Scarica Appunti lezione economia delle aziende di credito/economia e gestione della banca e più Appunti in PDF di Economia e gestione della banca solo su Docsity! Regolamentazione e vigilanza Perché l’attività bancaria deve essere regolamentata Mantenere elevata fiducia nel sistema bancario e fare in modo che il s.f. e il s.b. operi in condizione di stabilità, efficacia e efficienza. Circuiti diretti e indiretti Intermediari sono importanti per la loro funzione allocativa e monetaria, importanza macro Obiettivo della vigilanza è evitare i fallimenti di mercato (quindi meno fiducia e situazioni di rischio sistemico), quindi obiettivo preservare le istituzioni che devono essere sane. Regolamentazione deve essere adeguata rispetto ai rischi da cui si vuole preservare il sistema bancario e finanziario nel complesso (adeguatezza rispetto alle dotazioni di patrimonio per far fronte a determinate situazioni di rischio ma anche alle dotazioni tecniche e umane) Regolamentazione proporzionata, ossia rispettosa delle peculiarità delle singole banche e in particolare nella loro dimensione, banche piccole svantaggiate se regolamentazione troppo onerosa poiché piccole e non svolgono molte attività. OBIETTIVO FINALE: tutela della fiducia del pubblico e dei risparmiatori Affinchè ci sia fiducia gli intermediari devono operare in condizione di stabilità (no rischi eccessivi) = OBIETTIVO INTERMEDIO, intermediari si assumono rischi in proporzione - A livello micro: singolo intermediario in condizione di efficienza - A livello macro: Sistema finanziario nel complesso Come perseguirlo? - Dotazione patrimoniale minima adeguata: capitale sociale delle banche, patrimonio primo presidio per far fronte ai rischi - Presidi per il contenimento del rischio, presidi tecnici e umani per contenere i rischi e regolamentazione, vigilanza adeguate. È importante che vi sia un set di norme per le banche e regole per quanto riguarda il capitale minimo. ------ Le ragioni dell’instabilità stanno nella natura stessa dell’attività finanziaria: Le banche trasformano naturalmente scadenze naturali dei rischi che li espone a rischi di variazione di tassi di interesse avversi e rischi di liquidità, attività fonte anche di rischio e quindi perdita. - Attività quindi di trasformazione delle banche - elevato livello di leverage (alto rapporto debito/capitale proprio) - asimmetrie informative, opacità del grado di rischio, sia adverse selection sia moral hazard nella concessione del credito. Genera il rischio di credito o di insolvenza - fractional reserve banking si detiene una piccola parte delle riserve e delle passività raccolte perché il mercato può fallire? mercato non è solo fruitore dei servizi finale ma anche un soggetto definito che disciplina l’attività delle banche che operano appunto in un contesto di mercato L’efficace ed efficiente funzionamento del mercato richiede anche market discipline che complementa l’azione di vigilanza: - Trasparenza informativa elevata, informazioni trasparenti, adeguate e tempestive - Correttezza e razionalità degli operatori - Contendibilità ed efficienza dei mercati, libertà di entrare e uscire dal mercato e presenza di competitività - Assenza di meccanismi automatici di salvataggio in caso di dissesto (incentivo a moral hazard) = Banca opera da impresa, se gestione non corretta deve fallire. Too big to fail, banche che intraprendono progetti di crescita dimensionale o business rischiosi, magari senza averne le competenze e il capitale adeguato, e cadere in dissesto. Se nel management prevale l’idea che grazie alla grandezza della banca essa sia salvata induce ad un azzardo morale CRISI BANCARIE E INFORMAZIONE Evitare situazioni in cui il sistema bancario o la singola banca sia coinvolta in rumors e notizie non sempre vere: - La crisi dell’interbancario - La corsa agli sportelli (bank runs) ---- la crisi a livello sistemico Quindi le banche vanno protette per non causare effetti sistemici Come prevenire? - Importante capire in che tipo di crisi si trova la banca: - Importante distinguere tra illiquidità (temporanea e risolubile, reversibile) e insolvenza (definitiva e non risolubile, irreversibile) non in grado di far fronte MAI economicamente agli impegni della banca sia riguardanti l’attivo che il passivo della banca. Banca sarebbe sottoposta ad una risoluzione - liquidazione - Ruolo dell’informazione e educazione finanziaria Soluzioni in caso di crisi Necessario prevedere in ogni caso dei presidi istituzionali e operativi per gestire la crisi = safety net: - Prestatore di ultima istanza (lender of last resort) gestito dalla BCE - Schema di assicurazione dei depositi (differenze a livello territoriale, evitare i bank runs) regole uniformi a livello UE = meccanismo di rimborso dei depositanti qualora la banca venga posta in liquidazione—fondo consortile attraverso versamenti periodici Il fondo può agire anche in forma preventiva fornendo risorse dell’intermediario bancario, condotta autonoma e non essere influenzata da altri (interessi illeciti). Prudente= consapevolezza dei rischi assunti e soprattutto disporre di adeguate risorse in termini di capitale, tecnologie e competenze delle risorse umane di cui dispone (es. banca di Italia vigilanza di questo tipo) ITALIA MODELLO IBRIDO decentrato Sia vigilanza per finalità: Stabilità= BCE/Banca d’Italia Efficienza (=concorrenza) = AGCM TRASPARENZA DELLE INFORMAZIONI E CORRETTEZZA NEL COMPORTAMNETO DEGLI OPERATORI = CONSOB Sia Vigilanza per soggetti: IVASS: compagnie di assicurazione COVIP: fondi pensione Il ruolo del CICR (= compete alta vigilanza sul credito e tutela del risparmio Art.47 Cost; comitato interministeriale di credito e risparmio: a capo ministro economia e altri ministri con portafoglio; i suoi lavori sono sempre istruiti dalla Banca d’Italia che partecipa a tutte queste riunioni; autonomia regolamentare: fissano delle norme che sono delle regole a cui si deve attenere) e del Ministro dell’Economia e delle Finanze (membro e presidente del CICR e ha un’ulteriore autonomia) CLASSIFICARE LA VIGILANZA Finalità della norma di vigilanza - Strutturale: ha come obiettivo la struttura, definisce norme e vigilanza sulla struttura del sistema bancario e finanziario; impattano sulla morfologia del sistema bancario e finanziario (es. norme sulla costituzione di nuove banche, o in materia di fusioni e acquisizioni), prima solo vigilanza strutturale poi dopo BASILEA 1,2,3,4 si è sviluppato la vigilanza prudenziale; - Prudenziale: early warning attiene ai rischi della banca, mirano ad assicurare alle banche un’adeguata gestione dei rischi ai quali le stesse si espongono (es. norme sul rischio di credito) - In caso di crisi: prevenzione o gestione delle crisi, mira a prevenire, gestire delle possibili crisi che possono ritenersi di tipo reversibile, gestiti da land of last resort oppure da un’amministrazione straordinaria (recovery), nominando commissari straordinari per risanare la banca, disciplinato dal TUB - Risoluzione di intermediari in dissesto (resolution): situazione di dissesto non reversibile, gestire l’uscita dal mercato dell’intermediario in maniera ordinata per evitare crisi sistemiche. Cronologia temporale: - Ex ante: prevenire l’eventuale dissesto dell’intermediario - Ex post: Una volta che si verifica una crisi reversibile o meno Attività svolta: - Regolamentare: regole, istruzioni di vigilanza o provvedimenti da parte delle autorità responsabili che producono le norme (disciplinati dal TUB); - Informativa: richiedere periodicamente, tipicamente a base trimestrale, a produrre un flusso informativo periodico nei confronti dell’autorità di vigilanza per permettere a questa di identificare problemi (per essere meno succube delle asimmetrie informative); - Ispettiva: potere di