PUBBLICA | primi studi sul rapporto tra media e società focalizzano l’attenzione sulla formazione dell'opinione pubblica. Perché? Perchè nell’ambito degli studio di sociologia la comunicazione attraverso i media viene intesa come uno strumento attraverso cui “legare” la società: -il termine ‘comunicazione’ viene inteso nell'accezione di ‘mettere in comune’ + attraverso i media si mettono in comune degli strumenti che ci permettono di vivere in società - significati sociali (parole, valori, abitudini) elementi di comportamento e modi di vita ex. mettiamo in comune racconti che ci raccontano quali sono i nostri valori, abitudini ecc > ci si occupa di costruzione dell'opinione pubblica perché partecipiamo ad un processo di costruzione di senso condiviso (il racconto collettivo della realtà sociale) ex. anniversari celebrati attraverso i media L'opinione pubblica è una parte di questo racconto collettivo della realtà sociale. Uno dei primi veri studiosi dell'opinione pubblica, che inizia a occuparsi di questi temi all’inizio del ‘900 (momento in cui il tema di costruzione dell'opinione pubblica diventa cruciale: propaganda elemento fondante dei regimi dittatoriali), è Walter Lippman. Concetto che lui usi per descrivere il rapporto tra i media e la costruzione dell'opinione pubblica: “ciò che l'individuo fa si basa non su una conoscenza diretta e certa, ma su immagini che egli forma o che gli vengono date”. > se, per agire, ci basassimo solo su ciò di cui facciamo conoscenza diretta avremmo una visione fortemente ristretta della realtà > dunque ci affidiamo alle immagini che ci vengono fornite dai mezzi di comunicazione !! i mezzi di comunicazione contribuiscono alla formazione della nostra opinione. Che cos'è l'opinione pubblica? La definizione è più ricca di quella di Lippman È una cosa che comprende le seguenti caratteristiche: -è il giudizio e il modo di pensare (non è un immagino, ma il giudizio che io ne do) collettivo della maggioranza dei cittadini (l'opinione pubblica non è la mia opinione) ex. cosa è e cosa non è politically correct -è l'insieme delle idee che un determinato agglomerato umano (città ,nmazione, gruppo di nazioni) ritiene giusto e vero in un determinato momento (varia nel tempo: ex. cosa è o non è politically correct varia nel tempo) + è collocato in un determinato tempo, ma anche in un determinato luogo. -è un sistema di credenze (non di informazioni, di dati) sulla cosa pubblica «non è mai qualcosa di unitario, ma è l'insieme delle correnti di opinione anche opposte dominanti in una società DUNQUE: 4 parole chiave: collettiva, si basa su credenza, è determinata e non unitaria Il rapporto tra i media e opinione pubblica è molto stretto. L'opinione pubblica nasce quando nascono le società moderne. Prima della fine del ‘700 no riusciamo ad individuare le condizioni necessarie alla formazione dell'opinione pubblica> l'opinione pubblica nasce quando le persone possono pubblicamente e liberamente esprimersi sulla cosa pubblica = E legata allo sviluppo delle forme di libera espressione degli individui > -all’alfabetizzazione -alla formazione di circoli culturali e politici -alla diffusione dei media (e della molteplicità delle fonti di informazione) Tradizionalmente l'opinione pubblica si forma con un meccanismo “a cascata” (deutsch 1968) = dall'alto verso il basso: - Dalle élite economiche e sociali - Alla élite politiche e il governo - Attraverso i media - Ai leader d'opinione - Al demos (cittadini comuni) | cittadini comuni si formano attraverso ciò che chi sta sopra media. Nel sistema dei media attuale vediamo che accanto al modello a cascata vi è un modello ‘a ribollimento’= poiché la nostra alfabetizzazione è molto diffusa e abbiamo accesso a molte informazioni, abbiamo la capacità di farci sentire pur non appartenendo ad élite. Movimenti di opinione che nascono dal basso + resi ancora più visibili dal social media, dai blog, ecc Oggi questi due sistemi si integrano. Ed oggi abbiamo anche a che fare con un altro fenomeno: ‘abbiamo u una. frammentazione e molti; decrescita dell’importanza di un'opinione comune ampiamente diffusa (ex. nazionale) (Frammentazione dell'opinione pubblica: Thorsten Quandt 2012) + poiché tendiamo a riconoscerci in gruppi più piccoli, anche i media non rappresentano più un'opinione della maggioranza poiché non è funzionale agli interessi di tutte le componenti della società e in particolare dei sotto-gruppi. Il primo approccio contemporaneo allo studio del rapporto tra media e opinione pubblica fa emergere la figura dell’opinion leader: acronimo KOL = key opinion leader > soggetti di cui si va alla ricerca quando si vuole trovare supporto da parte di opinion leader per la promozione di un prodotto o di un’idea Lo studio dell’opinion leader comincia tra anni ‘40 e '50 del ‘900 TWO STEP FLOW OF COMMUNICATION: l'opinione pubblica si forma all'intersezione tra ruolo dei media e ruolo degli opinion leader, che agiscono all’interno di reti sociali. Elihu Katz e Paul Lazarsfeld Com'è definito opinion leader? “Soggetto che gode del prestigio o detiene i mezzi per influenzare in modo determinante l'opinione pubblica”. Soggetto con caratteristiche relazionali (prestigio) capacità di comunicazione (detiene i mezzi) e di influenza > persona con rilievo importante nel contesto social in cui vive. Un'altra definizione del Business Dictionary mette in luce altre caratteristiche dell’opinion leader: “membri influenti di una comunità > questa definizione mette in luce il fatto che l’opinion leader ha una precisa posizione all’interno del gruppo sociale = è soggetto di alcune azioni da parte degli altri, è colui verso cui ci si rivolge per avere consigli, orientamento + è collocato all’intemo di una specifica rete sociale, e viene riconosciuta dal basso La primissima volta che si parla di opinion leader è tra fine anni ‘40 e inizio anni '50. Katz e Paul Lazarsfeld sono due sociologi che lavorano negli stati Uniti. In quegli anni una grandissima preoccupazione dei sociologi della Premesse: -analisi svolta su 808 followers di un profilo instagram tematico: fashion -- interviste fatte per capire quale dei seguenti elementi influisce di più nel riconoscimento di un soggetto come opinion leader definizione di opinion leadership da cui sono partiti: opinion leader sono soggetti riconosciuti a livello pubblico e devono avere almeno una delle seguenti caratteristiche: essere considerato un esperto di un prodotto/servizio, essere membro attivo di una comunità online, partecipare con grande frequenza e dare dei contributi significativi o essere considerato dagli altri utenti come un soggetto che ha buon gusto rispetto alle decisione di acquisto. > stesse caratteristiche messe in evidenza da Katz e Laz arsfeld «attraverso lo studio degli opinion leader è emersa la presenza di una serie di tipologie di contenuti che caratterizzano l’opinion leader > Si è cercato di capire all’interno dei social media quali sono gli elementi che permettono di riconoscere la leadership a partire dai contenuti. 1) I contenuti pubblicati da un opinion leader presentano le seguenti caratteristiche: i. originalità: contenuti caratterizzati da novità, innovazione e non convenzionalità, autenticità (in grado di generare una forma di risonanza con i propri follower) : distinzione rispetto agli altri iii. qualità: cura dei contenuti e della forma, attrattività dei contenuti, comprensibilità e assertività, funzionali alla creazione della reputazione quantità di messaggi postati (frequenza sufficiente: almeno 4 post a settimana e altrettante storie) interviste fatte per capire quale di questi elementi influisce di più nel riconoscimento di un soggetto come opinion leader? 2) Per descrivere questo meccanismo di influenza sono emersi anche altri aspetti: ci sono una serie di caratteristiche del rapporto tra account instagram e followers che possono favorire gli effetti di opinion leadership: alcuni comportamenti degli utenti di instagram favoriscono gli effetti di opinion leadership: -la propensione all’interazione online anche con chi non si conosce favorisce le dinamiche di influenza degli opinion leader sui loro followers di instagram Alcune caratteristiche degli account favoriscono gli effetti di opinion leadership: -quando viene percepita una congruenza tra i contenuti del profilo e interessi, gusti e personalità dei follower è più facile che i follower vengano esposti a effetti di influenza 3) Ci sono tre livelli i influenza che sono: -influenza legata all'intenzione di interagire: -influenza che porta i follower a suggerire, raccomandare la qualità del profilo dell’opinion leader «influenza dovuta all’intenzione di seguire il consiglio COSA EMERGE: A- Quando parliamo di opinion leader all’interno di Instagram vediamo che le caratteristiche cruciale per il riconoscimento di un opinion leader sono: ORIGNIALITà UNICITà B- 1 livelli di influenza più significativi sono i primi due: l’opinion leader influenza i suoi follower soprattutto grazie a operazioni di coinvolgimento e alle raccomandazioni dei follower + i follower sono coinvolti nel processo di creazione di valore processo di creazione di valore= i comportamenti dei follower aumentano il valore percepito del profilo dell’opinion leader C- Si costruisce un percorso da originalità percepità, autenticità > si può percepire se c'è una sintonia coni contenuti del profilo e interessi, gusti e il terzo livello di influenza (influenza dovuta all'intenzione di seguire il consiglio) scatta solo tra i follower che percepiscono questa sintonia con l’opinion leader Il processo di influenza non è un processo lineare. Gli studi su twitter ILluogo in cui è stato più studiato il fenomeno di two step flow of communication (si vede molto in quelle piattaforme che non hanno necessariamente un rapporto biunivoco ex. NO Facebook, MA twitter, Instagram) -per la centralità delle news -per la molteplicità dei flussi e delle relazioni “Who says what to whom on Twitter” (2011) Si cominciano ad analizzare i percorsi che fanno i contenuti all’interno di twitter: le informazioni ci sono all’interno di twitter soggetti molto importanti perché ritwettano e condividono contenuti che trovano in rete = INTERMEDIARI > diventano un nodo della rete attraverso cui vengano rilanciate le notizie Ila maggior parte degli intermediari non appartengono alle élite (bloggger, giornalisti, etc) ma sono utenti comuni > caratteristiche: -sono esposti a più fonti mediale degli altri utenti -hanno più follower degli altri utenti -sono più attivi (coinvolti) degli altri utenti Caratteristiche che assomigliano a literacy, commitment e socievolezza +sono OPINION LEADER “Measuring user influence in twitter: the million follower fallacy” (2011) Questo saggio si chiede come riconosciamo la presenza di opinion leader su Twitter? Non sono opinion leader quelli con il maggior numero di follower, anche se questo centra. = Avere molti follower non assicura che i tweet vengano ripostati. Etc L'influenza su twitter ha tre dimensioni: -indegree influence: (POPOLARITà) legata al numero di follower di un utente > indica direttamente la dimensione dell'audience che è in grado di raggiungere - retweet influence: (COMUNICAZIONE)legata al numero di retweet che un soggetto è in grado di generare + indica l'abilità di generare contenuto con un valore aggiunto (se retwetto qualcosa riconosco un valore) «mention influnce: (REPUTAZIONE) indica il numero di tweet in cui un utente viene citato + indica l'abilità di un certo utente di ingaggiare gli altri nella conversazione All'intemo degli studi sulle piattaforme digitali si sono diversificate diverse tipologie di opinion leaders: - In “the tipping point” Malcolm Gladwell descrive tre tipologie di opinion leader: a-connettori: quelli che puntano sulla socievolezza, sulla capacità di tessere relazioni, di tenersi in contatto con gli altri b-esperti: puntano sulla literacy “procacciatori di informazioni” risolvono problemi e forniscono le risposte c-persuasori: puntano sul commitment e la leadership leader carismatici e appassionati in grado di catalizzare il consenso (puntano su essere leader, non sulla capacità di creare una community) Spirale del silenzio - Elizabeth Noelle-Neuman Anni '70 — Teoria che si sviluppa in Europa, Germania L’opinione pubblica si forma all'intersezione tra media, comunicazione interpersonale, manifestazione individuale d’opinione e percezione dei climi di opinione > elemento che aggiunge la Neuman La domanda di partenza: perché durante le elezioni in Germania del 1972 il risultato elettorale risulta inatteso rispetto alla percezione dei sondaggi e dell'opinione dominante che ne avevano cittadini e personaggi pubblici? (stessa situa delle elezioni americane del 2006 in cui i sondaggi davano come vincente di Hilary Clinton) I punti di partenza L'opinione pubblica in una società ha una FUNZIONE: funzione integrativa (K e L non si erano chiesti quale fosse la funzione) ; serve a costruire coesione sociale a partire dalla natura sociale degli individui. “l'opinione pubblica è frutto di un lavoro sociale teso all’allineamento” + l’obiettivo è trovare un giudizio comune con questi temi che ci permetta di essere più armonici con gli altri su temi controversi perché questo ci aiuta ad essere più coesi L'opinione pubblica si forma all'intersezione di: -media -comunicazione interpersonale e rapporti sociali -manifestazioni individuali di opinione «percezione dei climi di opinione nel proprio ambiente sociale elementi aggiunti a L e K L’opinione pubblica si forma nell’interazione tra il monitoraggio compiuto sull'ambiente sociale circostante e i comportamenti dell’individuo stesso = Nel formarsi dell'opinione su temi soprattutto controversi centra ciò che dicono i media, centra ciò che ci diciamo nella conversazioni personale ma anche ciò che viene percepito come opinione dominante su un argomento e il modo in cui le persone sono portate a esprimere e non esprimere la loro opinione Elizabeth Noelle-Neuman riprende da David Riesman alcune chiavi interpretative che gli permettono di sviluppare il suo pensiero David Riesman nel 1950 pubblica “The lonely crowd: a study of the changing American Character” > R. presenta una analisi critica del rapporto tra individuo e società: descrive in modo storico come ogni tipologia di società (premoderna, modema e postmoderna) è caratterizzata da: «un “tipo di individuo” -un modo in cui la società garantisce la conformità dei comportamenti degli dui Anche David Riesman dice che perché un contesto sociale stia insieme è necessario che le persone di quel contesto si integrino > ogni tipo di società trova il suo modo di diffondere modelli di comportamento conformi Suddivide la storia in tre grandi fasi e si chiede in ciascuna di queste fasi in che modo vengano diffusi i modelli di comportamento: -premoderna: (tribali)in queste società gli individui agiscono diretti dalla tradizione tramandata oralmente, sono legati a ruoli (nascita, genere, status) immutabili e dipendono dalla fedeltà tra amici e parenti > la coesione sociale è garantita dal tramandare la tradizione /insiemi di regole oralmente -moderne: (industrializzazione: agricoltori e artigiani cercano lavoro in città, nelle fabbriche) gli individui agiscono diretti da un personale e individuale sistema di valori (mediati anche dalla stampa) e possono mutare il loro status social (viene meno la stabilità dei ruoli tribali) la coesione sociale (le creazione di un sistema di regole e di idee) è garantita da un personale e individuale sistema di valori che creano mescolando la tradizione da cui vengono e ciò che riescono a vedere attraverso i media e dalla stampa -postmoderne (subiscono l'influenza di elementi che vengono da tutto il mondo, caratterizzata da grandissima mobilità e mix di stili di vita diversi) in queste società post-moderne gli individui agiscono diretti da: = bisogno di essere conformi ai valori delle reti sociali cui appartengono > sono le regole di questi = gruppi primari a cui apparteniamo quelle più importanti, quindi: = prevalgonole pressioni esterne rispetto a quelle individualistiche l'individuo monitora costantemente il suo intorno come se avesse un “radar” Gli assunti della teoria Partendo da quello che dice Riesman, in tutto questo processo di opinione pubblica gli individui tendono a evitare una cosa: «l'isolamento sociale «abbiano accesso ai media: confezionare i propri contenuti affinché siano notiziabili, è possibile passare per opinion leader che aumentino la visibil «abbiano alcune caratteristiche che riguardano il modo in cui queste minoranze rumorose costruiscono la loro identità: coerenza e difesa ad oltranza di alcune posizioni: ex. movimento che si oppone ad una posizione specifica ex. black lives matter ex. I movimenti ambientalisti Inizialmente i movimenti ambientalisti rappresentavano un'opinione minoritaria, la maggior parte sosteneva il progresso dell’industrializzazione > oggi i movimenti ambientalisti sono molto rilevanti all’interno dei media Prima di greta Nel 1971 Jim Bohlen, insieme ad altri attivisti, comincia a cercare di far crescere una sensibilità riguardo all’ambiente Green Peace: l'attività di comunicazione di green peace è stata molto funzionale alla promozione di sé stessa 1971: serie di esperimenti nucleare in Alaska obiettivo di GP: segnalare la pericolosità di questi esperimenti Una piccola nave con attivisti e giornalisti parte per l’Alaska dove si svolgono esperimenti nucleari USA = Jim Bohlen cerca un modo per farsi vedere dai media: se i media mettono in risalto la notizia è difficile che chi dirigeva gli esperimenti, di fronte alla visibilità, non si sarebbe arreso il suo intento è quello di fermarsi in una zona che sarebbe stata investita dalle radiazioni se gli esperimenti fossero continuati Si comincia a creare un tipo di comunicazione tipico di GreenPeace: dieci attivisti con una forza minore rispetto a quella di coloro che si va a criticare che, con un gesto eroico, riescono a guadagnare l’attenzione dei media > archetipo di davide e golia= piccolo contro il gigante Da metà degli anni '70, per tutti gli anni 80 : azioni contro la caccia delle balene + obiettivo molto chiaro e difeso ad oltranza, una posizione molto coerente [difesa contro l'ambiente] (KATZ) Stesso modello narrativo: Attivisti a bordo di piccoli gommoni vanno a sfidare le enormi baleniere «ottiene risonanza mediatica -la notiziabilità si basa sul gesto eroica degli attivisti Intorno alla metà degli anni ‘2000 GP, dopo una serie di iniziative per la salvaguardia dell’artico, cerca di spostare la sua attenzione e ampliare l'orizzonte I monumenti 2006 + GreenPeace espone diversi bunner su monumenti di notorietà mondiale Cambia l'oggetto ma non cambia il modello di azione per la ricerca di visibilità: «attivisti che, mettendo in gioco la loro vita, si arrampicano su monumenti altissimi (archetipo davide golia) -la notorietà si basa sui luoghi (elemento nuovo) «ottiene risonanza mediatica 2011 > green peace torna a focalizzare la sua attenzione sul nucleare. Espone dei bunner durante eventi sportivi molto segui -gesto eroico di attivisti -> bunner reso visibile da attivisti che si calano dal tetto dello stadio -basa e focalizza la sua notorietà sui luoghi che sceglie «ottiene risonanza mediatica STESSO MODELLO NARRATIVO : È quasi come se avessero messo a tema la loro posizione di minoranza: “siamo i piccoli che affrontano i giganti e vale la pena di farlo per l'importanza di ciò che diciamo” Eventi 2014 durante Milano fashion week: lotta contro uso di pellicce di animali per produrre prodotti di moda “the kind is naked”: «gesto eroico -notorietà si basa sui luoghi Luogo dell'evento «ottiene risonanza mediatica Flash Mob 2014: critica all’abitudine di ripulire le petroliere in mare causando gravi danni all'ambiente CAMBIA QUALCOSA nella sensibilità dei media > la strategia di comunicazione di GreenPeace cambia L'elemento di rottura che attrae l’attenzione non è più il gesto eroico ma la performance che interrompe la quotidianità -la visibilità si basa sulla forma del flashmob -il gesto eroica degli attivisti diventa un gesto performativo «ottiene risonanza mediatica Flash Mob 2014: “don't play with the arctic” vuole interrompere una collaborazione tra Lego e Shell (azienda che ripulisce le petroliere in mare) + Lego chiude la partnership con Shell perché sta diventando un danno per l’immagine -la visibilità si basa sulla forma del flashmob -il gesto eroica degli attivisti diventa un gesto performativo «ottiene risonanza mediatica Video virale 2014: realizzato da green peace + sempre dimensione PERFORMATIVA ma entra in gioco un'altra modalità comunicativa importante: quella legata alla comunicazione digitale -> non messo in scena nella realtàma fatto circolare in rete Attivismo e partecipazione 2018: Plastic radar: attraverso un numero su WhatsApp tutte le persone che vogliono essere coinvolte nella pulizia dei mari e delle spiagge possono segnalare dove trovano i rifiuti partecipando ad un indagine collettiva che monitora dove si trovano i rifiuti e partecipando ad un movimento per l’ambiente > può esibire il numero di messaggi facendo vedere come si è effettivamente una maggioranza numerosa e come i singoli siano pronti a sfidare la grandi aziende inquinanti > cambia il loro modo di essere una minoranza > sito di green peace > l’attivismo si è orientato sulla dimensione digitale dove vengono presentati temi molto precisi Video 1: non alzare le spalle, alza la voce- stai con il pianeta > da 1971: gesto eclatante testimoniato da giornalisti che le persone guardano come spettatori ----> la minoranza attiva delle forme di partecipazione digitale (plastic radar WhatsApp, petizione, donazione, kit) con l'idea che si possono fare delle cose anche da persone comuni (non tutti devono fare spedizioni con gommoni ma possono farsi sentire) Oggi all’interno della partecipazione c'è anche un altro modo con cui Greenpeace comincia ad interagire con le culture contemporanee: citazione video 2: winter is not coming — Greenpeace on global warming > citazione campagne che passano anche attraverso la capacità di intercettare i riferimenti culturali delle persone che li possono trovare in rete e condividere, dimensione ironica Spirale del silenzio e social media La riflessione di ENN viene fatta negli anni "70 dunque mette al centro il mezzo televisivo. Alcuni autori hanno supposto che la teoria della spirale del silenzio potesse essere legata a quello specifico sistema dei media e quindi che non avesse un'applicazione significativa nel mondo contemporaneo in cui esistono diversi media. La prima ricerca importante è stata realizzata nel 2014 dal Pew Research Center: alle spalle di questa ricerca c'è l'idea che anche in un sistema dei media modificato e rinnovato la teoria della spirale del silenzio abbia un impatto. La ricerca dimostra come possano ancora generarsi effetti a spirale, per cui opinioni differenti diventano più o meno visibili a seconda del fatto che vengono percepite come dominanti o meno. Tutto questo funziona se si osservano temi che generano dibattito, la polarizzazione dell'opinione pubblica. Ex. caso snowden: si analizza l'opinione pubblica sul caso Snowden - Edward Snowden, ex consulente NASA, rivela che esistono delle forme di sorveglianza diffusa dei telefoni e delle mail degli americani. - L'opinione pubblica americana si divide sul giudizio di valore relativo a questa attività di sorveglianza. C'è chi ha condannato questa forma di sorveglianza in maniera netta e chi no, perché ha visto questa sorveglianza come tutela della sicurezza - Il pew research realizza una survey su: -l'opinione delle persone sulla rivelazione di Snowden -la loro propensione a parlarne in diversi contesti: di persona, online. -la loro percezione dell'opinione di coloro che li circondano online e offline. > Per capire se chi ha un opinione che percepisce come diversa da coloro che lo circondano è propenso a parlarne. E se c'è una differenza alla propensione a parlarne di persone o su una piattaforma social. RISULTATI: - Gli americani risultano meno propensi a discutere il caso Snowden sui social che di persona (86% vs 42%) - I social media non vengono percepiti come una piattaforma alternativa o più sicura di discussione da parte di chi non è disponibile a parlarne di persona. > Davanti ad un tema divisivo i social media non sono percepiti come una piattaforma dove esprimere liberamente la propria opinione. In entrambi i contesti (online e offline) gli americani risultano più disponibili a condividere le proprie opinione se percepivano di essere in sintonia con la propria audience. + EFFETTO A SPIRALE a salire. - If a person felt that people in their Facebook network agreed with their opinion about the Snowden-. «NASA issue, they were avout twice as likely to join a discussion on Facebook about his issue. > gli uter leli social media erano fortemente influenzati dall'opinione dominante tra i loro contatti social, tanto che questo aveva un effetto anche nella vita reale: erano più propensi a esprimere la loro opinione nella vita reale se si sentivano in sintonia con l'opinione dominante tra i loro contatti social. - This was specially true if they did not feel that their Facebook friends or Twitter followers agreed with their point of view. Quest'effetto era ancora più evidente quando gli utenti percepivano di essere in distonia con la loro rete sociale: quando più si sentivano di avere un'opinione diversa dai loro contatti, tanto più questo effetto di silenzio e repressione della loro opinione era forte, Era più forte l’effetto a spirale discendente (che porta un'opinione nel cono discendente) che quello ascendente (che porta un'opinione ad una maggiore visibilità) - Gli utenti dei social hanno manifestato una maggiore convinzione di conoscere qual era l'opinione dominante di coloro che li circondavano. L'uso dei social media fa crescere la percezione di essere in grado di monitorare l'opinione pubblica di quelli che lo circondano. L'effetto della spirale del silenzio è rafforzato da questa percezione. Concludendo e presentando i risultati della ricerca gli studiosi mettono a fuoco che il tipico utente di Facebook (utente che si connette diverse volte al giorno alla piattaforma) è meno propenso a mettersi in gioco in una discussione sulle questione del caso Snowden-NASA in un contesto pubblico rispetto ad un non utente> =essere utenti dei social, di avere questa percezione di monitorare l'opinione pubblica e quindi di non poter essere in accordo con tutte le opinioni che vengono espresse genera una sorta di effetto spirale nella vita reale. Questa ricerca mette in luce come, anche in un sistema dei media in cui i social media sono molto presenti, l’effetto a spirale si replica. Questa ricerca ha dato avvio a molte altre, che analizzano aspetti più particolari. Lavoro di ricerca intitolato “The Spiral of Silence Revisited” pubblicato nel 2018 sulla rivista “communication Research” che vuole verificare se questo effetto di spirale del silenzio sui social media esiste e come si sviluppa. L'effetto spirale del silenzio avviene all’interno delle piattaforme social a partire da due meccanismi: - Anche nelle piattaforme social i media possono influire (attraverso i profi rappresentando le opinioni dominanti. (non