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Dispensa Economia e gestione della banca, Dispense di Economia e gestione della banca

Dispensa EGB su libro operazioni bancarie

Tipologia: Dispense

2020/2021

Caricato il 19/12/2023

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Scarica Dispensa Economia e gestione della banca e più Dispense in PDF di Economia e gestione della banca solo su Docsity! lOMoAR cPSD|2073787 Capitolo 1 I contratti bancari I contratti bancari fanno parte di una più ampia categoria di contratti finanziari, che si caratterizzano per la funzione di trasferire moneta tra diversi agenti economici all’interno di un rapporto di tipo creditizio e di attuare una distribuzione del rischio tra i diversi operatori. • Contratti bilaterali: discendono da un rapporto diretto tra le parti che ne convengono il contenuto, le caratteristiche e le condizioni di base. Si ha un’elevata personalizzazione ed una limitata negoziabilità: la possibilità del soggetto di recedere dal contratto prima della scadenza facendosi sostituire da un altro soggetto • Contratti di mercato: risultano fortemente standardizzati In Italia, i contratti posti in essere da intermediari bancari sono prevalentemente di tipo bilaterale. Art. 10 TUB: “l’attività bancaria è l’attività di raccolta del risparmio tra il pubblico e di esercizio del credito” L’attività della banca si riassume in raccogliere denaro e concedere prestiti. SOLO le banche possono fare contemporaneamente: • Art 1 TUB Operazioni di raccolta: la banca si indebita con il cliente che si aspetta di ricevere un interesse (operazioni passive) • Operazioni di impiego: la banca ha un credito con il cliente, quindi la banca si aspetta un credito (operazioni attive) • Operazioni di servizio: regolati dal TUF Tassonomia dei contratti bancari MACRO CLASSE I. Contratti al dettaglio: attuate dalla banca in contropartita con un numero ampio di operatori, normalmente per importi unitari contenuti II. Operazioni all’ingrosso: transazioni aventi solamente importi unitari notevoli, poste in essere con grandi clienti e con operatori professionisti e istituzionali III. Raccolta diretta: quantità di risorse finanziarie che la banca raccoglie mediante l’emissione di proprie passività per le quali assume un obbligo di restituzione e pertanto viene registrata nello SP della banca stessa IV. Raccolta indiretta: vede la banca come intermediario fra il cliente e un soggetto terzo (es. compagnia di assicurazione) emittente di passività che non rientrano pertanto nello SP della banca, ma ne trovano indicazione nella nota integrativa OPERAZIONI DI RACCOLTA (obbligazioni passive) Si distinguono per: 1. Natura e obiettivi o Depositi con funzione monetaria: che mettono a disposizione del cliente una pluralità di strumenti di pagamento e consentono di accedere all’offerta di servizi bancari o Depositi tempo: accesi dal cliente con finalità di remunerazione delle sue disponibilità monetarie. 2. Modalità di stipula o Contratti bilaterali o Contratti di mercato 3. Richiesta di rimborso (vale anche per le operazioni di impiego) o A vista o A scadenza lOMoAR cPSD|2073787 4. Valuta di denominazione (vale anche per le obbligazioni di impiego) o Domestica (euro) o Estera OBBLIGAZIONI DI IMPIEGO (obbligazioni di prestito) Si distinguono per: 1. Modalità di utilizzo: o Prestiti per cassa: dove si attiene alla certezza e al timing dell’esborso monetario della banca. Sono quelli in cui la banca è soggetta ad un esborso monetario certo e spesso immediato (concessione di un mutuo) o Prestiti di firma: sono quello in cui l’esborso monetario della banca non assume caratteri di certezza, ma di eventualità. (es. caso di una garanzia prestata dalla banca a favore di un suo cliente) ▪ I prestiti di firma si trasformano in prestiti per cassa se l’esborso diventa certo 2. Presenza di garanzie o Garantiti: reali o personali, in caso di insolvenza garantiscono alla banca il rientro totale o parziale della sua esposizione o In bianco: nessuna garanzia specifica tranne quella generica del patrimonio 3. Modalità di rientro: o A revoca: non è prevista nessuna data di scadenza se non la possibilità di recedere dal contratto da parte dalle banche o dell’interessato o Scadenzati: ▪ A breve: comprendono anche quelli a scadenza indeterminata ▪ Scadenza protratta (lungo) 4. Modalità di rimborso: o Auto liquidabili: si chiamano anche a rientro autonomo. Non vengono rimborsati direttamente dal cliente ma da un terzo debitore. ▪ A senso stretto: la banca non può rivalersi sul finanziato ▪ A senso lato: la banca ha la possibilità di rivalersi sul finanziato ove il terzo sia insolvente. o Finanziamenti a rimborso diretto: il rimborso è personalmente rimborsato dal finanziato Le operazioni attive e passive nel bilancio bancario Gli schemi di bilancio della banca sono redatti secondo gli standard degli IAS/IFRS Attività SP • Prestiti per cassa • Crediti per cassa Passività SP: • Provvista bancaria (modalità di raccolta) • La raccolta diretta o La raccolta cartolarizzata (rientra nella voce “titoli in circolazione”) Nota integrativa: • Crediti per firma (nella voce garanzie rilasciate e impegni) • Raccolta indiretta lOMoAR cPSD|2073787 si configura come un contratto atipico, poiché non immediatamente riconducibile ad una particolare tipologia regolamentata dal codice civile, risultando invece l’esito di una combinazione di contratti tipici quali il mandato, il deposito e il conto corrente. La banca risponde secondo le regole del mandato (art. 1856 c.c.): ossia si impegna ad eseguire tutte le operazioni (in entrata ed uscita) per conto del cliente L’apertura del conto corrente Può essere aperto sia da persone fisiche che giuridiche. Origina da un contratto per adesione nel quale le condizioni sono stabilite a priori da una delle parti che le propone ad una generalità di potenziali contraenti. • Per le persone fisiche è necessario attuare il procedimento identificativo del cliente in base alla normativa dell’antiriciclaggio e verificare che lo stesso abbia capacità d’agire • Per le persone giuridiche si dovranno individuare i soggetti che rispondono per le obbligazioni assunte nei confronti della banca, e quelli a cui competono i poteri di firma per gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione Il conto corrente può essere oggetto di cointestazione, ossia che diversi soggetti hanno diritto ad intrattenere rapporti con la banca a valere sul medesimo conto corrente. I servizi associati al conto corrente Consente al cliente di avvalersi dei numerosi servizi bancari offerti dagli intermediari. Il sistema bancario svolge, tramite il conto corrente, una funzione monetaria in quanto fornisce mezzi di pagamento accettati dal pubblico e favorisce il regolamento degli scambi. Il contributo fornito dalle banche al sistema dei pagamenti consiste nel consentire il trasferimento di pagamento che movimentano il conto corrente. Tali movimenti originano da strumenti tecnici di pagamento: • Carta di credito • Carta di debito • Assegno bancario • Pagamenti MAV • Bonifico bancario/ giroconto • Servizio SDD La tenuta contabile di un conto corrente Il titolare di un conto corrente può eseguire diverse operazioni: • Operazioni di addebitamento del conto: destinate a ridurre le disponibilità presenti sul conto stesso. Tali operazioni danno origine a movimenti in “dare” • Operazioni di accreditamento del conto: aumentano le disponibilità presenti sul conto stesso. Tali operazioni danno origine a movimenti in “avere” Valuta: Ad ogni operazione occorre assegnare, al fine del successivo calcolo degli interessi, una valuta, intesa come la data a partire dalla quale l’operazione che ha movimentato il conto inizia a produrre, o cessa di produrre, i corrispondenti interessi attivi o passivi. Le valute applicate sulle operazioni di accredito e di addebito risultano spesso assai difformi tra le diverse banche: • Le operazioni che implicano una movimentazione a debito del cliente presentano una valuta uguale o anteriore alla data • Le operazioni che implicano una movimentazione a credito del correntista hanno valuta uguale o posteriore alla data dell’operazione La valuta va distinta dalla disponibilità che definisce invece il giorno a partire dal quale la somma di denaro accreditata sul c/c risulta effettivamente a disposizione del correntista. lOMoAR cPSD|2073787 La documentazione associata al conto corrente La tenuta del c/c da parte della banca prevede la produzione dei seguenti documenti utili per la liquidazione periodica degli interessi: 1. Estratto conto: nel quale le transazioni che hanno originato addebiti e accrediti sono esposte in ordine cronologico di data di esecuzione. Contiene: i movimenti per capitali, la valuta, la causale e la data di ogni operazione o Consente al correntista di verificare la regolarità delle registrazioni effettuate dalla banca e di riepilogare le modalità di svolgimento del rapporto con la medesima. 2. Conto scalare: le operazioni contenute nell’estratto conto vengono riprese in ordine divaluta. Tale procedimento è finalizzato alla determinazione degli interessi a credito del correntista e all’individuazione di eventuali scoperti di valuta dai quali originano dei saldi Dare sui quali si dovranno applicare interessi debitori per il cliente. 3. Prospetto competenze e spese: in cui vengono riepilogate tutte le competenze a favore del cliente nonché tutti gli elementi di costo a debito dello stesso. Le differenti tipologie di conto corrente: 1. Conti correnti tradizionali: è la categoria più variegata poiché ogni banca ha ideato numerose tipologie di conto in funzione del target di clientela da raggiungere, associando a ciascuna tipologia una serie di sevizi accessori che enfatizzano l’aspetto di deposito moneta. 