Scarica Cicerone: vita, opere, pensiero politico e più Appunti in PDF di Latino solo su Docsity! CICERONE VITA Cicerone nasce il 3 gennaio del 106 a. C. ad Arpinio da una famiglia non aristocratica. Era infatti un homo novus perché il primo della famiglia ad entrare in politica ma è stato aiutato da un'educazione ottima svolta principalmente a Roma dove si applica all’ eloquenza, alla lingua, alla poesia e alla cultura greca, per poi avvicinarsi alla filosofia di Epicuro e di Platone e perfezionare lo studio del diritto aiutato da due dei più eminenti giuristi dell'epoca. Lo studio del diritto e dell'eloquenza lo aiutano a diventare un avvocato giovanissimo ma ben presto celebre: la sua prima causa è la difesa di Roscio Amerino nel 80 a. C. quando Crisogono per impadronirsi dei denari del padre di Roscio fece accusare il figlio di averlo assassinato, ma Cicerone vinse la difesa contro Ortensio Ortalo anch’egli celebre oratore. Nel 77 a.C. inizio la carriera politica e divenne questore in Sicilia nel 76. Gli venne affidata la causa contro Verre (che era governatore della Sicilia) ma egli si esiliò prima della fine del processo. Proseguì la sua carriera politica diventando pretore e console nel 64 a. C. Nello stesso anno sventò la congiura di Catilina: egli decise di organizzare un colpo di stato ma dopo che una spia lo informo di quel che stava per succedere, Cicerone volle prendere in mano al caso e scagliare contro di lui il giorno dopo un’arringa violentissima, finché non ottenne il potere di condannare lui e i suoi seguaci senza processo come nemici pubblici. Nel 60 a.C. venne formato il primo Triumvirato tra Pompeo, Crasso e Giulio Cesare, e la situazione per Cicerone degenerò quando Publio Claudio emanò una legge che puniva con l'esilio qualsiasi magistrato che avessi mandato la morte cittadini senza processo così che Cicerone andò in esilio in Grecia. Richiamato dopo un anno riprese la sua carriera favorendo il riavvicinamento tra Pompeo e il partito senatorio e assumendo le difese di Clodio al suo assassinio. Quando scoppiò la guerra civile tra Cesare e Pompeo, Cicerone prese le parti di Pompeo. Alla loro sconfitta, fu perciò fortunato a restare in vita. Nel frattempo, nel privato, dopo aver divorziato dalla moglie Terenzia, assistette alla morte di parto della figlia Tullia e dal dolore si dedicò alla filosofia come conforto e consolazione. Cicerone si scagliò anche a sostegno dei cesaricidi (tra cui Bruto e Cassio) alla congiura contro Cesare e supportò la lotta contro i cesariani fino a quando Antonio e Ottaviano con il secondo triumvirato compilarono le liste di proscrizione e tramite queste andrò incontro alla sua morte, sgozzato nel 43 a. C. Testa e mani del corpo di Cicerone vennero esposte sui rostri a Roma nel foro simbolo delle sue orazioni. OPERE ORAZIONI Le orazioni venivano recitate in tribunale, in senato o davanti al popolo nei comizi, e l’oratore doveva possedere specifiche abilità: egli doveva flectere, delectare e probare l’uditorio ed essere in grado di recitare l’actio (perorazione) come un attore. Le orazioni di cicerone erano in gran parte giudiziarie e venivano messe per iscritto, ampliate e corrette solo dopo la declamazione. Cicerone memorizzava solo l’esordio e i punti fondamentali, il resto era frutto dell’improvvisazione guidata da una serie di appunti. Restano 58 orazioni. Scrive: - Le Verrine nel 70 a. C. - Le Catilinarie nel 63-62 a. C. - Le Filippiche nel 44-43 a. C. LE VERRINE Mentre Cicerone era questore in Sicilia, Verre era il governatore: un politico avido e corrotto ma esponente dell’oligarchia senatoria. La causa contro Verre sembrava un colpo contro lo strapotere dell’aristocrazia, perciò la difesa venne affidata ad Ortensio. Verre andò in esilio volontario dopo il primo dibattito, segnando il successo di Cicerone. Le verrine sono tre orazioni, la cui terza non fu mai recitata: 1. L’udienza preliminare (Divinatio in Q. Caecilium) → richiesta di essere il patronus dei Siciliani 2. La prima udienza (Actio prima in Verrem) → attraverso la quale presenta le accuse 3. La seconda udienza mai recitata (Actio secunda in Verrem) → cinque orazioni sulle malefatte: - De praetura urbana - De praetura siciliensi - De frumento - De signis - De suppliciis LE CATILINARIE Catilina si candidò senatore due volte, non avendo successo dopo che Cicerone lo accusò di concussione e immoralità. I due divennero nemici, e Catilina progettò un colpo di stato. Venne colto sul fatto per merito di alcune spie e lasciò Roma. I complici vennero prima arrestati, poi condannati a morte senza processo per volere di Cicerone stesso. Le Catelinarie, permettono di seguire le dinamiche dell’autunno del 63 a.C. (8 e 9 novembre; 3 e 5 dicembre), probabilmente rivisitate da Attico, che le pubblicò, dopo le accuse di Claudio. Sono quattro orazioni, destinate al popolo e al senato: 1. Prima Catilinaria destinata al senato → sui preparativi e la denuncia all’esercito privato 2. Seconda Catilinaria destinata al popolo → “ ” 3. Terza Catilinaria destinata al popolo → questione dei congiurati 4. Quarta Catilinaria destinata al senato → condanna dei congiurati LE FILIPPICHE Sono 14 orazioni contro Marco Antonio, considerato depravato, ambizioso, corrotto e pericolo per le istituzioni repubblicane da Cicerone. Il nome allude agli omonimi discorsi di Demostene contro Filippo II di Macedonia, ma come egli fu sconfitto. Tra le altre opere la Pro Quintio, la Pro Sexto Roscio Amerino e la Pro Archia; la Pro Sestio a difesa di Publio Sestio per l’accusa di violenza da prestanome di Clodio (presenta un nuovo programma politico: consensus omnium bonorum), e la Pro Caelio a difesa di Celio Rufo, ex amante della sorella di Clodio, Clodia, che lo accusa della sparizione di alcuni suoi gioielli.