Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Appunti Linguistica Generale prof. Gatti con integrato manaule, Appunti di Linguistica Generale

Appunti Linguistica Generale prof. Gatti con integrato all'interno il riassunto del manuale RIGOTTI-CIGADA, La comunicazione verbale (solo i primi 4 capitoli)

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 18/01/2022

francesca-gaboardi
francesca-gaboardi 🇮🇹

4.6

(96)

23 documenti

1 / 48

Toggle sidebar

Anteprima parziale del testo

Scarica Appunti Linguistica Generale prof. Gatti con integrato manaule e più Appunti in PDF di Linguistica Generale solo su Docsity! LINGUISTICA GENERALE — MARIA CRISTINA GATTI Programma primo semestre: - Semiosi, interferenza, ostensione e joint actions - Modelli linguistici - Dinamica della persuasione e manipolazione - Linguaggio e ragione: logos BIBLIOGRAFIA: - RIGOTTI-CIGADA, La comunicazione verbale, Maggioli editori, 2013: fare solo capitoli 1 - 4.5 (capitolo 4 fino al paragrafo 5 incluso) - DISPENSA da pagina 1 a 28 - Saggio di RIGOTTI, Verità e Persuasione + pdf in BB - Saggio di RIGOTTI, Towards a Typology of Manipulative process + pdf in BB (no par. 1-2) - RIGOTTI La Retorica classica come una prima forma di teoria della comunicazione + pdf in BB Esame da gennaio: orale Appunti presi a lezione // appunti integrati dal libro Rigotti-Cigada Lezione 2 LINGUISTICA: autocoscienza del parlante, studio delle dinamiche costitutive della comunicazione verbale Esistono circa 6000 lingue > poliglottia dei parlanti Le lingue sono sensibilmente diverse: es. espressione del movimento nello spazio: - Italiano, inglese, francese, spagnolo: andare in senso generico: andare, to go, aller, ir - Tedesco, russo: differenza tra andare a piedi e andare mediante un mezzo Italiano: mano — Russo: ruka (indica sia la mano che il segmento del corpo dalla punta delle dita alla spalla), kist (individua le 5 dita nella loro totalità) Latino: distinzione tra zio paterno (patruus) e materno (avunculus) — Italiano: zio, usato indistintamente Di che cosa si occupa la linguistica generale? Prendere come oggetto il linguaggio umano (distinzione tra lingua e linguaggio), si interroga sugli eventi comunicativi che si producono per comunicare e privilegiano come strumento una lingua storico-naturale: singoli strumenti che ci permettono di produrre eventi comunicativi grazie al linguaggio umano che cerchiamo di descrivere in quanto fenomeno. Comunicazione verbale + paraverbale > cinesica: disciplina che studia la comunicazione paraverbale La comunicazione è pervasiva: nell’agorà greco gli interlocutori erano nello stesso spazio fisico, oggi si usa lo spazio digitale 3 pervasività La comunicazione è complessa perché coinvolge molteplici dimensioni, di tipo linguistico (lingue storiche naturali), di tipo psicologiche, di tipo socio-culturali (abbigliamento, moda, pettinatura, di tipo antropologiche, di tipo tecnologico. Scienze linguistico-semiotiche/ scienze umane / scienze tecnologiche > la comunicazione interpella diverse discipline Esempi Comunicatore: colui che sa comunicare in modo efficace in pubblico professionista della comunicazione: soggetto che è consapevole delle dinamiche costitutive della comunicazione verbale ed è in grado di assumersi di fronte alla società civile della buona salute della comunicazione. Comunicazionista: di momenti in cui la comunicazione verbale va in crisi: Ragioni di natura testuale: quando noi costruiamo i messaggi rispettiamo dei principi organizzativi del testo Film: Fellini, La strada: Zampanò chiede a Gelsomina di fargli pubblicità quando il circo equestre entra in villaggio. Gelsomina deve, dopo un rullo di tamburo, esclamare “è arrivato Zampanò”. Lei fa una prova ma dice “Zampano è amrivato” > nel primo caso abbiamo una costruzione ascendente, grazie alla presenza del soggetto sulla destra // mettendo il soggetto sulla sinistra si sottintende un informazioni già nota: rispetto a un’informazione già nota (l’esistenza di Zampanò) si afferma cosa questo ha fatto. La prima costruzione: soggetto in posizione remaica La seconda costruzione: soggetto in posizione tematica Ragioni di natura semantica: violazione dei fondamenti della sensatezza, il messaggio deve avere rapporto con la realtà “mia moglie è un ottima cuoca” + il messaggio diventa insensato perché detto da uno scapolo “mio cugino è farmacista” (detto da uno sconosciuto) > viene meno il rapporto con l’interlocutore, il messaggio deve essere pertinente Informazione: dato non pertinente per noi Notizia: dato pertinente, che crea involvement, che suscita interesse per l’altro Pubblicità di un orologio La casa pubblicitaria aveva pensato a tre diversi visual: gara di nuoto con squali / salto ad ostacoli in cui bisogna saltare sopra ai grattacieli di New York/ staffetta il cui il testimone è un candelotto pronto ad esplodere> sfida, indica la messa a rischio della vita Headline: Il successo è una sfida mentale // success it" s a mind game > la traduzione in inglese ha distrutto il messaggio originario Lezione 3 La definizione può essere induttiva o deduttiva Etimologia: discorso sulla storia di una parola Comunicazione: dal It communico, da communio, communis, cum: mette in comune In to communicate: mantiene la doppia m del latino, l’italiano ha assimilato la due m Fr communiquer (commuinichè): mantiene le due m Td kommunizieren: è solo uno dei due termini che può essere usato, mantiene le due m Com-munico: Com: rimanda al lat cum, preposizione che indica relazione: la comunicazione è un processo che mette in rapporto, che correla In latino aveva anche il significato di “mettere in condivisione”: communico tecum, mensam, meam + questi beni materiali che venivano scambiati si sono man mano smaterializzati dadesso si usa con il significato di “condividere un certo messaggio” Comunicazione verbale: l'approccio è interdisciplinare: - Scienze che analizzano l'organizzazione interna dei messaggi: linguistica, semiotica, logica - Scienze che studiano i soggetti individuali e collettivi che sono coinvolti e le loro comunità di riferimento: psicologia, sociologia, antropologia - Scienze che mettono a tema le sfere di interesse che sono all'opera nell'interazione comunicativa: economica, politica, teologia, estetica - Scienze che analizzano le diverse organizzazione e i diversi luogo di interazione: teoria delle organizzazioni, economia aziendale, marketing, teoria dei media - Scienze che studiano le tecnologie della comunicazione tradizionale e nuove La comunicazione verbale nasce dall'incontro tra la tradizione delle scienze linguistiche con le scienze della comunicazione. Differenza tra comunicatore e comunicazionista + comunicazionista: colui che ha una consapevolezza sistematica degli strumenti della comunicazione MODELLI DELLA COMUNICAZIONE VERBALE [cap.2] 1. Retorica classica: costruzione del discorso persuasivo in diverse fasi: inventio, dispositio, elocutio, memoria, actio 2. Modelli del Novecento, elaborati in diversi ambit pragmatica : teoria dell’informazione, linguistica, Retorica classica La comunicazione verbale era studiata nell'ambito della retorica, insta come studio della tecnica di produzione di un discorso con formulazione argomentativa e persuasiva. La retorica nasce in collegamento con l'esercizio del potere democratico: l'autorevolezza del cittadino coincide in effetti con la sua capacità di ottenere consenso tramite un discoro che esibisce le proprie ragioni. - Nella democrazia l'unico potere ammesso è quello della parola, di ottenere il consenso attraverso la comunicazione Il potere delle parole: - Potestas: vox media (termine né con accezione negativa né positiva): far fare qualcosa a qualcuno, questo poteva essere esercitato a partire da due fondamenti: 1. Grazie alla propria auctoritas (<augeo: mettere nella realtà e far crescere / l’auctores è colui che compie questo atto // augustus: epiteto che indicava i personaggi che con il loro agire avevano migliorato la vita pubblica: senso di accrescere) 2. Grazie alla propria vis (forza, violenza) + la connotazione dipendeva dal punto di partenza Potere sulla base dell’auctoritas: persuasione Potere sulla base della violenza: manipolazione Lezione 5 Sospetto nei confronti della persuasione, che tende ad essere letta come seduzione ed inganno, già nei confronti di Gesù, definito “seductor ille” in Mt 27,62-63: 62 Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti e i farisei, dicendo: 63 «Signore, ci siamo ricordati che quell'impostore disse mentre era vivo: Dopo tre giorni risorgerò. 64 Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino al terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: È risuscitato dai morti. Così quest'ultima impostura sarebbe peggiore della 5 prima!». 65 Pilato disse loro: «Avete la vostra guardia, andate e assicuratevi come credete». 