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La ripartizione dei poteri tra Stato, Regioni ed Enti Locali nella Costituzione Italiana -, Schemi e mappe concettuali di Diritto Regionale

Una panoramica approfondita sulla ripartizione dei poteri tra stato, regioni ed enti locali nella costituzione italiana. Vengono analizzati i principi fondamentali della costituzione, come il principio pluralista, autonomista, unitario, ambientalista, paesaggistico, animalista, lavorista, di sussidiarietà e culturale. Inoltre, si esaminano le diverse tipologie di stati (unitari, composti, federali), il concetto di popolo, cittadinanza europea e i diritti dei cittadini europei. Vengono inoltre approfondite le differenze tra regioni a statuto ordinario e a statuto speciale, nonché le diverse tipologie di potestà legislativa (esclusiva, concorrente, integrativa) attribuite a stato e regioni. Infine, si analizza il ruolo del giudice amministrativo e la distinzione tra diritti soggettivi e interessi legittimi.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2023/2024

Caricato il 20/05/2024

elena-de-lorenzo
elena-de-lorenzo 🇮🇹

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Scarica La ripartizione dei poteri tra Stato, Regioni ed Enti Locali nella Costituzione Italiana - e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Diritto Regionale solo su Docsity! 12/02 DIRITTO REGIONALE: Nel 1° mese: illustrazione degli istituti principali del diritto regionale Dopo: studio di giurisprudenza, della corte costituzionale, sentenze varie (contenuto e senza finale). Il tema quest’anno delle ricerche -> La transizione ecologica e l’approvvigionamento energetico. Novità -> 2 visite al TAR (tribunale amministrativo regionale) Diritto regionale è una branca del diritto costituzionale La Corte Costituzionale: La composizione della Corte Secondo l'art. 135 della Costituzione, la Corte si compone di quindici giudici. Il sistema di nomina è frutto di un equilibrio delicato, perché cerca di armonizzare fra loro esigenze diverse: - Assicurare che i giudici siano il più possibile imparziali e indipendenti; - Garantire il necessario livello di competenza tecnico-giuridica; - Portare nella Corte varie competenze ed esperienze, diverse culture e sensibilità, ma non estranee e scollegate rispetto a quelle presenti nelle istituzioni politiche.  I giudici devono essere scelti tutti fra ristrette categorie di giuristi con elevata preparazione:  magistrati, in servizio o a riposo, provenienti dalle "supreme magistrature", cioè dalla Corte di cassazione (organo di vertice della magistratura ordinaria), dal Consiglio di Stato (organo di vertice della magistratura amministrativa) e dalla Corte dei conti (organo della magistratura contabile);  professori universitari ordinari di materie giuridiche;  avvocati con una esperienza di almeno vent'anni di esercizio della professione. Non c'è alcun limite minimo né massimo di età: di fatto, richiedendosi l'appartenenza alle magistrature superiori o una qualifica accademica elevata o un lungo esercizio professionale, i giudici giungono per lo più alla Corte in età matura.  Ogni giudice è nominato per un mandato -> di nove anni (ancora una volta senza limiti di età), e non è rieleggibile né prorogabile: alla scadenza, va a riposo o rientra, se ne ha ancora i requisiti, nella precedente posizione professionale. La lunghezza del mandato (originariamente di dodici anni, e ridotto a nove da una riforma costituzionale del 1967) è superiore a quella di ogni altro mandato previsto dalla Costituzione (le Camere sono elette per cinque anni, il Governo dura al massimo una legislatura, cioè cinque anni, il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni): si tende così ad assicurare l'indipendenza dei giudici, anche dagli organi politici che li designano. 1 Se un giudice cessa dal mandato anticipatamente, per morte o dimissioni o decadenza (quest'ultima può essere disposta solo dalla stessa Corte nel caso di gravissime mancanze, ma non è mai accaduto), viene sostituito ad opera dello stesso organo che aveva designato il suo predecessore, e dura in carica a sua volta nove anni. In tal modo, essendosi nel tempo sfasate fra di loro le date delle nomine dei singoli giudici, il mutamento della composizione della Corte è sempre parziale e graduale, e non c'è mai una brusca cesura fra una composizione ed un'altra; sicché la "giurisprudenza" della Corte (cioè gli orientamenti che stanno a base delle sue decisioni) può sì mutare, ma nell'àmbito di una fondamentale continuità.  Ogni giudice, entrando a far parte della Corte, si immette nel "collegio" apportando il contributo della sua personalità e lavorando a stretto contatto con gli altri giudici. È infatti una caratteristica essenziale della Corte costituzionale quella di essere un organo "collegiale": le sue decisioni non sono prese da una né da poche persone, ma sempre dal collegio, cioè dall'insieme dei giudici (da undici numero minimo richiesto perché la Corte possa deliberare a quindici, il totale dei membri). La distinzione: Diritto pubblico -> il potere pubblico ha come obiettivo il perseguimento di un interesse generale, pubblico e questo interesse viene perseguito da un’autorità pubblica, che è posto dall’ordinamento in una posizione di superiorità rispetto ad altri soggetti; disciplina il rapporto di supremazia tra un soggetto e un altro e vuol dire stabilire i limiti e i diritti del soggetto. • attività: ↓ ⁃ É un’attività motivata, cioè ogni atto deve essere motivato, deve dare contezza e presupposti di fatto e le ragioni di diritto per cui agisce in quel modo. Non è mai irrilevante. ⁃ È sempre procedimentalizzata, perché il procedimento è garanzia, innanzitutto perché la legge presuppone. La l. 7 agosto 1990 n°41 stabilisce i passaggi fondamentali di ogni attività amministrativa, perché è la legge di agire del diritto pubblico. È la prima legge della storia del diritto italiano per quanto riguarda il diritto amministrativo. Legge 20 marzo/1865 n 2248, allegati, a, b,c,d,f. ⁃ Attività vincolata nel fine -> al perseguimento di quell’interesse, per cui quel potere è dato nelle mani del diritto pubblico. (La parola liberamente, nel diritto pubblico NON esiste) ↓ Agisce secondo iter procedimentali definiti dalla legge, perché si pensa che seguendo quelle disposizioni si arrivi alla soluzione migliore. I suoi atti istruttori sono dedicati a questo, ma se la forma è tesa ad acquisire gli elementi per la decisione migliore. Diritto privato -> Il diritto privato è sostanzialmente composto in parti che sono in una situazione paritetica. Non sono in una posizione di supremazia e una che sta sotto, e determinano secondo la regia del consenso, la disciplina dei rapporti. 