Scarica Linguistica Generale Gatti - appunti lezioni 2020/2021 e più Appunti in PDF di Linguistica Generale solo su Docsity! LINGUISTICA GENERALE (PRIMA LEZIONE) La linguistica generale e il suo soggetto * Le lingue attualmente conosciute sono assai numerose, i linguisti ne contano circa 6.000, parlate da ciascuno di noi. * Ciascuno di noi parla più di una lingua e ha una propria lingua madre: si intende la POLIGLOTTIA dei parlanti. La scelta tra lingua e dialetto viene compiuta dal giurista che ufficializza la lingua ufficiale. * Le lingue sono sensibilmente diverse fra loro. Questa numerosità e diversità ci porta a chiederci dove sta quella dimensione generale accennata poc'anzi. Le lingue descrivono la realtà e la categorizzano con angolature diverse. It. Andare, ing. To go, sp. Ir, fr. Aller= unico verbo per indicare movimento È diverso dal tedesco gehen (=andare, nel senso a piedi) VS fahren (andare, nel senso sui mezzi di trasporto). Un altro esempio Lat. Zio lat. patruus (zio paterno) avanculus (zio materno) La linguistica ha come oggetto il LINGUAGGIO UMANO: si intende la competenza comunicativa che permette ai parlanti di produrre messaggi, oggetti ed EVENTI COMUNICATIVI. Fra gli elementi comunicativi prodotti nel mondo, prendiamo in considerazione coloro che si appoggiano e privilegiano una lingua storico-naturale, ovvero i singoli mezzi che permettono di realizzare gli elementi comunicativi tramite il linguaggio umano. | nostri eventi privilegiano il linguaggio storico-naturale, ma impieghiamo anche elementi che rientrano nella comunicazione paraverbale (gesti, espressioni facciali, postura del corpo), che rientrano nella Cinesica (gr. Kinesis), che si interroga sui gesti del corpo nel processo comunicativo. La comunicazione: pervasività e complessità La comunicazione è pervasiva: tende a diffondersi ovunque; prendiamo come esempio la piazza greca, l'agorà, luogo della comunicazione in pubblico, arrivando fino ai nostri tempi di internet, ci rendiamo conto che la comunicazione ci raggiunge perfino nelle nostre abitazioni. Si tratta di un fenomeno estremamente complesso, in quanto coinvolge delle dimensioni diverse e molteplici; coinvolge dimensioni linguistiche e semiotiche, contesti sociali e culturali, psicologiche ed antropologiche, ma anche tecnologiche. (i parlanti comunicano attraverso le lingue storico-naturali). Ma ci sono altre cose che comunichiamo anche attraverso la moda, l'acconciatura, anche attraverso le arti figurative. Se pensiamo al progresso tecnologico, esso ha oltremodo favorito la comunicazione. Possiamo allora dedurre quante siano le scienze che si occupano della comunicazione. La comunicazione coinvolge le scienze: e linguistico-semiotiche = analizzano l'organizzazione interna dei messaggi * scienze tecnologiche = che studiano le vecchie e le nuove tecnologie + le scienze umane = studiano i soggetti individuali e collettivi che sono coinvolti e le loro comunità di riferimento. Il comunicazionista e la buona salute della comunicazione Il comunicazionista è il professionista della comunicazione, il quale conscendo le dinamiche costitutive della comunicazione verbale, sappia assumersi di fronte alla società civile, la responsabilità della buona salute della comunicazione là dove la comunicazione si inceppa. possono avvenire per: e Ragioni di natura testuale; nel film La Strada i Fellini (1954), il film mette a tema la vicenda di Zampanò, proprietario di un circo equestre rampante, che chiede al suo interlocutore Gelsomina di fargli pubblicità quando entrano in un villaggio. Lei dovrà suonare il tamburo urlando "è arrivato Zampanò", ma lei al momento della prova ufficiale dice "Zampanò è arrivato", distruggendo l'efficacia comunicativa. Lei sposta il soggetto in prima sede, distruggendo il messaggio perché in italiano cambiano le intenzioni comunicative. Gelsomina ha spostato il soggetto a sinistra, mettendolo in posizione tematica (fa passare Zampanò come qualcuno di famoso, quando in realtà non lo è), mentre sulla destra il soggetto si trova in posizione rematica (indica l'apporto formativo nuovo). * Ragioni di natura semantica; si intende la destituzione dei fondamenti della sensatezza. Es. mia moglie è un'ottima cuoca (detto da uno scapolo). Mio cugino è farmacista! (detto da uno sconosciuto che si avvicina a noi in metropolitana). Uno dei fondamenti della sensatezza è il rapporto che il senso deve avere con l'altro con l'interlocutore. Il contenuto che esprime deve essere PERTINENTE e creare INTERESSE ("involvement"). Possiamo introdurre la differenza tra[NOTIZIA ed INFORMAZIONE: la frase detta dal tizio in metropolitana è una semplice informazione, ovvero un dato che aggiorna il nostro database. Si parla di notizia quando crea involvement ed è pertinente (quando i giornalisti al TG dicono sempre "e queste sono le notizie di oggi” ). LA COMUNICAZIONE E LA LOGICA DEL MUNUS ETIMOLOGIA = dal greco logos, è un discorso, una riflessione sulla storia di una parola, andando a ricostruire il percorso attraverso cui un popolo ha costruito le sue attualità. Con il termine categoria si intende le parole che ci permettono di catturare la realtà nei nostri discorsi. Come è nato il termine comunicazione allora? Secondo quale logica è nato? Discende dal latino COMMUNICO e che attraverso COMMUNIO rimanda a MUNI, facendoci intendere un insieme. COM-MUNICO to c inicate (il 60% del lessico è di origine latina) c iniquer K inizieren Attraverso COMMUNIO si rimanda a COMMUNIS = mettere l'altro a parte di 2. Contributi venuti nel Novecento da: Teoria dell'informazione( il modello Shennon, in cui non sono presenti interlocutori umani) Linguistica Pragmatica: i linguisti dal dire vedranno anche il fare. Arrivando alla svolta pragmatica (il dire è il fare), si sviluppa un modello fondato sul rapporto tra comunicazione verbale e azione umana, che già Platone portava nel Cratilo, affermando che il dire è un fare. Intrecciare azioni nella realtà. IL POTERE DELLE PAROLE Come salvarsi dalla manipolazione Quando si utilizzano le parole, si esercita un potere. Che cosa si intende per il potere delle parole? POTERE= dal latino potestas/potere; * esserein grado di fare qualcosa, * esserein grado di far fare qualcosa a qualcuno Nell'antichità il termine latino potestas non aveva né una connotazione negativa né positiva, era una vox neutra. * Poteva essere esercitato a partire dal termine auctoritas = autorità, autorevolezza Il termine auctoritas deriva da augeo, augere = elevare qualcuno Infatti i nostri auctores, cioè coloro che ci permettono di elevarci e di crescere sono i genitori ad esempio. Augustus = epiteto di personaggi responsabili della vita civile, che con il loro agire avevano fatto crescere vita pubblica. * a partire dal termine vis = forza, violenza fisica o dell'inganno Se il potere della parola viene esercitato dal termine auctoritas = si sviluppa una comunicazione persuasiva che permette di crescere. Se si basa sulla vis = nasce la comunicazione manipolatoria, ovvero la minaccia l'interlocutore per ottenere un consenso che è solo esteriore, perché non c'è l'adesione del cuore. La comunicazione manipolatoria è apparentemente persuasiva, perché manipola gli interlocutori deformando la realtà. Il cittadino non riesce a difendersi dalla falsità e viene ingannato, molto spesso perché è disinformato o informato del falso. Sospetto nei confronti della persuasione. Il termine persuasione nel passato veniva guardato con sospetto. Questo sospetto ha una storia antichissima, per esempio nel vangelo di Matteo, dove la persuasione tende ad essere letta come inganno. Il messaggio di risorgimento di Gesù (seductor ille), sarà visto da Pilato e dai farisei come un inganno. Abbiamo questo sospetto poiché figli di questa antichità. Come salvarsi dalla manipolazione Proposto da Ulisse nel mito delle sirene. L'educazione la paideia, veniva insegnata attraverso i miti. Nel mito di Ulisse, lo stesso venne messo in guardia dalle sirene. Ulisse mentre la nave si sta avvicinando alle sirene, si fa legare (deo) con la fune (desmos) all'albero maestro della nave, e ai compagni mette la cera per evitare il canto persuasivo delle sirene. Le metafore: * Lafunee il legarsi alla nave= ciò che salva Ulisse è legame agli affetti familiari + Lacera nelle orecchie dei compagni = i deboli vanno tolti, difesi dalla comunicazione manipolatoria, ma al giorno d'oggi è alquanto difficile poiché siamo costantemente esposti. Il termine obbligo deriva da deon, e questa radice è all'interno della parola deontologia. Il termine obbligo in italiano ha una concezione negativa, ma in realtà deriva da ob- ligare, obligatio che ne contiene una dimensione di legame. Persuasione Retorica: Chiamata dai latini ars bene dicendi, mentre i greci la chiamavano téchne. Si tratta di un discorso persuasivo concentrato sull'esercizio sano (auctoritas). È uno scambio comunicativo che mette in relazione l'uno con l'altro, verificando che il contenuto sia suavis, ovvero soave, dolce e corrispondente alle affezioni del suo cuore. Il termine con-vinco significa vincere qualcuno con la parola. La retorica classica è una teoria che si occupa delle dinamiche e dei passi da seguire per un discorso in pubblico ed esercitare il potere della parola. I latini distinguevano tra: Dicere = dire in pubblico Loqui = discorso della vita quotidiana, dell'everyday speaking La retorica classica non includeva il discorso della vita quotidiana, al contrario della retorica moderna. La comunicazione persuasiva è la dinamica che permette di creare un consenso che sia sano che si basi su aspetti di ragionevolezza, importante per la vita democratica, forma di organizzazione civile in cui l'unica forza ammessa è quella della parola. Per questo diviene fondamentale che il cittadino sappia creare un discorso nel momento giuridico-processuale (nel momento di difesa). Importante anche in ambito epidittico: in alcuni momenti il pubblico veniva raccolto in piazza, e si creavano dei discorsi, dei panegirici, degli elogi a coloro che avevano permesso la crescita della società. Se un cittadino non riusciva a scrivere la sua oratio, pagava un logografo, colui che scriveva i discorsi, ma tutto tornava all'imputato. Si sviluppa un vero e proprio mercato della parola, la parresia, in cui bisogna essere . Si può persuadere in modo sano (tramite auctoritas) = si formulano dei messaggi in cui si prende posizione sulla realtà, sostenendola con ragioni e argomenti. Si persuade argomentando, processo comunicativo tramite cui si esprimono le nostre ragioni; dal latino argumentum e arguere (=far vedere, far notare), perché quando argomentiamo, gli argomenti fanno vedere le nostre ragioni su quanto affermato. All'interlocutore è dato il compito di ricostruire il percorso e la sua ragionevolezza. L'adesione ad un messaggio persuasivo, apre un commitment, cioè l'interlocutore deve verificare gli argomenti e le ragioni. La retorica presenta le diverse fasi della creazione del discorso 1. Inventio: momento della progettazione individuazione degli argomenti, le tesi; 2. Dispositio: l'ordine del discorso, come disporre gli argomenti; 3. Elocutio: si indicavano alcune strategie discorsive che permettevano di far diventare il discorso più efficace. Spesso la retorica viene identifica con 4. Memoria: indicazioni su mandare a memoria il discorso, cioè memorizzato per essere esposto in pubblico 5. Actio: momento in cui si gestisce la gestualità durante il discorso. | Sofisti = i retori cioè gli esperti della parola che aprono le loro botteghe, proprio perché nasce il mercato della parola. Vendevano questa competenza comunicativa Avevano anche individuato le dinamiche su cui creare dei ragionamenti scorretti (un sofisma). Diventa un antidoto su come scoprire le argomentazioni scorrette. Per questo nasce il SOSPETTO nei confronti della retorica, con la conseguenza della decadenza della retorica. Aristotele fa un'analogia con il medico = come il medico ha a disposizione degli elementi con cui formare farmaci o veleni, così come chi ha a disposizione le parole può formare un discorso persuasivo o perverso. LA RETORICA La retorica viene riscattata da Aristotele: chiunque eserciti il potere della parola può esercitarlo in maniera differenziata. Una vera e propria svolta logica ha individuato le indicazioni che devono essere rispettate per costruire un discorso sano, corretto. La persuasione può avvenire su base: * Discorsiva = attraverso il discorso, il dire. * Extradiscorsiva = attraverso le testimonianze, attraverso le azioni del testimone. Il testimone è colui che ci persuade attraverso il suo stesso vivere, con il suo comportamento, con la sua esperienza di vita. La retorica classica segnala che la comunicazione persuasiva ruota attorno ad una parola chiave: pìstis/fides in greco, in termine polisemico. Un termine polisemico è un termine che ha più significati. Pistìs/fides = interpella tutti i fattori del processo comunicativo: e "Formulator"= autore del discorso. Bush e i facenti parte della Casa Bianca e "Principal"= si è responsabili degli atti comunicativi. Bush a volte parla a nome del presidente dell'America, altre volte dell'America, altre volte come rappresentate del mondo civile. Il destinatario: e Puro uditore = "overhearer" un uditore non legittimato "stakeholder" = uditore legittimato. Tutto il mondo a diversi livelli * "Respondent"= parte dell'atto comunicativo. Non tutti gli "stakeholders" sono parte degli stessi atti comunicativi: Bush formule delle richieste ad Israele, ma anche critica e ammonisce Arafat... Deve prendere decisioni è un decisore che si assume la responsabilità del processo decisionale. Il discorso di Bush. Ha un impianto classico che ha una presa di contatto. C'era un momento di narrazione che continuava con l'argomentazione La narratio = l'attacco terroristico che ha distrutto la possibilità di cessate il fuoco. L'entimema = * Terror must be stopped. + Nonation can negotiate with terrorists, for there is no way to make peace with those whose only goal is death. It's not possible to negotiate with terroris ts=latesi. Endoxon = non è possibile negoziare con coloro che hanno come scopo la morte della controparte. Premessa minore: i terroristi hanno come obbiettivo quello della morte della controparte Conclusione: non si può negoziare con i terroristi In seguito Bush rimanda ad un momento di speranza che però implica un compito una responsabilità. Exemplum: mossa comunicativa che avviene attraverso il processo di induzione. In passato un certo fatto A ha dato luogo a B, allora è ancora possibile che A dia luogo a B. Un certo evento può aver luogo in quanto qualcosa di analogo è già successo. Si procede induttivamente dal fatto alla regola: si persuade su un fatto con una regola che fatti passati hanno permesso di stabilire. Costruire una pubblicità con un entimema (esempio): e Questo burro è genuino. (tesi) = conclusione «È fatto con il latte fresco delle Alpi (argomento) = premessa minore * Si costruisce il principio che il latte fresco è genuino = endoxon. L'aggancio (hooking point) tra l'argomento e la tesi: la materia di cui il burro è fatto, la causa materiale. La qualità della causa materiale è determinate per la qualità del prodotto. e Questo orologio è di alta qualità? (tesi messa in discussione, tesi problematizzata) «È svizzero (argomento) = premessa minore * Gli orologi svizzeri sono noti per essere produttori di alta qualità= endoxon * Questo orologio è di alta qualità = conclusione L'aggancio è la causa efficiente, il produttore dell'orologio. La qualità della causa efficiente è determinante per la qualità del prodotto. Per una tipologia di processi manipolatori Tutti i regimi totalitari investono in sofisticati sistemi di comunicazione orientati agli scopi dell'ideologia, al potere. Si possono prendere in esame: * I testi programmatici/fondativi hanno con sé la definizione di ideologia. * testi mediatici sono i testi di propaganda l'ideologia nel contesto sociale * testi per diffondere l'ideologia di generazione in generazione= i testi scolastici e dizionari. Un logocidio (spariscono alcune voci dal dizionario) o un semanticidio (termini a cui vengono modificate le definizioni) Definizione di MANIPOLAZIONE Un messaggio viene definito manipolatorio quando piega distorcendo la visione della realtà nel destinario, impedendogli un comportamento sano nei supi processi decisionali. La manipolazione opera in modo occulto, opera sugli aspetti del messaggio meno evidenti. Strategie manipolatorie: * Violazione delle presupposizioni. Quando si usa un nome, la cosa di cui si fa il nome è percepita come esistente. Ad esempio, prendiamo "Luigi parte per Roma", dove consideriamo Luigi e Roma, in cui "Luigi" corrisponde ad un'identità, qualcuno che esiste, che va a Roma, anch'essa città esistente. La presupposizione= un sostantivo, un nome fa scattare il senso di esistenza. È significato taciuto, che si nasconde nel testo (implicito). Quando usiamo un nome, immaginiamo la cosa come esistente: se noi esplicitassimo i nostri presupposti, confonderemmo il nostro interlocutore perché è ovvio che Luigi e Roma esistono. Anche i nomi comuni sono presupposizioni. GATTO = entità con una X In logica quando si rappresenta un sostantivo esistenziale si utilizza la formula: Ax: PIAP24P34 = noi sappiamo che gatto è un'entità vivente, non umana, ma animale, un mammifero, un felino ecc. più ne sappiamo di scienze naturale, più possiamo caratterizzare questa entità. Il simbolo 4 è il simbolo usato in logica che indica la congiunzione logica "e". La lettera "4"{8 il quantificatore esistenziale, ovvero il suo significato è "esiste una X tale che...", quindi ci permette questo presupposto esistenziale. Proprio per la natura semantica del sostantivo, i nomi hanno un forte potere comunicativo e immaginiamo la sua esistenza concreta, anche in termini manipolatori. Lo studioso ottcentesco tedesco Gottlob Frege nel suo testo Uber Sinn und Bedeutung (1892) mise in guardia rispetto ad un uso manipolatorio di espressioni denotative la volontà del popolo. Questa volontà del popolo è una espressione denotativa. Quando parliamo delle parole, esse hanno un significato e un denotato. per definire il concetto di denotato, prendiamo espressioni in italiano come "Giacomo Leopardi" o "L'autore di a Silvia" o "L'autore nato a Recanati" = sono espressioni che individuano nella realtà una stessa persona, quindi denotano lo stesso soggetto, cioè Leopardi, ma cambia il modo di esprimerlo. Frege inoltre fa l'esempio della STELLA DEL MATTINO (Morgenstern) e della STELLA DELLA SERA (Abendstern), mentre invece noi in italiano li chiamiamo "Lucifero" (lux + fero) e "Vespero". Tuttavia, segnala Frege, a partire da Pitagora, che la prima stella a comparire al mattino e alla sera è sempre Venere, quindi un unico astro: quindi Lucifero e Vespero sono parole diverse, ma denotano un unico astro. ATTENZIONE: La volontà del popolo: è un sintagma nominale (formato da due sostantivi, il secondo sostantivo con valore di complemento di specificazione). Può essere usato in maniera manipolatoria, ci fa passare l'idea che esista nel denotato, una volontà universale.{Come tutte le espressioni nominali permettono di individuare dei nomi nella realtà.