66 Ed essi andarono e assicurarono il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia. I farisei leggono il messaggio di Gesù come un inganno. Canto XII dell’Odissea: mito di Ulisse e le Sirene: Ulisse si fa legare con una fune/desmòs: termine greco che mette in evidenza che ciò che salva Ulisse è un legame, pensa alla moglie e al figlio 3 questa fune che lo salva è il legame con gli affetti. Coloro che non hanno un legame forte che permette loro di salvarsi, vanno difesi dalla comunicazione: Ulisse mette la cera ai suoi compagni. Il termine greco deon (obbligo) è produttivo in italiano nel termine “deontologia”: doveri che caratterizzano una professione. Il termine italiano obbligo deriva dal latino obligatio + obligare: legare tutto intorno Retorica classica: arte del persuadère, dal It suadere - Retorica: ars bene dicendi: metodologia di come procedere nella costruzione di un discorso persuasivo Persuadère # convincere + sono utilizzati come sinonimi ma la loro storia etimologica fa emergere le due connotazioni diverse. - Per: indica compimento - da suadere, suavis: nella comunicazione c’è uno scambio comunicativo che condivide con l’altro qualche cosa che è suavis, dolce/corrispondente alla mia affezione > ha l'interlocutore il compito di verificare se il contenuto corrisponde alle esigenze della sua affezione - Con-vinco, vinco: ricorda la vittoria violenta che si può ottenere sull’altro attraverso la parola Non c’è una totale sovrapposizione tra la teoria moderna della comunicazione e la retorica classica: per la retorica era oggetto di comunicazione la comunicazione in pubblico, rilevante: - Dicere: parlare al pubblico + ars bene dicendi: sottolinea che si occupa della comunicazione che si esercita in pubblico - Loqui: parlare nella vita quotidiana La retorica nasce nella democrazia greca, che si fonda sull’esercizio del consenso, consenso che si ottiene attraverso il discorso + il cittadino imputato doveva essere in grado di costruirsi il discorso di difesa durante il processo. Esistevano anche i logografi (logos: discorso, parola - dietro un compenso, scrivevano il discorso). In alcuni momenti il popolo veniva raccolto per tenere dei discorsi elogiativi e si valutavano le gesta di coloro che avevano fatto crescere la vita consociata: questi discorsi venivano chiamati panegirici > era necessario saper argomentare. Viene insegnato il modo con cui si deve costruire un discorso capace di creare consenso in modo sano. Argomentazione: si formulano dei messaggi con cui si prende posizione sulla realtà, sostenendo il discorso con ragioni adeguate > etimologia: argomentum>argùere “far notare”. Purtroppo, la retorica è stata ridotto ad una sola sua fase, quella dell’elocutio, dell’omatus, delle figure retoriche + è un errore: la retorica è formata da inventio (progettazione), dispositio (come disporre le parti dle discorso), elocutio, memoria, actio Sofisti: teorici della retorica che costruivano ragionamenti scorretti in nome dell’utilità > nasce il sospetto nei confronti della retorica. Apporto di Aristotele: analogia con il medico: come il medico ha a disposizione degli elementi con cui può formare farmaci e veleni, così chi esercita il potere della parola ha in mano degli strumenti che può utilizzare in modo sano o in modo perverso. 6 Lezione 6 Aristotele > riscatto della retorica + svolta logica: ha individuato i prerequisiti affinché un messaggio persuasivo sia costruito in modo sano e corretto La persuasione è su base: - Discorsiva: attraverso il discorso - Extra discorsiva: attraverso le testimonianze (testimone: colui che ci persuade attraverso il suo stesso vivere) La retorica classica segnala che la comunicazione persuasiva ha una parola chiave: pistis/fides > è un termine polisemico (termine con più significati): interpella tutti i fattori coinvolti in un processo comunicativo, cioè il mittente e il destinatario. - Interpella il mittente: indica la sua credibilità, la quale si fonda sul suo ethos (comportamento) - Interpella il destinatario: il destinatario deve essere benevolente: Aristotele porta l’esempio di un giudice che ama giudicherà diversamente da un giudice che odia, entrambi sono oggetti con l’imputati. La benevolenza è una predisposizione dell’animo. Mito di Ulisse e le sirene: ciò che salva Ulisse è il legame con gli affetti familiari La pistis del logos è il legame che il messaggio deve avere con la verità + questo è quello che fonda una comunicazione persuasiva sana. La comunicazione chiede di aderire in ragionevole > il momento dell’adesione tira in campo la componente dell’affectus, affezione. La ragione umana è composta da affectus e intellectus: la ragione conosce ciò a cui aderisce, ciò che ama > questi due momenti sono tutt’uno: la persuasione sfrutta questi due momenti Modo di dire inglese, esistente anche in lingua francese: to learn by heart: imparare a memoria > l’attività è tipica della ragione ma comunque compare la parola cuore, tipica sede dell’affectus. La natura della ragione è quella di farsi colpire dall’oggetto + devono essere sconfessati i pregiudizi Il destinatario è un decisore: aderisce e trattiene solo il bene > attraverso il vaglio della ragione. La retorica parlava del destinatario con il termine Kritès, parola gr che significa giudice (dal verbo gr krino: vagliare: l'agricoltore che con il setaccio vagliava e separava il grano dalla pula) > ruolo critico della ragione La destinazione al pubblico e la dinamica di interesse: Oltre alla correttezza della logica, per attivare un processo persuasivo occorre la percezione del fatto che quella decisione riguarda me + dinamica dell'interesse, descritta anche nella Retorica, Aristotele I modelli retorici che cercano di contraddire la dinamica dell'interesse mostrano presto un volto manipolatorio: l'interesse è stato a lungo identificato entro certi modelli culturali -> qualsiasi azione dell'uomo è finalizzata a un “bene”, cioè a qualcosa che il soggetto ritiene un bene, anche nel caso l'azione contraddica la dinamica dell'interesse e appaia “disinteressata”. Lezione 7 Antistrofia tra procedimenti della logica e delle argomentazioni: - Antistrofia: termine del teatro greco, il coro cantava con un movimento da est verso ovest (strofa), a cui seguiva poi l’antistrofe, cantata da ovest verso est > strofa e antistrofe avevano una struttura parallela VENDITA DEL BURRO - Tesi: è genuino - Argomento: fatto con il latte fresco delle Alpi > è fondato sull’adesione popolare al fatto che il latte fresco delle Alpi sia genuino - Premessa maggiore: il latte delle Alpi è genuino - Premessa minore: la causa materiale del burro è il latte fresco delle Alpi - Conclusione: il burro è genuino Hooking point, punto di aggancio: un argomento si aggancia alla tesi > in questo caso del burro l'argomento di aggancia alla materia di cui è fatto il burro, alla causa materiale (def. Di Aristotele) VENDITA DI OROLOGIO - Tesi messa in discussione: l'orologio è di alta qualità? - Argomento: è svizzero > la causa efficiente è determinate per la qualità del prodotto - Premessa maggiore: gli orologiai svizzeri sono noti per essere produttori di alta qualità - Premessa minore: questo orologio ha come causa efficiente orologiai svizzeri - Conclusione: l'orologio è di alta qualità Processi della ragione induttiva GENERALIZZAZIONE: le generalizzazioni sono spesso utilizzate in sede scientifica, come nell’ambito delle scienze naturali, per definire leggi naturali > viene falsificata se un solo caso la contraddice. - Ennesimo gatto con la coda > tutti i gatti hanno la coda EXEMPLUM: se in passato un certo fatto A ha dato luogo a un fatto B, allora è ancora possibile che A dia luogo a B. The world finds itself at a critical moment. This is a conflict that can widen or an opportunity we can seize. And so, I've decided to send Secretary of State Powell to the region next week, to seek broad international support for the vision I've outlined today. As a step in this process, he will work to implement United Nations Resolution 1402 -- an immediate and meaningful cease-fire, an end to terror and violence and incitement; withdrawal of Israel troops from Palestinian cities, including Ramallah; implementation of the alreadyagreed-upon Tenet and Mitchell plans, which will lead to a political settlement. I have no illusions -- we have no illusions -- about the difficulty of the issues that lay ahead. Yet our nation's resolve is strong. America is committed to ending this conflict and beginning an era of peace. We know this is possible, because in our lifetimes, we have seen an end to conflicts that no one thought could end. We've seen fierce enemies let go of long histories of strife and anger. > Exemplum: ripresa del passato: We've seen fierce enemies ... : come in passato acerrimi nemici sono diventati amici fidati (Germania-Giappone e nella storia più recenti anche Russia-USA) è ancora possibile che Palestinesi e Israeliani può ancora aver luogo questo evento. America itself counts former adversaries as trusted friends -- Germany and Japan and now Russia. Conflict is not inevitable. Distrust need not be permanent. Peace is possible when we break free of old patterns and habits of hatred. > Inizio dell’epilogo 10 The violence and grief that trouble the holy land have been among the great tragedies of our time. The Middle East has often been left behind in the political and economic advancement of the world. That is the history of the region, but it need not -- and must not -- be its fate. The Middle East could write a new story of trade and development and democracy. And we stand ready to help. Yet this progress can only come in an atmosphere of peace. And the United States will work for all the children of Abraham to know the benefits of peace. Thank you very much Lezione 10 —-esercizio-- 1) Questa casa è solida. È tutta di cemento armato Premessa maggiore endoxon: le case di cemento armato sono solide premessa minore: questa casa è di cemento armato conclusione: questa casa è solida causa materiale 2) Questa piazza è molto bella. L’ha progettata il Bernini. Premessa maggiore endoxon: ciò che progetta Bernini è molto bello premessa minore: questa piazza è stata progettata da Bernini conclusione: questa piazza è molto bella causa efficiente Testi processi manipolatori: - Testi fondativi dell’ideologia - Testi mediatici: propagati dai media - Testi che trasmettono l’ideologia attraverso le generazioni: testi scolastici e dizionari Il logocidio: si fanno sparire quei termini che sono più problematici Definizione di manipolazione: un messaggio viene definito manipolatorio quando piega la visione della realtà del destinatario, impedendo un atteggiamento sano rispetto ai suoi processi decisionali. 