Scarica CONFRONTO MORTE DI PATROCLO E ETTORE e più Appunti in PDF di Greco solo su Docsity! Confronto fra gli episodi “La morte di Patroclo” e “La morte di Ettore”: Si tratta di episodi cruciali, punto di massima tensione all’interno del poema; uno è causa dell’altro. Nel primo Ettore è vincitore, nel secondo muore. Aristia dell’eroe sconfitto: Patroclo combatte valorosamente, il narratore lo paragona addirittura ad Ares, va all’assalto tre volte e uccide ogni volta nove uomini (vv. 784-785), se muore – come rimarca lui stesso - è perché un dio (Apollo) lo ha disarmato rendendolo facile bersaglio, prima di Euforbo, quindi di Ettore. Ettore prima scappa, ma poi decide di affrontare con coraggio Achille: «Più non ti fuggirò […] il cuore mi ha spinto a starti di fronte: ch’io ti uccida o sia ucciso da te» (vv. 250-253); «Non potrai mentre fuggo piantarmi la lancia nel dorso, ma trafiggimi il petto, mentre ti vengo incontro» (vv. 283-284). Orgoglio e fierezza dell’eroe sconfitto: Patroclo morente: «Adesso, Ettore, vantati pure: t’hanno dato vittoria Zeus Cronide ed Apollo […] se m’avessero affrontato ben venti uomini come te, tutti qui stesso sarebbero morti, prostrati dalla mia lancia» (vv. 844-847). Ettore: «Che almeno non abbia a morire senza battermi e senza gloria, ma compiendo qualcosa di grande, che si sappia anche in futuro» (vv. 304-305). Intervento di una divinità ostile all’eroe destinato a morire: Apollo scioglie l’armatura di Patroclo e lo colpisce alla schiena; Atena inganna Ettore prendendo le sembianze del fratello Deifobo. Entrambi gli eroi che muoiono indossano le armi di Achille. La profezia di sventura rivolta dal morente al vincitore: Patroclo predice ad Ettore la morte per mano di Achille («non avrai nemmeno tu molto da vivere, ma già ti è addosso la morte e il duro destino di cadere sotto i colpi di Achille, l’infallibile Eacide», vv. 852-854), Ettore predice che Achille morirà a causa di una freccia scagliata da Paride, aiutato da Febo Apollo («Bada piuttosto ch’io non divenga per te vendetta divina quel giorno nel quale Paride e Febo Apollo, per quanto bravo, t’ammazzeranno alle porte Scee»). Versi formulari per narrare la morte dell’eroe: l’anima si allontana dal corpo dell’eroe e vola verso l’Ade, prova rimpianto per aver lasciato la forza e il vigore giovanile. Grazie a questa scena il pubblico di Omero riusciva a ‘vedere’ che cosa sarebbe accaduto quando l’eroe avesse esalato l’ultimo respiro vitale. Minaccia della morte senza sepoltura rivolta al morente da parte del vincitore: Ettore a Patroclo: «tu qui sarai pasto agli avvoltoi» (v. 836); Achille ad Ettore: «tutto intero ti mangeranno cane ed uccelli» (vv. 348-354). Similitudini animali: morte di Patroclo vv. 823-827 (leone-cinghiale); morte di Ettore vv. 139-144 (sparviero-colomba), v. 189 (cane-cerbiatto), vv. 262-267 (leoni-uomini, lupi-agnelli), vv. 308-310 (aquila-agnello, lepre).