Scarica appunti primo modulo economia della comunicazione e dell'informazione e più Dispense in PDF di Comunicazione Politica solo su Docsity! PARTI PRECEDENTI Già STAMPATE Strategie in presenza di beni complementari Beni complementari • Concetti base: – complementarità – esternalità di rete • Definizione: un bene A è complementare al bene B se l’aumentare di A accresce il valore di di B esempi: • – più software aumenta il valore di un computer; • – più strade il valore di un automobile; Esternalità di rete • Un bene è caratterizzato da esternalità di rete positive (negative) se per un consumatore l’utilità del bene cresce (diminuisce) con l’aumentare del numero dei consumatori • Esternalità Positiva: posta elettronica • Esternalità Negativa: strade - congestione Complementarità • La tecnologia dell’informazione (IT) ha creato nuovi e importanti casi di complementarità: – Computer (CPU) e sistemi operativi; – Dvd e lettori dvd; – WiFi e computer portatili – Tel cell e antenne – App e telefoni cell Problema per le aziende produttrici • Situazione di partenza: l’impresa A con la sua produzione di A accresce il valore del bene B prodotto dall’impresa B. • Problema: è possibile per A appropriarsi in tutto o in parte dell’aumento di valore di B? • La strategia per farlo è quella di cooperare. – Microsoft rende parti del suo sistema operativo «aperto» ad altri produttori – Produttori di dvd si accordano per standards dei dischi 1) Strategie indipendenti Mettiamo che il prezzo del computer sia Pc e il prezzo del software sia Ps • La domanda dipende dalla somma dei prezzi e non dai singoli prezzi: • Per ipotesi i costi marginali di produzione siano zero. Ci sono solo costi fissi: Fc per i computer Fs per il software D= D(Pc+Ps) • Le scelte indipendenti richiedono che ciascuno massimizzi il proprio profitto: – Impresa computer sceglie Pc in modo da massimizzare: Πc=Pc x D(Pc+Ps)-Fc – Impresa software sceglie Ps in modo da massimizzare: Πs=Ps x D(Pc+Ps)-Fs Per svolgere l’esempio si ipotizzi una funzione di domanda lineare per il computer con software: D(Pc+Ps)=a-b(Pc+Ps) Differenza rispetto a beni indipendenti • Se computer e software fossero indipendenti le loro domande sarebbero: Dc=a-bPc; Ds=a-bPs • Mentre nel caso di domande complementari sono: Dc=a-bPc-bPs; Ds=a-bPc-bPs • Impresa computer sceglie Pc in modo da massimizzare: Πc=Pc x (a-b(Pc+Ps)) – Fc Nella quale si osservi che al crescere i Ps si riduce il profitto dell’impresa computer: Πc= aPc – b(Pc)2 – bPcPs – Fc Questo è l’effetto della complementarità • Lo stesso accade per l’impresa software la quale sceglie Ps in modo da massimizzare: Πs=Ps x (a-b(Pc+Ps)) – Fs Dove si osservi che il profitto si riduce all’aumentare di Pc Πs= aPs – b(Ps)2 – bPsPc – Fs – Per l’impresa dei computer il prezzo che max il profitto è: «profitto marginale=0» Che in questo caso equivale a: «ricavo marginale =0», (perché ci sono solo costi fissi) Quindi: ricavo marginale = a-2bPc-bPs=0 Da cui: Pc=(a-bPs)/2b Il quale dipende dal valore di Ps – Per l’impresa del software il prezzo che max il profitto è: Ps=(a-bPc)/2b • Un equilibrio non cooperativo è quello di Nash per il quale: Pc=Ps Da questa condizione si ricava il sistema: • Segue che il prezzo del computer con software sarà: (Pc+Ps)=2a/3b Le quantità prodotte saranno: qc+qs= a-b(Pc+Ps) La cui soluzione è: Pc=Ps Ps=(a-bPb)/2b Pc=Ps=a/3b Quindi: qc+qs =a-b(2a/3b) =a/3 2) Strategia cooperativa • Immaginiamo che le due imprese operino come se fossero un’unica impresa • Il prodotto