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Chiuse multiple + le chiuse fuori paniere NEUROFISIOLOGIA Ipsaro Passione Sara 2023 2024, Panieri di Neuroscienze

Paniere ufficiale aggiornato e corretto a Febbraio 2023 (quello originale con le domande stampate doppie) con le chiuse + le fuori paniere di NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara - ecampus - ancora valdo all'esame di Luglio 2024.

Tipologia: Panieri

2022/2023

In vendita dal 28/09/2022

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Scarica Chiuse multiple + le chiuse fuori paniere NEUROFISIOLOGIA Ipsaro Passione Sara 2023 2024 e più Panieri in PDF di Neuroscienze solo su Docsity! Set Domande NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara Generato il 12/11/2019 10:43:26 N° Domande Aperte 277 N° Domande Chiuse 681 chiuse + fuori paniere Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 2/130 Indice Indice Lezioni ........................................................................................................................ p. 2 Lezione 001 ........................................................................................................................... p. 4 Lezione 002 ........................................................................................................................... p. 5 Lezione 003 ........................................................................................................................... p. 9 Lezione 004 ........................................................................................................................... p. 11 Lezione 005 ........................................................................................................................... p. 14 Lezione 006 ........................................................................................................................... p. 17 Lezione 007 ........................................................................................................................... p. 21 Lezione 008 ........................................................................................................................... p. 24 Lezione 009 ........................................................................................................................... p. 28 Lezione 010 ........................................................................................................................... p. 31 Lezione 011 ........................................................................................................................... p. 36 Lezione 012 ........................................................................................................................... p. 38 Lezione 013 ........................................................................................................................... p. 43 Lezione 014 ........................................................................................................................... p. 46 Lezione 015 ........................................................................................................................... p. 48 Lezione 016 ........................................................................................................................... p. 51 Lezione 017 ........................................................................................................................... p. 53 Lezione 018 ........................................................................................................................... p. 55 Lezione 019 ........................................................................................................................... p. 58 Lezione 020 ........................................................................................................................... p. 61 Lezione 021 ........................................................................................................................... p. 63 Lezione 022 ........................................................................................................................... p. 66 Lezione 023 ........................................................................................................................... p. 68 Lezione 024 ........................................................................................................................... p. 70 Lezione 025 ........................................................................................................................... p. 73 Lezione 026 ........................................................................................................................... p. 76 Lezione 027 ........................................................................................................................... p. 80 Lezione 028 ........................................................................................................................... p. 82 Lezione 029 ........................................................................................................................... p. 85 Lezione 030 ........................................................................................................................... p. 88 Lezione 031 ........................................................................................................................... p. 90 Lezione 032 ........................................................................................................................... p. 92 Lezione 033 ........................................................................................................................... p. 95 Lezione 034 ........................................................................................................................... p. 96 Lezione 035 ........................................................................................................................... p. 99 Lezione 036 ........................................................................................................................... p. 103 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 5/130 Lezione 002 01. Sul reticolo endoplasmatico rugoso (RER): si ha presenza di ribosomi non si ha presenza di ribosomi si trova l'apparato del Golgi non si ha sintesi proteica 02. Le proteine deputate al trasporto di sostanze attraverso il doppio strato lipidico sono: proteine transporter proteine bilayer proteine carrier proteine faster 03. L'equilibrio di Gibbs-Donnan (potenziale di membrana a riposo) è influenzato da i processi di trasporto attivo di ioni gli anioni proteici presenti all'interno della cellula le caratteristiche di permeabilità selettiva della membrana plasmatica tutte le risposte sono corrette 04. La membrana cellulare è un rivestimento passivo e non attraversabile è un filtro altamente selettivo non è mai costituita da lipidi non ha funzioni di trasporto, essendo una barriera statica 05. L'apoptosi è un processo di moltiplicazione cellulare è un processo di divisione cellulare è un fenomeno controllato geneticamente che determina la morte programmata di una cellula è un processo incontrollato che porta alla morte di una cellula 06. L'apparato del Golgi ha la funzione di tutte le risposte sono corrette smistare le proteine degradare le proteine sintetizzare le proteine 07. Il nucleolo si trova nel mitocondrio si trova nell'apparato del Golgi serve per la sintesi proteica si trova nel nucleo Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 6/130 08. La cellula procariote non ha un vero nucleo delimitato da membrana e il DNA è libero nel citoplasma possiede un nucleo differenziato, separato dal citoplasma mediante una membrana nucleare sono presenti mitocondri e cloroplasti è la forma naturale dei virus 09. Il potenziale di membrana a riposo (negli organismi eucariotici): è +70 mV ca. è -70 mW ca. è +70 mW ca. è -70 mV ca. 10. La membrana cellulare: non ha funzioni di trasporto, essendo una barriera dinamica non è presente in particolari tipi cellulari è un rivestimento passivo e non attraversabile ha funzioni di trasporto, essendo una barriera dinamica 11. La mitosi: è un fenomeno controllato geneticamente che determina la morte programmata di una cellula è un processo di