Scarica Diritto dell'economia - Fasi dell'integrazione europea e più Appunti in PDF di Diritto Dell'economia solo su Docsity! FASI DELL'INTEGRAZIONE EUROPEA Nel 1950 venne siglata la Dichiarazione Schumann, nella quale si affermava che la fusione delle produzioni di acciaio e carbone, alla base del conflitto tra Francia e Germania, sarebbe diventata base comune per lo sviluppo economico. La dichiarazione Schumann è infatti considerato il primo discorso pubblico ufficiale in cui compare il concetto di Europa intesa come Unione Economica ed è perciò considerato come punto di partenza del processo di integrazione europea. L'anno successivo, nel 1951, sei stati europei, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Belgio e Paesi Bassi istituiscono la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (C.E.C.A.) con l'obiettivo duplice di mettere sotto un'alta autorità l'insieme della produzione dell'acciaio e del carbone e far riconciliare Francia e Germania che fino ad allora erano state le rivali per eccellenza. La C.E.C.A. rappresenta un primo esempio di trasferimento di sovranità statale in materia di estrazione, produzione e commercio carbo-siderurgico in un mercato comune. | percorsi dell'integrazione sono sintetizzabili in tre fasi principali: 1. Dal mercato comune al diritto comune (1957-1986); 2. Un processo di revisione semipermanente (1986-2001); 3. Dal fallimento del trattato per la costituzione al trattato di Lisbona (2001-2009). FASE 1 - Dal mercato comune al diritto comune (1957-1986) Nel 1957 i sei stati membri della C.E.C.A., dopo il fallimento del trattato sulla Comunità Europea della Difesa (C.E.D.) ad opera della Francia, rilanciano l’obiettivo politico dell’integrazione: | Trattati di Roma, nello stesso anno, istituiscono la Comunità Economica Europea (C.E.E.) e la Comunità Europea dell'Energia Atomica (EURATOM), che si aggiungono alla C.E.C.A. Alle politiche comuni per il carbone e per l'acciaio del 1951 si aggiungono quelle per il Mercato Europeo Comune (M.E.C.) in condizioni di concorrenza garantita e non influenzata da interventi statali e da operatori privati mono/oligopolistici. Gli stati membri matura l'idea comune di poter finalmente togliere quelle barriere commerciali esistenti e costituire un “mercato unico” dove ci fosse libera circolazione di merci, capitali e servizi. Nel 1976 diventa possibile l'elezione universale diretta dei rappresentanti dei popoli degli stati componenti delle Comunità nel Parlamento Europeo, il quale sostituisce l'assemblea formata da una delegazione di parlamentari. Per il sistema elettorale, in mancanza di una procedura uniforme, di fatto si rinvia alle legislazioni degli stati membri, compresa l'introduzione o meno di una soglia di sbarramento che comunque non può superare il 5%. Fra il 1957 e il 1986 gli Stati che aderiscono alla CEE raddoppiano e diventano 12. FASE 2 - Un processo di revisione semipermanente (1986-2001) Nel 1984 il Parlamento Europeo approva il progetto di Unione Europea e si apre un processo semipermanente di revisione dei trattati mirato ad un più nuovo e democratico equilibrio istituzionale. Questa seconda fase può essere sintetizzata in 5 passaggi: ® 1986- Atto Unico Europeo O Rappresenta un primo significativo traguardo del percorso di integrazione politica europea in tre principali direzioni: Attraverso il potenziamento dei poteri legislativi del parlamento, rompendo il paradigma dell’unanimità, regola che era prevista e richiesta per tutte le votazioni del consiglio e preferendogli la maggioranza qualificata; Attraverso l'avvio di una cooperazione di politica estera per rafforzare la proiezione della Comunità Europea all’esterno; Attraverso il passaggio, entro il 1992, dal Mercato Comune al Mercato Interno ossia uno spazio senza frontiere per libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi, dei capitali secondo le disposizioni dei Trattati. L'obiettivo del mercato interno è quello dello sviluppo sostenibile dell'Europa, ossia una crescita economica equilibrata, caratterizzata da prezzi stabili, piena occupazione, lotta all'esclusione sociale e parità tra uomini e donne. 1992 - Trattato di Maastricht O Il quale disegna un'articolazione istituzionale fondata su tre pilastri che fanno parte della neonata Unione Europea e cioè: La creazione di un mercato comune; L'instaurazione di una politica estera e sicurezza comune (P.E.S.C); La cooperazione nella giustizia e affari interni (G.A.E.); O Nella nuova Comunità Europea - che prende il posto della Comunità Economica Europea C.E.E. - è introdotta la Cittadinanza dell'Unione, la quale si aggiunge alla cittadinanza nazionale e attribuisce a tutti i cittadini europei deli Stati Membri propri specifici diritti. O punti principali del trattato includono: L'organizzazione a tre pilastri dell'UE; Il principio di sussidiarietà; La cittadinanza dell'UE; La procedura di codecisione del Parlamento Europeo; Completamento dell’unione economica e monetaria. 1995 - Gli stati dell'Unione Europea diventano 15; 1997 - Trattato di Amsterdam O Nel quale ci fu un'ulteriore evoluzione sia dei principi democratici, sia delle competenze comunitarie e dell’ulteriore democratizzazione negli equilibri tra le istituzioni con l'ampliamento dei poteri legislativi del Parlamento Europeo nella procedura di codecisione. Vengono inoltre stabiliti i criteri condizionanti l'ingresso di nuovi paesi all'interno della Comunità Europea: 2001 - Nizza Criterio politico: riguarda la presenza di istituzioni stabili garanti della democrazia e dei diritti umani e tutela delle minoranze; Criterio economico: con riguardo all'esistenza di un'economia di mercato affidabile e capace di competere con l'economia sociale di mercato dell'Unione; Criterio amministrativo: cioè la capacità di assumere gli impegni derivanti dallo status di Stato Membro e anche l'adesione degli obiettivi di performance economica dell’Unione. O La novità più importante è la proclamazione della Carta dei diritti fondamentali, la quale segna l'evoluzione dalla Comunità dei Mercati alla Comunità politica dei diritti e poi allo “Spazio giuridico” dei diritti fondamentali dell'UE.