2 aver valutato tutti gli aspetti e aver fatto un buon bilanciamento e aver trovato soluzioni ragionevoli. 1. Equilibrio -> valutazione ragionevole degli interessi in gioco. Virtuoso bilanciamento degli interessi. 2. Equità -> attività amministrativa non può essere iniqua, cioè quella che contrasta con il sentimento di giustizia e di ragione. 3. Esempio -> la pubblica amministrazione deve far capire agli altri e deve apparire che abbia tutte queste caratteristiche sopraelencate (art. 54 Cost.) C’è un principio che sintetizza tutte e 6 le “e”: ↓ Il principio generale, principio di proporzionalità dell’azione amministrativa È il principio del minimo mezzo per raggiungere quel determinato scopo. Differenza tra principio generale e principio fondamentale: ↓ I principi sono concetti sintetici da cui derivano in via deduttiva o ai quali si riconducono in via induttiva, una serie di norme. Si distinguono in: Principi generali: 1. Principi generali del diritto 2. Principi generali dell’ordinamento giuridico -> connotano l’appartenenza di un ordinamento ad una civiltà giuridica (le civiltà giuridiche del mondo si distinguono tra di loro perché hanno in tutto o in parte, principi generali diversi, alcuni possono essere comuni e alcuni diversi) Principi fondamentali: 1. Principi fondamentali della costituzione -> 21 principi contenuti nei primi 12 articoli della cost. Che identificano la nostra forma di Stato. (Principio personalista, pluralista, solidarista ecc...) Principi regionali: pluralista, unitario, autonomista, paesaggistico, ambientalista, sono direttamente materie regionali. Quelli della costituzione sono la definizione della nostra forma di stato dal punto di vista costituzionale e della combinazione degli aspetti valoriali. Questi principi fondamentali hanno queste caratteristiche:  Definiscono la nostra forma di stato (Repubblicana).  Non sono suscettibili di essere derogati nel loro contenuto essenziale di tutela, da nessun’altra fonte, internazionale, né europea, nè nazionale 2. Principi fondamentali di organizzazione, funzionamento delle regioni a statuto ordinario-> L. Regionale 3/2001. art. 123 1° Comma contenuti negli statuti ordinari delle regioni a statuti ordinari. 5 ↓ Sono principi organizzativi e di funzionamento che connotato le funzioni statutarie. Frutto di una scelta e stabiliti dagli statuti ordinari e dei legislatori statutari. 3. Principi fondamentali delle materie della potestà legislativa regionale concorrente -> per una serie di materie art. 117, 3° comma, nei limiti nel rispetto dei quali le regioni determinano le proprie discipline. ↓ Sono principi frutto di scelte politiche. Possono essere modificate. Le regioni non possono varcare questi limiti dei principi fondamentali. Il privato -> non è tenuto al buon andamento e all’imparzialità. Può scegliersi autonomamente una segretaria, con un contratto di lavoro, ma la pubblica amministrazione, per i propri lavoratori si utilizzano i concorsi. Es: Le società autostrade, nell’agire nei confronti del cittadino, sono tenuti all’imparzialità e al buon andamento, non possono impedire di passare Dobbiamo vedere la pubblica amministrazione in termini oggettivi e non soggettivi Il diritto: ↓ In senso oggettivo -> insieme di disposizioni normative che sono tali perché contengono degli elementi teorici che denotano l’appartenenza di quegli enunciati linguistici, che hanno capacità di imporsi. Le disposizioni normative -> date da enunciati normativi prescrittivi, che sono un insieme di parole. ↓ prescrittivi perché contengono degli elementi che ci fanno intuire a noi che li leggiamo che non stiamo parlando di letteratura, ma che appartiene a un contesto più ampio che va rispettato, perché se no vi spondei meccanismi per farla rispettare, con la forza, legittima. ↓ Es: art. 2 della Costituzione: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali, ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. ↓ • È la disposizione più importante perché vuole prevenire la presa di potere della forza arbitraria. • È importante anche perché art. 2 c. 2 richiede l’adempimento di doveri inderogabili e riconoscimento dei diritti sociali, in pari modo, senza fare gerarchie. -> I diritti civili senza i diritti sociali vanno a scomparire • Vi sono degli elementi teoretici che portano a capire che non è un brano di letteratura, ma che si tratta di una disposizione normativa come ad esempio: la repubblica, riconosce e garantisce, diritti inviolabili, doveri inderogabili. Diritto è distinguere. Distinguere è l’opposto di confondere. Perciò è vietato confondere per chi studia il diritto. 6 Art. 2 Cost. -> ci può essere dubbio sulla parola “inviolabili”. 2 definizioni: ↓ Sono indisponibili o sono disponibili solo per il titolare? Senti audio minuto 40 ⁃ uno della chiesa -> no aborto, no eutanasia ⁃ Quello dell’ordinamento -> noi ammettiamo l’aborto, eutanasia. La disposizione dell’art. 2 dispone due norme, ha due significati possibili che ci portano su strade completamente diverse. La 1° affermazione dei diritti in Gran Bretagna è stata data con la magna carta libertatum, 1215. Nell’esperienza dell’Europa continentale la 1° affermazione dei diritti è del 1789 con la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, ci son bei sei secoli di differenza. Ci sono 3 disposizioni della Costituzione che operano distinzione fra diritti soggettivi e interessi legittimi:  L’articolo 24: “Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione. La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari.”  