Scarica Anatomia e Biomeccanica dell'Articolazione Temporomandibolare (ATM) - Prof. Lombardo e più Dispense in PDF di Anatomia Dentale solo su Docsity! ATM: ARTICOLAZIONE TEMPOROMANDIBOLARE L’ATM è l’unica ar/colazione mobile del cranio, è una diartrosi doppia (artrodia chiamata condilo- artrosi), in quanto funge da cuscine?o tra osso mandibolare e temporale (movimento di retrotranslazione). Essa si cos/tuisce di 2 ar/colazioni, superiore ed inferiore, separate dalla presenza di un disco ar/colare o menisco: -superiore (artrodia): ar>colazione temporo-meniscale, cioè tra la cavità glenoidea dell’osso temporale e il menisco. -inferiore (condiloartrosi): ar>colazione condilo-meniscale, ovvero tra il menisco posto superiormente e il polo condilare della mandibola Queste due ar/colazioni si muovono insieme. Possiamo dis/nguere 2 ATM, posizionate bilateralmente e medialmente rispe?o al meato acus/co esterno. Queste 2 ar/colazioni si muovono simultaneamente e prendono origine intorno alla 6° seKmana dalla car/lagine del Meckel (primo arco faringeo o mandibolare). L’ATM si compone di 2 capi ar/colari, la testa del condilo della mandibola (inferiormente), e la fossa mandibolare dell’osso temporale o fossa glenoidea (superiormente), divisi dal disco ar/colare. L’ATM è l’unica ar/colazione, a differenza delle altre diartrosi (cos/tuite da car/lagine ialina), i cui capi ar/colari sono cos/tui/ da car>lagine fibrosa, essa funge da rives/mento alla so?ostante car/lagine condilare. La car/lagine fibrosa è cos/tuita da 4 stra/ sovrappos/: -Strato ar/colare: localizzato più superficialmente cos/tuito da fibre collagene di I /po stre?amente addensate e parallele alla superfice ar/colare. -Strato di proliferazione: soKle e cos/tuito da condroblas/. -Porzione ipertrofica: quello più spesso ed è formato da fibre collagene di /po II disposte in maniera disordinata dove sono immersi numerosi condroci/. -Zona di calcificazione: aderisce allo strato subcondrale ed è molto simile allo strato ipertrofico. COMPONENTE TEMPORALE La componente temporale è cos/tuita da: -fossa glenoidea dell’osso temporale -eminenza ar/colare o radice trasversale del processo zigoma/co -tubercolo ar/colare o zigoma/co -piano glenoideo (qui scivola il condilo mandibolare) -processo ento-glenoideo o piano glenoideo mediale -tubercolo retro-ar/colare o processo glenoideo superiore -fessura petro-/mpanica -cresta tementale. La superfice dell’osso temporale è concava perché deve accogliere la convessità del condilo ed è delimitata anteriormente dal tubercolo ar/colare. La fossa è 2/3 volte più grande del condilo della mandibola per perme?ere i movimen/ condilari. La conformazione dell’ar/colazione dipende dalle sollecitazioni: nel la?ante è appiaKta perché non è iniziata la mas/cazione e inizierà ad assumere la sua forma concava quando eromperanno i den/ decidui e poi ancor di più i den/ permanen/. Man mano che i den/ vengono persi, con l’avanzare dell’età, la fossa può tornare ad assumere una forma pia?a perché vengono u/lizza/ per la mas/cazione. Riassumendo quali sono le superfici ar/colari della componente temporale esse sono: -Eminenza ar/colare (o piano inclinato posteriore) -Processo entoglenoideo (o piano glenoideo mediale) -Piano preglenoideo L’eminenza ar/colare si presenta a forma di sella con la concavità rivolta verso l’alto e sarà convessa in senso sagi?ale mentre sagi?almente apparirà concava. Fossa mandibolare dell’osso temporale La fossa mandibolare del temporale (fossa glenoidea) si presenta come una depressione di forma ovoidale, posta al davan/ della parte /mpanica dell’osso temporale (al davan/ del meato acus/co esterno). Il limite anteriore della fossa mandibolare