} Esistono, però singole volontà individuali. Si interviene sul presupposto di esistenza ed essendo un'espressione nominale, pensiamo sia una volontà universale. Parlare di volontà del popolo è generalizzare. Su questi effetti impliciti dei nostri messaggi, esercitiamo un controllo critico minore. Quando nel discorso scattano i nomi, in noi accade un processo di presupponitional accomodation, ovvero aderiamo alla presupposizione di esistenza. Questo significa che quando formuliamo i nostri messaggi, c'è sempre un asserted content (esplicito) e un presupposed content ("Luigi parte a Roma" = è vietato esplicitare ciò che è ovvio, in questo modo il discorso procede). Sulle presupposizioni esercitiamo un controllo logico minore, ovvero su ciò che è nascosto, perciò è più facile capire come siamo manipolati. Dobbiamo diventare perciò esperti di capire ed essere coscienti di noi essere parlanti, il che è un antidoto contro la manipolazione (fenomeno delle fake news). Perché si aderisce alle presupposizioni? Si fa riferimento al concetto di common ground, cioè quel condiviso che ci deve essere tra il mittente e il destinatario. Gli interagenti devono essere diversi, ma bisogna che vi sia un minimo di conoscenze di base per far avvenire la comunicazione, insomma a quegli elementi che costituiscono una condivisione. Grazie a questi elementi l'individuo aderisce alle presupposizioni che fanno parte del common ground condiviso con gli altri, e ciò agisce come "test di Propone un romanzo distopico Nineteen eighty-four, di un mondo futuro che mette in atto, tendenze negative già presenti nella contemporaneità. Il termine distopia = dal greco topos (=luogo), con il prefisso dus che implica aspetti negativi. Nell'appendice vengono presentati i principi della nuova lingua "Newspeak" = l'obbiettivo di ridurre l'orizzonte del pensiero, eliminando il lessico superfluo dal linguaggio naturale. Viene descritta l'azione del Big Brother = si utilizza l'aggiunta di -un per rendere i termini negativi, come ad esempio di warm = Uncold; bad = Ungood. Questa azione corrisponde alla strategia di manipolazione della polarity temptation. Infatti in questo modo si eliminano gli intermedi che nascono tra i due estremi di parole, riducendo l'orizzonte di pensiero. LA DIMENSIONE DELL’AFFIDABILITÀ La dimensione dell'affidabilità intessa la vita umana, ha un lessico molto ampio. Esempio se dobbiamo andare a Roma, posso andarci in macchina, ma se vogliamo andare a New York, ci affidiamo al pilota. È un momento del nostro agire in cui ci affidiamo al qualcuno. Anche la nostra data di nascita non è altro che dimostrazione di quella fiducia, quel credito, pistis/fides nei confronti dei nostri genitori. Adesione del cuore. L'epistemologia = ha dentro la radice di logos (=discorso), è una disciplina che si occupa delle varie scienze dal punto di vista del loro metodo e descrive l'azione delle conoscenze che si fondano su un credito che si dà a qualcuno. *BHIDH *BHEIDH = sono termini indoeuropei Radice sia nelle lingue classiche sia nelle lingue moderne. La linguistica storica poiché confronta le lingue esistenti viene ricostruita una lingua originaria = L'INDOEUROPEO. Da quei due termini nascono i seguenti termini che esprimono la dimensione di affidabilità: * Fides=ambito sociale e politico. La convivenza civile si basa su una condivisione della fiducia, da un affidarsi reciproco. Questa intesa fondata dalla fides, era presieduta da un padre, Giove, che era garante. Gli uomini sono fratelli perché hanno un padre. Per questo era chiamato fidius, poiché fondamento della fides reciproca. | greci lo chiamavano pistius. Chi segue questa reciproca fiducia è una persona fidata. Questa reciproca fiducia quando è stabile dà come esito nel tempo il foedus: patto. Da questo termine nascono ad esempio la parola federazione: parti che stanno insieme a partire da un patto. Patto in greco si dice diathéke = che significa patto, contratto ma anche testamento, disposizione testamentaria. Per questo per indicare i due testi biblici si identificano con il termine Testamentum, nonostante il testamento abbia come fondamento un patto. + Il mondo economico, bancario. Il termine fideiussione che contiene la parola fides. Cesare disse Nulla erat fides = significava che non c'era nessuno che gli prestasse denaro. La fideiussione = fra il creditore e il creditore si inserisce un terzo si fa garante che il debitore adempirà l'obbligazione del creditore. Il terzo si fa garante di fides. Presente anche il termine credito legata alla radice latina credo: Costituito da: -cre = crescere -do = dare Credo = affidarsi per crescere. In latino poteva essere costruito come un verbo transitivo, significando prestare. Perdendo l'accezione latina, il prestare risiede nel termine credito. Fede nuziale = ambito matrimoniale, sull'affidarsi. Le parole che in latino costituiscono persuadeo, fides, credo, in greco derivano tutte dalla stessa radice pith: tutti i termini nel campo semantico della persuasione derivano da pistis = è il credito che un parlante ottiene con il suo dire, l'adesione che si produce nel destinatario. * Bitten=verbo tedesco. Bit = far fare qualcosa a qualcuno nel rispetto della sua volontà. e Il radicale verbale ha sviluppato esiti diversi, il tratto della costrizione. MODELLO SHENNON *Pag 25 in una nota* Modello di comunicazione sviluppato in sede matematico-informatica da Claude Shannon (1916-2001). Nel suo modello, Shennon riduce la comunicazione, ad una trasmissione di informazioni e definisce le limitazioni in termini di disturbo, rumore. Non ci sono interagenti umani e in questo processo di trasmissione abbiamo un device, un source = una sorgente di informazione , parte un information source che va verso il receiver = destinatario che è anch'esso un device. Il processo di trasmissione può essere disturbato da un disturbo, da un rumore, da un noise source. Per questo Shannon realizza un teorema (1948) che fissa la capacità del canale = ovvero la quantità massima di scambio informativo che può essere trasmessa per far sì che non sia disturbata. Una trasmissione priva di errori è possibile se e solo se la quantità di informazione comunicata nell'unità di misura prescelta è minore della corrispondente capacità. La dimostrazione del teorema è spiegata nell'opera A Mathematical Theory of Communication, pubblicato nel 1948. SAUSSURE E BLOOMFIELD Saussure (1857-1913) Modello della comunicazione verbali che vede intervenire lingue storico-naturali. È autore del "Course de linguistique générale", è fondatore dello strutturalismo, una corrente della riflessione linguistica. Formula il concetto di segno nella teoria Sussuriana. Il circuito della parola, ovvero il circuito del discorso = due interlocutori discorrono scambiandosi segni, ciascuno dei due è capace di produrre segni materiali che hanno una natura acustica, e di decodificarli grazie ad una conoscenza condivisa della lingua che vive in sede mentale. Parlare significa scegliere messaggi adeguati, ovvero il parlante va in sede mentale, e sceglie all'interno di questo patrimonio virtuale, i segni e la regola per combinare i segni. E in seguito li attiva per trasmetterli all'interlocutore, al quale si partirà il compito di decodificarli. Due momenti fondamentali in questo modello: * Codificazione = utilizzando il codice, che è un patrimonio virtuale che vive in sede mentale, l'intento e il messaggio che produce * Decodificazione = Il passaggio che porta dall'ascolto di un suono alla comprensione. La langue = sistema mnemonico virtuale, poiché vive in sede mentale ed è virtuale perché esiste in sede psichica ed è condiviso dagli interlocutori. I due processi sono caratterizzati da una componente meccanica, poiché il compito dell'interlocutore si basa nell'attivare un qualcosa di già predisposto in sede mnemonica. Questo modello è stato attribuiti ad altri comportamenti umani, come in antropologia che permette di studiare i comportamenti umani. BLOOMFIELD Leonard Bloomfield (1887-1949) È l'esponente di una corrente di strutturalismo americano che assume certe caratteristiche. Autore del "Language". Osserva il linguaggio come un livello del comportamento umano. Elabora un modello che richiama quello dello strutturalismo ma con le sue specificità, che si influenza dal comportamentismo, che era una corrente che studiava il comportamento umano strutturato in stimolo e in risposta di diversa intensità energetica. Esempio: si immagini una coppia, lei vede delle mele, che le fanno muovere i succhi gastrici, lo stimolo, che producono in lei la risposta del messaggio, "prendimi la mela". Questo diventa lo stimolo per lui, che gli prende la mela, la risposta. Si quantificava anche l'energia richiesta per compiere quei comportamenti, che richiedono un basso livello di energia. Fa un'obbiezione a Russel che aveva detto che se non si aveva conoscenza di una determinata parola, era impossibile fare la traduzione, quindi poterla interpretare. Ad esempio la parola formaggio era impossibile da capire per una popolazione che non abbia mai visto formaggio. Tuttavia Jakobson ribatte a Russel, dicendo che è possibile tradurre questo segno in altri segni. Diversi tipi di traduzione: o Traduzione endolinguistica/intralinguistica = ad esempio siamo all'interno della lingua italiana, interpretiamo un segno, lo traduciamo in altri segni. Endo (dal greco) = rimaniamo all'interno della stessa lingua. o Traduzione interlinguistica = quando si passa da un sistema comunicativo all'altro, da una lingua all'altra. o Traduzione intersemiotica = da un sistema semiotico ad un altro. Trasposizioni filmiche, a partire dai romanzi si fanno trasposizioni filmiche. Jakobson si dedica all'indagine sull'afasia o perdita della capacità linguistica. I disturbi afasici derivano dal mal funzionamento di uno dei due assi che costituiscono la capacità linguistica. o Danneggiato l'asse della similarità (o selezione) = non sono in grado di dire il nome di un oggetto o a sostituire una parola con un'altra ad essa equivalente. o Danneggiato l'asse della contiguità = non riusciranno a creare un discorso connesso. LINGUISTICA PRAGMATICA La svolta pragmatica Gli autori osservano il nostro dire come azione = il dire è un fare con le parole. La riflessione linguistica proviene dal mondo antico: già Platone mise a tema che il parlare è un fare. e JOHNAUSTIN (1911-1960) Autore di How to do things with words (1962) = il titolo è stato tradotto in Quando il dire è fare. Austin segnala in un primo momento una distinzione= osservando ciò che produciamo quando parliamo, distingue tra: o Enunciati =» Parole constatative = che constatano la realtà = Parole performative = azioni che si realizzano solo con la parola come la promessa, il battesimo. Ogni enunciato ci permette di compiere un'azione = Speech Act (Ogni forma di linguaggio permette un'azione). Distingue nell'atto del dire tre momenti: 1. Atto locutivo = l'atto proprio del dire, formulazione del discorso. Allo stesso tempo compiamo un atto illocutivo. Passami il sale = diciamo (locutivo) e diamo il comando (illocutivo) 2. Atto illocutivo = l'azione precisa che l'interlocutore compie con lo stesso enunciato 3. Atto perlocutivo = effetti che il nostro dire produce nel contesto. Ad esempio quando formuliamo un comando, non è detto che l'interlocutore non lo esegue. Il discorso produce comunque degli effetti, perché il rapporto tra i due interlocutori non è più lo stesso, perché è stato formulato il comando. + JOHNSEARLE (1932-) o Riprende la teoria degli speech act di Austin o Approfondisce il livello illocutivo o Propone una tipologia degli atti linguistici che il parlante può compiere attraverso il linguaggio: Rappresentativi, direttivi, commissivi Esempi di tipologia di atti linguistici: o Paolo fuma abitualmente = atto rappresentativo. Rappresenta la realtà emittente. Chiudi la porta! = comando. Atto direttivo. Ti prometto una ricompensa = atto commissivo. Aprono un commitment, ovvero un impegno che si assume il parlante rispetto alla realizzazione della promessa. =» PAULGRICE (1913- Propone un ulteriore modello, fondato su: principio di cooperazione. Mette in luce che coloro intraprendono un'interazione comunicativa, cooperano. Le massime della comunicazione. = guidano il parlante Ogni intervento deve rispondere ad una serie di requisiti per essere comunicativamente adeguato. Il testo in cui Grice introduce il principio di cooperazione = Il messaggio deve essere reso comunicativamente adeguato, ovvero formulato in un modo corrispondente a quanto è richiesto dallo scopo, dalla direzione dello scambio conversazionale. LE MASSIME DELLA COMUNICAZIONE a. Quantità L'apporto comunicativo deve essere calibrato dalla quantità dell'informazione, non bisogna dire né di più ne di meno b. Qualità Non si deve formulare un qualcosa che sia falso e deve essere fondato su un'adeguata evidenza. c. Relazione Sii pertinente. Il messaggio per essere pertinente, deve avere un senso che crei un interesse all'interlocutore d. Modo È importante che il messaggio sia chiaro e che non deve essere ambigui, non deve creare prolessità e deve essere ordinato. DISATTESA DELLE MASSIME Dov'è Carlo? C'è una BMW gialla davanti alla casa di Anna. Viola la pertinenza = questa risposta non sembra pertinente. Applicato il principio di cooperazione, segnala che quando siamo coinvolti in un'interazione comunicativa, nasce in noi un desiderio di ricerca del senso. Carlo possiede quella macchina gialla, perciò la risposta non è insensata, ma permette di andare alla ricerca del senso attraverso dei procedimenti inferenziali. * DANSPERBERE DEIRDRE WILSON La Teoria della Pertinenza o Ampliano il modello di Grice o Importanza del contesto per l'interpretazione del messaggio, del contesto fanno parte anche i parlanti. Per poter interpretare un messaggio è importante il contesto = nel contesto fanno parte i due interlocutori. Il messaggio produce degli effetti contestuali, ovvero nel contesto = consistono in un cambiamento sia del mittente che del destinatario, un cambio di intersoggettività. I PROCESSI INFERENZIALI o Componente fondamentali nell'evento comunicativo. o Portano il destinatario di inferire, ovvero di ricostruire l'intenzione comunicativa del mittente. Lo deve ricostruire con uno sforzo comunicativo minimo. o La pertinenza del messaggio dipende dal rapporto tra effetti contestuali e sforzi cognitivi necessari per interpretarlo. Maggiore saranno i messaggi, maggiore sarà lo sforzo per cogliere la sensatezza, perciò sarà più pertinente. Eventi comunicativi Eventi = che si producono per comunicare, per trasmettere un messaggio. Che cosa vuol dire che l'atto comunicativo è un evento? La parola evento = Bisogna fare differenza tra la lingua latina e germanica. bene il proprio lavoro, per mantenersi). Le due catene di realizzazione del mittente e del destinatario sono intrecciate e di conseguenza possono compiere i loro desideri. UN INTRECCIO DI DUE AZIONI TRA DUE INTERAGENTI. 3. LA COOPERAZIONE = diversi modi di intrecciare le azioni. I due agenti CONDIVIDONO LO SCOPO e CONDIVIDONO LO STESSO DESIDERIO (molla che permette di far scattare l'azione). E attiva una catena di realizzazione che permette di realizzare lo scopo. 4. LA COMPETIZIONE = i due agenti hanno lo stesso desiderio, immaginano uno stato di cose che gli permette di realizzare l'azione. Ciascuno dei due agenti ricorre alla comunicazione per giustificare la sua necessità per quello che desidera. I FATTORI DELLA COMUNICAZIONE VERBALE La comunicazione vive grazie all'interazione di più fattori: 1. Semiosi= o Semiosi deittica 2. Inferenza = segni impliciti all'interno delle pieghe del testo che l'interlocutore deve scoprire 3. Ostensione = comunicazione da parte della realtà stessa senza che ci sia il bisogno di una lingua storico-naturale. 1. LA SEMIOSI Eventi semiotici e eventi non semiotici Due elementi non semiotici: due oggetti una penna e un microfono. Ci chiediamo: questi due eventi non semiotici hanno senso, hanno un significato? Il senso di questi oggetti coincide con la funzione che ci permettono di svolgere. Il significato si identificano con un'interazione immediata. Eventi semiotici: penna e microfono scritti su una slide o su un foglio sono eventi, sono segni, sono un qualche cosa di fisico. Se dette queste parole sono onde sonore che sono un qualche cosa di fisico, o anche onde luminose che vediamo sulla slide. Sono eventi semiotici: qual è il loro senso? La semiosi da seméion (segno) = è quell'atto con cui costruiamo un segno. Il senso è un concetto a cui ci rimandano. Nelle due parole abbiamo una successione di suoni che veicolano un concetto. Si creano delle correlazioni semiotiche = ad una successione di suoni associamo un determinato concetto, associamo intenzioni comunicative a eventi fisici. LA CORRELAZIONE SEMIOTICA. C-a-s-a = un segno con due facce = il primo con l'immagine, il secondo con il suono; entrambi cercano di esprimere il medesimo concetto. Il segno va interpretato per il cogliere il suo senso che è veicolato da quella successione di suoni. Caratteristiche della correlazione semiotica o ARBITRARIETÀ = > non c'è NESSUNA RAGIONE per cui al concetto di casa vada associata quella successione di c-a-s-a. Il rapporto che c'è tra concetto e suono è arbitrario, quindi non c'è una precisa ragione, infatti ogni comunità linguistica sceglie il suo (in francese casa si dice maison). Dal pensiero di Saussure. Il fatto che non ci sia una ragione precisa, questo garantisce una stabilità della lingua, ovvero che non vengono ridecise queste correlazioni, così da permettere la condivisione di una lingua. Tentazione del fonosimbolismo = movimento che cerca di trovare una giustificazione nel suono. Nelle onomatopee se le osserviamo non sono identiche in tutte le lingue. Se l'onomatopea riproducesse concretamente il suono, dovrebbe essere uguale in tutte le lingue. o CONVENZIONALITÀ = un nesso che è STABILITO ALL'INTERNO DI UNA comunità LINGUISTICA. Queste correlazioni semiotiche vengono tramandate di generazione in generazione. Insegniamo a dare i nomi alle cose = è un momento che fa parte del prendersi cura dei piccoli. Processo di accoglienza che avviene nel nido famigliare. Quando insegniamo a dare i nomi alle cose, diamo ai nostri piccoli la correlazione semiotica e passa tutta quella dimensione affettiva del prendersi cura dei piccoli. Salimbene da Parma - Cronache: esperimento di Federico Il di Svevia => nella ricerca della Lingua originale = prese dei piccoli, li allontanò dalle madri, li assegnò ad altri che avevano il compito di allevarli ma non dovevano parlare. In questo modo si cercò di andare alla ricerca della lingua originale di Adamo. Ma i bambini si intristirono e morirono. Quindi questo momento della lingua passa una dimensione di affetto nei confronti del piccolo importante per la sua sopravvivenza. Il dare il nome alle cose permette di entrare in possesso di quella cosa. Un altro episodio: episodio nel sud della Francia, Victor, un bambino allevato dai lupi. Il medico Itard non riuscì ad insegnarli il linguaggio. Il bambino non solo non riusciva a dare il nome alle cose, ma non era capace di fermare lo sguardo su nulla della realtà a causa di questa lesione profonda nella sua psiche. La semiosi è caratterizzata dal fenomeno della CORNICE = linea più o meno immaginaria che delimita una porzione di realtà in cui opera la semiosi. (come uno spettacolo ciò che avviene sul palco è semiosi, ovvero degli attori personificano dei personaggi). Nel caso delle parole la linea è immaginaria = una circonferenza che delimita un ambito di realtà in cui opera la semiosi. Stat pro alio = le parole instaurano un rimando alla realtà. Interpretiamo la successione di suoni, capiamo il concetto e possiamo collegarlo alla realtà. I segni non coincidono con la realtà, perché se coincidessero avremmo un sintomo di psicosi-follia. Due al ristoranti si mangerebbero un menù, perché per loro le parole sono la realtà =viene applicata un'equazione simbolica, fanno coincidere il segno con la realtà. Una volta interpretato il segno possiamo ritrovare nella realtà il segno che viene denotato. o SEMIOSI DEITTICA Casa è una successione di suoni che rimanda ad un stesso concetto, nonostante lo diciamo in contesti diversi. Ma se abbiamo una parola come IO = SI PRECISA DI SIGNIFICATO DIVERSO. DEISSI = dal greco deìknymi = additare, indicare. lo, tu, adesso, ora, qui, così = capibili solo dagli italiani. Il significato che viene dato dal dizionario diviene il contenuto di un'istruzione che ci dice vai a prendere "enunciatore, mittente" (nel caso di io). Così il termine si precisa di significato. Una parte di significato ha una percentuale di significato di categoriale che però è minimo, perché poi bisogna andare a prendere la situazione comunicativa, nel caso di io, bisognerebbe prendere la persona che lo dice. Il termine ha in sé il termine agorà = luogo della comunicazione in pubblico. Agoréuo = parlo. Le parole sono categorie perché, secondo i greci, sono delle etichette con cui andiamo a ridosso per la realtà. Le parole deittiche hanno un forte tasso di realtà = perché interviene la realtà per precisare il significato della parola, ovvero una semiosi categoriale e semiosi deittica. I deittici per funzionare richiedono la con ione dello spazio comunicativo. Esempio Luigi : questa penna è blu. Andrea: questa penna è rossa. Questi due enunciati sono contraddittori Alla base di ogni nostro pensiero c'è sempre il principio di non contraddizione di Aristotele = non è possibile dire che una certa entità è e non è nello stesso tempo e nel medesimo aspetto. Questi due enunciati sarebbero contraddittori se parlassero della stessa penna. Il deittico "questa" = nelle vicinanze del parlante, quindi probabilmente parlano di penne diverse. La deissi diretta Tipologia di deittici diretti: a. Personali = io/noi, tu/voi, mio, tuo, ecc. Spaziali = questo, quello, qui, là Temporali = adesso, prima, oggi Di maniera = così => accompagnato di un gesto Testuali = egli, ella, esso, essi. Già gli antichi li distinguevano. Pronomi di terza persona singolare e plurale poiché permettono di svolgere funzioni come: * Funzione anaforica = espressioni linguistiche che riprendono i denotati inseriti nel cotesto, la parte che precede. Ho visto Chiara e le ho detto che domani c'è il seminario. Più una parola è ripetuta meno è significativa, per quello evito di ridire il nome Chiara. * Funzione cataforica = espressioni che anticipano un cotesto che segue, un qualcosa che segue. Ti telefono per dirti questo: è nato Saverio Enzo! Permettono una coesione testuale che è uno dei requisiti che caratterizzano il testo. I deittici testuali hanno il genere, al contrario di quelli personali. Un linguista Benveniste, dice di immaginare la comunicazione come una scena teatrale, dove i protagonisti sono presenti nello stesso spazio fisico. lo e tu indicano i due interlocutori che sono presenti nella scena comunicativa. Il fatto di essere presenti esime la necessità di specificare il genere. Quando però si inserisce una terza entità che non è presente nello spazio comunicativo, è necessario precisare il genere. Deissi indiretta Hanno un componente deittica: a. | tempi verbali Piove = presente indicativo, evento che sta accadendo nella realtà di tipo metereologico, e lo facciamo coincidere con il tempo del discorso. Il tempo meteorologico del piovere accade in un momento ben preciso e il presente lo fa ano FERDINAND DE SAUSSURE (1857-1913) Fondatore dello STRUTTURALISMO Opera = Cours de linguistique générale => opera postuma scritta dai due allievi di Saussure: Bally- Sechehaye. Traduzione italiana di De Mauro. DICOTOMIE SAUSSURIANE = che indagano la struttura della lingua attraverso un metodo. e Diacronia vs. Sincronia = per poter analizzare la lingua bisogna osservarla in un suo momento temporale. o Approccio diacronico = nel tempo o Approccio sincronico = stare in una fase ben precisa della lingua. Sceglie per la sincronia. * Linguistica esterna vs. Interna o Linguistica esterna = Una lingua si situa sempre in un contesto geografico legato a fattori sociali, politici. Questi elementi influenzano la lingua dall'esterno. o Linguistica interna = Collocarsi in una prospettiva linguistica interna, ad esempio per indagare su una sveglia, dobbiamo indagare al suo interno. Sceglie per la linguistica interna. e Langue vs. Parole = due momenti costitutivi di una lingua duplice definizione dei termini. o Langue =un sistema dei segni. o Parole = esecuzione del sistema da parte del parlante. LA LANGUE 1. sistema di segni e non un insieme Un sistema = è un gruppo di elementi in cui si instaurano dei rapporti reciproci di solidarietà. Dato che ciascun segno fa parte di questo sistema, ciascun segno è quello che è in quanto vive in questo sistema opponendosi agli altri. NATURA OPPOSITIVA DEI SEGNI Nella lingua francese = bois Nella lingua italiana = bosco Differenze = nel sistema della lingua italiana a bosco si oppongono legno, legna, legname = si definisce l'area semantica che è più ristretta rispetto all'area semantica di bois = che copre legno, legna, legname 2. LANGUE E PAROLE = DEFINIZIONE SOCIOPSICOLOGICA È un patrimonio che vive in sede psichica che viene condivisa da tutti i parlanti che non possono modificare, momento sociale, e la parole è un momento individuale Ricade nella linguistica esterna in questo modo = è un'aporia ovvero dei rilievi contraddittori. SEGNO LINGUISTICO Significato = è il concetto Il significante = è la strategia di manifestazione, la traccia che un segno lascia in sede psichica. e Unione inscindibile delle due facce: di significato e significante * Unisce un concetto a una immagine acustica e Ancheisignificante vive in sede psichica e La nozione di segno è stata studita dagli stoici = S. riprende questa nozione. o Semaion= entificava con il sen: o Semainomenon = si identificava con l'intellegibile * La svolta di Saussure è proprio che il segno vive in sede psi ica e Arbitrarietà = il nesso non è motivato, questo garantisce la stabilità della lingua, altrimenti nascerebbe la rinegoziazione tra significati e significanti. * Linearità => che riguarda il significato e il significante Il significante = la traccia costituita da una successione di suoni che è lineare che lascia in sede psichica. Il significato = è lineare => nasce un dibattito. => si riferisce al momento dell'ordine delle parole quando si costruiscono gli enunciati. John loves Mary vs. Mary loves John => importante l'ordine delle parole per individuare ciò che è soggetto e complemento oggetto. Giovanni lesse il romanzo vs. Il romanzo lo lesse Giovanni = in italiano l'ordine delle parole individua l'organizzazione testuale tra tema e rema. Nella prima frase Giovanni è iltema e il romanzo è l'apporto informativo nuovo. Nella seconda frase il romanzo è il tema (ciò che appartiene al common ground) e Giovanni diventa rema = apporto informativo nuovo. L'ordine delle parole = in quanto manifestazione della linearità, veicola diversi aspetti del significato (morfo-sintattici, logici). Entità e unità e Entità=siintende il segno come unione inscindibile delle sue due facce e Unità=è l'entità linguistica che viene delimitata nella parole. => è di natura funzionale. Il treno Milano-Firenze delle h. 20.00 => quando noi definiamo questo treno, non ci riferiamo ad un preciso locomotore. Ma viene definito in base al punto di partenza a un punto di arrivo e all'ora. Parola fuoco = può essere enunciata in modo neutro, in maniera emotiva... Diverse realizzazioni fonetiche di stessa unità => tutte queste realizzazioni foniche sono dello stesso segno che svolgono un'azione ben precisa nella parole, che non può essere svolta in nessun altra unità. Valore linguistico Analogia tra sistema economico e sistema linguistico (moneta-merce, parola-idea) Concetto economico di valore = qualcosa di diverso che può essere scambiato. Il valore nasce dal segno che vive nel sistema linguistico => il segno è un'unione inscindibile di significato e significante e si oppone a tutti gli altri segni. Nella scacchiera si rompe il cavallo => possiamo sostituirlo con un qualsiasi elemento di carta, non interessa il materiale, purché si differenzi da tutti gli altri pezzi del gioco. Aporia nella nozione di valore linguistico => un momento contraddittorio. Per S. questa natura oppositiva riguarda tutto il segno = è accettabile che il significante sia di natura oppositiva (il suono di casa che si oppone al suono di albero). Ma anche il significato si oppone a tutti gli altri significati. Si apre un circolo vizioso. Contrassegno che permette di distinguere i cappotti a teatro = il contrassegni (come i significanti) diversi per distinguere i cappotti (significati) diversi. MA anche i cappotti diversi distinguono i contrassegni diversi => i significati hanno natura oppositiva. Fenomeni sinonimia e omonimia Sinonimia = come stella-astro => due significanti diversi ma che esprimono lo stesso significato. Omonimia = lama (animale, parte contundente del coltello) => stesso significante a cui corrispondono significati diversi. Per S. c'è una proiezione diretta fra il pensiero (come una nebulosa) e il linguaggio (come una catena). => se si segmenta la catena fonica corrisponde ad un segmento ben preciso della nebulosa del pensiero. Nessuno Non esiste | nessuno La sintassi Rapporti sintagmatici = tra elementi in praesentia => ovvero i segni presenti nella catena fonica (nella parole) Vs. Rapporti associativi = fra elementi in absentia => a livello di langue e di parole Come ad esempio insegnamento => si articola in due parti da: 1. Insegnare, insegnante 2. Armamento, cambiamento I rapporti sintagmatici sono nella parole. In sintassi opera la regola = qui Saussure si accorge della contraddizione nella definizione sociopsicologica di parole. Via d'uscita: a. Esistono delle locuzioni belle e fatte (spezzare una lancia in favore di...) => è un sintagma che funziona come singolo lessema. Questi sintagmi appartengono alla langue, anche se hanno una struttura sintagmatica. b. 1sintagmi formati in modo più regolare appartengono alla langue (il bambino dorme = SINTAGMA NOMINALE+SINTAGMA VERBALE) Saussure e la dimensione interlinguistica Anisomorfismo dei sistemi linguistici = ciascuna lingua distribuisce i significati a suo modo. Anche se non esiste un parallelismo perfetto tra i segni linguistici => esiste una dimensione interlinguistica individuata con la nozione di signification. e Esempio =je mange du mouton I'm eating some mutton = hanno la stessa signification, ma signifié diversi. Mouton-mutton => hanno signifié diversi. Mouton => incastrato nell'area inglese di sheep (mouton copre anche il significato di sheep) Mutton => divide con sheep. Signification = S. si pone su un piano linguistico e non a livello ontologico (di realtà). Bisogna distinguere fra la semantica di langue e i sensi che si precisano nei testi. La semantica di langue => è una semantica virtuale La semantica della parole => i sensi che si precisano nel testo. L'ostensione = è un momento muto della comunicazione verbale Esempio di problematicità di confini Il sorriso è un ostensione o è semiosi gestuale? = bisogna vedere volta per volta: L'aneddoto dell'antropologo = l'antropologo occidentale va a far vista all'antropologo cinese. Gli apre la porta la figlia che gli comunica il decesso del padre con un sorriso. In seguito la figlia accompagna l'antropologo sulla tomba del padre e scoppia a piangere => sorride in ottemperanza alla cultura orientale che segnala delle indicazioni precise della manifestazione di emozioni. => inidicano di controllare al massimo le emozioni. Il sorriso dell'attore = il copione gli chiede di sorridere => è una semiosi gestuale perché non è un sorriso spontaneo ma è convenzionale. Ambito del ludus Spiel/play = è imitazione, simulazione della realtà. o Ludus= in latino => gioco => che si può dire anche iocus (attività scherzosa). Infatti in italiano si continua con iocus. Da ludus => ludico, illudere Che cos'è il gioco? Il ludus ha avuto una variazione semantica. Quando lo usiamo per formare i verbi => ad esempio illudere => mi hai buttato nell'inganno. Come si è passati da gioco ad inganno? Il gioco è: o un'attività dalla quale si prende un attimo distanza dalla serietà dell'impegno quotidiano è un'attività governata da regole È un'imitazione della realtà = ad esempio il gioco dei bambini che imitano gli adulti. Se l'imitazione si stacca dalla realtà diventa inganno. Illudere verbo italiano in cui si utilizza ludus come lessema latente. => per indicare l'opera teatrale si utilizza play/Spiel. EPISTEMOLOGIA Capitolo 3 L'epistemologia è un logus = significa "discorso su" che si occupa delle scienze e le studia in base alla loro tipologia e in base al loro oggetto d'esame. Esistono delle scienze formali = che non hanno bisogno di riscontro dell'esperienza come la matematica. Le scienze empiriche = che hanno un riscontro nell'esperienze: o Scienze descrittivo-classificatorie = analizzano i dati descrivendoli o Scienze esplicative: ipotetico-deduttive = hanno che fare con un dato nascosto. Il ricercatore formula delle ipotesi a partire dalle quali deduce i dati. Se queste ipotesi si confermano diventano dei modelli. | dati prodotti dai modelli vengono verificati con i dati empirici ovvero quelli dell'esperienza. Quando si formula una disciplina, si occupa di un oggetto. Oggetto reale e oggetto formale. L'oggetto reale = ad esempio la comunicazione è un oggetto reale che interviene nella realtà e che può essere studiata da varie prospettive (discipline che pongono domande diverse). Le discipline coincidono con l'oggetto formale = ogni disciplina pone una domanda precisa all'oggetto reale e risponde a quella domanda partendo da una prospettiva precisa. L'oggetto formale è il contenuto della disciplina che pone le domande all'oggetto reale, quello condiviso. Gli uomini hanno incominciato a ricercare, poiché suscita meraviglia, il desiderio di sapere = il ricercatore problematizza il dato, lo rende problema. Dal greco proballo = mettersi davanti agli occhi. L'interpretazione del dato come indizio. Ad esempio un iceberg = la parte sopra corrisponde al dato, ad un indizio, la parte significativa sta sotto. In rapporto alla lingua => la parola lama => il significato di questo dato linguistico si precisa nella totalità del contesto: + Il lama è un camelide proveniente dal Sudamerica; * Lalamadi questo coltello non taglia In epistemologia = i dati sono sempre indizi di una totalità e per far sì che siano corretti devono essere collocati nella totalità in cui si svolgono le loro funzioni. * Durante uno scavo, uno speleologo trova una pietra azzurra. Analizza il dato, riesce a ricostruirne la datazione storica, riesce a ricostruirne la composizione chimica. Lo descrive in modo dettagliato, ma rimane sempre un dubbio. Scopre in seguito nello scavo in profondità che gli altri studiosi stanno portando a galla un mosaico di un angelo bizantino. Così scopre che quella pietra far parte del mosaico e che rappresenta l'iride di quell'angelo. Quando si interpretano i dati, l'approccio più efficace è quello di astrarsi dal dato. Per poter godere di un'opera d'arte bisogna allontanarsi. Livelli di astrazione: 1. Generalizzazione = abbiamo un gatto 1 un gatto 2 fino a quando non si arriva ad un punto in cui si nota che tutti i gatti hanno la coda. Questa caratteristica viene estesa a tutti i gatti. Prendere una caratteristica e quantificarla da 1 a tutti. 2. Dai dati al concetto non osservabile = esempio il concetto di valore in economia. Noi nella realtà non vediamo i valori. Vediamo una moto supponiamo costa 20 mila euro e un gioiello che costa 20 mila euro. Scambiamoli perché hanno lo stesso valore. Il valore nasce dallo scambio di queste due merci che hanno lo stesso prezzo. È un costrutto come il concetto di fonema. Scambiando i foni nasce il fonema che si differenzia per significato (bere-pere). 3. Dai dati alle entità nascoste = supponiamo di arrivare a casa e di vedere la casa in subbuglio, proviamo a ricostruire il fatto. Da questi dati proviamo a ricostruire un'entità nuova. Maria è caduta. Petro l'ha spinta = un nesso di causalità. Noi ricostruiamo un fatto. RAGIONE E LINGUAGGIO: IL LOGOS Capitolo 4 Logos = i predecessori greci lo utilizzavano con tre significati: 1. Discorso/parola (atto di parola)/linguaggio 2. Ragione 3. Calcolo Questi significati relati fra loro. Polisemia vs. Omonimia Omonimia Lama1 = la lama del coltello Lama2 = l'animale Lama83 = il dalai lama Non c'è nesso tra lama1 e lama2 = sono irrelati = parole che conducono la stessa strategia di manifestazione, lo stesso signifiant (Saussure), veicolano più significati non relati fra loro. Polisemia Carta dei diritti umani = testo scritto, testo redatto Carta di Fabriano = veicola il significato originario da cui sviluppa il significato "testo redatto su" Carta è una parola polisemica = i due carta veicolano due significati diversi; quando da un significato se ne sviluppa un altro. Per i greci il logos = è polisemico Ragione e discorso Ragione e calcolo = quando facciamo un calcolo applichiamo la ragione. Cicerone in De officiis = parla di linguaggio e ragione con due endiadi (con due termini): ratio et oratio. Logos in italiano continua con il termine linguaggio. Il nesso tra linguaggio e ragione Principio di congruità Luigi cammina Ma non l'acqua cammina Insensatezza = il non senso non può essere detto = scatta quando violiamo il principio di congruità. Contraddizione = scatta quando violiamo il principio di non contraddizione. Il senso contraddittorio è dicibile, è comunque senso, possiamo costruire dei testi per correggere la contraddizione. Ad esempio, ho mangiato la pasta, sono a digiuno Il principio di non contraddizione sta alla base al nostro modo di ragionare e di pensare. = una cosa non può essere e non essere nello stesso tempo e sotto il medesimo aspetto. LA NATURA DEL SIGNIFICATO Le condizioni che devono essere rispettate per costruire un testo sensato: le 5 condizioni della congruità. Platone = diceva che bisogna intrecciare parole di tipo predicato con quelle di tipo argomento. La congruità di un testo = sta alla base della sua articolarità; gli argomenti devono essere congrui rispetto al predicato. La congruità dipende da 5 condizioni: 1. Numero = un predicato sceglie un numero di argomenti 2. Qualità = i predicati sono di diversi tipi 3. Ordine Per gli argomenti 4. Campo d'azione (scope) = ogni predicato ha un punto di applicazione, ogni qual volta cambia, cambia il rapporto del senso testuale 5. Implicazioni del predicato = ogni predicato ha un contenuto Ogni predicato ha uno schema argomentale (frame) apre delle sedi argomentali che corrispondono a posizioni 1. Numero degli argomenti = predicati (sono parole centrali perché sono dei modi di essere, come ad esempio delle azioni, i verbi, o degli aggettivi) monoargomentali (monadici). Un predicato = che individua una scena di mondo, una situazione comunicativa, come una scena a teatro che ha dei protagonisti alcuni imprescindibili => gli argomenti sono gli elementi imprescindibili per cui si possa dare quella situazione comunicativa data dalla parola predicato. * Un predicato può selezionare un argomento = un predicato monoargomentale. Ad esempio dormire. Ma quante sono le entità selezionate da questo modo d'essere, quante devono essere necessarie per far sì che sussista la scena? In questo caso il predicato è la persona. Bianco = è un esempio di predicato che dà qualità, un aggettivo. P x (indica la variabile oggettuale). Ciascuno dei predicati può essere rappresentato con questa formula della logica. Un grafo semantico costuito da: un nodo = P (per esempio un predicato) In seguito una freccia che va dal predicato all'argomento = ciascuno predicato individua il suo o i suoi argomenti, è il predicato sceglie quanti e quali sono i protagonisti del frammento del mondo. Ad esempio = Enrico passeggia con Simona. Passeggiare rimane un predicato monoargomentale, passeggiare coinvolge Enrico. Ma un argomento può associare il proprio passeggiare con un'altra entità. NON cambia la natura del predicato passeggiare. Queste due azioni sono concomitanti nello stesso luogo e nello stesso momento. (riconoscere solamente le entità IMPRESCINDIBILI, NON LE COMPARSE). Enrico e Simona passeggiano = espressione ambigua, è un'espressione da disambiguare dovuta alla congiunzione "e", ovvero da considerare il contesto. a. Enrico passeggia con Simona = situazione precedente b. Interpretazione distributiva = in tempi e luoghi diversi. Enrico passeggia. Simona passeggia. Sono due entità coinvolte dal predicato passeggiare, ma due scenari diversi. MA passeggiare rimane un predicato monoargomentale. * Predicati biargomentali (diadici) = aprono due sedi argomentali: Leggere = colui che legge e il testo scritto Mangiare = cibo commestibile e qualcuno che mangia Maggiore = Luigi è maggiore di Marco Uguale Vicino => sono qualità relazionali, che aprono due protagonisti Davanti (inserire i grafici) Esempi: o Luigi è uguale. A chi? A nessuno. o Luigi è maggiore. Di chi? Di nessuno. Questi aggettivi se sono costruiti con un solo argomento danno luogo a un'insensatezza. o Luigi mangia. = nella maggior parte dei casi "mangiare" esplicita a livello sintattico il suo secondo argomento, perché è ovvio che chi mangia, mangia cibo => oggetto interno. o Luigi non mangia cibi grassi. Lo si esplicita quando bisogna dare delle particolari attenzioni. * Predicati triargomentali (triadici) Dare = colui che possiede la cosa, se ne spossessa per darla all'altro. Dire = (come il fare) Promettere = si promette qualcosa a qualcuno Insegnare Il mittente, l'oggetto e il destinatario => sono le tre entità coinvolte. Di solito sono gli speech act = atti illocutori, comunicando, attuo. Differenza tra promettere e dire o Promettere è un dire. Chi promette si impegna a realizzare. L'oggetto della promessa sia positivo per il destinatario (altrimenti è una minaccia) e che rientra nella mia facoltà di realizzazione. Si promette sempre un qualcosa di futuro. * Predicati tetrargomentali (tetradici) Vendere = ci deve essere un venditore che vende un oggetto ad un cliente ad un prezzo. Comprare Tradurre = gli studenti che traducono un testo da una lingua di partenza ad una lingua d'arrivo. P(X1 X2 X3 X4) * Predicati pentargomentali (pentadici) Affittare = colui che affitta un qualcosa a qualcuno per un certo prezzo e per un certo tempo * Predicati esargomentali (esadici) Komandirovat' (mandare in missione) = l'azienda che manda in missione qualcuno da un certo luogo ad un altro per uno scopo per un certo tempo. a. Andrea beve il caffè nervosamente Il predicato nervosamente = è un avverbio che caratterizza un evento-azione. Il bere il caffè da parte di Andrea è nervoso. Primo predicato = beve => bere è un predicato diadico (Andrea, il caffè) Nervosamente = è un predicato che aggancia tutto questo evento (Andrea beve il caffè) come suo argomento. b. Maria parla piano. Piano = può voler dire lentamente; questo avverbio caratterizza un certo evento (Maria parla). È un predicato che seleziona tutta la parte azione. Gli avverbi = sono predicati monadici Predicati biargomentali (diadici): * Perché * Se * Per Esempi: + Non ho dato l'esame perché mi sono ammalato = perché collega una prima espressione con una seconda espressione Questa proposta è intelligente Questo lavoro è intelligente Questo discorso è intelligente Questa è una parete intelligente Proposta, lavoro, discorso, libro = prodotti o azioni umane. Intelligente = concerne la ragione Laura è onesta *Questo cane è onesto *Questa parete è onesta Onesto = può selezionare un'entità animata umana, coinvolge la volontà nell'animo che è il livello dell'animo che contraddistingue l'uomo. In ogni lingua è nascosto un sapere sulla realtà. | nessi ammessi/non ammessi sono nessi ammessi/non ammessi dalla ragione. => perché sono nessi di esperienza. Nel caso di leggere = è predicato diadico. Esplicitiamo i requisiti specifici di leggere. a. In prima sede argomentale = x1 deve esistere e deve avere dei tratti, ovvero deve essere umano e alfabetizzato. X1 deve essere iponimo (ciò che è contenuto, token, l'occorrenza) dell'iperonimo (il type, il genere => in questo caso umano alfabetizzato) = (ad esempio frutto che contiene pera, banana, mela). b. X2 è il testo scritto che deve esistere. Deve essere iponimo dell'iperonimo (testo scritto) Altri esempi *il sasso legge il libro* Il computer legge il dischetto: o x1èilcomputer (nonostante non sia un umano alfabetizzato) = ma in questo caso avviene questo fenomeno => il parlante di fronte a questa non congruità, i parlanti vengono invitati a reinterpretare il predicato ad un altro livello => si passa ad un'interpretazione figuratica. o Infatti leggere = può essere usato come analizzare Il politico legge la situazione o X2 non corrisponde all'iperonimo testo scritto, ma avviene una metafora testuale o Leggere il suo contenuto si piega = può essere sostituito con studiare Leggo una vena di tristezza nei tuoi occhi = metafora testuale e si può sostituire con intravedere Fufi legge il giornale = non c'è congruità con x1 ma possiamo utilizzarlo ironicamente. Il parlante ha costruito metafore testuali = queste metafore si spiegano con la teoria della congruità. Husserl = lesione di principio di congruità = il risultato è l'opacità totale del senso: o Il tavolo legge il giornale o Questa idea è blu L'insensatezza non è dicibile, non crea testo. Windersinn = la coerenza ha uno statuto diverso dalla congruità. Lesione del principio di non contraddizione = una cosa non può essere e non essere nello stesso tempo e sotto il medesimo aspetto. La coerenza è una qualità irrinunciabile del testo, ma un testo contraddittorio è pur sempre un testo. È un testo che manifesta una contraddizione, magari per correggerla. Il senso contraddittorio è dicibile. Il principio di non contraddizione + II PNCè un'evidenza su cui si basa il pensiero umano « È alla base della comunicazione; ogni atto comunicativo lo presuppone, lo applica. « È talmente primitivo che non può essere dimostrato. * Si può confutare chi cerchi di negarlo (lo scettico di Aristotele, che direbbe "il principio di non contraddizione è falso" => tuttavia per fare questa affermazione non fa