L’articolo 103: “Il Consiglio di Stato e gli altri organi di giustizia amministrativa hanno giurisdizione per la tutela nei confronti della pubblica amministrazione degli interessi legittimi e, in particolari materie indicate dalla legge, anche dei diritti soggettivi. La Corte dei conti ha giurisdizione nelle materie di contabilità pubblica e nelle altre specificate dalla legge. I tribunali militari in tempo di guerra hanno la giurisdizione stabilita dalla legge. In tempo di pace hanno giurisdizione soltanto per i reati militari commessi da appartenenti alle Forze armate.  Articolo 113: “Contro gli atti della pubblica amministrazione è sempre ammessa la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi dinanzi agli organi di giurisdizione ordinaria o amministrativa. Tale tutela giurisdizionale non può essere esclusa o limitata a particolari mezzi di impugnazione o per determinate categorie di atti. La legge determina quali organi di giurisdizione possono annullare gli atti della pubblica amministrazione nei casi e con gli effetti previsti dalla legge stessa.” Tra i diritti soggettivi e gli interessi legittimi opera una distinzione necessaria e consequenziale a quel sistema binario fra diritto pubblico e privato, quest’ultimo fondato sul rapporto paritetico fra le parti, il pubblico sulla posizione autoritativa assunta dalla PA. Diritti soggettivi posizione giuridica in capo ai soggetti di diritto che sono persone fisiche giuridiche che consta di una serie di facoltà, il cui esercizio è rimesso alla volontà libera del titolare del diritto stesso. Il concetto di libertà è tipico del diritto privato, invece in quello di diritto pubblico l’attività è sempre vincolata al perseguimento di interesse pubblico. Le giurisdizioni speciali previste dalla Costituzione sono quella amministrativa, quella contabile e quella militare.  La giurisdizione amministrativa (demandata al Consiglio di Stato in secondo grado e ai Tribunali amministrativi regionali in primo grado) si occupa delle controversie 7 A Lilla (Nord della Francia) aveva un gruppo di carrozzieri che trasportava i passeggeri dalla stazione dei treni a dove volessero. Il sindaco fece un’ordinanza e scrisse: dato che i carrozzieri lordano il centro cittadino con i loro cavalli e creano problemi igienici sanitari, inibisce l’ingresso nei centri di lilla ai cavalli e ai carrozzieri. ↓ È un’ordinanza autoritativa. Lui fa un atto legittimo, però questi fanno ricorso al consiglio di stato francese. Ma poi si scopri che lui stesse tirando su un’attività di taxi, una cosa che fu difficile da dimostrare. E quindi, il Consiglio di Stato francese individua per la prima volta il vizio per eccesso di potere. Annulla questa ordinanza. L’attività diritto pubblico deve anche essere esente dall’eccesso di potere: ⁃ Motivata ⁃ Preceduta da adeguata istruttoria ⁃ Attività immune da vizi di: contraddittorietà, logicità e irrazionalità 12 elementi sintomatici dell’eccesso di potere: ⁃ Difetto di motivazione ⁃ Difetto di istruttoria ⁃ Difetti di presupposti ⁃ Illogicità ⁃ Contraddittorietà (intrinseca e estrinseca) ⁃ Irrazionalità ⁃ Ingiustizia grave e manifesta ⁃ Disparità di trattamento ⁃ Perplessità ⁃ Indeterminatezza dell’oggetto ⁃ Travisamento ⁃ Sviamento di potere (la più grave). -> è quello che dice di perseguire per un interesse pubblico e lo si fa invece o per un altro interesse pubblico o addirittura uno privato (caso del sindaco di Lilla) ↓ È illegittimo quando ce n’è anche solo 1 di questi. Sentenze: Ripassare: Art. 117 Cost. ARTICOLO 117: “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali. Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: a)politica estera e rapporti internazionali dello Stato; rapporti dello Stato con l'Unione europea; diritto di asilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea; b) immigrazione; c) rapporti tra la Repubblica e le confessioni religiose;  10 d) difesa e Forze armate; sicurezza dello Stato; armi, munizioni ed esplosivi;  e) moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; armonizzazione dei bilanci pubblici[26];perequazione delle risorse finanziarie; f) organi dello Stato e relative leggi elettorali; referendum statali; elezione del Parlamento europeo; g) ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali; h) ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa locale; i) cittadinanza, stato civile e anagrafi; l) giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale; giustizia amministrativa; m) determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale; n) norme generali sull'istruzione; o) previdenza sociale; p) legislazione elettorale, organi di governo e funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane; q) dogane, protezione dei confini nazionali e profilassi internazionale; r) pesi, misure e determinazione del tempo; coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell'amministrazione statale, regionale e locale; opere dell'ingegno; s) tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali Nelle materie di legislazione concorrente-> spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato. Lo sono: rapporti internazionali e con l'Unione europea delle Regioni; commercio con l'estero; tutela e sicurezza del lavoro; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili Spetta alle Regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato. Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, nelle materie di loro competenza, partecipano alle decisioni dirette alla formazione degli atti normativi comunitari e provvedono all'attuazione e all'esecuzione degli accordi internazionali e degli atti dell'Unione europea, nel rispetto delle norme di procedura stabilite da legge dello Stato, che disciplina le modalità di esercizio del potere sostitutivo in caso di inadempienza. Art. 114 Cost. autonomia politica e indirizzo politico delle regioni. Art. 118 Cost. Art. 119 Cost. ⁃ Province autonome (Trento e Bolzano) ⁃ Legge 57/1997 Legge Bassanini 11 ⁃ Legge costituzionale 3/2001 -> riforma organizzativa del titolo V, parte seconda della Costituzione. È importante perché crea un nuovo assetto di organizzazione tra regioni e enti locali. ⁃ Legge 2/1999 -> modifica struttura del governo e viene ampliata autonomia statutaria Stato ha potestà legislativa solo nelle materie individuate nella Costituzione ⁃ Ripassare ripartizione dei poteri tra stato, regioni e enti locali ⁃ 3 principi: sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza ⁃ Forme di raccordo -> strumenti di coordinamento delle competenze (conferenze ecc) ⁃ Commissione di camera integrata ⁃ Conferenza stato regione e province autonomie ⁃ Conferenza di stato - città e autonomie locali ⁃ Conferenza stato - città e autonomie locali ⁃ Conferenza unificata ⁃ Intese, consensi che possono essere richiesti, pareri ⁃ Principio di leale collaborazione ⁃ Competenze trasversali dello stato - che tagliano materie attribuite alle regioni ⁃ Accordi tra regioni e enti locali ⁃ Articolo 5 ⁃ Articolo 120 comma 2 Costituzione -> potere straordinario ⁃ Questioni di legittimità costituzionale I principi fondamentali della costituzione: ↓ Il principio pluralista (art. 2) -> si riscontra dove dopo il diritto personalista, precisa che questa garanzia siano diretti sia al singolo, sia al singolo nelle formazioni sociali dove si svolge la propria personalità. ↓ Ci sono moltissime formazioni sociali: tutti quei contesti dove si esprime la personalità del soggetto. Vanno dalla scuola, università, comunità religiosi, associazioni, partiti. Sono forma di espressione massima del principio pluralista. 12 Sistema delle fonti (dell’ordinamento giuridico secondo il criterio gerarchico) 1. Fonti Costituzionali -> dette super primarie -> Costituzione, leggi costituzionali, statuti speciali. Serie di fonti con valore più forte e neanche con fonti inferiori può essere derogato il loro contenuto di tutela. 2. Fonti Primarie -> legislative (legge formale, decreto legislativo, sono omogenee) sullo stesso piano abbiamo le leggi regionali e non legislative (sono quelle non omogenee e si risolvono con il criterio di competenza. 3. Fonti Secondarie -> regolamenti delle autorità amministrative 4. Fonti Terziarie Le fonti che stanno ai piani inferiori non possono derogare su quelle superiori. I principi fondamentali non sono suscettibili di revisione costituzionale. Sono un nucleo che nessuna fonte può toccare e ridurre del suo contenuto. Obiettivo sistema delle fonti: regola liti per dare composizione secondo la regola del diritto della ragione e non della forza, sistema delle fonti indica al giudice la fonte che regola quel caso. Il sistema delle fonti ha 4 criteri ordinatori: ↓ • criterio gerarchico: se due leggi sono su piani diversi prevale la superiore e il giudice quindi utilizza quella superiore. In questo criterio non c’è una falla, perché la logica impone che tutte le fonti superiori, nessuna esclusa, possa essere derogata dalla fonte che sta sul piano inferiore Risolvere antinomie giuridiche relativamente a fonti che siano sullo stesso piano, lex superior delega leggi inferiori risolvere antinomie giuridiche significa stabilire quale è la fonte che regola quel caso risolvendo antinomie giuridiche Le norme interposte: 2 caratteristiche: 1. In rapporto di gerarchia logica con altre fonti rispetto alle quali sono in rapporto di equa ordinazione formale. 2. Entrano nel parametro di costituzionalità della fonte rispetto cui sono in rapporto di equi ordinazione (diventano quasi leggi costituzionali) Le fonti sullo stesso piano possono essere: ⁃ omogenee : non hanno capacità di resistenza reciproca -> criterio di specialità: rapporto tra genere e specie. La fattispecie speciale ha in se tutte le caratteristiche della fattispecie generale più altre che la caratterizzano come speciale. Lex speciali regola lex generali: sono punito per la legge speciale. Ci consente di risolvere antinomie giuridiche tra fonti omogenee che siano in rapporto tra loro ta genere e specie. ↓ 15 • criterio cronologico -> si applica per fonti omogenee che non hanno questa caratteristica tra genere e specie: lex posterior delega lex inferior, legge successiva prevale sulla fonte precedente, prevale sempre criterio di specialità lex generalis posterior non deroga lex speciali anteriore. ⁃ disomogenee : hanno capacità di resistenza reciproca (es: fonti regionali sono disomogenee di fronte alle leggi dello stato). Sono fonti a competenza riservata cioè la costituzione indica per ciascuna fonte disomogenea la sua sfera di competenza. Il regolamento parlamentare è di competenza della camera stessa o del senato stesso ↓ si risolve con il: • Criterio di competenza (stabilito dalla fonte super primaria) che può essere per materia o per territorio Le fonti europee sono dette fonti “extra ordine”, non appartengono strutturalmente all’ordinamento interno. Sono prodotte da un ordinamento esterno, che è l’ordinamento dell’unione europea. L’Italia ne fa parte fin al 1956 e ne è anche uno dei fondatori. Tipologie di Stati: Distinzione tra stati unitari e stati composti, inserendo in questa tipologia di stati anche gli stati federali. Problematica del federalismo, con la legge 3/2001 (revisione costituzionale) Elementi costitutivi dello Stato sono 3: 1. Elemento personale: popolo insediato sul territorio 2. Territorio = elemento spaziale 3. Elemento della protesta di impegno: sottoposto a una potestà di impegno detta anche originaria (si autolegittima) La forma di Stato degli Stati viene definita in relazione a questi 3 elementi, come il rapporto che intercorre tra questi stessi elementi, soprattutto tra: ⁃ Il popolo ⁃ La sovranità Il territorio si ritiene scontato A seconda del rapporto tra il popolo e la sovranità si hanno le diverse forme di stato e per questo distingue