Scarica "Arte moderna. Dal Postimpressionismo all'Informale" - F. Poli e più Sintesi del corso in PDF di Storia dell'arte contemporanea solo su Docsity! Arte moderna. Dal Postimpressionismo all'Informale Francesco Poli Il volume si rivolge innanzitutto a curiosi e studenti che necessitano - su un argomento certamente già noto e non privo di bibliografia - di una sintesi curata da autori che propongono una lettura personale, come emerge anche dalle scelte iconografiche. Il libro è organizzato cronologicamente e abbraccia tutti i movimenti della prima metà del Novecento, dal Postimpressionismo all'Informale, per porsi così come ideale seguito di "Arte contemporanea". Un capitolo finale è dedicato agli sviluppi della fotografia e al suo rapporto con le ricerche artistiche sperimentali nell'ambito delle avanguardie. Post impressionismo: 1910, il critico d'arte, Roger Fry denomina per la prima volta un gruppo di atisti, i "post impressionisti", che avevano come istanze il recupero dell'emozione stetica e del carattere simbolico propri dell'arte, e non della natura. Fry inoltre stabilisce un nesso tra i "primitivi", ossia Renoir, Rembrant, Matisse e sopratutto Cézanne. Ma le prime tracce del post impressionismo sono databili già dal 1886, quando si celebra l'ultima mostra impressionista, coincidente con l'arrivo a Parigi di Vincent Van Gogh. Il nuovo orientamento ruota attorno alle tracce di Seurat, Gaugain e Cézanne. In quella mostra Seurat e Signac richiamano l'attenzione attraverso una differente logica compositiva, il pointillisme, espressa da Un dimanche aprés midi a l'Île de la Grande Jatte, di Seurat, con una stesura piatta fatta da una miriade di puntini di solore puro, che accostati formano l'effetto della luce naturale. Secondo Fénon la maniera di Seurat sarebbe in corrispondenza con de Chevannes, artista impressionista, ma votato più ad una pittura simbolista. Tra il 1886 si intensifica l'attenzione verso la tecnica di Seurat, di una cerchia di artisti detti Petit Boulevard, che hanno come interessa la vita metropolitana e moderna. Ad esempio l'opera di Anquentin Avenue de Clichy alle cinque del pomeriggio, per tale opera l'artista conierà il termine cloisonisme, rifacendosi alle vetrate medievali, con campiture piatte, bidimensionali, non modulate, e con tracce rimarcate e nette. uesta cerchia di amici comprendeva anche Henri de Tolouse Lautrec. Della cerchia dei Petit Bolevard, facevano parte anche Bernard e Van Gogh, da considerare il più potente del gruppo stesso. La poetica simbolosta di Baudelaire, corrisponde nei Petit Boulevard, con una pittura immediata, frutto di espressioni interne e emotive, la realtà deriva da un'idea spiritualeinterna, psichica, dal frutto dei moti dell'animo umano, tale visione è supportata da una particaolare attenzione alla pittura giapponese. Al margine dell'Impressionismo, troviamo Gaugain, il quale è costantemente in viaggio, alla rocerca di una visione primitiva che la metropoli non può esprimere. Il suo contatto con l'esotico lo porta ad una modificazione del suo stile, con brevi tocchi diagonali ed uniformi, derivati dalla costruzione di Cézanne. Successivamente Gaugain tornerà in Bretagna lasciandosi alle spalle ogni traccia impressionista, culminando ne La visione del Srmone, con numerosi elementi di novità, 1. il gruppo bretoe che prega in abiti tipici, e il parroco di scorcio; 2. il taglio netto tra Giacobbe e l'angelo, in cui il primo sembr soccombere; 3. tutto lo scenario su uno sfondo rosso, da considerare un cardine del Simbolismo; Vincent Van Gogh sembra avere un costante bisogno di spiritualità nell'arte, ma la differenza di presupposti tra lui e Gaugain era già visibile, mentre Gaugain è alla ricerca di una pittura a memoria, Van gogh pone a fondamento la realtà di potere confierire un respiro più ampio. Ad Arles Van Gogh intendeva radunare una comune di artisti, che lavorassero lontani dalle falsità della metropoli, ma paradossalmente, l'unico che lo raggiunge è Proprio Gaugain. Ma è proprio la differenza visione dei due che li separerà da li a pochi mesi, di scuteranno molto del valore della memoria, ma in definitiva egli continuerà a pensare che la realtà possa assumere un valore auto Simbolismo: L'esperienza simbolista è assai complessa, gli si riconosce un'importanza molto estesa, con questa corrente acquisiscono grande importanza artisti come De Chavannes, e vengono stabilite connessioni intime con movimenti fino ad allora ritenuti distanti. In sostanza il simbolismo è un punto cardine tra otto e novecento. Nell'opera letteraria Le Symbolisme di Morèas, l'autore dice che lo scopo del simbolismo quello è di ricreare l'idea di una forma sensibile, che però non si porrebbe come scopo solo a se stessa, ma che resterebbe soggetto, rappresentando, immagini della