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Economia Applicata. Laino Antonella. Risposte chiuse, Panieri di Economia Applicata

Il documento contiene le risposte alle domande a scelta multipla dell'esame di Economia applicata, divise per lezione.

Tipologia: Panieri

2020/2021

Caricato il 11/03/2021

MariaPac.
MariaPac. 🇮🇹

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Scarica Economia Applicata. Laino Antonella. Risposte chiuse e più Panieri in PDF di Economia Applicata solo su Docsity! Lezione 001 01. La tecnica è un insieme di operazioni per produrre un bene 02. le fasi dell'attività di R&D sono ricerca di base, ricerca applicata, sviluppo 03. Il technology bundling é. Una ricombinazione delle conoscenze per soddisfare nuove richieste di mercato 04. La ricerca di base: Può non prevedere un’applicazione pratica 05. Le innovazioni incremental rappresentano: un miglioramento di ciò che già esiste 06. Secondo Gallino la tecnologia rappresenta: L’impiego di conoscenza per risolvere in modo efficiente problemi pratici 07. La tecnologia è la capacità di creare e utilizzare tecniche conosciute 08. nel modello a catena l'innovazione è una combinazione di conoscenze note 09. secondo Schumpeter l'innovazione è l'attività di creazione di un nuovo prodotto 10. la tecnologia è un insieme di conoscenze pratiche e scientifiche 11. il modello lineare è la rappresentazione del pensiero neoclassico 12. si possono creare nuovi segmenti di mercato con innovazioni radicali 13. nel modello lineare l'innovazione è vista come emergente dal processo di ricerca Lezione 002 01. La teoria della compensazione di Ricardo sostiene che: La riduzione dei posti di lavoro dovuta ad una nuova tecnologia è compensata da un ricollocamento in un settore nuovo 02. La teoria della compensazione di Ricardo sostiene che: La riduzione dei posti di lavoro dovuta ad una nuova tecnologia è compensata da un ricollocamento in un settore nuovo 03. la tecnologia è un bene privato Lezione 003 01. il modello a catena è la rappresentazione del pensiero evolutivo 02. il modello lineare è la rappresentazione del modello neoclassico 03. nel modello lineare l'innovazione prevede (segue il ciclo) ricerca di base, ricerca applicata, realizzazione del prodotto Lezione 004 Lezione 005 01. il technology bundling è la ricombinazione di tecnologie conosciute per soddisfare nuove richieste 02. secondo Schumpeter lo sviluppo del capitalismo è un elemento di dicontinuità creato dall'innovazione 03. secondo Schumpeter l'innovazione ha un andamento a grappolo Lezione 006 01. David Ricardo sostiene che Il progresso tecnologico determina un grosso sacrificio dei lavoratori 02. Schumpeter parla di distruzione creatrice: con riferimento all'interruzione dell'equilibrio conseguente all'innovazione 03. il ciclo tecnologico raggiunge il suo minimo quando 21. Nel sistema economico schumpeteriano: Il cambiamento tecnologico è endogeno 22. Secondo Schumpeter : Innovazione e crescita sono interdipendenti 23. secondo Schumpeter l'economia capitalistica è un processo dinamico Lezione 008 01. secondo il pensiero neoclassico elevati livelli di domanda stimolano l'innovazione 02. secondo la teoria neoclassica la crescita dell'innovazione non deriva dalla preferenze 03. secondo la teoria neoclassiva il progresso tecnologico non deriva da azioni dei soggetti economici 04. secondo il pensiero neoclassico in concorrenza perfetta i fattori produttivi sono remunerati sulla base della produttività marginale 05. secondo il pensiero neoclassico in concorrenza perfetta tutte vere (i fattori produttivi sono completamente impiegati; i fattori produttivi sono remunerati sulla base della produttività marginale; il reddito cresce per effetto dell'aumento dell'offerta di fattori produttivi) 06. nella teoria neoclassica l'innovazione è esogena Lezione 009 01. l'unità di analisi dell'approccio evolutivo è tutte vere (la conoscenza tacita; la conoscenza manifesta; tutte false) 02. secondo l'approccio evolutivo il mercato seleziona le imprese più innovative 03. secondo la teoria evolutiva gli agenti economici sono soggetti a razionalità limitata Lezione 010 01. le routine hanno carattere prevalentemente tacito 02. le routine sono meccanismi automatici 03. secondo gli evolutivi il nucleo dell'impresa sono le competenze Secondo gli evoluti l’impresa è Un organismo inerziale 04. le routine tutte vere (hanno carattere prevalentemente tacito; sono difficilmente trasmissibili; fanno parte del patrimonio intangibile) 