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Guide e consigli
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Appunti Prodotti cosmetici, Dispense di cosmetologia

Sbobine delle lezioni di prodotti cosmetici, con immagini e riferimenti alle leggi vigenti

Tipologia: Dispense

2020/2021

In vendita dal 18/02/2022

gaia-noris-1
gaia-noris-1 🇮🇹

3.9

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Scarica Appunti Prodotti cosmetici e più Dispense in PDF di cosmetologia solo su Docsity! 1 03/03/21 PRODOTTI COSMETICI 2 CFU – 16 ore PROGRAMMA: - Definizione di prodotto cosmetico secondo la normativa vigente - Funzioni del prodotto cosmetico e i principali bersagli - La cute e gli annessi cutanei: funzioni e struttura - Gli ingredienti cosmetici di base - Le sostanze funzionali - Le forme cosmetiche: classificazione, caratteristiche e controlli sul prodotto finito ESAME: adesso è orale PAO: periodo dopo apertura I prodotti cosmetici possono essere classificati secondo - Funzioni: o Igienico-detergente: prodotti connessi alla pulizia quotidiana o periodica della persona o Nutriente- protettiva: prodotti per la cura e la bellezza della pelle del viso e del corpo o Estetico- decorativa: prodotti per il trucco del viso e del corpo, unghie comprese Definizione di prodotto cosmetico REGOLAMENTO 2009/1223/CE in Italia regola la produzione e la vendita di prodotti cosmetici. È il regolamento europeo del 30 novembre 2009, n1223, emanato per rendere uniforme la disciplina relativa la produzione e la vendita dei cosmetici. Andando su Eur-lex.europea.eu troviamo il testo pdf in tutte le lingue EU Ha portata generale, obbligatoria in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile (non deve essere recepito) negli Stati membri: - Riordina tutta la normativa - Armonizza le normative degli stati membri - Tutela la salute del consumatore Regolamento disciplina: - Composizione dei cosmetici - Presentazione: etichettature, confezionamento, forma di rappresentazione esterna - Adempimenti per avviare, produrre, vendere e importare cosmetici Nel regolamento troviamo: - 71 “considerando” cioè tiene conto delle norme precedenti - 10 CAPI - 40 ARTICOLI: requisiti e condizioni generali per l’applicazione delle norme - 10 ALLEGATI: relazione sulla sicurezza, elenchi delle sostanze vietate, regolamentate, simboli, test alternativi, direttive abrogate e corrispondenza tra articoli 2 Definizioni art.2 Art.2 Si intende per prodotto cosmetico qualsiasi sostanza o miscela: - Destinata ad essere applicate sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, organi genitali esterni) oppure sui denti e sulle mucose della bocca allo scopo esclusivo o prevalente - Di pulirli, profumarli, modificarne l’aspetto, proteggerli, mantenerli in buono stato o correggere gli odori corporei I cosmetici non hanno finalità terapeutica e non posso vantare attività terapeutiche. Le finalità primarie sono pulire, profumare, proteggere la cute e gli annessi cutanei, escludendo l’azione terapeutica. Nel considerando 6: “il presente regolamento riguarda soltanto i prodotti cosmetici ad esclusione dei medicinali, dei dispositivi medici e dei biocidi. La distinzione risulta soprattutto dalla definizione particolareggiata dei prodotti cosmetici, la quale fa riferimento sia alle aree di applicazione dei prodotti stessi, sia ai fini perseguiti con il loro impiego” I tre criteri identificati: - Distinzione dal medicinale: considerando 6 e Dlvo 219/2006 - Sede di applicazione: superfici esterne e cavo orale - Azione cosmetica: profumazione, modifica dell’aspetto estetico, protezione, pulizia, correzione di odori corporei FUNZIONI: - ESTETICO-DECORATIVA: (make-up/maquillage): abbellimento estetico- modifica gradevole dell’aspetto visivo/olfattivo del corpo. Azione profumare e modificare l’aspetto - NUTRIENTE-PROTETTIVA (skin care/soin): prodotti con proprietà di mantenere i tessuti nelle migliori condizioni fisiologiche e funzionali. Azione: proteggere e mantenere in buono stato - IGIENICO-DETERGENTE (TOILETRIES/PRODUIT DE TOILETTE): prodotti per la detersione, eliminano lo sporco dalla superficie di cute, denti e capelli. Azione pulire e correggere odori corporei. NANOMATERIALI: ogni materiale insolubile o biopersistente e fabbricato intenzionalmente avente una o più dimensioni esterne, o una struttura interna, di misura da 1 a 100nm. CONSERVANTI: Sostanze destinate esclusivamente o prevalentemente ad inibire lo sviluppo di microrganismi nel prodotto cosmetico COLORANTI: sostanze destinate esclusivamente o prevalentemente a colorare il prodotto cosmetico, il corpo intero o talune sue parti, attraverso l’assorbimento o la riflessione della luce visibile FILTRI UV: sostanze destinate esclusivamente o prevalentemente a proteggere la pelle da determinate radiazioni UV attraverso l’assorbimento, la riflessione o la diffusione delle radiazioni UV 5 - Coloranti autorizzati per tutti i cosmetici - Coloranti da non utilizzare nei prodotti per occhi - Coloranti da non utilizzare nei prodotti da applicare a mucose - Coloranti autorizzati esclusivamente per cosmetici destinati al risciacquo ALLEGATO 5: CONSERVANTI AMMESSI Elenco dei conservanti autorizzati nei prodotti cosmetici - Denominazione - Condizioni di uso: tipo di prodotto e parti del corpo; concentrazione… - Modalità d’impiego e avvertenze ES: acido benzoico e acido salicilico C’è stato un aggiornamento del 2016 del cloridrato di etile…, è stato aggiunto nelle avvertenze di non utilizzarlo al di sotto 10 anni ALLEGATO 6: FILTRI UV AMMESSI Contiene circa una 30ina di sostanze. È un elenco dei filtri UV autorizzati nei prodotti cosmetici - Identificazione sostanza - Condizioni - Modalità d’impiego e avvertenze Es: ossido di titanio è un filtro (è inserito anche come forma nano) con eventuali concentrazioni. Nelle avvertenze deve essere riportato che non si può utilizzare nelle applicazioni che possano comportare esposizione dei polmoni dell’utilizzatore. Gli allegati hanno l’obbiettivo di proteggere la salute del consumatore. Meccanismi: - Lista delle sostanze vietate nei cosmetici finiti → ALLEGATO 2 - Lista delle sostanze con restrizioni e condizioni d’uso→ ALLEGATO 3 - Liste delle sostanze autorizzate o ALLEGATO 4→ coloranti o ALLEGATO 5 → conservanti o ALLEGATO 6 → filtri UV Gli allegati specifici vengono continuamente aggiornati CAPO 2 ARTICOLO 6: OBBLIGO DEI DISTRIBUTORI (farmacista) 1. Verificare che a. L’etichetta contenga le informazioni previste b. Siano rispettati i requisiti linguistici c. Non sia decorso il termine di durata minima specificato ARTICOLO 11: DOCUMENTAZIONE INFORMATIVA SUL PRODOTTO 1. Quando un prodotto cosmetico è immesso sul mercato, la persona responsabile tiene una documentazione informativa su di esso per un periodo di dieci anni. L’articolo 11 tratta il “Dossier” o documentazione