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Appunti di Macroeconomia 2017-2018 Prof. Delli Gatti, Appunti di Macroeconomia

appunti di macroeconomia del professor Delli Gatti Unicatt 2017-2018

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 19/03/2019

stephenobeng
stephenobeng 🇮🇹

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Scarica Appunti di Macroeconomia 2017-2018 Prof. Delli Gatti e più Appunti in PDF di Macroeconomia solo su Docsity! Macroeconomia UniCatt A.A 2017/2018 Gruppo Le-Po PIL misura sintetica dell’attività produttiva in un certo sistema economico e periodo PIL = valore misurato in una unità di conto di tutti i beni finali prodotti in un paese in un certo periodo PIL = valore della produzione lorda - valore dei beni intermedi produzione lorda = somma dei valori dei prodotti intermedi e finali evitare il doppio conteggio vuol dire eliminare al calcolo successivo quanto già conteggiato precedentemente PIL = somma di tutti i valori aggiunti PIL = somma di tutti i redditi dei fattori di produzione Valutazioni PIL 1. a prezzi di mercato = somma dei valori dei beni finali a prezzi correnti e IVA 2. a costo di fattori = somma dei valori al netto delle imposte. PIN (Prodotto Interno Netto) esso è pari a : PIL - ammortamento ( parte di valore di capitale fisso perso nel tempo) PNL (Prodotto Nazionale Lordo) Misura il valore del reddito percepito dai fattori produttivi di proprietà dei cittadini di una nazione PNL = PIL + redditi netti estero Q = C + I Per quanto riguarda il reddito delle famiglie Q = C + S (risparmio) il risparmio verrà utilizzato dagli istituti finanziari per finanziare gli investimenti quindi : S = I Flusso circolare con Settore Pubblico 1. Famiglie 2. Imprese 3. Settore Pubblico ( effettua spesa pubblica eroga TR e riscuote TA) TA = imposte dirette indirette e contributi sociali TR = erogazioni del settore alle famiglie TA e TR = ruolo ridistribuito del settore pubblico. Qg = Reddito di dipendenti Pubblici BIg = Valore beni intermedi Consumi Pubblici Cg = Qg + BIg Ig = Investimenti Pubblici Spesa Pubblica G = Cg + Ig insieme degli impieghi finali originati dal settore Pubblico => domanda rivolta alle Imprese e al settore pubblico FORMAZIONE DEL CAPITALE REDDITO E CONSUMO PRODUZIONE Reddito totale Q è pari a Qp(reddito settore Privato) + Qg quindi : Q = C + I + G Saldo finanziario del Settore Pubblico : BS = TA - (TR + G) differenza tra entrate e uscite ovvero imposte e trasferimenti + spesa pubblica reddito disponibile delle famiglie : Yd= Q - TA + TR Yd = C + S’ => Q - TA + TR = C + S’ S’ = risparmio al netto delle imposte nette S = risparmio a lordo delle imposte nette S = I + G S’ = Def + I (Def = G + TR - TA) Il risparmio delle famiglie al netto delle imposte nette è pari agli investimenti e al deficit pubblico(differenza tra uscite ed entrate) E Il risparmio al lordo delle imposte nette è pari alla somma degli investimenti e della spesa pubblica Da ciò si deduce che il risparmio delle famiglie non viene trasferito solamente alle imprese sotto forma di investimenti ma il sistema finanziario effettua un trasferimento anche nei confronti del settore pubblico al fine di finanziare il deficit PRODUZIONE REDDITO E CONSUMO FROMAZIONE DEL CAPITALE MODELLO REDDITO SPESA 1. Economia chiusa senza Settore Pubblico. 2. Offerta di Lavoro (esogena) L se totale = piena occupazione 3. Famiglie (Consumano e Risparmiano) 4. Imprese (Offrono lavoro e Producono in base a => Q = Q(L) Offerta di Lavoro dipendente da Quantità di produzione => lavoro necessario per la produzione è = Q-1 Mercato del lavoro = approvvigionamento da parte delle imprese in modo libero Salario pagato (Esogeno) Rigidità reale se domanda di lavoro inferiore a forze di lavoro avremo eccesso di offerta di lavoro che provocherebbe : disoccupazione involontaria MODELLO KEYNESIANO => mercato dei beni + importante del mercato del lavoro P = livello medio dei prezzi (esogeno). Rigidità nominale Domanda aggregata e equilibrio sul mercato dei beni Domanda aggregata Qd = C + I (valutate come programmi di spesa) CONSUMI (C) funzione lineare del reddito C = C + cQ. C > 0 e 0 < c < 1 c = propensione marginale al consumo ( aumento del consumo all’aumentare del reddito) compreso tra 0 e 1 in quanto in un eventuale aumento del reddito le famiglie comunque non spenderebbero tutto questo vine certificato attraverso l’utilizzo di s Variazioni della propensione al consumo e della domanda autonoma Un aumento della propensione al consumo comporterà automaticamente una rotazione della domanda autonoma A in quanto essendo spari al coefficiente angolare della stessa esso comporterà un aumento del reddito di equilibrio in quanto vi sarà sistematicamente un aumento del moltiplicatore il punto di eq precedente genererà un eccesso di domanda che comporterà un decumulo di scorte e un accrescimento della produzione Q’0 < Q* fino a raggiungere il nuovo eq UN aumento della domanda autonoma porterà ad un aumento del reddito di equilibrio e dunque ad una traslazione della domanda aggregata mentre la pendenza della stessa rimarrà invariata in quanto la propensione sarà data le conseguenze sarà tali a quelle precedenti la variazione di una qualsiasi componente della domanda autonoma provocherà una variazione del prodotto di equilibrio VARIAZIONE Q* = 1/s x VARIAZIONE A = Alfa x VARIAZIONE A Da cio ricaviamo che il moltiplicare del reddito alfa sarà pari a : Alfa = dQ*/ dA Esso misurerà l’effetto sul prodotto di equilibrio d una variazione di domanda autonoma se la domanda autonoma aumentasse in seguito ad un?aumento della spesa in beni di investimento avremo un aumento del valore aggiunto delle imprese che producono beni d’investimento pari alla variazione stessa. il processo sarà valido anche per le famiglie e avrà un andamento ciclico da ciò si determina che VARIAZIONE Q = VARAIZIONE A x 1/s dove 1/s (moltiplicatore Politica del Bilancio nel modello reddito- spesa 1. Famiglie 2. Imprese 3. Settore Pubblico ( TA e G, TR) Modello Reddito Spesa Domanda Aggregata Qd = C + I + G Consumo C = C + cYd dove C = consumo autonomo e 0 < c < 1 definito come funzione lineare del reddito disponibile Reddito disponibile Yd = Q - TA + TR si suppone che TA = tQ ovvero proporzionale al reddito e 0 < t < 1 t(pressione