altro che utilizzare il principio.) Grammaticalità vs. Congruità semantica *La gioia cammina = è un enunciato insensato *Colourless green ideas sleep furiously = le combinazioni sono corrette *Purché il cammina = non viene rispettata la congruità sintattica. Dobbiamo distinguere il livello della grammaticalità dal livello più profondo della coesione logico-semantica della congruità. La congruità semantica = la combinazione corretta di predicato-argomento. Cambiamento del significato di un termine È un vero uomo È un vero medico È un vero ladro Quest'oro è vero Vero o dotato proprietà apparenti, ma anche di quelle essenziali o È un predicato monadico = seleziona un argomento MA Il tuo giudizio è vero Il discorso è vero La tua affermazione è vera La tua storia è vera È vero che sono arrivato in ritardo Vero o corrispondente a verità o Predicato monadico metadiscorsivo = l'entità che viene selezionata è sempre un elemento del discorso, di natura discorsiva. Il cambiamento del significato di un termine dà luogo a un altro predicato, con un'altra argomentale, dove potrebbe mantenere lo stesso numero di argomenti. = infatti nel caso di verniciare deve selezionare un'entità esistente, nel secondo caso deve scegliere un'entità non preesistente. Cambia il contenuto del predicato (sue implicazioni). L'artigiano dipinge il tavolo = ovvero vernicia il tavolo "Verniciare" = predicato diadico seleziona X1 artigiano X2 oggetto fisico preesistente (tavolo) Michelangelo dipinge il Giudizio universale = "Produrre un dipinto": predicato diadico che seleziona come primo argomento un'entità animata umana; X2 = progetto di un'opera d'arte pittorica con un certo soggetto; non è preesistente. Significato che si racchiude negli argomenti Gli argomenti nascondo al loro interno un plesso di predicati, ovvero un insieme di predicati. Un uomo cammina Il predicato camminare è monadico e apre una sede argomentale. X: UXAMXAAX = x tale che U: umano M: maschio A: adulto Con questa formula si esprime il contenuto di uomo = un'entità con queste caratteristiche, che sono dei modi di essere ovvero dei predicati. Ciascuno di questi predicati potrebbe essere ulteriormente analizzato, scomposto in predicati più elementari. Etimologia di analisi = analyo => scomporre nei suoi elementi costitutivi. Predicati racchiusi negli argomenti e loro funzione | predicati interni agli argomenti hanno la funzione di caratterizzare gli argomenti = stabiliscono a quali condizioni una certa entità x è di quel determinato tipo. Camminare è uno dei possibili modi di essere di uomo. I predicati umano, maschio, adulo = individuano come deve essere un'entità x per essere uomo. Determinanti I determinanti sono indispensabili per costruire un'espressione corretta. = e permettono ai predicati e agli argomenti di far presa sulla realtà c. Multimultivoco = a ciascun elemento del primo insieme corrispondono più elementi del secondo e viceversa. Saussure è stato fortemente suggestionato da codici poveri e fortemente riduttivi rispetto al linguaggio umano: o dato un significante esso veicola uno e un solo significato. MA possiamo indicare gli omonimi = lama ha più significati. o Dato unsignificato esso è veicolato da uno e uno solo significante. MA abbiamo i sinonimi = stella-astro, dentista-odontoiatra, cavallo-destriero. A ben vedere nelle strutture linguistiche non esiste un rapporto di tipo biunivoco 1:1 fra significante e significato, fra strategia di manifestazione e funzione linguistica = una strategia di manifestazione può veicolare più funzioni linguistiche; il rapporto è multimultivoco. 2. La fonte del senso = nei codici presi da Saussure come termine di paragone il senso è già iscritto, è prestabilito da sempre nel codice/sistema. Nel linguaggio umano invece il senso è legato all'esperienza, non può essere predeterminato dal codice/sistema linguistico. Codicocentrismo Nei modelli linguistici codicocentrici la linguistica è giunta a concezioni deterministiche. Il determinismo = è quando si afferma che è il sistema a determinare l'uomo. Come viene immaginato l'uomo che si dispone a parlare in una posizione codicocentrica: Il parlante in sede mentale ha le regole, i segni = l'uomo non fa altro che scegliere le regole e i segni. Si sceglie per esempio = RL =N+V=> il tavolo ride. Il parlante attiva un sistema, già dato, è attualizzatore passivo di un sistema già dato. Poiché la fonte del senso è nell'esperienza, il parlante quando formula un discorso deve scegliere ciò che permette di attestare al meglio l'esperienza. Cioè, la lingua ha un aspetto singolare della lingua = la capacità di rappresentare, di aderire a esperienze imprevedibili. Perché scegliere al meglio? => aneddoto il paradosso di Puridano: un asino affamato davanti a due mucchi di fieno identici, non sceglie né per l'uno, né per l'altro. Riflessione sul principio che fa scattare la scelta => l'asino non ha un punto di riferimento, la scelta avviene dalla libertà che sceglie il bene maggiore. Anche in ambito linguistico avviene => scegliamo ciò che ci permette di esprimere al meglio la nostra esperienza. Questo è il cuore della creatività linguistica. Per cui scopriamo che c'è un nesso tra: linguaggio, esperienza, libertà e creatività. Si profila un compito: Vedere per quali vie la lingua si offre a noi come strumento per incontrare la realtà, per dar voce all'esperienza. Nella lingua è presente una fondamentale indeterminatezza cioè una plasmabilità dello strumento espressivo. Quali sono gli strumenti che ci mette a disposizione il sistema linguistico per la costruzione di testi? Le strutture intermedie. Osserviamo la differenza tra parola Casa = rimanda sempre a quel preciso significato Andare = non possiamo mettere un significato unico e preciso Luigi va casa = recarsi, spostamento nello spazio da un punto A un punto B La macchina va = indica funzionamento Questo vestito mi va bene = essere adeguato alla propria misura Con l'esame di matematica mi è andata bene = la riuscita Questi pantaloni vanno accorciati = significato di dovere, e poi passivo Non mi è andato di parlargli = non avere voglia di Questa parola ha una molteplicità di significati. Non è possibile individuare un unico significato associato al significante andare. È polisemico. Si parla di polisemia = quando i significati sono relati tra di loro, collegati fra loro. Una stessa strategia di manifestazione veicola più significati collegati tra di loro: nesso di motivazione. Da non confondere con l'omonimia = più significati NON connessi fra di loro. È di altra natura: Luigi ha promesso di portarmi al mare Quel tuo giovane amico promette di diventare un grande imprenditore = promette uno spazio futuro. Fra il primo e il secondo promettere è possibile individuare un nesso; non c'è collasso di segni diversi in uno stesso significante, ma un segno, modificandosi, dà origine a un altro significato. Luigi legge con Silvia = in compagnia di Luigi legge con gli occhiali = si serve di In entrambi i casi con c'è una componente simile: Presenza di: persona e strumento Si tratta di un con presenziale. Test della sostituzione per verificare la presenza di una componente simile nei due con: in entrambi i casi possono sostituire con mediante senza= Luigi legge senza occhiali Luigi legge senza Silvia Ma ci sono alcuni casi di incertezza nel distinguere tra polisemia ed omonimia. Contare: o Enumerare = tu conti il denaro o Avere importanza = tu conti molto per me Possiamo dire che i significati sono relati o no? Non è da escludere un nesso fra enumerare e avere importanza. Se noi enumeriamo una certa quantità di x, arriviamo ad una quantificazione. Più è ampia tanto più ne emerge l'importanza. Omofoni e omografi L'omofonia = interviene quando due termini non sono omonimi. Omonimi e omografi o conti o lama o fiera = bestia selvaggia oppure mercato internazionale Omografi non omofoni o Pesca=conlae aperta o Pesca =conlae chiusa Omofoni non omografi o Too/Two o Vert/vers Due strutture linguistiche diverse, ma la realizzazione fonetica è la stessa. L'omonimia è molto utilizzata in sede comica Ad esempio: Il cliente chiede: vorrei una camicia. La taglia? No la compro. Riprendendo ANDARE Presenta un indeterminatezza molto marcata non solo a livello del contenuto, ma anche dal punto di vista dello strumento espressivo. Si affida a una serie di suoni diversi: And-are, and-iamo, and-ate, and-rò, and,ai Vad-o, va-i, va, vanno Aller, nous all-ons, vous all-ez Je va-is, tu vas, il va ils vont J'irai To go, | go, | went Riformuliamo la nozione di significante Inteso come suono (immagine acustica) Come significante/strategia di manifestazione di una funzione comunicativa può essere usato: 1. Un non suono, un silenzio: Boy0 vs. Boy-s = la "s" è un morfo; singolare espresso dal morfo 0, non è che non c'è niente, c'è un non suono = è il morfo 0. Sono molto frequenti i non suoni. 2. Una posizione: In inglese per manifestare il soggetto che cosa si utilizza? John loves Mary Mary loves John Sono due enunciati costituiti dalle stesse strutture linguistiche. Il soggetto in inglese è in prima posizione, è un segnale, una strategia di manifestazione, di una funzione sintattica, ovvero funzione soggetto in questo caso. John went home = John prima posizione LINGUISTICA GENERALE (PRIMA LEZIONE) La linguistica generale e il suo soggetto * Le lingue attualmente conosciute sono assai numerose, i linguisti ne contano circa 6.000, parlate da ciascuno di noi. * Ciascuno di noi parla più di una lingua e ha una propria lingua madre: si intende la POLIGLOTTIA dei parlanti. La scelta tra lingua e dialetto viene compiuta dal giurista che ufficializza la lingua ufficiale. * Le lingue sono sensibilmente diverse fra loro. Questa numerosità e diversità ci porta a chiederci dove sta quella dimensione generale accennata poc'anzi. Le lingue descrivono la realtà e la categorizzano con angolature diverse. It. Andare, ing. To go, sp. Ir, fr. Aller= unico verbo per indicare movimento È diverso dal tedesco gehen (=andare, nel senso a piedi) VS fahren (andare, nel senso sui mezzi di trasporto). Un altro esempio Lat. Zio lat. patruus (zio paterno) avanculus (zio materno) La linguistica ha come oggetto il LINGUAGGIO UMANO: si intende la competenza comunicativa che permette ai parlanti di produrre messaggi, oggetti ed EVENTI COMUNICATIVI. Fra gli elementi comunicativi prodotti nel mondo, prendiamo in considerazione coloro che si appoggiano e privilegiano una lingua storico-naturale, ovvero i singoli mezzi che permettono di realizzare gli elementi comunicativi tramite il linguaggio umano. | nostri eventi privilegiano il linguaggio storico-naturale, ma impieghiamo anche elementi che rientrano nella comunicazione paraverbale (gesti, espressioni facciali, postura del corpo), che rientrano nella Cinesica (gr. Kinesis), che si interroga sui gesti del corpo nel processo comunicativo. La comunicazione: pervasività e complessità La comunicazione è pervasiva: tende a diffondersi ovunque; prendiamo come esempio la piazza greca, l'agorà, luogo della comunicazione in pubblico, arrivando fino ai nostri tempi di internet, ci rendiamo conto che la comunicazione ci raggiunge perfino nelle nostre abitazioni. Si tratta di un fenomeno estremamente complesso, in quanto coinvolge delle dimensioni diverse e molteplici; coinvolge dimensioni linguistiche e semiotiche, contesti sociali e culturali, psicologiche ed antropologiche, ma anche tecnologiche. (i parlanti comunicano attraverso le lingue storico-naturali). Ma ci sono altre cose che comunichiamo anche attraverso la moda, l'acconciatura, anche attraverso le arti figurative. Se pensiamo al progresso tecnologico, esso ha oltremodo favorito la comunicazione. Possiamo allora dedurre quante siano le scienze che si occupano della comunicazione. La comunicazione coinvolge le scienze: e linguistico-semiotiche = analizzano l'organizzazione interna dei messaggi * scienze tecnologiche = che studiano le vecchie e le nuove tecnologie + le scienze umane = studiano i soggetti individuali e collettivi che sono coinvolti e le loro comunità di riferimento. Il comunicazionista e la buona salute della comunicazione Il comunicazionista è il professionista della comunicazione, il quale conscendo le dinamiche costitutive della comunicazione verbale, sappia assumersi di fronte alla società civile, la responsabilità della buona salute della comunicazione là dove la comunicazione si inceppa. possono avvenire per: e Ragioni di natura testuale; nel film La Strada i Fellini (1954), il film mette a tema la vicenda di Zampanò, proprietario di un circo equestre rampante, che chiede al suo interlocutore Gelsomina di fargli pubblicità quando entrano in un villaggio. Lei dovrà suonare il tamburo urlando "è arrivato Zampanò", ma lei al momento della prova ufficiale dice "Zampanò è arrivato", distruggendo l'efficacia comunicativa. Lei sposta il soggetto in prima sede, distruggendo il messaggio perché in italiano cambiano le intenzioni comunicative. Gelsomina ha spostato il soggetto a sinistra, mettendolo in posizione tematica (fa passare Zampanò come qualcuno di famoso, quando in realtà non lo è), mentre sulla destra il soggetto si trova in posizione rematica (indica l'apporto formativo nuovo). * Ragioni di natura semantica; si intende la destituzione dei fondamenti della sensatezza. Es. mia moglie è un'ottima cuoca (detto da uno scapolo). Mio cugino è farmacista! (detto da uno sconosciuto che si avvicina a noi in metropolitana). Uno dei fondamenti della sensatezza è il rapporto che il senso deve avere con l'altro con l'interlocutore. Il contenuto che esprime deve essere PERTINENTE e creare INTERESSE ("involvement"). Possiamo introdurre la differenza tra[NOTIZIA ed INFORMAZIONE: la frase detta dal tizio in metropolitana è una semplice informazione, ovvero un dato che aggiorna il nostro database. Si parla di notizia quando crea involvement ed è pertinente (quando i giornalisti al TG dicono sempre "e queste sono le notizie di oggi” ). LA COMUNICAZIONE E LA LOGICA DEL MUNUS ETIMOLOGIA = dal greco logos, è un discorso, una riflessione sulla storia di una parola, andando a ricostruire il percorso attraverso cui un popolo ha costruito le sue attualità. Con il termine categoria si intende le parole che ci permettono di catturare la realtà nei nostri discorsi. Come è nato il termine comunicazione allora? Secondo quale logica è nato? Discende dal latino COMMUNICO e che attraverso COMMUNIO rimanda a MUNI, facendoci intendere un insieme. COM-MUNICO to c inicate (il 60% del lessico è di origine latina) c iniquer K inizieren Attraverso COMMUNIO si rimanda a COMMUNIS = mettere l'altro a parte di 2. Contributi venuti nel Novecento da: Teoria dell'informazione( il modello Shennon, in cui non sono presenti interlocutori umani) Linguistica Pragmatica: i linguisti dal dire vedranno anche il fare. Arrivando alla svolta pragmatica (il dire è il fare), si sviluppa un modello fondato sul rapporto tra comunicazione verbale e azione umana, che già Platone portava nel Cratilo, affermando che il dire è un fare. Intrecciare azioni nella realtà. IL POTERE DELLE PAROLE Come salvarsi dalla manipolazione Quando si utilizzano le parole, si esercita un potere. Che cosa si intende per il potere delle parole? POTERE= dal latino potestas/potere; * esserein grado di fare qualcosa, * esserein grado di far fare qualcosa a qualcuno Nell'antichità il termine latino potestas non aveva né una connotazione negativa né positiva, era una vox neutra. * Poteva essere esercitato a partire dal termine auctoritas = autorità, autorevolezza Il termine auctoritas deriva da augeo, augere = elevare qualcuno Infatti i nostri auctores, cioè coloro che ci permettono di elevarci e di crescere sono i genitori ad esempio. Augustus = epiteto di personaggi responsabili della vita civile, che con il loro agire avevano fatto crescere vita pubblica. * a partire dal termine vis = forza, violenza fisica o dell'inganno Se il potere della parola viene esercitato dal termine auctoritas = si sviluppa una comunicazione persuasiva che permette di crescere. Se si basa sulla vis = nasce la comunicazione manipolatoria, ovvero la minaccia l'interlocutore per ottenere un consenso che è solo esteriore, perché non c'è l'adesione del cuore. La comunicazione manipolatoria è apparentemente persuasiva, perché manipola gli interlocutori deformando la realtà. Il cittadino non riesce a difendersi dalla falsità e viene ingannato, molto spesso perché è disinformato o informato del falso. Sospetto nei confronti della persuasione. Il termine persuasione nel passato veniva guardato con sospetto. Questo sospetto ha una storia antichissima, per esempio nel vangelo di Matteo, dove la persuasione tende ad essere letta come inganno. Il messaggio di risorgimento di Gesù (seductor ille), sarà visto da Pilato e dai farisei come un inganno. Abbiamo questo sospetto poiché figli di questa antichità. Come salvarsi dalla manipolazione Proposto da Ulisse nel mito delle sirene. L'educazione la paideia, veniva insegnata attraverso i miti. Nel mito di Ulisse, lo stesso venne messo in guardia dalle sirene. Ulisse mentre la nave si sta avvicinando alle sirene, si fa legare (deo) con la fune (desmos) all'albero maestro della nave, e ai compagni mette la cera per evitare il canto persuasivo delle sirene. Le metafore: * Lafunee il legarsi alla nave= ciò che salva Ulisse è legame agli affetti familiari + Lacera nelle orecchie dei compagni = i deboli vanno tolti, difesi dalla comunicazione manipolatoria, ma al giorno d'oggi è alquanto difficile poiché siamo costantemente esposti. Il termine obbligo deriva da deon, e questa radice è all'interno della parola deontologia. Il termine obbligo in italiano ha una concezione negativa, ma in realtà deriva da ob- ligare, obligatio che ne contiene una dimensione di legame. Persuasione Retorica: Chiamata dai latini ars bene dicendi, mentre i greci la chiamavano téchne. Si tratta di un discorso persuasivo concentrato sull'esercizio sano (auctoritas). È uno scambio comunicativo che mette in relazione l'uno con l'altro, verificando che il contenuto sia suavis, ovvero soave, dolce e corrispondente alle affezioni del suo cuore. Il termine con-vinco significa vincere qualcuno con la parola. La retorica classica è una teoria che si occupa delle dinamiche e dei passi da seguire per un discorso in pubblico ed esercitare il potere della parola. I latini distinguevano tra: Dicere = dire in pubblico Loqui = discorso della vita quotidiana, dell'everyday speaking La retorica classica non includeva il discorso della vita quotidiana, al contrario della retorica moderna. La comunicazione persuasiva è la dinamica che permette di creare un consenso che sia sano che si basi su aspetti di ragionevolezza, importante per la vita democratica, forma di organizzazione civile in cui l'unica forza ammessa è quella della parola. Per questo diviene fondamentale che il cittadino sappia creare un discorso nel momento giuridico-processuale (nel momento di difesa). Importante anche in ambito epidittico: in alcuni momenti il pubblico veniva raccolto in piazza, e si creavano dei discorsi, dei panegirici, degli elogi a coloro che avevano permesso la crescita della società. Se un cittadino non riusciva a scrivere la sua oratio, pagava un logografo, colui che scriveva i discorsi, ma tutto tornava all'imputato. Si sviluppa un vero e proprio mercato della parola, la parresia, in cui bisogna essere . Si può persuadere in modo sano (tramite auctoritas) = si formulano dei messaggi in cui si prende posizione sulla realtà, sostenendola con ragioni e argomenti. Si persuade argomentando, processo comunicativo tramite cui si esprimono le nostre ragioni; dal latino argumentum e arguere (=far vedere, far notare), perché quando argomentiamo, gli argomenti fanno vedere le nostre ragioni su quanto affermato. All'interlocutore è dato il compito di ricostruire il percorso e la sua ragionevolezza. L'adesione ad un messaggio persuasivo, apre un commitment, cioè l'interlocutore deve verificare gli argomenti e le ragioni. La retorica presenta le diverse fasi della creazione del discorso 1. Inventio: momento della progettazione individuazione degli argomenti, le tesi; 2. Dispositio: l'ordine del discorso, come disporre gli argomenti; 3. Elocutio: si indicavano alcune strategie discorsive che permettevano di far diventare il discorso più efficace. Spesso la retorica viene identifica con 4. Memoria: indicazioni su mandare a memoria il discorso, cioè memorizzato per essere esposto in pubblico 5. Actio: momento in cui si gestisce la gestualità durante il discorso. | Sofisti = i retori cioè gli esperti della parola che aprono le loro botteghe, proprio perché nasce il mercato della parola. Vendevano questa competenza comunicativa Avevano anche individuato le dinamiche su cui creare dei ragionamenti scorretti (un sofisma). Diventa un antidoto su come scoprire le argomentazioni scorrette. Per questo nasce il SOSPETTO nei confronti della retorica, con la conseguenza della decadenza della retorica. Aristotele fa un'analogia con il medico = come il medico ha a disposizione degli elementi con cui formare farmaci o veleni, così come chi ha a disposizione le parole può formare un discorso persuasivo o perverso. LA RETORICA La retorica viene riscattata da Aristotele: chiunque eserciti il potere della parola può esercitarlo in maniera differenziata. Una vera e propria svolta logica ha individuato le indicazioni che devono essere rispettate per costruire un discorso sano, corretto. La persuasione può avvenire su base: * Discorsiva = attraverso il discorso, il dire. * Extradiscorsiva = attraverso le testimonianze, attraverso le azioni del testimone. Il testimone è colui che ci persuade attraverso il suo stesso vivere, con il suo comportamento, con la sua esperienza di vita. La retorica classica segnala che la comunicazione persuasiva ruota