Scarica concorso docenti scuola primaria- edizioni simone- manuale unico e più Sintesi del corso in PDF di Didattica generale e speciale solo su Docsity! PARTE VI: LA SCUOLA PRIMARIA Cap I: Evoluzione storica, normativa e pedagogica della scuola primaria in Italia 1 LEGGE CASATI (1959) --> primo testo italiano: diffuso analfabetismo, vero e proprio codice dell’istruzione. Rimane in vigore fino al 1923 (riforma gentile). Rende obbligatoria e gratuita per tutti l'istruzione di base, impartita attraverso i COMUNI, che avevano il compito di assumere i maestri: l'istruzione diventa LAICA. 2- LEGGE COPPINO (1877): 15/07/1877, Sinistra storica. Obbligo di far frequentare i bambini fino alla terza elementare, impostazione laica dell’insegnamento (abolizione religione e inserimento educazione civica). Nello stesso periodo le Sorelle Agazzi fondano la scuola di metodo attivistico. PROGRAMMI SCUOLA ELEMENTARE ( 1888-1894) GABELLI realizza i nuovi programmi ispirati al positivismo pedagogico: metodo sperimentale e scienza per raggiungere la conoscenza; fortemente laici,. Sostituiti nel 1894 dai Programmi Baccelli--> approccio psicologico all'educazione. Si ritorna ad apprendimenti essenziali e si aggiungono materie come ginnastica e lavoro. 3- LEGGE ORLANDO (1904)--> x combattere analfabetismo, in particolare nel Mezzogiorno: -istituzione scuole serali e festive nei comuni -obbligo di istruzione dal 9 al 12 anno di età (classi quinta e sesta) -autorizzazione ai comuni per deliberare le spesa per l'assistenza scolastica e per i più poveri -istruzione finalizzata alla formazione lavorativa -Conferma insegnamento IRC. -PROGRAMMI 1905: scarsa libertà del maestro. Con la Legge Credaro successiva, n. 487/ 1911 la scuola elementare diventa un servizio statale, non più gestito dai COMUNI. 4-RIFORMA GENTILE (1923)--> dopo il primo conflitto mondiale, lo stato si impegna a dare un assetto organico al sistema scolastico, ispirandosi alle linee guida della filosofia neoidealistica. * Estensione obbligo scolastico fino al 14 anno di età, con corso elementare di 5 anni (3+2) e corso di avviamento professionale di tre anni per chi non accedeva alla scuola media; * Programmi delle elementari confermano IRC, studio dei dialetti e delle tradizioni. Viene istituito l’ESAME DI STATO. * Lafigura dell'insegnante è autoritaria (insegnanti controllati periodicamente) ® Strutturata la SCUOLA MEDIA INFERIORE di 3 anni. Sistema a doppio canale: da un lato consente il proseguimento di studi alle scuole superiori, dall’altro immette direttamente lo studente nel mondo del lavoro, senza proseguire gli studi (frequenza a scuole dell'ordine tecnico e scuola di avviamento professionale). ELITARIA. * Istitutite le scuole speciali per handicappati ® Vengono disciplinati tutti i tipi di istituzioni scolastiche. Crea liceo scientifico e istituto magistrale e l'esame di maturità per l’accesso alle università. * PROGRAMMI: vengono tutti modificati da Radice per enfatizzare l'aspetto umanistico (si abbandona il positivismo). Ispirati all’idealismo attualistico, con creatività, attività estetiche e sentimento. Docente con ampia libertò di scegliere i metodi didattici utili ai suoi scopi. 5- CARTA DELLA SCUOLA BOTTAI (1939)--> documento più emblematico del regime Fascista. Accentua ruolo cultura militare, prolunga la scuola per alleggerire le difficoltà nel mercato del lavoro, accentua le discriminazioni. Scuola divisa in urbana e rurale, con indirizzi diversi (artigiana per campagne e professionale per città). 6- I PROGRAMMI FERRETTI DEL 1944--> dopo regime fascista, nuovi programmi per la scuola elementare e materna, ispirati a attivismo pedagogico di DEWEY. Rimangono in vigore fino al 1955: IRC, mate, ita, sto, geo, aritmetica e geometria, scienze e igiene, disegno e bella scrittura, canto, ed. Morale, civica e fisica, lavoro. Z-LA COSTITUZIONE REPUBBLICANA (1948)--> volontà di realizzare una scuola democratica: ripensamento del sistema educativo, ma ci vollero 20 anni per attuarlo. 8-1 PROGRAMMI PER LA SCUOLA ELEMENTARE DEL 1955--> emanati da ERMINI, avevano carattere normativo: vincolanti per gli insegnanti, liberi solo di scegliere le metodologie didattiche. Prescrivono il grado di preparazione che l'alunno deve raggiungere per dare intelligenza di base. Programmi 1 e 2 non dettagliati, 3-4-5 invece hanno materie ( irc, ed. Morale e civile, ed fisica, sto geo scie, aritmetica e geometria, ita, canto). Necessità di muovere dal mondo concreto del fanciullo e importanza della motivazione ad apprendere: insegnante no dare nozioni, ma favorire il processo formativo dell’alunno. 2- INTERVENTI NORMATIVI ANNI 60 E 70: * legge n.1895 del 1962, istituisce per la prima volta la scuola media unica e obbligatoria, che permette accesso a tutte le scuole superiori (attua principio di obbligatorietà e gratuità per almeno 8 anni). * Legge n.820 del 1971, scuola elementare a tempo pieno: cambiamento sociologico della famiglia; numero massimo di alunni per classe 25; * Decretidelegati del 1974: istituiscono organismi collegiali per la gestione democratica della scuola e introducono la possibilità di sperimentazione in ogni scuola di ordine e grado. Con i primi 5 decreti delegati la scuola inizia un processo di democratizzazione interna. ® Legge n 517/1977 abolisce nella scuola elementare e media gli esami di riparazione, introduce i giudizi al posto dei voti , sostituisce la pafella con la scheda di valutazione e integra gli alunni disabili nelle classi normali con ins. di sostegno. legge è stato caratterizzato da due elementi: l'urgenza temporale legata al piano di assunzioni e il bisogno di miglioramento dei contenuti pedagogici e didattici, nonché gestionali dell'intero assetto scolastico. Sono stati emanati 8 decreti attuativi tra cui il D.LGS 13 Aprile 2017, n 62 per valutazione e certificazione delle competenze del primo ciclo ed esame di Stato virgola e il D.LGS 13 di Aprile 2017 n 66 sull'inclusione scolastica degli studenti con disabilità. CAP Il GLI ALUNNI DELLA SCUOLA PRIMARIA 1-SVILUPPO INTELLETTIVO NELLA PREADOLESCENZA--> prime fasi delle operazioni concrete: sviluppo intellettivo trae impulso dalla capacità del soggetto di svincolarsi dall'apparenza dei fenomeni. Azione puramente concreta e momentanea, viene interiorizzata. Acquisisce capacità di rappresentazione. Egocentrismo, finalismo, animismo. Stadio delle operazioni concrete(da 7 a 12 anni): capacità di immaginare trasformazioni della realtà e perciò di compiere manipolazioni mentali delle cose in base a determinate regole(comparsa delle operazioni): concetto di conservazione del numero qua, quantità del liquido, logica de,Ile classificazioni principio di inclusione. 