è rappresentato dall’eminenza ar/colare e dal tubercolo ar/colare. La parte anteriore è extra capsulare e forma la parete laterale del condo?o udi/vo esterno. La fossa è 2-3 volte più grande del condilo mandibolare. La conformazione dell’ar/colazione dipende dalle sollecitazioni, nel la?ante la forma è pia?a, diventa profonda quando i den/ permanen/ erompono in arcata, e ritorna a essere pia?a negli edentuli. COMPONENTE MANDIBOLARE CONDILO La testa del condilo ha forma ovoidale, un polo laterale ed uno mediale, ed una superficie ar/colare. La superficie ar/colare si presenta rugosa (favorendo l’inserzione muscolare pterigoideo esterno), il polo laterale è sostenuto dal collo del condilo perché supporta il carico maggiore, ed è più alto del polo mediale. -lamina inferiore: da cui passano vasi sanguigni e linfa/ci ed è ricca di fibre collagene che hanno la funzione di sostenere i tessu/ sovrastan/. Nella zona bilaminare sono presen/ zone pseudo cavernose che hanno la funzione di compensare la pressione sanguigna durante i movimen/ della mandibola. Il disco risulta teso tra la zona bilaminare posteriormente e il muscolo pterigoideo esterno posto anteriormente rispe?o al disco e quindi in condizioni fisiologiche, quando non si hanno alterazioni e il disco si muove sinergicamente al condilo queste due componen/ sono in equilibrio tra di loro. Ad esempio, quando si apre la bocca il muscolo pterigoideo esterno si contrae e nel fra?empo la zona bilaminare si rilassa, al contrario quando bisogna chiudere la bocca il muscolo pterigoideo esterno si rilassa e la zona bilaminare con le sue fibre elas/che ripris/nerà la stabilità dell’ATM. CAPSULA ARTICOLARE È un manico?o di tessuto conneKvo fibroso che avvolge le porzioni ossee ed è cos/tuita da tessuto conneKvo denso. È come una trama di fasci intreccia/ che spesso sono infiltra/ dalla presenza di tessuto adiposo e che presentano degli inspessimen/ lì dove si trovano i legamen/ che accompagnano l’ATM. È cos/tuita da 2 stra/: -strato fibroso: a forma di tronco conica che avvolge tu?a l’ar/colazione, ha base rivolta verso l’alto. -strato sinoviale: ha il compito di secernere il liquido sinoviale e oltre ad una funzione trofica e nutri/zia e una funzione di lubrificazione dell’ar/colazione, ha anche il compito di compensare lo spazio virtuale che si crea durante il movimento mas/catorio. La superfice esterna origina al livello della fossa mandibolare mentre la faccia interna di questa capsula prende conta?o con i margini mediali e laterali del disco ar/colare. La porzione interna è quella rives/ta dalla membrana sinoviale e quindi dai sinovioci/ (cellule specializzate nella produzione del liquido sinoviale e quindi che nutrono e perme?ono i movimen/ dei capi ar/colari). Inserzioni della capsula ar/colare Nel versante superiore: -Sul contorno anteriore del tubercolo ar/colare e apparirà lassa -Posteriormente si inspessisce sul labbro posteriore della fessura petro-/mpanica -Lateralmente si inspessisce dal tubercolo retro- ar/colare al processo zigoma/co -Medialmente torna lassa e giunge fino alla spina angolare dello sfenoide Arriva fino allo sfenoide perché al livello della superfice esocranica dello sfenoide, in par/colare negli uncini pterigoidei, si inseriscono i muscoli pterigoidei. Questa è l’inserzione della capsula ar/colare sulla componente fissa, perché quello che è stato nominato fa parte del neurocranio. La capsula scende verso il basso e si inserisce anche al livello della componente mobile dell’ATM ovvero sul versante inferiore e in par/colare sul collo del condilo della mandibola. La capsula avvolge tu?a l’ar/colazione lasciando libera l’area posteriore della fossa. Si fissa in basso