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Paniere Discipline DEMOETNOANTROPOLIGICHE- COMPLETO (quiz+aperte)-prof. PESCE 3/3 a 5☆☆☆, Panieri di Antropologia

Antropologia culturaleTeoria socialeMetodologia antropologicaStoria dell'antropologia

Il paniere realtivo al corso di Discipline Demoetnoantropologiche del corso tenuto dal professor M. PEsce presso la facoltà di Antropologia alla università e-Camnpus è COMPLETO e contiene tutti i quiz e tutte le Risposte alle Domande Aperte. Aggiornato MAggio 2022. Ex-post è gradito conoscere i vostri esiti tramite recensione. Con queste recensioni scegliere diventa semplice per ognuno di voi...

Tipologia: Panieri

2021/2022

In vendita dal 26/05/2022

G.Pellegrino
G.Pellegrino 🇮🇹

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Scarica Paniere Discipline DEMOETNOANTROPOLIGICHE- COMPLETO (quiz+aperte)-prof. PESCE 3/3 a 5☆☆☆ e più Panieri in PDF di Antropologia solo su Docsity! Paniere COMPLETO: QUIZ + RISPOSTE APERTE Esame di: DISCIPLINE DEMOETNOANTROPOLOGICHE Maggio 2022 prof. Pesce Mario Paniere COMPLETO QUIZ RISPOSTE APERTE DISCIPLINE DEMOETNOANTROPOLOGICHE Lezione 037 .............................................................................................................................. p. 43 Lezione 038 ............................................................................................................................. p. 44 Lezione 039 ............................................................................................................................. p. 45 Lezione 040 ................................................................................................................ ............. p. 46 Lezione 041 ............................................................................................................................. p. 47 Lezione 042 ............................................................................................................................. p. 48 Lezione 043 ............................................................................................................................. p. 49 Lezione 044 ............................................................................................................................. p. 50 Lezione 045 ............................................................................................................................. p. 51 Lezione 046 ............................................................................................................................. p. 52 Lezione 047 ............................................................................................................................. p. 53 Lezione 048 ............................................................................................................................. p. 54 Lezione 001 01. Antropologia significa Studio sulle cose Studio sull'uomo Studio sui materiali Studio sull'animale 02. La ricerca antropologica italiana fino agli anni Settanta si è occupata principalmente Della cultura degli indios Della cultura contadina Della cultura nella fabbriche Della cultura terroristica 03. Cosa cercavano i demologi dalla cultura contadina? La ricerca di progresso La ricerca del selvaggio La ricerca della tecnologia La ricerca di autenticità 04. Nell'Ottocento gli antropologi come venivano chiamati? Antropologi da poltrona Antropologi regionalisti Antropologi casalinghi Antropologi nazionalisti 05. Le informazioni inviate agli antropologi alla fine dell'Ottocento da commercianti, evangelizzatori e soldati che limite aveva? Limiti nella comprensione della lingua dello scrivente Il limite era la perdita dell'oggettività perché era presenta già il punto di vista di chi scriveva Solo limiti nei tempi di trasmissione Nessun limite 06. Con “Armchiar” identifichiamo Una casa d'aste Gli antropologi da “poltrona” Un tipo di fabbrica Un negozio di design 07. Il punto di vista nelle relazioni di evangelizzatori, soldati e commercianti era Quello di chi si riteneva uguale agli altri uomini Nessuna delle risposte è esatta Quello dell'uomo bianco che si riteneva superiore Quello di chi si riteneva inferiore agli altri uomini 08. L'animale culturale è Quello che studia l'antropologia fisica Quello che studi l'archeologia Quello che studia la sociologia Quello che studia l'antropologia culturale 09. Jean de Levy studiò la popolazione Tupi Yoruba Dogon Bantu 10. James Frazer ritiene Che la religione cattolica ha forme magiche Che la Chiesa cattolica ha forme di magia Che la magia utilizzata dai selvaggi sia la prova della loro inferiorità Che la magia esiste anche in Occidente 11. L'antropologia studia l'uomo sotto quale aspetto Geologico Culturale Naturale Fisico 12. Cosa studia l'antropologia 13. Commentare il racconto del cittadino americano medio 14. Esporre il pensiero di James Frazer 10. Quale era il pensiero dei predecessori di Darwin Lezione 004 01. Il frate Bernardino de Sahagun cercò Di prendere le parti degli indios attraverso il testo: Historia General de las cosa de Nueva Espana Di aiutare i conquistadores nella pulizia etnica degli indios Di restare neutro nelle questioni tra indios e conquistadores Tutte le risposte sono sbagliate 02. Il 2 giugno del 1537 viene emanata La Bolla papale che sostiene che gli indio non vanno trattati come “animali muti La Bolla papale Veritas Ipsa La Bolla papale Sublimis Deus Tutte le risposte sono vere 03. Il vescovo domenicano Bartolomeo de Las Casas Prese a cuore la condizione degli indios Si occupò della questione degli schiavi africani Fu un feroce inquisitore degli indios Non si occupò della questione degli indios 04. Il Congo Belga prima del 1908 era un possedimento Dell'Italia Della Francia Del re Leopoldo II Del Belgio 05. La scoperta dell'America in realtà è Un tipo di ricerca sulle fonti Una svista Una conquista Una riscoperta 06. L'Imperatore Mutsuito prende il nome dinastico “Meiji” che vuol dire Governo della Tigre Governo dei Samurai Governo illuminato Governo del Drago 07. Il colonialismo: come nasce e come si sviluppa 08. Il razzismo: di cosa si tratta 09. Commentare la Sublimis Deus 10. Parlare di cosa è l'eugenetica e come si sviluppa e dove trova terreno fertile Lezione 005 01. La base della teoria di Lombroso è formata Dall'analisi del cranio del bandito Vilella Dall'analisi del vissuto del bandito Vilella Dall'analisi dell'osso dello stinco del bandito Vilella Dall'analisi dell'osso dell'anca del bandito Vilella 02. Cesare Lombroso è il massimo esponente italiano Dell'etnologia psichiatrica Dell'antropologia criminale Dell'etnografia manicomiale della psichiatria transculturale 03. L'atavismo è L'idea che una persona si comportasse in un certo modo perché colpito in testa da bambino tanto da procurargli in foro sul cranio L'idea che una persona si comportasse in un certo modo perché fosse malato di talassemia L'idea che una persona si comportasse in un certo modo perché derivato da insegnamenti a scuola L'idea che una persona si comportasse in un certo modo perché derivato da comportamenti che esistevano in lontanissimi antenati 04. Cesare Lombroso scrisse Storia della criminalità La crminologia in Italia oggi La donna criminale Lo Stato delinquente 05. Cesare Lombroso e l'antropologia criminale Lezione 008 01. L'abitudine al ricercatore è una parte fondamentale nella ricerca di Ruth Benedict Bronisalw Malinowski Franz Boas Margaret Mead 02. Un buon ricercatore per Malinowski ha Riesce a mimetizzarsi con gli indigeni Pazienza, sensibilità e riesce a far sì che gli indigeni si fidino di lui La capacità di capire la propria superiorità La comprensione dei fatti sociali attraverso l'uso dei più moderni software 03. Va preso in esame per Malinowski durante la ricerca Lo spaesamento del ricercatore La conoscenza della lingua degli oggetti di studio del ricecatore La capacità intellettuale del ricercatore La capacità fisica del ricercatore 04. La stesura dei risultati per Malinowski deve essere imparziale e sincera Diretta e congrua Falsa e falsificabile Attendibile e ragionata 05. Delineare il processo teorico della ricerca sul campo 06. Bronislaw Malinowski e l'osservazione partecipante Lezione 009 01. L'eredità culturale per Malinowski è L'insieme dei miti, riti, tecniche di costruzioni, saperi e tradizoni trasmesse da una generazione all'altra Per Malinowski non esiste l'eredità culturale L'insieme dei geni trasmessi con il DNA L'insieme dei racconti dei vissuti delle persone al gruppo 02. Bronislaw Malinowski critica il pensiero di Sigmund Freud sulla teoria Funzionale simbolica Strutturale Edipica 03. La genealogia Per Malinowski è Una descrizione superficiale dei genitori La sola descrizione degli zii materni Una tavola dove si descrivono le relazioni parentali collegate La descrizione su una tavole delle relazioni non parentali 04. Per Malinowski per studiare le relazioni parentali bisogna sviluppare delle registrazioni visive delle diverse famiglie Bisogna non studiare le famiglie ma concentrarsi sulla religione Bisogna sviluppare delle tavole genealogiche Bisonga analizzare solo la famiglai nucleare 05. Lo studio della parentela di Bronislaw Malinowsi Lezione 010 01. Marcell Mauss chiama il dono Fatto dislocato socialmente Aspetto temporaneo di necessità Fatto derivato sociale Fatto sociale totale 02. Gli oggetti scambiati nel Kula sono In realtà non si scambiavano un bracciale, una collana e oggetti comuni ma denaro contante Un bracciale (soulawa), una collana (mwali) e oggetti comuni (gimwali) Un bracciale (mwali), una collana (gimwali) e oggetti comuni (soulawa) Un bracciale (mwali), una collana (soulawa) e oggetti comuni (gimwali) 03. Il Kula è un rito che si pratica Nelle Isole Trobriand Nelle Isole Tremiti Nelle Isole Egadi Nelle Isole Marchesi 04. Il Kula è un rito che Permetteva di partecipare al rito del Potlatch Permetteva di trovare il partner Permetteva di condividere diversi oggetti e rinsaldare le relazioni tutte le risposte sono sbaglaite 05. Parlare del rito del Kula Lezione 013 01. Il rito ha sempre Un operatore rituale in uno spazio sacro Nessuna delle risspote è esatta Una zona neutra Uno spazio comune 02. Per Angelo Brelich il rito Attualizza la realtà Non rappresenta una questione importante Attualizza il mito Rappresenta una fabula 03. Per Angelo Brelich il mito Fonda il rito Rappresenta una questione secondaria nella cultura umana Fonda la realtà Rappresenta una storia falsa 04. Il Trickster è Un creatore per gioco Un briccone Un turlupinatore a volte turlupinato Tutte le definizioni sono esatte 05. Il rito apotropaico è in rito Divinatorio Di passaggio Contro le forze del male Propiziatorio 06. cosa è il rito? 07. Cosa è il Trickster? 