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Economia Aziendale Mercatorum, Test + domande inedite. Aggiornato 24/25, Prove d'esame di Economia Aziendale

Il documento contiene tutte le domande dei test di valutazione, dei test finali e domande inedite. Se lo comprare vi invito a lasciare una recensione. Grazie

Tipologia: Prove d'esame

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Scarica Economia Aziendale Mercatorum, Test + domande inedite. Aggiornato 24/25 e più Prove d'esame in PDF di Economia Aziendale solo su Docsity! Economia Aziendale 1 L'economia studia: La scienza economica a I bisogni b I problemi economici c Le risorse d Le imprese 2 I bisogni sono: La scienza economica a Limitati b Circoscritti alle situazioni c Illimitati d Non definiti 3 Per razionalità limitata si intende: La scienza economica a Attività umana tesa ad identificare le vie più convenienti per il soddisfacimento dei bisogni umani b Attività tesa ad identificare le vie più utili per il soddisfacimento dei bisogni umani 1 L'economia studia: La scienza economica c Attività economica volta a soddisfare i bisogni umani d Attività economica volta a soddisfare i bisogni delle imprese 4 L'economia si divide in: L'economia a Economia Politica ed economia aziendale b Economia macroeconomica e microeconomica c Politica economica e economia aziendale d Economia aziendale e ragioneria 5 Come si definiscono i bisogni: I bisogni a Condizione perenne che causa demotivazione che necessita soddisfacimento b Condizione che causa insoddisfazione fisica ma non implica un soddisfacimento immediato c Condizione che causa insoddisfazione fisica e psichica e che necessita soddisfacimento d Situazioni esterne 1 Che cosa è un'impresa: La classificazione delle imprese 2 I singoli scambi tra famiglie e pubblica amministrazione possono riguardare: Le relazioni tra i soggetti economici a Denaro e beni b Capitale e beni c Tasse e servizi d Interessi e beni 3 I singoli scambi tra imprese e pubblica amministrazione possono riguardare: Le relazioni tra i soggetti economici a Denaro e tasse b Capitale e beni c Tasse e servizi d Interessi e beni 4 I singoli scambi tra imprese e famiglie possono riguardare: Le relazioni tra i soggetti economici a Denaro e beni 1 Che cosa è un'impresa: La classificazione delle imprese b Capitale e beni c Tasse e servizi d Interessi e beni 5 Negli scambi tra soggetti economici, il flusso caratterizzato da fattori produttivi è chiamato: Le relazioni tra i soggetti economici a Monetario b Reale c Materiale d Concreto 6 Le fondazioni sono aziende si produzione con scopo di utilità generale: L'azienda a Sempre b Talvolta c Mai d In rari casi 1 Che cosa è un'impresa: La classificazione delle imprese 7 L'azienda è considerata: L'azienda a Un istituto economico a valore crescente b Un istituto economico con vita illimitata c Un istituto economicocon vita limitata d Un istituto economico atto a perdurare 8 I parametri per misurare la dimensione aziendale sono: La classificazione delle imprese a Volume di affari, volume dei ricavi e numero di dipendenti b Volume di affari, capacità produttiva e numero di dipendenti c Volume di attività, capitale preso a prestito e numero di dipendenti d Volume di affari, investimenti e numero di dipendenti 9 Sono aziende a scopo di lucro: L'azienda a La pubblica amministrazione 1 Cosa è la teoria dell'agenzia: Gli obiettivi dell'impresa a Scambi b Investimenti c Creazione di Network d Reperimento di capitali 6 La teoria economica neoclassica, come obiettivo primo, presenta: Gli obiettivi dell'impresa a La soddisfazione dei manager b La crescita c La soddisfazione degli stakeholders d La massimizzazione del profitto 7 La crescita attraverso i network è caratterizzata, tra le altre cose, da: L'impresa - i confini a Leva azionaria b Crescita