05. le routine vengono cambiate quando si dimostrano inefficaci 06. secondo Nelson-Winter l'ambiente tecnologico è rappresentato tutte vere (dalle relazioni tra imprese; dal contesto in cui ha origine l'innovazione; dalle relazioni tra imprese e istituzioni) 07. l'impresa modifica il proprio patrimonio genetico quando modifica le routine 08. secondo gli evolutivi la tecnologia è legata alla conoscenza 09. le routine tutte false (fanno parte del patrimonio materiale dell'impresa; sono facilmente trasmissibili; hanno carattere formale) Lezione 011 01. secondo Penrose l'impresa è un repository di conoscenza 02. secondo l'approccio delle capacità dinamiche il vantaggio competitivo dipende tutte vere (dalle capacità specifiche dell'impresa; dalla configurazione in nuove modalità delle risorse; dal continuo sviluppo delle competenze) 03. secondo l'approccio delle capacità dinamiche tutte vere (l'impresa è un organismo che usa la conoscenza; l'impresa è un'organismo che crea conoscenza; tutte false) Lezione 012 01. gli unici paesi che nel periodo 1991-2007 presentano tassi di innovazione continuamente crescenti sono Giappone, Cina e Corea Lezione 013 01. l'incentivo strategico è dato da confronto tra profitti dell'incumbent e profitti del potenziale entrante 02. si ha prevalenza dell'effetto efficienza se: incentivo ad innovare entrante<incentivo incumbent 03. nella concorrenza potenziale l'incentivo ad innovare per il nuovo entrante è pari al valore attuale del profitto che ritiene di ottenere 04. l'incentivo tecnologico è la differenza tra profitto pre-innovazione e profitto post-innovazione 05. secondo Arrow il monopolista non trae vantaggio dall'innovazione perchè tutte vere (è l'unico operatore sul mercato; rischia l'effetto cannibalizzazione; non ha concorrenti) 06. secondo Arrow nei mercati troppo concentrati il livello di ricerca è minore a quello ottimale 07. secondo Arrow il beneficio ad innovare è minimo per il monopolista perchè crea l'effetto di cannibalizzazione 08. si ha prevalenza dell'effetto di rimpiazzo se incentivo ad innovare entrante>incentivo incumbent Lezione 014 01. nei modelli patent race l'impresa cerca di assumere la posizione di leadership 02. secondo il modello Lee-Wilde all'aumentare degli investimenti in R&S aumenta il numero di imprese e diminuiscono i profitti complessivi 03. il modello di Loury sostiene che l'ottenimento del brevetto non è scontato 02. Nel modello Gilbert Newberry il massimo incentivo ad innovare si ha in monopolio 03. nel modello Gilbert Newberry più si investe in ricerca e prima si realizza l'innovazione Lezione 016 01. nei modelli con memoria la capacità innovativa dipende dalle conoscenze acqusite dall'impresa 02. secondo il modello Harris- Vicker il processo innovativo è accelerato se tutte vere (il gap tecnologico è ridotto; le imprese sono molto competitive; la conoscenza è diffusa) 03. nel modello Harris-Vicker è fondamentale l'accumulo interno di conoscenza 04. quando l'impresa entrante riesce a superare gli sforzi di ricerca dell'incumbent siamo di fronte al fenomeno del leapfrogging 05. nei modelli con memoria prevale l'ipotesi di persistenza del monopolio 06. nel modello di Fudenberg si introduce l'ipotesi di un brevetto preventivo 07. il modello Harris Vicker descrive una gara tra imprese presenti nel mercato 08. il leapfrogging è una strategia difensiva per neutralizzare l'innovazione del concorrente 09. perchè si realizzi leapfrogging è necessaria la presenza di asimmetria informativa Lezione 017 01. se il compenso per gli accordi di licenza è corrisposto alla stipulazione del contratto si ha un vantaggio per il licenziante 02. con i contratti di licenza ex-post possono convivere imprese che utilizzano tecnologie a stadi di sviluppo diversi 03. con gli accordi ex-post, in caso di innovazione drastica tutte false (il licenziante impone sempre un canone fisso; il licenziante cede la tecnologica all'impresa a monte disposta a pagare di più ;il licenziatario riesce ad appropriarsi del surplus) il licenziante riesce ad appropriarsi del surplus generato dall’utilizzatore 04. il licensing può creare barriere all'ingresso del mercato 05. con gli accordi di licenza ex-ante si accentua il gap di conoscenza tra licenziante e licenziatario 06. con gli accordi di licenza ex-ante si accentua l'aspetto strategico dell'operazione 07. con gli accordi di licenza ex-ante tutte vere (vengono stipulati accordi prima dell'investimento in ricerca;; si controlla l'ingresso nel mercato di