compiere ispezioni presso gli intermediari, sia ispezioni regolari sia compiute ogni qual volta siano presenti eventuali segnalazioni di anomalie nel comportamento di un intermediario; AUTORITA’ NAZIONALI E SOVRANAZIONALI: evidenze dalla crisi finanziaria dopo crisi del 2007/2008 e crisi debito sovrano 2011/2012 - assenza/carenza di regolamentazione - mancanza coordinamento tra le Autorità assenza di vigilanza macroprudenziale (es. fino al 2004 nessuna regolamentazione sul rischio operativo, dopo Basilea) - assenza di vigilanza per SIFIs (regolamentazione grandi soggetti, banche, per crisi sistemica) nuova architettura a livello UE dal 2014 - Commissione Europea e BCE= oltre attività regolamentare anche vigilanza nello specifico Autorità di vigilanza per comparto: - EBA: comparto bancario; autorità tecnico-regolamentare= produzione di regolamenti tecnici - ESMA: mercati finanziari; - EIOPA: comparto assicurativo e fondi pensione; - Sistema europeo delle autorità di vigilanza (European System of Financial Supervision-ESFS) L’UNIONE BANCARIA EUROPEA Obiettivi: - Garantire la solidità delle banche a fronte di nuove crisi finanziare - Evitare costi per la collettività per soluzione di crisi bancarie - Ridurre la frammentazione del mercato = regole uniformi perché prima invece discrezionalità nazionali (es. presenza di arbitraggi per Paesi, e distorsioni) - Rafforzare la stabilità finanziaria area euro e UE UNIONE BANCARIA EUROPEA BCE BANK RECOVERY AND RESOLUTION DIRECTIVE (BRRD) = regole orientate a limitare la traslazione sul pubblico dei costi legati al risanamento e risoluzioni intermediari in crisi; MVU-SSM—MRU— ancora no DGS (vedere slides) Meccanismo Unico di Vigilanza (SSM) - BCE sui gruppi bancari più significativi (SI) (diversi criteri tra cui: banca o gruppo bancario nel complesso tot. Attivo uguale o superiore a 30 mld di euro oppure inferiore ma che è rilevante a livello nazionale, oppure attività cr ossborder attività/passività che si riferiscono altri Paesi area Euro pari o superiore al 20%); - Autorità Nazionali di Controllo (BdI) + EBA: soggetti “residuali” (LSI) Quali compiti di vigilanza? - Autorizzazione e revoca all’esercizio dell’attività bancaria - Assunzione di partecipazione nelle banche - Processo di revisione e valutazione prudenziale (supervisory review and evaluation process, SREP) - Valutazione idoneità dei membri degli organi di gestione - Ispezioni in loco - Gestione delle crisi di banche EBA: - definizione del Single Supervisory Rulebook (regole comuni) - responsabile degli stress test per valutare la “resilienza” del sistema bancario e il rischio sistemico del sistema finanziario dell’UE EIOPA-ESMA: mantenimento delle funzioni attuali GLI ALTRI DUE PILASTRI Meccanismo Unico di Risoluzione (SRM) - Creazione di un fondo unico di risoluzione alimentato dai contributi delle singole banche, a regime entro il 31 dicembre 2023 - Fondo di risoluzione di 55 miliardi di euro (5,7 versati dalle banche italiane) - Dapprima comparti nazionali che poi convergeranno nell’area euro Disciplina armonizzata per i sistemi di garanzia dei depositi (Deposit Guarantee Schemes- DGS) Meccanismo unico di risoluzione in vigore dal 2016 (SRM) - fonti normative: BRRD giugno 2014 operativo da gennaio 2016 Risoluzione in vigore dall’1 Gennaio 2014 CRD IV giugno 2013 CRR giugno 2013 - Obiettivi: Evitare interventi di salvataggio degli enti creditizi con il denaro dei contribuenti, risanamento Prevenire insolvenza e ridurne gli impatti sistemici - Interventi distinti a seconda che ci riferisca a: Risanamento di una banca in difficoltà (recovery, amministrazione straordinaria) Risoluzione di una situazione di crisi (resolution) a livello europeo fanno parte del meccanismo di risoluzione la BCE e a livello nazionale la controparte è la Banca d’Italia condizioni per avviare processo di risoluzione: interesse carattere pubblico e mancanza di possibili interventi privati disponibili Recovery plans (risanamento di un ente in difficoltà): strumenti e azioni per la prevenzione della crisi (irreversibile) = servono a stabilizzare la situazione finanziaria dell’ente Resolution plans (risoluzione di una situazione di crisi): sono strumenti di intervento ex post= correttivi da adottare in caso di dissesto (o qualora il dissesto risulti altamente probabile) Quali strumenti a disposizione? - Vendita dell’attività di impresa (attività, pass ecc) - Separazione delle attività (es. cessione a bad banks= acquisire crediti deteriorati) - Ente-ponte (bridge bank): a cui può essere ceduto azioni o altri titoli…in dissesto Istitutional protetional scheme: ciascuno assicura tutti contro gli altri contro i rischi che possono gravare su uno o altre banche. - Capitale sociale minimo 10 mln per s.p.a. e popolari e 5 mln per banche di credito cooperativo - Presentazione di un programma di attività (linee di sviluppo dell’attività, profili di adeguatezza e sostenibilità patrimoniale, struttura organizzativa e corporate governance, stress test…), documento più importante per la costituzione di una banca: debbono dare indicazioni esaustive su tutti gli aspetti: per esempio Cosa, Come, modalità, fornire bilanci, indicazioni sulla previsione andamento attività, indicazioni di abilità del costituente intermediario di saper operare in condizioni di stress, motivazioni… . Le autorità se non sono soddisfatte oltre a richiedere ulteriori informazioni possono negarne la costituzione - Requisiti di onorabilità, professionalità ed esperienza (fit & proper assessment) da parte di chi svolge funzioni di amministrazione, direzione e controllo, fissati da decreto MEF. Esperienza non necessariamente legata all’ambito finanziario ma che evidenziano la capacità del potenziale direttore, responsabile… di avere comunque le competenze per poter svolgere l’attività. Requisiti richiesti anche per gli azionisti quando superano determinate soglie (richiama la sana e prudente gestione). Una volta superato il processo di autorizzazione per la costituzione della banca (procedura silenzio assenso di 90g per avere la licenza) esso può svolgere varie attività (art.1 lettera f TUB) ammesse al “mutuo riconoscimento” anche in altri Paesi europei (con piccole comunicazioni obbligatorie) 2) Attività di vigilanza prudenziale: ha per oggetto i rischi bancari, non impedisce alle banche di assumere rischi ma richiede che l’assunzione di rischio sia conosciuta e adeguata alle sue caratteristiche. Il ruolo dei fondi propri (patrimonio ai fini di vigilanza) (own founds): norme su: - I coefficienti patrimoniali sui rischi - I limiti alla concentrazione dei rischi, che devono essere diversificati - L’assunzione di partecipazioni, libera per l’ambito bancario-finanziario, limitata in imprese non finanziarie comunque sottoposte al vaglio dell’autorità di vigilanza - I sistemi di controlli interni, fondamentali per la banca Queste norme derivano dagli accordi di Basilea, dove ha sede la BRI (banca dei regolamenti internazionali) composta dai governatori delle banche centrali nazionali più importanti. Accordi avevano il valore di fornire delle regole comuni a livello internazionali per non creare distorsioni competitive (level playng field) (dagli anni 80). Accordi applicati subito a tutte le banche nazionali (in Europa obbligatorie CRD-CRR) Da Basilea II: - Pilastro 1: requisiti patrimoniali minimi - Pilastro 2: processo di supervisione di vigilanza - Pilastro 3: rendere nota l’esposizione a rischi e efficace la disciplina di mercato (fare in modo che i soggetti che hanno a che fare con la banca siano in grado essi stessi disciplinati). Vigilata dall’alto e dal basso dal mercato che deve essere messo nelle condizioni di disciplinare (richiesta di produrre informazioni per il mercato relative alla gestione dei