natura, esseri umani, tutti i fenomeni concreti, rappresentati con le loro affinità esoteriche e primordiali. Il teorico più autorevole del simbolismo fu Emile Bernard, con Le Symbolisme pictural , in cui esprime che il primo scopo simbolista era la spiritualizzazione, poi la sua espressione, e che il dovere del pittore gli imponeva di ricondurre ogni forma alla geometria, per scoprire il significto più profondo e riportare tutti i colori al proprio significato. Questa è un'arte che tende a dare forma plastica e figurativa all'invisibile delle idee, e questo, più in avanti verrà chiamato in psicanalisi inconscio. Insomma un'arte fortemente intrisa di suggestioni esotiche e primitive, di significati nascosti, di visioni oniriche e fiabesche, al limite estemo tra poesia e follia. Gli esodi di questa corrente sono da individuare in De Chavannes e Moreau, il primo, lionese autodidatta, che getta uno sguardo sul classicismo del tutto nuovo: con rivoluzioni prospettiche e compositive adottate in seguito dai simbolisti fino a Picasso. Moreau invece, artista formatosi alla scuola di belle arti di Parigi, malgrado il suo impianto classicista, la sua pittura si intride di suggestioni misteriose, oniriche e mitologiche, portandolo a una rivoluzione di forme e colori. Uno dei temi maggiormente affrontati dai simbolisti è Salomè, in Moreau l'episodio biblico assume caratteri misteriosi e surreali, con Salomè che addita testa di Batista in ascensione, avvolta nella sua aura di luce vincitrice. Un altro importante interesse dei simbolisti è l'attenzione per le tecniche incisorie, prova ne è Redon, anch'egli improntato a una visione macabra della realtà. Redon ha inoltre uno spiccato interesse per le osessioni notturne e melancoliche. Sia in Moreau che in Redon è presente la poetica dell'invisibile reso visibile. Denis, è il più giovane, appartiene alla generazione dei Nabis, e le sue forme sono depurate e declinate prevalentemete al femminile, come una sorta di cloisonisme, che appiattisce le figure. L'eros si concilia nelle sue opere, distante dallo spleen Baudleriano, e dalle melanconie psichiche, espressione di una quotidianetà calda che attinge all'ultima pittura giapponese. Fèlicien Rops era un libertino anticonformista, ne La prostitution et la folie dominant le monde e iaga la vastità dell'universo femminile da un punto di vista misogino, dove l'uomo guarda la donna come da uno schermo psichico distaccato. Inoltre questo pittore belga è fortemente influenzato da Munch e da molte sue opere come, ad esempio, La Pubertà. Dalla sua consumata visione, Rops cade in uno stato di melancolia, e si conclude nelle sue opere dipinte come La mort au bal masquè, dove il tem principale è la perdita della potenza, del vigore, e la donna causa di tutti i mali dell'uomo, portando quest'ultimo alla follia. Dunque il rapporto simbolista tra Eros e Thanathos sembra uno dei temi più importanti del simbolismo europeo, la cui propagazione passa attraverso Edvard Munch, autore Norvegese, già segnato da una profonda malattia interiore e dal senso della morte. Nel 1885 si ha il suo primo soggiorno a Parigi, dove si confronta con il pointillisme, e nel 1892 espone a Brlino, suscitando non poco scalpore. Qui conosce il drammaturgo Strinberg, che rafforza un lui il bisogno di una forte introspezione sui temi dell'individuo nella società. Nella sua ricerca, si innestano punti ciave filosofici e psicanalitici abbastanza chari, con riferimenti a Freud e Kierkegaard. Ne deriva una pittura che condensa tutta la propria violenza e passione in opere come L'Urlo o Il Bacio, in bilico tra il desiderio di amare e di soffocare la vita dentro di sè, fino all'estremo limite dellafollia, che gli causò il ricovero ospedaliero nel 1908, per una forte depressione nervosa. In ambito germanico il simbolismo guarda al retroterra della fiosofia, proveìa ne è Klinger, che sente la forte influenza di Goya, e Chevannes, e Rodin. La sua opera tratta temi che derivano da gli ambienti colti. Kubin riflette molto sul principio di deformazione psichica dell'uomo e della società. Le sue immagini sono enormi e allungate, ossessionate da un presagio di morte che annulla ogni carica di eros. Gustav Kilmt è l'autore più rappresentativo del movimento, la sua produzione si estende fino alla creazione della rivista secessionista "Ver secrum", che aveva come principale intento la propagazione sacrale dell'arte. La sua maniera si connota maggiormente in una concezione decorativa, a contatto con l'arte bizantina, dove la donna assume un ruolo già più distante dalle ossessioni angosciose simboliste, acquisendo una nuova fluidità, più sensuale, ma ancora inquieta e misteriosa. Le immagini che compongono le sue scene sono eigmatiche e gettano nel dubbio, come in La Speranza. In Belgio si forma un nuovo gruppo