Scarica Chimica dei prodotti cosmetici e più Appunti in PDF di Chimica Farmaceutica solo su Docsity! CHIMICA DEI PRODOTTI COSMETICI Prodotti cosmetici Sono sostanze o preparazioni, diverse dai medicinali, destinate ad essere applicate sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide, sistema pilifero, capelli, unghie ecc) oppure su denti e sulle mucose della bocca allo scopo esclusivo o prevalente di pulirli, profumarli, modificarne l’aspetto e correggere gli odori corporei, proteggerli o mantenerli in buono stadio. NON hanno finalità terapeutica e non possono vantare attività terapeutica. La prima direttiva a livello europeo è stata emanata nel 1976 e recepita in Italia nel 1997. La direttiva è stata modificata infatti noi vedremo la VI direttiva. FARMACO: Sostanza assunta dall’uomo o dall’animale con attività terapeutica, diagnostica profilattica. Es. dentifrici, colluttorio l’importante che non contengono sostanze a livello terapeutico. Alla direttiva è stato aggiunto un allegato nel quale ci sono tutti i prodotti cosmetici. Art. 2 - Le sostanze indicate nell’allegato II non possono essere presenti nella composizione dei cosmetici. - La presenza di tracce delle sostanze riportate nell’allegato II è tollerata a condizioni che essa sia tecnicamente inevitabile, nonostante l’osservanza di procedimenti corretti di fabbricazione e purchè sia conforme alle disposizioni di cui al comma I dell’articolo 7. - L’impiego delle sostanze e dei coloranti negli allegati III e IV. L’allegato III parte prima: elenco delle sostanze in cui l’uso è vietato nei prodotti cosmetici, salvo determinati limiti e condizioni. Parte seconda: elenco delle sostanze autorizzate provvisoriamente Allegato IV: parte prima elenco dei coloranti, parte seconda coloranti che possono essere usati. Allegato V: parte prima elenco dei conservanti che possono essere usati nei prodotti cosmetici, parte seconda elenco dei filtri UV di cui è autorizzato l’uso dei prodotti cosmetici. Allegato VI Allegato VII Art. 7 Punto I I prodotti cosmetici devono essere fabbricati, venduti e manipolati in modo tale da non causare danni alla salute umana. Si tiene conto della presentazione del prodotto, dell’etichetta, delle istruzioni per l’uso e l’eliminazione nonché di qualsiasi altre modificazioni o informazioni da parte del produttore. Art. 8 Si prevede che il prodotto deve portare in etichetta la composizione. Sia sull’imballaggio primario, che su quello secondario deve essere scritto: 1- il nome o la ragione sociale e la sede legale del produttore o del responsabile dell’immissione sul mercato del prodotto cosmetico stabilito dall’UE. 2- il contenuto del prodotto deve essere espresso in gr o millilitri. 3- il prodotto deve avere la data di scadenza sulla scatola. La VII modifica alla direttiva introduce un nuovo requisito per le etichette dei prodotti si chiama “periodo post apertura” (PaO) periodo in cui il prodotto è ancora integro dopo che viene aperto. L’apertura è determinata dal produttore il simbolo PaO sarà presente sull’etichetta di tutti i cosmetici ad eccezione di: -prodotti con una durata minima non superiore a 3 mesi -prodotti monodosi -prodotti in confezioni che impediscano il contatto con l’ambienteesterno. La PaO si indica con un barattolo aperto. Accanto alla figura sarà riportato il periodo di tempo (espresso con la lettera M=mesi) entro il quale il prodotto deve essere utilizzato a partire dalla prima apertura. Questo articolo è entrato in vigore a partire dal 14 marzo 2005. 4- il produttore deve indicare come il prodotto deve essere utilizzato 5- il lotto di produzione deve essere messo sull’etichetta perché se si manifesta un problema si può intervenire. 6- se non sono stati prodotti in Italia deve essere specificato il nome del paese d’origine. 7-deve essere specificata la funzione del prodotto (es. shampoo anti-forfora) 8-bisogna riportare gli ingredienti in forma 1 decrescente il nome con la nomenclatura europea ma non deve esserci messa la percentuale di ogni ingrediente. 9-non devono essere riportate le tecniche per la produzione, le impurezze contenute nelle materie prime utilizzate, sostanze che venogono utilizzate come fraganze ecc. . Per i profumi deve essere indicato il termine “profumo” o “parfum” nel caso delle fraganze (queste perché contengono tantissime miscele di odori) -Possono contenere prodotti che danno allergia e infatti devono essere riportati sull’etichetta. Sono 26 sostanze che provocano allergia alle persone. - L’indicazione in etichetta è prevista qualora la concentrazione di tali sostanze superi -0,001% in prodotti che non vengono risciacquati (es. creme, profumi, deodoranti) prodotti “leave- on” si chiamano. -0,01% in prodotti destinati ad essere risciacquati si chiamano “rinse-off products” come saponi, shampoo ecc.. - I coloranti possono essere indicati in ordine sparso dopo gli altri ingredienti, conformemente alla denominazione. -Se ci sono un insieme di coloranti si indicano con il simbolo +\- -Gli ingredienti si trovano elencati su un dizionario con una appropriata nomenclatura. Essa è diversa per l’Europa e per gli Stati Uniti. -Ci sono alcuni casi dove non è possibile indicare gli ingredienti sulla confezione per esempio per la matita degli occhi perché è piccola. Ma obbligatoriamente si deve mettere un foglietto con gli ingredienti. Il foglietto deve esserci per legge. Etichetta I componenti del prodotto cosmetico finito vengono scritti secondo il linguaggio internazionale INCI unico per tutti i paesi della C.E. - i derivati vegetali vengono riportati con il nome botanico della pianta da cui sono estratti. - i prodotti naturali con il nome in latino - i prodotti di origine sintetica si indicano in inglese; i coloranti con la nomenclatura INCI. -i nomi degli ingredienti vengono riportati in etichetta per concentrazione decrescente -il produttore deve indicare al ministero il nome, la ragione sociale, gli ingredienti, la riservatezza e i motivi per i quali la chiede. -il ministero dopo 20 giorni informa il produttore se gli è stata accettata la domanda. La riservatezza dura 5 anni. Scade entro 5 anni. Art. 10 I prodotti cosmetici vengono preparati in opportune industrie con attrezzature giuste e con un direttore tecnico responsabile della creazione del prodotto e della sua messa in commercio. Deve essere laureato (Ctf, farmacia, scienze biologiche) iscritto all’albo. E’ un collaboratore libero professionista, può lavorare in un’altra industria. -Chi vuole aprirsi un industria cosmetica deve chiedere al ministero della salute con una comunicazione 30 giorni prima della produzione dei cosmetici. Bisogna portare una descrizione dei locali,se sono adatti ecc. . Bisogna indicare il nome del direttore tecnico e i nomi delle sostanze che devono essere utilizzate. I dati arrivano prima alla regione poi al ministero che può eseguire sopralluoghi all’improvviso. E’ prevista attività di vigilanza sui prodotti cosmetici, di cui si occupa il ministero tramite i suoi delegati. Una commissione valuta gli effetti collaterali i indesiderati. Art. 12 Relativo a SANZIONI. Le sanzioni non si applicano al commerciante che vende prodotti integri. Se nella confezione non ci sono gli ingredienti il commerciante è responsabile perché lo mette in commercio,quindi si possono applicare sanzioni. Art. 10 ter DOSSIER: informazioni sul prodotto cosmetico. Va riportato: formula qualitativa e quantitativa, specifiche chimico-fisiche e ……… delle materie prime e del prodotto finito; i criteri di purezza e di controllo microbiologico; il metodo di fabbricazione la valutazione della sicurezza del prodotto finito per la salute umana. Il produttore prende in considerazione il profilo tossicologico generale degli ingredienti, la struttura chimica e il livello di esposizione. Ci deve essere un tutore (laureato) che si prende la responsabilità della sicurezza dei prodotti. -Le prove degli effetti attribuite al prodotto qualora la natura degli effetti lo giustifichi. Il produttore è responsabile se mette il prodotto fuori legge -il dossier non viene messo in pubblico ma solo le autorità possono chiedere questo dossier.La lettera e che si trova sui prodotti cosmetici significa che il produttore ha messo il giusto contenuto del prodotto. Deriva che il prodotto è stato controllato, dal punto di vista del contenuto, secondo la normativa del preconfezionamento [normativa europea]. Questa normativa tutela il consumatore e il produttore. Per il produttore si ha tutela perché se 2 e da elasticità. Composizione del NMF: serina (aminoacido), acido piroglutamico e suo sale sodico (igroscopico:assorbe acqua), fosfati, lattati, acido urico. Il sebo rappresenta 1 protettore della pelle dalle sostanze chimiche dannose e microrganismi. Contribuisce all’idratazione cutanea (impedisce l’evaporazione dell’acqua dalla pelle). È costituito da acidi grassi, trigliceridi, cere e steroli. STRATI DELLA PELLE -STRATO BASALE o GERMINATIVO (a contatto con il derma): le cellule costituenti tale strato sono in grado di riprodursi e dunque permettono il rinnovamento della pelle. Una volta divisa una cellula le nuove cellule migrano fino ad arrivare allo strato corneo (diventano infatti cellule morte). -STRATO SPINOSO O DEL MALPIGHI: sono cellule più piatte delle cellule dello strato basale. -STRATO GRANULOSO: le cellule sono ancora più appiattite e ricche di cheratoialina. -LO STRATO LUCIDO (si trova solo in alcuni punti) -STRATO CORNEO: le cellule qui non hanno nucleo, sono molto appiattite e si formano filamenti di cheratina (cellule morte) CELLULE Nella pelle vi sono 4 tipi di cellule Cheratinociti componenti dell’epidermide, il nome deriva dalla cheratina, le cellule si dividono, maturano e formano risalendo nell’epidermide tali che ratino citi. Tra tutti i lipidi della pelle vi è poco colesterolo ma molta quantità di ceramidi. Melanociti per la produzione di melanina. Questa è prodotta come difesa nei confronti degli UVA e UVB. La radiazione viene assorbita dalla cellula. Melanocita per evitare danni al DNA delle altre cellule. Fanno parte dello strato basale insieme ai cheratinociti. L’accumulo di uv avviene a livello dei melanosomi, quali vengono trasportati lungo i dendriti alle altre cellule. MELANOGENESI La tirosina per azione della tirosinasi, si trasforma in 3,4 diidrossifenilalanina (dopa) che per tirosinasi da il dopachinone. Si forma il leucodopachinone che per ossidazione da il dopacromo. Si forma poi il 5,6 diidrossindolo, l’indo-5-6-chinone e infine la melanina. Lo stadio limitante la melanogenesi è il passaggio della tirosina in dopa. La tirosina è una proteina chelata con Cu++, si allontana e l’enzima tirosinasi diventa attivo. L’UVA non attiva l’enzima. L’ormone proteico melanotropina è secreto dall’ipofsi e regola e stimola la sintesi del pigmento le eumelanine sono brune e le feomelanine giallo-rosse. I tricocromi sono in soggetti chiari. CELLULE DI LANGHERANS: sono cellule immunocompetenti protezione da agenti patogeni si legano agli antigeni al linfocita T e danno innesco della reazione immunitaria. Se sono danneggiate si possono avere siluppi di tumori. CELLULE DI MERKEL: sono localizzate nello strato basale dell’epidermide, sono sensori del tatto (pressione) e sono sensori proporzionali. DERMA E’ lo strato più spesso e svolge funzione di sostegno assicurando resistenza ed elasticità della pelle. È sede delle ghiandole sudoripare e sebacee, dei follicoli piliferi e delle terminazioni nervose. È formato da: -fibroblasti che formano il collagene -collagene che ha funzione di sostegno - collegane nativo o reticolato -fibre elastiche (elastina) -sostanza fondamentale formata da mucopolisaccaridi IPODERMA Strato più profondo, appoggia direttamente sulla muscolatura e sulle ossa, è costituito da tessuto adiposo ed è attraversato da capillari che i ramificano verso il derma che danno nutrimento. Non fa parte della cute. ANNESSI CUTANEI Peli, capelli, ghiandole sebacee e sudoripare, unghie. GHIANDOLE SEBACEE Le ghiandole sebacee sono olocrine, densa di sostanze organiche. Sono presenti su tutta la superficie tranne nelle regioni palmo-plantari. Ci sono nel volto, dorso e tronco. Sono a forma di alveoli semplici o complessi dove hanno luogo i processi di trasformazione sebacea degli elementi epiteliali. Riversano il loro secreto direttamente in superficie o all’interno del follicolo pilifero essendo ghiandole annesse al pelo. Sono formate da un alveolo e da un tubo escretore che porta il sebo all’esterno. GHIANDOLE SUDORIPARE Le ghiandole sudoripare possono riversare il secreto direttamente in superficie (ghiandole eccrine) o all’interno del follicolo pilifero (apocrine) sono tubulari semplici e sono formate da un tubulo non ramificato la cui parte più profonda è raggomitolata su se stessa. Le apocrine sono tubulari semplici e riversano il secreto nel follicol. 