solo la TV) - Esistono poi altri modi di monitorare l’o ione tipici dei social media = Adesempio, Click Speech come i like e le condivisioni così come i commenti degli utenti possono essere strumenti di interpretazione del pensiero della maggioranza (von Sikorski & Hanelt, 2016) 3 è come se all'intemo della piattaforme social le opinioni venissero espresse da discorsi fatti con i click. > Chiteme maggiormente l'isolamento è molto più attento a monitorare costantemente questi indizi per individuare l'opinione dominante. Indizi che ci mostrano che abbiamo a che fare con un contesto in cui si genera l’effetto a spirale: istituzionali) Isolamento in caso di espressione di un'opinione dissonante dalla maggioranza nei social media: - possono verificarsi forme di isolamento legate alla sovrapposizione delle reti social online e offline. - Online l'isolamento si manifesta nella forme dell'hate speech e degli attacchi personali. Fattori che intervengono sul modo in cui si genera la spirale del silenzio all’interno dei social media: - Il livello di divisività dei temi trattati. Più i temi trattati sono divisivi più si verifica l’effetto spirale del silenzio. Fattori intervenienti con l'evoluzione della ricerca emergono alcuni fattori intervenienti nel processo di coltivazione: 1) Lerelazioni sociali dei pubblici (fattori di socializzazione) - I forti consumatori che vivono in contesti sociali omogenei sono più esposti a fenomeni di coltivazione - “mainstreaming significa che i telespettatori forti possono non tenere conto delle differenze di prospettiva e di comportamento che normalmente provengono da altri fattori e influenze”: 2) Si verifica un effetto di risonanza - l telespettatori che fanno esperienza di situazioni simili a quelle rappresentate sono più sensibili al contesto del messaggio. Es chi vive in contesti ad alto tasso di criminalità DUNQUE: - Gerbnerha messo le basi della teoria - Fiske & Hartley hanno specificato meglio le funzione e gli effetti dei media che essi hanno - Laricerca sulla violenza ha messo a fuoco in che modo si ha questo impatto sulla rappresentazione della realtà e cosa favorisce questo impatto: ex. poche relazioni in un ambiente molto coerente con se stesso, effetto di risonanza Grazie alla ricerca dell’ Advancing communication science si sono messi in luce diversi tipi di effetti di coltivazione: - Effetti di primo ordine: il pubblico adotta le lettura e interpretazioni del mondo offerte dalla televisione che sovrastimano alcuni fenomeni (es numero di criminali) ex. Mi immagino di vivere in una società più violenta di quella in cui vivo - Effetti di secondo ordine: il pubblico mutua dai media attitudini, sentimenti e valori. Primo ordine: mi accorgo della diversità nel mondo (concreto) — secondo ordine: mutua un sistemi di valori per cui la diversità è accettata o meno (astratto) Coltivazione e nuovo sistema dei media Quali sono i problemi concreti che si pongono? - Molteplicità di canali e di offerte - Molteplicità di piattaforme - Differenziazione dei modi e tempi del consumo - Maggiore selettività del consumo Questi aspetti dei media contemporanei pongono dei problemi alla teoria. > Quali problemi? Due visioni: -anche se il mezzo televisivo continua ad essere centrale nel consumo, viene messo in discussione il sistema comune di messaggi che genera l’effetto a coltivazione. -le demassificazione della comunicazione di massa rende difficile immaginare la coltivazione di una visione del mondo mainstream, uno storytelling di massa. > ma c'è una visione più positiva: LO STORYTELLING è TARGETTIZZATO + non viene meno la teoria ma si frammenta questo effetto della coltivazione, in diverse forme. Quali nuove forme della teoria? Cosa comporta avere uno storytelling targettizz ato? -“visto che ci sono numerose visioni del mondo disseminate all’interno dei nuovi media, la teoria della coltivazione può slittare verso una visione nella quali gli individui sono coltivati da specifiche visioni del mondo selezionate in base alle loro scelte” (Chaffee, Metzger 2001) + c'è più partecipazione tra ciò che noi decidiamo di consumare e la visione del mondo che coltiviamo -lo storytelling targettizzato può aumentare gli effetti della coltivazione > c'è un effetto di person: azione della coltivazione può anche aumentame gli effetti (Jamieson, Romer 2017) :possiamo scegliere i prodotti mediali che preferiamo e quindi abbiamo tanti processi di coltivazione a cui andare incontro MA questo non riduce gli effetti, li aumenta perché sono cose che io ho già scelto Per capire come funzione la è importante approfondire un aspetto: la selettività del consumo contemporaneo: posso avere un effetto di coltivazione a partire dai contenuti che scelgo. Grazie al fenomeno della risonanza l’effetto di coltivazione si potenzia anche nei nuovi media quando le visioni del mondo proposte collimano con quelle del pubblico._ L'esposizione selettiva nei media digitali Che peso ha? Queste moltiplicazione di canali e contenuti ci pone in una posizione di overloading informativo. > dobbiamo operare dei processi di selezione: -selezione a livello delle piattaforme -selezione a livello dei contenuti. INFORMATION STRATAMENTATION (segmentation + stratification): segmentation (scegliamo di quali contenuti fruire e quali piattaforme usare) e stratifichiamo (li mettiamo in una disposizione gerarchica: dai meno importanti ai più importanti) i nostri contenuti Selettività Non è solo il bisogno di ridurre l'overloading informativo che ci porta ad essere selettivi, ci sono anche altre motivazioni legati alla dimensione di consumo confortevole. > la selettività del consumo è spesso motivata dal non volersi trovare in situazioni che ci mettono in difficoltà, ad esempio la dissonanza cognitiva. Cerchiamo di fruire contenuti attinenti alla nostre attitudini. - Cercare contenuti coerenti con le proprie attitudini preesistenti e sottarsi a quelli discrepanti (Mutz 2006) ex. evitiamo fiction in cui si da una rappresentazione del mondo in contrasto con quella che noi abbiamo. [non riguarda solo la dimensione dello storytelling, anche news, ad esempio] - Cercare contenuti coerenti con le attitudini del proprio network. (abbiamo visto con la teoria della spirale del silenzio che) Essere coerenti con il proprio network è importante. Il processo di selezione che operiamo rispetto ai contenuti che ci raccontano le storie del mondo che ci circonda è, inoltre, finalizzato a: - Ridurre la dissonanza cognitiva (vista sopra) - Cercare sostegno informativo per rendere più articolata la propria idea = già ho una mia personale rappresentazione del mondo, consumando contenuti in sintonia con questa mia rappresentazione del mondo, trovo più argomentazione per approfondire, capire meglio e rappresentarmi meglio il mondo - Ridurre il corso di elaborazione delle informazioni = le capiamo più facilmente ex. se un documentario, un'inchiesta, un talk show sono in una direzione sintonica con la mia rappresentazione del mondo, non solo ci danno argomentazioni, ma ci anche più facile seguirne il racconto - Attribuire un giudizio di qualità sui media: usiamo una selettività consona al nostro modo di vedere anche per attribuire un giudizio di qualità ai media ex. selezioniamo alcune piattaforme o alcuni fonti perché, visto che sono più in sintonia con noi, le riteniamo di maggiore qualità_ - Cercare una consonanza con l’audience “Media audience homopily” attraverso la selezione ed esposizione di contenuti identitari. = Cerchiamo di condividere con i media i contenuti dei nostri consumi perché raccontano la nostra identità e ci danno la sensazione di fare parte di una audience dei media in sintonia con noi DUNQUE: Questa selettività del consumo, attraverso questi elementi, ci consente di costruire attorno a noi un ambiente di consumo confortevole + = sintonico, che ci aiuta ad argomentare meglio le nostre posizioni, che capiamo facilmente, in cui discerniamo chi è di qualità e chi no, consumi che poi possiamo portare con noi per raccontarci come parte di una media audience omofilia (=fatta di persone che si assomigliano) Effetti della selettività. effetti della selettività possono avvenire a livello di contenuto: - evitare il discorso pubblico e politico o le news e costruirsi un mondo di consumi puramente evasivo + non consente di accumulare informazioni per capire ciò che ci circonda e rende difficile costruire una società democratica - Focalizzare il consumo mediale su specifici argomenti ex. focalizzare il consumo mediale dei contenuti su contenuti violenti, mi porta a concepire il mondo come più violento + mi rinchiudo su dei palinsesti tematici e scelgo sempre prodotti simili -> anche il funzionamento delle piattaforme incoraggia questo tipo di uso ex. guardo un giallo su Netflix e mi propone altri gialli - Privilegiare alcuni media rispetto ad altri perché ritenuti più affidabili chiudersi dentro una selezione ristretta di piattaforme che ripetono la stessa visione del mondo - Privilegiare contenuti e media vicini alle proprie posizioni culturali e politiche: ex. se vedo solo Fox, avrò una approccio conservatore All'intemo della piattaforme digital questi effetti di selettività e coltivazione diventano ancora più significativi e si creano ECHOCHAMBERS. Echo chambers 1. citroviamo in quella situazione di overload informativo. A ciò si aggiunge che la rete (anche attraverso i social media) diffonde indistintamente informazioni da molte tipologie di fonti diverse (ex. testata giornalistica, il blogger, l'influencer, ecc... ) che sono spesso “disintermediate”= spesso troviamo dei contenuti pubblicati direttamente dalla fonte 2. In questo contesto la distinzione tra notizie vere e false è più difficile e questo ha un effetto sulla strutturazione dell'opinione pubblica, è più difficile + quindi: 3. Gli individui si confinano in echo chambers in cui trovano conferma e continua ripetizione del medesimo punto di vista (sintonico con il proprio) DUNQUE: che cosa sono gli echo chambers? Una selezione di fonti e di contenuti in sintonia con il proprio punto di vista che le persone tendono a privilegiare all’intemo dei loro consumi di rete e delle loro piattaforme di rete. -Si tende a cercare una conferma del proprio punto di vista, se ne cerca uno sintonico. + riduce la possibilità di incontrare punto di vista diversi + ci aiuta a non perderci nell’overload informativo Echochambers: i rischi Il rischio più grande è la POLARIZZAZIONE: tanto più sono costantemente immerso in un ambiente informativo che privilegia i contenuti sintonici con la mia posizione, tanto più sono portata a percepire chi non la pensa come me come un nemico, come uno stupido. Si generano le cyber cascades : promozione di campagne d'odio contro quelli che sono nemici perché non la pensano come me. L'altro effetto è l’autosegregazione e la difficoltà di dialogo per la ricerca di soluzioni comuni. Si costituiscono gruppi omogenei che però tendono a comunicare solo al loro interno. La polarizzazione aggressiva rende difficile confrontarsi con chi la pensa in modo diverso. È stata rilevato anche un effetto sul dibattito pubblico. La capacità di espressione aggressiva e violenta di chi è chiuso nelle echo chambers porta i politici a costruire relazioni specifiche con questi gruppi se non assumeme le forme comunicative. > = Chi si chiude nell'echo chamber ha atteggiamenti ostili e forme espressive più violente (ex. campagne d'odio, dialogo con l’altro offensivo). Si percepisce quello che non ha una visione del mondo come la mia come qualcuno da salvare da un abisso da stupidità o come qualcuno da combattere. A volte questi fenomeni si traducono anche in forme di espressione fuori dalla rete, anche manifestazioni concrete ex. in piazza. Questi soggetti diventano allora degli interlocutori anche per chi si occupa di politica, che deve interagire con questi gruppi o per placarne la dimensione aggressiva o per assumerne le forme comunicative per entrare in relazione con loro. > =Questo meccanismo dell’echo chamber finisce per influire su altre dinamiche soci le Eco Chambers generano posizioni polarizzate e radicalizzate che portano allo scontro, all'aggressività che obbligano coloro che si occupano della gestione della politica e della vita pubblica ad entrare in relazione con loro. La polarizzazione e contrapposizione tra individui influenza anche dinamiche sociale (assunzioni ecc) ex. voglio assumere qualcuno che ha scritto sui social che il covid non esiste? Un altro rischio riguarda la diffusione e la credibilità delle fake news. Le echo chambers producono cascate informative che portano a propagare online contenuti che sostengono una specifica posizione. + riconosco una fake news quando posso confrontare tanti punti di vista diversi MA se mi chiudo nella mia echo chamber, escludo le testate giornalistiche, i personaggi, ecc che si fanno portatori di un pensiero diverso dal mio, riduco la mia possibilità di smarcherarla. Ex. sono sostenitore della gravità della situazione COvid19 seguirò pagine, persone e giornali che sostengono questa posizione. Circola una fake news che dà dei dati sbagliati, ma elevati rispetto al numero di decessi giornalieri .dentro in una cascata informativa come quella delle echo chamber, questa fake news passa inosservata o è facile che venga considerata vera (perché conferma una visione del mondo). Questi fenomeni ci spiegano come all’interno delle eco chamber l’effetto di coltivazione è molto forte. Questo suscita una grande preoccupazione, che è stata espressa da numerosi ricercatori che si sono occuparti del tema dell'eco chamber. Cass sunstein scrive un libro “echo chamber” a questo proposito nel 