moltiplicazione cellulare è un processo incontrollato che porta alla morte di una cellula è un processo di divisione cellulare 12. I mitocondri: sono organuli privi di un proprio filamento di DNA sono organuli extracellulari sono organuli dotati di un proprio filamento di DNA sono organuli dotati di un proprio filamento di RNA 13. La cellula eucariote è la forma naturale dei batteri sono assenti mitocondri e cloroplasti non ha un vero nucleo delimitato da membrana e il DNA è libero nel citoplasma possiede un nucleo differenziato, separato dal citoplasma mediante una membrana nucleare 14. La cellula eucariote possiede un nucleo differenziato, separato dal citoplasma mediante una membrana nucleare non ha un vero nucleo delimitato da membrana e il DNA è libero nel citoplasma sono assenti mitocondri e cloroplasti è la forma naturale dei batteri Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 7/130 15. Il potenziale di membrana a riposo (negli organismi eucariotici): è -70 mW ca. è +70 mV ca. è -70 mV ca. è +70 mW ca. 16. Le proteine deputate al trasporto di sostanze attraverso il doppio strato lipidico sono: proteine transporter proteine carrier proteine faster proteine bilayer 17. I mitocondri: sono organuli privi di un proprio filamento di DNA sono organuli extracellulari sono organuli dotati di un proprio filamento di DNA sono organuli dotati di un proprio filamento di RNA 18. La mitosi: è un processo di divisione cellulare è un processo di moltiplicazione cellulare è un fenomeno controllato geneticamente che determina la morte programmata di una cellula è un processo incontrollato che porta alla morte di una cellula 19. Sul reticolo endoplasmatico rugoso (RER): si trova l'apparato del Golgi non si ha sintesi proteica non si ha presenza di ribosomi si ha presenza di ribosomi 20. La membrana cellulare: non è presente in particolari tipi cellulari ha funzioni di trasporto, essendo una barriera dinamica non ha funzioni di trasporto, essendo una barriera dinamica è un rivestimento passivo e non attraversabile 21. La cellula procariote possiede un nucleo differenziato, separato dal citoplasma mediante una membrana nucleare non ha un vero nucleo delimitato da membrana e il DNA è libero nel citoplasma sono presenti mitocondri e cloroplasti è la forma naturale dei virus Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 10/130 08. Gli oligodendrociti sono cellule molto complesse che contribuiscono alla moltiplicazione neuronale sono una tipologia di cellule gliali svolgono soprattutto funzioni di comunicazione neuronale non esistono 09. Lungo l'assone sono presenti delle zone non mielinizzate chiamate: barriera ematoencefalica nodi di Ranvier membrana bilayer cellule di Schwann 10. Quali tipi di cellule gliali danno origine alla mielina nel SNC: oligodendrociti astrociti cellule gliali radiali cellule gliali assonali 11. Le celluli gliali: svolgono soprattutto funzioni di sostegno per i neuroni svolgono soprattutto funzioni di comunicazione neuronale sono dannose per i neuroni sono cellule molto complesse che contribuiscono alla moltiplicazione neuronale 12. Quali cellule gliali consentono la migrazione neuronale durante lo sviluppo del SNC la microglia gli oligodendrociti le cellule di Schwann gli astrociti Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 11/130 Lezione 004 01. Il bottone terminale è proprio dell'oligodendrocita del nodo di Ranvier dell'assone del liquor 02. La sinapsi è: la zona di connessione tra due ossa una struttura di connessione tra i neuroni l'ultima fase della divisione mitotica una interazione tra organismi di specie diversa 03. Gli interneuroni: possiedono più di un nucleo possiedono un assone lungo non esistono possiedono un assone breve 04. La zona del neurone deputata agli output è: l'assone il nodo di Ranvier l'oligodendrocita il liquor 05. La zona del neurone deputata agli input è: la mielina il dendrite l'astrocita l'assone 06. I neuroni di proiezione non esistono possiedono un assone breve possiedono un assone lungo possiedono più di un nucleo 07. Nell'ambito della sinapsi, si parla di divergenza quando un neurone non è in grado di ricevere informazioni quando un neurone può trasmettere la stessa informazione simultaneamente a più neuroni quando un neurone può ricevere simultaneamente informazioni da più neuroni quando un neurone non è in grado di trasmettere informazioni Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 12/130 08. La fessura sinaptica si trova sull'assone si trova nello spazio extracellulare si trova nella mielina si trova sul dendrite 09. Il bottone terminale è proprio dell'assone dell'oligodendrocita del nodo di Ranvier del liquor 10. La sinapsi è: la zona di connessione tra due ossa l'ultima fase della divisione mitotica una interazione tra organismi di specie diversa una struttura di connessione tra i neuroni 11. La fessura sinaptica si trova nello spazio extracellulare si trova nella mielina si trova sull'assone si trova sul dendrite 12. I neuroni di proiezione non esistono possiedono un assone lungo possiedono un assone breve possiedono più di un nucleo 13. Nell'ambito della sinapsi, si parla di divergenza quando un neurone non è in grado di trasmettere informazioni quando un neurone può ricevere simultaneamente informazioni da più neuroni quando un neurone non è in grado di ricevere informazioni quando un neurone può trasmettere la stessa informazione simultaneamente a più neuroni 14. La zona del neurone deputata agli input è: l'astrocita la mielina il dendrite l'assone Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 15/130 08. Per eccitabilità neuronale s'intende capacità di generare impulsi elettromagnetici che si propagano lungo la membrana incapacità di generare impulsi elettrici che si propagano lungo la membrana capacità di generare impulsi magnetici che si propagano lungo la membrana capacità di generare impulsi elettrici che si propagano lungo la membrana 09. Per PPSE s'intende potenziale presinaptico eccitatorio potenziale parasinaptico eccitatorio potenziale perisinaptico eccitatorio potenziale postsinaptico eccitatorio 10. Generalmente lo ione Na+ è più concentrato nell'ambiente intracellulare nell'ambiente extracellulare nell'ambiente extracellulare ed intracellulare in egual misura dipende dal gradiente di concentrazione 11. Al termine della fase del potenziale d'azione si chiudono i canali per il potassio si chiudono i canali per il cloro si chiudono i canali per il calcio si chiudono i canali per il sodio 12. In una sinapsi chimica il neurotrasmettitore viene rilasciato nello spazio sinaptico da Neurone postsinaptico Dai dendriti. Cellule accessorie Neurone presinaptico. 13. Il glutammato ha la capacità di attivare sottotipi recettoriali diversi; quale tra quelli elencati non è un recettore glutammatergico: 5-HT1 KAINATO NMDA AMPA 14. Per eccitabilità neuronale s'intende capacità di generare impulsi elettrici che si propagano lungo la membrana incapacità di generare impulsi elettrici che si propagano lungo la membrana capacità di generare impulsi elettromagnetici che si propagano lungo la membrana capacità di generare impulsi magnetici che si propagano lungo la membrana Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 16/130 15. Le proteine G sono eterotrimeri formati da tre subunità diverse, di cui la subunità ? ha la capacità di: Idrolizzare cGMP Idrolizzare GTP Sintetizzare il diacilglicerolo Sintetizzare Camp 16. Al termine della fase del potenziale d'azione si chiudono i canali per il calcio si chiudono i canali per il cloro si chiudono i canali per il sodio si chiudono i canali per il potassio 17. COSA SI INTENDE PER MEMBRANA ECCITABILE? 18. CHE COSA E' UN CANALE IONICO? 19. COSA SI INTENDE PER ECCITABILITA' NEURONALE 20. DESCRIVERE IL FUNZIONAMENTO DEI CANALE IONICI 21. CHE COSA E' UN CANALE IONICO? 22. COSA SI INTENDE PER MEMBRANA ECCITABILE? 