Scarica domande esame di Economia Politica e più Prove d'esame in PDF di Economia Politica solo su Docsity! DOMANDE MICROECONOMIA 1) Nel modello della domanda e dell’offerta, un aumento del salario determina un aumento del prezzo e della domanda di equilibrio. Vero o falso? Si commenti. [vero, Se il bene è un bene normale, la curva di domanda si sposta verso l'esterno cioè la domanda aumenta. Oltre a variare la domanda, varia anche l'offerta, perché il salario, oltre ad essere una componente del reddito dei consumatori, è anche una componente dei costi dell’impresa, quindi se essi aumentano, a parità di prezzo l'offerta diminuisce, quindi la curva di offerta si sposta verso l'alto. Osservo che in questo caso avrò un aumento della quantità scambiata, nonché un aumento del prezzo di equilibrio.] 2) Un aumento del salario determina un aumento del prezzo e una riduzione della quantità scambiata in equilibrio. Vero o falso? Sì commenti. [falso. Se il bene è un bene normale, la curva di domanda si sposta verso l'esterno cioè la domanda aumenta. Questo non mi consente di concludere che un aumento del salario comporta un aumento della quantità scambiata, nonché un aumento del prezzo di equilibrio, perché è vero che la domanda varia, ma varia anche l'offerta, perché il salario, oltre ad essere una componente del reddito dei consumatori, è anche una componente dei costi dell’impresa, quindi se essi aumentano, a parità di prezzo l'offerta diminuisce, quindi la curva di offerta si sposta verso l'alto. Osservo che in questo caso avrò un aumento della quantità scambiata, nonché un aumento del prezzo di equilibrio. Ma se a fronte del medesimo aumento di domanda, si ha una riduzione più consistente dell'offerta, la quantità scambiata diminuisce ma il prezzo aumenta, quindi l'unica certezza è che se aumenta il salario e il bene è normale, sicuramente avrò un aumento del prezzo in equilibrio.] 3) Nel modello della domanda e dell’offerta, un aumento dei costi di produzione determina una riduzione del prezzo e della quantità di equilibrio. Vero o falso? Si commenti. [Falso. L’aumento dei costi di produzione determina la riduzione dell’offerta. Quindi, la curva di offerta si sposta verso l’alto, vero sinistra. Se la curva di offerta si sposta, si sposta anche l’equilibrio. In particolare, aumenta il prezzo di equilibrio e diminuisce la quantità di equilibrio.] 4) L’equilibrio nel modello della domanda e dell’offerta esprime il prezzo in corrispondenza del quale sia i consumatori che i produttori sono massimamente soddisfatti. Vero o falso? Si commenti. [Falso. L’equilibrio nel modello della domanda e dell’offerta esprime il prezzo in corrispondenza del quale tutta la domanda è soddisfatta dall’offerta e viceversa. Ma questo non vuol dire che esso sia il prezzo preferito dai consumatori o dai produttori. Infatti, per esempio, i consumatori avrebbero preferito un prezzo ancora più basso.] 5) Si supponga che la curva di domanda individuale di Andrea sia p=1-x e che la curva di domanda individuale di Paolo sia p=2-x. La curva di domanda di mercato è p=3-2x? Vero o falso? [Falso, perché per determinare la curva di domanda del mercato, date le curve di domanda individuali, bisogna fare la somma orizzontale. Bisogna sommare le quantità e non i prezzi (il prezzo è sempre il medesimo). Dunque, nel nostro caso, prima bisogna riscrivere le curve di domanda individuali, esplicitando la quantità. Otteniamo che la curva di domanda di Andrea è x=1-p, mentre quella di Paola è x=2-p. Facciamo la somma e otteniamo: x=1-p+2-p=3-2p. Dunque, x=3-2p è la curva di domanda del mercato] 6) Andrea dispone di 2 unità del bene x e 3 unità del bene y. Il prezzo del bene x è 2, mentre quello del bene y è 1. Si indica se il paniere (1;4) è acquistabile da Andrea, argomentando la risposta. [Date queste informazioni, il valore monetario del paniere di dotazione iniziale di Andrea è 7. Quindi, il vincolo di bilancio con la dotazione iniziale è xpx+ypy=7. Il valore monetario del paniere (1,4), invece, è 6. Dunque il paniere (1,4) è acquistabile da Andrea ma si trova sotto il vincolo di bilancio.] 