tra: ↓ ⁃ Monarchie -> fondata su sovranità appartenente al monarca ⁃ Repubbliche -> fondata sulla sovranità appartenente al popolo ⁃ Stati unitari -> stati nei quali vige una sola sovranità originaria (quella dello Stato). Queste derivano dalla sovranità dello stato (comuni, province, città metropolitane). ⁃ Stati composti -> tipico esempio, è lo stato Federale. Le sovranità originarie che si impongono sul popolo e il popolo è l’insieme dei cittadini dello stato (che hanno lo 16 status di cittadinanza, con diritti e doveri annessi a tale status). Rinvio ad altri principi fondamentali: principio democrazia diretta (referendum), principio della democrazia rappresentativa. La sovranità che grava sui cittadini, ma non è una e una sola, ma vi sono 2 sovranità originarie che coesistono per ciascun cittadino: gli Stati Uniti. ↓ Gli USA si formano con la cessione da parte delle 13 colonie, a un’entità sovrastatale, per la medesima porzione di sovranità, in relazioni a certe materie (dollaro, politica estera e politica di sicurezza). Come lo stato della California, risponde per quasi tutte le materie allo stato della California e solo per alcune (dette sopra, allo stato di Washington). Lo stato federale ha allargato a dismisura le sue competenze grazie alle politiche finanziare e al dollaro. Stato federale oggi sia in ragione delle competenze, molto più ampie di un tempo, oggi è divenuta una manifestazione dello stato unitario. Ad oggi non si parla più di stato unitario contrapposto allo stato federale. ↓ Si parla di: ⁃ stato unitario accentrato (Francia) ⁃ Stato unitraio ad ampie autonomie regionali (Spagna, Italia) ⁃ Atto unitario federale (Germania, Usa, Gran Bretagna [anche s non si definiscono federali, ma “revolution”]) Rimane distinzione tra stato unitario e stato composto, perché esiste ancora almeno nelle civiltà giuridiche occidentali (Svizzera, è uno stato composto, iperfederale perché formato dai Cantoni) Il concetto di: popolo (concetto giuridico) va distinto da quello di popolazione (concetto demografico; insieme delle persone che vivono sul territorio dello stato in determinato periodo storico. Comprende i cittadini e cittadini europei e non cittadini), nazione (concetto culturale, valoriale) I cittadini europei hanno il Diritto di: ⁃ Muoversi e soggiornare in tutti i paesi dell’unione ⁃ Assistenza diplomatica ⁃ Lavorare (rispettando la legge) su tutto il territorio Europeo Il diritto alla vita è il presupposto fondamentale di ogni altro diritto. Art. 32 : La parola individuo -> “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. Uomo e individuo inteso come senso “neutro” Concezione biocentrica -> al centro non più solo l’uomo, ma la natura (animali ad esempio) 17 “Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza. I Comuni, le Province e le Città metropolitane sono titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze. La legge statale disciplina forme di coordinamento fra Stato e Regioni nelle materie di cui alle lettere b) e h) del secondo comma dell'articolo 117, e disciplina inoltre forme di intesa e coordinamento nella materia della tutela dei beni culturali. Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”. Il principio di sussidiarietà, che è un principio di derivazione europea, esisteva già o no nella nostra Costituzione? Sussidiarietà verticale e orizzontale Principi fondamentali costituzione: 9 su 21 sono di materia anche regionale ⁃ Pluralista ⁃ Autonomista ⁃ Unitario ⁃ Ambientalista ⁃ Paesaggistico ⁃ Animalista ⁃ Lavorista ⁃ Sussidiarietà ⁃ Culturale Differenza tra regioni a statuto ordinario e a statuto speciale Le regioni sono enti titolati della funzione legislativa e svolgono attività politica, però è un ente derivato dallo stato, ma non è un ente sovrano, quello è lo Stato + province autonome di Trento e Bolzano. Le province e comuni sono solo enti amministrativi, non approvano leggi, ma solo provvedimenti locali e atti amministrativi. Lo Stato e le Regioni -> sono enti politici, approvano delle leggi e al contempo sono enti amministrativi, mentre i Comuni e le province sono enti amministrativi, non approvano leggi ma sono regolamenti e atti amministrativi generali. Autonomia politico-amministrativa: Comuni e Province. Limiti delle autonomie locali (comuni, province) -> devono rispettare la costituzione, leggi comunitarie, internazionali, ma devono anche rispettare la legge. Quali legge? Il TUEL testo unico degli enti locali. Decreto legislativo 267/2000. 20 Dov’è l’espressione dell’autonomia? Nella potestà statutaria -> cos’è uno Statuto? È una figura già di diritto privato. L’ atto costitutivo -> è quell’accordo che fa nascere la società, è quello che il c.c chiama “contratto di società”. È l’atto di nascita dell’associazione, della persona giuridica; che diventa una figura autonoma. Lo statuto -> è un atto allegato all’atto costitutivo, sono indicate le regole organizzative; cioè tutte le norme di organizzazione interna di questa persona giuridica. Ci sono le norme di organizzazione. ↓ Nel diritto pubblico, lo Statuto dello stato è la Costituzione, è divisa in varie parti. L’ordinamento della Repubblica è lo statuto. Lo “statuto” in alcuni casi può essere allegato all’atto costitutivo o alcune volte è interno allo stesso, qui sono indicate tutte le norme di organizzazione interna. Tutti gli enti pubblici hanno quindi una potestà statuaria, in quanto enti devono avere delle norme di organizzazione e regolazione interna che si definiscono all’interno dello statuto stesso. Le regioni hanno 2 tipi di statuti: 1. Speciali -> approvati con legge costituzionale. Sono statuti che non sono stati approvati dallo stesso ente che esercita, ma da un altro ente. Paradossalmente non è espressione di autonomia, è lo Stato che ti cala lo statuto dall’alto per un motivo molto semplice: le regioni a statuto speciale non applicano la riforma del titolo V (articoli dal 114 al 133). 