23. COSA SI INTENDE PER ECCITABILITA' NEURONALE 24. DESCRIVERE IL FUNZIONAMENTO DEI CANALE IONICI Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 17/130 Lezione 006 01. Le due grandi famiglie dei canali ionici sono: canali passivi e canali ad accesso variabile canali attivi e canali ad accesso variabile canali attivi e canali ad accesso dinamico canali passivi e canali ad accesso statico 02. Il flusso ionico transmembranale: avviene mediante sintesi di ATP avviene con una notevole spesa di energia avviene mediante consumo di glucosio avviene senza alcuna spesa di energia 03. Per refrattarietà s'intende: l'incapacità delle cellule eccitabili di rispondere ad uno stimolo elettrico l'incapacità delle cellule eccitabili di rispondere ad uno stimolo chimico l'incapacità delle cellule eccitabili di rispondere ad uno stimolo meccanico l'incapacità delle cellule eccitabili di rispondere ad un secondo stimolo troppo ravvicinato al precedente 04. Generalmente, a riposo, gli ioni Na+, Ca2+ e Cl-: sono presenti maggiormente nel compartimento extracellulare sono presenti in egual misura nei compartimenti intra ed extracellulare sono presenti maggiormente nel compartimento intracellulare non sono presenti in nessun compartimento intra ed extracellulare 05. Per depolarizzazione s'intende: una modificazione del potenziale verso valori più statici una modificazione del potenziale verso valori più elettropositivi una modificazione del potenziale verso valori più elettronegativi una modificazione del potenziale verso valori più dinamici 06. I canali voltaggio-dipendenti del sodio nessuna risposta corretta possiedono una bassa soglia d'attivazione possiedono un'alta soglia d'attivazione non possiedono nessuna soglia d'attivazione 07. Il potenziale di membrana a riposo è generato da i canali ionici statici i canali ionici dinamici i canali ionici attivi i canali ionici passivi Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 20/130 22. I canali voltaggio-dipendenti: attivano i meccanismi che portano alla secrezione di ormoni e neurotrasmettitori sono presenti in numero ridotto nel SNC sono influenzati da qualunque ione non sono responsabili dell'attività ritmica nelle cellule pacemaker di cuore e SNC 23. INDICARE CON PRECISIONE LA DIFFERENZA DI POTENZIALE 24. DESCRIVERE IL MECCANISMO DI ELETTROGENESI 25. INDICARE CON PRECISIONE LA DIFFERENZA DI POTENZIALE 26. DESCRIVERE IL MECCANISMO DI ELETTROGENESI Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 21/130 Lezione 007 01. L'insorgenza di un potenziale d'azione si verifica quando il potenziale di membrana si discosta dal valore di riposo. Questo si verifica per un aumento delle conduttanze ioniche conseguente a: Aumento della sintesi di cAMP. Apertura dei canali voltaggio dipendenti di Na e K. Apertura dei canali del Cl. Chiusura dei canali passivi. 02. Il potenziale d'azione è: un'iperpolarizzazione molto lenta del potenziale di membrana una depolarizzazione rapida del potenziale di membrana una depolarizzazione molto lenta del potenziale di membrana un'iperpolarizzazione rapida del potenziale di membrana 03. In un potenziale d'azione la fase che riporta il potenziale al valore di riposo prende il nome: Plateau. Iperpolarizzazione Depolarizzazione Ripolarizzazione. 04. Il potenziale d'azione è una modificazione della conduttanza ionica di membrana una modificazione della capacità ionica di membrana una modificazione della resistenza ionica di membrana una modificazione della corrente ionica di membrana 05. Le vie di conduzione dell'impulso elettrico sono descritte mediante nessuna delle precedenti resistenza e voltaggio conduttanza e voltaggio conduttanza e resistenza 06. La capacità di membrana è influenzata dall'apertura dei canali ionici dalla chiusura dei canali ionici dalla struttura fisica della membrana dalla conduttanza dei canali ionici 07. Nelle malattie demielinizzanti (es. sclerosi multipla) viene compromesso il processo di depolarizzazione viene compromesso il processo di ionizzazione viene compromesso il processo di iperpolarizzazione viene compromesso il processo di conduzione Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 22/130 08. Il potenziale d'azione è: un'iperpolarizzazione rapida del potenziale di membrana una depolarizzazione rapida del potenziale di membrana una depolarizzazione molto lenta del potenziale di membrana un'iperpolarizzazione molto lenta del potenziale di membrana 09. La velocità del potenziale d'azione dipende: da nulla: la velocità è fissa dalle proprietà passive dell'assone dalle proprietà passive del soma del neurone nessuna delle precedenti 10. L'insorgenza di un potenziale d'azione si verifica quando il potenziale di membrana si discosta dal valore di riposo. Questo si verifica per un aumento delle conduttanze ioniche conseguente a: Chiusura dei canali passivi. Aumento della sintesi di cAMP. Apertura dei canali voltaggio dipendenti di Na e K. Apertura dei canali del Cl. 11. In un potenziale d'azione la fase che riporta il potenziale al valore di riposo prende il nome: Iperpolarizzazione Ripolarizzazione. Plateau. Depolarizzazione 12. Il potenziale d'azione è una modificazione della corrente ionica di membrana una modificazione della capacità ionica di membrana una modificazione della conduttanza ionica di membrana una modificazione della resistenza ionica di membrana 13. Le vie di conduzione dell'impulso elettrico sono descritte mediante conduttanza e resistenza conduttanza e voltaggio resistenza e voltaggio nessuna delle precedenti 14. La capacità di membrana è influenzata dall'apertura dei canali ionici dalla struttura fisica della membrana dalla conduttanza dei canali ionici dalla chiusura dei canali ionici Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 25/130 08. Nel SNC le sinapsi possono essere solo elettriche solo eccitatorie sia eccitatorie che inibitorie solo inibitorie 09. E' il neurotrasmettitore liberato dal motoneurone a livello della placca motrice GABA acetilcolina noradrenalina glutammato 10. La differenza fondamentale tra neurotrasmettitori ed ormoni gli ormoni non sono prodotti direttamente dal corpo umano nessuna risposta corretta gli ormoni sono immessi nel circolo ematico gli ormoni non raggiungono organi bersaglio localizzati a distanza 11. Qual è lo ione responsabile della liberazione del neurotrasmettitore: Na+ Cl- K+ Ca2+ 12. La giunzione neuromuscolare è un tipo di sinapsi chimica elettrica magnetica ionica 13. In una sinapsi chimica il neurotrasmettitore viene rilasciato nello spazio sinaptico da: Cellule accessorie Neurone postsinaptico Neurone presinaptico Dai dendriti 14. Il neurotrasmettitore responsabile del controllo del ritmo sonno-veglia è: la serotonina la noradrenalina il glutammato il GABA Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 26/130 15. Qual è lo ione responsabile della liberazione del neurotrasmettitore: Na+ Ca2+ Cl- K+ 16. I neurotrasmettitori sono i messaggeri: in tutti i tipi di sinapsi nelle sinapsi chimiche nelle sinapsi elettriche nelle sinapsi magnetiche 17. I connessoni sono presenti: nelle sinapsi elettriche in tutti i tipi di sinapsi nelle sinapsi magnetiche nelle sinapsi chimiche 18. I canali ionici "gap junction" sono presenti: nelle sinapsi magnetiche nelle sinapsi elettriche in tutti i tipi di sinapsi nelle sinapsi chimiche 19. In una sinapsi chimica il neurotrasmettitore viene sintetizzato da Dall'assone Dai dendriti Neurone presinaptico Neurone postsinaptico 20. E' il neurotrasmettitore liberato dal motoneurone a livello della placca motrice glutammato GABA noradrenalina acetilcolina 21. La differenza fondamentale tra neurotrasmettitori ed ormoni nessuna risposta corretta gli ormoni non sono prodotti direttamente dal corpo umano gli ormoni sono immessi nel circolo ematico gli ormoni non raggiungono organi bersaglio localizzati a distanza Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 27/130 22. Nel SNC le sinapsi possono essere solo eccitatorie solo inibitorie sia eccitatorie che inibitorie solo elettriche 23. Il ritardo sinaptico si verifica in tutti i tipi di sinapsi nelle sinapsi elettriche nelle sinapsi chimiche nelle sinapsi magnetiche 24. In una sinapsi chimica il neurotrasmettitore viene rilasciato nello spazio sinaptico da: Neurone presinaptico Cellule accessorie Neurone postsinaptico Dai dendriti 25. E' il neurotrasmettitore inibitorio per eccellenza del SNC: ACIDO-?-AMINOBUTIRRICO ACIDO GLUTAMMICO GLICINA DOPAMINA 26. E' il neurotrasmettitore inibitorio per eccellenza del SNC: ACIDO GLUTAMMICO DOPAMINA ACIDO-(gamma)-AMINOBUTIRRICO GLICINA 27. DESCRIVERE LE CARATTERISTICHE GENERALI E COMUNI DEI VARI TRASMETTITORI 28. COME FUNZIONA UNA SINAPSI CHIMICA 29. COME FUNZIONA UNA SINAPSI ELETTRICA? 