2. Conti correnti in valuta: prevedono l’indicazione di una valuta di riferimento diversa da quella in uso 3. Conti correnti di servizio: a fronte di una remunerazione nulla sulle somme depositate non prevedono spese di gestione e consentono di effettuare numerose operazioni gratuitamente. Sono conti per chi usa il conto corrente come strumento di pagamento e gestione della liquidità, e non come forma di investimento. Estratto conto Riporta tutte le operazioni (addebito in Dare, accredito in Avere) eseguite su un c/c registrato in ordine di data di esecuzione, ossia sono esposte in ordine cronologico di data di esecuzione. L’estratto conto contiene quindi, i movimenti per capitali, la valuta, la causale e la data di ogni operazione. L’estratto conto consente al correntista di verificare la regolarità delle registrazioni effettuate dalla banca e di riepilogare le modalità di svolgimento del rapporto con la medesima. Data Descrizione Movimenti Valuta Saldo Addebi ti Accredi ti Addebito: ciò che riduce la disponibilità sul conto del cliente: • assegni, disposizioni di bonifici, MAV, pagamenti con Carta di Credito e POS Accredito: aumenta tale disponibilità • stipendio/pensione, accredito interessi attivi Valuta: data a partire dalla quale l’importo dell’operazione che movimenta il conto corrente inizia a produrre (o cessa di produrre) interessi attivi (passivi) relativi all’operazione stessa. La valuta non coincide sempre con la data in cui si effettua un’operazione di addebito/accredito Se versiamo un assegno emesso da un altro istituto, il lunedì 10/01. Valuta applicata: 3 giorni lavorativi. Inizieranno quindi a fruttare interessi solo dal 13/01. Per quei 3 giorni la banca ha avuto a disposizione dei soldi su cui NON riconosce un interesse lOMoAR cPSD|2073787 Alcuni esempi di come si applica la valuta: Operazione Valuta Versamento e prelievo denaro contante Data operazione Accredito/ addebito bonifico Data operazione Prelievo bancomat Data operazione Versamento A/B, A/C stessa banca Data operazione Versamento A/C di altra banca Giorno dopo data operazione Versamento A/B di altra banca 3 giorni dopo data operazione Addebito A/B Data emissione assegno Disponibilità: giorno a partire dal quale la somma di denaro accreditata sul c/c risulta effettivamente a disposizione del correntista Per avere il denaro a disposizione devo aspettare la “disponibilità”. Se riprendiamo i nostri soldi prima della disponibilità, la banca ci sta anticipando dei soldi su cui generano tassi di interesse. Saldi del conto corrente: • Saldo contabile: ciò che risulta in un dato momento, in base a tutte le operazioni che sono state registrate a debito e a credito del correntista • Saldo liquido: ciò che risulta, in un dato momento, in base a tutte le operazioni a debito e a credito per le quali è maturata la valuta (escludendo dunque quelle per cui la valuta è futura) • Saldo disponibile: ciò che risulta, in un dato momento, in base a tutte le operazioni di addebito e di accredito di cui la banca conosce effettivamente l’esito, vale a dire togliendo dal saldo contabile gli importi di cui la banca non ha ancora effettuato la verifica o l’incasso e del cui buon fine la dipendenza accreditante non ha ancora avuto conoscenza Conto scalare È il documento che riporta in ordine di valuta tutte le operazioni che sono state registrate nell’estratto conto. Tale documento serve per determinare gli interessi a credito del correntista e individuare eventuali scoperti di valuta dai quali originano dei saldi dare sui quali si dovranno applicare interessi debitori per il cliente. Quali sono i movimenti da inserire? Gli stessi che abbiamo inserito nell’estratto conto ma ripresi in ordine di valuta Movimenti Saldi per valuta Valuta Giorni Numeri Dare Avere Dare Avere Dare Avere GG: giorni ossia sono i giorni che intercorrono fra una valuta e la successiva Numeri: il segno dei numeri è dato dal segno del saldo • Numeri dare: saldo per valuta dare moltiplicato per i giorni o ci serviranno per calcolare gli interessi attivi per la banca, ossia a favore della banca. Si tratta di situazioni di “rosso” del cliente, ossia sotto allo zero e in questo momento la banca mi sta finanziando con un tasso d’interesse. • Numeri avere: saldo per valuta avere x gg o Un saldo avere genera un numero avere o Genereranno interessi a favore del cliente perché sono generati da un saldo positivo sul conto corrente Sul saldo dare maturano interessi attivi per la banca lOMoAR cPSD|2073787 CI ¿ Con la ritenuta fiscale applicata del 26%: i=[( CF−ritenuta fiscale )−1] x 365 I certificati di deposito Sono strumenti cartolari emessi e collocati dalla banca presso la sua clientela per approvvigionarsi di risorse finanziarie a scadenza fissa. È quindi un titolo trasferibile rilasciato a fronte di una somma di denaro depositata per un certo periodo di tempo. • Possono essere al portatore o nominativi • Durata compresa tra un minimo di 3 ed un massimo di 60 mesi • I proventi derivanti da questa forma di investimento sono soggetti alla ritenuta fiscale del 26%. Essi costituiscono quindi una forma di raccolta vincolata a tempo utilizzata dalle banche per tentare di fronteggiare la concorrenza esercitata da altre attività finanziarie, in particolare, dei titoli di Stato, nel breve e nel medio termine. I certificati di depositi si rivolgono in prevalenza a sottoscrittori i quali, investendo somme sottratte durevolmente al consumo che non necessitano di smobilizzo, desiderano attuare una diversificazione del proprio portafoglio beneficiando così di un maggior rendimento. Ci sono vari tipi: • Certificati di deposito a tasso fisso che prevedono il pagamento periodico di una cedola fissa. Qui rientrano anche i certificati di tipo zero coupon • Certificati di deposito a tasso variabile che prevedono il pagamento periodico di interessi variabili in funzione dell’andamento di taluni parametri di riferimento. Le obbligazioni bancarie Sono strumenti cartolari emessi per reperire risorse finanziare e sottoscritti da investitori che vantano così un diritto di credito nei confronti dell’emittente. Si tratta dunque di un titolo di credito che attribuisce al possessore il diritto al rimborso del capitale maggiorato di una quota di interessi. • Devono avere una durata minima di 3 anni, in alternativa la loro vita media deve pari a 2 anni. Differenti tipologie di obbligazioni bancarie: 1. Obbligazioni ordinarie (plain vanilla): possono assumere diverse configurazioni o Differenze di struttura del titolo: ▪ Obbligazioni zero coupon: l’interesse è corrisposto all’investitore esclusivamente alla scadenza, poiché non sono previsti flussi cedolari intermedi. Il rendimento dell’operazione è rappresentato dalla differenza fra il valore rimborsato a scadenza e il prezzo di acquisto ▪ Titoli con cedola: queste obbligazioni prevedono il periodico pagamento degli interessi o Differenza della tipologia di remunerazione: ▪ A tasso fisso: prevedono un rendimento predeterminato al momento dell’emissione ▪ A tasso variabile: remunerano l’investimento in relazione all’andamento di altri parametri di mercato, di natura monetaria, finanziaria, reale o valutaria. ▪ Indicizzate: quelle obbligazioni che hanno un interesse e/o un valore di mercato variabile in funzione di un parametro: reale (tasso di inflazione), lOMoAR cPSD|2073787 finanziaria (tassi di interesse) o valutaria (una particolare evoluzione di un tasso di cambio) 2. Obbligazioni convertibili: attribuiscono al sottoscrittore la facoltà di trasformare le proprie quote di credito in quote di capitale di rischio 3. Obbligazioni cum warrant: corredate da un buono, il warrant, che consente all’acquirente di sottoscrivere, ad un prezzo predefinito, obbligazioni o azioni della società emittente l’obbligazione medesima o di un’altra società ad essa collegata. Sono state recentemente introdotte altre obbligazioni: 1. Obbligazioni step up e step down: Tali titoli riconoscono un interesse costante per un certo numero di anni, decorsi I quali il tanno viene progressivamente incrementato (step up), oppure subisce una riduzione prefissata (step down) 2. Obbligazioni strutturate: derivano dall’unione delle obbligazioni plain vanilla, e di uno o più strumenti derivati. Sono titoli innovativi, caratterizzati in genere da un elevato grado di rischio e con un basso livello di standardizzazione. o Linked: sono titoli a capitale garantito, ossia che l’investitore ha la certezza di ricevere alla scadenza un importo pari al capitale investito, il cui rendimento è collegato all’andamento di una o più attività sottostanti rappresentate da un indice azionario, da una singola azione o un paniere di azioni, beni reali, tassi di cambio ecc. o Reverse floaters: sono titoli a lungo termine a capitale garantito che corrispondono cedole fisse iniziali piuttosto elevate rispetto ai tassi correnti di mercato applicati su titoli della stessa durata e rischiosità. Decorso un certo periodo, le cedole diventano variabili e risultano dalla differenza fra un tasso prefissato ed un parametro di mercato preso come riferimento. ▪ È adatto per investitori che hanno aspettative ribassiste nei confronti del parametro di riferimento. o Reverse convertible: sono obbligazioni tipicamente a bassa scadenza che assegnano al sottoscrittore una cedola fissa, in genere molto elevata per via del maggior rischio assunto dal titolare dei titoli che non può contare sulla restituzione integrale, a scadenza, del capitale investito. L’entità del rimborso finale dipende dall’andamento di un titolo azionario sottostante: ▪ se alla scadenza il prezzo del titolo supera un valore predeterminato, l’investitore riceverà l’intero capitale ▪ in caso contrario, la società emittente potrà consegnare al titolare un certo numero di titoli il cui controvalore potrebbe non coprire interamente il capitale investito. o Drop lock: sono titoli a tasso variabile comprensivi di una clausola in forza della quale, se il rendimento da essi prodotto dovesse scendere sotto una soglia “trigger rate”, l’obbligazione si trasforma automaticamente in un titolo a tasso fisso. o Bull and bear: sono obbligazioni che riconoscono un interesse periodico fisso ed un capitale rimborsato a scadenza la cui entità dipende dall’andamento di un titolo azionario. La società emittente divide l’ammontare complessivo del prestito in due parti: ▪ la prima parte relativa ad obbligazioni bull rimborserà il capitale investito sopra la pari in ipotesi di rialzo dell’indice azionario di riferimento: premia gli obbligazionisti con aspettative rialziste ▪ la seconda parte è relativa ad obbligazioni bear che rimborserà il capitale sopra la pari solo in caso di diminuzione dell’indice di borsa: premia gli obbligazionisti con aspettative ribassiste. lOMoAR cPSD|2073787 