2018 Cass Sunstein “in una democrazia che meriti tale appellativo — le vite- comprese quelle di; i — devono essere strutturate in modo che le persone si imbattano spesso in prospettive o temi che non hanno specificamente selezionato” (2008) alla trasformazione in informazione reale delle voci, dei rumors che circolano in rete e alla rilevanza di una tema in base alla quantità di condivisioni che raggiungiamo. RECAP:) siamo partiti dalla teoria della coltivazione, abbiamo visto il concetto selettività e come questa agisce sui media digitali, abbiamo visto due fenomeni complementari (echo chamber e filter bubble), abbiamo altri fenomeni non trasparenti legati alla tecnologia che esistono all'interno delle piattaforme digitali (ex. political bots) e abbiamo cercato di mettere in luce una serie di effetti che vanno da un lato verso la polarizzazione (poi anche aggressività e scarsa dialogicità delle posizione), uno che va verso la leggerezza della verità in questi flussi (fenomeni di misinformation e facile credibilità) e abbiamo visto come questi fenomeni si leghino al tema della fake news. QUINDIIIIII 3 3 Coltivazione ed esposizione selettiva sono fenomeni attivi anche nel mondo dei media digitali. RAPPORTO tra COMUNICAZIONE DIGITALE e SOCIETà Quali sono gli effetti sulla società dello sviluppo delle tecnologie digitali? Non c'è un effetto NETTO, ma un'evoluzione integrata della dimensione sociale e di quella comunicativa. Idee messe a fuoco degli studiosi che analizzano il rapporto tra tecnologie mediali e società: * Network (network society) ® Connettività (connective society) * Piattaforma (platform society) NETWORK SOCIETY Quando negli anni 80 Internet comincia a crescere e si assiste ad una svolta nel modo di comunicare e mettere in circolazione contenuti, si comincia a riflettere su come un mezzo di comunicazione così diverso trasformi delle caratteristiche del contesto sociale. L'idea di Network society nasce anche a partire da alcuni fenomeni che hanno inizio negli anni ‘80: [fenomeni che hanno messo alla prova le teorie degli anni ‘70 e a partire dalle quali si sono sviluppate le teorie degli anni ‘90] Il concetto di rete (=network) è stato sviluppato da Manuel Castel (sociologo portoghese). DUNQUE: il tema della comunicazione e delle tecnologie cattura l'interesse dei sociologhi. -il pubblico e la comunicazione mediale sono sempre meno “di massa”. -le audience sempre più segmentate: per fasce d'età, per caratteristiche, interessi, scelte di consumo. ->il pubblico non chiede più uno strumento per connettersi con un'identità nazionale, ma si rivolge ai media alla ricerca di contenuti che soddisfino sue specifiche esigenze e bisogni -i prodotti mediali riescono a soddisfare le esigenze dei singoli: pluralizzazione dell'offerta mediale, nascita dei canali tematici. | produttori di contenuti mediali immaginano il loro target in maniera sempre più segmentata. -l'offerta mediale si pluralizza e si diversifica -evoluzione dei device --> il consumo si personalizza: walkman (lettore di audiocassette portatile --> portatilità del consumo), videoregistratore (permette di sganciarsi dall’organizzazione dei palinsesti --> personalizzazione dei tempi e dei contenuti del consumo televisivo), vileocamera (cominciano ad essere accessibili e portatili, primo oggetto per cui la produzione di audiovisivi passa per la mano del pubblico --> possibilità di produrre contenuti audiovisivi con una certa agilità e quotidianizz azione) = device personali e portatili tattili e connettivi Tutti questi fenomeni evolutivi della dimensione mediale avvengono in sinergia e in sintonia con l'evoluzione sociale che porta verso lo sviluppo della NETWORK SOCIETY. Manuel Castells scrive tra 1996-1998 la sua trilogia in cui cerca di descrivere lo sviluppo della Network Society: Primo volume: The information age: the rise of the network society (‘96) - Secondo l'autore, in quegli anni (accanto ai fenomeni sopraelencati) stiamo osservando tre fenomeni sociali: * Si afferma un nuovo paradigma tecnologico che ha al suo centro le tecnologie dell’informazione (no tecnologie della mobilità, della produzione, della robotica) * modelli economici prevalenti (che hanno dominato fino a quel momento: capitalisti o statalisti) entrano in crisi * Siaffermano alcuni movimenti culturali “portatori diritti umani..) i valori sociali” (ambientalismo, difesa dei --> questi tre elementi, insieme all'evoluzione del sistema dei media, favoriscono l'evoluzione della network society In “The End of Millennium” Castells definisce la network society così: = “una nuova struttura sociale dominante, la società in rete; una nuova economia, l'economia informazionale/globale; e una nuova cultura, la cultura della virtualità reale” OVVERO: La rete è l'elemento che caratterizza la società contemporanea - la rete influenza anche l'economia che poggia sulla circolazione delle informazioni ed è un'economia globale (scambi di borsa, acquisizioni, investimenti, acquisto di azioni che poggia sui flussi di informazione: come va la politica, le aziende) -influenza la cultura, che fa i conti con il mondo virtuale: nascita di prodotti culturali, comunità che si sviluppano in rete e che non poggiano su scambi e attività nello spazio reale rete 1. L'informazione è centrale nella nuova società (informazione= flussi di circolazione di contenuti che intemet ha reso possibili) 2. Techno-socialità: le tecnologie agiscono in profondità sulle dinamiche individuali e collettive: nascono nuove possibilità di comunicare sul web, attraverso forum e community --> abilitano nuovi modi di relazionarsi con gli altri 3. Network logic: ogni sistema o insieme di relazioni che poggia sulle tecnologie è dominato dalla logica della rete 4. Cambiamento: la società evolve in modo costante (grazie all'evoluzione tecnologica) 5. Convergenza: le tecnologie convergono in un unico sistema integrato (la rete). Questa spinta verso la convergenza riguarda anche i device che diventano multifunzionali. Gli effetti che lo sviluppo della Network society ha sulla dimensione mediale: Effetti sui “pubblici” e (di conseguenza) sulla società Osserva due fenomeni: 1) Estremizzazione della personalizzazione 2) il divide * Differenziazione sociale e culturale diffusa - viviamo in un contesto in cui l'opinione pubblica è più frammentata, la società è più frammentata e per Castells questo è un effetto della network society La personalizzazione dell’offerta e del consumo (sia nelle forme del marketing, sia in quella della scelta dei contenuti molto personalizzati) creano una frammentazione nei consumi culturali -> maggiore costruzione di tanti diversi gruppi culturali (che hanno riferimenti culturali diversi) che consumano prodotti simili * Lo sviluppo dei media digitali ha prodotto una differenziazione di competenze rispetto ai media digitali crea una stratificazione sociale degli utenti (have/have not [chi ha e chi non ha le tecnologie= DIVIDE sociale)] competenti/ non competenti [chi ha e chi non ha le competenze per usare le tecnologie]) (DIVIDE delle competenze) Effetti sui “contenuti” e sulla cultura * L'esistenza di un unico ambiente mediale convergente (la rete) favorisce l'integrazione dei messaggi in un unico sistema comune” in cui i codici si mescolano — grazie alla rete circolano diversi contenuti- ciò genera un allentamento dei confini. Alcune forme si mescolando e tendono a diventare pervasive: * Gamification (il gaming diventa dominante all’intemo della comunicazione in rete e diventa pervasivo nei confronti di altre attività. Ex. Duolingo sistema di apprendimento delle lingue basato sul game/ giochi di quiz), formation (visto che i codici perdono i confini, si perdono i confini tra ciò che è informazione e ciò che non lo è) CONNECTIVE SOCIETY Agli aspetti della network society, si sono aggiunti quelli della connective society. Alla fine degli ‘anni 90 e inizio anni ‘90 si comincia a riflettere sul fenomeno emergente delle piattaforme social, della comunicazione tra pari --> dimensione di connettività tra persone. La nostra società non è solo networked, ma anche connective. ® L'innovazione tecnologica porta la condizione di connessione online e della propensione all'essere online networked ad essere pervasiva --> La pervasività è legata a questo essere sempre connessi — sempre connessi con chi? Con servizi, contenuti MA quando si parla di Network society si intende di connessione con persone, con indivdui * Le condizioni di esperienza online e offline sono senza soluzione di continuità --> non c'erano drastiche differenze tra esperienza online e offline (diverso da community anni ‘90 in cui si ritrovano persone che non si incontravano mai, la porzione di esperienza era confinata all’online) Effetti: Rainie e Wellman ha coniato questa espressione: -networked individualism (simile al concetto di segmentazione, ma applicato allo sviluppo delle piattaforme social) “gli individui networked sono caratterizzati da forme di appartenenza parziale a molteplici network e fanno meno affidamento su forme di appartenenza permanente a gruppi stabili” = Questo continuo essere connessi e muoversi all’interno di diverse reti, fanno sì che le persone connesse appartengano a tante reti e con forme di appartenenza leggere (=non hanno gruppi di appartenenza stabili e forti). --> verso una evoluzione della socialità: socialità molto ricca, fluida nel passare dall'online e offline, caratterizzata da una maggiore leggerezza dell’appartenenza (x interessi, x fandom, x occasioni di incontro) Si parla anche di reti IO-centrate: tutto questa connessione ha il suo centro nel singolo individuo, che fa da collante in tutte queste reti. Il punto di riferimento comune siamo noi. Ex. Un individuo che si connette a una rete di universitari, a una rete di sportivi e ad una community di gaming fa da collante tra tutte. Gli strumenti di comunicazione interpersonale e mediata, come i social network, influiscono sul nostro modo di avere relazioni. Le nostre appartenenze a reti sociali si ristrutturano in modo diverso. A partire da questa idea del “networked individualism” si approfondisce progressivamente un percorso di studi cha mette in luce quali effetti sulla nostra gestione delle reti sociali hanno i social. All'interno della nostra vita anche offline attiviamo tre tipi di legami ‘orti: famiglia, amici più cari «rete di legami deboli: amicizie importanti (Ma meno strette), persone con cui condividiamo un interesse «rete di legami latenti: reti di legami che abbiamo avuto nella nostra vita, ma quel legame/relazione si è chiusa. Persone che appartengono alla nostra esperienza, ma che non sono più presenti. Social network revolution= La gerarchia tra queste tre reti si modifica. --> social network revolution: gli individui gestiscono i legami in modi più complessi e si accresce l’importanza delle reti di legami deboli che vengono attivate da interessi e passioni comuni. -->= Le piattaforme social ci consentono di coltivare molto le reti di legami deboli e di riattivare i legami latenti. Riportano ad una maggiore centralità le reti di legami deboli e di legami latenti, accanto alle relazioni forti. Così facendo ci carichiamo dell'impegno di gestire una socialità molto più complessa e investendo molto più tempo sulla gestione di questa socialità. Effetti sulla po: ne degli utenti nella comunicazione: Internet revolution: le relazioni sono alimentate da nuovi tipi di contenuti prodotti e condivisi dagli utenti che hanno assunto maggiore potere comunicativo. -->= Nel gestire tutte queste relazioni sociali (reti di legami deboli, latenti, forti) usiamo uno strumento culturale nuovo: la produzione di piccoli prodotti culturali. Con le persone con cui ci connettiamo tramite le piattaforme social non usiamo più solo la forma dell'espressione verbale, ma utilizziamo e realizziamo anche le immagini, le canzoni, le gif. Non solo esistono delle nuove forme di rappresentazione, ma anche dei nuovi codici di rappresentazione. Ex. Codice di rappresentazione dell'uscita a scena con le amiche ha dei modelli di riferimento. Fotografo 4 piatti e metto 4 tag sto raccontando che sono uscita a cena con tre amiche, posso anche non scriverlo. DUNQUE: Alimentiamo la socialità con i nostri amici grazie alla produzione di piccoli prodotti culturali che usiamo come forma espressiva. Esiste, all’intemo di queste piattaforme, uno statuto comunicativo diverso rispetto a quello che avevamo rispetto ai media tradizionali e ad una gestione della socialità al di fuori di queste piattaforme. Agiamo comunicativamente come realizzatori di piccoli prodotti culturali --> questo non era mai stato possibile prima. Prima dello sviluppo delle piattaforme o si era professionisti in grado di realizzare prodotti mediale di grande Le relazioni sociali passano attraverso le piattaforme (social) che di conseguenza diventano luoghi dove si negoziano le regole di convivenza. Impariamo delle regole di convivenza e relazioni con gli altri che sono influenzate dall’interfaccia delle piattaforme. [che livello di confidenza devo avere per commentare una storia, cosa significa mettere like] like: come modalità di apprezzamento dell'altro. Ci sono e ti apprezzo. Ci sono se ti seguo entro in relazione con te se ti taggo “mescoliamo in modo crescente le norme sociali e le socio-tecniche create negli ambienti online” (Van Dijck” 2013) La relazione con l’altro passa attraverso l’espressione del gi . Il giudizio diventa un aspetto chiave della socialità contemporanea basata sull'interfaccia delle piattaforme: sui social il mi piace/ti ignoro, su Amazon la recensione. Alcune piattaforme contribuiscono a modellare la nostra socialità