7) Si supponga che, in corrispondenza del paniere A, il saggio marginale di sostituzione di Andrea sia maggiore del rapporto dei prezzi. Andrea vorrebbe vendere o acquistare il bene x? [Se il saggio marginale di sostituzione di Andrea è maggiore del rapporto tra i prezzi, vuol dire che, in corrispondenza del paniere A, il valore che il consumatore attribuisce al bene x rispetto al bene y è maggiore del valore che attribuisce il mercato al bene x rispetto al bene y. Quindi, al consumatore risulta profittevole vendere il bene y, che per lui vale di meno rispetto al mercato, per poter acquistare il bene x.] 8) Per quale motivo una curva di indifferenza non può mai essere inclinata positivamente. [La curva di indifferenza è l’insieme dei panieri tra loro indifferenti per il consumatore. Infatti, solo se la curva di indifferenza è decrescente, i panieri sono tra loro indifferenti, perché assicurano lo stesso livello di utilità per il consumatore. Se, invece, la curva di indifferenza fosse inclinata positivamente, il paniere che si trova più lontano dall’origine assicurerebbe l’utilità maggiore al consumatore rispetto al paniere che si trova sulla stessa curva, ma più vicino all’origine, ma questa è una contradizione, quindi le curve di indifferenza non possono essere inclinate positivamente.] 9) L’utilità marginale di un bene è decrescente nella quantità a disposizione di quel bene. Vero o falso? Si commenti. [Vero. L’utilità marginale di un bene è decrescente rispetto alla quantità consumata di quel bene. Questo perché l’utilità marginale del bene è tanto maggiore quanto il bene è scarso. Aumentando a mano a mano la quantità di un bene, il bene di riferimento diventa sempre meno scarso, ovvero aumentando a mano a mano la quantità di un bene, diminuisce l’utilità marginale di quel bene.] 10) Si supponga che la curva di domanda del bene x sia x=M/p, dove M è il reddito. La curva di Engel del bene x è inclinata positivamente. Vero o falso? Si commenti. [Vero. Questo perché la curva di Engel è inclinata positivamente, se il bene è normale. Data la curva di domanda x= M/p, la quantità domandata del bene x diminuisce se aumenta il prezzo del bene. Quindi, possiamo affermare che il bene x è un bene normale. Pertanto è vero.] 11) Si consideri un bene la cui curva di Engel è positiva. È corretto affermare che l’elasticità della domanda al reddito è sempre positiva. [Si, è corretto. La curva di Engel è positiva se il bene di riferimento è un bene normale. L’elasticità della domanda al reddito è positiva se abbiamo a che fare, come in questo caso, con un bene normale. Questo vuol dire che la domanda cresce all’aumentare del reddito.] 12) Si può dire che Mario sia più felice di paolo nell' utilizzo di un paniere a? [no, perché l’utilità non può essere usata per fare confronti interpersonali, ma serve solo per i confronti intrapersonali, cioè all’interno della singola persona.] 13) Per quale motivo il vincolo di bilancio non può mai essere inclinato positivamente? [In vincolo di bilancio è la rappresentazione dei possibili panieri, ovvero delle possibili combinazioni del bene x e del bene y, che il consumatore può acquistare avendo a disposizione un certo reddito M. Il vincolo di bilancio è inclinato negativamente, in quanto, dato che il mio reddito è costante, se voglio aumentare il consumo di un bene, devo necessariamente diminuire il consumo dell'altro bene. L'inclinazione del vincolo di bilancio esprime quanto vale un bene rispetto a un altro per il mercato.] 