nuove imprese; si accentua l'aspetto strategico dell'operazione) con gli accordi di licenza ex-ante si evitano onerose forme di concorrenza 09. con le licenze ex-ante si riduce la duplicazione nella ricerca 10. con gli accordi di licenza ex-post, con innovazione non drastica emerge inefficienza produttiva 11. con gli accordi di licenza ex-ante: si accentua l'aspetto strategico della cooperazione 12. con le RJV si riduce il benessere sociale : come in qualunque forma di collusione Lezione 018 01. attraverso le RJV si riducono i profitti nel mercato 02. le RJV tutte vere( migliorano i profitti dei partecipanti; permettono di superare le distorsioni del mercato della conoscenza; permettono di internalizzare le esteranalità positive) 03. attraverso le RJV tutte vere (si sfruttano le sinergie; si distribuisce il rischio su più soggetti; si realizzano economie di scala e di scopo) 04. la collaborazione nella ricerca permette di allocare in modo migliore le risorse 05. le RJV migliorano i benessere sociale solo se raggruppano molte imprese 06. la cooperazione nell'ambito della ricerca è desiderabile socialmente solo per spillover di conoscenza elevati 07. affinché i benefici della collaborazione si realizzino è necessario il coordinamento 08. attraverso le RJV si ripristina l'incentivo ad investire in ricerca 09. se il mercato è molto competitivo, attraverso la RJV la cooperazione permette di ridurre i prezzi 10. con le RJV le imprese internalizzano le esternalità positive 11. se competenze e conoscenze circolano con difficoltà l'impresa è incentivata ad investire in modo autonomo in R%S 12. la cooperazione nell'ambito della ricerca è desiderabile a livello sociale per spillover di conoscenza elevati 13. La cooperazione nell’ambito della ricerca è socialmente desiderabile: solo per spillover elevati 14. se il mercato è molto concentrato,con la RJV tutte vere (si riduce il benessere sociale; si realizza una collusione; si incrementano i prezzi) 15. Le RJV, se il mercato è molto competitivo: portano ad una riduzione dei prezzi Lezione 019 l'accumulo di conoscenza ed esperienza dell'impresa 07. Il mark –up dell’impresa M= e/(e – S) 08. Quando il tasso di crescita della produttività latente è moderato: L’imitatore può eliminare dal mercato l’impresa innovativa 09. le routine sono il patrimonio genetico dell'impresa 10. nei modelli Nelson-Winter le innovazioni permettono di ridurre i costi unitari di produzione 11. secondo i modelli Nelson-Winter il mercato è uno strumento di selezione delle imprese con maggiori opportunità di sopravvivenza 12. tramite la selezione operata dal mercato si individuano le routine produttive che permettono la sopravvivenza dell'impresa 13. nei modelli Nelson-Winter i fattori produttivi presentano elasticità pari ad infinito 14. i modelli Nelson-Winter presuppongono razionalità limitata degli operatori 15. i modelli Nelson-Winter si basano su: simulazioni su imprese reali Lezione 023 01. Dalle simulazioni Nelson Winter emerge che nelle industrie più concentrate la produttività è maggiore nel periodo finale 02. dalle simulazioni Nelson-Winter emerge che, se le imprese sono molto numerose i livelli di produttività delle imprese innovatrici sono molto superiori a quelli delle imitatrici 03. La probabilità di generare innovazione: È proporzionale al capitale investito nel processo 04. Secondo Nelson-Winter sono fattori chiave per definire la struttura dell’industria: Tasso di crescita della produttività latente, difficoltà di imitazione, aggressività delle politiche di investimento 05. Quando il tasso di crescita della produttività latente è moderato: l'imitazione è semplice 06. dalle simulazioni Nelson-Winter emerge che alta produttività nel periodo finale è tipico: di industrie concentrate 07. dalle simulazioni Nelson Winter emerge che se è difficile imitare il settore industriale è più concentrato 08. dalle simulazioni Nelson Winter emerge che, nel caso di scarsa appropriabilità dei risultati spesso l'imitatore riesce ad eliminare l'innovatore 09. Dalle simulazioni Nelson Winter emerge che se il tasso di crescita della produttività latente è elevato la concentrazione è maggiore 10. dalle simulazioni Nelson Winter emerge che se vi è scarsa appropriabilità dei risultati della ricerca l'imitazione ha più successo 11. dalle simulazioni Nelson Winter emerge che se il tasso di crescita della produttività latente è moderato l'imitazione è semplice Lezione 024 01. i modelli history friendly sono creati sulla base dei