11 Principali strategie manipolatorie: 1.Violazione delle presupposizioni: presupposizione: - Luigi parte per Roma: nome proprio Luigi, nome geografico Roma > il nome fa scattare l’esistenza di questo > l’esistenza che scatta si chiama presupposto, è un significato taciuto Formula logica > Ax: Plx * P2x A P3x > esiste una x tale che pl di x e p2 di x ... - 3: quantificatore esistenziale - *: simbolo della congiunzione e - Pl: caratteristica di x Quando usiamo un nome, nell'immaginario collettivo esiste Frege in A proposito di senso e denotato (1892) è colui che mise in guardo rispetto ad un uso manipolatorio di alcune espressioni come “la volontà del popolo” Concetto di denotato: - Giacomo Leopardi - Il poeta nato a Recanati - L'autore di A Silvia > le parole nel discorso hanno lo stesso referente - Esempio di Frege: Stella del mattino: Lucifero/Morgenster (fero: porto lux: luce) — stella della sera: Vespero/Abendstern + Pitagora scoprì che l’astro della sera e quello della mattina sono lo stesso astro, cioè Venere + Vespero e Lucifero sono due parole diverse ma indicano lo stesso denotato La volontà del popolo > è un’espressione nominale: sostantivo 1 + sostantivo 2 > è un’espressione denotativa. È possibile un uso demagogico di questa espressione: questa espressione ci fa immaginare che esiste nella realtà una volontà universale > il fatto che l’espressione sia composta da nomi fa scattare i presupposti Lezione 11 Presuppositional accomodation: il destinatario quando viene utilizzato un nome aderisce al presupposto di esistenza La comunicazione per funzionare devono esserci conoscenze condivise, un common ground > le presupposizioni fanno parte del common ground richiesto Rifiutare i presupposti è un tradimento della weness, di quella appartenenza alla speech community, fatta di condivisione dei presupposti, del common ground. 2. Istinto umano di rifer passare per il tutto alla totalità: la strategia manipolatoria opera prendendo una parte e facendola 1940: Il nemico del mio nemico è mio amico: viene usata da Churchill, l'Europa per contrastare la Germania di Hitler si unì a Stalin, si usò allora per giustificare questa azione. Si presenta Stalin come amico: l'Europa e Stalin hanno un nemico in comune + quest’unica ragione che si condivide viene fatta passare come la totalità delle ragioni che si condividono fra amici > la parte viene fatta passare per la totalità 12 Romanzi distopici: descrive un mondo futuro che porta agli estremi tendenze già preoccupanti nella contemporaneità Il testo descrive la costruzione del Newspeak: neolingua che punta a ridurre l’orizzonte del pensiero tramite la riduzione del vocabolario. - Negativizzazione di alcune parole aggiungendo -un: è superfluo avere cold e warm, warm può essere sostituito da uncold. Good e bad + good e ungood Conseguenza; eliminazione di tutti quei valori intermedi che si sarebbero creati con la negazione di uno dei due estremi Radice indoeuropea BHIDH > pistis, fides: il messaggio persuasivo chiede di aderire e mostra le ragioni per farlo. Epistemologia: disciplina sull’episteme (scienza): disciplina che si occupa delle varie scienze dal punto di vista del metodo che utilizzano > analizza anche le conoscenze che si possono raggiungere. Una piccola parte sono conoscenze dirette. Conoscenza: - Diretta - Indiretta: reportage, documentari, scritti — credito a una fonte autorevole Lezione 14 MAPPA LESSICALE > Indoeuropeo “bhidh + prosegue in: [CAP. 2, Par 2.1] - Latino: fides - Greco: pìstis - Tedesco: bitten - Russo: beda La reciproca intesa della convivenza umana veniva ricondotta da uno che era garante: Giove > gli uomini sono fratelli perché hanno un padre. Giove/Zeus era il fondamento di questa reciproca fiducia. Per questo era chiamato fidius, in quanto fondamento della fides / i greci lo chiamavano pìstios. Chi fonda il proprio rapporto sulla fides è fidus, è una persona fidata > chi tradisce questa reciproca fiducia è perfidus, perfido. Questa intesa fra gli uomini fondata sulla reciproca fiducia, quando diventa stabile produce un esito: foedus, patto, alleanza. Il termine foedus è molto importante in una serie di termini italiani: federazione, federale, federalismo (nascondono tutti al loro interno foedus). - Federazione: è un insieme di parti che si uniscono sulla base di un patto Gr. Diathèke: patto, contratto / testamento, disposizione testamentaria Per indicare il testo biblico: antico/nuovo testamento è stato tradotto il gr diathèke con il latino testamentum, che fa perdere la dimensione del “patto” tra Dio che manda il figlio. Da questa radice abbiamo anche diversi termini del mondo economico e bancario: - Fido bancario: abbiamo documentazione di questo in un passo di Cesare, De bello civili: “presso questi nulla erat fides” > con questa espressione vuole indicare che non c’era nessuno disposto a prestargli denaro. Accanto al termine fido bancario troviamo il termine credito: legato all’espressione It. credo, gr. pistèuo. Il termine credo è costituito da due radici diverse: cre (crescere) + do (dare): darsi/affidarsi per crescere. 15 Nella lingua latina: si poteva costruire con il dativo (credo tibi) o anche con dativo + accusativo (credo tibi pecunia: prestarti denaro). Il verbo latino credo continua in italiano, ma ha perso l’accezione di “prestare” > questa accezione latina è rimasta nei termini bancari - Fideiussione: si parla di fideiussione quando fra il creditore e il debitore si inserisce un terzo, il quale si fa garante presso il creditore che il debitore adempirà le obbligazioni. Il terzo si fa garante di fides. Questa radice compare anche nell’ambito matrimoniale: fede nuziale La radice indoeuropea continua anche in tedesco anche se, come in russo, con esito leggermente diverso: bitten: “chiedere per avere” > bit era una radicale che significava “far fare a qualcuno nel rispetto della sua volontà”. In russo: la radice indoeuropea ha sviluppato un verbo di slavo antico che significava “costringere, necessità” e questo ha fatto si che il sostantivo del russo moderno beda significa “costrizione, necessità”. Da qui si è sviluppato bednyi “povero, colui che vive in costrizione”. Inoltre, si è sviluppato il verbo pobedit “vincere, sopraffare”. Aristotele: l'ethos e il pathos svolgono un ruolo effettivamente persuasivo soltanto se accompagnano un ragionamento ben costruito, logos Modelli della comunicazione verbale del ‘900 1. MODELLO DELLA TEORIA DELL’INFORMAZIONE 2. MODELLI DELLA LINGUISTICA 3. MODELLI DELLA PRAGRMATICA MODELLO DELLA TEORIA DELL’INFORMAZIONE: MODELLO DI SHANNON (1916-2001) Teorema di Shannon: 1948 [pagina 25: nota 23] Sperber e Wilson evidenziano l'efficacia dei processi inferenziali, che portano il destinatario a inferire un unico senso che è esattamente quello inteso dal mittente, con un dispendio minimo di sforzo interpretativo + il messaggio risulta tanto più pertinente quanto più modifica il contesto intersoggettivo senza richiede un grande sforzo interferenziale Modello che non vede intervenire il linguaggio verbale, è utilizzato in sede informatica. È un modello che si riferisce alla trasmissione dell’informazione: si ha una sorgente di informazioni/device (lui la chiama “information source” da cui parte uno scambio informativo. Il receiver è anch'esso un information source. Questo messaggio passa attraverso un canale > il processo potrebbe essere disturbato da una noise source (sorgente di rumore). Attraverso un algoritmo viene stabilita la capacità massima di scambio informativo dalla sorgente al receiver, una volta stabilità la capacità massima del canale è risolto il problema del disturbo (la quantità di informazioni che viene trasmessa deve essere inferiore alla capacità massima) > una trasmissione priva di errori è possibile se e solo se la quantità di informazioni comunicata nell'unità di misura prescelta è minore della corrispondente capacità + la dimostrazione del teorema è contenuta in un articolo, A Mathematical Theory of Communication, pubblicato nel 1948 In questo modello non intervengono agenti umani e lingua storico-naturali. 16 Modello di Marshall McKuhan > rapporto tra medium e messaggio: mette in discussione la distinzione fra contenuto e mezzo. Il mezzo è una realtà nuova, una sorte di estensione di noi stessi (extension of ourselves) che si aggiunge alla realtà vecchia creando una situazione nuova: - II modo di comunicare non è cambiato con la nascita della tecnologia - E cambiata la comunicazione stessa, che include contesto e interlocutori MODELLI DELLA LINGUISTICA: modelli della comunicazione verbale, vedono intervenire agenti umani e le lingue storiche-naturali 1. Modello di Saussure [sossor, o chiuse] (1857-1913) > espone la sua teoria linguistica nel suo manuale Corso di linguistica generale. È fondatore dello strutturalismo, va alla ricerca della struttura della lingua. Il suo modello prende il nome di Circuit de la parole: circuito del discorso, messa in atto da parte del parlante di una competenza comunicativa che chiama lingua, langue [lang]. I due interlocutori sono capaci sia di produrre segni materiali che hanno una natura fonetica che di decodificarli grazie al proprio patrimonio mnemonico virtuale (mnemonico: la langue vive in sede mentale ed esiste in sede psichica, virtuale: viene attivata nel parlante nel discorso, patrimonio: costituisce la competenza). Parlare: scegliere messaggi adeguati > il parlante sceglie in sede mentale dei segni e delle regole che permettano di combinare i segni. Il parlante deve codificare il messaggio, il destinatario deve decodificare il messaggio > il processo della ‘comunicazione è caratterizzato come un processo meccanico Lo strutturalismo è stato ripreso ed applicato ad altri ambiti: antropologia come modello che permette di studiare comportamenti umani e sociali. La linguistica nasce quando la riflessione linguistica si stacca dalla filosofia -> nell’800 l’approccio alla lingua è diacronico, studia lo sviluppo nel tempo Lezione 15 2. Modello di Bloomfield (1887-1946): esponente dello strutturalismo americano, autore di Language (1933) [cap 2, par 2.2] Il Linguaggio umano è un livello del comportamento umano