2- SVILUPPO CORPOREO: caratterizzato secondo fasi, stadi o cicli, in relazione alle condotte particolari che emergono: età nipiologica (primo anno di vita), infanzia (da due a tre anni), puerizia ( a tre a sei anni) emerge la dimensione emotivo- affettiva; fanciullezza(da sei a 11 anni) e preadolescenza (da 11 a 13 anni) dimensione sociale e dimensione intellettiva e morale. Scienza: auxologia--> metodo dell'osservazione diretta di ogni singolo individuo. L'accrescimento non avviene in modo continuo: momenti di accelerazione e momenti di stasi. Accrescimento va distinto dallo sviluppo: il primo e del corpo virgola in secondo la maturazione psichica. 2.1 La classificazione di Stratz: tappe auxologiche: * daidueai quattro anni disarmonia tra accrescimento e sviluppo(turgor or primus) * dai5ai7 annii rapporti si invertono (proceritas prima) * tra 8e11annietà prepuberale e puberale( turgor secundus): stasi della crescita perché l'organismo è impegnato in un processo di modificazioni somatiche psicologiche(di toni) ® Proceritas seconda in due tempi: prima fase rapida crescita staturale, seconda fase momentanea disorganizzazione degli schemi precedentemente acquisiti. 2.2 eredità e ambiente--> fattori ereditari e ambientali intervengono nello sviluppo. Per i teorici dell ereditarietà, il bambino conquista la maturità bio psichica in base alle potenzialità possedute alla nascita. Per gli ambientali, il bambino crescendo interagisce con l'ambiente subendo il condizionamento dei fattori ambientali. L'idea di interazione prefigura una definizione dello sviluppo come processo organico, in cui le disposizioni ereditarie l'ambiente hanno un rapporto di interdipendenza. 3- LO SVILUPPO DELL’IDENTITA' PERSONALE--> la scuola primaria rappresenta un segmento fondamentale nel percorso verso lo sviluppo dell'identità: indispensabile pianificare attività di insegnamento- apprendimento. Fare leva sulla motivazione significa orientare l'azione educativa verso le energie interiori che danno la direzione e uno scopo al comportamento. Valorizzare attitudini e potenzialità di ciascuno, favorire lo sviluppo socio- affettivo e morale, potenziare lo sviluppo cognitivo. La personalità può considerarsi un ritratto abbastanza stabile di un individuo e comprende tendenze e pulsioni innate (temperamento) e parametri valoriali di una determinata società e cultura (carattere). e un organizza azione dinamica degli aspetti cognitivi, affettivi, fisiologici e morfologici dell'individuo. Teorie della personalità: riflessologica di pavlov, psicoanalitica di freud, sperimentale- comportamentistica di Watson, sociale di Erikson, del campo di lewin, interazionistica di murphy e allport. In tutte la personalità è un originale sintesi del processo di maturazione e di apprendimento che si realizza grazie all'interazione fra fattori ereditari e fattori ambientali. Lo schema corporeo cioè la rappresentazione mentale del nostro corpo in relazione all'ambiente si sviluppa a partire dai primi anni di vita e si consolida nell'adolescenza. L'emergere dell'identità corporea fa comparire anche quella di genere: e la percezione sessuata di sé E del proprio comportamento che si sviluppa lungo tutta la vita. L'aspetto esteriore e l'estetica diventano importanti a livello individuale EA livello interpersonale punto le trasformazioni fisiche del corpo vengono vissute con particolare intensità. La psiche e la struttura di coordinamento delle principali funzioni umane: si ma di festa attraverso il linguaggio e il comportamento. Le caratteristiche psichiche della persona comprendere aspetti cognitivi, affettivi, volitivi. Sotto l'aspetto individuale la strutturazione della personalità richiede il raggiungimento dell autocoscienza. Sotto l'aspetto relazionale si basa sull' interiorizzazione delle norme, dei valori e dei modelli di comportamento proposti dall'ambiente di vita. CAP III INDICAZIONI NAZIONALI E INSEGNAMENTI DISCIPLINARI: 1- L'IMPIANTO CURRICORALE NELLA S.P. E LE INDICAZIONI NAZ. 2012--> con l'autonomia scolastica si superano i programmi ministeriali e si procede all'emanazione per ogni grado di documenti nazionali come profilo educativo culturale e professionale dello studente e indicazioni nazionali. D.M. 16-11- 2012 n 254: la scuola primaria deve favorire l'acquisizione sia della lingua italiana sia di una lingua comunitaria l'inglese. | docenti utilizzano gli obiettivi specifici di apprendimento per progettare unità di apprendimento che presentino obiettivi formativi per tutti gli alunni anche quelli con disabilità. Gli obiettivi specifici sono ordinati per periodi didattici. Per ciascuna disciplina vengono indicate conoscenze e abilità che dovranno essere trasformate in competenze personali. 2-I.N. 2018 E NUOVI SCENARI---> documento presentato dal miur il 22 Febbraio 2018: i.n. 2012 punto di riferimento, 2018 potenziamento delle competenze chiave di cittadinanza. Queste hanno necessità di essere sviluppate da ciascun alunno presupponendo competenze di base ben acquisite in tutti gli ambiti disciplinari: sono trasversali all'insegnamento e costituiscono un valore aggiunto. Le indicazioni nazionali 2018 prevedono che le indicazioni 2012 siano rilette nella prospettiva dello sviluppo di competenze per la cittadinanza attiva e la sostenibilità. (leggi pp. 594-596 per estratto). 3- INDICAZIONI NAZI, E DISCIPLINE--> leggi pp. 603-649 x discipline La finalità del primo ciclo è l'acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona. la scuola deve rimuovere ogni ostacolo alla frequenza, curare l'accesso facilitato per gli alunni con disabilità, prevenire l'evasione dell'obbligo scolastico e contrastare la dispersione, valorizzare il talento in inclinazioni di ciascuno, perseguire con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema di istruzione. La scuola fornisce all'alunno le occasioni per acquisire consapevolezza nelle sue potenzialità e risorse, per progettare la realizzazione di esperienze significative e verificare gli esiti conseguiti in relazione alle attese. La scuola del primo ciclo intende favorire l'orientamento verso gli studi successivi con esperienze didattiche stimolanti. Deve sviluppare il pensiero analitico e critico, imparando ad imparare, deve favorire lo sviluppo delle capacità necessarie per imparare a leggere le proprie emozioni e a gestirle, deve promuovere il senso di responsabilità, deve sollecitare gli alunni a un'attenta riflessione sui comportamenti di gruppo e sviluppare l'identità di genere, deve creare condizioni favorevoli per la comprensione critica dei messaggi provenienti dalla società, deve mettere in atto un rinnovato rapporto di corresponsabilità formativa con le famiglie. La