08. Cosa è il mito? 09. Il rito e il mito 10. Parlare del pesiero di Angelo Brelich Lezione 014 01. Arnold Van Gennep scrive nel 1909 I riti propiziatori I riti di passaggio I riti consolatori i riti apotropaici 02. La prima fase dei riti di passaggio è La soglia Tutte le definizioni sono esatte L'aggregazione Il distacco 03. La seconda fase dei riti di passaggio è Il margine La soglia Tutte le definizioni sono esatte Il limen 04. La terza fase dei riti di passaggio è La soglia Il margine Il distacco L'aggregazione 05. Van Gennep pensa ai riti di passaggio Un qualcosa solo della fase puberale Un qualcosa di temporaneo Come qualcosa che vivono continuamente nella loro esistenza Un qualcosa solo della fase adulta 06. Commentare le tre fasi dei riti di passaggio di Arnold Van Gennep 07. Parlare dei riti di passaggio Lezione 15 01. Margaret Mead fu allieva di Ernesto de Martino Franz Boas Claude Lévi-Strauss Bronislaw Kasper Malinowski 02. L'adolescenza in Samoa è uno studio di Margaret Mead scritto nel 1988 Margaret Mead scritto nel 1948 Margaret Mead scritto nel 1928 Margaret Mead scritto nel 1938 03. i sistemi educativi samoani portano Ad una socializzazione condizionata Ad un tipo di violenza istituzionale Ad un alto grado di socializzazione Ad un aumento dei suicidi 04. La società samoana per Margaret Mead è Semplice e omogenea Deviante e violenta Organizzata e strutturata Caotica e instabile 05. Parlare del pensiero di Margaret Mead Lezione 18 01. Nell'esposizione del 1911 Lamberto Loria mette in mostra La cultura italiana con l'ambivalenza dei manichini e delle persone vere in mostra La cultura italiana con l'ambivalenza della cultura egemone e di quelal subalterna La cultura italiana con l'ambivalenza della finzione e della autenticità La cultura italiana con l'ambivalenza del sacro e del profano 02. Lamberto Loria è Il fondatore del Museo delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma Il fondatore del Museo della Civiltà Romana di Roma Il fondatore del Museo Etnografico Pigorinii di Roma Il fondatore del Museo delle Culture di Milano 03. Lamberto Loria fece ricerca in Tutte le risposte sono esatte Lapponia e nelle Isole Trobriand Eritrea Turkestan 04. Il cinquantenario dell'Unità d'Italia si è celebrato nel 1950 1911 1920 1998 05. L'Esposizione Universale del 1911 Raccoglie delle manifestazioni itineranti per tutta Italia Tutte le risposte sono sbagliate Raccoglie i padiglioni di diversi paesi del mondo. Quello Giapponese sorgeva dove ora c'è la facoltà di architettura della Sapienza di Roma Raccoglie gli oggetti dei diversi paesi del mondo presso il museo di Arte Moderna e Contemporanea 06. Lamberto Loria e l'esposizione universale del 1911 Lezione 19 01. Ernesto De Martino si Laurea con una tesi in Filosofia della religione Antropologia sociale Antropologia culturale Etnologia 02. Benedetto Croce fu Allievo di Ernesto De Martino Maestro di Vinigio Grottanelli Maestro di Vittorio Lanternari Maestro di Ernesto De Martino 03. Ernesto De Martino cerca con le sue ricerche Cerca di far carriera nel mondo universitario Cerca di analizzare la cultura Trobriandese Di dare voce e dignità al Sud Italia Cerca di sviluppare una analisi quantitativa sullo stato della nazione italiana 04. Il pianto rituale serve A far superare ad un individuo il prezzo economico del funerale A far superare ad una comunità il momento di crisi dovuto alla perdita di un suo appartenente A far superare ad un individuo la questione sanitaria A far comprender la finalità della vita 05. La perdita della presenza è L'incapacità dell'essere umano di vivere e agire il mondo fenomenico con le proprie categorie storiche, sociali e psicologiche L'incapacità dell'essere umano di vivere e agire il mondo fenomenico senza l'ausilio dei Social Network L'incapacità dell'essere umano di vivere le istituzioni come scuola o famiglia con la propria presenza fisica L'incapacità dell'essere umano di vivere e agire una relazione sentimentale senza essere affetto dal complesso di Edipo 06. La jettatura sopravvive nel Sud Italia Perché l'illuminismo non prese piede nel Sud Italia per l'assenza di una borghesia consolidata Perché il Sud Italia è figlio di tradizioni arabe e Ostrogote Perché è nella natura della gente del Sud Italia Perché la jettatura esiste 07. La crisi della presenza e la natura opprimente nel pensiero di De Martino 08. Parlare del pensiero di Ernesto De Martino Lezione 20 01. Claude Lévi-Strauss nasce nel 1908 1918 1917 1907 02. Claude Lévi-Strauss ritiene Che le culture umane abbiamo diversi stimoli culturali Che le culture umane abbiano una struttura comune ovvero una conformazione simile Che le culture umane siamo evidenziate da una lingua comune Che le culture umane in realtà non siano molto interessanti 03. Claude Lévi-Strauss usa L'analisi delle concordanze lessicali per capire le similitudini tra i popoli La raccolta di utensili per capire la cultura materiale dei gruppi L'etologia per spiegare i fatti sociali Le categorie binarie e contrastive oppositive per comprendere le culture umani 04. Le società fredde sono Società dinamiche e che accettano il cambiamento dei loro membri Società che vivono ai Poli Società statiche che restano bloccate nello scorrere degli eventi strorici e sociali Società che si interessano poco dei sentimenti e delle pulsioni 05. Le società calde sono Società statiche che restano bloccate nello scorrere degli eventi strorici e sociali Società dinamiche e che accettano il cambiamento dei loro membri Società che vivono all'Equatore Società che si interessano molto dei sentimenti e delle pulsioni 06. Il tabù dell'incesto rappresenta Una capacità medica di non permettere genia malata Una questione psicologica diretta al controllo delle pulsioni Una modalità culturale di aumentare le relazioni Un meccanismo di difesa della comunità 07. Le famiglie possono essere Allargata e nucleare Estesa e organica solo la famiglia di tipo Occidentale Unilaterali e bilaterali Lezione 22 01. La persona transgender migrante Si trova escluso dal gruppo di appartenenza e dal gruppo del paese di approdo è perfettamente integrato Si trova escluso solo dal gruppo di appartenenza Si trova escluso solo dal gruppo del paese di approdo 02. L'identità sessuale e l'identità di genere Sono due percorsi simili Sono la stessa cosa Sono due percorsi differenti Tutte le risposte sono sbagliate 03. Il primo autore che si occupò di fenomeno transessuale fu Magnus Hirschfeld Clifford Geertz James Clifford Lamberto Loria 04. FTM significa Chi transita dal genere maschile a quello femminile Chi ha un indirizzo sessuale diverso dal genere Chi sviluppa l'interesse per la letteratura di genere Chi transita dal genere femminile al genere maschile 05. MTF significa Chi transita dal genere maschile a quello femminile Chi transita dal genere femminile al genere maschile chi si definisce omosessuale Chi ha un indirizzo sessuale diverso dal genere 06. Parlare del fenomeno transessuale 07. Decostruire l'identità sessuale e di genere Lezione 23 01. Appadurai elabora La categoria di mimesi due panorami culturali Quattro panorami culturali Cinque panorami culturali 02. Per Etnorama intendiamo Il panorama dei media e delle rappresentazioni dello spettacolo come Bollywood Il movimento di persone, volontario o meno, che danno vita a diaspore o turismo con nuovi tipi di relazioni Il panorama della finanza globale sempre connessa Il panorama delle ideologie politiche che si reificano in modo diverso da paese apaese 03. La deterritorializzazione rappresenta Uno dei presupposti della diaspora La forma primordiale di cataclisma La conquista dello spazio vitale L'intreccio di culture 04. Arjun Appadurai rielabora Il concetto di mimesi Il concetto di cultura La categoria di struttura Il concetto di sovra-struttura 05. Arjun Appadurai è uno dei massimi esponenti della corrente degli studi funzionalisti Post- coloniali Struttural- Funzionalisti Strutturalisti 06. Arjun Appadurai antropologo post-coloniale 07. Arjun Appadurai 08. Commentare i panorami culturali di Arjun Appadurai Lezione 24 01. Arjun Appadurai, S. J. Tambiah e D. Gupta criticano il concetto di casta di Louis Dumont La cultura Occidentale dei fast-food Ognuno di loro gli altri due Gli Stati Uniti e il loro imperialismo 02. Le caste si trovano in Giappone Cina India Corea 03. La casta si fonda per Louis Dumont su Organizzazione e carità Genere maschile e genere femminile Potere e stratificazione sociale Tutte le definizioni sono sbagliate 04. Louis Dumont ritiene che Gli intoccabili sono alla base della diversificazione Non c'è differenza tra le quattro differenti caste I guerrieri possono sostituire le altre caste Brahmani e guerrieri sono correlati e dipendenti 05. Cosa sono le caste? Lezione 27 01. Ammalarsi di esotismo significa Tutte le risposte sono esatte Restituire un'analisi dei dati distorta Perdere l'oggettività Ritenere la cultura altra che si studia la migliore che c'è 02. Definiamo saturi i nostri dati quando quando