Scarica Concorso docenti 2024 - Italiano, storia, geografia - A22 e A12 e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! Orale Concorso A22/A12 Italiano Storia Geografia Italiano L’evoluzione della lingua Nel 476 a.C. abbiamo le invasioni barbariche e nel 1492 si pass all’età medievale. Tuttavia prima di quest’ultima ricordiamo il Sacro Romano Impero, il regno dei Franchi, il Feudalesimo, Carlo Magno, la divisione dell’impero carolingio. In seguito vi è anche il passaggio da città a curtis, quindi si giunge ad una grande unità autosufficiente. Invece per quanto concerne il Medioevo: distinguiamo l’alto Medioevo (media aetas) e il basso Medioevo. Nel cosiddetto latino vulgaris distinguiamo il latino classico/letterari, il vulgare (vari tipi di dialetti) e le nuove lingue neolatine. Le prime forme scritte 1. Nel 300 abbiamo il toscano/fiorentino 2. 960 a.C. abbiamo il Placito Capuano che riguarda la battaglia legale condotta dagli abiti di Montecassino. 3. Postilla amatina è una battuta scherzosa fatta da un notaio, scritta in endecasillabi 4. Indovinello Veronese, si tratta del più antico documento in volgare, proprio in questo momento la lingua latina si trasforma in lingua volgare. Tale indovinello, compiuto intorno al VIII – IX d.C., è custodito nella Biblioteca capitolare di Verona) 5. Vi è la coesistenza del latino e del volgare utilizzato per usi pratici, San Francesco D’Assisi formula il Cantico delle Creature (1224). 6. Le prime opere letterarie scritte in volgare sono componimenti religiose: lodi del Signore, della Vergine e dei Santi, a cui bisogna giurare obbedienza. Latino poi volgare Dante è nato nel 1265 a Firenze ed è morto nel 1321 a Ravenna. Era un guelfo bianco, quindi sosteneva il Papa, tuttavia a Firenze prevalsero i Guelfi neri. Verrà profetizzata la sua condizione di exul immeritus da Cacciaguida, proprio in uno dei canti dell’Inferno appartenenti alla Divina Commedia. Nell’“Epistula XIII a Cangrande della Scala”, viene detto: Libri titulus este. Incipit comoedia Dantis Alagherii fiorentini natione non moribus. La Divina, databile tra il 1306- 1307/1321, chiamata così grazie ad un appellativo del Boccaccio che ne curò la prima edizione insieme al figlio Jacopo. Si tratta di un poema in versi (33 x 3 +1), l’aggiunta contiene l’introduzione all’Inferno. Tale opera, essendo didascalica, trasmette insegnamenti. Inoltre è allegorico, quindi assume significati simbolici/allegorici. Dante, seguendo la poetica di Aristotele, rispetta i canoni della commedia, ovvero inizia male (inferno) e finisce bene (paradiso). La Divina è scritta in volgare fiorentino, ma sono presenti neologismi e latinismi. Inoltre è scritta in endecasillabi (11 sillabe), con terzine a rime incatenate (ABA BCB CDC). Tra i main themes nelle opere di Dante ritroviamo: Firenze corrotta politica/morale Donna – Angelo (Beatrice) anche nella “Vita Nova” Papato VS Impero Gianfranco Contini ha parlato di pluralismo di Dante VS bilinguismo di Petrarca. Il volgare fiorentino utilizzato da Dante non è lontano dal latino letterario. Firenze è quasi al centro della penisola, come crocevia della cultura. Divina Commedia Inferno Nella Divina Commedia vi è un riferimento ipertestuale alla 4a ecloga di Virgilio, si parlava del puer che avrebbe salvato il mondo. Secondo i classicisti il puer poteva essere identificato in Ottaviano Augusto. Invece secondo i cristiani si tratta di Gesù Cristo. Vi è spesso il rimando al numero 3 , per la Santissima Trinità. Lo scopo del viaggio è salvare l’anima di Dante. Coloro che stanno nell’Inferno, hanno perso la possibilità di vedere Dio. Beatrice rappresenta la fede e teologia. Caronte si ritrova anche nel sesto libro dell’Eneide di Virgilio. Nell’Inferno vi 9 cerchi concentrici. Nel V CANTO dell’Inferno Paolo e Francesca, colpevoli di lussuria, rappresentano l’amore stilnovistico e il continuo confronto tra la condanna morale e la comprensione pietosa. Ad essere galeotto è stato il libro di Lancillotto e Ginevra, ella era la moglie di Gianciotto Malatesta. Invece nel XXVI CANTO dell’Inferno si parla del folle volo di Ulisse. Nella versione omerica Ulisse vuole tornare a Itaca, in quella dantesca prevale la sua sete di conoscenza. [COLLEGAMENTI: SE QUESTO è UN UOMO DI PRIMO LEVI, L’ULISSE DI JOYCE E LA CONDIZIONE D’ESULE IN A ZACINTO DI UGO FOSCOLO]. Nel XXXIII vi è il conte Ugolino della Gerardesca arcivescovo Ruggieri. Invece Pier della Vigna si trova nella selva dei suicidi. Bisogna ricordare che ogni canto sesto è dedicato alla politica. Nel caso dell’Inferno abbiamo Ciacco che è goloso e polemico contro l’Italia. Purgatorio Un angelo imprime sulla fronte le “7 p” dei peccati capitali, vi sono elementi desunti dal mondo classico. Il fiume Lete dal greco dimenticare, ci s’immergeva in questo fiume per dimenticare i peccati. Invece nel fiume Eunoe faceva ricordare quanto di buono è stato fato nel corso della vita. Nel VI CANTO incontra Sordello da Goito. Quest’ultimo era un trobadore, ovvero poeta. Inoltre è mantovano come Virgilio. Paradiso Il Paradiso è stato scritto dopo il 1310. Nel XXVII CANTO vi è il Cielo Di Marte, dove si trovano gli spiriti che hanno combattuto per la fede (Dante incontra Cacciaguida). Dante ha una visione geocentrica Tolomeo. I nove cerchi che ruotano attorno sono come i pianeti del sistema solare. Nel Paradiso Dante utilizza un volgare più aulico, ricco di latinismi. A dimostrare che gli argomenti sono focalizzati su casi aulici, è la frase Transumanar per verba non si paria (non si poteva andare oltre il linguaggio). Ciò che Dante vede è fuori da ogni concezione umana ed invoca il Dio Apollo, dio della poesia. Ogni cantica termina con la parola stelle. Nel III CANTO siamo nel Cielo della Luna, troviamo Piccarda Donata che è cugina di Gemma Donati. Essa è morta di dolore. Parla anche con Costanza D’Altavilla che è imperatrice e mamma di Federico II di Svevia. Si è sposata per ragione di stato. Nel VI CANTO vi è il Cielo di Mercurio, incontra l’imperatore Giustiniano che regnò dal 532-565. Egli ha promulgato il “Corpus iuris civilis”. Si parla dell’impero corrotto, l’aquila è simbolo dell’Impero. Dante giustifica l’impero romano, perché è preparatorio alla nascita di Cristo. Nel CANTO X vi è il Cielo del Sole, la luce dei sapienti, Dante ha incontrato Tommaso D’Aquino, figura centrale per il cristianesimo. Invece nel CANTO XI incontra San Francesco. Nel CANTO XII vi è San Domenico di Guzman, con riferimento della decadenza vissuta nell’ordine dei francescani e allo stesso tempo un elogio alla povertà. Nei CANTI XIII e XIV vi è il Cielo di Venere, dove le anime sono mosse dall’amore. Carlo Metello è il primogenito di Augio, morto a 24 anni. Dante l’aveva incontrato a Firenze nel 1294. Nei CANTI XV-XVII si parla di Cacciaguida come trisavolo del Poeta, che gli preannuncia l’esilio. Si trova nei silenzio dei beati ed elogia la Firenze antica. Nel CANTO XIII San Bernardo prega la Vergine Maria, affinché Dante incontri Dio. Vi sono stili diversi nella Divina Commedia: Paradiso: stile sublime Purgatorio: stile umile Inferno: stile basso Il “Canzoniere” (riferimento ipertestuale: Canti di Leopardi, Canzoniere di Umberto Saba) è formato da 366 componimenti. Si divide in due parti: Laura in vita e post mortem Laura. Quest’opera è stata scritta introno al 1335-1374 (Rerum Vulgarium Fragmenta). Laura de Noves morirà giovane di peste. Da 1-263 Laura è ancora in vita, da 263-366 Laura è morta. Petrarca ha scritto anche i “Trionfi”, stilati tra il 1353 e il 1374. Si tratta di un poemetto allegorico, canta il trionfo della fama e della morte. BOCCACCIO Boccaccio è nato nel 1313 e muore nel 1375. La donna di cui parla è Fiammetta, una giovane terrena e procace. Boccaccio ha vissuto gran parte della sua vita, a Napoli, presso la cote di Roberto D’Angiò. Opere 1330-1340 Filostrato: è un poema, si parla di Troilo, figlio di Priamo che s’innamora della greca Criseide. Filocolo: scritto in prosa, 1336-1338, parla dell’amore tra Florio (figlio del re Saraceno) e Bianciforte (cristiana). Teseida; 1340, poema scritto in volgare. Si parla della lotta tra Teseo e Amazzoni. Commedia ninfe fiorentine: 1341-1342. Ameto è un pastore, il cui nome per Gianfranco Contini, ricorda Dameta delle Ecloghe di Virgilio che intrattiene discussioni amorose con delle ninfe. Elegia di donna Fiammetta: scritto in prosa, composto da 9 capitoli. Parla dell’amore tra Panfilo e Fiammetta. La fonte sono le Heroides di Ovidio (Eroine). Ninfale Fiesolano: 1344, opera scritto in ottave. Si parla delle vicende tra il pastore Africo e la ninfa Mensola. Decameron Si tratta dall’etimologia di 10 giorni, l’opera è stata scritta tra il 1348 e il 1351 in volgare. Come riferimento ipertestuale vi è l’Exameron, scritto da Sant’Ambrogio. Il “Decameron” è composto da 100 novelle, i protagonisti sono 7 giovani e 3 fanciulle. I racconti avvengono tra il 1347-1348 ovvero il periodo della peste. I racconti avvengono nella splendide cornice della Santa Maria Novella a Firenze. Vengono eletti ogni giorno un re/regina che sceglie un tema morale. [COLLEGAMENTO: 1348.1349, BOCCACCIO – ILLIADE DI OMERO, 1628 PESTE DI ALESSANDRO MAGNO. Ma anche la peste in DE RERUM NATURA DI LUCREZIO E LA PESTETE DI TUCIDIDE CON LA PESTE DI PERICLE]. I temi trattati sono l’uomo che costruisce il proprio avvenire, ma anche la fortuna e la donna terrena boccaccesca. Inoltre la società borghese diventa lo specchio della società borghese-mercantile del Trecento. Boccaccio scrive anche un “Trattarello in laude di Dante” (1351-1355), in cui definisce la Commedia “Divina”. Umanesimo e Rinascimento Le Humane litterae (studiae humanitatis) furono gli studi latini e greci. Importante in questo periodo, nel 1455, vi è l’invenzione della stampa grazie a Gutenberg. Tra gli esponenti principali vi furono Lorenzo Valla, Leon Battista Alberti, Coluccio Salutati, Poggio Bracciolini, Matteo Maria Boiardo e Angelo Poliziano. Nei principati delle corti italiane vi è il mecenatismo. Le tematiche principali sono le seguenti: Rinascita dell’uomo, delle arti e del sapere. Importante questione della lingua: vince Pietro Bembo con volgare fiorentino letterario. Ricerca della bellezza, dell’armonia e della perfezione. L’uomo è posto al centro dell’universo, è considerato artefice e padrone del proprio destino Lorenzo il Magnifico, mecenate che diede equilibrio agli stati regionali dell’Italia, scrisse i Canti Carnacialeschi. Invece Luigi Pulci scrisse il “Morgante”, fonte importantissima dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. In questo periodo prevale a tempi alterni il latino e il volgare. Niccolò Machiavelli Niccolò Machiavelli è nato nel 1469 e morto nel 1527. Fu il segretario della Repubblica di Firenze dal 1498, perché in quell’anno era morto Lorenzo dei Medici. Fu sottoposto all’esilio perché accusato d’aver fatto parte di una congiura contro i Medici. Machiavelli scrive le seguenti opere: Istoriae Fiorentine: scritte tra il 1520 e il 1525. Paolo Sarpi Historia del Concilio Tridentino 1545. Il Principe (De Principatibus): la morale non coincide con la politica (ragione di Stato). Il principe a volte deve essere come un lupo e astuto come una volpe. Machiavelli analizza i vari tipi di governo, di principato nel corso della storia. Mandragola: si tratta di una commedia e tratta principalmente tra Callimaco e Lucrezia. Callimaco si finge medico, consiglia a Nicia di dare a Lucrezia un decotto di mandragola (erba velenosa), ma il primo uomo che giacerà con lei morirà. Callimaco si traveste, giace con Lucrezia e ingannare Nicia. Ci avviamo verso il teatro di Goldoni del 700. Ricordiamo inoltre i “Discorsi sopra la prima decade di Tito Livio” (1313-1321). Ma anche “Le Maschere” (opera perduta) che richiamava le Nuvole di Aristofane. Infine traduce l’Andria di Terenzio. Questione della lingua L’affermazione definitiva del volgare fa nascere la questione della lingua. Prevale il volgare fiorentino (ovvero la posizione di Pietro Bembo) illustre, che diventa la lingua letteraria nazionale italiana. Torquato Tasso Torquato Tasso è nato nel 1544 e morto nel 1595, fu un poeta molto amato da Giacomo Leopardi. Inoltre è stato un poeta cortigiano al servizio di Ippolito II d’Este, anch’esso nelle sue opere celebrò la dinastia degli Estensi. Ebbe un animo tormentato, tra la realtà e l’aspirazione alla spiritualità. Ciò lo porterà alla follia, infatti sarà rinchiuso all’ospedale di Sant’Anna. Gerusalemme Liberata Tra i temi principali ritroviamo: 1. Eroismo 2. Fede Cristiana 3. Amore 4. Visione della vita dolente e travagliata 5. Meraviglioso cristiano: gli interventi di Dio, delle potenze soprannaturali fanno parte della verità della fede Si tratta di un poema scritto in ottave (8 versi endecasillabi), composta di 20 canti, con lo sfondo della prima crociata e la conquista di Gerusalemme e del Santo Sepolcro nel 1099 da parte dei crociati di Goffredo di Buglione (capo cristiano). Vi è l’intervento del soprannaturale (potenze angeliche e infernali). Dunque sono contrapposti Goffredo di Buglione e Argante che conduce le truppe saracene. Tra i personaggi principali troviamo Tancredi (cristiano) e Clorinda (saracena) inconsapevole dell’identità della donna. Qui è possibile fare un parallelismo con l’Iliade = Ettore uccide Patroclo poi gli toglie l’elmo e scopre chi sia. (allo stesso modo succede tra i due protagonisti d’Ariosto. [OCCASIONE DI CONFRONTO PER L’ATTUALE CONFLITTO ARABO-ISRAELIANO]. Vi sono tre edizioni della Gerusalemme Liberata: 1. Gerusalemme 1559-1561 2. Goffredo 1580 3. Gerusalemme liberata 1581 Altre opere Ludovico Ariosto ha scritto altre opere: 1. Epistolario: 1700, lettere databili tra 1587 e 1588 2. Rinaldo scritto nel 1562 3. Rime e prose scritto nel 1581 4. L’Aminta: si tratta di un dramma pastorale, desunto dalle Bucoliche di Virgilio. Scritto nel 1570, narra l’amore tra Aminta e Silvia che è una ninfa. Riferimento ipertestuale con Galealto (Galeault), un’opera in francese antica che parlava del re di Norvegia Terrismondo. 