Scarica Concorso straordinario ter - prova scritta e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Pedagogia solo su Docsity! PROVA SCRITTA CONCORSO STRAORDINARIO TER Schemi di pedagogia, psico-pedagogia, metodologie didattiche e didattica digitale ELEONORA CATOZZI 1 – Eleonora Catozzi PEDAGOGIA PEDAGOGIA E CATTOLICESIMO Pedagogia deriva da pais (bambino) e agon (guidare) La pedagogia è una riflessione su come trasmettere la conoscenza, come guidare anche moralmente gli studenti Con la pedagogia cristiana abbiamo la centralità del maestro, rappresentante dei modelli educativi Nel ‘900 il pensiero pedagogico cristiano prende il nome di personalismo o pedagogia della persona Educazione = strumento grazie al quale l’uomo può vivere secondo i valori spirituali Esponenti: 1. Mounier (l’intervento pedagogico deve “suscitare” la persona indirizzandola a una vita nella verità) 2. Forster (etica cristiana come principio fondante del carattere dell’uomo) 3. Sergej Hessen (pedagogia dei valori spirituali) 4. Maritain (promotore della parità delle donne e di un’educazione liberale) 5. Marell 6. Stefanini 7. Casotti Agostino (354-430 d.C.) - De magistro Alto medioevo cristiano Fondatore della pedagogia cristiana “De Magistro” La verità non viene consegnata dall’insegnante ma viene scoperta dall’alunno con la guida del suo formatore Il discepolo deve fare spazio dentro di sé al proprio maestro interiore (Cristo) Il Maestro deve essere un esempio ed educare moralmente e cattolicamente l’allievo San Tommaso Medioevo: il monopolio dell’educazione apparteneva agli ordini religiosi e alla Chiesa Autore fondamentale della “scolastica medievale” L’insegnamento è strutturato intorno alla lectio (lettura) e alla disputatio (discussione) Comenio (1592-1670) - Didactica magna Fondatore della pedagogia e della didattica moderna “Didactica magna” Idea di scuola universale Pansofia = unitarietà, interdisciplinarità del sapere (Dio, natura, arte) e insegnamento per tutti (senza distinzioni sociali) Il processo di apprendimento dura tutta la vita (attuale concetto di lifelong learning) e l’educazione deve procedere per gradi Gli è stato dedicato uno dei quattro programmi settoriali del Programma di Apprendimento Permanente dell’UE (programma Comenius) Itard (1775-1838) Padre della pedagogia speciale Idea dell’educabilità dell’individuo anche con disabilità Idea di progettare dei percorsi per migliorare le loro prestazioni Vuole dimostrare che i deficit sono funzionali Victor viene prelevato dal bosco e Itard prova a educarlo e includerlo nella vita sociale di cui era stato privato Ferrante Aporti (1791-1858) Sacerdote innovativo e progressista Asili infantili Importanza della prescolarizzazione Attenzione alle sale d’attesa Don Bosco (1815-1888) Pedagogia povera Oratorio per giovani disagiati in cui svolgere anche attività ricreative Metodo preventivo basato su: 1. Ragione 2. Religione 3. Amorevolezza Don Milani (1923-1967) - Lettera a una professoressa Scuola di Barbiana per bambini poveri (riv. socio-pedagogica) I suoi ideali sono quelli della scuola inclusiva “Lettera a una professoressa” in cui critica l’istituzione pubblica scolastica e la figura dell’insegnante burocrate classista I care = mi prendo cura Metodo del mutuo insegnamento Aldo Agazzi (1906-2000) Esponente del personalismo educativo = la persona è al centro Non si può educare chi non si conosce Il lavoro ha una funzione educativa in sè Mario Lodi (1922-2014) Pedagogia vivente = agli alunni viene sempre chiesto di esprimersi e il tutto diventa un giornale Al centro della scuola c’è la tipografia Importanza del fare, del creare e lavorare insieme È il primo a organizzare in Italia la didattica in modo cooperativo Il maestro impara da e con gli studenti 4 – Eleonora Catozzi Freinet (1896-1966) Pedagogia popolare per gli “ultimi” (insieme a Freire, Makarenko, Tolstoj) Pedagogia del buonsenso sul modello di Rousseau Propone il metodo del laboratorio tipografico tramite il quale lo studente compone il pensiero e sperimenta come nasce la pagina stampata Lezione passeggiata (si allontana dalla lezione frontale) Kerschensteiner (1854-1932) Lo Stato deve educare al lavoro L’attività pratica assume utilità sociale Creatore della “scuola del lavoro” = scuola insegna un mestiere PEDAGOGIA ATTIVISTA ITALIANA In Italia l’esperienza delle scuole nuove si tradusse nella “scuola serena” Scuola serena = ispirata alla continuità tra scuole e famiglia e fondata sul principio del bambino come artista spontaneo Autori importanti: 1. Maria Boschetti Alberti 2. Rosa e Carolina Agazzi 3. Giuseppina Pizzigoni 4. Ernesto e Anna Maria Codignola 5. Maria Montessori Maria Montessori (1870-1952) - Educare alla libertà Pedagogia scientifica Educazione cosmica (visione olistica dell’universo) Si forma il bambino alla pace, alla solidarietà e all’ecologia e quindi al rispetto del cosmo e dell’umanità Pedagogia che educa il bambino all’indipendenza: l’educatore guida dall’esterno ciò che viene dall’interno del bambino Case dei bambini (ambiente, materiali, maestra) Mente assorbente Pedagogia incarnata = centralità dell’apprendimento corporeo, educazione dei sensi Sorelle Agazzi Rosa e Carolina (fine ‘800 – inizio ‘900) Puerocentrismo Fondano una scuola materna La scuola deve essere ispirata all’ambiente familiare Museo delle cianfrusaglie (materiale non predeterminato ma portato da casa dai bambini) Importanza della manipolazione Contrassegni = a ogni bambino veniva assegnato un simbolo che veniva attaccato su tutti i suoi oggetti personali Loris Malaguzzi (1920-1994) Apprendimento produttivo I bambini costruiscono la propria intelligenza (costruttivismo) Importanza dell’aula = terzo mediatore didattico 1951 fonda il Centro Medico Psico-pedagogico comunale di Reggio Emilia Introduce l’atelier nella scuola Helen Parkhurst (1887-1973) Allieva di Maria Montessori Piano Dalton = una sorta di contratto di insegnamento o di programmazione didattica stipulato di mese in mese Insegnante e alunno pattuiscono gli obiettivi da raggiungere nel proprio piano di apprendimento Favorisce l’individualizzazione didattica (curricoli ad hoc per ogni singolo alunno) e la responsabilizzazione PEDAGOGIA DELL’IDEALISMO Critica all’attivismo Stato totalitario fascista e nazionalista Autoeducazione, interiorizzazione, sviluppo della vita spirituale Centralità del docente Ritorno alla religiosità Giovanni Gentile (1875-1944) - 1913 Sommario di pedagogia come scienza filosofica - 1934 Pedagogia generale Ministro fascista e filosofo dello Spirito Filosofo dell’idealismo Pedagogia sottomessa alla filosofia Contrapposizione al positivismo e Herbart sulla visione della pedagogia e della morale Riforma Gentile 1923 Obbligo scolastico innalzato a 14 anni Scuola secondaria per pochi ed elitaria Apparato scolastico gerarchico e centralizzante Lombardo Radice (1879-1938) - Lezioni di didattica Si ispira allo statunitense Emerson libro “Condurre la vita” Didattica viva, valorizzazione degli scarabocchi e del canto Parla di una scuola serena attraverso l’autoeducazione PROBLEMATICISMO Critica all’idealismo: si contrappone alla pedagogia delle grandi verità Giovanni Maria Bertin (1912-2002) Segue Antonio Banfi nel problematicismo pedagogico Distingue tra filosofia dell’educazione (compito teoretico) e pedagogia (compito pragmatico della prassi educativa) Franco Fabbroni (1935) Pedagogia attenta alla pratica Approccio dialettico che assicura all’esperienza educativa il carattere della processualità Ragiona sul rapporto scuola-territorio 5 – Eleonora Catozzi ANTROPOLOGIA PEDAGOGICA E PEDAGOGIA DELLA DIFFERENZA Contrapposta alla pedagogia dell’idealismo Riconoscimento e rispetto dell’alterità Pedagogia interculturale NAI = nuovi arrivati in Italia Superamento del modello antropocentrista Maggiori sociologi del 900: 1. Comte 2. Durkheime 3. Max Weber 4. Karl Marx ANTROPOLOGIA DELL’EDUCAZIONE E ETNOMETODOLOGIA Considera le caratteristiche biologiche, di apprendimento e l’ambiente sociale di chi apprende Taylor (cultura in senso etnografico come insieme di sapere, credenze, arte, morale, leggi, costumi e ogni capacità e abitudine acquisita dall’uomo in quanto membro di una società) Geertz (uno dei padri fondatori dell’antropologia; considera la cultura come meccanismo di controllo) Sergi (considerato l’ideatore dell’antropologia pedagogica) Boas (antropologia culturale statunitense) Garfinkel (etnometodologia = metodologia di osservazione partecipata) Carlo Nanni (“L’Antropologia pedagogica”) Margaret Mead (1901-1978) - 1928 L’adolescente in una società primitiva Interazionismo simbolico Moglie dell’antropologo Gregory Bateson Analizza il rapporto fra comportamenti sociali, codici culturali, comunicazione e la costruzione dell’identità personale Dai suoi viaggi di studio capisce che in qualsiasi società, il modo in cui uomini e donne trattano i loro bambini è una delle cose più significative nella formazione della personalità dell’adulto <<È attraverso il reale simbolizzato che gli esseri umani entrano in contatto e si costruiscono un sistema di riferimento che permette di discutere, scegliere e modificare i propri comportamenti>> La mente emerge dall’atto sociale della comunicazione Goffman (1922-1982) Interazionismo simbolico La vita è un teatro dove il comportamento individuale è interpretabile alla luce del contesto La vita sociale impone ruoli, si indossa una maschera e si segue il copione sociale previsto dal ruolo Carmela Metelli di Lallo (1914-1976) Psico-pedagogia e pedagogia scientifica in Italia “L’analisi del discorso pedagogico” Vuole fare della pedagogia una scienza esatta e misurabile Franco Cambi (1940) La pedagogia è sapere-di-cura L’educazione e il formare esigono la cura Clotilde Pontecorvo (1936) Professore Emerito di Psicologia dell’Educazione all’Università “Sapienza” di Roma Critica l’uso della LIM e l’uso eccessivo di TIC perché inibiscono le relazioni dal vivo Auspica un ritorno al contatto umano con scaffolding e fading Propone un modello di co-costruzione della conoscenza tra docente e studente La scuola deve difendere i ragazzi dall’imposizione delle tecnologie passivizzanti PEDAGOGIA ISTUTIZIONALE ANNI ‘60 S i prefigge di modificare, in termini migliorativi, la concreta organizzazione della didattica Non è più il problema soggettivo della persona ma il contesto in cui è immersa Considera i bambini come esseri psicosociali FRANCIA Tende a sostituire l’intervento diretto del maestro con un lavoro collegiale, lavorando su reciprocità e scambi L’obiettivo è rendere ogni soggetto il più possibile protagonista del processo educativo Vasquez Oury Lapassade ITALIA Considera i bambini come esseri psicosociali da considerare nel contesto di relazioni del gruppo-classe Concetto di sfondo integratore Andrea Canevaro (1939-2022) - padre della pedagogia speciale e dell’inclusione - le persone disabili possiedono un’identità plurale, non statica, aperta ad accogliere sempre nuovi elementi Paolo Zanelli Sereni Lippi 6 – Eleonora Catozzi PEDAGOGISTI DEL ‘900 Duccio Demetrio (1945) Metodo autobiografico Serve per sviluppare il pensiero endofasico = entrare a contatto con il proprio sé, gestire emozioni ed esperienze Si ha anche un effetto di aumento dell’autostima, ma anche dell’eterostima e dell’esostima Ha fondato la Libera Università dell’Autobiografia Gianni Rodari (1920-1980) - Grammatica della fantasia - Filastrocche in cielo e in terra - Favole al telefono La creatività è la capacità di manipolare la realtà ed è insita nella natura umana Creatività e fantasia sono per Rodari una cosa seria Educatore = animatore, promotore di creatività Gli errori creativi hanno alto potenziale pedagogico (sbagliando si inventa) “Filastrocche in cielo e in terra” e “Favole al telefono” con significati sempre profondi Binomio fantastico = attività proposta da Rodari per stimolare la creatività che consiste nello scrivere due parole “lontane” Bruno Munari (1907-1998) - Fantasia. Invenzioni, creatività e immaginazione L’accostamento di forme o parole scatena l’immaginazione sotto forma di gioco Giocare con le parole ci aiuta a conoscerle meglio La creatività va insegnata e stimolata con adeguati strumenti Prelibri = libri pensati appositamente per i bambini per il loro apprendimento plurisensoriale e la curiosità (piccoli, colorati, morbidi e duri) 1977 1° laboratorio per bambini presso la Pinacoteca di Brera Fondò lo Studio di Monte Olimpino insieme a Piccardo con il primo progetto di cinema per la scuola Bonaiuti - Le strategie didattiche Suddivide le metodologie didattiche in 4 macrocategorie: 1. Architettura trasmissiva 2. Architettura comportamentale (deriva dal comportamentismo e dall’imitazione di Bandura) 3. Architettura esplorativa (didattica per scoperta) 4. Architettura simulativa (studio di caso, simulazione) Edgar Dale (1900-1985) Il filosofo cinese Confucio diceva: vedo e dimentico, sento e ricordo, faccio e comprendo L’apprendimento può essere passivo e libresco (solo lettura) oppure attivo (esperienza) La memoria è fortemente influenzata dalle esperienze Cono dell’apprendimento secondo cui dopo due settimane conserviamo solo il 10% di ciò che abbiamo letto Le esperienze sensoriali permettono di diversificare la memorizzazione Shepherd Knowles (1913-1997) Andragogia = tecniche e strategie di educazione degli adulti Gli adulti sono disposti a investire nell’apprendimento solo se è pratico, concreto ed efficace L’apprendimento degli adulti serve per affrontare compiti e problemi 9 – Eleonora Catozzi Freire (1921-1997) 1963 deve fondare un progetto di alfabetizzazione nazionale (in Brasile) Pedagogia degli oppressi Rapporto bilaterale tra educatore ed educando attraverso il dialogo Obiettivo: giungere alla coscientizzazione: aiutare le persone a prendere coscienza della situazione storico-culturale e fornire gli strumenti per cambiarla Si scaglia contro la banking education (modello trasmissivo) Problem solving come alternativa all’educazione tradizionale Con gli adulti si ragiona diversamente Quadri-situazione: episodi di vita quotidiana Problem-posing per sollecitare il pensiero critico e sociale, il problema viene posto dall’alunno stesso e non imposto dal docente Metodo ripreso da Isa Shor (altra pedagogista della liberazione e della lotta politica) Janusz Korczak (1878-1942) Pedagogia caratterizzata dal bisogno di donare amore Propone una Magna Charta Libertatis dei diritti del bambino Anticipa la Carta Internazionale dei diritti del bambino Fonda un orfanotrofio = società dei bambini organizzata secondo i principi di giustizia, fraternità e uguaglianza Nel 1929 pubblica un manifesto dei diritti dei bambini Focault (1926-1984) - 1975 Sorvegliare e punire Scuola = vero e proprio dispositivo pedagogico di controllo e assoggettamento da parte dello Stato 1975 “Sorvegliare e punire” Lo Stato è il grande datore di lavoro esattore che paga i docenti per propagandare le proprie idee Critica la scuola a regime democratico, la scuola di Stato a tassazione obbligatoria generale (come l’Italia) La scuola è una macchina per sorvegliare, gerarchizzare Gli studi di Focault hanno ispirato le proposte pedagogiche di Carugati e Canevaro (impegnato sul fronte dell’inclusione sociale, con particolare attenzione e interesse nell’ambito della disabilità) Danilo Dolci (1924-1997) Pedagogia della pace e della non violenza Pedagogia maieutica = riprende il metodo socratico Laboratori maieutici = luoghi di apertura, dialogo, cooperazione e dibattito, della ricerca insieme della verità Centro educativo di Mirto Evidenzia i rischi dei mass media (come Pasolini e Popper) Coinvolgimento attivo, impegno sociale ed educativo per i poveri, gli ultimi, gli emarginati Riccardo Massa (1945-2000) Fondatore e primo preside della facoltà di Scienze della formazione della Bicocca a Milano Portatore di un pensiero di sinistra radicale, si ispira a Focault L’educazione deve aprire uno spazio infinito di possibilità Propone il metodo della Clinica della formazione Per primo si interessò agli studenti migranti mettendo a fuoco politiche dell’accoglienza 10 – Eleonora Catozzi PSICO-PEDAGOGIA PSICOPEDAGOGIA = PSICOLOGIA DELL’EDUCAZIONE Studia i risvolti psicologici riferiti ai processi educativi e i meccanismi psicologici connessi all’apprendimento Particolarmente studiato è il legame/relazione tra docente e studente Parla di problemi psicologici legati alla crescita Dinamiche di gestione della comunicazione in classe Come lo studente vive anche situazioni di “malessere” Gestione emotiva delle criticità nel gruppo classe Studia anche la motivazione allo studio e l’apprendimento significativo Festinger (1919-1989) Dissonanza cognitiva = difficoltà delle persone ad avere coerenza tra quello che pensano e quello che fanno Tipica della fase adolescenziale di crescita e sviluppo Es.: non mi piace insegnare ma lo faccio per lo stipendio Riguarda anche l’ambiente: quello familiare e quello scolastico che spesso non coincidono come regole e valori TEORIA DELL’ ETICHETTAMENTO Dall’inglese labelling theory Nasce dalla scuola di Chicago ed è una teoria sulla costruzione della personalità e sulla sociologia della devianza Si collega al concetto di bias sociale = pregiudizio Può avere l’effetto della profezia che si auto-avvera (il comportamento si adegua all’etichetta attribuita) Moscovici (1925-2014) Teoria delle rappresentazioni sociali Rappresentazioni degli altri o dei luoghi o contesti sociali in cui vivono che costruiscono il pregiudizio Sono euristiche semplificate = i processi mentali condizionano le dinamiche sociali e viceversa SCUOLA DI PALO ALTO Bateson Watzlawick - 1967 La pragmatica della comunicazione umana Ha studiato la comunicazione umana Watzlawick è esponente dell’approccio sistemico della comunicazione Lavorò al Mental Research Institute soffermandosi sulla comunicazione paradossale Relatività delle nozioni di normalità e anormalità in base al contesto 1967 “La pragmatica della comunicazione umana” definisce i 5 assiomi della comunicazione umana: 1. Non si può non comunicare 2. Livelli comunicativi di contenuto e relazione 3. La punteggiatura della sequenza di eventi 4. Comunicazione numerica e analogica (verbale, non verbale, para-verbale) 5. Interazione complementare e simmetrica Elementi della comunicazione Marianella Scalvi (1943) Le Sette Regole dell’Arte di Ascoltare 1. Non avere fretta di arrivare a delle conclusioni 2. Quel che vedi dipende dal tuo punto di vista 3. Se vuoi comprendere quello che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedere di aiutarti a vedere le cose dalla sua prospettiva 4. Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali se sai comprendere il loro linguaggio 5. Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili 6. Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione interpersonale 7. Per divenire esperto nell’arte di ascoltare devi adottare una metodologia umoristica 11 – Eleonora Catozzi Carl Rogers (1902-1987) - 1969 La libertà nell’apprendimento Fondatore della psicologia umanistica insieme a Maslow La sua terapia incentrata sul cliente (contrapposto al pessimismo antropologico di Freud per cui l’uomo risponde agli impulsi irrazionali e va curato) Obiettivo dell’educazione è l’autorealizzazione Il bambino deve riconoscere il proprio sé rispettandolo, deve automotivarsi, riconoscere le proprie propensioni e seguirle Quando viene ostacolato in questo processo costruirà un falso sé (comincerà a seguire se motivazioni di altri) Ogni individuo deve invece tendere al proprio sé ideale (ciò che vorrebbe essere) Tendenza attualizzante = capacità autopoietica dell’uomo È la capacità di orientarsi verso l’attualizzazione delle proprie potenzialità (impulso a fare del proprio meglio) Distinzione tra: 1. Apprendimento dal collo in su (indotto dall’esterno) 2. Apprendimento significativo (nasce dalle motivazioni e propensioni dell’individuo stesso) Pedagogia non direttiva = ogni individuo deve costruirsi in autonomia il proprio percorso, l’apprendimento è autoprodotto L’apprendimento autentico scaturisce all’interno di una relazione fondata sulla stima, il rispetto reciproco e l’empatia Insegnante facilitatore che non esprime giudizi di valore ma può esprimere la sua opinione se richiesta Ci deve essere congruenza dell’attività e del soggetto rispetto a quello che fa La relazione educativa necessita di: 1. Autenticità 2. Considerazione positiva incondizionata 3. Empatia Si deve instaurare una relazione assertiva (secondo Alberti ed Emmons l’assertività è il punto di equilibrio tra passività e aggressività) Le caratteristiche principali di uno stile assertivo sono: l’uso dell’ascolto attivo, l’affermazione di sé, la mancanza di ansie e di sensi di colpa, l’attribuzione di fiducia agli altri e a ciò che dicono, la mancanza di pregiudizi e una comunicazione chiara dei propri sentimenti Un clima classe che genera fiducia è fondamentale T-group = training group = gruppo di addestramento alla sensibilità (proposto per la prima volta da Lewin) Insegna allo studente ad autoregolarsi nel gruppo Thomas Gordon (1918-2002) Allievo di Rogers Non è tanto quello che dici ma come lo dici Lavora sulla comunicazione efficace Contrario a qualsiasi minaccia o punizione Tecnica dell’ascolto attivo basato su empatia e accettazione lanciando messaggi di accoglimento verbali e non verbali Oggi l’INDIRE parla di dialogo euristico Bisogna evitare di: ridicolizzare, interpretare, dare ordini, elogiare, consolare, cambiare argomento, mettere in guardia, moralizzare, persuadere con la logica Messaggio Io (utile nei casi di comportamenti problematici) e utilizzo dei messaggi di responsabilità Consiste nel dichiarare i propri sentimenti rispetto a ciò che crea disagio piuttosto che accusare l’altro Importanza di esprimersi in prima persona con i messaggi di responsabilità T.E.T. = Teacher Effectiveness Training P.E.T. = Parent Effectiveness Training Genitore come facilitatore del rapporto studente-scuola 14 – Eleonora Catozzi PSICOPEDAGOGIA DELLA MOTIVAZIONE La metacognizione didattica si intreccia con il tema della motivazione e della resilienza La motivazione è ciò che spinge un ragazzo a studiare e impegnarsi Può essere estrinseca o intrinseca (curiosità epistemica di Berlyne) Henry Murray (1893-1988) Studia la motivazione basata sui bisogni dell’individuo Individua due categorie di bisogni: 1. Primari (esigenze biologiche) 2. Secondari (di natura psicologica) Mette a punto il TAT = Thematic Apperception Test per valutare i bisogni prevalenti di ciascun individuo Mc Clelland (1917-1998) Anni ’60 teoria dei 3 bisogni La motivazione di un individuo può derivare da 3 bisogni dominanti: 1. Potere (personale e istituzionale) 2. Successo (esigenza continua di fissare obiettivi) 3. Affiliazione (accettazione da parte degli altri) Atkinson e Shiffrin (1911-1991) La decisione di confrontarsi con un determinato compito dipende soprattutto dai precedenti successi e insuccessi Quando uno studente fallisce in un compito tende ad abbassare le proprie aspettative Una tendenza motivazionale è frutto di un calcolo che riguarda 3 elementi: motivo, probabilità, incentivo Vincere aiuta a vincere e perdere porta a sentirsi falliti Si ha la situazione ottimale quando i compiti assegnati sono all’altezza dello studente o leggermente superiori Borkowski e Muthukrishna Importanza delle variabili di tipo emotivo-motivazionale Rapporto tra motivazione e metacognizione Per aumentare la motivazione negli studenti bisogna lavorare sugli stili attributivi, l’autoefficacia e l’autostima Riprendono il concetto di Brophy: il docente è un motivatore ottimale se rispetta gli studenti e le loro attitudini personali PSICOLOGIA DELLA PERSONALITÀ L’idea della misurabilità delle cose attraverso dei test è tipica della psicologia cognitiva americana Allport (1897-1967) Teoria dei tratti della personalità Tratti = unità fondamentali della personalità (latenti) che contraddistinguono gli individui spiegandone il comportamento Individua 16 tratti primari della personalità (distaccato-freddo, superficiale-inintelligente, immaturo-labile ecc.) Test 16PF per misurarli (questionario di 200 item) Cattel (1905-1998) Teoria dei big five (termine di Goldberg 1981) Insieme a Eysenck (introverso, estroverso), McCrae e Costa individua 5 grandi fattori della personalità: 1. Estroversione 2. Amicalità 3. Coscienziosità 4. Nevroticismo 5. Apertura – curiosità – senso del nuovo Eysenck Teoria dei big five insieme a Cattel, McCrae e Costa Parla di introversione/estroversione Secondo Hans Eysenck, l’estroversione è legata all’eccitazione corticale e al livello di attività celebrale degli individui Le persone estroverse sarebbero caratterizzate da una minore eccitazione corticale, che le porta a cercare stimoli esterni Al contrario, dato la loro grande attività celebrale, le persone introverse sono portate a rifuggire le situazioni troppo stimolanti che porterebbero a un ulteriore aumento dei livelli di eccitazione corticale 15 – Eleonora Catozzi PSICOLOGI COGNITIVISTI: L’INTELLIGENZA Studiano il funzionamento della mente umana, dell’intelligenza Cervello = luogo in cui ha sede l’intelligenza Le strutture cerebrali si dividono in: 1. Inferiori (talamo, ipotalamo, cervelletto) controllano i processi fisiologici fondamentali 2. Centrali (amigdala, lobo temporale mediale, ippocampo) mediano le emozioni, la memoria, le motivazioni 3. Superiori (corteccia cerebrale) sede delle funzioni complesse come percezione, ragionamento, processi decisionali La corteccia cerebrale è suddivisa in lobi: 1. Frontale (azioni, movimenti) 2. Parietale (sensazioni somatiche e immagine corporea) 3. Occipitale (percezione visiva) 4. Temporale (funzioni uditive, apprendimento, linguaggio, memoria, emozioni) Meccanismo di filtro = il nostro cervello filtra le informazioni Binet (1857-1911) Collabora con Simon Test di intelligenza dei bambini 1905 Età mentale Stern e Terman Q.I. = indice dato dal rapporto tra età mentale e età cronologica, usato per esprimere i risultati di un test di intelligenza Spearman (1863-1945) - 1927 Le capacità umane, loro natura e misurazione Intelligenza bifattoriale Intelligenza come risultante di due fattori: 1. Fattore g = è innato, interviene in ogni prestazione intellettiva, come una sorta di energia mentale 2. Fattori s = intelligenza specializzata in diverse abilità (meccaniche, verbali, numerali, spaziali ecc.), risultato dell’apprendimento A partire da questi studi si parlerà poi di matrici di Raven o matrici progressive Thurstone (1887-1955) Teoria multifattoriale dell’intelligenza L’intelligenza è influenzata dalle 7 abilità primarie, che nel combinarsi tra loro specificano l’intero processo intellettivo: 1. Comprensione verbale 2. Fluidità verbale 3. Capacità numerica 4. Abilità spaziali 5. Memoria associativa 6. Velocità percettiva 7. Ragionamento generale o induzione Propone dei test: batteria fattoriale delle attitudini primarie Cattell (1905-1998) Intelligenza: 1. Fluida = capacità di adattarsi e affrontare nuove situazioni in modo flessibile, legata a fattori genetici e allo sviluppo dell’individuo (hardware) 2. Cristallizzata = insieme di abilità, strategie e conoscenze che rappresentano il livello di sviluppo cognitivo raggiunto attraverso l’esperienza e l’apprendimento (sortware) Broadbent (1926-1993) Teoria del filtro = analizza la capacità del cervello di concentrare l’attenzione uditiva su uno stimolo particolare Sternberg (1949) Teoria triarchica, intelligenza e sub-struttura corrispondente: 1. Analitica (logico-matematica) -> Componenziale 2. Creativa (capacità immaginativa) -> Contestuale 3. Pratica (saper fare) -> Esperienziale Gardner (1943) - 1983 Formae mentis - 1999 nuova edizione - Sapere per comprendere - 2007 Cinque chiavi per il futuro 1983 Teoria delle intelligenze multiple nell’opera “Frames of mind: the theory of multiple intelligence” = “Formae mentis” Lavora con adulti colpiti da danni cerebrali Ipotesi della presenza di intelligenze multiple = legate a diversi ambiti della conoscenza e a diverse abilità specifiche La mente umana è di tipo modulare 9 tipi di intelligenze: 1. Linguistica 2. Logico-matematica 3. Spaziale e visiva 4. Cinestetica (corporea) 5. Musicale 6. Sociale o interpersonale (anticipa l’intell. emotiva) 7. Introspettiva o intrapersonale (capacità di comprendere le proprie emozioni e trasformarle in forme socialmente accettate) 8. Naturalistica 9. Esistenziale e etica (filosofica) Ognuno di noi è dotato di una o più intelligenze Chi non allena i punti di forza potrebbe ritrovarsi con carenze La creatività è un moltiplicatore di intelligenze Differenza tra discente intuitivo e discente esperto “Cinque chiavi per il futuro” (mentalità da coltivare a scuola) 16 – Eleonora Catozzi SOCIALIZZAZIONE E AGGRESSIVITA’ IN ETA’ SCOLARE: FENOMENO DEL BULLISMO Oggi dilaga lo psicologismo di massa Si tende ad attribuire etichette di personalità in modo superficiale AGGRESSIVITÀ Secondo Winnicot è un impulso naturale che va incanalato nella giusta direzione È una componente normale del processo di crescita In famiglia possono essere presenti fattori di rischio Distinzione tra aggressività e condotte ostili Distinzione tra aggressività strumentale e proattiva Time-out = tecnica di gestione del comportamento De-escalation = tecnica che permette di stimolare metodi di controllo dell’aggressività L’aggressività può evolvere in disturbi come: 1. Iperattività 2. Comportamenti oppositivo-provocatori (atteggiamento aggressivo-distruttivo, disubbidienza, rifiuto di regole) La persistenza di questi disturbi oltre i 6 anni può portare a comportamenti asociali MECCANISMI DI DIFESA Il soggetto protegge se stesso dall’ansia Caratterizzati dall’autoinganno Possono ridurre lo stress se non impediscono una valutazione corretta della realtà Amnesia, razionalizzazione, proiezione, formazione reattiva, dissociazione (teorizzazione eccessiva e movimenti coatti), rimozione e sostituzione BULLISMO E CYBERBULLISMO Manifestazione di aggressività 3 elementi per parlare di bullismo: 1. Intenzionalità 2. Persistenza 3. Asimmetria Il bullismo rimane circoscritto alla scuola, il cyberbullismo invece si estende in rete e può avvenire H24 e in modo anonimo Tipologie di cyberbullismo: 1. Exposure (informazioni rubate esposte da altri) 2. Flamming (conflitti verbali) 3. Cyberstalking 4. Harassment (molestie) 5. Denigration (fake news) 6. Straning (molestia unica e isolata) 7. Impersonation (furto di identità) 8. Tricy o outing (diffusione di informazioni) 9. Sexting 10. Exclusion (esclusione da un gruppo) D.M. n.° 16 del 05/02/2007 “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo” D.M. 15/03/2007 “Linee di indirizzo utilizzo telefoni cellulari” Nota Miur n.° 2519 15/04/2015 “Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e cyberbullismo” Legge n.° 71 del 29/05/2017 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo” Legge n.° 71 del 29/05/2017 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo” Obiettivo: contrastare il cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni Cyberbullismo = qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto di identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito dei dati personali in danno dei minorenni, realizzata per via telematica Per i minorenni di età superiore a 14 anni nei confronti di un altro minorenne è applicabile la procedura di ammonimento Dan Olweus (1931-2020) Individua nei modelli genitoriali una delle possibili cause del bullismo Persistenza della condotta, volontà di fare del male, relazione asimmetrica tra bullo e vittima 19 – Eleonora Catozzi COGNITIVISMO E PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO Si sviluppa intorno agli anni ‘50 Mente: centro dell’interesse psicologico Si studiano le molteplici funzioni della mente (memoria, attenzione, apprendimento, percezione) Anche Ausubel (con gli organizzatori anticipati) e Novak (mappe concettuali) rientrano tra gli studiosi cognitivisti Neisser 1967 “Psicologia cognitiva” manifesto del cognitivismo Atkinson e Shiffrin Modello H.I.P.= Human Information Processing Paragonano la mente a un computer (input e output) Miller, Galanter, Pribram 1960 “Unità TOTE” = Test Operate Test Exit Piaget (1896-1980) - 1945 La formazione del simbolo nel bambino - 1970 L’epistemologia genetica Epistemologia genetica (anni ’20) = la conoscenza avviene attraverso un processo in continua evoluzione che permette all’individuo di adattarsi all’ambiente circostante Intelligenza= capacità di adattarsi all’ambiente Adattamento all’ambiente per assimilazione e accomodamento Esperimento delle tre montagne Metodo clinico, presenza di invarianti funzionali nella mente Lo sviluppo psichico avviene per stadi: 1. Senso-motorio (0-2 anni) con schemi di azione pratica e 6 sottostadi 2. Pre-operatorio (2-7 anni) con pensiero intuitivo, non logico, egocentrismo, gioco simbolico, 2 sottostadi 3. Operazioni concrete (7-12 anni) azioni logiche basate su dati tangibili 4. Operazioni formali astratte (12-16 anni) si sviluppa il pensiero ipotetico-deduttivo Nell’ultimo stadio il ragazzo può seguire il modello INRC (= azione identica, inversa, reciproca, correlativa) Vygotskij (1896-1934) - 1934 Pensiero e linguaggio - 1982 Teoria delle emozioni (postumo) - Storia dello sviluppo delle funzioni critiche superiori - L’immaginazione creatrice Scuola storico-culturale: lo sviluppo psichico è influenzato da fattori storici, sociali e culturali Precursore del costruttivismo Zona di sviluppo prossimale (precursore dello scaffolding) L’area di sviluppo potenziale, se stimolata dall’adulto favorirà l’apprendimento Azione preventiva in età prescolare (con il gioco) perché il bambino è già predisposto Metodo della doppia stimolazione Osserva i bambini mentre giocano per capire come man mano maturano le capacità intellettive del bambino: 1. Fase dei mucchi (cose messe insieme a caso) 2. Fase dei complessi (organizzazione per cose simili) 3. Fase degli pseudoconcetti (raggruppamenti in base alle caratteristiche) 4. Fase dei concetti (pensiero astratto) Stimolo-mezzo = stimolo creato dal soggetto per se stesso che crea un condizionamento attivo (es. una sveglia) Immaginazione creativa come problem-solving e specie specifica = animale che immagina Erikson (1902-1994) - 1987 I cicli della vita - Gioventù e crisi d’identità Lo sviluppo non si ferma all’adolescenza ma continua tutta la vita: psicologia del ciclo di vita Ricerca dell’identità 8 periodi critici = 8 stadi psicosociali: 1. Fiducia/sfiducia (0-1) 2. Autonomia/vergogna (1-3) 3. Iniziativa/senso di colpa (3-6) 4. Industriosità/inferiorità (6-12) 5. Identità/dispersione (12-20) 6. Intimità/isolamento (20-40) 7. Generatività/stagnazione (40-65) 8. Integrità dell’Io/disperazione (dai 65) In ogni stadio deve essere superato un dilemma affinchè avvenga la maturazione Adolescenza: identità/dispersione Erikson individua 6 asset di sviluppo da sviluppare nel tempo che vanno a completare la persona umana (fisico-motorio, cognitivo, sociale-relazionale, morale, affettivo-emozionale, della personalità) 20 – Eleonora Catozzi Levinson (1920-1994) Teoria del ciclo della vita La struttura della vita consiste in una serie di periodi di stabilità alternati a periodi di transizione Marcatori del passaggio o marcatori della transizione Definiscono i cambiamenti nel passaggio da un’età a un’altra La crescita dipende da aspetti molteplici e plurali James Marcia (1937) Se si affrontano le esperienze con impegno l’individuo acquisisce un’identità realizzata 4 fase dell’identità: 1. Blocco di identità 2. Moratoria