risultano evidenti degli errori nella raccolta dati Non esiste saturazione Quando cominciamo a raccogliere gli stessi dati Quando le persone con cui parliamo si non stancate di risponderci 03. Lo studio di caso è L'analisi di un fenomeno sociale circoscritto in un dato tempo intorno ad una situazione particolare L'analisi di un fenomeno sociale circoscritto in un dato spazio intorno ad una situazione particolare L'analisi di un fenomeno sociale circoscritto in un dato tempo e in un dato spazio intorno ad una situazione generale L'analisi di un fenomeno sociale circoscritto in un dato tempo e in un dato spazio intorno ad una situazione particolare 04. Un tipo di raccordo dei dati è Lo sviluppo di una matrice dei dati L'analisi dei dati con SPSS L'analisi con un software per le concordanze lessicali Lo studio di caso 05. La combinazione dei dati nella politica del campo di Olivier de Sardan Lezione 28 01. L'etnografia contemporanea pone l'accento su Attivismo Impegno Tutte le definizioni sono esatte Etica 02. George E. Marcus ha una formazione Nel campo dell'economia e del diritto Medica e psichiatrica Archeologica e biologica Filosofica e storica 03. Per George E. Marcus le ansie metodologiche sono I limiti di una ricerca in un solo campo e dell'etnografia Solo una questione accademica I limiti della capacità umana Tutte le risposte sono sbagliate 04. I campi di interesse di George E. Marcus si indirizzano Sulla parentela e sulla genealogia Sul sistema globale e sul sistema politico capitalista Sulla religione e sulla secolarizzazione Sul concetto di razza e anti-razza 05. Commentare le ansie metodologiche nella ricerca multisituata 06. George E. Marcus e la ricerca multisituata Lezione 29 01. Le rotte migratorie sono Un tipico esempio di studio dei media Un tipico esempio di studio culturale sulla tecnologia Un tipico esempio di nuovo sviluppo di studi Un tipo di studio statistico 02. Le questioni biomediche sono Un tipico esempio di studio culturale sulla tecnologia Un tipico esempio di nuovo sviluppo di studi Un tipo di studio solo dell'ambito medico Un tipico esempio di studio dei media 03. Moi, le noir di Jean Rouche è Un tipico esempio di studio culturale sulla tecnologia Un tipico esempio di studio dei media Un tipico esempio di nuovo sviluppo di studi Un tipico esempio di studio fumetti 04. Le arene disciplinari sono per George E. Marcus Le differenti scuole antropologiche americane L'analisi degli archivi Le correnti teoriche e gli studi riconducibili direttamente all'antropologia Le correnti teoriche e gli studi non riconducibili direttamente all'antropologia 05. I soggetti di studio e le arene disciplinari nella ricerca multisituata Lezione 32 01. L'antropologia permette alle professioni L'aumento delle competenze culturale L'aumento della conoscenza della storia dell'antropologia Il depauperamento delle conoscenze Lo sviluppo dell'empatia 02. L'intervento dell'antropologia significa Mettere da parte le professioni legali Utilizzare le competenze dell'antropologia e dell'antropologo per risolvere un problema o rispondere ad un bisogno della comunità Utilizzare le competenze dell'antropologia e dell'antropologo per comprendere Supportare solo le forze di polizia 03. L'antropologia può essere utile all'assistente sociale per il superamento Della propria autonomia professionale Dei pregiudizi Delle sicurezze della propria professione Degli stereotipi culturali 04. L'antropologia può essere utile all'assistente sociale per perdere l'etnocentrismo Nessuna delle risposte è esatta L'etnocentrismo e l'egocentrismo nel comprendere gli altri L'egocentrismo 05. Antropologia e servizio sociale Lezione 33 01. La religione è Uno sfogo della società Un bisogno della società Una struttura della società Un culto esistente per ragioni politiche 02. Bisogna mettere a conoscenza una comunità della nostra volontà di studiarla? No, perché così si fa prima sia nella raccolta dati che nell'analisi No, perché non bisogna condividere tutto di una ricerca Sì, per avere uno scambio franco e leale Si, però senza condividere informazioni 03. I risultati di una ricerca vanno condivisi. Perché? Perché siano motivo di scontro Perché siano motivo di ricerca di fondi per altre ricerche Perché siano motivo di autoesaltazione Perché siano motivo di dibattito e confronto 04. Non nuocere alla cultura/comunità che si studia significa Semplicemente cercare di finire tutto il prima possibile e non condividere i risultati Evitare di parlare con i responsabili per non entrare in beghe politiche Non chiedergli fondi per continuare la ricerca Portare avanti uno studio senza recar danni a quelle persone 05. Etica nella ricerca sociale Lezione 34 01. I teorici della terza fase sono stati influenzati dalle letture postmoderne e cercano di deostruire e scomporre i due principali elementi costitutivi che delimitano l'idea diasporica, vale a dire "famiglia" e "imprenditori" di deostruire e scomporre i due principali elementi costitutivi che delimitano l'idea diasporica, vale a dire "dio" e "potere". di deostruire e scomporre i due principali elementi costitutivi che delimitano l'idea diasporica, vale a dire "terra" e "singolo". di decostruire e scomporre i due principali elementi costitutivi che delimitano l'idea diasporica, vale a dire "patria" e "comunità etnica / religiosa" 02. William Safran parla di diaspora come Metafora psichica Struttura delirante Metafora mentale Struttura metaforica 03. La seconda fase del termine diaspora si ha Negli anni Ottanta Negli anni Sessanta Negli anni Settanta Negli anni Novanta 04. Con Diaspora con la D maiuscola ci riferiamo Alla Diaspora Cecena Alla Diaspora italiana Alla Diaspora ebraica Alla Diaspora armena 05. Per diaspora intendiamo una popolazione che condivide il proprio patrimonio culturale e i propri tratti culturali in modo comune con gli altri suoi membri in diverse parti del mondo una popolazione che condivide il proprio patrimonio culturale e i propri tratti culturali in modo comune con gli altri suoi membri in diverse parti del mondo una popolazione che condivide il proprio patrimonio culturale e i propri tratti culturali in modo comune con gli altri suoi membri in diverse parti del mondo una popolazione che condivide il proprio patrimonio culturale e i propri tratti culturali in modo comune con gli altri suoi membri in diverse parti del mondo una popolazione che condivide il proprio patrimonio culturale e i propri tratti culturali in modo comune con gli altri suoi membri in diverse parti del mondo Un gruppo che emigra da una zona del paese all'altro Un piccolo gruppo che trasmigra Solo la prima diaspora ebraica 06. Commentare le tre fasi del termine Diaspora Lezione 37 01. Fanon eredita da Lacan L'idea di relazione di comprensione e di intenzionalità L'idea di archetipo e modello L'idea di ambivalenza e gerarchia L'idea di impulso e pulsione 02. L'autore preferito da Fanon è Jung Lacan Freud Reich 03. Frantz Fanon lavorerà principalmente nel manicomio di Parigi Lione Blida Port au Prince 04. La sindrome Nord Africana per Fanon è Una tara ereditaria Una malattia sociale Una sindrome causata da virus Una patologia cronica 05. Frantz Fanon nasce In Belgio In Francia Nella Martinica francese Nella Guiana francese 06. Per Fanon la lingua imposta a lui come ad altri è Nulla che un tipo di linguaggio Una forma di colonialismo Un mezzo di integrazione Un mezzo di esclusione 07. Frantz Fanon 08. Franz Fanon e Lacan Lezione 38 01. Fanon critica il Prof. Porot per le affermazioni Sull'apparato medico dell'epoca Sugli algerini poco inclini a farsi curare Sui musulmani che sono quasi dei primitivi Sulla condizione della classe medica dell'epoca 02. Con la critica al Prof. Porot Fanon critica L'università La classe medica dell'epoca Lo Stato francese Tutta la teoria etnopsichaitrica dell'epoca 03. Per Fanon bisogna utilizzare la psichiatria e La pediatria La sociologia La psicologia L'antropologia e la fenomenologia 04. Il fallimento del test TAT sulle donne musulmane per Fanon è dovuto A non capire che i modelli di domande sono tarate per gli occidentali e quindi non nell'universo di senso delle donne musulmane La vita immaginaria non può essere slegata da quella reale Tutte le definizioni sono esatte A non capire che ci sono implicazioni religiose, indicate sul corano, che le bloccano 05. Per Fanon il lavoro competente con un'altra cultura significa Ignorarla Studiarla ma non praticare la sua conoscenza Sapere poco per non farsi influenzare Conoscerla 06. La critica post-coloniale di Frantz Fanon Lezione 39 01. Nei vecchi manuali di psichiatria i musulmani Nord Africani erano considerati Una razza subalterna Una razza inferiore Una sotto razza Una razza di sfaticati 02. Nelle culture altre la follia è vista Come follia Come una relazione forte con una divinità Come forma di malattia portata dai bianchi Nessuna delle risposte è esatta 03. Per Fanon bisogna avere rispetto del folle perché Tutte le definizioni sono esatte Perché è un essere umano è la sua rappresentazione del mondo Perché è una persona con una dignità 04. Avere fame di umanità... Era la condizione del prigioniero nella colonia penale nella Guyana francese Era la voglia del malato mentale europeo a Blida Era la condizione dei medici a Blida Era la condizione e voglia del malato mentale musulmano per il trattamento disumano che sopportava 05. Definire la malattia sociale nel pensiero di Frantz Fanon Lezione 42 01. Per i teologi della liberazione c'è bisogno di Una educazione diffusa una cittadinanza attiva formata dall'alfabetizzazione creare un uomo solidale e creativo Tutte le definizioni sono esatte 02. La teologia della liberazione tutte le definizioni sono errate Prende in considerazione la salvezza dell’essere umano con il supporto del marxismo leninismo Prende in considerazione l'educazione dell'essere umano con strumenti