informativa sul prodotto P.I.F. Product Information File 2. La documentazione informativa contiene a. Una descrizione del cosmetico b. La relazione sulla sicurezza del cosmetico 6 c. Una descrizione del metodo di fabbricazione (norme ISO) ed una dichiarazione relativa all’osservanza delle norme ISO (NBF norme di buona fabbricazione) d. Le prove degli effetti attribuiti al prodotto cosmetico e. I dati concernenti le sperimentazioni animali ARTICOLO 16 - NANOMATERIALI 1. Per ogni cosmetico contenente nanomateriali è assicurato un livello elevato di protezione della salute umana 2. … 3. I cosmetici contenenti nanomateriali sono notificati dalla persona responsabile alla Commissione, prima di mettere in commercio. La notifica deve essere fatta 6 mesi prima della messa in commercio se il prodotto contiene nanomateriali (in modo che EMA possa controllare le caratteristiche) Le informazioni notificate alla Commissione includono quanto meno i punti seguenti: a. Identificazione del nanomateriale b. Descrizione del nanomateriale c. Una stima della quantità di nanomateriale per anno d. Il profilo tossicologico del nanomateriale e. I dati sulla sicurezza f. Le condizioni di esposizione ragionevolmente prevedibili ARTICOLO 19 - ETICHETTATURA I cosmetici devono recare sul recipiente e l’imballaggio le seguenti indicazioni, in caratteri indelebili, facilmente leggibili e visibili: A. Il nome o la ragione sociale e l’indirizzo della persona responsabile; paese d’origine se non UE B. Il contenuto nominale al momento del confezionamento C. La data di durata minima o PAO D. Le precauzioni particolari per l’impiego E. Il numero di lotto di fabbricazione F. La funzione del prodotto cosmetico G. L’elenco degli ingredienti (ordine decrescente fino all’1%) Le informazioni sugli ingredienti vanno indicate con la denominazione comune degli ingredienti contenuta nel glossario di cui all’articolo 33. ARTICOLO 33- GLOSSARIO DELLE DENOMINAZIONI COMUNI DEGLI INGREDIENTI La commissione compila e tiene aggiornato un glossario delle denominazioni comuni degli ingredienti. A tale scopo la Commissione tiene conto nomenclatura internazionale degli ingredienti cosmetici (INCI) DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 5 aprile 2019 n 701 che stabilisce un glossario delle denominazioni comuni degli ingredienti da utilizzare nell’etichettatura dei prodotti cosmetici. ARTICOLO 19- ETICHETTATURA 2- qualora sia impossibile dal punto di vista pratico indicare sull’etichetta le informazioni sulle precauzioni d’uso: - Le informazioni sono indicate su un foglio, su un’etichetta, una fascetta o un cartellino allegati o fissati al prodotto cosmetico - A meno che sia inattuabile, un riferimento alle suddette informazioni figura all’ALLEGATO 7 7 ES: DATA DI DURATA MINIMA: la data alla quale il prodotto cosmetico continuerà a svolgere la sua funzione iniziale, in particolare, resterà conforme all’articolo 3 La data o le indicazioni sull’imballaggio sono precedute dal simbolo dell’allegato 7 punto 3 oppure dalla dicitura “usare preferibilmente entro” PAO: se la durata minima è superiore ai trenta mesi Il PAO è il periodo di tempo in cui il prodotto, una volta aperto, è sicuro e può essere utilizzato senza effetti nocivi. Tale informazione è indicata tramite simbolo indicato al punto 2 dell’allegato 7 10/03/21 CLAIMS - Regolamento (CE) n1223/2009 - Regolamento (UE) n 655/2013 Tali regolamenti servono ad assicurare la sicurezza dei prodotti cosmetici. Disciplinano le dichiarazione e l’efficacia a tutela del consumatore REGOLAMENTO UE 655/2013: dichiarazioni - Stabilisce criteri comuni - Si applica alle dichiarazioni sottoforma di testi e immagini → etichettatura e pubblicità - Rispetta le disposizioni della Direttiva 2005/29/CE che riguarda la concorrenza ART 20 DEL REGOLAMENTO CE N1223/2009: dichiarazioni relative al prodotto: CLAIMS PUBBLICITARI 1. In sede di etichettatura, di messa a disposizione del mercato e di pubblicità dei prodotti cosmetici non vanno impiegati diciture, denominazioni, marchi, immagini o altri segni, figurativi o meno, che attribuiscono ai prodotti stessi caratteristiche o funzioni che non possiedono 2. La Commissione, in cooperazione con gli Stati Membri, stabilisce le dichiarazioni I criteri garantiscono la tutela del consumatore. Si applicano indipendentemente da: - Mezzo utilizzato - Funzioni attribuite al prodotto - Pubblico destinatario I CRITERI DELLE DICHIARAZIONI: ESEMPIO: crema giorno antietà 1. METODO DI PREPARAZIONE DELLA CREMA VISO GIORNO | laboratorio di produzione cosme MP. Metodo di preparazione in breve: * Addizionare i componenti liquidi lla base sotto agitazione, uno alla volta. ®Adiizionre i componenti solidi disperdendali sotto agitazione. è Adiizionare il profumo alla miscela ottenuta. + Riempimento dei vasi in vetro da 5OmL con dosatore volumetrico Allegato I - parte A 1.COMPOSIZIONE QUALI-QUANTITATIVA DELLA CREMA VISO GIORNO — ® —2.CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE 2. CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE E STABILITA" DEL PRODOTTO COSMETICO TL. Caratteristiche organolettiche: crema OA di colore bianco lucido, odore Morcale. — —— 72 rin pinne dino (i Ri 1533 . Filtri UV: ei mariimum e joveressence allegato VI 24 Stabilità: Ceonsev azione assicurata dalla presenza di acido benzoico, acido sorbico, imidazolidinil urea, glicerina, EDTA bisodico (chelante), vitamina E (antiossidante), sodio deidroncetato (antimulTa), pertanto il prodotto risulta stabile alle condizioni i stoccaggio ragionevolmente prevedibili. Conservanti: allegato V “4. IMPUREZZE E INFORMAZIONI SULL'IMBAI 7 TNPUREZZE TRICCE, INFORNAZION SU MATERNE DI IIBALLAGGIO Tezze e e ae i pz a pra op ele eventi asce preset cone ingredienti sno riportate ele schede delle pecche ili (lego 2)e rasi eli ae potaapo TTT] 7 race i sz vie a to psi prezzi staz ice TI Cares e ee Gao vai avan Gi Dal 5. USO NORMALE E RAGIONEVOLMENTE PREVEDIBILE © TS0 NORMALE E RAGIONEVOLMENTE PREVEDIBILE na Modo d'uso: 0.80 g applicazione per ] aplicazione die al mattino esclusivamente su cole | co mrimerto (et) e 7 1233/2009 ) 7. ESPOSIZIONE ALLE SOSTANZE DS emi em Te a sea mise [es | ]om|san | sar | so |_s0 | sirf] rn cn a Za [enon |emae [emo |— - È (ct 2 n pci E n, FE [tic CalEia PAetie GI - es mi Ino be es ti [= | tace tte Cemmo [ez doma. [ettaro [emo lisce [tte [ts Valori di cre lomsana — |irsena — [‘newam — ns riferimento (= Ss ea Ph.Eur. 6. ESPOSIZIONE AL PRODOTTO COSMETICO 4 ©. ESPOSIZIONE AL PRODOTTO COSMETICO GI] Sede di applicazione: cute Estensione dll speri di applicazione max 200 7 TI Quant di prodotto aplicaa VD grpplicazione 64 Dusata e frequenza d'uso; 1 mio di aplicazioe, al matin G3 Vie di esposizione nomali e ragionevolmente prevedibili. cute pom Resa, non sono prevedibili alta possibili impieghi. © Popolazione target (0 esposta) tenendo