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Appunti Economia Dell'Informazione e Della comunicazione, Appunti di Economia Dell'innovazione

descrizione di base di come funziona il mercato dell'informazione

Tipologia: Appunti

2016/2017

Caricato il 04/09/2017

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Scarica Appunti Economia Dell'Informazione e Della comunicazione e più Appunti in PDF di Economia Dell'innovazione solo su Docsity! Economia dell'Informazione e della Comunicazione Mercato e tecnologia dell'informazione: nozioni di base l'Informazione è tutto ciò che può essere digitalizzato (sequenza di BIT unità di → misura dell'informazione, definita come la quantità minima di informazione che serve a discernere tra due possibili eventi equiparabili scelta tra due valori tipo si/no vero/falso quando questi hanno la stessa probabilità di essere scelti). L'informazione non è qualcosa che possa essere valutato subito, se un informazione è buona o cattiva noi lo sappiamo una volta che la abbiamo acquistata questa è la ragione per cui si chiama → Bene Esperienza ( lo è anche un auto, un ristorante). I beni esperienza richiedono strategie per essere venduti finalizzate per far in modo che → il consumatore si faccia un idea prima dell'acquisto. Non può essere venduto come gli altri beni in base ad un segnale “il prezzo”, che viene valutato inanzitutto dal prezzo>( compro la mela con il prezzo più basso). La strategia maggiore messa in atto dal venditore di automobili è nel darci la garanzia di due anni ( ad. Es per farci vedere che la macchina è affidabile, se il venditore me la garantisce vuol dire vhe non è un bidone se no non lo farebbe). L'altra strategia è quella di credibilità, ad es se una casa editrice famosa dice che il suo libro è buono e una casa editrice oscura dice lo stesso, è più credibile la casa editrice famosa rispetto all'altra. La Credibilità si costruisce con un unvestimento iniziale che renderà nel futuro e non nell'immediato, sta costruendo la sua immagine nonché la sua credibilità. Un'altra strategia è quella di aiutare il consumatore ad apprendere le caratteristiche del nuovo bene. Problema di fondo dell'economia dell'informazione: La differenza tra beni privati (la mela) e beni pubblici (l'informazione): per i beni pubblici maggiore è la rete maggiore è il beneficio che se ne ricava, ma come ci si fa pagare? Cercando di capire il buon effetto della pubblicità sulla rete. Un'informazione detenuta da una persona ha valore solo per quella singola persona. Un'informazione se condivisa da 1 milone di persone, quella stessa informazione vale molto di più (prima valeva 1, adesso vale 1 milione). Il valore della rete risiede nella sua capacità di fornire accesso alle informazioni. Il problema fondamentale dell'economia dell'informazione gira intorno alla faccenda della rete (es. internet), se un'informazione è detenuta da me soltanto vale solo per me (es. vale 10 euro), mentre se quella stessa informazione può essere condivisa da 1 milione di persone è più importante per tutti loro ( vale es. 10 milioni). La mela non si presta ad essere utilizzata da 1 milione di persone, se la mangio io quella stessa mela non la può mangiare nessun altro, di conseguenza è un bene privato. Mentre l'informazione è un bene pubblico perchè come la posso usare io lo possono usare molte persone non si usura e finisce, e più è grande la rete più vale l'informazione, cioè il bene. Molto importante è l'infrastruttura che genera la rete, questo comporta l'aspetto economioco: se l'informazione vale a seconda di quante persone ne possono disporre, come ci si fa pagare? a → seconda dell'effetto di rete che ha avuto la pubblicità sulla rete. Come si misura un buon effetto di rete della pubblicità? La rete è ciò che determina il valore dell'informazione. Il valore è qulacosa che è compreso tra il valore di produrre l'informazione e l'utilità che se ne ricava. Il mercato dell'informazione non si basa sul consumo ma sull'attenzione. Quanto vale un tir IVECO? Un tir con strade solo comunali vale molto poco, un tir con una rete autostradale vale molto. Quanto vale una locomotiva? Vale a seconda della rete ferroviaria cioè dei binari, se non avessi la rete ferroviaria non varrebbe nulla. Il Valore di qualcosa è compreso tra due estremi da una parte il costo di produzione e dall'altra il valore d'uso di quel bene. Qui dentro c'è il campo del valore cioè il valore di scambio. [ tir 500.000 euro costo di produzione, tir con rete usata vale 1 milione di euro, un altro elemento che ci dice il valore che da la rete al prodotto è un altro elemento che ci conduce al valoree di scambio.] Esiste un costo di produrre l'informazione e il valore d'uso dell'informazione e nel mezzo ci sta un altro elemento che ci da il prezzo a cui viene scambiato. Il mercato