di simbolisti, a cui adesiscono artisti come Ensor, Splliaert, Knopff, Gaugain, Segantini, etc. Tale gruppo è chiamato Libre esthétique fino al 1904, e Les XX uccessivamente, con carattere trasversale e internzionale. Tra i più visionari, troviamo Ensor, la sua pittura attinge alla formazione tardo gotica e rinascimentale nordica. Altrettanto profondamente inquieto è Splliaert, che sembra attingere molto da Munch. Khnopff invece ha una pittura elegante, rarefatta, narcisistica, eppure come in uno stato di morte apprente, attingendo ad un reprertorio classicista. • Monaco, un gruppo di artisti fonda Der Blaue Reiter (Il Cavaliere azzurro), e hanno come obbiettivo quello di creare un legame internazionale con ltre esperienze di quegli anni: come il cubismo. Ne fecero parte Kandiskij, Klee, Kubin, etc. L'esperienza Fauves, è innanzitutto di Matisse, Vlamink e Derain, tutti con stili differenti, ma facendo riferimento al pointillisme di Signac. I caratteri fondamentali sono: 12. Il contorno determinato da pennellate scure che si dilatano fino a diventare macchie; 13. Le tonalità calde, in simbiosi con la natura e la musica; Ad esempio, la Felicità di Vivere di Matisse, è in stretta connessione con una composizione musicale di Debussy, a sua volta ispirato al poema di Mallarmé, come prova della stabile connessione tra i Fauves e il retrotera culturale. Da queste supposizioni Matisse giunge a un delle sue più importanti opere, La danza. La maniera di Matisse si determina in un interesse per l'arte negra. Vlaminck, accosta invece la sua pittura alla poetica di Van Gogh, con curve donmiche e vertiginose. Una grande importanza che i Fauvisti devono al loro operato artistico è quella di Cézanne, tanto da essere considerato un precursore del Cubismo. confrontando le sue Bagnanti, con il celebre quadro di Picasso Les Demoiselles d'Avignon. • Dresda, il movimento Die Brüke, si forma attorno a personalità di spicco come Kirchner, che radicalizzerà il gruppo ad una tradizione tardo gotica, ed una forma espressiva mediata, netta e angolosa. I suoi dipinti sono tra quelli che attestano l'incomunicabilità tra l'artista e il mondo esterno, prova di un'angoscia esistenziale. Le sue idee sono condivise anche da Heckel, che si esprime in una serie di opere tutte enigmatiche e ossute, scavate in netti segni di bulino. Rottluff invece, riporta soggetti che potremmo dire di prospettiva instabile. Malgrado la sua tavolozza sia fauve, egli sembr rigettare ogni forma di equilibrio e armonia. Nolde è il meno propenso ad accogliere la spigolosità gotica, ed è intriso di una visione drammatica e profondamente religiosa. Una volta trasferitosi a Berlino e fino al suo scioglimento, Die Brüke ingloberà personalità come quelle di Kokoschka, di origini austriache. Egli fornirà, ritratti di un'iconografia, un'ambiguità, una liquidità di colore del tutto inediti, che gli derivano dalla lezione di Klimt. Il gruppo formatosi a Monaco, chiamato Der Blaue Reiter, ha come principali esponenti Kandinskij e Marc. Un movimento complesso, perché attratto da molteplici fattori: ·1 Le arti decorative; ·2 Ogni forma di esotismo; ·3 Etografico (per la cultura bavarese e quella russa); ·4 Il mondo dell'infanzia e dell'adolescenza; ·5 Il tardo medioevo e il gotico; Un'importante influenza è quella per una spiritualità esoterica, che sfocerà proprio in una direzione spirituale e gnostica. Un punto su cui tutti sembrano concordare è quello dell'importanza del colore, ad esempio usando il blu come colore spirituale, considerato la via prediletta verso Dio. Il giallo come colore terreno, dotato di forza espressiva. Klee invece, costruirà dei quadrilateri e delle forme circolari di solore puro. come Bergson e la sua teoria dello slancio vitale, che in pittura si traduce in una particolare attenzione per il colore Fauves, incentrati sull vita moderna. 16. Un richiamo espresso alla classicità, alle tradizioni francesi e ad una sorta di Nazionalismo. I Cubisti di Montparnasse erano artisti come Delaunay, Léger, Archipenko, Duchamp, Picabia, Gris, Villon, etc. Essi si ritengono epigoni della sezione aurea, alla ricerca dei rapporti armonici tra l'uomo e il cosmo. Gris, è di ispirazione picassiana, anche se la sua ricerca si distacca dal cubismo originario, verso una maggiore capacità sintetica, con una tavolozza più ampia. Delaunay, pensa che il cubismo non sia altro che il completamento di delle sperimentazioni impressioniste impressioniste e post-impressioniste. La sua ricerca è tutta sul colore, per lui esso ha capacità cinetica, di emettere vibrazioni diverse a secondo del contesto e del grado di saturazione. Duchamp è il più distante, va oltre il collage, sperimenta il ready-made (già fatto), e dichiara l'inizio della lunga e fortunata stagione dell'arte concettuale, nel considerare, un