attorno ad una parola chiave: pìstis/fides in greco, in termine polisemico. Un termine polisemico è un termine che ha più significati. Pistìs/fides = interpella tutti i fattori del processo comunicativo: e "Formulator"= autore del discorso. Bush e i facenti parte della Casa Bianca e "Principal"= si è responsabili degli atti comunicativi. Bush a volte parla a nome del presidente dell'America, altre volte dell'America, altre volte come rappresentate del mondo civile. Il destinatario: e Puro uditore = "overhearer" un uditore non legittimato "stakeholder" = uditore legittimato. Tutto il mondo a diversi livelli * "Respondent"= parte dell'atto comunicativo. Non tutti gli "stakeholders" sono parte degli stessi atti comunicativi: Bush formule delle richieste ad Israele, ma anche critica e ammonisce Arafat... Deve prendere decisioni è un decisore che si assume la responsabilità del processo decisionale. Il discorso di Bush. Ha un impianto classico che ha una presa di contatto. C'era un momento di narrazione che continuava con l'argomentazione La narratio = l'attacco terroristico che ha distrutto la possibilità di cessate il fuoco. L'entimema = * Terror must be stopped. + Nonation can negotiate with terrorists, for there is no way to make peace with those whose only goal is death. It's not possible to negotiate with terroris ts=latesi. Endoxon = non è possibile negoziare con coloro che hanno come scopo la morte della controparte. Premessa minore: i terroristi hanno come obbiettivo quello della morte della controparte Conclusione: non si può negoziare con i terroristi In seguito Bush rimanda ad un momento di speranza che però implica un compito una responsabilità. Exemplum: mossa comunicativa che avviene attraverso il processo di induzione. In passato un certo fatto A ha dato luogo a B, allora è ancora possibile che A dia luogo a B. Un certo evento può aver luogo in quanto qualcosa di analogo è già successo. Si procede induttivamente dal fatto alla regola: si persuade su un fatto con una regola che fatti passati hanno permesso di stabilire. Costruire una pubblicità con un entimema (esempio): e Questo burro è genuino. (tesi) = conclusione «È fatto con il latte fresco delle Alpi (argomento) = premessa minore * Si costruisce il principio che il latte fresco è genuino = endoxon. L'aggancio (hooking point) tra l'argomento e la tesi: la materia di cui il burro è fatto, la causa materiale. La qualità della causa materiale è determinate per la qualità del prodotto. e Questo orologio è di alta qualità? (tesi messa in discussione, tesi problematizzata) «È svizzero (argomento) = premessa minore * Gli orologi svizzeri sono noti per essere produttori di alta qualità= endoxon * Questo orologio è di alta qualità = conclusione L'aggancio è la causa efficiente, il produttore dell'orologio. La qualità della causa efficiente è determinante per la qualità del prodotto. Per una tipologia di processi manipolatori Tutti i regimi totalitari investono in sofisticati sistemi di comunicazione orientati agli scopi dell'ideologia, al potere. Si possono prendere in esame: * I testi programmatici/fondativi hanno con sé la definizione di ideologia. * testi mediatici sono i testi di propaganda l'ideologia nel contesto sociale * testi per diffondere l'ideologia di generazione in generazione= i testi scolastici e dizionari. Un logocidio (spariscono alcune voci dal dizionario) o un semanticidio (termini a cui vengono modificate le definizioni) Definizione di MANIPOLAZIONE Un messaggio viene definito manipolatorio quando piega distorcendo la visione della realtà nel destinario, impedendogli un comportamento sano nei supi processi decisionali. La manipolazione opera in modo occulto, opera sugli aspetti del messaggio meno evidenti. Strategie manipolatorie: * Violazione delle presupposizioni. Quando si usa un nome, la cosa di cui si fa il nome è percepita come esistente. Ad esempio, prendiamo "Luigi parte per Roma", dove consideriamo Luigi e Roma, in cui "Luigi" corrisponde ad un'identità, qualcuno che esiste, che va a Roma, anch'essa città esistente. La presupposizione= un sostantivo, un nome fa scattare il senso di esistenza. È significato taciuto, che si nasconde nel testo (implicito). Quando usiamo un nome, immaginiamo la cosa come esistente: se noi esplicitassimo i nostri presupposti, confonderemmo il nostro interlocutore perché è ovvio che Luigi e Roma esistono. Anche i nomi comuni sono presupposizioni. GATTO = entità con una X In logica quando si rappresenta un sostantivo esistenziale si utilizza la formula: Ax: PIAP24P34 = noi sappiamo che gatto è un'entità vivente, non umana, ma animale, un mammifero, un felino ecc. più ne sappiamo di scienze naturale, più possiamo caratterizzare questa entità. Il simbolo 4 è il simbolo usato in logica che indica la congiunzione logica "e". La lettera "4"{8 il quantificatore esistenziale, ovvero il suo significato è "esiste una X tale che...", quindi ci permette questo presupposto esistenziale. Proprio per la natura semantica del sostantivo, i nomi hanno un forte potere comunicativo e immaginiamo la sua esistenza concreta, anche in termini manipolatori. Lo studioso ottcentesco tedesco Gottlob Frege nel suo testo Uber Sinn und Bedeutung (1892) mise in guardia rispetto ad un uso manipolatorio di espressioni denotative la volontà del popolo. Questa volontà del popolo è una espressione denotativa. Quando parliamo delle parole, esse hanno un significato e un denotato. per definire il concetto di denotato, prendiamo espressioni in italiano come "Giacomo Leopardi" o "L'autore di a Silvia" o "L'autore nato a Recanati" = sono espressioni che individuano nella realtà una stessa persona, quindi denotano lo stesso soggetto, cioè Leopardi, ma cambia il modo di esprimerlo. Frege inoltre fa l'esempio della STELLA DEL MATTINO (Morgenstern) e della STELLA DELLA SERA (Abendstern), mentre invece noi in italiano li chiamiamo "Lucifero" (lux + fero) e "Vespero". Tuttavia, segnala Frege, a partire da Pitagora, che la prima stella a comparire al mattino e alla sera è sempre Venere, quindi un unico astro: quindi Lucifero e Vespero sono parole diverse, ma denotano un unico astro. ATTENZIONE: La volontà del popolo: è un sintagma nominale (formato da due sostantivi, il secondo sostantivo con valore di complemento di specificazione). Può essere usato in maniera manipolatoria, ci fa passare l'idea che esista nel denotato, una volontà universale.{Come tutte le espressioni nominali permettono di individuare dei nomi nella realtà.} Esistono, però singole volontà individuali. Si interviene sul presupposto di esistenza ed essendo un'espressione nominale, pensiamo sia una volontà universale. Parlare di volontà del popolo è generalizzare. Su questi effetti impliciti dei nostri messaggi, esercitiamo un controllo critico minore. Quando nel discorso scattano i nomi, in noi accade un processo di presupponitional accomodation, ovvero aderiamo alla presupposizione di esistenza. Questo significa che quando formuliamo i nostri messaggi, c'è sempre un asserted content (esplicito) e un presupposed content ("Luigi parte a Roma" = è vietato esplicitare ciò che è ovvio, in questo modo il discorso procede). Sulle presupposizioni esercitiamo un controllo logico minore, ovvero su ciò che è nascosto, perciò è più facile capire come siamo manipolati. Dobbiamo diventare perciò esperti di capire ed essere coscienti di noi essere parlanti, il che è un antidoto contro la manipolazione (fenomeno delle fake news). Perché si aderisce alle presupposizioni? Si fa riferimento al concetto di common ground, cioè quel condiviso che ci deve essere tra il mittente e il destinatario. Gli interagenti devono essere diversi, ma bisogna che vi sia un minimo di conoscenze di base per far avvenire la comunicazione, insomma a quegli elementi che costituiscono una condivisione. Grazie a questi elementi l'individuo aderisce alle presupposizioni che fanno parte del common ground condiviso con gli altri, e ciò agisce come "test di Propone un romanzo distopico Nineteen eighty-four, di un mondo futuro che mette in atto, tendenze negative già presenti nella contemporaneità. Il termine distopia = dal greco topos (=luogo), con il prefisso dus che implica aspetti negativi. Nell'appendice vengono presentati i principi della nuova lingua "Newspeak" = l'obbiettivo di ridurre l'orizzonte del pensiero, eliminando il lessico superfluo dal linguaggio naturale. Viene descritta l'azione del Big Brother = si utilizza l'aggiunta di -un per rendere i termini negativi, come ad esempio di warm = Uncold; bad = Ungood. Questa azione corrisponde alla strategia di manipolazione della polarity temptation. Infatti in questo modo si eliminano gli intermedi che nascono tra i due estremi di parole, riducendo l'orizzonte di pensiero. LA DIMENSIONE DELL’AFFIDABILITÀ La dimensione dell'affidabilità intessa la vita umana, ha un lessico molto ampio. Esempio se dobbiamo andare a Roma, posso andarci in macchina, ma se vogliamo andare a New York, ci affidiamo al pilota. È un momento del nostro agire in cui ci affidiamo al qualcuno. Anche la nostra data di nascita non è altro che dimostrazione di quella fiducia, quel credito, pistis/fides nei confronti dei nostri genitori. Adesione del cuore. L'epistemologia = ha dentro la radice di logos (=discorso), è una disciplina che si occupa delle varie scienze dal punto di vista del loro metodo e descrive l'azione delle conoscenze che si fondano su un credito che si dà a qualcuno. *BHIDH *BHEIDH = sono termini indoeuropei Radice sia nelle lingue classiche sia nelle lingue moderne. La linguistica storica poiché confronta le lingue esistenti viene ricostruita una lingua originaria = L'INDOEUROPEO. Da quei due termini nascono i seguenti termini che esprimono la dimensione di affidabilità: * Fides=ambito sociale e politico. La convivenza civile si basa su una condivisione della fiducia, da un affidarsi reciproco. Questa intesa fondata dalla fides, era presieduta da un padre, Giove, che era garante. Gli uomini sono fratelli perché hanno un padre. Per questo era chiamato fidius, poiché fondamento della fides reciproca. | greci lo chiamavano pistius. Chi segue questa reciproca fiducia è una persona fidata. Questa reciproca fiducia quando è stabile dà come esito nel tempo il foedus: patto. Da questo termine nascono ad esempio la parola federazione: parti che stanno insieme a partire da un patto. Patto in greco si dice diathéke = che significa patto, contratto ma anche testamento, disposizione testamentaria. Per questo per indicare i due testi biblici si identificano con il termine Testamentum, nonostante il testamento abbia come fondamento un patto. + Il mondo economico, bancario. Il termine fideiussione che contiene la parola fides. Cesare disse Nulla erat fides = significava che non c'era nessuno che gli prestasse denaro. La fideiussione = fra il creditore e il creditore si inserisce un terzo si fa garante che il debitore adempirà l'obbligazione del creditore. Il terzo si fa garante di fides. Presente anche il termine credito legata alla radice latina credo: Costituito da: -cre = crescere -do = dare Credo = affidarsi per crescere. In latino poteva essere costruito come un verbo transitivo, significando prestare. Perdendo l'accezione latina, il prestare risiede nel termine credito. Fede nuziale = ambito matrimoniale, sull'affidarsi. Le parole che in latino costituiscono persuadeo, fides, credo, in greco derivano tutte dalla stessa radice pith: tutti i termini nel campo semantico della persuasione derivano da pistis = è il credito che un parlante ottiene con il suo dire, l'adesione che si produce nel destinatario. * Bitten=verbo tedesco. Bit = far fare qualcosa a qualcuno nel rispetto della sua volontà. e Il radicale verbale ha sviluppato esiti diversi, il tratto della costrizione. MODELLO SHENNON *Pag 25 in una nota* Modello di comunicazione sviluppato in sede matematico-informatica da Claude Shannon (1916-2001). Nel suo modello, Shennon riduce la comunicazione, ad una trasmissione di informazioni e definisce le limitazioni in termini di disturbo, rumore. Non ci sono interagenti umani e in questo processo di trasmissione abbiamo un device, un source = una sorgente di informazione , parte un information source che va verso il receiver = destinatario che è anch'esso un device. Il processo di trasmissione può essere disturbato da un disturbo, da un rumore, da un noise source. Per questo Shannon realizza un teorema (1948) che fissa la capacità del canale = ovvero la quantità massima di scambio informativo che può essere trasmessa per far sì che non sia disturbata. Una trasmissione priva di errori è possibile se e solo se la quantità di informazione comunicata nell'unità di misura prescelta è minore della corrispondente capacità. La dimostrazione del teorema è spiegata nell'opera A Mathematical Theory of Communication, pubblicato nel 1948. SAUSSURE E BLOOMFIELD Saussure (1857-1913) Modello della comunicazione verbali che vede intervenire lingue storico-naturali. È autore del "Course de linguistique générale", è fondatore dello strutturalismo, una corrente della riflessione linguistica. Formula il concetto di segno nella teoria Sussuriana. Il circuito della parola, ovvero il circuito del discorso = due interlocutori discorrono scambiandosi segni, ciascuno dei due è capace di produrre segni materiali che hanno una natura acustica, e di decodificarli grazie ad una conoscenza condivisa della lingua che vive in sede mentale. Parlare significa scegliere messaggi adeguati, ovvero il parlante va in sede mentale, e sceglie all'interno di questo patrimonio virtuale, i segni e la regola per combinare i segni. E in seguito li attiva per trasmetterli all'interlocutore, al quale si partirà il compito di decodificarli. Due momenti fondamentali in questo modello: * Codificazione = utilizzando il codice, che è un patrimonio virtuale che vive in sede mentale, l'intento e il messaggio che produce * Decodificazione = Il passaggio che porta dall'ascolto di un suono alla comprensione. La langue = sistema mnemonico virtuale, poiché vive in sede mentale ed è virtuale perché esiste in sede psichica ed è condiviso dagli interlocutori. I due processi sono caratterizzati da una componente meccanica, poiché il compito dell'interlocutore si basa nell'attivare un qualcosa di già predisposto in sede mnemonica. Questo modello è stato attribuiti ad altri comportamenti umani, come in antropologia che permette di studiare i comportamenti umani. BLOOMFIELD Leonard Bloomfield (1887-1949) È l'esponente di una corrente di strutturalismo americano che assume certe caratteristiche. Autore del "Language". Osserva il linguaggio come un livello del comportamento umano. Elabora un modello che richiama quello dello strutturalismo ma con le sue specificità, che si influenza dal comportamentismo, che era una corrente che studiava il comportamento umano strutturato in stimolo e in risposta di diversa intensità energetica. Esempio: si immagini una coppia, lei vede delle mele, che le fanno muovere i succhi gastrici, lo stimolo, che producono in lei la risposta del messaggio, "prendimi la mela". Questo diventa lo stimolo per lui, che gli prende la mela, la risposta. Si quantificava anche l'energia richiesta per compiere quei comportamenti, che richiedono un basso livello di energia. Fa un'obbiezione a Russel che aveva detto che se non si aveva conoscenza di una determinata parola, era impossibile fare la traduzione, quindi poterla interpretare. Ad esempio la parola formaggio era impossibile da capire per una popolazione che non abbia mai visto formaggio. Tuttavia Jakobson ribatte a Russel, dicendo che è possibile tradurre questo segno in altri segni. Diversi tipi di traduzione: o Traduzione endolinguistica/intralinguistica = ad esempio siamo all'interno della lingua italiana, interpretiamo un segno, lo traduciamo in altri segni. Endo (dal greco) = rimaniamo all'interno della stessa lingua. o Traduzione interlinguistica = quando si passa da un sistema comunicativo all'altro, da una lingua all'altra. o Traduzione intersemiotica = da un sistema semiotico ad un altro. Trasposizioni filmiche, a partire dai romanzi si fanno trasposizioni filmiche. Jakobson si dedica all'indagine sull'afasia o perdita della capacità linguistica. I disturbi afasici derivano dal mal funzionamento di uno dei due assi che costituiscono la capacità linguistica. o Danneggiato l'asse della similarità (o selezione) = non sono in grado di dire il nome di un oggetto o a sostituire una parola con un'altra ad essa equivalente. o Danneggiato l'asse della contiguità = non riusciranno a creare un discorso connesso. LINGUISTICA PRAGMATICA La svolta pragmatica Gli autori osservano il nostro dire come azione = il dire è un fare con le parole. La riflessione linguistica proviene dal mondo antico: già Platone mise a tema che il parlare è un fare. e JOHNAUSTIN (1911-1960) Autore di How to do things with words (1962) = il titolo è stato tradotto in Quando il dire è fare. Austin segnala in un primo momento una distinzione= osservando ciò che produciamo quando parliamo, distingue tra: o Enunciati =» Parole constatative = che constatano la realtà = Parole performative = azioni che si realizzano solo con la parola come la promessa, il battesimo. Ogni enunciato ci permette di compiere un'azione = Speech Act (Ogni forma di linguaggio permette un'azione). Distingue nell'atto del dire tre momenti: 1. Atto locutivo = l'atto proprio del dire, formulazione del discorso. Allo stesso tempo compiamo un atto illocutivo. Passami il sale = diciamo (locutivo) e diamo il comando (illocutivo) 2. Atto illocutivo = l'azione precisa che l'interlocutore compie con lo stesso enunciato 3. Atto perlocutivo = effetti che il nostro dire produce nel contesto. Ad esempio quando formuliamo un comando, non è detto che l'interlocutore non lo esegue. Il discorso produce comunque degli effetti, perché il rapporto tra i due interlocutori non è più lo stesso, perché è stato formulato il comando. + JOHNSEARLE (1932-) o Riprende la teoria degli speech act di Austin o Approfondisce il livello illocutivo o Propone una tipologia degli atti linguistici che il parlante può compiere attraverso il linguaggio: Rappresentativi, direttivi, commissivi Esempi di tipologia di atti linguistici: o Paolo fuma abitualmente = atto rappresentativo. Rappresenta la realtà emittente. Chiudi la porta! = comando. Atto direttivo. Ti prometto una ricompensa = atto commissivo. Aprono un commitment, ovvero un impegno che si assume il parlante rispetto alla realizzazione della promessa. =» PAULGRICE (1913- Propone un ulteriore modello, fondato su: principio di cooperazione. Mette in luce che coloro intraprendono un'interazione comunicativa, cooperano. Le massime della comunicazione. = guidano il parlante Ogni intervento deve rispondere ad una serie di requisiti per essere comunicativamente adeguato. Il testo in cui Grice introduce il principio di cooperazione = Il messaggio deve essere reso comunicativamente adeguato, ovvero formulato in un modo corrispondente a quanto è richiesto dallo scopo, dalla direzione dello scambio conversazionale. LE MASSIME DELLA COMUNICAZIONE a. Quantità L'apporto comunicativo deve essere calibrato dalla quantità dell'informazione, non bisogna dire né di più ne di meno b. Qualità Non si deve formulare un qualcosa che sia falso e deve essere fondato su un'adeguata evidenza. c. Relazione Sii pertinente. Il messaggio per essere pertinente, deve avere un senso che crei un interesse all'interlocutore d. Modo È importante che il messaggio sia chiaro e che non deve essere ambigui, non deve creare prolessità e deve essere ordinato. DISATTESA DELLE MASSIME Dov'è Carlo? C'è una BMW gialla davanti alla casa di Anna. Viola la pertinenza = questa risposta non sembra pertinente. Applicato il principio di cooperazione, segnala che quando siamo coinvolti in un'interazione comunicativa, nasce in noi un desiderio di ricerca del senso. Carlo possiede quella macchina gialla, perciò la risposta non è insensata, ma permette di andare alla ricerca del senso attraverso dei procedimenti inferenziali. * DANSPERBERE DEIRDRE WILSON La Teoria della Pertinenza o Ampliano il modello di Grice o Importanza del contesto per l'interpretazione del messaggio, del contesto fanno parte anche i parlanti. Per poter interpretare un messaggio è importante il contesto = nel contesto fanno parte i due interlocutori. Il messaggio produce degli effetti contestuali, ovvero nel contesto = consistono in un cambiamento sia del mittente che del destinatario, un cambio di intersoggettività. I PROCESSI INFERENZIALI o Componente fondamentali nell'evento comunicativo. o Portano il destinatario di inferire, ovvero di ricostruire l'intenzione comunicativa del mittente. Lo deve ricostruire con uno sforzo comunicativo minimo. o La pertinenza del messaggio dipende dal rapporto tra effetti contestuali e sforzi cognitivi necessari per interpretarlo. Maggiore saranno i messaggi, maggiore sarà lo sforzo per cogliere la sensatezza, perciò sarà più pertinente. Eventi comunicativi Eventi = che si producono per comunicare, per trasmettere un messaggio. Che cosa vuol dire che l'atto comunicativo è un evento? La parola evento = Bisogna fare differenza tra la lingua latina e germanica. bene il proprio lavoro, per mantenersi). Le due catene di realizzazione del mittente e del destinatario sono intrecciate e di conseguenza possono compiere i loro desideri. UN INTRECCIO DI DUE AZIONI TRA DUE INTERAGENTI. 3. LA COOPERAZIONE = diversi modi di intrecciare le azioni. I due agenti CONDIVIDONO LO SCOPO e CONDIVIDONO LO STESSO DESIDERIO (molla che permette di far scattare l'azione). E attiva una catena di realizzazione che permette di realizzare lo scopo. 