conio anche dell'esposizione potenziale di ina etenintà popolazione: adultisia maschi (70Kg) che femmine (50Ke). TT TI prodotto no contiene sonate ba 9. EFFETTI INDESIDERATI TNT ATI Noa cms a oggi cs den detti i dog cosi. TE NFORNIAZIONISTI RODOTTO CONETICO: 101 Ale main preti | Vanta dei chef ari ria a pese. 10 11 4. Notifica al portale CPNP - INFORMAZIONI GENERALI o Nome prodotto o Se è un prodotto destinato a bambini <3 anni o Informazioni sulla persona responsabile o Se il prodotto è pronto per l’immissione al commercio o Se il prodotto è importato nella comunità o Il testo completo dell’etichettatura - DETTAGLI SU PRODOTTO o Categoria del prodotto cosmetico e il tipo di forma cosmetica o La presenza di nanomateriali o Il nome e il numero CAS di eventuali sostanze CMR (cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione) o La formulazione quadro contenente tutti gli ingredienti con concentrazione esatta e INCI o Presenza di ingredienti come glicole, solventi idrocarburici, alcool diversi da etanolo specificando la percentuale 17/03/2021 FUNZIONI DEL PRODOTTO COSMETICO Dalla definizione di prodotto cosmetico abbiamo già visto la funzione del prodotto cosmetico: - Pulire, correggere gli odori corporei → funzione IGIENICA - Proteggere, mantenere in buono stato → funzione EUTROFICA - Profumare, modificare l’aspetto → funzione ESTETICA Il cosmetico deve contenere diversi ingredienti: - Tensioattivi - Emulsionanti e solubilizzanti - Lipidi e siliconi - Modificatori reologici e filmogeni - Umettanti - Antiossidanti e sequestranti - Conservanti - Coloranti e pigmenti - Ausiliari (aromi, fragranze, condizionanti per gli shampoo, fissativi cationi per tenere la piega, filmogeni nei solari che trattiene il filtro, testurizzanti che danno caratteristiche tattile) - Sostanze funzionali Gli ingredienti cosmetici vengono suddivisi in: 1. Ingredienti di base: danno la massa di un prodotto (tensioattivi, emulsionanti…) 12 2. Additivi: servono a migliorare l’aspetto, la sicurezza o la tecnica di un prodotto (modificatori reologici, filmogeni, umettanti, antiossidanti, sequestranti, conservanti, coloranti/pigmenti, ausiliari) 3. Sostanze funzionali: danno la funzione al prodotto cosmetico (non PA), dà una specificità di azione. Sono classificati in base all’origine: vegetali, animali, minerali, sintetiche, derivati da procedimenti di biotecnologia) Ci sono anche sostanze polifunzionali come: - Sostanza funzionale e additivo → idratanti - Sostanze funzionale e ingredienti di base → olii vegetali (olio di argan) I cosmetici possono essere classificati a seconda della funzione: - Igienico detergente: serve a mantenere l’igiene per mantenere la salute dell’individuo, ma senza alterare le caratteristiche naturali della pelle. Gli inquinanti che si depositano sulla pelle possono provocare lo sviluppo di batteri e alterazioni della pelle. I prodotti ad azione igienica agiscono su inquinamento ambientale, agenti atmosferici, sostanze prodotte dall’organismo, sviluppo di microrganismi. L’effetto dei prodotti detergenti è il miglioramento dell’aspetto, riduzione del prurito, favorire l’equilibrio, proteggere la pelle Un esempio sono i prodotti ad azione deodorante: agiscono sulle secrezioni, controllano la carica microbica e sono sostanze odorose - Funzione eutrofica: mantenere in buono stato i tessuti sui quali vengono applicati. Sono antirughe, elasticizzanti, idratanti. Un cosmetico non deve nuocere e non deve alterare le condizioni fisiologiche della cute. Questi cosmetici agiscono su: nutrimento della pelle, protezione, trattamento di inestetismi…. - Estetico-decorativa: influenzano positivamente i sensi della vista e dell’olfatto, dando armonia. Hanno funzione quindi ornamentale. Hanno la funzione di: migliorare l’aspetto, mascherare inestetismi, mettere in risalto la personalità, influenzare positivamente vista e olfatto Ci sono poi prodotti multifunzionali, ad esempio gli shampoo antiforfora (detersione e trattamento) o fondotinta SPF12 (decorazione e protezione UV. Definizioni Forma cosmetica: modo in cui un prodotto viene presentato…….. Ad esempio la forme cosmetiche ad azione detergente: - Viso: latti, creme, geli - Capelli: tensioliti - Corpo/mani: tensioliti - Denti: paste, geli - Mucose esterne: tensioliti Forme cosmetiche ad azione decorativa: - Viso: sospensioni, miscele meccaniche - Occhi: creme, pasta, sistemi anidri - Labbra: sistemi anidri (matite), lipogeli - Unghie: sospensioni - Corpo: alcoliti, creme, geli e olii profumati Un’ulteriore classificazione si può basare sul numero di fasi della forma cosmetica - Monofasici: idroliti, in fase acquosa; oleoliti, in base oleosa - Bifasici: emulsioni; sospensioni - Polifasici: emulsioni/sospensioni miste 15 L’estensione della pelle è di circa 2 mq e ha un peso che equivale circa al 15% del peso corporeo. La colorazione della pelle: - Componente grigia → strato corneo - Componente bruna → melanina nei melanociti - Componente rossa → emoglobina La diversa incidenza determina la colorazione della razza umana. C sono tre tipologie di pelle: - Glabra e spessa - Ricca di peli e sottile - Con caratteristiche intermedie Aspetti significativi sono: - Solchi profondi - Solchi superficiali: come le impronte digitali Sono presenti diversi tipi di ghiandole: - Sudoripare eccrine: sono disseminate su tutta superficie cutanea, innervate da fibre nervose, secernono un liquido salino. Hanno il dotto sudorifero da cui fuoriesce il sudore attraverso il poro sudorale - Sudoripare apocrine: presenti nelle ascelle, zona sottomammaria, inguinale e anale. Entrano in funzione nella pubertà e funzionano su stimolo nervoso. Producono un’emulsione e feromoni. Hanno un lungo dotto escretore che scarica nel follicolo pilifero (subito sopra la ghiandola sebacea) - Sebacee: presenti su tutta la cute, tranne nella zona palmare e plantare. Funzionano a comando ormonale. Sono associate a follicolo pilifero e composte da sebociti che rilasciano il sebo. 22/03/2021 CENNI DI EMBRIOLOGIA Tre foglietti embrionali: - Ectoderma → tessuto epiteliale - Mesoderma → tessuto connettivo - Endoderma 16 EPIDERMIDE: STRUTTURA Le cellule di Langherans si occupano dell’assorbimento. I Cheratinociti proteggono da patogeni, perdita di acqua e agenti tossici L’epidermide è un tessuto epiteliale pavimentoso, con azione protettiva. Lo spessore può variare tra 0,05 a 1,5 mm. Si rinnova completamente attraverso proliferazione e desquamazione. L’epidermide non è vascolarizzata, ma trae nutrimento dal derma. L’elasticità e la plasticità dipendono da variazione metaboliche e condizioni fisiche (tende ad essere secca o grassa). STRATO BASALE O GERMINATIVO: formato da una unica fila di cellule cilindriche a palizzata legata da desmosomi: cheratinocita. Sono presenti: - Melanociti: con melanosomi, secernenti melanina - Cellule