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Dispensa Economia e gestione della banca, Dispense di Economia e gestione della banca

Dispensa Economia e gestione della banca da 30 e lode Comprende appunti, libro, slide della prof + mappe concettuali C'è tutto il necessario per studiare per l'esame. il tutto è in formato schematico e semplice

Tipologia: Dispense

2023/2024

In vendita dal 05/08/2024

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Scarica Dispensa Economia e gestione della banca e più Dispense in PDF di Economia e gestione della banca solo su Docsity! ECONOMIA e GESTIONE DELLA BANCA teoria MODELLI FINANZIARI Sistemi finanziari rappresentano architetture complesse  svolgono la funzione economica di trasferimento delle risorse finanziarie accumulate dai risparmiatori …i sistemi finanziari evolvono nel tempo sotto la spinta di caratteri esogeni ed endogeni FUNZIONI DEI SISTEMI FINANZIARI SECONDO MERTON  Fornire sistemi di compensazione e regolamento dei pagamenti  Creare meccanismi che consentano la raccolta di risorse presso il pubblico (pooling) per finanziare investimenti  Effettuare trasferimenti intersettoriali (nel tempo e nello spazio) di risorse finanziarie;  Ridurre/trasferire il rischio attraverso l’offerta di strumenti di copertura, diversificazione e assicurazione;  Produrre informazioni sui prezzi dei prodotti finanziari  Ridurre i problemi di incentivo e i costi di agenzia derivanti dalla presenza di asimmetrie informative tra i partecipanti al mercato finanziario  UNITA’ IN DEFICIT = carenza di risorse finanziarie =beneficiari d risorse o Famiglie o Imprese non finanziarie → manifattura, commercio, servizi…. o Pubblica amministrazione o Estero Esistono unità in deficit e unità in surplus  UNITA’ IN SURPLUS  datori di risorse  soggetti che possiedono un’eccedenza di fondi risparmiati (surplus finanziario) Le unità in surplus hanno necessità di trasferire risorse finanziarie, e sono rappresentate da: • Famiglie • Imprese non finanziarie • Pubblica amministrazione → Stato centrale, ma anche amministrazioni periferiche • Estero → (o resto del mondo) tutti i paesi diversi dall’Italia Sono le unità in surplus ad assumersi eventuali rischi di insolvenza CIRCUITI FINANZIARI INDIRETTI il trasferimento di risorse avviene per il tramite di banche e di intermediari creditizi. • Per questi operatori la funzione di intermediazione è effettuata con l’interposizione del proprio bilancio Le banche raccogliendo i depositi concede prestiti che vanno a finanziarie unità in deficit come l’impresa  Banca diventa creditore delle unità in surplus e debitore di quelle in deficit accollandosi i rischi di impresa (fallimento, cambio tassi…) Intermediari finanziari agiscono come ASSET TRANSFORM  raccolgono risorse finanziarie dalle unità in surplus mediante contratti finanziari, mettendole a disposizione delle unità in deficit  Si accollano i rischi sia finanziari (come l’insolvenza)  Esempio: famiglia vuole avere un deposito a tasso fisso invece l’impresa (unità in deficit) vuole tasso variabile. Sono preferenze inconciliabili nel mercato  Esempio famiglie che vogliono investire in €, altri in $  gli intermediari rendono possibile conciliare domande e risposte che nei mercati non si potrebbero trovare  Intermediari come le banche. Essi si assumo tutti i rischi compresi l’insolvenza  Banche non può dire a chi deposita soldi non posso ridarteli perché l’impresa non mi ha dato il suo credito REMUNERAZIONE INTERMEDIARI: 1. L’opera dei intermediari finanziari viene remunerata grazie agli interessi attivi derivanti dalla concessione del credito (primary security) 2. La banche hanno anche raccolto dei debiti (depositi delle unità in surplus alla quale dovrà concedere un tasso d’interesse passivo  Secondary security • Il guadagno è determinato dal margine d’interesse che è la differenza tra interesse attivo e passivo  Margine di interesse: costo che il sistema economico sostiene per l’attività di intermediazione finanziaria offerta dalla banche CONTO OPERAZIONE CORRENTI (risparmio) • È gestito dall’INSTAT • È riferito ai diversi settori istituzionali • Entrano le entrate correnti (Per le famiglie  stipendi, salari, redditi da investimenti • Escono le spese CONTO PATRIMONIALE DI APERTURA CONTO DEL CAPITALE (accreditamento +/ indebitamento -) • Variazione del patrimonio netto • Investimenti reali (acquisto di un immobile) • Gestito dall’INSTAT CONTO FINANZIARIO (variazioni della attività e passività) • Gestito dalla banca d’Italia • Variazione per attività/passività finanziarie  Si vede se si è in deficit o in surplus Conto patrimoniale di chiusura SETTORI FINANZIARI Il sistema finanziario è composto da diversi settori istituzionali  SETTORE ISTITUZIONALE • identifica un gruppo omogeneo di persone fisiche e giuridiche (unità istituzionali) che dispone di autonomia e capacità decisionale in campo economico finanziario e che, fatta eccezione per le famiglie, tiene scritture contabili separate • ISTAT rileva per i diversi settori istituzionali la loro posizione circa la loro situazione corrente, il conto capitale (tutti i conti attestati ai diversi settori istituzionali esclusi quelli finanziari • Banca d’ITALIA: si occupa dei conti finanziari (conto operazioni correnti, conto finanziario patrimoniale  VEDI SLIDE 6 CONTI TIPI DI SETTORI ISTITUZIONALI a. Società non finanziari b. Società finanziarie c. Amministrazioni pubbliche d. Famiglie e Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie. e. Resto del mondo  SOCIETA’ NON FINANZIARIE • Società e quasi-società private e pubbliche (es: aziende autonome) • Società familiarie: fino a 5dipendenti • Quasi-società  Si intendono società che pur essendo prive di personalità giuridica dispongono contabilità completa e hanno un comportamento economico separabile da quello dei proprietari. - Comprendono società semplici e individuali con +di 5 addetti  SOCIETA’ FINANZIERIE 4 settori I. IFM ISTITUTI FINANZIARI MONETARI  banche centrali, banche, fondi comuni monetari e altre istituzioni monetarie - Attività: ricevere depositi e/o strumenti sostituibili ai depositi da enti diversi delle IFM - Attività: concedere crediti e/o effettuare investimenti in titoli per proprio conto - Comprendono: istituti di moneta elettronica + cassa depositi e prestiti - Fondi comuni di investimento  fanno parte del circuito diretto intermediato, raccolgono fondi dalle unità di surplus e le investono in strumenti finanziari per un dato gruppo I. ALTRI INTERMEDIARI FINANZIARI  comprende società di finanziamento, SIM, società fiduciarie di gestione, altre imprese finanziarie II. AUSILIARI FINANZIARI  autorità centrali di controllo dei mercati finanziari come CONSOB e Ivass, associazioni tra banche e imprese finanziari, società che gestiscono fondi comuni, mediatori e consulenti finanziari, agenti di cambio III. IMPRESE DI ASSICURAZIONE e FONDI PENSIONE  AMMINISTRAZIONE PUBBLICHE • Amministrazioni centrali • Amministrazioni locali • Enti di previdenza e assistenza sociale  FAMIGLIE e ISTITUZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO al SERVIZIO DELLE FAMIGLIE Individui o gruppi di consumatori/produttori o Famiglia consumatrice  ottengono redditi da lavoro dipendente o Famiglie produttrice  azienda familiari fino a 5 dipendenti  Il loro sviluppo economico non deve costituire una quasi-società  RESTO DEL MONDO Tutte le unità non residenti in Italia con cui l’Italia realizza delle transazioni economiche  Il saldo finanziario si calcola misurando lo scambio che avviene tra Italia e il resto del mondo • In economie chiuse agli scambi con l’estero, il SETTORE ESTERO = 0 ,pertanto la somma algebrica di SF dei settori =0 • Economia aperte agli scambi con l’estero  FAMIGLIE  di solito sono in surplus finanziario: soggetti che risparmiano  Società NON finanziarie  saldo finanziario tipicamente è negativo  Amministrazioni pubbliche  tipicamente si presentano come unità in deficit, quindi ci sono dei settori e dei soggetti che fanno parte che tradizionalmente si può associare ad un segno del saldo finanziario (negativo)  Imprese finanziarie  sono tipicamente soggetti in surplus (saldo positivo) - famiglie SF = S - I - società non finanziarie SF = S - I - società finanziarie SF = S - I - amministrazioni pubbliche SF = (T -Gcorr) - Glnv - estero (resto del mondo) SF = M - X In economie chiuse agli cambi con l’estero, il SF del settore estero = 0 Pertanto la somma algebrica di SF dei settori = 0 Quindi la sommatoria di S = sommatoria di I ESEMPIO Facendo la somma dei saldi finanziari (tranne il resto del mondo) il risultato è negativo (saldo della banca commerciale è negativo)  La differenza viene coperta dal resto del mondo  Resto del mondo è un datore di risorse SETTORI FINANZIARI Identifica un gruppo omogeneo di persone fisiche e giuridiche che dispone di autonomia e capacità decisional campo sconomico finanziario e che, fatta eccezione per le famiglie, iene scrinure contabili separate "a Società non finanziarie Società finanziarie Amministrazioni pubbliche: centrali, locali, enti di previdenza Famiglie resto del mondo Quasi società Istituti finanziari monetari Altri intermediari Ausiliari finanziari -— Imprese di assicurazione e fondi pensione Consumatrice Produttrice Banche, istituti moneta elettronica —Sim, società fiduciarie di gestione autorità di controllo ‘CONSOA, IVASS SALDO FINANZIARIO = RISPARMIO (5) - INVESTIMENTO (I) SEGNI e TRENDS Segni e trends dei saldi finanziari sono indicativi del fabbisogno di trasferimento di risorse finanziarie fra i diversi settori realizzato attraverso il sistema finanziario Fabbisogno di trasferimento dipende da: • Capacità di risparmio delle famiglie  dipende dal welfare famigliare. Le famiglie sono in grado di produrre risparmio e di mettere in funzione al sistema quando sono in grado di generare risparmio • Capacità di autofinanziamento e di investimento delle imprese  dipende dalla competitività dell’impresa, dalla domanda e delle scelte di investimento dell’azienda • Gestione del deficit delle amministrazioni pubbliche e investimenti pubblici  se gli investimenti sono superiori al risparmio, si genera una variazione di passività finanziaria • Interscambio con l’estero DISSOCIAZIONE FRA RISPARMI e INVESTIMENTI  Perché esiste? • Esistenza di unità istituzionali e settori con saldi finanziari con segni tipicamente contrapposti che fanno sorgere esigenze di trasferimento delle risorse monetarie dalle unità in surplus alle unità in deficit.  