Scarica Tacito: Vita e Opere e più Appunti in PDF di Latino solo su Docsity! TACITO Massimo esponente della storiografia, vissuto a cavallo tra il I e il II secolo d.C. Nasce nel 55 d.C e vive la prima parte della sua vita sotto la dinastia Flavia, sotto Traiano e Adriano. Nel 69 d.c inizia la dinastia dei Flavi con Vespasiano e termina nel 96 d.c con Domiziano, ultimo imperatore il quale fu assassinato perché non era un buon imperatore. Tacito vive la sua adolescenza sotto i Flavi. Dopo la morte di Domiziano sale al potere un anziano senatore, Nerva -> con lui inizia la stagione degli imperatori adottivi -> Nerva adotta Traiano e, dopo Traiano, sale al potere Adriano -> non sono legati familiarmente ma vengono adottati per competenze. Il II secolo d.C fu un’età molto critica, il II secolo fu un secolo di grande prosperità a Roma sia in politica estera che interna, un secolo di FELICITAS TEMPORUM con Traiano. C’era prosperità sotto ogni punto di vista, come con l’imperatore Augusto. Con Traiano si raggiunge la massima espansione territoriale -> dopo di lui, non ci saranno più conquiste. Tra l’età dei Flavi e la prosperità del II secolo d.c, vive Tacito. BIOGRAFIA: non sappiamo dove sia nato precisamente; fino a qualche tempo fa la maggior parte degli studiosi sosteneva fosse nato a Terni, in Italia, in Umbria, ma gli studi attuali smentiscono questa ipotesi e pare sia nato in Gallia Transalpina (Francia meridionale), da una famiglia Latina abbastanza agiata. Come tutti i giovani arriva a Roma per studiare, per frequentare soprattutto scuole di retorica e non di filosofia, perché in quel periodo i filosofi venivano visti con un certo sospetto. A Roma conobbe un generale, uno dei più importanti generali di Domiziano, capo degli eserciti di conquista (per conquistare nuovi territori e allargare l’impero) GNEO GIULIO AGRICOLA, che successivamente divenne suo suocero —> sposa la figlia del generale —> importante per la vita di Tacito perché grazie a questo matrimonio comincia il suo corsus honorum. Inizia la sua carriera militare, agevolato dal suocero, poi divenne pretore e intorno all’anno 97 diventa console. Era morto uno dei due consoli in carica e venne chiamato Tacito a sostituire il precedente morto, a ricoprire il consolato. Probabilmente prima di diventare console aveva anche avuto qualche carica per diventare governatore, fu inviato a controllare una provincia, o la provincia della Gallia o della Germania. L’ultimo incarico certo lo ha avuto sotto l’impero di Traiano, quando lo aveva chiamato per diventare governatore di una delle province più strategiche e più orientali dell’impero romano, una delle più ricche ma anche più difficili da governare (perché gli uomini orientali erano meno propensi a essere governati da governatori romani ma anche per il limes, confine), la provincia dell’Asia minore. Sarebbe morto intorno al 117 d.C. La prima opera scritta in gioventù da Tacito è l’ AGRICOLA. Si chiama Agricola perché è dedicata al suo suocero Gneo Giulio Agricola, un omaggio dopo la sua morte. È un’opera biografica in cui racconta opere, vita e morte del suocero. Si sofferma in particolare su un’impresa bellica, la conquista della Britannia da parte di Agricola con il suo esercito romano estendendo il limes, il confine, sotto l’impero di Domiziano. Proprio perché nella parte centrale dell’opera racconta di questa esperienza, si parla anche degli usi e costumi dei popoli britannici -> excursus etnografico grazie a informazioni da parte di Cesare. Per ricostruire la biografia di Agricola si servì degli appunti del suocero, il quale aveva lasciato degli appunti, dei diari con tutte le sue informazioni. La prima parte racconta la biografia di Agricola, uomo molto colto, le sue origini, il suo matrimonio e si parla anche della imparziali è impossibile. Infine, anticipa che scriverà un’altra opera sull’epoca di Nerva e Traiano, età più libera -> ma poi non la scriverà. La finalità di uno storiografo, per Tacito, è la “cura posteritatis” -> scrivere per i posteri affinché non si ricada negli errori del passato e ci si orienti per capire i mali dell’impero. Tacito non aspira alla res pubblica, ma sa bene che per mantenere un impero così vasto c’è bisogno della forma di potere del principato -> vuole imperatori con capacità DOPO IL PROEMIO: racconta l’anno 69 d.C. -> l’anno dei quattro imperatori: dopo Nerone, a Roma, non si riusciva a eleggere un successore. Il Senato era incapace di ciò e a farlo furono i soldati -> per Tacito, l’anno fu orribile perché venne dato troppo potere soldati. Dopo GALBA sale al potere PISONE -> giovane uomo nobile non apprezzato da nessuno (scelto da Galba), ma nel frattempo furono eletti per “acclamationes” OTONE -> capo della guardia pretoriana, il suo compito era la difesa dell’imperatore. VITELLIO -> per la marcia su Roma e ammazza Otone (entrambi erano generali, eletti imperatore dai loro). VESPASIANO -> generale in Giudea. I soldati eleggono vespasiano come imperatore; lui sconfigge Vitellio, autoeletto imperatore. Tacito biasima i senatori -> l’anno orribile aveva visto una presa di potere proprio dei soldati -> Roma si avvia al declino. CAPITOLO XV, I LIBRO Tacito riporta il discorso che Galba fece, quasi per giustificare la sua scelta a Pisone -> Galba pensa che Pisone sarà un buon imperatore. L’intuizione è buona, ma Galba non sa scegliere. Questa