di Merkel → percezione sensoriale Le cellule più numerose sono i cheratoniciti STRATO SPINOSO - CELLULE BASALI SPINOSE: producono cheratine fibrose - CHERATINOCITI: cellule più numerose - CELLULE DI LANGHERANS STRATO GRANULOSO: le cellule granulose producono: - Cheratine amorfe: ricco di zolfo - Fillagrina: proteine ricca di istadina e forma un impasto con la cheratina - Proteine non-cheratiniche - Corpi di Odland contenenti lipidi e glicoproteine STRATO CORNEO: - Lipidi neutri - Fosfolipidi - Prodotti del metabolismo I lipidi tra i corneociti, definiti intramellari, formano una barriera d’acqua La struttura dello strato corneo può essere rappresentata come un mattone proteico e la malta lipidica I lipidi dello strato corneo sono acidi grassi liberi (10-15%), trigliceridi 1-2%, ceramidi (20-40%), sfingosina 0,5%, steroli liberi (25%) colesterolo solfato 5%, esteri del colesterolo, cere 5%, squalene e n-alcani 10% MANTELLO IDROLIPIDICO-ACIDO Formato da: - Secrezione sebacea - Lipidi di superficie - Secrezione sudorale - NMF → fattore di idratazione naturale È dato dalla alternanza di acqua e lipidi 17 Il film idrolipidico cutaneo serve a: - Mantenere l’idratazione grazie a NMF e i lipidi - Avere proprietà antimicrobiche: acidi grassi e sebo - Mantenere il pH acido Il SEBO è costituito da: squalene 10%, paraffina 5%, trigliceridi 35%, cere ed esteri sterolici 20%, acidi grassi liberi 20%, colesterolo 105. Il sebo contenente tutti i componenti tipici di una emulsione. Il sebo e il sudore formano una emulsione, quindi la pelle si costituisce da sé la crema di cui ha bisogno. Il SUDORE è composto da 99% di acqua e 1% di sostanze organiche e inorganiche NMF è una miscela di varie sostanze, ottenuto dal disfacimento cellulare. È formato per il 40% di aa, poi lattato di NA, urea, cere, esteri sterolici. Esso idrata le lamelle cornee. Tra epidermide e derma c’è la GIUNZIONE DERMO-EPIDERMICA: è una zona sottile formata da diverse sostanze: GAG, collagene, elastina. Il ruolo fondamentale è: - Dividere i due tessuti - Li mette in comunicazione I vasi sanguigni si trovano solo nel derma, quindi questa giunzione serve a trasferire le sostanze nutritive dal derma all’epidermide. È formata da catenelle di collagene che con l’invecchiamento si rompono e portano alla formazione delle rughe. DERMA: formato da un numero minore di cellule. Costituito da fibroblasti che sono delle cellule allungate e che la matrice amorfo-fibrosa extracellulare. L’acido ialuronico e i proteoglicani con grandi quantità di acqua porta alla formazione di un gelo. I proteoglicani danno turgore cutaneo, senza di essi abbiamo avvizzimento e perdita di sostegno. PELI E CAPELLI PELO: Formato da cheratina, sono di 3 tipi: - Peli del vello: corti e sottili. Diffusi in tutto il corpo, tranne nel palmo, pianta, labbra e alcune zone genitali - Peli terminali: o corti e robusti. Si trovano a livello: ▪ Meato uditivo esterno → tragi ▪ Nel vestibolo del naso --< vibrisse ▪ Nel margine palpebrale → ciglia ▪ Arcata sopracigliare o Lunghi folti e robusti nel cuoio capelluto, pube e ascelle - lanugo la struttura del follicolo pilifero dall’interno verso l’esterno abbiamo: - guaina connettivale: fibre di collagene e fibroblasti - guaina epiteliale esterna: papilla → matrice - guaina epiteliale interna → involucro rigido a protezione del pelo e per modellarlo e ancorarlo. AREA DI BULGE: inserzione del muscolo erettore del pelo. È un serbatoio di cellule staminali da cui si origina il nuovo pelo. 20 unghie Le cellule della matrice producono cheratina e cheratoialina (struttura trasparente e porosa molto dura ma flessibile) Fattori che incidono sullo sviluppo: genetici, ambientali e dietetici. L’invecchiamento porta alla calcificazione dell’unghia. La composizione è molto simile ai peli: molto dure ma 10 volte più porose dello strato corneo. Contengono dal 7% al 16% d’acqua. Le unghie delle mani crescono più veloci rispetto a quelle dei piedi PROBLEMI DELLE UNGHIE: - ALTERAZIONE DI COLORE: manicure, smalti e detersivi possono provocare una fragilità e la tendenza a spezzarsi - Striature trasversali e difficoltà di crescita dovuta all’invecchiamento Labbra, denti e mucosa della bocca La cavità orale o bocca è a forma di ferro di cavallo. È composta da due parti: - Vestibolo - La cavità orale propriamente detta MUCOSA DELLA BOCCA La mucosa orale è formata da tre strati sovrapposti: - Lamina propria - Membrana basale formata da 1 strato mucopolis……….. - …………… Il palato e la gengiva sono caratterizzati da epitelio cheratinizzato Ingresso della bocca e la base della lingua è un epitelio non cheratinizzato Dorso della lingua: mosaico di epitelio cheratinizzato e non LABBRA 21 Sono superiore e inferiore, rivestite dalla pelle. Hanno muscoli, ghiandole, vasi sanguigni e nervi. Tre parti: - Parte cutanea. Superficie anteriore del labbro; epitelio cheratinizzato con ghiandole sebacee e sudoripare DENTI Formato da corona e radice - Polpa: vasi sanguigni, linfatici e nervi, circondati dalla dentina, da un rivestimento di smalto a costituire la corona e un cemento simile a osso ricoperto dalla gengiva Le patologie dentarie possono essere: - Carie - Gengivite - Parodontite - Alitosi - Sensibilità dentale È fondamentale l’igiene dentale In particolare, il dentifricio viene applicato sui denti, viene a contatto con le mucose della bocca e aiuta a mantenere in buono stato il cavo orale Organi genitali esterni In età fertile il pH vaginale è acido (intorno a 5) e va mantenuto. Per questo motivo i detergenti per l’igiene intima devono avere pH tra 3,5 e 5,5. Se non si ha una corretta igiene intima si possono avere disturbi vaginali. FORME COSMETICHE Un cosmetico è una composizione di diversi ingredienti chimicamente molto diversi. Eccipienti e sostanze funzionali sono quasi mai scindibili. Gli ingredienti di base influenza attività, efficacia e gradevolezza. Funzioni della forma cosmetica: - Agevola la stesura - Favorisce la funzione - Migliora l’efficacia - Piacere - Dare sensazioni La classificazione: - A base acquosa - Contenenti sia componenti idrofili sia lipofili (solitamente emulsioni) 22 - A base lipidica (privi di acqua) In questa classificazione possiamo poi identificare il numero di fasi: - Monofasici - Bifasici: smalti e detergenti - Trifasici: emulsioni, sospensioni miste (fondotinta) La classificazione può essere fatta anche per la consistenza: - Prodotti liquidi: scorrevoli e poco viscosi - Prodotti semiliquidi: scorrevoli e mediamente viscosi - Prodotti semisolidi: consistenti viscosi o molto viscosi - Prodotti solidi: consistenza non più misurabile FORME COSMETICHE PIÙ COMUNI: SOLUZIONI: miscele omogenee soluto/solvente. In cosmetica i soventi utilizzati sono acqua, acqua7alcoll, acqua/glicerina, acqua/alcool/glicerina, per idroliti e alcooliti. Commercialmente abbiamo acqua