tributaria) TR = TR Yd = (1-t)Q + TR Reddito disponibile funzione lineare crescente del reddito C = C + c(1 - t)Q + cTR Consumo funzione lineare crescente del reddito spesa pubblica e investimenti vengono presi come dati esogeni I = I e G = G DOMANDA AGGREGATA Qd = C + c(1-t)Q + cTR + I + G = A’ + c(1 - t)Q Domanda aggregata funzione lineare crescente del reddito A’ = C + I + cTR + G = A + cTR + G A’ = spesa autonoma in presenza di settore pubblico intercetta della domanda aggregata Equilibrio Qd = Q Equilibrio nei mercati dei beni : Q = A’ + c(1 -t)Q Q* = alfa’ A’ Reddito di equilibrio inferiore a reddito di pieno impiego. Q* < Q = Q(L) MANOVRE FISCALI 1. Manovra espansiva aumento G e TR o diminuzione di t 2. Manovra restrittiva diminuzione di G e TR e aumento di t (1) AUMENTO G traslazione in alto della retta della Qd per un aumento di A’ . Incremento della G Comporta incremento della A’ VARIAZIONE A’ = A’1 - A’0 = A + cTR + G1 - ( A + cTR + G0) = G1 - G0 = VARIAZIONE G il nuovo reddito di equilibrio si crea dalla necessita di colmare l’eccesso di domanda e quindi colmare il decumulo involontario delle scorte grazie gli incentivi delle imprese a produrre di più ed ad aumentare il reddito. quindi l’aumento G provoca un aumento del prodotto di equilibrio. VARIAZIONE Q* = alfa’ VARIAZIONE G il moltiplicatore misura l’effetto sul prodotto di equilibrio di una variazione della spesa pubblica e l’incremento di reddito associato all’incremento di una qualsiasi componente della spesa autonoma (1) AUMENTO TR. Traslazione verso l’alto della retta della Qd per un aumento di A’. Incremento della A’ < incremento di TR VARIAZIONE A’ = A’1 - A’0 = A + cTR1 + G - ( A + cTR0 + G) = c(TR1 - TR0) = c VARIAZIONE TR MODELLO IS-LM Mercato dei beni e la curva IS • Economia chiusa con Settore pubblico ( preleva TA ed effettua G e TR) • Famiglie offrono lavoro pari a a L • Salario nominale W e livello medio dei prezzi P • Salario Reale (W/P) • Domanda di lavoro delle imprese non coincide con l’offerta delle famiglie Domanda Aggregata: Qd = C + I + G il Consumo è pari C = C + c(1 - t)Q + cTR La spesa pubblica è G = G Funzione di investimento specificazione lineare I = I - br b misura il grado di sensibilità degli investimenti al tasso di interesse (r) quanto più alto è b tanto maggiore è la riduzione degli investimenti che si verifica per un aumento del tasso di interesse. Qd = A’ + c (1-t)Q - br A’ = A + cTR + G Equilibrio dei beni Qd = Q Q = alfa’ ( A’ - br ) Per determinare la IS occorre esplicitare il tasso d’interesse r r = A’ / b - Q / alfa’ b => Eq. IS IS = luogo dei punti sul piano che rappresentano combinazioni di tasso d’interesse e livello del reddito di equilibrio per il mercato dei beni . Affinché il mercato di equilibrio rimanga in equilibrio ad un reddito più alto deve corrispondere un più basso tasso d’interesse, i punti al disopra della IS sono caratterizzati da un eccesso di offerta mentre quelli al di sotto sono caratterizzati da un eccesso di domanda. Nel primo caso le imprese sono indotte a diminuire la produzione mentre nel secondo a diminuirla. Il mercato della moneta e la curva LM come ipotesi si utilizza l’equazione di Fisher tale che : MV = PQ M = quantità di moneta (nominale) V = velocità di circolazione della moneta e PQ = reddito nominale si suppone che la moneta venga detenuta in portafoglio e utilizzata per effettuare pagamenti Md = k PQ DOMANDA DI MONETA k = V^( -1) => k < 1 dividendo i membri per P otterremo che Md/P = k Q dove Md/P = domanda di moneta in termini reali dipendente dal reddito reale che dipenderà negativamente dal tasso di interesse Se il tasso di interesse sarà basso le famiglie non deterranno titoli in portafoglio ma la propria ricchezza sotto forma di moneta e viceversa se vi sarà un aumento del tasso di interesse quindi : “ all’ aumentare del tasso d’interesse le famiglie cambieranno la composizione del loro portafoglio accrescendo la quota di titoli e riducendo quella della moneta” con bassi livelli di reddito la LM sarà orizzontale essa è inclinata positivamente in quanto perché il mercato della moneta rimanga in equilibrio ad un redditopiù alto deve corrispondere più alto tasso d’interesse i punti al di sopra di essa sono caratterizzati da un eccesso di offerta di moneta mentre i punti al di sotto da da un eccesso di domanda di moneta se si verifica uno squilibrio tra domanda ed offerta sul mercato della moneta il meccanismo di aggiustamento prevede che vi sia una relazione tra prezzo dei titoli ed il tasso di interesse i titoli danno origine a un flusso di redditi il prezzo dello stesso Pb è pari al valore di tale flusso e calcolabile mediante Pb = R / r Dove R = è il livello degli interessi di ciascun periodo tra i due cè un una relazione inversa ad un aumento del prezzo dei titoli corrisponde un calo del tasso d’interesse e viceversa Se Md < M le famiglie se ne disfano domandando titoli Se Md > M r diminuisce e le famiglie si disfano dei titoli cercando liquidità Il meccanismo di aggiustamento dunque è dipendente da variazioni del tasso d’interesse. Equilibrio Macroeconomico le eq di IS e LM vengono risolte in 2 equazioni Q = alfa’ (A’ - br) r = - 1/h M/P + k/h Q equilibrio macroeconomico è definito su 3 mercati si calcola risolvendo il sistema delle 2 equazioni sostituendo l’eq della IS in quella della LM. nel punto di equilibrio la domanda di moneta è uguale all’offerta L’offerta aggregata è uguale alla domanda aggregata, piani delle imprese di produzione compatibili con piani delle famiglie di consumo Agenti in situazione di equilibrio di portafoglio la moneta immessa pari al fabbisogno degli agenti In equilibrio non si garantisce la piena occupazione se Q* < Q avremo disoccupazione involontaria. La retta IS rappresenta quindi il mercato dei beni mentre la retta LM il mercato della moneta se il tasso d’interesse scende e il reddito sale la domanda di moneta aumenta fino a stabilire l’equilibrio con la più alta offerta di moneta G invariata, C aumentati, I aumentati r diminuisce a seguito della quantità di moneta 0 < effetto di liquidità applicando una politica monetaria espansiva con un deficit di bilancio finanziata dall’emissione di titoli del debito pubblico se finanziata dalla banca centrale si dice monetizzazione del deficit se il