intuizione si rivelerà ottima quando Nerva sceglierà come suo successore Traiano. Galba è pienamente convinto della difficoltà: i romani non riescono a vivere né in totale libertà, né in un regime assoluto. Dopo l’assassinio di Galba, inizia l’annus horribilis che termina con Vespasiano -> infatti, in base a quello che ci è • pervenuto, le historiae terminano con Vespasiano che blocca le rivolte in Gallia e Germania. Vespasiano, per sedare le rivolte in Gallia, manda un suo amico Ceriale -> il quale va in Gallia, raduna in assemblea alcune tribù dei Galli e pronuncia un discorso affinché si riconoscano il potere dell’imperatore. Immagine il discorso che Ceriale fa ai Galli ribelli -> l’opposto del discorso che era stato fatto da Calgaco nell’Agricola, quando Tacito si mette nei panni dei barbari. Ceriale riprende le stesse motivazioni di Cesare -> le conquiste dei romani sono state necessarie per civilizzare i Galli. I Galli in questo modo si sono difesi da altri barbari, che volevano solo conquistare i loro territori. SI VIS PACEM, PARA BELLUM -> ai Galli la pace è stata data tramite la guerra. Poi sono stati costretti a pagare i tributi, con lo scopo di fornire stipendi ai soldati. I romani non hanno mai discriminato i Galli: spesso sono comandanti delle legioni. Sì a Roma c’è un cattivo principe, ai Galli questo non importa, perché sono lontani. Viceversa, va a loro vantaggio sì a Roma c’è un principe buono. ULTIMO PASSAGGIO : “ se voi distruggete Roma, distruggete voi stessi” -> è come un edificio, crolla totalmente se viene colpito e gli stessi demolitori pagheranno le conseguenze. NO Se Calgaco dice che i romani distruggono tutto e lo chiamano pace, Ceriale dice che la distruzione, intesa come guerra, è necessaria per la romanizzazione, per dare la civiltà. Tacito, come storiografo, riporta entrambi gli aspetti -> attraverso questi discorsi, si drammatizza il tutto e si attrae ancora di più il lettore -> come faceva Tucidide. L’impero si manteneva in piedi sulla sottomissione dei popoli. Tacito non scriverà degli accadimenti successivi, ma andrà a ritroso -> scriverà GLI ANNALES. GLI ANNALES È un racconto storico anno per anno. Nonostante avesse detto all’inizio delle historiae di voler scrivere della FELICITAS TEMPORUM, cambia idea -> per comprendere le origini e le ragioni del principato, va indietro. Gli Annales sono il racconto della storia di Roma dalla morte di Augusto alla morte di Nerone -> con quest’opera, Tacito si riallaccia alle historiae che inizia con “l’annus horribilis”. Gli amanuensi ricopiava anno prima gli Annales e poi le historiae, per via dell’ordine cronologico degli eventi. Gli Annales sono un testo complesso -> si dice chiede Tacito fosse allievo di Quintiliano, ma non seguì lo stile della concinnitas, almeno per gli Annales. L’opera è divisa in 16 libri: i primi 4 libri parlano della fine di Augusto e parte del principato di Tiberio. • Dal 6 al 10 -> i libri non ci sono pervenuti • 11 e 12 -> parte del principato di Claudio, parte privata e pubblica • Dal 12 al 15 -> parlano del principato di Nerone. • Tacito scrive gli Annales perché la decadenza dell’impero è iniziata già con la morte di Augusto. L’età Giulio Claudia è un’età di continua decadenza e la colpa è della classe dirigente (imperatore, senatori, politici). Tacito non è un nostalgico della Res publica -> egli sa bene che l’unico modo per governare il vasto impero romano è il principato -> il problema è che dopo Augusto nessuno fu in grado di essere un buon Princeps. La soluzione per Tacito era il principato adottivo -> i Princeps venivano scelti per merito. La colpa era degli uomini politici, che non si ribellavano in modo adeguato. I senatori non erano in grado di scegliere un buon imperatore -> pur di mandare al potere un parente, mandavano degli incompetenti. LIBRO PRIMO All’inizio riassume tutta la storia di Roma dall’età monarchica ad Augusto. Ci sono già stati scrittori che avevano narrato le vicende precedenti ad Augusto (Tito Livio e Sallustio). Tacito compie un’impresa ancora più ardua poiché racconterà di eventi a lui contemporanei senza astio né parzialità (SINE IRA ET STUDIO) -> chi racconta la storia deve essere il più neutrale possibile. Poi comincia raccontare brevemente di Augusto e passa a Tiberio. Tacito riporta gli accadimenti mettendoli in chiave negativa -> è una critica per tutti, per la classe dirigente che non aveva scelto imperatori competenti. Dice che se l’impero romano ha avuto questa fine, è colpa dei politici i quali non si ribellavano in modo adeguato, e degli intellettuali. Tacito sa che andare in profondità e raccontare i fatti dettagliatamente annoia -> in alcuni punti, per rendere affascinante la lettura, drammatizza la storia. Utilizza gli strumenti tipici della tragedia: i discorsi diretti e dettagli intimi della vita degli imperatori. Negli Annales esistono due tipi di ritratti: i ritratti indiretti -> ritratti sia fisici che morali che vengono disseminati; e Ritratti paradossali -> quindi presentare a letture personaggi contraddittori. Nel testo ad esempio si avrà un ritratto complesso di Tiberio solo alla fine della lettura degli Annales. Per quanto riguarda i personaggi dai ritratti paradossali ->Sono persone straordinarie nel bene nel male. Nerone e Petronio -> da tacito abbiamo appreso il personaggio di Petronio, ricco di vizi ma un arbiter elegantiae.