2. Ordinari -> approvati con legge regionale. Prima della riforma del titolo V il vecchio testo della Cost. prevedeva un altro iter: lo statuto veniva approvato con legge dello stato, precedentemente deliberato dalla regione.⇩ In entrambi i casi si tratta di etero statuti, è uno statuto che non è approvato dall’ente, ma da un altro ente. Statuti regioni speciali -> sono leggi costituzionali approvati dalla Cost. (Art. 138) Statuti regionali ordinari: procedimento Hanno una gerarchia formale rispetto alle leggi regionali. Sono approvati con un procedimento, e modificati, che è più difficoltoso che prevede più incombenti rispetto a quelli delle leggi regionali. Lo statuto regionale (regioni ordinarie) deve essere in armonia con la costituzione (art. 123 c.1, potrebbe sembrare consentire agli statuti un margine di movimento rispetto al dettato costituzionale seppure senza ammettere una violazione. In armonia vorrebbe dire che -> non deve essere in contrasto con la Costituzionale. Sembra che consenta una qualche divaricazione, ma questo non può essere un contrasto, deve essere conforme alla Costituzione. Rispetto alle leggi regionali, ha una forza maggiore perché è approvato con un procedimento (art. 123 c.1 c.2): 21 ⁃ comma 1 -> indica il contenuto essenziale, quindi il contenuto che ogni statuto regionale deve avere. ⁃ Comma 2/3 -> disciplinano il procedimento dell’istituzione dello statuto regionale che deve essere approvato e modificato secondo 2 votazioni del consiglio regionale, con maggioranza assoluta (50% +1) che intervengono a un intervallo non inferiore di 2 mesi. Una volta che l’approvazione sia avvenuta, non basta affinché venga pubblicato, viene poi pubblicato sul bollettino ufficiale regionale e entro 30 gg può essere impugnato davanti alla Corte Costituzionale, da parte del Governo, per qualsiasi vizio di costituzionalità. L’impugnazione è limitata sia per il governo che per la regione, a problematica di competenza e non possa estendersi ad altri vizi di costituzionalità. Regioni a statuto speciale:  Valle d'Aosta  Trentino-Alto Adige/Südtirol  Friuli-Venezia Giulia  Sicilia  Sardegna Hanno uno statuto che è adottato con legge costituzionale Prima guerra mondiale: Trento e Trieste terre degli Asburgo poi Italia ottiene Bolzano. Italianizzazione dell’alto Adige, incentiva la migrazione delle popolazioni italiane nella terra alto atesina. Poi Seconda guerra mondiale, poi alla conferenza di Parigi che definisce gli assetti del mondo dopo la sec guerra mondiale l’Italia non è ammessa tra le potenze vincitrici ma tra le potenze. De Gasperi riesce a ottenere conferma Brennero garantendo però all’alto Adige la più alta autonomia politica e amministrativa, cosa fece de Gasperi: associa il Trentino all’alto Adige, così garantisce autonomia speciale anche al Trentino. Specialità delle altre 4 regioni: valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna Valle d’Aosta -> piccolo popolo di cultura francese, nel 1963 Friuli-Venezia Giulia -> consistente minoranza di lingua slovena. Oggi c’è il friulano. Gorizia è una città divisa in due: ⁃ quella italiana ⁃ E quella slovena Anche a ragione di carattere storico e culturale, si parla di regione autonomia Lo statuto speciale della Sicilia -> è anteriore alla Costituzione, nel 1946, con d.lgs, poi convertito in legge nel 1948. 22 Continuo art. 118 -> “Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza. I Comuni, le Province e le Città metropolitane sono titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze. La legge statale disciplina forme di coordinamento fra Stato e Regioni nelle materie di cui alle lettere b) e h) del secondo comma dell'articolo 117, e disciplina inoltre forme di intesa e coordinamento nella materia della tutela dei beni culturali. Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”. ↓ Sussidiarietà verticale: Funzioni amministrative. Con riforma del titolo V è stato riscritto l’art. 118 e ha introdotto questi principi di adeguatezza, sussidiarietà e differenziazione. È il legislatore che fissa il livello di competenza sulla base di questi criteri (sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione). Perché differenziazione? Prima era prevista una disciplina uguale per tutti i comuni, sia piccoli, piccolissimi che grandi. Bisogna differenziarlo e spetta allo Stato, con le leggi (es: tutela dei beni culturali è a tutela esclusivo dello Stato, art. 117). In virtù del principio di differenziazione il ministero potrebbe raggiungere degli accordi con le regioni o dei comuni che sono essi stessi in grado di tutelare i propri beni culturali. Il legislatore poi può attribuire delle funzioni amministrative proprie ai comuni, province, città metropolitane e regioni, hanno uno status che gli viene attributi dai TUET (testo unico degli enti locali). Nel 3° comma: si possono fare forme di coordinamento tra regioni, comuni e stato, anche nelle materie di tutela esclusive dello stato. Ci si coordina attraverso delle intese (accordi amministrativi tra amministrazioni). Sussidiarietà orizzontale: Favoriscono intervento dei privati nelle attività di amministrazione generale. Prevede infatti, per la sua realizzazione, che si instaurino rapporti fra soggetti pubblici e soggetti privati in vista del perseguimento di un interesse comune ad entrambi, l'interesse generale. quando tali bisogni dei cittadini sono soddisfatti dai cittadini stessi, magari in forma associata e\o volontaristica. Attività di interesse generale, al posto di “funzioni amministrative”. Le funzioni amministrative sono quelle della cura degli interessi pubblici. L’attività amministrazione vuol dire compiere attività concreta. Chi è l’amministratore? Colui che ha cura di interessi altrui, individuali (nel campo privato) o generali (nel campo pubblico) e ha più forza di quello privato. 25 1. Primo settore: i privati 2. Secondo settore: lo stato 3. Terzo settore: privati che svolgono azioni di interesse pubblico, non sono mossi da una logica di profitto. Differenza tra il rappresentante e l’amministratore?  