di identità (il problema viene rimandato) 3. Diffusione di identità (esplorazione confusa) 4. Identità realizzata (l’adolescente opta per certi impegni ideologici, professionali e personali) Gustavo Pietropolli Charmet (1939) Teoria dei compiti evolutivi Le crisi adolescenziali sono espressione di conflitti non risolti durante l’infanzia Compiti evolutivi specifici che permettono la crescita: 1. Separazione 2. Identità sessuale 3. Nascita sociale 4. Nuove simbolizzazioni Bruner (1915-2016) - 1993 La mente a più dimensioni - Verso una teoria dell’istruzione - 1992 Acts of meaning - Realtà mentale - Mondi possibili Iniziatore del cognitivismo USA anni ‘60 Critica l’attivismo pedagogico (non più sufficiente l’esperienza delle cose ma ognuno deve costruire la propria conoscenza) È cambiata la società: società della tecnica, pertanto la pedagogia si deve adattare (insegnamento scientifico per comprendere i pensieri astratti e sviluppare abilità tecniche) Bruner promuove una scuola progressista e meritocratica 1959 Conferenza di Woods Hole: nuova teoria dell’istruzione Anticipa la scuola pensata come educazione civica di massa L’apprendimento nella società tecnologica è diverso rispetto a quella primitiva perché si distacca dalla vita adulta Culturalismo = la cultura e i contesti sociali sono fondamentali per lo sviluppo dell’individuo (Vygotskji) Strutturalismo pedagogico: ogni disciplina possiede una struttura fondamentale Bisogna far apprendere le strutture, l’intelligenza è la capacità di mettere in atto strategie per risolvere i problemi 3 tipi di elaborazione cognitiva, di rappresentazione, che descrivono lo sviluppo cognitivo: 1. Esecutiva (azione) 2. Iconica (immagine) 3. Simbolica (linguaggio) Si può insegnare tutto a tutti adeguando il livello alle capacità Curricolo a spirale (si va avanti ma sempre tornando anche un po’ indietro sui concetti iniziali) Figura dell’insegnante programmatore Apprendimento sociale (interazione con l’adulto) Scaffolding = impalcatura Modeling, coaching, scaffolding e fading Teoria degli amplificatori cognitivi (riprende lo stimolo- mezzo di Vygotskji) amplificatori della capacità motoria, comunicativa e cognitiva Carattere protesico della relazione umana con gli oggetti L’apprendimento per scoperta e creativo è efficace Concetto di inferenza intuitiva = partendo da una conoscenza data, da un ricordo ho un’intuizione per arrivare alla soluzione Pensiero narrativo = ci aiuta a interpretare il mondo ma anche a dare una rappresentazione di noi stessi La narrazione è una forma di organizzazione dell’esperienza 21 – Eleonora Catozzi COSTRUTTIVISMO Metà anni ‘50 Ha come base di partenza il cognitivismo Contrapposizione al comportamentismo La realtà non è interpretabile in maniera oggettiva Ci sono molteplici alternative per interpretare la realtà, tutte ugualmente valide Noi conosciamo il mondo attraverso una costruzione di concetti e categorie che lo organizzano e poi in parte li adattiamo per renderli compatibili con quelli degli altri Apprendere= introdurre informazioni nuove a schemi preesistenti Il docente deve collaborare in maniera attiva con gli studenti attraverso domande che favoriscano il processo di costruzione di significato Uomo come scienziato Imparare a imparare Non esiste conoscenza senza un soggetto che conosce La conoscenza è sempre qualcosa di soggettivo, esiste solo nella mente che conosce La realtà è una costruzione sociale secondo Berger e Luckmann Kelly (1905-1967) Teoria dei costrutti personali Costrutti = rappresentazioni mentali che utilizziamo per dare spiegazioni alla realtà Ci muoviamo facendo ipotesi e poi tentando di dimostrarle Alternativismo costruttivo Se l’ipotesi non si avvera: 1. Riconsiderare come e quando applicare il costrutto 2. Alterare il costrutto 3. Abbandonare il costrutto Postulato fondamentale: un individuo si comporta in base a ciò che si aspetta che accada o che ha in progetto di far accadere Von Glasersfeld (1917-2010) - Cognizione, costruzione di conoscenza e insegnamento Costruttivismo radicale La conoscenza è sempre frutto dell’esperienza personale ed è socialmente costruita Linguaggio: l’esperienza personale fa assumere significati diversi alle parole Distinzione tra addestramento (comportamentismo) e apprendimento Il docente deve capire la prospettiva dell’alunno Maturana (1928) Sistema = unità organizzata le cui componenti sono in relazioni tra loro La caratteristica specifica che definisce l’essere vivente è la sua organizzazione autopoietica Autopoiesi = auto correzione Gli esseri viventi sono unici perché si producono continuamente da soli Oggetti e realtà esistente dipendono dall’osservatore Concetto di oggettività tra parentesi Multiverso = esistenza di molteplici realtà definite dalle esperienze dei vari osservatori Papert (1928-2016) - 1980 Mindstorms Costruzionismo = apprendimento come ricostruzione Materiali concreti per una conoscenza vicina alla realtà Linguaggio LOGO (precursore del coding) Von Foerster (1911-2002) Cibernetica e costruttivismo radicale Il processo cognitivo è un ciclo ricorsivo di computazioni che sono opera dell’osservatore Il processo conoscitivo coinvolge gli alunni attivamente Problema della banalizzazione del processo di insegnamento- apprendimento Gli studenti sono indotti a fornire risposte prevedibili Le domande illegittime non aggiungono nulla alla conoscenza Jonassen (1947-2012) Insegnante facilitatore, predispone tools Deve indirizzare gli studenti ad apprendere in maniera autonoma Apprendimento significativo = lo studente è attivo, coinvolto, l’apprendimento è contestualizzato nella realtà quotidiana (autentico) Si integra ciò che già si sapeva con le nuove scoperte È di tipo cooperativo e intenzionale Per favorire questo apprendimento sono necessari gli strumenti tecnologici (attivatori e facilitatori) Doise (1935-2023) I conflitti socio-cognitivi fanno crescere gli individui Importanza delle rappresentazioni sociali come principi organizzatori delle relazioni simboliche tra individui CIBERNETICA Autoregolazione e controllo di un sistema Omeostato e feedback Bateson (1904-1980) Teoria ecologica Persona in azione impegnata a interpretare il mondo Maturana e Varela Antropoiesi (auto-organizzazione di un sistema) Enazione (conoscenza attraverso l’azione) 24 – Eleonora Catozzi Sociali: 1. Empatia 2. Comunicazione 3. Collaborazione Imparare a imparare: 1. Mentalità di crescita 2. Pensiero critico 3. Gestione dell’apprendimento 01/01/2022 Competenze non- cognitive = life skills = = soft skills (ambito lavorativo) = = competenze trasversali = = competenze socio-emotive La Camera approva la proposta di legge che mira alla valorizzazione delle competenze non-cognitive Sono tutte le abilità non direttamente legate al processamento delle informazioni Fanno riferimento agli ambiti emotivi, psicosociali e a caratteristiche di personalità Competenze non-cognitive = competenze trasversali come la capacità di gestione dello stress, l’empatia, il problem-solving, la motivazione e la proattività La scuola deve educare cittadine e cittadini consapevoli delle proprie capacità e essere inclusiva Le soft skills sono più riferite al mondo lavorativo, cambiano e si adattano ai contesti e alle situazioni di vita 10 life skills universali individuare dall’OMS divise in area emotiva, area cognitiva e area relazionale: 1. Consapevolezza di sé 2. Gestione delle emozioni 3. Gestione dello stress 4. Problem solving 5. Decision making 6. Pensiero creativo 7. Pensiero critico 8. Comunicazione efficace 9. Relazioni interpersonali 10. Empatia SVILUPPO DEL SENSO MORALE TEORIE COGNITIVO- EVOLUTIVE Piaget (1896-1980) Fasi dello sviluppo morale: 1. Anomia 2. Realismo morale 3. Relativismo morale Kohlberg (1927-1987) Importanza dello sviluppo del pensiero morale Dilemma morale 3 livelli di sviluppo: 1. Preconvenzionale 2. Convenzionale 3. Postconvenzionale Hoffmann Relazione tra empatia e moralità individuale APPROCCIO COMPORTAMENTISTA Bandura (1925-2021) Teoria del social learning Le norme vengono apprese per esperienza APPROCCIO PSICOANALITICO Freud (1856-1939) La coscienza morale (Super-io) è il risultato del complesso edipico e del legame con le figure genitoriali Melanie Klein (1882-1960) Ha fondato la psicoanalisi infantile Il bambino manifesta una comprensione della coscienza morale fin dalla primissima infanzia Edith Jacobson Studia il costruirsi dei codici morali Sergej Hessen Filosofia dei valori 3 momenti di vita dell’uomo 1. Biologico (anomia) 2. Sociale (eteronomia) 3. Spirituale (autonomia) 25 – Eleonora Catozzi EMOZIONI, INTELLIGENZA EMOTIVA, EMPATIA Emozioni = reazioni fisiche e psichiche a uno stimolo ambientale Sentimenti = stati affettivi più duraturi che comportano elaborazione cognitiva Alessitimia = incapacità di leggere le emozioni Appraisal = modo in cui si attivano le emozioni Edonismo = teoria secondo cui l’uomo ricerca il piacere e rifugge il dolore Empatia = abilità sociale, termine attribuito al filosofo Vischer Hot cognition = emozioni positive e attive, motivazioni ai processi di apprendimento Intelligenza emotiva = capacità di riconoscere e gestire le emozioni proprie e altrui SEL Social Emotional Learning CASEL Collaborative for Academic, Social and Emotional Learning Competenze socio-emotive = riguardano la capacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni e saper instaurare relazioni-comunicazioni positive con gli altri Percorsi di apprendimento socio-emotivo per promuovere il riconoscimento e la gestione delle emozioni e lo sviluppo di relazioni sociali positive nelle scuole di ogni ordine e grado CASEL = organizzazione accademica che si occupa di studi e ricerche sull’apprendimento sociale delle emozioni Competenze socio-emotive del CASEL: 1. Consapevolezza di sé e autocontrollo 2. Consapevolezza sociale 3. Prendere decisioni responsabili 4. Gestione di sé 5. Abilità relazionali e comunicative Gli insegnanti con il loro esempio devono trasmettere competenza emotiva Rizzolatti (1937) 1992 Neuroni specchio (nelle aree motorie) insieme a Fadiga, Fogassi e Pavesi L’osservatore comprenderebbe le azioni degli altri perché le “mima” dentro di sé e, automaticamente, ne fa esperienza (guardando di impara) Neuroni specchio sono anche alla base dell’empatia Ramachandran teorizza che una disfunzione dei neuroni specchio sia la causa dell’emergere dell’autismo Gallese Ha sviluppato il ruolo intersoggettivo dei neuroni specchio Teoria della simulazione incarnata Rapportarsi efficacemente al vissuto dell’altro Salovey e Mayer Nel 1990 hanno dato una prima definizione di intelligenza emotiva = capacità di controllare sentimenti ed emozioni proprie e altrui, distinguerle tra di esse e di utilizzare queste informazioni per guidare i propri pensieri e le proprie azioni Goleman (1946) - 1996 Intelligenza emotiva - 2009 Intelligenza ecologica - 2014 The triple focus = A scuola di futuro Fondatore del CASEL 1996 “Emotional intelligence. Why it can matter more than IQ” Già nel ‘600 Pascal aveva fatto una distinzione tra spirito di geometria e spirito di finezza Studia le emozioni e propone il concetto di centro emozionale = aree antiche del cervello nate prima dei centri deputati al pensiero, la neo-corteccia (il cervello pesante e il cervello razionale si sono evoluti dal cervello emozionale) Intelligenza emotiva = non è preesistente e predefinita, ma un’abilità che può essere sviluppata Una persona emotivamente intelligente è in grado di riconoscere le proprie emozioni, gestirle, sapersi controllare, auto-motivarsi, entrare in empatia con gli altri Si fonda sulla competenza personale e sociale Caratteristiche: 1. Autoconsapevolezza (delle proprie emozioni) 2. Autocontrollo (bloccare i pensieri illogici) 3. Motivazione (spronarsi fino a raggiungere l’obiettivo – test delle caramelle) 4. Empatia (attraverso un ascolto attivo) 5. Abilità sociale (relazione positiva con gli altri) 3 tipi di empatia (cognitiva, emotiva, preoccupazione empatica) Intelligenza ecologica = capacità di identificare le relazioni che ci legano all’ambiente e cogliere le conseguenze dei nostri comportamenti sull’intero sistema Daniel Batson (1943) L’empatia è la base su cui si costruisce l’altruismo Altruismo= indipendente da vantaggio personale Julian Rotter (1916-2014) Locus of control = attribuzione dei propri risultati a cause interne (proprie scelte) o esterne Una buona I.E. presuppone un locus of control appropriato 26 – Eleonora Catozzi Weiner Partendo dagli studi di Levenson aggiunge 2 criteri al locus of control: 1. Stabilità 2. Controllabilità Teoria dell’attribuzione causale Edith Stein Empatia = cogliere profondamente il vissuto altrui Co-sentire = sentire insieme Uni-patia = entrare veramente in comunione con l’altro Contagio emotivo = momentaneo, non è vera empatia, es. vedo piangere in tv e mi commuovo Nancy Eisenberg Capacità di ascolto e apertura mentale sono attitudini funzionali a favorire il decentramento cognitivo e psicologico e a evitare i rischi del distress empatico (stati di angoscia) Comportamenti altruistici Comportamenti prosociali Heinz Kohut (1913-1981) Padre fondatore della psicologia del Sé Critica la psicoanalisi per non aver dato importanza all’empatia e ai fattori sociali Perché non si riesce a essere empatici? Empatia come introspezione varicante = noi cerchiamo un altro in cui rispecchiarci dentro di noi Il narcisista concentrandosi su di sé non prova empatia Rapporto bambino-genitori Gli oggetti-sé rispondono empaticamente ai bisogni personali (il primo è la madre) Martin Seligman (1943) Stile esplicativo = modo in cui un individuo affronta e gestisce le emozioni Psicologia positiva = orientamento psicologico che focalizza l’interesse sulle potenzialità dell’individuo Suddivide gli individui in ottimisti e pessimisti Ottimismo acquisito = ognuno può ritrovare il meglio di sé dal punto di vista emotivo Karla McLaren Piramide dell’empatia Modello Six Essencial Aspects of Empathy: 1. Contagio emotivo (automatico e istintivo) 2. Accuratezza empatica 3. Regolazione emotiva 4. Cambio di prospettiva 5. Preoccuparsi per gli altri 6. Coinvolgimento intuitivo (livello + alto) Roy Baumeister Studioso di autostima Riconoscimento e fiducia in se stessi sono fondamentali per il benessere interiore del soggetto (come intuì Emerson) Depletion ego = mancanza di autocontrollo, di gestione della propria autostima L’autostima deriva dal confronto con gli altri facenti parte del gruppo Esperimento dei biscotti al cioccolato Jeremy Rifkin - La civiltà dell’empatia Empatia come risposta alla crisi di valori nella quale versa la società occidentale Il costante feedback empatico è il collante sociale Il confronto reciproco e la comprensione creano fiducia, stabiliscono legami di socialità e apportano gioia Quando diciamo “civilizzare” intendiamo “empatizzare” Carolyn Saarni (1945-2015) - 1999 The development of emotional competence Insieme a Susan Denham definisce la C.E. Competenza Emotiva = insieme delle abilità necessarie per essere efficaci nelle transazioni sociali che producono emozioni (autoconsapevolezza, linguaggio emotivo, empatia, autoefficacia emotiva ecc.) Jennings e Greenberg Condotta pro-sociale = comportamento mirato a favorire gli altri senza la ricerca di ricompense esterne 29 – Eleonora Catozzi 8 stadi di sviluppo delle emozioni: 1. Barriera assoluta alla stimolazione (0-1 mese) 2. Girarsi verso (1-3 mesi) 3. Emozione positiva (3-6 mesi) 4. Partecipazione attiva (7-9 mesi) 5. Attaccamento (9-12 mesi) 6. Sperimentazione (12-18 mesi) 7. Emergere del concetto di sé e autoregolazione guidata dal caregiver (18-24 mesi) 8. Autocontrollo (età prescolare) Shaver Classifica le emozioni in categorie Emozioni positive (amore, gioia, sorpresa) ed emozioni negative (collera, tristezza, paura) Le emozioni si esprimono tramite risposte del corpo: approccio psico-somatico (motorie, facciali, fisiologiche, verbali, topologiche, cognitive) Le emozioni impattano sul corpo e sono quasi fatte di organi Izard Teoria del differenziale Emozioni fondamentali sono presenti dalla nascita (rabbia, tristezza, gioia, sorpresa, disgusto) Le prime emozioni soddisfano i bisogni primari Poi con lo sviluppo si iniziano a modulare le emozioni in relazione al contesto Siegel “La mente razionale” Distinzione tra emozioni primarie (poco definite) ed emozioni di base (che riusciamo a definire come gioia, tristezza, rabbia ecc.) Arousal = elaborazione e direzione dei flussi di energia attivati dopo la valutazione per preparare l’organismo all’azione 2) Teorie di natura cognitiva: - Centrale - Cognitivo-attivazionale - Appraisal Appraisal = valutazione, atto immediato di conoscenza che integra la percezione, ma di cui si diventa consapevoli solo alla fine del processo Le emozioni dipendono dalla valutazione cognitiva degli stimoli e delle situazioni È il soggetto a decidere come rispondere a un determinato stimolo Cannon-Bard 1927 Teoria centrale delle emozioni (di natura cognitiva) La sede delle emozioni è il talamo Ogni emozione parte dal cervello Magda Arnold (1903-2002) Teoria cognitivo-attivazionale = per attivare un’emozione ci vuole una valutazione cognitiva della situazione Teoria della valutazione emotiva o teoria dell’appraisal È una valutazione immediata, automatica, spontanea senza elaborazione mentale o intellettuale L’individuo ha un ruolo attivo nel processo emozionale Nuova sequenza: percezione-valutazione-emozione 4 aspetti fondamentali: 1. Differenza tra percezione e valutazione 2. Immediatezza nella valutazione emotiva 3. Tendenza all’azione 4. Invariabilità Lazarus (1922-2002) Re-appraisal = il soggetto valuta i feedback dell’ambiente per verificare se le strategie di coping funzionano o meno (doppia valutazione in cui pensiamo a come stiamo reagendo) Coping = adattamento