interna o esterna attraverso integrazioni di imprese c Processo decisionale flessibile 1 Cosa è la teoria dell'agenzia: Gli obiettivi dell'impresa d Concentrazione del processo decisionale 8 La crescita attraverso i gruppi è caratterizzata, tra le altre cose, da: L'impresa - i confini a Leva azionaria b Crescita interna o esterna attraverso integrazioni di imprese c Processo decisionale flessibile d Ottimizzazione della tassazione 9 L'agency theory è: Gli obiettivi dell'impresa a Un approccio teorico dell'economia aziendale b Un approccio teorico della teoria classica c Un approccio teorico dell'economia politica d Un approccio teorico della teoria neoclassica 1 Gli assunti teorici della teoria economica neoclassica sono: Gli obiettivi dell'impresa a Molteplicità degli organi societari e asimmetrie informative b Imprenditore unipersonale e perfetta informazione c Asimmetrie informative d Molteplicità degli interessi degli stakeholders 2 La teoria dell'agency theory afferma che: Agency Theory a L'azionista subisce asimmetrie informative e costi di monitoraggio b Managers e azionisti hanno sempre gli stessi obiettivi c Non sono necessari meccanismi di controllo d I costi dei meccanismi di controllo non dipendono dai modelli di Governance 3 Le teorie manageriali affermano che gli obiettivi aziendali sono: Teorie Manageriali a La massimizzazione del profitto b Il contemperamento degli interessi di tutti gli stakeholders c Il sostenimento di costi di monitoraggio 1 Gli assunti teorici della teoria economica neoclassica sono: Gli obiettivi dell'impresa b Solo massimizzazione del profitto per gli azionisti c Solo l'ottimizzazione del payout ratio (dividend/earnings) d Solo la massimizzazione dei benefit per i managers 9 Nell'ambito della stakeholders theory - stewardship theory: Stakeholders Theory - Stewardship Theory a Ogni stakeholder è un differente 'principal' b Tutti gli stakeholder sono 'agent' di se stessi c Gli stakeholder possono essere considerati 'stewards' al servizio degli azionisti d L'obiettivo è l'ottimizzazione del payout ratio 10 La teoria economica neoclassica sulla massimizzazione del profitto viene criticata perché: Gli obiettivi dell'impresa a Tiene conto della separazione tra proprietà e controllo b Non spiega come vengono prese le decisioni di business nel 'mondo reale' c Tiene conto dell'incompletezza di informazioni d Tiene conto delle complessità organizzative (interessi dei diversi gruppi) 1 Gli assunti teorici della teoria economica neoclassica sono: Gli obiettivi dell'impresa 1 Il capitale sociale minimo di una SpA è: La forma giuridica - caratteristiche a 120.000 Euro b 100.000 Euro c Nessun minimo richiesto d 50.000 Euro 2 Il soggetto giuridico è colui che: La forma giuridica a Chi ha le responsabilità economica dell’attività d’impresa. b Chi ha le responsabilità giuridica dell’attività d’impresa. c Chi ha le responsabilità giuridica ed economica dell’attività d’impresa. d Chi ha le responsabilità amministrativa dell’attività d’impresa. 3 Le imprese individuali sono caratterizzate da: La forma giuridica a Responsabilità illimitata del soggetto economico & giuridico 1 Gli assunti teorici della teoria economica neoclassica sono: Gli obiettivi dell'impresa b Responsabilità limitata del soggetto economico & giuridico c Responsabilità non definita del soggetto impresa d Responsabilità contrattualizzata del soggetto economico & giuridico 4 Le Sas possono svolgere: La forma giuridica - caratteristiche a Solo attività agricole b Nessuna attività di commercio c Solo attività di commericio d Qualsiasi attività 5 Il capitale sociale minimo di una snc è: La forma giuridica - caratteristiche a 120.000 Euro b 100.000 Euro c Nessun minimo richiesto d 10.000 Euro 1 I sistemi legali di common law presentano: Il capitalismo d Regole specifiche 2 La