5. Nel 1565 scrisse i “Tre discorsi sull’arte poetica e in particolare del poema eroico” (possibile collegamento a Manzoni e lettere a Cesare D’Azeglio e M. Chauvet). In quest’ultime si parla del vero per oggetto interessante mezzo e utile per iscopo. Un ulteriore riferimento è quello dei “Discorsi sull’arte poetica” di Aristotele. In cui viene rispettata l’unità di tempo, azione e luogo. Il fine della letteratura era per lui la purificazione dell’uomo dalle passioni umane che lo rendevano schiavo. Per Tasso la letteratura deve trattare del verosimile, per Manzoni deve trattare il vero storico e per i veristi la realtà deve essere fotografata. Il Seicento Vi sono molti eventi importanti da ricordare: Rivoluzione scientifica a fine 600 Il Barocco e il Rococò perla irregolare Giovanbattista Marino Giovanbattista Marino è nato nel 1569 e morto nel 1625. Il suo intento è stupire, meravigliare; dunque non ha un messaggio preciso o dei valori morali da trasmettere. Tra le opere di Marino ritroviamo "l’Adone” con le seguenti caratteristiche: Scritto nel 1623 in ottave e parla dell’amore di Venere nei confronti di questo giovinetto. SI tratta di un poema scritto in 20 canti. Tale opera è ricchissima di figure retoriche, d’allitterazioni, assonanze, aggettivi e l’anacoluto (la parola è lavorata tramite perifrasi). Galileo Galilei Galileo Galilei si è occupato delle lenti, cannocchiale e sostenne le teorie elaborate da Niccolò Copernico. Tra le sue opere annoveriamo: 1. Il Saggiatore: comete, bilancio degli orafi, metafora della precisione 2. Dialogo sopra i massimi sistemi: 1632, prima opera scientifica scritta in italiano. 3. Nel 1633 Galileo Galilei è costretto ad abiurare Importante è il confronto tra il sistema tolemaico o eliocentrico declamato dalla Bibbia (Fermati o Sole). Tolomeo D’Egitto era un alessandrino eliocentrico. Dante Alighieri nella struttura del Paradiso riprende il sistema tolemaico. Il sistema geocentrico riprende da Aristotele il concetto di scienza supportata e comprovata dall’esperimento. Giuseppe Parini Giuseppe Parini è nato nel 1729 morto nel 1799, fu sacerdote e precettore, inoltre ottenne la direzione de la Gazzetta di Milano ed notte ottenne la cattedra di eloquenza. È vero rapporti deteriorati con Giuseppe secondo D’Asburgo (austriaco). Nel 1796 seppur anziano fu presente alla discesa al potere di Napoleone Bonaparte e inoltre incontro anche a Mozart. [dei sepolcri di Ugo foscolo, giacomo leopardi punto per Giacomo Leopardi parini è considerato come una delle personalità chiudo gloriose nel campo delle lettere]. Importante è in Parini la trattazione del materialismo, rifacendosi a Democrito ed Epicuro. Quest’ultimi affermavano che gli dei non si curano di noi e tutto è materia. A proposito del materialismo Parini mette in ridicolo la vita frivola, oziosa e vuota degli aristocratici. Tuttavia esalta la vita operosa e sana dei contadini e degli operai. Giuseppe Parini ha scritto altre opere: Il Giorno: pubblicato nel 1801, mattino mezzogiorno vespro e note Odi: raccolta di 25 componimenti cui si ispireranno Alfieri e Leopardi Dialogo sopra la nobiltà: s’ispirerà a questo dialogo Leopardi in una delle sue operette morali (1757). La morte li rendi tutti uguali. Dialogo sopra la poesia: Parini sostiene l’importanza dell’imitazione della natura. Come principio desunto dall’Arte Poetica di Aristotele. Dei principi delle belle lettere: 1773-1775, riassume le lezione di letteratura alle scuole palatine. Vittorio Alfieri Vittorio Alfieri è nato nel 1749 e muore nel 1803, nasce ad Asti. Durante il periodo in cui scrisse, vi furono degli importantissimi avvenimenti storici: Pace di Aquisgrana: 1748, si rafforza il regno dei Savoia L’età di Napoleone: tra il 1796-1804/1815, visto come liberatore dell’Italia dagli Austriaci (Ugo Foscolo) Trilogia: trilogia composta da Antigone, Agamennone e Oreste. Antigone è un’eroina che lotta contro le leggi di Creonte per seppellire il fratello. Pubblicazione delle opere: tra il 1777 e il 1778 ha pubblicato “Della Tirannide” (il titanismo alfieriano vuole ergersi contro i tiranni), “Del principe e delle lettere” (rapporto tra intellettuali e potere). Come riferimenti ipertestuali vi sono il “De principatibus” di Niccolò Machiavelli. Con queste opere Alfieri tenta di ergersi contro gli austriaci. Saul: 1782-1783, prima tragedia di argomento biblico, si distacca dagli eroi classici che aveva dipinto fino ad ora. Misogallo: satira, 1793-1798, nel 1797 vi è il Trattato di Campoformio, Napoleone cede Venezia agli austriaci. Vita: ispirata alle Vite parallele di Plutarco, si tratta di un’autobiografia, si sofferma molto sulle forze di volontà e la lealtà. Tragedie: “Canto dei caproni” intese maschere sileniche, in onore del Dio Bacco. Alfieri segue divisione in atti di Aristotele e anche la massima secondo cui la tragedia ciò che inizia bene ma finisce male. Arte poetica: rispetta le unità di tempo, di azione, di luogo con l’uso degli endecasillabi sciolti. Non tragedie corali che parlano di tanti personaggi, ma uno/due personaggi che dominano la scena di statura morale elevata. [SUICIDIO CATONE UTICENSE INFERNO DI DANTE Libertà va cercando… Le fonti di Vittorio Alfieri Vite parallele di Plutarco, principale fonte anche del De principatibus di Machiavelli. Trattava delle biografie dei grandi uomini latini e greci visti in parallelo. Un’altra fonte è Tito Livio, storico che parla principalmente “Ad urbe condita”, dell’età repubblicana, considerata aurea da un punto vista morale. Il Neoclassicismo Si tratta di qualcosa di nuovo e vi è il recupero dei modelli, valori, delle tradizioni classiche latine e greche. Importante è il periodo tra 1748 e 1758 a Pompei, Fioroni s’occupa della scoperta archeologica. Winckelmann s’occupa dell’arte classica: perfezione poiché sinonimo di equilibrio. Antonio Canova Eros e Psiche (Metamorfosi di Ovidio) grazie a quest’opera s’ispirerà Ugo Foscolo. Ugo Foscolo Ugo Foscolo è nato nel 1778 ed è morto nel 1827, le sue origini risalgono a Zacinto. Si tratta di un’isola del Mar Ionio, allora Repubblica governata da Venezia. Ugo Foscolo è deluso dal Trattato di Campoformio, al punto che rientra nella categoria dell’exul immeritus (esilio volontario). A tale tematica possono essere collegate “I dolori del giovane Werther” di Goethe, “Ultime Lettere di Jacopo Ortis” (la donna amata si sposerà con Odoardo) databile nel 1798-1817. Si tratta di un romanzo epistolare dedicato a Lorenzo Alderani. Altre opere di Ugo Foscolo Odi: 1803, dedicato a Luigia Pallavicini caduta da cavallo e all’amica risanata, è composta da due liriche. Sonetti: 1803, 12 sonetti, “Alla Sera” in cui parla della sua morte e della tranquillità dopo a tempesta. In “A Zacinto” vi è il parallelo tra Ulisse e Odisseo. Editto di Saint Claud: le tombe dovevano essere collocate al di fuori delle città. Dei Sepolcri Alessandro Manzoni Alessandro Manzoni è nato nel 1785 ed è morto nel 1873. Ehi partecipo alla vita culturale milanese ed in un secondo periodo della sua vita torno alla fede cristiana , essendo però fedele al giansenismo. Nell’opera intitolata dei delitti e delle pene, pubblicato nel 1764, è un saggio in cui si afferma che ogni pena deve essere rapportata al delitto. Tuttavia non si possono punire l’omicidio e un reato minore con la stessa pena. La pena di morte sarebbe come una guerra della nazione contro il cittadino. I temi principali trattati da Alessandro Manzoni furono: La divina provvidenza La rassegnazione come virtù cristiana per eccellenza L’arte utile alla società e ispirata al vero Lingua vicino al parlato, semplice e comprensibile a tutti Le opere di Alessandro Manzoni Lettera a Cesare D’Azeglio nel 1823. Ceratura deve avere il vero per oggetto, l’interessante come mezzo e l’utile per iscopo (Anche per Foscolo la poesia aveva un intento educativo e civilizzatore). Lettera a Monsieur Chauvet, nel 1820, si tratta del rapporto tra poesia e storia punto la poesia deve ricostruire i sentimenti e le passioni. Inni Sacri: 1812 e il 1822, il Natale, La Pentecoste, il nome di Maria e le festività cristiane. Odi Civili: Marzo 1821, dedicato ad una fase dei moti in Italia. Nella data del 5 maggio nel 1821 avviene la morte di Napoleone, a cui fu dedicato il componimento denominato 5 maggio. Conte di Carmagnola: 1816-1820. Manzoni nella prefazione fa comprendere ciò che pensa della tragedia, l’azione deve essere corale. Si rivaluta la personalità Di Francesco di Bartolomeo bussone, vissuto realmente all’inizio del 1400 ed era un capitano di Ventura. Quest’ultimo cade in disgrazia e passa ai servizi del nemico, la Serenissima . Lo accusano di tradimento con il duca di Milano ingiustamente e lo condannano a morte Adelchi: 1822, in tale opera non rispetta le unità di tempo virgola di luogo e di azione aristoteliche. Tale opera narra gli eventi accaduti tra il 772 e il 774. Si parla dell’ultimo figlio del re de Longobardi, ovvero desiderio punto si parla inoltre della caduta del Regno lo compro longobardo per ma mano di Carlo Magno. I Promessi Sposi I promessi sposi puro non scritti dal 7 novembre 1628 all’autunno del 1631, la novità è il narratore onnisciente. Abbiamo tre edizioni dei Promessi Sposi: 1. Fermo e Lucia scritto tra il 1821 e 1823 2. Gli sposi promessi, dal nome di fermo pasta a Renzo tra Magliano nel 1827. Inoltre Alessandro Manzoni va risciacquare i panni nell’Arno, elimina il lombardismo presenti nel romanzo e inserisci toscanismo. 3. Messi così databili nel 1842 virgola in cui fissa la tradizione della lingua italiana. La storia della colonna infame in appendice dei suzzi inflitti a Gian Giacomo Mora e Guglielmo Piazza, considerati untori. I promessi sposi, per quando concerne l’ispirazione al romanzo storico, attingi a piene mani all’Ivanhoe di Walter Scott. Tra i nuclei tematici dei promessi sposi abbiamo: La guerra, la carestia, la peste era sommossa milanese del novembre 1628. La Scapigliatura La scapigliatura si diffonde a Milano, tra il 1860 e il 1890. In essa prevale uno spirito critico, ribelle e anticonformista. I poeti rifiutano gli eccessivi sentimentalismi, tipici dei romantici del 1800. Dunque mirano ad una poesia più vera e dai toni più accesi tra i principali esponenti ritroviamo Emilio Praga, Arrigo Boito e Carlo Dossi. Giosué Carducci Giosuè Carducci è nato nel 1835 ed è morto nel 1907. Fu senatore nel 1890 e nel 1906 vinse il premio Nobel. Si distingue per aver ripreso il classicismo, è una reazione alla società contemporanea corrotta e priva d’ideali. Infatti mirava a il ritorno dei valori classici del passato, come l’onore la virtù è l’amor di patria. Fu professore di letteratura italiana e anche di G. Pascoli. Tra le sue opere ricordiamo: Odi barbare: scritte tra il 1877 è il 1889. In essa parla della natura, degli affetti familiari, delle rive vocazioni storiche e come agli occhi degli antichi sarebbero sembrate estranee. Inoltre usa la metrica greca e latina. Levia Gravia: è composta da poesie che raccontano gli argomenti leggeri ma anche di quelli più impegnativi. Campi ed epodi: databile tra il 1867 e il 1879 punto si tratta di una raccolta di poesie di argomento politico. Carducci fa un riferimento ipertestuale ad Orazio e ad Ipponatte. Rime e ritmi: 1887-1889, componimenti di carattere storico, celebrativo e intimo. Naturalismo francese Il poeta, l’artista deve fotografare la realtà e accostarsi a est come un’opera scientifica virgola in modo asettico senza opinioni personali. Una caratteristica simile al positivismo virgola e la fiducia nel progresso punto invece se vogliamo ricordare la teoria dell’ostrica, dobbiamo far riferimento al verismo. In cui prevaleva un certo pessimismo e la mancanza di fiducia nel progresso punto. Un esempio perfetto, lo ritroviamo in Verga nei “Malavoglia”. Tale opera insegna che bisogna rimanere attaccati allo scoglio, perché il progresso è un fiume che inonda tutti. Trova le raccolte poetiche abbiamo, primavere del 1879, le laudi scritte tra il 1902 e il 1912 . In quest’ultima die alcione che fa riferimento alla sera fiesolana e la pioggia nel Pineto. Tenendo conto delle pleiadi: Alcione deriva dalla mitologia greca ed è figlia di Atlante e Pleione. Invece tra i testi teatrali ricordiamo la città morta, le figlie di Jonio. In essa emerge un linguaggio raffinato, ricercato e musicale. In cui la natura è un timbro che rimanda ad un’altra dimensione surreale. In esso D’Annunzio utilizza grecismi, latinismi virgola e la sinestesia. Il superuomo da lui trattato, riguarda