5 I PELI I peli sono strutture filamentose cheratinizzate. Sono formati da un fusto e dalla radice che si impianta nel follicolo pilifero. L’estremità profonda della radice si ingrossa formando il bulbo sulla cui superficie è presente un incavo dove c’è la papilla connettivale. Il bulbo fa crescere e rinnovare il pelo, il follicolo può trovarsi nel derma o nel sottocutaneo. Il fusto è formato da 3 strati: -cuticola:formata da cellule cornificate disposte a squama con cheratina -corteccia: formata da cellule fusiformi ricche di cheratina e melanina. -midollo: strato esterno formato da cellule con cheratina e vacuoli. Le strutture allungate avvolte ad elica dette fibrille presenti nella corteccia determinano la resistenza meccanica del capello, l’elasticità e la forma (rotonda capelli lisci, forma semipiatta capelli ondulati e piatta crespi). Le squame sono ben sovrapposte e chiuse e formano una superficie liscia e compatta che riflette bene la luce. FASI DI CRESCITA Anagen: E’ la fase di crescita. Le cellule del bulbo si riproducono e formano il fusto. Questa fase ha una durata di 3-5 anni ma nella donna può avvenire avvenire a 6-7 anni. Catagen: in seguito a uno stimolo ormonale la fase anagen si blocca. Le cellule non si riproducono più il bulbo rimane in riposo per 2 settimane Telogen : corrisponde al periodo in cui ogni attività e i capelli sono pronti a cadere. 3 mesi dopo il bulbo ricomincia a produrre le cellule del fusto e di nuovo capello che entra nella fase anagen. LE UNGHIE Le unghie sono lamine cornee posizionate sulle falangi. Sono formate da radice (ricoperta dalla pelle) corpo e margine libero. La matrice è responsabile della crescita che si verifica in modo discontinuo. Sono formati da cheratina. PRINCIPIO ATTIVO PELLE: -EFFETTO TOPICO (cosmetici) -EFFETTO SISTEMICO (farmaco) L’assorbimento percutaneo si può avere con: -rilascio della mia sostanza -contatto con lo strato corneo che si può comportare come riserva. Si possono formare anche dei legami con la cheratina. - ripartizione e diffusione della sostanza nell’epidermide -metabolismo sostanza (può essere dannoso ma può portare anche vantaggi) -penetrazione nel derma –riassorbimento -retro-diffusione e ripartizione nello strato cutaneo Le vie di penetrazione sono 3: 1-via di intercellulare percorso del principio attivo attraverso gli spazi intercellulari dove c’è materiale lipidico che si trova a strati infatti avremo strati acquosi e lipidici. 2- via transcellulare polare attraverso le cellule e il p.a. attraversa sia le cellule che lo spazio intercellulare. La preferita è quella intercellulare non polare e associata ai lipidi intercellulari via transcellualre polare alle proteine. 3-vie di shunt: annessi cutanei e possono contribuire in modo rilevante alla permeazione di molecole ad alto P.M. ASSORBIMENTO PERCUTANEO Il trasporto di un principio attivo è di tipo passivo che dipende dalla differenza di concentrazione del p.a. tra la superficie esterna e gli strati più profondi della pelle. Il flusso del p.a può essere determinato dalla legge di Fick: da\ dt’=Kp x c x a quantità di p.a. permeata nel tempo Kp= coefficiente di permeabilità di p.a. C= concentrazione Il Kp (coefficiente di permeabilità) può essere correlato come Kp= (Dm x Km)/h Dm= coefficiente di diffusione del principio attivo Km=coefficiente di ripartizione veicolo|strato corneo 6 h= spessore della pelle il Dm può essere calcolato sperimentalmente Dm= h²/6Lt h= spessore dello strato corneo L=log time L=tempo di ritardo usato per ripristinare le condizioni normali -Rilascio del veicolo: interazione veicolo-farmaco e veicolo-pelle -cinetiche di assorbimento: proprietà fisiche e chimiche -sito di applicazione -variazioni interindividuali –occlusione –applicazione –binding -metabolismo cutaneo -distribuzione cellulare -cinetiche di escrezione PROPRIETA’ CHIMICO FISICHE -Coefficiente di ripartizione :il valore ottimale è di circa 2 - peso molecolare:il limite è considerato 5.000 Da -grado di dissociazione: molecole ionizzate mostrano una scarsa penetrazione -momento dipolare:separazione di cariche -pressione di vapore: determina la volatilità SITO DI APPLICAZIONE La permeabilità varia in funzione del sito anatomico di applicazione. La maggior permeabilità della cute si osserva a livello della fronte, della regione post auricolare mentre il palmo della mano e dei piedi presentano minore permeabilità. La differente permeabilità dipende dallo strato corneo del suo spessore, dalla composizione lipidica e dal grado di dissociazione. FATTORI CHE INFLUENZANO L’ASSORBIMENTO Le variazioni interindividuali -età: non è stata dimostrata una correlazione tra permeabilità ed età dell’individuo. -sesso: ad eccezione di alcune regioni anatomiche specifiche non c’è diversità -razza: quelle nere assorbono di meno, sono meno permeabili. Le condizioni della pelle influenzano -stati patologici: possono alterare la permeabilità della pelle. - idratazione: se aumenta il grado si aumenta la permeabilità. Questo effetto è evidente per sostanze a media polarità. Occlusione:consiste nell’applicare uno strato occlusivo (vestiti, cerotti) sulla pelle. Aumenta la permeabilità cutanea perché diminuisce l’acqua della pelle. Applicazione ripetute:l’applicazione può essere ripetuta es. se io applico la sostanza una sola volta ogni 24 ore ho una reazione maggiore rispetto a quando applico la stessa ripartita in 3 volte. -la pelle presenta enzimi che possono catalizzare reazioni nella fase I e nella fase II -alcune sostanze possono essere tossiche in quanto non vengono metabolizzate (somm. Orale) -gli enzimi della pelle possono trasformare sostanze che permeano attraverso la cute -Caratteristiche del veicolo: il veicolo può agire: -attività termodinamica -provocare occlusione - delivery sistem PROMOTORI DI ASSORBIMENTO Sono sostanze che modificano la permeabilità della pelle. Migliorano la capacità di penetrazione del p.a attraverso la pelle. Es: DMSO, DMA, DMF ecc.. L’azione anche se è stata studiata non sono usati come promotori perché possono essere tossici. Il DMSO crea anceh problemi alla pelle anche se è un ottimo promotore. I promotori devono: -essere inerti -devono