deficit viene monetizzato vi sarà una traslazione della IS verso l’alto e della LM verso il basso la traslazione della LM dipende dal grado di monetizzazione dunque grazie ad essa l’effetto di spiazzamento della spesa privata dovuto all’incremento della spesa pubblica verrebbe attenuato L’aumento della quantità di moneta contrasta l’impatto sul tasso d’interesse dell’effetto di retroazione monetaria r aumenta meno che in assenza di monetizzazione. quando il tasso d’interesse rimane inalterato l’effetto di spiazzamento scompare se esso rimane fisso grazie alla banca centrale avremo la stabilizzazione del tasso d’interesse Casi Particolari Consideriamo b (sensibilità agli investimenti al tasso d’interesse) e h (sensibilità della domanda di moneta al tasso d’interesse) con b = 0 non vi è influenza di sensibilità agli investimenti da parte del tasso d’interesse dunque gli investimenti sono pari a : I = I Per ricavare la retta della IS dunque dobbiamo Q* = alfa’ A’ il reddito di equilibrio è pari a quello del reddito spesa e non dipende da r dunque la IS sarà verticale L’equazione della LM rimane invariata in quanto non è modificata dalla funzione d’investimento L’aumento del tasso d’interesse si si spiega con l’effetto della retroazione monetaria ma il suo aumento non ha un effetto negativo sugli investimenti L'aumento della quantità di moneta non ha effetto sul reddito di equilibrio Gli investimenti non risentono del delle variazioni del tasso d’interesse Con h = 0 la domanda di moneta non è influenzata dal tasso d’interesse quindi la domanda a di moneta è pari a : Md/P = kQ L’equazione della LM diventa dunque : M/P = k Q la LM dunque si trova ad essere verticale e la sua intercetta sulle ascisse è pari a Q* = 1/k M/P La IS non è influenzata dalla modificazione della funzione di domanda di moneta e resta quindi invariata il reddito di equilibrio sarà dunque pari all’intercetta della LM per il tasso d’interesse di equilibrio si sostituisce il reddito nella IS Un aumento della spesa pubblica non ha alcun effetto sul reddito di equilibrio mentre l’aumento del tasso d’interesse ha un effetto di spiazzamento in questo contesto la politica monetaria è più efficace nel modificare il reddito mentre la politica fiscale è inefficace con h => a infinito la funzione di domanda è in questo caso così: Md/P = kQ - h(r - r) Md dipende negativamente dalla differenza del tasso di interesse normale e di lungo periodo L’equazione della LM diventa così r = r - 1/h M/P + k/h Q se h tende ad infinito otterremo che l’equazione della LM diventerà r = r LM diventa dunque orizzontale e l’intercetta sulle ordinate è pari a r L’equazione della IS non viene modificata dalla modificazione della funzione di domanda di moneta L’aumento della quantità di moneta non varia il tasso di interesse del lungo periodo la domanda di moneta assorbe l’offerta di moneta aggiuntiva tenendo il tasso di interesse pari a quello normale non ce spiazzamento la stessa cosa vale per un aumento della spesa pubblica Con b tenedente a infinito si modifica la funzione di investimento I = I - b(r -r) gli investimenti dipendono negativamente dalla differenza tra tasso di interesse normale e quello di lungo periodo esplicitandolo esso diventa r = r + A’/b - Q/alfa b Se b tente ad infinito otterremo che r = r IS diventa orizzontale e l’intercetta sull’asse delle ordinate è pari a r L'equazione della LM non è modificata dalla funzione di investimento per trovare il reddito di equilibrio e sufficiente sostituire il reddito di equilibrio nella equazione della LM un aumento dell’offerta di moneta fa aumentare il reddito di equilibrio, il moltiplicatore della politica monetaria è maggiore e la rende più efficace nel modificare il reddito di equilibrio mettendo insieme il primo e terzo caso otterremo b= 0 h => infinito IS verticale e LM orizzontale Politica monetaria inefficace politica fiscale efficace “caso keynesiano” Mettendo insieme il secondo e il quarto caso otterremo H = 0 e b => infinito IS orizzontale e LM verticale Politica monetaria efficace , Politica fiscale inefficace “caso neo-classico del modello IS - LM Un più alto salario provoca una diminuzione della domanda di lavoro Funzione di domanda di lavoro Ld = Ld (w) con dLd/dw < 0 Domanda di lavoro= funzione decrescente del salario reale Produttività marginale del lavoro dQ/dL = 𝛼 / L1 - α Produttività marginale è decrescente nel lavoro impiegato DOMANDA DI LAVORO DI MERCATO o AGGREGATA (per imprese identiche per ipotesi) Ld Ammontare di lavoro scelto ad un determinato salario reale X numero di imprese presenti nel mercato si suppone che: I. lavoro offerto dalle famiglie pari a L II. Salario nominale dato W III. Il livello generale dei prezzi (P) flessibile IV. Salario reale non rigido Un aumento del livello dei prezzi fa diminuire il salario reale e viceversa Equazione di massimo profitto : W/P = 1/2Q Più alto è il livello dei prezzi più basso sarà il salario reale per ridurre la produttività marginale del lavoro le imprese dovranno aumentare la produttività EQUAZIONE DELLA AS P = 2WQ AS = (essa indica la quantità che le imprese devono produrre per massimizzare il profitto) Pendenza : 2W Uscente dall’origine con la massima produzione la retta AS diventa verticale AS inclinata positivamente perché? Un’ aumento dei prezzi con un salario nominale costante, provoca una diminuzione del salario reale la produttività marginale deve essere più bassa e uguale al nuovo salario reale esso avviene attraverso un aumento dell’occupazione con un nuovo e maggiore livello di produzione. Se viene raggiunto il pieno livello di occupazione L un ulteriore aumento dei prezzi non può comportare un aumento dell’occupazione e della produzione non esiste più forza lavoro! Avremo dunque per ogni aumento del salario nominale una rotazione verso l’alto della AS il livello di produzione associato alla massimizzazione del profitto è minore di un aumento del salario nominale il cambiamento di qualsiasi esogena che provoca uno spostamento della AS è definito shock da offerta Equilibrio Macroeconomico per determinare l’equilibrio macroeconomico è necessario mettere a sistema l’equazioni delle rette AD e AS Q = 𝛽 A’ + 𝛾(M - P) P = 2WQ Equilibrio Macroeconomico = coppia di valori reddito e livello dei prezzi di eq per