strategico all’ambiente Frjida Sostiene l’esistenza di schemi fissi Elabora le leggi delle emozioni: 1. Significato situazionale (appraisal): le emozioni sono il risultato di situazioni specifiche 2. Legge del carico minore: abbassare il carico emotivo 3. Legge del profitto maggiore 4. Realtà apparente 5. Abituazione 6. Sentimento comparativo 7. Cambiamento 8. Asimmetria edonistica 9. Conservazione del momento emozionale 10. Chiusura 11. Attenzione alle conseguenza 30 – Eleonora Catozzi Berg Considera anche la valutazione nella relazione con gli altri Tipologie di valutazione: 1. Individuale solitaria 2. Individuale parallela 3. Relazionale indiretta 4. Relazionale condivisa Scherer Modello componenziale Critica Ekman e Izard per il loro schema fisso di emozioni indipendentemente dalla situazione Le emozioni sono alterazioni del sistema fisiologico che si verificano in seguito al riconoscimento della rilevanza per gli scopi e i bisogni dell’organismo delle stesse novità emotive Emozioni modali = le più ricorrenti come rabbia e paura Descrive 5 componenti della valutazione che genera la risposta emotiva in sequenza di attivazione: 1. Attivazione fisiologica 2. Componente cognitiva-valutativa (appraisal) 3. Componente motivazionale 4. Componente espressivo-motoria 5. Componente esperienziale Schachter-Singer 1962 Teoria dei due fattori o del jukebox emotivo La risposta fisica è un indice del fatto che sta accadendo qualcosa L’emozione è caratterizzata da una componente fisiologica e una cognitiva Emozione = arousal (attivazione) + 2 atti cognitivi Le Doux (1949) 1996 scopre che esistono vie neuronali emozionali che aggirano la neocorteccia Scorciatoia che va dagli organi di senso all’amigdala, che può cominciare a rispondere (prima risposta emozionale) mentre il cervello elabora una risposta più raffinata Susanne Denham Concetto di competenza emotiva = conoscenza e gestione delle emozioni proprie e degli altri 3 fattori della competenza emotiva: 1. Espressione emozionale 2. Comprensione emozionale 3. Regolazione emozionale Nussbaum (1947) 2001 “L’intelligenza delle emozioni” Teoria delle emozioni Le emozioni sono fatte di giudizio e pensiero, di criteri di valutazione e di cognizione Si possono comprendere solo acquisendo autoconsapevolezza sul rapporto che instauriamo con gli oggetti amati Bisogna quindi partire dalla nostra storia, poiché “l’ombra degli amori del passato si stende sui legami del presente e vi si insedia” 31 – Eleonora Catozzi ROTTURA DI FISSITÀ COGNITIVE Creatività = capacità di pensiero, ma anche di autonomia, pensiero critico, indipendenza Legge 12/07/2015 Negli anni ’20 Vygotskji definisce l’attività creativa come qualunque attività umana che produca qualcosa di nuovo Morin definisce la creatività una competenza e capacità necessaria per affrontare le incertezze Per J.R. Averill si richiede una creatività emozionale ogni volta che le persone sono chiamate ad apprendere Gurteen Limiti creativi = elementi che limitano la creatività: 1. Modo di presentare le cose nell’insegnamento 2. Convinzione assoluta delle proprie idee 3. Preoccupazioni, premi, punizioni 4. Paura e ansia di sbagliare 5. Sterilità e aborto cognitivo 6. Sovraccarico di informazioni 7. Giudizio degli altri Bendin Blocchi creativi: 1. Blocchi emotivi 2. Blocchi culturali 3. Blocchi percettivi Teresa Amabile (1950) Metodo CAT (Consensual Assessment Technique) per la valutazione psicometrica della creatività Si chiede di creare un oggetto che verrà valutato da giudici Killer della creatività: sorveglianza, valutazione, competizione, pressione, controllo, deprivazione di tempo Cooperazione e immaginazione promuovono la creatività Importanza della motivazione (estrinseca e intrinseca) Duncker Fissità funzionale = blocchi cognitivi e creativi che impediscono al soggetto di trovare soluzioni nuove e creative Può essere patologica negli studenti disabili Esperimento: problema della candela Getzels e Jackson Orientamento scolastico in base al quoziente di pensiero divergente Alunni con un alto grado di divergenza tendono a specializzarsi nelle arti o materie letterarie, quelli con un alto grado di convergenza nelle materie scientifiche Wertheimer (1880-1943) - 1945 Il pensiero produttivo Gestalt Problem solving “Il pensiero produttivo” 1945 Al pensiero ri-produttivo si contrappone il pensiero produttivo = attività mentale che produce nuova conoscenza Weisberg Contro la teoria dell’illuminazione creativa e dell’insight Le soluzioni ai problemi arrivano come incrementi graduali basati sull’esperienza Sweller Teoria del carico cognitivo Il carico cognitivo è la quantità di attività mentale imposta alla memoria di lavoro in un dato istante Nella ML devono concentrarsi solo le attività fondamentali per evitare il sovraccarico cognitivo Distinzione tra carico cognitivo: 1. Estraneo (come si presenta l’informazione) 2. Intrinseco 3. Pertinente (costruzione di schemi mentali) Baddeley e Hitch Memoria di lavoro: sottotipo funzionale della MBT Breve e operativa, mantiene ed elabora le informazioni durante l’esecuzione dei compiti cognitivi Hinton e Fischer Connessionismo = l’intelligenza si configura come un incremento delle connessioni Le esperienze di apprendimento sono tradotte in segnali elettro- chimici che gradualmente modificano le connessioni neuronali Newell e Simon Teoria dello spazio problemico Quando ci si fossilizza sulle esperienze pregresse si rischia l’insuccesso nel problem solving Un procedimento euristico non segue un chiaro percorso ma si affida all’intuito e allo stato temporaneo delle circostanze Analisi mezzi-fini = scomporre il problema in tanti sotto- problemi la cui soluzione consente di raggiungere la meta 34 – Eleonora Catozzi Mencarelli (1923-1987) Creatività = mette in rapporto le funzioni dell’intera personalità umana (interfunzionalità) 1980 “Creatività” Creatività come diritto personale Duccio Demetrio (1945) Forte nesso tra scrittura e creatività Scrittura = momento ideale e necessario per la messa a fuoco delle diverse creatività Freud Creatività = frutto della sublimazione Le energie scaturite da una situazione frustrante vengono ri- orientate in una direzione produttiva Koestler (1905-1983) 1964 “L’atto della creazione” Creare è alla portata di tutti, ma la maggior parte non lo sa e non usa le sue risorse Bisociazione = Prendere due cose, due fatti che non hanno alcun collegamento tra loro e metterli insieme Mark A. Runco 1999 “Encyclopedia of creativity” Flessibilità: rende possibile trovare nuove soluzioni Williams J.J. Gordon (1919-2003) Sinettica = unione di elementi diversi Tecnica per lo sviluppo del pensiero creativo per la risoluzione di problemi 2 principi: 1. Rendere familiare ciò che è estraneo 2. Rendere insolito ciò che è familiare Mihàly Csikszentmihalyi (1934-2021) Flusso o esperienza ottimale = stato di coscienza in cui la persona è completamente immersa in un’attività 1975 Flusso creativo = condizione di totale coinvolgimento L’individuo si sente gratificato anche solo dal fatto di svolgere quella determinata attività Rudolf Steiner (1861-1925) Pedagogia Waldorf = educazione organica, no voti, no bocciature Scuola di Stoccarda Insegnamento co-educativo Educare in modo armonioso le facoltà intellettuali, creative e pratiche 3 cicli fondamentali: 1. 0-6 anni imitazione ambiente (immagini) 2. 6-13 le fiabe sviluppano la fantasia e la comprensione delle emozioni 3. 14-21 insegnamento razionale ma anche sviluppo delle capacità artistiche e pratiche Story-telling = gli alunni sono tutti uguali perché si immedesimano nel protagonista Keith Sawyer 2012 “La forza del gruppo. Il potere creativo della collaborazione” Dietro a ogni innovazione giocano un ruolo particolare la collaborazione, la conversazione, l’interazione TEST DELLA CREATIVITÀ Rorschach (1884-1922) Test delle macchie d’inchiostro per l’indagine della personalità Frank Williams TCD: Test della creatività e del pensiero divergente Torrance (1915-2003) TTCT: Torrance Test of Creative Thinking Misura le abilità di pensiero creativo e problem solving attraverso l’esame di fluency, flexibility, originality, elaboration Watzlawick (1921-2007) Test dei 9 punti neri: congiungere 9 punti su un foglio con 4 linee rette senza mai staccare la penna Allport, Vernon e Lindsey Scala di valori: per scoprire se gli individui creativi siano o meno diversi da quelli che non lo sono Teresa Amabile (1950) CAT = Consensual Assessment Technique per la valutazione psicometrica della creatività Si chiede di creare un oggetto che verrà valutato da giudici 35 – Eleonora Catozzi TEORICI DELL’UdA, GESTIONE GRUPPO CLASSE E DIDATTICA COSTRUTTIVISTA PSICO- PEDAGOGISTI I CUI STUDI HANNO PORTATO ALLE UdA Il primo è stato Bruner con il curricolo a spirale Logica della progettazione didattica e della programmazione per fasi Stenhouse (1926-1982) Ha studiato i modelli dei curricula (scelti e proposti dalla scuola all’interno del PTOF) Propone un modello che mette in relazione i bisogni degli studenti con i curricula offerti dalla scuola Modello di programmazione per principi procedurali organizzando per fasi i processi di apprendimento Vuole superare la logica del curricolo della materia Ha diretto lo “Humanities Curriculum Project” e il CARE (Centre for Applied Research in Education) Bloom (1913-1999) Individualizzazione dell’apprendimento Ogni alunno, se messo nelle giuste condizioni, può raggiungere qualsiasi obiettivo Non bisogna partire dal presupposto che solo 1/3 degli alunni apprenderà bene gli obiettivi Il sapere deve essere segmentato in piccole unità Bisogna rispettare i tempi di ogni singolo alunno nel fare propria e padroneggiare ogni unità 1956 Tassonomia degli obiettivi educativi Obiettivi del dominio cognitivo: 1. Conoscenza 2. Comprensione 3. Applicazione 4. Analisi 5. Sintesi 6. Valutazione Obiettivi del dominio affettivo: 1. Ricezione 2. Risposta 3. Valorizzazione 4. Organizzazione 5. Caratterizzazione del valore Harrow aggiungerà il dominio psicomotorio Mastery learning = apprendimento per la padronanza Fasi metodologiche del mastery learning: 1. Suddividere la materia in unità didattiche 2. Prevedere le tempistiche per ogni unità 3. Descrivere in modo preciso gli obiettivi 4. Predisporre i materiali didattici 5. Valutazione formativa o in itinere 6. Fase di recupero e potenziamento 7. Valutazione sommativa o finale Bisogna adeguarsi al livello dello studente Obiettivo: rendere la scuola più produttiva arrivando a tutti gli alunni attraverso questi percorsi individualizzati Ci sono test di partenza per poi programmare gli obiettivi Mager (1923-2020) - Preparing instructional objectives - 1972 Goal analysis Sostiene che l’obiettivo di apprendimento è la descrizione di una performance da parte degli studenti Propone un modello di progettazione didattica dove si calcolano le risorse materiali/immateriali Framework CRI = piattaforma di indicazioni, strumenti e metodi validi per la progettazione degli interventi formativi I risultati didattici devono essere oggettivamente osservabili e misurabili (modello comportamentista) Mager si concentra sull’analisi del prodotto (risultati di apprendimento) piuttosto che sul processo Caratteristiche di un obiettivo efficace: 1. Condizione (contesto con materiali e risorse) 2. Performance (prestazione dello studente) 3. Criterio di valutazione 36 – Eleonora Catozzi Gagnè (1916-2002) - Le condizioni dell’apprendimento Ragiona su come il soggetto apprende nell’ambiente sociale scolastico secondo condizionamento esterno e interno (dal comportamentismo al cognitivismo) Modello gerarchico di tipologie di apprendimento, che poggiano l’una sull’altra dalla più semplice alla più complessa Passaggio dalle unità più semplici alle più complesse attraverso una serie di passaggi intermedi che coinvolgono sempre le connessioni stimolo-risposta (approccio comportamentista) L’apprendimento qualitativo avviene quando una situazione- stimolo esterna colpisce l’individuo cambiandone il comportamento, modificandone la performance Tassonomia di 8 tipi di apprendimento: 1. Apprendimento di segnali 2. Binomio stimolo-risposta 3. Concatenazione 4. Apprendimento verbale 5. Discriminazione (risposte diverse agli stessi stimoli) 6. Apprendimento di concetti (risposte analoghe a stimoli diversi ma con un denominatore comune) 7. Apprendimento di regole 8. Problem solving Prerogative fondamentali dell’insegnamento: 1. Attirare e catturare l’attenzione 2. Informare l’alunno dei risultati attesi 3. Stimolare il ricordo delle capacità prerequisite 4. Presentare gli stimoli che si utilizzeranno 5. Fare da guida dell’apprendimento 6. Feedback 7. Valutazione della performance 8. Produzione del transfer 9. Assicurare la ritenzione R. Tyler (1902-1994) Si occupa di progettazione del curricolo scolastico Ha coniato il termine assessment = valutazione Promotore del portfolio delle competenze come strumento di valutazione Tyler elabora un curricolo sulla base di domande guida: 1. Quali obiettivi educativi si devono raggiungere? 2. Quali esperienze educative possono essere offerte? 3. Come può essere organizzata la didattica? 4. Come si può valutare l’efficacia del programma? David Merrill (1937) Component display theory (CDT) = teoria dello sviluppo- visualizzazione Si interroga su come presentare i contenuti agli studenti Logica del micro-teaching Howard Nicholls 1975 propone un curricolo circolare, aperto alla complessità Lo spazio per correre Approccio olistico Il modello è sistemico: se si modifica un aspetto si cambia tutto Meirieu Ruolo della motivazione nella costruzione della progettazione didattica e di UdA Appartiene alla scuola della pedagogia attiva impegnata nel sociale Docente pensatore Il docente deve gestire e variare la distanza pedagogica che considera fondamentale per una buona gestione La didattica deve partire da una situazione problema Studenti in scacco = devono ritrovare il senso dell’apprendimento Studenti in difficoltà = necessitano di cambiamenti di metodo e di muove strategie di apprendimento 39 – Eleonora Catozzi learner centred o problem solving oriented Rende operativa la flessibilità cognitiva e l’apprendimento situato (modello EAS Rivoltella) La sua qualità determina la qualità dell’apprendimento TEORICI DEGLI AMBIENTI DI APPRENDIMENTO COSTRUTTIVISTI Lebow (gli ambienti di apprendimento costruttivisti permettono autoregolazione, autonomia e controllo dell’apprendimento) Savey e Duffy (lo studente deve imparare in modo autentico e significativo a risolvere problemi) Black e McClintock (didattica contestualizzata, compiti di realtà) Cunningham (maggiore responsabilizzazione degli studenti) Dunlap e Grabinger (problem solving e pensiero divergente) David e Robert Johnson (apprendimento insieme) COMUNITÀ DI PRATICA Gruppi di apprendimento cooperativo e partecipato Ambienti sociali, unici e vivi di apprendimento Apprendimento attraverso la relazione con gli altri L’obiettivo è anche lo sviluppo delle abilità sociali (soft e life skills) Apprendimento pratico/ informale laboratoriale sotto la supervisione di un maestro (scaffolding) Community of learners = classe come comunità che apprende secondo il modello peer to peer Wenger e Schon Comunità di pratica = sistema auto-organizzato che si sviluppa in 3 dimensioni: 1. Campi tematici e argomenti comuni di interesse Comunità (stare insieme e scambio di idee secondo un modello di cooperative learning) 2. Pratica di abilità condivise e messe all’opera È costante il concetto di mutuo aiuto L’insegnante ha ruolo di tutorato e consulenza e deve facilitare l’interazione tra i diversi soggetti Le comunità di pratica favoriscono la metacognizione Nonaka e Tekeuci Circolo della conoscenza nelle comunità di pratica Percorso circolare in cui si tira fuori la conoscenza per poi interiorizzarla nuovamente: 1. Socializzazione (condivisione della conoscenza tacita) 2. Esteriorizzazione (tirare fuori la conoscenza implicita) 3. Combinazione (organizzazione della conoscenza) 4. Interiorizzazione (capire e interiorizzare) Hakkarainen e Paavola Approccio trialogico Fare concreto, uso delle tecnologie della comunicazione Modello che comprende le competenze necessarie per affrontare le sfide della società: competenze di networking, gestione delle nfo, lavoro di gruppo, pensiero critico, meta-riflessione, ecc Obiettivo: produzione collaborativa di artefatti OUTDOOR EDUCATION Didattica attiva svolta in ambienti esterni alla scuola impostata sulle caratteristiche del territorio e del contesto sociale Esperienza pedagogica caratterizzata da: 1. Interdisciplinarità 2. Attivazione di relazioni interpersonali 3. Attivazione di relazioni ecosistemiche Spaced learning descritto da INDIRE INDIRE = Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa 1925 INDIRE Investe in formazione e innovazione e sostiene i processi di miglioramento della scuola È parte del Sistema Nazionale di Valutazione insieme a Invalsi e al corpo ispettivo del Ministero dell’Istruzione Sviluppa nuovi modelli didattici, sperimenta l’utilizzo delle nuove tecnologie nei percorsi formativi Per il periodo 2021-2027 gestisce gestire Erasmus+, programma dell’UE per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport SPACED LEARNING Apprendimento intervallato Prevede 3 momenti di input e 2 intervalli di 10 minuti 1° input: l’insegnante dà le informazioni utili per la lezione 1° intervallo: non si fa riferimento al contenuto della lezione 2° input: l’insegnante rivisita il contenuto della prima sessione cambiando il modo di presentarlo 2° intervallo: attività come declinazione di quella del precedente intervallo 3° input: l’insegnante propone attività centrate sullo studente. I ragazzi dovranno applicare le conoscenze acquisite in contesti di esercitazione e situazioni problema Verifica della comprensione del