al condilo e la porzione posteriore del muscolo pterigoideo esterno si fonderà con la capsula, risulta avvolto dalla capsula ar/colare che è flaccida per definizione consentendo movimen/ di grande estensione senza danneggiarsi. L’ar/colazione è ancorata a numerosi legamen/ che rinforzano la funzionalità della capsula e hanno anche la funzione di modulare e controllare l’aKvità dei muscoli. Il processo coronoideo è palpabile se la bocca è aperta, pra/cando una palpazione orale, mentre non lo è quando la bocca è chiusa non è palpabile perché è coperto dall’arcata zigoma/ca. L’inspessimento del disco varia molto se la bocca si trova alla massima apertura (circa 40 mm) o chiusa. L’inspessimento cambia e si adegua alla roto-traslazione del condilo mandibolare. Il manico?o di tessuto fibroso avvolge tu?a l’ar/colazione e i ligamen/ lo aiutano in questa funzione. I ligamen/ durante i movimen/ mandibolari stabilizzano l’ar/colazione e consentono un controllo o uno stop all’aKvità dei muscoli mas/catori evitando che possano danneggiarsi. Nel versante inferiore: -sul collo del condilo mandibolare. La capsula ar/colare racchiude l’ar/colazione e anche il tubercolo ar/colare mentre lascia libera l’area posteriore della fossa. È fissata in basso al collo del condilo. La parte posteriore del muscolo perigoideo esterno si fonde con la parte anteriore della capsula ar/colare. È flaccida e perme?e quindi movimen/ di grande estensione senza rompersi. Due legamen/ laterali, lo sfenomandibolare e lo s/lomandibolare, rinforzano la capsula ar/colare. L’innervazione è assicurata dei nervi auricolotemporale, masseterino e temporali profondi. MEMBRANA SINOVIALE La membrana sinoviale ricopre la superficie interna della capsula fibrosa rifle?endosi lungo i margini del disco ar/colare, senza interessare le superfici ar/colari. La stru?ura è quella /pica delle membrane sinoviali. Consiste di uno strato superficiale (in/ma) formato da sinovioci/ intercala/ ad anse capillari, ed uno strato so?oin/male fibroso so?ostante, aderente alla capsula, contenente i vasi sanguiferi, fibroblas/, mastoci/, macrofagi fibre elas/che. Presenta delle espansioni, i villi sinoviali, che sporgono nel lume rendendo nel contempo irregolare la superficie. Nello strato superficiale o in/ma sono presen/ due /pi cellulari: -sinovioci/ A: dispos/ più superficialmente, cara?erizza/ da espansioni citoplasma/che simile a quelle dei macrofagi. -sinovioci/ B: simili ai fibroblas/, e di ques/ posseggono alcune cara?eris/che immunoistochimiche. Producono acido ialuronico, fibronec/na, dermatan-solfato. La membrana sinoviale funge non solo da membrana dializzante per le proteine, ma tramite i suoi sinovioci/ secerne la maggior parte dei cos/tuen/ il liquidò sinoviale e di questo ne regola il volume e la composizione. Un’altra funzione è quella di mantenere costante una pressione nega/va all’interno delle cavità ar/colari, ciò probabilmente legate al movimento passivo del liquidò sinoviale. La membrana sinoviale è priva di innervazione, perciò il dolore delle sinovi/ deriva dalla s/molazione dei rece?ori capsulari da parte dei mediatori della infiammazione. *Legamento: modula l’aKvità del muscolo, la limita e stabilizza le ar/colazioni. Favorisce un collegamento tra mandibola e osso temporale. LIGAMENTI DI RINFORZO Oltre alla capsula si dis/nguono 6 legamen/ che collaborano durante l’aKvità dei movimen/ mandibolari e sono: 1. Temporo-mandibolare 2. Sfeno-mandibolare 3. S/lo-mandibolare 4. Pterigo-mandibolare 5. Malleolare anteriore 6. Collaterali mediale e laterale MUSCOLI MASTICATORI I muscoli mas/catori sono 4, tuK pari: 1. Muscolo temporale 2. Muscolo massetere 3. Muscolo pterigoideo laterale 