meriti della moneta e di ottimo per le imprese Nel punto di equilibrio • Offerta aggregata = Domanda aggregata ⟹ livello di produzione ottimale deciso dalle imprese = livello di spesa programmato da famiglie • Agenti in equilibrio di portafoglio ⟹ moneta emessa pari a fabbisogno di liquidità il reddito di equilibrio non garantisce sempre la piena occupazione se Q* < Q vi sarà disoccupazione involontaria e dunque P* < Pf Se invece P* > Pf l’equilibrio macroeconomico sarebbe caratterizzato dalla piena occupazione E ⟹ pto di equilibrio per mercato dei beni e della moneta e ottimo per le imprese Tutti i punti che si trovano lungo AD ma non AS ⟹ sono di equilibrio per mercati dei beni e moneta ma non ottimo per le imprese Punti lungo la AS ma non lungo AD ⟹ ottimo per le imprese ma non equilibrio per il mercato dei beni e della moneta Punti ne lungo AD ne AS ⟹ equilibrio per i mercati e non ottimo per le imprese MECCANISMI DI AGGIUSTAMENTO (dovuti a variazioni dei livelli dei prezzi) Effetti di un aumento di spesa pubblica Spesa pubblica che passa da G0 a G1 Q* < Q ΔA’ = ΔG nel modello AD-AS moltiplicatore della spesa pubblica è ΔQ* = 𝛽 / 2𝛾 W + 1 un incremento della spesa pubblica comporta un aumento del reddito e dei livello dei prezzi e del tasso d’interesse n generale comporta una transazione verso l’alto della AD La nuova AD interseca AS nel nuovo punto di equilibrio avremo Q0 ⟹ Q1 e P0 ⟹ P1 Considerando il modello IS-LM Se P0 > P* e Q0 < Q’0 (produzione per massimizzare il profitto) ovvero ci sarà una tendenza a produrre di più (eccesso di offerta) si crea competizione tra fra le imprese spingendo a ribasso i livello dei prezzi al diminuire dei prezzi diminuiscono eccesso di offerta e offerta aggregata mentre la domanda aggregata aumenta fino a che rimarrà un eccesso di offerta aggregata processo si fermerà in E Se P1 < P* eccesso di domanda aggregata simmetricamente il disequilibrio codice ad un aumento dei prezzi che si ferma in corrispondenza di E Caso neoclassico del modello AD-AS si supponga che il salario nominale sia flessibile, il salario reale converge a al livello di equilibrio avremo piena occupazione L la produzione sarà Q AS : Q = Q ⟹ retta verticale AD : 𝛽Ā’ + 𝛾 (M - P) P* = 𝛽/𝛾 Ā’ + M - 1/𝛾 Q una politica monetaria e finanziaria poco utili ⟹ incremento dei prezzi senza variazioni di produzione politica fiscale espansiva ⟹ r aumenta Politica monetaria espansiva ⟹ r rimane invariata aumento di G provoca una traslazione della AD verso l’alto sulla AS verticale, e un incremento dei prezzi (effetto di spiazzamento completo) r aumenta , e riduce la spesa privata di quanto è aumentata la spesa pubblica Aumento di M AD trasla verso l’alto di AS verticale aumento di M genera un incremento dei prezzi r rimane invariato la LM va prima verso il basso e poi rimbalza verso l’alto per la variazione dei prezzi finta tornare pari alla LM iniziale Curva di Phillips Relazione empirica decrescente tra tasso di disoccupazione e tasso di variazione percentuale e dei salari nominali Ŵ = -ε (u - un) Ŵ tasso di variazione percentuale del salario nominale ⟹ rapporto tra la variazione del salario nominale tra il periodo t-1 e t un (tasso naturale di disoccupazione) Ln (occupazione naturale) inferiore all’ammontare complessivo delle forze lavoro L Reddito naturale Qn < Q Ŵ = -ε (u - un) ⟹ retta con intercetta orizzontale un intercetta verticale εun pendenza - ε la differenza tra tasso corrente di disoccupazione e tasso naturale = differenza tra livello corrente di occupazione e livello natura di occupazione L = Ln - L (u - un) ⟹ retta inclinata negativamente Ŵ = -ε [ Ln - L / L ] Meccanismo di aggiustamento dei salari nominali dovuto ad eccesso di domanda o di offerta sul mercato del lavoro se il tasso di disoccupazione < tasso naturale e L0 > occupazione naturale ⟹ mercato del lavoro teso (tight) eccesso di domanda i salari nominali aumentano la curva di Phillips associa u0 a Wo Se il tasso di disoccupazione è superiore al tasso naturale il mercato è lasco (loose) eccesso di offerta i salari nominali diminuiscono Se il tasso di disoccupazione è pari al tasso naturale il mercato del lavoro è in equilibrio immaginando un sistema economico AD-AS con equilibrio per livello di reddito inferiore a quello naturale Secondo Phillips i salari diminuiscono con una sequenza di shock che fanno ruotare verso il basso la AS Equilibrio di lungo periodo = fine del processo di aggiustamento del salario nominale ⟹ il sistema converge all’occupazione naturale Equilibrio di breve periodo = a salario nominale dato Trade-Off tra inflazione e disoccupazione Tecnologia lineare prodotta dalle imprese ⟹ Q = ηL η(misura la produttività media e marginale del lavoro) Output prodotto da un piccolo numero di imprese che avranno un potere di mercato (regime di concorrenza imperfetta e price maker) Prodotto venduto a prezzo P Salario nominale W Prezzo fissato mediante mark-up (µ) costante (aggiunta di una percentuale di ricarico al costo del lavoro per unità di prodotto CLUP) CLUP = WL / Q ⟹ CLUP = W / η Livello dei prezzi : P = (1 + µ) W/µ una variazione percentuale del salario nominale si traduce in una variazione percentuale del livello dei prezzi L’inflazione salariale coincide con l’inflazione tout court P^ = Ŵ la curva di Phillips considerata nel caso del trade-off tra inflazione e disoccupazione il punto lungo la curva di Phillips caratterizzato da disoccupazione naturale e assenza di inflazione. Quando l’occupazione corrente è superiore all’occupazione naturale il tasso di disoccupazione effettivo è inferiore al tasso naturale il mercato del lavoro è “teso” aumenta il salario nominale e l’incremento dello stesso viene trasferito sui livelli dei prezzi da parte delle imprese Se il tasso di disoccupazione effettivo è superiore al tasso naturale il mercato del lavoro è “lasco” il salario nominale diminuisce e anche il livello dei prezzi 1. se si partisse da da un tasso di disoccupazione naturale per ridurre il tasso di disoccupazione devono accettare un aumento del tasso di inflazione 2. Trovandosi in un punto con un tasso di disoccupazione minore di quello naturale per ridurre il tasso d’inflazione è necessario accettare un aumento del tasso di disoccupazione ES — IM = BC(bilancia commerciale) Relazioni finanziarie