finale sarà uno solo: computer+software • Sarà venduto ad un prezzo complessivo di PU • Il profitto per l’impresa unica risulta dalla somma dei profitti di ciascuna impresa: Πc +Πs= =[Pc x (a-b(Pc+Ps)) –Fc]+[Ps x (a-b(Pc+Ps)) –Fs] • c costo marginale (costante) per la duplicazione. • y numero di unità vendute (es DVD) Π • p(y) domanda dei consumatori (disponibilità a pagare) p( y) y cy F Dove D sta a ricordare che si tratta del sistema con vendita diretta myax D B) La strategia della vendita per il noleggio • Ciascuna unità (per es Dvd) è usata da k > 1 utenti • Quindi y unità (Dvd) vendute danno luogo a x unità di consumo (consumatori, visioni) x = ky Dove 𝐤 = 𝒙 > 1 è l’effetto gruppo 𝒚 • La disponibilità individuale (marginale) per ciascun consumatore (x) a pagare è: p(x) = p(ky) (segue) • Ma ci sono costi di transazione nel sistema del noleggio (rispetto alla proprietà). Questi costi indicati con t riducono la disponibilità a pagare (individuale, marginale) a: disponibilità netta a pagare di ciascun consumatore (x) è: p(ky) – t • Per il negozio che noleggia y unità (Dvd), la disponibilità (marginale) a pagare sarà k vote la disponibilità di ciascun utilizzatore (x). E’ come se ciascun DVD fosse noleggiato k volte: P (y) k[p(ky)t]. (segue) • Ossia: k volte la disponibilità individuale. – Nb: è la disponibilità a pagare per “una” copia del Dvd presa a noleggio • La strategia del noleggio ha per profitto: max P (y)y cy F yN max k[ p(ky) t]y cy F yN Dove N sta a ricordare che si tratta del sistema con noleggio (segue) max Ps(y)ycyF k[p(ky)t]ycyF yN p(ky)kytkycyF p(ky)ky tky kc ky F p(ky)kyc tkyF k Adesso se esprimiamo tutto in termini di unità di consumo (x) invece che di unità di vendita (y) secondo il rapporto x=ky (segue) Vendita a noleggio max p(x)xctxF xN k Ma questo è lo stesso della strategia della vendita diretta max p(y)ycyF yD Tranne che per il valore del costo marginale C) Confronto strategie Quando la vendita diretta conviene rispetto al noleggio? • Per il produttore la strategia vendita diretta è migliore se: c kc t . • Ossia, se: k1 c k t. (segue) La vendita diretta è migliore strategia se: 1. a) Costi di duplicazione (c ) sono bassi 2. b) I costi di transazione del noleggio (t) sono alti 3. c) Effetto gruppo (k) è piccolo. La «coda lunga» Cos’è la coda lunga? • Il termine («long tail») è stato coniato dal giornalista Chris Anderson su un articolo della rivista Wired nel 2004. • Con esso si vuole indicare una parte della curva di domanda (in particolare quelli dei beni informazionali) rimasta a lungo nascosta e formata dai cosiddetti prodotti di nicchia; la parte visibile della curva invece contiene le hit. • In termini statistici la coda lunga è una parte di una distribuzione power law (o distribuzione paretiana). Hit Economia della «scarsità» • Fino alla fine degli anni ‘90 l’economia ha girato attorno alle Hit. • I rivenditori potevano offrire una quantità limitata di prodotti. Si concentravano su quelli che rendevano di più, le Hit appunto. • I consumatori di conseguenza avevano poca scelta e quindi si adeguavano a ciò che veniva offerto. • Questo periodo rappresenta l’economia della scarsità(di scelta o di varietà). Nicchie Economia dell’«abbondanza» • Alla fine degli anni ‘90, con l’introduzione di Internet è nato il mercato online. • per un rivenditore online aggiungere un prodotto al proprio inventario ha costi nulli (o quasi). • i consumatori hanno avuto una varietà notevole di prodotti. Perché la coda lunga è così importante? • Ciò