3. Covered bond (obbligazioni garantite): sono titoli contraddistinti da un basso profilo di rischio e da un’elevata liquidità. Si tratta di titoli, a tasso fisso o variabile, nei quali la restituzione del capitale e degli interessi è garantita da uno specifico vincolo posto sull’attivo patrimoniale della banca emittente destinato esclusivamente alla remunerazione ed al rimborso di questi bond. Ci sono 3 fasi: o La banca emittente cede ad una società veicolo (SPV) una certa quantità di titoli o crediti presenti nel suo attivo patrimoniale o La SPV, per acquistare questi asset, richiede un finanziamento alla banca cedente o La banca finanzia l’importo richiesta dalla SPV mediante emissione e collocamento dei covered bond La SPV non è emittente delle obbligazioni ma solo garante delle stesse in quanto acquirente dei titoli e crediti ad essa ceduti. La banca emittente, per portare a termine l’operazione, deve procedere alla separazione patrimoniale degli asset ceduti costituendo così una garanzia a favore dei detentori di covered bond. La raccolta all’ingrosso Si intendono tutte le operazioni di raccolta effettuate da una banca in contropartita con altre banche e investitori istituzionali o con la BCE. Sono transazioni di importo unitario apprezzabile, negoziate in mercati altamente competitivi, e attuate con un numero di operatori contenuti ma di dimensioni consistenti La raccolta interbancaria: si tratta di operazioni mediante le quali una banca acquista risorse finanziarie da altre banche che presentano eccedenze di liquidità: • Depositi interbancari: costituiti da fonti che una banca deposita presso un’altra su conti libero e/o vincolati ad un tasso di interesse. • I certificati di deposito interbancari: sono titoli a breve termine rappresentativi di un deposito vincolato emessi da banche la cui circolazione può avvenire solo tra controparti bancarie • Operazioni pronti contro termine: con controparti bancari il cui taglio minimo non può essere inferiore a €2.500.000. In questo caso è la banca che necessita di risorse finanziare e si pone in qualità di “venditrice a pronti” di valori mobiliari con patto di riacquisto a termine. Operazioni con la Banca centrale europea • Operazioni su iniziativa delle controparti: gli intermediari possono così accedere ad operazioni di rifinanziamento presso l’istituto centrale al tasso ufficiale stabilito dalla BCE • • Operazioni di mercato aperto: svolte su iniziativa della BCE nell’esercizio della politica monetaria. Sono strumenti che possono avere un effetto temporaneo di variazione della liquidità presente nel sistema: o Principali: operazioni temporanee con frequenza settimanale e scadenza di norma a una settimana che forniscono la maggior parte della liquidità necessaria al settore finanziario. o A più lungo termine: operazioni temporanee con frequenza mensile e scadenza a tre mesi che mirano a fornire alle controparti ulteriori risorse finanziare a più lungo termine. o Fine tuning: effettuate con una frequenza prestabilita e mirano a regolare la liquidità del mercato e a controllare l’evoluzione dei tassi di interesse. o Strutturali: attuate quando la Banca centrale intende modificare la sua posizione strutturale nei confronti del settore finanziario. Vengono effettuate mediante lOMoAR cPSD|2073787 Garanzie personali: quando la garanzia che accompagna il credito risieda nelle doti morali e nella capacità economica, finanziaria e patrimoniale non solo dell’affidato ma anche di terzi coobbligati. (avvallo, fideiussione di terzi) Alcune imprese (piccole, neocostituite) possono non essere in grado di fornire idonee garanzie per l’ottenimento di finanziamento e pertanto essere anche penalizzate nella definizione delle condizioni di prezzo dei medesimi. Si è quindi diffuso il fenomeno della garanzia collettiva dei fidi, che si realizza attraverso l’operato dei consorzi e delle cooperative di garanzia collettiva fidi. L’istruttoria di fido non si ferma qui, lo svolgimento prosegue anche dopo la concessione del finanziamento mediante una costante attività di monitoraggio: • Periodica richiesta di informazioni attinenti alla situazione economica e finanziaria dell’impresa • Modalità con cui il cliente utilizza il fido accordato I PRESTITI PER CASSA I prestiti per cassa a breve termine Attraverso i crediti per cassa, la banca mette a disposizione del cliente una somma di denaro: I prestiti per cassa a breve termine: Per breve termine si intende un prestito che non supera i 18 mesi. Vanno inclusi in questa categoria anche i prestiti bancari “a revoca”. I finanziamenti bancari diretti a breve termine possono assumere varie forme tecniche: 1. Apertura di credito in conto corrente: L’apertura di credito è un contratto in base al quale la banca si obbliga a tenere a disposizione del cliente, per un periodo di tempo determinato o indeterminato, una somma di denaro che può essere utilizzata anche con prelievi parziali e ripristinata con successivi versamenti. È regolato sia dalle norme civilistiche sia dalle condizioni generali di contratto relative al rapporto banca-cliente. Le banche richiedono la sottoscrizione di un apposito modulo, redatto in modo standardizzato, nel quale vengono indicate anche tutte le condizioni che regolano il rapporto. Ci sono vari tipi: L’apertura di credito ordinaria in conto corrente: è la forma tecnica più diffusa soprattutto fra le imprese e i liberi professionisti per fronteggiare le proprie esigenze finanziarie di breve periodo. Il vantaggio è di poter stabilire una stretta correlazione tra lOMoAR cPSD|2073787 l’ammontare del credito effettivamente utilizzato e le variabili esigenze della gestione, riducendo in tal modo il costo complessivo dell’indebitamento. La banca infatti concede al cliente il diritto di usufruire del credito in più riprese e di effettuare versamenti ed accreditamenti in conto successivi per ricostruire la disponibilità originaria ottenuta. o È compito dell’istituto finanziatore determinare prudenzialmente l’ammontare massimo del credito da concedere, il quale dovrebbe consentire di coprire gli squilibri temporanei che si vengono a determinare tra i flussi monetari in entrata e quelli in uscita della gestione aziendale. o L’ente creditizio deve vigliare attentamente l’utilizzo dei fondi da parte dell’affidato per assicurarsi che l’alternanza dei prelevamenti e dei versamenti sia sufficientemente frequente: in caso contrario la posizione debitoria del cliente tenderebbe ad immobilizzarsi, lasciano ipotizzare la trasformazione del credito, concesso in origina a breve termine, in un finanziamento di medio/lungo periodo • Il credito per elasticità di cassa (scoperto di conto): prelievi di importo limitato eccedenti e disponibilità depositate sul conto corrente per un limitato periodo di tempo: è una sorta di anticipo che la banca concede al cliente a fronte di risorse finanziarie di cui egli verrà a disporre entro breve tempo e che si impegnerà a versare prontamente sul conto. o Il cliente, oltre agli interessi che matureranno sul saldo Dare del conto corrente, dovrà corrispondere alla banca anche una commissione di istruttoria veloce. • Lo sconfinamento: si verifica qualora il cliente utilizzi, per un intervallo temporale piuttosto ristretto, una somma superiore all’ammontare massimo di credito messo a disposizione con una precedente apertura di credito in conto corrente. Il cliente è tenuto a pagare alla banca una commissione sull’accordato e una commissione di istruttoria veloce. L’apertura in conto corrente può avere scadenza determinata, per un periodo di tempo non superiore a 18 mesi, o indeterminata e in questo caso il finanziamento si intende valido “sino a revoca” e clausole contrattuali specifiche definiscono il termine entro il quale il cliente deve effettuare il rimborso del credito ottenuto. Ci possono essere anche la presenza o meno di garanzie collaterali, che possono essere di carattere reale o personale e che vengono richieste dalla banca (o più raramente offerte dal cliente). Accanto agli interessi calcolati in via posticipata e in relazione al credito effettivamente utilizzato, il contratto di apertura di credito in conto corrente prevede abitualmente l’applicazione di una commissione su accordato oltre eventualmente una commissione di istruttoria veloce. 2. Anticipazione su pegno: È un contratto di prestito monetario a breve termine garantito da pegno su merci o titoli: l’operazione è pertanto costituita da un contratto principale di prestito, da cui ha origine la polizza di anticipazione, dove vengono indicate le clausole principali del contratto, e da un contratto accessorio di pegno. • Da un lato, il debitore cede dei beni a garanzia dell’adempimento degli obblighi assunti, perdendone la disponibilità ma non la proprietà; dall’altro la banca si impegna a conservare i beni senza disporne, per tutti il tempo del finanziamento e a restituirli a seguito dell’estinzione del prestito. o In caso di indebitamento, i beni potranno essere venduti all’incanto, dando il diritto di prelazione sul ricavato ottenuto alla banca. La classificazione delle operazioni di anticipazione segue due principali criteri: 1. La garanzia che assiste l’operazione: si distingue l’anticipazione su merci, valori mobiliari e crediti a seconda del tipo di vene sul quale viene costituito il pegno: non tutti i beni lOMoAR cPSD|2073787 possono formare oggetto di garanzia ma devono presentare alcuni requisiti: a. Accettate in pegno quelle merci che presentano un valore sufficientemente stabile, meglio ancora se crescente nel tempo b. Qualità rimanga costante nel tempo, non presentano difficoltà nella conservazione, non siano deperibili, abbiano caratteri merceologici, non siano sottoposte a rapida obsolescenza c. Non costituiscano beni dell’attività d’impresa, al fine di evitare il verificarsi di interruzioni nel processo produttivo e/o distributivo. Ci sono 2 forme tecniche attraverso le quali può essere concessa l’anticipazione: • In conto corrente: la banca mette a disposizione del cliente una linea di credito in conto corrente, nel cui ambito il cliente può effettuare prelievi fino a concorrenza del valore nominale dell’anticipazione, determinato sottraendo al valore corrente del bene lo scarto di garanzia. L’impresa può quindi utilizzare