A cosa danno origine? • A modelli di sviluppo economico • Scelte di welfare state, politiche di distribuzione dei redditi •  Tanto più ampi risultano, in termini relativi, i saldi finanziari dei diversi settori istituzionali, maggiore è il fabbisogno di disporre di dispositivi di trasferimento che sono individuabili nei contratti finanziari e in senso più ampio nella struttura dei sistemi finanziari. FABBISOGNO DI TRASFERIMENTO DI RISORSE FINANZIARIE FRA SETTORI ISTITUZIONALI • La necessità di trasferire le risorse permane anche se il saldo è 0  perché C’è bisogno di effettuare pagamenti tra settori istituzionali nonostante saldo = 0  con SFi=0 vi è comunque bisogno di effettuare trasferimenti di risorse finanziarie o : funzione monetaria o : funzione di gestione dei rischi rie in contropartita di nuove attivPagamenti Copertura/trasferimento rischi Emissione di passività finanzia Ricomposizione dei portafogli ità finanziarie per ogni settore o unità settoriali o di attivo e passivo finanziario LA MISURAZIONE DELLA RICCHEZZA DEI SETTORI ECONOMICI  Ricchezza finanziaria: sono lo stock di attività finanziarie possedute, ovvero le diverse attività finanziarie ottenute delle famiglie  Ricchezza finanziaria: è il totale delle attività finanziarie che le famiglie detengono. • Può essere vista anche come ricchezza finanziarie netta -> totale delle attività finanziarie meno le passività finanziarie o Ricchezza finanziaria: stock di attività finanziarie detenute (AF) o Ricchezza finanziaria netta: ricchezza finanziaria – passività finanziaria (AF – PF) o Ricchezza reale: stock di attività reali in essere (AR) o Ricchezza reale netta: stock di attività reali al netto dei fondi di ammortamento (AR – FdA) o Ricchezza totale lorda: AF + AR o Ricchezza netta: (AF – PF)+(AR – FdA)  LA NATURA DEL CONTRATTO SOTTOSTANTE In una attività finanziaria le prestazione delle due parti in causa sono rette da un contratto che può appartenere a tipologie diverse, con implicazioni economico-giuridiche diverse. Occorre innanzitutto distinguere tra attività finanziarie che esprimono:  Un rapporto di credito • Possono essere sia di mercato sia bilaterali • (titoli di Stato, obbligazioni, depositi bancari, strumenti derivati) senior o junior (subordinato). Il rimborso può essere in un’unica soluzione o rimborsi periodici del capitale. - Caso rapporto prestito o debito  una controparte fornisce le risorse finanziarie mentre l’altra parte riceve risorse finanziarie dietro pagamento di un canone o un interesse (c’è chi presta e il debitore paga interessi)  Un rapporto di partecipazione (azioni con diritti patrimoniali e amministrativi differenti) • Hanno diritti di carattere patrimoniale  Es: rimborso del capitale in caso di scioglimento società • Hanno diritti di carattere amministrativo  capacità di esprimere il proprio diritto di voto nelle assemblee  Un rapporto di tipo assicurativo (polizze vita, morte, danni)  si versa alla compagnia di assicurazione un premio senza aver mai un trasferimento indietro  trasferimento è condizionato dal verificarsi di un certo evento [] incidente d’auto RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE I soggetti che detengono questi contratti non sono solo dei creditori ma anche dei soci con diritti amministrativi più o meno estesi a cui si associano dei diritti patrimoniali in via residuale, vuol dire che diversamente dai creditori questi devono essere remunerati e rimborsati prima degli azionisti, rinunciano ad avere diritti di carattere amministrativo ma hanno priorità rispetto agli azionisti a remunerazioni di capitali. Gli azionisti invece vantano diritti amministrativi più o meno estesi ma diritti patrimoniale in maniera residuale.  IL TEMPO Durata dei contratti finanziari • Breve (max 12 mesi) • Media (da 1 a 10anni) • Lunga oltre 10anni o perpetua  Tempo è una variabile legata alla rischiosità dei contratti finanziari  Più lungo è il contratto, più il rischio è alto  Più basso rischio, più bassa la remunerazione che l’unità in surplus richiede dell’unità in deficit per essersi privata temporaneamente delle risorse finanziarie REGOLA RELAZIONE RISCHI e RENDIMENTO Tanto più è basso il rischio tanto è più bassa la remunerazione che l’unità in surplus richiede dell’unità in deficit per essersi privata temporaneamente delle risorse finanziarie Aumenta il rischio  rendimento deve aumentare Diminuisce il rischio  rendimento deve diminuire  L’INFORMAZIONE È allo stesso tempo input e output dell’attività degli intermediari e dei mercati finanziari. o Input  processi decisionali degli operatori si basano su informazioni (definizione del contratto, decisione di finanziamento/investimento) o Output  prezzo di ciascuna attività finanziaria incorpora informazioni in quanto è il frutto del processo decisionale stesso  ruolo della regolamentazione RENDIMENTO DELLE ATTIVITA’ FINANZIARIE (AF) E’ la remunerazione percentuale per chi cede potere di acquisto e richiede un compenso sia per la rinuncia al potere di acquisto, sia per il rischio sopportato È determinato da:  tasso di interesse: il prezzo per lo scambio del potere d’acquisto nel tempo sotto forma di credito. - Viene calcolata sul valore nominale del contratto - [] se sottoscrivo titolo di stato con un valore nominale di 1000 e interesse 3%  lo stato deve corrispondere annualmente il 3% del valore nominale del mio contratto  Guarda slide dopo  Dividendo: rappresenta la remunerazione per i detentori di contratti di partecipazione (ad es. azioni) - È una quantità variabile - Dipende da quanti utili una società ha conseguito e dalle politiche dell’azienda (decisioni del consiglio amministrativo sulla distribuzione dei utili)  Variazioni di prezzo delle attività finanziarie - Un’azione può aumentare o diminuire nel tempo - Se il prezzo delle azioni aumenta dipende dall’azione e dal dividendo che viene distribuito dalla società  Variazioni dei tassi di cambio in cui sono denominate le AF - Se A.F è denominata in valuta straniera  variazione del cambio € e $  Variazioni del tasso di inflazione Nel tempo: consegniamo oggi le risorse finanziarie e poi mi aspetto che tra un tot mi verrà restituito il prestito trasferimento delle risorse finanziarie dalle unità di SURPLUS alle unità in deficit Nello spazio: si può sottoscrivere anche tiî italiani Nel bilancio --> contratti finanziari sono nell'attivo di chi li detiene Rapporto contrattuale: prestazione delle controparti sono denominate in moneta Attività finanziaria ) Trasferimento di potere d'aquisto CONTRATTI FINANZIARI Contratti di mercato: info pubbliche Contratti bilaterali: info riservate Rapporto di credito Natura J.. Rapporto ci partecipazione \\ Rapporto ci tipo assicurativo { Tempo __ \ informazione Caratteristiche contratto Fissi/variabili —_— Tassa d'interesse: prezzo per la scambio del potere d'acquista Nominziifreali nel tempo sotto forma di credito j \ e Breve! medielunga__/ \ Rendimento delle attività finanzia remunerazione % per chi cede potere d'acquisto e richieste un compenso sia per la rinuncia al potere d'acquisto sia per il rischio sopportato Dividendo: remunerazione per i detentori di contratti di partecipazione f variazione prezzo tss-intizione Insolvenza \ teressi a rambio RISCHIO FINANZIARIO - RISCHIO NON FINANZIARIO: frodi, controversie legali, errori umani, catastrofi naturali Variazione dei Valori mobiliari: valori che possono essere negoziati nel mercato dei capitali (azioni, obbligazioni, titoli di stato...) strumenti del mercato monetario: Buoni del tesori, carte commerciali, certificati di deposito STRUMENTI FINANZIARI fondi comuni d'investimento contratti derivati Strumenti finanziari + ogni altra fomra di investimento di natura finanziaria NO: depositi bancari, postali, mezzi di pagamento \ PRODOTTI FINANZIARI CLASSIFICAZIONE DEI MERCATI FINANZIARI Possono essere distinti in relazione agli strumenti finanziari (che sono oggetti di scambio)  Unità surplus  compratori  Unità deficit  venditori DIVISIONE • Mercati vengono organizzati con riferimento a categorie omogenee  Es: azioni, obbligazioni, cambi… • Rappresentano una parte essenziale dei circuiti diretti per la canalizzazione dei risparmi dalle unità in surplus alle unità in deficit • In particolare nei mercati azionari