oggetto di arte comune, come un'opera d'arte. Picabia ha un interesse principalmente rivolto al rapporto armonico tra pittura e musuca. Anch'egli utilizza scritte all'interno del quadro, ma il loro valore non è informativo, come in Picasso e Braque, quanto piuttosto ironico, fino a trasformare le parole in veri e propri giochi. La scultura cubista è un'acquisizione più tarda, rispetto alla pittura cubista, le caratteristiche principali sono: 17. Il ribaltamento della nozione di "tutto tondo", in cui vuoto e pieno hanno la stessa importanza; 18. Uso di materiali del tutto nuovo, ferro, latta, filo metallico, legni poveri; 19. Applicazione di policromie, non naturalistiche, utilizzando colori che fanno assumere luce propria all'opera; 20. La predilizione di soggetti non umani; Archipenko, teorizza la scultura come "puro vuoto" con le sue dinamiche in movimento, in dialogo con sperimentazioni futuriste di Boccioni. Altro scultore fu Villon, anche lui in dialogo con i futuristi, us il bronzo, perché egli non mostra interesse per le sperimentazioni dei materiali. Negli anni della prima guerra mondiale, la maggior parte degli artisti, vengono chiamati al fronte, rimanono in attività solo gli stranieri, e nel 1918, viene pubblicato un libello di "ritorno all'ordine", ad una form pura, ma ordinata alla modernità tecnologica. Futurismo: Il Futurismo, rappresenta il periodo più complesso, abizioso, innovativo e longevo tra i movimenti avanguardistici del 900, e sopratutto la realtà culturale italiana più importante. I futuristi hanno l'ambizione di modificare radicalmente la società produttrice di quell'epoca, in tutti i suoi campi d'azione. Vi è dunque un vero e proprio programma futurista, applicato alla pittura, alla musica, al desgn, alla scultura, al cinema, al teatro, alla moda, al cibo, all'architettura, e alla letteratura, proprio dalla letteratura parte tutto, grazie a Filippo Tommaso Marinetti (considerato il fondatore di tale movimento), il quale delle istanze letterarie futuriste, nel 1909, su "Le Figaro" e su "La Poesia". Infatti, il movimento, cesserà di esistere proprio con la morte del suo fondatore, nel 1944. Il futurusmo si può dividere in 2 fasi principali: 1. PRIMO FUTURISMO, 1910, a sua volta diviso in Fase analitica, 1910/1914; Fase sintetica, 1915/1920; 2. SECONDO FUTURISMO, 1920, a sua volta diviso in Fase dell'arte meccanica, 1920/1930; Fase dell'immaginazione aerea, 1930/1944; Il maggio merito di questo movimento, è quello di aver riallineato l'italia al maggior dibattico artistico internazionale, quello di aver dato concretezza alle istanze di progresso della società e dell città, con aspirazioni industriali, cogliendo il dinamismo dell vita moderna. La prima fase analitica, è caratterizzata da un serrato dialogo con le avanguardie francesi, e von il cusbismo in particolare. Ne sono protagonisti Boccioni, Carrà, Russolo, Bala, Severini, Soffici, etc. I pittori futuristi combattono contro il la velatura dei falsi antichi, contro il sarcasmo, il falso avvenire dei secessionisti d'europa, contro il nudo, considerato stucchevole e opprimente. La critica di tali ideali, è estesa alla società italiana del suo insieme, essi vogliono innervare la nazione di un'idea tutta nuova. Il processo di avvicinamento alla poetica furista, passa attraverso esperienze divisioniste, con uso di colori sostanzialmente tradizionali, tra il simbolismo di Previati e l'oggettività di Pellizza da Volpedo. Boccioni, che opera a Milano, caratterizza la sua opera da un forte accento drmmatico; Balla invece, attivo a Roma,si caratterizza, per un fprte carattere ludico e inventivo. Entrami partono da istanze simboliste e divisioniste. Uno dei passagi cruciali dei simbolisti è segnato dal trittico di Boccioni intitolato stati Gli stessi astrattisti dicono: "Dobbiamo scacciare dalla pittura la sua antica abitudine di copiare per renderla invece sovrana. Anziché riprodurre oggetti, essa deve provocare degli stimoli attraverso le linee, i colori ed i contorni". Sembrano essere stati cospicui i cotributi del Simbolismo e dell'Espressionismo, ne è prova il percorso di Mondrian. Le tendenze atratte, hanno molte direzioni, tra cui quella neoplastica, che predilige forme geometriche regolari, ossia quella di Mondrian. Altra direzione, è quella di Malevič, che si spinge ad un radicalismo tale, da ricondurre ogni espressione alla misura aurea del quadrato, dei bianchi e dei neri. Si può affermare che Kandinskij, Malevič e Mondrian sono stati i padri fondatori dell'astrattismo.Tale filone, è connsiderato, il più complesso, ricco e produttivo dell'età contemporanea. Il risultato sarà, il bisogno di un'arte "concreta", che sapesse dare risposte al passo coi tempi dell'età post industriale. Apollinaire pubblica un articolo sulla rivista letteraria da