scuola promuove l'alfabetizzazione di base che è alfabetizzazione culturale e sociale e include quella strumentale, potenziandola attraverso i linguaggi e | saperi delle varie discipline. Inclusione sociale e partecipazione democratica: Formare cittadini consapevoli e responsabili a tutti i livelli, soprattutto per chi vive in situazioni di svantaggio. L'educazione alla cittadinanza viene promossa attraverso esperienze significative che consentano di apprendere il concreto prendersi cura di se stessi negli altri e dell'ambiente. Obiettivi irrinunciabili sono la costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di un'etica della responsabilità. La scuola del primo ciclo include nel proprio curriculum la prima conoscenza della costituzione della Repubblica. Parte integrante e il diritto alla parola. La lingua italiana costituisce il primo strumento di comunicazione e di accesso ai saperi. Ambiente di apprendimento: Una buona scuola si costituisce come un contesto idoneo a promuovere apprendimenti significativi e a garantire il successo formativo per tutti gli alunni. - Uso flessibile degli spazi, disponibilità di luoghi attrezzati, biblioteca scolastica, valorizzare le esperienze e le conoscenze degli alunni anche fuori dalla scuola. -Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità per fare in modo che non diventino disuguaglianze: la scuola deve progettare e realizzare percorsi didattici specifici per rispondere ai bisogni educativi degli allievi, anche con l'integrazione degli alunni con disabilità. 4.1 metodi di apprendimento--> Un metodo di apprendimento si può definire come l'insieme dei modi e delle tecniche di acquisizione del sapere. Le principali categorie sono: * metodi imitativi e Metodiintuitivi e Metodiassociativi *. Metodicognitivo- adattivi e Metodieuristici Non esiste un metodo valido per tutte le situazioni, è sempre necessario ricorrere a metodi diversi quando si tratta di: ® sviluppare processi di apprendimento alternativi e più autonomi ® Garantire un'offerta formativa personalizzabile * Promuovere e consolidare l'interesse e la motivazione il momento metodologico è parte integrante della programmazione scolastica. È bene evitare di utilizzare acriticamente i metodi che altri docenti hanno applicato con buoni risultati. 4.2 metodi classici--> due dei metodi classici ancora utilizzati sono quelli di Maria Montessori e Rudolf Steiner. ® Steinerdiceva che il bambino deve essere stimolato in modo armonico a esprimere tutte le sue potenzialità. gli spazi El materiali devono stimolare la creatività. il suo metodo si chiama metodo waldorf e in esso l'ambiente deve essere a misura di bimbo e tutti sono liberi di intervenire per trasformarlo in base alla loro immaginazione; anche i giocattoli possono essere usati in modo diverso. Vi è un rifiuto dell'insegnamento nozionistico e la possibilità di coltivare le più disparate discipline artistiche. Importante è il percorso di autoeducazione che l'insegnante deve compiere: da parte sostanziale dell'azione educativa avviene direttamente passando dall'anima dell'adulto all'anima dell'allievo. Il metodo steineriano non prevede programmi scolastici predefiniti lo punti l'apprendimento viene attraverso le esperienze condivise in classe e nel rapporto con l'insegnante. Libri poco usati e niente voti, viene privilegiato l'approccio creativo e pratico. * Il metodo Montessori mira a rendere il bimbo protagonista del suo percorso di crescita e apprendimento. L'insegnante ha il compito di osservare e di agire da stimolo per le attività del bambino all'interno di un ambiente accogliente EA misura, senza correggerlo o giudicarlo, ma intervenendo soltanto nel caso in cui un uso improprio del materiale possa danneggiarlo. Il processo di apprendimento avviene in modo graduale e personale, attraverso l'esperienza diretta, gli stimoli appropriati e l'attività di autocorrezione. Attraverso attività immateriali appositi è possibile sviluppare capacità sensoriali, motorie, logico matematiche e linguistiche. 4.3 Metodi analitici e metodo globale--> i tradizionali metodi analitici avevano lo scopo di aumentare la competenza specifica e di accrescere le capacità cognitive e consistevano soprattutto nel presentare l'argomento di studio non in modo unitario integrato ma per settori, così che l'allievo potesse affrontare per gradi una determinata tematica, pervenendo solo successivamente ad una visione globale ed insieme. Questo metodo costringe l'allievo a procedere nell'apprendimento in modo contrario al suo naturale procedimento, ovvero dal globale al parziale. Inoltre non stimola l'interesse del discente. Il metodo globale risponde realmente all' esigenza di unitarietà. È diventato il metodo elettivo di insegnamento nel primo ciclo: si propone sempre all'allievo un argomento nella sua completezza e unitarietà; Successivamente lo si suddivide nelle sue parti costitutive (analisi) e infine il tutto viene ricomposto (sintesi) in una visione di insieme e si configura come una rielaborazione critica e personale. 4.4 metodo naturale e metodo direttivo--> il metodo spontaneo o naturale è il metodo non direttivo per eccellenza: consiste nel fornire un'indicazione sul lavoro da svolgere e nel lasciare l'allievo libero di organizzarlo come crede. Ha trovato spazio soprattutto nella scuola primaria e presenta effettivi vantaggi in alcuni casi: allievi molto motivati ad apprendere e disponibili a lavorare nel rispetto reciproco, la classe è in grado di procurarsi da sé gli strumenti per operare, la nella classe sono presenti alcuni allievi molto creativi in grado di condurre la classe in modo democratico. Abituato all'attività individuale alla libertà di acquisizione, il bambino impara a conquistarsi il sapere usando le proprie forze. Al metodo naturale si contrappone il metodo direttivo che consiste nel fornire agli allievi delle regole prefissate su cui impostare l'attività. Si rivela utile soltanto nei casi in cui nella classe vi siano molti allievi che presentano difficoltà nell'apprendimento, bisogno di dipendenza e tendenza all'inazione. CAP V: LA DIDATTICA PER COMPETENZE 1- PENSARE L’APPRENDIMENTO IN TERMINI DI COMPETENZE--> nelle.in 2012, nelle finalità generali, di e la promozione ed il consolidamento detto delle competenze culturali basilari. Questo mette in risalto la necessità di pensare il processo formativo dell'individuo in termini di apprendimento permanente (Life long learning) in continuità con le linee dettate in ambito europeo. Questa necessità emerge anche nel libro bianco su istruzione e formazione del 1995. Emerge la necessità di rivalutare la cultura generale perché l'individuo sia in grado di comprendere situazioni complesse nella società. Occorre dunque promuovere ogni possibile incentivo attraverso la formazione continua, i nuovi strumenti tecnologici, il potenziamento delle competenze. Questo sarà sempre più decisivo per determinare la posizione di ciascuno nello spazio professionale e lavorativo. 