30. INDICARE LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA LA SINAPSI ELETTRICA E LA SINAPSI CHIMICA 31. COME FUNZIONA UNA SINAPSI CHIMICA 32. COME FUNZIONA UNA SINAPSI ELETTRICA? 33. DESCRIVERE LE CARATTERISTICHE GENERALI E COMUNI DEI VARI TRASMETTITORI 34. INDICARE LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA LA SINAPSI ELETTRICA E LA SINAPSI CHIMICA Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 30/130 15. I recettori presenti sulla membrana postsinaptica sono: molecole anfipatiche vitamine proteine lipidi 16. I recettori NMDA permettono il passaggio all'interno della cellula di: Potassio Potassio Cloro Calcio 17. DESCRIVERE I VARI TIPI DI RECETTORI PER I NEUROTRASMETTITORI 18. INDICARE LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA I RECETTORI IONOTROPICI ED I RECETTORI METABOTROPICI 19. DESCRIVERE BREVEMENTE LE CARATTERISTICHE DELLA PLASTICITA' SINAPTICA 20. COSA SI INTENDE PER RECETTORE A CANALE IONICO? 21. QUALI SONO LE CARATTERISTICH EDI UN RECETTORE ACCOPPIATO A PROTEINA G? 22. QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA RECCETORE CANALE E RECETTORE ACCOPPIATO A PROTEINA G? 23. DESCRIVERE I VARI TIPI DI RECETTORI PER I NEUROTRASMETTITORI 24. INDICARE LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA I RECETTORI IONOTROPICI ED I RECETTORI METABOTROPICI 25. DESCRIVERE BREVEMENTE LE CARATTERISTICHE DELLA PLASTICITA' SINAPTICA 26. COSA SI INTENDE PER RECETTORE A CANALE IONICO? 27. QUALI SONO LE CARATTERISTICH EDI UN RECETTORE ACCOPPIATO A PROTEINA G? 28. QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA RECCETORE CANALE E RECETTORE ACCOPPIATO A PROTEINA G? Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 31/130 Lezione 010 01. Il neurotrasmettitore della sinapsi cortico-striatale è: Dopamina Acetilcolina GABA Glutammato 02. L'acetilcolina è un neurotrasmettitore del SNA capace di attivare un recettore canale chiamato: Adrenergico Muscarinico NMDA Nicotinico 03. È il principale neurotrasmettitore inibitorio del SNC Acetilcolina GABA Dopamina Glutammato 04. È il neurotrasmettitore usato dalle cellule cerebellari di Purkinjie: Glutammato Acetilcolina Dopamina GABA 05. L'acetilcolina è un neurotrasmettitore del SNA capace di attivare un recettore canale chiamato: Muscarinico Adrenergico Nicotinico NMDA 06. Il neurotrasmettitore della sinapsi cortico-striatale è: Glutammato Dopamina Acetilcolina GABA 07. È responsabile della trasmissione nervosa sia a livello di SNC che di SNP adrenalina acetilcolina serotonina GABA Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 32/130 08. I recettori del GABA sono GABA X, Y, Z GABA 1, 2, 3 GABA a, b, c GABA A, B, C 09. L'uso di sostanze stupefacenti aumenta il rilascio, in particolare, di: adrenalina noradrenalina GABA dopamina 10. Dal triptofano derivano Dopamina Adrenalina Serotonina e melatonina Epinefrina 11. E' chiamato anche "ormone dello stress": serotonina dopamina glutammato noradrenalina 12. I recettori del GABA sono GABA A, B, C GABA X, Y, Z GABA a, b, c GABA 1, 2, 3 13. E' il neurotrasmettitore più importante a livello del sistema muscolo-scheletrico: GABA adrenalina acetilcolina serotonina 14. E' il neurotrasmettitore principalmente coinvolto nella regolazione del tono dell'umore: serotonina glutammato adrenalina noradrenalina Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 35/130 32. DESCRIVERE LE CARATTERISTICHE DEL GABA 33. DECRIVERE LE CARATTERISTICHE DELLA DOPAMINA ED IL SISTEMA DOPAMINERGICO 34. QUALI SONO LE PRINCIPALI FUNZIONI DELL'ACETILCOLINA 35. QUALI SONO LE PRINCIPALI FUNZIONI DELLA SEROTONIA 36. QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA IL GABA E IL GLUTAMMATO? 37. QUALI SONO LE PRINCIPALI FUNZIONI DELLA SEROTONIA 38. QUAL E' LA DIFFERENZA TRA NMDA E AMPA? 39. DESCRIVERE LE CARATTERISTICHE DEL GABA 40. QUALI SONO LE PRINCIPALI FUNZIONI DELLA SEROTONIA 41. QUALI SONO LE PRINCIPALI FUNZIONI DELL'ACETILCOLINA 42. DECRIVERE LE CARATTERISTICHE DELLA DOPAMINA ED IL SISTEMA DOPAMINERGICO 43. QUAL E' LA DIFFERENZA TRA NMDA E AMPA? 44. QUALI SONO LE PRINCIPALI FUNZIONI DELLA NORADRENALINA Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 36/130 Lezione 011 01. Col termine LTD intendiamo Long-Term Distruction Long-Term Depolarization Long-Term Depression Long-Term Duration 02. La plasticità sinaptica è la capacità del sistema nervoso di adattarsi alle modificazioni dell'ambiente esterno e/o interno la capacità del sistema nervoso di adattarsi alle modificazioni dell'ambiente esterno l'incapacità del sistema nervoso di adattarsi alle modificazioni dell'ambiente esterno e/o interno la capacità del sistema nervoso di adattarsi alle modificazioni dell'ambiente interno 03. La plasticità intrinseca riguarda: la frequenza di scarica dei potenziali d'azione tutte le risposte sono corrette la soglia di attivazione del potenziale d'azione i meccanismi di generazione del potenziale d'azione 04. La plasticità strutturale può riguardare modificazioni morfologiche: unicamente dei dendriti nè dendriti nè assoni dei dendriti e degli assoni unicamente degli assoni 05. Col termine LTD intendiamo Long-Term Depolarization Long-Term Distruction Long-Term Duration Long-Term Depression 06. La plasticità sinaptica è la capacità del sistema nervoso di adattarsi alle modificazioni dell'ambiente esterno e/o interno la capacità del sistema nervoso di adattarsi alle modificazioni dell'ambiente esterno la capacità del sistema nervoso di adattarsi alle modificazioni dell'ambiente interno l'incapacità del sistema nervoso di adattarsi alle modificazioni dell'ambiente esterno e/o interno 07. La plasticità intrinseca riguarda: i meccanismi di generazione del potenziale d'azione la frequenza di scarica dei potenziali d'azione la soglia di attivazione del potenziale d'azione tutte le risposte sono corrette Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 37/130 08. La plasticità strutturale può riguardare modificazioni morfologiche: dei dendriti e degli assoni nè dendriti nè assoni unicamente degli assoni unicamente dei dendriti Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 40/130 15. Si occupa della regolazione del movimento fine di prensione la corteccia prefrontale il cervelletto il corpo calloso il midollo spinale 16. Lo spazio tra pia madre e tessuto nervoso si chiama: non c'è nessuno spazio spazio epidurale spazio sub aracnoideo spazio subdurale 17. La successione delle meningi (dalla più superficiale alla più interna): aracnoide, dura madre, pia madre dura madre, aracnoide, pia madre pia madre, dura madre, aracnoide pia madre, aracnoide, dura madre 18. Quale struttura anatomica regola i ritmi circadiani: il talamo i gangli della base l'ipotalamo l'amigdala 19. Il talamo e l'ipotalamo sono due regioni del: diencefalo telencefalo corpo calloso mesencefalo 20. Nel SNC, il maggior numero di neuroni si trova: nel ponte nel midollo spinale nel bulbo nel cervelletto 21. I nervi cranici sono: 11 paia 12 paia 10 paia 13 paia Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 41/130 22. I nervi spinali sono: 32 paia 31 paia 33 paia 30 paia 23. Le meningi encefaliche sono due quattro tre cinque 24. Il sistema nervoso periferico è costituito da una sezione somatica ed una autonoma una sezione autonoma ed una vegetativa una sezione simpatica ed una parasimpatica una sezione somatica ed una parasomatica 25. Per decussazione s'intende le vie del SNC incrociano in determinate regioni anatomiche per portarsi al lato omolaterale le vie del SNC incrociano in determinate regioni anatomiche per portarsi al lato ipsilaterale le vie del SNC incrociano in determinate regioni anatomiche per portarsi al lato controlaterale le vie del SNC incrociano in determinate regioni anatomiche per portarsi al lato laterale 26. Quale struttura anatomica regola il comportamento sociale e la manifestazione delle emozioni il cervelletto l'ippocampo l'amigdala i nuclei della base 27. Quale struttura anatomica regola la memoria il talamo l'amigdala i gangli della base l'ippocampo 28. Il tronco dell'encefalo è costituito da bulbo, ponte e telencefalo bulbo, ponte e mesencefalo bulbo, ponte e cervelletto bulbo, ponte e nuclei della base Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 42/130 29. Si occupa della regolazione del movimento fine di prensione il corpo calloso la corteccia prefrontale il midollo spinale il cervelletto 30. La successione delle meningi (dalla più superficiale alla più interna): pia madre, aracnoide, dura madre aracnoide, dura madre, pia madre dura madre, aracnoide, pia madre pia madre, dura madre, aracnoide Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 45/130 18. DESCRIVERE BREVEMENTE LE CARATTERISTICHE DELL'EPILESSIA 19. QUALI SONO LE FUNZIONI DEL SONNO? 