profumate, tonici, dopobarba, lozioni TONICI: sono idroliti usati per purificare, rinfrescare e stimolare la cute. Contengono principalmente olii essenziali idratanti. Sono divisi in: - Tonici alcolici: soluzioni idroalcoliche per eliminare il detergente grasso - Tonici senz’alcol: acqua di distillazione di piante I tonici senz’alcool si preparano attraverso distillazione semplice o in corrente di vapore a dare olii essenziali. Questi uniti all’acqua aromatizzata come base, dà il tonico Nei tonici sono gli estratti vegetali a dare la funzione: - Delicata, sensibile, con couperose: azione lenitiva rinfrescante - Normale, secca, disidrata: azione idratante, rinfrescante - Oleosa con follicoli idratanti: azione astringente, sebo normalizzante - Impura, asfittica: azione cheratoplastica, purificante 25 - idrolizzano in acqua, dando un pH alcalino e alterando la flora cutanea - se abbiamo acqua dura si può avere una caduta della schiuma e riduzione dell’azione lavante. Si forma un film lipidico sulla pelle. VANTAGGI: - Molto economici - Buona azione detergente - biodegradabile sono stati aggiunti idrolizzati proteici per diminuire l’azione irritante del sapone solido SYNDET (synthetic detergent) Sono sintetici, saponi interrotti, saponi modificati e saponi non saponi. Possono essere solidi in panetti o liquidi in dosatori (con concentrazione minore di tensioattivo) I syndet contengono tensioattivi anionici con il terminale carbossilico. Esistono 4 principali categorie: - etero saponi: la struttura base del sapone in cui l’acido grasso viene sostituito con l’alcol grasso - alcolsarcosinati: reazione di acido grasso con amminoacido derivato della metilglicina - acilgluttamati: condensazione acido grasso e gruppo aminico dell’acido glutammico (tensioattivi anionici chiamati protelam) - solfosuccinati: acido solfonico e acido carbossilico insieme VANTAGGI: - Meno aggressivi - Maggior azione schiumogena e detergente - Maggior rispetto del pH - Possibilità di lavare con qualsiasi acqua - Possibilità di aggiungere altre sostanze Struttura dei tensioattivi I tensioattivi sono molecole anfifiliche con: - Testa idrofila e polare - Coda idrofobica e apolare Sono in grado di disporsi in maniera differente a seconda del mezzo in cui si trovano. I tensioattivi riducono la tensione interfacciale del liquido, consentendogli di miscelare liquidi immiscibili. La porzione lipofila è costituita da: - Catene idrocarburiche sature/ insature, anelli aromatici o cicloalifatici la porzione idrofila sono gruppi ossidrilici, carbossilici che può essere ionica o non ionica i tensioattivi sono la base dei prodotti detergenti (shampoo, bagnoschiuma e detergenti liquidi) e rientrano nella composizione di emulsioni (latti e creme), condizionanti per capelli e igienizzanti (non sono biocidi, da non confondere con disinfettante) i tensioattivi possono essere: - primari (anionici) - ausiliari: stabilizzano le schiume e danno maggior potere bagnante - migliorativi - fattori di consistenza - perlanti e opacanti 26 l’azione detergente è data dal fatto che il tensioattivo si pone fra acqua e sporco, abbassa la tensione interfacciale, costringendo l’acqua a bagnare lo sporco. La parte idrofila del tensioattivo viene immersa nell’acqua, mentre la parte lipofila viene immersa nello sporco grasso. Con il risciacquo lo sporco viene portato via. L’azione solubilizzante è data dal fatto che le molecole di tensioattivo possono formare la micella che intrappola in essa lo sporco. L’azione schiumogena che aiuta la solubilizzazione dello sporco ed evita che lo sporco si depositi sulla superficie lavata. Il tensioattivo in acqua costringe la parte lipofila nell’aria e la parte idrofila nell’acqua. A seguito delle forze esercitate dalla fase acquosa la superficie si incurva sino a formare delle bolle. La quantità di schiuma denota una forza sgrassante L’azione bagnante: riduzione delle forze di coesione intermolecolari favorita dal tensioattivo, quindi porta al contatto tra acqua e substrato. Può essere usato in modo che l’acqua bagni le polveri, utile per eliminare il make-up. Azione sostantivante: dopo il risciacquo la cute e i capelli hanno cariche negative, peggiorando la pettinabilità del capello. I tensioattivi cationici eliminano questa carica elettrica. HBL: rapporto tra PM parte idrofila e PM totale *20 L’intervallo va da 0 a 20 - tensioattivo idrofilo→ 20 - tensioattivo lipofilo → 0 TENSIATTIVI ANIONICI: azione bagnante, solubilizzante, schiumogena, detergente. I principali sono i carbossilati, solfati e solfonati - terminale carbossilico: sono saponi, formati da acidi grassi, saturi e insaturi C12 a C18 e funzione carbossilica salificata con Na, K, Mg, Al i saponi comuni sono sostanze alcaline, irritanti e non fanno schiuma nelle acque dure. Ne fanno parte gli eterosaponi, ammidosaponi, acil sarconati, acilglutammati. Sono ortodemici , cioè fisiologicamente compatibili, biodegradabili e meno aggressivi. o Eterosaponi: catena poliglicolica fra il radicale alchilico ed il terminale carbossilico. Vantaggi: non sono idrolizzabili, funzionano a pH acido e detergono più dolcemente o Ammidosaponi: acidi grassi e idrolizzati proteici, riducono l’aggressività dei tensioattivi primari. Vantaggi: molto compatibili, in acqua hanno pH cutaneo Svantaggio: basso potere detergente e sono utilizzati come tensioattivi secondari o Acilsarconati: ottenuti per reazione tra acidi grassi e metilglicina. Vantaggi: buon potere detergente e buona compatibilità Svantaggi: modesto potere schiumogeno o Acilglutammati: acido grasso e gruppo amminico dell’acido glutammico. Danno sensazione di sofficità e levigatezza per lungo tempo. Vantaggi: buon potere detergente e buona compatibilità Svantaggi: basso potere schiumogeno - Gruppo solfonico o solforico legato alla catena alifatica Vantaggi: buona attività tensioattiva Svantaggi: molto aggressivi e irritanti Es: alchil solfati, alchil etossi solfati, alchilamido etossi solfati, e alchil aril solfonati Il potere irritante diminuisce con il numero di moli della catena etossilica, allungando la catena alchilica e riducendo la polarità del contro-ione - Terminale solfonico e carbossilico: sono i solfosuccinati, utilizzati negli shampoo e bagnoschiuma, riducono i fenomeni irritativi dei gruppi solfonici 27 SOSTANZA ATTIVA LAVANTE: l’azione detergente viene misurata come % di sostanza attiva lavante e cambia a seconda della quantità del tensioattivo. SAL consigliata: - Detergenti intimi: 10% - Shampoo: 10-15% - Bagno doccia: 18-20% - Bagnoschiuma: 20-25% Per formulare un detergente bisogna sapere il SAL di ogni tensioattivo, per arrivare poi al SAL finale. TENSIOATTIVI CATIONICI sono condizionanti e antimicrobici (si legano alla cellula e ne causano la morte). Un esempio è benzalconio cloruro TENSIOATTIVI ANFOIOINICI: hanno maggiore affinità con la pelle e