dell'informazione è una situazione di monopolio bilaterale, in cui due parti si accordano sul prezzo, non sulla capacità contrattuale cioè su quanta informazione ciascuna parte ha su quello che l'altro pensa; per stabilire il valore dell'informazione scambiata entrano in gioco altri elementi: la pubblicità che mi apparte sui siti. Il mercato dell'informazione è un Monopolio Bilaterale, One to One, esiste un Costo fi produrre e un valore d'uso del bene e esiste uno spazio tra questi 2, entro il quale può essere stabilito il prezzo del bene, le due parti si incontrano per stabilire il prezzo del bene e devono raggiungere un accordo, un bene senza concorrenza ce l'ha solo quando limprenditpore/imprenditori lo o li vuole solo una persona. Il prezzo come viene scelto? Dipende da qualcosa che serve a dire alla capacità contrattuali quanta informazione ciascuna parte ha su quello che l'altro pensa, se io so che l'altro ne ha bisogno posso tirare su il prezzo. Nella situazione tre due parti il prezzo viene a stabilirsi non dalle caratteristiche dell'oggetto, ma da altri elementi. Per stabilire il valore dell'informazione scambiata ci sono vari elementi che entrano in gioco, es noi tutti presso il supermercato paghiamo con carta di credito o con bancomato. 02/03/2016 Vedere l'attenzione dei clienti costituisce la base per i ricavi dei produttori di informazione. Si ha un problema di eccesso di informazione: sistuazione in cui siamo affogati di concetti di informazione, quindi si annullano. Simon: la ricchezza di informazione crea la povertà di attenzione. I motori di ricerca si basano su parole chiave e gli algoritmi vanno a vcercare la parola su determinati siti a seconda di determinati indirizzi , vanno a determinare quale sitop è più congeniale alla nostra ricerca. La Struttura Dei Costi: ➢ produrre un'informazione costa, riprodurla non costa perché i cisti marginali sono bassi. ➢ Alti costi fissi, ma bassi costi marginali. ➢ I costi fissi sono recuperabili. ➢ Quindi, ci sono essenzialmente sostanziali economie di scala. Il Costo Marginale non identifica il prodotto come primo, secondo, o terzo cono. Il cono è qualcosa cioè quanto mi costa produrre un cono qualsiasi, anche nel vendere il primo cono io non posso fare ragionamenti diversi per il primo o per il terzo cono. Se ho un'impresa devo praticare dei prezzi per farmi pagare al di là dei costi marginali perchè ci sono anche dei costi fissi. Se non ho un sistema per poter appurare quanto gli individui sono disposti a pagare, è utile andare a chiedere a loro perchè tendiamo ad abbassare il prezzo fino a zero. È possibile varietà del prodotto (volontà consumatore) • Basse economie di scala e Sarsa variabilità= non si uniscono perchè i consumatori non gradiscono avere una verietà di profotto, le economie di scala però sono basse e ciò vuol dire che costa relativamente poco fare due prodotti distinti e quindi i costi marginali sono alti ( il costo che viene fuori insieme non è molto diverso da quello delle 2 aziende quando operano separatamento) e i costi fissi sono bassi. • Forti economie di scala e scarsa variabilità = caratteristiche Monopoli informazione 2 si uniscono, i produttori hanno convenienza ad unirsi perchè ci sono alti costi fissi e bassissimi costi per replicarlo • Basse economie di scala e Forte varibilità = non si uniscono • Forti economie di scala e Alta variabilità = è incerto ciò che succede, perchè abbiamo alti costi fissi, ma allo stesso tempo gli utenti desiderano differenziazione e quindi l'utente finale non gradisce molto l'uniformità del prodotto. Nel determinare se ci sarà o meno la standardizzazione bisogna tenere conto del desiderio di varietà dell'utente e degli andamenti della produzione. Il software che io ho prodotto deve essere innovato continuamente usando strategie, una è quella dell'apertura e una è quella della chiusura. L'apertura: viene fornita ball'utilizzatore finale il file sorgente aperto e favorisce le nuove applicazioni da parte di tutti gli utilizzatori, i quali sviluppano una nuova tecnologia. Software Proprietari ( Chiusi): solo l'azienda può modificare e quindi le innovazioni me le devo fare al mio interno spendendo per la ricerca tecnologica. Qual'è la relativa convenienza dell'una o dell'altra? Vado verso l'apertura o verso la chiusura? Dipende da quanto sono in grado di investire per sviluppatori o meno (l'idea di avere sviluppatori, se trovano qualcosa è una grande trovata perchè mi si ampliano i profili perciò io non posso impiegare il mondo intero per sviluppare il mio programma), se invece impego la strategia di apertura tutti sviluppano ma il mio ritorno qual'è? Se rendo il mio programma aperto lo faccio perchè avvolte può essere strategicamente favorevole seguire la strategia di apertura perchè può essere poco, ma in questo modo farò crollare l'altra