4. Muscolo pterigoideo mediale Ques/ muscoli sono coinvol/ nei movimen/ di mas/cazione e nella fonazione. MUSCOLO TEMPORALE Muscolo di forma triangolare, a ventaglio, con l’apice rivolto in basso e la base in alto. Origina della fossa temporale, al livello della linea temporale dell’osso parietale, assume la forma di un ventaglio, perché ha un’origine larga che si restringe. Origina quindi dalla fossa temporale del cranio e dalla regione mediale del processo zigoma/co e poi scende verso il basso e si inserisce con un robusto tendine intermedio al processo coronoideo della mandibola. Questo muscolo è ricoperto dalla fascia temporale (de?a aponeurosi temporale), questo nasce nello spazio compreso tra le due linee temporali superiore e inferiore per estendersi sul margine superiore dell’arcata zigoma/ca. Le sue inserzioni sono ossee e aponeuro/che: -inserzioni ossee: avvengono nella fossa temporale in un’area delimitata in alto dalla linea temporale inferiore del perietale e dalla linea temporale del frontale, e in basso dalla cresta so?o temporale della grande ala dello sfenoide e della doccia corrispondente al margine superiore dell’arcata zigoma/ca. -inserzioni aponeuro/che: sono a livello dei 2/3 superiori della faccia profonda della fascia temporale. Presenta 3 fasci muscolari: -anteriori (porzione maggiore con un decorso pressoché ver/cale), -intermedi (a decorso obliquo) -posteriori (a decorso orizzontale e si incurvano verso il basso quando si trova in prossimità dell’eminenza ar/colare quindi poco prima di prendere inserzione con la mandibola). Azioni: ha la funzione principale di elevare la mandibola. -tu?o il muscolo: chiusura della bocca -fascio posteriore: retrusori. Tendono all’indietro il processo coronoideo, coadiuvano per il ritorno del condilo nella fossa mandibolare. -fascio anteriore (ver/cale): elevatori. La loro azione fa ruotare i condili a?orno a un asse orizzontale passante per la loro inserzione sul processo coronoideo inducendo quindi il massimo conta?o occlusale fra le 2 arcate dentarie. L’azione principale del temporale è l’elevazione della mandibola e si aKva come muscolo di potenza nelle fasi finali dell’elevazione della mandibola e in par/colare quando i muscoli sono in massima intercuspidazione. Alcune fibre orizzontali del fascio posteriore del temporale ritraggono la mandibola, se siamo in protrusione la loro aKvazione consente la retrusione. Come tuK i muscoli mas/catori l’innervazione è a carico del trigemino e in par/colare della terza branca del trigemino, cioè la branca mandibolare che è la più spessa perché presenta una componente mista prevalentemente motoria che controlla i muscoli mas/catori. Il muscolo temporale è innervato dai nervi temporali profondi. MUSCOLO MASSETERE È un muscolo spesso, corto e con una forma a lamina quadrangolare. È un muscolo mul/pennato posto sulla linea laterale dell’angolo della mandibola. Esso copre in parte il ramo della mandibola e il muscolo buccinatore. Origina in alto dal margine inferiore dell’arco zigoma/co (parte superficiale anteriore e parte superficiale profonda della porzione posteriore), e si inserisce inferiormente sulla faccia esterna dell’angolo mandibolare. Esso consiste di 3 fasci sovrappos/ (superficiale, medio e profondo). Il fascio superficiale origina dal processo zigoma/co della mascella e dei 2/3 anteriori del margine inferiore dell’arcata zigoma/ca. Le sue fibre si dirigono con decorso obliquo in basso e posteriormente per inserirsi alla faccia esterna dell’angolo della mandibola per comprenderne parte del corpo corpo e del ramo. Inoltre, eme?e dei piccoli rami che vanno sul ramo mandibolare e un’altra piccola parte sul corpo della mandibola. Il