che sorprende della coda lunga è che i prodotti che, presi uno per uno non possono competere con le hit; presi tutti insieme però rappresentano un mercato sostanzioso. • Per un negozio “in calce e mattoni” investire su questi prodotti non conviene ma per un rivenditore online, che può permettersi di ampliare il proprio catalogo, il discorso è diverso. Alcuni Esempi... • Mercato dei libri: Amazon.com mette a disposizione circa 3 milioni di libri ; i rivenditori tradizionali offrono una scelta fra i 40.000 e i 100.000 libri. • Mercato della musica: Rhapsody offre una scelta fra milioni di tracce; per un negozio come Wal-Mart l’industria musicale termina a meno di 25.000 brani. • Mercato dei film: Netflix vanta una library di 100.000 DVD; un negozio tradizionale ne contiene dai 500 ai 1.500. La scomparsa della regola dell’80/20 • Una delle conseguenze più rilevanti dei mercati a coda lunga è che questi, a differenza dei mercati incentrati sulle hit non sono dominati dalla cosiddetta “regola dell’80/20”. “Il 20 per cento di un qualsiasi insieme occupa sempre l'80 per cento dello spazio o del tempo a sua disposizione” Nel nostro caso si applica a prodotti e ricavi e quindi “il 20 per cento dei prodotti rappresenta l’80 per cento dei ricavi”. • Nel mondo della scarsità questa regola determina le scelte dei rivenditori che infatti concentrano il loro inventario su questo 20% dei prodotti. • Il mondo della coda lunga invece offre la possibilità di superare questa regola e di concentrarsi anche su quell’80% rimanente. Si può quindi dire che nei mercati a coda lunga la regola dell’80/20 cambi in 3 modi: 1. Si può offrire una maggiore varietà di prodotti. 2. Poiché per i consumatori è più facile trovare prodotti di nicchia, le vendite sono distribuite più uniformemente fra hit e nicchie. 3. Poiché l’economia delle nicchie è più o meno la stessa di quella delle hit, il profitto si ripartisce uniformemente tra prodotti. • I tre fattori che spingono la domanda dalle hit alle nicchie: 1. Disponibilità di una varietà maggiore; 2. Minori costi di ricerca; 3. Diminuzione del rischio data dalla possibilità di “provare” il prodotto prima di acquistarlo. Altri aspetti • Prezzi La possibilità di differenziare i prezzi è una delle caratteristiche del mercato online. • Non è ancora chiaro però, quale politica sia meglio utilizzare sui prodotti di nicchia: – meglio farli pagare di più per la peculiarità del prodotto o meno per stimolarne la vendita? • Maggio 2002 piano di azione eEurope 2005 serie di impegni per l’UE e per gli stati membri : – Interno: adozione di software Open source – Esterno: libero eGovernnent per i cittadini e le imprese In Italia: • 2002 DM Stanca – Istituisce un’apposita commissione (di analisi ) • 2003 direttiva ministeriale – La PA deve, nell’acquistare prodotti informatici deve tener conto dei software open source, e scegliere in base a quattro criteri: • Interpolarità • Indipendenza dai fornitori • Disponibilità del codice • Capacità di esportare dati e documenti in formato aperto • 2012 “Decreto sviluppo” modifica Art. 68 Codice Amministrazione Digitale: “La PA può procedere all’acquisto di un software proprietario solo di fronte all'impossibilità di utilizzare un software libero” bibliografia Incentivi e casi di studio • LUCIANO PACCAGNELLA, (2010), Open access, Conoscenza aperta e società dell'informazione, Il Mulino • COOPER, P. e NETTLER, A. (2012), “Free And Open Source Software Business and Sustainability Models”: http://www.oss-watch.ac.uk/resources/ businessandsustainability • LAKHANI, K. R. e WOLF, R.G. (2005), “Why Hackers Do What They Do: Understanding Motivation and Effort in Free/Open Source Software Projects”, in “Perspectives on Free and Open Source Software”, edito da J.Feller, B. Fitzgerald, S. Hissam, e K.R. Lahani, MIT Press. Open nella Pubblica Amministrazione • EUPL.IT è il sito che si occupa dell’open source nella pubblica amministrazione • 2nd Annual Journal of Information Technology & Politics Thematic Conference : “Politics of Open Source” è una raccolta di paper che si occupano di open source nella Pubblica Amministrazione Letture • STALLMAN, R. M. (2002), “Free Software Free Society: selected essays of Richard M. Stallaman”, Edited by Joshua Gay, SOHO BOOKS, USA Information Technology e Produttività PRODUTTIVITA’ • La produttività (P) è un rapporto: P = Output/Input P = Prodotti/Fattori produttivi P = Prodotto Interno Lordo/quantità (ore)di lavoro P = Prodotto Interno Lordo/quantità (costo) del capitale Paradosso della Produttività «vediamo computer ovunque tranne che nelle analisi statistiche di produttività» R. Solow 1987 Gli economisti si aspettano grandi rendimenti sugli investimenti in IT che (almeno all’inizio) non si verificano Cause del paradosso 1. Misurazione 2. Ritardi 3. Gestione 4. Ridistribuzione PIL- Inflazione Al fine di poter confrontare il PIL tra anni diversi la contabilità è tenuta a prezzi costanti. Ma: • Quanto è aumentato il prezzo di un’auto dal 1913 al 2008? • Ma è la stessa macchina? L’inflazione misura l’aumento dei prezzi, ma qualora l’aumento fosse dovuto a un aumento di qualità del prodotto anche questa sarebbe conteggiata come inflazione. Di conseguenza scalando il PIL per l’inflazione si toglie l’aumento di qualità dei prodotti. Origine della produttività e dei ritardi • Qualità del lavoro (competenze) • Intensità di capitale (mezzi per lavoratore) • Multi-factor productivity (tutto quello meno tangibile come l’organizzazione) Teoria della complementarità • Due tecniche sono complementari se adottandone una i profitti aumentano di più se l’altra è presente • Gli investimenti in capitale organizzativo sono strettamente complementari agli investimenti in IT, questo determina la riuscita o meno dell’investimento (vedi USA vs EU) I sette pilastri • Digitalizzazione (se hai ancora tutto sulla carta è inutile comprare computer) • Informazioni aperte (se apri le informazioni aumenta l’utilità dei computer) • Libertà d’azione (lasciare libertà d’azione rende il dipendente più produttivo nell’uso del computer) • Incentivi (incentivare i dipendenti bravi li motiva a fare meglio con gli strumenti che hanno) • Cultura aziendale (il dipendente deve credere in quello che fa) • Reclutamento (persone giuste al posto giusto) • Capitale umano (insegnare a usare il computer) Effetti esterni (Spillover) • Chi paga le creazioni di conoscenza? • Come passa la conoscenza attraverso l’economia? • Quali benefici porta? La conoscenza non è tangibile e i beni conoscenza non hanno un andamento lineare Questo fa sì che il profitto del creatore di conoscenza sia più basso dell’utilità per la collettività Ciò porta a un sottoinvestimento strutturale in Ricerca e Sviluppo Riferimenti • Brynjolfsson, Erik, and Adam Saunders. Wired for Innovation: How Information Technology is Reshaping the Economy. Cambridge, MA: MIT Press, 2009 • Brynjolfsson, Erik, The Productivity Paradox of Information Technology: Review and Assessment, Communications of the ACM, December, 1993