avere un’azione specifica -agire immediatamente con una durata prevedibile -azione reversibile -chimicamente e fisicamente stabili e compatibili con tutti gli ingredienti della formulazione -non devono avere colore, sapore -non devono essere irritanti né allergici né tossici. DELIVERY ITEMS Possono essere: liposomi ciclo destrine sistemi monoparticellari sistemi polimerici vanno ad incrementare la permeabilità cutanea Metodi: -in vitro (pelle umana pelle animale membrane artificiali) -in vivo (uomo animale) Per la pelle animale non è stata trovata ancora pelle simile a quella umana. I metodi in vivo hanno dei problemi -etici -costi elevati -difficoltà nel controllare le variabili sperimentali MATERIE PRIME Tensioattivi La tensione superficiale dipende dal bilancio tra 2 tipi di fase Forze adesive: causano attrazione tra molecole di fasi diverse. Forze coesive: causano attrazione tra molecole di una stessa fase. 1-se le forze adesive superano le forze coesive il liquido bagna il solido con angolo di contatto maggiore di 90°. 7 0=20 non sono tensioattivi veri e propri perché o sono tutti lipofili o tutti idrofili Da 0 a 3 sono prodotti antischiuma Da 3 a 7\8 hanno funzioni emulsionante acqua\olio Da 7\8 a 10 hanno funzione bagnante Da 9 a 17 hanno capacità di formare emulsionanti olio\acqua. Da 13 a 15 hanno funzione di detergenti Da 17 a 20 sono solubilizzati ANTIOSSIDANTI Per la loro composizione si usano per evitare l’ossidazione ed l’irrancidimento. Hanno attività enzimatica e microbiologica. I fattori che possono provocare danni al nostro corpo: energia solare, energia termica, presenza di metalli pesanti e presenza di O2. Cause di alterazioni dei grassi: -idrolisi: formazione di gliceridi e glicerolo -polimerizzazione: formazione di complessi tridimensionali. -autossidazione:formazione di perossidi e di prodotti finali volatili. Si dividono in: 1-antiossidanti primari:hanno la funzione donare H interrompendo le reazioni radicali che. 2-antiossidanti secondari:assorbono l’O2 presente nell’ambiente e rigenerano l’antiossidante primario. 3- sequestranti: chelano i metalli pesanti es. EDTA 4-filtri UV: assorbono le radiazioni solari riducendo l’energia necessaria per innescare le reazioni radicaliche. Es. antiossidanti I: gallati (?), tocoferolo (vitamina E), derivati chinonici. Antiossidanti II: acido citrico, ascorbilpamitato (?) Sequestranti: EDTA Filtri UV: benzofenone MODIFICATORI REOLOGICI Sono sostanze che modificano la viscosità dei prodotti. -sono polimeri naturali:gomme (arabica, guar) -pectina –amido –alginati –gelatina -Sono polimeri naturali modificati: derivati dalla cellulosa - polimeri sintetici: polimeri o copolimeri vinilici Polimeri carbossivinilici e acrilici GOMME -gomma guar: idrocolloide che contiene mannosio ed è usata nei dentrifici. -xantha(?) gum: etero polisaccaride. Solubile in acqua a freddo, usate come viscosizzante di lozioni, emulsionati. Gomma adrogante:derivato polisaccaridico usato per l’elevata viscosità come agente sospendente in emulsioni, gel dentrifici Gomma arabica: usata come sospendente, emolliente. I DERIVATI DELLA CELLULOSA Sono fortemente idrofili e subiscono una lenta idratazione in acqua. Subiscono l’attacco microbico. Il grado medio di sostituzione ne determina la viscosità. Es. - idrossiletilcellulosa:non ionica usata per gli shampoo, balsami, detergenti -idrossipropilcellulosa:non ionica usata per gel e prodotti per la rasatura - carbossimatilcellulosa:anionica, incompatibile con i tensioattivi cationici, usata per emulsioni, dentifrici e lozioni. POLIMERI VINILICI -polivinilpirrolidone (PVP) Omopolimero dell’N-vinilpirrolidone solubile in acqua o di alcool. Si usa come legante e fissante di pigmenti in prodotti per il trucco e stabilizzatori negli shampoo per ridurre le irritazioni oculari. POLIMERI CARBOSSIVINILICI Polimeri dell’acido ossiacrilico, idrosolubile. Necessitano la neutralizzazione con una base. A basse concentrazioni (0,25-2%) consentono di ottenere gel consistenti. Si usano per ottenere gel trasparenti o per aumentare la stabilità di emulsioni ottenute con tensioattivi non ionici. SILICATI Bentonite: silicato di Al idrato. Solubile in acqua e danno consistenza a detergenti liquidi. Ettorite: silicato di Al e Mg idrato. Solubile in acqua ha usi simili alla bentoite. Bentonide ed ettoride quaternizzanti hanno caratteristiche lipofile, formano emulsioni acqua\olio. SOSTANZE IDRATANTI ED UMETTANTE (?) Sostanze umettanti: -idratano -e non fanno perdere acqua al prodotto ma lo fanno essiccare. Glicerina, sorbitolo, latitolo, propilen glicole, metileteri POE del glucosio. Sostanze idratanti: NMF ricostituiti Acido ialuronico, derivati proteici animali e vegetali, gomme, olii occlusivi (olio di vasellina ecc) CONTROLLO MICROBIOLOGICO I prodotti devono tutelare la salute del consumatore e bisogna garantire la stabilità del prodotto. Non devono essere contaminate da microrganismi patogeni, si verifica la carica microbica totale e la validità del sistema preservante: evitare la crescita 10 delle colonie batteriche. Inquinamento dei microrganismi -cambiamenti di odore: possono essere dovuti a particolari reazioni chimiche. -cambiamenti di consistenza: possono essere dovute ad idrolisi di certi eccipienti quali l’amido o alle scissione di proteine quali la gelatina. -modificazioni dell’imballaggio. Le reazioni possono essere: -infezioni (congiuntiviti, lesioni corneali ecc) -irritazioni (dermatiti ecc) -tossicità (metaboliti prodotti da microrganismi) Rischio di inquinamento: -acqua libera (se i prodotti hanno acqua si possono inquinare) -pH -materie prime che costituiscono terreno di colture I CONSERVANTI I requisiti di un buon conservante sono 1-deve avere un ampio spettro d’azione 2-sicurezza 3-stabilità a doversi pH 4-basso costo 5-non deve indurre fenomeni di resistenza 6-compatibile con i componenti del prodotto. Non c’è nessun conservante che abbia tutti questi requisiti infatti si fanno delle miscele. Es. acido benzoico, acido sorbico, citrico, salicilico. Funzionano a pH acido e l’uso è piuttosto ristretto. Es. alcooli e aldeidi. Gli inconvenienti degli alcoli sono l’odore, hanno un limitato spettro d’azione e sono volatili. Invece vengono usati i ……….. della formaldeide (imidazoilidinlurea). Creano ponti con le funzioni amminiche e carbossiliche delle proteine