contenuto della lezione Alfredo Giunti Scuola come centro di ricerca Scuola legata al territorio e alla sperimentazione Nuove tecnologie della comunicazione applicate alla didattica Ernesto e Anna Codignola 1945 fondano una scuola sul modello di Pestalozzi Esperimento di scuola aperta, innovativa, aperta al territorio La scuola vuole offrire servizio sociale alle famiglie disagiate del rione di Firenze e trasmettere coscienza civica e democratica Si ispirano ai principi pedagogici di Pestalozzi fondati su: attenzione all’affettività, esperienza pratica e autonomia 40 – Eleonora Catozzi TIPOLOGIE DI DIDATTICA LA DIDATTICA Tipologie di didattica: Generale = scienza che definisce i metodi e le tecniche per insegnare Speciale = riferita ai BES Sperimentale = detta anche di ricerca, mira a verificare e misurare l’efficacia delle singole modalità di intervento educativo Breve = riduce il tempo necessario all’insegnamento e all’apprendimento Modulare Didattica disciplinare = specifica di una materia Glottodidattica = riferita all’insegnamento della lingua straniera Personalizzata = stesura del PDP Individualizzata = stesura del PEI Inclusiva Laboratoriale = per sviluppare le abilità Tutoriale = presenza di una figura di aiuto e sostegno didattico Peer to peer Metacognitiva = che sviluppa la capacità di riflettere sulle proprie capacità cognitive Per progetti = che si propone il raggiungimento di uno o più obiettivi che porteranno alla realizzazione di un prodotto Cooperativa TRASPOSIZIONE didattica Yves Chevallard I saperi devono essere tradotti nella “lingua” dello studente Il docente deve rendere semplici i saperi e le conoscenze e adattarli agli studenti che ha di fronte Didattica della CONVERSAZIONE Diana Laurillard Metodo che dà grande importanza alla conversazione tra insegnante e studente La progettazione della didattica deve tenere conto di differenti forme di comunicazione e degli specifici media educativi Didattiche COOPERATIVE Robert Slavin Interdipendenza positiva tra i membri del gruppo Ogni membro dà il proprio contributo in base alle proprie competenze Un piccolo gruppo di alunni lavora insieme per migliorare reciprocamente il proprio apprendimento Tale modello deve prevedere anche premialità e concorrenza Metodi cooperativi: 1. Student team learning (Slavin) 2. Structural approach (Kagan) 3. Learning together (Johnson e Johnson) 4. Group investigation (Sharan e Sharan) 5. Complex instruction (Cohen) 6. Jigsaw (Aronson) Didattica DIFFERENZIATA David e Roger Johnson Gli studenti svolgono in classe attività diverse contemporaneamente, in autonomia o divisi in piccoli gruppi Al termine dell’attività ogni studente ha a disposizione una scheda per l’autovalutazione I fratelli Johnson propongono nello specifico il learning together che prevede la costituzione di piccoli gruppi composti da profili eterogenei Didattica PER SCOPERTA Bruner Lo studente deve trovare la propria motivazione ad apprendere e interiorizzare in maniera personale quanto appreso Il piacere della scoperta favorisce un pensiero autonomo, divergente e laterale PEER EDUCATION Bell e Lancaster Facilita l’apprendimento tra gli studenti allo stesso livello È utile per la prevenzione di comportamenti a rischio Aiuta a sviluppare le life skills Nella peer education non vi è mai valutazione Didattica PER PROGETTI e INTEGRATA Progetti specifici con obiettivi precisi di apprendimento È una didattica interdisciplinare Si vuole insegnare allo studente a pensare con progettualità È connessa all’applicazione di una didattica per problemi e per competenze, insegna a lavorare in modo autonomo L’attività è organizzata all’interno di tempi e risorse precise Project work didattico: progetto reale realizzato sul campo Project based learning (PBL) Esempio: Piano Scuola Estate 2021 Apprendimento SITUATO e didattica AUTENTICA Kurt Kahn, Jean Lave e Etienne Wenger Attività didattica che dipende dal contesto e dalla cultura Kahn precursore delle Expeditionary Learning Schools Spedizioni di conoscenza = si mandano i ragazzi a scoprire la conoscenza fuori dall’aula, dai contesti Il situated learning propone dei compiti autentici, garantisce l’autenticità e vuole superare il divario dentro-fuori scuola Significa iniziare a pensare l’apprendimento in situazione, in azione, in relazione 41 – Eleonora Catozzi Metodologia EAS = Episodi di Apprendimento Situato 2014 Rivoltella Si basa su un’accurata progettazione del docente Si propongono esperienze di apprendimento situato e significativo che portino alla realizzazione di artefatti digitali Rivoltella parla anche di didattica saggia = favorisce la concettualizzazione della tecnologia come risorsa culturale “normale” per la didattica 3 fasi: preparatoria, operatoria e ristrutturativa Didattica LABORATORIALE Vuole trasmettere il saper fare per produrre competenze concrete e anche lo sviluppo di abilità sociali (soft skills) Laboratorio = ambiente attrezzato ma anche spazio mentale attrezzato che pone il soggetto al centro dell’apprendimento Consente di costruire comunità di pratica in cui gli studenti si confrontano, interagiscono, costruiscono conoscenza in un processo di discussione-costruzione-verifica collegiale Gli apprendenti hanno un ruolo attivo Presuppone l’uso della ricerca attiva e del problem solving Il docente diventa consulente esperto a servizio dello studente LaRSA = Laboratori per il Recupero e lo Sviluppo degli Apprendimenti (sono modulari e adattabili) Laboratori del Sapere Elementi fondamentali della didattica laboratoriale: 1. Manipolazione 2. Spontaneità creativa 3. Spiazzamento cognitivo che realizzi un apprendimento per scoperta Didattica delle STEM Science, Technology, Engineering and Mathematics Le STEM consentono di insegnare il pensiero computazionale in un’ottica di problem solving Recentemente è stato proposto di aggiuntere la R di Reading e la A di Arte Didattica delle 4 P = LIFELONG KINDERGARTEN Mitchel Resnick Concetti base per lo sviluppo della creatività: 1. Project 2. Peers 3. Passion 4. Play EVIDENCE BASED EDUCATION Avviato da Hattie e portato in Italia da Calvani Pratica educativa basata sulle migliori evidenze disponibili, sui risultati evidenti della didattica Modelli di apprendimento basati su fatti concreti e scientifici Didattica per SCENARI e APPROCCIO i-TEC L’INDIRE ha proposto una serie di didattiche innovative La didattica per scenari vuole sfruttare le opportunità offerte dalle tecnologie per supportare nuovi modi di insegnare, apprendere e valutare Il docente si limita ad accompagnare i processi di apprendimento Consente ai ragazzi di mettere in campo le loro attitudini e la creatività lasciando adeguato spazio allo spirito d’iniziativa Didattica BLENDED Apprendimento ibrido che combina esperienze si apprendimento in presenza e a distanza Può prevedere la combinazione di lezioni frontali, attività in auto-apprendimento e processi di apprendimento cooperativo IBSE o IBL Inquiry Based Science Education o Inquiry Based Learning Inquiry = domanda di ricerca Obiettivo: mantenere viva la curiosità esplorativa della dimensione umana, stimolare la curiosità scientifica Approccio pedagogico basato sull’investigazione DAD e DDI Didattica a Distanza e Didattica Digitale Integrata Importanza dell’uso delle tecnologie 44 – Eleonora Catozzi STILI COGNITIVI Ognuno di noi ha delle strategie preferenziali che attua per affrontare un compito Stile cognitivo = predisposizione mentale intrapsichica che ognuno di noi ha a utilizzare determinate strategie quando ci si ritrova di fronte a un compito di natura cognitiva, a prescindere dal compito stesso Gli individui apprendono in maniera diversa a seconda delle modalità con cui ciascuno elabora le informazioni a partire dai canali sensoriali: 1. Visivo-verbale 2. Visivo-iconografico 3. Uditivo 4. Cinestetico Saper riconoscere lo stile cognitivo dello studente è fondamentale per comprendere il suo stile di apprendimento e su questo individuare le strategie più idonee affinchè la trasmissione di informazioni e saperi avvenga con successo Piero Boscolo (1939) Stile cognitivo = modalità di elaborazione dell’informazione che la persona adotta in modo prevalente Cornoldi e De Beni Distinguono 5 tipologie di stili cognitivi: 1. Sistematico vs intuitivo 2. Globale vs analitico 3. Verbale vs visuale 4. Impulsivo vs riflessivo 5. Convergente vs divergente Sternberg (1949) Teoria dell’autogoverno mentale Individua 13 stili cognitivi: 1. Legislativo (persone che amano creare, progettare e fare da sé) 2. Esecutivo (preferiscono seguire le regole) 3. Giudiziario (chi analizza e giudica idee già esistenti) 4. Monarchico (chi si prefissa un obiettivo e fa di tutto per raggiungerlo) 5. Gerarchico (gerarchia degli obiettivi) 6. Oligarchico (tutti gli obiettivi hanno la stessa importanza) 7. Anarchico (approccio casuale) 8. Globale (visione d’insieme) 9. Analitico (concretezza e dettagli) 10. Interno (chi lavora meglio da solo) 11. Esterno (chi ama il lavoro di gruppo) 12. Radicale (chi si butta sul nuovo) 13. Conservatore (chi ama la confort zone) George A. Miller (1920-2012) Classificazione degli stili cognitivi: 1. Visuale o verbale = chi privilegia la visione di immagini e disegni oppure chi privilegia le parole 2. Dipendente o indipendente dal contesto = chi difficilmente riesce a trovare delle figure geometriche rapportandole a contesti esterni oppure chi riesce a estrarre gli elementi per rapportarli a situazioni più generiche esterne al campo 3. Globale o analitico = chi coglie la situazione generale per poi andare nello specifico oppure chi parte dai dettagli per poi allargare alla visione d’insieme 4. Sistematico o intuitivo = chi ragiona analizzando passo passo tutte le informazioni oppure chi cerca velocemente di verificare l’ipotesi iniziale 5. Convergente o divergente = chi converge verso un’unica soluzione oppure chi diverge verso più soluzioni originali e flessibili 6. Impulsivo o riflessivo = chi trova una soluzione nell’immediato oppure chi preferisce pianificare STILI di APPRENDIMENTO Stile di apprendimento = modo in cui elaboriamo le informazioni, indica come vengono acquisite le nuove informazioni 5 stili di apprendimento: 1. Abile 2. Depresso 3. Negatore 4. Strategico 5. Pedina Kolb (1939) Ciclo di Kolb = individua 4 fasi successive che corrispondono ai 4 stili di apprendimento che le persone possono sviluppare nel corso della loro vita: 1. Esperienza concreta 2. Osservazione riflessiva 3. Concettualizzazione astratta 4. Sperimentazione attiva 4 stili di apprendimento: 1. Adattivo = chi ama sperimentare e gestire situazioni difficili, spesso arriva alla soluzione per insight 2. Convergente = orientato sia verso la concettualizzazione astratta che verso la sperimentazione attiva, ragionamento deduttivo per arrivare a una soluzione 3. Divergente = chi predilige un metodo personale e creativo 4. Assimilatore = abile nell’elaborare i modelli teorici attraverso ragionamenti induttivi 45 – Eleonora Catozzi Fleming e Mills 1992 Modello VARK Ogni studente ha le sue preferenze circa uno specifico canale sensoriale di apprendimento: 1. V = Visual = visivo 2. A = Aural = uditivo 3. R = Reading = lettura e scrittura 4. K = Kinestic = cinestetico James W. Keefe Stili di apprendimento = caratteristici comportamenti cognitivi, affettivi e fisiologici che funzionano come indicatori di come i discenti percepiscono l’ambiente di apprendimento, vi interagiscono e reagiscono 4 stili di apprendimento: 1. Visivo-verbale = chi preferisce apprendere leggendo o scrivendo 2. Visivo-non verbale = chi preferisce immagini, disegni, mappe concettuali 3. Uditivo = chi preferisce ascoltare la lezione frontale o una discussione 4. Cinestetico = chi preferisce imparare attraverso attività concrete di esperienze dirette Gregorc Misura i modelli di apprendimento attraverso la percezione e la modalità di elaborazione delle informazioni in entrata 1. Concreto-sequenziale (ordine, praticità) 2. Concreto-casuale (prove ed errori) 3. Astratto-sequenziale (immagini mentali) 4. Astratto-casuale (persone empatiche) Honey e Mumford 4 stili di apprendimento: 1. Attivista (stile del fare, problem solving e role-playing) 2. Riflessivo (osservare da più prospettive) 3. Teorico (razionalità e logica) 4. Pragmatico (sperimentazione attiva) 46 – Eleonora Catozzi METODOLOGIE DIDATTICHE ACTION MAZE Tecnica attiva simulativa Consiste nell’esecuzione di giochi interattivi che si presentano come simulazioni di situazioni di vita reale Obiettivo: sviluppo delle competenze decisionali e procedurali BRAINSTORMING Fine anni ’30 pubblicitario Osborn Tecnica che nasce in ambito pubblicitario per trovare soluzioni creative in gruppo Obiettivo: trovare soluzioni creative, stimolare il pensiero divergente Il docente-esperto guida l’attività didattica Nella fase del semaforo verde le idee vengono tirate fuori in libertà Si raccolgono tutte le idee possibili, senza censure Segue la fase del semaforo rosso con la selezione e valutazione delle idee prodotte BRAINWRITING Elaborato da Geshka Dà a tutti il tempo di esprimere le proprie idee senza essere sopraffatti dagli altri Ognuno scrive o rappresenta la propria idea su un foglio, poi la passa al compagno a destra, così ci si potrà agganciare all’idea precedente e generare così a catena una serie di idee creative, che poi verranno analizzate BUSINESS GAME Giochi di ruolo caratterizzati da un contesto simulato Sono dei role playing che servono a sviluppare le soft skills per gli ambienti di lavoro Serve anche a sviluppare il decision making CASE STUDY Consiste nella descrizione di una situazione reale (compito di realtà) a cui lo studente deve cercare di dare una risposta o fare un’analisi avendo un modello di riferimento Obiettivo: sviluppare la capacità analitica e diffondere nei giovani la cultura d’impresa e lo sviluppo dello spirito imprenditoriale attraverso l’attivazione di esperienze pratiche CIRCLE TIME È una metodologia didattica molto inclusiva Obiettivo: favorire l’ascolto, l’educazione emotiva e la coesione del gruppo classe La parola viene data a tutti nello scorrere circolare da una persona all’altra e i turni possono essere gestiti con un testimone Tutti devono esprimersi, nessuno ruolo di preminenza (neanche l’insegnante) L’insegnante potrà poi compilare una scheda su cui annotare tutto ciò che ha osservato CLIL Introdotto da David Marsh e Ann Maljers CLIL = Content and Language Integrated Learning Prevede l’insegnamento integrato di contenuti disciplinari in lingua straniera Decreti 88 e 89 del 2010: obbligo di insegnare nel 5° anno della secondaria di II grado una disciplina non linguistica in lingua straniera secondo la metodologia CLIL COACHING Una persona ne supporta un’altra nel raggiungere uno specifico obiettivo Si costruisce un rapporto diretto tra un educatore e un allievo/studente Il coach lavora sulle competenze trasversali del coachee, non disciplinari CONCASSAGE Tecnica della frantumazione, dello scuotimento messa a punto da Fustier Permette di vedere sotto prospettive laterali e insolite la questione in esame Consiste nel porre un problema al gruppo e, con una lista di domande originali e provocatorie, analizzarlo da prospettive divergenti e insolite DEBATE Si suddivide la classe in piccoli gruppi e si stabilisce il tema centrale del dibattito Sarà una discussione strutturata, con tempi da rispettare Obiettivi: sviluppare il pensiero critico, sviluppare la capacità di comunicare in maniera efficace, la capacità di prendere decisioni e favorire la comunicazione assertiva Ci saranno due squadre che sosterranno due tesi opposte Ogni squadra ha un capitano e degli oratori che argomenteranno a loro favore C’è anche un cronometrista che deve far rispettare i tempi e i temi I giurati dovranno poi decretare la squadra vincente DEBRIEFING Si effettua alla fine di un’attività di gruppo Lo scopo è riflettere per assumere consapevolezza e coscienza sull’attività pregressa e capire cosa si può migliorare Ci si dispone in cerchio in modo che tutti possano guardarsi Insegnante mediatore che deve essere in grado di coinvolgere attivamente tutti gli alunni Il mediatore deve porre domande che riguardano tutti gli aspetti dell’attività (es. Com’è andata l’attività? Le aspettative sono state soddisfatte?) e il rapporto con i compagni La condivisione delle impressioni personali ci aiuta a comprendere l’altro ma anche evidenziare debolezze e criticità per cercare di superarle per la prossima attività 49 – Eleonora Catozzi SERVICE LEARNING Apprendimento di servizio = imparare mettendosi al servizio della comunità E. Clark e Italo Fiorin Attività di volontariato ed educazione civica legata al territorio La comunità scolastica si apre al territorio promuovendo la cittadinanza attiva, i comportamenti prosociali e l’inclusione SIMULAZIONE DIDATTICA e PCTO Metodologia che mira all’acquisizione di competenze trasversali organizzative e professionali Obiettivo: avvicinare la scuola al mondo del lavoro simulando ruoli e figure professionali Si insegna allo studente ad affrontare i veri problemi (organizzativi, motivazionali, economici) del mondo dell’impresa SITUAZIONE- STIMOLO Daniele Novara si rifà al concetto di mutuo insegnamento di don Milani, all’educazione del cuore di Pestalozzi e alla dottrina della non-violenza di Danilo Dolci Come per l’attivismo pedagogico la via principale per l’apprendimento è il fare pratico Critica la DAD perché semplice video-lezionismo SQ3R Metodo per la lettura significativa che aiuta la concentrazione, la comprensione e la memoria Introdotto nel 1946 da Francis Pleasant Robinson SQRRR = Survey, Question, Read, Recite, Review È un metodo che si basa sulla revisione STORYTELLING Pensiero narrativo di Bruner Didattica cooperativa inclusiva che va a rafforzare l’identità, l’autostima nello