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città romana e metodi costruttivi romani, Schemi e mappe concettuali di Storia Dell'architettura I

Parla della città romana con i suoi edifici principali descritti secondo le parole di Repisthi Francesco e delle tecniche costruttive utilizzate dalla stessa civiltà.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2019/2020

Caricato il 16/09/2021

FEDeriCOBIAnCHI123345678910
FEDeriCOBIAnCHI123345678910 🇮🇹

4.4

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Scarica città romana e metodi costruttivi romani e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia Dell'architettura I solo su Docsity! Storia dell’architettura 23/10/2020 Libro di Ictino Il Partenone appare armonico ma da vicino le misure non vengono perfettamente rispettate tra i vari punti, quindi l’autore si chiede se gli errori siano effettivamente voluti dall'architetto oppure siano proprio sbagli di cantiere. Però le opzioni sono molte di più: ad esempio Ictino può essere influenzato da Policleto, scultore che pensava alla perfezione come l’insieme di più numeri differenti, oppure perché un tempo era perfettamente dritto e stabile e poi si sia deformato col tempo; infine potrebbe essere dovuto a una correzione di un effetto di deformazione ottica dovuta alle dimensioni e/o alla prospettiva dei vari elementi. Inoltre il cambiamento progettuale è dovuto da motivazioni economiche e politiche; nel primo caso poiché i soldi erano quelli che erano, nel secondo utilizza il Partenone come strumento di affermazione politica della propria figura. Inoltre uno degli strumenti che ci ha permesso di leggere questo edificio è il rilievo, importantissimo poiché ci permette di distinguere le varie differenze. GLOSSARIO - Sopral’abaco: architrave, fregio (triglifi e metope), cornice - Abaco, echino, listelli, scanalature della colonna - Città greche: acropoli, agorà, astu - Timpano (triangolare sopra le strutture) con acroterio (statua sopra) - Portici dell’agorà: stoa - Colonne, semicolonne, pilastri - Prostilo, anfiprostilo, in antis, doppio in antis TEATRO - Gli spalti del teatro: cavea - Settori della cavea: kerkides - Corridoio che divide la cavea orizzontalmente: diazome - Elemento circolare: orchestra - Proscenio, scena Tempio - Gradini: crepidoma - Entasi, gocce, decorazioni varie, listelli metopa - Parte interna: naos - Opistodomo dalla parte opposta del pronao - Sottoalla base delle colonne: plinto - Colonna poggiata per terra dell'ordine dorico arcaico: stilobate (area d'appoggio) - Telamone o atlante: colonne con forme antropiche, cariatidi - Elementotriangolare all’interno del centro: frontone. CASA GRECA - Stanza principale: oikos - Areadi collegamento tra oikos e prostas: Pastas - Cortile: prostas TECNICHE COSTRUTTIVE ROMANE I materiali principali sono legno, pietra a secco e con legante e laterizio. Il legno prevalentemente per le coperture (travi e travetti), ma anche per le ossature con alcune tecniche, per le centine (partono da metà circa e si attaccano da alcune mensole, servono come base per volte e cupole), poi come impalcature. Le murature sono di 3 tipi: a secco (senza malte, con leganti e gettate (un impasto gettato all’interno di concavità o casse che danno la forma al primo. La pietra a secco: opus siliceum, opera poligonale o opus quadratum, rispettivamente massi irregolari, massi regolari, massi semiregolari. Nelle colonne composte da vari pezzi sovrapposti i vari elementi vengono fissati tramite grappe o tramite perni con piombo fuso complementare che si cementa e unisce le due strutture. Nell’opus quadratum, i blocchi possono essere disposti parallelamente (ortostati) o perpendicolari alla muratura (diatoni). L’opus cementicium (calcestruzzo) è un insieme di 5 materiali che danno un impasto morbido che prende meglio la forma dello stampo; calce, sabbia. pozzolana (sabbia vulcanica). inerti di vario tipo. acqua. È possibile gettarlo all’interno di strutture di legno, esattamente come si fa oggi col cemento. In questo caso prende il nome di muratura a sacco, quando però abbiamo paramenti murari di materiali diversi dal legno; a seconda dei materiali: opus incertum (dimensioni differenti dei blocchetti), opus reticolatum (cubi lavorati su tutte le facce per essere tutti uguali che vengono disposti con senso inclinato di 45° per mantenere un certo peso), opus spicatum dove alterno il verso dell’inclinazione), opus vittatum (varie differenze nella composizione del muro) e opus mixtum (un mix tra alcuni dei precedenti). | mattoni vengono chiamati teste se cotti al forno o lateres se più crudi. Le misure erano 2 piedi per lato (29cmxpiede). Abbiamo i bipedali, sequipedali e più piccoli, ne abbiamo anche di circolari; il laterizio è il materiale più utilizzato e veniva poi celato da strati di intonaco. L’embrice era la tegola antica, leggermente trapezoidale erano infilate le une sulle altre per coprire la totalità della superficie del tetto. Le laterizie servivano anche per ricoprire gli archi di scarico. Esistono blocchi di vari materiali, anche per la struttura basamentale. Tutte le strutture venivano rivestite da pietre di colore differente che creano specifici elementi cromatici. Ci sono svariate tecniche per la costruzione dei solai ad esempio: abbiamo la volta a sacco per esempio, dove veniva posta sulle centine due livelli di mattoni, per poi gettare uno strato di opus cementicium per ottenere una volta leggera e resistente. Talvolta venivano tenute delle camere vuote nelle volte per mantenerle più leggere.