strutturato in stimoli e risposte di diversa intensità energetica - Comportamento umano: è influenzato dalla corrente del comportamentismo, che analizza il comportamento umano in termini di stimolo e risposta Esempio della sua opera: immagina lui e lei che fanno una passeggiata e lei vede delle mele. La vista delle mele muove in lei i succhi gastrici e un impulso di fame. La vista delle mele è uno stimolo che produce in lei una risposta linguistica, “coglimi la mele”. Questo messaggio diventa per lui uno stimolo, quello di cogliere la mela. - Le azioni comportano intensità energetica, che varia in base allo stimolo dato 17 MODELLI DELLA SVOLTA PRAGMATICA [cap. 2 par 2.3] Il dire è un fare > parlare è compiere un’azione Questa consapevolezza viene già dal mondo antico: Platone, Cràtilo: “parlare è un fare” 1. Modello di Austin (1911-1960): nel 1962 viene pubblicata la sua opera Quando il dire è fare [How to do things with words] Osservando ciò che noi produciamo quando parliamo distingue tra: - Enunciati che constatano la realtà > constativi (il tempo è bello) - Enunciati che fanno accadere l’azione + Performativi (lei è licenziato, ti prometto che ti porto al cinema): pronunciare una certa espressione produce un cambiamento nella situazione reale Tutte le nostre espressioni sono delle azioni in ultimo luogo, anche quando abbiamo a che fare con enunciati assertivi. Certamente ci sono usi performativi (licenziamento, promessa, battesimo) + ogni uso del linguaggio permette un’azione, è un atto di discorso (speech act). Tre diverse azioni compiute nella formulazione di un discorso: > si compiuto tutti - Attolocutivo: è l’atto del dire - Atto illocutivo: è il riferirsi all’azione precisa che il parlante compie con quel preciso atto linguistico / quando il parlante intende compiere attraverso il proprio atto locutivo una precisa azione> es. “apri la porta” + comando - Atto perlocutivo: effetti che il nostro speech act produce nel contesto comunicativo, effetti che chiama “effetti perlocutori”. Oggi atto linguistico arricchisce l'interazione e la situazione comunicativa, anche “il cielo è azzurro”: non è detto che i due condividano lo stesso contesto geografico. Nel caso in cui i due condividano lo stesso contesto, la frase potrebbe essere arricchita con altro, ad esempio “il cielo è azzurro, quindi vengo atrovarti”. Nel caso di un atto illocutivo di un comando, gli effetti perlocutori non sono gli effetti del dire (non è la finestra aperta, infatti l'interlocutore potrebbe anche non obbedire al comando) gli effetti sono nel contesto, il rapporto fra i due cambiano dopo il comando. Lezione 19 2. Modello di Searle (1932 - ): riprese la teoria di Austin e si è soffermato sull’aspetto dell’atto illocutivo. Propone una tipologia degli atti linguistici che il parlante può compiere attraverso il linguaggio: - Rappresentativi: Paolo fuma abitualmente > rappresentano la realtà - Direttivi: Chiudi la porta! > formulazione di un comando - Commissivi: Ti prometto una ricompensa > atti di promessa aprono un commitment (impegno) Di volta in volta cambia l’azione che intendiamo compiere: cambiando l’azione cambia l’illocuzione, la forza illocutoria 20 3. Modello di Grice (1913- 1988): ha messo a tempo il principio di cooperazione > gli interagenti (emittente e destinatario) cooperano guidati dal principio di cooperazione reciproca. Evidenzia una serie di massime della comunicazione che guidano il parlante affinché un intervento comunicativo sia comunicativamente adeguato > ogni intervento deve rispondere a una serie di requisiti per essere comunicativamente adeguato. Testo in cui formula il principio cooperativo è Studies in the way of words (1989): Make your conversational contribution such as is required, at the stage at which it occurs, by the accepted purpose or direction of the talk exchange in which you are engaged. One might label this Cooperative principle. Il messaggio deve essere reso comunicati vamente adeguato, formulato in un modo corrispondente a quando è richiesto dallo scopo. - QUANTITY: Massima della quantità: l’apporto comunicativo deve essere calibrato: 1.1 Make your contribution as informative as is required (for the current purpose of the exchange). 1.2 1.2 Do not make your contribution more informative than is required. - QUALITY: Massima della qualità: l’apporto comunicativo non deve essere falso e deve essere evidente 1. Do not say what you believe false: non dire ciò che ritieni falso 2. Do not say that for which you lack adequate evidence: non affermare cose di cui non hai prove - RELATION: Massima della relazione: l’appoito comunicativo deve essere pertinente Be relevant: la comunicazione deve essere pertinente - MANNER: Massima del modo: il messaggio deve essere chiaro, non ambiguo, non prolisso e ordinato: nella comunicazione vanno evitare le oscurità e ambiguità e deve perseguire brevità e ordine 1. Avoid obscurity of expression. 2. Avoid ambiguity. 3. Be brief (avoid unnecessary prolixity). 4. Be orderly. Cosa succede se una delle massime viene disattesa? “Dov'è Carlo?” “C'è una Volkswagen gialla davanti alla casa di Anna” > La risposta non è pertinente, tuttavia è percepita come sensata e si applica il principio di cooperazione: Carlo possiede la macchina gialla> la risposta invita il destinatario a recuperare un senso attraverso un processo inferenziale, certamente grazie a un common ground, al condiviso + gli interlocutori non sono disposti ad accettare che un messaggio sia insensato: si cerca la cooperazione con l'interlocutore per interpretare il messaggio Non sta enunciando norme che i parlanti devono osservare per ottenere un comportamento verbale corretto, bensì descrive il comportamento spontaneo degli interlocutori. 21 4. Relevance Theory di Sperber e Wilson > pubblicano Relevaance nel 1986 + riprendono la massima di Grice. Centralità del contesto: per poter interpretare un messaggio è fondamentale il contesto a cui il messaggio si riferisce. Del contesto fanno parte i due interlocutori. Il messaggio produce degli effetti contestuali: un messaggio produce degli effetti nel contesto, cioè il cambiamento dei due soggetti coinvolti, il cambiamento dell’intersoggetività. Il fine della comunicazione è il cambiamento > Peirce: concetto di habit change: la comunicazione riuscita è quella che cambia il destinatario - Habit: dal latino habutus, da habere: atteggiarsi verso Lezione 20 EVENTO: It. Eventum - E: rendei verbi ingressivi, indicano che un’azione inizia ad accadere - Venio: verbo venire Definizione di evento in sede di gestione della comunicazione: incontro pubblico di varia natura il cui obiettivo ultimo è far passare un certo messaggio td. Ereignis - Eigen: significa “impossessarsi di” Un evento è qualche cosa che accade come una sorpresa (significato dal latino) e si impossessa di coloro ai quali questo evento accade (dal tedesco) + un evento comunicativo avviene e si impossessa di noi producendo un cambiamento. Apporto di Perce: il cambiamento prodotto dall’atto comunicativo è un habit change. Habit è un prestito dal latito abitus, rapporto con > è un cambiamento di modo con cui ci si rapporta, un cambiamento di atteggiamento (di attitude). Aristotele, Etica Nicomachea: quando un messaggio ci raggiunge può produrre un cambiamento più superficiale e dello stato emotivo (il messaggio cambia la nostra diàthesis) o più profondo (cambia la nostra hèxis). Il messaggio arriva come una sollecitazione a lasciarsi cambiare. Il cambiamento è un momento del senso dell’atto comunicativo e ne fa un evento comunicativo. Cos'è il senso di un messaggio? Il termine senso è polisemico: - Organo percettore: l’uomo ha 5 sensi. Intedesco la parola “percezione” viene da un verbo che significa “prendere” - Direzione: la strada è a senso unico - Valutazione in modo ragionevole: ha buon senso La parola uomo in italiana ha due sensi: essere umano (homo) ed essere umano di sesso maschile (vir). Questa frase non ha senso: uno scapolo che afferma che sua moglie sia un’ottima cuoca 22 Lezione 22 Si ha competizione quando due agenti condividono lo stesso desiderio, che non può essere condiviso > ogni agente deve giustificare con argomentazioni la propria necessità. La competizione | conosce HI il mondo ]_ conosce || ha un desiderio un nuovo stato ha un desiderio ci DI . Agente A € immagina di cose | eimmagina | __ decide di | perseguire lo \ decidedi | perseguire lo scopo {cam _] scopo | eattiva una catena di . realizzazione *, Questa fetta di torta -DWoarTc Questa fetta di torta . . voglio mangiarmela io! voglio mangiarmela io! FATTORI DELLA COMUNICAZIONE VERBALE [capitolo 2.7] * SEMIOSI © DEISSI: SEMIOSI DEITTICA e INFERENZA * OSTENSIONE SEMIOSI Def. Fenomeno per cui un evento è portatore di significato/senso/contenuto perché grazie a una convezione quell'evento fisico è dagli interlocutori collegato a un significato/senso/contenuto e non grazie al fatto che la natura dell'evento in se stesso implichi questo significato. Eventi semiotici vs eventi non semiotici - Penna - Microfono Hanno un significato? La loro natura fisica permette di cogliere con i sensi le parole + si possono leggere i grafemi, ascoltare i foni Gr. semèion: segno > la semiosi è quell’atto con cui costruiamo un segno. 