il culto esagerato della personalità che porta l’individuo a sentirsi superiore alla gente comune. Giovanni Agostino Placido Pascoli Giovanni Pascoli è nato nel 1855 ed è morto nel 1912. Esso nel 1882 si laurea in letteratura grecista e successivamente insegna nei licei punto nel 1905 ottiene la cattedra di letteratura italiana all’università di Bologna. Tra le tematiche più presenti e opere più importanti riscontriamo: Il Fanciullino: pubblicato nel 1901 è un’opera in prosa. Essa riprende un mito di Platone, esiste un fagiolino in ognuno di noi che parla agli alberi e alla natura e che non cresce mai, specialmente gli artisti. Il Nido: il focus è sulla famiglia ed è importante la data 10 agosto 1867. Pascoli ha subito numerosi lutti. Myricae: Pubblicate nel 1891 e con un forte riferimento alle bucoliche di Virgilio. Prevale, differenza di quanto scritto da Gabriele d’annunzio il gusto per la poesia delle piccole cose quotidiane. Le altre opere di Pascoli Tra le opere di pascoli ricordiamo i canti di Castelvecchio, i canti conviviali, Ehi nuovi poemetti. Ma anche gli odi e gli inni, ho scritti nel 1906 virgola di carattere storico. Abbiamo anche i poemi conviviali, la cui ispirazione proviene dal mondo classico latino e greco, ed è dedicato a personaggi o miti della storia antica. Invece nei carmina, scritti in latino inserisce come protagonisti i gladiatori e gli schiavi. Inoltre ricordiamo le canzoni del re Enzio, i poemi italici e i poemi del Risorgimento, pubblicati a cavallo del 1909 e il 1913. Tre componimenti di pascoli ricordiamo il 10 agosto, in cui la rondine ah come il campo semantico il nido. Vi è anche un riferimento a Gesù Cristo quando si parla della corona di spine come lui indossò in croce. Egli fa inoltre uso della sinestesia, negli occhi aperti un grido. Tra le tematiche principali delle sue opere vi sono: Il nido è il simbolo di un’infanzia serena, perduta dopo la morte del padre e del forte legame con la famiglia. La celebrazione della natura, descritta attraverso impressioni e sensazioni visive o musicale. Gli elementi del paesaggio che si caricano i significati simbolici, richiamano l’angoscia della morte o il desiderio di protezione dal mondo esterno, violento e minaccioso. Per quanto concerne linguaggio di Giovanni pascoli, vi è la ricerca della suggestione musicale. Ma fa anche uso di espressioni di impronta dialettale, termini tecnici scientifici e espressioni straniere punto quindi si potrà di plurilinguismo pascoliano. Il Novecento Mi fu come tema ricorrente la crisi dell’io, eh si trasse a piene mani da quanto espresso da Sigmund Freud punto ad esempio l’interpretazione dei sogni virgola e gli studi sull’inconscio. Emerge dunque che l’io non è unitario ma si divide in io, es virgola e super-io. Per quanto concerne l’io e l’es vi è un mito platonico dei due cavalli riportato da Nietzsche nello spirito della tragedia greca. Vi sono due tipologie di spirito: Lo spirito apollineo dedito alla razionalità, le leggi e al rispetto delle convenzioni umane. Vi è anche lo spirito dionisiaco, dedito all’irrazionalità, da voce all’istinto e al non rispetto delle regole. Un’altra figura di spicco fu Albert Einstein virgola che elaboro la teoria della relatività. Secondo quest’ultima tutto è relativo virgola non esiste una verità oggettiva ma tante verità quante sono gli osservatori. Pirandello Pirandello è nato nel 1867 ed è morto nel 1936, la sua città natale e Girgenti. Trascorrerà la sua vita tra Palermo Roma e Bonn punto la Germania è un filo rosso che lo lega ad uno scrittore di nome Pier Maria Rosso di San Secondo, secondo cui l’uomo è un burattino virgola e quei fili sono retti dal destino. Un tema trattato molto spesso da Pirandello è la follia, intesa come liberatrice dalla maschera che l’uomo indossa nella grande recita che è la vita. Inoltre egli si dedica anche alla sensazione di solitudine, esclusione, l’acuto pessimismo, il sottile umorismo ed infine la contrapposizione tra dialetto è italiano. Alcuni eventi della vita di Pirandello, influenzeranno fortemente le sue opere: Nel 1903 eh problemi con la moglie, sempre più gelosa, si ammala e finisce in un ospedale psichiatrico. Nel 1925 si avvicina alla compagnia del teatro, s’invaghisce di Marta Abba e aderisce al fascismo. Nel 1934 Pirandello riceve il premio Nobel per la letteratura. Nel 1936 muore a Roma e non volle i funerali di Stato. Tra le opere più conosciute di Pirandello conosciamo: Novelle per un anno: 365 novelle tra il 1922 e il 1937. Tra queste ricordiamo la patente e Ciaulo scopre la luna. Tra i romanzi conosciamo l’esclusa pubblicata nel 1901, il fu Mattia Pascal scritto nel 1904 e uno nessuno 100.000 a cavallo tra il 1925 e il 1926. Invece i topos per cui Pirandello si è contraddistinto sono i seguenti: Il dolore che risale al 1947, La vita d’uomo che risale al 1970. Approfondiamo adesso le tematiche di quest’opere: Il porto sepolto: rievoca l’antico porto di Alessandria d’egitto. La porta è la metafora di colui che fugge dalla tempesta della vita. L’allegria e i naufraghi, il naufrago è allegro poiché è sopravvissuto alle tempeste della vita ovvero le guerre. Il sentimento del tempo, riferimento ipertestuale a Leopardi e Petrarca. Qui non è ermetico, ma riprende l’antica tradizione letteraria. Il dolore, per la perdita del figlio e le vittime provocate dal Nazismo. Prova tale sentimento quanto si trova a Roma nel 1944 durante l’occupazione tedesca. Salvatore Quasimodo Salvatore Quasimodo è nato nel 1901 a Modica ed è morto nel 1968 a Napoli. Fu il cognato di Elio Vittorini, scrisse presso la rivista “Solaria” e nel 1959 riceve il premio Nobel per la letteratura. Fino al 1942 può essere considerato un ermetico. Le tematiche più ricorrenti nelle sue opere sono le seguenti: Il dramma della solitudine dell’uomo. La precarietà dell’esistenza umana. Linee evitabili età della morte. La seconda guerra mondiale. Passa da un’estrema concentrazione simbolica a un forte impegno civile. Invece tra le sue opere principali, ricordiamo: Acqua e terre 1930, oboe sommerso 1932, ed è subito sera 1942, La vita non è un sogno 1949, il falso e vero verde 1956 e dare e avere nel 1966. Lirici greci Nel 1940 è stato pubblicato una di traduzioni nell’edizione del 1946 , per l’edizioni corrente , con una prefazione del grande critico letterario Luciano Angeleschi. Si traduce saffo nelle opere di Leopardi. La giovinezza di Alceo la ritroviamo in Leopardi e “come le foglie cadono” parole di Archiloco di Paro. Trai grecisti possiamo menzionare Petrarca, Boccaccio, Lorenzo valla, Leonardi Bruno, Leopardi e Quasimodo. Ippolito Nevio Ippolito Nevio è nato nel 1831 e muore nel 1861. Egli parteciperà alla spedizione dei 1000 ed è un narratore importante. Tra le sue opere più conosciute abbiamo “le Confessioni di un italiano”, scritte tra il 1857 e il 1858. Il protagonista è Carlo Altoviti, nasce da veneziano e muore di italiano. Venne imprigionato, poi liberato, va in esilio in Inghilterra. Esso parteciperà ai moti del 1848, ma poi morirà nel 1855 in America, in esilio. Quest’ultima corrispondono ad altrettanti periodi storici, la crisi dell’ancien régime, la guerra d’indipendenza e i moti risorgimentali in Italia. Una figura femminile e la pisana, sua cugina anticonformista. Parla del legame affettivo intenso e complesso che intrattiene con lei. Si tratta di un romanzo di formazione e allo stesso tempo di un romanzo storico punto si denotano l’influenza di Giusti e Laurence Sterne. Con Nevio vi è il rinvio intertestuale con la novella “Libertà” di Giovanni Verga. Eugenio Montale Eugenio Montale è nato nel 1896 a Genova ed è morto nel 1981. Spesso nelle sue opere parlerà della sua terra natia: le Cinque Terre in Liguria. Eugenio Montale, si è spirato alla letteratura inglese virgola in particolare ad Elliot. Quest’ultimo elaborò il correlativo oggettivo. Montale fu direttore del Gabinetto di Viessieux, ma viene esonerato dall’incarico poiché aveva rifiutato di iscriversi al partito fascista. Nel 1975 e riceve il premio Nobel per la letteratura e muore nel 1981 a Milano. Tra le sue opere ricordiamo: Ossi di seppia del 1925: Compare nelle edizioni di Gobelli. Il linguaggio ermetico, essenziale, scabro, carno come gli ossi di seppia. Ma anche concreto e colloquiale, seguendo l’esempio di Giovanni Pascoli nelle “Myricae”. Le occasioni del 1939: Poetica degli oggetti, delle cose concrete. Ma le poesie hanno un linguaggio che non vuole farsi decifrare punto quindi fa uso dell’analogia, caricando oggetti e figure di un altro significato più profondo. La bufera e altro del 1956: Indica la guerra dove c’è una figura femminile, novella Beatrice che a volte induce a tentazione punto si tratta di clizia, ovvero Irma Brandeis che è una studiosa americana. Mosca e la volpe, ovvero la poetessa Maria Luisa Spaziani. Gli oggetti della natura gli servono per esprimere il male di vivere. Quest’ultimo riguarda il trascorrere inesorabile del tempo, la solitudine, il dolore dell’uomo moderno, dunque il dramma dell’esistenza. Si concretizza nella natura in più oggetti come ad esempio il rivo strozzato punto manca il muro al cui apice vi sono Coccia aguzzi di bottiglia e cavalli stramazzati. Dagli esempi si con fanno al correlativo oggettivo Satura del 1971 Nel 1956 egli scrive “La farfalla di Dinard”, ovvero brevi racconti apparsi sul Corriere della Sera. Dove emergono figure borghesi elementi di critica letteraria punto ma anche una riflessione sul destino dell’uomo contemporaneo. Aldo Palazzeschi, è lo pseudonimo di Aldo Furlani che nasce a Firenze nel 1885. Fu anche attore a braccio crepuscolarismo che futurismo.se ne distaccò nel 1914 il dissenso con la sua posizione interventista del movimento. Morì nel 1974. Ricordiamo adesso diverse opere scritte da Aldo Palazzeschi. Tra le sue opere ricordiamo, in tutte attacca il conformismo della società. Ricordiamo “Il codice di Perelà” che è un romanzo allegorico in cui un omino, ripercorre le vicende di Cristo punto. Poi scrisse “Le sorelle Materassi”, ha una carica ironica e dissacra il ruolo del poeta dando sfogo a suo amore per il no Sense. Futurismo, Dadaismo e Surrealismo Il futurismo ha diversi esponenti tra cui Corrado govoni Giampietro Lucini eh Luciano Folgore , compaiono nel 1922 nell’antologia dei poeti futuristi. Giovanni Papini scrisse per l’acerba, anarchico animatore delle riviste politico letteraria fiorentine. Il dadaismo va contro il cubismo, nasce a Zurigo nel 1906, il fondatore etc sarà. Essi rifiutano nettamente la guerra , tuttavia non si cade nel pacifismo. Manifesto del dadaismo risolvi 1918 virgola in svizzera, invece in Italia fu onorari i casi di adesione al dadaismo. Quest’ultimo sottoponeva alla socialità dell’arte, usavano giochi di parole e il no-sense. Nel 1924 compare il manifesto del surrealismo. Esponente del Liberalismo è anche il francese Andrea Breton, elogiano Freud per il contributo alla psicoanalisi, rifiutano il razionalismo positivista, a favore della libera immaginazione. Adesso focalizziamoci su Corrado Govoni e Ardengo Soffici: Corrado Govoni: Collabora hai quaderni di poesia di Filippo Maria Marinetti. Le opere sono prima crepuscolari poi poesie etniche e in seguito diventa futurista. Verrà pubblicata postuma “La ronde di notte” nel 1966. Ardengo Soffici, fu uno scrittore pittore che visse tra il 1879 e il 1964. Lasciò la scuola per studiare pittura, furono tre principali fu tra i principali esponenti della voce punto con Giovanni Papini, scrive una bibliografia, denominata “Ignoto toscano”. Sia la rivista “La Voce che “Lacerba” erano riviste davvero interventiste. Tra le opere di Ardengo Soffici, ricordiamo “Arlecchino” e “Chiasmi lirici”, ma è prevalentemente futurista. Alcune sue pitture sono collocate nella galleria dell’Arte moderna. Umberto Saba Umberto Saba eh nato nel 1883 a Trieste e parlava tedesco italiano punto è uno pseudonimo di Umberto poli, è ebreo. Ricordiamo che dal 7 settembre 1938 In Italia si ebbero le leggi razziali, Saba vuole lungo evitare l’espulsione scrive una lettera aperta a mussolini. Tuttavia la richiesta non verrà accolta , quindi lascerà l’Italia e poi ritornerà come clandestino. Umberto Saba s’innamora di una certa cardina Wutler, ovvero la linea del canzoniere di Saba. Gianfranco Contini ha la definito come lo psicanalitico prima della psicanalisi. Prima va a Parigi e dopo l’espulsione visse tra Roma Firenze e Parigi. Fu protetto da Eugenio Montale, poeta suo amico. Canzoniere Il Canzoniere è stato scritto tra il 1912 e 1910, tuttavia vi sono almeno 5 edizioni che sono intervallate da 1921 al 1961. Nel 1988 vengono appuntate liriche con il titolo di canzoniere apocrifo punto la poesia ha un iter non cronologico quindi procede per nuclei tematici. Ritornano i temi della poesia dell’io, dell’introspettiva e dell’aspetto live dedicate alla donna amata. Nell’opera intitolata “il Canzoniere” ritornano molteplicità temi, tra cui tra un infantili, la poesia delle piccole cose e il dolore misto a malinconia. Vi è un riferimento ipertestuale, Parla folle viaggio di Ulisse punto sabato si sente educato perché è un sole a causa delle leggi razziali, ma Dalli se cosmico che riprende la fede di conoscenza che più caratterizza l’Ulisse dantesco nel ventiquattresimo