20. DESCRIVERE LE VARIE FASI DEL SONNO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL TRACCIATO EEG Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 46/130 Lezione 014 01. La capacità di riconoscere gli oggetti mediante il tatto è detta: stereognosia cinestesia prosopognosia agnosia 02. Il processo di trasformazione dell'energia che attiva in modo adeguato il recettore in un codice nervoso si chiama trasduzione traduzione trasformazione nessuna risposta indicata è corretta 03. Il processo di trasformazione dell'energia che attiva in modo adeguato il recettore in un codice nervoso si chiama nessuna risposta indicata è corretta traduzione trasduzione trasformazione 04. La funzione del sistema sensoriale che veicola i segnali provenienti dai visceri si chiama interocezione propriocezione autocezione esterocezione 05. La modalità superficiale, nel sistema somatosensoriale, viene definita meccanocezione interocezione propriocezione nocicezione 06. La frequenza di scarica delle fibre che trasportano l'informazione nervosa nessuna risposta indicata è corretta aumenta proporzionalmente all'intensità dello stimolo diminuisce proporzionalmente all'intensità dello stimolo è costante in riferimento all'intensità dello stimolo 07. La modalità superficiale, nel sistema somatosensoriale, viene definita meccanocezione nocicezione interocezione propriocezione Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 47/130 08. La funzione del sistema sensoriale che veicola informazioni su posizione e movimento di corpo e arti si chiama: esterocezione propriocezione autocezione Interocezione 09. La capacità di riconoscere gli oggetti mediante il tatto è detta: stereognosia cinestesia prosopognosia agnosia 10. La frequenza di scarica delle fibre che trasportano l'informazione nervosa aumenta proporzionalmente all'intensità dello stimolo nessuna risposta indicata è corretta è costante in riferimento all'intensità dello stimolo diminuisce proporzionalmente all'intensità dello stimolo 11. La funzione del sistema sensoriale che veicola informazioni su posizione e movimento di corpo e arti si chiama: esterocezione autocezione propriocezione Interocezione 12. La funzione del sistema sensoriale che veicola i segnali provenienti dai visceri si chiama autocezione propriocezione esterocezione interocezione 13. COSA SI INTENDE PER SOMESTESIA? 14. QUALI SONO I RECETTORI SENSIORALI E QUALI SONO LE LORO FUNZIONI? 15. DESCRIVERE L'ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI SENSORIALI 16. COSA SI INTENDE PER SOMESTESIA? 17. QUALI SONO I RECETTORI SENSIORALI E QUALI SONO LE LORO FUNZIONI? 18. DESCRIVERE L'ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI SENSORIALI 19. DESCRIVERE LA CLASSIFICAZIONE DEI SISTEMI SENSORIALI 20. DESCRIVERE LA CLASSIFICAZIONE DEI SISTEMI SENSORIALI Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 50/130 23. QUALI SONO I TIPI DI DOLORE E LE LORO FUNZIONI? 24. DESCRIVERE I VARI TIPI DI NOCICETTORI Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 51/130 Lezione 016 01. La corteccia visiva primaria: è l'area 1 di Brodmann è l'area 17 di Brodmann è l'area 45 di Brodmann è l'area 22 di Brodmann 02. I bastoncelli sono fotocettori che consentono la visione diurna e a colori sono fotocettori poco sensibili alla luce non consentono una visione crepuscolare e notturna sono fotocettori che danno una visione acromatica 03. I coni: consentono una visione crepuscolare e notturna sono fotocettori che danno una visione acromatica nessuna delle risposte è corretta sono fotocettori che consentono la visione diurna e a colori 04. La corteccia visiva primaria si trova nel polo posteriore di ciascun emisfero nel polo laterale di ciascun emisfero nel polo inferiore di ciascun emisfero nel polo anteriore di ciascun emisfero 05. La retina non modifica e non elabora i segnali evocati dalla luce prima di inviarli al SNP modifica ed elabora i segnali evocati dalla luce prima di inviarli al SNC modifica ed elabora i segnali evocati dalla luce prima di inviarli al SNP non modifica e non elabora i segnali evocati dalla luce prima di inviarli al SNC 06. I coni: sono fotocettori che consentono la visione diurna e a colori consentono una visione crepuscolare e notturna nessuna delle risposte è corretta sono fotocettori che danno una visione acromatica 07. La corteccia visiva primaria: è l'area 1 di Brodmann è l'area 45 di Brodmann è l'area 17 di Brodmann è l'area 22 di Brodmann Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 52/130 08. La corteccia visiva primaria si trova nel polo anteriore di ciascun emisfero nel polo laterale di ciascun emisfero nel polo inferiore di ciascun emisfero nel polo posteriore di ciascun emisfero 09. La retina non modifica e non elabora i segnali evocati dalla luce prima di inviarli al SNP non modifica e non elabora i segnali evocati dalla luce prima di inviarli al SNC modifica ed elabora i segnali evocati dalla luce prima di inviarli al SNC modifica ed elabora i segnali evocati dalla luce prima di inviarli al SNP 10. I bastoncelli sono fotocettori poco sensibili alla luce sono fotocettori che consentono la visione diurna e a colori non consentono una visione crepuscolare e notturna sono fotocettori che danno una visione acromatica Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 55/130 Lezione 018 01. In quale area di Brodmann si trova la corteccia premotoria: area 8 area 10 area 6 area 4 02. In quale area di Brodmann si trova la corteccia premotoria: area 8 area 10 area 6 area 4 03. In quale area di Brodmann si trova la corteccia motrice primaria: area 8 area 10 area 6 area 4 04. Il sistema di controllo motorio "feed-back" agisce istante per istante non considera segnali di riferimento non considera l'esperienza pregressa è anticipatorio 05. Il sistema di controllo motorio "feed-forward" è di tipo anticipatorio tutte le risposte sono corrette regolatorio a posteriori 06. Sono implicati nella pianificazione ed esecuzione del movimento: nessuna risposta è corretta amigdala ed ippocampo cervelletto e nuclei della base corpo calloso e corteccia dell'insula 07. Sono implicati nella pianificazione ed esecuzione del movimento: corpo calloso e corteccia dell'insula nessuna risposta è corretta cervelletto e nuclei della base amigdala ed ippocampo Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 56/130 08. In quale area di Brodmann si trova la corteccia motrice primaria: area 10 area 4 area 6 area 8 09. Il sistema di controllo motorio "feed-back" agisce istante per istante non considera l'esperienza pregressa è anticipatorio non considera segnali di riferimento 10. Il sistema di controllo motorio "feed-forward" è di tipo tutte le risposte sono corrette anticipatorio regolatorio a posteriori 11. Sono implicati nella pianificazione ed esecuzione del movimento: corpo calloso e corteccia dell'insula amigdala ed ippocampo cervelletto e nuclei della base nessuna risposta è corretta 12. Sono implicati nella pianificazione ed esecuzione del movimento: nessuna risposta è corretta amigdala ed ippocampo corpo calloso e corteccia dell'insula cervelletto e nuclei della base 13. DESCRIVERE LA REGOLAZIONE PSICOFISICA DEL MOVIMENTO VOLONTARIO 14. COSA SI INTENDE PER MOTONEURONI 15. QUAL E' IL RUOLO DEL TRONCO ENCEFALICO NELL'ELABORAZIONE DEI SISTEMI MOTORI? 16. COME LA CORTECCIA ELABORA I SISTEMI MOTORI? 17. COSA SI INTENDE PER CONTROLLO A FEEDBACK? 18. COSA SI INTENDE PER MOVIMENTI VOLONTARI? 19. COSA SONO I RIFLESSI? 20. COSA SI INTENDE PER MOTONEURONI 21. QUAL E' IL RUOLO DEL MIDOLLO SPINALE NELL'ELABORAZIONE DEI SISTEMI MOTORI 22. DESCRIVERE IL FUNZIONAMENTO DEI SISTEMI MOTORI Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 57/130 23. COSA SI INTENDE PER CONTROLLO A FEED-FORWARD 24. COSA SI INTENDE PER MOVIMENTI RIFLESSI E RITMICI 25. COSA SI INTENDE PER INTERNEURONI LOCALI? 26. QUAL E' IL RUOLO DEL TRONCO ENCEFALICO NELL'ELABORAZIONE DEI SISTEMI MOTORI? 27. COME LA CORTECCIA ELABORA I SISTEMI MOTORI? 28. COSA SI INTENDE PER CONTROLLO A FEEDBACK? 29. COSA SI INTENDE PER MOVIMENTI VOLONTARI? 