lui fondata, in cui dà le coordinate di una nuova pittura, tracciata per vie di sole linee, ovvero astratta. Kandinskij vi giunge per un tramite di sperimentazioni già in corso in quegli anni, nella sua assidua ricerca di un'intima relazione tra pittura e musica. Egli è convinto che l'astrattismo non può imporsi sul figurativo, ma la sua pittura rimane comunque nel solco del Simbolismo, come emanazione dello spirito in sé. Questo suo dibattito tra critica ed arte lo seguirà fino alla morte. Sarà più volte costretto a precisare che l'indirizzo astratto da lui percorso, è solo l'espressione di intuizioni dell'animo umano che trovano corrispondenza in forme non oggettivabili. Mondrian invece, esercita una pittura che tende invece all'oggettività e all'antitragicità. Ha uno sguardo attento sul fenomeno cubista, il suo incontro con Theo van Doesburg, renderà concrta la possibilità di un astrattismo che abbia nel cubismo le sue origini, da cui fare emergere i principi primsri della natura. Per quanto possa sembrare paradossale, la natura è il punto di partenza di Mondrian, dal processo di astrazione della natur, che viene ricondotta a linee rette orizzontali e verticali. Alle sue tecniche aderiranno molte personalità tra cui der Leck, Domela, achitetti e scultori. Ma le vie di Mondrian e di van Doesburg, si dividono. Van Doesburg si convince che una troppo rigorosa disciplina formale, rischia di diventare un limite, il suo incontro con due architetti di nuova generazione, lo convince ad adottare il linguaggio assonometrico in architettura come in pittura. Sino ad allora, l'assonometria era stata impiegata come modello rappresentativo, e van Doesburg ne intuisce le sue potenzialità, esercitando un "dinamismo costruttivo", che era possibile estendere anche all'arredamento di interni, come aveva fatto Rietveld con la famosa Sedia rosso blu. Il dialogo con "Valori Plastici" e con Giorgio de Chirico in particolare, sembra connotare l'ultima produzione di van Doesburg in una direzione metafisica. Mondrian no. Egli rimane ancorato ad una concezionee purissima ed originaria, fatta di forme e colori piatti e bidimensionali. Ma la figura più estrema di tale periodo, è rappresentata da Malevič, la sua elaborazione concettuale si svilupppa a partire da instanze cubiste, quasi del tutto astratte, che gli chiama "transmentali". L'opera ha ora una sua vita autonoma, la sintesi della sua poetica è rappresentata con il dipinto Quadrato Bianco, con esso Malevič esaurisce il suo discorso pittorico, poiche non vi è più nulla da dire in pittura. Stephanova sarà la moglie di Rodchenko, e dunque nel vortice del costruttivismo russo. Ma la direzione da lei scelta, è un'arte sintetica tra la poetica di Malevič e quell di Tatlin, diretto verso una forma mediana tra pittura, scultura e architettura. Ciò sarà il risultato per lei, di un interesse per i tessuti, e per l'arte applicata all'arredamento e all'abbigliamento. L'obbiettivo ultimo dell'artista sarà la riqualificazione della vita operaia, rifiutando ogni intento metafisico o puramente estetico, rifiutando ad esempio, la lezione di Kandinskij, e in definiva, anche quella di Malevič. Tanto che nel 1919, alla presentazione del suo quadro Quadrtato Bianco su sfondo Bianco, Rodčenko reagirà con l'opera Nero su Nero. Con questo si definisce la rottura con ogni forma di autoreferenzialità dell'artista. Una significativa variante de Costruttivismo è fornita dai fratelli "Gabo", che insieme firmano il Manifesto del Realismo. Esso è inteso come perseguimento del ritmo costante delle forze per un'azione ingegneristica, volta a una completa razionalizzazione del processo plastico e pittorico. Altra variante è l'omologa correte che si forma in polonia, si creano due indirizzi di ricerca: uno filosovietico, materialista e costruttivista, l'altro volto a linguaggi più estetici, puri, addirittura di maestri, che si riunivano collaborando per un'unica opera. Nel 1924, la situazione a Weimar era divetata insostenibile. Ci sono fortissime pressioni dagli ambienti, oltre che van Doesburg e dalla sua cerchia. Iniziò a subire anche restrizioni economiche tali, da non cosentirne più il regolare esercizio. Ragion per cui, il Bauhaus, si spostò nella cittadina industriale di Dessau, uffucualmente nel 1926, quando la nuova sede sarà pronta. Il nuovo edificio si tratta forse del cpolavoro di Walter Gropius, uno dei più significativi e importanti del XX secolo, articolato sistema di padiglioni compenetrati gl uni negli altri. Incarnava a pieno gli obbiettivi didattici della scuola. Purtroppo però, la scuol non ebbe vita facile nemmeno a Dessau, anche se i pochi anni lì furono molto importanti per l'affinamento delle teorie. Nel 1928, Gropius lascia l direzione e l'insegnameto della Bauhaus, e indica come suo successore Hannes