4. LA COMPETIZIONE = i due agenti hanno lo stesso desiderio, immaginano uno stato di cose che gli permette di realizzare l'azione. Ciascuno dei due agenti ricorre alla comunicazione per giustificare la sua necessità per quello che desidera. I FATTORI DELLA COMUNICAZIONE VERBALE La comunicazione vive grazie all'interazione di più fattori: 1. Semiosi= o Semiosi deittica 2. Inferenza = segni impliciti all'interno delle pieghe del testo che l'interlocutore deve scoprire 3. Ostensione = comunicazione da parte della realtà stessa senza che ci sia il bisogno di una lingua storico-naturale. 1. LA SEMIOSI Eventi semiotici e eventi non semiotici Due elementi non semiotici: due oggetti una penna e un microfono. Ci chiediamo: questi due eventi non semiotici hanno senso, hanno un significato? Il senso di questi oggetti coincide con la funzione che ci permettono di svolgere. Il significato si identificano con un'interazione immediata. Eventi semiotici: penna e microfono scritti su una slide o su un foglio sono eventi, sono segni, sono un qualche cosa di fisico. Se dette queste parole sono onde sonore che sono un qualche cosa di fisico, o anche onde luminose che vediamo sulla slide. Sono eventi semiotici: qual è il loro senso? La semiosi da seméion (segno) = è quell'atto con cui costruiamo un segno. Il senso è un concetto a cui ci rimandano. Nelle due parole abbiamo una successione di suoni che veicolano un concetto. Si creano delle correlazioni semiotiche = ad una successione di suoni associamo un determinato concetto, associamo intenzioni comunicative a eventi fisici. LA CORRELAZIONE SEMIOTICA. C-a-s-a = un segno con due facce = il primo con l'immagine, il secondo con il suono; entrambi cercano di esprimere il medesimo concetto. Il segno va interpretato per il cogliere il suo senso che è veicolato da quella successione di suoni. Caratteristiche della correlazione semiotica o ARBITRARIETÀ = > non c'è NESSUNA RAGIONE per cui al concetto di casa vada associata quella successione di c-a-s-a. Il rapporto che c'è tra concetto e suono è arbitrario, quindi non c'è una precisa ragione, infatti ogni comunità linguistica sceglie il suo (in francese casa si dice maison). Dal pensiero di Saussure. Il fatto che non ci sia una ragione precisa, questo garantisce una stabilità della lingua, ovvero che non vengono ridecise queste correlazioni, così da permettere la condivisione di una lingua. Tentazione del fonosimbolismo = movimento che cerca di trovare una giustificazione nel suono. Nelle onomatopee se le osserviamo non sono identiche in tutte le lingue. Se l'onomatopea riproducesse concretamente il suono, dovrebbe essere uguale in tutte le lingue. o CONVENZIONALITÀ = un nesso che è STABILITO ALL'INTERNO DI UNA comunità LINGUISTICA. Queste correlazioni semiotiche vengono tramandate di generazione in generazione. Insegniamo a dare i nomi alle cose = è un momento che fa parte del prendersi cura dei piccoli. Processo di accoglienza che avviene nel nido famigliare. Quando insegniamo a dare i nomi alle cose, diamo ai nostri piccoli la correlazione semiotica e passa tutta quella dimensione affettiva del prendersi cura dei piccoli. Salimbene da Parma - Cronache: esperimento di Federico Il di Svevia => nella ricerca della Lingua originale = prese dei piccoli, li allontanò dalle madri, li assegnò ad altri che avevano il compito di allevarli ma non dovevano parlare. In questo modo si cercò di andare alla ricerca della lingua originale di Adamo. Ma i bambini si intristirono e morirono. Quindi questo momento della lingua passa una dimensione di affetto nei confronti del piccolo importante per la sua sopravvivenza. Il dare il nome alle cose permette di entrare in possesso di quella cosa. Un altro episodio: episodio nel sud della Francia, Victor, un bambino allevato dai lupi. Il medico Itard non riuscì ad insegnarli il linguaggio. Il bambino non solo non riusciva a dare il nome alle cose, ma non era capace di fermare lo sguardo su nulla della realtà a causa di questa lesione profonda nella sua psiche. La semiosi è caratterizzata dal fenomeno della CORNICE = linea più o meno immaginaria che delimita una porzione di realtà in cui opera la semiosi. (come uno spettacolo ciò che avviene sul palco è semiosi, ovvero degli attori personificano dei personaggi). Nel caso delle parole la linea è immaginaria = una circonferenza che delimita un ambito di realtà in cui opera la semiosi. Stat pro alio = le parole instaurano un rimando alla realtà. Interpretiamo la successione di suoni, capiamo il concetto e possiamo collegarlo alla realtà. I segni non coincidono con la realtà, perché se coincidessero avremmo un sintomo di psicosi-follia. Due al ristoranti si mangerebbero un menù, perché per loro le parole sono la realtà =viene applicata un'equazione simbolica, fanno coincidere il segno con la realtà. Una volta interpretato il segno possiamo ritrovare nella realtà il segno che viene denotato. o SEMIOSI DEITTICA Casa è una successione di suoni che rimanda ad un stesso concetto, nonostante lo diciamo in contesti diversi. Ma se abbiamo una parola come IO = SI PRECISA DI SIGNIFICATO DIVERSO. DEISSI = dal greco deìknymi = additare, indicare. lo, tu, adesso, ora, qui, così = capibili solo dagli italiani. Il significato che viene dato dal dizionario diviene il contenuto di un'istruzione che ci dice vai a prendere "enunciatore, mittente" (nel caso di io). Così il termine si precisa di significato. Una parte di significato ha una percentuale di significato di categoriale che però è minimo, perché poi bisogna andare a prendere la situazione comunicativa, nel caso di io, bisognerebbe prendere la persona che lo dice. Il termine ha in sé il termine agorà = luogo della comunicazione in pubblico. Agoréuo = parlo. Le parole sono categorie perché, secondo i greci, sono delle etichette con cui andiamo a ridosso per la realtà. Le parole deittiche hanno un forte tasso di realtà = perché interviene la realtà per precisare il significato della parola, ovvero una semiosi categoriale e semiosi deittica. I deittici per funzionare richiedono la con ione dello spazio comunicativo. Esempio Luigi : questa penna è blu. Andrea: questa penna è rossa. Questi due enunciati sono contraddittori Alla base di ogni nostro pensiero c'è sempre il principio di non contraddizione di Aristotele = non è possibile dire che una certa entità è e non è nello stesso tempo e nel medesimo aspetto. Questi due enunciati sarebbero contraddittori se parlassero della stessa penna. Il deittico "questa" = nelle vicinanze del parlante, quindi probabilmente parlano di penne diverse. La deissi diretta Tipologia di deittici diretti: a. Personali = io/noi, tu/voi, mio, tuo, ecc. Spaziali = questo, quello, qui, là Temporali = adesso, prima, oggi Di maniera = così => accompagnato di un gesto Testuali = egli, ella, esso, essi. Già gli antichi li distinguevano. Pronomi di terza persona singolare e plurale poiché permettono di svolgere funzioni come: * Funzione anaforica = espressioni linguistiche che riprendono i denotati inseriti nel cotesto, la parte che precede. Ho visto Chiara e le ho detto che domani c'è il seminario. Più una parola è ripetuta meno è significativa, per quello evito di ridire il nome Chiara. * Funzione cataforica = espressioni che anticipano un cotesto che segue, un qualcosa che segue. Ti telefono per dirti questo: è nato Saverio Enzo! Permettono una coesione testuale che è uno dei requisiti che caratterizzano il testo. I deittici testuali hanno il genere, al contrario di quelli personali. Un linguista Benveniste, dice di immaginare la comunicazione come una scena teatrale, dove i protagonisti sono presenti nello stesso spazio fisico. lo e tu indicano i due interlocutori che sono presenti nella scena comunicativa. Il fatto di essere presenti esime la necessità di specificare il genere. Quando però si inserisce una terza entità che non è presente nello spazio comunicativo, è necessario precisare il genere. Deissi indiretta Hanno un componente deittica: a. | tempi verbali Piove = presente indicativo, evento che sta accadendo nella realtà di tipo metereologico, e lo facciamo coincidere con il tempo del discorso. Il tempo meteorologico del piovere accade in un momento ben preciso e il presente lo fa ano FERDINAND DE SAUSSURE (1857-1913) Fondatore dello STRUTTURALISMO Opera = Cours de linguistique générale => opera postuma scritta dai due allievi di Saussure: Bally- Sechehaye. Traduzione italiana di De Mauro. DICOTOMIE SAUSSURIANE = che indagano la struttura della lingua attraverso un metodo. e Diacronia vs. Sincronia = per poter analizzare la lingua bisogna osservarla in un suo momento temporale. o Approccio diacronico = nel tempo o Approccio sincronico = stare in una fase ben precisa della lingua. Sceglie per la sincronia. * Linguistica esterna vs. Interna o Linguistica esterna = Una lingua si situa sempre in un contesto geografico legato a fattori sociali, politici. Questi elementi influenzano la lingua dall'esterno. o Linguistica interna = Collocarsi in una prospettiva linguistica interna, ad esempio per indagare su una sveglia, dobbiamo indagare al suo interno. Sceglie per la linguistica interna. e Langue vs. Parole = due momenti costitutivi di una lingua duplice definizione dei termini. o Langue =un sistema dei segni. o Parole = esecuzione del sistema da parte del parlante. LA LANGUE 1. sistema di segni e non un insieme Un sistema = è un gruppo di elementi in cui si instaurano dei rapporti reciproci di solidarietà. Dato che ciascun segno fa parte di questo sistema, ciascun segno è quello che è in quanto vive in questo sistema opponendosi agli altri. NATURA OPPOSITIVA DEI SEGNI Nella lingua francese = bois Nella lingua italiana = bosco Differenze = nel sistema della lingua italiana a bosco si oppongono legno, legna, legname = si definisce l'area semantica che è più ristretta rispetto all'area semantica di bois = che copre legno, legna, legname 2. LANGUE E PAROLE = DEFINIZIONE SOCIOPSICOLOGICA È un patrimonio che vive in sede psichica che viene condivisa da tutti i parlanti che non possono modificare, momento sociale, e la parole è un momento individuale Ricade nella linguistica esterna in questo modo = è un'aporia ovvero dei rilievi contraddittori. SEGNO LINGUISTICO Significato = è il concetto Il significante = è la strategia di manifestazione, la traccia che un segno lascia in sede psichica. e Unione inscindibile delle due facce: di significato e significante * Unisce un concetto a una immagine acustica e Ancheisignificante vive in sede psichica e La nozione di segno è stata studita dagli stoici = S. riprende questa nozione. o Semaion= entificava con il sen: o Semainomenon = si identificava con l'intellegibile * La svolta di Saussure è proprio che il segno vive in sede psi ica e Arbitrarietà = il nesso non è motivato, questo garantisce la stabilità della lingua, altrimenti nascerebbe la rinegoziazione tra significati e significanti. * Linearità => che riguarda il significato e il significante Il significante = la traccia costituita da una successione di suoni che è lineare che lascia in sede psichica. Il significato = è lineare => nasce un dibattito. => si riferisce al momento dell'ordine delle parole quando si costruiscono gli enunciati. John loves Mary vs. Mary loves John => importante l'ordine delle parole per individuare ciò che è soggetto e complemento oggetto. Giovanni lesse il romanzo vs. Il romanzo lo lesse Giovanni = in italiano l'ordine delle parole individua l'organizzazione testuale tra tema e rema. Nella prima frase Giovanni è iltema e il romanzo è l'apporto informativo nuovo. Nella seconda frase il romanzo è il tema (ciò che appartiene al common ground) e Giovanni diventa rema = apporto informativo nuovo. L'ordine delle parole = in quanto manifestazione della linearità, veicola diversi aspetti del significato (morfo-sintattici, logici). Entità e unità e Entità=siintende il segno come unione inscindibile delle sue due facce e Unità=è l'entità linguistica che viene delimitata nella parole. => è di natura funzionale. Il treno Milano-Firenze delle h. 20.00 => quando noi definiamo questo treno, non ci riferiamo ad un preciso locomotore. Ma viene definito in base al punto di partenza a un punto di arrivo e all'ora. Parola fuoco = può essere enunciata in modo neutro, in maniera emotiva... Diverse realizzazioni fonetiche di stessa unità => tutte queste realizzazioni foniche sono dello stesso segno che svolgono un'azione ben precisa nella parole, che non può essere svolta in nessun altra unità. Valore linguistico Analogia tra sistema economico e sistema linguistico (moneta-merce, parola-idea) Concetto economico di valore = qualcosa di diverso che può essere scambiato. Il valore nasce dal segno che vive nel sistema linguistico => il segno è un'unione inscindibile di significato e significante e si oppone a tutti gli altri segni. Nella scacchiera si rompe il cavallo => possiamo sostituirlo con un qualsiasi elemento di carta, non interessa il materiale, purché si differenzi da tutti gli altri pezzi del gioco. Aporia nella nozione di valore linguistico => un momento contraddittorio. Per S. questa natura oppositiva riguarda tutto il segno = è accettabile che il significante sia di natura oppositiva (il suono di casa che si oppone al suono di albero). Ma anche il significato si oppone a tutti gli altri significati. Si apre un circolo vizioso. Contrassegno che permette di distinguere i cappotti a teatro = il contrassegni (come i significanti) diversi per distinguere i cappotti (significati) diversi. MA anche i cappotti diversi distinguono i contrassegni diversi => i significati hanno natura oppositiva. Fenomeni sinonimia e omonimia Sinonimia = come stella-astro => due significanti diversi ma che esprimono lo stesso significato. Omonimia = lama (animale, parte contundente del coltello) => stesso significante a cui corrispondono significati diversi. Per S. c'è una proiezione diretta fra il pensiero (come una nebulosa) e il linguaggio (come una catena). => se si segmenta la catena fonica corrisponde ad un segmento ben preciso della nebulosa del pensiero. Nessuno Non esiste | nessuno La sintassi Rapporti sintagmatici = tra elementi in praesentia => ovvero i segni presenti nella catena fonica (nella parole) Vs. Rapporti associativi = fra elementi in absentia => a livello di langue e di parole Come ad esempio insegnamento => si articola in due parti da: 1. Insegnare, insegnante 2. Armamento, cambiamento I rapporti sintagmatici sono nella parole. In sintassi opera la regola = qui Saussure si accorge della contraddizione nella definizione sociopsicologica di parole. Via d'uscita: a. Esistono delle locuzioni belle e fatte (spezzare una lancia in favore di...) => è un sintagma che funziona come singolo lessema. Questi sintagmi appartengono alla langue, anche se hanno una struttura sintagmatica. b. 1sintagmi formati in modo più regolare appartengono alla langue (il bambino dorme = SINTAGMA NOMINALE+SINTAGMA VERBALE) Saussure e la dimensione interlinguistica Anisomorfismo dei sistemi linguistici = ciascuna lingua distribuisce i significati a suo modo. Anche se non esiste un parallelismo perfetto tra i segni linguistici => esiste una dimensione interlinguistica individuata con la nozione di signification. e Esempio =je mange du mouton I'm eating some mutton = hanno la stessa signification, ma signifié diversi. Mouton-mutton => hanno signifié diversi. Mouton => incastrato nell'area inglese di sheep (mouton copre anche il significato di sheep) Mutton => divide con sheep. Signification = S. si pone su un piano linguistico e non a livello ontologico (di realtà). Bisogna distinguere fra la semantica di langue e i sensi che si precisano nei testi. La semantica di langue => è una semantica virtuale La semantica della parole => i sensi che si precisano nel testo. L'ostensione = è un momento muto della comunicazione verbale Esempio di problematicità di confini Il sorriso è un ostensione o è semiosi gestuale? = bisogna vedere volta per volta: L'aneddoto dell'antropologo = l'antropologo occidentale va a far vista all'antropologo cinese. Gli apre la porta la figlia che gli comunica il decesso del padre con un sorriso. In seguito la figlia accompagna l'antropologo sulla tomba del padre e scoppia a piangere => sorride in ottemperanza alla cultura orientale che segnala delle indicazioni precise della manifestazione di emozioni. => inidicano di controllare al massimo le emozioni. Il sorriso dell'attore = il copione gli chiede di sorridere => è una semiosi gestuale perché non è un sorriso spontaneo ma è convenzionale. Ambito del ludus Spiel/play = è imitazione, simulazione della realtà. o Ludus= in latino => gioco => che si può dire anche iocus (attività scherzosa). Infatti in italiano si continua con iocus. Da ludus => ludico, illudere Che cos'è il gioco? Il ludus ha avuto una variazione semantica. Quando lo usiamo per formare i verbi => ad esempio illudere => mi hai buttato nell'inganno. Come si è passati da gioco ad inganno? Il gioco è: o un'attività dalla quale si prende un attimo distanza dalla serietà dell'impegno quotidiano è un'attività governata da regole È un'imitazione della realtà = ad esempio il gioco dei bambini che imitano gli adulti. Se l'imitazione si stacca dalla realtà diventa inganno. Illudere verbo italiano in cui si utilizza ludus come lessema latente. => per indicare l'opera teatrale si utilizza play/Spiel. EPISTEMOLOGIA Capitolo 3 L'epistemologia è un logus = significa "discorso su" che si occupa delle scienze e le studia in base alla loro tipologia e in base al loro oggetto d'esame. Esistono delle scienze formali = che non hanno bisogno di riscontro dell'esperienza come la matematica. Le scienze empiriche = che hanno un riscontro nell'esperienze: o Scienze descrittivo-classificatorie = analizzano i dati descrivendoli o Scienze esplicative: ipotetico-deduttive = hanno che fare con un dato nascosto. Il ricercatore formula delle ipotesi a partire dalle quali deduce i dati. Se queste ipotesi si confermano diventano dei modelli. | dati prodotti dai modelli vengono verificati con i dati empirici ovvero quelli dell'esperienza. Quando si formula una disciplina, si occupa di un oggetto. Oggetto reale e oggetto formale. L'oggetto reale = ad esempio la comunicazione è un oggetto reale che interviene nella realtà e che può essere studiata da varie prospettive (discipline che pongono domande diverse). Le discipline coincidono con l'oggetto formale = ogni disciplina pone una domanda precisa all'oggetto reale e risponde a quella domanda partendo da una prospettiva precisa. L'oggetto formale è il contenuto della disciplina che pone le domande all'oggetto reale, quello condiviso. Gli uomini hanno incominciato a ricercare, poiché suscita meraviglia, il desiderio di sapere = il ricercatore problematizza il dato, lo rende problema. Dal greco proballo = mettersi davanti agli occhi. L'interpretazione del dato come indizio. Ad esempio un iceberg = la parte sopra corrisponde al dato, ad un indizio, la parte significativa sta sotto. In rapporto alla lingua => la parola lama => il significato di questo dato linguistico si precisa nella totalità del contesto: + Il lama è un camelide proveniente dal Sudamerica; * Lalamadi questo coltello non taglia In epistemologia = i dati sono sempre indizi di una totalità e per far sì che siano corretti devono essere collocati nella totalità in cui si svolgono le loro funzioni. * Durante uno scavo, uno speleologo trova una pietra azzurra. Analizza il dato, riesce a ricostruirne la datazione storica, riesce a ricostruirne la composizione chimica. Lo descrive in modo dettagliato, ma rimane sempre un dubbio. Scopre in seguito nello scavo in profondità che gli altri studiosi stanno portando a galla un mosaico di un angelo bizantino. Così scopre che quella pietra far parte del mosaico e che rappresenta l'iride di quell'angelo. Quando si interpretano i dati, l'approccio più efficace è quello di astrarsi dal dato. Per poter godere di un'opera d'arte bisogna allontanarsi. Livelli di astrazione: 1. Generalizzazione = abbiamo un gatto 1 un gatto 2 fino a quando non si arriva ad un punto in cui si nota che tutti i gatti hanno la coda. Questa caratteristica viene estesa a tutti i gatti. Prendere una caratteristica e quantificarla da 1 a tutti. 2. Dai dati al concetto non osservabile = esempio il concetto di valore in economia. Noi nella realtà non vediamo i valori. Vediamo una moto supponiamo costa 20 mila euro e un gioiello che costa 20 mila euro. Scambiamoli perché hanno lo stesso valore. Il valore nasce dallo scambio di queste due merci che hanno lo stesso prezzo. È un costrutto come il concetto di fonema. Scambiando i foni nasce il fonema che si differenzia per significato (bere-pere). 