e obbligazionari - Mercato primario - mercato secondario  MERCATO PRIMARIO • E’ il mercato delle nuove emissioni di titoli • Luogo dove le unità in deficit si approvvigionano di risorse finanziarie per coprire i propri bilanci  E’ il mercato che lega le decisioni di spesa e di investimento delle unità in deficit con le decisioni finanziarie delle unità in surplus. - Unità in deficit si approvvigionano di risorse finanziarie per coprire i propri bilanci di risparmi e investimenti - [] Aste dei titoli di stato, operazioni di collocamento di strumenti finanziari di emittenti privati DUPLICE RUOLO DELLE BANCHE  Emittenti: emettono passività finanziarie  banca usa mercato primario per ottenere fondi a medio lungo termine - [] obbligazioni  Attività di origation  banche possono strutturare per conto di terzi operazioni di emissioni di strumenti finanziari (origination) per operazioni di handwrithing (sottoscrizione)  Attività di sottoscrizione  sottoscrivono la banca e il sindacato delle banche nuove emissioni ₋ Sottoscrizione: si va ad investire le risorse finanziarie in titoli di nuova emissione  Banche sottoscrittrici (investono)  [] investimento emissioni Enel  Sottoscrittrici a fermo  banca sottoscrive l’intero ammontare del prestito obbligazionario: se Enel emette 100mln€, le banche sottoscrivono a fermo interamente i 100mln di prestito obbligazionario  Sottoscrizione di garanzia: banche sottoscrivono quella parte di prestito obbligazionario che non è ancora stata sottoscritta dal mercato  Attività di placement (collocamento)  banche dietro ad un pagamento intercettano le famiglie degli investitori  Collocamento privati  investitori già selezionati  Collocamento pubblico  emissioni di nuovi strumenti finanziari destinati alla generalità di nuovi investitori. Hanno +cautele legislative ₋ Emissione di titoli di stato MERCATI MONETARI e DEI CAPITALI  Mercati monetari • consentono il trasferimento di disponibilità liquide dai fornitori di fondi agli utilizzatori, per brevi periodi di tempo, a costi/rischi contenuti • Si intercettano mercati finanziari a breve termine (12mesi) • Caratterizzati da un basso livello di rischio • Sono parcheggi temporanei di risparmio prima di muoverli al mercato finanziario - [] depositi interbancari e pronti contro termine, mercati regolamentati dei titoli di stato a breve, cambiali finanziarie  Mercato dei capitali (finanziario): • trasferimento di fondi a medio-lungo termine fra le unità in surplus ed in deficit. • o transazioni di mercato dei capitali quelle in azioni e in titoli di debito a medio-lungo termine (che possono avvenire su mercati regolamentati o non regolamentati).  Mercati regolamentati: • Disciplinato da specifiche norme, regolamentazioni specifiche - mercato di borsa  Mercati OTC (over the counter) • Mercati non regolamentati • Informazione che riguardano le negoziazioni non sono diffuse • Sono molto grandi • Si scambiano gli strumenti finanziari che non sono standardizzati  Mercati all’ingrosso • Transazioni di grande importo • Oggetto di scambio: depositi di denaro - mercato interbancario - mercato all’ingrosso dei titoli di stato (c’è anche al dettaglio)  Mercato al dettaglio • Transazioni di importo contenuto - Mercato azionario Le unità surplus e deficit guardano con molto interesse questo tipo di mercato perché sono mercati che rappresento un rischio basso (mercati di breve periodo)  Nelle unità in surplus -> i mercati monetari consentono di investire per brevi periodi di tempo i risparmi o comunque le disponibilità monetarie disponibili per un investimento di breve termine.  Nelle unità in deficit -> i mercati monetari sono molti utili per soddisfare fabbisogni finanziari che si esauriscono nel breve termine MERCATO SECONDARIO: mercato in cui vengono scambiati strumenti finanziari che sono già stati emossi _ ronidi mercato della nuove emissioni d itol , . » MERCATO PRIMARIO: Lega le decisioni di 1° funzione: fornire liquidità al partecipanti > chî ha un 2° ‘unzione: PRICE DISCOVERY -> scambi continvi e numeros tratto finanziario può decidere di scambiario con un altra -—esiformarouna serie di prezzo spesa e di investimento delle unità In defict investitore per un certo SR giasform in liquictatà icioni n co — Aste dei titoli di stato, ocerazioni di collocamento si strumenti con le decisioni finanziarie delle unità în \__finanziari di emettenti prvati surplus EMITTENTI: emetta passività finanziaria per ottenere fondi a meda lungo termine. MERCATI Licuidità naturale: legata alla durata contrattuale Liquidità artificiale | cierrtone | __ RUOLO DELLE BANCHE: possono fornire attività di mediazione (brokeraggio) Banche sottoscritid (investono) Sottoseritrici a fermo: investimento dell'intero ammortare Somoserizione: sl va 2d investire risorse finan: Sottoscrizione di saranzia: banche sottoscrivane quella parte cinto DUPLICE RUOLO DELLE BANCE LMR \ di prestito obbligazionario che non È ancora stata sottoscittà | \ dalemerato Mercati monetari: brevi perinsi, sosti riseh contenti => re Z‘ZZ«. parcheggi temporanei di isnarmio. \ | Collcame nto privato: investitori ià selezionati Collocamento: banche dietro ad un pagamento intercertane Mercato cl casta: Finarz'ario > mado lunze termine VO pine ce ) \ Collocamento pubblico: emissioni destinati lla generalità di taercnri regolamentati: borsa muovi nvestior Mercati OTC Non regolamentati , MERCATI MONETARI e DEI CAPITALI all'ingrosso: erge _/| CONDIZIONI DI EFFICIENZA DEI MERCATI FINANZIARI 1. Ampiezza: ampi volumi degli ordini 2. Spessore: fitta distribuzione dei prezzi tra un ordine e l’altro, quando tra gli ordini di acquisto di uno strumento finanziario troviamo una leggera differenza di prezzo tra un ordine e un altro 3. Elasticità: reattività degli ordini per limitate variazioni di prezzo Gli ordini che arrivano sul mercato sono molto reattivi rispetto a piccole variazioni di prezzo La progettazione/ modifica delle caratteristiche organizzative ed operative dei mercati è volta a migliorarne le condizioni di efficienza e di formazione dei prezzi (price discovery  mercato secondario) PARTICOLARI FIGURE DI OPERATORI SUL MERCATO  Brokers • Soggetti intermediari che favoriscono la mediazione tra l’incontro tra domanda e offerta • Operano esclusivamente per conto di terzi • Minimizzano i costi di ricerca a carico di una controparte e di una selezione delle controparti • I brokers non si assumono nessun rischio finanziario • Mettono in contatto domanda e offerta  Dealer • Opera per conto proprio, e assolvono la funzione di rendere liquido il mercato assicurando la continuità degli scambi • L’intermediario propone scambi con un prezzo a cui è disposto ad acquistare ed un prezzo di vendita degli stessi strumenti finanziari. Differenziale è lo SPREAD o Prezzi in acquisto  denaro/bid o Prezzi in vendita  lettera/ask o MARGINE: differenza tra prezzi d’acquisto e vendita  indicatore della rischiosità che si assume il dealer nello svolgere questo tipo di attività • Espongono i prezzi  Market makers (particolare tipologia di dealer) • Operatori che si sono impegnati a fare mercato rendendo pubbliche le condizione di prezzo a cui sono disposti a negoziare • Si impegnano a fare mercato nei mercati regolamentati • Sono presenti nei mercati organizzati (es: borsa) • Rendono i mercati regolamentati +liquidi • ESSI SONO OBBLIGATI A SVOLGERE QUESTO TIPO DI ATTIVITA’, MENTRE I DEALER NON SONO OBBLIGATI A SVOLGERE QUESTA ATTIVITA’ Gli investitori che sottoscrivono o acquistano strumenti finanziari auspicano che in qualsiasi momento siano in grado di poter smobilizzare l’investimento finanziario effettuato; questo diventa molto facile e a condizioni più economiche se il mercato di riferimento per questo tipo di operazioni economiche è molto ampio, spesso ed elastico. Queste caratteristiche fanno si che i mercati siano desiderabili oltre che agli investitori anche dalle unità in deficit e in surplus, perché se esse emettono delle loro passività possono disfarsi, anticipatamente alla scadenza, dei mezzi finanziari.  