2- DEFINIRE LE COMPETENZE--> dobbiamo ricorrere ai documenti europei per definire il concetto di competenza. Le competenze nella raccomandazione del Parlamento europeo e del consiglio vengono definite come comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e metodologiche virgola in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. È un concetto che racchiude conoscenze, abilità e capacità. Le conoscenze sono il risultato dell'assimilazione di informazioni attraverso l'apprendimento e sono descritte come teoriche o pratiche; Le abilità indicano la capacità di applicare conoscenze e di utilizzare Know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi, sono descritte come cognitive o pratiche; le competenze sono la comprovata capacità di utilizzare conoscenze abilità e capacità personali, sociali EO metodologiche nel lavoro e nello studio sono descritte in termini di responsabilità e autonomia. Le competenze non possono prescindere dalla dimensione emotivo- relazionale (goleman): molte competenze sono interpersonali. Nel progettare percorsi di apprendimento non va mai trascurata la dimensione dell'affettività. Più in generale il termine competenza indica ogni caratteristica personale che permette lo svolgimento eccellente di una specifica mansione in una determinata impresa, ovvero sono le caratteristiche personali esistenti che di volta in volta sono ritenute significative per svolgere tali compiti. 3- LE COMPETENZE E IL CURRICOLO--> la scuola considera le competenze chiave per l'apprendimento permanente definite nella raccomandazione del 2006. Il curricolo descrive le didattiche organizzate ed attuate dalle singole scuole e include anche strategie e tecniche valutative. Viene usato per raggiungere gli obiettivi dei piani di studio presenti all'interno delle indicazioni nazionali ora correlati alla autonomia scolastica locale punto è orientato allo sviluppo delle competenze sulla base dei traguardi fissati al termine dei vari gradi di scuola. Nel progettare le unità di apprendimento, il docente dovrà mantenere lo sviluppo delle competenze chiave come obiettivo imprescindibile del suo lavoro. Il team docente opera nell'ottica dello sviluppo delle competenze trasversali e della multidisciplinarità: e proprio dalla relazione tra le discipline che l'apprendimento diviene significativo, perché lo studente ha la possibilità di acquisire un quadro di insieme entro cui collocare le conoscenze ed elaborare le proprie riflessioni. Questo significa imparare ad imparare, allenarsi alla metacognizione. AI centro della didattica per competenze figura l'allievo, il ruolo dell'insegnante consiste nell'individuare metodi e strategie funzionali a fornire a ciascun studente gli strumenti necessari alla costruzione del proprio sapere punto il docente diventa mediatore didattico: fornisce supporto, sollecita la comunicazione all'interno del gruppo classe con un approccio di tipo induttivo. A partire dalle indicazioni i docenti di terminano le strategie didattiche, le relazioni tra discipline e contenuti atti a sollecitare lo sviluppo delle competenze. Non si ragiona sulle singole materie ma su aree disciplinari, per mettere lo studente nella condizione di sapersi orientare in maniera critica. 4- LE COMPETENZE COME CHIAVE PER UN NUOVO UMANESIMO--> spunto di riflessione da Gardner del 2006: secondo la teoria delle intelligenze multiple ognuno dispone di 5 chiavi per affrontare il futuro, ovvero intelligenza disciplinare, intelligenza sintetica, intelligenza creativa, intelligenza rispettosa, intelligenza etica. Occorre superare l'idea di un insegnamento contenutistico e fornire piuttosto le chiavi interpretative della realtà così che gli alunni siano soggetti attivi nella costruzione del proprio bagaglio di competenze. Secondo morin è necessaria un'alleanza educativa tra cultura umanistica e cultura scientifica ma ci sono delle difficoltà date dalla iperspecializzazione che impedisce il necessario dialogo tra i saperi. Serve perciò un nuovo umanesimo, un umanesimo concreto punto è necessaria una riforma della conoscenza del pensiero, un nuovo umanesimo globale che sappia affrontare i temi della persona e del pianeta. Resta viva l'esigenza di fornire allo studente opportunità formative e percorsi educativi atti allo sviluppo di competenze che gli saranno utili in una prospettiva di Life long learning. * Autonomia ® Relazione * Responsabilità * Flessibilità ® Consapevolezza. Infine deve intervenire lo studente con l'auto valutazione del prodotto e del processo punto in questo modo è possibile far acquisire la consapevolezza di come avviene l'apprendimento (metacognizione). la certificazione delle competenze può avvenire solo al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, come sancito dal D.Lgs 62/ 2017. CAP VI: DIDATTICA DELLE DISCIPLINE DELL'AREA LINGUISTICA: Ogni scuola può definire liberamente le aree ogliastri funzionali all'ottimale utilizzazione delle risorse dal punto di vista del piano organizzativo e didattico. Per comodità le discipline sono divise in quattro aree disciplinari: area linguistica, area storico geografica e sociale, area scientifico tecnica, area dei linguaggi non verbali. 1- L’APPROCCIO COMUNICATIVO IN AMBITO LINGUISTICO--> l'approccio comunicativo è basato sull'uso della lingua nelle diverse circostanze in cui si realizza la comunicazione: si tratta di impadronirsi della lingua come comportamento. Dell Hymes cominciò a parlare della competenza comunicativa, ovvero la capacità del parlante di usare la lingua in modo appropriato al contesto virgola in quanto la sola correttezza grammaticale non è condizione sufficiente per comunicare. L'attenzione è rivolta all'evento comunicativo, allo speaking: ® situazione in cui ha luogo la comunicazione * Partecipantiall'evento ® Scopi della comunicazione * Contenuto del messaggio ® Canale attraverso il quale veicolare il messaggio ® Registro da scegliere per lo scambio comunicativo un insegnamento che segua l'approccio comunicativo guarda la lingua non soltanto per esprimere in maniera corretta determinati atti comunicativi ma soprattutto per interagire con gli altri interlocutori. 