14) L’inclinazione del vincolo di bilancio rappresenta il valore di un bene rispetto all’altro bene per il consumatore. Vero o falso? Si commenti. [Falso. L’inclinazione del vincolo di bilancio è il rapporto tra i prezzi dei due beni. Questo rappresenta il valore di un bene rispetto all’altro per il mercato e non per il consumatore.] 15) L’aumento del reddito determina uno spostamento verso l’esterno del vincolo di bilancio se il bene è normale e verso l’interno se il bene è inferiore. Vero o falso? Si commenti. [falso, l’aumento del reddito determina uno spostamento verso l’esterno e parallelamente al vincolo originario indipendentemente dal tipo di bene.] soggetto non fosse in grado di collegare una o più conseguenze a ciascuna azione, non sarebbe in grado di effettuare la scelta razionale.] 34) Il prezzo del fattore produttivo lavoro è 1, quello del fattore produttivo capitale è 2. Si consideri una combinazione di fattori produttivi in corrispondenza della quale la produttività marginale di entrambi i fattori è pari ad 1. Quella combinazione può rappresentare un equilibrio? Si commenti. [quella combinazione non può rappresentare un equilibrio perché SMST non è uguale a w/r.] 35) Il prezzo del fattore produttivo lavoro è 2, mentre quello del fattore produttivo capitale è 1. La produttività marginale di entrambi i fattori è pari a 1. In equilibrio l’impresa usa una quantità di lavoro doppia rispetto al capitale. Vero o falso? Si commenti. [Falso. In equilibrio l’impresa usa una quantità del capitale doppia rispetto a quella del lavoro. Questo perché la produttività marginale di un fattore produttivo è la derivata della funzione di produzione rispetto al fattore produttivo di riferimento. Siccome la produttività marginale di entrambi i fattori è 1, mentre il prezzo del fattore produttivo lavoro è il doppio del prezzo del fattore produttivo capitale, la quantità del capitale deve essere doppia rispetto a quella del lavoro.] 36) Si supponga che la funzione di produzione di un’impresa sia x=KL. Si dica, argomentando, se la funzione di produzione è caratterizzata da rendimenti di scala costanti, crescenti o decrescenti. [La funzione di produzione x=KL è caratterizzata da rendimenti di scala crescenti. Difatti, se facciamo aumentare tutti i fattori produttivi nella medesima proporzione, l’output aumenta in misura più che proporzionale rispetto alla variazione. Q(tK, tL) = (tK) (tL) = t2KL = t2Q(K, L).] 37) Perché un isocosto ha un’inclinazione costante? Si argomenti. [l’isocosto ha inclinazione costante essendo una retta. Più nello specifico si tratta di una retta decrescente, perché se diminuisce il capitale, affinché il costo sia lo stesso devo aumentare il lavoro e viceversa.] 38) Perché un isoquanto non può avere inclinazione positiva? Si argomenti. [L’isoquanto è l’insieme di tutte le combinazioni di fattori produttivi (cioè di lavoro e di capitale) che consentono di produrre un determinato livello di output. Quindi gli isoquanti sono necessariamente decrescenti. Questo perché se diminuisce la quantità di un fattore produttivo, se io voglio ottenere la medesima quantità di output, devo necessariamente aumentare la quantità dell’altro fattore produttivo.] 39) Perché un isocosto può essere rappresentato tramite una retta inclinata negativamente? [L’isocosto è la combinazione di tutti i fattori produttivi che comportano lo stesso costo totale. Quindi l’isocosto è necessariamente inclinato negativamente, perché se aumenta l’impiego di un fattore produttivo, affinché il costo complessivo sia identico, l’impresa deve diminuire l’impego dell’altro fattore produttivo.] 