fascio medio proviene dalla superficie profonda dei 2/3 anteriori dell’arcata zigoma/ca e dal margine inferiore del terzo posteriore di questa. Le fibre decorrono ver/calmente in basso per inserirsi sulla faccia esterna del ramo mandibolare superiormente al fascio superficiale. Il fascio profondo origina dal terzo centrale e dal terzo posteriore del margine inferiore dell’arcata zigoma/ca, anche i suoi fasci vanno verso il basso e si inseriranno sul ramo della mandibola tra l’inserzione del capo superficiale e il processo coronoideo della mandibola. Azione: é un muscolo di potenza, quindi, è responsabile della massima intercuspidazione della mandibola, della forza di triturazione che imprimiamo al livello molare ed è il muscolo che viene coinvolto quando il paziente presenta il serramento (digrignamento dei den/ in forma sta/ca, l’accostamento, l’unione con forza i den/ è permessa da questo muscolo) e il bruxismo (si differenzia dal serramento perché avviene in fase dinamica, i den/ scivolano in senso trasversale e si causa un rumore sgradevole). L’azione principale è quindi la massima intercuspidazione che favorisce il conta?o al livello molare durante la triturazione del cibo. Il capo superficiale è responsabile della protrusione della mandibola, ovvero quando i den/ dell’arcata inferiore scivolano sui den/ dell’arcata superiore invertendo l’overjet. Il muscolo può essere palpato me?endo le dita al livello del gonion della mandibola. La vascolarizzazione è offerta da un ramo dell’arteria mascellare che prende il nome di arteria masseterina e l’innervazione è data da un ramo specifico del nervo mandibolare de?o ramo masseterino. La protrusione, che è l’azione secondaria del muscolo, avviene in sinergia con il muscolo pterigoideo interno. MUSCOLO PTERIGOIDEO INTERNO O MEDIALE Il muscolo pterigoideo interno o mediale è un muscolo che spesso ha la forma quadrilatera, simile a quella del massetere. Origina dalla faccia mediana della lamina laterale del processo pterigoideo. Con un decorso obliquo verso il basso, medialmente e posteriormente termina sulla faccia mediale dell’angolo della mandibola per estendersi fin poco al di so?o del foro mandibolare. Si trova al livello della faccia mediale del ramo della mandibola. *Prende origine al livello della fossa pterigoidea, al livello dell’uncino pterigoideo mediale, dalla tuberosità mascellare e terminerà al livello della superfice interna dell’angolo della mandibola, rivestendo il foro mandibolare. La faccia mediale di questo muscolo entra in rapporto con la spazio faringo-mandibolare e con la faringe. Le sue fibre scendono verso il basso, lateralmente e inferiormente e si vanno ad inserire al livello di un’impronta rigosa di forma pressoché triangolare e si troverà sulla faccia mediale del gonion mandibolare, precisamente tra l’angolo della mandibola e il solco milo-ioideo. Azione: elevatore della mandibola e aiuta quindi a chiudere la bocca. -chiusura bassa -protrusione -contribuisce a stabilizzare il lato bilanciante. A causa dell’inclinazione delle fibre muscolari protrude la mandibola e perme?e i movimen/ di lateralità (ad esempio si sposta la mandibola a sinistra), in par/colare quando i muscoli pterigoidei interni ed esterni di uno stesso lato si contraggono contemporaneamente, il mento ruota dal lato opposto. Il muscolo pterigoideo interno ha, quindi, un’azione bilanciante sul condilo durante i movimen/ di lateralità. Il ramo mandibolare del nervo trigemino innerverà il muscolo pterigoideo interno così come dello pterigoideo esterno. Questo muscolo può essere palpato in corrispondenza della sua inserzione sulla superfice interna della sinfisi della mandibola quando è a bocca