Meyer, il più radicale ed stremo tra i suoi collaboratori. La scuola sotto di lui continuò a proliferare, ma la linea democratica e non politica tenuta da Gropius non verrà rispettata. Meyer si professa apparentemente comunista, e consente addirittura la formazione di una cellula del partito in seno all'istituto. Meyer contrappone una visione sociologica che per la prima volta nella storia dell’industrial design realizza beni di consumo a basso costo, acquistabili dal popolo e dalle masse. È questo di certo il suo più importante lascito alla scuola. Il suo posto verrà preso da der Rohe, sotto la sua direzione la componente architetturale della scuola rafforzò, deprimendo ogni altra forma espressiva al suo interno e tradendo i sunti teorici del suo fondatore. Quando nel 1931 i Nazional socialisti guadagneranno la maggioranza al consiglio comunale di Dessau, verrà chiesta addirittura la demolizione della sede, come espressione di "arte degenerata". Nel 1932, la scuola verrà trasferita nella periferia di Berlino,, ma la situazione è precipitata e nel luglio del 1933 van der Rohe riunisce il collegio e dichiara sciolta la scuola. Metafisica: Metafisica è da considerare, insieme al futurismo, il maggior contributo internazionale dell'Italia alle avanguardie artistiche del 900. Tra i suoi maggiori esponenti troviamo Giorgio de Chirico, Suo fratello Andrea, Morandi, Carrà. Conseguente grande innovazione fu la creazione della rivista "Valori Plastici", sotto la direzione di Mario Broglio. Le prime due opere metafisiche di Giorgio De Chirico sono state L'Enigma dell'oracolo, e L'Enigma di un pomeriggio d'autunno, ambientato a Firenze in piazza Santa Croce in un limpido pomeriggio autunnale, il marmo degli edifici, e delle fontane, al centro della piazza erge una statua di Dante, il sole, rischiarava la statua e la facciata della chiesa. Questa nuova corrente, ci appaie come l'esito di una lenta ma sistematica frequentazione con la lingua dei classici. A partire dalla sua terra nativa, la Grecia, attraverso continui spostamenti della famiglia. A Monaco, rimane impressionato dal Classicismo romantico, e sopratutto dalla lettertura di di Arthur Schopenhauer, Nietzsche, con il quale scopre la Stimmung, ovvero l'attitudine ed atmosfera morale, malinconica, di certi pomeriggi enigmatici, ed ombrosi. Da queste filosofie egli trae il senso della solitudine e dell'enigma. I fratelli de Chirico nel 1911 si trasferiscono a Parigi, quando Alberto Savinio vi ci abitava già, e componeva usica musica nell'entourage di Apollinaire. L'opera di de Chirico è considerata son da subito fondamentale per la comprensione della modernità, il suo fare enigmatico e melanconico, le sospensioni temporali e i luoghi mentali che egli propone, sembrano corrispondere all'alea di dubbio che attanaglia la generazionea ridosso della prima guerra mondiale. Il latente bisogno di classicità, è sempre presente nei suoi quadri, è manifestazione di un mistero, antro della psiche. Come in Le Muse inquietanti (1918), in cui su una pseudo piazza ferrarese, s’affaccia un panorama industriale e, sullo sfondo, una sorta di architettura sacra ed esotica. Ombre lunghe accentuano il senso d'attesa che pervade la scena. De Chirico, anticipa le tematiche di un "ritorno all'ordine". Il più significativo degli incontri, i fratelli de Chirico, lo avranno al loro arrivo a Ferrara, con Carlo Carrà, che avvierà un'amicizia con Giorgio, anche se durerà poco, sfociando in incomprensioni, tradimenti e discordamenti. Carrà era stato futurista, non dimentica il suo ruolo propagandistico, sicchè in alcune opere, ritorna la questione nazionalistica: ne Il cavaliere occidentale, si pò notare il tricolore. Malgrado le tensioni di quegli anni, i due si stimao indubitbilmente, tanto da esporre insieme. De Chirico espone per la prima volta in una personale a Roma, sarà Roberto Longhi a riservargli una critica aspra, accrescendo la fama di Carrà. Carrà chiuderà il cerchio dell'amicizia con una raccolta di scritti in cui non nomina il ferrarese De Chirico. Nei soli suoi 3 anni di vita, la rivista Valori Plastici, ha come obbiettivo quello di proporre una "nuova arte" italiana, che avesse come riferimento i primitivi, da Giotto a Piero della Francesca. Ma Valori Plastici, è una rivista che dialoga ed accoglie tutti gli esponenti e le sperimentazioni, suoi componenti sono Morandi, De Chirico, Carrà, Kandinskij, Breton, e anche Van Doeburg. De Chirico vira la sua pittura verso un visione più eccentrica, mentre Morandi, ha una visione distante da tutto, la sua è una "stagione morta", fatta di cose inanimate, tuttoè sospeso in una solitudine, a lui interessano le terre, i cieli, e dunque la sua tavolozza, è composta dai grigi, dall'ocra, dagli azzurri, dai rosa e dai bianchi. La produzione artistica metafisica, viene