dati di sviluppo del settore Lezione 025 01. la produzione di conoscenza presenta vantaggio marginale del produttore<vantaggio sociale 02. gli investimenti in ricerca per produrre conoscenza in un mercato senza intervento pubblico sono spesso a livello sub-ottimale 03. gli investimenti in ricerca senza intervento pubbllico sono a livello sub-ottimale percheè il vantaggio marginale del produttore < vantaggio sociale 04. la conoscenza genera esternalità positive 05. il mercato della conoscenza si presenza tutte vere (inesistente;imperfetto) 06. il bene conoscenza presenta elevati costi fissi di produzione e costi quasi nulli di riproduzione 07. il bene conoscenza presenta elevati costi fissi di produzione Lezione 026 01. secondo i neoclassici la conoscenza: detemina un fallimento del mercato 02. la comunità scientifica è stimolata a produrre conoscenza: al fine di diffonderla 03. l’investimento in produzione di conoscenza è più elevato: nei settori con grandi imprese diversificate 04. la ricerca che non presenta profittabilità nel breve periodo è sostenuta dal contributo pubblico 05. la teoria evolutiva ritiene la conoscenza un bene publico impuro 06. nelle pubblicazioni ufficiali la conoscenza si misura attraverso il livello del capitale umano 07. la teoria evolutiva ritiene la conoscenza un bene non rivale ma escludibile 08. la conoscenza presenta: bassa appropriabilità ed elevata trasferibilità Lezione 028 01. Secondo l’approccio schumpeteriano si parla di tecnologia-informazione: quando non vi è segretezza nella conoscenza 02. le competenze sono un modo per utilizzare le conoscenze 04. per il successo della rete è necessario un elevata adesione allo standard 05. il distretto industriale rappresenta un network con elevata specializzazione 06. nel caso di cambiamenti strutturali è da preferire un network innovativo 07. il costo marginale del bene conoscenza è uguale a zero 08. la non rivalità della conoscenza implica costo marginale uguale a zero 09. il costo marginale del bene conoscenza è uguale a zero, cioè è un bene non rivale è un bene non escludibile Lezione 035 01. nel modello delle cinque forse di Porteril profitto dell'industria dipende dalla presenza di barriere all'ingresso, dal potere dei clienti e dei fornitori, dalle minacce dei sostituti e dal livello attuale di concorrenza 02. nel modello SCR la struttura del settore è definita dalle dimensioni degli impianti, dalla numerosità delle imprese, dalla differenziazione, dalle barriere all'ingresso 03. secondo il paradigma S-C-R l'impresa riesce ad ottenre performance superiori ai concorrenti se riesce a comprendere ed adottare prima di altri regole esogene al settore Lezione 036 01. secondo gli evolutivi il vantaggio competitivo dipende da specifiche competenze organizzative e dalla capacità di adattamento 02. le rendite differenziali(ricardiane) derivano dalla diversa produttività delle risorse 03. secondo la RBV le differenze di profitto tra imprese dipendono dalla scarsità delle risorse e dalla difficoltà di imitazione 04. la rendita paretiana(quasi rendita) è il rendimento del fattore che eccede quello che l'offerente riceverebbe per l'utilizzo immediatamente inferiore 05. con la perfetta mobilità delle risorse il vantaggio competitivo non sarebbe sostenibile Lezione 039 01. l'imitazione è la replicazione da parte di un concorrente Lezione 040 01. a livello empirico si dimostra che le imprese più vecchie e più grandi hanno tassi di crescita minori 02. la dottrina è concorde sul fatto che i tassi di crescita delle imprese siano random walk 03. la legge di Gibrat sostine che la probabilità di crescita di un'impresa all'interno di una determinata industria è proporzionale, indipendentemente dalle condizioni iniziali Lezione 041 01. le imprese scale intensive utilizzano molto i brevetti 02. le imprese supplier-dominated sono imprese appartenenti a comparti tradizionali 03. le imprese supplier-dominated ricorrono a modalità di apprendimento learning by doing 04. nelle imprese scale-intensive l'appropriabilità è molto alta 05. le imprese specialized-suppliers operano per la produzione di nuova tecnologia 06. nei settori science-based la maggior barriera all'entrata è rappresentata dalle economie di apprendimento 07. la tassonomia di Pavitt individua le seguenti tipologie di settori supplier dominated, sale intensive, specialized suppliers, science based Lezione 042 01. nella fase di crescita dell'industria emerge un design dominante 02. il modello sviluppato da