hanno effetto detergente moderato. Vengono utilizzati per pelli delicati, capelli sottili, paidocosmesi e igiene intima I più utilizzati sono le betaine con terminale carbossilico o le solfobetaine con terminale solfonico. Un esempio di grande utilizzo è la lecitina di soia TENSIOATTIVI NON IONICI: sono alchieteri di glucosio e alchilesteri del saccarosio. Sono più validi per una corretta detergenza di pelle e capelli. Hanno buon potere solubilizzante e schiumogeni. In questa classe rientrano gli SPAM, esteri del sorbitano, caratterizzati da una o più catene di acido grasso e tipo di acido grasso. Sono lipofili Rientrano anche i Tween, cioè esteri del sorbitano etossilato, con ossidrili condensati con ossido di etilene. Hanno una o due catene di acido grasso apolare e il numero di catene poliossietileniche. Sono idrofili per la presenza di queste catene. Ci sono anche copolimeri di PEG e PPG, che hanno notevole affinità con la fase acquosa. SURGRASSANTI: molti tensioattivi non ionici riducono l’azione sgrassante dei detergenti, rendendoli meno aggressivi. Tra questi troviamo PEG derivati, polisorbati, esteri del glicerolo. Essi vengono inseriti nel detergente: - 2-3 % ne riducono l’aggressività sulla pelle - Concentrazioni più elevate danno un effetto olio 15/04/21 tensioliti i tensioliti sono forme cosmetiche acquose contenenti miscele di tensioattivi, destinate alla detersione di cute e annessi cutanei. Le caratteristiche sono: - Capacità lavante o detergente (SAL o WAS) - Destinazione d’impiego (capelli, corpo, cute, pediluvi) - Forma fisica (solidi, liquidi) Esempi di tensioliti sono shampoo, shampoo-doccia, bagnodoccia, bagnoschiuma, detergenti viso-mani, oli da bagni, geli, pediluvi schiumogeni… Composizione: - Acqua depurata principalmente - Tensioattivi: sostanza lavante - Additivi reologici: per dare corposità - Coloranti - Perlanti - Opacizzanti - Surgrassanti: tensioattivi non ionici, che riducono l’effetto sgrassante dei tensioattivi, in modo da non rendere secca la pelle 30 Le caratteristiche di uno shampoo per capelli grassi (antiseborroico) sono: - Eliminare l’eccesso di sebo - Eliminare il prurito - Battericida e fungicida - Normalizzazione della cheratina Le sostanze funzionali sono: - Una volta veniva usato lo zolfo come tale - Derivati di lisina, metionina, tiazolidina (non è chiaro il meccanismo) - Solfoprolamina: zolfo su matrice proteica. ha carattere di catione e quindi ha azione sostantivante - Catrami: sono antisettici e antipruriginosi - Acidi grassi perfluorurati, resine acriliche, gelatina o caseina con amido → formano un film oleofobo ANTIFORFORA La forfora è una desquamazione della cute a seguito di infiammazione. Le cellule si uniscono tra loro formando residui visibili. La forfora si forma per iperproliferazione dovuto alla presenza del fungo Malassezia. La forfora può essere - secca, che è meno grave, antiestetica e soggetta a stagionalità - grassa. Dovuta a dermatite seborroico, le squame si attaccano al capello, portandone la caduta lo shampoo e lozioni antiforfora contengono sostanze funzionali: - antibatterici di derivazione imidazolica, composti piridinici, distillati dal catrame - cheratolitiche - sostanze vegetali idratanti, emollienti e lenitive ANTICADUTA L’alopecia reattiva (telogen effluvium) solitamente per un breve periodo ed è dovuto a stress, malattie, parto. I capelli diventano più fini e sottili, hanno lenta crescita L’alopecia androgenetica (calvizie) i follicoli piliferi diventano sensibili agli androgeni e diventano più piccoli e superficiali La funzione di questi shampoo è: - mantengono in buono stato i capelli e cuoi capelluto - aumento l’apporto di nutrienti, vitamine, oligoelementi - proteggono il fusto dai radicali liberi - antinfiammatori (madecassoside) - prodotti vegetali (ortica, tè verde, palma) la funzione è solitamente coadiuvante perché solitamente la terapia principali è data da farmaci. Si usano shampoo delicati e lenitivi (estratti della camomilla) per stabilire un equilibrio dermico Le sostanze funzionali sono: - urea e lattata → lenitivi e idratanti - policanolo → prurito - madecassoside, bisabololo → antifinfiammatori - …. BALSAMO Agenti condizionanti che sono composti idrofili, polimerici e non, di tipo cationico. Cere → pellicola cerosa sul capello per migliorare la pettinabilità - Profumo - …. 31 - …. - … - … I condizionanti restituiscono al capello lucentezza, volume, pettinabilità, morbidezza al tatto e riducono la carica elettrica. Il balsamo deve essere adsorbito sul capello e rimanere dopo il risciacquo, garantendo così l’azione sostantivante Per la cura dei capelli ci sono poi: - Ammorbidenti applicati prima dello shampoo - Lozioni e gel fluidi senza olio - Schiume con tensioattivi cationici sostantivanti, derivati proteici, lubrificanti - …. - … DETERGENTI INTIMI - Esenti da saponi e tensioattivi aggressivi - Contenenti tensidi eudermici - Tensioattivi migliorativi (lipoproteine) - Corretto valore di pH - Attivo dermofunzionali GELI Sono sistemi monofasici formati da acqua e gelificante. Possono essere formulati con polimeri naturali (gomma di guar, agar) che sono difficili da utilizzare. Si utilizzano allora polimeri semi-naturali o sintetici, che sono migliori dal punto di vista organolettico. I geli hanno caratteristiche: - Organolettiche gradevoli e non ungono - Tecniche o Hanno struttura compatta o … o … Vengono utilizzati per viso, mani, corpo. Comprendono: - Geli per contorno occhi - … - … - …. - … - … - … DEODORANTI Possono essere in stick, semisolidi o liquidi. Servono a ridurre, eliminare, mascherare o coprire gli odori che si sviluppano dalla cute. La traspirazione o sudorazione è un processo fisiologico per disperdere il calore. Ma c’è anche la perspiratio insensibilis che è indipendente da temperatura, condizione psicologica e attività fisica, ma è una secrezione di sudore senza motivo. Le fonti principali dell’odore sono date da secrezioni dovute al disfacimento cellulare, sebo, sudore. Spesso l’odore è dovuto dal metabolismo di batteri saprofiti che producono acido caprico, caprilico e butirrico. 