Il rappresentante -> è colui che agisce per conto (nell’interesse) e in nome di un altro, il rappresentato. La rappresentanza può essere: legale (della legge) e volontaria (rilascio una procura, rilascio il potere di rappresentarmi di agire per conto mio, o una delega).  L’amministratore -> Compie attività materiali e anche giuridiche, perché è rappresentante legale. (es: ministro, sindaco, dirigente, manifesta la volontà dell’ente). ↓ Quando questa attività amministrativa diventa funzione (quando si esercita un potere pubblico, quando c’è un’autorità che sta al di sopra dei destinatari. L’amministrazione si impone unilateralmente). I provvedimenti amministrativi rimandano alla funzione amministrativa, e sono attuati dall’autorità o attività di interesse generale. Nei primi 3 commi parliamo di governi dei territori e quindi parliamo della funzione amministrativa, del potere, dell’autorità. Il servizio può essere svolto indifferentemente dal pubblico o dal privato, avviene tramite attività materiale. L’attività amministrativa è un’attività materiale, ci sono amministratore che non hanno potere di rappresentanza, compiono atti di gestione, ma non hanno potere di firma. Sorge il problema dei conflitti -> nel territorio, abbiamo diversi enti, e perciò è necessario chiarire le competenze dei vari enti pubblici territoriali. Le amministrazioni tra di loro sono gelosissime e chi ha un potere non lo cede, è più semplice l’egoismo all’altruismo. Accade tra i poteri dello stato e tra amministrazioni. Chi si vede leso nel suo potere, si rivolge alla Corte costituzionale chiedendo giustizia. Come si risolvono questi conflitti? ↓ Art. 120 Cost. -> principio della Leale Collaborazione per redimere questi conflitti. se c’è gerarchia quello comanda e io obbedisco, se ci troviamo in un sistema plurale di tante amministrazioni, ognuno con la sua competenza e che tra di loro dialogano e entrano in contatto. Tra lo stato e le regioni non c’è gerarchia; quindi, se c’è un conflitto chi li decide? - Gli organi deputati (magistrati ecc) - O bisogna imporre a questi livelli di collaborare tra loro (art. 120 cost.). Cioè devono collaborare lealmente per l’interesse pubblico generale. “La Regione non può istituire dazi di importazione o esportazione o transito tra le Regioni, né adottare provvedimenti che ostacolino in qualsiasi modo la libera 26 circolazione delle persone e delle cose tra le Regioni [cfr. art. 16 c.1], né limitare l'esercizio del diritto al lavoro in qualunque parte del territorio nazionale. (parte riformata nel 2001) Il Governo può sostituirsi a organi delle Regioni, delle Città metropolitane, delle Province e dei Comuni nel caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria oppure di pericolo grave per l'incolumità e la sicurezza pubblica, ovvero quando lo richiedono la tutela dell'unità giuridica o dell'unità economica e in particolare la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, prescindendo dai confini territoriali dei governi locali. La legge definisce le procedure atte a garantire che i poteri sostitutivi siano esercitati nel rispetto del principio di sussidiarietà e del principio di leale collaborazione”. Questi poteri sostitutivi sono previsti dalla legge, che attribuisca al governo il potere di sostituirsi alla regione o a un altro ente, ma questa legge deve rispettare 2 principi fondamentali: garantire che questi poteri siano garantiti nel rispetto del principio di sussidiarietà e di leale collaborazione. Non può essere una scusa per togliere potere agli enti a cui si sostituiscono in via eccezionale. Principio di sussidiarietà: ↓ Principio di sussidiarietà con il principio di leale collaborazione, connota l’ordinamento giuridico italiano. Il principio di sussidiarietà (sintesi tra sussidiarietà e leale collaborazione è altra definizione del principio di proporzionalità) e si caratterizza per due versanti, che vanno esposte nel loro ordine: • Principio di sussidiarietà in senso orizzontale -> indicato dall’ultimo comma dell’art 118 per cui stato, regioni, città, metropolitane, province e comuni favoriscono (DEVONO FAVORIRE) l’autonoma iniziativa dei cittadini (singoli o associati) per lo svolgimento di attività di interesse generale Il potere pubblico deve favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini (singoli o associati) per lo svolgimento di attività di interesse generale -> vuol dire che -> se il sistema funzionasse (e non avere tutto questo debito) tutta la sanità/assistenza sociale/scuola/uni dovrebbe essere privata; quindi, dovrebbe essere in mano a privati. Ricordandoci però che il buon andamento per imparzialità per il privato è un obbligo. Art. 127 Cost. -> importato sul principio del parallelismo Improntato sul principio del parallelismo dei poteri costituzionale per governo e regione Giudizio di costituzionalità in via principale (o di azione): 1. Oggetto -> o legge stato o legge regionale. Se impugna lo stato, lo stato impugna una legge regionale; se impugna la regione essa impugna legge dello stato o legge di un’altra regione 3 profili: 27 ⁃ Esclusiva (delle Regioni) -> negli statuti viene indicato che la potestà esclusiva è delle regioni. ⁃ Concorrente (Stato-Regioni) -> secondo il meccanismo della concorrente. ⁃ Integrativa (Regione, integrativa) -> Lo stato nelle materie che non siano riservate allo stato, può attribuire alle regioni una potestà integrativa alle regioni per materie dello stato (mentre per la concorrente deve limitarsi ai principi fondamentali, per altre materie stato deve delegare alla regione la sua integrazione. ⁃ Residuale (Regioni) -> deriva dall’art. 117 4° comma Cost). Deriva dall’art. 117 Costituzione (deriva dal 4 comma e si applica con condizione di clausola di maggior favore) ⁃ Esclusiva (dello Stato) -> 1/ 2 comma ⁃ Concorrente (Stato-Regioni) -> contiene elenco materie in cui la potestà legislativa appartiene alle regioni, tranne per la determinazione dei principi fondamentali delle materie che sono riservate alle competenze dello stato. ⁃ Residuale (Regioni) -> appartiene alle regioni la potestà