pedagogici moderni Prende in considerazione la salvezza dell’essere umano dal punto di vista cristiano e della sua dignità attraverso la rivendicazione della democrazia 03. La teologia della liberazione è Una rivoluzione sociale Una questione interna alla Chiesa Poco importante nel pensiero di Freire Uno dei tanti esempi di teologia morale 04. Nella teologia della liberazione la povertà Rappresenta un peccato mortale è colpa degli individui Non è un peccato sociale dell'uomo Non interessa 05. La democrazia è fondamentale Per far arricchire le persone Per far restare le persone attive Per l'educazione delle persone Per far lavorare le persone 06. La coscientizzazione significa Essere capaci di intendere e volere Avere la coscienza libera e in ordine Essere soggetti liberi, consapevoli e risvegliati essere cittadini che votano 07. La teologia della liberazione 08. L'evoluzione del pensiero di Paulo Freire Lezione 43 01. Durante l'epoca coloniale l'educazione in Brasile era in mano Ai francescani Ai carmelitani Ai domenicani Ai gesuiti 02. Le prime missioni in Brasile si formano grazie a Il vescovo Bartolomeo de las Casa Frate Bernardino da Sahagun Frate Agostino Gemelli Padre Manuel de Nobrega 03. La cacciata dei Gesuiti dal Brasile si deve a Herman Cortez Amerigo Vespucci Marchese di Pombal Francisco Pizarro 04. I Gesuiti vengono scacciati dal Brasile nel 1759 1739 1769 1749 05. La cultura pedagogica brasiliana Lezione 44 01. Nel 1988 in Brasile Si ha la scuola obbligatoria per tutti Si ha un nuovo colpo di stato C'è il campionato del mondo di calcio e il Brasile vince il suo quarto mondiale Entra in una profonda depressione e viene taglaita la cuoal pubblica per tutti 02. La pedagogia degli oppressi è Un'opera complessa e eterogenea Una ricerca sui fini ultimi dell'uomo Un testo semplice e colloquiale Un'opera che Freire non ha mai amato 03. La pedagogia di Freire è Una pedagogia ancora ancorata ai vecchi stilemi Una pedagogia politica Una pedagogia economica Una pedagogia giuridica 04. Freire considera la curiosità Un momento di democrazia mancata Un momento di libertà mancata Un momento di stallo della coscientizzazione Un momento altamente pedagogico 05. La pedagogia degli oppressi Lezione 47 01. La discriminazione è Un comportamento che cosniste nell'accettare le differenze e limare le diseguaglianze Un comportamento che consiste nel recepire i dettami della legge internzaionale in materia di xenofobia Un comportamento che consiste nel trattare allo stesso modo persone o gruppi in relazione alla razza, al sesso, alle caratteristiche fisiche e cultruali Un comportamento che consiste nel non trattare allo stesso modo persone o gruppi in relazione a razza, sesso, caratteristiche fisiche e culturali 02. L'etnocentrismo è Ritenere se stessi e la propria cultura uguale agli gruppi etnici. Rappresentazioen grafica delle dislocazioni geograficeh dei popoli della Terra Pensare al mondo unito da diversi centri etnici, da qui etnocentrismo Ritenere se stessi e la propria cultura unici e superiori. È una condizioni di tutte le culture 03. L'etnicizzazione è L'idea che alcuni contrasti possono essere spiegati in chiave razziale e non con altre chiavi di lettura come quella economica o sociale tutte le definizioni sono errate L'idea che alcuni contrasti possono essere spiegati in chiave etnica e non con altre chiavi di lettura come quella economica o sociale L'idea che alcuni contrasti possono essere spiegati in chiave omofobica e non con altre chiavi di lettura come quella economica o sociale 04. La cinesica studia I pregiudizi Il movimento di un corpo nello spazio Le religioni Lo spazio 05. Parlare dell'Etnia, dell'Etnicizzazione ed dell'Etnico facendo anche degli esempi 06. Parlare dell'Acculturazione e dell'Assimilazione facendo anche degli esempi 07. Parlare del pregiudizio facendo degli esempi 08. Razza, Razzializzazione e Razzialismo 09. Razzismo e razzializzazione 10. Parlare delle razze. Esistono? E se sì o no argomentare la risposta 11. Parlare delal Cinesica e della Prossemica facendo anche degli esempi Tutte le definizioni sono esatte L'invasione degli italiani L'invasione degli irlandesi L'invasione dei polacchi 02. Il report dell'ispettorato per l'immigrazione al congresso degli Stati Uniti nel 1919 sostiene che Gli italiani puzzano, rubano, vivono in almeno 10 in ogni casa e sono dediti al furto e all'elemosina Gli italiani sono brava gente ed è un mito quello della loro disonestà Gli italiani sono brava gente Gli italiani non sono più delinquenti degli altri gruppi di immigrati negli Stati Uniti 03. Richard Nixon sosteneva che Non si trovava un comunista onesto Non si trovava un democratico onesto Non si trovava un italiano onesto Non si trovava un repubblicano onesto 04. Richard Nixon è stato Presidente (repubblicano) degli Stati Uniti dal 1969 al 1974 Segretario di Stato (repubblicano) degli Stati Uniti dal 1969 al 1974 Vice Presidente (repubblicano) degli Stati Uniti dal 1969 al 1974 Governatore dello Stato della Florida 05. Pensare all'utilizzo delle categorie di Fanon oggi 06. Quali sono i malintesi dell'etnopsichiatria secondo Roberto Beneduce 07. Fanon e le radici dell'etnopsichiatria 08. La violenza in Fanon/Beneduce: esporre la questione coloniale tra Francia e Algeria 09. Cosa intende Roberto Beneduce con la categoria corpo razziale? 10. La libertà in Freire e la libertà in Fanon 11. Comparare Il pensiero di Freire e di Fanon 12. La follia e il magrebino: analisi post-coloniale di Frantz Fanon 13. Fallimento della terapia occidentale sui pazienti arabi: il caso del test TAT 14. Commentare la sindrome Nord-Africana nella critica di Fanon 15. Parlare della critica di Fanon al Prof. Porot e a tutta l'etnopsichiatria dell'epoca 16. La libertà e la democrazia nel pensiero di Freire 17. La critica alla pedagogia degli oppressi di Freire 18. La coscientizzazione nel pensiero di Freire 19. Educazione come pratica di libertà 20. Il pensiero di Freire nel Brasile dei movimenti democratici 21. Comparare i diversi movimenti di alfabetizzazione 22. I movimenti di afabetizzazione in Brasile 23. Riflettere sulla condizione brasiliana durante il colonialismo 24. Riflettere sul concetto di migrazione alla luce dei brevi articoli della lezione 48 25. Commentare i nuovi dannati della terra secondo Beneduce 7. Il colonialismo: come nasce e come si sviluppa A partire dal 1880 sia gli stati di antica formazione, sia quelli che avevano raggiunto da poco l’unità nazionale (Belgio, Italia, Germania) incominciarono a espandere i propri territori attraverso le conquiste delle colonie. Il colonialismo fu, infatti, un fenomeno che si sviluppò in seguito alle esplorazioni geografiche, e coinvolse soprattutto i territori asiatici e americani, con la fondazione in Africa, in un primo tempo, solo di stazioni commerciali (per il rifornimento di oro, avorio e schiavi) e portuali di supporto per le spedizioni marittime verso l'Asia. Le cause fondamentali che hanno determinato il colonialismo furono lo spirito imperialista, lo sviluppo economico e l’aumento della popolazione. 8. Il razzismo: di cosa si tratta Il razzismo è un fenomeno che è determinato dalla concezione della superiorità di una razza sulle altre. La nostra storia infatti è determinata da numerosi capitoli caratterizzati da una falsa interpretazione della teoria dell’evoluzione darwiniana che hanno portato a una maggiore diffusione di questo fenomeno. Il panorama culturale spesso ha diffuso una concezione errata della concezione della lotta per l'esistenza e della selezione naturale di Darwin, dove vinceva l’idea del “più forte” che riesce a sopravvivere ai “più deboli”. 9. Commentare la Sublimis Deus La nota un'enciclica papale Sublimis Deus ("Il Dio sublime") è una bolla di Papa Paolo III del 2 giugno 1537, nella quale viene condannata la schiavitù degli indios. In questa bolla era contenuta un’affermazione dirompente: “Indios veros homines esse“. Gli indios infatti venivano considerati come oggetti e quindi era possibile schiavizzarli dalle civiltà occidentali. Ma attraverso questa enciclica papale iniziò una forte disputa sul concetto di umanità di questa popolazione che ha diviso il mondo accademico. Questa enciclica papale infatti rappresenta una vera e propria rivoluzione perché SECONDA PARTE RISPOSTE APERTE popolazioni oggetto delle sue indagini. Infatti per poter fare le sue ricerche e i suoi studi utilizzò resoconti di missionari ed esploratori. Nel panorama culturale e accademico rappresenta uno dei pilastri dell’antropologia perché ha determinato una definizione antropologica chiara di cultura e ha dedicato diversi studi sull’analisi della storia delle religioni. Secondo quest’ultimo aspetto secondo l’antropologo la religione è determinata da uno schema evoluzionistico caratterizzato da fasi teorico-simboliche. LEZIONE 3 8. Cosa è il Darwinismo sociale? Il Darwinismo sociale è un’applicazione allo studio delle società umane dei principi darwiniani. Nel corso dei vari contesti storici il panorama culturale spesso ha diffuso una concezione errata della concezione della lotta per l'esistenza e della selezione naturale di Darwin, dove vinceva l’idea del “più forte” che riesce a sopravvivere ai “più deboli”. In realtà nella seconda metà dell'Ottocento a opera dei pensatori positivisti, in particolare H. Spencer, si era diffusa la corretta definizione di l'esistenza e della selezione naturale del Darwinismo sociale caratterizzata “dall’adattamento” dei soggetti all’ambiente. 9. Parlare del pensiero di Charles Darwin Charles Darwin biologo e naturalista inglese fu uno dei maggiori esponenti delle scienze naturali. Egli divenne noto nel panorama accademico e scientifico per le sue teorie di carattere scientifico che, nel 1800, misero in discussione le credenze religiose della cristianità. Attraverso la “L’origine delle specie” (1859) infatti aveva messo in discussione il posto stesso dell’uomo sulla terra. La sua teoria evolutiva era determinata dalla sopravvivenza e dal mutamento di tutte le specie secondo il processo di selezione naturale determinata dalla condizione di adattamento all’ambiente. 