più volte il credito, ripristinando la disponibilità iniziale mediante successivi versamenti sul conto. Il conteggio degli interessi avviene in via posticipata. o L’anticipazione in conto corrente si differenza in maniera sostanziale dall’apertura di credito garantita: in quest’ultima, la garanzia pignoratizia può essere concessa su qualunque bene mobile, mentre nella prima essa può venire costituita solo su titoli di credito, merci o titoli rappresentativi delle medesime, ovvero da beni aventi un valore di borsa o di mercato. • Per somme e scadenza fissa: il cliente viene accreditato del valore nominale diminuito degli interessi, calcolati in via anticipata per tutta la durata dell’operazione sull’intero ammontare della somma erogata, indipendentemente dal suo effettivo utilizzo. Il tasso di interesse nominale quindi non varia durante il corso dell’operazione, a differenza di quanto avviene nell’anticipazione in conto corrente Durata dell’operazione: se l’anticipazione è per somma e scadenza fissa con pegno su titoli, la durata sarà fra i 3 e i 4 mesi; se la garanzia è costituita da merci, i termini contrattuali di rimborso sono compresi tra i 6 e i 12 mesi. Se l’anticipazione è in conto corrente, la durata viene contrattualmente fissata. La scelta della forma tecnica: dipende dalla dinamica del fabbisogno finanziario da fronteggiare: se le necessità sono facilmente individuate, da un punto di vista quantitativo che temporale, l’anticipazione per somma e scadenza fissa è lo strumento più adatto. In presenza invece di incertezze nella loro definizione, l’anticipazione in conto corrente meglio risponde alle finalità dell’impresa di avere a disposizione una linea di credito adattabile alle mutevoli circostanze che possono caratterizzare la sua gestione finanziaria. 3. Riporto finanziario: È un contratto nel quale il riportato trasferisce in proprietà al riportatore titoli di credito di una data specie per un determinato prezzo; alla scadenza pattuita, il riportatore dovrà trasferire al riportato la proprietà di altrettanti titoli della stessa specie, dietro rimborso del prezzo, che può essere aumentato (riporto in senso stretto) o diminuito (caso del deporto) nella misura convenuta alla stipulazione del contratto. Nel contratto di riporto di banca, la veste di riportatore è assunta da un ente creditizio, mentre il riportato è in genere rappresentato da un cliente che è disposto a privarsi temporaneamente di titoli di sua proprietà per procurarsi delle disponibilità liquide. 4. Sovvenzione cambiaria: È destinata, come le precedenti, al soddisfacimento di fabbisogni finanziari di breve periodo, dal punto di vista tecnico questa operazione consiste nell’accredito del netto ricavo ottenuto dallo “sconto” di una cambiale pagherò emessa direttamente dal cliente a favore della banca lOMoAR cPSD|2073787 • Utilizzo di un conto transitorio infruttifero (conto evidenza s.b.f.) con applicazione di tassi differenziati sugli scoperti di conto corrente: il conto transitorio viene accreditato dell’importo nominale, ma il loro addebito avverrà solamente nel giorno di maturazione della valuta, così da non produrre interessi a carico del cliente, il quale può comunque disporre di una linea di credito, utilizzabile mediante prelievi dal conto corrente di corrispondenza, di importo pari alla soma resasi disponibile sul conto transitorio. Negli anni più recenti, l’anticipo sul portafoglio s.b.f. è risultato molto gradito alla clientela bancaria per l’elevato grado di flessibilità che caratterizza tale forma tecnica: consente agli utilizzatori di commisurare il proprio indebitamento bancario alle effettive necessità della gestione finanziaria d’impresa. 3. L’anticipo su fatture salvo buon fine: operazione molto simile al Ri.Ba. e risulta essere l’anticipo su fatture mediante il quale la banca intende fornire una forma di sostengo creditizio alle imprese che non dispongono di effetti cambiari da scontare o ricevute bancarie da presentare per l’l’anticipo sul portafoglio s.b.f., bensì tendono a regolare le proprie transazioni commerciali attraverso la richiesta di bonifici o giroconti ai soggetti debitori. • la banca mette a disposizione del proprio affidato parte dell’importo (70-80%) risultante dalle fatture da questi emesse nei confronti dei suoi clienti, riservandosi di richiederne la restituzione qualora, alla scadenza prevista per il regolamento delle fatture, non sia ancora avvenuto il pagamento. 4. Il factoring: è una tipologia contrattuale mediante la quale un imprenditore si impegna a cedere i propri crediti di natura commerciale a breve termine ad un operatore specializzato (società di factoring o banca), il quale a fronte di un compenso, si assume l’impregno di curarne la gestione e l’incasso, garantendone il buon fine anche in caso di insolvenza del debitore e di finanziare il cedente mediante lo smobilizzo anticipato delle partite creditorie: questo è il conventional factoring. • Maturity factoring: dove l’intermediario svolge unicamente le funzioni di gestione dei crediti e di garanzia, ma non quella di erogazione di risorse finanziarie, limitandosi a mettere disposizione le somme di denaro alla loro naturale scadenza contrattuale. Si distingue il factoring anche in base all’area geografica: • Domestic factoring: dove cedente e debitore appartengono allo stesso paese • International factoring: nel quale gli stessi soggetti svolgono la loro attività in aree geografiche diverse: o Importatore, factor nazionale, esportatore, facto C’è anche la distinzione tra: • Factor pro solvendo: il cessionario chiederà al cedente la restituzione delle somme anticipate qualora alla scadenza il debitore non adempia alla sua obbligazione • Factor pro soluto: il factor nulla potrà richiedere al cedente in caso di insolvenza del ceduto Una seconda variante del factoring è quella con l’esclusione della notifica dell’avvenuta cessione del credito al debitore il quale, continuerà ad effettuare i suoi pagamenti al cedente, cui comporterà l’obbligo di versare i crediti al factor. Ciò determina una duplicazione dei costi perché, al facor deve essere corrisposto un compenso per l’attività di amministrazione e di gestione dei crediti senza per questo poter eliminare quel settore della propria contabilità dedicato a tale funzione, data la necessità di curare le riscossioni dei pagamenti effettuati dai debitori direttamente a favore dell’impresa cedente. • Il ricordo al factoring con esclusione della notifica trova una motivazione psicologica: potrebbero pensare che se i crediti vengono ceduti ad una società siano concessi a soggetti poco solvibili o crediti più difficoltosi. lOMoAR cPSD|2073787 Le tre principali caratteristiche richieste per crediti oggetto si cessione sono: • Liquidità: la scadenza è tipicamente compresa tra i 30 e i 180 giorni • Disponibilità: la possibilità per il factor di procedere regolarmente alla sua riscossione, fatto salvo naturalmente il manifestarsi si una situazione di insolvenza da parte del debitore • Cedibilità: comporta che il credito non sia sottoposto a particolari condizioni o vincoli che ne possano ostacolare il trasferimento al factor. Ci sono degli alti costi per l’operazione di factoring: • La commissione per il servizio di gestione e amministrazione dei crediti, e se la cessione avviene pro soluto, per la garanzia contro il rischio di inadempienza da parte del debitore • Le spese dell’istruttoria svolta dal factor • I diritti fissi richiesti per ogni fattura ceduta • Le spese di tenuta conto e di incasso • Il tasso di interesse sulle somme anticipate • Nel caso di export factoring, il costo sostenuto per la copertura del rischio di cambio I prestiti per cassa a medio e lungo termine Sono prestiti con una durata contrattuale superiore a 18 mesi. Il prestito a medio e lungo termine viene spesso indicato come credito di scopo, per il quale si rende necessario stabilire una stretta relazione tra il prestito erogato e l’investimento destinato ad essere finanziato. Non si può sapere esattamente tutti i rischi: più le scadenze sono protratte nel tempo, maggiori risultano le difficoltà di previsione dell’andamento dell’impresa affidata. • Si è quindi diffusa la prassi di richiede al sovvenuto delle garanzie reali. 1. Il mutuo Art. 1813 c.c. “il mutuo è un contratto con il quale una parte consegna all’altra una determinata quantità di denaro o di altre cose fungibili e l’altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e qualità”. Da un punto di vista tecnico, vengono definiti mutui le operazioni che prevedono l’erogazione di una somma di denaro la cui restituzione da parte del beneficiario avverrà secondo un piano di rimborso, che stabilisce la periodicità e l’ammontare delle rate, le quali possono essere mensili, trimestrali o semestrali. • Il ritardo o mancato pagamento fa scattare gli interessi di mora. o La banca può invocare la risoluzione del contratto dopo almeno 7 ritardi del cliente Il tasso d’interesse applicato al finanziamento serve: • Determinare l’onerosità dell’operazione per il cliente • Determinare la tipologia di contratto di mutuo offerti alla clientela I vari tipi di mutuo sono: • Mutuo a tasso fisso: quando il tasso di interesse rimane invariato per tutta la durata dell’investimento • Mutuo a tasso variabile: quando il tasso di interesse è variabile, legato di solito a parametri oggettivi di mercato • Mutuo a tasso variabile con cap: il tasso di interesse è variabile, ma se durante la vita del finanziamento dovesse superare una soglia massima predefinita, il cliente si limiterebbe a lOMoAR cPSD|2073787 pagare un interesse pari a tale soglia • Mutuo a tasso variabile con rata costante: caso in cui la rata rimane costante e di conseguenza, un incremento del tasso d’interesse porterà a un allungamento del periodo di pagamento (stessa cosa per una riduzione del tasso d’interesse) • Mutuo offset: è offerto principalmente a tasso variabile e si caratterizza per un importo della rata che varia al variare del denaro detenuto in giacenza sul conto corrente. Maggiore è la giacenza media sul conto corrente e meno si paga di interessi per il mutuo. • Mutuo misto: quando è prevista l’applicazione in tempi determinati e successivi, sia del tasso fisso che del tasso variabile • Mutuo come tasso