Afflussi di capitale (AC) : flussi di fondi in entrata dal resto del mondo per aumento delle passività finanziare/diminuzione di attività finanziarie Deflussi di capitale (DC) : fondi in uscita destinati al resto del mondo per aumento delle attività finanziarie/diminuzione delle passività verso l’estero AC — DC = MC(movimenti di capitale) Trasferimenti Pagamento/incasso degli interessi di passività e attività finanziarie verso l’estero, fondi in entrata per interessi incassati, fondi in uscita per pagamento interessi Trasferimenti in entrata (TE) Trasferimenti in uscita (TU) TE — TU = TM (saldo di trasferimenti) saldo delle partite correnti (PC) PC = BC + TM Saldo della bilancia dei pagamenti BP = ES + AC + TE — (IM + DC+ TU) = PC + MC Mercato dei cambi = mercato in cui si scambia valuta estera contro moneta nazionale Flussi commerciali : ES considerate come prodotto del livello dei prezzi delle esportazioni (Px) moltiplicate per le esportazioni a prezzi costanti X si suppone che : livello dei prezzi alle esportazioni = livello dei prezzi dei beni venduti all’interno ES = PX le importazioni nominali sono : Pz(prezzo importazioni in moneta nazionale) x Z(importazioni a prezzi costanti) Prezzo dei beni importati : Pz = ePw ⟹ e (tasso di cambio nominale) Pw (livello dei prezzi dei beni prodotti nel resto del mondo Tasso di cambio reale = prezzo relativo di una unità di merce estera in termini di merce nazionale re = Pz / P = ePw / P ⟹ indicatore di competitività di prezzo delle merci nazionali segnala un aumento(aumento esportazioni) /diminuzione (diminuzione delle importazioni) delle competitività delle merci nazionali Aumento dovuto : 1. tasso di cambio nominale tasso di cambio reale aumenta se i prezzi all’estero crescono più rapidamente dei prezzi all’interno 2. prezzo delle merci in valuta straniera tasso di cambio reale aumenta se si verifica un incremento del tasso di cambio nominale (svalutazione) e viceversa 3. Prezzo delle merci in valuta nazionale tasso di cambio reale aumenta se si verifica un incremento del tasso di cambio nominale (svalutazione) e viceversa modello a prezzi fissi (prezzi esogeni), livello dei prezzi interni e quello dei prezzi internazionali pari : Pw = P = 1 esportazioni nominali in moneta nazionale coincidenti con quelle a prezzi costanti ⟹ X Importazioni nominali in moneta nazionale ⟹ eZ tasso di cambio reale = tasso cambio nominale Un aumento del cambio nominale dati i prezzi esterni e interni comporta un aumento della competitività di prezzo consideriamo quelli che sono i deflussi di capitali (DC) sia dato Consideriamo che i titoli del debito pubblico siano (TU) siano dati la domanda di dollari è funzione decrescente del tasso di cambio nominale Offerta di moneta P = 1 e X = X(e) offerta di dollari da parte degli esportatori ⟹ X(e)/e Offerta di cittadini europei pari ⟹ AC’ = AC/e Offerta di dollari è funzione crescente del tasso di cambio nominale si ha equilibrio sul mercato dei cambi quando : Ds = Dd Quando il tasso di cambio è in equilibrio anche la bilancia dei pagamenti è in pareggio Meccanismi di aggiustamento Dd > Ds meccanismo di competizione tra individui che domandano dollari che comporta un aumento el tasso di cambio nominale Dd < Ds meccanismo di competizione tra individui che offrono dollari e fanno diminuire il tasso di cambio nominale Cambio nominale e0 > e* Eccesso di offerta sulla domanda di dollari ovvero una avanzo della bilancia dei pagamenti se vale il meccanismo di aggiustamento si innesca una competizione tra gli esportatori per la scarsa domanda di dollari, con l’aumentare del cambio nominale l’eccesso di offerta si riduce perché la domanda aumenta, il processo termina in corrispondenza dell’equilibrio processo simmetrico se il tasso di cambio è inferiore al tasso di cambio di equilibrio ⟹ Un avanzo della bilancia è associato un eccesso di offerta di valuta estera e una tendenza alla diminuzione (avanzo eliminato mediante l’apprezzamento del cambio) Disavanzo della bilancia è associato un eccesso di domanda di valuta estera (disavanzo eliminato mediante svalutazione del cambio) Con la bilancia in pareggio domanda e offerta di valuta estera sono uguali Equilibrio sul mercato dei beni e la retta IS Economia aperta con settore pubblico Spesa pubblica Esogena Investimenti : ⟹ I = Ī - br Consumo : ⟹ C = C + c(1- t) Q + cTR Resto del Mondo : contribuisce alla domanda di beni nazionali con la domanda estera netta ⟹ livello medio generale dei prezzi interni Domanda aggregata misurata a prezzi costanti data l’equazione: Relazione tra Q e r ed e Equazione della retta BB è il luogo dei punti sul piano che rappresentano combinazioni di tasso d’interesse e livello del reddito di equilibrio per il mercato dei cambi r = rw +( zQ - X - xe/ 𝛉) fascio di rette parallele sul piano (Q,r) quelle in basso a destra ⟹ più alto livello del tasso di cambio nominale se il tasso di cambio nominale fosse esogeno ci sarebbe un’unica BB tutti i punti associati alla BB corrispondo al pareggio della bilancia dei pagamenti, quindi che il saldo della bilancia commerciale ha lo stesso valore ma segno opposto rispetto al saldo dei movimenti di capitale i punti lungo la BB compresi tra l’intercetta e livello pari a Q0 rw ha saldo della bilancia commerciale positivo e negativo di movimenti di capitale e viceversa I punti al di sopra della BB sono caratterizzati da un eccesso di offerta di valuta estera i punti al di sotto della BB sono caratterizzati da un eccesso di domanda di valuta estera Equilibrio macroeconomico in perfetta mobilità dei capitali un aumento di 𝛉 comporta una BB più piatta e una rotazione della stessa attorno al punto A (r = rw , MC = 0 ) se 𝛉 ⟹∞ nBB diventa orizzontale in corrispondenza di (r = r w) ⟹ eq della BB con 𝛉 a ∞ in queste condizioni se il tasso d’interesse interno sale poco più di quello internazionale si verifica un avanzo dei movimenti di capitale e viceversa i capitali dunque si spostano da/verso il resto del mondo ogni volta che si crea un divario di tassi d’interesse esso avviene se c’è una perfetta mobilità dei capitali e qualora gli investitori siano in una situazione di perfetta sostituibilità tra titoli intero ed esteri scenario che caratterizza 𝛉 ⟹ ∞ i punti al disopra della BB∞ sono caratterizzati da un surplus