canto dell’inferno che sarà ripreso dal Primo Levi. Prosa Tra le sue opere in prosa abbiamo i raccordi racconti nel 1956, cui tematica principale la questione ebraica punto. Ma anche le “7 novelle” virgola, parlano delle vicende familiari. In seguito scrisse “Scorciatoie e Raccontini” dove narra del suo soggiorno romano. Inoltre conosciamo come romanzi, la opera intitolata “Ernesto” è scritta nel 1953. In quest’ultimo Ci sono dialettismi in triestino. Ernesto ha una relazione con un operaio. Si fa licenziare e teme di confessare il tutto alla madre punto per Ernesto potrebbe essere l’alter ego dell’autore. La capra La Capra fa parte del Canzoniere, rivediamo l’uso di endecasillabi, sezionare, quinario con rime libere punto non più schemi metrici dell’avanguardia. Si parla delle umide cose, vi è un tono è colloquiale dunque vi è un riferimento a Pascoli. Vi sono molte allusioni metaforiche, come l’invio intertestuale abbiamo farcito di una lato. Inoltre in esso ritroviamo il pessimismo cosmico, tipico di Leopardi, dunque il dolore accomuna tutte le creature della terra. In estasi parla e anche per modo in cui i bambini extracomunitari e vivono l’esperienza scolastica per farlo è necessario una pensione grande e vi è la personificazione e allude alla sua identità di genere. La voce è una personificazione, vi è spesso l’uso dell’enjambement e tramite suo viso via l’espressione e allude all’avveramento violento. Alfonso Gatto Alfonso Gatto è morto nel 1976 ed è nato nel 1900, fonda nel 1938 a Firenze, con Pratolini, la rivista “Campo di Marte” che è antifascista. Tra le sue opere ricordiamo “Isola”, pubblicato nel 1932, che è una raccolta poetica che si ispira all’ermetismo. La figura retorica più utilizzata è stata l’analogia, ovvero un’associazione di parole al di fuori di ogni nesso logico e sintattico. Nazareno Vincenzo Cardarelli Collaboro con la rivista “Il Marzocco”. Fu il principale esponente della rivista “La Ronda”, pubblicato a Roma con cadenza mensile e mirava promuovere un nuovo classicismo. Tra le opere di Cardarelli ricordiamo vis appartato, prologhi e viaggi nel tempo. Sandro Penna (secondo il critico Mengaldo è il poeta della passione e desiderio) Sandro Penna nacque nel 1906 e morì nel 1977, fu amico con sabba. Tra le sue opere ricordiamo “Appunti”, “Una strana gioia di vivere”, “Tutte le poesie” e “Le stranezze”. “Poesie” del 1938, comparse sulla rivista letteratura virgola che aveva raccolto l’eredità di “Solaria” punto i contenuti sono legati alla vita quotidiana ed è scelta la metrica breve per privatizzare la quartina. Tra gli obiettivi del Neorealismo: Educare, civilizzare, svegliare il popolo dopo gli arrivi dei totalitarismi Emerge la cultura nazional popolare, propongono da Gramsci in quaderni del carcere. Intellettuali sono anche esponenti del movimento operaio Ponenti del neorealismo abbiamo Elio Vittorini, Cesare Pavese, Pier Paolo Pasolini, Alberto Moravia, Corrado Alvaro, Beppe Fenoglio che scrive il Partigiano Johhny e Una questione privata. Hanno interesse per la letteratura americana che viene tradotta e circola in Italia Quando concerne la cinematografia abbiamo Rossellini, De Sica e Visconti che ritraevano la vita di tutti i giorni e le condizioni del popolo.ì Riprendono dal verismo l’oggettività della narrazione, la lingua e anti letteraria, perché inseriscono giornalismi e dialettismi con uno stile impersonale. Romanzo psicologico Tra gli esponenti del romanzo psicologico troviamo: Pirandello in tutti i suoi romanzi Svevo con Senilità e la coscienza di Zeno con la figura dell’inetto Moravia con Gli indifferenti Sartre con La nausea Camus con lo Straniero, La peste Elio Vittorini con Conversazione in Sicilia Carlo Emilio Gadda con La cognizione del dolore Realismo magico Tra gli esponenti del realismo magico abbiamo massimo Bontempelli, Alberto Savinio, Tommaso Landolfi e Dino Buzzati. Quest’ultimo è un giornalista e scrittore che scrive il deserto dei tartari nel 1940. Nel realismo magico l’ambientazione, il luogo del tempo della storia sono onirici, ovvero non ben definiti. Alberto Moravia Il suo pseudonimo è Alberto Pincherle, nato nel 1907 e morto nel 1990. Una volta fu ricoverato in sanatorio e costiera regime fascista . Inoltre lascio diverse volte l’Italia. Tra le sue opere ricordiamo: Indifferenti, 1929, siamo alla fine degli anni 20. Vi è Maria Grazia che ha due figli e un’amante Leo Merumici, che è una arrivista con lei per i soldi. Leo è interessato alla figlia di Maria grazia, Carla, che ne subisce le attenzioni. Dunque tra i temi principali dell’opera vi è l’indifferenza dalla moralità, la solitudine e lo squallore. Le ambizioni sbagliate del 1935 1941 scrisse La mascherata, un romanzo che parla di un dittatore sudamericano. Fu così continuato a Fondi, laddove ambientò la ciociara nella sua fase neorealista. Le opere nella sua fase neorealista: La romana del 1947 Il conformista del 1951 I Racconti Romani del 1954 La ciociara del 1957 Nuovi racconti romani del 1959 Invece per quanto concerne i suoi romanzi psicologici: La noia del 1960 con ispirazione a Sartre L’attenzione del 1965 La casa del 1983 L’uomo che guarda del 1985 Elio Vittorini Elio Vittorini nacque nel 1908 e morì nel 1966, inoltre fu il cognato di Salvatore quasimodo. Inizialmente mostra la sua adesione al fascismo, ma poi se ne allontana perché lui disquisisce su “Solaria” contro la guerra civile spagnola. Quest’ultima è combattuta tra i nazionalisti di Franco e i comunisti. A prevalere è Francisco Franco e si parla di franchismo tra il 1945 e il 1976. Elio Vittorini tra il 1938 e 1939, esce su “Letteratura” con “Conversazioni in Sicilia”, che si confanno ai dettami del realismo magico. In seguito si trasferirà a Milano, dove inizia a pubblicare sulla rivista l’Americana nel 1941. Invece nel 1945 fonda il “Politecnico”, finanziato dal partito comunista italiano. Successivamente avrà dei contrasti con Palmiro Togliatti e va a fondare la rivista “Il Menabò”, su cui scriverà anche Italo Calvino. Invece tra le sue opere ricordiamo: Uomini e no del 1945, in cui parla della sua esperienza di partigiano Il Sempione strizza l’occhio a Frijns del 1947 Il garofano rosso del 1948 Le città del mondo del 1969 Conversazioni in Sicilia del 1939, Silvestro torna in Sicilia 15 anni dopo e incontra tante persone che non vede da tempo. Vive situazioni che si collocano tra il reale e simbolico. Infatti vi è il dialogo col fantasma del fratello morto. Inoltre ritrae una gioventù non Cesare pavese nato nel 1908 ed è morto nel 1950, importante è il legame con le langhe torinesi a cuneo. Augusto Monti fu un latinista e maestro di Cesare Pavese, che lo orientò verso l’antifascismo. Pavese fu traduttore e studioso di letteratura americana, collaborò con Giulio Einaudi. Insegnò nelle scuole pubbliche, si innamorò di Tina Pizzardo, una donna, per cui scrive le poesie di Lavorare stanca nel 1936. Per i suoi ideali antifascisti viene arrestato e portato a Brancaleone in Reggio Calabria. Aderisce al partito comunista italiano e inizia a scrivere sull’Unità. Si suiciderà a Torino nel 1950. Tra le sue opere ricordiamo: Ferie d’agosto del 1946 Dialoghi con leucò del 1947 La bella estate del 1950 per cui ottenne il Premio Strega Il mestiere di vivere del 1950 La luna e i falò del 1950, è il suo ultimo romanzo, insieme al Mestiere di vivere. In tale opera Il protagonista anguilla narra il suo ritorno dalla guerra dove era emigrato in cerca di fortuna. Torna trovando tutto distrutto è cambiato dalla guerra e dal fascismo. Dunque quando parla di faro si riferisce al fare tematiche. Esemplificativa e la storia di cinto virgola in cui padre, prima aveva incendiato il podere e poi si era suicidato La casa in collina, scritta nel 1948, ma la storia è ambientata nel 1943. Corrado era un professore di Torino che si rifugia in collina per sfuggire bombardamenti. Vieni accudito da Elvira e sua madre. I temi principali in quest’opera sono la guerra, il desiderio di sfuggire alla realtà e senso d’inadeguatezza dinnanzi agli eventi Primo Levi Primolevi nacque nel 1919 e morì suicida nel 1987. Fu un chimico torinese, partigiano, arrestato in Valle d’Aosta rinchiuso a Fossoli e riportato ad Auschwitz punto nel 1945 ha iniziato il viaggio di rimpatrio che si conclude il 19 ottobre. La sua formazione tecnico scientifica lo spinge a cercare di capire, è esponente del realismo descrittivo. Prende le distanze dalla poesia ermetica come si evince nella poesia schema che significa ascolta, presente nell’incipit di Se questo è un uomo. Tra le sue opere ricordiamo: Se questo è un uomo del 1947. Il protagonista documenta l’esistenza dei non uomini punto fa la distinzione tra la sua condizione di privilegiato in quanto chimico è capace di parlare il tedesco punto si tratta di un’opera divisa in 17 capitoli non in successione logica, ma secondo l’urgenza dei temi da trattare. È un libro di memoria, un libro-documento ma anche uno studio scientifico e testo di scrittura argomentativa. Infatti egli parla delle barbarie dello sterminio, fu scritto per fornire documenti per uno studio e disseziona le debolezze umane punto si sofferma spesso sul fatto come il sopravvissuto abbia avuto annientata la dignità. La Tregua, con fatti raccontati del 1947 ma pubblicata nel 1963 La chiave a stella del 1978, per cui vinse il Premio Strega. Ti prefiggeva di dare un parere positivo sul proprio lavoro punto il protagonista del romanzo incarna l’operaio che svolge il suo mestiere con passione. Utilizza un linguaggio tipico dell’operaio piemontese, ricco di luoghi comuni metafore derivate dal mondo dell’industria. In quest’opera Primo Levi utilizza un registro colloquiale. Il vizio di forma del 1971 Il sistema periodico del 1975 Se non ora, quando? del 1982 I sommersi e i salvati del 1986. I sommersi sono le persone che non hanno saputo scoprire le regole sopravvivenza nei lager. In quanto sono diventati mussulmani vi sono diventati essi stessi la causa della propria rovina. Le caratteristiche di Primo Levi I temi ricorrenti sono la solitudine , la composizione per vivere è la legge del più forte. L’obiettivo dei nazisti e la rende gli uomini alla condizione di bestie e Primo Levi scrive anche per andare contro tale dogma. Inoltre egli provò un obbligo morale di ricordare e tramandare la memoria storica. A proposito del suicidio era tormentato dal dissidio tra i compianti sterminati e la sua condizione di sopravvissuto tale da sentirsi una larva. Lo stile della prosa è asciutto e il rifugio alla ricerca della dell’effetto, con andamento scientifico punto i romanzi virgola in chiave a stella prevale un realismo descrittivo e nella tregua si contraddistingue per un linguaggio nettamente letterario. Nelle poesie si distoglie da ricordo ermetico, perché crede che scrivere in prosa in poesia l’unica via per comunicare. Collegamento con Dante quest’ultimo gli permette di raccontare tutte le situazioni infernali dei lager. Mostre egli utilizzò l’espediente della zona grigia, tutti quei comportamenti spesso riprovevoli a cui prigionieri sono costretti per sopravvivere punto come una zona Franca che separa i carnefici dalle vittime, la zona di incertezza carica da ambiguità, che mette in questione la possibilità di giudicare. Inoltre si disgrega l’idea del bianco e nero, che nell’universo dei lager di oppressione e di disumanizzazione vedesse solo mostri e vittime dall’altra parte. Italo Calvino Essi denunciano la mercificazione della cultura, rinnovavano il linguaggio , esprimono disagio e vanno contro il capitalismo e anticipano il gruppo del 63. Riviste L’ossicino fu fondata a Bologna e ci scrisse anche Pasolini. Perry nel 1956 fondata a Milano da Luciano Anceschi e vi collaborano Edoardo Sanguineti, Umberto Eco e Nanni balestrini. L’antologia poetica dei Novissimi comprende Pagliarani, Sanguineti, Balestrini e Porta. Importantissimo il saggio denominato, Opera Aperta, di Umberto Eco del 1962. Dove viene detto che l’opera d’arte è sempre aperta agli influssi di tutti, ma viene fruita in modo diverso dal soggetto. Dunque la fruizione di un’opera d’arte è soggettiva. Il gruppo ‘63 Il gruppo 63 nasce dopo un convegno che si tiene a Palermo nel 1963 e fu attivo fino al 1969. Loro sottolineano la nascita dei nuovi linguaggi a causa dei mass media e per questo vogliono combattere la lirica il linguaggio tradizionale. Allo stesso tempo denunciano la massificazione l’alienazione dell’uomo contemporaneo Elio Pagliarani scrive La Ragazza Carla, invece Edoardo Sanguineti scrive Laborintus e Opus Metricum. Egli combina in linguaggio innovativo con quello classico derivato dalle lingue antiche. Nella raccolta denominata purgatorio dell’inferno del 1963 richiama Dante. Amelia Rosselli scrive spazi metrici nel 1962 e variazioni belliche nel 1963, parlando della sua infanzia sofferta. Linea Lombarda Nel 1952 Luciano Anceschi pubblica una raccolta di poeti milanesi. Essi non appartenevano ad una vera corrente, ma erano accomunati dalla provenienza lombarda con queste specifiche caratteristiche: linguaggio antilirico, comportamento civile, toni dismessi e autoironici. Il caposcuola fu Vittorio Sereni, ma vi furono anche Andrea Zanzotto, Alda Merini e Nelo Risi. Giorgio Caproni Giorgio Caproni nacque nel 1912 