d’ingresso: quando, per un periodo iniziale, viene applicato un tasso ridotto. Al termine di tale periodo, è prevista l’applicazione dell’usuale tasso fisso e/o variabile corrente al momento della scadenza Ogni banca può costruire un mutuo ad hoc per soddisfare le esigenze del cliente. Il mutuatario (cliente) ha la possibilità di procedere all’estinzione, totale o parziale, anticipata del prestito senza incorrere in penali di estinzione anticipata (che invece esistevano un tempo per i contratti di mutuo) Pertanto, in relazione alla durata contrattuale, la scadenza del mutuo è in genere compresa tra i 5 e i 30 anni. Come già detto prima, più lunga è la durata più rischiosa è l’operazione per la banca in quanto non si possono prevedere le capacità reddituale e finanziarie del mutuatario. Per tale ragione, la banca chiede delle garanzie di tipo reale, al fine di assicurarsi, in caso di future difficoltà finanziarie, la restituzione del prestito residuo e dei relativi interessi. • Le garanzie reali richieste dalla banca sono di regola costituite da ipoteca di primo grado sul bene oggetto dell’operazione: o Se tale garanzia reale è prevista sui beni immobili si configura una operazione di credito fondiario. o In caso di prestiti alle imprese industriali per l’acquisto di impianti e macchinati si preferisce il privilegio al posto del pegno, perché non richiede lo spostamento del bene che è indispensabile per lo svolgimento del processo produttivo Ammontare massimo del prestito Nelle operazioni di credito fondiario, il Comitato interministeriale per il credito e il risparmio, ha stabilità che l’importo massimo erogabile sia pari all’80% del valore dei beni ipotecati o del costo delle operazioni da eseguire sugli stessi. • Tale limite può essere portato fino al 100% se vengono prestate garanzie integrative Qualora sull’immobile fossero già avvenute iscrizioni ipotecarie, ai fini della determinazione dell’ammontare massimo di un nuovo finanziamento, occorre tenere debito conto del capitale residuo del mutuo già in essere affinché l’importo complessivo dei finanziamenti erogati non superi il valore dell’immobile stesso. Elementi di costo per un’operazione di mutuo: • Tasso di interesse • Spese notarili: per l’atto di erogazione del mutuo e di iscrizione dell’ipoteca • Compenso spettante alla banca per le spese di istruttoria • Spese di perizia: per la valutazione della garanzia reale • Imposta sostitutiva dell’imposta di registro, ipotecaria, catastale e bollo è richiesta nella misura dello 0,25% sull’importo erogato se l’ente erogante è una banca o una finanziaria parificata e si acquista un immobile ad uso abitativo per il quale si può usufruire delle agevolazioni prima casa. Nel caso sia diverso da prima casa si paga l’intera imposta ipotecaria del 2%. lOMoAR cPSD|2073787 l’attività d’impresa: • Leasing immobiliare: il contratto ha una durata lunga (20 anni) con il pagamento di canoni indicizzati a parametri di carattere reale e il prezzo di riscatto è definito attraverso complesse metodologie di calcolo, che prendono in considerazione il potenziale incremento di valore dell’immobile • Leasing agevolato: è caratterizzato dall’intervento di organismi della pubblica amministrazione a favore di imprese operanti in particolari zone geografiche (zone depresse) oppure appartenenti a specifiche categorie produttive (artigianato). Le agevolazioni consentono all’utilizzatore di ridurre l’onere effettivo sostenuto attraverso la corresponsione di contributi in conto canoni. • Leasing automobilistico: è una tipologia di locazione finanziaria che ha per oggetto autovetture e autocarri. o Single leasing: una sola automobile o Fleet leasing: una intera flotta di automezzi o Full leasing: dietro pagamento di un canone elevato, all’utilizzatore viene fornita una serie di importanti servizi connessi all’automobile ▪ Pagamento della tassa di circolazione, coperture assicurativa, manutenzione e riparazione ecc. Il credito a consumo È l’insieme di tutti quei crediti accordati a soggetti diversi da imprese, famiglie, consumatori, privati, per acquistare beni mobili e servizi destinati al soddisfacimento di bisogni personali o familiari eccedenti le disponibilità monetarie immediate, escludendo quindi ogni finalità produttiva. Costituisce uno strumento per accrescere la capacità di acquisto attuale di un soggetto in previsione di future entrate, con le quali si darà luogo al rimborso del prestito ottenuto. Il credito a consumo può essere: 1. Finalizzato: viene erogato con lo scopo di finanziare l’acquisto di specifiche categorie di beni ed è contraddistinto dal fatto che il finanziatore verifica che la somma prestata venga effettivamente utilizzata per il fine dichiarato. 2. Non finalizzato: non prevede alcuna verifica sulla destinazione del finanziamento, il finanziatore si preoccuperà solamente che la restituzione avvenga secondo le modalità e nei tempi prestabiliti. Il mercato del credito a consumo ha avuto negli ultimi anni un notevole impulso. Pertanto, ora si distingue tra: 1. Personali (finalizzati e non): il versamento iniziale avviene in un’unica soluzione, mentre il rimborso segue un piano di ammortamento con rate mensili costanti e con la possibilità di un pre-ammortamento di qualche mese. La scadenza è compresa tra i 3-60 mesi e l’importo è tra i 5.000-10.000. Per il pagamento delle rate, gli strumenti utilizzati sono: • L’addebito in conto corrente • Bonifico bancario • Versamento tramite bollettino in conto corrente postale 2. Rotativi: a. Scoperto di doppia mensilità: attribuisce al beneficiario la possibilità di ottenere credito per un importo massimo pari al doppio della sua retribuzione mensile b. Forma ibrida tra mutuo e apertura di credito in conto corrente: prevede l’erogazione del prestito in un’unica soluzione, con rimborso determinato in base ad un piano di ammortamento prestabilito. lOMoAR cPSD|2073787 i. è caratterizzato da una scadenza indeterminata e da un tasso di interesse variabile ii. può prevedere l’obbligo di un versamento minimo mensile a titolo di rimborso, il cui importo viene rapportato all’entità dello scoperto esistente. 3. Contro cessione del quinto dello stipendio: L’erogazione avviene in un’unica soluzione, secondo lo schema del mutuo, mentre le rate mensili di rimborso vengono versate direttamente dal datore di lavoro all’istituto finanziatore in misura non superiore ad un quinto dello stipendio, fino ad una completa copertura del prestito ottenuto, degli interessi maturati e delle spese relative. La durata e l’importo sono determinati in relazione a: a. Ammontare dello stipendio percepito b. Prevedibile durata del rapporto di lavoro c. Anzianità del dipendente Il creditore ha la facoltà di rivalersi sul trattamento di fine rapporto in caso di risoluzione del rapporto di lavoro. Inoltre, il finanziatore si tutela con una polizza di assicurazione contro i rischi di morte, cessato impiego, malattia e collocamento in aspettativa del finanziamento. Qualora il datore di lavoro interrompesse tali versamenti, per ragioni anche di fallimento per insolvenza, la banca o la società finanziaria chiederanno al dipendente stesso la prosecuzione dei pagamenti concordati. 4. Con carte di credito (vedi cap.4) Obiettivi dell’offerta di credito al consumo: • Sfruttare le potenzialità del segmento di mercato rappresentato dalle famiglie • Fidelizzare ulteriormente la propria clientela attraverso l’offerta di un pacchetto di servizi finanziari mirati al soddisfacimento di un incremento della capacità di spesa della famiglia. Ci sono vari costi da sostenere per il ricorso al credito al consumo: tasso di interesse, spese di istruttoria, commissioni per l’incasso delle rate ecc. Questi elementi di costo determinano una differenza fra l’ammontare percentuale del tasso annuo nominale (TAN) e del tasso annuo effettivo globale (TAEG) • La legislazione italiana prevede l’obbligo di indicare negli annunci pubblicitari, nei fogli informativi e nei contratti di credito al consumo anche il TAEG: o Il TAEG rappresenta l’onere finanziario complessivo da sostenere per l’accesso a tale forma di finanziamento Modalità di calcolo del TAEG “il tasso annuo globale è il tasso che rende uguale, su base annua, la somma del valore attuale di tutti gli importi che compongono il finanziamento erogato dal creditore, alla somma del valore attuale di tutte le rate di rimborso”. Nel calcolo sono inclusi anche: • Rimborso del capitale • Pagamento degli interessi • Spese di istruttoria • Apertura della pratica di credito • Oneri di riscossione dei rimborsi e di incasso delle rate • I premi pagati per le eventuali polizza assicurative • Eventuale compenso al soggetto che ha svolto attività di mediazione lOMoAR cPSD|2073787 • Altre spese contemplate dal contratto Il finanziamento delle operazioni commerciale con l’estero Il finanziamento dell’interscambio commerciale ha sempre visto assumere da parte delle banche un ruolo decisamente rilevante. Il nostro sistema economico, prevalentemente fondato da unità produttive di piccole e medie dimensioni, ha comportato che il sistema bancario sia il fornitore principale dei servizi di informazione, consulenza, assistenza finanziaria e pagamento, di cui gli operatori commerciali necessitano nelle transazioni con l’estero. Due distinzioni: 1. Valuta di denominazione del finanziamento: si possono avere finanziamenti in euro o in valuta estera. La scelta è lasciata al sovvenuto, il quale terrà certamente conto sia del tasso di interesse della moneta utilizzata per il finanziamento, sia del rischio di cambio. 