Queste caratteristiche possono essere valide anche per i mercati primari ma sono ancora più rilevanti per il mercato secondario (per il processo di price Discovery Ampiezza - spessore - elasticità Brokers: soggetti intermediari che favoriscono la mediazione tra domanda e offerta. Dealer: intermediario finanziario che rende liquido il mercato assicurando la continuità degli scambi Margine (SPREAD) differenza tra prezzi d'acquisto e vendita Operatori di mercato Market maker: si impegano a fare mercato nei mercati regolamentati SERVIZI Servizi di investimento: ordini per conto dei clienti - sottoscrizione e collocamento - gestione di portafogli e sistemi multilaterali custodia e amministrazione - concessione crediti prestiti - servizio di cambio INTERMEDIARI FINANZIARI INTERMEDIARI FINANZIARI Soggetti autorizzati e vigilati  QUINDI: per essere degli intermediari finanziari bisogna sottoporsi ad un processo di autorizzazione ed iscritti nell’albo  Una volta che sono stati accettati ho le attività di monitoraggio micro (intermediari) e macro (per sistema bancario)  Banche • Intermediari autorizzati e vigilati • Diversi tipi di attività creditizia  offrono metodi alternativi di pagamento al contante, possono offrire servizi di investimento • NO gestione di portafogli su base collettiva (non possono essere gestore di un fondo comune di investimento) • Svolgono tutte le attività accessorie ma non di gestione del risparmio  Intermediari creditizi non bancari • Intermediari dediti alla concessione di credito - [] Es leasing • Finanziano la concessione di credito attraverso strumenti finanziari sui mercati o da finanziamenti da parte di banche (NO raccolto di depositi)  Società veicolo per la cartolarizzazione  per operazioni di cartolarizzazione  SGR (società di gestione del risparmio)  intermediari finanziari che offrono servizi sulla gestione dei patrimoni su base individuale o su base colletti o anche attività di consulenza finanziaria  SIM (Società di intermediazione mobiliare)  offrono servizi di vario genere che vanno da trasmissione e ricezione di ordini  Compagnia di assicurazione  Istituti di moneta elettronica e di pagamento  maniera alternativa di pagamento al contante (satispay) || smmevone Negoziazione Negoziazione di strumenti di strumenti finanziari per conto proprio finanziari e/o di terzi (broker e dealer) Gestione Gestione individuale del risparmio. del risparmio e consulenza finanziaria Gestione collettiva del risparmio pioli si Credito a breve e medio lungo termine Leasing finanziario: locazione finanziaria Factoring: cessione del crediti di impresa Credito al consumo Assunzione di partscipazioni tel capitale di imprese Sottoscrizione @ collocamento di strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, strumenti derivati) Ce ili] Società di intermediazione mobiliare (SIM), banche Banche, SPA Società finanziarie di leasing finanziario, banche, SPY Società finangiarie di factoring, banche, SPV Società finanziarie di credito al consumo, banche, SPV Società finanziarie di partecipazione, società finanziarie di merchamt banking e merchant banks, fondi e società di venture capital, banche Saclatà di intermediazione mobiliare (SIM), banche Lea ra A Assicurazione | =—Assicurazione vita e danni e previdenza Società di intermediazione . Previdenza [fondi mobiliare (SIM), società pensione e piani previdenziali) di gestione del risparmio 3 (SGR), banche Servizi Offerta di strumenti È di pagamento di pagamento Società di gestione del risparmio (SGR), società di investimento a capitale variabile (Sicav) nil an] Compagnie di assicurazione Compagnie di asskurazione, SGR, SIM e banche Banche, società finanziarie emittenti carte di oredito, Istituti di moneta elettronica {Imel) e istituti di pagamento AUTORITA’ DI REGOLAMENTAZIONE e VIGILANZA ITALIA  BANCA D’ITALIA: autorità per le banche o Svolge funzioni di vigilanza e regolamentazione delle banche e di altri intermediari finanziari in modo sano e prudente - Sano: l’attività di intermediario è condotta in condizione di efficienza e indipendenza (no carattere mafioso) - Prudente: si assume rischio in maniera adeguata rispetto ai presidi e alle dotazioni organizzative  CONSOB: funzionamento mercati finanziari o Opera affinché sia tutelato il risparmio o - trasparenza delle info o - correttezza delle info  Ivass: vigila sulle assicurazioni o Vigila e regolamenta la sana e prudente gestione degli assicurati - Banche possono essere soggetti che controllano e distribuiscono assicurazioni  CONIP: fondi pensione  ANTITRUST: vigila affinché nel mercato non si formino situazioni di collusione dei cartelli o situazioni che bloccano la concorrenza SISTEMA EUROPEO DI VIGILANZA FINANZIARIA Creato nel 2010 dopo la crisi • Composto dal comitato europeo per rischio sistemico (ESRB) • 3 autorità europee di vigilanza 1. European systemic risck board -> vigilanza sui rischi di carattere macro / sistemico - Rischi che possono riguardare il sistema finanziario (covid, guerra) - Composto da consiglio della banca centrale europea + 3autroità EBA EIOPA ESMA + rappresentante politico U.E 2. Le 3 autorità europee di vigilanza  EBA: autorità regolamentare in ambito bancario (sede Parigi)  banca centrale  EIOPA: settore assicurazione e fondi pensione (sede Franco Forte)  Conib e Ivass  ESMA: monitora attività dei mercati finanziari (sede Parigi) UNIONE BANCARIA EUROPEA Dal 2014 siamo nella condizione di unione bancaria europea  L’Unione bancaria è fondata su un meccanismo di vigilanza unico e un meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie unico relativamente ai paesi dell’euro-zona 1. Meccanismo di supervisione unica in ambito bancario  la BCE si occupa della supervisione delle banche significative, le altre Banca nazionale 2. Meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie  set di regole e soggetti competenti per gestire le crisi bancarie 3. Meccanismi di assicurazione dei depositi Quindi - Vigilanza - Meccanismo di risoluzione crisi - Assicurazione depositi LE PROSPETTIVE TEORICHE A CONFRONTO La bankbased view: Punti di forza  Migliore nella raccolta e acquisizione di informazioni sui debitori  Costruiscono relazione di lungo termine con le imprese  riduzione delle asimmetrie informative che possono essere mitigate con una conoscenza di lungo periodo  Tengono le informazioni private senza diffonderle nei mercati  Banche monitorano le imprese e riducono l’azzardo morale post-prestito  sono +efficienti nel costringere i debitori insolventi a ripagare i loro debiti (azioni legislative e giudiziarie)  Limitato trasferimento del rischio d’impresa alle famiglie  Risultano maggiormente idonei a favorire un’industrializzazione diffusa, spesso caratterizzata dalla elevata presenza di piccole-medie imprese Punti di debolezza  Costi di intermediazione alti  Rischio di formazione di accordi collusivi anche allo scopo di evitare fenomeni di innovazione e concorrenza  Imprese abbiano limitato accesso ad altre forme di finanziamento  Possibile creazione di frizioni all'innovazione e alla competizione fra imprese per proteggere le imprese con più stretti legami bancari La marketbased view: mette in evidenza il ruolo del buon funzionamento dei mercati in termini di contributo alla crescita economica Punti di forza  Aggregano info diffuse e trasmettono le info agli investitori  Rafforzano il governo sociale  favorendo le operazioni di acquisizione del controllo societario e rendendo più facile collegare il compenso del management alle performance societarie  Consentono di trasferire +facilmente il rischio attraverso strumenti +idonei Punti di debolezza  Maggiore potere decisionale delle imprese potrebbe portarle ad un rischio di eccessivo indebitamento  non c’è un soggetto esterno come la banca che monitora, quindi rischio di sovraindebitamento  Maggior trasferimento del rischio d’impresa nei confronti delle famiglie  The financial services view minimizza la rilevanza del dibattito sulla superiorità della banca o del mercato • Conta che si crei un ambiante finanziario che fornisca servizi finanziari e quindi contratti finanziari per cogliere al meglio - Opportunità di investimento - Esercitare controllo societario - Facilitare gestione dei rischi - Facilitare la mobilitazione del risparmio  Il problema non è la scelta fra banche o mercati  Problema è la creazione di un ambiente finanziario in cui gli intermediari e mercanti forniscano servizi finanziari efficienti  Law and finanche view E’ una fattispecie della financial service view. • La finanza è un insieme di contratti • Conta lo sviluppo e l’innovazione dei contratti finanziari  serve che ci sia un sistema legale ben funzionante - Efficaci contratti - Limita le incertezze dei contratti QUAL’E’ IL SISTEMA MIGLIORE? I sistemi finanziari meglio sviluppati influenzano positivamente la crescita economica Il PIL PRO CAPITE Fa vedere il contributo che i sistemi banca e mercati finanziari  Essi producono più o meno gli stessi risultati L’ITALIA COME SI PONE? • L’Italia non ha gran presenza in termini dei mercati azionari • Italia ha un sistema che evince essere bank based Gli indicatori per la misurazione della struttura e dello sviluppo dei sistemi finanziari Settore Indicatore Banche Tipologie e numero di banche Numero di sportelli o agenzie bancarie Numero di abitanti per sportello Depositi bancari/PIL (%) Attività bancarie/totale attività finanziarie (%) Attività bancarie/PIL (96) Assicurazioni Numero di compagnie di assicurazione Premi assicurativi/PIL (%) Pressi assicurativi ramo vita/PIL (96) Premi assicurativi ramo danni/PIL (36) Previdenza Tipologie di piani pensionistici Forza lavoro coperta da piani pensionistici (2%) i) dei fondi pensione/PIL (9) Attività dei fondi pensione/totale delle attività finanziarie (%) Mercati monetari Tipologie e ammontare degli strumenti di mercato monetario Nuove emissioni e tassi di crescita degli strumenti del mercato monetario Turnover degli scambi di strumenti del mercato monetario Mercati valutari Volume e turnover delle transazioni in valuta Adeguatezza delle riserve valutarie (ad esempio, rispetto alle importazioni, al debito estero a breve) Mercati dei capitali Numero di strumenti quotati (azioni, obbligazioni) Numero e ammontare di nuove emissioni (azioni, obbligazioni) Fondi di investimento Tipologie e numero di fondi d'investimento Attività gestite in rapporto al PIL e in valore assoluto Tassi di crescita delle attività in gestione dei fondi Quota degli investimenti in fondi detenuti da famiglie, imprese, PA, ecc. prof tederic> oli Eccncemis o gestione delli bunc Lu LE INTERPRETAZIONI TEORICHE 1. I costi di transazione 2. Le asimmetrie informative 1. I costi di transazione Gli agenti devono