denaturate. Es. composti fenolici: sono la classe di antibatterici più diffusa. Sono attivi contro i Gram + ( fenolo, timolo ecc) il loro utilizzo è limitato dall’odore marcato e dalla volatilità. Es. composti mercurici: triomersal, nitromersal. Sono composti stabili, inodori, incolori, attivi su Gram + e su Gram -. Agiscono con i gruppi SH delle proteine inattivandoli. Es. Tensioattivi cationici: composti di ammonio quaternario. Sono privi di odore e colore. Sono atossici e hanno una buona stabilità, la carica + facilita l’interazione con la cellula batterica andando a provocare la lisi e la fuoriuscita del citoplasma. Bisogna valutare nell’utilizzo l’interazione con sostanze del prodotto. Es. isotiazolinoni (metilcloroisotiazolinone, metilsotiazolinone) Hanno un ampio spettro d’azione, attiva a basse concentrazioni, scarsamente stabili a pH>8. possono causare sensibilizzazioni, termosensibili. Inattive da ammine, composti tiolici. COLORANTI Sono utilizzati in campo cosmetico. Non si usano per prodotti per gli occhi, per il trucco in generale. Non devono essere utilizzati per prodotti che vengono a contatto con le mucose e neanche per prodotti che devono restare a lungo tempo a contatto con la pelle. La classificazione si fa in base alle proprietà fisico-chimiche -idrosolubili:di origine naturale o sintetica In prodotti che non hanno potere coprente e contengono una fase acquosa. -liposolubili:sia di origine naturale che sintetica. Sono utilizzati in prodotti che non hanno potere coprente e non hanno acqua. -insolubili: 1-pigmenti : sostanze organiche o inorganiche, bianche o colorate insolubili nei normali solventi. Hanno un potere elevato coprente. 2-coloranti organici solubili precipitati su un substrato inorganico insolubili. hanno scarso potere coprente ma alta forza colorante. sono di origine sintetica e naturale. Vengono riportati nella lista degli ingredienti con il numero di colore index Es. sono polienici-carotenoidi (carotene, licopene, crocetina) –chinonici e derivati (alizarina, cocciniglia) Eterocicli:-azotati (clorofilla, indaco) –ossigenati (tannini, antociani, flavonoidi) PROFUMI Miscele accuratamente studiate e calibrate, sostanze di origine animale, sintetica e vegetale, disciolte in opportuni solventi Profumo 15/30% gruppo alcolico 90/95 Eau de porfume 8/15% gruppo alcolico 80/90 Eau de toulette 4/8% gruppo alcolico 80 ca 11 Eau de cologne 3/5% gruppo alcolico 70 ca Eau fraiche 3% ca gruppo alcolico 80 ca I profumi sono miscele molto complesse ed è molto difficile calibrare sostanze nuove. Le materie prime che vengono usate: -di origine animale: ferormoni, muschio, ambra grigia. -di origine vegetale: olii essenziali si ottengono per distillazione, estrazione, spremitura. -prodotti di sintesi: geramiolo, linadolo I lipidi o grassi Comprendono sostanze fluide (olii) e pastose (burri) e solide (cere) Dal punto di vista chimico in: -idrocarburi-: minerali, vasellina,paraffina ecc -idrocarburi terpenici: squalene, pristano - idrocarburi polisiloccani: siliconi -idrocarburi trigliceridi: oli e grassi vegetali e taluni animali (olio di arachide, burro di karitè, burro di cocco) olio di mandorla, di olio, di germi di riso ecc. -esteri non trigliceridi:cera d’api -alcoli grassi: alcoli sterolici (colesterolo), alcoli terpenici. Fanno parte della frazione in saponificabile di lipidi vegetali -acidi grassi: provenienti dall’idrolisi dei grassi vegetali (acido stearico) e della lanolina. ECCIPIENTI LIPOFILI MONOFASICI Le sostanze lipofile sono immiscibili con l’acqua , non sono in grado di incorporare acqua se non in piccole quantità, non sono asportabili dalla pelle con acqua. Sono classificati fra gli eccipienti lipofili. -gliceridi: 1)animale, 2)vegetali (olio di oliva, mandorla), 3)sintetici CERE –idrocarbur –siliconi -isopropilmiristato Sono formate da esteri a lunga catena possono contenere idrocarburi alifatici a lunga catena o da acidi grassi ecc.. Sono ben tollerate, presentano poche incompatibilità, si mescolano al sebo, aumentano la consistenza della preparazione, non sono asportabili con acqua. IDROCARBURI La Vasellina -miscela di n-paraffine ramificate e idrocarburi aromatici -sistema colloidale dove la fase continua è l’idrocarburo e quella interna (o dispersa) è formata dall’idrocarburo liquido. -consistenza fluida:se prevalgono le catene corte, può essere semisolida e solida: PM aumenta con catene molto lunghe. -chimicamente inerte -non presenta incompatibilità - debole potere penetrante -forma un rivestimento occlusivo -non è asportabile con acqua dalla pelle La vasellina deriva dal processo di raffinazione del petrolio. Possono essere cere o oli che poi vengono raffinati SILICONI Sono polimeri di sintesi, liquidi, semisolidi o solidi -Più corta è la catena più fluido è il silicone; più lunga è la catena è più solido è il silicone. -sono scarsamente reattivi. -non tossici né irritanti sono compatibili con molti farmaci –idrorepellenti -sono usati in miscela con altri eccipienti -sono molto costosi e sono utilizzati in miscela e non possono essere sostituiti con la vasellina. Eccipienti lipofili – monobasici Lipofili in grado di incorporare l’acqua. Es. la lanolina perché contiene sostanze emulsionanti in grado di ricoprire l’acqua. Tra le sostanze il colesterolo. La capacità di incorporare acqua si chiama “numero di acqua”e rappresenta la quantità di acqua che 100 grammi di eccipiente anidro riescono ad emulsionare stabilmente. Oltre alla lanonina ci sono anche gli alcoli della lanolina. La lanolina è formata da: -esteri 90% -alcoli -acidi grassi – idrocarburi La lanolina è il grasso della lana delle pecore. Ha un uso minore in campo cosmetico perché è giallo intenso e fa puzza di pecora. Provoca allergia perché deriva dalle pecore. Quelli che vengono usati in campo cosmetico sono gli alcoli o gli acidi della lanolina. OLEOLITI Sono formati da miscele di vari oli (minerali,vegetali, animali, sintetici e semisintetici) da sostanze funzionali (antiossidanti, profumi, coloranti, filtri UV) Si preparano per semplice miscelazione a freddo dei componenti. Devono essere limpidi (?), stabili all’ossigeno, compatibili con il recipiente. Una miscela tipo di un oleolita: -miscela di oli 100% -sostanze funzionali 0,5%/5% -antiossidanti 0’01/ 0,05% -coloranti, filtri uv La scelta dei lipidi segue dei criteri Funzionali: -diffusibilità –stendibilità – penetrazione -interazione con i lipidi della pelle 12 V= ------------------------ 18η d²: diametro al quadrato della particella g: accelerazione di gravità η: viscosità 2 Aggregazione: le gocce della fase interna si avvicinano e si aggregano il fenomeno è influenzato dalle cariche superficiali. Si ha l’accelerazione del fenomeno di creaming e di sedimentazione 3 coalescenza: si ha la fusione dei globuli con la rottura dell’emulsione. INVERSIONE DI FASE Si verifica quando si passa da un emulsione O\A a una A\O o viceversa. L’inversione si può ottenere: -per aggiunta di un elettrolità -cambiando il rapporto volumetrico delle 2 fasi -per tempi superiori a quella dell’inversione di fase (PIT) Le PIT consente di prevedere la stabilità di un emulsione Stabilizzazione di un emulsione. Tensioattivi: -riducono la tensione interfacciale -formano un film-molecolare intorno alle gocce di fase dispersa -l’associazione di 2 tensioattivi diversi porta alla formazione di film viscosi, flessibili e resistenti. -tensioattivi ionici stabilizzano l’emulsione per repulsione elettrostatica -colloidi idrofili -formano film multidtratificati intorno alle gocce di fase interna -hanno effetto sulla tensione interfacciale -forniscono una barriera meccanica alla coalescenza -stabiliscono l’emulsione per repulsione elettrostatica Incrementano la viscosità della fase continua. Particelle solide -formano un film monomolecolare all’interfaccia. VISCOSITA’ Si può incrementare a)aumentando la concentrazione della fase interna Rapporto fase interna\fase esterna -emulsioni fluide O\A interna 25-40% -emulsioni consistenti O\A fase interna 25-60% -emulsioni fluide A\O fase interna 35-50% -emulsioni consistenti A\O fase interna 50-70% STABILITA’ CHIMICA -compatibilità tra i componenti (tipo di tensioattivo, presenza di oleoliti, aggiunte di alcool) -fenomeni di ossidazione (antiossidanti quali BHT, BHA; esteri dell’acido gallico) -evaporazione dell’H2O (umettanti quali glicerina, glicole propilenico) -contaminazione batterica (antimicrobici quali parabenici) Stabilità: TESTn -Cicli termici: si sottopone l’emulsione a variazioni di temperatura. Es conservazione a -10˚C per 24h, a 21˚C per le successive 24h e quindi 24h a 37˚C. il ciclo si ripete 5 volte. -Conservazione a temperature elevate: 37°C 40°C per tre mesi. -Centrifugazione: la forza centrifuga accelera la sedimentazione e il creaming. -Determinazione della PIT: Per emulsioni O\A contenenti emulsioni non ionici Controlli -Aspetto fisico: il sistema deve essere omogeneo -pH -Stabilità chimica dei p.a. - instabilità delle emulsioni Cause -Quantità e tipo di emulsionante inadeguate -Rapporti non idonei tra fase acquosa e oleosa - incompatibilità tra i componenti e\o tra prodotto e contenitore -Differenza di densità tra le fasi eccessive -Scarsa viscosità -Decomposizione degli emulsionanti -confezionamento inadatto - Immagazzinamento -Presenza di particelle di grosse dimensioni Metodi di preparazioni Metodo diretto: Si riscaldano entrambe le fasi alla temperatura richiesta. La fase oleosa si versa nella fase acquosa, sotto agitazione. Metodo indiretto o dell’inversione di fase: si riscaldano entrambe le fasi alla temperatura richiesta. La fase acquosa si versa nella fase oleosa, sotto agitazione. Si forma prima un emulsione A\O che per successiva aggiunta di acqua si trasforma in O\A. si formano gocce di dimensioni piccole. CREME O\A Si preparano facilmente, con apparecchiature semplici ed economiche. -Si applicano facilmente e sono asportabili con acqua. -La evaporazione della fase acquosa esterna produce un effetto rinfrescante. -Sono più economiche rispetto alleA\O. -Necessitano di dosi di conservanti maggiori -Sopportano peggio le basse temperature -L’effetto idratante è immediato ma meno duraturo. (per rallentare l’evaporazione si 15 aggiungonop sostanze umettanti) CREME A\O -Permettono di ridurre le percentuali di conservanti - Hanno un effetto idratante e protettivo più duraturo rispetto a O\A -Sono più simili alla barriera protettiva naturale della pelle -Sono più stabili alle basse temperature -hanno sensazione di untuosità -Difficoltà di asportazione per semplice lavaggio con acqua - Richiedono l’uso di macchinari più potenti perché necessitano di una notevole agitazione meccanica -Sono troppo costose rispetto a quelle O\A Emulsione O\A tipica (esempio) Emulsionante O\A 1, - 7,5% Emulsionante A\O 0,5- 2,5% Modificatore reologico 0,1-2,5% Lipidi 5-50% Acqua 40-80% Umettanti2,5-10% Preservanti Profumo, coloranti, addittivi Emulsioni A\O tipica (esempio) Emulsionante A\O 2-15% Modificatore reologico 1-5% Lipidi 30-50% Acqua 30-65% Umettanti 2,5- 20% Preservanti antiossanti Profumi, coloranti CREME ALLO STEARATO Contengono elevate concentrazioni di acido stearico, che può costituire l’unico componente della fase oleosa. L’acido stearico cristallizza in cristalli bianchi che applicati sulla pelle non sono untuosi. E’ una crema che ha il pH alcalino irritante per la pelle e per questo motivo viene usata poco. GEL IDROFILI Sistemi monobasici in cui l’acqua è gelificata mediante un opportuno modificatore reologico. -Gel a base di cellulosa -Gel a base di carbossivinilpolimeri -Gel a base di silice e di glicerina I secondi richiedono la neutralizzazione con una base organica (ammina) oppure inorganica (NaOH). Le sostanze funzionali caratterizzano l’attività del prodotto. Gel per le mani –tipico- -trietanolammina 1% -carbomer 1% -Estratto glicolico di camomilla 2% -Glicerina 6% -EDTA bisodico 0,1% -colorante -profumo -solubilizzante, conservanti e acqua q.b. L’EDTA viene solubilizzata in acqua a 45°C . si aggiunge quindi il carbomer (?) e si omogeneizza. Sotto agitazione si aggiungono glicerina, l’estratto vegetale, il conservante, il solubilizzante ed infine il profumo. Dopo omogeneizzare la miscela e dopo viscosizzare con la trietanolammina. Gel dopo barba (tipica preparazione) -Carbomer 980 1 % -Trietanolammina 1% -alcool 95° 30% -mentolo 1% -profumo 0,2% -EDTA bisodico 0,1% -acqua q.b a 100% LIPOGELI Sistemi monobasici in cui l’olio è gelificato mediante opportuni modificatori reologici quali bentonite, olio di ricino idrogenato, sterati di Mg, Al e Ca Formulazione tipica –Oli -Cere e burri –Lipogelificante -sostanze funzionali -coloranti e antiossanti STICK Sono deodoranti. L’alcool