30. DESCRIVERE LA REGOLAZIONE PSICOFISICA DEL MOVIMENTO VOLONTARIO 31. COSA SONO I RIFLESSI? 32. QUAL E' IL RUOLO DEL MIDOLLO SPINALE NELL'ELABORAZIONE DEI SISTEMI MOTORI 33. COSA SI INTENDE PER INTERNEURONI LOCALI? 34. COSA SI INTENDE PER CONTROLLO A FEED-FORWARD 35. DESCRIVERE IL FUNZIONAMENTO DEI SISTEMI MOTORI 36. COSA SI INTENDE PER MOVIMENTI RIFLESSI E RITMICI Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 60/130 15. Nello studio dei riflessi condizionati è stato fondamentale l'apporto di: Pavlov Brodmann Freud Piaget 16. I motoneuroni che innervano le fibre muscolari sono di tipo: gamma delta alfa beta 17. Nei nervi spinali, la radice ventrale è sia sensitiva che motoria né sensitiva né motoria sensitiva motoria 18. I riflessi spinali sono di tipo difensivo antigravitario passivo sia difensivo che antigravitario Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 61/130 Lezione 020 01. L'atassia cerebellare provoca: estrema lentezza nell'iniziare un movimento mancanza di controllo dei movimenti lentezza nell'esecuzione dei movimenti perdita della capacità di coordinazione 02. Nel cammino, la coordinazione visuomotoria, è elaborata da cervelletto gangli della base corteccia motrice corteccia prefrontale 03. Quale struttura anatomica controlla la velocità e l'ampiezza dei movimenti delle diverse articolazioni la corteccia motrice il cervelletto la corteccia prefrontale la corteccia premotoria 04. Nel cammino, la coordinazione visuomotoria, è elaborata da corteccia prefrontale cervelletto gangli della base corteccia motrice 05. Il cammino è un movimento: automatico ma non stereotipato automatico e stereotipato nessuna delle risposte è corretta stereotipato 06. L'atassia cerebellare provoca: mancanza di controllo dei movimenti estrema lentezza nell'iniziare un movimento perdita della capacità di coordinazione lentezza nell'esecuzione dei movimenti 07. La locomozione è un tipo di movimento: Volontario Ritmico Riflesso Pianificato Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 62/130 08. Il centro generatore del ritmo, da cui dipende il movimento automatico di locomozione è localizzato: Corteccia Cervelletto Midollo spinale Tronco encefalico 09. Gli esterocettori cutanei influenzano il generatore centrale degli schemi motori del cammino in quanto: Rilevano ostacoli esterni e adeguano i movimenti per evitarli Guidano il movimento Permettono il mantenimento della postura Regolano la velocità delle fasi del ciclo 10. Quale struttura anatomica controlla la velocità e l'ampiezza dei movimenti delle diverse articolazioni la corteccia prefrontale la corteccia motrice la corteccia premotoria il cervelletto 11. Il cammino è un movimento: automatico e stereotipato automatico ma non stereotipato stereotipato nessuna delle risposte è corretta 12. La locomozione è un tipo di movimento: Volontario Riflesso Ritmico Pianificato 13. Il centro generatore del ritmo, da cui dipende il movimento automatico di locomozione è localizzato: Tronco encefalico Midollo spinale Corteccia Cervelletto 14. Gli esterocettori cutanei influenzano il generatore centrale degli schemi motori del cammino in quanto: Regolano la velocità delle fasi del ciclo Guidano il movimento Rilevano ostacoli esterni e adeguano i movimenti per evitarli Permettono il mantenimento della postura Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 65/130 15. Quale area della corteccia premotoria innerva le dita della mano: area motrice supplementare area premotoria laterale dorsale area premotoria laterale ventrale aree motrici del giro del cingolo 16. La pianificazione del movimento volontario è una prerogativa: del midollo spinale dei gangli della base della corteccia cerebrale del cervelletto 17. QUALI SONO LE CARATTTERISTICHE DEL MOVIMENTO VOLONTARIO? 18. QUALI SONO LE CARATTTERISTICHE DEL MOVIMENTO PREPARATORIO 19. CHE COSA E' LA CORTECCIA MOTRICE PRIMARIA E CHE RUOLO SVOLGE 20. QUALI SONO LE CARATTTERISTICHE DEL MOVIMENTO PREPARATORIO 21. CHE COSA E' LA CORTECCIA PREMOTORIA E CHE RUOLO SVOLGE? 22. QUALI SONO LE CARATTTERISTICHE DEL MOVIMENTO VOLONTARIO? 23. CHE COSA E' LA CORTECCIA MOTRICE PRIMARIA E CHE RUOLO SVOLGE 24. CHE COSA E' LA CORTECCIA PREMOTORIA E CHE RUOLO SVOLGE? Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 66/130 Lezione 022 01. Il movimento oculare di abduzione indica: rotazione in direzione obliqua rotazione in direzione opposta al naso rotazione verticale verso l'alto rotazione verticale verso il basso 02. I movimenti optocinetici portano rapidamente il bersaglio che si trova nella periferia del campo visivo sulla fovea mantengono stabile l'immagine sulla fovea durante i movimenti del capo sono attivati da movimenti prolungati del capo tutte le risposte sono corrette 03. Il processo di messa a fuoco del cristallino si chiama abduzione elevazione accomodazione adduzione 04. Il movimento oculare di elevazione indica rotazione in direzione opposta al naso rotazione verticale verso l'alto rotazione verticale verso il basso rotazione in direzione obliqua 05. Qual è l'area della retina con maggior presenza di fotocettori e quindi maggiore acuità visiva: la cornea il nervo ottico la fovea il bulbo oculare 06. I movimenti saccadici: tutte le risposte sono corrette sono attivati da movimenti prolungati del capo portano rapidamente il bersaglio che si trova nella periferia del campo visivo sulla fovea mantengono stabile l'immagine sulla fovea durante i movimenti del capo 07. Il muscolo interessato nella messa a fuoco è: la fovea il cristallino la congiuntiva il bulbo oculare Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 67/130 08. Il movimento oculare di abduzione indica: rotazione verticale verso l'alto rotazione in direzione obliqua rotazione verticale verso il basso rotazione in direzione opposta al naso 09. Il muscolo interessato nella messa a fuoco è: il cristallino la fovea il bulbo oculare la congiuntiva 10. I movimenti saccadici: tutte le risposte sono corrette portano rapidamente il bersaglio che si trova nella periferia del campo visivo sulla fovea sono attivati da movimenti prolungati del capo mantengono stabile l'immagine sulla fovea durante i movimenti del capo 11. Qual è l'area della retina con maggior presenza di fotocettori e quindi maggiore acuità visiva: il bulbo oculare la fovea il nervo ottico la cornea 12. Il movimento oculare di elevazione indica rotazione in direzione obliqua rotazione verticale verso l'alto rotazione in direzione opposta al naso rotazione verticale verso il basso 13. Il processo di messa a fuoco del cristallino si chiama accomodazione elevazione abduzione adduzione 14. I movimenti optocinetici sono attivati da movimenti prolungati del capo mantengono stabile l'immagine sulla fovea durante i movimenti del capo tutte le risposte sono corrette portano rapidamente il bersaglio che si trova nella periferia del campo visivo sulla fovea Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 70/130 Lezione 024 01. Quale tra i meccanismi elencati non è preposto al mantenimento della postura: Controllo vestibolare Controllo visivo Controllo spinale Controllo cerebrale 02. La postura in condizioni statiche viene mantenuta grazie alla contrazione tonica di: Muscoli antigravitari Muscoli agonisti Muscoli flessori Muscoli pennati 03. Il mantenimento dell'assetto posturale si attua sul controllo visivo tutte le risposte sono corrette spinale vestibolare 04. Il mantenimento dell'assetto posturale si attua sul controllo tutte le risposte sono corrette visivo vestibolare spinale 05. I riflessi tonici del collo sono propri del controllo centrale vestibolare spinale periferico 06. Il riflesso estensorio crociato aiuta il mantenimento dell'equilibrio in risposta ad uno stimolo nessuna risposta corretta nocicettivo propriocettivo esterocettivo 07. In una condizione statica in cui il tronco è fermo: i contributi spinali e cervicali si equilibrano prevalgono i contributi verticali prevalgono i contributi cervicali prevalgono i contributi spinali Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 71/130 08. Quando la componente visiva nel controllo posturale non è attiva: entra in azione il controllo passivo aumentano le oscillazioni del corpo diminuiscono le oscillazioni del corpo non cambia nulla 09. Quale tra i meccanismi elencati non è preposto al mantenimento della postura: Controllo spinale