e morì nel 1990 punto di lui dobbiamo ricordare l’esperienza della seconda guerra mondiale della resistenza. Dopo la guerra si stabilisce a Roma con la Moglie e collabora con le seguenti riviste Paragone, Unità e Avanti. Le sue poesie vertono sul tema degli affetti, del viaggio e della fuga dal mondo. Tra le sue opere ricordiamo: Come in un’allegoria, raccolta di liriche del 1936 dedicata ad una ragazza amata, ma perduta Diario giorni aperti del 1939, parla della seconda guerra mondiale e il racconto denominato il labirinto. Stanza della funicolare del 1952 Il seme del piangere del 1959 punto il titolo della raccolta poetica richiama il ventitreesimo canto del purgatorio in quest’opera l’autore cerca di superare il dolore per la perdita della madre, Anna Picchi. Lo stile dolce caratterizzato da versi brevi. Congedo del viaggiatore cerimonioso è alto e prosopopee, tra il 1960 e il 1964 si tratta di poesie sulla morte, abbandono, distacco dalla vita per non soffrire. La prosopopea è la personificazione di una persona, s’introducono parlare persone assenti o defunte. Il poeta per esempio li può fare parlare tramite l’elmo di Pericle. Mario Luzi Mario Luzzi nacque nel 1914 e morì nel 2005. Egli ha compiuto Studi classici, ma si laurea in letteratura francese. Per le sue poesie prende spunto dalla quotidianità, compone testi teatrali e saggi punto ma traduce anche opere straniere. Tra le sue raccolte poetiche ricordiamo: La barca del 1935 Avvento notturno del 1940 Quaderno gotico del 1947 Primizie del deserto del 1952 Onor del vero del 1957 Nel magma del 1963, lui e introspettivo estraneo alla vita politica ma lo accusarono di disimpegno politico. Pertanto sfinteri nel dibattito di quegli anni con questa raccolta, dove parla del rapporto prendili due società contemporanea. Dal fondo delle campagne del 1965 Su fondamenti invisibili del 1971 Al fuoco della controversia 1958 Versi teatrali: Il libro di ipazia, tra i saggi inferno e limbo e traduzioni di montesquieu e Shakespeare. Elio Pagliarani Elio Pagliarani è nato nel 1927 ed è morto nel 2012. Laureato in scienze politiche, redattore dell’avanti fu anche insegnante punto a Roma negli anni 60 lavorò come critico teatrale. Pubblicò con Italo Calvino sulla rivista il menabò. Cristo è una ragazza Carla che è un componimento che compare nell’antologia de i novissimi del 1961 perché lui appartiene al gruppo 63. A proposito di tale opera ricordiamo: Scritto nel 1960 è una poesia dove si parla dell’alienazione della società ed esprime disagio. Carla trova un impiego come dattilografo e vive nella periferia milanese. Attraverso questo personaggio femminile il poeta vuole rappresentare il disagio dell’individuo è il carattere nevrotico nella vita moderna. Altre opere: Manuale di poesia sperimentale del 1966, lezioni di fisica Earth calore del 1968, un romanzo corale inversi del 1971 poi contenuto nella ballata di Rudi. Edoardo Sanguineti Edoardo Sanguineti nacque nel 1930 e morì nel 2010 punto si laureò in letteratura italiana. Scrisse tre opere importanti: Nel 1956 Laborintus, raccolta poetica dal carattere direttivo è negativo Nel 1961 Erotopaegnia, il titolo di questa raccolta s’ispira alle opere di Levio, raccolta poetica dei tempi degli antichi greci punto il termine allude alle poesie erotiche, riprese dalla raccolta di Sanguineti. Interpretazione di Malebolge, studi critici letterari inerenti l’analisi del canto dell’inferno. Malebolge é il nome del cerchio dell’inferno dove vi sono i fraudolenti. Ha la forma di un cono rovesciato e vi sono fraudolenti, ipocriti, simonia e ladri. Questo volume tratto dalla sua tesi di laurea. le caratteristiche principali abbiamo e l’uso dei differenti registri linguistici sfocia nel pastiche. Ovvero il gergo popolare mischiato al linguaggio tipico degli scrittori, con una certa tendenza satirica. Luigi Meneghello Luigi Meneghello è nato nel 1922 ed è morto nel 2007. Si laurea in filosofia e fu anche un partigiano. Usa tre lingue il dialetto vicentino, italiano e ligure. Tra i temi più trattati sono la memoria autobiografica la riflessione saggistica. L’opera più importante “Libera nos a malo”, che offre una serie di quadri di vita del paesino di malo dove trascorse la giovinezza. Il dialetto di malo è il filo conduttore dell’opera. Si tratta di un romanzo corale per un’intera comunità, il titolo rievoca il padre nostro sei recitavo nel latino senza comprendere il significato. In tale opera prevale la mentalità conservatrice e bigotta. Leonardo Sciascia Leonardo Sciascia nacque nel 1921 e morì nel 1989. Ebbe come maestro Vitaliano Brancati, fu un maestro elementare. Inizia anche come consigliere comunale a Palermo, con il partito comunista e poi diventa parlamentare della camera con i radicali tra il 1979 e il 1983. I suoi biografi sono Matteo Collura e Andrea Camilleri. Fu amico di Gesualdo Bufalino, con cui intrattenne un carteggio e con Italo Calvino. In campo critico letterario si occupò dell’opera “La corda Pazza” e “Pirandello e la Sicilia”. Per comprendere Leonardo Sciascia bisogna distinguere due periodi, dal 1956 al 1970 e dal 1971 al 1989. Fece diverse inchieste documentarie sui paesi siciliani. Per quanto concerne le sue opere più conosciute ricordiamo: Nel 1950 le favole della dittatura Nel 1956 le parrocchie di Regalpetra Nel 1958 gli zii di Sicilia Nel 1961 Giorgio della civetta, sulla mafia e sull’antimafia Politi igienizzata Nel 1978 l’affare Moro, dove sostiene la necessità di trattare con le Brigate Rosse. l’assassinio di Aldo Moro e Peppino Impastato avvenne il 9 maggio 1978. Nel 1976 il film Todomodo, mentre si diffonde l’epidemia la classe dirigente va in quarantena in un eremo, trasformato in albergo. Qua sussistono intrighi politici e sociali. Vi è una serie di omicidi, si scoprirà è l’assassino che è il corrotto don Gaetano che alla fine si suicida punto da un buon gesuita voleva punire i politici corrotti uccidendoli. Nel 1978 Il Consiglio D’egitto, il libro era uscito nel 1963 edito da Einaudi, getta uno sguardo sulla possibilità reale di cambiamenti sociali e politici del Sud. Basandosi sul massacro dei giacobini di Caltagirone avvenuto alla fine del 700. Tra i temi ricorrenti vi è la storia nel sud come impostatura. Come protagonista abbiamo l’avvocato Di Blasi. Sciascia ha una visione pessimistica. Infine l’unico barlume coincide con la figura di Giuseppe Vella Di Speranza. Nel 1989 scrisse una storia semplice. Natalia Ginzburg Natalia Ginzburg è nata nel 1916 ed è morta nel 1961, trasse il cognome dal primo marito che fu ucciso dai fascisti in carcere. Fa parte della tradizione novecentesca, insieme a Giorgio Bassani e il siciliano Giuseppe Bonaviri che scrisse Fiabe Popolari. Dobbiamo anche ricordare Dacia Maraini, autrice de La lunga vita di Marianna Ucria nel 1990. I temi che hanno in comune sono i seguenti: memoria, analisi psicologica, rapporto passato presente e vena autobiografica. Natalia Ginzburg esordisce sulla rivista Solaria e fu deputata della sinistra indipendente nel 1983. Tra le sue opere ricordiamo: Tutti i nostri ieri del 1952, dedicati agli ultimi anni del fascismo e della guerra Lessico familiare del 1963, e una vena autobiografica e il gergo usato dalla famiglia punto importante e la figura del padre che è rigido, eccentrico e gotico. Ignazio Silone Ignazio Silone è nato nel 1900 ed è morto nel 1978, lo pseudonimo di Secondo Tranquillo. Tra le Sue opere ricordiamo: Pane e Vino, scritto a cavallo tra il 1935 e il 1936 Fontamara, scritto tra il 1930 e il 1933, prima scrittura in tedesco e poi in italiano. Riprendendo I Malavoglia per il racconto corale. Il romanzo racconta la rivolta dei contadini di un paese della Marsica, contro i grandi proprietari protetti dai fascisti. Tutto è ambientato nell’estate 1929. Pubblicato nel 1948 soltanto dopo la fine del fascismo. L’argomento della storia è autobiografico. Si tratta anche di un romanzo politico, dove l’autore affida le sue riflessioni a tre contadini abruzzesi. Vitaliano Brancati Vitaliano brancati è nato nel 1978 a Pachino ed è morto a Torino nel 1954. Visse tra Catania e Roma, ma fu anche a Caltanissetta. Tra le sue opere e tematiche ricorrenti ricordiamo: Gli anni perduti del 1941, si parla della vita sonnolenta della provincia siciliana Don Giovanni in Sicilia del 1941 Il Bell’Antonio del 1949 Paolo il caldo del 1955 Tra le tematiche, gallismo, ossessione della donna, Eros, maschera di Pirandello, il comico- amaro umorismo. Andrea Cammileri come Storie di una nonna. Parla di Anna, figlia di un nobile decaduto innamorata di Edoardo con cui ha una relazione morbosa punto poi si sposerà con Francesco il romanzo fu pubblicato dopo il 1948. L’isola di Arturo del 1957, opera che poi vinse il Premio Strega. Ambientato a Procida, racconta di Arturo orfano di madre che finisce ai confini dell’isola. Parla della sua adolescenza e della sua ammirazione per il padre. Successivamente fu in Cina, Messico, India, Stati Uniti e Brasile. Dopo una relazione con Luchino Visconti si separa dal marito e continua a scrivere, lo scialle andaluso e il mondo salvato dai ragazzini e altri poemi. La Storia, pubblicata nel 1974 è scritta nel 1968. Parla di Roma durante la seconda guerra mondiale e durante le lotte tra nazisti e partigiani. Giuseppe è figlio di uno stupro subito da Ida, da parte di un soldato tedesco. Giuseppe incarna analfabeta verso cui la scrittrice si rivolge, si va a voce infantile di un messaggio comprensibile a tutti punti. Riprendi gli studi sull’infanzia di Jung e le filosofie orientali. Aracoeli: il libro racconta la storia di un omosessuale, Manuel ossessionato dall’infanzia e dal rapporto con la madre. Pro e contro la bomba atomica, scritto nel 1961. In essa esprime la sua concezione di letteratura come testimonianza. Nino Martoglio Nino Martoglio è nato nel 1870 e morto nel 1921. Suo padre era avvocato e giornalista Luigi Martoglio e della maestra elementare Vincenzo Zappalà. Esso scriveva per la Gazzetta di Catania. Inoltre fonda il giornale satirico “D’Artignan”. Nel 1902 divenne consigliere comunale per i popolari. Invece nel 1904 si sposa, si trasferisce a Roma e ha 4 figli. Lì inizia a fare il commediografo ed è impegnato nel cinema. Rappresentò i maggiori scrittori italiani. Purtroppo le compagnie che diresse si svolsero per difficoltà economica. Debutta il 16 Aprile 1905, al Manzoni di Milano con la zolfara di Sinopoli. Il 2 Aprile 1904 rappresenta mafia di capuana nel 1908 manche da tua mio diverga punto il 1910 al teatro Metastasio di Roma rappresenta la morsa di Pirandello. Incerta resta la paternità de Il Tesoro di Fontanasciutta. Dai suoi testi teatrali vengono desunti diversi film, tra cui San Giovanni Decollato, L’aria del continente e Troppo tardi l’ho conosciuta. Ritorna a fare il capocomico nella compagnia del Teatro Mediterraneo rappresenta: il dramma satiresco “Il dramma satiresco”, “Il ciclope di Burigide” e “Le siracusane di Teocrito. Ecco le tematiche più ricorrenti: difensore degli oppressi, in particolare dei quartieri catanesi. Si contraddistingue per un linguaggio realistico-popolare e un registro dialogico. Tra le sue opere invece ricordiamo: Sonetti in siciliano sulla mafia Dramma in 8 sonetti, A tistimonianza Nelle sue opere confluiscono nel volume Centona La triplice alleanza Invece scrive con Pirandello, le seguenti opere: A Vilanza, ovvero arti in siciliano Cappiddazzu paga tutu Il salto del lupo Il gomitolo nero Va a Catania dove fonda l’Accademia Angelo Fusco e lì rappresenta: L’aria del continente L’arte di Giufà Il Marchese di Ruvolito Il Divo in tre atti Pier Maria Rosso di San Secondo Pier Maria Rosso di San Secondo è nato a Caltanissetta nel 1887 e muore nel 1956. La tematica che tratta più spesso: l’uomo è una marionetta i cui fili sono guidati dal destino. Da tale topic viene l’opera teatrale “Marionette che passione”. In quest’ultima si denota l’influenza della Giurisprudenza e la Filologia Classica. Inoltre parla dei Carusi e della zolfara, ma anche delle donne. Dopo essere stato a Bonn, risente del teatro impegnato di Bertold Brecht. (CASA DI BAMBOLA – IBSEN). Nel 1930 sposa Inge Reildich, studentessa tedesca. Per le opere che ha scritto, ha tratto ispirazione da Tozzi, Pirandello e Svevo. Infine tra le sue opere ricordiamo: La Morsa, l’uomo vuole fuggire dalla realtà in cui vive e si sente oppresso in una morsa. La Fuga del 1917, traspone allegoricamente una fuga reale, il viaggio del protagonista dal Sud verso Nord. La terra del Nord è una fuga ideale dal male di vivere. Si tratta di un romanzo allegorico, tale opera utilizza una rappresentazione simbolica. La fuga si ricollega alla tematica del viaggio. Rosso di San Secondo contrappone da un lato il sarcasmo e la polemica nei confronti di una meschina società borghese. Altre opere: Elegie a Maryke, Ponentino, l’Avventura terrestre. Battista Guarini Battista Guarini è nato nel 1938. Si accosta con la figura del Tasso, per quanto riguarda la figura del poeta cortigiano ed era stato al servizio di Alfonso II d’Este. Non tollerava stare al servizio degli Este. Vive a Ferrara accettando l’incarico di gentiluomo stipendiato. Guarini vede riformare il genere teatrale e scrive una dramma pastorale “Il pastore fido”, iniziato nel 1581 in gara con