2-ITALIANO--> si organizzano i contenuti in unità di apprendimento che mostrano al loro interno una struttura più o meno fissa e che tiene conto delle nuove acquisizioni in ambito linguistico e cognitivo. Verte spesso su un testo a cui si accede prima in maniera globale, per arrivare a un momento più analitico, fino alla deduzione della regola grammaticale. Fasi: e Motivazione * Globalità * Analisi, sintesi e riflessione * Verifica ® Rinforzo ed eventuale recupero Esigenza di far entrare in contatto l'alunno con la lingua d'uso: il materiale da usare deve tener conto di queste esigenze e deve essere più autentico possibile, laddove per autentico si intende il materiale che non nasce per un pubblico di stranieri ma per i parlanti nativi. Deve integrare il testo di base con materiali autoprodotti. La gestione dello spazio in una classe comunicativa è fondamentale perché attraverso la disposizione dell'arredo si può capire se l'allievo viene messo al centro del processo di apprendimento. Si può fare a meno della cattedra: l'insegnante dopo aver dato istruzioni si chiama fuori dallo scambio comunicativo, intervenendo solo se viene richiesto il suo aiuto. Lo spazio potrebbe essere una disposizione degli alunni a ferro di cavallo. Infine nel caso di drammatizzazioni o role playing l'insegnante deve lasciare il suo posto agli alunni attori e mettersi fra il pubblico. Stabilire un rapporto Inter partes con i propri alunni. 3- LE ABILITA’ LINGUISTICHE--> jakobson parla delle funzioni della lingua: * informare: funzione referenziale centrata sull'oggetto * Esprimere: funzione emotiva centrata sul parlante * Persuadere funzione con attiva orientata sul destinatario * Poetare: funzione poetica centrata sulla forma del messaggio e Contattare: funziona e fatica centrata sul canale * Riflettere sulla lingua: funziona in metalinguistica centrata sul codice Le abilità linguistiche di base sono: parlare, ascoltare e comprendere, leggere, scrivere. 3.1 Parlare--> attraverso la comunicazione orale l'insegnante trasmette non soltanto pensieri, idee, concetti, ma anche modelli comportamentali. Significatività del dialogo: docente si pone come agente di espansione del potenziale linguistico. E attraverso l'esperienza che il fanciullo costruisce il proprio linguaggio, ha materiale da verbalizzare. Il docente deve porre domande aperte che stimolino l'esperienza verbale, il dialogo con i compagni consente di stabilire relazioni all'interno del gruppo, determinati da fattori emotivo- affettivi. L'oralità diviene elemento di coesione ma anche di verifica delle funzionalità del gruppo. 3.2 ascoltare--> l'ascolto e capacità di comprensione ed interpretazione dei messaggi: la comunicazione orale è un'importante fonte per l'arricchimento del lessico dell alunno. Il lessico va collegato all'esperienza dell'alunno, alla nominalizzazione, associando le parole, agli attributi, reazioni agli oggetti. Si costruisce il lessico quantitativamente e qualitativamente. Obiettivo è anche lo sviluppo delle abilità me ne moniche e classificatorie, del pensiero logico, la conoscenza intelligente della forma della parola, la produzione di nuove parole. 3.3 leggere--> la lettura consta di due processi, la decifrazione e la comprensione, ulteriore sviluppo e l'interpretazione. La corretta interpretazione si consegue attraverso esercitazioni didattiche che mirino a sviluppare la capacità di lettura e di comprensione di testi di uso quotidiano nei loro significati essenziali e nei loro differenti scopi comunicativi. Uta frith ci da modello di apprendimento della lettura in quattro fasi: - stadio logografico: il bambino legge alcuni vocaboli in modo globale virgola non possiede conoscenze ortografiche o fonologiche - stadio alfabetico: il bambino discrimina le varie lettere e opera conversione grafema fonema - stadio ortografico: impara le regole della sua lingua, legge e pronuncia suoni complessi rendendo più veloce la lettura - stadio lessicale: riconosce direttamente le parole e possiede un vocabolario che gli permette di leggere senza recuperare il fonema associato ad ogni grafema. 3.4 scrivere--> il passaggio dalla lingua orale alla lingua scritta e tanto più facile quanto più l'alunno è consapevole che le variazioni della scrittura sono dovute agli aspetti fonici nella lingua orale punto il docente deve tener conto della differenziazione che intercorre tra i due codici mentre l'alunno dovrà acquisire la consapevolezza dell'equivalenza che nella lingua italiana esiste tra sequenza fonica e quella scritta. Giocano una molteplicità di fattori: è convinzione che la scrittura debba essere preceduta nella fase iniziale dal disegno. Gesell dice che lo stampatello maiuscolo si adatta alla motricità del bambino di sei anni. La scuola deve promuovere e alimentare la naturale curiosità che il bambino avverte per la scrittura la scelta del tipo di testo scritto dipende dalla natura del messaggio: testo descrittivo fornisce informazioni, testo narrativo si identifica con il racconto, testo argomentativo esalta le capacità logiche dell'allievo. Il bambino scrive su richiesta o per proprio ispirazione.Halliday Individua 5 funzioni della lingua scritta: personale, interpersonale, euristica, immaginativa, rappresentativa. 3.5 tecniche per lo sviluppo delle abilità di base--> alcune tecniche sono più adatte ad una fase di analisi altre a quello di reimpiego delle strutture. Per lo sviluppo di abilità di comprensione: cloze, incastro, abbinamenti, scelte multiple, griglie, transcodificazione per lo sviluppo di abilità di produzione orale: Role play, roll making, role taking, interviste, dialoghi a catena per lo sviluppo di abilità di produzione scritta: iscrizioni, relazioni, narrazioni, testi regolativi, definizioni. Le parole chiave sono ludicità e sensorialità, impiego di tecniche basate sul gioco e sull'uso di tutte le facoltà sensoriali. Utilizzare testi come filastrocche e favole coinvolgendo attività fisica. 4-INSEGNARE ITALIANO NELLA SCUOLA MULTIETNICA--> le linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri del 2014 individuano le macro categorie in cui rientrano gli alunni stranieri. Bisogna partire dalla convinzione che non esiste il metodo, ma una nuova prospettiva tipo nel discente al centro del processo di apprendimento come soggetto attivo e responsabile, ed è estremamente legata al nuovo ruolo dell'insegnante appunto il discente diventa consapevole responsabile del proprio apprendimento. L'insegnante deve guidare facilitare il processo di apprendimento virgola e dunque tutto, regista, facilitatore. L'insegnante deve servirsi della consapevolezza della conoscenza di più metodi, dei loro 1-STORIA --> Nell'insegnamento della storia è importante partire dal vissuto quotidiano per arrivare in maniera graduale a ciò che è lontano inoltrandosi nel passato. 