Controllo vestibolare Controllo visivo Controllo cerebrale 10. Quale tra i meccanismi elencati non è preposto al mantenimento della postura: Controllo vestibolare Controllo cerebrale Controllo spinale Controllo visivo 11. Quale tra i meccanismi elencati non è preposto al mantenimento della postura: Controllo spinale Controllo cerebrale Controllo visivo Controllo vestibolare 12. La postura in condizioni statiche viene mantenuta grazie alla contrazione tonica di: Muscoli agonisti Muscoli antigravitari Muscoli pennati Muscoli flessori 13. Quando la componente visiva nel controllo posturale non è attiva: entra in azione il controllo passivo aumentano le oscillazioni del corpo diminuiscono le oscillazioni del corpo non cambia nulla 14. In una condizione statica in cui il tronco è fermo: i contributi spinali e cervicali si equilibrano prevalgono i contributi spinali prevalgono i contributi verticali prevalgono i contributi cervicali Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 72/130 15. Il riflesso estensorio crociato aiuta il mantenimento dell'equilibrio in risposta ad uno stimolo nocicettivo nessuna risposta corretta propriocettivo esterocettivo 16. I riflessi tonici del collo sono propri del controllo periferico vestibolare centrale spinale Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 75/130 15. Il nucleo caudato ed il putamen sono parte: della substantia nigra del nucleo peduncolo-pontino del globo pallido del corpo striato 16. I nuclei della base in uscita proiettano: alla corteccia motoria alla corteccia prefrontale al talamo all'ipotalamo 17. Quali tra le seguenti formazioni non fa parte dei nuclei della base: Nucleo subtalamico Nucleo dentato Globo pallido Putamen 18. I nuclei della base sono formazioni che svolgono un importante ruolo nel controllo dei movimenti involontari dei movimenti volontari dei movimenti riflessi dei movimenti automatici Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 76/130 Lezione 026 01. Quale tra quelli elencati non è un disturbo ipercinetico: Acinesia Ballismo Corea Ateatosi 02. La bradicinesia riguarda la velocità dei movimenti automatici la velocità dei movimenti involontari la durata dei movimenti volontari la velocità dei movimenti volontari 03. Per corea s'intende posture abnormi e durature associate a movimenti lenti movimenti repentini casuali degli arti e dei muscoli della faccia movimenti lenti di contorsione delle estremità movimenti violenti di grande ampiezza dei segmenti prossimali degli arti 04. Il morbo di Huntington non presenta caratteristiche di ereditarietà non riguarda un'alterazione a livello genico è un disturbo ipocinetico è un disturbo ipercinetico 05. I processi patologici dei nuclei della base possono provocare: disturbi cognitivi di natura psichiatrica e comportamentale riduzione del repertorio motorio un eccesso di attività motoria tutte le risposte sono corrette 06. Per acinesia s'intende: riduzione della velocità dei movimenti volontari riduzione dell'ampiezza e della velocità dei movimenti volontari riduzione dell'ampiezza dei movimenti volontari incapacità ad iniziare il movimento 07. Per ballismo s'intende: movimenti repentini casuali degli arti e dei muscoli della faccia movimenti più lenti eseguiti con la contrazione dei muscoli agonisti ed antagonisti movimenti violenti di grande ampiezza dei segmenti prossimali degli arti posture abnormi e durature Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 77/130 08. L'atteggiamento motorio del muoversi patologicamente "come a danzare" è tipico della: Corea di Huntington Malattia di Parkinson Malattia di Alzheimer Dismetria 09. Il morbo di Parkinson è una malattia degenerativa che colpisce i nuclei della base e precisamente: Caudato Globus pallido Putamen Substantia nigra 10. Il morbo di Huntington non riguarda un'alterazione a livello genico è un disturbo ipocinetico non presenta caratteristiche di ereditarietà è un disturbo ipercinetico 11. L'atteggiamento motorio "a contar monete" è tipico di: Parkinson Huntington Alzheimer Movimenti coreici 12. L'atteggiamento motorio del muoversi patologicamente "come a danzare" è tipico della: Malattia di Alzheimer Dismetria Malattia di Parkinson Corea di Huntington 13. Qual è il NT carente nel morbo di Parkinson? Adrenalina Dopamina Serotonina Acetilcolina 14. L'atteggiamento motorio "a contar monete" è tipico di: Parkinson Alzheimer Huntington Movimenti coreici Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 80/130 Lezione 027 01. Il cervelletto occupa circa il 5% di tutto il volume del cervello il 15% di tutto il volume del cervello il 10% di tutto il volume del cervello il 20% di tutto il volume del cervello 02. Il vestibolo-cerebello (lobo flocculo-nodulare) regola l'apprendimento motorio regola l'equilibrio ed i movimenti oculari regola i movimenti fini regola le funzioni percettive e cognitive 03. La dismetria indica: ritardo nell'inizio delle risposte motorie errori d'ampiezza del movimento diminuzione della resistenza al movimento passivo degli arti correzioni errate dell'ampiezza del movimento 04. La dismetria indica: diminuzione della resistenza al movimento passivo degli arti errori d'ampiezza del movimento correzioni errate dell'ampiezza del movimento ritardo nell'inizio delle risposte motorie 05. Le uniche cellule eccitatorie del cervelletto sono: cellule del Golgi cellule stellate cellule dei granuli cellule del Purkinje 06. Le lesioni a carico del cervelletto possono creare tremore cinetico o intensionale tutte le risposte sono corrette ipotonia atassia 07. Qual è la parte del cervelletto che regola l'apprendimento motorio? la corteccia cerebellare il verme cerebellare lo spino-cerebello il cerebro-cerebello Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 81/130 08. Qual è la parte del cervelletto che regola l'apprendimento motorio? la corteccia cerebellare il cerebro-cerebello il verme cerebellare lo spino-cerebello 09. Qual è la parte del cervelletto che regola l'equilibrio ed i movimenti oculari? il cerebro-cerebello il nucleo del fastigio il vestibolo-cerebello lo spino-cerebello 10. Il cervelletto occupa circa il 15% di tutto il volume del cervello il 20% di tutto il volume del cervello il 5% di tutto il volume del cervello il 10% di tutto il volume del cervello 11. Il vestibolo-cerebello (lobo flocculo-nodulare) regola l'apprendimento motorio regola le funzioni percettive e cognitive regola i movimenti fini regola l'equilibrio ed i movimenti oculari 12. Le lesioni a carico del cervelletto possono creare tremore cinetico o intensionale atassia tutte le risposte sono corrette ipotonia 13. Le uniche cellule eccitatorie del cervelletto sono: cellule stellate cellule del Golgi cellule dei granuli cellule del Purkinje 14. Qual è la parte del cervelletto che regola l'equilibrio ed i movimenti oculari? il vestibolo-cerebello il cerebro-cerebello il nucleo del fastigio lo spino-cerebello Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 82/130 Lezione 028 01. Quale struttura anatomica controlla lo stato di vigilanza e la capacità di rispondere a stimoli inattesi formazione reticolare ventro-laterale del ponte nucleo ambiguo nucleo motore del vago Locus coeruleus 02. Quali tra le seguenti parti non è formato il Tronco dell'encefalo Bulbo Ponte Ipotalamo Mesencefalo 03. Il mantenimento dello stato di veglia è dovuto alla scarica del sistema: talamico talamo-corticale corticale spinale 04. La formazione reticolare del tronco encefalico regola le funzioni di: stato di veglia tutte l erispsote sono corrette percezione del dolore controllo posturale 05. Il nervo vago è un tipo di nervo: autonomo sensitivo misto motorio 06. Indicare quali funzioni sono sotto il controllo del tronco encefalico riproduzione sessuale assunzione di cibo e di liquidi mediante masticazione e deglutizione sonno tutte l erispsote sono corrette 07. Durante la condizione di sonno il tracciato EEG è definito sincronizzato alternato desincronizzato aritmico Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 85/130 Lezione 029 01. Il SNA è coordinato da: ipofisi ipotalamo nuclei della base talamo 02. La risposta "attacca o fuggi" è mediata dalla componente endocrina dalla componente parasimpatica dalla componente ortosimpatica dalla componente enterica 03. Nei riflessi sessuali, il tessuto erettile è controllato dal ortosimpatico nessuna