Pasinetti lega il cambiamento strutturale all'apprendimento 03. l'analisi della dinamica strutturale si realizza con l'esame congiunto della dinamica industriale e innovativa 04. la dinamica strutturale è spesso analizzata attraverso il modello del ciclo di vita dell'industria 05. nella fase iniziale del ciclo di vita dell'industria le innovazioni sono radicali 06. nella fase iniziale del ciclo di vita del'industria non vi sono barriere all'entrata 07. nella fase di maturità dell'industria le innovazioni sono incrementali Lezione 045 01. i parchi scientifici tecnologici sono organizzazioni che sviluppano la cultura dell'innovazione 02. nel panorama italiano si rinvengono per lo più reti informali Lezione 046 01. la diffusione delle innovazioni è rappresentabile graficamente con una curva ad esse 02. i costi di adozione di una nuova tecnologia riguardano gli investimenti strutturali per la sua introduzione 03. secondo Rogers l'innovazione si diffonde con rapidità se presenta i seguenti caratteri Lezione 056 01. le trasfer sciences sono discipline per la soluzione di problemi aziendali 02. è opportuno escludere dall'ambito di brevettazione la conoscenza generale e astratta 03. il sistema innovativo nazionale comprende organizzazioni, istituzioni e infrastrutture 04. fra le organizzazioni che fanno parte del sistema innovativo nazionale annoveriamo tutte vere (università e laboratori di ricerca; imprese e autorità locali; centri di ricerca privati e distretti tecnologici) 05. nella definizione di Freeman il sistema innovativo nazionale comprende istituzioni pubbliche e private 06. analizzando il sistema innovativo nazionale si studiano le interazioni tra università, imprese, istituzioni finanziarie 07. nella collaborazione con il cliente l'attività innovativa diviene meno incerta 08. nella collaborazione con clienti/fornitori si ottiene un più rapido sviluppo dell'attività di innovazione 09. si traggono più benefici da un network in presenza di dimensioni d'impresa contenute 10. il network è più vantaggioso in presenza di imprese di piccole dimensioni perchè si attivano molti rapporti informali 11. se il sistema economico è molto competitivo l'attività innovativa è stimolata 12. se l'ambiente economico è molto competitivo il sistema innovativo nazionale è molto performante 13. per la conoscenza generale e astratta valore sociale>valore privato 14. le transfer sciences sono discipline per la risoluzione di problemi pratici 15. il finanziamento della ricerca nell'ambito delle transfer science solitamente è a carico delle imprese 16. se il mercato per il reperimento dei capitali per la ricerca non è di tipo bancario è necessario che il progetto di ricerca abbia maggiore visibilità e certezza di risultato 17. il ricorso al venture capital per il finanziamento della ricerca è opportuno quando tutte vere (il settore è molto dinamico; nascono continuamente nuove imprese; il settore presenta continui cambiamenti) 18. è alla base di un'efficiente sistema di ricerca un opportuno sistema educativo 19. le politiche industriali sulla ricerca sono più efficaci se prevedono interventi di lungo periodo 20. una normativa che tutela in modo molto forte la proprietà intellettuale ostacola la diffusione di conoscenza Lezione 057 01. nei settori tradizionali la conoscenza di base è generica 02. ogni settore ha una propria attività innovativa tutte vere (perchè presenta specifiche opportunità tecnologiche; perchè definisce diverse conoscenze di base; perchè presenta diversa appropriabilità dei risultati) 03. confrontando le attività innovative nei diversi settori emerge che le conoscenze di base necessarie sono diverse 04. nei settori tradizionali tutte vere (l'attività innovativa riguarda il processo; l'attività innovativa è limitata; l'attività innovativa mira al contenimento dei costi) 05. nel settore agricolo si ha prevalentemente innovazione di processo Lezione 058 01. gli ILO sono strutture di trasferimento tecnologico 02. la specificità dei SIN dipende tutte vere (dai caratteri culturali; dalla politica industriale; dall'assetto istituzionale) 03. gli ILO sono strutture di coordinamento degli incubatori 04. le specificità settoriali dei SIN dipendono da cultura, assetto istituzionale e politica industriale 05. gli industrial liason office sono strutture di trasferimento tecnologico 06. la localizzazione dell'attività innovativa dipende dal settore di riferimento 07. quando il prodotto deve essere differenziato si delocalizza l'attività di ricerca 