3. Dai dati alle entità nascoste = supponiamo di arrivare a casa e di vedere la casa in subbuglio, proviamo a ricostruire il fatto. Da questi dati proviamo a ricostruire un'entità nuova. Maria è caduta. Petro l'ha spinta = un nesso di causalità. Noi ricostruiamo un fatto. RAGIONE E LINGUAGGIO: IL LOGOS Capitolo 4 Logos = i predecessori greci lo utilizzavano con tre significati: 1. Discorso/parola (atto di parola)/linguaggio 2. Ragione 3. Calcolo Questi significati relati fra loro. Polisemia vs. Omonimia Omonimia Lama1 = la lama del coltello Lama2 = l'animale Lama83 = il dalai lama Non c'è nesso tra lama1 e lama2 = sono irrelati = parole che conducono la stessa strategia di manifestazione, lo stesso signifiant (Saussure), veicolano più significati non relati fra loro. Polisemia Carta dei diritti umani = testo scritto, testo redatto Carta di Fabriano = veicola il significato originario da cui sviluppa il significato "testo redatto su" Carta è una parola polisemica = i due carta veicolano due significati diversi; quando da un significato se ne sviluppa un altro. Per i greci il logos = è polisemico Ragione e discorso Ragione e calcolo = quando facciamo un calcolo applichiamo la ragione. Cicerone in De officiis = parla di linguaggio e ragione con due endiadi (con due termini): ratio et oratio. Logos in italiano continua con il termine linguaggio. Il nesso tra linguaggio e ragione Principio di congruità Luigi cammina Ma non l'acqua cammina Insensatezza = il non senso non può essere detto = scatta quando violiamo il principio di congruità. Contraddizione = scatta quando violiamo il principio di non contraddizione. Il senso contraddittorio è dicibile, è comunque senso, possiamo costruire dei testi per correggere la contraddizione. Ad esempio, ho mangiato la pasta, sono a digiuno Il principio di non contraddizione sta alla base al nostro modo di ragionare e di pensare. = una cosa non può essere e non essere nello stesso tempo e sotto il medesimo aspetto. LA NATURA DEL SIGNIFICATO Le condizioni che devono essere rispettate per costruire un testo sensato: le 5 condizioni della congruità. Platone = diceva che bisogna intrecciare parole di tipo predicato con quelle di tipo argomento. La congruità di un testo = sta alla base della sua articolarità; gli argomenti devono essere congrui rispetto al predicato. La congruità dipende da 5 condizioni: 1. Numero = un predicato sceglie un numero di argomenti 2. Qualità = i predicati sono di diversi tipi 3. Ordine Per gli argomenti 4. Campo d'azione (scope) = ogni predicato ha un punto di applicazione, ogni qual volta cambia, cambia il rapporto del senso testuale 5. Implicazioni del predicato = ogni predicato ha un contenuto Ogni predicato ha uno schema argomentale (frame) apre delle sedi argomentali che corrispondono a posizioni 1. Numero degli argomenti = predicati (sono parole centrali perché sono dei modi di essere, come ad esempio delle azioni, i verbi, o degli aggettivi) monoargomentali (monadici). Un predicato = che individua una scena di mondo, una situazione comunicativa, come una scena a teatro che ha dei protagonisti alcuni imprescindibili => gli argomenti sono gli elementi imprescindibili per cui si possa dare quella situazione comunicativa data dalla parola predicato. * Un predicato può selezionare un argomento = un predicato monoargomentale. Ad esempio dormire. Ma quante sono le entità selezionate da questo modo d'essere, quante devono essere necessarie per far sì che sussista la scena? In questo caso il predicato è la persona. Bianco = è un esempio di predicato che dà qualità, un aggettivo. P x (indica la variabile oggettuale). Ciascuno dei predicati può essere rappresentato con questa formula della logica. Un grafo semantico costuito da: un nodo = P (per esempio un predicato) In seguito una freccia che va dal predicato all'argomento = ciascuno predicato individua il suo o i suoi argomenti, è il predicato sceglie quanti e quali sono i protagonisti del frammento del mondo. Ad esempio = Enrico passeggia con Simona. Passeggiare rimane un predicato monoargomentale, passeggiare coinvolge Enrico. Ma un argomento può associare il proprio passeggiare con un'altra entità. NON cambia la natura del predicato passeggiare. Queste due azioni sono concomitanti nello stesso luogo e nello stesso momento. (riconoscere solamente le entità IMPRESCINDIBILI, NON LE COMPARSE). Enrico e Simona passeggiano = espressione ambigua, è un'espressione da disambiguare dovuta alla congiunzione "e", ovvero da considerare il contesto. a. Enrico passeggia con Simona = situazione precedente b. Interpretazione distributiva = in tempi e luoghi diversi. Enrico passeggia. Simona passeggia. Sono due entità coinvolte dal predicato passeggiare, ma due scenari diversi. MA passeggiare rimane un predicato monoargomentale. * Predicati biargomentali (diadici) = aprono due sedi argomentali: Leggere = colui che legge e il testo scritto Mangiare = cibo commestibile e qualcuno che mangia Maggiore = Luigi è maggiore di Marco Uguale Vicino => sono qualità relazionali, che aprono due protagonisti Davanti (inserire i grafici) Esempi: o Luigi è uguale. A chi? A nessuno. o Luigi è maggiore. Di chi? Di nessuno. Questi aggettivi se sono costruiti con un solo argomento danno luogo a un'insensatezza. o Luigi mangia. = nella maggior parte dei casi "mangiare" esplicita a livello sintattico il suo secondo argomento, perché è ovvio che chi mangia, mangia cibo => oggetto interno. o Luigi non mangia cibi grassi. Lo si esplicita quando bisogna dare delle particolari attenzioni. * Predicati triargomentali (triadici) Dare = colui che possiede la cosa, se ne spossessa per darla all'altro. Dire = (come il fare) Promettere = si promette qualcosa a qualcuno Insegnare Il mittente, l'oggetto e il destinatario => sono le tre entità coinvolte. Di solito sono gli speech act = atti illocutori, comunicando, attuo. Differenza tra promettere e dire o Promettere è un dire. Chi promette si impegna a realizzare. L'oggetto della promessa sia positivo per il destinatario (altrimenti è una minaccia) e che rientra nella mia facoltà di realizzazione. Si promette sempre un qualcosa di futuro. * Predicati tetrargomentali (tetradici) Vendere = ci deve essere un venditore che vende un oggetto ad un cliente ad un prezzo. Comprare Tradurre = gli studenti che traducono un testo da una lingua di partenza ad una lingua d'arrivo. P(X1 X2 X3 X4) * Predicati pentargomentali (pentadici) Affittare = colui che affitta un qualcosa a qualcuno per un certo prezzo e per un certo tempo * Predicati esargomentali (esadici) Komandirovat' (mandare in missione) = l'azienda che manda in missione qualcuno da un certo luogo ad un altro per uno scopo per un certo tempo. a. Andrea beve il caffè nervosamente Il predicato nervosamente = è un avverbio che caratterizza un evento-azione. Il bere il caffè da parte di Andrea è nervoso. Primo predicato = beve => bere è un predicato diadico (Andrea, il caffè) Nervosamente = è un predicato che aggancia tutto questo evento (Andrea beve il caffè) come suo argomento. b. Maria parla piano. Piano = può voler dire lentamente; questo avverbio caratterizza un certo evento (Maria parla). È un predicato che seleziona tutta la parte azione. Gli avverbi = sono predicati monadici Predicati biargomentali (diadici): * Perché * Se * Per Esempi: + Non ho dato l'esame perché mi sono ammalato = perché collega una prima espressione con una seconda espressione Questa proposta è intelligente Questo lavoro è intelligente Questo discorso è intelligente Questa è una parete intelligente Proposta, lavoro, discorso, libro = prodotti o azioni umane. Intelligente = concerne la ragione Laura è onesta *Questo cane è onesto *Questa parete è onesta Onesto = può selezionare un'entità animata umana, coinvolge la volontà nell'animo che è il livello dell'animo che contraddistingue l'uomo. In ogni lingua è nascosto un sapere sulla realtà. | nessi ammessi/non ammessi sono nessi ammessi/non ammessi dalla ragione. => perché sono nessi di esperienza. Nel caso di leggere = è predicato diadico. Esplicitiamo i requisiti specifici di leggere. a. In prima sede argomentale = x1 deve esistere e deve avere dei tratti, ovvero deve essere umano e alfabetizzato. X1 deve essere iponimo (ciò che è contenuto, token, l'occorrenza) dell'iperonimo (il type, il genere => in questo caso umano alfabetizzato) = (ad esempio frutto che contiene pera, banana, mela). b. X2 è il testo scritto che deve esistere. Deve essere iponimo dell'iperonimo (testo scritto) Altri esempi *il sasso legge il libro* Il computer legge il dischetto: o x1èilcomputer (nonostante non sia un umano alfabetizzato) = ma in questo caso avviene questo fenomeno => il parlante di fronte a questa non congruità, i parlanti vengono invitati a reinterpretare il predicato ad un altro livello => si passa ad un'interpretazione figuratica. o Infatti leggere = può essere usato come analizzare Il politico legge la situazione o X2 non corrisponde all'iperonimo testo scritto, ma avviene una metafora testuale o Leggere il suo contenuto si piega = può essere sostituito con studiare Leggo una vena di tristezza nei tuoi occhi = metafora testuale e si può sostituire con intravedere Fufi legge il giornale = non c'è congruità con x1 ma possiamo utilizzarlo ironicamente. Il parlante ha costruito metafore testuali = queste metafore si spiegano con la teoria della congruità. Husserl = lesione di principio di congruità = il risultato è l'opacità totale del senso: o Il tavolo legge il giornale o Questa idea è blu L'insensatezza non è dicibile, non crea testo. Windersinn = la coerenza ha uno statuto diverso dalla congruità. Lesione del principio di non contraddizione = una cosa non può essere e non essere nello stesso tempo e sotto il medesimo aspetto. La coerenza è una qualità irrinunciabile del testo, ma un testo contraddittorio è pur sempre un testo. È un testo che manifesta una contraddizione, magari per correggerla. Il senso contraddittorio è dicibile. Il principio di non contraddizione + II PNCè un'evidenza su cui si basa il pensiero umano « È alla base della comunicazione; ogni atto comunicativo lo presuppone, lo applica. « È talmente primitivo che non può essere dimostrato. * Si può confutare chi cerchi di negarlo (lo scettico di Aristotele, che direbbe "il principio di non contraddizione è falso" => tuttavia per fare questa affermazione non fa altro che utilizzare il principio.) Grammaticalità vs. Congruità semantica *La gioia cammina = è un enunciato insensato *Colourless green ideas sleep furiously = le combinazioni sono corrette *Purché il cammina = non viene rispettata la congruità sintattica. Dobbiamo distinguere il livello della grammaticalità dal livello più profondo della coesione logico-semantica della congruità. La congruità semantica = la combinazione corretta di predicato-argomento. Cambiamento del significato di un termine È un vero uomo È un vero medico È un vero ladro Quest'oro è vero Vero o dotato proprietà apparenti, ma anche di quelle essenziali o È un predicato monadico = seleziona un argomento MA Il tuo giudizio è vero Il discorso è vero La tua affermazione è vera La tua storia è vera È vero che sono arrivato in ritardo Vero o corrispondente a verità o Predicato monadico metadiscorsivo = l'entità che viene selezionata è sempre un elemento del discorso, di natura discorsiva. Il cambiamento del significato di un termine dà luogo a un altro predicato, con un'altra argomentale, dove potrebbe mantenere lo stesso numero di argomenti. = infatti nel caso di verniciare deve selezionare un'entità esistente, nel secondo caso deve scegliere un'entità non preesistente. Cambia il contenuto del predicato (sue implicazioni). L'artigiano dipinge il tavolo = ovvero vernicia il tavolo "Verniciare" = predicato diadico seleziona X1 artigiano X2 oggetto fisico preesistente (tavolo) Michelangelo dipinge il Giudizio universale = "Produrre un dipinto": predicato diadico che seleziona come primo argomento un'entità animata umana; X2 = progetto di un'opera d'arte pittorica con un certo soggetto; non è preesistente. Significato che si racchiude negli argomenti Gli argomenti nascondo al loro interno un plesso di predicati, ovvero un insieme di predicati. Un uomo cammina Il predicato camminare è monadico e apre una sede argomentale. X: UXAMXAAX = x tale che U: umano M: maschio A: adulto Con questa formula si esprime il contenuto di uomo = un'entità con queste caratteristiche, che sono dei modi di essere ovvero dei predicati. Ciascuno di questi predicati potrebbe essere ulteriormente analizzato, scomposto in predicati più elementari. Etimologia di analisi = analyo => scomporre nei suoi elementi costitutivi. Predicati racchiusi negli argomenti e loro funzione | predicati interni agli argomenti hanno la funzione di caratterizzare gli argomenti = stabiliscono a quali condizioni una certa entità x è di quel determinato tipo. Camminare è uno dei possibili modi di essere di uomo. I predicati umano, maschio, adulo = individuano come deve essere un'entità x per essere uomo. Determinanti I determinanti sono indispensabili per costruire un'espressione corretta. = e permettono ai predicati e agli argomenti di far presa sulla realtà c. Multimultivoco = a ciascun elemento del primo insieme corrispondono più elementi del secondo e viceversa. Saussure è stato fortemente suggestionato da codici poveri e fortemente riduttivi rispetto al linguaggio umano: o dato un significante esso veicola uno e un solo significato. MA possiamo indicare gli omonimi = lama ha più significati. o Dato unsignificato esso è veicolato da uno e uno solo significante. MA abbiamo i sinonimi = stella-astro, dentista-odontoiatra, cavallo-destriero. A ben vedere nelle strutture linguistiche non esiste un rapporto di tipo biunivoco 1:1 fra significante e significato, fra strategia di manifestazione e funzione linguistica = una strategia di manifestazione può veicolare più funzioni linguistiche; il rapporto è multimultivoco. 2. La fonte del senso = nei codici presi da Saussure come termine di paragone il senso è già iscritto, è prestabilito da sempre nel codice/sistema. Nel linguaggio umano invece il senso è legato all'esperienza, non può essere predeterminato dal codice/sistema linguistico. Codicocentrismo Nei modelli linguistici codicocentrici la linguistica è giunta a concezioni deterministiche. Il determinismo = è quando si afferma che è il sistema a determinare l'uomo. Come viene immaginato l'uomo che si dispone a parlare in una posizione codicocentrica: Il parlante in sede mentale ha le regole, i segni = l'uomo non fa altro che scegliere le regole e i segni. Si sceglie per esempio = RL =N+V=> il tavolo ride. Il parlante attiva un sistema, già dato, è attualizzatore passivo di un sistema già dato. Poiché la fonte del senso è nell'esperienza, il parlante quando formula un discorso deve scegliere ciò che permette di attestare al meglio l'esperienza. Cioè, la lingua ha un aspetto singolare della lingua = la capacità di rappresentare, di aderire a esperienze imprevedibili. Perché scegliere al meglio? => aneddoto il paradosso di Puridano: un asino affamato davanti a due mucchi di fieno identici, non sceglie né per l'uno, né per l'altro. Riflessione sul principio che fa scattare la scelta => l'asino non ha un punto di riferimento, la scelta avviene dalla libertà che sceglie il bene maggiore. Anche in ambito linguistico avviene => scegliamo ciò che ci permette di esprimere al meglio la nostra esperienza. Questo è il cuore della creatività linguistica. Per cui scopriamo che c'è un nesso tra: linguaggio, esperienza, libertà e creatività. Si profila un compito: Vedere per quali vie la lingua si offre a noi come strumento per incontrare la realtà, per dar voce all'esperienza. Nella lingua è presente una fondamentale indeterminatezza cioè una plasmabilità dello strumento espressivo. Quali sono gli strumenti che ci mette a disposizione il sistema linguistico per la costruzione di testi? Le strutture intermedie. Osserviamo la differenza tra parola Casa = rimanda sempre a quel preciso significato Andare = non possiamo mettere un significato unico e preciso Luigi va casa = recarsi, spostamento nello spazio da un punto A un punto B La macchina va = indica funzionamento Questo vestito mi va bene = essere adeguato alla propria misura Con l'esame di matematica mi è andata bene = la riuscita Questi pantaloni vanno accorciati = significato di dovere, e poi passivo Non mi è andato di parlargli = non avere voglia di Questa parola ha una molteplicità di significati. Non è possibile individuare un unico significato associato al significante andare. È polisemico. Si parla di polisemia = quando i significati sono relati tra di loro, collegati fra loro. Una stessa strategia di manifestazione veicola più significati collegati tra di loro: nesso di motivazione. Da non confondere con l'omonimia = più significati NON connessi fra di loro. È di altra natura: Luigi ha promesso di portarmi al mare Quel tuo giovane amico promette di diventare un grande imprenditore = promette uno spazio futuro. Fra il primo e il secondo promettere è possibile individuare un nesso; non c'è collasso di segni diversi in uno stesso significante, ma un segno, modificandosi, dà origine a un altro significato. Luigi legge con Silvia = in compagnia di Luigi legge con gli occhiali = si serve di In entrambi i casi con c'è una componente simile: Presenza di: persona e strumento Si tratta di un con presenziale. Test della sostituzione per verificare la presenza di una componente simile nei due con: in entrambi i casi possono sostituire con mediante senza= Luigi legge senza occhiali Luigi legge senza Silvia Ma ci sono alcuni casi di incertezza nel distinguere tra polisemia ed omonimia. Contare: o Enumerare = tu conti il denaro o Avere importanza = tu conti molto per me Possiamo dire che i significati sono relati o no? Non è da escludere un nesso fra enumerare e avere importanza. Se noi enumeriamo una certa quantità di x, arriviamo ad una quantificazione. Più è ampia tanto più ne emerge l'importanza. Omofoni e omografi L'omofonia = interviene quando due termini non sono omonimi. Omonimi e omografi o conti o lama o fiera = bestia selvaggia oppure mercato internazionale Omografi non omofoni o Pesca=conlae aperta o Pesca =conlae chiusa Omofoni non omografi o Too/Two o Vert/vers Due strutture linguistiche diverse, ma la realizzazione fonetica è la stessa. L'omonimia è molto utilizzata in sede comica Ad esempio: Il cliente chiede: vorrei una camicia. La taglia? No la compro. Riprendendo ANDARE Presenta un indeterminatezza molto marcata non solo a livello del contenuto, ma anche dal punto di vista dello strumento espressivo. Si affida a una serie di suoni diversi: And-are, and-iamo, and-ate, and-rò, and,ai Vad-o, va-i, va, vanno Aller, nous all-ons, vous all-ez Je va-is, tu vas, il va ils vont J'irai To go, | go, | went Riformuliamo la nozione di significante Inteso come suono (immagine acustica) Come significante/strategia di manifestazione di una funzione comunicativa può essere usato: 1. Un non suono, un silenzio: Boy0 vs. Boy-s = la "s" è un morfo; singolare espresso dal morfo 0, non è che non c'è niente, c'è un non suono = è il morfo 0. Sono molto frequenti i non suoni. 2. Una posizione: In inglese per manifestare il soggetto che cosa si utilizza? John loves Mary Mary loves John Sono due enunciati costituiti dalle stesse strutture linguistiche. Il soggetto in inglese è in prima posizione, è un segnale, una strategia di manifestazione, di una funzione sintattica, ovvero funzione soggetto in questo caso. John went home = John prima posizione Quello non sa leggere: è analfabeta Quelle sottolineate presentano leggere con il suo valore immediato. o Da Da dove vieni? Da chi sei andato? Da chi ceni questa sera? Indipendentemente dalla polisemia, le espressioni linguistiche hanno un valore preferenziale, svolgono una funzione plerumque: o Futuro = un'azione futura o Soggetto e sua funzione preferenziale Luigi parte per Roma = agente Luigi riceve un libro = recipient Il pavimento brulica di topi = locativo Il martello rompe il vetro = strumentivo 4. La SI ha una strategia di manifestazione preferenziale, più tipica, più naturale, canonica. (preferenzialità/naturalità) + Anche una funzione linguistica tende ad indentificarsi con una strategia preferenziale. Ad esempio significato di compagnia = qual è la strategia di manifestazione più canonica? o Insieme a o Alcospetto di o In presenza di o Con=èla più tipica e Inambito morfologico = consideriamo il genere (una categoria morfologica) Il genere femminile ha come manifestaziine più tipica il morfo -a o Ragazza o Spos-a o Cas-a MA abbiamo dei casi come: o Laman-o o La noc-e 5. Le SI endoliguistiche (endoliguisticità) Non ha senso, parlare di fatti di lingua in generale; vanno specificati in ciascuna lingua storico-naturale, perché ci sono notevoli differenze tra una lingua all'altra. e Presente indicativo Non si può parlarne in generale, indipendentemente da una lingua concreta L'inglese impone la scelta fra: simple present e present continuous * Passato Non posso parlarne indipendentemente dalle singole lingue storico-naturali Ad esempio in tedesco il Pràteritum = corrisponde sia all'imperfetto sia al passato remoto italiano Anche in inglese il passato impone la scelta fra due forme: simple past e past continuous. * Soggetto a. È endolinguistico sia per la strategia di manifestazione i. It. Ha frequentemente soggetto 0; non pretende la presenza fisica nell'enunciato; affida la sua manifestazione alla morfologia del verbo. 