2-GEOGRAFIA--> Anche nel caso dell'insegnamento della geografia l'insegnante muoverà da ambienti semplici e poco articolati verso quelli più complessi e problematici. Sugli ambienti geografici osservati e analizzati nei loro vari aspetti naturali e artificiali il docente condurrà gli alunni a costruire i propri primi schemi di riferimento e ad elaborare il concetto di paesaggio geografico che rappresenta la sintesi interpretativa del rapporto uomo- ambiente 3-CITTADINANZA E COSTITUZIONE--> introdotta in forma sperimentale nei programmi di tutte le scuole dalla |. 30/10/2008 n 169 e poi è diventato obbligatoria. Comprende insieme all'educazione civica anche elementi di educazione ambientale, ed alla legalità, rispetto delle regole, ed stradale e ed alla salute, principi di una corretta competizione sportiva, i valori della cooperazione. Molti spunti possono essere raccolti dalle fiabe o dalle pubblicità. CAP VIII- DIDATTICA DELLE DISCIPLINE DELL'AREA SCIENTIFICO-TECNICA 1-L'ED. LOGICO-MATEMATICA--> l'obiettivo dell'educazione logico matematica è quello di intuire e di immaginare soluzioni, risolvere problemi, progettare, affrontare e costruire modelli di situazioni reali, sviluppare la capacità di comunicare coerentemente il contenuto delle informazioni di saper operare scelte opportune. Scegliendo per gli alunni della scuola primaria le metodologie di studio piu adatte e apprendere al loro mente alla ricezione selettiva degli stimoli esterni, si attiva la motivazione a capire operare costruttivamente, assumendosi le proprie responsabilità individuali e sociali, rispettando le regole di convivenza e divenendo progressivamente più capaci di progettare le proprie conoscenze. dare maggiore importanza alla metodologia rispetto ai contenuti: la matematica va intesa come codice in grado di leggere e di interpretare diversi aspetti della realtà virgola di affrontare anche i problemi quotidiani e personali punto diventa così un modo per capire se stessi perché è la matematica che è anche immaginazione e creatività e non sono modalità di comprensione della realtà 2-SCIENZE--> Apprendimento attraverso la ricerca il lavoro di gruppo perché rafforza nei ragazzi la fiducia delle proprie capacità di pensiero imparare dagli errori propri e altrui apertura ad opinioni diverse e capacità di argomentare. Il bambino impara ad analizzare padroneggiare tecniche di indagine e di sperimentazione e sviluppo il rapporto sempre più stretto tra il fare e il pensare. 3-TECNOLOGIA--> si presta l'insegnamento interdisciplinare e nel campo delle tic offre ai bambini l'opportunità di acquisire una graduale competenza nell'uso degli strumenti e del software applicativo allo scopo di trovare, interpretare e scambiare informazioni virgola di organizzarle virgola di elaborarle virgola di archiviarle per sviluppare le proprie idee. CAP IX- DIDATTICA DELLE DISCIPLINE DEI LINGUAGGI NON VERBALI 1-ARTE, IMMEGINI E MUSICA--> grande importanza all'interazione fra i linguaggi della mente il linguaggio del corpo, abbatte la tradizionale barriera fa processi cognitivi ed emozioni facendo immergere un'idea di persona come sistema integrato alla cui formazione il cui equilibrio dinamico concorrono sia la componente percettivo- motoria, sia quella logico razionale, sia quella affettivo- sociale. Favorire l'integrazione tra le diverse matrici di cui si compone l'esperienza quotidiana, riconoscendo pari dignità al segno linguistico, all'immagine, al suono, al colore, all'animazione. Una seria educazione alla creatività deve tener conto dei mutamenti che si sono verificati all'interno della cultura contemporanea, vincere la pigrizia mentale che si è da già nelle definizioni date e guadagnare la possibilità di generale nuove teorie e offrire occasioni di pensiero produttivo. 2-EDUC. FISICA--> secondo Piaget e Vygotskij la conoscenza del mondo inizia per mezzo del senso del movimento: senso in movimento sono i primi mediatori di conoscenza punto nel bambino il gioco è la prima forma di espressione, il modo più istintivo per conoscere la realtà che lo circonda. Lo sviluppo dello schema corporeo evidenzia la percezione fisica di sé in rapporto al proprio relazionarsi con l'ambiente esterno. De Ajuriaguerra Distingue tre tappe di sviluppo dello schema corporeo: la fase del corpo vissuto, la fase del corpo percepito, la fase del corpo rappresentato un l'incompleto organizzazione dello schema corporeo può causare problemi nel processo di sviluppo, che è implicata anche nei processi di apprendimento della lettura e della scrittura appunto la psicomotricità diventa un momento indispensabile per favorire lo sviluppo e la capacità di controllo e autocontrollo del proprio corpo. Il bambino mediante il gioco le attività motorie sviluppa la consapevolezza del corpo delle proprie azioni, per passare da semplici movimenti spontanei a movimenti organizzati comandati da regole appunto una delle finalità della scuola primaria la crescita armonica dell alunno e quindi essenziale che le attività fisiche proposte siano di tipo ludico, evitando la eccessiva competizione alla ricerca ansiosa dei risultati. 2.1-_Il progetto sport di classe--> per effetto della I. 107/ 2015 una nuova figura è presente Nell'organico dell'autonomia: il tutor sportivo, calmo obiettivo specifico il miglioramento delle funzioni corporee. Il router contribuisce all'attuazione del progetto sport di classe, un piano di integrazione di tutti i soggetti coinvolti nell'azione educativa, con la consulenza dei formatori territoriali delle scuole regionali dello sport del Coni. Collabora alla progettazione delle attività didattiche in compresenza con il docente di classe per due ore al mese per ciascuna classe, garantisce l'individuazione di strategie per la partecipazione attiva degli alunni con BES e disabilità. Svolge il ruolo di mediatore fra le istanze della scuola e quelle delle associazioni. CAP X- LA DIDATTICA LUDICA DELL'INSEGNAMENTO DELLE DISCIPLINE 1- LA SCUOLA DELL'’ASCOLTO E LA SCUOLA DELLA COSTRUZIONE DELLA CONOSCENZA--> Due correnti di pensiero: da un lato alla scuola dell'ascolto virgola che vede il gioco come elemento di svago e di disturbo; Dall'altro la scuola del cognitivismo virgola che vede l'organizzazione didattica come struttura perde flessibile, dove il gioco diventa elemento conduttore costante della sistemazione del sapere. Nella seconda, vi è la presa di coscienza da parte del soggetto degli strumenti dei processi logici attraverso i quali si giunge la modifica del comportamento. Proprio in questo consiste il processo formativo: nel saper operare per problemi (problem solving), mi sapere affrontare la sequenza dei singoli sotto problemi individuandone il criterio ordinatore( problem posing), fammi sapere analizzare e schiumare i dati superfluidi un problema, al fine di porli in relazione mediante strumenti logici. Questi strumenti rappresentano operazioni mentali ben distinte: il grafo ad albero per sviluppare in modo cosciente le capacità di analisi di oggetti; Il diagramma di flusso per organizzare l'analisi di procedure temporali; Le tabelle a doppia e tripla entrata per sviluppare la capacità di relazione e di sintesi. Ciò comporta che gli strumenti logici determinano modelli che permettono l'organizzazione di conoscenze. In questa diversa visione della scuola che dà credito al pensiero creativo il gioco trova il suo terreno fertile. 