online, ci mettono a disposizione delle proprie azioni (follow, like) che possiamo usare per modellare il rapporto con l’altro. = le affordnaces (=possibilità) offerte dalle piattaforme contribuiscono a modellare la socialità online (e offline) Quindi l'espressione delle emozioni è stata progressivamente codificata. Ci mettono a disposizione delle icone suggerendo una gamma emozionale che possiamo esprimere. Dunque, la manifestazione di apprezzamento è a forte componente affettiva. Questa gamma emozionale è stata messa a disposizione degli utenti, più che per permettere loro di esprimersi al meglio, è finalizzata a sostenere la “datification”. | comportamenti e le emozioni vengono codificate per poterle standardizzare ed elaborare in forma di dati. E quindi rendere più efficace la dinamica di marketing e comunicazione delle aziende. --> un ulteriore elemento che caratterizza queste piattaforme è la dinamica di mercificazione: i contenuti che pubblichiamo e i comportamenti che abbiamo all’intemo delle piattaforme sono trasformati in dati che hanno un valore ECONOMICO. Tanto più sono precisi e articolati tanto più il valore economico è alto. RICAPITOLANDO, queste piattaforme hanno degli effetti sulla nostra società attraverso i processi di gatekeeping, datification e mercificazione. Gatekeeping: le piattaforme diventano mediatori dell'accesso alle informazioni e alla cultura Datification: trasformazione dei nostri comportamenti in rete in dati Mercification: Questi dati diventano parte di un processo di compravendita Una platform society è un'architettura digitale programmabile, progettata per organizzare interazione tra utenti; non solo utilizzatori finali, ma anche imprese commerciali e istituzioni pubbliche. Ex. Amazon Si basa su un ecosistema di piattaforme che non possono essere considerate separate le une dalle altre. Un “ecosistema di piattaforme” è un assemblaggio di piattaforme interconnesse governate da un particolare insieme di meccanismi che modellano le pratiche quotidiane. --> all'intemo delle piatteforme ci sono dei processi comuni che hanno un impatto sulla nostra vita quotidiana Questo sistema di piattaforme è fatto da due grandi tipologie di piattaforme: * Piattaforme infrastruttura che formano il cuore dell'ecosistema su cui le altre app e piattaforme vengono poi ad appoggiarsi. Sono le big five o FAMGA Facebook, Apple, Microsoft, Google e Amazon. Infrastrutture sulle quali si basa la circolazione dei contenuti mediale (prime video, apple music) Funzionano da online gatekeeper gestendo, incanalando a archiviando il flusso di dati che circola in rete. Non solo fanno da filtro rispetto ai contenuti che ci arrivano ma sono anche i grandi detentori dei dati su di noi. * Piattaforme di settore. Sono incorporate nell’ecosistema complessivo all’interno di specifici settori (news e giornalismo, spostamento e alloggio, medicina, istruzione, ecc...) Dipendono dalle Big Five per quel che riguarda l’approvvigionamento di servizi e informazioni. (ex. Air B&B dipende da Facebook per l'inserzione di annuncio pubblicitari). Vengono sviluppate spesso e integrate influenzando l’organizzazione di specifici settori. (Air B&B ha sviluppato una nuova modalità di relazione con cliente e si è dovuto riconfigurare anche le leggi del settore) Tutte queste piattaforme (Google, facebook, whatsapp, amazon, airb&B) hanno degli elementi in comune: 1. Idati. Le piattaforme raccolgono automaticamente grandi quantità di dati relativi ai contenuti prodotti e circolanti e relativi ai comportamenti degli utenti. La raccolta di dati è consentita e modellata da hardware e software: * Dai deviceutilizzati per accedere che incorporano software o app che raccolgono dati (HARDWARE) * Dai click del mouse (indirizzi, geolocalizzazioni, interessi) * Dai social buttons (pulsanti che ci consentono di condividere qualcosa su una piattaforma social) a pixel (indirizzo IP che viene registrato e che si aggancia al nostro percorso di navigazione per ripresentarci degli annunci pubblicitari) Ha imposto delle trasformazioni sul tessuto sociale, riguardo alla privacy, al tracciamento delle nostre attività che non è influente. Abbiamo ceduto, in cambio di servizi, il controllo sulle nostre informazioni personali. 2. Gli algoritmi. Le piattaforme utilizzano gli algoritmi per filtrare automaticamente l'enorme quantità di dati raccolta per connettere utenti, contenuti e pubblicità. Insieme di istruzioni automatizzate per trasformare i dati di input in output. Es. Page Rank di Google -input: numero di link alla pagina, descrittori delle parole chiave — output: rilevanza della pagina web nella ricerca (=gerarchizzano i contenuti per interessi). Gli algoritmi non sono trasparenti e noti, sono considerati “segreti industriali” al pari dei brevetti e dei soggetti a continui mutamenti. Patrimoni dell'azienda Google, Apple, ecc.. Queste piattaforme sono dunque MEDIA ALGORTMICI ci sono delle logiche di programmazione di queste piattaforme che ne determinano il funzionamento. FUNZIONAMENTO DELLA PIATTAFORMA: raccolgono dati, li rielaborano sulla base di logiche che sono state definite al momento dell’ideazione delle piattaforme, e danno dei risultati. (meccanismo input e output). 3. Le interfacce. Rendono visibili e accessibili i contenuti. Orientano produzione, connessione e accesso ai contenuti. Agiscono secondo una logica predittiva: favoriscono alcune azioni/ interazione e ne discentivano altre. (ex. | buttons in alto su Insta orientano le nostre azioni in base a ciò che è più importante). Sono anche in grado di interagire con le norme e le rappresentazioni sociali (ex evoluzione dell'interfaccia di WhatsApp: le emoticon che rappresentano le varie nazionalità) 4. Status proprietario. Ogni piattaforma ha uno stato giuridico ed economico. Proprietà: è di qualcuno. Scopo: lucro o no profit. Luogo: è legalmente situata in un luogo. Ex AirB&B: di proprietà di una company statunitensi e di una serie di azionisti tra cui diversi venture capitalist. Fa riferimento ai sistemi di regolamentazione americani rispetto alle transazioni economiche e alla tassazione. Ha una filosofia di impresa che deva rispondere alle regolamentazioni di tali paesi (gestione di dati più ampia che in Europa). Dove ha sede una piattaforma significa anche quali nostri dati avrà a disposizione e come li utlizzerà. 5. Modello di business: a volte non ci accorgiamo di questi modelli, visto che non paghiamo i servizi crediamo siano dei business for free. Il modello di business ha una propria caratterizzazione; ma tutte le piattaforme si basano sulla connessione iper-profilata (non solo profilati sui dati demografici, sociografici, ecc ma attraverso tutti i dati raccolti si può profilare in modo molti preciso) tra utenti, contenuti, dati e pubblicità. La modalità di standard di creazione di valori è: cessione di informazioni personali in cambio di servizi utili agli utenti. Questo valore è valore economico legato all'attenzione che queste informazioni raccolgono, legato alla quantità di dati che si hanno sul pubblico). IN MODO PIù PRATICO: È possibile dare un valore economico a questi dati e far pagare alle aziende per ottenere questi spazi all'interno delle piattaforme. Rispetto agli spazi pubblicitari permettono all'azienda di parlare con un pubblico più preciso (ex, è più facile capire chi leggerà un annuncio su FB rispetto ad un cartellone pubblicitario vicino alla fermata del bus). Per assicurare questa efficace modalità di relazione tra utenti e le aziende le piattaforme comprano i dati dalle Big Five e le rivendono alle aziende. Alla base di questa creazione di valore economico di questi dati c'è un “baratto”: diamo delle informazioni in cambio di servizi utili. Quindi non è che non paghiamo la fruizione delle piattaforme, la “paghiamo” dando accesso ai nostri dati personali. Le modalità di declinazione di questo modello di business sono: * Richiesta di commissioni (albergo vuoi avere annunci pubblicitari sulla mia piattaforma, per ogni prenotazione paghi una commissione alla piattaforma / AirB&B: richiesta di commissioni a chi affitta) * Estrazione di valore da dati (per inserire pubblicità sulla piattaforma) * Proposte di sottoscrizione ai dati (vuoi accedere a dati specifici, paghi — non riguarda solo le Big, anche le piattaforme più piccole) * Cessionea pagamento ad altre aziende o governi dei dati di profilazione (ex. Airb&B vende dati sugli utenti ad aziende interessate a raggiungere quello specifico target — FOCUS CASO: Cambridge Analitica: un caso in cui questa raccolta massiva di dati ha intercettato non tanto il meccanismo commerciale, ma quello politico. Questo ha creato grandi problemi a FB e ad altre società. Ha creato un'ombra di sospetto rispetto all'uso di questi metodi per le campagne politiche. Avvenimenti che precedono le campagne presidenziali del 2016. Campagna in cui la pubblicità social è stata usata in modo spregiudicato. [anche durante la campagna di Obama erano stati usati i social, ma in maniera trasparente e corretta]. Christopher Wylie ha contattato una serie di testate giornalistiche per rivelare l’uso improprio dei dati raccolti attraverso Facebook. Il 17 marzo 2018 appare la denuncia su diverse testate giornalistiche. La società Cambridge Analitica ha raccolto dati sugli utenti di Facebook e li ha usati per rendere più efficace la campagna di elettorale di Trump. Le azioni in borsa di Facebook crollano, sembra che FB non tuteli i dati dei suoi utenti e che possano essere utilizzati da chiunque voglia. Wired: “L'azienda Cambdrige Analitica (società di consulenza politica britannica) avrebbe sfruttato i dati personali di oltre 50 milioni di utenti di Facebook al fine di targettizzare e ottimizzare al massimo la portata della propaganda politica.” Premesse Dall'inizio degli anni 2000 emerge come sia possibile usare la psicometria (=misurazione dei tratti caratteriali delle persone) per calibrare e rendere più efficaci i messaggi che vengono inviati a un pubblico. Uno dei promotori di questo progetto è la Cambridge Analitica. ex. Se ho un carattere emotivo, sarò raggiunto da messaggi che avranno carattere emotivo VS se sono razionale, sarò raggiunto da messaggi con carattere più razionale. Come si possono raccogliere i dati caratteriali di tutte le persone? | mezzi tradizionali non vanno bene: sono troppo cari e richiedono troppo tempo. Non si può usare il nome di Cambridge analitica, perché in questo sarebbe chiaro che i dati sarebbero utili a fini politici. Il primo passo Alexandr Kogan crea una società d'appoggio, Global Science Research, e crea un app “This is your digital live” che sembra un gioco: l'utente risponde alle domande e ottiene un suo identikit digitale, e intanto Kugan accumula dati (ufficialmente per scientifici, visto che è un ricercatore dell'Università di Cambridge) passandoli a Cambrdige Analitica. Il bug: Nel 2013, quando vengono raccolti i dati di Tos (terms of service) di Facebook non impediscono che terze parti raccolgano dati sia sui soggetti che hanno dato l'autorizzazione sia sui loro amici e contatti di Facebook. Hanno raccolto dati di 87 milioni di utenti. Secondo step Alexander Kogan cede i dati di raccolta Cambridge Analityca che li usa per elaborare profili psicometrici degli utenti che hanno aderito ai testi: l'affiliazione al partito, i osggetti più sensibili a certi tipi di campagne, i temi più efficaci per i singoli. Durante la campagna elettorale di Donald Trump —2016, vengono inviati ai cittadini statunitensi messaggi di propaganda elettorale calibrati sui loro profili psicografici così da essere più persuasivi. La raccolta dati * Facebookèuna piattaforma [anche] di comunicazione politica ® L'uso deidatia fini elettorali non è inusuale, ne illegale * Purcheidatisiano raccolit legalmente * dati sarebbero stati raccolti senza la consapevolezza degli utenti (soprattutto degli amici e degli amici di amici) * Senzache gli utenti si rendessero conto di quante informazioni stavano cedendo e come lo stavo facendo E Facebook? Facebook sarebbe stata a conoscenza dell'utilizzo illegittimo dei dati dei suoi utenti (tanto che nel 2016 ne aveva chiesto la cancellazione). Facebook non avrebbe informato gli utenti dell'uso illegittimo di dati di cui era a conoscenza Step 1 DUNQUE: !! È molto rilevante l'offerta di infrastruttura che le big 5 ci forniscono all’interno delle nostre attività quotidiano !l È bene conoscere la struttura (Connettori) e l'organizzazione (investimenti da parte delle big 5) delle piattaforme di settore e notare che impatto queste hanno: fanno nascere microimprenditoria, nuove categorie imprenditoriali... (continuiamo a descrivere le caratteristiche della Platform society, sistema mediale in cui viviamo nella contemporaneità) Funzionamento del sistema mediale, basato sulle piattaforme e sui media algoritmici RIPASSO: la platform society si basa su un sistema di piattaforme che non possono essere considerate separate le une dalle altre. I meccanismi delle piattaforme Le piattaforme social non sono strumenti neutri. Hanno conseguenze sulle nostre azioni e suoi nostri pensieri. All'interno delle piattaforme social ci sono: «tecnologie (dati algoritmici, interfacce); strategie commerciali, pratiche degli utenti Definiscono -i meccanismi delle piattaforme che Incidono -sull’organizzazione delle società attraverso una forma di modellamento reciproco. - > l’esistenza delle piattaforme incide sull’organizz azione della società e allo stesso tempo gli usi e le pratiche degli utenti modificano le piattaforme Meccanismi delle piattaforme Dataficazione Mercificazione Selezione Meccanismi delle piattaforme: DATAFICAZIONE Grazie a queste