25 I due eventi (penna e microfono) hanno natura segnica > ci veicolano un senso che non è una funzione immediata che ci permettono di compiere ma è a un concetto a cui ci rimandano. creano delle correlazioni semiotiche: si associano a una successione di suoni ci (: strategie linguistiche di manifestazioni). Con il processo semiotico dei concetti, si associano intenzioni comunicative a eventi Ogni lingua associa il concetto a una determinata successione di suoni: it. casa- fr. maison — in. house — rs. dom (o chiusa). È necessario davanti a un segno interpretarlo per cogliere il senso che veicola, il concetto > davanti alla parola “penna” non possiamo prendere la parola e usarla. Dobbiamo ricostruire l’intenzione comunicativa associata alla successione dei suoni. Segno linguistico: unione del versante fisico (suono) e di un versante non fisico (senso): la semiosi non ha una direzione precisa, è correlazione dei due versanti | segni sono riconoscibili e sistematici: un bambino che sta imparando a parlare o un adulto che sta imparando una nuova lingua pronunciano male > ogni realizzazione fonica è riconducibile in quanto somigliante, all'immagine sonora che è depositata nella nostra mente. Significazione: senso specifico di un'unità linguistica che assume nel testo - Evocauntertium comparationis: elemento reale, esterno alla lingua, che consente il paragone interlinguistico: non possiamo prescindere dal paragone con gli altri elementi del testo o del contesto per interpretare adeguatamente il messaggio. Significato: regole e schemi attraverso i quali cerchiamo di spiegare la significazione testuale. Nesso semiotico: unisce il valore linguistico a una certa strategia di manifestazione > è il costituente indispensabile della comunicazione verbale. Semiosi e implicazione: il senso implica qualcosa per me: es. “oggi c'è il sole”: per me implica che non debba prendere l'ombrello / “è una penna”: per implica che possono usarla per scrivere. - Glieventi che non sono semiotici hanno senso per noi solo quando rientrano nel nostro universo di discorso è a quel punto vengono trattati semioticamente, si semioticizzano > concetto studiato da Vygotskij. Lezione 23 CARATTERISTICHE della correlazione semiotica Arbitrarietà > non c’è nessuna ragione per cui ai suoni c-a-s-a si associ la casa, infatti in altre lingue allo stesso concetto vengono associati altri suoni Lt arbitrium: volontà, capacità di dedicedere L’arbitrarietà consente la stabilità della lingua: le correlazioni semiotiche sono stabilite in modo arbitrario, questo permette che le correlazioni non venga ri-pattuite, ri-negoziate Fonosimbolismo: corrente linguistica che cerca di trovare una motivazione nel suono, cerca di giustificare il suono di una parola + onomatopee: se la onomatopea fosse una riproduzione esatta dal suono, allora sarebbe identica in tutte le lingue + non è così: it. Chicchiricchici - ru cucuruccu /it. bau bau — td vau vau + anche le onomatopee sono culturalizzate 26 2. Convenzionalità: il nesso è arbitrario, ma è convenzionale: il nesso è stabilito all’interno di una comunità linguistica, è instituito da una certa comunità in una certa comunità linguistica > institutum (It. Medievale): è instituito Le correlazioni semiotiche sono instituite e vengono tramandate da generazioni a generazioni + le impara il bambino quando impara a dare il nome alle cose: momento dell’apprendimento. Esperimento di Federico II di Svevia > ricerca della “lingua originale”, la lingua da Adamo - Fonte: Salimbene da Parma, Cronache - Esperimento: allontana i bambini dalle proprie madri e li affida a balie, che li nutrono ma hanno l'obbligo di non parlargli sperando che così emergesse la lingua d’ Adamo I neonati si intristirono e morirono + sono stati privati del momento dell’apprendimento Riscontro dell'esperimento di Federico Il negli studi più recenti della psicologia dello sviluppo infantile; privare il bambino dell'affetto materno può avere come conseguenza una sindrome chiamata Depressione anaclitica > i bambini con questo disturbo prima sono esigenti e piagnucolosi, poi smettono di piangere, iniziano a perdere peso e iniziano a ridurre i loro movimenti. Lingua d'Adamo: nella Genesi viene raccontato che Adamo prende possesso del Paradiso Terrestre dando il nome a ogni creatura. La molteplicità delle lingue nel testo biblico: - Torre di Babele: le diverse interpretazioni (più o meno note) o Punizione divina per frenare l'orgoglio dell'uomo o Al momento della costruzione della Torre i figli di Noè si erano già divisi in tribù e parlavano lingue diverse: la vicenda della Torre assume un significato più interessante > viene meno non tanto la condivisione della lingua ma la condivisione del consenso: il cantiere di ferma e la Torre crolla perché viene meno il consenso sul progetto > Dio interviene per far fallire un'impresa a sfondo imperialistico + fonte: Borgonovo, L'origine del linguaggio nella Bibbia - Pentecoste: la molteplicità delle lingue viene presentata come una ricchezza —> esprime la dimensione universale del messaggio cristiano La lingua storico-naturale dipende dall'uomo: Dante Paradiso 2 parla dipende da lui + naturale non coincide con genetico uomo parla per natura, ma come Soltanto quando si dà il nome alla cosa, si entra in possesso di questa: Fine 1800, sud della Francia: fu trovato Victor dell'Aveyron, un ragazzino di 16 anni che era stato allevato con i lupi + il medico Itard non riuscì a insegnargli il linguaggio > questo non aver mai avuto, aveva prodotto in lui una lesione psichica: non era in grado a fermare il suo sguardo su nulla della realtà, come se non gli interessasse > non si riuscì mai a guarirlo - Non riusciva a distinguere come significativi gli oggetti della realtà, non solo perché non li aveva mai visti, ma perché nessuno mai lo aveva accompagnato a prendere possesso della realtà e penetrare nel linguaggio umano (dare un nome alle cose) + nulla suscitava il suo interesse La semiosi è caratterizzata dal fenomeno della cornice: linea più o meno immaginaria che delimita quello spazio della realtà all’interno del quale opera la semiosi: nel caso delle arti figurative è visibile: - Cornice del quadro - Cornice del teatro: linea curva del teatro --> ciò che avviene sul palco è semiosi 27 Testo 1 Leopardi, Infinito: Sempre caro mi fu quest'ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare mi: deittico personale / quest’: deittico spaziale (agg dim) questa: deittico spaziale là: d. spaziale (avv luogo) / quella: d. spaziale (pron dim) io, mi: deittici personale io: d. personale / queste, quello: d. spaziali (agg dim) questa: deittico spaziale (agg dim) mi: deittico personale presente e viva: deittico testuale anaforico (stagione) questa: deittico spaziale / così: deittico testuale mio: deittico personale (agg poss) m’: deittico personale / questo: deittico spaziale Così: deittico testuale sia anaforico (potrebbe riferirsi all’immensità che ha descritto) che cataforico (anticipa come sprofonda). Leopardi usa i deittici perché immagina il suo lettore in presenza, nella sua situazione comunicativa —-esercizio-- Testo 2: M. Rigoni Stern, // sergente nella neve Adriano (indiretto: nome proprio) levò dallo zaino una scatola di marmellata e un pezzo di parmigiano di un paio di chili. - L (testuale cataforico: roba) ‘ho presa in un magazzino questa (spaziale) roba, - disse, - mangia-. Con la baionetta cercai di rompere il formaggio per staccarhe (testuale anaforico: formaggio) un pezzo e restituirgli (testuale anaforico: ad Adriano) l’altro. strazi Ma (temporale) essermi (personale: riflessivo) levato i guanti sentii un dolore impensabile iarmi (personale 1- riflessivo) le mani e non fui capace di tagliarlo (testuale anaforico: formaggio). Le mani non seguivano il cervello le (testuale anaforici: mani) guardavo come cose non mie (personale: possessivo) e mi (personale: riflessivo) venne da piangere per (spaziale) povere mani che non volevano più essere mie (personale: possessivo). Mi (personale: riflessivo) misi a sbatterle (testuale anaforici: mani) forte una contro l’altra, sulle ginocchia, sulla neve; e non sentivo la carne e non le ossa; erano come pezzi di corteccia d’un albero, come se tanti aghi le (testuale anaforici: mani) perforass sentii a poco a poco tornare mie (personale: possessivo) ro, € (personale) le (testuale anaforici: mani) (spaziale) mani che adesso scrivono. Quante cose può ricordarmi (personale: riflessivo) il mio (personale: possessivo) corpo.» Testo 3 G. Falcone, Cose di cosa nostra Tutto è messaggio, tutto è carico di significato nel mondo di Cosa Nostra, non esistono particolari trascurabili. E’ unesercizio affascinante che esige tuttavia una attenzione sempre vigile. Tommaso Buscetta (indiretto: nome proprio) levò è un modello in questo (spaziale) campo e ho l'impressione che i nostri (personale: possessivo) rapporti siano sempre stati in codice. 30 Quando venne a Roma nel luglio 1984, mi (personale: riflessivo) recai a interrogarlo (testuale anaforici: Buschetta) accompagnato da Vincenzo Pajno (indiretto: nome proprio) levò, procuratore della Repubblica di Palermo, personaggio molto più importante di me (personale); era un segnale di considerazione che volevo trasmettere a Buscetta o fi (testuale anaforici: Buschetta) v (testuale anaforici: segnale) ha apprezzato. Parliamo del più e del meno e a un certo punto lui (testuale anaforici: Buschetta) dice: “Non ho più sigarette”. Gli offro il mio (personale: possessivo) pacchetto: “Lo (testuale anaforici: pacchetto) tenga pure, signor Buscetta, arrivederci a domani (temporale)”. Il (temporale) il pentito (indiretto: sintagma nominale) ha tenuto a precisare: “Ho accettato (temporale) le sue (personale: possessivo) sigarette perché era un pacchetto già aperto. Ma una stecca 0 anche qualche pacchetto intero non li (testuale anaforici: stecca e pacchetto intero) avrei accettati perché avrebbero significato che lei (personale) intendeva umiliarmi (personale: riflessivo)”. Si può scorgere qualcosa di patolgico in questo (spaziale) scambio di cerimonie, in Questo (spaziale) attaccamento ai dettagli. Ma chi vive a contatto con il pericolo ha bisogno di comprendere il significato degli indizi apparentemente più irrilevanti, di interpretarli mediante un’opera costante di decodificazione. E questo (testuale anaforico) vale per chiunque, poliziotto, magistrato, criminale. Lezione 26 Testo 4 E. Hemingway, The Old Man and the Sea “He was an old man who fished alone in a skiff in the Gulf Stream and he had gone eighty-four days now without taking a fish. o He: deittico testuale anaforico: il primo riprende il titolo, che è la prima sequenza testuale o Now: deittico temporale In the first forty days a boy had been with him. o Him: deittico personale But after forty days without a fish the boys parents had told him that the old man was now definitely and finally sa/ao, which is the worst form of unlucky, and the boy had gone at their orders in another boat which caught three good fish the first week. o Him: deittico testuale anaforico (boy) o Now: deittico temporale o Their: deittico testuale anaforico (parents): agg poss It made the boy sad to see the old man come in each day with his skiff empty and he always went down to help him carry either the coiled lines (lenze arrotolate) or the gaff and harpoon and the sail was furled around the mast. It: deittico testuale cataforico (vedere il vecchio arrivare: era ciò che rattristava) His: deittico testuale anaforico: agg poss He: deittico testuale anaforico (boy) Him: deittico testuale anaforico (old man) o 000 31 SAUSSURE [DISPENSA 1-28] Contesto storico: perché occuparsi della riflessione linguistica che ci precede? Goethe, Faust: quello che hai ereditato dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo”: la conoscenza della tradizione passata ci permette di procedere Linguistica prescientifica: Aristotele, Platone + è un tutt'uno con la riflessione filosofica La linguistica come disciplina autonoma nasce nel 1816 con la pubblicazione di Franz Bopp “Su/ sistema di coniugazione della lingua sanscrita a confronto con il sistema della lingua greca, del latino, del persiano del germanico” —> nasce come disciplina storica comparativa Attraverso comparazione si costituisce una protolingua: indoeuropeo Si osserva lo sviluppo delle lingue nel tempo: ha una natura diacronica (dià: attraverso - cronos: tempo) Nasce il desiderio di indagare la struttura della lingua: precursori dello strutturalismo e Baudouinde cortenay (cortnui): 1845-1929 —> vive in Russia, fonda una scuola linguistica ® Kruszewski (cruscevschi): 1851-1887 —> suo allievo DISPENSA 5-24 Baudouin de Cortenay L’oggetto della fonetica è lo studio dei suoni e il loro cambiamento nel tempo La fonetica ha un duplice oggetto: ® Studiai foni dal punto di vista fisico, acustico, articolatorio e Indagail funzionamento dei suoni nel meccanismo della lingua (la funzione dei suoni) Scrive un testo Fonema: dietro alla realizzazione di un suono c’è un prototipo mentale in sede psichica Lezione 27 Kruszewski (allievo di Baudouin de Cortenay) La lingua è come un tutto strutturato: le parole non originarie di una lingua si adeguano a questa dal punto di vista fonetico. Affinché una parola entri in una lingua, non deve già esistere in questa, deve avere un significato diverso. strojnoe celoe: russo tutto strutturato: la lingua ha delle leggi che la governano modo di apprendimento delle parole della propria lingua: se dovessimo imparare le parole della nostra lingua come si apprendono i luoghi geografici l’impresa sarebbe ardua, ciascun parlante, invece, impara e ricorda con naturalezza un repertorio molto ampio di elementi lessicali + quando ciascun parlante apprende le parole, non le impara isolatamente ma si sviluppa una dinamica di somiglianza/similarità, le associa ad altre parole simili. La parola è composta da due parti: + il parlante impara la parola conduce - Conduc > il parlante conosce già la prima parte della parola grazie a parole come conduc-ente, conduc-iamo, conduc-i - E>è già nota grazie ad altre parole: viv-e, dorm-e, serv-e 32 successione lascia in sede psichica), ma anche il significato è lineare + probabilmente intendeva riferi all’ordine delle parole. John loves Mary vs Mary loves John + i due enunciati sono cos parole veicola informazioni morfosintattiche. ituiti dagli stessi segni. L'ordine delle Giovanni lesse il romanzo vs Il romanzo lo lesse Giovanni > l'ordine delle parole è più libero: il soggetto può essere collocato sulla destra > il testo è composto da tema: ciò di cui si tratta, è condiviso - rema: apporto informativo nuovo Il romanzo lo lesse Giovanni + Giovanni (tema: ciò di cui si dice) — lesse — il romanzo (rema) Se si posta il soggetto sulla destra: il romanzo lo lesse Giovanni: il romanzo (tema) — Giovanni (rema) In italiano l'ordine delle parole, libero, indica le funzioni comunicative di tema e rema. Un fenomeno analogo è presente in tedesco. Come fa l’inglese a passare al soggetto rematizzato, il libro l’ha letto John? > si usano due costrutti: 1 passivo: the book was read by John 2 costrutto cleft-sentence: it's John who read the book L’ordine delle parole, in quanto momento di manifestazione della linearità, veicola diversi aspetti del significato (morfo-sintattici, logici) Concetto di entità e unità: - Entità: coincide con il segno inteso come unione inscindibile di significant e signifiè - Unità: l'entità in quanto delimitata nella catena fonica. L’unità è di natura funzionale. es. il treno Milano-Firenze delle h. 20.00 > non ci si riferisce a un locomotore preciso che traina un tot di carrozze. Non ci si riferisce alla materialità del convoglio > viene definita in base al punto di partenza, di arrivo e dell’orario. Qualsiasi sistema di camozze e locomotore. L'unità è definita in termini funzionali: la funzione del treno + quando si riferisce all’unità linguistica non intende riferirsi alla materialità del segno prodotto presente nella catena fonica: parola fuoco: tono neutro, tono emotivamente alterato, tono imperativo (generale in guerra), realizzazione fonetiche con variante diatopica (toscani) > Sono realizzazioni dello stesso segno e che svolge una funzione ben precise guerra: tono neutro, tono inorridito, articolazione con r regionale + queste diverse articolazioni sono manifestazioni della stessa unità linguistica, che vive nelle langue e non deve coincidere con nessun altro segno nel sistema Concetto di VALORE Saussure propone un’analogia fra sistema economico e sistema linguistico + la comunicazione è uno scambio di beni -> nei latini la comunicatio bonorum era il commercio delle merci. Mercurio, dio messaggero della comunicazione, era anche il dio del commercio > nesso profondo tra il sistema linguistico e quello economico imile che In particolare, Saussure introduce il concetto economico di valore: si intende qualche cosa di di può essere scambiato con ciò di cui si stabilisce il valore. Come in economia si scambiano merci con monete, analogamente in ambito linguistico si realizza uno scambio tra parole e idee. Precisazione sulla definizione del valore linguistico: nasce dal fatto che il segno vive nel suo sistema linguistico 35 Analogia con il gioco degli scacchi: supponiamo si rompa il pezzo di marmo del cavallo, si potrà sostituire con qualsiasi elemento (carta, plastica), purché questo elemento si differenzi da tutti gli altri pezzi del gioco. Aporia nella nozione di valore linguistico: la natura oppositiva riguarda tutto il segno. Questo è accettabile a livello di significante ma non di significato. La natura oppositiva riguarda tutto il significato: da un lato abbiamo significanti diversi per poter differenziare i significati, ma si formulano significati diversi per permettere significanti diversi, strategie di manifestazione diverse > circolo vizioso Esempio dei contrassegni che differenziano i cappotti nel guardaroba del teatro: è del tutto accettabile dire che ciascun contrassegno ha come natura quella di differenziarsi da tutti gli altri. Così nella lingua abbiamo significanti diversi per distinguere significati diversi. Se noi dicessimo di avere cappotti diversi per permettere contrassegni diversi > ?? > aporia. Probabilmente Saussure non prese in considerazione i fenomeni di sinonimia e omonimia: - Stella / astro —> cambia il registro ma in ogni caso si hanno due significant diversi che permettono di esprimere lo stesso signifiè + sinonimia: mette in crisi la natura oppositiva: non in tutti casi significanti diversi esprimono significati versi - Lama: parte contundente del coltello, mammifero delle Ande, Lama capo della religione buddista tibetana > omonimia: abbiamo un solo significante a cui corrispondono significanti diversi Come mai Saussure ha questa idea di natura oppositiva del segno? Per Saussure esiste una proiezione diretta fra pensiero e linguaggio —> questo è il presupposto teorico - Segmentando una porzione nella catena fonica si segmenta anche una porzione a livello del pensiero Catena del pensiero: non esiste uno + nella catena del pensiero abbiamo un solo elemento: nessuno > nessuno veicola tre concetti Lezione 29 Rapporti sintagmatici e associativi: giù messi a tema da Kruszewski nei due assi - Sintagmatici: rapporti fra elementi presenti nella catena fonica: in presentia - Associativi: rapporti fra elementi non presenti nella catena fonica: in absentia Insegnamento: insegn- viene associato ad altri segni con la stessa radice (insegnare, insegnante), così come -mento (armamento, cambiamento) I rapporti sintagmatici sono nella parole > la parole era stata associata dall’uso del singolo individuo, il momento dovrebbe essere libero, il parlante dovrebbe essere libero + non siamo completamente liberi: esistono le norme sintattiche + aporia derivante della definizione sociopsicologica di parole + Risoluzione: - Esistono delle locuzioni belle e fatte (in inglese sono chiamate collocations): “spezzare una lancia in favore di” > appartengono alla langue come singoli lemmi, funzionano come singoli lessemi - Attribuisce alla langue i tipi generali dei sintagmi costruiti su forme regolare Sintagma nominale + sintagma verbale: il bambino dorme Sintagma nominale + sintagma verbale + sintagma nominale: Luigi legge il libro Il parlante nel momento della parole non farebbe altro che riattivare queste strutture che sono presenti a livello di langue > riflessione: attribuisce le strutture sintattiche alla /angue (momento della comunità: il parlante non è libero) 36 DIMENSIONE INTERLINGUISTICA: SIGNIFICATION È vero che Saussure segnala che esiste un non parallelismo tra i vari sistemi linguistici: esempio: langue italiana e langue francese: bosco-bois + anisomorfismo: ciascuna lingua attribuisce i significati a suo modo. Non esiste un parallelismo perfetto fra i due sistemi linguistici: un certo segno non ha un corrispondente perfetto in diversi sistemi linguistici > come già detto a bois non corrisponde perfettamente bosco Dimensione interlinguistica: nozione di signification Per introdurci al concetto Saussure segnale che un'espressione come “mouton è [moton]” in francese e “mutton [matton]” in inglese hanno la stessa signification anche se hanno signifiè diversi 3 distingue nell’ambito del contento tra signification e signifiè: - Signifiè: nella correlazione semiotica è l’altro rispetto al significante - Je mange du mouton: sto mangiando came di agnello - Tmeating some mutton Hanno la stessa signification ma signifiè diversi: - Signifè diversi: mutton interagisce con sheep, mentre mouton domina incontrastato: o “Le moutona ètè tuè” [a itè tuè] > ininglese non si può dire “the mutton has been killed”, ma bisognerà dire t”he sheep has been killed” Nella langue del francese muoton domina incontrastato l’intera area semantica: animale vivo e animale morto macellato + in inglese si suddivide tra sheep (vivo) e mutton (carne macellata) > hanno due significati diversi in inglese e francese. Quando Saussure parla di signification si pone sul piano linguistico non ontologico > il signification non è il denotato (referente della realtà individuato dal segno) > in che senso le due parole in quei due enunciati hanno la stessa signification - Significato nella langue e semantica della langue: semantica potenziale - Sensiche vengono a precisarsi nella parole, quando il segno viene testualizzato: semantica testuale: mutton viene utilizzato e veicola un senso che coincide con il concetto (signifiè) che gli era associato nella langue > entra nel testo con un significato già circoscritto. // nella lingua francese, quando testualiziamo muoton, entra nel testo e attivo solo uno dei suoi due significati, quello di carne di pecora macellata Nel passaggio dalla langue alla parole: mouton che poteva veicolare più significa, nel testo ne veicola solo uno, nel testo ha solo un senso preciso + la signification introdotta da Saussure, coincide con questo momento conclusivo del costituirsi del senso quando si passa dalla langue alla parole. INFERENZA [cap. 2.11] Dal latino: inter + fero: porto dentro Esempio: un automobilista racconta a un amico che stava guidando mentre era molto stanco. L’amico gli chiede come mai non avesse fatto guidare il figlio. E lui risponde “mio figlio non guida. Ha 5 anni” - Qualèil significato della seconda mossa costitutiva “ha 5 anni”: che nesso esiste tra la prima “mio figlia non guida” e la seconda mossa? Non esiste un legame, tra le due troviamo un punto, ma noi percepiamo un senso unitario + sono legate da un nesso causale, ricostruito per inferenza. 37 L’interferenza interviene anche nella comunicazione non verbale > arte figurative: oa - Portale della Natività della Sagrada Familia: ci sono scolpiti angeli che è suonano strumenti musicali medievali (violino, mandolino, liuto, arpa) 3 c’è un angelo arpista: mancano le corde i - Ecco cosadicelo scultore a proposito di questo > non chiama il fenomeno inferenza - La natura della scelta non è solo pragmatica: per far resistere nel tempo la scultura - È chi osserva che completa l’opera > presuppone il principio di cooperazione nel fruitore della sua opera d’arte Ecco il discordo dello scultore giapponese Sotoo: “Un altro particolare, su cui dovetti riflettere molto, fu la fattezza delle corde dell’arpa. La mia intenzione era di non scolpirle. È chiaro che un’arpa senza corde non suona, ma poiché si tratta di sculture che devono conservarsi per migliaia di anni, se avessi collocato le corde a dimensioni naturali non sarebbero durate, anche se fossero state di metallo, che è un materiale resistente. Non potevo nemmeno scegliere corde di pietra — troppo grosse — o un tubo, perché non sarebbe stato bello esteticamente, io non l’avrei permesso. Così decisi di non mettere le corde. E non soltanto perché la scultura potesse resistere meglionel tempo, ma perché ritengo che essa non venga mai ultima. Per spiegarmi meglio propongo un esempio: quando andiamo a un concerto, anche se i violinisti, il pianista e tutti gli altri musicisti sono molto bravi e suonano una musica bellissima, questo non implica necessariamente che sia un grande concerto: piuttosto ogni persona del pubblico partecipa al concerto con la propria cassa di risonanza invisibile, dentro il suo cuore, e quando il suono arriva il pubblico vibra, sente la musica ... il concerto consiste in questa comunicazione. Tanto è vero che se anche per più concerti viene proposta la medesima partitura, ogni volta la musica sarà differente: ogni concetto genera un’emozione diversata dall’artista, ma sia completata da chi l’osserva: è chi prende ad amare quell’opera che la completa La stessa cosa capita con un buon libro: ogni lettore riceve messaggi diversi. Analogamente, io credo che questa statua di pietra, che appare completamente immobile, trasmetta un messaggio diverso, suoni diversi a ogni persona che la osservi. Quindi, penso che le corde debba collocarle la persona che guarda la scultura: la cassa di risonanza che ognuno porta dentro ... Sono sicuro che coloro che la contemplano facciano parte dell’opera, partecipino, contribuiscano a generare l’arte, perché l’arte vive solo in questo dialogo tra l’opera dell’artista e chi la ammira” (Etsuro Sotoo, Dalla pietra al Maestro) 40 OSTENSIONI [cap. 2.10] Dal latino obs-tendere: mettere davanti Si parla di ostensione per indicare quei momenti della comunicazione muti in cui a comunicare è la realtà stessa grazie al suo esserci + comunica la realtà senza che il processo comunicativo si traduca in segni verbali, in semiosi verbali È la stessa situazione extralinguistica, la realtà, che interviene nella comunicazione e veicola un messaggio, senza traduzione attraverso segni. - La situazione extralinguistica interviene nella comunicazione con il suo semplice darsi, esibir: - Lasciarsi vedere nel proprio atteggiamento, nella propria Einstellung (comunicazione muta che arriva della realtà che comunicano lasciandosi vedere nel loro atteggiamento naturale (einstellung)) Di ostensione parlano, anche in maniera profondamente diversa, Sperber e Wilson: si chiedono quale sia il procedimento in base al quale i parlanti interpretano alcuni elementi del contesto come pertinenti all'evento comunicativo. Es. - Inuna giornata invernale si vede un uomo che trema e piange ed indossa una maglietta a maniche corta+ non comunica nulla verbalmente ma comunica che probabilmente ha freddo, è addolorato, soffre - Una mamma spalanca la porta della cameretta del figlio e dice con ironia “ma che bell’ordine” > si capisce che si deve riordinare la cameretta + a comunicare è stato il disordine della stanza, la stanza non ha parlato Lezione 31 e 32 Aneddoto dell’antropologo: l'antropologo occidentale va in visita all’antropologo cinese, con cui ha condiviso campagne di ricerca. La figlia gli comunica la morte del padre e nel frattempo sorride: - Il sorriso è ostensione o qualche cosa di diverso? > lei sorride in ottemperanza alla cultura orientale, che da indicazioni precise sulla manifestazione delle emozioni, che vanno controllate > semiosi gestuali dettata dalla cultura La figlia lo accompagna alla tomba e li scoppia a piangere Sorriso dell’attore ateatro: il copione gli chiede di sorridere + non è un atteggiamento che possiede naturalmente + è un play, un ludus. Termine ludus: > i latini usano due termini ludus / iocus - Ludus: in latino indicava il gioco + da questa parola latina abbiamo diversi derivati in italiano: ludico / prefissi verbali: illudere (dentro al ludus (inganno), colludere) - Iucus:inlatino indicava un'attività scherzosa + gioco Illudere: come si è passato da gioco ad inganno > il gioco è un attività con la quale si prende distanza dall’impegno quotidiano - Gioco: governato da regole - È un'imitazione della realtà: i bambini spesso imitano azioni degli adulti > indica la simulazione della realtà - Se la simulazione s stacca dalla realtà diventa un inganno + illudere: ludus come lessema latente (reperti del passato che rimangono in sincronia e che noi utilizziamo nella formazione del lessico) Tedesco spiel, inglese play è i due termini indicano la scena teatrale 4l EPISTOLOGIA [CAPITOLO 3] Etimologia: - Logia: logos: discorso - Episteme: scienze È una disciplina che si occupa delle scienze, delle teorie: le studia e classifica Un discorso scientifico per essere tale deve essere rigoroso: 1. deve essere razionale: esplicitare il fondamento + Hjelmslev: qualsiasi teoria scientifica deve avere tre requisiti: o Coerenza: assenza di contraddizioni interne fra le proposizioni e la teoria o Completezza: tutti i dati disponibili sull'oggetto siano presi in considerazioni e spiegati o Semplicità: richiama il rasoio di Ockham: tra due teorie che hanno uguale potere esplicativo, va preferita quella che chiede di postulare meno (minor numero di ipotesi) 2. Rilevante: ha rilevanza scientifica ciò che ha portata significativa per la conoscenza sistematica di un certo ambito della realtà + non può dirsi scientifica la conoscenza, che riguarda fatti particolare, seppur rigorosa. e Rilevanzascientifica # rilevanza sociale di una scienza: utilità della scienza e delle sue applicazioni per la promozione economica e sociale Esistono scienze: - Formali: non hanno bisogno di un riscontro nell’esperienza - Empiriche: che hanno un riscontro nell’esperienza o Descrittive classificatorie: il dato di partenza è costituito da eventi comunicativi verbali che