2. Soggetto della transazione commerciale che beneficia del prestito: a. Finanziamenti all’esportatore: per fornire all’esportatore i mezzi necessari alla produzione e, attraverso la dilazione di pagamento accordata alla controparte della transazione commerciale, soddisfare il fabbisogno finanziario di quest’ultima. b. Finanziamenti all’import: permette al beneficiario di sostenere finanziariamente l’esportatore nella fase di approntamento dell’ordine Finanziamenti all’esportatore Esistono due forme comunemente utilizzate: 1. Anticipo (credito fornitore): prevede l’anticipo delle somme di denaro di cui l’esportatore è, o risulterà, creditore nei confronti dell’acquirente estero, in relazione a forniture di beni o servizi, già effettuate o da effettuare. L’operazione si perfezione con la consegna dei documenti, relativi alla compravendita, alla banca, la quale anticiperà al proprio cliente l’importo del credito. La banca trattiene tali documenti fino a quando il debitore non effettua il pagamento, documenti contro pagamento D/C, oppure non accetta la tratta a scadenza documenti contro accettazione D/A. 1. L’anticipo varia tra il 50-90% del valore della merce 2. I documenti possono essere di varia natura: i. Documenti rappresentativi di merce: dove la banca viene a trovarsi in possesso di una forma di garanzia tangibile del proprio credito ii. Documenti di legittimazione: dove la concessione dell’anticipo si basa unicamente sulla solidità economica e finanziarie del cliente esportatore 2. Sconto Finanziamenti all’importatore Si distinguono in: 1. Prestiti ottenuti dall’importatore su iniziativa dell’esportatore (credito acquirente): si realizza su iniziativa dell’esportatore il quale, tramite una banca del proprio paese, ottiene una linea di credito a favore dell’importatore, o di una banca, destinata al pagamento della fornitura effettuata dall’esportatore stesso. L’esportatore non ha altra funzione se non quella di avviare l’operazione. Una volta ottenuto il pagamento della sua merce, l’esportatore non risulta più coinvolto. Questa operazione risponde a: a. Necessità espressa dall’esportatore di ottenere un pagamento immediato b. Esigenza dell’importatore di poter beneficiare di adeguate dilazioni per il regolamento dell’acquisto. 2. Finanziamenti all’importatore in senso stretto: è un vero e proprio prestito erogato dalla banca in virtù di un giudizio positivo sulla solvibilità dell’affidato e indipendentemente dalla transazione commerciale cui sono collegati lOMoAR cPSD|2073787 prima linea offerto dalle banche partecipanti e. Se l’importo richiesto è superiore all’offerta, su utilizzerà il credito di riserva messo a disposizione dalle banche sottoscrittrici pro-quota al tasso prestabilito. La bid line unisce la possibilità per l’impresa beneficiaria di ottenere un finanziamento a scadenza protratta a condizioni decisamente competitive in linea con quelle praticate sul mercato monetario. 4. Step up: prevede la distinzione fra due tranche di finanziamento: • Solo la prima prevede un utilizzo certo ed integrale, che si realizza mediante un’unica erogazione sulla quale verranno pagati gli interessi in via posticipata • La seconda tranche verrà utilizzata solo su richiesta e nella misura stabilita dall’impresa beneficiaria e sarà erogata in una o più soluzioni, per un periodo che varia fra 1-3 mesi • La parte non prelevata verrà invece gravata della commissione di mancato utilizzo La step up presenta una scadenza inferiore a 18 mesi per evitare il pagamento dell’imposta sostitutiva e consente, alla scadenza, di rimborsare la quota erogata in precedenza oppure di richiedere nuovamente credito per un importo pari, superiore o anche inferiore. I PRESTITI DI FIRMA I prestiti concessi in forma non monetaria hanno per oggetto l’assunzione di un’obbligazione da parte dalla banca ovvero una garanzia da essa prestata a favore di un determinato soggetto. La banca non pone a diretta disposizione del cliente una somma di denaro, ma gli concede credito in forma indiretta, obbligandosi verso terzi a una determinata prestazione pecuniaria, anche solo eventuale, nell’interesse del cliente. Le principali ragioni per cui si chiedono questi prestiti possono essere: • La conclusione più agevole di transazioni di natura mercantile, soprattutto quando queste assumono carattere internazionale • La partecipazione a gare, appalti o aste • La possibilità di accedere a particolari segmenti del mercato dei capitali per il reperimento di risorse finanziarie a condizioni vantaggiose 1. Fideiussione: “il fideiussore è coli che obbligandosi personalmente verso il creditore, garantisce l’adempimento di un’obbligazione altrui”. L’intero patrimonio del soggetto che presta la garanzia, e non solamente uno specifico bene, è a disposizione del creditore. La fideiussione presenta caratteri di accessorietà e solidarietà: essa non può sorgere né sussistere senza il fondamento di una valida obbligazione contratta da un determinato soggetto e il lOMoAR cPSD|2073787 fideiussore resta obbligato in solido con il debitore principale al pagamento del credito, tanto che il creditore può rivolgersi indifferentemente all’uno o all’altro per ottenere le ragioni del suo credito. Ci sono tre criteri ai quali suddividere le fideiussioni rilasciate dagli organismi bancari: • Durata del rapporto: a scadenza determinata (eventualmente rinnovabile) o a scadenza indeterminata (rara) • Natura dell’operazione: per partecipazione a gare di appalto, per la conclusione di determinate transazioni commerciali che prevedono ad esempio, un periodo di prova del bene d a parte del compratore. • Caratteristica dell’obbligazione garantita: o Dare: la banca assicura il creditore del proprio cliente sulla capacità di questi di far fronte al proprio debito alla scadenza prestabilita o Fare: riguardano principalmente l’osservanza degli impegni contrattuali: ▪ Le modalità e i tempi di consegna delle merci ▪ La qualità dei beni oggetto di compravendita ▪ La correttezza del comportamento e la regolare esecuzione di determinati lavori o Non fare: impegno da parte del cliente della banca a non assumere un determinato comportamento o a non compiere particolari atti che possano recare pregiudizio al soggetto a favore del quale viene prestata la garanzia. Il compenso corrisposto ala banca per il rilascio della fideiussione è rappresentato da una commissione percentuale calcolata sulla somma garantita, da corrispondersi in via anticipata, e dal rimborso delle eventuali spese sostenute per il rilascio della garanzia stessa. 2. Avvallo: è una tipica obbligazione cambiaria mediante la quale la banca (avallante) garantisce, nell’interesse di un suo cliente (avallato) il pagamento di un titolo di credito, solitamente di natura cambiaria. Tale forma di garanzia trova applicazione nelle transazioni commerciali di carattere internazionale, dove l’avvallo posto dalla banca sull’effetto cambiario ha lo scopo di assicurare il pagamento della tratta spiccata dall’esportatore sull’importatore, che costituisce il beneficiario del prestito di firma. L’avvallo può essere utilizzato anche nel caso in cui il cliente intenda ottenere credito presso un’altra istituzione creditizia attraverso lo sconto di carta finanziaria. Il creditore potrà rivolgersi all’avvallante (qui è la banca) solo nel caso in cui il debitore principale risulti inadempiente: • La banca quindi avallerà solo clientela di sicura solvibilità, che sia in grado di assolvere prontamente ai propri impegni alla scadenza pattuita. La remunerazione è costituita da una commissione. 3. Accettazione bancaria: è una cambiate tratta con la quale un’impresa (traente) ordina a una banca (trattaria accettante) di pagare, a favore del traente stesso, una determinata somma ad una scadenza prestabilita. • La banca accetterà la tratta solo se dalla preventiva istruttoria di fiso il traente sia risultato assolutamente solvibile e necessiti di fondi di rilevante ammontare per un periodo di tempo predefinito, di norma non superiore a 3 mesi. Il costo complessivo dell’accettazione bancaria è costituito dalle commissioni di accettazione, a favore della banca trattaria, e quelle di negoziazione, che spettano all’intermediario finanziario (può anche essere la banca stessa). Sono entrambe pagate in via anticipata, alle quali si deve aggiungere il tasso di interesse corrisposto all’investitore sull’importo inserito nel titolo oltre all’imposta di bollo. 4. Credito documentario: si intende qualsiasi pattuizione che costituisce un impegno irrevocabile di una banca (banca emittente), assunto su richiesta e per conto di un proprio cliente (ordinante), ad effettuare o a far effettuare ad un’altra banca (banca designata) una prestazione contro lOMoAR cPSD|2073787 prestazione di documenti conformi, in favore di un beneficiario. La linea di credito prevede una durata variabile in relazione alle diverse forme tecniche, le quali definiscono la natura dell’impegno a carico della banca, che può essere: • Il pagamento a vista, se il credito è utilizzabile per il pagamento a vista • L’assunzione di un impegno di pagamento differito e il pagamento alla scadenza, se il credito è utilizzabile per il pagamento differito • L’accettazione di una tratta spiccata dal beneficiario e il pagamento alla scadenza, se il credito è utilizzabile per accettazione • La negoziazione di tratte L’onere è costituito dalle diverse commissioni che vengono applicate in misura percentuale sull’importo garantito e di ammontare diverso a seconda dell’impegno richiesto alle banche. Capitolo 4 I servizi bancari Gli strumenti cartacei di pagamento Sono basati sulla circolazione materiali di supporti cartacei e comprendono: 1) Assegni circolari (A/C) È un titolo di credito all’ordine che viene emesso da una banca (emittente) su richiesta di un soggetto (richiedente) e che incorpora la promessa di pagare a vista una determinata somma di denaro, disponibile all’atto dell’emissione, a favore di un terzo o a sé stessi (beneficiario). • In molti casi il beneficiario e il richiedente possono essere lo stesso soggetto. I SOGGETTI DELL’A/C • Il soggetto richiedente: È colui che per effettuare un pagamento tramite tale strumento richiede l’emissione presso uno degli sportelli di una banca autorizzata (non obbligatoriamente presso la propria banca). o L’emissione dell’A/C non presuppone l’esistenza di un rapporto di conto corrente con la banca. Per pagare tramite A/C, il soggetto deve compilare l’apposito modulo di “richiesta assegni circolari” e contestualmente deve precostituire la provvista, ossia solo dietro versamento di una somma corrispondente al valore nominale dell’assegno. Il versamento può avvenire o con contanti o, nel caso in cui si è correntisti della banca emittente, tramite l’utilizzo dei fondi disponibili sul proprio conto corrente. Poiché contiene una promessa di pagamento firmata da una banca, l’assegno circolare è di sicuro buon viene e viene accettato da tutti come se si trattasse di denaro