sostenere costi di transazione per: • instaurare i rapporti (costi di ricerca del contraente e dei servizi di intermediazione) • per trattative, per definizione e stesura dei contratti (i costi di consulenti e avvocati) • per il controllo del rispetto degli accordi (costi di monitoraggio dell'attività delle parti e di enforcement) L'entità di questi costi dipende da: a. grado di specificità del capitale umano e finanziario coinvolti nelle transazioni finanziarie b. dall'incertezza che caratterizza le transazioni c. dalla frequenza delle transazioni. • I costi di transazione sono collegati al valore delle transazioni. • Gli intermediari finanziari riescono a sfruttare sia l’economia di scala che economie di scopo 2. Le asimmetrie informative L’informazione è asimmetrica quando i soggetti che partecipano allo scambio (che si sostanzia normalmente con un contratto) non hanno lo stesso set di informazioni: un contraente dispone di informazioni private che l’altro contraente non ha  Selezione avversa (adverse selection)  informazione nascosta: una controparte non rivela all’altra tutte le info di cui avrebbe bisogno al fine di stipulare al meglio il contratto  Azzardo morale (moral hazard)  contratto già fatto ma rischio di azione nascosta: debitore ha dichiarato di comprare A(una macchina) e invece compra B (una ferrari)  Insider trading  una controparte usa info riservate traendo vantaggio  Free riding  una controparte sfrutta le info che immagina detenere una controparte RIMEDI ALLE ASIMETTRIE INFORMATIVE PRECONTRATTUALI Asimmetria informativa pre-contrattuale conduce a inefficiente allocazione delle risorse finanziarie  Sezione avversa  Problema economico per l’investitore/finanziatore: è incentivare la parte che possiede l’info privata a rivelarla  Rimedi - La regolamentazione dell’informazione (ad esempio, l’informazione pubblica societaria) - La produzione privata di informazioni (agenzie di rating, gli analisti finanziari, i sistemi di informazioni creditizie – SIC, le banche di investimento) - L’intermediazione bancaria/finanziaria si specializza nella produzione di informazioni private e nella selezione dei debitori - La richiesta di garanzie e il livello del capitale proprio dei debitori  Azzardo morale  Problema economico per l’investitore/finanziatore: è incentivare l’agente ad agire nel suo interesse; riuscire a controllare il suo comportamento con costi contenuti  Rimedi: - Osservazione del comportamento dell’agente o monitoring (ad esempio del debitore, del manager da parte degli azionisti) - Regolamentazione per aumentare le informazioni prodotte dai debitori - Tipologia di contratti usati: contratti azionari vs contratti di debito (diverso accesso alle informazioni) - Livello del capitale dei debitori - Inserimento di clausole Gli intermediari finanziari e i conflitti di interesse sorge quando gli agenti economici hanno molteplici obiettivi (interessi) contrastanti fra di loro. • La presenza di conflitti di interessi porta a una notevole riduzione della qualità delle informazioni disponibili  aumenta il livello di asimmetria informativa  inefficiente allocazione delle risorse a scapito delle opportunità di crescita dell’economia. o La regolamentazione mira a ridurre la presenza dei conflitti di interesse o In quali aree sono presenti i conflitti di interesse - Attività di ricerca sulle società (analisti finanziari) e attività di brokeraggio (broker in strumenti finanziari) - Attività di prestito e attività di underwriting/collocamento sui mercati e/o consulenza finanziaria - Auditing e consulenza delle società di revisione - Valutazione del merito di credito e consulenza delle agenzie di rating Lo shadow banking, noto anche come sistema bancario ombra, è un insieme di attività finanziarie e istituzioni che operano al di fuori del tradizionale sistema bancario regolamentato. Questo sistema include intermediari finanziari non bancari che forniscono servizi simili a quelli offerti dalle banche, ma senza essere soggetti alla stessa supervisione regolamentare. 1. Intermediari non bancari: Lo shadow banking coinvolge entità come fondi del mercato monetario, hedge fund, società di private equity, e altri tipi di veicoli di investimento. Questi intermediari possono fornire finanziamenti a breve termine e altre forme di credito. 2. Attività principali: Le attività tipiche dello shadow banking includono la cartolarizzazione (trasformazione di prestiti in titoli negoziabili), prestiti diretti, operazioni di pronti contro termine (repo), e altre transazioni finanziarie complesse. 3. Mancanza di regolamentazione: A differenza delle banche tradizionali, che sono soggette a rigorose normative in termini di riserve di capitale, gestione del rischio e requisiti di liquidità, le entità dello shadow banking operano con molta meno supervisione. Questo può portare a rischi sistemici non trascurabili, poiché queste entità possono assumere rischi eccessivi senza gli stessi vincoli delle banche. 4. Ruolo nel sistema finanziario: Il sistema bancario ombra è cresciuto significativamente negli ultimi decenni e svolge un ruolo importante nel fornire liquidità e finanziamenti al sistema economico. Durante la crisi finanziaria del 2007-2008, è emerso quanto potessero essere rilevanti i rischi associati a questo settore, poiché molte istituzioni dello shadow banking hanno subito perdite significative, contribuendo al collasso del mercato finanziario globale. •Vantaggi: Lo shadow banking può offrire finanziamenti alternativi e innovativi, aumentando la disponibilità di credito e migliorando l'efficienza del sistema finanziario. •Svantaggi: La mancanza di regolamentazione può portare a un'elevata assunzione di rischi, potenziali crisi di liquidità e rischi sistemici che possono minacciare la stabilità dell'intero sistema finanziario. In sintesi, lo shadow banking rappresenta una parte significativa e complessa del sistema finanziario moderno, con implicazioni sia positive che negative per l'economia globale. Bank based: sistemi basati sugli Intermediari (Italia, Germania) Market Based: sistemi basati sui mercati (regno unito, Usa) Classificazione Relatioship based Arm's leght COSTI DI TRANSAZIONE: instaurare i rapporti, per trattative, stesura contratti SISTEMI FINANZIARI Asimmetrie informative: selezione avversa - azzardo morale - insider trading - free riding FUNZIONE DI TRASMISSIONE DELLA POLITICA MONETARIA COME FUNZIONA LA POLITICA MONETARIA EUROPEA  Consiglio Direttivo (responsabile della formulazione della politica monetaria) - composto da comitato esecutivo e dai governatori della BCN  Comitato Esecutivo (responsabile della attuazione della politica monetaria) - Composto da presidente della BCE, vicepresidente e altri 4membri  Consiglio Generale (organo di transizione, sarà sciolto una volta che tutti gli Stati membri dell’UE avranno introdotto la moneta unica) - composto da presidente, vice e dai governatori della BCN  La BCE si pone al vertice di un sistema che prevede che le banche centrali nazionali, che abbiamo visto essere azioniste nel capitale sociale della banca europea, operano come bracci della BCE  istituzioni nazionali hanno quindi il compito di implementare a livello nazionale la politica monetaria, le cui decisioni sono state assunte dalla BCE; abbiamo quindi un decentramento operativo e centramento decisionale.  Decide BCE, operano le banche centrali MONETA e BASE MONETARIA La moneta per il pubblico può essere:  Moneta Circolante: Legale  contante e monete metalliche  Moneta bancaria: moneta di natura scritturale e fiduciaria. Non ha un valore legale  Si accetta il pagamento che si ripone nell’ordinante e nella banca  Base monetaria: circolante (moneta legale) + riserve bancarie obbligatorie e libere - Le riserve bancarie sono passività delle banche centrali:  sono un deposito che le banche devono detenere dentro la banca centrale - Le riserve obbligatorie dunque fanno parte del passivo delle banche centrali - Riserve libere: riserve delle liquidità in eccesso che detengono presso la banca centrale.  + riserve libere la banca ha, meno presta La base monetaria è di fatto rappresentata nel passivo della banca centrale La banca centrale quando immette € o concede credito, incrementa il suo attivo e quindi «crea» base monetaria La base monetaria è direttamente gestita dalla BCE ma non rappresenta l’intera quantità di moneta a disposizione del pubblico, perché questo include anche i depositi bancari utilizzabili per effettuare pagamenti (attraverso assegni, carte di debito, bonifici…) RELAZIONE TRA BASE MONETARIA (H) o H (base monetaria) = CU (circolate)+ R (riserve) o Offerta di moneta  M= CU (circolante) + D (depositi) AGGREGATI MONETARI E’ POSSIBILE ORDINARE LE ATTIVITA’ REALI e FINANZIARI in base al grado di liquidità • Base Monetaria, H = CU + R, somma di circolante e riserve - Nel bilancio della banca centrale, circolante e riserve obblig. rappresentano gli impieghi in contropartita delle fonti rappresentate dal settore estero, il Tesoro e i prestiti e le anticipazioni a banche - Direttamente controllata dalla Banca Centrale; Max liquidità 1. Moneta M1 + depositi bancari 2. Moneta M2 composta da M1 + depositi a scadenza 3. Moneta M3: composta da M2 + altre attività meno liquide (pronti contro termine, quote fondi obbligazioni con scadenza entro 2anni) OBIETTIVI DI POLITICA MONETARIA Obiettivo primario è la stabilità dei prezzi  Perseguito tramite; o Direttamente inflation targeting o Indirettamente money targeting persegue un obiettivo intermedio vincolante - [] Obiettivo M3 da cui dipende l’obiettivo finale del tasso di inflazione o Money targeting: più trasparente e certo  è più facile verificare se l’andamento dell’aggregato è in linea con l’obiettivo dichiarato dalla banca centrale o Inflation targeting: stima inflazione attesa (senza interventi BCE) NEL CASO DI UN ANTICIPO Immaginiamo di essere in un operazione di mercato aperto con un acquisto temporaneo di titoli • BC acquista dei titoli che si impegna a vedere dopo un lasso temporale, li acquista dalle banche • La BC per effetto dell’operazione di acquisto a pronti di titoli vedrà aumentare i titoli che entra nello stato patrimoniale della BC • La BC vedrà aumentarsi l’attivo e contemporaneamente aumenterà la base monetaria. Questo aumento di base monetaria si vedrà nell’accredito delle riserve delle banche rispetto alla banca centrale • Dunque le banche vedranno un aumento delle riserve e nel contempo vedranno diminuire i titoli 2 OPERAZIONI SU INIZIATIVA DELLE CONTROPARTI L’Eurosistema immette o assorbe liquidità su base overnight (1giorno) a fronte delle richieste provenienti dalle controparti autorizzate - Operazioni sempre a disposizione delle banche - Segnalano l’orientamento della politica monetaria unica nel medio termine  Operazioni di deposito presso la BCN  Operazioni di rifinanziamento marginale 3 RISERVA OBBLIGATORIA Sono depositi in contante costituiti dalla banche presso la BCN di riferimento CHI è SOGGETTO A RISERVA? Aggregati soggetto a riserva: A. Tutti i depositi di durata contrattuale inferiore a due anni, titoli di debito con scadenza fino a due anni, titoli del mercato monetario B. Sono esclusi: depositi di durata superiore a due anni, pronti/termine, titoli di debito superiori a due anni C. Sono escluse le passività COSA E’? • Le riserve obbligatorie viene remunerata al tasso di interesse dei depositi bancari • È un deposito che le banche devono obbligatoriamente costituire presso la BC • Le banche calcolano la riserva obbligatoria e nel periodo di mantenimento la possono usare • È un deposito liquido che le banche devono versare presso la BCN in % alla consistenza della raccolta diretta (depositi della clientela) COME SI CALCOLA LA RISERVA OBBLIGATORIA?  Bisogna conoscere l’aggregato che è soggetto a riserva obbligatoria  Sono esclusi i depositi di durata superiore a due anni, pronti/termine, titoli di debito superiori di due anni  Reserve ratio: si applica 1% e tolgo una franchigia di 100.000 𝑅𝑂𝐵𝑑𝑜𝑣𝑢𝑡𝑎=𝑝𝑎𝑠𝑠𝑖𝑣𝑖𝑡𝑎∗1%− h𝑓𝑟𝑎𝑛𝑐 𝑖𝑔𝑖𝑎 ESEMPIO DI CALCOLO ROB - depositi a scadenza sino a 2 anni: 500.000 - Titoli di debito con scadenza <2: 150.000 - Franchigia: 100.000  Totale passività= 650.000  ROB DOVUTA: (650.000*1%)-100.000 FINALITA’ • Un aumento (diminuzione) del coefficiente di riserva obbligatoria comporta a parità di altre condizione, una diminuzione (aumento) dell’offerta di moneta, quindi diminuisce (aumenta) la capacità di concedere credito La ROB viene ridotta 1. Si ritiene necessaria una politica monetaria espansiva 2. Sistema bancario è in crisi di redditività  Una riduzione della riserva obbligatoria aumenta le possibilità di erogare credito e quindi tende a migliorare i conti economici del sistema bancario. MOLTIPLICATORE CONTROLLO DELL’OFFERTA DI MONETA L’offerta di moneta è legata alla quantità di base monetaria che la BC mette in circolazione e alla relazione della stessa coi depositi bancari - BM: base monetaria  le attività sotto diretto controllo della BCE (scorte monetarie detenuta dal pubblico, banche…) - OM: offerta di moneta  data dalla somma di Moneta + depositi bancari - c+1: rapporto tra moneta legale e moneta bancaria  c - c+r: riserve detenute dalle banche - c  propensione del pubblico a detenere scorte di base monetaria (moneta legale) rispetto ai depositi bancari - B: scorte di base monetaria detenute dalle banche sotto forma di riserve libere e obbligatori c= • Il motivo della presenza del moltiplicatore è che parte dei prestiti erogati vengono usati per il consumo, mentre parte vengono rimessi sottoforma di depositi dove la banca può concedere credito • Dato il moltiplicatore, si può stimare l’intervento sulla base monetaria per raggiungere un determinato risultato in termini di moneta complessiva  Es: aumento base monetaria di 1 e moltiplicatore è 10, ottengo un aumento di 10 dell’offerta di moneta) La condizione affinché la relazione sia stabile è la stabilità dei coefficienti p e b  non devono cambiare le propensioni alla liquidità del pubblico e delle banche I fattori che influenzano p sono • I rendimenti degli impieghi alternativi alla moneta legale (tassi di interesse su depositi) • Efficienza dei meccanismi operativi del sistema dei pagamenti I fattori che influenza b • Costo di detenzione di riserve bancarie (rendimento delle stesse, rendimento impieghi alternativi, vincolo di riserva obbligatoria, rischio di liquidità specifico) c=C/D r= ris libere e obbligatorie / D ATTIVITA’ BANCARIA LA MODERNA BANCA Dagli anni 80 la banca ha assunto un ruolo +importante nei mercati • Attiva nei circuiti di intermediazione (diretti e indiretti) • Servizi di pagamento – finanziamento – investimento – altri • E’ un’impresa «speciale» perché soggetta ad elevati gradi di regolamentazione e vigilanza finalizzati ad evitare «fallimenti» di mercato  QUADRO NORMATIVO TUB: «la raccolta di risparmio fra il pubblico e l’esercizio del credito costituiscono l’attività bancaria. Essa ha carattere di impresa. L’esercizio dell’attività bancaria è riservato alle banche”  COSA E’ L’ATTIVITA’ BANCARIA? • CONGIUNZIONE fra le operazioni di - Raccolta di risparmio fra il pubblico con obbligo di rimborso - Di concessione di credito - Altre attività: servizi di investimento – servizi di pagamento… AUTORIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ BANCARIA L’esercizio dell’attività bancaria è autorizzato dalla Banca Centrale Europea (BCE), su proposta della Banca d’Italia (art. 14 TUB) La concessione della licenza bancaria è subordinata al rispetto di talune condizioni, fra cui • Forma societaria obbligatoria • Sede legale e direzione sul territorio italiano • Dotazione patrimoniale minima • Qualità e sostenibilità del programma di attività (business plan) presentato • Idoneità degli amministratori e della dirigenza bancaria • Insussistenza di stretti legami con altri soggetti di ostacolo alla viglilanza  Se tutto va bene a questo punto la nuova banca è iscritta nell’albo e potrà iniziare ad operare  FORMA SOCIETARIA OBBLIGATORIA • Società per azioni, o società cooperativa per azioni con responsabilità limitata (sono le uniche due opzioni possibili) - Se poi in particolare il totale dell’attivo delle banche popolari supera gli 8 miliardi di euro, esse sono obbligate a trasformarsi in società per azioni.  DOTAZIONE PATRIMONIALE MINIMA • È di 10milioni per la banca popolare o una banca con la forma di società per azioni • Banca di credito cooperativo il minimo richiesto è di 5milioni di € • Holding bancaria: il loro patrimonio deve essere pari a 1milione  GRUPPO BANCARIO OPERATIVO È un gruppo bancario rovesciato al cui vertici c’è una società per azioni il cui capitale deve essere almeno per il 60% nelle mani delle banche di credito cooperativo che aderiscono a questo gruppo bancario. • Funzione della società per azioni posta a capo del gruppo: possibilità di operare in mercati internazionali, controlla le società e usa le ECONOMIA DI SCALA • Svolge attività di carattere operativo, direzionale e di controllo  QUALITA’ e SOSTENIBILITA’ DEL PROGRAMMA DI ATTIVITA’ (business plan) • Per costituire una nuova banca in forma di società per azioni o di cooperativa è necessario presentare  un BUSINESS PLAN in cui troviamo tipo di attività- come si vuole svolgere- struttura organizzativa – presentazione bilanci previsionali – gestione rischi - L’autorità di vigilanza può agire con discrezionalità in quanto non ci sono leggi scritte che dicono come deve essere valutato il business plan  IDONEITA’ DEGLI AMMINISTRATORI e DELLA DIRIGENZA BANCARIA I dirigenti delle banche devono rispettare determinati requisiti di idoneità relative alle esperienze maturate e professionalità  ASSENZA DI CONFLITTI DI INTERESSE TRA L’ORGANO DI VIGILANZA E CHI HA IL CONTROLLO DELLA BANCA Non devono prevalere i propri interessi rispetto a quelli della società  SEDE LEGALE e DIREZIONE SUL TERRITORIO NAZIONALE FATTORI CRUCIALI NELLA SCELTA DEL MODELLO ORGANIZZATIVO o Decisioni assunte su • modalità di divisione del lavoro tra i diversi soggetti • meccanismi di coordinamento, di comunicazione e di controllo o Fattori situazionali che influenzano le scelte organizzative: • l’ambiente nel quale l’impresa è inserita • età e dimensione dell’impresa • livello della tecnologia • vincoli regolamentari • mercato/i di riferimento PECULIARITA’ DELL’IMPRESA – BANCA 1. Svolge una funzione monetaria: con le sue passività crea dei mezzi di pagamento per la clientela (es: mutui, prestiti ecc) 2. riduce il fenomeno delle asimmetrie informative -> chiare informazioni ai clienti sulla sua operatività e i suoi prodotti attraverso ad esempio la pubblicità, informative varie 3. Esercita un’attività che presenta un forte interesse pubblico -> necessità di tutela con una