l’Aminta di Tasso. Per tale opera pastorale, è necessario l’antefatto narrato dal geografo greco Pausania. Ogni anno nell’Arcadia (regione Grecia) una donna doveva essere a sacrificata a Piana. Si tratta della storia con un triangolo amoroso tra Silvio, Mirtillo e Amarilli. Fu presentato a Carlo Emanuele di Savoia nel 1585. Invece tra il 1599 e il 1602 scrive il trattato della politica libertà. Giuseppe Gioacchino Belli Nacque nel 1791 e morì nel 1865, fondatore dell’Accademia Tiberina. Prima compone versi Arcadia, ma nel 1828 inizia poesie in romanesco, ricordiamo Er giorno der giudizio. Antonio Fogazzaro scrisse “Il piccolo mondo antico” nel 1895, ma la sua opera più originale e “Malombra del 1881. Si tratta di un romanzo in cui la protagonista Marina è una creatura stravagante e instabile. Sibilla Aleramo Sibilla Aleramo scrive “Una donna” nel 1906. Trae ispirazione dalla sua vita, rendendola un’opera autobiografica. Ha una relazione con Dino campana virgola e femminista e un matrimonio infelice. Federigo Tozzi Federico Tozzi scrive romanzi con un’ambientazione regionalistica. Inoltre utilizza un linguaggio ricco di formule popolari e dialettali. Osserva il canone dell’impersonalità, ma si concentra sulle interiorità dei personaggi. Anche in lui come in Svevo, emerge la figura dell’inetto. In questo caso coincide con la figura di Pietro. Fra le sue opere ricordiamo Con gli occhi chiusi del 1919 e Le tre croci del 1920. Storia La nascita della Terra e l’evoluzione degli esseri viventi Gli studiosi fanno risalire la nascita del nostro pianeta e dell’intero sistema solare a circa 5 miliardi di anni fa. Quando la Terra si viene a creare in seguito a uno scontro di parcelle, che si verifica a temperature altissime. Così il pianeta si trasforma in un globo di materiali incandescenti allo stato liquido punto dopo un miliardo e mezzo di anni, questo ammasso si solidifica e si raffredda. Mentre giganteschi fenomeni di evaporazione condensazione danno origine agli oceani. Tra le fasi degli esseri viventi abbiamo gli amminoacidi, le proteine, i batteri, larga azzurra, gli invertebrati, i vertebrati, direttivi di, i mammiferi, le proscimmie e le scimmie. Ehi la storia della terra si divide nella fase archeozoica, per l’eolica, mesozoica, cenozoica e prestoicene. La Preistoria La preistoria è il periodo che va dalle più remote origini della specie umana a sorgere delle prime civiltà urbane punto noi distinguiamo diverse fasi della preistoria, eccole: 1. Leto della pietra antica ovvero il paleolitico punto che distinguiamo in paleolitico inferiore con l’uomo habilis, erectus le graduazioni gens minder terrestre e diurne e infine la scoperta del fuoco punto viene anche il paleolitico medio con l’uomo di Neanderthal e la quarta glaciazione. Infine vi è il paleolitico ehm superiore in cui vi è l’omo sapiens sapiens la lavorazione dell’osso eh le rappresentazioni rupestre nelle caverne. 2. L’età del bronzo o mesolitico virgola in cui vi è passaggio dalla vita sedentaria , allevamento e agricoltura. Inoltre vi è l’addomesticamento degli animali nella mezzaluna fertile che comprende Egitto e Golfo Persico, ovvero la mesopotamia l’attuale Iraq. Inoltre vi è il periodo capsiano, in cui gli umani cominciarono a stabilirsi in villaggi. 3. Lele neolitico virgola in tale periodo vi era la lavorazione del rame, le prime costruzioni megalitiche tra cui il menhir , lo stonehenge Elena scoperta del ferro. 4. L’età del bronzo in cui vi è la scoperta del bronzo che è un elemento fondamentale per gli scambi commerciali. 5. L’età del ferro risale alla lavorazione del ferro Le civiltà della Mesopotamia Situate tra il fiume Tigro ed Eufrate, vi furono Sumeri, Accadi, Cassiti, Babilonesi e Assiri: Sumeri: prima cultura urbana, dominio dalla città di Uruk, la crisi al principio del terzo secolo (vi fu un brusco arresto e crescita della popolazione). I Sumeri usarono la barca a vela e il carro. Il Dio sumero è Anus, ricordiamo il tempio chiamato ziqqurat punto importante era l’alternanza tra agricoltura e artigianato. Avvierà la divisione nelle seguenti classi sociali: liberi, miliberi ovvero i coltivatori e gli schiavi. Grazie ai sumeri abbiamo avuto la scrittura cuneiforme punto mi furono numerosi scontri con gli accadi per la conquista dei confini. Tale scontro con la totale sottomissione accadi. Urlavamo unificò città in un impero ed emanano il primo codice di leggi. Dopo l’invasione degli accadi i sumeri furono aiutati a dai glutei tuttavia furono sconfitti dagli amorrei. Babilonesi: Abitanti tra il Tigri e l’Eufrate che oggi corrisponde all’Iraq Golfo Persico Bagdad, il primo impero babilonese fu retto da ammirabili della stirpe amorrea. Ricordiamo il codice di Hammurabbi ovvero vecchio ampio testo giuridico della civiltà mesopotamica. Il secondo impero del 626 a.C. fu retto da Nabopolassar, poi vi fu Nabucodonoso. Ricordiamo la famosa torre di babele e infine i babilonesi furono conquistati nel 539 a.C. vennero dai persiani. Assiri: dal 2000 a.c. iniziano politica espansionistica, casta militare (chi aveva ucciso più nemici in guerra, ha una parte del bottino più grande). Quattro re furono importanti: Scialmannassar III, Tiglatpileser III, Assarhaddon e Assurbanipal. Egizi: Anna nord vi era il basso Egitto, a sud vi era l’alto Egitto e l’unificazione dell’egitto avvenne soltanto nel 30.000 a.C. L’antico Regno mi fu dal terzo al secondo secolo e come faraoni abbiamo avuto Zoser, Cheope e Micerno. Invece nel Medio Regno che andò dal 2000 al 1700 a.C. mi furono i sovrani tebani. Invece nel nuovo Regno governarono Ramesse, vi fu una pace con gli ittiti e poi furono assoggettati dagli assiri. Per quanto riguarda la struttura sociale è composta dal faraone, il visir i governatori provinciali, i sacerdoti, gli scribi e i militari punto si tratta di caste chiuse ricordiamo il rispetto per divinità zoomorfe. Grazie a Ramesse II c’è stata una svolta nell’edilizia monumentale. Invece con Ramesse III sono stati respinti i libici. Tutankhamon applicò la revoca delle riforme religiose e si concentrò su un governo espansionistico punto nel 525 a.C. Gli egizi Asia Minore e civiltà dell’Estremo Oriente Hurriti: regno dei Mitanni, seconda metà del sedicesimo secolo a.C. , la sconfitta definitiva giunse confrontandosi con gli Ittiti. Cassiti: originari dell’altopiano iranico, rimasti a Babilonia per 400 anni furono sconfitti dagli Elamiti. Popoli del mare: gente di provenienza balcanica, Si tratta di Urartu, Frigia e Lidia. L’unificazione politica si ebbe dopo l’espansione verso il Caucaso. La Lidia era una satrapia persiana. Civiltà cinese: La loro presenza si è vede dal 6000 a.C, tra le dinastie più importanti ricordiamo sia shank and Zoe . Successivamente sorsero 15 stati indipendenti ovvero regni combattenti. Ricordiamo l’importante della grande muraglia e il contributo di Confucio per l’unificazione della Cina punto con la dinastia Qin sì è bello l’unificazione. Inoltre Confucio codificò le norme su cui doveva reggersi l’ordine sociale. Col taoismo o laotzu si ebbe una gerarchia interiore della spiritualità. Civiltà indiana: Terzo secolo a.C, si diffusa tra Mar arabico e il Golfo bengala, diviso in caste. Vi furono insediate due popolazioni: stirpe mongola e gli Arii nel Gange. Le religioni principali furono il brahmanesimo, il pianismo e l’induismo la produzione orale si deve a Veda. Il Medioevo ellenico, la Grecia Arcaica. Dalla Monarchia alla Democrazia Sul suolo greco ci furono le prime apparizioni nel 2000 a.C. degli Eloi, Achei e Ioni. La prima colonizzazione avvenne con invasione dei Dori, che fecero tappa a Rodi e a Creta, veicolata la la propria cultura tramite l’alfabeto fenicio. Nel corso del medioevo ellenico prevaleva l’uso delle ceramiche dello stile proto-geometrico. Nel post medioevo ellenico la storia greca venne divisa in periodo arcaico, classico, ellenistico e romano. La città era divisa: l’acropoli che assolve le funzioni di assemblea dei cittadini e poi l’assemblea ristretta. La città era divisa in acropoli Agorà e necropoli. Dell’aristocrazia di pastore la tirannide successivamente alla democrazia. Si passò dall’aristocrazia alla democrazia, a seguito della Guerra del Peloponneso (431-404 a.C.). La Magna Grecia era formata dalle colonie italiane certa espansione verso l’Asia minore e in particolare Macedonia e Italia. Sparta e Atene nel VI secolo Atene era un governo ristorativo retto da arconti, aeropago, l’assemblea ecclesia Ehi diaconi che erano legislatori. Atena era retta dalla tirannide di Pisistrato nel 560 a.C. Nel 549 a.C. vi furono riforme di solone e un unico arconte, si ebbe il riconciliatore. Quindi che doveva conciliarsi con i sacerdoti, il capo dell’esercito e magistrato. Il governo è di tipo regime timocratico, quindi focalizzato sui beni terreni. Vi furono quattro classi sociali: Pentacosio, Ippeis, Zeugiti e Teti. Tra i tiranni, ovvero governatori autocratici e assoluti, vi furono Pisistrato e Ippia. La svolta della democrazia giunse con Clistene nel 508 a.C.. Nel sesto secolo a Sparta fiabe l’istituzione della Lega però connessi contro Atene, tra i 431 e il 404 a.C. . In seguito avvenne l’ascesa di Tebe e la sconfitta di Sparta, tutto parte dagli insegnamenti dei dori. Tebe vinse grazie ai generali Pelopida e Epaminonda. Tra le classi sociali riscontriamo gli spartiati, i perieci, gli iloti e la casta militare. Il potere di Licurgo: era quello esecutivo vi erano due re quindi diarchia. Inoltre c’era un consiglio degli anziani, detto gherusia, ed un’assemblea generale degli spartiati ovvero l’apella. Atene fu soggetta a regime filo spartano, sotto il controllo del cosiddetto governo dei trenta tiranni. La riforma di clistene introdusse la ripartizione popolare basata sul terreno. Le guerre greco-persiane La rivolta della città delle città ioniche contro i persiani, fu il fulcro delle guerre greco-persinae. Nel corso della prima spedizione persiana Atene si allea con Sparta contro Dario. Ricordiamo dunque la Battaglia di Maratona. Quest’ultima avvenne intorno al 490 a.C.. Da una parte vi era Platea, Atene e Callimaco al comando. Da l’altra parte c’erano invece i persiani e i dati. Nel corso della seconda spedizione persiana Serse, sorse la Lega panellenica. Ma anche Leonida impegnato nella battaglia delle Termopili, invece Temistocle nella battaglia di Salamina. La ripresa del confino avvenne tra la Pausania e Temistocle nel 477 a.C., la Lega delio-attica con cimone. Con Pericle al potere si ha la pace di Callia del 449 tra Atene e Persia. L’età di Pericle: 460 a.C. – 429 a.C (nipote del legislatore Clistene) Pericle era uno stratega nel 460, porta Atene alla democrazia radicale e morì di peste. Proclamò il principio dell’uguaglianza di tutti i cittadini, dunque una serie di riforme che favoriscono la parità. Nel 457 a.C. Inizia il conflitto con Sparta e combatte i persiani in Egitto. L’Eubea si ribella al dominio ateniese e nel 441 insorge Samo. Nel 431 a.C. inizia la seconda guerra peloponnesica avviene nel 431 a.C., nello stesso anno Pericle morì di peste. Nel frattempo Atene aveva formato la Lega Delio attica e Sparta aveva formato la Lega peloponnesiaca. Il governo dei 30 che nel 404 governava Atene, era un governo oligarchico. Trasibulo restaurà la democrazia e Socrate fu una delle vittime di questo periodo. Dunque inizia il periodo della decadenza e la conquista da parte dei macedoni. La crisi della polis, l’impero di Alessandro Magno e l’Ellenismo Nel 386 a.C. porta cerca di liberare le colonie dell’asia minore dal Golfo persiano ma viene sconfitta punto tra il 371 e il 362 a.C. deve affermò la propria supremazia. Filippo secondo di Macedonia ponta la Lega di Corinto nel 337 a.C. e fu protagonista delle due guerre sacre. Nella prima guerra sacra a favore della Tessaglia, viene fermato da Atene e Sparta. Nel 340 a.C. e poe assedio a Bisanzio. Nella seconda guerra sacra Filippo sconfigge Tebe e l’alleata Atene, ponendo così fine all’indipendenza greca. Tuttavia amore assassinato prima di allearsi con gli altri Stati greci. Il suo successore, Alessandro Magno, consolidò il potere della Grecia e distrugge Tebe nel 335 a.C.. Tra le sue conquiste nel 333 a.Cristo la sconfitta di Dario, soggetta all’Egitto, la siria Ehi fenici. Fu nominato basileus, ovvero gran re, conquista l’India nel 325 e muore nel 323. L’ellenismo segue le imprese di Alessandro Magno e annulla e arriva fino alla nascita dell’impero romano. La crisi economica riguardava i senatori contrapposti ai cavalieri, Tiberio Gracco poletto tribuno della plebe e nel 133 a.C. Tiberio attua la distribuzione delle terre. Tuttavia fu ucciso nei tumulti 10 anni dopo. Nel 123 a.C. venne eletto Caio Gracco. Ad opporsi vi era il Senato contro Lucio Opimio contro Caio che alla fine decide di frutti darsi. A cavallo tra il 111 e il 100 a.C. Roma riduce la Gallia meridionale alla provincia. Inoltre Roma interviene in Africa contro Giugurta virgola che aveva massacrato i romani. Il conflitto inizia nel terzo secolo e a prevalere furono Mario e Silla. Dopo l’uccisione di Livio Druso nel 91 a.C. inizia la guerra sociale. Roma risponde con Mario, Pompeo, Strabone e Silla. Nell’ottanta a.C. Silla torna in Italia e con l’aiuto di Gneo Pompeo convince gli italici seguaci di Mario, poi