10. Quale era il pensiero dei predecessori di Darwin Charles Darwin biologo e naturalista inglese fu uno dei maggiori esponenti delle scienze naturali. Egli divenne noto nel panorama accademico e scientifico per le sue teorie di carattere scientifico che, nel 1800, misero in discussione le credenze religiose della cristianità. I predecessori di Darwin avevano una visione dello sviluppo delle varie forme di vita fortemente condizionato dalla dimensione religiosa quindi non si basava sulla dimensione scientifica. LEZIONE 4 LEZIONE 6 6. Commentare il Manifesto della Razza Il Manifesto della Razza pubblicato nel 1938 anticipa la promulgazione della legislazione razziale fascista. Esso si può considerare il primo documento da cui scaturirono le leggi razziali. Questo testo è il risultato dell’unione della comunità scientifica e dell’ideologia della politica dominante. L’aspetto che colpisce particolarmente è la divulgazione di nozioni pseudo-scientifiche di alcuni studiosi di varie discipline scientifiche. Il testo articolato era diviso in 10 punti e firmato da 10 professori universitari e ricercatori di materie scientifiche. LEZIONE 7 5. Esporre i dettami del metodo etnografico La caratteristica principale della ricerca etnografica è che la maggior parte dei dati e delle informazioni vengono raccolte direttamente sul campo, intervistando i soggetti della comunità in modo diretto. Il metodo etnografico è caratterizzato dall’Osservazione partecipante, da Interviste in profondità (approccio qualitativo), dall’Analisi di diari, appunti o testi di vario tipo, dalle Registrazioni audio/foto/video. 6. Parlare del metodo di ricerca di Bronislaw Malinowski Il metodo applicato da Malinowski nelle sue indagini fu quello cosiddetto "funzionalista", ovvero basato sull'assunto che "ogni aspetto della vita sociale è funzionale ai bisogni fondamentali della vita dell'uomo". Inoltre le sue ricerche erano caratterizzate dalla raccolta dei dati e delle informazioni direttamente sul campo, intervistando i soggetti della comunità in modo diretto. II suoi studi erano infatti caratterizzati dall’Osservazione partecipante, da Interviste in profondità (approccio qualitativo), dall’Analisi di diari, appunti o testi di vario tipo, dalle Registrazioni audio/foto/video. LEZIONE 8 5. Delineare il processo teorico della ricerca sul campo La ricerca sul campo costituisce una fase centrale e indispensabile del lavoro antropologico, fino ad essere considerata da molti studiosi un requisito fondamentale nella formazione di un antropologo. La ricerca sul campo consiste nel passaggio dall’esperienza personale alla creazione di documentazione. L’etnografo è dunque un “testimone” e produttore di documenti che contengono informazioni nuove sui processi sociali e culturali. Spesso però l’antropologo può utilizzare il processo teorico 7. Franz Boas e il Potlatch Franz Boas (1858-1942) è stato il caposcuola dell’antropologia statunitense e il maestro di una generazione di brillanti studiosi, della cultura americana come ad esempio Alfred Kroeber, Edward Sapir, Ruth Benedict, Margaret Mead, Robert Lowie. Boas studiò le società degli indiani americani del Nord-Ovest, come i Kwakiutl della Columbia britannica, in tutti i loro aspetti. Grazie ai suoi studi è stato possibile comprendere la particolarità di un rito cerimoniale il porlach. Il potlach è un rituale durante il quale un ricco ospite ostenta il suo prestigio e i suoi beni, distribuisce doni agli invitati e, per ribadire la sua condizione abbiente, brucia e distrugge oggetti di valore. Il potlach è dunque una singolare cerimonia di cui Boas attraverso il suo approccio sul campo rivelò il significato economico e sociale, ovvero la creazione di un sistema circolare di relazioni e beni materiali. LEZIONE 13 6. Cosa è il rito? Con rito si intende ogni atto o insieme di atti, svolti in sequenza, caratterizzati anche dall’uso di forme verbali codificate dalla tradizione, il tutto eseguito secondo norme codificate, che divengono normative per tutti i partecipanti. Generalmente i riti sono strettamente legati alla religione e alla sfera del sacro ma esistono riti legati anche alla sfera politico- economica. Il rito è un elemento fondante della realtà, che tende a spiegare aspetti del reale in modo continuo, attraverso la riproposizione di racconti o di formule che si ripetono. L’intera comunità è coinvolta nei vari passaggi 7. Cosa è il Trickster? La figura del Trickster è presente sia nella mitologia sia nella religione. È una figura ambigua, un personaggio, uomo, donna o animale antropomorfo, vorace, abile nell'imbroglio caratterizzato da una condotta amorale, al di fuori delle regole convenzionali. 8. Cosa è il mito? l mito è un prodotto a sé stante che proietta parti della realtà in un mondo “altro”, fatto da luoghi impossibili da frequentare per la quasi totalità degli esseri viventi. Il Mito è un elemento che spesso ritroviamo nella cultura di vari popoli perché è un prodotto culturale 9. Il rito e il mito Mito e rito sono due elementi che spesso ritroviamo nella cultura di vari popoli e che, anche se apparentemente non sembrano avere niente in comune, in realtà si caratterizzano per il fatto di essere due prodotti culturali che presentano delle analogie, sia il mito che il rito sono elementi fondanti della realtà, che tendono a spiegare aspetti del reale in modo continuo, attraverso la riproposizione di racconti o di formule che si ripetono. Entrambi coinvolgono la collettività della comunità. Con rito si intende ogni atto o insieme di atti, svolti in sequenza, caratterizzati anche dall’uso di forme verbali codificate dalla tradizione, il tutto eseguito secondo norme codificate, che divengono normative per tutti i partecipanti. l mito invece è un prodotto a sé stante che proietta parti della realtà in un mondo “altro”, fatto da luoghi impossibili da frequentare per la quasi totalità degli esseri viventi. 10. Parlare del pensiero di Angelo Brelich Angelo Brelich (Budapest 1913 – Roma 1977) è una delle voci più autorevoli della storia delle religioni e, più in generale, delle nuove scienze umane. Fu uno studioso di fama internazionale, è stato allievo di Karl Kerényi. Lo studioso ha evidenziato l’esigenza di valutare la religione come fenomeno culturale integralmente umano, da analizzare, nelle sue espressioni concrete – con l’ausilio della comparazione storica. Le sue ricerche sul politeismo, sulla mitologia, sulle iniziazioni, per citare soltanto i principali argomenti di studio, ne accrebbero la notorietà in Italia e all'estero, ma ciò che di lui soprattutto andava emergendo era l'importanza del contributo all'edificazione della disciplina storico-religiosa. LEZIONE 14 6. Commentare le tre fasi dei riti di passaggio di Arnold Van Gennep Arnold Van Gennep definì riti di passaggio tutte quelle cerimonie pubbliche che celebrano un cambiamento di status, ovvero un mutamento nella posizione che un individuo occupa nella società, una variazione dei compiti che egli svolge. Van Gennep scoprì che molti riti di passaggio comprendevano tre fasi. Egli definì la prima fase come «separazione» La seconda fase è detta da Van Gennep «margine» o fase «liminare» – un termine che deriva dal latino limen «soglia, passaggio». Infine, la terza fase dei riti di passaggio è costituita dai riti di «aggregazione». Alcuni esempi di riti di passaggio possono essere a esempio: il funerale celebrazione dell’ingresso del defunto nel mondo dei morti, le nozze celebrazione del passaggio della persona al mondo degli adulti e la costituzione di una nuova famiglia. 7. Parlare dei riti di passaggio Arnold Van Gennep definì riti di passaggio tutte quelle cerimonie pubbliche che celebrano un cambiamento di status, ovvero un mutamento nella posizione che un individuo occupa nella società, una variazione dei compiti che egli svolge. Van Gennep scoprì che molti riti di passaggio comprendevano tre fasi. Egli definì la prima fase come «separazione» La seconda fase è detta da Van Gennep «margine» o fase «liminare» – un termine che deriva dal latino limen «soglia, passaggio». Infine, la terza fase dei riti di passaggio è costituita dai riti di «aggregazione». Alcuni esempi di riti di passaggio possono essere a esempio: il funerale celebrazione dell’ingresso del defunto nel mondo dei morti, le nozze celebrazione del passaggio della persona al mondo degli adulti e la costituzione di una nuova famiglia. LEZIONE 15 05. Parlare del pensiero di Margaret Mead Margaret Mead fu anche uno straordinario personaggio, dalla vita intensa e anticonformista. Nel 1935 attraverso lo studio dalle ricerche svolte in Nuova Guinea nacque il libro Sesso e Temperamento in tre società primitive. Le tre società primitive erano gli Arapesh, i Mundumugor e i Tchambuli. In questo libro la studiosa ha analizzato l’influenza dei ruoli sessuali nella formazione del temperamento maschile e femminile. I riferimenti culturali dell’antropologa erano il determinismo culturale e la psicoanalisi, per cui le sue riflessioni erano centrate sui rapporti tra elementi biologici e psicologici, i fattori culturali e i tratti individuali nella formazione della personalità individuale e nell’organizzazione sociale. LEZIONE 16 alcuni documenti tratti dalla letteratura etnologica e psicopatologica evidenziando il concetto di presenza delineato per lo più attraverso una via “negativa”, quella che mette in mostra la sua “crisi”. De Martino aveva inquadrato questo momento negativo entro una prospettiva dialettica. 