viene solidificato dallo stearato di sodio. Svantaggi:basicità, presenza di saponi, evaporazione alcool. Formulazione tipica -sodio stearato 6% 16 -propilen glicole 54% -profumo 1% -irgasan DP 300 0,15% -Alcol etilico POLVERI Polveri compatte (ciprie, ombretti, fard) Sono polveri che contengono leganti (mucillagini, oli, grassi, cere) che, sottoposte a compressione, tengono insieme le varie polveri che costituiscono il prodotto. Non contengonocolorantiorganici Polveri semplici: borotalco ecc. Sono miscele di polveri in genere di origine inorganica con granulometria molto fine. Contengono talco, caolino, stearati o carbonati. L’eventuale colorazione viene ottenuta con l’aggiunta di pigmenti inorganici (ossido di Fe). Possono contenere profumi, conservanti e sostanze funzionali. PASTE IDROGLICERICHE Dentifrici Le paste sono un’insieme di veicoli che contengono polveri e acqua. I dentifrici possono avere diversi funzioni: antitartaro, anticarie, sbiancante, rimuovono residui dell’alimentazione. Dentifrici (formulazione tipica) -abrasivi 20-40% -detergenti 1-2% -umettanti 20-30% -leganti o addensanti 1-2% -coloranti -aromatizzanti 1-2% -dolcificanti 1-3% -conservanti -sostanze funzionali -acqua Gli abrasivi sono indicati con un indice di abrasione max 100%. I dentifrici ad azione sbiancante contengono più abrasivi (più polveri) -gli abrasivi: CaCO3; silici ecc -Detergenti:tensioattivi in polveri (SLS o laurilsarcosinato di Na) -Conservanti: parabeni, imidazolidinilurea, conserventi alimentari. -aromatizzanti: menta, olio essenziale di mentolo. -dolcificante: saccarina, saccarinati sodici -leganti-addensanti: gomme, xanthan gum -umettanti: glicerina, polialcol ecc -sostanze funzionali: antitartaro (Sali di pirofosato) antiplacca (Sali solubili, Sali di Zn) anticarie (fluoruri di Na, di Sn, sodio metafluorofosfato), perossidi. Preparazione Si usano miscelatori in grado di lavorare sotto vuoto in modo da evitare al formulazione di schiuma a seguito dell’aggiunta di tensioattivi. La polvere viene aggiunta all’umettante in modo da formare una massa omogenea, sia aggiungono addensanti o leganti e sotto vuoto i tensioattivi. Le sostanze delicate (p.a., aromi, Sali) si aggiungono alla fine della lavorazione. LE CICLODESTRINE Sono oligosaccaridi ciclici formati da unità D(+) glucosio legate da legami glucosidici α 1-4. i termini più comuni sono formati da 6,7,8 unità di glucosio, denominati α, β e γ ciclodestrine. Sono sostanze non tossiche, sono versatili. Si ottengono dalla degradazione dell’amido ad opera di un CGT-ase stacca dall’elica glucosidica dell’amido frammenti contenenti da 6 a 12 unità di glucosio, ne collega gli estremi e da origine ad una miscela di molecole cicliche la cui frazione principale è formata dalla α-β-γ ciclodestrina. 17 che si manifesta a partire da una lesione precancerosa localizzata sulle labbra o su altre zone. - melanoma cutaneo: tumore maligno che si origina sulla cute e mucose. E’ il più aggressivo. Comportamento della pelle a seguito della foto esposizione (secondo Fitzpatrick) Fototipi: 1-si scotta sempre e facilmente, non si abbronza mai 2-si scotta sempre e facilmente, si abbronza poco 3-si scotta moderatamente, si abbronza gradualmente 4-si scotta poco e si abbronza sempre 5-si scotta poco, si abbronza intensamente 6-non si scotta mai, ed è sempre pigmentato Relazione tra fototipi e tumori cutanei Il carcinoma e il melanoma costituiscono i 2 principali tumori. I carcinomi sono più frequenti ma raramente letali. I melanomi hanno un incidenza minore ma sono più frequentemente letali. Il rischio di carcinoma delle cellule basali è maggiore per individui con la pelle chiara e che hanno difficoltà ad abbronzarsi e per soggetti esposti alle radiazioni UV durante l’infanzia. I fenotipi per i quali è impossibile abbronzarsi con un basso livello di pigmentazione sono predisposti al carcinoma spiro cellulare invece individui con pelle chiara sono più esposti al melanoma. INVECCHIAMENTO CUTANEO -Elastosi: ispessimento e ingiallimento della pelle legato a modificazioni strutturali tipiche dell’anziano. -Collagenosi: alterazione delle fibre di collagene presenti nel derma. -Rughe: solchi cutanei, sottili e profondi, causati da una minore elasticità della pelle e ad una riduzione delle fibre collagene. - Lentigo solari: macchie di colore scuro che compaiono sulla superfici cutanee più esposte al sole. Le radiazioni solari causano anche: -Immunosoppressione: riduzione delle difese immunitarie a livello locale e sistemico. Riduzione dell’attività dei linfociti T o delle cellule di Langherans con conseguente aumento di infezioni cutanee causate da virus. Fotodermatiti: affezioni cutanee infiammatorie e degenerative provocate da esposizione solare. Le radiazioni UVA sono responsabili: -photaging - effetti oncogeni -immunosoppressione - fotosensibilizzazione Le radiazioni UVB sono responsabili: -eritema -melanomi Fattori di protezione solari -ipercheratosi: l’azione filtrante dello strato corneo è proporzionale al suo spessore. -acido urocanico: isomerizzazione cis-trans in seguito all’assorbimento di radiazioni UV - sudorazione: aumenta il potere riflettente della cute. -adattamento chimico: incremento di radicali scavenger (tocofenoli, carotenoidi) -melanina: aumento e sintesi della melanina. FILTRI SOLARI Sostanze contenute nei prodotti cosmetici per protezione solare. Si dividono in - filtri fisici: che sono dei filtri che riflettono le radiazioni UV ma non penetrano . -filtri chimici: assorbono le UVA e le UVB I requisiti per un buon filtro solare chimico: -assorbono radiazioni (290-360 nm) - possedere un alto coefficiente di (capacità di assorbimento) -la λ max non deve essere influenzata dal solvente -compatibilità con altri componenti delle formulazioni -scarsa idrosolubilità -bassa tensione di vapore -mantenimento dell’efficacia per almeno 4 ore –fotostabilità -assenza di effetti fototossici o fotosensibilizzanti -non devono colorare, produrre odori sgradevoli o depositare cristalli -basso costo I filtri fisici sono: -carbonato di Mg - biossido di titanio -ossido di Zn, talco ecc Il grado di finezza delle polveri ne influenza il potere schermante. La protezione totale è assicurata dall’unione con filtri chimici Filtri solari chimici Acido p.amminobenzoico e derivati UVB Derivati dell’acido antranilico UVB