studente e favorisce il confronto positivo con l’altro, lo sviluppo delle soft skills Favorisce esperienze di apprendimento situato in cui l’aspetto comunicativo-relazionale è parte integrante dell’attività formativa Importanza dell’elemento autobiografico Metodo autobiografico di Duccio Demetrio e Emerson Digital storytelling (DST) = versione digitale del tradizionale storytelling L’esperienza di produzione di DST attraverso un artefatto multimediale attiva un processo riflessivo motivante per la costruzione di nuove competenze e aumentare l’autoefficacia SWOT Strenghts, Weaknesses, Opportunitien and Threats È una tecnica di valutazione e analisi dei problemi SWOT = matrice in cui si inseriscono i punti di forza e di debolezza della situazione TEAL Technology Enhanced Active Learning Progettata nel 2003 dal MIT di Boston Si propone di unire lezione frontale, simulazioni e attività laboratoriali su computer per un’esperienza di apprendimento ricca e basata sulla collaborazione Classe scomposta, diffusa e aperta, che va oltre le 4 mura dell’aula tradizionale Ambiente di apprendimento flessibile che permetta di attuare una didattica innovativa al cui centro ci sono i ragazzi, protagonisti del proprio apprendimento TEAM BUILDING Insieme di attività formative con obiettivi di gruppo Obiettivo: diffondere la cultura d’impresa e lo sviluppo dello spirito imprenditoriale TINKERING Significa armeggiare, adoperarsi, fare concretamente È una metodologia di tipo laboratoriale che vuole stimolare la creatività Particolarmente utilizzato per le materie in ambito STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) Gli alunni vengono incoraggiati a creare oggetti utilizzando materiali di recupero Si costruiscono nuovi oggetti e nuove competenze Computational tinkering = si collabora con il pc a programmare oggetti WEBQUEST 1995 Bernie Dodge e Tom March Rientra nelle metodologie attive di uso della rete (come la flipped classroom) Tecnica dell’abduzione che consiste nel partire dagli indizi per risalire alle premesse Passaggi standard del webquest: 1. Introduzione 2. Compito 3. Obiettivi didattici 4. Risorse 5. Procedimento 6. Valutazione 7. Conclusione 50 – Eleonora Catozzi LA VALUTAZIONE VALUTAZIONE DELL’ISTITUTO SNV = Sistema Nazionale di Valutazione Valuta l’efficienza e l’efficacia del sistema educativo di istruzione e formazione Orienta le politiche scolastiche e formative per favorire la piena attuazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche Si sviluppa su 3 dimensioni: 1. Valutazione delle istituzioni scolastiche 2. Valutazione della dirigenza scolastica 3. Valorizzazione del merito professionale dei docenti DPR 28/03/2013 = i soggetti che concorrono alla costituzione del SNV sono: 1. INVALSI 2. INDIRE 3. Contingente ispettivo del Miur (dirigenti) In più concorrono alla valutazione: 1. La conferenza 2. I Nuclei di Valutazione Esterni INVALSI Istituto Nazionale Valutazione Sistema Istruzione Agenzia che si occupa della valutazione Effettua verifiche periodiche sulle conoscenze degli studenti Studia le cause della dispersione scolastica Predisposizione prove a carattere nazionale per Esami di Stato INDIRE Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa Agenzia di ricerca e supporto alla scuola che propone metodologie innovative e innovazione digitale REV Rapporto Esterno di Valutazione Documento di valutazione degli istituti scolastici redatto da un gruppo di esperti NEV = nucleo esterno di valutazione a seguito di una visita di durata 3 giorni NIV Nucleo Interno di Valutazione È composto da 9 membri: DS, 5 docenti designati dal Collegio Docenti, 1 genitore, 1 studente, 1 ATA Compiti del NIV: 1. Elaborare il Piano di Miglioramento 2. Valutare il raggiungimento degli obiettivi del PTOF RAV Rapporto di Auto-Valutazione Istituito con il DPR 80/2013 e modificato dalla L.107/2015 Rappresenta l’autoanalisi da parte di un istituto relativamente ai propri punti di forza e criticità Viene compilato dal NIV PdM Piano di Miglioramento Introdotto dall’a.s. 2015/2016 È volto all’individuazione di una linea strategica basata sulla pianificazione e sul concetto del problem solving RENDICONTAZIONE SOCIALE Conclude la procedura di valutazione che le scuole hanno realizzato attraverso i RAV e i conseguenti PdM Avviene nell’apposita piattaforma predisposta all’interno del portale del SNV La rendicontazione sociale vuole dare conto di quanto raggiunto, dei processi attivati e dei traguardi perseguiti partendo dalle priorità che si erano fissate nell’ultima sezione del RAV VALUTAZIONE DEI DOCENTI COMITATO PER LA VALUTAZIONE DEI DOCENTI È un organo collegiale istituito nel 1974 T.U. 297 del 1994 e ribadito dalla legge 107/2015 Ha durata triennale Presieduto dal DS, composto da 3 docenti, 1 rappresentante dei genitori, 1 degli studenti nella secondaria di II grado e 1 componente esterno dell’USR Esprime anche il parere sul superamento dell’anno di prova 51 – Eleonora Catozzi VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI NORMODOTATI La valutazione degli studenti risponde a diverse funzioni: 1. Verificare gli apprendimenti 2. Adeguare le proposte didattiche 3. Predisporre eventuali interventi di recupero 4. Fornire indicazioni per sostenere l’apprendimento 5. Promuovere l’autoconsapevolezza 6. Fornire ai docenti elementi per l’autovalutazione del proprio operato 7. Comunicare gli esiti alle famiglie La valutazione può essere: 1. Formativa in itinere (fornisce un feedback che aiuta gli studenti a migliorare la propria prestazione) 2. Sommativa o finale (che mette insieme tutti gli elementi in un giudizio complessivo) SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO DM 741/2017 disciplina in modo organico gli Esami di Stato DM 742/2017 adotta i modelli nazionali di certificazione Nota 1865 del 10/10/2017 fornisce indicazioni in merito a valutazione, certificazione delle competenze ed Esame di Stato Giudizio sintetico per il voto di condotta fino al 2023 Per essere ammessi all’Esame di Stato gli alunni devono aver frequentato ¾ del monte orario annuale e aver partecipato alle prove INVALSI ad aprile Durante lo scrutinio finale il consiglio di classe attribuisce all’alunno un voto di ammissione riferito al percorso scolastico triennale (anche inferiore a 6/10) SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO Decreto 122/2009 art. 4 e 5 Regolamento recante il coordinamento delle norme vigenti per la valutazione D.lgs 62/2017 norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze La valutazione periodica e finale degli apprendimenti è effettuata dal consiglio di classe 3 valutazioni concorrono al voto di profitto finale: 1. Valutazione delle singole discipline 2. Valutazione del comportamento 3. Valutazione dell’educazione civica (L. 92/2019) Lo scrutinio finale deve sempre essere presieduto dal DS I docenti di sostegno partecipano alla valutazione di tutti Le attività di educazione civica vanno valutate come disciplina a sè stante La valutazione di religione è espressa con un giudizio sintetico sull’interesse manifestato e l’apprendimento raggiunto Il voto di condotta è espresso in decimi Una valutazione di condotta inferiore a 6/10 preclude il passaggio alla classe successiva e l’accesso all’Esame di Stato Nello scrutinio finale degli ultimi 3 anni viene assegnato un credito scolastico dato dalla media dei voti finali (12, 13 e 15) CPIA Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti I corsi di istruzione per gli adulti dei CPIA sono suddivisi in: 1. 1° livello (secondaria di I grado) 2. 2° livello (secondaria di II grado) 3. Percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana Viene rilasciata la certificazione delle competenze (livello iniziale, base, intermedio, avanzato) VOTO DI CONDOTTA Fu reintrodotto dalla Gelmini nel 2008 Attualmente il ministro Valditara ha introdotto il giudizio decimale anche per la secondaria di I grado Chi prende 6 in condotta sarà rimandato a settembre e dovrà presentare un elaborato critico in materia di cittadinanza Solo chi prende 9 o 10 in condotta potrà avere il massimo dei crediti scolastici per la Maturità La valutazione fa riferimento a: 1. Competenze chiave di Cittadinanza 2. Statuto delle studentesse e degli studenti 3. Patto di corresponsabilità 4. Regolamento di istituto VOTO DI EDUCAZIONE CIVICA Legge 92/2019 ha reso obbligatoria l’ed. civica in tutti gli ordini scolastici a partire dall’a.s. 2020/2021 con valutazione Il monte orario complessivo è di 33 ore annue 3 assi attorno cui ruota l’ed. civica: 1. Costituzione 2. Sviluppo sostenibile (Agenda 2030) 3. Cittadinanza digitale (promozione di un uso etico e consapevole delle tecnologie digitali per migliorare la vita delle persone e delle società) 54 – Eleonora Catozzi CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Il modello di certificato è unico a livello nazionale Integra e accompagna la valutazione disciplinare È rilasciata dalla scuola come certificato delle competenze acquisite DM 742/2017 “Linee guida per la certificazione delle competenze” Viene rilasciata al termine della scuola Primaria, al termine dell’Esame di Stato conclusivo della secondaria di I grado e al termine del primo biennio della secondaria di II grado Comprende: 1. 8 competenze chiave 2. 4 livelli di padronanza per ogni profilo 1° CICLO DI ISTRUZIONE Rilasciato al termine della scuola primaria e al termine dell’Esame di Stato conclusivo della secondaria di I grado Il documento deve essere comprensibile per le famiglie Il Profilo dello studente si articola nelle 8 competenze che si auspica l’alunno abbia maturato Il documento è articolato in 2 parti: 1. Frontespizio con i dati dell’alunno 2. Descrizione analitica delle competenze Il conseguimento delle competenze delineate nel profilo costituisce l’obiettivo generale del sistema educativo e formativo italiano I livelli da attribuire a ciascuna competenza sono 4: 1. A = Avanzato 2. B = Intermedio 3. C = Base 4. D = Iniziale SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO C’è l’obbligo della Certificazione delle Competenze al termine dell’obbligo di istruzione di durata 10 anni, quindi al termine del primo biennio della scuola secondaria di II grado La scuola non rilascia il certificato se il livello base non è stato raggiunto secondo il consiglio di classe I livelli da attribuire a ciascuna competenza sono 4: 1. A = Avanzato 2. B = Intermedio 3. C = Base Per la secondaria di II grado la Certificazione è integrata dagli esiti delle prove INVALSI PROVE INVALSI Sono obbligatorie e rappresentano uno dei requisiti di ammissione all’Esame di Stato SCUOLA PRIMARIA CLASSE 2^ Prova cartacea Italiano e Matematica CLASSE 5^ Prova cartacea Italiano, Matematica e Inglese SECONDARIA DI I GRADO CLASSE 3^ Prova computer based Italiano, Matematica e Inglese SECONDARIA DI II GRADO CLASSE 2^ Prova computer based Italiano e Matematica CLASSE 5^ Prova computer based Italiano, Matematica e Inglese QUADRI DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI QNQ Quadro Nazionale delle Qualifiche Raccomandazione del Consiglio del 22/05/2017 Obiettivo di raccordare il sistema italiano delle qualificazioni con quelli degli altri paesi dell’UE EQF Quadro Europeo delle Qualifiche Consente di confrontare le qualifiche tra diversi paesi UE Quadro basato sui RdA articolato su 8 livelli Il livello aumenta in funzione della competenza 55 – Eleonora Catozzi INCLUSIONE SCOLASTICA NORMATIVA Percorso storico che è partito dalla segregazione, all’integrazione per arrivare all’inclusione A livello internazionale: 1. 1994 Salamanca 2. 1996 Carta del Lussemburgo 3. 2006 Convenzione sui diritti delle persone con disabilità 4. 2009 Linee guida sull’educazione inclusiva 5. 2017 Pilastro europeo dei diritti sociali 6. 2022 Agenda ONU 2030 Costituzione 1948 Art. 3 diritto alla pari dignità sociale e diritto allo studio Art. 33 principio della libertà di insegnamento Art. 34 definisce l’istruzione gratuita e obbligatoria per almeno 8 anni (sarà portato a 10 anni con la legge 296/2006) L. 118/1971 La scuola pubblica deve farsi carico degli handicappati Si iniziano a prevedere delle agevolazioni e gli abbattimenti delle barriere architettoniche per gli handicappati DPR 970/1975 Falcucci Prevede che ci sia la figura dell’insegnante di sostegno fornito di apposito titolo di specializzazione L. 517/1977 Si esplicita il diritto alla piena integrazione degli alunni handicappati nella scuola comune e insegnante di sostegno Rapporto Warnock 1978 Compare per la prima volta la dizione BES per abolire handicap Sentenza 215/1987 Sentenza della Corte Costituzionale Diritto allo studio garantito anche per le persone con disabilità LEGGE 104/1992 Legge quadro Bisogna garantire un aiuto proporzionato al grado di disabilità PEI = Piano Educativo Individualizzato GLIR = Gruppo di Lavoro Interistituzionale Regionale Art. 12 diritto all’educazione e all’istruzione nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle Università Dichiarazione di SALAMANCA 1994 Graduale passaggio da integrazione a inclusione Bisogni Educativi Speciali (BES) = non solo le disabilità e i dsa ma anche tutte le difficoltà di origine psico-sociale: 1. Particolari condizioni fisiche 2. Menomazioni delle strutture e delle funzioni corporee 3. Deficit delle attività personali (apprendimento, comunicazione, linguaggio) 4. Difficoltà nella partecipazione sociale 5. Difficoltà prodotte da fattori contestuali personali (bassa autostima, problemi di comportamento) 21/05/2001 ICF per la classificazione di salute e disabilità adottato dall’OMS L. 67/2006 Legge a tutela dei disabili dalle discriminazioni Convenzione ONU 2006 Entra nell’ordinamento italiano nel 2009 Convenzione sui diritti delle persone con disabilità LEGGE 170/2010 Riconosce i DSA (dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia) Nuove norme in materia di DSA in ambito scolastico Descrive le fasi per il rilascio della certificazione e l’attivazione di una didattica personalizzata per DSA: 1. Scuola (identificazione e comunicazione alla famiglia) 2. Famiglia (si rivolge all’ASL per la diagnosi) 3. ASL (rilascia la certificazione diagnostica) 4. Famiglia (consegna la certificazione alla scuola) 5. Scuola (provvedimenti compensativi e dispensativi) Le scuole devono dotarsi di personale docente formato L’attivazione degli interventi formativi spetta agli uffici scolastici regionali In accordo con il Miur istituiscono i CTS = Centri Territoriali di Supporto (D.S., almeno 3 docenti curricolari e di sostegno, un rappresentante dell’USR, un O.S. e docenti specializzati) D.M. 12/07/2011 Individua le modalità di formazione dei docenti e dei D.S., le misure educative e didattiche di supporto, le forme di verifica e di valutazione per garantire il diritto allo studio degli alunni DSA Le linee guida specificano che la didattica inclusiva deve nascere dalla selezione della pratica di strategie educative e formative valide per tutti D.M. 30/09/2011 La specializzazione per il sostegno degli alunni con disabilità si consegue presso le università in corsi a n.° programmato All. A: definisce profilo professionale dell’insegnante di sostegno All. B: si elencano le attività formative, di tirocinio e i laboratori All. C: presenta gli aspetti organizzativi dei corsi 56 – Eleonora Catozzi Direttiva Miur 27/12/2012 Chiarisce i tratti distintivi del modello di scuola inclusivo I BES assemblano tutti i bisogni educativi possibili includendo quelli degli alunni stranieri: 1. Disabilità (ai sensi della L. 517/77 e poi L. 104/92) 2. Disturbi evolutivi specifici (L. 170/2010 e L. 53/2003) 3. Svantaggio socio-economico (2012 e successive) Un BES è una difficoltà che si evidenzia in età evolutiva negli ambiti di vita dell’educazione e/o apprenditivo. Si manifesta in un funzionamento problematico, anche per il soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale; necessita di un piano educativo individualizzato o personalizzato Parla per la prima volta di Piano Didattico Personalizzato Introduce il PAI = Piano Annuale per l’Inclusività C.M. n.° 8 del 06/03/2013 Tutti gli alunni svantaggiati possono accedere ai PDP senza che sia prodotta certificazione clinica (in particolare alunni con svantaggio culturale e socioeconomico e difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana) I PDP devono essere firmati dal team docenti, dal D.S. e dalle famiglie Il PDP deve contenere: 1. Dati anagrafici 2. Tipologia di disturbo 3. Attività didattiche individualizzate 4. Attività didattiche personalizzate 5. Strumenti compensativi utilizzati 6. Misure dispensative adottate 7. Forme di verifica e valutazione personalizzate Chiarimenti sulla stesura del PAI (Piano Annuale per l’Inclusività) che riguarda tutti i BES Il PAI è redatto dal GLI e deliberato dal Collegio Docenti entro il 30 giugno di ogni anno Serve per la scuola per progettare la sua offerta formativa in senso inclusivo Nota n.