1. È venuto vs. Sono venuti = egli, essi 2. Piove vs. Es regnet, it's raining, il pleut = in italiano non è richiesto il soggetto, in altre lingue sì. Nelle lingue con una morfologia verbale povera come l'inglese si ricorre all'ordine delle parole: occupa la first position in the sentence. b. John loves Mary vs. Mary loves John. b. È endolinguistico per la funzione svolta i. Ininglese gli è associata la funzione tematica = il soggetto svolge la funzione di tema, dove entrambi gli interlocutori condividono l'informazione. e Myfriend is coming/John read the novel ii Initaliano e in tedesco il soggetto può essere rematico e Il romanzo l'ha letto Giovanni * ‘thenovelteadteha e ltwas John who read the novel (cleft sentence) e The novel was read by John (costrutto passivo) LA STRUTTURA INTERMEDIA DEL LESSICO Il termine lessico Lessico come generatore; reparto di produzione; generatore lessicale. LESSICO Come possiamo definire una parola? Ad esempio quante parole ci sono in: * Luigi ha studiato molto Possiamo dire che ci sono 40 3 parole. Luigi/ha studiato/molto Luigi/ha/studiato/molto Per poter risolvere la questione bisogna introdurre lessema, parola fonologica 1. PAROLA FONOLOGICA Es. Rana ra-na È un sintagma fonologico = una combinazione di foni Ha una sua autonomia articolatoria Ha accento proprio Rispetta delle regole fonotattiche (fono, tattiche da taxis; le regole per la combinazione dei suoni) previste dal sistema linguistico; è corretta la combinazione dei foni nella sillaba e delle sillabe nella parola. Es. Cano = anche questa è una parola fonologica che non veicola significato Per questo bisogna distinguere tra parola fonologica reale e virtuale. e» Rana=èreale * €ane=virtuale Le sillabe non possono essere combinate a caso * Pel-le= sono combinati in modo corretto i foni che veicolano un significato, parola fonologica reale + Ro-sa= veicola due significati, parola fonologica reale + Pelro=non può essere una parola fonologica dell'italiano, perché non rispetta le regole fonotattiche di questa lingua Il gruppo Ir non è ammesso in italiano; lo è invece in inglese: already. Generatore delle sillabe in italiano C1C2C3VC V= e, u-va, a, a-mico CV = di, sa-la, su, te-la C1C2V= tra, fra-se, clo-ro VC = il, or-lo, el-mo CVC = cas-sa, gat-to, sar-ta C1C2VC= stan-co, bran-co, prin-cipe C1C2C3VC=strap-po, sfrat-to 2. LESSEMA Es. Aiut-o Aiut-erò Aiut-avo Ha aiut-ato Era stato aiut-ato Aiut-are Aiut = è una base lessematica che compare ricorsivamente Alber-o Alber-i Alber = base lessematica 3. FORMA DI PAROLA Siamo nell'ambito delle parti variabili del discorso Coincide con una delle realizzazioni morfologiche del lessema. Possiamo ora rispondere Imbianchino N.B. colino = può designare strumento Vale anche nelle altre lingue In inglese strategia di manifestazione preferenziale vs. Non preferenziale Writer > to write Play-er > to play Cook > to cook (form di conversion con formativo zero, ovvero dal "to" al sostantivo). Strategia di manifestazione preferenziale vs. Non preferenziale Bello > bellezza Alto > altezza Stanco > stanchezza Utile > utilità Pallido > pallore Candido > candore Formativo -oso Vedere sul saggio messo in Bb (la grammatica della...) e Derivazione semanticamente non marcata: o Arterioso, venoso = aggettivo denominale * Derivazione semanticamente marcata, con incremento semantico della base. asistematico: o Sabbioso, terroso, polveroso, sassoso, fangoso acquoso, boscoso, ingegnoso, iroso = il formativo creando il derivato, fa sì che quel derivato indica presenza insistita, notevole di ciò che viene indicato di volta in volta dalla base del derivato. È comodosa, sciccosa, scattosa = utilizzata da una pubblicità; il fine dal punto di vista linguistico = utilizzare -oso per fare scattare la percezione di elatività (notevole presenza di, intensifica la situazione). | formativi non sono sempre traducibili, perché viene la struttura endolinguistica (oso con questo elemento semantico in inglese utilizza -y; ad esempio earth-y) o Noioso, disgustoso, schifoso, doloroso = in questo caso -oso non solo transcategorizza, ma assume un valore causativo, che causa Doloso = fatto con (intenzione) Mostruoso = simile a (in inglese si usa silk-y ma in italiano si dice serico) o Annoso = durata temporale Formativo -bile * Utilizzabile, leggibile = che può essere letto (legge = modalità, passivo) con facilità * Disponibile, affidabile = una persona di cui ci si può fidare (fidarsi = modalità; riflessivo) e Stabile = una cosa che sta (verbo attivo) * Terribile, orribile = che fa (causatività) Formativo -iere Si ricostruisce un predicato taciuto, attraverso un processo inferenziale e Cavaliere = colui che monta un cavallo + Corazziere = colui che portava la corazza; ora indica la figura militare; + Carrozziere = uno che riparava le automobili; -iere ci fa ricostruire "che ripara" <P>x = colui P=che compie una certa azione; che ripara x(carrozze) + Cameriere = colui che porta in camera, ora è colui che ti porta in tavola. Polisemia della base e derivazione Formare i sostantivi che possono essere derivati dai verbi: o Differire = le due accezioni danno due derivati diversi a. Differenza = un nome deverbale, riprende l'accezione di essere diverso b. Differimento = un nome deverbale, riprende l'accezione di rimandare nel tempo o Comparire: a. Comparsa = nome deverbale, apparire fugacemente b. Comparizione = comparire in tribunale o Corrispondere: a. Corrispondenza b. Corresponsione Derivazione: processo di ristrutturazione delle relazioni sintattiche Luigi arriva o L'arrivo di Luigi = ad arrivare è sempre Luigi, ma cambiano le relazioni sintattiche => in questo enunciato l'arrivo è il soggetto. Luigi ha offeso Pietro o L'offesa di Luigi a Pietro = l'offesa è il soggetto, di Luigi è complemento di specificazione e a Pietro è complemento di termine In entrambi gli enunciati rimangono inalterate le relazioni semantiche. | derivati permettono al parlante di arricchire la sua strumentazione sinonimica. Preposizione di: struttura intermedia sintattica vs. Semantica La partenza di Luigi = La preposizione di = ha un'origine di natura sintattica = quando serve ad introdurre un complemento La fabbrica di Agnelli = possiamo ricostruire inferenzialmente = la fabbrica appartenente a Scarpe di coccodrillo = fatte di Bicchiere di vino = con dentro Derivazione e fenomeno della latenza In italiano non prendiamo il termine latino domus per indicare la casa, ma viene ripreso per dei lessemi latenti che costruiscono dei lessemi strutturati come lavori domestici 2. COMPOSIZIONE Crea un nuovo lessema (un lessema strutturato) unendo due basi (due lessemi elementari) o un prefisso. Condensa una struttura sintattica lessicalizzandola. Capotreno = capo del treno Sostantivo + sostantivo Capotreno capostazione Caporione capoluogo (capoluoghi e non capiluoghi) Ferrovia autostrada Rapporto di determinazione fra i componenti. Perdita della percezione della composizionalità. Ad esempio il caporione era il capo di un rione, con il tempo si indica un capo del quartiere; tuttavia c'è una perdita da parte degli italofoni della composizionalità. Verbo + nome Spazzacamino aspirapolvere Grattacielo skyscraper = in italiano mettiamo prima il verbo e poi l'elemento determinato Aggettivo + sostantivo Altopiano i/i o/i Prefisso + verbo Riscrivere prescrivere Descrivere proscrivere Sovrascrivere circoscrivere Sottoscrivere inscrivere Preferire indurre Differire tradurre Conferire ridurre Afferire sedurre | lessemi latenti ripresi: Ferire dal latino ferre = portare Durre dal latino ducere = guidare 3. COMBINAZIONE Processi fraseologici/sintemi Il bruco ha mangiato la foglia = un sintagma significato composizionale, una struttura a più lessemi, plurilessematica Luigi ha mangiato la foglia = ha capito l'inganno; un sintema che ha strategia di manifestazione plurilessematica Nominali = gatto delle nevi, pan di Spagna, chemin de fer Verbali = gettare la spugna, tagliare i panni addosso, mangiare la foglia, farsi in quattro (differiscono da lingua a lingua) Nella manifestazione plurilessematica è presente una motivazione, un valore unitario. Avverbiali: alla carlona, in un batter d'occhio. Preposizionale (locuzioni sintematiche): a forza di, alla faccia di, a furia di Processi fraseologici - funzioni lessicali Processi di strutturazione del lessico individuati da un linguista russo = realizza la teoria funzione a senso testo, in cui approfondisce il lessico. Individua nel lessico queste funzioni lessicali. Funzioni lessicali = significati che attraversano il lessico e permettono quasi una grammatica del lessico. Li denomina con degli acronimi (OPER), ne ha individuati circa 40, ma vedremo quelli più usati. Prendiamo quella più usata OPER1 = che esprime la messa in atto della situazione da parte di 1, ovvero del primo partecipante della situazione comunicativa. Questa OPERAI è una funzione lessicale che individua espressioni fraseologiche del tipo: o Decisione - Prendere o Aiuto - prestare o Protesta - Sollevare Tutte queste espressioni esprimono le manifestazioni volta a volta diverse da parte dell'agente, di cui colui che è il primo partecipante. Nella colonna di sinistra ci sono i sostantivi che sono la parola che individua di volta in volta una situazione comunicativa diversa. In italiano potremmo utilizzare il verbo decidere, ma possiamo anche designare questa azione anche in un'espressione fraseologica. Queste espressioni fraseologiche di OPER1 sono costituite sempre da un sostantivo, nella colonna di sinistra, che individua una situazione (parole chiave). Data una situazione di decisione, quale sarà il verbalizzatore che permette di indicare l'azione che compie il soggetto ad una situazione di decisione? = in italiano si dice si prende. Con il sostantivo aiuto si individua la situazione con il verbo prestare sempre da parte di chi compie l'azione. I verbi sulla destra permettono di realizzare la situazione; al variare della situazione comunicativa, varia a sua volta il verbalizzatore = sono i varianti combinatori, allolessicali. Questi processi fraseologici non hanno un valore canonico = per esempio nel caso di prestare aiuto, il verbo entra depotenziato semanticamente, ma svolge la funzione sintattica e non più semantica. Funzioni lessicali: FI(x)=y OPERAI applicata ad una x, che può variare, dà come esito una y. Fl/oper1= messa in atto della situazione da parte del primo partecipante. Ad esempio la oper1 applicata ad aiuto (x), dà come esito prestare (y). Decisione = prendere Danno = arrecare Domanda = porre Le funzioni lessicali = sono processi di strutturazione che ci permettono di ottenere unità di natura lessicale, nonostante la strategia di manifestazione è plurilessematica. | processi lessicali = sono di natura endolinguistica => per questo è importante specificare. Ad esempio in italiano diciamo prestare aiuto, in inglese to give help. In inglese: Decision = to make Help = to give Aid = to render Question = to put Conclusion = to draw Funzione lessicale di intensificazione Lo studioso chiama Magn = intensificazione della situazione, elatività. o Bagnato = noi diremmo molto (molto strumento canonico grammaticale non fraseologico) bagnato, ma possiamo esprimerlo anche in modo fraseologico = come un pulcino. o Sano =come un pesce o Ricco = sfondato Le espressioni di destra son varianti combinatorie = indicano tutte l'intensificazione di una situazione. Anche in questo caso si può utilizzare la formula FI (MAGN) che applicata a bagnato (x) mi darà come un pulcino (y). Anche questo processo non è traducibile. In inglese ad esempio si dice: o wetasa drowned nat; o torain cats and dogs. LA SCUOLA DI PRAGA Si approfondisce la nozione di fonema Dispensa 29 a 41 Praga era un punto di incontro tra il mondo occidentale e il mondo slavo = si vedono interagire linguisti slavi e occidentali. La scuola di Praga è strutturalista, fin dall'antichità fu sede di dibattici linguistici. Jakobson fa riferimento ad un dibattito molto acceso tra realisti e nominalisti nel Medioevo. * realisti dicevano che il segno non è puro suono, ma che il segno permette di attestare la realtà, ha un denotato. + lnominalisti dicevano che il segno era un suono della voce. Praga fu sede di riflessioni filosofiche e linguistiche come quella di Brentano: propone il principio di intenzionalità => tutte le attività psichiche dell'uomo presentano un'intenzionalità, una destinazione. Non è un caso se gli studiosi di Praga guardano la lingua con particolare attenzione allo scopo, al fine = è una scuola funzionalista. Si utilizzava la lingua tedesca all'interno della scuola, proprio per essere un punto di incontro. | linguisti di Praga pongono una domanda al fine delle varie entità linguistiche. Si dice che propongono una teoria teleologica Fondata nel '26 da Mathesius. Proposte le tesi programmatiche pubblicate nel primo volume della rivista Travaux du Cercle linguistique de Prague (1929) in cui sono stati stilati i principi della Scuola di Praga. La scuola si costituisce di tre componenti: 1. Componente praghese 2. Componente occidentale = Buhler, Martinet 3. Componente russa = Jakobson, Trubecksoj. Trubecksoj * Teoria fonologica * Prova di commutazione: verifica della pertinenza, è una prova empirica, scientifica. Fonema vs. Fono = un suono fin quando non si identifica la sua funzione comunicativa Fonema Parte da opposizioni foniche e deve capire se sono nello stesso tempo opposizioni fonologiche. Ad esempio: pb, td, k g o Pb sonoocclusivi bilabiali perché articoliamo questi due suoni occludendo le labbra. Un suono è sordo quando non vibrano le corde vocali (nel caso di p) e sonora quando vibrano (nel caso di b) o Td= pronunciate attraverso l'occlusione dei denti (può essere sonora o sorda) o Kg= occlusione velare, perché si chiude il torso della lingua (può essere sonora o sorda) Prendiamo un albero, possiamo constatare le sue proprietà; vediamo che prende posizione rispetto ad alto e basso, prende posizione naturale. Prende posizione rispetto a proprietà in opposizione. Se noi usiamo un nome, i sostantivi denotano le entità che esistono nella realtà, che si danno o al singolare o al plurale. Il nome deve veicolare il numero che deve essere singolare o plurale. Il verbo descrive un azione che accade in certo tempo. Anche il verbo deve prendere posizione rispetto ad un tempo... Ciascuna parte del discorso deve prendere posizione su queste proprietà o categorie morfematiche (paradigmi morfematici) che caratterizzano i lessemi (genere, numero, ecc.). Le alternative all'interno delle categorie morfematiche sono i morfemi = singolare, plurale, maschile, femminile), i ignificati manifestati dai morfi. La morfologia è obbligatoria, dicevano i latini - ars obligatoria. Ed è un sistema chiuso perché ogni categoria morfematica ha un numero chiuso di morfemi. Categorie morfematiche e morfemi Nomi = prendono posizione rispetto al genere, numero (al caso, nella lingua russa) Aggettivi = posizione su genere, numero e grado Verbi = genere, diatesi, modo, tempo, numero e persona. e Genere del verbo = transitivo o intransitivo * Diatesi = attiva - passiva Tipologia delle lingue dal punto di vista morfologico. e Lingue isolanti/analitiche = alcune lingue sono povere di morfologia o non ne hanno come il cinese e l'inglese * Lingue sintetiche = lingue ricche di morfologia ma si distinguono nel applicarla. o Agglutinanti (lingue ugro-finniche) AGGIUNGERE IMMAGINI SLIDES o FElessive = semplici come l'italiano AGGIUNGERE IMMAGINI SLIDES LAO to Calcolo delle forme del sostantivo ti EI a: VAI Ing.1x2=2 Ted. 3x2x4= 24 Lat. 3x2x6= 36 Rus.3x2 x6= 36 L'inglese è una lingua povera di morfologia; il tedesco, il latino, il russo sono lingue sintetiche flessive che possono essere più o meno ricche di flessione nominale. Generatore Morfologico Morfo zero Morfi " Amalgama morfenatico Categorie e morfemi Sincretismo Xx Morfo discontinuo Suppletivismo Allomorfia Fissi e liberi Intrinseci ed estrinsecì Morfolessema La morfologia è endolinguistica e Cant-are e Chant-er e Cant-ar + Tosing Il morfo = è la strategia di manifestazione dei morfemi. Come analizzare una forma di parola dal punto di vista morfologico. Canto = è una forma di parola, ha una base lessematica cant, o è un componente morfologico semplice; i morfemi: CO Cool -0:. Cant-o Genere verbale: transitivo Diatesi; attiva Modo; indicativo I Nere AN Iseo re) Numero: singolare Persona: Ia Varie strategie di manifestazione 1. Amalgama morfematico: Alber-o: genere maschile, numero singolare = o è un morfo che manifesta più morfemi, ovvero da solo manifesta singolare e maschile. 2. Morfo zero Consulo, consulis; girl, girls; niceO, nicer, nicest = il silenzio diventa fattore di comunicazione. 3. Morfo discontinuo ha mangiato = una forma di parola che si ottiene con il passato prossimo di mangiare. La base lessematica è mangi; il componente morfologico è costituito dal morfo ha e dal morfo -ato, i due segmenti abbracciano il lessema. Il morfo discontinuo è caratterizzato da permeabilità: Ha sempre mangiato = si può inserire un avverbio tra il primo componente del morfo e la base lessematica. MA non possiamo mettere l'avverbio tra mangi-a (mangisempre- a} Sono lodato = è una forma di parola, presente passivo, la base lessematica è lod, sono e ato è un morfo discontinuo In latino abbiamo laud-or = qui non è più discontinuo. 4. Allomorfia Abbiamo diverse strategie di manifestazione per la negazione: * No=come espressione di rifiuto + Not= negazione che capovolge il valore di verità. A partire da queste verifiche era emerso la presenza del "No" anche nelle interazione infantile. Il bambino dicendo no truck = si pensava volesse rifiutare, in realtà voleva dirgli "this is not the truck" = quindi usava il "no" per il rifiuto al posto del "not". Come tutti i bimbi, questo bambino ha imparato la forma più semplice ovvero il "no". Il "not" compare in una fase di crescita successiva. Anche quando si studiano le interlingue (diverse fasi di apprendimento di una L2 da parte di un certo parlante), il "not" avviene in un secondo momento. 3 fasi evolutive delle interlingue. Anna propose di inserire la negazione come il "not" che capovolge la verità di un giudizio, perché scopre che anche i bambini utilizzano questa funzione comunicativa, anche se scambiano il not con il no. In ambito di comunicazione animale si hanno delle forme di espressione di negazione caratterizzate da una componente ludica (perché si sta giocando). Tuttavia bisogna differenziare la comunicazione umana e quella animale che andrebbe approfondita in sede zoosemiotica (semiotica e etologia ovvero che studia i comportamenti animali) La differenza fra linguaggio umano e comunicazione animale: * riguarda lo strumento espressivo utilizzato, gli uomini utilizzano segni, gli animali i segnali. Per quanto riguarda l'acquisizione, i segni vengono appresi, il segnale invece è un qualcosa di innato. Se noi stacchiamo un usignolo da un nudo, emetterà dei segnali. Se invece allontaniamo i bambini dai loro genitori, vedremo che non parleranno (Federico Il di Svevia). * Un'altra differenza = mediante i segni possiamo costruire testi noi parlanti; l'animale che ha disposizione i segnali che funge da stimolo che implica una risposta, ma non può costruire rappresentazioni di frammenti di mondo. Costruire questi frammenti, permette al parlante di sentirsi altro dalla realtà. * La comunicazione di secondo grado = per esempio noi diciamo che al Polo Sud ci sono i pinguini nonostante non ci siamo mai andati, perché attraverso ciò che ci comunicano possiamo conoscere altro. È una conoscenza che fa intervenire un esperto e permette a noi di conoscerlo in maniera indiretta. Tutto questo non esiste nel mondo animale: ad esempio un'ape che scopre un campo di fiori, non può comunicarlo all'alveare. Per questo queste api comunicano le coordinate geografiche attraverso un certo movimento, che sembra una danza. Che cosa facciamo quando neghiamo - le funzioni della negazione. Quando usiamo la negazione non facciamo sempre la stessa cosa. Diverse funzioni comunicative, vedendo la dinamica dello scope. * Forse Maria domani parte per Roma * Maria, forse, domani parte per Roma * Maria forse domani ..... * Maria domani forse parte.... * Maria domani parte forse per Roma e Maria domani parte per Roma, forse 1) esiste una terza via = noi capovolgiamo la situazione La negazione capovolge il valore di verità del contenuto proposizionale "è falso" e Nonti prometto di venire = si rifiuta di promettere => lo scope interviene sulla illocuzione di promessa. e Prometto di venire e Prometto di non venire La negazione che interviene sul paradigma Questo vestito non è rosso = rosso appartiene al paradigma cromatico. La negazione si utilizza per dire altro da P (può essere bianco o blu o giallo). Apre alle altre possibilità previste dal paradigma cromatico, apre il testo alla disgiunzione degli elementi. Qui la negazione seleziona con il suo scope rosso, e apre alle altre possibilità. Ma se si dice questo vestito è rosso, si escludono tutti gli altri elementi (Spinoza). Seleziona elementi di paradigmi polari binari/scalari e La luce della sua camera non era accesa + Questa donna non è sposata Se si nega un elemento, si afferma l'altro elemento. Il testo viene aperto all'unica alternativa prevista dal paradigma. * Questa minestra non è calda * Questo bambino non è buono Ci sono una molteplicità di gradi intermedi. Elementi che fanno parte di paradigmi scalari, che prevedono tantissimi valori intermedi. Quindi la negazione il testo apre a tutte le possibilità. + Questo caffè non è caldo, ma bollente = La mia casa non è grande. È immensa. La negazione in questo caso interviene sul grado dell'aggettivo, e ci dice elatività, intensificazione. + Nonè Maria che è moglie di Petro ma è Pietro che è marito di Maria. Marito/moglie = sono due conversivi lessicali. La negazione va a selezionare la direzione di lettura. Cioè leggerlo dalla prospettiva di Pietro. * Piove ma non fa freddo = far freddo è una possibile concomitanaza, non è un elemento costitutivo di piovere. Ma è una possibile implicazione di piovere. e Abbaia ma non morde e *Abbaia ma non dorme = perché dormire non è implicazione di abbaiare. * Luigi è andato al cinema ma non si è divertito = il divertirsi è un'implicazione. La negazione seleziona l'implicazione + Non hai comprato una polizza ma una polizza + Non ha mangiato i gnocchi ma gli gnocchi. La negazione va a selezionare la realizzazione fonetica di un sostantivo. + Nonhatrefigli ma di più = non ha solo tre figli, ma di più = scatta un'implicatura conversazionale, un'implicazione che scatta all'interno di una conversazione che viene selezionata dallo scope della negazione. + Tel'ho ripetuto non dieci ma mille volte = te l'ho ripetuto non solo dieci volte, ma di più. e Nonhatrefigli=che ne ha di meno. (less than) * Lacasa non è bruciata, sta bruciando * Luigi non era direttore, è direttore La negazione interviene sul tempo verbale. La negazione è strumento comunicativo ci permette di svolgere diverse funzioni comunicative. LA SINTASSI La tipologia delle lingue determina modalità diverse nella manifestazione dei nessi sintattici. * Nelle lingue prive di morfologia = la sintassi non può essere manifestata che attraverso l'organizzazione reciproca dei lessemi nell'enunciato. o John loves Mary o Maryloves John La funzione di soggetto la colgo grazie alla posizione del lessema.