32 L’odore si può eliminare tramite igiene e usi di profumo, deodoranti/antitraspiranti Le sostanze funzionali sono: - Antitraspiranti: riducono la sudorazione. I più usati sono i Sali di alluminio e zirconio, con cloridrato, cloridrossilattato, citrato. In sinergia con polimeri (che formano un film occlusivo) e sostanze vegetali (come tannini che hanno funzione astringente). Impediscono la fuoriuscita del sudore e portano un’eccessiva acidificazione del sudore, quindi possono portare alle “macchie” sui vestiti - Antimicrobiche: sono battericidi e batteriostatici. I microrganismi si sviluppano per umidità, pH alterato, secrezioni, peli, temperatura. I battericidi prevengono lo sviluppo microbico, ma un utilizzo prolungato può modificare la fisiologia della cute. Sono più utilizzati i batteriostatici che controllano la crescita eccessiva di batteri, riducendo gli odori corporei. Sono solitamente aggiunti coadiuvanti, come sostanze di origine vegetale come gli olii essenziali - Antiezimatiche: servono a bloccare gli enzimi batterici. il triecitrato penetra nel follicolo liberando acido citrico e acido etilico. Hanno ottima azione deodorante e non danno sensibilizzazione - Antiossidanti: provocano l’interruzione dell’attività enzimatica, impendendo i processi ossidativi e la formazione di composti sgradevoli. I più usati sono tocoferoli, acido citrico, BHT e BHA - Sostanze adsorbenti: catturano gli odori formati da acidi grassi a corta catena. Sono Zn ricinoleato, Zn carbonato, glicinato, ossidi di zinco, calcio e magnesio e le argille. Solitamente riescono anche a rilasciare le sostanze profumate di cui sono caricate - Sostanze coprenti: essenze e profumi di sintesi, che camuffano l’odore sgradevole con una nota odorosa. Sono fenoli e terpeni che hanno azione profumante, ma anche allergizzante e sensibilizzante Completano la formula dei deodoranti: - Solventi - Emollienti - Viscosizzanti - Emulsionanti - profumo PASTE IDROGLICERIDE Il dentifricio è un cosmetico che viene applicato su denti ed entra in contatto con la mucosa orale, inoltre aiuta a mantenere in buono stato le zone di applicazione. Sono confezionati in tubetti che sono puliti, maneggevoli e igienici. L’uso è per la prevenzione di carie dentali e patologie irritative. Le caratteristiche dei dentifrici sono: - poco irritanti - non intaccano lo smalto - igiene durevole - sgradevole sensazione - combattono l’alitosi - buon potere remineralizzante - limitata azione abrasiva - Basso potere schiumogeno COMPONENTI: - Sostanze umettanti: assorbono acqua e evitano l’essicamento e migliorano la plasticità e morbidezza alla pasta. Sono usati glicerolo, sorbitolo, maltitolo, xilitolo, che hanno sapore dolce e gli ultimi due sono acariogeni - Viscosizzanti: che donano stabilità e consistenza e facilitano spalmabilità e fuoriuscita dal tubetto. Gli esempi sono IEC, CMC Na, gomma xanthana, gomma guar, gel di silice - Edulcoranti: come saccarina e glicirizzinato d’ammonio 35 - Consistenti: creme grassi per massaggi, stuccanti, solari per bambini ma anche paste ipoidriche con polveri inerti Vantaggi: - Emollienti - Permangono a lungo - Idratazione durevole - Molte sostanze funzionali (struccanti) Svantaggi: - Pesanti, untuose - Difficili da plasmare - Meno gradite A/S La fase lipidica è formata da siliconi, con emulsionanti e lipidi siliconici (come dimeticoni copolioli e alchildimeticoni copolioli). Sono formulazioni gradevoli con ottima stendibilità. Vantaggi: - Annullano l’effetto bianco - Non sono assorbiti - Stabili - Inodore - Elevata stabilità Sono usati come creme antitrasparente con: - Alta idrorepellenza - Assenza di untuosità Emulsioni colorate O/A Sono O/A con l’aggiunta di pigmenti ed hanno la funzione di colorare. Esempi sono i fondotinta, creme colorate usati per vaste zone cutanee e eyeliner e mascara per gli occhi. Si usano pigmenti inorganici: - Ossidi di ferro - Ossido di titanio - Caolino - talco emulsioni miste/multiple si tratta di emulsioni: - O/A disperse in fase oleosa → O/A/O - A/O disperse in fase acquosa → A/O/A Queste emulsioni multiple hanno azione protettiva per le sostanze idrosolubili facilmente idrolizzabili e liposolubili facilmente ossidabili Inoltre, garantiscono un rilascio controllato della sostanza funzionale e una migliore stabilita. MICROEMULSIONI Sono trasparenti, di formazioni spontanea e con diametro delle gocce inferiore a 50 nm. L’area interfacciale è elevata quindi si utilizzano tensioattivi e cotensioattvi in modo che la tensione interfacciale gamma sia prossima allo zero. Vengono utilizzati per prodotti per la caduta dei capelli EMULSIONI LIBERE Sono prive di tensioattivo. La loro stabilità è data da un modificatore reologico che aumenta la viscosità. Si stendono sulla cute, le due fasi si separano e rilasciano i diversi componenti. 36 Sono anche definite emulsioni gel. Le emulsioni libere sono gradevoli e sono usate come: - Latti - Doposole - Dopobarba - Deodoranti - Creme gelo idratanti - Creme iperfluide spruzzabili EMULSIONI A 3 FASI Oltre a acqua e olio sono presenti cristalli liquidi. Hanno maggiore potere idratante, perché si ha maggiore ritenzione di acqua a livello cutaneo, aumentando la funzionalità cosmetica. Metodi di riconoscimento delle emulsioni - Diluizione: O/A in acqua oppure A/O in olio - Coloranti: idrosolubile se la colorazione è uniforme in O/A, mentre è liposolubile se la colorazione è uniforme in A/O - Fluorescenza: olii che emettono fluorescenza - Conducibilità: le emulsioni O/A fanno passare la corrente L’emulsione per essere efficace deve essere stabile, che si controlla attraverso: - Viscosità - Resistenza termica - Escursione termica - pH durante la preparazione e a distanza di tempo i fenomeni di instabilità possono essere: - cremaggio o sedimentazione: può avvenire per A/O e O/A e si può revertire attraverso l’agitazione. Si può intervenire producendo gocce più piccole, aumentando la viscosità o abbassando la temperatura (legge di Stokes) - flocculazione: le particelle si riuniscono a gruppi e sono separate da una pellicola di film interfacciale. Anticipa la rottura dell’emulsione. È reversibile grazie all’agitazione. - Coalescenza: è la fase successiva alla flocculazione. Gli aggregati si uniscono tra loro a formare un unico agglomerato. L’emulsione si rompe e si ha la separazione delle fasi, quindi è irreversibile. - inversione di fase: modificazione del tipo di emulsione. È dovuta ad alcuni emulsionanti non ionici che modificano la loro solubilità a seconda della temperatura. Prove di stabilità TEST ACCELERATI - prove di viscosità nel tempo - prove di resistenza alla centrifuga - prove di resistenza termica - prove di shock termico - misure di pH - misure di conducibilità - Prove di stabilità ai raggi UV LE CAUSE DI INSTABILITA’ POSSONO ESSERE: - Scelta sbagliata dell’emulsionante - Rapporti sbagliati tra le fasi olio e acqua 37 - Incompatibilità fra i componenti - Errato calcolo delle densità delle due fasi - Errato metodo di lavorazione - Eccessivo riscaldamento o raffreddamento - Eccessivo incorporamento di aria: per troppa agitazione - Viscosità non sufficiente - Decomposizione emulsionanti: bisogna aggiungere quindi conservanti - Presenza di elettroliti - Confezionamento improprio - Immagazzinamento improprio Sistemi complessi polifasici Solitamente sono masse opache: liposomi, fotosomi, nanosomi, ciclodestrine e microparticelle. Si tratta di creme per viso e corpo LIPOSOMI Sono fosfolipidi organizzati in 1 o più strati, che racchiudono il liquido acquoso. Agiscono sulla pelle grazie alla loro somiglianza con le