8. Parlare del pensiero di Ernesto De Martino Storico delle religioni ed etnologo meridionalista italiano (1908 - 1965). A lui si devono un'interpretazione storicista delle manifestazioni religiose di comunità lontane. La particolarità di De Martino non entra in rapporto diretto con le civiltà d’interesse etnologico, non ne esplora l’universo culturale – il cui segno distintivo più appariscente è costituito dalla magia – con l’ausilio di proprie categorie interpretative, ma le esamina attraverso gli occhi di altri osservatori; al centro del suo interesse è la definizione del ruolo che l’etnologia deve assumere per trovare una propria collocazione nell’ambito dello storicismo. LEZIONE 20 10. Parlare del pensiero di Claude Lévi-Strauss Claude Lévi-Strauss è considerato il padre dell’antropologia moderna, nonché uno dei pensatori di spicco del mondo del XX secolo. Fondatore dell’antropologia strutturale, formulò un approccio in grado di cambiare per sempre la storia di questa disciplina e grazie a cui ottenne una solida popolarità all’interno del mondo accademico. Tra gli antropologi certamente è stato tra i più influenti dello scorso secolo. L’importanza scientifica dell’opera di Lévi-Strauss è legata soprattutto all’uso in campo etnologico dei metodi sviluppati all’interno della linguistica strutturale. L’antropologico concepisce l’organizzazione della vita sociale come un insieme di sistemi a carattere linguistico, basati su livelli di attuazione dei processi di scambio (di beni, di donne, di messaggi). 11. Parlare della parentela e dell'atomo di parentela nel pensiero di Lévi-Straus Nel 1947 Claude Lévi-Strauss analizza e studia le strutture elementari della parentela. Il valore "istituzionale", nel senso più fecondo del termine, e cioè il carattere di veri e propri "fondamenti" che questa vasta indagine comparativa dei sistemi di parentela offre, è determinata dal legame tra impegno teorico astraente e concreta. Analizzando le regole sociali dei matrimoni, Levi-Strauss affronta anche la problematica questione della proibizione dell'incesto che possiede tanto l'universalità dei fatti di natura quanto il carattere coercitivo di leggi e istituzioni. Per Lévi-Strauss per “atomo di parentela” si intende la configurazione costituita da: una donna e il figlio maschio di lei, il fratello della donna e il marito di essa. 12. Parlare della famiglia e delle strutture parentali Nel 1947 Claude Lévi-Strauss analizza e studia le strutture elementari della parentela. Il valore "istituzionale", nel senso più fecondo del termine, e cioè il carattere di veri e propri "fondamenti" che questa vasta indagine comparativa dei sistemi di parentela offre, è determinata dal legame tra impegno teorico astraente e concreta. Analizzando le regole sociali dei matrimoni, Levi-Strauss affronta anche la problematica questione della proibizione dell'incesto che possiede tanto l'universalità dei fatti di natura quanto il carattere coercitivo di leggi e istituzioni. LEZIONE 21 5. Marvin Harris e il materialismo culturale Harris fu il fondatore e il principale rappresentante della corrente del materialismo culturale in antropologia. Tra i libri tradotti in italiano ricordiamo “Cannibali e re”, “Buono da mangiare”, e “La nostra specie”. Nel panorama culturale Marvin Harris fu considerato un innovatore nel suo campo attraverso l’antropologia culturale. L’antropologia culturale è una forma di neomarxismo, che interpreta le condizioni materiali come fattore determinante del modo di essere presente e futuro dei popoli. Secondo Harris, le condizioni materiali di una società ne determina il pensiero socioculturale e i costumi. Le condizioni materiali comprendono le modalità e i mezzi di produzione, le forme di distribuzione, gli scambi, ecc. LEZIONE 22 6. Parlare del fenomeno transessuale Nel 1949 dottor David Cauldwell (1897-1959), ha coniato il termine "transessuale" per indicare una non corrispondenza tra corporeità e identità di genere di un soggetto. Questo termine è un termine ombrello che racchiude varie tipologie di condizioni. Questo termine è diventato di uso comune dopo la pubblicazione del libro The Transsexual Phenomenon (Il fenomeno transessuale) del dott. Harry Benjamin, edito nel 1966. e persone di questo tipo, seppur uomini o donne nei tratti fisici, si sentono appartenenti al sesso opposto. In questo senso un uomo o una donna che hanno un’identità di genere psicologica dissonante da quella biologica sono detti transessuali o, più comunemente, trans. Proprio questa dicotomia tra ciò che sono e ciò che vorrebbero essere causa malessere e insicurezza in individui di questo tipo. La soluzione a questo dilemma è data da un percorso di cambiamento e modificazione di sé verso il sesso desiderato. Attraverso terapie ormonali e interventi di chirurgia è possibile abbandonare il sesso di nascita e abbracciare quello psicologico. 7. Decostruire l'identità sessuale e di genere Nel linguaggio comune nella maggior parte dei casi si pensa che l'identità sessuale e di genere, erroneamente, siano collegate. In realtà rappresentano condizioni molto differenti. La formazione dell’identità di genere è uno dei primi fattori di identificazione del sé per un bambino (3/4 anni) e di solito è presente nella maggior parte dei bambini. Il modo in cui ci identifichiamo non è in alcun modo collegato alla sessualità. L’identità di genere viene definita come il modo in cui gli individui percepiscono se stessi e si definiscono come maschi, come femmine, come un mix di entrambi, o come nessuna di queste cose. Quando parliamo di orientamento sessuale, invece, facciamo riferimento all’attrazione sessuale verso altre persone. Il nostro orientamento sessuale può essere fluido come l’identità di genere. LEZIONE 23 6. Arjun Appadurai antropologo post-coloniale Arjun Appadurai è uno dei maggiori studiosi della globalizzazione. Molti suoi studi si basano infatti sull’importanza della modernità degli Stati nazionali e globalizzazione. Egli presenta 5 panorami nella cultura globale determinata come flusso e identità dinamica: ETHNOSCAPES (migrazioni e diaspore umane), MEDIASCAPES (flusso dei simboli dei media), TECHNOSCAPES (movimento delle tecnologie), FINANSCAPES (movimento del denaro), IDEOSCAPES (flusso delle idee) 7. Arjun Appadurai profonda idea di connessione, conducendo la ricerca in una realtà localizzata e costruita in modo strategico e evidenziando le relazioni con sullo il contesto più ampio che le include, sia esso geografico, economico, politico o religioso. 6. George E. Marcus e la ricerca multisituata L’etnografia multisituata è un tipo di ricerca sul campo che viene condotta presso più territori. Essa è utile per lo studio di numerosi argomenti e può avere come oggetto oltre a persone, anche oggetti, metafore, storie di vita o narrazioni.Il concetto di ricerca multisituata proposta da Marcus (Scrivere le culture, 2001, p.230) può dare numerosi degli spunti interessanti per impostare degli studi più precisi che evochino una profonda idea di connessione, conducendo la ricerca in una realtà localizzata e costruita in modo strategico e evidenziando le relazioni con sullo il contesto più ampio che le include, sia esso geografico, economico, politico o religioso. LEZIONE 29 05. I soggetti di studio e le arene disciplinari nella ricerca multisituata I soggetti di studio delle ricerche multisituate possono essere di varia tipologia. Ad esempio le rotte migratorie, le questioni biomediche, i media. Le arene disciplinari invece sono le correnti teoriche e gli studi non riconducibili direttamente all’antropologia LEZIONE 30 05. Come si costruisce una ricerca multisituata? LEZIONE 31 05. Cosa è la repatriation? Con il termine inglese repatriation, si fa riferimento al ritorno alla comunità d’origine di resti umani e agli oggetti funerari. Essi anche se sono all’interno di un contesto museale originariamente sono stati saccheggiati o rubati dalla comunità d’origine. Ogni oggetto, anche seppur banale nella quotidianità di una comunità, rappresenta un piccolo tassello del patrimonio culturale di una comunità. I beni culturali contestati sono manufatti fisici di un gruppo o di una società che sono stati presi da un altro gruppo di solito in un atto di saccheggio, sia nel contesto dell'imperialismo, colonialismo o guerra. Gli oggetti contestati variano ampiamente e comprendono sculture, dipinti monumenti, oggetti come strumenti o armi a scopo di studio antropologico LEZIONE 32 05. Antropologia e servizio sociale Antropologia e servizio sociale sono due discipline che possono essere interconnesse. Insieme possono analizzare sotto diversi aspetti l’insieme delle relazioni e il modo di funzionare delle diverse istituzioni per innescare la riproduzione del sistema sociale. LEZIONE 33 5. Etica nella ricerca sociale L’ antropologia condivide comunque vari metodi di ricerca con la sociologia: osservazione partecipante interviste in profondità, storie di vita, analisi di diari o testi di vario tipo, registrazioni audio/foto/video. Naturalmente ogni forma di ricerca deve rispettare la dimensione etica sociale della cultura analizzata. Bisogna infatti raccogliere dati sui saperi, valori, le abitudini tipiche di un popolo attraverso il rispetto e la mancanza di pregiudizi etici e morali. LEZIONE 34 6. Commentare le tre fasi del termine Diaspora Con il termine greco diaspora si intende la migrazione di un intero popolo, La parola “diaspora” è attestata per la prima volta col significato di dispersione di un popolo nella versione greca del Deuteronomio, uno dei cinque libri che costituiscono l’Antico Testamento. Partendo dalla nozione di diaspora classica (quella ebraica), Cohen si propone di trascenderla offrendo come possibile sistemazione una suddivisione tra: 1) victim diasporas (l’armena, l’africana), caratterizzata principalmente dal trauma e dall’esilio collettivo; 2) labour and imperial diasporas (l’indiana e la britannica nel periodo imperiale e coloniale); trade diasporas (cinese e libanese); cultural diasporas (il caso caraibico); e, infine, 3) diasporas in the age of globalization (quelle cioè contemporanee, legate alle migrazioni internazionali e all’economia mondiale). Per lungo tempo, il vocabolo è stato principalmente associato alla storia ebraica. La diaspora, dunque, è un fenomeno che ha colpito molte comunità nella storia dell’umanità. Il principio principale della diaspora è certamente la dispersione coatta, collettiva e in più direzioni, di un gruppo etnico, causata prevalentemente da cause di forma maggiore, prevalentemente, ma non esclusivamente, di natura politica o politico- economica. LEZIONE 35 5. La diaspora di William Safran In un saggio di William William Safran lo studioso individua una serie di esperienze collettive diasporiche che mette in relazione con un ‘modello ideale’ di diaspora, quella ebraica, operazione che gli è valsa più di una critica dal mondo accademico, in particolare quella di Clifford, che fa notare come la nozione di un prototipo che identifichi il fenomeno della diaspora con un gruppo specifico sia ideologicamente pericoloso e, in definitiva, in contraddizione con l’ipotesi di un progetto comparatistico, pur riconoscendo che il modello ebraico ben si presta come «punto di partenza non-normativo per un discorso ormai globale 6. La diaspora di Robin Cohen Partendo dalla nozione di diaspora classica (quella ebraica), Cohen si propone di trascenderla offrendo come possibile sistemazione una suddivisione tra: 1) victim diasporas (l’armena, l’africana), caratterizzata principalmente dal trauma e dall’esilio collettivo; 2) labour and imperial diasporas (l’indiana e la britannica nel periodo imperiale e coloniale); trade diasporas (cinese e libanese); cultural diasporas (il caso caraibico); e, infine, 3) diasporas in the age of globalization (quelle cioè contemporanee, legate alle migrazioni internazionali e all’economia mondiale). 7. Il concetto di Diaspora di William Safran e Robin Cohen William Safran individua una serie di esperienze collettive diasporiche che mette in relazione con un ‘modello ideale’ di diaspora, quella ebraica, operazione che gli è valsa più di una critica dal mondo accademico. Invece Cohen propone una suddivisione suddivisione tra: 1) victim diasporas (l’armena, l’africana), caratterizzata principalmente dal trauma e dall’esilio collettivo; 2) labour and imperial diasporas (l’indiana e la britannica nel periodo imperiale e coloniale); trade diasporas (cinese e LEZIONE 39 05. Definire la malattia sociale nel pensiero di Frantz Fanon Frantz Fanon è stato uno psichiatra, antropologo, filosofo e saggista francese, nativo della Martinica e rappresentante del movimento terzomondista per la decolonizzazione. Il suo libro più celebre, I dannati della terra, ebbe grande popolarità negli anni Sessanta e Settanta, divenendo uno dei testi principali di riferimento per ogni militante impegnato nelle lotte di liberazione nazionale contro il colonialismo. Secondo Fannon la malattia sociale è in continua evoluzione seguendo l'evoluzione sociale dell'uomo condizionata da politica, economia, guerre. LEZIONE 40 05. Frantz Fanon e la terapia sociale Frantz Fanon è stato uno psichiatra, antropologo, filosofo e saggista francese, nativo della Martinica e rappresentante del movimento terzomondista per la decolonizzazione. La terapia analitica di Fanon verso i suoi pazienti non era puramente psicologica, ma in un certo senso anche rivoluzionaria, in quanto li invitava a un cambiamento sociale, dopo che si era avviata e compiuta in loro la ricerca della propria consapevolezza. LEZIONE 41 05. I movimenti di alfabetizzazione in Brasile all'epoca di Paulo Freire Il processo educativo in Brasile è stato molto difficile. Freire propose una educazione degli adulti che stimolasse la collaborazione, la decisione, la partecipazione e la responsabilità sociale e politica. Molti rappresentanti della società politica egemonica dell'epoca pensavano e tentavano di trovare soluzioni per lo sviluppo economico, alcuni della società civile si indignavano con la povertà, le ingiustizie sociali e il generalizzato analfabetismo del popolo brasiliano. Freire era uno di questi e così divenne, proprio da quel periodo, il pedagogo dell'indignazione che promosse i movimenti di alfabetizzazione in Brasile. LEZIONE 42 7. La teologia della liberazione pensiero teologico cattolico sviluppatasi con la riunione del Consiglio episcopale latinoamericano (CELAM) di Medellín (Colombia) del 1968, come diretta estensione delle idee e dei principi riformatori messi in moto in Roma dal Concilio Vaticano II e concordata da diverse decine di padri conciliari di diverse nazionalità, sia europei sia latino- americani e sottoscritta da diversi cardinali nei cosiddetti Patti delle catacombe nel corso dei lavori conclusivi del Concilio ecumenico presso le catacombe di Domitilla a Roma. Il principio fondamentale della Teologia della Liberazione si impernia intorno alla considerazione del ruolo centrale della Chiesa nella società umana contemporanea e tende a porre in evidenza i valori di emancipazione sociale e politica presenti nel messaggio cristiano, in particolare l'opzione fondamentale per i poveri così come essa si evince all'interno del dato biblico. I critici della teologia della liberazione la associano al Marxismo e la vedono come una forma religiosa di politiche socialiste fallite. I funzionari del Vaticano, inclusi diversi papi, hanno criticato la teologia della liberazione. Le ragioni dell’opposizione cattolica includono l’enfasi della teologia della liberazione sulla pratica invece che sulla dottrina e il loro rifiuto della struttura gerarchica della chiesa (le "comunità base" dei sostenitori della teologia della liberazione si incontrano al di fuori dei confini della chiesa, evitando efficacemente il clero cattolico). La teologia della liberazione si è spinta oltre i contadini poveri dell’America del Sud e Centrale. Anche Haiti e il Sudafrica ospitano forme di teologia della liberazione. 8. L'evoluzione del pensiero di Paulo Freire L’esperienza umana, educativa e pedagogica di Paulo Freire prende le mosse da un’esigenza imprescindibile di concretezza, dalla necessità di un rapporto stretto e vitale con la realtà, fatto innanzitutto di ascolto, attenzione, conoscenza. Freire è un “rivoluzionario” non-violento, spinto da una fede autenticamente evangelica, capace di scorgere Cristo nei poveri e in tutti gli uomini, negli oppressi come negli oppressori, bisognosi entrambi di autentica liberazione e di coraggiosa apertura al dialogo. La profondità con cui Freire vive l’impegno pratico-teorico, educativo- pedagogico, e la “passione vocazionale” con cui attua l’opzione per i poveri, gli “straccioni”, gli “analfabeti”, gli oppressi di ogni tipo e di ogni latitudine, lo includono a buon diritto nel novero di quei grandi pedagogisti-educatori che hanno lasciato un segno importante proprio per la sapienza con cui hanno dinamicamente legato il pensiero e l’azione, la parola e la vita, mettendo comunque in rilievo – quasi si trattasse di una logica necessità – la priorità della testimonianza coerente, dell’esempio vissuto, dell’ “agire per trasformare”, in nome di una determinazione etica capace di ascoltare in primo luogo l’urlo silenzioso dei muti e di uscire così dalla falsa neutralità che avvantaggia i prepotenti. LEZIONE 43 05. La cultura pedagogica brasiliana In Brasile, uno dei primi esponenti dell’educazione popolare è stato Paulo Freire, promotore di una educazione per il popolo centrata sulla valorizzazione della sua cultura e la coscientizzazione politica intesa come liberazione dalle situazioni di oppressione. Il dialogo educativo, che si esplica nella dimensione relazionale e della comunione, implica alcuni presupposti nel pensare-agire dell’educatore – e perciò nella sua parola trasformatrice:l’amore, l’umiltà, l’autorevolezza, l’ascolto, la speranza, la coerenza, la creatività. LEZIONE 44 5. La pedagogia degli oppressi La profondità con cui Freire vive l’impegno pratico-teorico, educativo-pedagogico, e la “passione vocazionale” con cui attua l’opzione per i poveri, gli “straccioni”, gli “analfabeti”, gli oppressi di ogni tipo e di ogni latitudine, lo includono a buon diritto nel novero di quei grandi pedagogisti-educatori che hanno lasciato un segno importante proprio per la sapienza con cui hanno dinamicamente legato il pensiero e l’azione, la parola e la vita, mettendo comunque in rilievo – quasi si trattasse di una logica necessità – la priorità della testimonianza coerente, dell’esempio vissuto, dell’ “agire per trasformare”, in nome di una determinazione etica capace di ascoltare in primo luogo l’urlo silenzioso dei muti e di uscire così dalla falsa neutralità che avvantaggia i prepotenti. LEZIONE 45 6. Analizzare la pedagogia degli oppressi in relazione alla vita di Paulo Freire 11. Parlare della Cinesica e della Prossemica facendo anche degli esempi La Cinesica è lo studio dei caratteri individuali attraverso i movimenti caratteristici del corpo (es. gesti) La prossemica è la scienza che studia lo spazio o le distanze come fatto comunicativo; lo studio, cioè, sul piano psicologico, dei possibili significati delle distanze materiali che l'uomo tende a interporre tra sé e gli altri (es. la distanza tra due persone che parlano). LEZIONE48 5. Pensare all'utilizzo delle categorie di Fanon oggi 6. Quali sono i malintesi dell'etnopsichiatria secondo Roberto Beneduce L'etnopsichiatria è un ramo critico della psichiatria che si occupa di studiare e di classificare i disturbi e le sindromi psichiatriche tenendo conto sia dello specifico contesto culturale in cui si manifestano, sia del gruppo etnico di provenienza o di appartenenza del paziente. In particolare, essa è la disciplina che mette in risalto la specificità di certi disturbi strettamente collegati all'ambiente culturale di insorgenza e non riducibili a categorie psichiatriche universalmente riconosciute o condivise. Tale approccio scientifico è considerabile una forma di etnoscienza nel momento in cui tenta di comprendere il punto di vista emico delle popolazioni rispetto alle condizioni psichiatriche prese in esame. 