si fa eleggere dittatore, ma muore nel 78 a.C. Quanto parliamo delle riforme di Caio Gracco, intendiamo Lex Frumentaria che riguardo il prezzo del frumento per i plebei. Viene riformata la giuria da senatori a cavalieri con la Lex Iudiciaria. Inoltre vi è la Lex De Viis Muniendis, si tratta della costruzione della rete stradale che diede lavoro a moltissime persone. Quando si parla di guerre mitridatiche, a cavallo tra l’88 e l’85 a.C., si intendono le guerre fra la Repubblica romana e il Regno di Ponto. La fine della Repubblica: il primo e il secondo triumvirato Nel 77 a.C. Pompeo domina una serie di rivolte Mercedes 43 a.C. Cicerone sventola congiura di catechina punto nel 60 a.C. Cesare insieme a Pompeo a crasso danno vita al primo triumvirato. Pompeo e Crasso ebbero ruoli diversi, infatti Cesare ebbe il governo sulla Gallia cisalpina e narbonese. Invece il secondo triumvirato formato sin nel 43 a.C, composto da Ottaviano, Antonio ed Emilio Lepido. Importante fu la conquista di Cesare della Gallia o almeno in parte. Nel 52 a.C. Cesare seda la rivolta di Vercingetorige e nel 50 a.C. pacifica l’intera Gallia. In seguito ai tumulti domani, Pompeo si fa eleggere un unico consolo nel 51 a.C.. Nel 49 a.C. Cesare varca il Rubicone marcia verso Roma. Inizia la guerra civile, nel 48 a.C. Cesare sconfigge Pompeo a Farsalo. Tra il 47 e il 45 a.C. , arrivato in egitto pone sul trono cleopatra. In seguito sconfigge i pompeiani in Africa e in Spagna. Tornato a Roma nel 45 a.C. Cesare è padrone assoluto. Tuttavia il 15 Marzo del 44 a.C. muore congiurato da bruto e cassio. L’eredità di Cesare e raccolto da Antonio, Ottaviano e Emilio Lepido. I nuovi triumviri entrano in conflitto per il controllo dei territori. Nel 37 a.C. Antonio sposa Cleopatra e Ottaviano spinge il senato a dichiarare guerra all’Egitto. Nella battaglia di Azio, del 31 a.C., Ottaviano diventa padrone dell’impero. Tra repubblica e impero: il principato di Augusto Dal 31 al 23 a.C. Ottaviano è nominato console. Nel 27 a.C. il Senato conferisce Ottaviano l’Imperium, cioè il potere militare, oltre al governo delle province. Ottieni anche il titolo di augusto nel 23 a.C.. Quest’ultimo ottiene un certo potere sulle province, all’esercito superiore e i proconsoli e tribuni. Dunque tra gli appellativi Augusto furono anche princeps senatus e pater patrie. Alla morte di Lepido, nel 12 a.C, Augusto ottiene il titolo di pontefice massimo . Dal 29 a.C. al 9 a.C. vengono conquistate Mesia, Rezia, Pannonia e Norico. Nell’8 a.C. l’Italia fu divisa in 11 regioni e Roma in 14 rioni. Inizia anche la penetrazione della Germania fino all’elba, fermata dall’insurrezione di tribù germaniche nel 9 d.C.. Nel 5 d.C. Augusto affianca al suo governo in generale Tiberio, concedendogli la potestà tribunizia. Augusto morirà nel 14 d.C. La capitale fu divisa in 14 circondari, con un prefetto urbano, un prefetto dei vigili è un prefetto dell’annona inoltre può divisa in 11 regioni, dette province. La Dinastia Giulio-Claudia Ciao la dinastia Giulio Claudia nel 14 d.C. alla morte di Augusto i succede il figlio adottivo. Nel 26 affidò potere al prefetto del pretorio Seiano. Tiberio muore nel 37 e Senato acclamò imperatore suo nipote Caligola. Quest’ultimo incontra il favore del popolo romano, ma non della nobiltà senatoria. Infatti è vittima della congiura dei pazzi nel 41. I pretoriani pongono sul trono Claudio, zio di caligola nel 54 a Claudio, fatto uccidere dalla moglie agrippina, succede il figlio naturale di dei, Nerone. Per quest’ultimo è un vero despota, inoltre devasta Roma con un incendio. Nel 68 Nerone è costretto a suicidarsi. In seguito alla rivolta delle truppe distanza in Lusitania, che proclamano imperatore il loro comandante. Dunque nel periodo in cui regno Nerone e fu anche un’epidemia di peste e l’eruzione del Vesuvio. Si ricorda inoltre il cosiddetto “anno dei 4 imperatori”. In tale periodo, da 79 a.C., si succedono ben quattro imperatori. Galba fu deposto dai pretoriani e sostituito da Otone, questo è rovesciato da Vitello, sostenuto dalle truffe stanziate sul Reno. L’esercito fu mandato ad Oriente a combattere. La rivolta degli ebrei proclama invece imperatore, il primo comandante Flavio Vespasiano con cui inizia la dinastia Flavia. La dinastia Flavia Il governo di Vespasiano, centrato sul consolidamento delle finanze dell’esercito, vede la distruzione di Gerusalemme nel 70 ad opera del figlio Tito. Quest’ultimo porta a termine la costruzione del Colosseo. Nell’8 Domiziano, fu ucciso in una congiura, ordita dai prefetti del pretorio da sua moglie. Inoltre ricordiamo la Lex de imperio vespasiani e l’arco di Tito nel foro romano, ma anche Domiziano contro i Daci. Da Nerva a Commodo Dopo l’uccisione di Domiziano e congiurati nominati nominarono imperatore il senatore Nerva e nel 98 gli succede Traiano. Quest’ultimo designa come suo successore Adriano. Dal 165 i quadri e i marcomanni violano i confini imperiali. Marco Aurelio e Lucio Vero, succeduti ad Antonino Pio, li respingono tra il 167 e 168. Dopo la morte di peste di Marco Aurelio gli succede il figlio Commodo, che nel 192 è ucciso da una congiura dei pretoriani. A Commodo succedono Elvio Pertinace e Didio Giuliano. La dinastia dei Severi Settimio severo tra il 193 e il 211, eletto dall’esercito, combatte contro i Parti e ricostituisce la provincia della Mesopotamia. Nel 211 succede Caracalla. Con la Constitutio Antoniniana del 212, Caracalla concede la cittadinanza a tutti gli abitanti dell’impero. Poi gli succedono Macrino, Eliogabalo, Alessandro Severo e Massimo. Da Massimo a Diocleziano Infine l’impero cade sotto gli ottomani e gli arabi. Dal 53 a.C. e il 628 d.C. per guerre romano- persiane s’intendono quel complesso d’ostilità a bassa o alta intensità virgola che vedono opporsi l’impero romano, ai persiani, parti e sasanidi. Alla fine i pro due antagonisti, indebolitisi reciprocamente furono entrambi sconfitti ovvero l’impero bizantino. Totalmente inglobati furono i sasanidi dal nascente impero arabo. L’Italia Longobarda e l’origine del potere temporale della Chiesa Tra il 568 e 615,568 i Longobardi guidati da Alboino invadono la pianura padana punto nel 569 occupano Milano Enel 572 cade Pavia punto dopo l’uccisione di Alboino ad opera della moglie, si susseguono Autari e Agilulfo. Tra il 636 e il 749, nel 641 Rotari conquista la Liguria e Salerno. E 643 emana il famoso editto, ovvero la prima raccolta longobarda di leggi scritte con validità su tutto il regno. Il massimo splendore sia con Liutprando. Quest’ultimo, dopo aver occupato l’esarcato, la pentapoli ed essere penetrato il Ducato romano, dona al papa Gregorio II la città di sutri. Quest’ultima è il primo nucleo dello Stato pontificio. Liutprando vuole porre così un argine al potere crescente della Chiesa. Tra il 749 774, nel 751 Astolfo occupa Ravenna. Carlo 771 diventa unico sovrano. Successivamente il papa Adriano primo chiede l’intervento dei franchi in Italia punto così Desiderio viene ucciso nel 774 ricordiamo Carlo come re de Longobardi. La rapida espansione dell’Islam Ramacca diventa importante centro mercantile religioso punto la nascita del dell’Islam, col profeta Muhammad, è previsto tra il 570 e il 632. Invece tra il 632 e il 631 vi furono i primi califfi tra questi ricordiamo il califfato degli Omayyadi e Abbaside. L’Europa carolingia e il Sacro Romano Impero Nel corso dell’ottavo secolo in Francia si consolidò il Regno dei franchi. Durante il regno degli ultimi re merovingi, anche tra i franchi si era verificata una grave crisi. Il regno si era frantumato in vari regni autonomi, più importanti dei quali erano la neustria a ovest e l’Austrasia a est. Mentre al sud vi era ancora fortemente la presenza dei romani. A realizzare l’unificazione tra i vari regni franchi, fu la stirpe dei Pipinidi, dal nome del capostipite Pipino Di Landen. Questa nuova dinastia era anche chiamata carolingia, dal nome di Carlo Magno. Ricordiamo l’eccidio di Verden avvenuto tra il 772 e l’804, in cui 4500 sassoni sono stati uccisi. Ma ricordiamo anche la Rotta di Roncisvalle, tra 779 e 780, che ispira la Chanson de Roland. Nel Natale dell’Ottocento il Papa incorona Carlo imperatore. Tra l’800 e l’813 Carlo annette la Catalogna e Barcellona. Nell’810 Pipino, figlio di Carlo, attacca Venezia. Nell’812 Bisanzio riconosce l’impero di Carlo e quest’ultimo muore nell’814. Al Sacro Romano Impero dobbiamo la scuola palatina con sede ad aquisgrana. A Carlo, a cui era stato dato il titolo di imperatore romano, succede figlio Ludovico il Pio che nel nell’817 emanò l’Ordinatio imperii. Con cui togliere l’autonomia al Regno longobardo che diventa Regno Italia. Nell’ 843 vi fu la lotta degli eredi di Ludovico il Pio, ma anche il trattato di Verdun punto i suoi figli Ludovico e Carlo il capo fecero dividere l’impero in due. Il capitolare di Quierzy, emanato da Carlo il Calvo nell’877, rendere ereditari i feudi maggiori. Carlo il Grosso, figlio di Carlo il Calvo, nominato imperatore nell’882 e nell’884 riunifica i terreni dell’impero. Nell’887 viene deposto e così termina la dinastia carolingia. A tale periodo dobbiamo in giuramento di Strasburgo, che è il primo documento in volgare neolatino della storia d’Europa. Il feudalesimo Particolare importanza alla cerchia dei fidati punto il vassallaggio si diffonde su vasta scala tra l’8 e il 9 secolo. Carlo Il Grosso è deposto da un’assemblea di feudatari nell’887. L’Europa vive in uno stato di anarchia, così feudatarie e vassalli combattono per il potere. Inoltre i briganti compiono una serie di ruberie, vi sono le incursioni dei Normanni e Saraceni che spingono la popolazione a rifugiarsi nei castelli. La Costitutio de Feudis del 1037, sancisce l’ereditarietà anche dei feudi minori. Papa Gregorio settimo cerca di assumere il controllo su diocesi e abbazie, sottraendole alla pratica gli considerarle benefici feudali. Ehi al potere del sovrano si affianca dunque quello dei sudati. Tale fenomeno è temperato dalle nascenti monarchie nazionali, che impediscono la formazione di nuovi nuclei autonomi di potere e controllano più strettamente quelle già esistenti punto in questo periodo si parla dunque del privilegio di ottone. Movimento di popoli nell’Europa post carolingia e in Oriente Tra il 1827 e il 1878 i Saraceni occupano Sicilia, la Sardegna, la Corsica, le Isole Baleari. Giungono fino a Roma e a Ostia, i maggiori raggiungono il Volga nell’ottavo secolo. Alla fine del nono secolo si stabiliscono nelle pianure dubiane e compiono incursioni in Italia. Tra il sesto e il settimo secolo parte degli slavi si stanzia in Boemia e Moravia, invece altri nel lirico. Nel 1864 i bulgari creano uno stato che si espande sotto Simone il Grande . I norvegesi, gli svedesi e i danesi punto nel 1030 il normanno Rainolfo Drengot ottieni dal duca di Napoli la Signoria di Aversa. Roberto il Guiscardo conquista la Puglia, la Calabria e la Campania, il fratello Ruggero toglie la Sicilia agli arabi tra il 1061 e il 1091. Nel 1130 Ruggero secondo costituisce il Regno normanno in Sicilia, nel 1059 l’accordo di Melfi. Gengis Khan nel 1002 sei guida la prima espansione mongola dal marchio alla Manciuria. Kubilay Khan fonda la dinastia Yuan nel 1280 in Cina. Come repubbliche marinare abbiamo avuto amarsi, Venezia, Pisa e Genova. Le crociate Per quanto concerne i precedenti delle crociate, nel 1063 le popolazioni locali si ribellarono agli ho un maiali di Spagna, appoggiate dal Papa Alessandro II. La lotta continua con l’intervento degli arabi almoravidi. Alfonso I d’Aragona riprende Saragozza era fa capitale del suo Regno. La lotta continua con gli Almoadi, fermati nel 1212. Per quanto concerne la prima crociata, che va dal 1097 al 1099, al Concilio di Cremona nel 1095 il Papa invita il popolo dei franchi ad intervenire in Oriente. Guidati da alcuni principi cristiani i crociati conquistano Nicea nel 1097, Antiochia nel 1098 e Gerusalemme nel 1099. Si formano gli Stati cristiani d’oriente punto tra i 1135 e il 1144 i musulmani riprendono parte del principato di Antiochia. Grande importanza ha la figura di Goffredo di Buglione per il Regno di Gerusalemme e Santo Sepolcro. Per quanto concerne le altre crociate, nel 1187 saladino riconquista Gerusalemme. La seconda crociata inizia nel 1147 e finisce nel 1149. Nel 1204 viene presa Costantinopoli e nasce l’impero romano d’oriente. La terza crociata inizia nel 1189 e finisce nel 1192. Tra il 1208 e il 1229 si combatte in Francia una crociata contro gli eretici albigesi. La quarta crociata inizia nel 1202 finisce nel 1204. La settima crociata, indetta per liberare Gerusalemme, la vede riconquistata nel 1244. Fallisce con la capitolazione dell’unico principe che ha partecipato, ovvero Luigi di Francia. Se teniamo conto dei popoli del Messico e dell’America Centrale, ricorderemo i Maya, Aztechi e Incas. Si tratta di popolazioni con tradizione guerriera e si trovano anche in Perù. Hanno una struttura sociale rigidamente piramidale, con conoscenza molto evolute in campo astronomico e scientifico, ma arretrate dal punto di vista tecnologico. Per quanto concerne gli imperi coloniali, importanti sono il Trattato de la Raya e quello di Tordesillas. Contro gli Incas vi è stato alle calcagna. Tale territorio coloniale era diviso in