chiusa, inserendo le dita al di so?o del gonion. MUSCOLO PTERIGOIDEO ESTERNO O LATERALE È muscolo corto, spesso, in forma di cono tronco che dalla faccia laterale della lamina laterale del processo pterigoideo si porta alla fosse?a pterigoidea del collo della mandibola e in parte alla superficie anteriore del disco ar/colare. Ha la forma di una piramide che origina dal cranio e giunge alla mandibola. A causa della sua forma e della sua posizione si aKva durante tuK i movimen/ mas/catori. Esso presenta due fasci: -fascio o capo superiore sfenoidale: prende origine dal terzo superiore della faccia laterale della lamina laterale pterigoidea e dalla faccia sfenomascellare (superficie mascellare) della grande ala dello sfenoide, scende indietro e in basso e si inserisce all’interno della capsula ar/colare, e alcuni dei suoi fasci si inseriscono all’interno del disco entrando a far parte di questo. -fascio o capo inferiore pterigoideo: prende origine dai 2/3 inferiori della fascia laterale della lamina laterale pterigoidea e dal processo piramidale dell’osso pala/no. Le fibre si dirigono in fuori e posteriormente per terminare nella fosse?a con condiloidea del collo del condilo mandibolare. È il principale muscolo che perme?e i movimen/ di lateralità se agisce singolarmente, ma se tuK e due i capi inferiori agiscono simultaneamente favoriscono una protrusione della mandibola. L’innalzamento della mandibola fino al contatto occlusale tra le arcate viene prodotto dall’azione dei fasci verticali del muscolo temporale, dei fasci profondo e medio del muscolo massetere e dal muscolo pterigoideo mediale. Apertura della bocca: inizia con un movimento combinato. Il condilo si sposta nell’incavo delimitante anteriore e posteriore, e proseguendo nell’apertura della bocca, porta con sé il disco in direzione antero inferiore. La parte posteriore del disco viene stirata dal movimento del condilo. La parte anteriore del disco viene allungata dalla contrazione del muscolo pterigoideo esterno. Massima apertura della bocca: il condilo è ruotato fuori dalla fossa e si sposta appoggiandosi sulla parte anteriore del disco. Viene così a trovarsi all’altezza del tubercolo articolare. Mentre la bocca viene chiusa, tutto il complesso viene riportato indietro. La massima apertura è di circa 40 mm. Protrusione anteriore-posteriore: questi movimenti, di traslazione, avvengono soprattutto nella camera articolare superiore. Per spostare lateralmente la mandibola occorre abbassarla un poco. Il movimento ha un’estensione complessiva di 2-3 cm, di questi solo 0,5 in direzione posteriore. Traslazione laterale/mediale Durante i movimenti di lateralità che avvengono anche nella masticazione la mandibola si sposta di lato. Sono movimenti combinati: -lato bilanciante: protrusione, dislocazione inferiore del condilo, modesta traslazione mediale. -lato lavorante: la muscolatura masticatoria stabilizza questo lato e permette di esercitare la pressione durante la masticazione. L’estensione del movimento è minimo. Vi è una combinazione di movimenti di rotazione attorno a un asse verticale e modesta traslazione laterale. Il lato lavorante, nel caso dell’immagine della prof, subirà una roto-traslazione verso il lato destro, verso il basso e verso l’avanti mentre il lato bilanciante andrà ricolto medialmente. I movimenti di lateralità fisiologici sono pari a 11mm. I movimenti di lateralità si misurano prendendo la linea mediana centrale tra i due incisivi superiori e inferiori si osserva di quanto la mediana inferiore si disloca lateralmente rispetto alla superiore, anche in questo caso bisogna considerare se si ha una deviazione della linea mediana quando il paziente è a bocca chiusa.