rischi) - Rischio operativo Da Basilea III - Pilastro 1: più i requisiti di liquidità - Pilastro 2: processo di supervisione e vigilanza rafforzato - Pilastro 3: si è ancora di più arricchito il set di informazioni per il mercato - Requisiti liquidità e levarage IL PROCESSO DI CONTROLLO PRUDENZIALE ICAAP & ILAPP: processo di autovalutazione da parte delle banche - Valutazione della propria adeguatezza patrimoniale in relazione a - Rischi assunti e strategie aziendali - Presuppone adeguati sistemi di gestione dei rischi e di controllo interno e meccanismi di governance SREP: processo di valutazione e revisione da parte delle autorità per le informazioni ricevute dalle singole banche ricevute rispetto alle valutazioni prec. Attraverso esso, come se fossero dei commenti dell’autorità di vigilanza relativi agli ICAAP E ILAAP, formulano un giudizio e soprattutto chiedono eventuali misure correttive LA COMPOSIZIONE DEI FONDI PROPRI (PATRIMONIO DI VIGILANZA) Incorpora componenti del patrimonio netto ma anche capitale di debito NOTE: CET 1: costituito da capitale sociale costituito interamente da azioni sociali, azionisti con pieni poteri, che incidono sulla governance della banca, no limitazioni di voto. Più importante in assoluto Costituito da azioni ordinarie, ..altri fondi di riserva slides Domanda***** Additional Tier 1: ingloba le azioni diverse da quelle ordinarie e in più possono esserci strumenti di debito, vere e proprie obbligazioni con caratteristiche particolari: (perpetual) non solo azioni e relativi fondi di riserva ma entrano anche strumenti di debito: - Subordinati a tutto - No garanzie - No scadenza - No clausole di rimborso anticipato - Discrezionalità in materia di dividendi, nel pagamento delle cedole, alcuni requisiti Caratteristiche di “Near equity” quasi capitale di rischio pur non essendolo tecnicamente, pur essendo detenuti da obbligazionisti che per altro non hanno diritti amministrativi limitati T2: IN CASO DI LIQUIDAZIONE BANCA QUESTI STRUMENTI ASSORBONO LE PERDITE - Rimborso/richiamo dopo 5 anni e dopo autorizzazione autorità di vigilanza e solo a determinate condizioni in Basilea 1234 c’è stato un aggiornamento sulle modalità di calcolo, 2 si rivede il metodo standard utilizzando il rating delle agenzie, e la singola banca calcola il rating a chi ha concesso il credito rischio di mercato: portafoglio di negoziazione (sottoposto a rischio di prezzo e di cambio, volatilità…) ma anche riferito all’intero bilancio della banca (SP in particolare) per il rischio di cambio, le autorità richiedono oltre agli altri requisiti citati prima una parte di patrimonio per coprire una crisi di mercato rischio operativo, perdite legate a controversie legali, sanzioni per il mancato rispetto regolamentazioni, perdite legati a frodi, errori umani, catastrofi naturali introdotti in Basilea 3 rischio di liquidità: due requisiti - LCR (Liquidity Coverage Ratio): dotazioni di attivo (attività prontamente liquidabile per far fronte a esigenze di rimborso, titoli facilissimamente liquidabili) per superare fasi di stress acuto di liquidità sul breve periodo (30gg) dal lato del passivo tutte quelle passività che possono comportare degli esborsi di cassa per la banca (es. obbligazioni entro 30gg) ma anche altri tipi necessità (es. depositi). Ratio: attività/passività, rapporto almeno pari a 1 o superiore a 1 (minimo 1) - NSFR (Net Stable Funding Ratio): composizione equilibrata di attivo e passivo che consenta alla banca di far sempre fronte alle esigenze di liquidità delle banche. Applicare determinati coefficienti. introdotti con Basilea III dopo crisi 2007-2008. Ratio pari o superiore a 1 Leverage ratio: T1/Tot ATT della banca, come risulta dallo stato patrimoniale + tutte le attività fuori dal bilancio (tipicamente garanzie delle banche a terzi o linee di credito, impegni a erogare fondi che la banca si impegna a mettere a disposizione dei clienti che la clientela non ha ancora utilizzate) OBS (Off Balance sheet Activities) (on&off balance) = min 3% in vigore dal 1 genn 2018 I regulators entrano nella composizione dell’attivo e del passivo della banca. Il rispetto di queste norme ha conseguenze sul rendimento e quindi sulla redditività delle banche (composizione attivo..). ** domanda requisiti patrimoniali per il rischio operativo delle banche fanno parte della vigilanza e regolamentazione prudenziale IL RISCHIO DI CREDITO Rischio di regolamento, di controparte, collegato al trading book Banking book= portafoglio creditizio, crediti che la banca ha erogato La banca è tenuta a stimare la propria esposizione in base a questo tipo di rischio attraverso: La stima della perdita attesa: sulla base di questa stima compie delle rettifiche su crediti (loan loss provisions) (non tanto per le perdite avvenute ma tenendo conto già delle possibili perdite attese), trova contabilmente una contropartita delle rettifiche su crediti nel conto economico della banca, valori che vengono sottratti ai valori economici, tanto più alti tanto più incidono sulla profittabilità delle banche La stima della perdita inattesa: inexpected loss, deve trovare copertura nei fondi propri della banca, sono perdite che vengono stimate per lo più in maniera stocastica e di fatto sono la variabilità delle perdite della banca rispetto al valore delle perdite medie attese. Come si stima la perdita attesa? Basilea 2 Modelli basati sui rating interni EAD (esposizione al momento del default) Ammontare del credito residuo nell’ipotesi di insolvenza del debitore. Valore monetario del credito residuo. per * PD (probability of default) probabilità di insolvenza del debitore in un determinato arco temporale che le autorità hanno stimato pari a un anno. Banca per fare questa stima deve avere delle frequenze, delle serie storiche delle insolvenze. Valore Percentuale. Modalità di computo validate da autorità Per* LGD (loss given default) perdita del debitore quando diventa insolvente. Valore percentuale. Percentuale di prestito che la banca perde quando la banca diventa insolvente. (recovery rate=tasso che la banca recupera quando il debitore diventa insolvente). Ha bisogno di Serie storiche affidabili e profonde. =espressione monetaria perdita attesa percentualmente espressa applicata sul tasso di interesse applicati ai debitori (Risk adjusted) e aggiustamento su perdita inattesa. Cambiano in base ai debitori. banca modelli interni per la banca che consentono di stimare pd… che devono essere validati dalle autorità di vigilanza approccio alternativo. Rating esterni di agenzie di rating che hanno ottenuto la validazione dalle autorità di vigilanza. Giudizio sintetico sulla solvibilità (o rischio di insolvenza) del debitore o relative transazioni finanziarie effettuate dai debitori. Metodo standardizzato per la stima del rischio patrimoniale per il rischio di credito. Coefficienti di ponderazione: (per le famiglie fleet, stabiliti dalle autorità) requisiti minimi patrimoniali simili tra i metodi di calcolo standardizzato e interno. Capital floor I MODELLI ORGANIZZATIVI DELLE BANCHE Fattori cruciali nella scelta del modello organizzativo Risultato delle decisioni su: Modalità di divisione del lavoro tra i diversi soggetti Meccanismi di coordinamento, di comunicazione e controllo Fattori che influenzano le scelte organizzativi: Vincoli tecnologici, livello di tecnologia che ha modificato sia dal punto di vista produttivo che distributivo l’attività bancaria Età e dimensioni dell’impresa, aumento dimensioni spesso si riflette con ampliamento delle attività di business Vincoli regolamentari, es. riserva di legge attività assicurativa, attività segregata, costituzione di società ad hoc Ambiente Mercato di riferimento La banca è attiva in tanti ambiti produttivi, produce servizio finanziario che