della bilancia dei pagamenti I punti al disotto della BB∞ sono caratterizzati deficit della bilancia dei pagamenti in questa situazione dunque il saldo della bilancia dei pagamenti è determinato dal differenziale del tasso e sui movimenti di capitale che determinano la bilancia commerciale con una situazione equivalente a r = rw saldo dei pagamenti è finito ma non nullo Equilibrio macroeconomico valori di reddito del tasso d’interesse e del tasso di cambio di equilibrio per il mercato dei beni ed del mercato della moneta e dei cambi. Equilibrio calcolato risolvendo il sistema delle equazioni della IS della LM e della BB Considerando un regime di cambi fissi il tasso di cambio è esogeno e l’equilibrio macroeconomico è costituito dalla dal tripletta dei valori di reddito e di tasso d’interesse e della quantità di moneta di equilibrio sia per il mercato dei beni, della moneta e dei cambi. Effetti delle politiche fiscale e monetaria in cambi e prezzi fissi consideriamo un aumento di spesa pubblica e di un aumento di spesa autonoma in cambi fissi, un aumento della spesa pubblica causa un aumento della domanda di moneta. Un aumento di spesa pubblica provoca: 2. Una traslazione della IS verso l’alto 3. Un aumento del reddito e del tasso d’interesse 4. un massiccio afflusso di capitali ⟹ surplus della bilancia dei pagamenti 5. Tendenza all’apprezzamento del tasso di cambio Per ( evitare che tale apprezzamento diventi effettivo) mantenere fisso il tasso di cambio al livello prescelto è necessario acquistare la valuta straniera e cedere quella nazionale e quindi aumentare l’offerta di moneta che provoca : 1. Spostamento verso il basso della LM 2. Tasso d’interesse torna al livello originario 3. Non esiste spiazzamento 4. diminuzione della domanda estera netta a causa dell’incremento del reddito Consideriamo un aumento della quantità di moneta nel modello IS LM BB a cambi fissi se viene attuata un a manovra di politica monetaria espansiva (acquisto di titoli) si provoca : 1. una traslazione verso il basso della LM 2. nel nuovo pto. di eq. il tasso d’interesse diminuito e il reddito è aumentato 3. massiccio deflusso di capitali ⟹ deficit della bilancia dei pagamenti 4. tendenza al deprezzamento del tasso di cambio Per (evitare il deprezzamento ) si interviene sul mercato dei cambi vendendo valuta straniera e bruciando base monetaria verso l’estero facendo diminuire la quantità di moneta: 1. La LM torna al livello originario 2. il tasso d’interesse aumenta 3. il reddito diminuisce 4. alla fine del processo tutte le grandezze tornano al livello iniziale Effetti della politica fiscale e monetaria in cambi flessibili e prezzi fissi Aumento di G modello IS-LM-BB cambi flessibili aumento della spesa autonoma Reddito di equilibrio costante un incremento di spesa pubblica provoca una diminuzione del tasso di cambio di equilibrio Un aumento della spesa pubblica provoca : 1. una traslazione della IS verso l’alto 2. Reddito e tasso d’interesse aumentati 3. reddito aumentato ⟹ saldo della bilancia commerciale peggiorato ⟹ aumento delle importazioni 4. aumento di afflusso di capitali ⟹ surplus della bilancia dei pagamenti 5. Apprezzamento del tasso di cambio domanda estera penalizzata una diminuzione del tasso di cambio fa tornare la IS a livello originario ma con il nuovo livello di spesa pubblica e ddi tasso di cambio Cè spiazzamento completo che colpisce la domanda estera netta pari all’aumento di spesa pubblica essa misura il peggioramento del saldo della bilancia commerciale e il miglioramento dei movimenti di capitale Aumento di M modello IS-LM-BB cambi flessibili Aumento del reddito e tasso di cambio un aumento della quantità di moneta provoca : 1. Traslazione della LM verso il basso. Modello di Fisher : modo in cui il consumatore decide di allocare le proprie risorse fra consumo e risparmio in periodi diversi Risparmio del consumatore non residuale, consumo dei diversi periodi con riferimento reddito disponibile e valore delle risorse a disposizione periodo totale costituito da 2 periodi Vincolo di bilancio intertemporale dell’individuo : consumo totale nei due periodi non cede i redditi totali guadagnati nello stesso lasso di tempo, retta inclinata negativamente con pendenza — (1 + r), intercetta Y = Q1(1 + r) + Q2 ; intercetta X = Q1 + Q2 /(1 +r) il consumatore può consumare in uno dei due periodi più di quanto guadagna se accade nel periodo t1 dovrà prendere a prestito accade nel periodo t2 potrà utilizzare ciò che ha risparmiato nel periodo t1 Curva d’indifferenza = preferenze del consumatore relativamente al consumo nei due periodi, tale scelta è data dal punto di tangenza tra vincolo di bilancio intertemporale e curva d’indifferenza in tale punto con tali valori di consumo la disponibilità dell’individuo di sostituire i consumi, misurata dal saggio marginale di sostituzione coincide con il fattore di capitalizzazione (indica la remunerazione del consumo differito) Questo modello enuncia che il consumatore dati reddito e tasso d’interesse sceglie valori di risparmio o indebitamento che gli consentano di raggiungere valori ottimali di consumerei periodi C1* e C2* Effetti del tasso d’interesse sui due periodi : 1. Effetto di sostituzione ⟹ rimandare i consumi al futuro ⟹ interesse corrisposto sul consumo a cui si è rinunciato consente maggiore consumo in futuro 2. Effetto reddito ⟹ varia il consumo presente e futuro ⟹ l’aumento dei tassi d’interesse durante il risparmio provoca incremento nel rendimento del risparmio/reddito quindi consumi elevati nel presente e futuro, e viceversa se essi starà prendendo a prestito 3. Maggiore inclinazione del vincolo di bilancio il cui equilibrio è caratterizzato da minor consumo presente (effetto di sostituzione maggiore dell’effetto di reddito) maggiore futuro (entrambi gli effetti nella stessa direzione) Effetti di variazione del reddito: 1. Allenta il vincolo di bilancio se Q aumenta ⟹ spostamento verso l’esterno del VB ⟹ aumento del consumo in entrambi i periodi 2. Stringe il vincolo se Q diminuisce ⟹ spostamento verso l’interno del VB ⟹ diminuzione del consumo entrambi i periodi Teoria del ciclo Vitale i consumatori pianificano il consumo lungo l’arco della propria vita, il loro obbiettivo è mantenere un consumo costante e di risparmiare nel