Scarica Biografia dell'architetto Adolf Loos e più Dispense in PDF di Storia Dell'architettura Contemporanea solo su Docsity! Adolf Loos Architetto austriaco, nasce a Brno nel 1870. Apprendista scalpellista, con questo mestiere si forgia da piccolo l’architetto. A soli nove anni perde il padre e la madre lascia la bottega da scalpellista del padre, nella speranza che venga ripresa da suo figlio. Uomo elegante, anglofilo nel gusto e nelle passioni. Gioventù “disturbata” fin che a 23 anni fa un viaggio negli USA, visitando Philadelphia, Chicago e New York dove per mantenersi svolge molteplici lavori; negli stessi anni L. Sullivan scriverà "Ornamento in architettur"a, libro che sarà di riferimento per il suo libro "Ornamento e delitto" (1908). Dopo una breve permanenza a Londra ritorna in patria, in Vienna, e comincia ad avere incarichi. Il “Caffè Museum” (Vienna, 1899) dove non progetta la struttura, ma l'arredamento di tipo seriale, come le sedie di Michael Tonet. Comincia a scrivere articoli per il “Das Andere”, in questo periodo. Villa Karma (Montreux, 1904) vicino a Ginevra, è la prima architettura realizzata da Loos. Volumi molto semplici, tinteggiata in intonaco banco, semplicemente coronato da un pergolato, ha assenza di decorazioni; delle colonne doriche ne scandiscono l'ingresso (utilizzando un linguaggio di sottrazione denotativa), come egli stesso affermava: “posso utilizzare l’architettura classica, citandola”. L’incarico, è un incarico di addizione perché si interviene su un edificio già esistente. Infatti, dalla pianta possiamo notare come l'anello centrale ha una murature più spessa. Per ovviare al problema dell'illuminazione Loos decide di costruire elementi di chiusura con loggia, oppure, con grandi sistemi di vetrata. Ingresso è ovale a doppia altezza, con un lucernario dorato. L’unica decorazione consentita è quella dei materiali: legno di quercia, marmi etc. Nel 1909 l'architetto viennese dirà: "Ho coniato quindi la seguente massima, che desidero promulgare al mondo intero: l'evoluzione della cultura marcia con l'eliminazione dell'ornamento dell'oggetto d'uso". Kartner Bar (Vienna, 1909) è la realizzazione di un arredo di un bar. Una bandiera americana come insegna, inclinata, scandisce la visibilità del negozio. Il negozio è molto piccolo e dentro utilizza degli specchi per moltiplicare lo spazio. Immobile commerciale Goldman & Salatsch (Vienna, 1909-1911) si colloca in una città tardo barocca e dalla fiorente Art Noveau; l'edificio si compone nella parte sottostante del magazzino commerciale e la banca, sopra le abitazioni. L'edificio non viene accolto positivamente dalla critica, che lo mettere a paragone con i tombini, chiedendo di rifare la facciata. Il basamento è molto alto, scandito da quattro colonne doriche di marmo verde e sopra bucature sono seriale con muro in intonaco bianco. Nonostante gli attacchi, da parte di Loos, contro l'ornamento, la facciata di questo edificio sembra rivolgersi ancora in un sobrio linguaggio, come il Kartner Bar che richiamava i classicheggianti soffitti con i cassettoni. Successivamente nel 1912, fonda un’Accademia dell’architettura dove si insegna: storia dell’arte, materiali e tecniche della lavorazione, progettazione dall’interno verso l’esterno. Egli non ricercava la forma, ma l’esigenza della distribuzione interna che generava l’esterno. Tra il 1910 e il 1920, delinea il proprio sistema di progettazione dell'interno verso l'esterno, chiamato "raumplan", la quale prevedeva diverse altezze e quindi dislivelli. L'architetto successivamente realizza casa Steiner (Vienna, 1910), volume bianco con un tetto a volta di metallo, che serve a raccordare i vari piani. Il progetto ancora segue una pianta rigidamente "neoclassica". Importante è notare come Loos sceglie di posizionare le finestre in base alle esigenze, se non nella facciata principale dove scegli un aspetto simmetrico. Casa Scheu (Vienna, 1912) è un altro esempio di volumi puri, che comincia a mostrare il suo sviluppo di progettazione dall'interno verso l'esterno, come dimostra il profilo a gradoni. Nel 1919 si reca a Parigi, con la speranza di trovare nuove committenze, conoscerà Le Corbusier, che ancora si chiamava Charles-Edouard Jeanneret-Gris. Due anni dopo ritornerà in Vienna, dopo ricoprirà l'incarico di dirigente d'ufficio tecnico municipale della città, costruendo una serie di case popolari, in cui sperimenta il tema del volume bianco e la progettazione rauplan. La casa Rufer (Vienna, 1922) è il simbolo della progettazione dall'interno all'esterno. Aggiunge una citazione del mondo classico aggiungendo un bassorilievo nella facciata. Nel 1923 partecipa al concorso per la sede del Chicago Tribune, proponendo un'enorme colonna dorica, che non sorregge nulla. L'edificio , di certo proponeva un rispetto nell'insegnamento di L. Sullivan, nella forma tripartita. Nel 1924 si trasferisce a Parigi, nuovamente, e realizza casa per Tristan Tzara (1926). Le aperture si collocano all'interno del portale di ingresso e nella parte superiore troviamo una sorta di loggia. E' da questa architettura che cominciamo a vedere il tema della "maschera". Dalla sezione notiamo la differenza di solai, dando all'interno una volumetria molto articolata. Casa Moller (Vienna, 1928) ha una facciata principale simmetrica , stesso non è per le altre. Il soggiorno ha due altezze, suddivise virtualmente da un parapetto (dove adagia la piastra di riscaldamento) e dei pochi scalini. Ultima architettura è casa Muller (Praga, 1930) che possiede le stesse caratteristiche di casa Moller.