possono essere osservati, descritti e classificati > ci si limita a descrivere e classificare il dato: tassonomia (distribuzione in classe) o Esplicative ipotetiche deduttive: scienza che formula ipotesi che spiegano i dati. La formulazione delle ipotesi di questo tipo prevede operazioni inferenziali logiche di svariato genere Oggetto della scienza: - Oggetto reale: qualsiasi cosa che muove il nostro interesse conoscitivo e su cui noi ci interroghiamo. Nel nostro caso l’oggetto della realtà è la comunicazione, che è presa in esame. L’evento comunicativo verbale, caratterizzato dal fatto che un suono è portatore di senso - Oggetto formale: punto di vista proprio di ciascuna scienza > ogni scienza può affermare cose diverse a proposito dello stesso oggetto reale + ogni disciplina privilegia un certo aspetto dell'oggetto reale, facendo astrazione da tutti gli altri punti di vista possibili quando una scienza pretende di essere “la” scienza in grado di spiegare in modo esauriente a totalità dell'oggetto + forma di riduzionismo: quando ci si dimentica che l'oggetto reale è molto più complesso Le discipline sono formali: ogni disciplina pone una domanda condivisa all’oggetto reale a partire da questo Tutte le scienze empiriche si occupano della spiegazione del DATO. - Dato: quello che risulta dall'esperienza > il dato solitamente ci interpella per la sua “assurdità” - Fatto: il collegamento con il dato è la teoria: 42 Esempi di costrutti nelle scienze linguistiche 1. Declinazione nominale: espressioni nominali in tedesco: presentano 4 classi fondamentali di forme, dette casi. | sostantivi sono divisi in declinazioni + i casi in quanto tali non sono verificabili: una forma al genitivo lo manifesta ma non lo è (amicae in latino manifesta il genitivo, non è il genitivo) 2. Connettivo: connettivi non manifestati > il collegamento tra due enunciati non è un dato osservabile > l'interferenza toglie la contraddittorietà dei dati LINGUAGGIO E RAGIONE: LOGOS CAPITOLO 4 Triplice accezione del termine logos: - Discorso/parola/linguaggio > It oratio (parola nel senso di atto di discorso non di singola parola) - Ragione > It ratio - Calcolo > It. valore specifico di 2 Peri greci questi tre significati erano profondamente correlati fra di loro. Cicerone nel De officiis traduce logos con un’endiadi: ratio et oratio da logos noi oggi abbiamo il suffisso logia: - Indica “discorso” + analogia, macrologia, tautologia - Indica “trattazione” > archeologia, fisiologia, zoologia Nelle espressioni della lingua italiana che continuano produttivamente logos abbiamo espressioni che veicolo uno solo dei tre significati. - Palazzo della Ragione: indica il municipio > ragione è usato nell'accezione di calcolo - Arationibus: ragioniere, funzionario che si occupava all’amministrazione della res Polisemia o omonimia: omonimia: - lama I (coltello) - lama 2 (mammifero) - Lama 3 (nome proprio del capo della religione buddhista tibetana) o lama 1 e lama 2 sono omonimi + omonimia: veicolano significati diversi - fiera 1 (mercato) — fiera 2 (belva selavaggio) > una stessa strategia di manifestazione veicola significati irrelati fra di loro + omonimia - louer in francese: lodare e affittare + omonimia polisemia: - Carta: entità che diventa supporto per la scrittura e un materiale fatto di cellulosa o Carta dei diritti umani > carta veicola il significato di testo redatto che presenta i diritti dell’uomo o Cartadi Fabriano > significato originario Carta è una parola polisemica: da un significato originario la parola ne sviluppa un altro, che è collegato a quello precedente - Tedesco: chiodo e unghia > nesso in comune di materiale duro e coriaceo - Capo: indica l'estremità del corpo umano: significato originario + inizio di una realtà (capo tavola), direttore, estremo 45 Logos: - Nesso fra ragione e calcolo, che è l'applicazione sistematica della ragione > polisemia - Nesso fra ragione e discorso + polisemia Circoscrizione del concetto di ragione: ci mette in contatto con la realtà grazie agli organi percettori: ad esempio vista e udito -> mettono capo a una percezione delle forme e dei suoni - La percezione è una presa d’atto di ciò che è reale Rapporto fra linguaggio e ragione: grazie alla ragione (organo del tutto) siamo in rapporto con la totalità della realtà, che noi possiamo catturare nel nostro discorso, nel nostro linguaggio >la ragione è l'organo che rapporta l’uomo con l’insieme dell’esperienza e della realtà > attraverso la lingua descriviamo la realtà a cui siamo in contatto grazie alla ragione Logos è una parola polisemica Articolazione del discorso: il discorso è costituito da parti collegate fra di loro: vox articulata (voce) > è costituito da membra - Vox: voce > discorso - Articulus, da artus + come il corpo umano si articola in arti, il discorso presenta parti collegate fra di loro Il discorso è composto da elementi > di che natura è la composizionalità? Somma o successione di elementi? Platone nel Fedro mette in luce come sia più che una somma di patti: il discorso è un “che di vivente”, lo paragona al corpo umano, gli organi agiscono in sinergia. Ci vuole una ragione che tenga insieme gli elementi, un legame inferenziale - Fedro 264: Socrate dice a Fedro che un discorso deve essere “composto da un essere vivente che abbia un suo corpo, sicché non risulti senza testi o senza piedi, ma abbia le parti di mezzo e quelle estreme scritte in maniera conveniente l’una rispetto all'altra e rispetto al tutto” Creatività e trasgressione: il linguaggio è un sistema di regole che presuppone segni predeterminati > l'unico modo per uscire è l'infrazione + però il linguaggio può essere anche considerato come una strumentazione che serve per costruire segni - Fatto paradossale: la trasgressione è fatta a sua volta da regolamentazione, principi della comunicazione come le massime di Grice. Qual è la ragione che li tiene insieme? Platone nel Sofista: mette a tema il modo con cui si combinano le parole > ci sono due tipi di parole: - nomi (ònomata): coloro che compiono le azioni - verbi (rèmata): indicano le azioni Nel dialogo lo straniero spiega a Teeteto come le parole si intrecciano- intreccio: sym-plèko o It plico: dalla radice greca del verbo greco plèknymi: intrecciare Se noi prediamo un gruppo di parole nomi e proviamo a combinarle, otterremo un elenco +non c’è unità. Analogamente se prendiamo parole verbi e proviamo a intrecciarli, non si crea un intreccio ma un elenco > bisogna intrecciare la parola nome con la parola verbo: si ottiene “il primo e il più breve dei discorsi” 46 Per Platone il discorso, inteso come logos, funziona perché è articolato: ha dentro di sé due componenti reciprocamente complementari Troviamo qui formulato ante litteram la natura dell’articolazione del discorso + lo straniero dice che si possono combinare soltanto le parole che sono predisposte a stare insieme: - Combinazione significativa delle parole: è una combinazione che produce senso > le parole devono essere differenziate, devono svolgere funzioni comunicative diverse La semantica moderna ha sviluppata l’intuizione di Platone. La logica ha distinto le funzioni: - Modi d'essere: correre, dormente, intelligente, bianco - Entità che possono essere in quel modo, che possono essere coinvolti in tali modi di essere: Luigi, gatto, muro In logica i modi di essere si chiamano anche predicati (praedicatum, calco dal greco kategorìa “parola che fa riferimento alla cosa attribuendo a essa un modo d’essere”) // le entità che possono essere coinvolti vengono chiamate argomenti. Il linguaggio rispecchia la struttura della realtà: le parole hanno funzione diverse in quanto rispecchiano differenze che hanno luogo fra le cose + come la realtà si articola in entità con modi di essere, quando noi catturiamo la realtà nel linguaggio, questo messaggio ha una struttura che rispecchia quella della realtà. Nozione di congruità Si possono combinare parole fatte le une per le altre, oss a congrue: Luigi cammina La relazione fra le parole congrue viene chiamata nesso predicativo-argomentale + una combinazione di parole è logos se attiva un nesso predicativo-argomentale. - Il sasso cammina: non tutti le entità possono essere selezionate da un modo di essere + camminare deve selezionare un’entità animata. Composizionalità: idea che il testo è fatto di parti > nelle lingue storico-naturali è mediata dalla sintassi, che stabilisce quali costrutti siano ammessi e quali non lo siano. Nelle lingue che presentano un'organizzazione morfologica le funzioni composizionali sono affidate a morfemi, nelle lingue che non la presentano ai lessemi Alla base della combinazione significativa delle parole (composizionalità) sta il principio di congruità > tra le parole differenziate ci sono nessi logici. La composizionalità è definita combinazione significativa delle parole, cioè combinazione che produce senso > la symplokè ha sede nella virtualità, luogo nel quale si situano tutti i possibili frammenti di mondo che sono capaci di avere luogo + studi sulla virtualità: Mantovani La virtualità ha la sua sede nella lingua > la prima sede della dimensione virtuale è la lingua e la composizionalità Realtà virtuale: grande varietà di costruzioni semiotiche su base informatica > modelli dinamici dell'esperienza (simulazione di guida, rappresentazioni tridimensionali di un museo). Accanto a questa esperienza che potenzia il legame con la realtà abbiamo l’uso del virtuale come surrogato definitivo del reale (inganno) Parole bambino — dorme > se si intrecciano si ottiene logos - Nonsitratta della semplice sommatoria dei sensi delle strutture linguistiche messe insieme: si passa da singoli segni a una rappresentazione di frammento di mondo, di una scena - Attraverso la composizionalità l’essere umano rappresenta frammenti di mondo virtuali: non si sta descrivendo un frammento di mondo reale > si è descritto uno stato di cose (fatti) che potrebbe 47