2-LA SCUOLA DEL COGNITIVISMO E | MOMENTI DI SOCIALIZZAIZONE--> funzione di coordinamento di un docente che sia capace di mettere i ragazzi in condizioni di apprendere. questo nuovo rapporto ai suo fulcro in una socializzazione cognitivo- ludica, basata su tre momenti distinti ma con presenti: - l'educazione al confronto delle idee - l'insegnamento individualizzato all'interno delle dinamiche di gruppo - la conoscenza di sé da parte degli alunni nella presa di coscienza delle proprie possibilità. 2.1 L'educazione al confronto delle idee--> primo punto della socializzazione e l'educazione al confronto delle idee che consiste nell'invitare alcuni alunni a leggere le proprie risposte, scegliendo la più breve tra le risposte pertinenti alla richiesta virgola in modo da permettere un'aggregazione maggiore di dati su cui confrontarsi. Sviluppa capacità di comportamento socializzante dove il confronto è fondato sugli strumenti della logica e dove, come in un gioco, si inizia ad agra polare alla risposta campione alle risposte diverse o simili. 2.2- le dinamiche di gruppo e l'insegnamento individualizzato--> eseguita la consegna, da una fase di socializzazione delle produzioni impostate sul metodo del brainstorming e della dinamica maieutica virgola dopo un'ulteriore fase di selezione, raggruppamento e determinazione di priorità, tali voci vengono assunte come criteri per analizzare l'argomento. Il lavoro produttivo trova il suo luogo di elezione all'interno del tempo scuola, mentre il lavoro che si svolge a casa viene impostato dall insegnante sull'obiettivo di sviluppare nei ragazzi capacità di gestione di controllo del proprio sistema formativo produttivo. Il rinnovamento della scuola sull'esigenza di impostare l'educazione sullo sviluppo delle capacità logiche e sulle dinamiche di socializzazione risulta determinante per poter guidare i giovani alla conoscenza di sé e alla presa di coscienza delle proprie possibilità in un quadro di formazione al vivere civile proiettato in una società che sempre più allarga i suoi confini. La nuova scuola cognitivo- ludica che produce formazione cultura e che vede come protagonisti i giovani, riuscirà a determinare quali attitudini e capacità di formazione orientamento non tanto racchiuse nel saper fare delle scelte, quanto contraddistinte dal diventare imprenditori di se stessi. Questo si raggiunge solo sei giovani hanno la possibilità di mettersi alla prova di ipotizzare soluzioni: il gioco creativo cognitivo aiuta proprio a mettere i ragazzi in situazioni di produzione e stimolanti. 3-LA DIDATTICA LUDICA COME STRATEGIA PER L’INSEGNAMENTO--> la didattica ludica è un'attività che vede tutti gli alunni coinvolti in una piacevole lavoro di ricerca, anche se ciascuno con diverse dotazioni di conoscenze di abilità. Diventa una strategia efficace per l'individuazione dell'insegnamento- apprendimento, per superare con l'intervento educativo distinguono in immediati, intermedi e terminali. Permettono di programmare i percorsi didattici in modo da adeguarvi non solo contenuti e metodi ma anche tecniche di verifica e di valutazione. 3.3- Scelta e organizzazione di contenuti e metodi--> i contenuti devono essere scelti organizzati tenendo conto dell'analisi di partenza. È anti economico cercare di far acquisire contenuti più elevati rispetto al livello degli alunni, E anti educativo cercare di far acquisire contenuti al di sotto del livello degli alunni. | contenuti devono essere organizzati in una struttura connettiva virgola in principi e idee, e possono essere ripresi attraverso il processo di deduzione. Tutti gli argomenti devono avere un feedback che conferisce ai contenuti trasparenza e semplicità. Attuati in tre fasi: fase espositiva, fase esemplificativa, fase del coinvolgimento attivo. 3.4- Verifica e valutazione--> le attuali forme di valutazione sono strumenti formativi destinati a rendere efficace il percorso didattico coinvolgendo la professionalità dell'insegnante e rispettando le esigenze peculiari dell alunno. La valutazione formativa è un processo che si estende lungo il percorso educativo e va effettuata alla fine di una sequenza d'apprendimento: Allo scopo di accertare il conseguimento degli obiettivi e determina la predisposizione di attività di recupero. La valutazione sommativa invece è il bilancio di un modulo, è una valutazione finale completa centrata sull alunno. la valutazione va strettamente connessa alla programmazione: esige la conoscenza dell'alunno attraverso l'osservazione dei suoi comportamenti e gli indicatori valutativi che consentono di annotare qualità e continuità dei processi formativi. La valutazione formativa esige che l'alunno in condizioni di scarso rendimento venga recuperato, perciò deve necessariamente coinvolgere: - programmazione e organizzazione didattica - obiettivi verticali lungo i corsi delle scuole del sistema di base - definizione delle soglie di apprendimento sufficienti - varietà dei linguaggi da utilizzare - preparazione professionale del docente - armonia e integralità del bambino attraverso la considerazione dei suoi molteplici aspetti. la valutazione e la formulazione di un giudizio con funzione formativa e di orientamento, volto a documentare non solo gli esiti dell'apprendimento, ma anche lo sviluppo dell'identità personale dello studente. E la testimonianza dei risultati dell'insegnamento ovvero di quanto la scuola ha fatto e si impegna a fare in ordine allo sviluppo del singolo del gruppo. CAP XII- LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI DELLA SCUOLA PRIMARIA 1-LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI (D.LGS 62/2017)--> Viene effettuata attraverso l'attribuzione di voti in decimi (NON PIù) ma va corredata dall esplicazione dei livelli di apprendimento raggiunti. Ha un'importante funzione formativa, cioè di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento. La disciplina della valutazione è nel D.LGS 13-4-2017 N.62. La valutazione periodica e finale compete ai docenti contitolari della classe: è collegiale, partecipano anche le insegnanti di sostegno. gli alunni della scuola primaria sono ammessi alla classe successiva anche in presenza di livelli di apprendimento parzialmente raggiunti, la non ammissione è possibile in casi eccezionali e deve essere deliberata all'unanimità e comprovata da specifica motivazione. Il D.LGS. 62/2017 introduce l'attivazione di specifiche strategie per il miglioramento quindi diventa difficile una bocciatura. 