non espressamente riservata alla competenza dello stato Art. 117 cost. c. 2 lettera s Art. 9, 3 comma -> tutela ambiente e gli ecosistemi (al plurale) L’abrogazione è sempre ex nunc (da li in avanti) -> la legge abrogata nonostante l’intervenuta abrogazione continua ad applicarsi anche dopo la sua abrogazione e che sono da essa disciplinata. (MAI retroattiva) Con legge 151/1975 detta riforma del diritto di famiglia, dopo il coniuge diventa erede non più usufruttuario di una parte dei beni del coniuge. Es: muore un coniuge che lascia due figli: 1/3 coniuge, 1/3 un figlio, 1/3 all’altro figlio. La sentenza di accoglimento di incostituzionale della corte costituzionale invece ha efficacia retroattiva, relativa non assoluta-> la retroattività si ferma solo: Si limita la retroattività: ⁃ Quando il rapporto sia stato definito da una sentenza passata in giudicato, quel rapporto non si può più riaprire (le parti hanno litigato e interviene una sentenza non più contestabile). ⁃ Accertamento negoziale recusivi -> giudicata per volontà delle parti se le parte hanno stipulato tra di loro una in sede extragiudiziale, non si può più riaprire. ⁃ Principio del favor reo -> non opera quando colpisce sentenze penali; allora si continua ad applicare anche la legge dichiarata incostituzionale perché più favorevole al reo. Solo quelle più sfavorevoli al reo non possono essere retroattive. Hanno 2 tar: Puglie, Calabria, Campania, Sicilia, Lombardia, Abruzzo, Emilia-Romagna, Trentino Alto-Adige, Lazio La legge regionale sta sullo stesso piano della legge statale. 30 Diritto soggettivo La figura del diritto soggettivo è oggetto di particolare attenzione, al fine di distinguerla da quella dell’interesse legittimo, in quanto la ripartizione della giurisdizione fra il giudice ordinario e il giudice amministrativo, nelle controversie coinvolgenti la Pubblica Amministrazione è stabilita dalla legge (L. 2248/1865), in base alla natura della posizione giuridica soggettiva lesa; infatti: Il diritto soggettivo -> è la posizione giuridica di vantaggio che l’ordinamento giuridico conferisce ad un soggetto, riconoscendogli determinate utilità in ordine ad un bene, nonché la tutela degli interessi afferenti al bene stesso in modo pieno ed immediato. ↓ • Se chi agisce è titolare di un diritto soggettivo nei confronti della P.A è tenuto a agire il giudice ordinario, salvi i casi in cui il diritto soggettivo si è costituito in una materia devoluta dalla legge alla competenza giurisdizionale esclusiva del G.A.; • Se chi agisce, invece, è titolare di un interesse legittimo nei confronti della P.A., può ricorrere soltanto innanzi al giudice amministrativo. Interesse legittimo: L’interesse legittimo -> è una situazione giuridica soggettiva di vantaggio, conferente la pretesa alla legittimità dell’attività amministrativa, riconosciuta a quel soggetto che, rispetto ad un dato potere della P.A., si trovi in una particolare posizione differenziata rispetto agli altri soggetti (cd. posizione legittimante). ↓ L’interesse legittimo è una situazione giuridica di vantaggio che spetta ad un soggetto in ordine ad un bene della vita oggetto di un provvedimento amministrativo e consistente nell’attribuzione a tale soggetto di poteri idonei ad influire sul corretto esercizio del potere, in modo da rendere possibile la realizzazione dell’interesse al bene.  Più precisamente, esso viene definito come la posizione giuridica soggettiva riconosciuta ai privati grazie alle quale essi incidono sull’attività amministrativa condizionandola, anche attraverso la partecipazione al procedimento per tutelare un bene pertinente alla loro sfera di interessi. È una situazione: ⁃ Giuridica -> in quanto si sostanzia in un potere giuridico avente la struttura della pretesa ⁃ Soggettiva -> in quanto riconosciuta al singolo soggetto a tutela di un suo interesse materiale ⁃ Sostanziale -> (storicamente era solo processuale), in quanto preesiste all'eventuale lesione di essa ⁃ Risarcibile -> fino al 1999 non lo era ⁃ Autonoma -> Rispetto all’azione giurisdizionale derivante dall’eventuale lesione 31 • Variabilità esiti per gli interessi legittimi • Invariabilità degli esiti per il diritto soggettivo Il giudice amministrativo -> si occupa quindi di interessi legittimi, ovvero di tutte quelle situazioni giuridiche di cui è titolare un soggetto privato rispetto a una Pubblica Amministrazione. Lezione al TAR 23/04 Ordinaria: - Civile - Penale - Minorile Speciali costituzionali: elencate a art. 103 Cost Non possono essere soppresse. Una famosissima prevista da legge ordinaria -> Corte di giustizia tributaria. 6° disposizione transitoria (c’è un giudice speciale, perché avremo a che fare moltissimo con quella Tributaria). Problema da risolvere sempre -> pluralità di Giurisdizione Entro 60 gg davanti al giudice amministrativo, se ci sono delle multe (tipo della strada) 30 gg. Non avendo un termine unico, è tutto più complicato. Dobbiamo distinguere da che giudice andiamo. Criterio di riparto tra giudice amministrativo giudice onorario. Ogni volta che c’è un diritto soggettivo, ma si ha una connessione di potere è attribuibile al giudice amministrativo. Interesse legittimo: ho la pretesa di influenzare la pubblica amministrazione per ottenere un bene della vita. (non mi togliere quello che volevi togliermi) Chi ha un interesse legittimo vuole un bene della vita, cioè un vantaggio che può ricavare (vincere concorso, vuole costruire, vuole vincere un concorso) questo bene te lo da la P.A, deve comunque essere finalizzato all’interesse pubblico secondo la legge. Se c’è autorità ci va una legge e l’interesse pubblico, o c’è un contratto e il consenso. Ci sono pochi diritti indisponibili, cioè senza consenso (Art. 5 c.c, è possibile disporre del proprio corpo, ma ad alcuni termini) Differenza tra diritto soggettivo -> ci garantisce soddisfazione dell’interesse Interesse legittimo -> no perché c’è la variabilità degli esisti. Esercizio del potere da cui dipende il bene può dare degli esiti variabili. 32