esposta a Berlino, dove fa intersse l'uso dei manichini, qui reinterpretati in chiave politica come espressione della condizione di alienazione e svuotamento di identità del popolo in una società capitalistica. In Italia le conseguenze maggiori dell’esperienza metafisica, si risentono in Novecento, movimento di “ritorno all’ordine”, i pittori che viderirono sono Bucci, Malerba, Sironi, Oppi, Funi, etc. Costoro, pur non avendo mai aderiro alla metafisica, guardano ad essa con profondo interesse. Les Italiens de Paris, è il terzo gruppo di neoclassicisti italiani, rappresentato da una compagnia francese, vi si aggregheranno Savinio, De Chirico, Tozzi, etc. In Spagna, questa corrente, arriva più tardi rispetto alle avanguardie del 900, e già nel 1906, Barcelona enuncia, ls necessità di un Neucentisme, che si richiamasse alla grandezza mediterranea. Seguirono quest'onda Mirò, Dalì, nei quali sussiste la lezione del maestro Picasso. In Germania, il Realismo Magico, esprime la volontà di alcuni utori di riappropriarsi dell'antica tecnica medievale e rinascimentale. DADA: DADA, è un'onomatopea bambinesca, fondato su assoluto anarchismo intellettuale, sull'illogicità, sull'inutilità del gesto artistico. Tzara, precisa l'anima Dada nel 1918, attingendo alla filosofia di Nietzsche, contrapponendosi ad ogni tentativo avanguardistico. mostrando insofferenza verso il Cubismo e il Futurismo, che però rappresentao il campo sperimentale da cui prendono avvio molte istanze Dada. La spontanetà, il disgusto, la presa distanza da tutti gli orrori della prima guerr mondiale. La poesia Dada si compone di parole ritagliate da un giornale a casaccio, ricondotta allo stato di un bambino nel periodo della lallazione, DADA non significa nulla. Questa nuova corrente, era gia in incubazione, A New York, c'è "The International Exhibition of Modern Art", un'esibizione di artisti, a cui partecipa, ad esempio, Duchamp. Nel clima di polemica contro il Cubismo, verso una nuova prassi formale e materiale che guardasse al mondo dell’industria come nuova fonte d’ispirazione. Duchamp si spinge oltre, quando prende una semplice ruota di bicicletta, e con la sua forcella innesta uno sgabello, senza alcun intervento proprio o con interventi minimi di una mera natura meccanicistica. Duchamp prevaleva la definizione di ready made. Così a New York si forma un cenacolo di artisti di scuola parigina, cerca nuove strade alternative al Cubismo. Man Ray, nel 1915, edita la rivista d'avanguardia «The Ridgefield Gazook», in cui sono anticipati i temi e le metodologie d'indagine del futuro DADA, e uno dei più grandi simboli, è appunto l'Orinatoio, ready made di Duchamp. La collaborazione tra Ray e Duchamp porta alla creazione di diversi ready made, anche se con il trasferimento di Duchamp a Parigi, la sperimentazione Dada a New York si conclude. Nella Svizzera neutrale della prima guerra mondiale, Zurigo è l'unica città in cui sarà possibile sperimentare per qualche anno tutte le stanze DADA originali e più pure: la tecnica dell'improvvisazione, internazionalista e con l'utilizzo di qualsiasi mezzo espressivo. Dal 1915 sono presenti autori come Hugo Ball, Arp, Otto, Jnco, e lo stesso Tzara. Il gruppo eleva a ritrovo il Cabaret Voltaire, dove inizia una fervida attività intellettuale, artistica, che coinvolge molti artisti europei, in bilico tra differenti scuole e forme espressive delle prime avanguardie, come a voler creare sin da subito uno o più punti di fuga. In Cabaret Voltaire si sperimenta ogni forma espressiva in tutte le prospettive: teatro, musica, scrittura, arte, tutti incentrati a forme onomatopeiche e simultanee. Cerso la sollecitazione di instinti primitivi e infanftili, verso la frenesia. Alla ricerca di non senso, non melodia, non armonia. Successivamente uscirono altre riviste de "Cabaret Voltaire", in una in particolare, è scritta una sorta di poesia, scritta da Huelsenbeck, Janco e Tzara, chiamata "L'ammiraglio ha una casa da affittare", spesso recitata contemporaneamente e anche in lingue diverse ed in cui suoni e rumori hanno anche un'ampia parte. Nel 1923 si ha una svolta, dopo la rottura di Tzara con lo stesso Ball, accresce l'uso di sperimentazioni cinetiche e fotografiche a contatto diretto con materiali vari, per riprodurre spesso immagini astratte. Dopo la fine della guerra l'esperienza zurighese Dada può definirsi conclusa, molti artisti ritorneranno presto in patria, anche se le loro sperimentazioni si estenderanno in nuovi centri, come Berlino, Hanover e Parigi. A Berlino, la Germania si tinge di caratteri maggiormente politici, di critica sociale, fino alla satira o all'aperta denuncia. con l'uso di materiali eterogenei mediante collage e tecniche d'avanguardia come il fotomontaggio. Il gruppo Dada berlinese entrerà presto in collisione