° 1551 del 27/06/2013 Chiarimenti sul concetto di normale specialità Definizione dei Gruppi di Lavoro per l’Inclusività (GLI) Definizione e modalità di realizzazione dei PAI, che il GLI deve elaborare al termine di ogni anno scolastico L. 107/2015 Buona Scuola Con i decreti attuativi del 2017 Promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità Si introduce il PI nel PTOF D.Lgs 62/2017 All’alunno disabile ammesso all’Esame di Stato conclusivo del I ciclo viene rilasciato l’attestato di credito formativo se non si presenta all’esame DL 66/2017 Art. 8 prevede il PI = Piano per l’Inclusione È legato al PTOF pertanto ha durata triennale e si occupa solo degli alunni disabili D.lgs. 66 del 13/04/2017 modificato dal D.lgs 96 del 07/08/2019 Diagnosi funzionale e profilo dinamico funzionale sono stati ricompresi nel profilo di funzionamento Profilo di funzionamento = documento necessario alla predisposizione del PEI = Piano Educativo Individualizzato Nota 562 del 03/04/2019 Il ministero riconosce all’interno dei BES gli alunni gifted Decreto interministeriale 182 del 29/12/2020 Aggiornamento del PEI Il PEI è rivolto agli alunni disabili rientranti nella L. 104/1992 Viene elaborato dal GLO = gruppo di lavoro per l’inclusione, formato dai genitori e dalle figure professionali interne ed esterne alla scuola Il PEI ha validità annuale e consente di delineare un piano personalizzato per gli studenti con disabilità fissando, per l’alunno, le abilità e gli obiettivi da perseguire durante l’anno scolastico 59 – Eleonora Catozzi SVILUPPO DELLA SCUOLA INTERCULTURALE Per realizzare una società multietnica bisogna passare dal multilinguismo al plurilinguismo (padronanza linguistica di almeno 3 lingue) Il plurilinguismo consente la comunicazione e di conseguenza lo scambio culturale Obiettivi: intercultura e meticciamento Bisogna riconoscere la diversità come tratto distintivo dell’umanità e di ciascun individuo Le iscrizioni degli alunni stranieri possono essere richieste in qualsiasi momento dell’a.s. Gli alunni privi della documentazione anagrafica sono iscritti con riserva C.M. 08/09/1989 n.° 301 1° documento sugli alunni stranieri per il loro inserimento della scuola dell’obbligo Promozione delle iniziative per l’esercizio del diritto allo studio C.M. 22/07/1990 n.° 205 1° documento sull’educazione interculturale C.M. 02/03/1994 n.° 73 La dimensione interculturale nelle discipline L. 286/1998 Testo Unico Immigrazione D.P.R. 31/08/1999 n.° 394 Normativa di base per l’integrazione scolastica degli alunni stranieri Riconosce ai minori stranieri il diritto-dovere all’istruzione alla stessa maniera dei cittadini italiani È necessario individuare per l’alunno le migliori pratiche e istituzionalizzarle nel PTOF Vieta la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri Stabilisce che il collegio docenti definisce, in relazione al livello di competenza, il necessario adattamento dei programmi 2000 Commissione Nazionale Intercultura L’educazione è interculturale C.M. 155/2001 Assegna alle scuole con una percentuale di alunni stranieri e nomadi superiore al 10% degli iscritti fondi aggiuntivi per retribuire le attività di insegnamento D.lgs 226/2005 Sancisce l’obbligo del conseguimento del titolo della scuola secondaria di I grado ai fini della prosecuzione del percorso formativo del II ciclo C.M. 01/03/2006 n.° 24 Linee guida per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri (riconfermate nel 2014) CCNL 2007 Prevede finanziamenti ministeriali per progetti relativi alle aree di rischio a forte processo immigratorio e contro l’emarginazione scolastica D.P.R. 89/2009 Le 2 ore di insegnamento della 2^ lingua comunitaria possono essere utilizzate per potenziare l’insegnamento dell’italiano per gli alunni stranieri privi delle necessarie conoscenza C.M. 08/01/2010 n.° 2 Indicazione di non superare il 30% degli stranieri iscritti a ciascuna classe 2014 Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri Sono maggiormente sottolineati gli aspetti legati all’orientamento e alla frequenza del 2° ciclo 2015 documento “Diversi da chi?” Contiene 10 raccomandazioni e proposte operative D.lgs 62/2017 Al momento della valutazione finale per l’ammissione alla classe successiva o agli esami di stato conclusivi, i minori stranieri sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani CCNL 2018 Istituisce il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa D.M. 07/12/2021 Regolamenta il test di conoscenza della lingua italiana Il superamento è condizione per il rilascio del permesso di soggiorno UE per i soggiornanti di lungo periodo Almeno livello A2 2022 Orientamenti interculturali. Idee e proposte per l’integrazione di alunni e alunne provenienti da contesti migratori Aggiorna e attualizza le precedenti linee guida per l’integrazione degli alunni stranieri del 2014 Documento redatto dall’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri 60 – Eleonora Catozzi ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA AUTONOMIA SCOLASTICA: NORMATIVA Le scuole, pur facendo parte del sistema scolastico nazionale, vengono dotate di una propria autonomia amministrativa, didattica e organizzativa Si è arrivati all’autonomia con un lungo processo normativo dal 1997 a oggi LEGGE 59/1997 BASSANINI Stabilisce per le scuole l’autonomia: 1. Didattica 2. Organizzativa = permette la formulazione dei curricoli a livello di scuole Ogni istituzione scolastica ha un proprio POF = Piano dell’Offerta Formativa = piano di azione educativa e di istruzione della scuola DPR 275/99 del 08/03/1999 Art. 1 autonomia funzionale Art. 3 POF Art. 4 autonomia didattica = garantire a tutti il raggiungimento dei massimi traguardi rispetto alle capacità di ogni singola persona adottando tutte le forme di flessibilità, senza limiti di tempi, di strategie e di procedure Art. 5 autonomia organizzativa = il calendario scolastico in termini di inizio e fine delle lezioni nella secondaria di II grado è deciso dalle Regioni, ma gli adattamenti del calendario sono stabiliti dalle scuole Art. 6 autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo = per facilitare l’autonomia didattica e organizzativa, consentendo alle scuole di operare tenendo conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico delle realtà locali Il cuore della ricerca è il curricolo Art. 7 reti di scuole Art. 8 autonomia curricolare Art. 10 certificazione delle competenze Vengono dettagliate le caratteristiche del POF, che viene definito il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche Possibilità per le istituzioni scolastiche di provvedere alla definizione e alla realizzazione dell’offerta formativa Approfondimento art. 7 RETI DI SCUOLE Sono accordi tra scuole per raggiungere obiettivi superiori a quelli che potrebbero perseguire agendo singolarmente 2 tipologie di reti di scuole: 1. Reti di Ambito (potere di rappresentare tutte le scuole dell’ambito nel rapporto con l’URS) 2. Reti di Scopo (subordinate alle prime) L’approvazione di adesione di una scuola a una rete viene effettuata tramite delibera del Consiglio di Istituto Nell’ambito delle reti di scuole possono essere istituiti laboratori finalizzati a: 1. Ricerca didattica e sperimentazione 2. Documentazione di ricerche, esperienze, informazioni 3. La formazione in servizio del personale scolastico 4. L’orientamento scolastico e professionale Anche le scuole polo sono reti di scuole che possono: 1. Stipulare convenzioni o accordi di programma con università, associazioni o enti che offrano il loro apporto alla realizzazione di specifici obiettivi 2. Promuovere convenzioni per il coordinamento comune di attività 3. Assolvere compiti istituzionali coerenti col PTOF LEGGE COSTITUZIONALE 3/2001 L’autonomia delle istituzioni scolastiche diventa legge fondamentale dello Stato italiano Nota Miur 2006 Quota di autonomia curricolare del 20% Le scuole possono modificare il proprio monte ore annuale delle discipline di insegnamento per una quota del 20% BUONA SCUOLA 107/2015 Più autonomia ai dirigenti scolastici Dal POF al PTOF a partire dall’a.s. 2016/2017 Il POF diventa triennale ma può essere rivisto annualmente 61 – Eleonora Catozzi Va definito entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente al triennio di riferimento Viene elaborato dal Collegio Docenti e sottoposto all’approvazione del Consiglio d’Istituto È come se fosse la carta d’identità della scuola, esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano Organico dell’autonomia per il potenziamento e il miglioramento della qualità dell’offerta formativa = personale scolastico: 1. Posti comuni 2. Posti di sostegno 3. Posti per il potenziamento L’organico dell’autonomia è determinato ogni 2 anni dal Dirigente Scolastico su base regionale Reti territoriali per l’apprendimento permanente Comprendono l’insieme dei servizi di istruzione, formazione e lavoro collegati alle strategie per la crescita economica, l’accesso al lavoro dei giovani, l’invecchiamento attivo, l’esercizio della cittadinanza attiva Assicurano: 1. Il sostegno alla costruzione di percorsi di apprendimento formale, non formale e informale 2. Il riconoscimento dei crediti formativi 3. La certificazione degli apprendimenti acquisiti 4. La fruizione di servizi di orientamento USR DPR 260/2007 Il MIM svolge funzioni di regolazione, supporto e valorizzazione delle autonomie riconosciute a: 1. Istituzioni scolastiche e universitarie 2. AFAM = alta formazione artistica, musicale e coreutica 3. Ricerca scientifica e tecnologica Per la complessità di queste funzioni il Ministero opera con strutture di carattere regionale Ufficio Scolastico Regionale presso cui opera anche un corpo ispettivo composto da dirigenti Compiti dell’USR: 1. Vigila sul rispetto delle norme generali sull’istruzione 2. Cura l’attuazione delle politiche nazionali per gli studenti 3. Vigila sulle scuole non statali paritarie 4. Assicura la diffusione delle informazioni 5. Esercita le attribuzioni in materia di contenzioso 6. Supporta la flessibilità organizzativa, didattica e di ricerca delle istituzioni scolastiche 7. Verifica l’efficienza delle scuole 8. Promuove lo sviluppo dell’offerta formativa 9. Cura i rapporti con l’amministrazione regionale 10. Assegna alle scuole le risorse finanziarie e di personale 11. Assicura agli USP l’uniformità dell’azione amministrativa CCNL Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Stipulato tra l’ARAN e i Sindacati È volto a disciplinare il rapporto di lavoro dal punto di vista normativo ed economico Comunità educante Art. 24 CCNL È volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni Ne fanno parte il DS, il personale docente ed educativo, il DSGA e il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, le famiglie, gli alunni e gli studenti che partecipano alla comunità PTOF Art. 26 del CNNL I docenti in servizio in ciascuna scuola concorrono alla realizzazione del PTOF con attività individuali e collegiali CSPI Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione Garantisce l’unitarietà del sistema nazionale dell’istruzione 64 – Eleonora Catozzi MAPPA DI KERR È uno schema neutrale di curricolo con 4 elementi collegati con una logica di circolarità e reciprocità Schwab - La struttura delle discipline Mette in relazione la struttura dei saperi e il curricolo formativo da proporre agli studenti Quali discipline insegnare e come? Non perde mai di vista l’unità dell’educazione, il curricolo complessivo in tutti i suoi equilibri In base alla sua matrice ogni disciplina funziona come principio globale di intelligibilità CURRICULIM MAPPING Mappatura dei percorsi di studio che offre la scuola per vedere a colpo d’occhio i valori educativi fondamentali della scuola Fornisce una visione d’insieme Per esempio in sede di Collegio Docenti si individuano aree di intervento funzionali alla realizzazione del PTOF: 1. Area dell’accoglienza, dei linguaggi, dell’educazione interculturale 2. Area dell’educazione ambientale, alla salute 3. Area delle disabilità, della prevenzione e del disagio MONTE ORARIO Infanzia = di norma 40 ore settimanali Primaria = da 24 a 27, fino a 30 in base alle disponibilità dell’organico docenti; tempo pieno 40 ore Secondaria di I grado = 30 ore per 33 settimane (tot. 990 ore) Secondaria di II grado = 32 ore settimanali (tot. 1056 annuali) ma il totale varia in base alla scuola e all’indirizzo 65 – Eleonora Catozzi SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO NUOVO IMPIANTO ORGANIZZATIVO D.lgs 61 del 13/04/2017 Gli istituti professionali diventano scuola territoriali dell’innovazione, aperte e concepite come laboratori di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica Le prime classi vengono costituite con un numero minimo di 27 alunni, massimo 30 per classe 6 NUOVI LICEI Liceo artistico Liceo classico Liceo linguistico Liceo musicale e coreutico Liceo scientifico (scienze applicate e sportivo) Liceo delle scienze umane (opzione economico-sociale) dal 2024/25 liceo del Made in Italy ISTITUTI PROFESSIONALI 11 indirizzi 2010 pre-riordino c’erano 2 settori (servizi e industria e artigianato) e 6 indirizzi Dal 2017 11 indirizzi: 1. Agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane 2. Pesca commerciale e produzioni ittiche 3. Industria e artigianato per il Made in Italy 4. Manutenzione e assistenza tecnica 5. Gestione delle acque e risanamento ambientale 6. Servizi commerciali 7. Enogastronomia e ospitalità alberghiera 8. Servizi culturali e dello spettacolo 9. Servizi per la sanità e l’assistenza sociale 10. Arti ausiliarie delle professioni sanitarie: odontotecnico 11. Arti ausiliarie delle professioni sanitarie: ottico ISTITUTI TECNICI 2 settori 11 indirizzi Settore economico 1. Amministrazione, finanza e marketing 2. Turismo Settore tecnologico (Meccanica, Trasporti, Elettronica, Informatica, Grafica, Chimica, Moda, Agraria, Costruzioni) INDICAZIONI NAZIONALI PER I LICEI LEGGE 133/2008 Riporta un piano programmatico di interventi per conferire maggiore efficacia ed efficienza al sistema scolastico D.P.R. 89/2010 Viene emanato il Regolamento per il Riordino dei Licei Si delinea il sistema dei licei Allegato A: PECUP (Profilo Educativo, Culturale e Professionale dello studente) I percorsi liceali forniscono allo studente le conoscenze, le abilità e le competenze che gli permettono di proseguire in modo efficace i suoi studi o di inserirsi in modo coerente nella vita sociale e nel mondo del lavoro Al termine del percorso liceale lo studente deve aver raggiunto alcuni Risultati di Apprendimento (RdA): 1. RdA comuni 2. RdA specifici (relativi alle discipline di indirizzo) Per ciascuna materia sono elaborate delle linee generali Il percorso di studi di ciascuna disciplina è suddiviso in 3 periodi: 1. Primo biennio 2. Secondo biennio 3. Ultimo anno Per ciascun periodo sono elaborati degli OSA = Obiettivi Specifici di Apprendimento Le competenze metacognitive e trasversali possono essere maturate in modo indiretto partendo dalle competenze previste per ciascuna disciplina La cura della ricchezza espressiva nella lingua madre è un obiettivo trasversale da conseguire in tutte le discipline La scelta delle metodologie didattiche è lasciata ai collegi docenti e ai singoli insegnanti Si apre la strada a un apprendimento significativo, perché la conoscenza non va trasmessa, ma l’apprendimento deve essere una scoperta continua 66 – Eleonora Catozzi LINEE GUIDA PER GLI ISTITUTI PROFESSIONALI E GLI ISTITUTI TECNICI D.P.R. 87/2010 Regolamento per il riordino degli istituti professionali 1. Settore dei servizi 2. Settore industria e artigianato Ciascun settore è suddiviso in più indirizzi che a loro volta si possono suddividere in articolazioni e opzioni D.P.R. 88/2010 Regolamento per il riordino degli istituti tecnici 1. Settore economico 2. Settore tecnologico Ciascun settore è suddiviso in più indirizzi che a loro volta si possono suddividere in articolazioni e opzioni DIRETTIVA MINISTERIALE 65/2010 Riporta le Linee Guida per il passaggio al nuovo ordinamento Il PECUP si compone di due aspetti fondamentali: 1. Area di istruzione generale (insegnamenti comuni a tutti gli indirizzi) 2. Area di indirizzo (mirano a far acquisire agli studenti competenze specifiche) Come per i licei, il PECUP si esprime in termini di RdA Le linee guida propongono 3 riferimenti progettuali per articolare l’offerta formativa dei tecnici e professionali: 1. Menti d’opera (valorizzazione di tutti gli stili di apprend.) 2. Professionalità 3. Laboratorialità (imparare a lavorare, imparare lavorando) Inclusione e personalizzazione sono tipiche degli istituti tecnici e professionali Strade preferenziali su cui delineare la didattica: 1. Didattica per competenze (in cui sono cruciali le metodologie per far maturare le competenze e le modalità di valutazione) 2. Didattica per progetti (pedagogia del progetto, che può sviluppare competenze spendibili nella vita lavorativa, accresce la motivazione e fa maturare competenze sociali) 3. Didattica laboratoriale (partecipazione attiva, permette di contestualizzare il sapere astratto nella realtà) La valutazione delle competenze deve sottolineare ciò che lo studente sa fare con ciò che sa Aspetti trasversali della didattica: 1. Insegnamento di cittadinanza e Costituzione 2. Formazione alla sicurezza 3. Scienze integrate (approccio alle discipline scientifiche di tipo unificante – dipartimento di scienze integrate) REVISIONE DEI PERCORSI DELL’ISTRUZIONE PROFESSIONALE PREVISTA DALLA L.107/2015 (BUONA SCUOLA) Nel rispetto dell’art. 117 della Costituzione e il loro raccordo con i percorsi dell’istruzione e formazione professionale (IeFP) D.lgs 61/2017 Percorsi di istruzione professionale organizzati in 11 indirizzi articolati: 1. Primo biennio 2. Successivo triennio Allegato A: PECUP specificato in termini di RdA (competenze) DECRETO INTERMINISTERIALE 24/05/2018 n.