08. la globalizzazione ha creato maggior concentrazione nei settori ad alta intensità tecnologica 09. il processo di globalizzazione ha favorito la concentrazione dei mercati 10. la globalizzazione dell'attività innovativa ha effetti sui sistemi di formazione 11. la specificità dei SIN dipende dalla politica industriale Lezione 059 01. il modello di Arrow non conferma l'ipotesi schumpeteriana 02. il modello di Arrow dimostra che il monopolista ha maggior incentivo ad innovare quando (c-c') è trascurabile 03. secondo il modello di Arrow solo se (c-c') è trascurabile la curva rappresenta la domanda delle imprese in concorrenza perfetta e in monopolio nel modello di Arrow 28. nel modello di Arrow l'incentivo del'inventore dipende dal tipo di invenzione 29. nel modello di Arrow, in concorrenza, dopo l'introduzione dell'innovazione il prezzo è p=costo unitario post-innovazione + royalty 30. nel caso di innovazione drastica la rendita è uguale al profitto unitario di monopolio 31. nel caso di innovazione drastica tutte vere (l'impresa assume il ruolo di monopolista; l'impresa spiazza il mercato) 32. secondo l'approccio neoclassico lo Stato deve intervenire nella ricerca perchè questa determina esternalità positive Lezione 060 01. nel modello di Nordhaus le imprese sostengono spese di innovazione per ridurre i costi unitari di produzione 02. nel modello di Nordhaus le imprese operano in un mercato di concorrenza perfetta 03. il finanziamento alla ricerca con sgravi fiscali tutte false (comporta maggiori costi amministrativi; è più evidente sul bilancio pubblico; comporta problemi di consenso politico) 04. il sostegno alla ricerca con sgravi fiscali tutte vere (comporta minori costi amministrativi; è meno evidente nel bilancio pubblico; non solleva problemi di consenso politico) 05. se l'impresa riesce a ottenere un completo finanziamento dei progetti inframarginali tutte vere (si realizza uno spiazzamento della spesa privata; ottiene un totale sostegno su progetti che realizzerebbe comunque; il sussidio diviene un semplice trasferimento verso l'impresa) 06. l'impresa ha incentivo a far finanziare dallo Stato tutte vere (i progetti di ricerca inframarginali; i progetti di ricerca in cui il beneficio marginale è superiore al costo marginale) 07. nel modello di Nordhaus è stimolato l'investimento privato in ricerca perchè lo Stato attribuisce un sussidio pari all'autofinanziamento 08. in equilibrio il beneficio marginale della ricerca deve essere uguale al costo marginale della ricerca 09. nel modello di Nordhaus lo Stato può stabilire l'entità del sussidio se conosce la quantità di ricerca e sviluppo di equilibrio 10. nel modello di Nordhaus tutte false (i costi di ricerca sono variabili; lo Stato interviene con un sussidio a favore dei consumatori; l'innovazione ha lo scopo di ridurre i costi marginali) 11. nel modello di Nordhaus lo Stato interviene sussidiando le imprese Lezione 061 01. i modelli di riferimento della nuova organizzazione industriale hanno dimostrato che tutte vere (aumentando il numero di imprese crescono i costi unitari; in concorrenza imperfetta esiste una relazione inversa tra numerosità delle imprese e investimenti in ricerca; aumentando il numero di imprese si riducono gli investimenti in ricerca) 02. i modelli di riferimento della nuova organizzazione industriale hanno evidenziato che all'aumentare del numero di imprese si riducono gli investimenti in ricerca 03. la nuova organizzazione industriale tutte vere (sviluppa l'approccio neoclassico; lega potere di mercato e attività di innovazione; condivide le posizioni schumpeteriane) 04. i modelli di riferimento della nuova organizzazione industriale hanno dimostrato che tutte vere (aumentando il numero di imprese i costi unitari di produzione aumentano; aumentando il numero di imprese le spese di ricerca per singola impresa si riducono; aumentando il numero di imprese le spese di ricerca complessive aumentano) 05. i modelli di riferimento della nuova organizzazione industriale dimostrano che la riduzione della concentrazione porta ad un eccessivo tasso di innovazione 06. il modello di riferimento della nuova organizzazione industrial + il modello Dasgupta-Stiglitz 07. i modelli di riferimento della nuova organizzazione industriale dimostrano che tutte vere (la riduzione della concentrazione può portare ad un livello di innovazione insufficiente per la singola impresa; la riduzione della concentrazione può portare ad un eccesso di innovazione; la riduzione della