40) In concorrenza perfetta prezzo e costo medio sono sempre uguali. Vero o falso. Si commenti. [falso. Solo nel lungo periodo l'equilibrio richiede che il prezzo debba essere uguale al costo medio. Più precisamente il prezzo di equilibrio nel lungo periodo è uguale al minimo dei costi medi, soltanto in questo punto AC=MC, (secondo l'ipotesi di comportamento razionale delle imprese il prezzo deve essere uguale anche al costo marginale). Solo nel punto di minimo della curva dei costi medi AC=MC. Ne consegue una curva piatta e quindi perfettamente elastica. Queste condizioni rispettano l'equilibrio di lungo periodo che richiede che i profitti siano nulli.] 41) In concorrenza perfetta ricavo marginale e prezzo sono sempre uguali. Vero o falso? Si commenti. [Vero. Infatti il ricavo marginale può essere visto come il prezzo più la quantità moltiplicata per la derivata del prezzo rispetto alla quantità. Ma in concorrenza perfetta il secondo termine è pari a zero. Questo perché in concorrenza perfetta il prezzo, dal punto di vista della singola impresa, è un dato. Dunque, il secondo termine si annulla e rimane soltanto che il ricavo marginale è uguale al prezzo.] 42) In concorrenza perfetta la differenza tra prezzo e ricavo marginale dipende dall’elasticità della domanda. Vero o falso? Si commenti. [falso, non c’è differenza tra prezzo e ricavo marginale in concorrenza perfetta perché sono uguali.] 43) In concorrenza perfetta, se l’impresa fissa un prezzo superiore a quello di mercato, i profitti diminuiscono. Vero o falso? Si commenti [vero. In concorrenza perfetta le imprese sono piccole, numerose e tutte identiche e tutte vendono la massima quantità al prezzo di equilibrio. Secondo l'ipotesi di price taking il prezzo è un dato, e in corrispondenza di questo l'impresa vende già tutto quello che può produrre. Ma se l'impresa decidesse di vendere a un prezzo inferiore i profitti diminuirebbero in quanto venderebbe comunque tutta la stessa quantità per fronteggiare la domanda però a un prezzo minore. Quindi i profitti diminuiscono.] 44) In concorrenza perfetta, se l’impresa fissa un prezzo inferiore a quello di mercato, i profitti diminuiscono. Vero o falso? Si commenti. [Vero. In concorrenza perfetta il prezzo per ciascuna impresa è dato, e a questo prezzo ciascuna impresa sta già vendendo tutto ciò che può vendere. Dunque, se l’impresa fissasse un prezzo inferiore a quello del mercato, venderebbe comunque tutto, ma a un prezzo più basso, di conseguenza i suoi profitti sarebbero più bassi.] 45) In concorrenza monopolistica, se l’impresa fissa un prezzo superiore a quello di mercato, i profitti diminuiscono. Vero o falso? [falso, perché se fissasse un prezzo superiore rispetto a quello di mercato non guadagnerebbe proprio nulla, perché produrre al prezzo di equilibrio equivale già a produrre tutto ciò di cui è possibile.] 46) In un mercato di concorrenza perfetta se l’imprenditore aumentasse il prezzo del proprio prodotto anche di poco i profitti diminuirebbero? Vero o falso? [se l’imprenditore aumentasse il prezzo i profitti si azzererebbero, perché in concorrenza perfetta il prezzo è il prezzo di equilibrio del mercato.] 47) In concorrenza perfetta, nel lungo periodo un aumento della domanda determina un aumento del numero delle imprese operanti sul mercato ed una riduzione della quantità prodotta da ciascuna impresa. Vero o falso? Si commenti [vero, un aumento della domanda in concorrenza perfetta fa si che le imprese realizzino profitti positivi e ciò porta nuove imprese a entrare sul mercato fino a quando i profitti non saranno nuovamente nulli.] 