si declina in molte fattispecie Slides In risposta ai bisogni di tali segmenti di clientela si sono sviluppate differenti tipologie di banking: Retail banking vs wholesale banking Private banking Corporate banking, servizi dedicati a imprese di medio-grandi dimensione, es. attività di lending, consulenza… Investment banking, banca per lo più legata ai mercati dei capitali, es. attività di origination, placement, collocazione Possono essere svolte da banche specializzate o unica banca o banche partecipate da altra banca e che svolgono queste attività specializzate, in base a scelte di carattere imprenditoriale Slides - Wholesale banking: altre banche, imprese di grandi dimensioni, investitori istituzionali… tipicamente svolta dalle banche estere Slides Crescita esterna acquisizione o fusione, crescita veloce in determinati ambiti operativi Crescita interna, aumentare i mutui Crescita dimensionale attrae determinate scelte organizzative Grande banca: - Avere responsabilità in termini di politica economica e rapporti privilegiati con le autorità di vigilanza (too big too fail) - Intenso controllo dei rischi poiché può diversificare il proprio portafoglio crediti (attiva su tutto il territorio, su mercati internazionali..) - Operatività con la clientela istituzionali e corporate di grandi dimensioni - Operatività a livello internazionale, più possibilità operative - Sfruttare economie di scala e di scopo - Elevata reputation, che commercialmente ha effetti molto positivi per la stessa Banca piccola: - Maggiore conoscenza del territorio in cui opera (possesso di soft information, raccolta di informazioni non raccolte in nessun database, fanno riferimento alla conoscenza degli imprenditori, informazioni molto preziose per la banca per valutare la rischiosità delle sue controparti - Rapporto con la clientela più relazionale, di lungo periodo, maggiore orientamento (almeno teorico) al relationship banking - Ha un problema, servire determinate porzioni di pubblico, - Meno efficiente della grande banca perché soffre la mancanza di economie di scala e di scopo - Concetto di localismo bancario= rapporto privilegiato tra banca locale di piccole dimensioni e clientela retail/PMI (ma non solo) I PRINCIPALI MODELLI ORGANIZZATIVI Banca universale Gruppo bancario Banca specializzata e soluzioni di network Banca universale: Costrutto teorico non esiste nella realtà, di origine tedesca del modello renano dove l’attività bancaria è svolta da un’impresa unica, che opera in diversi business che offre a diversi clienti e con molti prodotti. Modello utopico mai esistito Estesa attività creditizia e molto attiva nei mercati dei capitali e propria attività in titoli estesa, investment banking e propriety banking, può essere molto presente nelle grandi imprese attraverso partecipazioni, azionisti importanti delle aziende tedesche, anche questa soluzione potrebbe portare a conflitti di interessi, struttura divisionale se impresa unica, struttura per divisioni: attività investment, retail, corporate… Banca grande. Vantaggi: possibilità di sfruttare economie di scopo, di diversificazione (teoricamente dovrebbe consentire di rendere più stabili i profitti della banca), economie di costo dal punto di vista informativo, può offrire tanti servizi alla clientela (cross selling) Però è un’impresa che di fatto presenta costi di coordinamento piuttosto elevati tra le diverse attività in cui è presente, gestire tutte le possibili soluzioni di conflitti di interesse, ci possono essere delle difficoltà di coordinamento che spingono poi a procedere a delle societarizzazioni delle attività svolte internamente Svantaggi: gestione dei conflitti di interesse, rispettare tutte le normative può portare ad essere più rischiosa Gruppo bancario: esiste nella realtà Presenza di una capogruppo, holding pura che gestisce solo le partecipazioni che detiuene e non svolge nbessuna attività operativa in ambito bancario e finanziario oppure holding mista che svolge… Le società controllate possono essere banche generaliste o banche specializzate, possono essere soicietà finanziarie o anche coimpagnie di assicurazionuje o società di servizi che ad esempio gestiscono il patrimonio immobilaiare della banca. Basta solo che la caposgruppo acquisisca una sola delle attività per diventare gruppo bancario, iscritto all’albo detenuto dalle autorità di vigilanza, ruolo di vigilanza nei confronti delle società che controlla e responsabile del coordinamento strategico delle stesse consente di sfruttare le economie di specializzazione, ogni società specializzata per prodotto.. e avere un focus elevato e un forte know how su quel segmento produttivo il modello del gruppo può scaturire da vincoli normativi, deriva da acquisizioni di società Conglomerati finanziari: fattispecie disciplinata dal legislatore, gruppo di imprese assoggettate a un comune controllo attive in ambito assicurativo, bancario e dei servizi di investimento. Il legislatore europeo ha disciplinato la figura del conglomerato finanziario, verifica e chiede annualmente l’individuazione dei conglomerati finanziari che possono avere una componente bancaria finanziaria o una componente assicurativa. A seconda che prevalga la componente bancaria finanziaria o assicurativa finiscono sotto la rispettiva lente di ingrandimento dell’autorità di vigilanza. Possibile fonte di arbitraggi regolamentari. Le banche specializzate: tipicamente un soggetto che può essere autonomo e che si è specializzato in un determinato ambito, talvolta può essere acquisita (es. Fideura) La specializzazione può riguardare segmenti di clientela, per tipologia di prodotto, per area geografica o per canale distributivo. Specializzate anche sul modello dell’online anche grazie al Fintech. IL BILANCIO DELLA BANCA E I PRINCIPALI INDICATORI Slides Compete agli organi aziendali che possono essere organizzati con un modello monistico o con un sistema dualistico. Oggetto di revisione Introduzione della redazione del bilancio del fair value a livello europeo IAS/IFRS In Italia, revisione compete a banca di Italia che in anno in anno recepisce tutte le modifiche che riguardano la redazione dei bilanci bancari, regole e omogenee. Requisiti slides STRUTTURA Documento complesso e molto articolato che comprende al suo interno tanti documenti. SP redatto a sezioni contrapposte. Stato patrimoniale: redatto a sezioni contrapposte - ATT. Liquidità decrescente - PASS. Prospettiva di esigibilità decrescente Conto economico In forma scalare - Risultati intermedi Prospetto della redditività complessiva: tenendo conto di tutte le poste valutate a fair value e che hanno un impatto immediato sul patrimonio, in particolare sulla riserva di valutazione che finisce nel patrimonio netto fin tanto che queste poste non vengono alienate. Prospetto variazioni patrimonio netto Rendiconto finanziario: analisi flussi finanziari e di cassa che riguardano la gestione della banca Nota integrativa che ci consente di approfondire le singole poste di SP e CE, loro modalità di valutazione.. E’ il documento che complementa lo SP e il CE Relazione sulla gestione riportato all’inizio del bilancio, scritta con stili differenti da banca a banca, in cui gli amministratori danno conto in maniera sintetica dei fatti avvenuti durante l’esercizio, anche shock macroeconomici che hanno potuto influire sulla gestione della banca. Relazione collegio sindacale, organo di controllo all’interno della banca Relazione società di revisione, che certifica la redazione del bilancio in ossequio di tutti i principi LA NOTA INTEGRATIVA Diverse sezioni dedicate sia alle politiche contabili sia dell’applicazione dei principi contabili…. Analisi composizione, variazione di ogni voce aggiungendo informazioni non desumibili direttamente dallo SP