concentrazione può portare ad un livello di innovazione inefficiente) 08. la nuova organizzazione industriale è in antitesi alle argomentazioni di Arrow Lezione 062 01. le complemetarietà dinamiche si instaurano tutte vere (all'interno della singola impresa; tra imprese che operano a stadi diversi del processo produttivo; tra imprese in collaborazione) 02. le complementarietà dinamiche sono le sinergie all'interno del processo di sviluppo e diffusione di innovazioni 03. l'impresa ha interesse a sviluppare ricerca di base se tutte false (ha scarsa appropriabilità dei risultati; è un'impresa monoprodotto; la base tecnologica è ristretta) 04. la singola impresa ha vantaggio ad investire nella ricerca di base se tutte vere (ha un'elevata appropriabilità della ricerca; attua un'elevata diversificazione del prodotto; la base tecnologica è molto ampia) 05. la ricerca di base crea esternalità positive per il sistema industriale 06. per il fallimento dei processi di apprendimento lo Stato può intervenire incentivando la collaborazione tra imprese ed università 07. secondo l'approccio evolutivo lo Stato dovrebbe tutte vere (sviluppare processi innovativi incerti e nuovi; sostenere i pionieri delle tecnologie; sostenere imprese particolarmente innovative) 08. per evitare le persistenza di uno standard 'vecchio' lo Stato deve tutte vere (calibrare l'attività di regolazione; calibrare la normativa anti-trust) 09. il trade-off tra protezione e diffusione dell'innovazione è affidato al sistema dei brevetti 10. un sistema di protezione della proprietà intellettuale molto forte restringe la varietà di approccio tecnologico 14. nei modelli di crescita neoclassici tutte false (le differenze di performance tra paesi sono persistenti; il progresso tecnologico è endogeno;le differenze tra paesi non derivano dalle dotazioni iniziali) 15. nei modelli di crescita neoclassici la tecnologia è esogena 16. nella visione neoclassica tutte false (la tecnologia è un bene pubblico impuro; la tecnologia non può essere trasferita tra imprese; la tecnologia origina differenze di lungo periodo) 17. nella visione neoclassica la tecnologia tutte vere (è trasferibile tra paesi; non origina differenze di lungo periodo, è un bene pubblico) 18. la funzione di produzione in termini intensivi yt=f(kt) 19. la funzione di produzione nel modello di Solow può essere scritta yt=f(kt) 20. dal modello di Solow emerge che tanto più alta è la propensione al risparmio tanto maggiore è il livello di reddito cui converge l'economia 21. il risultato centrale del modello di Solow è riassunto nell'equazione dkt/dt=s * f(kt)-(n+g)*kt 22. secondo il modello di Solow economie con elevati tassi di risparmio convergono a stati di equilibrio con più alti livelli di reddito 23. (n+g)k è una retta di inclinazione (n+g) 24. secondo il modello di Solow tutte vere (il tasso di crescita di stato stazionario è esogeno; economie con identici caratteri strutturali convergono a medesimi tassi di crescita dell'output; il tasso di crescita di stato stazionario è uguale alla somma tra progresso tecnico e crescita della forza lavoro) 25. secondo il modello di Solow gli interventi pubblici che agiscono su 's' o su 'n' non aumentano la crescita 26. dal modello di Solow emerge che più elevato è 'g' più basso sarà il reddito per unità effettive di lavoro 27. dal modello di Solow emerge che tanto maggiore è la crescita demografica e tanto minore sarà il livello di reddito cui converge il sistema 28. se aumenta il tasso di crescita demografica il livello di k* si riduce 29. secondo il modello di Solow tutte vere (economie con alti tassi di risparmio convergono a equilibri con reddito più alto; tanto maggiore è la crescita demografica tanto minore è il reddito di steady state; tanto maggiore è il livello di conoscenza tanto più basso sarà il reddito per unità effettive di lavoro) 30. nel modello di Solow se aumenta n, la retta (n+g)k diventa più ripida 31. dal modello di Solow emerge che se aumenta la propensione al risparmio aumenta il livello di stato stazionario per unità 32. dal modello di Solow emerge che se aumenta la propensione al risparmio sf(k) si sposta a destra 33. il modello di Solow dimostra che il sistema economico tende a raggiungere uno stato in cui y cresce al tasso n+g 34. se sf(k)<(n+g)k k sta diminuendo 35. se k sta aumentando sf(k)>(n+g)k 36. se sf(k)>(n+g)k k sta aumentando 37. la variazione di k è costante quando sf(k)=(n+g)k 38. se sf(k)=(n+g)k è nulla la variazione di k Lezione 065 