48) In concorrenza perfetta, nel lungo periodo un aumento della domanda determina un aumento del numero delle imprese operanti sul mercato. Vero o falso? Si commenti. [Vero. Un aumento della domanda determina un aumento delle imprese operanti sul mercato perché le imprese fuori dal mercato vedendo i profitti positivi che ottengono quelle all’interno decidono di entrare.] 49) In concorrenza perfetta, nel lungo periodo i profitti sono nulli, quindi il prezzo è pari al costo medio e maggiore al costo marginale. Vero o falso? Si commenti. [falso, in concorrenza perfetta, nel lungo periodo, i profitti sono nulli, ma il prezzo è sia pari al costo medio sia pari al costo marginale.] 50) In concorrenza perfetta, nel lungo periodo i profitti sono nulli. Quindi, la quantità prodotta da ciascuna impresa è zero. Vero o falso? Si commenti. [Falso. In concorrenza perfetta nel lungo periodo i profitti sono nulli, ma ciascuna impresa produce la quantità in corrispondenza della quale il prezzo è uguale al minimo dei costi medi. Questo è la condizione di equilibrio nel lungo periodo.] 51) In concorrenza monopolistica, sia nel breve che nel lungo periodo, il prezzo è maggiore del costo medio. Vero o falso? Si commenti. [Falso. Questo perché, se nel breve periodo la situazione è del tutto identica a quella del monopolio, cioè le imprese ottengono i profitti positivi, nel lungo periodo le nuove imprese possono entrare nel mercato per ottenere gli stessi profitti. Quindi, nel lungo periodo, le nuove imprese entrano sul mercato, sottraendo la domanda alle imprese già esistenti. Di conseguenza, la curva di domanda affrontata da ciascuna impresa si sposta verso sinistra. Questo processo di aggiustamento va avanti fino a che i profitti di ciascuna impresa non diventino nulli (p*=AC) e ciascuna impresa non massimizzi i propri profitti (CM=RM). Dunque, queste due condizioni devono essere contemporaneamente valide: il prezzo uguale al costo medio e il ricavo marginale uguale al costo marginale.] 52) In concorrenza monopolistica il prezzo è sempre uguale al costo medio. Vero o Falso? Si commenti. [Falso. Questo perché, se nel breve periodo la situazione è del tutto identica a quella del monopolio, cioè le imprese ottengono i profitti positivi, nel lungo periodo le nuove imprese possono entrare nel mercato per ottenere gli stessi profitti. Quindi, nel lungo periodo, le nuove imprese entrano sul mercato, sottraendo la domanda alle imprese già esistenti. Di conseguenza, la curva di domanda affrontata da ciascuna impresa si sposta verso sinistra. Questo processo di aggiustamento va avanti fino a che i profitti di ciascuna impresa non diventino nulli (p*=AC) e ciascuna impresa non massimizzi i propri profitti (CM=RM). Dunque, queste due condizioni devono essere contemporaneamente valide: il prezzo uguale al costo medio e il ricavo marginale uguale al costo marginale.] 53) In concorrenza perfetta il prezzo è maggiore del ricavo marginale. Vero o falso. [falso, Infatti il ricavo marginale può essere visto come il prezzo più la quantità moltiplicata per la derivata del prezzo rispetto alla quantità. Ma in concorrenza perfetta il secondo termine è pari a zero. Questo perché in concorrenza perfetta il prezzo, dal punto di vista della singola impresa, è un dato. Dunque, il secondo termine si annulla e rimane soltanto che il ricavo marginale è uguale al prezzo.] 54) Si commenti la seguente affermazione: “nel monopolio il prezzo è superiore al ricavo marginale perché se l’impresa vuol vendere una unità in più deve vendere tutte la unità ad un prezzo più basso”. [in monopolio il prezzo è sempre maggiore del ricavo marginale perché la curva di domanda del monopolista corrisponde alla curva di mercato ed è inclinata negativamente. Il monopolista per vendere una quantità maggiore deve applicare un prezzo inferiore all’ultima quantità venduta e a tutte le precedenti.] 