corso dell’attività lavorativa per consumare successivamente piano di consumo con C durante gli anni lavorativi, mentre i consumi negli ultimi anni finanziati dai i risparmi degli anni lavorativi, consumo annuo ottenuto dividendo il valore delle risorse a disposizione per gli anni di vita previsti nel lungo periodo la propensione media al consumo costante e non decrescente questo dipende dal rapporto fra ricchezza e reddito che tendono ad aumentare così che il loro rapporto rimanga costante Un’implicazione della teoria del ciclo vitale è che il livello di risparmio di una nazione dipenda dalla struttura per età e popolazione, ovvero i paesi più industrializzati presentano una tendenza alla diminuzione della propensione media al risparmio per un aumento della schiera di anzianità Teoria del reddito permanente concetto di reddito che sta alla base del piano di consumo con un valore medio del reddito, Il reddito corrente è ottenuto dalla somma di reddito permanente e reddito transitorio distinzione derivante dalla natura transitoria o meno delle variazioni di reddito : Variazioni permanenti = variazioni che ci si aspetta persistano nel futuro e comportano un revisione del piano di consumo Variazioni transitorie = variazioni viste come temporanee che non influenzano i piani di consumo Piano di consumo rappresentato dal reddito permanente e dal coefficiente di proporzionalità di lungo periodo fra consumo e reddito,, in se la teoria del reddito indica una propensione media al consumo di lungo periodo pari al coefficiente di proporzionalità Indicando con 𝛉 la misura della variazione del reddito corrente a carattere permanente con 0 < 𝛉 < 1 la propensione marginale al consumo di lungo periodo è maggiore di quella di beve periodo, questa teoria permette di spiegare la differenza tra la propensione marginale al consumo di breve e di lungo periodo in quanto variazioni di breve periodo del reddito corrente sono transitorie Teoria offre maggior spiegazione della volatilità del risparmio rispetto consumo Volatilità simile a quella a quella del reddito che a quella del consumo dovuto alle variazioni e al loro effetto sul reddito permanente del consumatore Ciclo vitale, Reddito permanente e schema IS-LM ciclo vitale: decisioni dipese dal livello di ricchezza e dal reddito disponibile, ricchezza inclusa tra le variabili esplicative della funzione di consumo che influenza tasso d’interesse e reddito di equilibrio. si suppone: Aumento della ricchezza che comporta ⟹ uno spostamento della IS verso destra dovuto ad un aumento di spesa per i consumi come effetto finale sia avrà unguento del tasso d’interesse e del reddito di equilibrio a fronte di uno shock della domanda il livello di equilibrio del reddito non è raggiunto subito ma solo quando si realizza che la variazione ridomanda autonoma è permanente ⟹ meccanismo di aggiustamento ovvero il livello di equilibrio del reddito viene raggiunto lentamente creando un moltiplicatore dinamico (vedi pag 245) Nel breve periodo un aumento della domanda autonoma comporta uno spostamento della IS verso destra e una variazione del reddito che raggiunge il livello finale gradualmente mano a mano che ci si rende conto che l’incremento di domanda autonoma è permanente e quello del reddito e pari al prodotto della variazione della domanda autonoma per il moltiplicatore di lungo periodo Teoria neoclassica delle decisioni di investimento : Modello dell’acceleratore flessibile Spesa = investimenti fissi lordi delle imprese relativa alla sostituzione di stock di capitale esistente Stock di capitale = valore dei beni durevoli che si utilizzano nei processi di produzione ad una certa data Investimento = componente che determina la variabilità della serie aggregata degli investimenti Stima dei ricavi netti attesi futuri risentono delle aspettative prevalenti dell’interno desisteva delle imprese All’interno della funzione degli investimenti vengono inclusi variabili rappresentative che mostrano come gli investimenti reagiscano a variazioni nel livello di reddito che a variazioni di tasso d’interesse, dunque gli investimenti delle imprese. sono funzioni del tasso d’interesse e del rapporto capitale-prodotto Investimenti fissi = acquisto di beni durevoli utili ad aumentare lo stock di capitale Investimenti lordi = legge di accumulazione del capitale, composti da : investimenti di espansione del capitale pari agli investimenti netti , investimenti di sostituzione del capitale divenuto obsoleto pari al deprezzamento dello stock di capitale installato il processo di investimento si svolge per stadi quindi in un ritardo temporale,, secondo il modello dell’acceleratore flessibile si determinai livello degli investimenti fissi sulla base di due elementi : il valore del stock di capitale desiderato e la velocità di aggiustamento fra stock di capitale effettivo e stock desiderato Stock di capitale desiderato = uguaglianza tra produttività e marginale del capitale e costo del capitale Velocità ddi aggiustamento = costi di aggiustamento per l’installazione dei beni capitali DOMANDA E OFFERTA DI MONETA (Cap .8) Funzioni della moneta problema della doppia coincidenza dei bisogni difficoltà nell’effettuare scambi desiderati in un tale contesto L’utilizzo della moneta è nato da un livello estremamente dei costi di transazione, lo scambio è perciò effettuato dalla moneta Moneta-merce = moneta con valore estrinseco Moneta -segno = moneta senza valore intrinseco ma con il potere liberatorio dalle obbligazioni di natura economica tutti i soggetti appartenenti alla collettività riconoscono tale potere che viene poi ratificato dallo stato Funzione unità di conto essa assume un ruolo anche di unità di misura per le transazioni Funzione mezzo di scambio assume principale funzione svolta dalla moneta entrambe le funzioni si riferiscono a moneta usata a : 1. Scopo transitivo ⟹ utilizzata al fine di concludere transazioni con pagamenti regolari e perfezionamenti degli scambi 2. Scopo precauzionale ⟹ utilizzata per far fronte a bisogni imprevisti Tasso d’interesse = costo opportunità di detenere moneta tasso a cui si rinuncia se si detiene moneta invece di investirla Riserva di valore = quando il tasso d’inflazione è trascurabile la moneta mantiene immutato il suo valore nel tempo Domanda di