e CE. slides parte d) elementi destinati alla vendita, partita di giro da patrimonio netto a CE parte e) gestione rischi da parte della banca e relative politiche per la gestione e misurazione dei rischi alla quale la stessa è esposta, (requisiti patrimoniali) informazioni es. derivati parte f) informazioni sul patrimonio anche in senso prudenziale parte g) operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda parte h) operazioni con parti correlate, serie di soggetti che possono essere correlati alla banca o ai soggetti che si occupano di gestione, amministrazione e controllo che per trasparenza devono essere rivelate parte I) SLIDES parte L) informativa di settore, info modalità sottoscrizione strumenti finanziari LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO A partire dagli schemi del bilancio si procede alla riclassificazione del bilancio. SP Attivo: Attività fruttifere, assunte dalla banca e che producano redditività sotto forma di interessi attivi, dividendi o che possono guadagnare altri capital gains o che per effetto del fair value producono risultati positivi che vengono poi riportati o nel CE o nella riserva. Schema definito da banca di Italia: - Cassa e disponibilità liquide detenute nella banca centrale diverse dalla riserva obbligatoria.. - Attività finanziarie a seconda le finalità e modalità di detenzione: strumenti finanziari con l’obiettivo di remunerazione tramite negoziazione, titoli, strumenti derivati,… rilevati a fair value, … titoli di debito a seconda del tipo di controparte Slides. Tutto, rappresenta tutto il portafoglio titoli della banca, titoli azionari, partecipazioni (di controllo e minoritarie che la banca ritiene essere strategiche), vari tipi titoli Crediti a e b) valutati secondo il criterio del costo ammortizzato (tranne c), no fair value, valutati anche al netto delle rettifiche per quanto riguarda il loro possibile deterioramento, anche per la perdita attesa***** A seconda dello stadio in cui si trovano hanno un orizzonte diverso di tipo di calcolo Stage1) crediti in bonis (performing) Stage 2) non insolvenza ma aumento del rischio di credito, tipico del rischio di migrazione/downgrading. Riflessi economico-patrimoniali anche giù. Stage3) crediti che presentano un’effettiva perdita di valore, deteriorati (oltre 90g default, UTP, sofferenze=crediti per i quali la banca ritiene che subirà una perdita anche se non è ancora stata iniziata alcuna azione legale) Fase 2 e 3 per tutto il periodo della vita residua dell’asset in oggetto EBA ha allentato gli obblighi di IFRS9 causa COVID-19 NUOVA DEFINIZIONE DI DEFAULT MB, nuova definizione di default (articolo 178 del Reg.
d UE n. 575/2013, entrata in vigore 1 gennaio 2021)
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La nuova definizione di default prevede che, ai fini del calcolo dei requisiti
patrimoniali minimi obbligatori per le banche e gli intermediari finanziari, i debitori
siano classificati come deteriorati (default) al ricorrere di almeno una delle seguenti
condizioni:
* a) ildebitore è inarretrato da oltre 90 giorni (in alcuni casi, ad esempio per le
amministrazioni pubbliche, 180) nel pagamento di un'obbligazione rilevante;
* Db) la banca giudica improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali
l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente alla sua
obbligazione (crediti unlikely to pay e sofferenze).
La condizione b) è già in vigore e non cambia in alcun modo. Per quanto riguarda la
condizione a), un debito scaduto va considerato rilevante quando l'ammontare
dell'arretrato supera entrambe le seguenti soglie:
« i) 100 euro perle esposizioni al dettaglio e 500 euro per le esposizioni diverse da
quelle al dettaglio (soglia assoluta);
e ii) I per cento dell'esposizione complessiva verso una controparte (soglia
relativa).
Superate entrambe le soglie, prende avvio il conteggio dei 90 (o 180) giorni
consecutivi di scaduto, oltre i quali il debitore è classificato in stato di default.
Arretrato deve corrispondere almeno all’ 1% del credito residuo
Il CE è redatto in forma scalare con l’evidenziazione di risultati intermedi Prima voce intermedia data dal margine di interesse (somma algebrica tra interessi attivi più dividendi meno interessi passivi), potrebbe essere calcolato in maniera ancora più pura escludendo i dividendi. Margine che è rappresentativo della redditività dell’attività creditizia della banca. Se sommiamo al MINT commissioni attive (per servizi di vario genere) meno le commissioni passive = margine gestione denaro e servizi, che la banca ottiene sia per l’attività di intermediazione creditizia + i servizi che la banca rende che hanno una contropartita di tipo commissionale in termine di remunerazione. +/- il risultato netto delle operazioni finanziarie (valutazione di queste poste a fair value anche se questo è aumentato, l’aumento di valore deve essere riportato come variazione positiva dell’oggetto finanziario, al contrario se il valore è diminuito registra variazione negativa) (per lo più attività destinate alla negoziazione e strumenti valuatati a fair value) tanto più la banca detiene strumenti finanziari valutati a fair value tanto più i suoi risultati economici sono fortemente esposti a rischio di mercato, perché in balia dell’andamento di esso. Il risultato netto delle operazioni finanziari sarà molto rilevanti per le medio-grandi banche e per le investment banking= margine di intermediazione, ricompare anche nello schema ufficiale della banca d’Italia del CE, risultato che dà conto dell’attività di intermediazione creditizia, dei servizi che rende e di cui si approvvigiona, sia dell’andamento degli strumenti detenuti per finalità di negoziazione o di altro tipo. Standard IRB Rischio di mercato Rischio operativo Margine intermediazione banca degli ultimi 3 anni e si moltiplica per a= 15% Si somma alla quantità di patrimonio che serve per rischio di mercato.. Indicatori sulla qualità di credito Crediti verso clientela già al netto delle rettifiche Indici di struttura composizione
brevi note esplicative
crediti verso clientela
ordinaria/totale attivo
indica l'incidenza dell’attività “tradizionale” (dal lato
dell’attivo) sull’attività complessiva della banca; più è
elevata, maggiore è l'incidenza dell'attività di prestito sul
totale delle attività della banca; va posto a confronto con
l'indicatore immediatamente successivo e con l'incidenza
del portafoglio titoli sul totale attivo
crediti verso
banche/totale attivo
indica l’ “attivismo” della banca sul mercato interbancario;
maggiore è il suo valore, maggiore è la partecipazione della
banca sul mkt interbancario (in genere sono le banche di
piccole e medie dimensiani ad essere “datrici” di fondi — e
quindi vantano crediti verso altre banche — sul mkt)
crediti verso clientela
ordinaria/raccolta diretta
per certi versi questo rapporto indica la capacità di una
banca di essere “autosufficiente” nella sua attività di tipo
tradizionale: le somme raccolte (in forma di depositi +
obbligazioni) vengono utilizzate per finanziare l’attività di
prestito alla clientela ordinaria. In una gestione “prudente”
non dovrebbe mai arrivare a 1 (o a 100): la banca deve
infatti accantonare riserve di liquidità per far fronte a
“improvvise” richieste da parte dei depositanti
T1/3 attività on e off
balance
previsto dagli accordi di Basilea, le banche sono chiamate al
rispetto del coefficiente dal gennaio 2018;
Indici di produttività
composizione
brevi note esplicative
n.dipendenti/n.filiali
indica il dimensionamento medio di ciascuna filiale in
termini di “forza lavoro” (comprende anche i dipendenti di
sede centrale); in genere, maggiore è il numero, minore è
l'efficienza produttiva della banca (attenzione: vanno
confrontati modelli di banca simili!)