55) Quale condizione sull’elasticità della domanda deve essere soddisfatta affinché in monopolio il prezzo di equilibrio sia uguale al costo marginale? [Un monopolista per massimizzare il profitto dovrebbe fissare un mark-up tanto più grande quanto più piccola è l’elasticità della domanda al prezzo. Nel caso limite di una domanda infinitamente elastica, il mark-up che massimizza il profitto è nullo, cioè p=MC, come in concorrenza perfetta.] 56) Si suppongano quattro consumatori, la cui disponibilità a pagare per un bene è rispettivamente 7, 5, 3 e 1. I costi marginali dell’impresa sono pari a 2. Quale prezzo viene fissato dal monopolista? Si spieghi brevemente. [il monopolista fisserà 5 come prezzo, perché è quello che gli fa ricavare profitti maggiori.] 57) Si suppongano quattro consumatori, la cui disponibilità a pagare per un bene è rispettivamente 7, 5, 3 e 1. I costi marginali dell’impresa sono pari a 2. Si supponga che il monopolista possa discriminare perfettamente. Quante unità del bene vengono vendute in equilibrio. Si spieghi brevemente. [La quantità venduta in equilibrio è 3. In particolare, l’impresa vende ai primi tre consumatori, la cui disponibilità a pagare è rispettivamente 7, 5 e 3. Infatti, il monopolista, visto che è in grado di discriminare perfettamente, fisserà il prezzo per ciascun consumatore, in particolare fisserà il prezzo pari al prezzo di riserva per ciascun consumatore. Il quarto consumatore, la cui disponibilità a pagare è 1, invece, non viene servito. Questo perché al monopolista, che ha i costi marginali pari a 2, non conviene, proprio perché il costo necessario per produrre il bene è superiore alla disponibilità a pagare dell’ultimo consumatore.] distribuzioni. Dunque, la condizione di efficienza allocativa nel caso dell’economia di puro scambio è l’uguaglianza tra i saggi marginali di sostituzione di tutti i consumatori, nel nostro caso deve valere: SMSA = SMSB = yA/xA = yB/xB tenendo in considerazione che abbiamo a disposizione 10 unità del bene x e 10 unità del bene y. Quindi, le due diverse allocazioni pareto-efficienti possono essere, per esempio M(6,6) e N(4,4) oppure le allocazioni P(3,3) e R(7,7).] 73) Esponi il primo teorema dell’economia del benessere/Si dimostri il primo teorema dell’economia del benessere/Si enunci il primo teorema dell’economia del benessere. [il primo teorema dell’economia del benessere afferma che, data una qualsiasi distribuzione iniziale delle risorse, le allocazioni realizzate da un mercato perfettamente concorrenziale sono pareto-ottimali.] 74) Il primo teorema dell’economia del benessere afferma che tutti i punti della curva dei contratti possono essere raggiunti mediante la concorrenza perfetta. Vero o falso? Si commenti. [Falso. Il primo teorema fondamentale dell’economia del benessere afferma che data una qualsiasi distribuzione iniziale delle risorse, le allocazioni realizzate da un mercato perfettamente concorrenziale sono Pareto-ottimali. Ma, le dotazioni iniziali influenzano i risultati finali. Ovvero, dato un certo paniere di dotazione iniziale, non tutti i punti della curva dei contratti sono raggiungibili, in particolare, dato un certo paniere di dotazione iniziale è possibile raggiungere i punti Pareto-efficienti che sono all’interno del nucleo dell’economia. Il nucleo dell’economia è quel tratto della curva dei contratti compreso tra le curve passanti per il paniere di dotazione iniziale.] 