piattaforme ci sono “Aspetti del mondo mai quantificati vengono trasformati in dati” (Mayer- schonburg & Cucier 2013) Esempi: -geolocalizzazione= la nostra posizione nello spazio, non era mai stata quantificata prima. -pagamenti= tutto tracciabile all’interno delle dinamiche bancarie (relazione limitata tra banca e clienti) / le nostre traslazioni economiche passano attraverso le piattaforme (google pay, apple pay) Dati quantificabili e usati nell’ambito di misurazione delle attività degli individui --> concetto base su cui si fonda l’idea di datafication. Le piattaforme hanno a disposizione i dati come risorse primarie per: -SViluppare tecniche di analisi predittiva * in tempo reale (del comportamento degli utenti) -distribuire pubblicità e servizi personalizzati (ai propri utenti, in modo molto mirato) *analisi predittiva nel marketing: tipo di analisi matematica basata sull'utilizzo di dati, algoritmi statistici e tecniche di approfondimento automatico che permettono di identificare con maggiore precisione la probabilità di avvenimenti futuri (e dunque di risultati) sulla base dell'analisi di dati storici. Ex. In base a ciò che gli utenti hanno privilegiato fino ad un dato momento, si può prevedere cosa prediligeranno in futuro -modelli predittivi basati sulla segmentazione dei clienti in funzione di diverse variabili sulle previsioni di comportamento; sulle raccomandazioni di prodotti, servizi e pubblicità. servono a prevedere a che tipo di target ‘apparteniamo, che tipo di comportamento d'acquisto avremo, che tipo di raccomandazioni di prodotti considereremo importante, a che tipo di pubblicità presteremo attenzione Questo processo di dataficazione si basa su due meccanismi: -Raccolta dei dati -circolazione dei dati Raccolta dei dati (in tempo reale): on c'è tempo di latenza tra il momento in cui il dato viene prodotto e il momento in cui il dato viene raccolto * pratiche standard datificate (big 5) = attraverso la datification di una serie di pratiche standard che le piattaforme ci offrono Richieste di amicizia, like, condivisioni, valutazioni, suggerimenti * Pratiche standard datificate (di settore) (pratiche standard che sono entrate all’interno del processo di datificazione e sono molto meno legate alle nostre attività all'interno delle piattaforme e molto più legate alla nostra quotidianità Gioco, affitto(airb&b, booking) , guida (car sharing, uber), apprendimento (bubble), acquisto Cerchiamo di capire meglio come avviene questo processo di dataficazione: La dataficazione del “like”: Quando metto un like questo diventa oggetto di un processo di visibilità del dato: --> Visualizzazione nel news feed dell'utente (immediatamente ho la traccia della'ttività che ho svolto online) --> Inclusione nelle metriche dell'oggetto a cui si è messo like (questa traccia entra in un processo di datification che anche a me è visibile sottoforma di metriche: il numero di like, di share, ecc) Ma il processo di dataficazione del like non si ferma a ciò che è visibile a me, entra all'interno di un processo di elaborazione che sfugge alla visibilità dell'utente. -facebook insights: questo dato entra nell’ambito in una serie di dati aggregati (azioni che molte persone compiono in relazione ad un dato oggetto sulla piattaforma social) invisibili agli utenti finali, ma visibili ai social media manager (chi si occupa della gestione delle pagine) dati aggregati dalla piattaforma, visibili solo ai gestori della facebook in -->vengono restituiti alle persone che usano la piattaforma attraverso dei servizi ex. Persone che potresti conoscere, annunci pubblicitari =il database è visibile solo a FB, ma sulla base di analisi predittive io vedo delle comunicazioni fatte sulla base di questi database - questo aspetto è sfruttato da Fb per vendere spazio agli inserzionisti: mette a disposizione la possibilità di indirizzare la sua pubblicitià a target specifici che Fb intercetta grazie al suo database Un altro aspetto della raccolta dati è la standardizzazione I dati-segnale (segnale di un'attività) raccolti devono essere standardizzai il nome che viene dato all'attività deve essere uguale per tutti, più facile per le big 5) per poter essere elaborati e così le “azioni” possibili. Ex. Vota, rispondi, commenta, condividi, apprezza, aggiungi agli amici, segui. Così possono essere aggregati e elaborati. Circolazione dei dati: i dati di proprietà delle piattaforme circolando all'interno di esse. La circolazione di dati avviene grazie ad Api (application programming interface) [una parte di software]= delle interfacce che permettono di usare una parte del database delle big 5. Tutta questa modalità è resa possibile da accordi commerciali, traslazioni economiche e aspetti di ricerca. Nella maggior parte dei casi queste API vengono sviluppate da piattaforme di settore, siti e app (che hanno bisogno dell'accesso a questi dati) ‘accesso «remix e trasformazione dei dati per nuove applicazioni Ex. App che ha bisogno di dati sulla geolocalizzazione, sviluppa una api fa un accordo con google per poter accedere ad una parte dei dati del suo database / sito web che ha già a disposizione una grande quantità di dati sui suoi clienti, sviluppa una api per accedere a info su acquisti, like e info sui prodotti e mixa i dati che ha raccolto con quelli che ha già sui suoi clienti e sviluppa una applicazione di ecommerce, ad esempio. Si generano così degli ecosistemi di applicazioni che partecipano all'economia della piattaforma. Qualcosa torna anche a noi sulla base di questi database, non solo in termini di servizi (“persone che potresti conoscere”, annunci) ma anche come: zinsight sul proprio profilo (autovalutazione della nostra attività sulla piattaforma) se abbiamo una piattaforma business zattività di amici e follower (info su queste) consumi simili (suggerimenti ex. “altri hanno acquistato anche”) collezione di valutazioni di un prodotto/servizio Quindi i dati delle big 5 circolano verso altri utenti business, ma circolano un po’ anche verso di noi. Questo ha anche una serie di effetti relativi a come si sentiamo all’interno dell’ambiente virtuale. Anche rispetto alle notizie che vi vengono mostrate sui social noi abbiamo, sulla base dei dati (Commenti, like, share, tipologia di emozioni espresse), consapevolezza sulla creazione di sentimenti pubblici sugli eventi. La restituzione di questa datificazione dei comportamenti, grazie a varie modalità (servizi, insight, attività di amici) si traduce in una sensazione di far parte di un ambiente in cui abbiamo consapevolezza di quello che fanno gli altri e di come gli altri si attivano relativamente ad alcuni eventi. Meccanismi delle piattaforme: MERCIFICAZIONE (=Traduzione in scambi economici dei contenuti che passano all’intemo di quelle piattaforme) Oggetti, attività, emozioni e idee vengono trasformati in beni commercializz. . Le “valute” con cui vengono scambiati sono: attenzione, dati, utenti, denaro. = a volte questi scambi(di oggetti, attività, emozioni e idee) non sono sempre monetizz ati, ma possono essere scambi di database, attenzione, utenti. Nell'ambito di questo contesto di mercificazione si vengono a creare MERCATI MULTISITUATI --> = le piattaforme connettono nell’ambito di questo processo di mercificazione gli utenti finali, gli inserzionisti e i fornitori di servizi. [in questo processo le piattaforme fungono da “mediatori”] Alcune piattaforme sono in grado di aggregare, facilitare e controllare le connessioni e le transazioni tra gruppi diversi di utenti. ex. AirB&B: piattaforma che coordina diversi tipi di soggetti: utenti, microimprenditori che affittano i loro appartamenti, inserzionisti che inseriscono i loro annunci su AirB&B e lo usano per avvalersi di dati statistici, fornitori di servizi. Tutti questi hanno tra loro diverse relazioni economiche. Il mercato economica che regge questi mercati (quando non c'è la traslazione economica legata al pagamento del servizio) è la pubblicità personalizzata. Accesso e contenuti sono offerti gratuitamente per massimizzare il numero di utenti e facilitare la raccolta dei loro dati. Contenuti generati dagli utenti. Data services: - vengono offerti gratuitamente per garantire la presenza di terze parti nel mercato delle piatteforme. (offro gratuitamente una parte dei miei dati perché mi interessa che esistano e crescano anche delle piattaforme di settore e soggetti terzi) - vengono offerti a pagamento per specifici settori; informazione, salute. Ex. Servizio di consulenza online, medicina di base -> sviluppati anche sulla base di dati vengono acquisiti tramite le piattaforme Freemium: la versione di base di un prodotto è gratuita, mentre la versione con servizi più ampi è a pagamento. Dunque, ci sono due introiti: i dati (che vengono venduti ad altri) e il denaro (pagato dagli utenti per i servizi aggiuntivi) ex. Adidas training Dentro questo meccanismo sono entrarti anche soggetti che prima usavano altri metodi ex Aziende di sanità privata o testate informative --> tradizionalmente era un mercato two-sided (lettori e inserzionisti). Oggi questo meccanismo è diventato più complicato: per connettere lettori e inserzionisti non basta solo il suo prodotto principale (=testata stampa) ma servono anche altre piattaforme e dati di altre piattaforme. QUINDI DIVERSE POSSIBILITà: icurezza: per me è importante che FB sia un luogo sicuro. Le espressioni che minacciano le persone possono intimidire, escludere o limitare il diritto di espressione altrui, pertanto non sono consentite su facebook. autenticità: vogliamo assicurarci che le persone vedano contenuti autentici su FB. Riteniamo che l'autenticità crei un ‘ambiente migliore per la condivisione e per questo motivo non vogliamo che le persone usino Fb per rappresentare in modo fuorviante la propria identità o la propria attività. [non si parla di fake news, ma di profili fake comunicazione fuoriviante rispetto alle attività economiche] In questo modo le piattaforme si fanno portatrici di lavori. Esiste all'interno di fb un elenco molto preciso di cosa non è accettabile su FB. Attraverso un processo di moderazione la piattaforma propone una sorta di “etica sociale” che ha un impatto sulla società. 1. Violenza e comportamenti criminali: -violenza e istigazione alla violenza «persone e organizzazioni pericolose -gestione degli atti di violenza e pubblicizzazione di attività criminali -beni soggetti a limitazioni legali -frode e truffe 2. Contenuti deplorevoli «contenuti che incitano all'odio -immagini forti e violente -immagini di nudo e atti sessuali di adulti -adescamento -contenuti che esprimono crudeltà 3. Sicurezza -suicidio e autolesionismo -sfruttamento sessuale, abusi e nudi di minori «sfruttamento sessuale di adulti -bullismo e intimidazioni -sfruttamento di esseri umani -violazione della privacy e diritti di privacy sulle immagini Il meccanismo di moderazione si basa sull’identificazione di alcuni principi, pensati per essere validi in tutti il mondo. CASE STUDY: Foto scattata in Vietnam nel 1972, bambini che scappano dal villaggio in fiamme. La bambina è nuda, i suoi vestiti sono bruciati. Foto pubblicata da un giornalista norvegese: Facebook l’ha rimossa. Alert dal sistema di identificazione di contenuti non conformi alle norme. Giustificazione di FB: la una dimensione storica e iconica per una parte del mondo (occidentale, Vietnam) ma dovendo applicare delle regole rigide per tutto il mondo, non poteva garantire che questo valore fosse condiviso ovunque. Il giornalista ha dato via ad un movimento di opinione in difesa di questa foto, si è sviluppato un movimento di utenti di FB che in una data precisa ha pubblicato in massa questa foto. Fb ha ripristinato la foto e riconosciuto che esulasse dai criteri della policy perché aveva un valore storico e non avesse a che fare con la foto di nudo di un bambino. Queste piattaforme sono dunque molto rigide nell’applicazione delle proprie regole. I contenuti da rimuovere sono identificati attraverso: «tecnologie di rilevamento automatiche «moderatori “umani” che valutano attività e contenuti non conformi «collaborazione degli utenti chiamati a segnalare eventuali contenuti non conformi L’informazione nella platform society La costruzione delle fake news Ci consente di mettere a fuoco il processo di costruzione dell’informazione nelle piattaforme social CASE HISTORY riascolto Premessa Non si tratta della costruzione volontariamente falsa di una notizia e messa in circolazione sulle piattaforme social per la formazione di opinione MA di come sulle piattaforme social avviene un processo di formazione di verità sulla base di contenuti che appaiono credibili Questo fatto nasce dalla disintermediazione: tutti possiamo mettere in circolazione dei contenuti sui social > post verità= condizione secondo cui, in una discussione relativa a un fatto o una notizia, la verità viene considerata una questione di secondaria importanza. Il CASO DI AUSTIN, Texas -campagna elettorale americana -9 novembre 2016 -campagna elettorale accesa: convention in cui i candidati parlano al pubblico, manifestazioni anti Trump e Clinton - Erik Tuker (40 follower su Twitter) mette online un tweet in cui ipotizza che i manifestanti anti Trump che si erano raccolti ad Austin non fossero li spontaneamente ma fossero stati portati con un pullman dai sostenitori democratici di Hilary Clinton. (pubblica delle foto di pullman) -dopo alcuni giorni il suo tweet era stato condiviso 16000 volte su Twitter e più di 350.000 volte su Facebook -il problema è che il tveet si basava su una interpretazione errata dei fatti. TWEET: “Anti-Trump protestors in Austin today are not as organica s they seem. Here are the