crediti verso clientela
ardinaria/n.dipendenti
raccolta
diretta/n.dipendenti
raccolla
indiretta/n.dipendenti
sono tre diversi indicatori di “produttività” relativi alle
principali attività svolte da una banca commerciale di tipo
retail: maggiore è il volume di attività pro-capite, maggiore
è l'efficienza produttiva della banca (attenzione: vanno
confrontati modelli di banca simili, anche in termini
dimensionali)
RGEST/n.dipendenti
indicatore di redditività della “struttura” della banca
(attenzione: vanno confrontati modelli di banca simili,
anche in termini dimensionali); un po’ in “disuso”, a causa
del crescente peso dell’online banking
Indici di mercato
LA RACCOLTA BANCARIA: La raccolta bancaria si distingue in due grandi macro classi: - Diretta - Indiretta LA RACCOLTA DIRETTA Genera una posizione debitoria della banca nei confronti di terzi che possono essere rappresentate da altre banche, imprese, PA, famiglie o soggetti esteri. Nell’ambito della raccolta diretta troviamo le passività onerose, che comporta per la banca una posizione debitoria con il rilascio di interessi passivi. Possono essere rappresentati da contratti bilaterali (es. pronti contro termine), altri debiti della banca possono essere contenuti in altri strumenti finanziari, strumenti di raccolta cartolare che prevedono l’emissione di titoli rappresentativi che possono essere oggetto di circolazione e sottoscrizione. Non ha più molto senso definire strumenti cartolari poiché a partire dagli anni 90 tutto è stato dematerializzato quindi non più stampa; l’investimento si limita a pure scritture contabili. Si differenziano per essere strumenti mobiliari di massa, emessi in serie. Nelle passività onerose da un punto di vista di schema obbligatorio di SP vi sono: - I debiti verso banche - I debiti verso clientela - Titoli in circolazione: qui troviamo strumenti di raccolta cartolare (es. titoli obbligazionari, assegni circolari) ++ domanda. Assegni circolari rientrano in titoli in circolazione Poiché il margine di interesse deriva dalla contrapposizione tra interessi attivi e passivi---- Classificazione per durata Più aumenta la durata della raccolta più aumenta la remunerazione che la banca deve corrispondere alle controparti, quella di breve la meno costosa in assoluto. Più il costo di approvvigionamento aumenta più questo avrà dei riflessi sull’attività creditizia. Rischio di cambio per altre valute. Il rischio di liquidità aumenta al diminuire della scadenza LA RACCOLTA INDIRETTA Non compare nel passivo della banca poiché non acquisisce alcuna posizione debitoria, si limita a fornire determinati servizi secondo le richieste del cliente. Una volta reperiti i fondi devono essere custoditi e amministrati in un dossier di titoli. Amministrazione: rimborso titoli, cedole…. Per questa attività la banca ottiene dalla clientela delle commissioni. Raccolta gestita, es gestioni patrimoniali, opera per conto del cliente, individuali, fondi comuni di investimento non gestiti direttamente dalla banca ma tramite es. SGR controllata dalla stessa banca oppure raccolta assicurativa. Più la banca aumenta l’attività di raccolta indiretta e più riesce ad impinguare le commissioni attive (commissioni per servizi resi), generare commissioni passive (non è detto che questi servizi sono prodotti interamente dalla banca stessa e quindi deve appoggiarsi ad altri soggetti). Se la banca vuole aumentare la propria redditività senza incorrere in rischi finanziari deve ricorrere alla raccolta indiretta. Qui si espone a rischi solo di tipo operativo, reputazionale e strategico. Slides La banca nella raccolta indiretta agisce come - Negoziatore - Custode - Amministratore - Distributore - Gestore Iscrizione di tutta questa attività “sotto la linea di bilancio” riportata nella nota integrativa Remunerazione sotto forma di commissioni RACCOLTA GLOBALE Costituita raccolta diretta, indiretta, assicurativa +++++MASSA AMMINISTRATA DELLA CLIENTELA Raccolta diretta, indiretta più assicurativa (sia in cui matura una posizione debitoria nei confronti del cliente sia in cui fornisce servizi). OBBLIGAZIONI BANCARIE Raccolta stabile di medio- lungo termine Cum warrant = diritto d’opzione, opzione call. Obbligazioni strutturate poiché si aggancia uno strumento derivato Obbligazioni garantite=covered bond GERARCHIA DEL RIMBORSO OBBLIGAZIONI BANCARIE GARANTITE=COVERED BONDS A cui si sono aggiunte le obbligazioni bancarie collateralizzate sottoscrittore prevedono un rendimento più alto. Sottoscrittori di solito sono per lo più investitori istituzionali però possono essere anche privati ma devono comprenderne la rischiosità. Sono dei perpetuals con opzione callable (rimborso esercitabile dopo un certo numero di anni) sono obbligazioni strutturate (combinazione di un’obbligazione normale, plain vanilla, più uno strumento derivato, in particolare un’opzione di tipo call che consente di fatti all’emittente, la banca, di rimborsare in qualsiasi momento decorso un certo periodo di tempo l’obbligazione che ha emesso) nasce perpetual ma essendo callable può essere rimborsata al valore nominale in qualsiasi momento decorso un certo periodo di tempo, di solito quando i tassi di interesse sul mercato scendono, emettendo altre obbligazioni con tassi simili a quelli del mercato. Opzione che remunera ma si dovrà andare in contro al possibile rischio di reinvestimento. LA RACCOLTA ALL’INGROSSO Controparti: soggetti in grado di negoziare (a differenza di quelle al dettaglio) - Complementare alla raccolta al dettaglio o sostitutiva ad essa come, ad esempio quando le banche hanno difficoltà di raccogliere fondi presso il pubblico, esempio filiali di banche estere che raccolgono all’ingrosso e hanno un attivo coerente a questo tipo di raccolta. - Normalmente usata da banche di grandi dimensioni e con uno standing internazionale - Importi elevati - Controparti finanziariamente sofisticati, non i tipici price taker - Costo di funding più elevato, attività più costosa perché le controparti riescono a valutare la rischiosità delle banche debitrici e richiedono maggiori tassi. - Scadenze. Da breve, overnight a medio lungo termine - Contratti sia bilaterali es. presititi o di deposito oppure contratti di mercato, in serie come i coco bonds che vanno nel portafoglio degli azionari internazionali - Valuta: euro e altre valute straniere DIVERSI CANALI DI RACCOLTA ALL’INGROSSO - Mercati interbancari, dove le banche si scambiano tra di loro fondi, a diverse scadenze e a determinati tassi importanti. Mercato molto importante anche per la banca centrale soprattutto per le operazioni di fine tuning - Mercati monetari, in cui le banche possono emettere degli strumenti finanziari che hanno durata di breve termine quindi non oltre i 12 mesi. Al di là di quelli interbancari vi sono strumenti molto utilizzati dalle banche ossia i pronti contro termine, es. negli USA le banche utilizzano certificati di deposito che però sono diversi da quelli italiani, che sono scambiati anche sul mercato secondario (al contrario di noi) - Mercati obbligazionari, emissioni di mercato a m/l termine, ora più difficili ma non a livello dell’ingrosso - Rifinanziamento presso la banca centrale. Rif principale, marginale.. OMA, LTRO,TLTRO e ELA (che finiscono nella voce debito