75) La produttività marginale di un fattore produttivo è sempre decrescente per valori elevati di quel fattore produttivo. Vero o falso? Si commenti. [Vero. La produttività marginale è uguale alla derivata della funzione di produzione rispetto al fattore produttivo considerato. La produttività marginale è caratterizzata da una fase iniziale in cui l'unità aggiuntiva del fattore produttiva aumenta la produttività. Ciò accade quando l'incremento del fattore produttivo consente di utilizzare meglio anche gli altri fattori produttivi. In questa fase iniziale la produttività marginale cresce con l'impiego del fattore produttivo. Oltrepassato un determinato limite, l'impiego aggiuntivo del fattore produttivo incrementa la produzione in modo meno che proporzionale. Ciò accade quando l'incremento del fattore produttivo non si combina con la quantità disponibile degli altri fattori produttivi. In questa fase la produttività marginale decresce con l'impiego del fattore produttivo fino ad annullarsi del tutto.] [Vero. Tutto parte dalla legge dei rendimenti marginali decrescenti, secondo questa legge, se si aumenta la quantità di input variabile, gli incrementi di output da un certo punto cominciano a diminuire. Essendo la produttività marginale di un fattore produttivo la variazione del prodotto totale conseguente a una variazione unitaria dell’input variabile, per valori elevati di quell’input allora la produttività marginale sarà sempre decrescente.] 76) Si consideri un oligopolio in cui n imprese scelgono simultaneamente la quantità da produrre. Se n>2 la quantità prodotta in equilibrio da ciascuna impresa è minore della quantità prodotta in equilibrio da ciascuna impresa in un duopolio di Cournot. Vero o falso? Si commenti. [Vero. In oligopolio di Cournot la quantità prodotta da ciascuna delle due imprese è (1-c)/3, mentre in oligopolio con n imprese la quantità prodotta da ciascuna impresa e (1-c)/(n+1). Quindi, maggiore è il numero delle imprese operanti sul mercato, minore è la quantità prodotta dalla singola impresa. Nel nostro caso n>2, quindi, di sicuro dobbiamo dividere 1-c per un numero maggiore rispetto a 3 (come nel caso del duopolio di Cournot), perciò si, è vero.] [vero. In duopolio la quantità prodotta da un’impresa è funzione decrescente dei costi della stessa e funzione crescente dei costi della rivale, quindi quanto più produce l’una tanto meno converrà produrre all’altra. In oligopolio le n imprese identiche hanno stessi costi marginali ed il prezzo diminuisce all’aumentare della quantità di imprese presenti sul mercato e quindi dell’offerta di prodotto] 77) In un duopolio, due imprese (A e B) scelgono simultaneamente la quantità da produrre. I costi totali sono pari rispettivamente a 2qA per l’impresa A e qB per l’impresa B. In equilibrio, la quantità prodotta dall’impresa A è inferiore alla quantità prodotta dall’impresa B, ed i profitti dell’impresa A sono inferiori ai profitti dell’impresa B. Vero o falso? Si commenti. [Vero. Infatti, nel duopolio di Cournot con imprese asimmetriche (diverse), la quantità prodotta da ciascuna impresa in equilibrio dipende anche dalla quantità prodotta dall’impresa avversaria. In particolare, in equilibrio, la quantità prodotta da ciascuna impresa è funzione decrescente dei propri costi marginali e funzione crescente dei costi marginali dell’impresa avversaria. Quindi, se l’impresa A ha i costi marginali più alti dell’impresa B, la quantità prodotta dall’impresa A è inferiore della quantità prodotta dall’impresa B. di conseguenza anche i profitti dell’impresa A sono inferiori ai profitti dell’impresa B.] 78) La legge dei rendimenti marginali decrescenti implica che i costi marginali siano crescenti. Vero o falso? Si commenti. [Vero. Se i rendimenti di scala sono decrescenti, vuol dire che all’aumentare nella medesima proporzione di tutti i fattori produttivi, l’output aumenta in misura meno che proporzionale. Dunque, il costo totale aumenta in modo più che proporzionale rispetto all’output. Pertanto, la curva di costo del lungo periodo è convessa, cioè ha l’inclinazione crescente. Ne consegue che la curva del costo marginale è crescente.] [vero, in questo caso sapendo che la curva di costo marginale è ad U immaginando di disegnare sopra la funzione di produttività marginale è evidente che nel tratto decrescente il costo marginale sia crescente.] 