buses they came in. #fakeprotests #trump2016 #austin” 9 novembre «l'affermazione si basa su una rapida ricerca su google e sulla mancanza di tempo per fare verifiche più approfondite - hastag essenziali: rendono il post visibile a tutti coloro che stanno seguendo il flusso del discorso 10 novembre Questa notizia viene ricondivisa su piattaforme diverse da Twitter, come Reddit : piattaforma di social news in cui ci sono scambi di contenuti tra un gruppo sostenitore di Trump. “BREAKING: They found the buses! Dozens line up just blocs away from the Austin protests.” -il post di Reddit viene condiviso all’interno di un forum di conservatori (right wings) Free Republic. > si mischiano i contenuti del post originale e di Reddit così la notizia assume ancora più importanza, credibilità. Tutto si basa sull'effetto di veridizione dell'immagine e su ciò che ad essa è stato associato. -al forum hanno accesso diversi personaggi politici conservatori che condividono il link attraverso le loro pagine Facebook ad esempio Robertson Family Values. + Toker è scomparso, chi vede questo post lo vede come pubblicato da un politico, figura autorevole che ha un certo seguito -questi post vengono condivisi da più di 5.000 volte, e più di 300.000 utenti di Facebook condividono a loro volta il link al forum. -il tweet originale viene condiviso 5.000 volte e l'articolo pubblicato dal blog viene condiviso 44.000 volte su Facebook. - Si sono sviluppati tre flussi di informazione rispetto alla notizia: a- Il manager della compagnia di autobus inizia a ricevere mail e telefonate in cui vengono chieste spiegazioni b- Un reporter della Fox TV chiede un'intervista per un servizio televisivo allo stesso manager > interviene anche la TV: il reporter scopre la verità e la mette in onda ma a quel punto ogni flusso comunicativo sta andando per conto suo c- 1 social media: la diffusione dell'informazione cresce attraverso Facebook (right Wing News) e blog (Gateaway Pundit) = interazione tra il mondo dell'informazione e il mondo dei social Gli autobus sono lì perché a pochi passi da dove sono parcheggiati i pullman si svolge una grande convention per il venditore di Tableau software > quella che era sembrata a Toker la verifica dei fatti (=la ricerca di Google su eventuali eventi a Austin quel giorno) non ha intercettato la convention aziendale (=evento privato dell'azienda non visibile sul web) Questa notizia nasce da un mix di condizioni: - Tuker fa un lavoro giornalistico ma non ha mezzi, tempo e competenze tecniche per farlo - La totale affidabilità che Tuker attribuisce a Google (Google nelle prime due pagine di ricerca mi restituisce le cose che mi possono interessare — meccanismo di personalizzazione- , non l’interezza delle informazioni) 11 novembre -il tweet originale continua a diffondersi attraverso i social media -la comunicazione dei media continua con interviste ai protagonisti (il manager di Tableau Software) diffuse attraverso emittenti locali o siti web di quotidiani QUINDI: hastag hanno una portata internazionale, mentre sui media la visibil livello locale imitata: le info vengono diffuse a -Tuker e alcuni siti di confutazione di bufale online pubblicano rettifiche -Tuker condivide attraverso Twitter un link al suo blog in cui descrive come si sono svolti realmente i fatti. Condivide anche il suo tweet originale con sovrapposta la parola : FALSO. Diversi flussi che dicono cose diverse ma che vengono diffusi su canali diversi e non si toccano -tweet originale -Comunicazione dei media che ne parla a livello locale + Tuker -sito di confutazione di bufale online: Snooper > Meccanismo di confutazione diventa molto difficile 11 novembre L'informazione che continua a essere diffusa attraverso le principali pagine dei conservatori è quella originale di Tuker Tuker cerca di rimediare, ma il suo nuovo post riceve solo 25 like e 27 retweet. - La diffusione originale del tweet alla fine raggiunge i 16.000 retweet. -La confutazione dell’informazione da parte del sito Snooper viene condivisa da 5.800 volte -“anytime you see me in the future going out there where | think there's going to be a big audience, | can assure you lm going to try my best to be balanced with the facts and be very clear about what is opinion and what is not.” uesta storia ci mostra alcuni meccanismi e come sia difficile arrestare questi flussi quando cominciano a circolare. Alcune dinamiche delle piattaforme sono a sostegno di questi meccanismi: improvvisa visibilità dei contenuti diffusi tramite hastag, effetto di veridizione delle immagini, l'apparente esaustività delle nostre ricerche su Google e sui social. LESSON LEARNED 1_ Abbiamo visto all'opera dei flussi di comunicazione a cascata: non c'è un unico flusso ma tante fonti da cui arriva la stessa notizia. Il tweet di Tuker si è diffuso attraverso 350.000 condivisioni ma non circolava sempre il tweet originale. A volte le fonti sono: «interdipendenti: i membri del gruppo su Reddit, che sono anche membri del forum FreeRepublic e hanno una pagina personale su Facebook (+ modalità vincente: se ricevo la news da un blog, da un post di un politico ecc.. mi sembra che la news sia vera: effetto di veridicità), «altre volte totalmente sconnesse. -dalle attività di social sharing da parte di utenti le cui bacheche sono state raggiunte da post (o tweet) condivisi da profili e pagine differenti oppure da amici. -i fenomeni di cascata all’interno delle reti sociali si attivano quando, la condivisione avviene a partire dall’osservazione delle attività degli amici connessi di cui vengono ulteriormente i contenuti. + meccanismo di diffusione si potenzia -gli effetti a cascata sono attivati nel social media da contenuti pubblicamente visibili (per esempio nella bacheca) che vengono introdotti in una particolare rete da diverse fonti non connesse tra loro. -in Facebook (e in generale nei social media) l'informazione può diffondersi attraverso una sovrapposi scala di brevi catene di condivisione jone su larga incremento della fiducia nelle reti e nelle fonti comunitarie. Fonte che rappresenta o una determinata fonte locale o uno specifico punto di vista: le sentiamo più nostre, o per vicinanza geografia o di pensiero. E una fiducia interpersonale. B Pensate per audience specifiche che consentono un dialogo e un coinvolgimento diretto agli utenti Fiducia interpersonale: basata sulla rete di relazioni reciproche e le sue qualità -sostenuta nei social media da: intensità delle relazioni: reciproche, cooperative e regolari like reciproci, attenzione costante, ecc. ** > tutta questa condivisione e cooperazione crea un senso di familiarità diffusa. C Questi punti corrispondo ai tre grandi tipi di credibilità su cui si fonda un meccanismo di fiduci, a. cognitiva: credo in chi parla perché lo ritengo competente, con conoscenze specifiche in un determinato settore; credenza e fiducia razionale basata anche su costi e benefici: “esperto”: credo in una fonte informativa perché fa parlare gli esperti b. normativa: mi fido di chi aderisce ad un sistema valori simile al nostro, è crebidibile per l'insieme di valori che rappresenta (=leader carismatico), che ha uno status desiderabile, incama valori che si ritengono desiderabili( =modello ideale) - fiducia basata sulla stima e il rispetto relazione affettiva: fiducia basata sull'identificazione e sulla > All’interno delle piattaforme social quella che è più in difficoltà è la credibilità cognitiva. All’interno delle piattaforme è più difficile identificar gli esperti, per due motivi: -non sempre recepiamo un contenuto grazie alla sua fonte primaria «anche gli esperti, nel momento in cui si collocano nelle piattaforme social, si mettono “a pari” con gli altri, sono in ambito di una relazione di fiducia interpersonale con gli altri (ci fidiamo quasi di più per quanto interagiamo con loro, like e post, per quanto più ci troviamo d'accordo, più che per la loro competenza ) All’interno delle piattaforme social le due radici di fiducia che dominano sono: La radice normativa (sostenuta dall’omofilia delle reti) La radice affettiva (sostenuta dalla frequenza delle relazioni mediate che si instaurano soprattutto all’intemo delle reti omofile che le sostengono) La fiducia è una PRECONDIZIONE DELLA COMUNICAZIONE: ogni forma di comunicazione si basa su un accordo di fiducia. Accordo portante su cui si basa la relazione comunicativa. Quine e Davidson l'hanno anche chiamato un “principio di carità” o “prin di benevolenza interpretativa” (=ti apro verso l’altro, nel momento in cui mi predispongo a parlare con lui, un credito in termini di fiducia e concedo, in modo caritatevole, benevolente la mia disponibilità a credere che l’altro si comporterà come mi aspetto). Senza questo principio non si dà una relazione comunicativa. Su cosa io sono caritatevole o benvolente rispetto all’altro? 1. Confido che: l’altro possa ascoltarmi e capirmi l’altro abbia qualcosa da significativo da comunicarmi Cosa vuol dire fidarsi reciprocamente? = essere concordi su questa condivisione reciproca di questi due aspetti. 2. lafiducia reciproca nel fatto che l’altro: sia come appare sia quel che dice e mostra di essere =autenticità del soggetto che entra in gioco nella comunicazione 3. Verità: confidare che l’altro creda alla verità di quello che dico alla verità della mia “faccia” e viceversa 4. La fiducia reciproca nel fatto che l’altro: non manipolerà la comunicazione sarà cooperativo e rispetterà gli impegni sarà sincero su di sé e sul mondo tutti questi aspetti fanno parte della BASE PRE-RAZIONALE DELLA VITA SOCIALE Queste dimensioni sono attive in tutti imeccanismi di relazione social riconoscimento di fiducia e di credibilità. La fiducia è una relazione tra: - Credibilità proiettata: quella che io cerco di comunicare a chi mi ascolta (argomentando, citando delle fonti) -. Credi à percepita: quella che gli altri vedono e riconoscono alla persona che sta parlanto come elementi di credibilità RECAP: Non riguarda la relazione interpersonale face 2 face, ma riguardano tutto il contesto sociale: ex. media e pubblico. Anche in questo caso si attivano tutti i meccanismi di prima. Quello che diceva Quant nel 2012 era che era venuta meno la fiducia nel fatto che venissero trasmesse informazioni uguali per tutti. Il nostro orizzonte di interesse si è spostato sul mondo delle reti personali, locali molto più che i grandi orizzonti. Hanno acquistato sempre più fiducia quelle pagine/ piattaforme social che trattano argomenti e interessi più specifici. [In questo momento, legato alla dinamiche di diffusione covid, si è riacutizzato il bisogno di informazione globale.] **È più facile in una rete ristretta che si attivi una rete di attività reciproche (contatti regolari, like, commenti) e quindi meccanismi di fiducia reciproca. [non solo con le testate ma con le persone appartenenti alle stesse reti] La propagazione della credibilità 1. Un altro aspetto tipico della dimensione della credibilità all’interno delle piattaforme social è che la credibilità si propaga all’interno dei social network con dei meccanismi simili al passaparola. La propagazione della credibilità all’interno dei social network è stata descritta come “simile al passaparola” (Sherchan e Nepal 2013) = informazioni che passano da un soggetto all’altro attraverso contatti interpersonali diretti e in questo meccanismo di passaparola rientra anche questo meccanismo di propagazione della credibilità = un'informazione ci sembra credibilità sulla base di chi ce l’ha girata e quando esso cita la fonte (ex. mi fido di un mio amico che ha detto che il polo studenti...) >si basa anche sulle forme di accreditamento con cui un individuo proietta la sua credibilità su un altro 2. Nei social media, attraverso le FOAF (friend of a friend network), la credibilità si propaga verso altri utenti che non si conoscono sulla base del numero di amici che hanno già attribuito la loro credibilità e fiducia (in questo modo circolano informazioni vere e false, un conto è veridicità, un conto è verità) > la fiducia si attribuisce sui social sulla base di catene fiduciarie =un membro di un social media può attribuire fiducia e credibilità a un soggetto che non è direttamente connesso con lui sulla base delle raccomandazioni di diverse catene di amici. Da CREDIBILITà SISTEMICA (=il sistema dei media agisce seguendo routines e automatismi affidabili) a CREDIBILITÀ PERSONALE (nei giornalisti) Pian piano nel tempo si è passato da un sistema di attribuzione di fiducia nei media che è virata dalla fiducia nel sistema con cui vengono prodotte le informazioni nei media tradizionali alla fiducia della fonte (i rnalista) in quanto esperto e coerente con il suo ruolo. Si crede al giornalista perché lo vediamo sul posto e ci fidiamo di chi è lì e fa una testimonianza, ci fa vedere. Sempre più però si è passati ad attribuire credibilità alla fonte non per la sua credi tà cognitiva (è esperto e coerente con il suo ruolo) , ma per un aspetto di normativa personale: il giornalista incarna un set di valori. Credibilità affettiva personale Credibilità del mediatore (ad esempio chi condivide una notizia) perché con lui si ha una relazione affettiva. Quando ci muoviamo all'intemo della piattaforme social ci muoviamo all’intemo di piattaforme dove le radici di credibilità che dominano sono la radice normativa e la radice affettiva. La radice normativa è particolarmente sostenuta da questa tendenza a costruirsi delle reti omofile e gli effetti di filter bubble per cui vedo soprattutto i contenuti delle reti omofilie che mi circondano. La radice affettiva è sostenuta dalla frequenza delle relazioni mediate che si instaurano soprattutto