impresa la quale aveva scelto la strategia di chiusura, la quale ha perso utenti e chiude quindi ci ricavo più profitti io. Nel campo scientifico il software propretario ha solo delle nicchie, quanto più il software è destinato a persone che non sono in grado di favorire delle innovazioni tanto più il software è proprietario. Principali social network, e in cosa si differenziano tra di loro? I social sono nati come piccole reti che si differenziano però ora sembrano andare tutti in un unica direzione, la simulazione di un area ipotetica che è pubblica, che rassomiglia a unatv virtuzle sulla quale tutti noi possiamo agire, standardizzando una realtà virtuale che è un ipotetica pèiazza ( che una volta era la piazza del paese) nella quale si immagina che in futuro ci saraà il mercato virtuale, il quale spingerà a avere un unica rete social creando uno standard? Andremo a guardare le economie di scala e la volontà degli utenti ad avere varietà o meno già a livello indiviualt si è già sulla selezione di un solo social utilizzando uno solo, quindi la varietà non è molto ricercata. Al momento sono tutte reti che comunicano o non comunicano malamente fra loro, cos'è che farà si che uno di questi social diventi il social e gli altri spariscono? Dipende da chi riesce a creare quella piazza virtuale più grande e farà si che gli altri si sentono in un posizione di inferiorità, anche a livello pubblicitario vien richesto quanti utenti hai. Allora ti pago di più se hai più utentu. Cos'è che per ora fa in modo che ciò non accada? Il fatto che ogni social ha reti differenti, se io mi mi sposto in un altro social perdo i miei collegamenti i quali non si spostano, dobbiamo arrivare alla portabilità, cioè se cambio gestore telefonoco io mi porto dietro il mio numero, mentre con i social per adesso non può essere fatto. 08/03/2016 l'economia gira intorno ad un mercato, che nella sua forma più semplice questo mercato è rappresentato da una domanda e da un offerta. Disponibilità a pagare= Domanda, l'area sotto la curva di domanda è il surplus del consumatore. I produttori che forniscono quel bene affrontano dei costi crescenti man mano che aumenta la quantità dei beni, per produrre la decima unità gli costa 2, stiamo considerando di produrre la undicesima unità e ci costerà qualcosa di più rispetto a quanto ci è costato produrre quella precedente = Curva Di Offerta Una curva di offerta orizzontale (C') qualche volta si può trovare perchè ci possono essere produzioni che hanno C' praticamente costanti, anzi spesso zero ad Es. la comunicazione spesso ha l'offerta orizzontale e molto vicina allo zero (anche se non andrebbe rappresentata perchè dovrebbe coincidere con zero) perchè nella comunizione i costi marginali sono pari a zero. D O P S Q Q2 Surplus consumatore= Area sotto la Curva di Domanda fino alla quantità consumata. - quanto egli ha pagato Triangolo che sta sopra al prezzo e sotto la curva di domanda è il surplus del consumatore Schema Classico del Mercato O P Q0 10 11 P10 P11 La Curva di Offerta ci dice che il produttore del bene affronta dei costi crescenti man mano che aumenta la quantità prodotta. Per produrre l'unità aggiuntiva ci costa qualcosa di più, ed è la curva dei Costi marginali C'. P Questo schema come viene modificato nella produzione di comunicazione? La produzione di mezzi di informazione è caratterizzata da esternalità di rete, cioè che il beneficio che noi annettiamo al servizio di informazione dipendde da quante altre persone utilizzano quel servizio. Esiste una Massa Critica= ossia un numero di utenti raggiunto il quale diventa quasi forzato per tutti coloro che non sono utenti diventarlo, perchè la comunicazione passa da quel canale e chi resta fuori rimane completamente tagliato fuori dalla comunicazione. Da qui in avanti scatta il feedback positivo ( effetto di ritorno positivo) il numero di clienti comincia a crescere senza che l'azienda faccia niente in termini di pubblicità (senza che faccia nulla per vendere). La domanda senza effetto di rete: quale può essere la domanda senza effetto di rete. 1000 utenti ---> che mettiamo in fila da 1 a 100 e gli chiediamo quanto valuta il servizio, in base al numero che coloro lo valutano, li disponiamo in base al numero che ci hanno detto che chiameremo disponibilità a pagare. Se il prezzo del servizio è 700, quante persone sono disposte a pagre 700 per quel servizio? 300 perchè le persone sono 1000 allora facciamo: 1000 – 700 = 300 chi valuta il bene meno di 700 sono 700 perchè 1000 – 300 V= valore del servizio P = prezo V>P O 0 Q 1000 1000 0 0 Valutazioni o disponibilità a pagare Individui Pax Prezzo Coloro che valutano il bene più di 700 euro Ciò da luogo ad una curva di domanda V= 1000 P 300 = 700 persone disposte a comprare P 700 = 300 persone disposte a comprare 1000 – 300 = 700 1000 – 700 = 300