contante. Tali caratteristiche rendono quindi l’A/C uno strumento particolarmente sicuro per il beneficiario. Costo: Per il soggetto richiedente, lo strumento è poco costoso. L’A/C è gratuito, fatte salve le usuali commissioni per le operazioni di movimento del conto corrente, se viene emesso con la clausola “non trasferibile” obbligatoria dalla normativa antiriciclaggio. • La banca emittente: Rilascia l’A/C solo dopo aver ottenuto l’autorizzazione dalla Banca d’Italia. • Beneficiario: Una volta ottenuto in pagamento l’assegno, il beneficiario può incassarlo presentandolo anche presso banche diverse da quella emittente entro 30 giorni dalla data di emissione. Esso è quindi facilmente riscuotibile anche presso banche diverse; chi paga l’assegno provvede successivamente a rivalersi sulla banca debitrice (la banca emittente). lOMoAR cPSD|2073787 7. Il nome del beneficiario: a. Informazione necessaria se emesso all’ordine b. Se viene emessi al portatore, non va indicato il nome del beneficiario Gli strumenti non cartacei di pagamento e di incasso I. Le carte di pagamento Le carte di pagamento sono tessere plastificate emessa da una banca o da un altro istituto finanziario che offrono, a chi le possiede, la possibilità di usufruire di diversi servizi: • Prelievo presso sportelli automatici bancari (ATM) • Pagamento presso punti vendita commerciali dotati di POS • Servizi secondari: consultazione dell’estratto conto, offerta di servizi di assicurazione e assistenza e simili Le carte di pagamento si differenziano soprattutto in base al momento in cui al titolare della carta vengono addebitati i fondi spesi o prelevati: 1. Pay later: sono le carte di credito, dal momento in cui consentono al titolare di addebitare la spesa effettuata sul conto corrente a partire dal mese successivo 2. Pay now: sono le carte di debito (bancomat), dove al titolare vengono addebitati sul conto corrente nel momento stesso in cui vengono spesi o prelevati 3. Pay before: carte di credito prepagate, dove i fondi vengono addebitati nel momento in cui vengono caricati sul conto collegato alla carta Le diverse tipologie di carte di pagamento sono: a) Le carte di credito e le revolving Essa viene utilizzata per l’acquisto di beni o servizi presso gli esercizi convenzionati, senza l’esborso di moneta legalo o di assegni bancari, ma semplicemente attraverso l’apposizione da parte del debitore di una firma sullo scontrino di pagamento. Il regolamento della compravendita avviene solo in un secondo momento (pay later), quando il titolare della carta di credito riceve l’estratto conto. La carta di credito nasce come strumento per il regolamento delle transazioni commerciali, ma attualmente consente anche di prelevare (anticipo contante) da sportelli ATM dove viene chiesto il PIN associato alla carta, per l’effettuazione dell’operazione. Ha quindi una duplice funzione: 1. Di natura monetaria: possibilità di utilizzo al posto della moneta legale 2. Di tipo creditizio: consente al titolare di usufruire di un credito per il periodo di tempo compreso tra la data dell’acquisto e l’addebito. Le carte di credito, in base all’ente emittente, si suddividono in: • Carte non bancaria (travel & entertainment): rappresentano la prima forma di carta di credito della storia, nata per rispondere alle esigenze di chi viaggia molto per affari o per motivi personali. Sono caratterizzate da un limite di spesa mensile molto elevato (American Express): o Carte T&E aziendali: rilasciate alle aziende per consentire l’uso della stessa ai propri dipendenti durante i viaggi di lavoro o di affari. A fine mese, la società emittente della carta consegna l’estratto conto con il dettaglio delle spese effettuate da ciascun dipendente dell’azienda o Carte T&E personali: rilasciate a chi viaggi per turismo o per piacere. Sono intestate ad una persona fisica come mezzo di pagamento negli esercizi commerciali di tutto il mondo. Possono essere anche prive di limite di spesa mensile e rappresentano uno status symbol dato che sono legate prevalentemente all’acquisto di beni di lusso e lOMoAR cPSD|2073787 all’esigenza della clientela che viaggia molto. • Carte bancarie: prevedono una relazione trilaterale tra il soggetto emittente, rappresentato da una società costituita per la gestione della carta di credito (In Italia è CartaSì), la banca e il titolare della carta stessa. Alla società emittente viene affidata la gestione tecnica del rapporto, mente alla banca compete la fase distributiva vera e propria presso la clientela. o A differenza delle T&E, le carte bancarie si rivolgono a target di clientela con redditi medio-bassi e, difatti, più sensibili al costo del servizio prestato che infatti risulta sensibilmente inferiore a quello delle carte T&E, si avvalgono di criteri di selezione meno severi però di plafond di spesa molto più esigui. • Carte commerciali: sono emesse per iniziativa di specifiche aziende per fornire alla propria clientela una tessera che può essere: o Carte fidelity: carte di credito emesse direttamente da società della grande distribuzione o da imprese industriali con l’obiettivo di accrescere la fidelizzazione del proprio mercato di riferimento. È quindi uno strumento di pagamento utilizzato solo per premiare e incentivare i consumi della clientela. I clienti meritevoli, grazie all’utilizzo della carta, potranno usufruire di sconti, promozioni e premi (Esselunga) o Carte co-branded: sono carte di credito emesse in collaborazione con aziende partner, caratterizzate dalla presenza del duplice marchio, quello del circuito della carta di credito e quello dell’azienda partner. Hanno quindi la duplice funzione di carta di credito e di fidelity card. (Visa con WWF, American Express con Alitalia) Sono utilizzate come strumento di fidelizzazione della clientela dell’azienda partner oltre che come mezzo di pagamento, di prelievo e di finanziamento. Presenta molti vantaggi: ▪ La banca o società commerciale entrano in contatto con nuovi interlocutori e possono incrementare la propria base di clientela ▪ L’azienda ha la possibilità di fidelizzare ulteriormente i consumatori o Carte affinity: sono molto simili alle co-branded ma la differenza è che sono rivolte ad un gruppo omogeneo di partecipanti appartenenti ad una associazione, ordine professionale, tifoseria sportiva. Modalità di funzionamento di una carta di credito • Condizione preliminare: la titolarità di un conto corrente • Dopo aver fatto esplicita richiesta e fornire una serie di documenti per accertare il proprio grado di solvibilità, il titolare viene in possesso della carta che può utilizzare nell’ambito di massimali predefiniti. • Mensilmente, il titolare della carta riceverà l’estratto conto dove vengono elevati gli acquisti effettuati e le eventuali somme anticipate, con l’indicazione dell’importo complessivo da pagare che verrà addebitato sul conto corrente il 10-15 del mese successivo. Negli ultimi anni, si sono diffuse le carte di credito revolving, che offrono la possibilità di effettuare il rimborso rateale, solitamente con cadenza mensile, dell’importo complessivo risultate a debito al termine di un determinato periodo. L’importo della singola rata è solitamente tra il 5-10% sull’ammontare massimo del plafond di credito (1500-5000 euro). a) Le carte di credito prepagate Sono tessere di plastica che incorporano un certo ammontare di denaro, emesse a fronte di denaro contante oppure, in misura sempre più frequente, dell’addebito in conto corrente della somma corrispondente. Sono rilasciate a fronte di un versamento anticipato di fondi effettuato all’emittente (pay before). Le carte prepagate possono essere emesse da: • Banche: esse sono spendibili presso una molteplicità di esercenti: carte a spendibilità generalizzata/ carte multiuso. lOMoAR cPSD|2073787 • Poste italiane • Istituti di moneta elettronica • Istituti di pagamento • Direttamente da fornitori di beni e servizi: sono a circuito chiuso, dal momento che possono essere utilizzate esclusivamente per il pagamento di acquisti effettuati presso i locali dell’emittente: carte monouso. Sono invece carte a uso limitato se permettono di regolare l’acquisto di una pluralità di servizi (Es. negli Atenei si può pagare la mensa, consumazioni al bar, fotocopiatrice ecc.) A differenza delle altre carte di pagamento, per il rilascio della carta prepagata non è necessaria la titolarità di un conto corrente, né viene effettuata una valutazione di solvibilità del prenditore della carta, dato che vengono rilasciare solo dopo un versamento anticipato di fondi. La possibilità di spesa offerta dipende dall’importo effettivamente caricato sulla carta stessa. Le carte prepagate possono essere: • Anonime: o Non ricaricabili (usa e getta) o Ricaricabili: hanno un limite massimo di €2500 in un anno civile • Nominative: possono essere sempre ricaricabili fino a un valore massimo stabilito di volta in volta dall’emittente La carta preparata può essere utilizzata per effettuare operazioni di pagamento presso negozi o via internet ed inoltre può essere abilitata per operazioni di prelievo tramite ATM. Se la carta è collegata ad un circuito internazionale, le operazioni di pagamento e di prelievo possono essere effettuate anche all’estero. È generalmente utilizzata: se non si dispone o non si vuole usare un conto corrente, se non si dispone dei requisiti per possedere una carta di credito b) Le carte di debito Sono note anche come Bancomat e sono costituite da una tessera plastificata dotata di una banda magnetica o di un microprocessore, caratterizzata dalla presenza di un codice (PIN) che consente al detentore di attivare il collegamento con un terminale elettronico per effettuare una serie di operazioni. Sono uno strumento di pagamento emesso da banche nel momento in cui il cliente apre il conto corrente. La carta di debito consente al titolare, in Italia e all’estero (se la carta è collegata a circuiti internazionali) prelievi di contante da ATM e pagamenti presso esercenti dotati di POS. La banca percepisce dall’esercente commerciale un canone di locazione mensile del terminale POS e una commissione sugli acquisti regolati con tale strumento. Le operazioni di prelievo sono addebitate sul conto corrente contestualmente alle transazioni effettuate (pay now). Tali operazioni