7. Fanon e le radici dell'etnopsichiatria Con Fanon si vede l’emergere dell’etnopsichiatria autoriflessiva, rivolta cioè a considerare non solo i modelli di malattia e di cura di altre società, o l’influenza della cultura sul comportamento, ma le categorie della psichiatria occidentale e quindi ad analizzare criticamente le matrici sociali e politiche della diagnosi della cura, l’ideologia dei dispositivi terapeutici e delle categorie psichiatriche occidentali e il loro grado di applicabilità in altre società 8. La violenza in Fanon/Beneduce: esporre la questione coloniale tra Francia e Algeria Nella sua prefazione all'edizione 1961 di I dannati della terra, Jean-Paul Sartre ha sostenuto la difesa di Frantz Fanon di violenza da parte del popolo colonizzati contro il colonizzatore, come necessario per la loro salute mentale e la liberazione politica; Sartre poi applicato tale introduzione nel colonialismo e del neocolonialismo (1964), una critica politico-filosofica del colonialismo algerini di Francia. 9. Cosa intende Roberto Beneduce con la categoria corpo razziale? 10. La libertà in Freire e la libertà in Fanon Il pensiero pedagogico di Paulo Freire, spesso definito da molti manuali un Rousseau del XX secolo, si rifà nei suoi contenuti alla teologia della liberazione. La sua opera sul campo è dedicata alla classe operaia brasiliana, povera e analfabeta che, grazie al metodo educativo applicato dal Freire, riesce a riconquistare i propri diritti e la propria libertà. Il nuovo modo di impartire la cultura, più moderno e anticoloniale si propone come schema sociale di liberazione delle popolazioni, nella fattispecie sudamericane, dalle catene dell’ignoranza e dell’asservimento al potente. Il pensiero di Fanon continua ad ispirare il mondo culturale ancora oggi. Fanon infatti ha lottato in prima persona contro il colonialismo e contro ogni forma di asservimento dell'uomo, auspicando la nascita di un nuovo umanesimo. 11. Comparare Il pensiero di Freire e di Fanon Il pensiero pedagogico di Paulo Freire, spesso definito da molti manuali un Rousseau del XX secolo, si rifà nei suoi contenuti alla teologia della liberazione. La sua opera sul campo è dedicata alla classe operaia brasiliana, povera e analfabeta che, grazie al metodo educativo applicato dal Freire, riesce a riconquistare i propri diritti e la propria libertà. Il nuovo modo di impartire la cultura, più moderno e anticoloniale si propone come schema sociale di liberazione delle popolazioni, nella fattispecie sudamericane, dalle catene dell’ignoranza e dell’asservimento al potente. Il Pensiero di Fanon si basa sulla valutazione delle capacità rivoluzionarie della classe contadina in contrasto con il proletariato urbano considerato dal pensatore martinicano del tutto interno al meccanismo della macchina coloniale. Il pensiero di Fanon continua ad ispirare il mondo culturale ancora oggi. Fanon infatti ha lottato in prima persona contro il colonialismo e contro ogni forma di asservimento dell'uomo, auspicando la nascita di un nuovo umanesimo. 12. La follia e il magrebino: analisi post-coloniale di Frantz Fanon Gli studi di Frantz Fanon sul colonialismo sono in parte riconducibili alla sua intelligente attività di neuropsichiatra ma in prevalenza scaturiscono dal suo impegno diretto nel movimento di liberazione algerino. Quegli studi offrono innumerevoli spunti all’analisi della retorica colonialistica e, più in generale, ad una comprensione più accurata dell’impatto della colonizzazione sulle soggettività. 13. Fallimento della terapia occidentale sui pazienti arabi: il caso del test TAT Il Test di Appercezione Tematica (TAT) è un test proiettivo di personalità ideato, alla fine degli anni 30, da Henry Murray e dalla studentessa Christiana Morgan con lo scopo di valutare le reazioni a stimoli interpersonali ambigui. è un test di personalità di tipo proiettivo, che fa parte della categoria dei metodi tematici costruttivi, utilizzato in psicologia e psichiatria per l'indagine della personalità. In particolare, si valutano il contenuto dei pensieri espressi e le fantasticherie del soggetto, permettendo al clinico la conoscenza contemporanea di emozioni, atteggiamenti e processi cognitivi del soggetto …. 14. Commentare la sindrome Nord-Africana nella critica di Fanon Le analisi di Fanon, un vero e proprio "studio clinico", svelano il mondo interiore dell'Uomo di colore nella sua relazione psicologica con l'Altro, il Bianco, un Altro che dopo aver cancellato la storia e la cultura di un'intera razza, l'ha inchiodata su un piano d'inferiorità, costringendola a guardarsi costantemente allo specchio con occhi che non le appartengono, in un vortice di alienazione da cui è difficile liberarsi 15. Parlare della critica di Fanon al Prof. Porot e a tutta l'etnopsichiatria dell'epoca L'etnopsichiatria è un ramo critico della psichiatria che si occupa di studiare e di classificare i disturbi e le sindromi psichiatriche tenendo conto sia dello specifico contesto culturale in cui si manifestano, sia del gruppo etnico di provenienza o di appartenenza del paziente. In particolare, essa è la disciplina che mette in risalto la specificità di certi disturbi strettamente collegati all'ambiente culturale di insorgenza e non riducibili a categorie psichiatriche universalmente riconosciute o condivise. Tale approccio scientifico è considerabile una forma di etnoscienza nel momento in cui tenta di comprendere il punto di vista emico delle popolazioni rispetto alle condizioni Il processo educativo in Brasile è stato molto difficile. Freire propose una educazione degli adulti che stimolasse la collaborazione, la decisione, la partecipazione e la responsabilità sociale e politica. Molti rappresentanti della società politica egemonica dell'epoca pensavano e tentavano di trovare soluzioni per lo sviluppo economico, alcuni della società civile si indignavano con la povertà, le ingiustizie sociali e il generalizzato analfabetismo del popolo brasiliano. Freire era uno di questi e così divenne, proprio da quel periodo, il pedagogo dell'indignazione che promosse i movimenti di alfabetizzazione in Brasile. 22. I movimenti di alfabetizzazione in Brasile Il processo educativo in Brasile è stato molto difficile. Freire propose una educazione degli adulti che stimolasse la collaborazione, la decisione, la partecipazione e la responsabilità sociale e politica. Molti rappresentanti della società politica egemonica dell'epoca pensavano e tentavano di trovare soluzioni per lo sviluppo economico, alcuni della società civile si indignavano con la povertà, le ingiustizie sociali e il generalizzato analfabetismo del popolo brasiliano. Freire era uno di questi e così divenne, proprio da quel periodo, il pedagogo dell'indignazione che promosse i movimenti di alfabetizzazione in Brasile. 23. Riflettere sulla condizione brasiliana durante il colonialismo Il processo educativo in Brasile è stato molto difficile. Freire propose una educazione degli adulti che stimolasse la collaborazione, la decisione, la partecipazione e la responsabilità sociale e politica. Molti rappresentanti della società politica egemonica dell'epoca pensavano e tentavano di trovare soluzioni per lo sviluppo economico, alcuni della società civile si indignavano con la povertà, le ingiustizie sociali e il generalizzato analfabetismo del popolo brasiliano. Freire era uno di questi e così divenne, proprio da quel periodo, il pedagogo dell'indignazione che promosse i movimenti di alfabetizzazione in Brasile. 24. Riflettere sul concetto di migrazione alla luce dei brevi articoli della lezione 48 La memoria di passati conflitti, che oggi si ripresentano all’interno delle vicende migratorie sotto altre spoglie, non è infatti lontana: essa viene detta ancora nei sintomi di questi pazienti, nei loro sogni, nei frammenti di lingue dimenticate, nei riferimenti a sistemi di cura o di interpretazione che non sono soltanto diversi da quelli della bio- medicina o delle discipline psicologiche occidentali ma, in qualche caso, autonomi. I contrasti fra saperi della cura e modelli della malattia o dello psichismo, o la possibilità – per gli immigrati - di situarsi all’interno delle società ospiti in modo da veder rispettata le proprie appartenenze come pure il diritto a ripensare queste ultime, sono illuminati d’altronde dalla luce cruda dei conflitti contemporanei, dalle violenze e dalle atrocità che costituiscono spesso le ragioni principali della scelta di emigrare Secondo Fanon, il lavoratore nordafricano ed emigrato, esiliato, separato dalla sua famiglia, non poteva avere ascolto nella metropoli del paese coloniale: non può far sentire il dolore di «un uomo morto quotidianamente, che vive in un sentimento di totale insicurezza, minacciato nella sua affettività, isolato nella sua attività sociale» 25. Commentare i nuovi dannati della terra secondo Beneduce Il testo offre una prospettiva politica alle lotte di liberazione del Terzo Mondo e l’approfondimento dell’analisi del sistema coloniale, di cui quest’opera rimane un eccezionale documento storico. Il libro getta le sue radici nell’esperienza drammatica della rivoluzione algerina, anche se la sua prospettiva ne trascende di gran lunga i confini. Di fronte agli straordinari problemi che la società europea oggi affronta, alle prese con nuovi cittadini immigrati dal Terzo Mondo e nel tentativo di realizzare una convivenza multiculturale, la lucidità dell’analisi di Fanon sulle derive del nazionalismo e sui paradossi del postcolonialismo rimangono di grande rilevanza.