verso banche) IL MERCATO INTERBANCARIO Luogo in cui si scambiano depositi tra banche con una scadenza compresa tra i 12 mesi e possono essere unsecured= puri presiti, depositi, fondi che possono non essere garantiti da niente o secured= garantite o collateralizzate da strumenti finanziari, scambio di fondi quando vi è collateral posto a garanzia dei fondi che vengono prestati. I pronti contro termine, il repo, è di fatto un’operazione di scambio di fondi collateralizzato o garantito (secured): la banca vende a pronti titoli a un prezzo definito e si impegna contestualmente a comprare questi titoli alla scadenza ad un prezzo maggiorato, la differenza tra questi rappresenta la remunerazione del creditore. Qualora la banca non comprasse i titoli a termine questi sarebbero di proprietà del creditore, quindi hanno una garanzia e quindi rivenderli sul mercato per rifarsi sul mercato. Prima della crisi 07’-09’ molte unsecured, in seguito secured. - I tassi che si formano derivano dall’incontro tra domanda e offerta, rilevati per tutte le differenti scadenze degli scambi, da overnight a 12 mesi. - Possono esserci mercati over the counter (OTC), partecipazione di fatto elitaria, no regolamentazione; oppure attraverso piattaforme telematiche per la negoziazione di depositi (in Italia MTS Depo) segmento di borsa specifico in cui si scambiano depositi. - Il mercato dei repo MTS Possono essere scambiati anche pronti contro termine, identificati nel regolamento. LA RIFORMA DEI TASSI INTERBANCARI: ESTR estr è diverso dal tasso interbancario overnight solo tra banche perché le controparti con cui le banche possono scambiare overnight possono essere diversi. Tasso negativo. Si può guadagnare? Immaginando che una banca si aspetti un aumento dei tassi overnight. Essa avrebbe convenienza ad acquistare depositi overnight a tasso negativo e prestare durante la giornata ad un tasso meno negativo…. Slides EURIBOR Tasso al quale i fondi all’ingrosso in euro possono essere ottenuti dagli enti creditizi dell’UE e Paesi dell’EFTA nel mercato monetario non garantito. Viene rilevato su un panel di banche di riferimento LA GESTIONE DEI PRESTITI Slides Possono servire a: - Coprire la gestione corrente - L’attività di investimento Copre fabbisogni finanziari di breve/medio-lungo termine Consentono l’avvio di relazioni di clientela Slides Credi Funzione di signalling dei prestiti bancari, la concessione di un prestito da parte della banca implica la valutazione della rischiosità del cliente, quindi se il credito è concesso (meritevole di fiducia, questo tende a produrre effetti positivi sulla reputazione della controparte risultata meritevole del credito, effetti positivi anche dal punto di vista azionale Fattori che influenzano l’ammontare dei prestiti: - Andamento generale dell’economia, quadro marcoeconomico, quando questo peggiora il credito si contrae - Caratteristiche del sistema finanziario di riferimento, se bank oriented o market oriented - Tratti distintivi del singolo intermediario - Vincoli normativi (prudenziale in particolare) più la banca possiede fondi propri più può fare attività creditizia - Scelte di investimento delle banche: politica flessibile vs residuale, investimento titoli condiziona attivitàq creditizia Obiettivi: - Perseguire un’adeguata redditività, poiché generano interessi attivi ma trascinano con sé altri servizi che possono aumentare la redditività della banca tramite commissioni - Sviluppare relazioni di clientela che hanno un’importante valenza oltre che reddituale, informativo. Più informazioni significano poter sfruttare economie di scala di tipo informativo - Minimizzare il rischio di credito, che impatta la redditività e la capacità di generare utili posti a riserva che servono alla crescita del capitale sociale della banca Slides Riflessi gestionali Valutazione merito di credito: - Liquidation approach, intermediario valuta la rischiosità del debitore in modo più garantistico, valutare il debitore nella logica del debitore che viene posto in liquidazione, capacità di rimborso in caso di insolvenza, più prudente (finanzio chi ha più garanzie) - Going concern approach, capacità di rimborso puntuale, dinamiche di produzione dei flussi, di cassa che possono essere usati per affrontare i rischi diversi, logica più dinamica (reddito non patrimonio) Composizione ottimale del portafoglio crediti Strategia che implica queste due direttrici: Frazionamento del rischio Diversificazione del rischio Limitazione del rischio Qualora il debitore diventi insolvente la banca deve limitare la perdita - Razionare il credito: assoluto, la banca decide di non concedere credito ad un determinato tipo di debitori (credit crunch); relativo, la banca comunque si espone nei confronti del debitore, concede il credito ma non dell’intero importo concesso al debitore Pluri-affidamento (conseguenza del razionamento relativo) = il medesimo debitore è affidato ad una pluralità di intermediari finanziari; intermediari applicano strategie di razionamento e quindi finanziano solo una parte del fabbisogno creditizio (e quindi più intermediari). La normativa prudenziale non consente ad una singola banca di concedere ad un singolo cliente più del 25% dei suoi fondi propri. - Può essere anche una volontà del debitore di mettere in competizione più intermediari, ma il pluri-affidamento può avere conseguenze nefaste soprattutto per le piccole banche, a causa di un problema di free riding: cliente già affidato da più banche e quindi si crede che sia meno “rischioso”. - la banca pensa che il debitore possa ripagare il suo debito attraverso linee di credito non pienamente utilizzate che le altre banche hanno concesso allo stesso; quando il cliente subisce una situazione di crisi tende ad utilizzare tutte le linee di credito. Richieste di garanzie (reali e/o personali), imposizione di covenants. La banca e le stesse norme di Basilea privilegiano garanzie di tipo reali rispetto a quelle di tipo personale. Garanzie che mitigano il rischio della banca, qualora il debitore diventi insolvente. LE POLITICHE DI PORTAFOGLIO DIPENDONO DA: - Sempre dal grado di avversione/propensione al rischio del management - Caratteristiche della raccolta, che determinano anche la tipologia degli impieghi che la banca andrà a realizzare - Dimensione aziendale/articolazione territoriale es. piccola banca detiene portafoglio locale, più rischioso perché legato all’andamento dell’economia locale (paradosso del credito: tutti gli intermediari creditizi sanno che la diversificazione.. ma le piccole banche locali non lo fanno) - Livello di patrimonializzazione della banca - Caratteristiche della struttura/organizzazione della banca (es. tecnologia) più aumenta il portafoglio di una banca più questa avrà bisogno di ulteriori competenze tecnologiche,, umane… ATTIVAZIONE DI STRATEGIE DI RISK TRANSFER attraverso tecniche di eliminazione totale/parziale del rischio: - Asset securitization (cartolarizzazione di asset in bonis e/o deteriorati) = la banca può cedere crediti ad una società veicolo che finanzierà l’acquisto con l’emissione di titoli. Porzione titoli non più allineati con la rischiosità della banca vengono ceduti ad altri intermediari. (diversa da obbligazioni bancarie garantite che servono per