moneta a scopo speculativo = evitare il rischio se le attività finanziarie su cui si percepisce un tasso d’interesse sono rischiose Gli aggregati monetari Aggregati monetari : utilizzati per distinguere le varie forme di moneta e sono disposte in ordine decrescente di liquidità M1 = strumenti che possono essere utilizzati prontamente nelle transazioni ⟹ circolante , conto correnti bancari a breve. M2 = comprende M1 e strumenti non immediatamente adoperabili ma di facile e pronta liquidità ⟹ depositi a lungo termine e liquidabili dopo preavviso M3 = comprende M1,M2 strumenti con grado inferiore di liquidità e valore nominale incerto liquidati prima della scadenza ⟹ titoli acquistati, quote fondi comuni monetari, titoli di mercato monetario Domanda di moneta dalla teoria quantitativa alla preferenza per la liquidità di Keynes Domanda di moneta (per effettuare transazioni) Md = kPQ con k = 1/V fabbisogno di mezzi di pagamento proporzionali al valore delle transazioni la domanda di moneta dipende sia dal livello di reddito ma anche dal tasso d’interesse la preferenza per la liquidità degli agenti si manifesta per : motivo transazionale, transattivo, finanziario, precauzionale e speculativo. Motivo speculativo legato alla preferenza perla liquidità che gli agenti manifestano quando si manifestano aspettative di perdita in conto capitale su attività finanziarie non liquide funzione decrescente del tasso d’interesse un aumento di r porta a disfarsi dei titoli non liquidi favorendo la moneta che non frutta interessi né dividendi ne perdite in conto capitale Domanda di moneta in termini reali: Md/ P = L1(Q) + L 2 ( r ) Modello delle scorte di Baumol e Tobin Un individuo che deve decidere quanta parte della sua ricchezza detenere in moneta si trova dinnanzi ad un trade off: 1. se si detiene tutta la ricchezza sotto forma di moneta si rinuncia al tasso d’interesse 2. se detiene tutta la ricchezza sotto forma di investimento di titoli ottiene il tasso d’interesse ma nessuna possibilità di transazione nell’immediato per decidere dunque il soggetto deve confrontare costo opportunità di detenere moneta (r) con il costo necessario per prelevare i fondi liquidi dai titoli in portafoglio il modello delle scorte tramite una minimizzazione dei due costi previene la regola di prelievo e quindi della domanda di moneta ottimale. si supponga che: • livello dei prezzi P = 1 • reddito percepito versato in banca con r • C = Q L’acquisto di beni di consumo deve essere effettuato attraverso l’utilizzo di moneta quindi il soggetto dovrà prelevare sostenendo un costo fisso pari a c1 Problema decisionale : scegliere quante volte prelevare durante il mese e l’ammontare di ciascun prelievo Pl = quantità costante di liquidità prelevata regolarmente la domanda di moneta è pari alla metà dell’ammontare di fondi liquidati in ciascun prelievo il costo dei prelievi effettuati è funzione decrescente di Pl Il costo opportunità è funzione crescente di Pl se si prelevasse 0 il costo opportunità sarebbe pari a 0 in quanto otterrebbe interesse dai titoli quindi il problema del soggetto sarebbe quello di minimizzare i costi in questione che se sommati verticalmente darebbero origine alla funzione di costo totale (curva con concavità rivolta verso l’alto) domanda di moneta ottimale “legge della radice quadrata” Md = Pl*/ 2 = √Qcl / 2r Ai soggetti non interessa la quantità di moneta di cui dispongono in sé ma la quantità di beni che con tale somma possono acquistare, soggetti che non soffrono l’illusione monetaria la domanda di moneta aumenta all’aumentare del reddito reale aumenterà anche il consumo e la necessita di denaro perfezionare le transazioni il modello delle scorte illustra le determinanti della domanda di moneta a scopo transattivo. Moneta, base monetaria e moltiplicatore della moneta L'offerta di moneta legata alla base monetaria tramite il moltiplicatore della moneta Offerta di moneta (M) = CIRC + DEP Moneta circolante + depositi presenti M è influenzata dal comportamento del pubblico che decide quanto detenere e quanto depositare 3. Interventi sul mercato dei cambi : compravendita di valuta estera ad un tasso di cambio prefissato. se il pubblico. domanda valuta estera la banca ritirerà la valuta nazionale effettuando una riduzione sia delle riserve di valuta estera sia della base monetaria nazionale. Sterilizzazione = base monetaria rimane invariata ma la banca centrale decide di adoperare una delle operazioni sopra descritte che comporterebbero una variazione della base monetaria. (si neutralizzano gli effetti sulla base monetaria di una manovra attraverso una operazione di segno opposto. Politica monetaria: strumenti, obbiettivi intermedi e obbiettivi finali Concorre assieme alla politica di bilancio al raggiungimento degli obbiettivi finali della politica economica individuati in un livello elevato di attività economica e nella stabilità dei prezzi di un paese Politica Monetaria : possibilità delle autorità di influenzare gli obbiettivi di politica economica, influenzano il tasso d’interesse di mercato e l’offerta di moneta e indirettamente il livello dei prezzi e del reddito: 1. Strumenti ⟹ canali di creazione della base monetaria 2. Obbiettivi intermedi ⟹ tasso d’interesse di mercato e dell’offerta di moneta 3. Obbiettivi finali ⟹ livello del reddito e dal livello dei prezzi nel lungo periodo la politica monetaria non è in grado di modificare le variabili reali (produzione e occupazione) Neutralità della moneta = variazione percentuale della quantità di moneta che non ha effetti sulle variabili reali ma genera una variazione percentuale delle variabili nominali pari alla variazione della quantità di moneta Espressa attraverso la teoria quantitativa MV= PQ nel lungo periodo scelta di aggregato monetario come obbiettivo intermedio seleziona un obbiettivo finale in termini di prezzi . Un obbiettivo intermedio in termini di tasso d’interesse segnala un obbiettivo finale in termini di livello di produzione e occupazione la riduzione del tasso d’interesse nominale ottenuta nel breve periodo con un incremento dell’offerta di moneta determinerà una tendenza all’aumento del tasso di interesse nominale nel lungo periodo Politica monetaria espansiva = aumento dei livello dei prezzi immutato occupazione e produzione