all’intemo delle reti omofile e che le sostengono. Rispetto al processo di costruzione di verità e di post verità: il processo di riconoscimento della verità di ciò che ci circonda passa meno dalla chiave razionale-cognitiva e più dalla chiave normativo affettiva. += sono portato a credere vero qualche cosa non perché ho la dimostrazione razionale-scientifica-cognitiva che sia vero, non perché ho la garanzia che viene da una fonte che cognitivamente e razionalmente è deputata a raccontarmi il vero, ma perché rientra in questa dimensione affettivo-valoriale che anima la rete. Quando si parla di post-verità, non si parla solo di una percezione di verità costruita attraverso questo mescolamento di opinione e di fatti (Caso Austin), ma anche di una verità che viene riconosciuta sulla base di una dimensione prevalentemente normativo-affettiva. DUNQUE: la due grandi aree a cui fa riferimento il concetto di post verità sono : «un'associazione di idee di qualcuno diventa verità (austin) -una verità che si crea grazie ad una percezione normativo-affettiva. TO SUM UP: rispetto ai media, siamo passati da una forma di attribuzione della fiducia che ha una dimensione sistemica (routine che i media seguono per produrre le notizie) ad una forma di attribuzione della fiducia che ha una dimensione di credibilità cognitiva e normativa personale. La costruzione di una verità credibile e condivisa si basa su alcuni meccanismi tipici della comunicazione attraverso i social media (e le piattaforme digitali come i blog e i forum) = Gliutenti dei social media possono essere raggiunti dallo stesso contenuto che proviene da diverse fonti e, di conseguenza, percepirne una grande rilevanza (data dalla frequenza della visualizzazione) e credi (accumulando la credibilità delle diverse fonti). = contenuti che fluiscono tra le reti di amici che comunicano frequentemente attraverso i social media (con like, commenti, condivisioni) possono godere della fiducia relazionale e della percezione di essere parte di una identità condivisa che li caratterizza. =» Lecatenediamici di amici basate sulla credibilità normativa o affettiva, quando sostengono la circolazione di un contenuto caricano quel contenuto della credibilità dei singoli e della catena di amici. Accanto alla circolazione dei contenuti all'intemo delle piattaforme social e dei processi di costruzione della verità tipici delle piattaforme social (che abbiamo visto fino ad esso), noi osserviamo anche dei fenomeni più macroscopici: Quando si passa dai media tradizionali alle piattaforme, si assiste anche al fenomeno di: Piattaformizzazione delle informazioni Qual è il ruolo delle piattaforme nell'evoluzione dell’organizz azione del sistema? È strutturato in due diversi processi: =. Disaggregazione = Riaggregazione DISAGGREGAZIONE Anni ’90: Disaggregazione tra contenuti giornalisti e pubblicità >nascono nuovi soggetti che ospitano i contenuti pubblicitari a pagamento prima presenti nelle testate giomalistiche (ex. ebay per gli annunci commerciali, Google per la pubblicità) Questo ha disaggregato le testate giornalistiche da una delle loro fonti di business. Ma non è solo una questione di modello economico dell'impresa che fa informazione, c'è anche: - pre test di titoli e formati (che permettono alle testate che li utilizzano di fare dei pre test sulla base di articoli e di formati per vedere che successo otterranno sulla base di quelli passati) - identificare la viralità - tracciare la diffusione delle news nelle diverse piattaforme ex. Crowdtangle José Van Dijck parla di Produzione data-driven dell’informazione -produrre contenuto che sollecitino l’engagement -Supportare il processo decisionale con i dati ->al posto di decisioni editoriali basate su un’autonoma valutazione giomalistica (questa logica si combina con la successiva) ->decisioni editoriali basate sulla richiesta di utenti quantificati (logica data driven) > le due logiche convivono sono nate delle TESTATE DATA DRIVEN ex. Business Insider/ Buzzfeed costruiscono la propria homepage sulla base di quello che gli utenti delle piattaforme social gradiscono Questo modello editoriale favorisce la logica delle piattaforme. Privilegia ciò che funziona bene in termini di engagement, like sulle piattaforme digital = favorisce il “TRENDING NOW” ( e non le notizie che da esperti sono valutate come rilevananti) LA pubblicità Il rapporto tra il mondo dell’informazione e la pubblicità è stato sempre molto stretto. Da sempre il mondo dell’informazione dell'editoria accanto alla logica dell'acquisto (di giornali, di libri) ha sempre previsto di mettere a disposizione dello spazio pubblicitario per le aziende. uove tecnologie si è assistito ad una disaggregazione: è migrata altrove (ex motori di ricerca) ma ci sono altri motivi: l’incremento dei canali attraverso cui si possono raggiungere gli utenti è uno svantaggio dal punto di vista degli spazi pubblicitari= più sono i canali, meno si può far pagare l’accesso a quei canali se un'azienda ha un solo canale attraverso cui può raggiungere molti utenti, quel canale costerà molto. > testata giornalistica se un'azienda ha molti canali attraverso cui posso raggiungere gli stessi utenti ciascun canale sarà meno costoso (nessun medium ha l'esclusiva) > le testate giornalistiche e i canali digitali “Online la relazione tra contenuti, pubblico e pubblicità genera molti meno ricavi di quanto non avvenissero offline “ (Turow 2012) > = La vendita di un annuncio pubblicitario online costa molto meno, perché la possibilità sono molto più ampie e si quantifica meno il costo di ogni singole inserzione rispetto a prima. NATIVE ADVERTISING Questa crisi ha fatto nascere nuove forme di pubblicità che sono diverse da quelle tradizionali (annuncio pubblicitario su carta o inserzione su una pagina social, ecc) Sono così nate nuove forme: Forme di pubblicità che stabiliscono un rapporto diverso tra contenuto e advertisitng Richiedono una certa attenzione sono nate per rispondere la bisogno economico che hanno le testate secondo il native Advertising playbook, 2013: “il native advertising fa riferimento ad annunci a pagamento COERENTI con il contenuto della pagina (dimensione di contenuti), con il design e il comportamento della piattaforma (dimensione visiva) in cui sono ospitati, in modo che l’utente li percepisca semplicememnte come parte di essa” Non interrompono la fruizione dei contenuti, né da un punto di vista visivo, che dei contenuti. Caratteristiche del native advertising: - porta valore : aggiungendo questo valore all'esperienza di consumo di info della piattaforma. - Integrazione: viene presentano come il contenuto organico e editoriale - Trasparenza: è chiaramente marcata, si vede che è pubblicità, ma è COERENTE - Rilevanza: è contestualmente rilevante al contenuto editoriale/ organico La pubblicità è calata nel contesto dell'esperienza del fruitore (no INTERRUPTOIN MARKETING, vuole che io interrompa la mia attività per concentrare tutta la mia attenzione verso l'annuncio pubblicitario ) Metodo pubblicitario contestuale: la pubblicità fa parte dell'esperienza del fruitore Vantaggi della NATIVE ADVERSTISING: «aggirare la BANDER BLINDNESS : disattenzione che online caratterizza tutti i contenuti a carattere advertising e interruption «creare engagement con l'utente (ex. se leggo un articolo su Atene e mi trovo la pubb sugli hotel di Atene il mio coinvolgimento si riflette anche sul messaggio pubblicitario perché fa parte di quel coinvolgimento che avevo nel momento che leggevo l'articolo) -creare forme di campagna continua “continuous campaing”: instaurare una relazione e conversazione continua con gli utenti a differenza delle campagne tradizionali a interruzione Che relazioni possono avere queste campagne di native advertising con il contenuto? Si parla di contenuto brandizzati: Contenuto brandizzato che parla di temi legati al brand (ex articolo su Atene, pubblicità su hotel a Atene): permette al brand di presidiare temi legati al suo business e al tempo stesso dare al lettore un contenuto rilevante Contenuto brandizzato che parla di temi a cui il brand si vuole legare: permette di al brand di presidiare temi di interesse pubblico che arricchiscono la sua identità (ex. Haan, sanificatore per mani che è attento alla responsabilità social di impresa ex. si lega ad un articolo sulla costruzione di acquedotti in africa [temi non specificatamente legati al prodotto ma a cui il brand vuole legarsi]) Esempi di NATIVE ADVERTISING: Advertising che si colloca nelle attività di ricerca su google (su Google Shopping) +vedo diversi prodotti e uno di questi ‘sponsorizzato’ / esperienza non intterruptive Advertising che si trova nelle recommendation (notizie sponsorizzate in cui non si parla del prodotto ma di un evento che il brand sponsorizza) di alcune testate giornalistiche Articolo che tratta un tema affine a un contenuto sponsorizzato (ex. articolo su modi per pulire la casa sponsorizzato da un brand che produce prodotti per pulire la casa / inchiesta sulle donne nelle carceri americane sponsorizzata da un brand Netflix x Orange is the new black — non c'è riferimento alla serie) QUINDI: Si è assistito ad un cambiamento del rapporto tra pubblicità e testate giornalistiche. Dopo la disruption e la disaggregazione del rapporto tra testate giornalistiche e contenuti pubblicitari si sta andando verso un'evoluzione verso forme più pertinenti al lavoro giornalistico rispetto alla classica pubblicità interruptive. Vediamo ora un aspetto che riguarda il rapporto tra informazione e platform society. 1) Primo aspetto: IL PROCESSO DI FORMAZIONE di POST VERITà: fake news e processo di costruzione di credibilità che si legano ad alcuni come fenomeni: il fenomeno dell’omofilia delle reti, fenomeno della circolazione a cascata dei contenuti, fenomeno dell'evoluzione dei modi in cui noi ci fidiamo all'interno della rete. 2) Dimensione strutturale del rapporto testate informative e platform society: MECCANISMI di DISAGGREGAZIONE E RIAGGREGAZIONE delle notizie che sono partiti con i motori di ricerca e sono arrivati fino alle piattaforme social. 3) Cos'è successo ai social media davanti al covidl19. Questa pandemia ha avviato un percorso di trasformazione che difficilmente si fermerà. Ha determinato un cambio di atteggiamento delle piattaforme rispetto ai contenuti che ospita. I social media di fronte al COvid-19 L'emergenza sanitaria ha determinato un'evoluzione fondamentale nel modo con cui le piattaforme social hanno gestito il loro rapporto con la natura editoriale dei contenuti che pubblicano e l'informazione. Si tratta di un cambiamento che ha riguardato tutte le piattaforme a maggiore diffuzione mondaile da cui sarà difficile tornare indietro. TBto Cambridge Analytica “I consider us to be a technology companty [not a media company] because the primary thing that we do is have engineers who write code are build product and services fot other people” (Zuckerberg) = siamo una tech company perché la nostra attività principale è CODING: il nostro core business è at programmazione, scrive codici. > gli toglie responsabilità rispetto ai contenuti che vengono publ (non siamo responsabili dei contenuti che vengono pubblicati su FB, l’unica responsabilità è che non violino i TOS) Non vogliamo censurare ciò che i politici possono dire su FB, perché le nostre piattaforme sono piattaforme in cui le persone devono essere in grado di giudicare da sole ciò che leggono. >= tutto ciò che Zuckemberg ha detto prima Prima del COvid la posizione delle piattaforme era questa: piattaforme tecnologiche che abilitano la produzione e condivisione di contenuti piattaforme i cui algoritmi regolano la visualizzazione dei contenuti e non la loro natura > =Nonsi volevano assumere alcuna editoriale, responsabilità di ciò che circolava al loro interno Inizio 2020 comincia a circolare il virus > si pone il problema di quali informazioni circolino assieme al virus INFODEMIA Accanto all’epidemia circola un flusso di informazioni che l'OMS (organizzazione mondiale della sanità) definisce infodemica. INFODEMIA= circolazione di quantità eccessiva di informazione (rispetto a ciò che serve) , talvolta vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili. Anche le piattaforme si trovano in questa situazione INFODEMICA, perché anche all’interno di esse circolano una grandissima quantità di informazioni. La posizione delle piattaforme all’inizio della pandemia TWITTER La prima piattaforma a prendere posizione è TWITTER. Solo nel primo mese dallo scoppio dell'epidemia in Cina, su Twitter sono stati pubblicati oltre 15 milioni di tweet sul tema. 3= cominciano a circolare un quantità incontrollabile di informazioni 1. Si accorda (febbraio 2020) con il Ministero della Salute per inserire un messaggio che rimanda alla pagine internet del Ministero quando la ricerca verte sui temi legati al corona virus = Twitter si prende la responsabilità di indirizzare i propri utenti su un pagina internet su una base di una valutazione di credibilità e non sulla base del numero di like, commenti, ecc Si prende la responsabilità rispetto ai contenuti che circolano sulla piattaforma (che Zuckemberg non si era preso). Assume la responsabilità di guidare gli utenti verso un certo tipo di contenuti a scapito di altri. “per assicurarti di avere le informazioni ufficiali sul coronavirus consulta il sito della Ministero della Salute.” Qual è il criterio per cui ti dico di andare lì? E la fonte UFFICIALE 2. Orienta gli algoritmi di visualizzazione dei risultati in modo che i primi profili visibili agli utenti che cercano “covid” siano fonti affidabili. (non si basa su logiche interne alla piattaforma)