regolamentazione essendo un servizio pubblico 4. È caratterizzata da un’attività “produttiva” sui generis, in quanto è un’impresa multiprodotto PERCHE’ I MODELLI ORGANIZZATIVI CAMBIANO? - crescente competizione e tendenza all’aumento delle dimensioni - maggiore presenza internazionale per poche grandi banche italiane - inserimento in determinati mercati specialistici - razionalizzazione della struttura organizzativa (chiusura di molte filiali bancarie a causa di costi eccessivi di gestione relativi alla struttura -> es: sportelli bancari)  In questa situazione sono necessari modelli organizzativi complessi (specializzazione) e flessibili ovvero adatti ai cambiamenti, con dipendenti capaci di svolgere più compiti ovvero di avere una preparazione a 360 gradi MODELLI DI SPECIALIZZAZIONE PER LA CLIENTELA 1. Retail banking  banche al dettaglio che offrono servizi ad alto grado di standardizzazione e basso livello di complessità finanziaria: (banca al dettaglio, ovvero attività bancaria che concentra i rapporti con una clientela numerosa e costituita prevalentemente da famiglie e piccole imprese) 2. Retail banking vs wholesale banking (banche specializzate in servizi all’ingrosso di bassa complessità, rivolti esclusivamente ai privati -> tipologia diversa sempre di retail banking) 3. Private banking  servizi bancari e finanziari forniti a clienti privati di alto profilo e dotati di patrimoni importanti -> tipologia diversa sempre di retail banking) 4. Corporate & investment banking  banche che offrono supporto di operazioni di finanza straordinaria, intermediazione mobiliare e gestione dei rischi di imprese di medio-grandi dimensioni  banche specializzate in servizi rivolti solo alle aziende RETAIL BANKING o È contraddistinto da: - processi produttivi industrializzati e standardizzati - modalità di scambio orientate alle transazioni o Produzione e offerta di strumenti e servizi - di tipo standardizzato ed elementare - con valore aggiunto unitario relativamente basso - di dimensione media piuttosto contenuta o Uso sempre +comune di strumenti di canali remote banking (pc, tablet, cellulare…) WHOLESALE BANKING - criterio di personalizzazione rispetto al bisogno specifico del cliente - negoziati all’interno di una relazione di clientela duratura e consolidata - con profili di qualità (performance) elevati Private banking • servizi bancari e finanziari forniti a clienti privati di alto profilo e dotati di patrimoni importanti -> tipologia diversa sempre di retail banking) GRANDE BANCA o PICCOLA BANCA? nel sistema bancario italiano (e in generale in tutti i sistemi bancari) convivono intermediari di diverse dimension BANCA GRANDE • responsabilità di politica economica e rapporti privilegiati con le autorità di vigilanza (too big too fail) • intenso controllo dei rischi • operatività con la clientela istituzionale e corporate di grandi dimensioni • operatività a livello internazionale • economie di scala e scopo • elevata reputation BANCA PICCOLA • conoscenza del territorio in cui opera (possesso di soft information) • maggiore orientamento (almeno teorico) al relationship banking. • concetto di localismo bancario, ➔Concetto di LOCALISMO BANCARIO: rapporto privilegiato tra banca locale di piccole dimensioni e clientela retail/PMI (ma non solo!.. BANCHE SPECIALIZZATE Specializzazione operativa = intesa come uno specifico orientamento da parte di un intermediario in termini di: - segmento di clientela - prodotto - area geografica - canale distribuito utilizzato -> in genere è riferita ad uno solo di utenti elementi OPEN BANKING Open banking identifica un ecosistema aperto e digitale che consente, anche senza la presenza di accordi prestabiliti,  lo scambio di dati e informazioni, non solo finanziarie, tra gli operatori che ne fanno parte. Tale paradigma si associa usualmente all’utilizzo di applicazioni che consentono di avere accesso ai dati degli intermediari finanziari e che quindi permettono lo scambio di informazioni tra diversi operatori. L’introduzione del modello di Open Banking fu favorito dall’entrata in vigore della Direttiva Europea sui servizi di pagamento La progressiva evoluzione tecnologica sta spingendo gli intermediari ad adottare nuovi modelli di business; tali modelli ampliano le opportunità di ricavo ma accrescono al tempo stesso lo spettro dei rischi RISCHI BANCARI RIFLESSI STRATEGICI ED ORGANIZZATIVI  La banca adotta sistemi di gestione dei rischi (risk management) - strategie e politiche di gestione dei diversi rischi, nonché procedure per l’identificazione e la misurazione dei medesimi - adeguata organizzazione interna della banca - adeguati sistemi informativi e di controllo interno Il rischio d’impresa = variabilità del valore del capitale economico (differenza tra valore economico delle attività e delle passività) o della sua redditività che non gli permette di permanere del tempo, e che il suo capitale economico (attività - passività) diventi negativo; determinando che una banca in un dato periodo soffra di risultati economici negativi.  Rischio d’impresa più sentito nelle banche shareholders oriented (orientati a soddisfare gli interessi dei propri azionisti, società per azioni) DA COSA DIPENDE L’ESPOSIZIONE AI RISCHI • Scelte strategiche: composizione del portafoglio di attività e passività • Appetito per il rischio: scelta strategica ad assumersi più o meno rischio • Normativa di vigilanza: serie di requisiti minimi che le banche devono assumere in relazione ai rischi di cui si fanno carico  regolamentazione prudenziale • Struttura e presidi organizzativi adottati: normativa dice che i rischi che la banca si prende devono essere proporzionali agli strumenti che ha la banca per misurarli e gestirli • Quadro macro-economico TASSONOMIA DEI RISCHI DELL’ATTIVITÀ BANCARIA TASSONOMIA DEI RISCHI DELL’ATTIVITÀ BANCARIA A. RISCHI FINANZIARI: rischi ai quali la banca si espone che può darli sia profitti, sia ricavi B. RISCHI NON FINANZIARI: rischio puro, può generare solo perdite RISCHI FINANZIARI Rischio di credito Rischio di mercato Rischio di liquidità RISCHI NON FINANZIARI Rischio operativo Altri rischi  CRITICITA’ GESTIONALI DEL RISCHIO DI CREDITO La gestione del rischio contempla la messa in atto di strategie a diverso livello - MICRO (singolo credito)  screening e selezione dei debitori – definizioni delle condizioni contrattuali (importo, tasso di interesse, garanzie..) – monitoring del comportamento dei debitori - LIVELLO DI PORTAFOGLIO: la banca cercherà di costruire un portafoglio crediti che sia il più possibile diversificato, con debitori diversi, con crediti che hanno durata diversa, garantiti o non garantiti, di medio grande o piccolo importo e così dicendo  ULTERIORI TIPOLOGIE DI RISCHIO DI INSOLVENZA  RISCHIO DI RECUPERO: rischio che la banca in caso di insolvenza del debitore non riesca a recuperare in tutto o in parte il credito che ha concesso -> rischio tipico della banca  RISCHIO DI DOWNGRADING: rischio a cui si espongono i debitori che sono soggetti ad un rating offerto da agenzie di rating di peggioramento del loro rating. - Il fatto che ci sia una diminuzione del rating comporta un aumento del rischio di insolvenza e una diminuzione della qualità del debitore. - Il debitore passa da AAA e una B. La sua solvibilità su base annua si è deteriorata - + elevato dowgrading + aumenta la probabilità di insolvenza  RISCHIO DI REGOLAMENTO: mancanza di rispetto delle scadenze e del contratto  RISCHIO DI CONTROPARTE: rischio legato all’eventualità che la controparte di una transazione di determinati strumenti finanziari risulti inadempiente prima del regolamento della transazione stessa. - Si tratta di una particolare fattispecie del rischio di credito. POSSIBILI SOLUZIONI o Si utilizzano delle clausole (condizioni di regolamento) DVP per limitare i rischi di regolamento e di controparte: nel regolamento di queste condizioni si contestualizza il contratto  io ti consegno gli strumenti finanziari quando io ti pago così non si verificano le condizioni di io pago e tu non mi consegni gli strumenti finanziari  ULTERIORI TIPOLOGIE DI RISCHIO DI INSOLVENZA  RISCHIO DI CONCENTRAZIONE: il rischio che il credito sia concentrato tutto nelle mani di uno o pochi grandi debitori  il rischio di insolvenza anche di un solo debitore possa avere degli esiti fatali sulla banca stessa. • Per questo le autorità di vigilanza e regolamentazione hanno stabilito che i crediti per cassa e di firma concessi a un singolo creditore o a un gruppo di creditori, non può superare il 25% del patrimonio di vigilanza di cui dispone la banca e qualora il credito superasse il 25% del patrimonio disposto dalla banca, quest’ultima sarebbe costretta a ridurre la sua esposizione nei confronti di questo debitore o ad aumentare il suo patrimonio di vigilanza -> dotazione patrimoniale che ogni banca deve avere per garantire i terzi.  