79) Il SMS di Alessio è yA/xA; il SMS di Lucia è yB/xB. Alessio possiede 10 unità di bene x e 5 unità di bene y; Lucia possiede 20 unità di bene x e 10 unità di bene y. Cosa faranno Alessio e Lucia? [Alessio e Lucia rimangono in quella situazione che è pareto-efficiente, in quanto i SMS sono uguali.] [i SMS di Alessio e Lucia è per entrambi 1/2. Il SMS è l’inclinazione delle curve di indifferenza, indica il valore di x rispetto a y per il consumatore. La scelta ottima di Alessio e Lucia sarà in corrispondenza del punto di tangenza tra il vincolo di bilancio e della curva di indifferenza; con tangenza indichiamo che il SMS deve essere uguale al rapporto tra i prezzi.] 80) Un monopolista è in grado di distinguere perfettamente tra il mercato 1 ed il mercato 2. La curva di domanda sul mercato 1 è p=1-q; la curva di domanda sul mercato due è p=1-2q. si dica, motivando la risposta, in quale dei due mercati il prezzo sarà più elevato. [Il prezzo sarà più elevato nel mercato caratterizzato dalla curva di domanda maggiormente anelastica. Bisogna quindi calcolare l’elasticità delle due curve di domanda e osservare quale delle due sia maggiore, ovvero la curva numero 2.] 81) È corretto affermare che il primo teorema dell’economia del benessere garantisce che l’equilibrio raggiunto in un mercato concorrenziale sia quello preferito da tutti i consumatori? Si commenti [falso, il primo teorema dice che le allocazioni realizzate da un mercato concorrenziale sono Pareto efficienti, ma Pareto efficienti non vale a dire che è una situazione in cui tutti i 2 soggetti stanno bene, e quindi preferita da i 2 soggetti.] 82) Roberta è disposta a scambiare due mele in cambio di un’arancia. Il prezzo di una mela è sette, quello di un’arancia è 8. Roberta si reca al mercato. Venderà mele per comprare arance, oppure venderà arance per comprare mele? Si motivi la risposta. [Roberta venderà arance per comprare mele, in quanto le mele restituiscono un valore più alto.] 83) Il giocatore 1 deve scegliere tra a e b. il giocatore 2 osserva la scelta di 1, poi sceglie tra c e d. nel caso l’esito sia (a,c), i payoff dei giocatori sono (2,2), nel caso sia (a,d) i payoff dei giocatori sono (1,3), nel caso sia (b,c) i payoff dei giocatori sono (4,0), e nel caso sia (b,d) i payoff dei giocatori sono (2,1). Si calcoli, spiegando, l’esito del gioco. [l’esito del gioco sarà (b,d) in quanto b è dominante per il giocatore 1 e d è dominante per il giocatore 2.] 84) Si supponga che un mercato perfettamente concorrenziale si trovi inizialmente in una situazione di lungo periodo. Si supponga ora che un improvviso miglioramento delle tecnologie determini una riduzione dei costi medi. Cosa succede, a seguito di questo cambiamento, nel breve e nel lungo periodo? [Inizialmente il prezzo è maggiore del costo medio, dunque si realizzano profitti positivi nel breve periodo. Nel lungo periodo, trovandoci in un mercato perfettamente concorrenziale con libertà di entrata nel mercato, più imprese entreranno nel mercato. La curva di offerta di mercato si sposta verso sinistra. Il prezzo di mercato, dunque, si riduce e i profitti si ridurranno sempre di più facendo tornare il prezzo di equilibrio della singola impresa pari al minimo dei costi medi. Per concludere una variazione nella domanda porta ad un variazione del numero delle imprese sul mercato, ma non del prezzo. La domanda in questo caso non varia. Perché i profitti positivi sono generati da una riduzione dei costi medi.]