01. fra i paesi falling behind rientrano i paesi dell'Africa sub-sahariana 02. Verspagen individua le seguenti categorie di paesi falling behind, clamping on, catch up 03. i paesi catch up hanno innovazione di tipo imitativo 04. i paesi falling behind tutte vere (hanno livelli di reddito molto bassi; hanno predominanza del settore primario; hanno scarsa scolarizzazione) 05. i paesi falling behind hanno bassi tassi di innovazione 06. sono paesi clamping on tutte vere (l'Italia; l'America Latina; l'Irlanda) 07. sono paesi clamping on tutte false (le 'tigri' asiatiche; la Turchia; l'Africa sub-sahariana) 08. l'Italia rientra tra i paesi clamping on 09. nei paesi clamping on tutte vere (si ha un'innovazione creativa; in passato si sono avuti elevati tassi di crescita; si ha un elevato tasso di scolarizzazione) 10. il sapere 'locale' permette di colmare il gap tecnologico 11. se le esternalità hanno dimensione puramente locale è limitata l'innovazione cumulata Lezione 066 01. nei sistemi diffusion-oriented si mira ad innovazioni incrementali 02. i sistemi diffusion-oriented sono tipici di paesi che cercano un aumento di produttività 03. nei sistemi mission-oriented dall'accumulazione creata dall'investimento in capitale umano 02. le esternalità negative del progresso tecnologico derivano dall'interdipendenza strategica tra concorrenti 03. nei modelli di crescita endogena l'incentivo ad innovare tutte vere (è distribuito a prescindere dall'industria; è distribuito a prescindere dal tempo; è distribuito a prescindere dall'impresa) 04. il modello di Barro è rappresentabile con una funzione di produzione a rendimenti costanti 05. i modelli di crescita endogena permettono tutte vere( l'internalizzazione delle esternalità positive; l'internalizzazione delle esternalità negative) 06. nell'approccio evolutivo l'incentivo ad innovare tutte vere(prevede la cumulatività dei processi di apprendimento a livello individuale; prevede la cumulatività dei processi di apprendimento a livello collettivo; persiste nel tempo) 07. nel modello di Romer il progresso tecnico tutte vere (è un'accumulazione di conoscenza tecnologica; è una successione di innovazioni; non è strettamente connesso all'evoluzione degli investimenti) 08. nel modello di Rebelo KT rappresenta una composizione tra capitale fisico e capitale umano 09. il modello di Rebelo è sintetizzabile come Yt=AeyKT 10. si pone l'accento sull'investimento pubblico in capitale umano nel modello di Barro 11. le esternalità positive prodotte dal progresso tecnologico derivano dalla non completa appropriabilità dei risultati 12. a livello empirico si è riscontrato che il processo di crescita non si esaurisce, ma si autoalimenta 13. nei modelli a crescita endogena il progresso tecnologico deriva tutte vere (dagli investimenti in capitale umano; dagli investimenti in capitale fisico; dall'introduzione di nuovi fattori produttivi) 14. nei modelli di crescita endogena si spiegano i rendimenti non decrescenti con la presenza di esternalità positive 15. nel modello di Rebelo 'A' è una costante 16. il fattore 'A' nei modelli di crescita endogena deriva dalla presenza di esternalità create da fattori tradizionali Lezione 070 01. il sistema della ricerca in Italia si presenta con limitate opportunità tecnologiche, domanda debole, ridotto numero di oligopoli 02. il periodo di massima convergenza del sistema italia 1950-1973 03. il NEC è tutte vere (un'area di valori condivisi; un'area a forte connotazione industriale; un sistema lavorativo che minimizza le tensioni sociali) 04. l'area del NEC si caratterizza per la presenza di piccole imprese 05. l'Italia presenta i caratteri di un'impresa follower 06. in Italia tutte vere (la propensione all'investimento in ricerca è bassa; il rapporto tra numero di brevetti e spesa in ricerca è molto alto; l'intensità brevettuale è molto bassa) 07. il modello di specializzazione italiano tutte vere (è molto presente nei settori tradizionali; ha il suo fulcro nell'impresa di piccole dimensioni; subisce la concorrenza dei paesi in via di sviluppo) 08. l'Italia presenta un vantaggio comparato nei settori a bassa intensità di capitale umano 09. il sistema italiano si caratterizza tutte vere (per l'industrializzazione recente; per la mancanza di tradizione nella ricerca; per il dualismo dimensionale) 10. l'esperienza industriale italiana si caratterizza tutte false (per la presenza produttiva all'estero; per industrializzazione di lungo termine; consolidata tradizione di ricerca)