RISCHIO PAESE: è il rischio che in un paese straniero si verifichi un evento che influenzi negativamente la volontà/capacità dei debitori privati o pubblici in quel paese di ripagare, alle scadenze prefissate, i propri creditori internazionali  RISCHIO SOVRANO: è il rischio di insolvenza da parte di debitori importante come lo è uno Stato sovrano nei rimborsi verso l’estero [] Grecia RISCHI DI MERCATO I rischi di mercato originano da diversi fattori che possono causare perdite • Livello Micro: perdite di attività finanziarie • Livello macro: perdite di portafoglio (attività e passività) a seguito di variazioni inattese delle condizioni di mercato - Tassi di interesse, cambio, prezzi, variabilità… CLASSIFICAZIONE  RISCHIO DI TASSO D’INTERESSE: - i tassi d’interesse cambiano nel tempo - La banca tipicamente si indebita a breve termine e finanzia a medio/lungo termine  ergo il passivo è a più breve rispetto all’attivo  Margine di interesse  comporta il rischio di interesse: è dato dalla differenza tra gli interessi attivi percepiti dalla banca e quelli passivi pagati dalla banca Fluttuazioni dei tassi di interesse determinano sia 1) una variazione degli utili bancari, sia 2) una variazione del valore di mercato delle attività e delle passività e quindi del valore economico del patrimonio netto Impatto sulla redditività e sul valore economico della banca dovuto al rischio di tasso di interesse o repricing risk: il rischio legato agli sfasamenti temporali nelle scadenze (per le posizioni a tasso fisso) e nella data di revisione del tasso (per le posizioni a tasso variabile) delle attività, passività e poste fuori bilancio o rischio di curva dei rendimenti (yield curve risk), legato ai mutamenti nell’inclinazione e forma della curva dei tassi di rendimento/interesse - Nella realtà dei fatti le curve di rendimenti (ad esempio la variazione degli interessi bancari) mediamente si spalma o sui bassi o alti mai parallelamente o rischio di base (basis risk), legato all’imperfetta correlazione nell’aggiustamento dei tassi attivi e passivi su strumenti diversi, ma con caratteristiche di revisione del prezzo altrimenti analoghe. frequenze di revisione del tasso analoghe - Il tasso passivo può aumentare rispetto al tasso attivo. È molto studiato quando si studia gli strumenti derivati o rischio di opzione (optionality risk), ovvero il rischio legato alla presenza di opzioni, automatiche o comportamentali, nelle attività, passività e strumenti fuori bilancio ALTRE CLASSIFICAZIONI  IL RISCHIO DI PREZZO: deriva da variazioni dei prezzi dei titoli azionari (es: azioni)  IL RISCHIO DI CAMBIO: deriva da variazioni avverse dei tassi di cambio delle valute in cui sono denominate le attività e passività detenute dalla banca  IL RISCHIO DI VOLATILITÀ: è il rischio connesso a variazioni nello scostamento del prezzo (o del rendimento) rispetto al suo valore medio in un certo periodo.  IL RISCHIO DI RIFINANZIAMENTO: variazioni nei tassi di interesse influenzano il livello corrente dei profitti attraverso variazioni nel flusso netto degli interessi (margine di interesse)  IL RISCHIO DI REINVESTIMENTO 6. IL RISCHIO REPUTAZIONALE Il rischio attuale e prospettivo di riduzione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell’immagine della banca da parte di clienti, controparti, azionisti, investitori e autorità di vigilanza. 7. RISCHIO STRATEGICO È il rischio legato a una potenziale riduzione degli utili o del capitale derivante da decisioni aziendali errate, da un’inadeguata attuazione delle decisioni o da un’incapacità di reagire sufficientemente alle pressioni competitive. RISCHI CLIMATICI e AMBIENTALI Ci sono 2 categorie RISCHI FISICI Cambiamenti climatici  possono avere una manifestazione improvvisa: es: siccità o alluvioni  Situazione croniche: innalzamento delle temperature • Tali rischi hanno uno stretto legame con i rischi finanziari ed operativi RISCHI DI TRANSIZIONE si riferiscono all’impatto economico derivante dall’adozione di normative atte a ridurre le emissioni di carbonio e a favorire lo sviluppo di energie rinnovabili, dagli sviluppi tecnologici nonché dal mutare delle preferenze dei consumatori e della fiducia dei mercati Entrambi i rischi si configurano come elementi che influenzano i rischi prudenziali tradizionali, quali quelli di credito, di mercato, operativo e di liquidità Confronto fra rischi finanziari e operativi Elementi di valutazione | Rischio operativo(rischio puro) | Rischi di credito e di mercato (rischi finanziari) Misurabilità Difficile da quantificare Migurabili Comprensibilità Bassa Alta Assunzione Inevitabile Consapevole Prezzabilità Bassa e altamente soggettiva Elevata e con buoni margini di approssimazione Allocazione del capitale | Difficile Facilmente quantificabile Principio tischio- | Sfuggente Correnti rendimento CONCEPTUAL FRAMEWORK for FINANCIAL REPORTING • Delinea gli obiettivi e i concetti fondamentali che guidano il processo di redazione e pubblicazione del bilancio • Formalmente non è un principio contabile ma costituisce l’impianto concettuale di fondo che guida l’applicazione dei singoli principi • Definisce il destinatario e le finalità del bilancio d’esercizio  Finalità del bilancio Fornire agli investitori attuali e potenziali, finanziatori e altri creditori, informazioni utili per prendere decisioni sull’apporto di risorse finanziarie  Acquisto, vendita, titoli, prestiti: esercizio dei propri poteri di voto  Si esplicita le aspettative in merito ai risultati che l’azienda potrà perseguire in futuro  Dare informazioni utili per valutare la gestione da parte del management aziendale delle risorse economiche dell’impresa  Assunto fondamentale Prospettiva di funzionamento Le caratteristiche qualitative del bilancio A. Fondamentali: Rilevanza e rappresentazione fedele B. Ulteriori: comparabilità, verificabilità, Tempestività, Comprensibilità Caratteristiche fondamentali RILEVANZA Concetto di rilevanza secondo gli IAS/IFRS: si sostanza in elementi di tipo • Dimensionale (materialità) • Funzionale (capacità dell’informazione di influire sulle decisioni economiche) per fare la differenza nelle decisioni se hanno valore predittivo, di conferma o entrambi  Il bilancio d'esercizio deve esporre solo quelle informazioni che hanno un effetto significativo e rilevante sui dati di bilancio o sul processo decisionale dei destinatari Caratteristiche fondamentali RAPPRESENTAZIONE FEDELE Tiene conto della sostanza economica piuttosto che considerare solo la forma legale  prevalenza della sostanza sulla forma • Prevalenza della sostanza sulla forma, completezza, neutralità, assenza di errori o Prevalenza della sostanza sulla forma: insufficienza del solo aspetto formale ai fini della rappresentazione di un fenomeno o Completezza: presenza di tutte le info necessarie ad un utilizzatore per comprendere i fenomeni rappresentati o Neutralità: assenza di pregiudizio. Neutralità è sopportata dalla prudenza: Prudenza  non bisogna sopravalutare attività e ricavi e sottovalutare passività e costi o Assenza di errori: mancanza di errori od omissioni nella descrizione delle operazioni e nel processo usato per produrre le info o Comparabilità: confronto delle informazioni con quelle di altre entità e con quelle della stessa entità in tempi diversi. La comparabilità implica la costanza nei criteri di valutazione e di rappresentazione delle operazioni. o Verificabilità: si ha quando diversi osservatori consapevoli e indipendenti possono raggiungere il consenso nel ritenere che la rappresentazione delle operazioni sia fedele. o Tempestività: informazioni disponibili in tempo per essere in grado di orientare le decisioni degli utilizzatori del bilancio. o Comprensibilità: classificazione delle informazioni in modo chiaro e conciso. Le informazioni devono essere comprensibili per utilizzatori con ragionevole conoscenza dell’attività economica dell’entità e aventi normale diligenza. I costi sostenuti per l’ottenimento delle informazioni finanziarie utili devono essere giustificati dai benefici ottenibili dalle stesse informazioni NORMATIVA Ci vuole essere uniformità tra i bilanci internazionali  2005 bilancio consolidato con IFRS per le società quotate  2006 Obbligo di utilizzare i principi contabili internazionali IFRS  Introducono il concetto di FAIR VALUE - Prima i bilanci bancari rispettavano il principio del costo storico che non consentiva di apprezzare il valore della banca al valore di mercato FAIR VALUE Obbiettivo: valorizzare l’attivo e il passivo più vicino al valore di mercato - Se mercato attivo: - Se non c’è un mercato attivo  fair value è determinato usando la «tecnica di valutazione» FAIR VALUE: cosa è • Prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività in una regolare operazione di transazione ordinaria tra operati di mercato alla data di valutazione  VALORE DI MERCATO • Se non c’è un accordo  valore determinato in base alle migliori informazioni disponibili PRINCIPALI CRITERI DI VALUTAZIONE  Criterio del FAIR VALUE 1. Autorità finanziarie detentrici di strumenti quotati in mercati attivi e scambiabili in mercati di borsa 2. Autorità finanziarie che pur non avendo un mercato attivo di riferimento hanno degli strumenti pari o analoghi che sono quotati nei mercati e con riferimento ai quali si può influire sul livello del mercato 3. Autorità finanziarie che non hanno un mercato attivo di riferimento e per le quali è necessario intraprendere un processo di valutazione. Sarà necessario procedere alla stima del fair value attraverso un processo di valutazione  Criterio COSTO AMMORTIZZATO  Crediti e passività finanziarie  IMPAIRMENT TEST (rettifica di valore) per i crediti Art 2426 comma 8: i crediti e i debiti sono rilevati in bilancio secondo il criterio del costo ammortizzato, tenendo conto del fattore temporale e, per quanto riguarda i crediti, del valore di presumibile realizzo»