membrane biologiche. Vantaggi dei liposomi - Alta affinità con l’organismo - Veicolano sostanze sia idrofile sia lipofile - Proteggono le sostanze veicolate - Mantengono l’idratazione naturale NIOSOMI: sono simili ai liposomi con tensioattivi non ionici di sintesi, ma meno stabili. Hanno testa idrofila e coda lipofila. Usati per geli antirughe, filtri solari, creme viso corpo, emollienti per labbra, dentifrici, profumi, rossetti, mascara, fondotinta e ciprie. FITOSOMI: la sostanza funzionale è ancorata alla testa polare del fosfolipide. Forma una membrana micellare. Sono ottenuti da sistemi vegetali, quindi hanno totale naturalità. - Ginkgo fitosoma: per pelli grasse e antinvecchiamento - Escina fitosoma: migliora la circolazione - Acido glicirretico fitosoma: per pelli delicate NANOCAPSULE E NANOSFERE Sono sistemi per trasferimento controllato e protezione delle sostanze funzionali. Sono usati per i solari, per i rossetti, per creme antirughe e per dentrifici/colluttori. PS: Nelle capsule abbiamo un serbatoio interno che contiene il PA, mentre nelle sfere il PA è disciolto nella matrice Le microparticelle vengono invece usate per il trasferimento controllato e la protezione delle sostanze funzionali. Vengono usati per vitamine, filtri solari, sostanze coloranti e NMF 40 - Polarità: apolari, poco polari, mediamente polari, fortemente polari Il sebo ha azione: - Lubrificante e protettiva - Antimicrobica ed eudermica - Emulsionante, emolliente e idratante La miscelazione tra sebo e sudore crea un crema costruita dalla pelle. Però questa non è sempre sufficiente Funzioni dei lipidi: - Lubrificante → sostanze sebosimili - Dare emolienza e nutrire la pelle - Riacidificare → la cute morbida e compatta e riporta il corretto pH - Proteggere dagli agenti esterni - Coibentare → mantenere la temperatura costante - Veicolare sostanze funzionali lipofile Le problematiche dei lipidi: - Intersolubilità - Scorrevolezza - Emulsionabilità - Sensazione sulla pelle - Sebosimilarità - comedogenicità classificazione: - idrocarburi: paraffinici, cicloparaffinici, terpenici - siliconi - esteri gliceridi: trigliceridi e digliceridi - esteri non glicerici - alcoli grassi - acidi grassi - lipidi idrofili IDROCARBURI: si ottengono dalla raffinazione del petrolio. Sono inodori, incolori, stabili e poco polari. Comprendono da olii volatili a cere. L’azione è lubrificante, protettiva e idratante. L’uso prolungato può provocare acantosi, cioè ispessimento della pelle Un esempio di idrocarburo terpenico è lo squalene che di ottiene dall’olio di fegato di squalo o frazione insaponificabile d’olivo. È sebosimile, ottime proprietà emollienti e lubrificante. Lo squalano è ottenuto per sintesi SILICONI:Caratteristiche : - Stabilità chimico-fisica - Permeabilità ai gas - Bassa tensione superficiale - Elevata azione lubrificante - Alta scorrevolezza - Alta idrorepellenza - Inerzia fisiologica Esempio: polimetilsilossani usati in cosmetica. Sono emollienti e filmogeni, tocco leggero e asciutto ai prodotti. Sono antischiuma e impediscono l’effetto bianco. Sono utilizzati in: - Unguenti e creme - Cosmetici ad azione protettiva 41 - Paidocosmetici: prodotti per bambini - Prodotti barriere - shampoo TRIGLICERIDI: lipidi biologici. Hanno alcuni svantaggi come la difficile emulsionabilità, irrancidiscono facilmente portando a odore e colore marcato. Vengono usati solitamente in soluzioni e non emulsioni. OLII: - ultraleggeri → prodotti solari - leggeri → emollienti per capelli - intermedi → emollienti e condizionanti ESTERI NON GLICERIDI SINTETICI: classe di lipidi che permettono di ottenere tutti i tipi di texture. Maggiore è il numero di atomi di carbonio, maggiore sono emollienti e sensazione di grasso e minore stendibilità. Sono ad esempio la cera d’api PRODOTTI SOLARI L’esposizione solari ha dei lati positivi: - maturazione e stimolazione della melanina - abbronzatura duratura - sudorazione - sintesi della vitamina D - azione antisettica - azione benefica dal punto di psicologico gli eventi negativi sono: - colpo di luce/sole/calore, eritemi, edemi - ispessimento della pelle - disidratazione - invecchiamento della pelle - degradazione dei fosfolipidi di membrana - danni al DNA i bambini sono una categoria a rischio perché i melanociti sono immaturi e hanno una maggiore esposizione agli UV. Per la protezione dei bambini sono importanti indumenti, copricapi, occhiali da sole e prodotti solari la risposta cutanea all’esposizione solare dipende: - fattori ambientali: condizioni climatiche, latitudine, altitudine, presenza di superfici riflettenti, ora del giorno - fattori individuali: età, stato di salute - fototipo: ci sono persone con pelle molto chiara e sensibile 42 i melanociti producono melanina, che conferisce il colore della pelle. La melanina agisce come scambiatore di elettroni, grazie alle sue proprietà ossido-riduttive e di radicale libero. La produzione di melanina è stimolata dalle radiazioni UV. Un prodotto solare ideale dovrebbe avere 3 effetti: - schermante: sostanze barriera - riflettente: sostanze con potere riflettente degli UV - filtrante: sostanze capaci di arrestare solo gli UV FILTRI SOLARI: che possono essere fisici o inorganici), oppure chimici o selettivi. Esempi sono emulsioni: - A/O maggiore resistenza all’acqua - O/A maggiore gradevolezza, ma devono essere applicati più volte Ci sono anche gli olii per capelli Requisiti: - Assenza di potere tossico/fototossico - Stabilità fotochimica - Assenza o irrilevante permeabilità cutanea - Assenza di potere mutageno - Potere filtrante per UVA e UVB - Colore e odore gradevole - sostantività - filtri chimici: sono di sintesi con anelli aromatici. Assorbono l’energia degli UVA-UVB, riemettendola sotto forma di calore o fluorescenza, evitando danni alla cute. Sono caratterizzati da spettro di assorbimento e coefficiente di estinzione elevate - filtri fisici: sono derivati metallici, che riflettono e disperdono i raggi solari grazie all’opacità. Sono biologicamente e chimicamente inerti, quindi vanno tenuti in sospensione. Sono sostanze antiossidanti opache, in grado di riflettere radiazioni UV e visibile, dando pero l’effetto bianco. Vengono spesso micronizzati in modo da avere riflessione solo nell’UV. Esempio sono ossido di zinco e ossido di titanio i filtri autorizzanti sono presenti nell’allegato 6 del regolamento 1223/2009 l’indice di protezione solare SPF. Indica quante volte può essere aumentato il tempo di esposizione al sole prima di avere una risposta eritematogena. Raccomandazione della commissione europea: un prodotto solare deve garantire una protezione UVA e UVB con una protezione minima UVA pari o superiore a 1/3 di quella UVB Le formulazioni solari contengono come sostanze funzionali i filtri solari. Possiamo trovare in commercio olii solari, stick e lipogeli, idrogeli ed emulsioni.