Scarica Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA): Definizione, Caratteristiche e Diagnosi e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Pedagogia solo su Docsity! 07/03/2024 I Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA): classificazione, identificazione e diagnosi. Prof. Leonardo Sacrato Disturbi specifici e aspecifici dell’apprendimento: diagnosi, strumenti e trattamento. Bisogna partir dalla normalità per giungere alla patologia e vedere cosa ci sta in mezzo; il concetto di normalità è un concetto di cui si può parlare a lungo. Disturbi specifici dell’apprendimento sono un gruppo eterogeneo che si devono manifestare nell’acquisizione e nell’uso “faccio fatica ad apprendere e poi ad utilizzare: linguaggio orale, espressione linguistica. Sono legati all’intero arco di vita; si parla di disturbi e non difficoltà perché: o Sono innati; o Resistenti all’intervento: un qualunque intervento di potenziamento non è sufficiente a rimuovere l’ostacolo; o Resistenti all’automatizzazione : difficoltà nei processi automatici (guidare auto con cambio manuale, questi processi di automatizzazione hanno il ruolo di conservare e non spendere energie. Per i dsa non è così. Si parla di disturbi specifici perché: o Settoriali (calcolo, scrittura, …) o Non devono presentare deficit cognitivi generali Devono avere 4 caratteristiche fondamentali dei dsa: 1. QI normale (100) o border ( con deviazione standard di 15, da 85), quindi ci deve essere un QI che non cade all’interno del cognitivo limite o basso perché la diagnosi primaria sarebbe un’altra. 2. Le prestazioni scolastiche sono significativamente più basse rispetto ai risultati attesi in base al QI 3. Non sono individuabili cause di tipo emotivo e/o ambientale: quei deficit sensoriali che sono alla base di un disturbo diverso è fondamentale 4. ?????? Il criterio di esclusione fa riferimento al fatto che i bambini con dsa non presentano altre disabilità intellettiva; il criterio di discrepanza fa riferimento alla differenza tra le abilità nel dominio specifico interessato (deficitaria in rapporto all’età e/o la classe frequentata) e l’intelligenza generale (adeguata all’età cronologica) La diagnosi nosografica è chiamata anche diagnosi clinica e rappresenta il processo attraverso il quale si giunge all’identificazione, ossia all’etichetta diagnostica; la diagnosi funzionale è parte della diagnosi clinica e cerca di offrire un contributo rispetto al funzionamento di quel soggetto, andando ad analizzare la sua realtà e tuti quegli aspetti funzionali. Possono esistere delle diagnosi tardive poiché prima c’erano meno strumenti sensibili e comunque perché c’era meno sensibilità rispetto a questi aspetti. Quando si fa una diagnosi bisogna stare attenti a molti fattori: - Informazioni di identificazione del valutatore (che campo di lavporo ha, … ) - Motivo dell’invio - Anamnesi e backgroud - Altri report - Condizioni della valutazione - Risultati ai test - Classificazione - Sintesi clinica - Suggerimenti per l’elaborazione di un progetto d’aiuto A livello di normativa MANCA PARTE perché SALTATA LINEA Quando vengono riscontrati più dsa e fra questi siano compromesse le abilità di calcolo e lettura, allora si parla di disturbo misto indicato con f. …… ; se invece ci sono solo alcuni disturbi si parla direttamente dei soli Le analisi utilizzano gli strumenti psicometrici; la gravità di strbo può essere: - Lieve - Moderata (1- 2 ambiti scolastici tali da ostacolare lo sviluppo delle competenze) - Grave In base ai vari manuali diagnostici ci sono percentuali diversi, il dsm % parla del 5_15% dei bambini in età scolare, in tutta la popolazione italiana 3-4%. Ci sono fattori: - Genetici tra il 35- 45% - Anestesie generali entro il 4^ anno di vita - Sesso maschile - Familiarità Nella clinica quello che si considera per la componente neurobiologica delle anomalie processuali interagisce attivamente con i fattori ambientali come, ad esempio, ricevere o non ricevere un aiuto. L’iter di aiuto con determinati strumenti è fondamentale. Le prognosi possono essere diverse e questo dipende dal soggetto e dalle sue caratteristiche ma solitamente non vanno ad ostacolare la realizzazione sociale del soggetto (natura, entità del disturbo e presenza ed intensità dei disturbi emotivi associati). La comorbilità è intesa sia nei dsa, ma anche con altre condizioni cliniche quali: - Disprassia - Disturbi del comportamento e dell’umore - Adhd - Disturbi d’ansia La diagnosi La prima fase valuta le abilità intellettive; successivamente si verifica il livello di prestazione raggiunto nella scrittura (dettato che l’operatore legge al bambino e una composizione libera che verifica una serie di competenze insieme alla velocità), calcolo (prove standardizzate). La diagnosi viene fatta dall’equipe multidisciplinare La plus dotazione (individuo gifted) non è un disturbo ed è un concetto a parte: sta a definire una serie di individui con un potenziale alto, si deve avere un QI di 130 e delle potenzialità elevate e anche in anticipo rispetto al tempo. Non è un disturbo da diagnosticare e spetta agli psicologi dell’area evolutiva sono loro ad analizzare il caso di plus dotazione. Bisogna fare una diagnosi differenziale ben specifico nel caso di autismo perché se no non c’è certificazione adatta che dia sostegno per autismo. Per bambini di plus dotazione si può considerare il superamento nella classe successiva o attuare strumenti adatti. I test sono tanti per la diagnosi: - Matrici di Raven (i-IV elementare) - Griffith - Wisc I criteri sono test standardizzati ed è considerato patologico ciò che si discosta dalla media o si discosta sotto una media del 5^ o 10^ centile per accuratezza; il QI totale, cioè, multicomponenziale deve essere non inferiore a 85 se no si va in altre categorie diagnostiche.