° 92 Disciplina i profili di uscita degli indirizzi di studio dei percorsi di istruzione professionale Descrive gli RdA specifici di ciascun indirizzo in termini di competenze D.M. 766 del 23/08/2018 Linee guida che individuano gli RdA intermedi QNQ = Quadro Nazionale delle Qualifiche Le competenze sono articolate in conoscenze e abilità, ma anche in termini di autonomia e responsabilità Emerge il concetto di personalizzazione PFI = Progetto Formativo Individuale Mira a far emergere i talenti e le vocazioni dello studente fornendogli le migliori opportunità per la sua piena realizzazione Importanza di sviluppare una cultura del lavoro Tecniche: peer education, problem solving, laboratorio su compiti reali, project work, eventi pubblici, dissertazioni, gare e concorsi 69 – Eleonora Catozzi 2. Diminuire la distanza tra scuola e realtà socio- economiche 3. Diminuire il disallineamento tra formazione e lavoro 4. Contrastare il NEET (Not in Education, Employment or Training) 5. Rafforzare l’apprendimento e la formazione permanente lungo tutto l’arco della vita 1. La qualità dell’offerta formativa e didattica 2. Modalità relazionali improntate al rispetto e alla chiarezza 3. Comunicazione del regolamento di istituto e di disciplina 4. Attenzione degli insegnanti al carico di lavoro quotidiano 5. Controllo delle assenze e dei comportamenti dell’alunno La famiglia si impegna a: 1. Instaurare un dialogo costruttivo e regolare con il docente 2. Riconoscere il docente come esperto dell’insegnamento 3. Assicurare la regolare frequenza della scuola da parte del figlio 4. Accettare e condividere il regolamento della scuola 5. Sostenere il figlio negli adempimenti richiesti 6. Curare la dotazione dei libri e del materiale didattico 7. Curare la persona del figlio nell’igiene e presentabilità 8. Creare le condizioni affinchè il figlio, al termine di un’assenza, rientri a scuola pronto a rispettare le scadenze programmate 9. Assicurare che i figli non attivino nella scuola telefoni cellulari e altri congegni che rechino disturbo Lo studente si impegna a: 1. Rispettare le regole di comportamento 2. Rispettare gli orari scolastici 3. Rispettare insegnanti e compagni 4. Seguire con attenzione e partecipazione le attività didattiche 5. Non attivare nella scuola dispositivi che recano disturbo 6. Utilizzare correttamente strutture e strumenti dell’istituto 7. Esplicitare le proprie difficoltà 8. Avvertire all’inizio delle lezioni in caso di dimenticanza di compiti o materiale 9. Informarsi, in caso di assenza, sul lavoro svolto 10. Essere puntuale nella firma delle comunicazioni scuola- famiglia Nota 27/20/2017 Piano Nazionale per l’educazione al rispetto Promuove nelle scuole la parità tra sessi, la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo, la non discriminazione Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo (art. 4 L. 71/2017) Linee guida nazionali Educare al rispetto per la parità tra sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione L. 92/2019 introduce l’insegnamento trasversale dell’educazione civica nel 1° e 2° ciclo di istruzione (almeno 33 ora all’anno) Nota 24/01/2022 n.° 73 Linee guida sul contrasto all’antisemitismo nella scuola PNRR Mira a sviluppare una strategia per contrastate in modo strutturale l’abbandono scolastico Dà molta importanza all’orientamento A partire dall’a.s. 2023/2024 l’attività di orientamento è accompagnata dall’attivazione di moduli di orientamento formativo degli studenti: 1. Di almeno 30 ore nel I grado e nelle classi 1^ e 2^ del II grado 2. Di almeno 30 ore nelle 3^ 4^ 5^ del II grado In ogni modulo di 30 ore sono contenuti gli apprendimenti personalizzati 70 – Eleonora Catozzi COMPETENZE INFORMATICHE PIANI DI DIGITALIZZAZIONE DELLA SCUOLA ITALIANA L’azione ministeriale ha seguito lo sviluppo delle tecnologie fino all’integrazione di ambienti fisici e virtuali di apprendimento Il riferimento principale per le competenze digitali dei docenti rimane il quadro europeo delle competenze digitali DigiCompEu 1985 PNI Piano Nazionale per l’Informatica Primo piano per la digitalizzazione della scuola rivolto agli insegnanti della scuola secondaria di II grado 1997-2000 PNTD Piano Nazionale delle Tecnologie Didattiche Massiccio intervento formativo rivolto ai docenti Finanziamenti per la costruzione delle aule informatiche Figura dell’Operatore Tecnologico (attuale Animatore Digitale) 2000 ForTIC PuntoEdu = prime piattaforme per l’eLearning Ai tradizionali spazi fisici dei laboratori di informatica si aggiunge la piattaforma PuntoEdu di INDIRE che consente la prosecuzione dei laboratori dagli ambienti domestici 2009 Cl@ssi 2.0 Tentativo di portare l’impiego delle tecnologie alla didattica quotidiana attraverso la disponibilità continua delle attrezzature Introduzione delle LIM PON = Programmi Operativi Nazionali finalizzati all’infrastrutturazione degli edifici attraverso cablaggi e reti wifi 2015 PNSD Piano Nazionale Scuola Digitale Previsto dalla L. 107/2015 Buona Scuola Si occupa della formazione dei docenti al digitale per rendere la tecnologia digitale uno strumento didattico di costruzione delle competenze Attenzione alle nuove tecnologie didattiche della formazione a distanza o integrata (metodologie come la flipped classroom, uso della LIM, TIC ecc.) Diffusione dell’idea di apprendimento permanente Individuazione delle forme di analfabetismo informatico fonte di emarginazione per attuare un processo di alfabetizzazione digitale Spazi laboratoriali e strumenti digitali per le STEM Potenziamento competenze digitali STEAM Azione #28 del PNSD figura dell’animatore digitale Percorsi formativi per il personale scolastico Spunti per possibili approfondimenti pedagogico didattici Promozione dell’utilizzo dei FaLab e degli atelier creativi = laboratori del fare digitale Nota 19/11/2015 Figura dell’animatore digitale È un docente della scuola, mai un professionista esterno Deve presentare progetti annuali da approvare e inserire nel PTOF con un budget di 1000 euro BYOD Bring Your Own Device Azione #6 del PNSD che prevede 10 punti per l’uso dei dispositivi mobili a scuola: 1. Ogni novità comporta cambiamenti 2. I cambiamenti non vanno rifiutati, ma compresi e utilizzati per il raggiungimento dei propri scopi (la scuola adotta una PUA = Politica di Uso Accettabile) 3. La scuola promuove le condizioni strutturali per l’uso delle tecnologie digitali 4. La scuola accoglie e promuove l’uso del digitale 5. I dispositivi devono essere un mezzo, non un fine 6. L’uso dei dispositivi promuove l’autonomia degli studenti e delle studentesse 7. Il digitale nella didattica è una scelta: sta ai docenti introdurla e condurla in classe 8. Il digitale trasforma gli ambienti di apprendimento 9. Rafforzare la comunità scolastica e l’alleanza educativa con le famiglie 10. Educare alla cittadinanza digitale è un dovere per la scuola 71 – Eleonora Catozzi NOTA PROT. 388 del 17/03/2020 DAD = Didattica a Distanza, può essere sincrona o asincrona Prevede delle fasi: 1. Spiegazione dei contenuti 2. Assegnazione di un compito e suo svolgimento 3. Successivo chiarimento, rielaborazione, discussione 4. Valutazione Si adotta una valutazione formativa che tenga conto di progressi, puntualità e impegno D.M. 89 del 07/08/2020 DDI = Didattica Digitale Integrata Un gruppo segue la lezione in presenza, l’altro da casa DM 161 del 14/06/2022 Piano Scuola 4.0 Finalità di realizzare ambienti di apprendimento ibridi, che possano fondere le potenzialità educative e didattiche degli spazi fisici concepiti in modo innovativo e degli ambienti digitali Concetto di on-life = interazione tra realtà materiale e virtuale 2023 Next Generation EU + PNRR Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Logica di apprendimento significativo a lungo termine con metodologie didattiche innovative e percorsi di apprendimento in cui le competenze digitali e non cognitive siano sviluppate in modo integrato con i curricoli disciplinari Obiettivo di consolidare: 1. Abilità cognitive e metacognitive 2. Abilità sociali ed emotive 3. Abilità pratiche e fisiche Sviluppo delle competenze STEM in tutti i gradi di istruzione Next Generation EU fornisce fondi per stimolare una ripresa sostenibile, uniforme, inclusiva ed equa ORIENTAMENTO SCOLASTICO DM 328 22/12/2022 + CM Orientamento 958 del 05/04/2023 Legato al PNRR Didattica orientativa = aiutare lo studente a capire chi è, quale percorso vuole fare ponendolo al centro È legata alle life e soft skills e riguarda il lifelong learning Ci può essere orientamento in ingresso, in itinere e in uscita Docente tutor per l’orientamento nella scuola secondaria Insegnante che ha il compito di supportare gli studenti nella loro crescita personale aiutandoli a raggiungere i loro obiettivi e sviluppando le loro competenze Il MIM a partire da settembre 2023 prevede operativi 40k tutor e orientatori che aiuteranno 70k classi del triennio delle scuole superiori a effettuare le scelte migliori per il loro futuro Stanziamento di 50 milioni per l’a.s. 2023/2024 Compenso minimo 2.850 euro, massimo 4.750 INDIRE organizza i percorsi di formazione articolati in moduli online della durata di 20 ore Il decreto prevede 30 ore curricolari di orientamento Nel triennio del II grado i percorsi di orientamento sono integrati con i PCTO percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento E-portfolio personale dello studente CM Orientamento del 5 aprile 2023 Indicazione di 1 tutor ogni 30/50 studenti Percorsi di orientamento e ri-orientamento per combattere il fenomeno dell’abbandono scolastico SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE Il PNRR prevede l’istituzione di un organismo qualificato per la formazione del personale scolastico (dirigenti, docenti e ATA) DL 36/2022 Obiettivo: affrontare efficacemente la sfida della trasmissione di competenze metodologiche, digitali e culturali 74 – Eleonora Catozzi INFORMATICA E SCUOLA La teoria dell’informazione è una disciplina dell’informatica e delle telecomunicazioni La comunicazione viene codificata in un certo numero di bit necessari per immagazzinare o trasmettere l’informazione Modello matematico di Shannon-Weaver 1949 AGENDA 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE Sottoscritta nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU È un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità Ingloba 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile = Sustainable Development Goals SDGs Obiettivo: trasformare il nostro mondo Delinea obiettivi comuni per lo sviluppo da raggiungere entro il 2030 da parte di tutti i Paesi membri Per quanto riguarda la scuola l’obiettivo è fornire un’istruzione di qualità come base per migliorare la vita delle persone e raggiungere lo sviluppo sostenibile Papert (1928-2016) - 1980 Mindstorms Iniziatore del paradigma delle nuove prospettive di ambienti di apprendimento di tipo digitale Si trasferisce al MIT per lavorare sull’Intelligenza artificiale con Marvin Minsky 1980 computational tinkering Costruzionismo = apprendimento come ricostruzione Materiali concreti per una conoscenza vicina alla realtà Linguaggio LOGO (precursore del coding) Jonassen (1947-2012) Insegnante facilitatore, predispone mind-tools = strumenti di costruzione della conoscenza Deve indirizzare gli studenti ad apprendere in maniera autonoma Apprendimento significativo = lo studente è attivo, coinvolto, l’apprendimento è contestualizzato nella realtà quotidiana (autentico) Si integra ciò che già si sapeva con le nuove scoperte È di tipo cooperativo e intenzionale Per favorire questo apprendimento sono necessari gli strumenti tecnologici (attivatori e facilitatori) TIC O ICT Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione Rappresentano l’insieme dei metodi e delle tecniche utilizzate nella trasmissione e comunicazione, ricezione ed elaborazione dei dati e informazioni digitali e connesse alla rete Nella didattica le TIC sono un supporto ai processi di apprendimento Metodologie da utilizzare con strumenti digitali: 1. Flipped classroom 2. Coding (problem solving) 3. Brainstorming con LIM o Padlet 4. Didattica laboratoriale 5. Didattica collaborativa 6. Jigsaw 7. Digital storytelling 8. Metodologie classiche con strumenti digitali MLTV Making Learning and Think Visible = rendere visibili apprendimento e pensiero Modello educativo innovativo, concreto, elaborato grazie alla collaborazione tra INDIRE, Project Zero e tre scuole capofila di Avanguardie educative CMS Content Management System = sistemi di gestione dei contenuti Sono piattaforme dinamiche che consentono di creare, pubblicare e aggiornare contenuti da un sito web anche senza avere conoscenze di programmazione Possono essere sia a pagamento sia open source Le piattaforme più usate sono WordPress e Joomla CSCL CBI CBT Computer Supported Collaborative Learning Tipologia di apprendimento collaborativo basata sul computer Può essere utilizzata sia in aula sia a distanza Computer Based Instruction 75 – Eleonora Catozzi Computer Based Training = metodi di insegnamento basato sull’uso di speciali programmi didattici per computer INFORMATICA DI BASE Informatica = elaborazione + automatica Si occupa dei sistemi per l’elaborazione e l’archiviazione delle informazioni tramite macchine, elaboratori elettronici e computer SISTEMA DI NUMERAZIONE BINARIO L’unità di misura dell’informazione è il bit che è un’unità binaria In un calcolatore tutte le informazioni sono rappresentate in forma binaria, come sequenze di 0 e 1 Bit = cifra binaria = Binary + digiT Byte = 8 bit = unità di misura della memoria di un computer 1 KB = 1024 byte 1 MB = 1024 Kilobyte 1 GB = 1024 Megabyte Hertz = unità di misura della velocità di una CPU o della RAM Ogni file contiene alla base una serie di informazioni sotto forma di bit e ha come unità di misura in byte FILE E CARTELLE Il file è una raccolta di informazioni, tipicamente strutturata, a cui è assegnato un identificatore (permette di capire con quale programma leggere il file) e le altre proprietà che lo costituiscono Tutti i dati che servono a identificare il file sono detti metadati È l’unità minima di informazione utilizzabile in un elaboratore I file si raggruppano in cartelle Estensione EXE = indica un file eseguibile XML = formato di testo semplice CODICE ASCII Codice standard per la codifica dei caratteri sui dispositivi elettronici È un codice a 7 bit capace di definire 128 caratteri da 0 a 127 (perché esistono 128 combinazioni possibili di sette 0 e 1) Successivamente è stato aggiunto un bit che ha permesso di rappresentare 256 caratteri Permette la rappresentazione numerica dei caratteri alfanumerici, della punteggiatura e dei simboli I caratteri dal 128 al 255 sono non ASCII Unicode è una versione estesa di ASCII HTML Hyper Text Markup Language Linguaggio di programmazione utilizzato per creare pagine e documenti su internet Le pagine HTML sono file di testo composti da speciali marcatori (o tag) che posizionano testi e immagini Un tag è una parola chiave associata a un’informazione che identifica l’oggetto Tutti i marcatori iniziano con il simbolo < e finiscono con > 76 – Eleonora Catozzi IL COMPUTER E LE SUE COMPONENTI Fu inventato durante la seconda guerra mondiale dagli inglesi tra cui Alen Turing per decifrare i messaggi dei nemici Apparecchiatura elettronica che riceve in ingresso comandi e dati (input) e, dopo averli elaborati, restituisce altri dati (output) La potenza di un computer è data dalla velocità del microprocessore (in hertz) e dalla RAM I computer si suddividono: 1. Supercomputer (università e centri di ricerca) 2. Mainframe (elaboratori centrali delle banche) 3. Personal computer (fissi o portatili) I computer si possono collegare tra loro nelle reti informatiche La rete Internet è la più grande, poi esistono le reti locali LAN e WLAN Componenti fondamentali di un pc: 1. Scheda madre o mainboard (in cui tutte le componenti trovano posizione) 2. CPU (che racchiude l’ALU) 3. Alimentatore 4. Cooler (ventola di raffreddamento) 5. RAM 6. ROM 7. Hard disk 8. Scheda video 9. Periferiche HARDWARE L’hardware rappresenta tutte le componenti fisiche del computer Composizione dell’hardware del computer: 1. CPU o microprocessore centrale = unità che racchiude una memoria centrale, un’unità logico- aritmetica (ALU) che elabora i dati e un’unità di controllo che controlla i dati (CU) 2. Unità in ingresso = dispositivi che inviano i dati come mouse e tastiera 3. Unità di uscita = dispositivi che trasmettono i dati come monitor, stampante SOFTWARE I programmi che fanno funzionare il computer costituiscono il software Un programma è costituito da una sequenza di algoritmi I software si suddividono in: 1. Software di base (sistemi operativi = programmi che consentono di far funzionare il computer e le periferiche ad esso collegate tramite i driver) 2. Software applicativi (tutti gli altri programmi, applicazioni, programmi di videoscrittura ecc.) FIRMWARE Tipo di software che fornisce istruzioni operative ai componenti hardware di un dispositivo, consentendone il funzionamento di base Poiché il firmware viene installato dal produttore e in genere non può essere rimosso, viene talvolta definito software integrato SISTEMA OPERATIVO È il software essenziale per il calcolatore, senza il quale il computer non può essere usato Il sistema operativo permette all’utente di operare sui file mediante i software e le applicazioni, con l’ausilio dei driver di periferica I più comuni sistemi operativi sono: 1. Microsoft Windows 2. Apple Mac OS 3. Linux SCHEDA MADRE È il corpo del computer, raccoglie in sé tutta la circuiteria elettronica e i collegamenti di interfaccia tra i vari componenti interni principali di un pc Nella scheda madre ci sono anche gli SLOT di memoria = permettono di aumentare la memoria o aggiungere componenti che potenziano le attività della scheda madre Chipset = circuiti integrati di una scheda madre che si occupano di smistare le informazioni tra le varie componenti della scheda CPU Central processing unit = unità centrale di elaborazione Il microprocessore è il cervello del computer La potenza del processore si misura in Hertz All’interno della CPU troviamo: 1. ALU = unità logico-aritmetica che esegue i calcoli 2. CU = unità di controllo La CPU può mantenere la traccia delle operazioni eseguite e dei dati letti nella cache (memoria veloce e temporanea) GPU Scheda grafica = scheda video Elabora i segnali elettrici in ingresso e li restituisce sotto forma di output grafici GUI Interfaccia grafica Documenti, foto, filmati, in altre parole tutto ciò che visualizzi sul monitor ha origine dalla scheda grafica