encomiendas (territori gestiti dalla conquistadores in modo feudale. I Gesuiti provano con la reducciones (comune dove vige la proprietà comune della terra). La formazione degli Stati Nazionali In Spagna vi fu l’unificazione nazionale nel 1479, a seguito del matrimonio tra i regnanti di Castiglia e Aragona. Invece i Tudor in Inghilterra rafforzano il potere con l’istituzione dei diversi organi amministrativi (camera stellata e consiglio privato). In Francia vige la Prammatica di Bourges (1438), che rivendica i privilegi gallicani per religione. Invece nell’Impero la bolla d’oro del 1356, concede a sette grandi elettori il privilegio di eleggere l’imperatore. Il disegno egemonico di Carlo V: le guerre in Italia e una in Europa Carlo V, erede degli Angioini quindi con giustificazione dinastica, tra il 1500 e il 1558. Era nipote dell’imperatore Massimiliano il cui figlio, Filippo Il Bello, aveva posato Giovanna la Pazza. Quest’ultimo viene inoltre nominato di duca del Borgogna. Si scontra con i principi luterani, inoltre con la pace di Augusta (1155) stabilisce il principio del CUIUS REGIO EIUS ET RELIGIO. Nel 1519 in Italia continua la guerra contro la Francia. Nel 1556 abdica e spartisce i suoi domini tra il figlio Filippo II e il fratello Ferdinando. In Italia procede non trovando alcuno ostacolo. Wycliffe predicò la povertà evangelica, rifiutò la gerarchia ecclesiastica. Invece Jan Hus accusa la corruzione del clero e pensa necessiti una riforma della vita morale di laici ed ecclesiastici. La spedizione di Carlo VIII a Napoli per ottenere l’eredità angioina (1494-1495) Nel 1503 la Lega di Cambrai, contro Venezia, Lega Santa contro la Francia. Importante anche la battaglia di Pavia del 1525-29. Francesco I viene fatto prigioniero, quando Carlo VIII rientra in Francia, lascia l’Italia nell’assetto politico precedente. A Firenze si contendevano il potere i Medici contro Savonarola. Tra il 1535 e il 1544 i Lanzichenecchi di Carlo V saccheggiarono. La pace di Cambrai pose fine alle ostilità. Nel 1559, con la pace di Cateu Cambrasis si pose fine alle guerre d’Italia. La riforma protestante e la controriforma cattolica Martin Lutero propone una dottrina basata sulla giustificazione della fede, svalutando il ruolo della chiesa e dei sacramenti. Espone le sue idee nelle 95 tesi di Wuttemberg (1517). La bolla papale Exsurge Domine (1520) scomunica Lutero e il suo pensiero in materie di indulgenze, esposto nei grandi appelli. Molti principi di schierarono con Lutero e Carlo V convoca una Dieta a Worm, senza ottenere alcun risultato. Zwingli predica a Zurigo, ha una nuova visione della Chiesa formata dalla comunione dei credenti, Nella quale il potere politico e religioso sono uniti. A Ginevra Calvino si diffonde il concetto della predestinazione. Secondo quale la ricchezza è segno tangibile della benevolenza divina. L’anglicanesimo nasce dalla volontà di Enrico VIII di formare una chiesa nazionale; nei primi tempi di riforma si discosta dogmaticamente dal cattolicesimo. Il Concilio di Trento è ispirato dai movimenti di riforma della Chiesa e dell’Umanesimo cristiano e la riforma cattolica, il concilio trova a dovere ricevere la distanza dalla riforma. Emana i decreti conciliari nei quali sostiene la dottrina della transustazione e la validità dei sacramenti, unifica la celebrazione della messa. I suoi strumenti di riforma sono anche l’Inquisizione, l’indice dei libri proibiti e la creazione di nuovi ordini religiosi (Gesuiti). La reazione della chiesa cattolica, la Controriforma, fu caratterizzata dall’accoglimento della rinnovazione ecclesiastica (Lutero, Calvino). Ma anche contro Protestantesimo. Il Papato insieme agli Stati Cattolici furono contro il Cristianesimo evangelico. L’Europa nella seconda metà del Cinquecento In Francia le guerre di religione tra Cattolici e Ugonotti. Quest’ultimi vengono uccisi a centinaia, durante la notte di San Bartolomeo (1572). L’editto di Nantes riconosce a tutti piena libertà di culto. In Spagna vi è la guerra contro i Turchi, ma anche la rivolta dei Paesi Bassi e la guerra contro l’Inghilterra. Filippo II, intransigente cattolico e a caccia di moriscos. Contro i turchi fa la battaglia di Lepanto nel 1571. Nel 1579 le Province Unite del Nord si dichiarano indipendenti (Unione di Utrecht). Mentre le province meridionali cattoliche rimangono fedeli alla Spagna (Unione di Arras). In Inghilterra, dopo la reggenza di Maria La Sanguinaria, la sorellastra Elisabetta I (1558-1603) riporta l’anglicanesimo nel regno e seda le rivolte cattoliche in Irlanda. Nell’Impero Federico I ristruttura i domini ereditari, rafforzando il potere degli Asburgo con l’istituzione di organi di governo controllati dal Sovrano. Il figlio, Massimiliano II, essendo incline al protestantesimo concede piena libertà di culto. La guerra dei Trent’anni e la crisi del Seicento Dai sovrani Filippo III e Filippo IV il potere viene affidato al conte duca di Olivares. In Francia il ministro Sully risana l’economia con la promozione delle attività manifatturiere (Paulette). Luigi XIII coadiuvato da Richelieu sottomette l’alta nobiltà. Nell’Impero l’imperatore Mattia, senza erede, succede il nipote Ferdinando, cattolico intransigente. I due messi, inviati per placare l’ostilità della Dieta Boema sono defenestrati dai luterani. La guerra dei trent’anni, che inizia nel 1618 e finisce nel 1648, può essere divisa in 4 fasi: fase boemo-palatina dal 1619 al 1621, fase danese dal 1625 al 1629, fase svedese dal 1630 al 1634 e fase francese dal 1636 al 1648. Inizia, dopo la defenestrazione di Praga, quando il Sacro Romano Impero vuole imporre una certa uniformità religiosa. Sebbene i primi conflitti siano soltanto tra cattolici e protestanti, emerge una rivalità franco-asburgica per ottenere l’egemonia dell’Europa. A siglare la fine della guerra dei trent’anni sono state la Pace di Vestfalia che ha dato la libertà di culto. Ma anche la pace di Augusta, secondo cui cuius regio, eius religio. Per quanto concerne la diffusione dell’islam, tra il 1206 e il 1526 fiorisce il sultanato musulmano di Delhi, mentre dal 1502 in Persia regna la dinastia dei safawidi, che durerà fino al 1771. Nel 1453 gli ottomani conquistano Constantinopoli. Nel 1534 le truppe di Solimano il Magnifico invadono la Persia e conquistano Baghdad. Ricordiamo la Pace di Nimege del 1678 e quella di Ryswick nel 1697. Guerre di secessione Per quanto concerne la Spagna, nel 1700 muore senza eredi Carlo II: nomina come suo successore Filippo D’Angiò. L’altro pretendente è Carlo D’Asburgo. Nel 1711 Carlo D’Asburgo è eletto imperatore. Nel 1713 abbiamo la pace di Utrecht tra Francia, Olanda, Prussia, Inghilterra e Savoia. Nel 1714 Pace di Rastadt tra Francia e Austria. Invece per la successione polacca, muore Augusto II di Polonia. Augusto III si allea con la Russia, Prussia e Austria vogliono la corona. Nel 1734 Don Carlos di Borbone conquista Napoli. Nel 1738 vi è la Pace di Vienna: Augusto III diviene re della Polonia. In Austria, nel 1740 muore l’imperatore Carlo VI. Prussia, Sassonia e Baveria non riconoscono la Prammatica Sanzione. Nel 1742 Carlo Alberto di Moravia diviene imperatore (Carlo VIII). I Savoia si alleano con l’Austria. Nel 1745 muore Carlo VII, Francesco Stefano è nominato imperatore (Francesco I). Nel 1748 vi è la pace di Aquisgrana. Maria Teresa è riconosciuta sovrana d’Austria. Per quanto riguarda la guerra dei sette anni, avvenuta tra il 1756 e il 1763, combattuta anche nei territori coloniali: si assiste al rovesciamento delle alleanze. Il trattato di Parigi sancisce la perdita per la Francia di tutte le colonie che passano dall’Inghilterra. La Spagna cede la Florida agli inglesi in cambio della Louisiana. Assolutismo illuminato Tra il 1740 e il 1780 in Austria, Maria Teresa abolì i privilegi feudali e la pena di morte. In campo ecclesiastico emanò decreti per limitare il parassitismo del clero regolare. Giuseppe II, diede il via al giuseppinismo, tra il 1780 e il 1790, concesse la libertà di culto a ebrei, non cattolici e abolì la servitù. In Prussia, tra il 1740 e il 1786, Federico II fondò il suo potere sull’aristocrazia, favorì la colonizzazione dei popoli dell’Est. In politica estese acquisì la Slesia e partecipò alla spartizione della Polonia. In Russia abbiamo avuto Pietro il Grande, quest’ultimo ammodernizzò lo stato russo sul modello occidentale. L’insieme delle riforme venne ripreso da Caterina II, tra il 1792 e il 1796, che ingrandì i suoi domini partecipando alle tre spartizioni della Polonia. La Zarina abolì la censura e fondò diversi istituti scolastici. Per quanto concerne la Seconda Guerra del Nord, avvenuta 1700 e 1721, dopo numerose vittorie gli svedesi sono sconfitti durante l’assedio avvenuto nel 1718. Nel quale muore Carlo XII. La pace di Stoccolma sancisce il predominio russo sul Baltico. L’Italia nel Settecento Nel Piemonte Vittorio Amodeo secondo favorì la nascita del Regno di Sardegna, con l’annessione di quest’ultima Carlo Emanuele III rifornisce l’amministrazione e amplia il Trattato di Cherasco con Napoleone. A Milano Maria Teresa e Giuseppe II acquisiscono il Ducato di Milano e quello di Mantova nel 1713. Giuseppe II attua una decisa politica giurisdizionalistica, sfociata nel giuseppinismo. Gli intellettuali diventarono funzionali al governo. A Napoli Carlo di Borbone conquista il Regno di Napoli e la Sicilia. In Toscana l’iniziativa riformistica di Pietro Leopoldo fu indirizzata in ogni campo, legislativo perché abolisce la pena di morte e la tortura, economico perché abolisce i dazi e favorisce il commercio. Ma anche dal punto di vista culturale per la riforma della scuola e per la concessione della libertà di stampa. Invece nella Repubblica partenopea viene la creazione giacobina, sottoposta all’azione controrivoluzionaria del cardinale Ruffo. La Repubblica resistente fino alla capitolazione nel 1799. La rivoluzione americana e la nascita degli Stati Uniti d’America La prima opposizione alla Gran Bretagna, avvenne dopo la guerra dei 7 anni. Il governo britannico stabilisce diverse imposte dirette coloni americani, per mantenere le proprie guarnigioni. Le proteste delle colonie sfociano nello Stamp Act Congress, in cui si richiede il controllo locale delle tassazioni. Da ricordare il massacro di Boston avvenuto nel 1770. L’assegnazione del monopolio commerciale alla compagnia inglese delle Indie orientali, porta i coloni al Boston Tea party. Il governo risponde con lo stato d’assedio nel 1773 punto nel 1774 i delegati delle colonie si riuniscono a Philadelphia, per il primo congresso orientale. Poi vi è la creazione di un esercito continentale con sede a Washington e da quel momento inizia così la guerra. Per quanto concerne la guerra d’indipendenza, dopo i primi scontri i coloni sono dichiarati i ribelli. Anche grazie a Thomas Jefferson, il 4 luglio 1776, venne approvata la dichiarazione d’indipendenza. La vittoria di Saratoga, entrata nel conflitto della Francia e della Spagna, porta alla definitiva resa dell’armata inglese a Yorktown nel 1781. Grazie alla pace siglata a Versailles nel 1783, le colonie furono riconosciute indipendenti. Lo scontro ora si sposta sul piano politico interno, tra federalisti e repubblicani allo scopo di risolvere i problemi del giovane stato. Vengono redatte le costituzioni dei singoli stati, la capitale fu trasferita a Washington. Nello stesso tempo, vengono gettate le basi per l’ascesa delle Nazioni. L’espansione economica e sociale del Settecento Il miglioramento delle condizioni igieniche e alimentari me la tiene l’epidemia, portano l’aumento generalizzato della popolazione europea e ha la diminuzione della mortalità. In Inghilterra il fenomeno delle enclosures, delle terre comuni e lo sfruttamento più intensivo dei terreni, Aveva portato ad un aumento del produttività. Ma anche a svincolare molta manodopera che si diresse verso le maggiori città. L’aumento delle risorse agricole, la presenza di materie prime come il carbone, l’importante innovazione tecnologica e lo sviluppo dei commerci, il miglioramento dei trasporti favoriscono l’impianto delle attività industriali. Il lavoro che impiega manodopera salariata anche minorile e femminile, si svolge nelle fabbriche con turni di lavoro massacranti. La rivoluzione industriale dopo le guerre napoleoniche. L’eccesso di uso di macchine industriale tra cui anche quelle a vapore, provoca la nascita del luddismo, a partire dal 1799 fino al 1816. Tre settori più diffusi furono l’industria siderurgica e quella chimica. Inoltre sorgono le Trade Unions e società di mutuo soccorso, che tentavano di promuovere delle leggi a tutela dei bambini. La crisi dell’Ancien Regime e la rivoluzione francese Con le convocazioni degli Stati generali, avvenuto l’1 maggio 1789, preceduti dalla redazione cahiers de doléance, il terzo stato, che non ottiene il voto per testa. Si riunisce in un’assemblea nazionale. Esattamente 17 giugno 1789, a cui aderiscono con riluttanza anche il clero e la nobiltà punto si tratta della cosiddetta assemblea costituente del 9 luglio 1789. Gli stati generali avevano un’influenza sull’ordinamento scolastico. La reazione della Corte provoca la rivolta parigina, la corsa degli armamenti e durante il periodo della grande Paura la Presa della Bastiglia.