Derivati dell’acido salicilico UVB Derivati acido cinnamico UVB Derivati terpenici UVB Derivati del benzofenone UVB\UVA Associazioni UVA\UVB -riduzioni dell’incidenza dei tumori cutanei -mutazioni dell’oncogene p53 che riduce la riparazione del DNA danneggiato dagli UV e morte delle cellule non riparabili. -danni al DNA delle cellule epidermiche con formazione di dimeri della piridina -riduzione effetti immunosoppressori di UV -protezione del photaging 20 Bisogna scegliere il veicolo (emulsione, olio, gell, ecc) Ottimizzazione della formulazione -fattore di protezione -resistenza all’acqua -fotostabilità -sostanze funzionali -altri ingredienti (conservanti, umettanti, antiossidanti ecc) FATTORE DI PROTEZIONE SOLARE E’ il rapporto tra la minima dose eritematogena (MED) in presenza ed in presenza del prodotto MED della pelle protetta SPF=-------------------------------------- MED della pelle non protetta Dipende da -caratteristiche del filtro -concentrazione del filtro – veicolo -spessore della formulazione applicata sulla pelle Prima di essere messo in commercio bisogna valutarlo: -tossicità acuta, sub cronica ecc -fotoirritazione cutanea -sensibilizzazione, fotomutagenicità, genotossicità, carcinogenosità -assorbimento percutaneo in vitro\in vivo -sicurezza nell’uomo PRODOTTI DETERGENTI La pulizia della pelle può essere fatta in diversi modi: -detersione semplice: viene realizzata mediante l’uso di saponi e successivo risciacquo con acqua o con l’impiego di creme detergenti con l’uso di lozioni toniche. -strucco: eliminazione di prodotti decorativi, sono miscele di lipidi fluidi, emulsioni, gel mono e bifasici, lozioni. -gommage: si rimuove dallo strato corneo in fase di desquamazione i punti neri. Viene realizzata con preparazioni che contengono corpi solidi o polveri con azione fisica e meccanica. PRODOTTI PROTETTIVI I prodotti protettivi proteggono la pelle. Viene realizzata con l’applicazione delle “creme da giorno” chiamate pure “sottocipria” perché fungono da supporto per prodotti decorativi formando al tempo stesso un film tra i prodotti decorativi e la pelle. Le creme da giorno possono contenere sostanze funzionali che danno al prodotto un’attività specifica (es. idratante, rinfrescante, lenitiva, ecc). PRODOTTI TONIFICANTI Hanno funzione di idratare, rinfrescare la pelle ma anche di purificarla. Le sostanze funzionali sono in genere di origine vegetale. In base alle sostanze funzionali presenti i tonici si possono distinguere in tonici per pelle delicata, per pelle normale, secca, grassa, con rughe, per impacchi perioculari. PRODOTTI DEODORANTI -Sostanze antitraspiranti: azione astringente, riducono il lume del poro sudoriparo (es cloroidrato di Al) -Sostanze antimicrobiche: riducono o distruggono la flora batterica che risiede sulla pelle (tricloroidrossifeniletere) -Sostanze assorbenti: bloccano le sostanze volatili responsabili dell’odore (Sali di Zn) -Sostanze antiossidanti: regola l’attività enzimatica della flora batterica (trietilcitrato) -Sostanze odorose: sono profumate ed hanno blande proprietà batteriostatiche (oli essenziali, di limone, di pino ecc). SMALTI Miscele di derivati della cellulosa in solventi volatili in cui sono dispersi coloranti, lacche o pigmenti. I componenti sono: 21 22 -filmogeni (derivati della cellulosa) -solventi (acetone, lattato di etile, benzil alcol) –plastificanti - resine (naturali o sintetiche) -lacche e pigmenti PRODOTTI PER IL TRUCCO Rendono migliore l’aspetto. FONDOTINTA Sono destinati a coprire le imperfezioni della pelle conferendo una certa colorazione. Sono lipidi a cui vengono aggiunti pigmenti,emulsioni a cui si aggiungono colori idrosolubili, gel colloidali trasparenti a cui vengono aggiunti colori idrosolubili. FARD Sono più consistenti. Hanno una capacità coprente maggiore rispetto ai fondotinta. Hanno un colore intenso e sono realizzate in forma di fusione lipidiche in stick, lipogeli, creme, polveri compatte. CIPRIE Sono formate da polveri con pigmenti colorati. Nelle ciprie compatte vengono addizionati leganti per ottenere la giusta compattezza. OMBRETTI Sono formati da pigmenti inorganici dispersi in diverse forme chimico-fisiche -fusioni di oli, grassi e cere (ombretti in stick) -miscele di pigmenti con corpi leganti, compattati per compressione (ombretti compatti) -fusioni di grassi e cere trafilate ricoperte (matite). -emulsioni (ombretti in crema) MASCARA Sono emulsioni fluide o dispersioni colloidali nelle quali sono disperse resine filmogene per fissare il prodotto alle ciglia. ROSSETTI Sono fusioni lipidiche anidre nelle quali vengono disperse finemente colori, lacche e pigmenti per ottenere tutte le possibili tonalità. Sono formate da miscele di oli grassi e cere. Oli: olii di ricino, di vasellina Grassi: lanolina e i suoi derivati Cere: d’api, candelilla, ozocherite Formulazione tipo -Olio di ricino 65% -Lanolina 5% -Alcol 15% -cera 10% Fatturato del settore cosmetico italiano E’ stato registrato un aumento dell’export soprattutto per la Francia. Il fatturato globale è aumentato dell’1,7% nel 2004/2005. I prodotti più venduti sono i prodotti per il corpo e per i capelli. Anche la vendita dei prodotti cosmetici maschili sta aumentando. Si vendono anche i prodotti per il trucco. I profumi si acquistano di più in profumeria piuttosto che nelle farmacie o nei grandi magazzini. Stessa cosa per la linea maschile. I dentifrici invece si vendono di più nelle farmacie e nei grandi magazzini. I prodotti per l’igiene del corpo si vendono nei supermercati, invece per i prodotti per il corpo si vendono sia in farmacia, nei supermercati, ma anche in altri canali. I prodotti per il iso si vendono di più nelle farmacie e i prodotti per i capelli nei supermercati. Il canale più utilizzato è la profumeria, poi la grande distribuzione e infine la farmacia. Consumi 2005 -Crescita del fatturato globale e stabilità dei consumi. -Incremento delle esportazioni -i canali farmacia e erboristeria risultano in crescita. Il canale profumeria registra un calo e la grande distribuzione è stabile. -Tra i prodotti per il viso si registra una crescita per le creme depigmentanti solo nel canale farmaceutico, notevole incremento per le maschere ed esfolianti. -Crescita per i consumi per il corpo -Crescita per i prodotti per i bambini -Riduzione dei consumi di prodotti per l’igiene per il corpo.