con il mondo borghese conservatore e filo nazista, che porterà al sequestro e alla distruzione artistica tedesca e del periodo di Weimar. Altri importanti centri Dada furono quelli in Colonia e Hannover. A Colonia si sviluppa intorno alla figura di Ernst. Ad Hannover, Schwitters opera in una condizione di isolamento, sia ambientale che culturale. Ernst dialoga principalmente con Picabia e Tzara, finendo per essere considerato Surrealista. Egli parte da istanze espressioniste, ma il suo dialogo è pricipalmente Juan Mirò è il più indipendente tra gli artisti surrealisti, non aderendo alle teorie di Breton. Eppure, ha una spazialità ampia ed irreale, entro cui si stagliano elementi biomorfi microscopici, quasi fossero insetti, l'uso libero del colore, sono tutti fattori che sembrano ritrarre un mondo primordiale,ma in cotinuo divenire. Ernst destabilizza il fruitore con uso di immagini intelleggibili, utilizzando spedienti come l'ingrandimenti, l'associazione incongrua, la sovrapposizione di forme, segni e figure, e dal sogno emerge anche la libido dell'artista, il suo erotismo. I caratteri ambigui si accentuano soprtutto nelle opere in cui fa uso del frottage, ossia lo sfregare con una matita, o un altro mezzo, un foglio sovrapposto a una superficie ruvida, ottenendo immagini inedite e casuali. Per quanto riguarda Tanguy, Breton ne intuisce subito il potenziale affiancamento al gruppo, e gli organizza una personale, nell'occasione la sua opera è accostata sculture precolombiane, a dimostrazione di un rinnovato interesse primitivistico dei surrealisti. Salvador Dalì, dalla biografia eccessiva in tutto, presto rinnegato dai surrealisti, perché non in linea con la loro politica (marxista) con l'approssimarsi dei nazi fascismi e della Seconda Guerra Mondiale. Sprezzznte, aristocratico, libertino, Dalì si dichiara ilpiù surrealista tra i surrealisti, anzi, l'unico surrealista puro. Tale superamento avviene per il tramite di un metodo da lui messo a punto, cosidetto "paranoico critico", secondo Dalì la paranoia è una patologia, che porta a stati di profonda disillusione e oppressione. Il superamento di tale paranoie avviene tramite un procedimento volto a fare emergere le sue epifanie oniriche direttamente sulla tela. Il suo metodo • basato su una mitologia personale non condivisibile. In essa convivono mitologia, erotismo, presagio, fluidità. I suoi rimandi sono chiaramente di antico regime, Dalì rivndica una matricecortese e rinscimentale, pertanto, dipinge in "falsa prospettiva", sotto il suo carattere non solido, bensì molle, per il fatto stesso che parte da una visione onirica. Secondo questa visione tutte le forme emerse dal sunconscio rimandno ad un valore suggestivo iniziale che però si carica di valenze sempre nuove. L'approccio casuale all'opera d'arte rimane una caratteristica di surrealismo puro, una sorta di "gioco consapevole", che consisteva nel far eseguire su un foglio di carta ripiegata un disegno o una frase, a più partecipanti, senza che ciascuno sapesse cosa aveva prodotto il precedente interento. Una volta dispiegato il foglio, la composizione garantiva un quadro d'unione di interventi del tutto casuali. René Magritte ad esempio, svilupperà una tipologia associativa casuale di parole e immagini. Ma Magritte se ne andrà definendo immagini sempre più oggettive ed esplicite, associate a frasi strimpanti, come in "Ceci n'est pas une pipe", del 1928 1929, nel dipinto in questione, è messa in crisi la centrlità della parola e dell'immagine, la loro associazione, generante un segno negativo, di impossibilità. Emerge sempre di più l'inclinazione e la presa di posizione politica di Breton contro i crescenti nazionaismi e totalitarismi europei, con un progressivo accostamento al Marxismo ed al Comunismo. Per tali ragioni, egli sentirà il bisogno di pubblicare un Secondo Manifesto Surrealista, in cui il problema della produzione artistica non è affrontato direttamente, ma viene chiesto ai suoi sottoscrittori di rimanere aderenti alle metodiche originarie di analisi dell’inconscio, da tale disagio nascono le prime analisi plastiche, e i presupposti per una scultura surrealista. Il catalogo di codesti autori si può definire del tutto surrealista, si tratta di una ricerca che dialoga con le sperimentazioni di Mirò. Un chiaro esempio è la Sfera sospesa, di Giacometti, che tenta di qualificare la forma nello spazio come un'entità potenzialmentemobile. In questo nuovo corso, Breton, rinnova il suo interesse per Picasso e Duchamp, da lui considerati gli unici veri interpreti del transito delle tematiche avanguardistiche alla deriva surrealista. Picasso per la sua capacità di non fermarsi a nulla, Duchamp per il suo principio di negazione della pittura e della scultura. Negli ani ‘30 il Surrealismo si propaga dunque a vari livelli.