2-LE PROVE INVALSI--> somministrate in classe seconda e quinta primaria, dirette ad accertare il livello degli apprendimenti in italiano, matematica virgola e in quinta anche in inglese. Introdotte nel 2008, sono ora obbligatorie con lo scopo di tracciare un quadro di riferimento statistico sui livelli di apprendimento in Italia. sono anonimi, identificano gli alunni con un codice alfanumerico punto gli esiti dei test sono restituiti alle scuole in forma privata e anonima: il ds e il referente per la valutazione possono accedere alla visualizzazione completa dei dati, R verificare l'efficacia educativa dell'istituto. sono batterie di domande chiuse, domanda aperte, esercizi di matematica e linguistici, da svolgere in 45 o 90 minuti. Una novità consiste nel calcolo del valore aggiunto, cioè miglioramento peggioramento di uno studente da tra un test e l'altro. gli alunni con disabilità non sono incluse nei dati della scuola ad eccezione degli alunni con disabilità sensoriale. Queste ultime sono incluse a condizione Eli misure compensative e dispensative siano efficaci. Le prove di DSA e BES possono essere incluse nei dati di classe a condizione e le misure compensative e dispensative siano efficaci. | risultati delle prove non sono stati sempre corrispondenti alla realtà degli apprendimenti. 2.1- La funzione valutativa dei test Invalsi--> è confermata la la finalità dell'invalsi come rilevazioni comparative dei livelli di apprendimento a livello nazionale. Non è confermata la finalità di predisporre per l'esame di Stato conclusivo dei cicli, prove a carattere nazionale sulla base degli obiettivi di apprendimento e in relazione alle discipline di insegnamento. Gli esiti di tali infatti sono inattendibili ai fini nella valutazione individuale anche se attendibili per quella di sistema. inoltre l'uso dei test all'esame di Stato ha prodotto una distorsione della didattica: il teaching for test. sono state quindi abrogate all'esame di Stato. 3-LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO--> espressa collegialmente con un giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione. Il giudizio negativo risulta neutrale rispetto alla missione alla classe successiva e deve essere riferito allo sviluppo delle competenze di cittadinanza. 4-LA VALUTAZIONE DELLE ASSENZE--> Nella scuola primaria le essenze vengono valutate ai fini della validità dell'anno scolastico: è necessaria la frequenza minima di almeno tre quarti del Monte ore annuale personalizzato. il mancato conseguimento comporta l'esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione. le scuole possono porre deroghe al limite dei tre quarti di presenza in casi eccezionali e documentati. 5-LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE--> per il primo ciclo di istruzione consiste nella descrizione e certificazione delle competenze chiave nonché delle competenze di cittadinanza. E un documento per livelli e non per voti e si affianca alla pagella ma non la sostituisce, Accentuandone il carattere informativo e descrittivo. viene rilasciata al termine della scuola primaria (art 9, comma 2, d.lgs 62/2017). Nel 2017 sono state emanate le linee guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo d'istruzione con la nota 2000/ 2017 che propongono un modello semplificato: i livelli da attribuire a ciascuna competenza sono avanzato, intermedio, base, iniziale. da ultimo le linee guida per la certificazione delle competenze per il primo ciclo sono state aggiornate integrate nel 2018 con la nota miur n 312: è un documento che arricchisce e integra il profilo valutativo degli alunni prendendo in considerazione aspetti legati allo sviluppo progressivo di competenze chiave, per valorizzarne l'iniziativa, l'autonomia, la responsabilità. 5.1-la certificazione delle competenze del d. m. 742/ 2017--> viene rilasciata al termine della classe quinta della scuola primaria e al termine del primo ciclo d'istruzione e agli alunni che superando l'esame di Stato. viene redatto durante lo scrutinio finale e consegnato alla famiglia dell alunno e virgola in copia, all'istituzione scolastica del ciclo successivo. nota miur 1865/ 2017. Esistono due modelli nazionali di certificazione ( ALLEGATO A PER SCUOLA PRIMARIA). per gli alunni con disabilità può essere accompagnato da una nota esplicativa che rapporti il significato degli enunciati di competenza gli obiettivi specifici del piano educativo individualizzato. 5.2- Le linee guida 2018( nota n. 312/ 2018)--> tengono conto delle innovazioni introdotte con il D Lgs 62/ 2017 e con i decreti ministeriali attuativi ( 741 e 742). sono confermati i livelli descrittivi delle competenze già previsti. La certificazione viene definita atto educativo e al suo interno confluiscono diverse contenuti di apprendimento formale virgola non formale e informale. Occorre prima di tutto valutare le competenze, ma essendo l'oggetto di valutazione già complesso, il processo che li connota è differenziato in quanto si svolge in un tempo prolungato con un'osservazione continuo. Gli insegnanti devono monitorare il continuo grado di maturazione delle competenze e la certificazione richiede un'azione didattica incisiva e specifica e una corretta cultura della valutazione. Pertanto l'insegnamento va adeguato nei suoi tre momenti sostanziali: progettazione, attività didattiche in classe, valutazione. 6-LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI NELLA SC. DEL PRIMO CICLO--> il D. Lgs 62/ 2017 ha modificato la normativa esistente riguardo gli alunni con disabilità. Per il primo ciclo la valutazione è espressa in decimi(NON PIU) ed è riferita al comportamento, alle discipline, alle attività svolte sulla base del pei. l'ammissione alla classe successiva e all'esame di Stato avviene tenendo riferimento il pei. anche gli alunni disabili partecipano alle prove Invalsi ma il consiglio di classe prevede adeguate misure compensative o dispensative e predispone specifici adattamenti della prova incluso l'esonero. 7-LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI DSA E ALTRI BES--> per gli alunni con bisogni educativi speciali non riconducibili a desi bilità ai sensi della legge 104/ 92 si può stendere un piano didattico personalizzato (pdp). è obbligatorio per | DSA, ma spetta la decisione al consiglio di