Scarica Combustibili fossili, energie rinnovabili, centrali a carbone in Italia e più Sintesi del corso in PDF di Scienze della Terra solo su Docsity! I COMBUSTIBILI FOSSILI - Derivano da una trasformazione della materia organica in composti molecolari sempre più stabili attraverso reazioni naturali della durata di milioni di anni; - Sono caratterizzati da un’alta concentrazione di carbonio, uno dei principali componenti della biosfera; - In questa categoria di composti possiamo individuare carbone, petrolio e gas naturale; - La loro distribuzione nel sottosuolo (nel quale sono rimasti intrappolati nel susseguirsi delle varie ere geologiche) è eterogenea e dipende dalla composizione del territorio in questione; - Rappresentano la principale fonte energetica in utilizzo per diversi motivi: hanno un alto rapporto volume-energia, sono facilmente trasportabili e sono economicamente più accessibili di altre fonti energetiche rinnovabili. CARBONE - Viene estratto da miniere sotterranee o a cielo aperto formatesi 300 milioni di anni fa grazie al clima caldo e umido e all’alta concentrazione di CO2 nell’aria, che hanno permesso la crescita di più alberi e conseguentemente di più materiale organico rimasto conservato e compresso nelle rocce sedimentarie; - Esistono vari tipi di carbone: torba (usata in agricoltura), lignite (altamente inquinante e a base di zolfo), litantrace e antracite (per uso domestico); - I principali produttori sono Cina, Stati Uniti, India e Australia. GAS NATURALE - Si forma a partire dalla decomposizione del materiale grazie ai batteri anaerobi sul fondale marino, in zone fangose o discariche; - È costituito dal metano (CH4), dall’elevato potere calorifico nonché uno dei principali componenti dell’effetto serra insieme alla CO2; - Il trasporto avviene attraverso i gasdotti, rendendo quindi difficile il trasferimento oltreoceano; in alternativa il gas viene compresso o liquefatto nelle bombole, che dispongono però di una capienza limitata; - I principali produttori sono Stati Uniti, Canada e Russia. PETROLIO - La sua composizione dipende dalla lavorazione del greggio; - Originatosi probabilmente a seguito dei mutamenti della superficie terrestre sommersa di 125-130 milioni di anni fa, i quali hanno causato un incremento di organismi oceanici sedimentati nella roccia madre e compressi nel tempo fino a diventare idrocarburi; - Possono nascere prodotti di diversa qualità e impiego: si sfrutta la diversa temperatura di ebollizione dei vari componenti per separarli. L’industria petrolchimica è quindi molto vasta e remunerativa (carburanti, medicinali, coloranti, fibre…); - Copre il 40% del consumo mondiale di energia; - I giacimenti più attivi si trovano nel Golfo Persico, del Messico e nei mari del nord. Alternative sostenibili ai combustibili fossili nel mondo: Vengono considerate rinnovabili tutte quelle fonti di energia basate sulle forze naturali che si rigenerano in tempi compatibili con la vita umana; in quanto inesauribili, il loro impiego non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future (come nel caso dell’energia eolica, solare, idroelettrica, mareomotrice…) se non in casi particolari in cui bisogna rispettare il tempo di rigenerazione della risorsa in questione (come nell’energia da biomasse, derivata dalla combustione dei residui degli scarti biologici di attività agricole e foreste). Il costo poco competitivo delle energie pulite rende il loro impiego ancora limitato al giorno d’oggi, sebbene sempre più aziende a livello mondiale si stiano orientando verso metodi di produzione di energia più sostenibili. A livello globale, la Costa Rica si posiziona tra i paesi più green: ormai dal 2014 il 99% della sua energia prodotta è sostenibile. Nel 2015, il paese si è reso autonomo solamente grazie alle energie rinnovabili prodotte nei suoi confini e non ha impiegato alcun tipo di combustibile fossile per 299 giorni; si propone inoltre di annullare totalmente le emissioni di CO2 entro il 2021 e ha eliminato l’impiego della plastica monouso nel 2018, ben tre anni prima rispetto alla previsione effettuata dal governo. In Europa, il primato è detenuto dalla Svezia con il 53,9% di energia proveniente da fonti rinnovabili, seguito da Finlandia e Lettonia (rispettivamente 38,7% e 37,2%); la Germania è il leader nel campo del fotovoltaico e la Danimarca nell’eolico, che copre il 42% dell’intera domanda energetica del paese. La situazione in Italia: LE CENTRALI A CARBONE Nonostante l’adesione dell’Italia al protocollo di Kyoto del 1997 e l’impegno conseguente di ridurre il rilascio di gas serra nell’atmosfera, nel 2008 la centrale a olio combustibile dell’Enel a Civitavecchia viene convertita a carbone. Consumando 10 tonnellate di carbone all’anno, essa si posiziona al decimo posto delle centrali a carbone più inquinanti d’Europa e al secondo posto in Italia per emissioni di CO2. La centrale, che sorge a 20 km dallo stabilimento balneare, dovrà essere totalmente decarbonizzata entro il 2025 per rispettare la riduzione delle emissioni di CO2 secondo il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima emanato dal governo nel 2019: la riconversione non porterà tuttavia all’impiego di energia rinnovabile quanto all’uso di un nuovo combustibile fossile, il gas.