la raccolta, funding e sostenere l’attività di credito) - Credit derivatives (derivati creditizi; cartolarizzazione sintetica) CDS es. credit default swap che servono per arrivare alla cartolarizzazione sintetiche Cartolarizzazione tradizionale (true sale=pro soluto, cedente liberato di qualsiasi obbligazione correlata al credito ceduto) La banca ha quindi sostituito i crediti (o obbligazioni) ceduti con liquidità che può utilizzare nel ricomporre e riorientare la composizione delle sue attività di credito. model risk .. Rischio specifico o idiosincratico, del debitore (borrowe specific), diversificabile Rischio sistematico (market specific) Agenzie di rating abbinano a fianco al rating aa.. la probabilità di default (che è una frequenza) Per valutare la PD potremmo utilizzare rating esterni oppure la banca può stimarla internamente Serve in primis per il calcolo dei requisiti patrimoniali, ma serve per decidere la composizione del portafoglio prestiti, mapparne la qualità e fare pricing La rischiosità che la banca va ad apprezzare può essere definita al solo debitore (one dimensional) oppure anche dell’operazione di finanziamento (two dimensional). LA STIMA DEL PD: APPROCCI Modelli di scoring, soprattutto per i finanziamenti alle imprese ma che possono essere applicati ad altri contesti di credito come alle famiglie (es. Altman) Modelli basati sui dati di mercato che hanno bisogno di avere dei debitori che hanno dei titoli che sono scambiati nei mercati finanziari: - Stima della PD sulla base degli spread di rendimento tra i titoli rischiosi emessi dai debitori che si vanno a valutare rispetto ad altri debitori privi di rischio - Stima della PD sulla base delle quotazioni azionarie (ad esempio Merton model che ha contribuito con Moodys) - Modelli. Più eclettici sviluppati da intermediari finanziari come creditmetrics di JPMorgan. Studiano sia rischio di default che di migrazione Modelli basati su dati contabili, Altman Sulla base di una serie di variabili indipendenti di cui si hanno serie storiche molto profonde ed affidabili e in questa equazione la variabile dipendente è di fatto una variabile binaria, che assume 0se l’azienda è fallita e 1 nell’altro caso. Vi sono anche coefficienti fissi. Una volta ottenuta e validata l’equazione si sostituiscono le x (vedi slides). In base al valore di Z= zona di insolvenza/zona di incertezza/zona di rischio nullo Altri approcci basati su dati di mercato, due tipi di debitori Perdita inattesa: graficamente è la differenza tra 99 o altro intervallo di confidenza (percentile) del livello della perdita e la perdita media attesa La perdita inattesa posso stimarla con il modello Default Mode, nei modelli basati sui rating interni la banca definisce i requisiti patrimoniali in base alla perdita inattesa modello spread tassi di interesse confrontare il tasso di rendimento presente sul mercato - caso insolvenza totale senza recupero, equazione di indifferenza per un debitore razionale dovrebbe essere indifferente investire in un titolo privo di rischio con rendimento pari ad i oppure investire in un’attività più rischiosa con rendimento r, che verrà rimborsata con una probabilità pari a 1-PD - caso insolvenza con recupero riesco a recuperare un tasso RR moltiplicato per il tasso di recupero moltiplicato per PD STIMA DELLA LGD Percentuale di perdita del credito divenuto insolvente che non riesco a recuperare. Tasso di recupero ha bisogno di informazioni. Stimo valore assoluto recuperato nel caso che il debitore sia insolvente- i costi amministrativi del recupero rispetto ad un credito residuo RR aumenta e LGD diminuisce e quindi diminuisce pure la perdita attesa Sulla LGD influiscono diversi fattori La valutazione del tasso di recupero dipende dalla: - gravità dello stato di insolvenza della società - tipologia di attivo detenuto dall’impresa (soggetto che diventa insolvente): facilità della liquidabilità dell’attivo - andamento generale dell’economia - portafoglio di negoziazione per conto proprio e in contropartita con la clientela - portafoglio titoli di proprietà con altre finalità: finalità di tesoreria, per la gestione della liquidità della banca investimento, non con finalità di speculazione, ma detenerli fino a scadenza per percepire interessi e dividendi periodici obiettivi: - redditività: fornire alla banca dei ricavi - liquidità la banca detiene anche alcuni titoli perché stanziabili per attività con la banca centrale il portafoglio titoli di una banca può avere una natura - residuale, tipicamente preferisce svolgere la sua attività tradizionale (concessione crediti), per essa attività in titoli rispetto alla raccolta tende ad essere di entità piuttosto contenuta tipico approccio adottato da banche con vocazione principale quella di concedere prestiti, portafoglio come fisarmonica, si ampia e si restringe in base alla politica prestiti della banca. Si privilegia l’attività in prestiti perché tradizionale attività core della banca e perché soprattutto in linea di principio più remunerativa il portafoglio titoli si sgonfia quando sul mercato si possono concedere prestiti remunerativi con un buon grado di sicurezza si sgonfia in caso contrario (momenti di crisi, sofferenze elevate, ecc) il portafoglio titoli diventa una vera riserva di liquidità titoli in grado di generare economicamente e tempestivamente liquidità per la banca: riserve di prima linea, riserve con il più alto grado di liquidità (cassa, attività esigibili presso la banca centrale, crediti esigibili da altre banche, mobilizzazione della riserva obbligatoria riserve di seconda linea, che all’occorrenza possono essere trasformate in liquidità, attività idonee a generare liquidità in modo naturale o artificiale (smobilizzo sul mercato) - tipicamente titoli in portafoglio quando la banca opera in condizioni di mercato macroeconomico di tipo recessivo= tassi bassi= prezzi elevati Fasi espansive= tassi in rialzo= prezzi in discesa= perdita in conto capitale Ne consegue che non sempre si procede alla vendita dei titoli (magari per concedere prestiti) nei momenti di mercato più opportuni e convenienti - Flessibile, in questa situazione il rapporto titoli in portafoglio/depositi è più elevato la banca agisce come investitore razionale, allocare le risorse nella maniera più efficiente, ricercando una redditività che l’attività in crediti non concede o non permette di ottenere. Politica che si sposa meglio per quelle banche che non privilegiano in maniera prioritaria l’attività creditizia. Slides La banca tende ad avere una gestione di tipo dinamico e anticiclico: Compra titoli al termine della fase espansiva dell’economia (tassi di interesse- prezzi) Esce prima della fine recessiva dell’economia per sfruttare i prezzi più alti Banca più attiva nei mercati finanziari e più lontana dalle banche tradizionali Tipicamente una banca commerciale con forte inclinazione ad essere banca di investimento In
conclusione..
slides
Gestione titoli dal punto di vista
quantitativo:
gestione residuale e flessibile nella pratica
tendono spesso a convivere
— gestione crediti e gestione titoli:
complementari, senza vincolo di
subordinazione
— ricerca dell'equilibrio economico-
finanziario della banca
— sitiene conto delle scelte di politica
monetaria della BCE