avvengono a valere della disponibilità finanziaria costituita da fondi in essere al momento della transazione ovvero da una linea di fido preventivamente accordata dalla banca. Il titolare della carta paga un canone annuo (di importo più contenuto di quello delle carte di credito) a volte compreso nelle spese fisse di conto corrente. Non sono previste commissioni per l’uso della carta nella funzione di pagamento. L’utilizzo della carta comporta per il titolare una serie di commissioni per il prelievo tramite ATM che non appartengono al circuito della banca emittente o per prelievi di valuta all’estero. c) Le carte ibride: le carte conto lOMoAR cPSD|2073787 presso tutte le filiali c) Il servizio Ruoli Mediante Avviso (RAV) Il RAV è un tipo di bollettino utilizzato dai concessionari che utilizzano la riscossione di somme iscritte a ruolo. Vengono riscosse la maggior parte delle sanzioni per violazioni del codice della strada (multe), le tasse sulle concessioni governative, sulla nettezza urbana e altri tributi. d) Il servizio elettronico incassi di Ricevute Bancarie (Ri.Ba.) La Ri.Ba. è una quietanza di pagamento, ossia un documento che certifica che il creditore ha ricevuto un pagamento a saldo di una determinata fattura. La Ri.Ba. viene emessa dal fornitore-creditore in una transazione commerciale a carico di un cliente-debitore. L’incasso della Ri.Ba. avviene con: • Il creditore compila la ricevuta bancaria e la consegna alla propria banca. In tal modo, il creditore conferisce alla banca assuntrice il mandato per l’incasso. • La banca assuntrice invia la Ri.Ba. tramite la RNI alla banca d’appoggio del debitore • La banca del debitore procede poi ad inviare al debitore un avviso di pagamento • Il debitore, entro la data di scadenza, provvede a saldare il suo debito • La banca del debitore, che ha riscosso l’importo, comunica all’altra banca l’avvenuta riscossione e accredita l’importo sul conto corrente del creditore. e) La procedura Rapporti Interbancari Diretti (RID) La RID è una procedura automatizzata di incasso dei crediti basata su un’autorizzazione continuativa conferita dal debitore alla propria banca di accettare gli ordini di addebito provenienti da un creditore. La RID avviene con: • Fase di attivazione: il creditore e il debitore si accordano preliminarmente per il ricorso a tale modalità • Successivamente, il debitore sottoscrive un apposito modulo con cui autorizza la propria banca ad addebitare automaticamente sul proprio conto corrente gli importi da corrispondere al creditore • Il creditore trasmette poi alla propria banca i documenti relativi ai crediti da incassare attraverso supporti cartacei o magnetici • Alla scadenza, la banca domiciliataria provvede ad addebitare sul conto l’importo dovuto Esistono due tipologie di RID: 1. RID ordinario: rivolto sia ai debitori privati sia a imprenditori 2. RID veloce: riservato agli incassi verso imprese e microimprese Il RID, dal 1º febbraio 2014 è stato sostituito dal SEPA Direct Debit. I RID ordinari e veloci verranno sostituiti dal SDD core dove i creditori sono prevalentemente aziende fornitrici di servizi e i debitori sono consumatori; e dall’SDD B2B dove i debitori e i creditori sono esclusivamente aziende. GLI STRUMENTI E I SERVIZI DELLA RACCOLTA BANCARIA INDIRETTA I servizi bancari comprendono servizi di: • Raccolta diretta: danno luogo ad un rapporto di credito/debito fra cliente e banca, entrando quindi rispettivamente nelle attività e nelle passività del bilancio dell’uno e dell’altra e dando luogo a ricavi/ costi nei rispettivi conti economici • Raccolta indiretta: implicano un rapporto di servizio fra cliente e banca, e non entrano nei lOMoAR cPSD|2073787 rispettivi stati patrimoniali. Per la banca danno luogo a compensi misurati da commissioni di vario genere relative al servizio reso; per il cliente, danno luogo a costi misurati dalla stessa commissione e a ricavi per il frutto dell’investimento del risparmio che hanno affidato alla banca. o Servizi di negoziazione, di custodia e amministrazione, di consulenza e di gestione degli strumenti finanziari La raccolta bancaria indiretta Il rapporto fra banca e cliente si configura in un contratto di mandato rispetto al quale la banca assume l’obbligazione di fare determinate operazioni in nome e per conto dei clienti e di riconsegnare agli stessi i capitali conferiti. Si tratta di attività di intermediazione mobiliare che la banca svolge negoziando e gestendo strumenti finanziari di proprietà dei clienti. NB. nel caso degli strumenti di investimento collettivo e dei prodotti assicurativi, la loro produzione non può essere direttamente svolta dalla banca, bensì da società interne ed esterne al gruppo bancario. La banca può quindi solo distribuire gli strumenti di gestione collettiva del risparmio e quelli assicurativi. 1. I servizi di negoziazione Sono le operazioni di compravendita di valori mobiliari effettuate per conto della clientela. Queste transazioni possono risultare dallo svolgimento dei differenti servizi e attività di investimento: • L’esecuzione di ordini per conto dei clienti: l’intermediario, il broker, svolge una funzione economica di ricerca della controparte per conto di un terzo soggetto. Il cliente-investitore attraverso un mandato conferisce al broker l’ordine di acquistare o vendere strumenti finanziari. Il broker, una volta ricevuto l’ordine di acquisto o vendita dal proprio cliente, assume l’incarico di individuare sul mercato un investitore che presenti esgienz opposte o compatibili. • La negoziazione per conto proprio: prevede che l’intermediario che svolga con la clientela transazioni aventi per oggetti strumenti finanziari, operi direttamente come controparte dell’operazione. L’intermediario è denominato dealer se svolge tale servizio solo nei confronti del cliente dal quale riceve l’ordine, oppure market maker se invece opera come controparte nei confronti del mercato in generale • Il collocamento: si sostanzia nell’utilizzo della rete di distribuzione dell’intermediario bancario al fine di proporre alla clientela la sottoscrizione o l’acquisto di strumenti finanziari, sulla base di un incarico conferito dall’emittente o dal proprietario degli stessi • La ricezione e la trasmissione ordini: si tratta nella la ricezione degli ordini dalla clientela e nella loro successiva trasmissione ad un intermediario autorizzato alla loro esecuzione o al collocamento. 2. Il servizio di custodia e amministrazione Tale servizio prevede che la banca si impegni a custodire gli strumenti finanziari avuti in consegna (deposito a semplice custodia), oppure a custodirli e amministrarli (deposito in amministrazione). • Semplice custodia: la banca deve unicamente conservare i valori mobiliari • Deposito in amministrazione: la banca effettua, per conto del cliente (mandato), anche altre operazioni: o Incasso di cedole e dividendi o Controllo dei sorteggi per premi o rimborsi o Ritiro dei titoli in occasione di aumenti gratuiti del capitale sociale lOMoAR cPSD|2073787 Il servizio è remunerato da commissioni o provvigioni rapportate al valore degli strumenti accolti nel deposito e riferite al periodo contrattuale 3. Il servizio di consulenza La consulenza è divenuta servizio e attività di investimento solo recentemente con la direttiva MiFID del 2004/39/CE recepita in Italia nel 2007. Per consulenza in materia di investimenti si intende la presentazione di raccomandazioni personalizzate a un cliente, riguardo a una o più operazioni relative ad un determinato strumento finanziario. La prestazione del servizio non è in genere oggetto di un contratto specifico, ma è strumentale alla proposta di servizi di negoziazione e di gestione del risparmio. 4. I servizi di gestione del risparmio Prevede che il cliente deleghi le decisioni di investimento/ disinvestimento alla banca, conferendo a questa un formale mandato ad agire in suo nome e per conto in un contesto contrattuale che definisce obiettivi, tipologie di strumenti finanziari, estensione, durata e condizioni del mandato a gestire. Il mandato può assumere: • Forma di gestione individuale: le banche possono svolgere direttamente solo questo tipo È un servizio e attività di investimento che può essere effettuato anche dalle banche una volta ottenuta l’autorizzazione dalla Banca d’Italia. Presuppone un rapporto individuale tra un investitore e un intermediario-gestore, al quale l’investitore-cliente affida il patrimonio da gestire. Si tratta di una gestione personalizzata rispondente cioè alle esigenze soggettive del cliente in termini di rischio-rendimento. Il servizio può avere ad oggetto: o Singoli strumenti finanziari: chiamato GPM, gestione patrimoniale in valori mobiliari (azioni, obbligazioni ecc.) o Quote di organismi di investimento collettivo del risparmio: chiamato GPF, gestione patrimoniale in fondi, in cui il gestore investe il patrimonio del cliente in quote di OICR. ▪ Gestione monobrand: quelle che investono in quote di fondi gestiti dalla medesima società di gestione ▪ Gestione multibrand: quelle che investono prevalentemente in quote di OICR gestiti da società terze. • Forma di gestione collettiva: viene chiamata gestione in monte in quanto viene svolta dall’intermediario-gestore nell’interesse collettivo di una pluralità di investitori. Si tratta quindi di una gestione standardizzata, dove il gestore deve amministrare un patrimoniale collettivo costituito dalle somme versate da una massa indifferenziata di investitori. Nella gestione collettiva il singolo investitore non può ordinare al gestore di eseguire singole operazioni su sua indicazione, diritto che invece gli è riconosciuto nell’ambito dell’attività di gestione individuale. La gestione si realizza attraverso: o La promozione, istituzione e organizzazione di fondi comuni di investimento e l’amministrazione dei rapporti con i partecipanti o La gestione del patrimonio di OICR di propria o altrui istruzione (fondi comuni, SICAV) La gestione collettiva è affidata solamente a due soggetti: SGR, SICAV. Le SICAV possono svolgere solo la gestione collettiva mentre le SGR anche l’esercizio della gestione individuale e l’istituzione e la gestione di fondi pensione aperti. Il prodotto tipico di una SGR in gestione collettiva è la quota di fondi comuni di investimento,