risposta corretta parasimpatico sistema volontario 04. Il neurotrasmettitore rilasciato dai neuroni pregangliari è la serotonina la dopamina l'adrenalina l'acetilcolina 05. Il sistema limbico è la sede: del controllo dell'attività muscolare del controllo del respiro del controllo delle emozioni del controllo dell'attività cardiaca 06. I motoneuroni del SNA si chiamano gangliari postgangliari effettori pregangliari 07. Sezione ortosimpatica, parasimpatica ed enterica costituiscono il Sistema endocrino SNP SNA SNC Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 86/130 08. Il SNA controlla i seguenti movimenti dell'occhio: tutte le rispsoste sono corrette Retrazione delle palpebre Messa a fuoco del cristallino Apertura delle pupille 09. La risposta "riposo e assimilazione" è mediata: dalla componente enterica dalla componente parasimpatica dalla componente endocrina dalla componente ortosimpatica 10. Il SNA è coordinato da: ipofisi talamo ipotalamo nuclei della base 11. Il sistema limbico è la sede: del controllo dell'attività cardiaca del controllo dell'attività muscolare del controllo delle emozioni del controllo del respiro 12. Nei riflessi sessuali, il tessuto erettile è controllato dal parasimpatico sistema volontario nessuna risposta corretta ortosimpatico 13. La risposta "riposo e assimilazione" è mediata: dalla componente parasimpatica dalla componente ortosimpatica dalla componente enterica dalla componente endocrina 14. Il SNA controlla i seguenti movimenti dell'occhio: Retrazione delle palpebre Messa a fuoco del cristallino Apertura delle pupille tutte le rispsoste sono corrette Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 87/130 15. Sezione ortosimpatica, parasimpatica ed enterica costituiscono il SNP SNA SNC Sistema endocrino 16. I motoneuroni del SNA si chiamano effettori pregangliari gangliari postgangliari 17. Il neurotrasmettitore rilasciato dai neuroni pregangliari è l'acetilcolina la serotonina la dopamina l'adrenalina 18. La risposta "attacca o fuggi" è mediata dalla componente enterica dalla componente parasimpatica dalla componente endocrina dalla componente ortosimpatica 19. DESCRIVERE LE REGIONI ANATOMICHE CONTROLLATE DALLA COMPONENTE SIMPATICA E DA QUELLA PARASIMPATICA 20. DESCRIVERE I TIPI DI RIFLESSI MEDIATI DAL SNA 21. QUALI SONO LE FUNZIONI PRINCIPALI DEL SNA? 22. QUALI SONO LE DIFFERENZE PRINCIPALI TRA L'ORTOSIMPATICO E IL PARASIMPATICO? 23. QUALI SONO LE FUNZIONI PRINCIPALI DEL SNA? 24. DESCRIVERE I TIPI DI RIFLESSI MEDIATI DAL SNA 25. DESCRIVERE LE REGIONI ANATOMICHE CONTROLLATE DALLA COMPONENTE SIMPATICA E DA QUELLA PARASIMPATICA 26. DESCRIVERE LE TRE SEZIONI DEL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO 27. DESCRIVERE LE TRE SEZIONI DEL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO 28. QUALI SONO LE DIFFERENZE PRINCIPALI TRA L'ORTOSIMPATICO E IL PARASIMPATICO? Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 90/130 Lezione 031 01. Quale struttura svolge l'importante ruolo di coordinare l'attività dell'ipotalamo: la corteccia orbitofrontale il subiculum l'ippocampo l'amigdala 02. L'amigdala media le risposte emozionali: nessuna delle risposte è corretta sia innate che acquisite solo innate solo acquisite 03. Qual è l'area corticale implicata nelle emozioni corteccia del cingolo corteccia prefrontale corteccia orbitofrontale corteccia occipitale 04. I circuiti preposti all'elaborazione degli stati emotivi sono situati nel lobo temporale lobo limbico lobo occipitale lobo parietale 05. Qual è l'area corticale implicata nelle emozioni corteccia occipitale corteccia orbitofrontale corteccia prefrontale corteccia del cingolo 06. Quale struttura svolge l'importante ruolo di coordinare l'attività dell'ipotalamo: il subiculum la corteccia orbitofrontale l'ippocampo l'amigdala 07. L'amigdala media le risposte emozionali: solo acquisite nessuna delle risposte è corretta solo innate sia innate che acquisite Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 91/130 08. I circuiti preposti all'elaborazione degli stati emotivi sono situati nel lobo parietale lobo temporale lobo limbico lobo occipitale 09. QUALI SONO LE DUE FUNZIONI DELLE COMPONENTI PERIFERICHE DELLE EMOZIONI 10. QUALI SONO LE AREE CORTICALI IMPLICATE NELLE EMOZIONI 11. QUAL E' IL RUOLO DELL'IPOTALAMO NEL SISTEMA LIMBICO 12. QUALI SONO LE DUE FUNZIONI DELLE COMPONENTI PERIFERICHE DELLE EMOZIONI 13. QUAL E' IL RUOLO DELL'IPOTALAMO NEL SISTEMA LIMBICO 14. QUALI SONO LE AREE CORTICALI IMPLICATE NELLE EMOZIONI Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 92/130 Lezione 032 01. E' la memoria che costituisce la conoscenza che ciascun individuo si costruisce sul mondo, include concetti e vocaboli e non ha un contesto temporale dichiarativa esplicita episodica semantica 02. Qual è l'area associativa implicata nella pianificazione del movimento: area limbica area occipitale area parietale area prefrontale 03. Qual è l'area associativa implicata nel comportamento emotivo: area temporale area limbica area occipitale area prefrontale 04. La memoria dichiarativa ha sede: nel lobo temporale nel lobo parietale nel lobo frontale nel lobo occipitale 05. Quali sono le aree che coordinano le attività che insorgono nei centri sensitivi e motori le aree motorie le aree somatoriali le aree associative le aree sensitive 06. L'area parieto-temporo-occipitale è implicata nella pianificazione del movimento tutte le risposte sono corrette integra le varie modalità sensoriali è la sede del comportamento emotivo 07. E' la memoria che costituisce la conoscenza che ciascun individuo si costruisce sul mondo, include concetti e vocaboli e non ha un contesto temporale esplicita dichiarativa episodica semantica Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 95/130 Lezione 033 01. Nella fase dello sviluppo del linguaggio, il bambino omette i cosiddetti morfemi fonemi funtori olofrasi 02. A quale età la maggior parte dei bambini ha acquisito tutti i fondamentali elementi del linguaggio: 4 anni 6 anni 3 anni 5 anni 03. L'insieme delle parole di una determinata lingua costituisce: il lessico la sintassi la fonologia il morfema 04. Nella fase dello sviluppo del linguaggio, il bambino omette i cosiddetti olofrasi funtori fonemi morfemi 05. L'insieme delle parole di una determinata lingua costituisce: il morfema il lessico la sintassi la fonologia 06. A quale età la maggior parte dei bambini ha acquisito tutti i fondamentali elementi del linguaggio: 4 anni 3 anni 6 anni 7 anni Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 96/130 Lezione 034 01. L'afasia motoria efferente (afasia cinetica) rientra nella classificazione di Lichtheim Wernicke Lurija Broca 02. L'afasia motoria efferente (afasia cinetica) rientra nella classificazione di Broca Wernicke Lichtheim Lurija 03. Quale studioso introdusse la classificazione di afasia dinamica ed afasia semantica: Geschwind Wernicke Goldstein Lurija 04. Il modello dell'afasia transcorticale e subcorticale venne introdotto da: Lichtheim Broca Wernicke Lurija 05. L'afasia di conduzione produce l'impossibilità: di comprensione di produzione e di comprensione di ripetizione di produzione 06. Secondo il modello di Wernicke, una lesione al fascicolo arcuato genera afasia sensoriale afasia di conduzione afasia motoria afasia globale 07. L'afasia subcorticale motoria rientra nella classificazione di Lurija Broca Wernicke Lichtheim Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 97/130 08. L'afasia sensoriale è il risultato della lesione: dell'area di Broca del fascicolo arcuato dell'area di Brodmann dell'area di Wernicke 09. L'afasia subcorticale motoria rientra nella classificazione di Broca Lurija Lichtheim Wernicke 10. L'afasia di conduzione produce l'impossibilità: di comprensione di ripetizione di produzione e di comprensione di produzione 11. L'afasia sensoriale è il risultato della lesione: dell'area di Broca dell'area di Wernicke dell'area di Brodmann del fascicolo arcuato 12. Il modello dell'afasia transcorticale e subcorticale venne introdotto da: Wernicke Lurija Lichtheim Broca 13. Quale studioso introdusse la classificazione di afasia dinamica ed afasia semantica: Wernicke Geschwind Goldstein Lurija 14. Quale disciplina studia il livello articolatorio e le caratteristiche acustiche e percettive dei suoni? la fonologia la sintassi la semantica la fonetica