corporate governance può essere definita come: La corporate governance a L'insieme delle regole volte a limitare i conflitti di interesse tra azionisti e manager b L'insieme dei meccanismi volti a limitare i conflitti di interesse tra azionisti e manager c L'insieme dei meccanismi volti a limitare i conflitti di interesse tra managers d L'insieme dele regole volte a limitare i conflitti di interesse tra proprietari 3 Il capitalismo latino, tra le caratteristiche, presenta: Il capitalismo a Limitato potere azionisti b Elevata liquidità nel mercato dei capitali c Volatilità del mercato d Limitato ricorso al mercato dei capitali 4 Il capitalismo renano tra le caratteristiche, presenta: Il capitalismo 1 I sistemi legali di common law presentano: Il capitalismo a Limitato potere azionisti b Volatilità del mercato c Stato come garante d Limitato ricorso al mercato dei capitali 5 La corporate governace, tra le altre cose, deve: La corporate governance a Garantire il reperimento dei capitali all'impresa b Assicurare la crescita dell'impresa c Assicurazre la trasparenza delle informazioni d Garantire un profitto all'impresa 6 I sistemi "two-tier" sono caratterizzati da: La corporate governance a Esistenza di due organi nella governance b Mercato liquido c Presenza dello stato nella governance 1 I sistemi legali di common law presentano: Il capitalismo d Elevato potere dei manager 7 Il capitalismo anglosassone tra le caratteristiche, presenta: Il capitalismo a Limitato potere azionisti b Ruolo delle banche c Stato come garante d Limitato ricorso al mercato dei capitali 8 Il capitalismo asiatico tra le caratteristiche, presenta: Il capitalismo a Limitato potere azionisti b Elevata liquidità nel mercato dei capitali c Stato come garante d Limitato ricorso al mercato dei capitali 9 Nei modelli "insider system": Logiche di funzionamento della governance 1 Il modello di governance renano è, tra le altre cose, caratterizzato da: Il modello renano I modelli market-oriented a Audit committee, Compensation commitee e Remuneration committee b Controlling committee, Compensation commitee e Remuneration committee c Audit committee, Compensation commitee e Electing committee d Audit committee, Compensation commitee e Nominating committee 6 Con la riforma del diritto societario ((D.lgs. 6/2003) il controllo contabile per le non quotate: Il modello italiano a E' affidato a un revisore esterno b E' affidato al collegio sindacale c E' affidato alla funzione di internal auditing d E' affidato agli amministratori 7 In Inghilterra di frequente il CEO è anche: I modelli market-oriented a CFO 1 Il modello di governance renano è, tra le altre cose, caratterizzato da: Il modello renano b Presidente degli azionisti c Chairman d A capo del consiglio di sorveglianza 8 Tra le caratteristiche dei sistemi market-oriented troviamo: I modelli market-oriented a Elevato frazionamento della propietà b Un forte azionista di maggioranza c Un gruppo coeso di azionisti detenente la maggioranza d Relazioni di tipo two-tier 9 Il consiglio di amministrazione nel sistema italiano: Il modello italiano a Ha poteri di controllo sugli azionisti b Ha poteri di gestione c E' nominato dal collegio sindacale d Può essere revocato dai manager 1 Tra le altre cose, l'organizzazione aziendale: Lâorganizzazione a Studia i criteri di divisione del lavoro b Definisce le strategie aziendali c Definisce le strategie operative d Indica il modello di governance 2 All'interno della progettazione organizzativa è prevista: Progettazione struttura organizzativa a Divisione del lavoro tra divisioni b Divisione del lavoro tra funzioni c Divisione del lavoro tra manager d Divisione del lavoro tra posizioni 3 La macro struttura organizzativa è: Progettazione struttura organizzativa a L'insieme delle singole unità organizzative b L'insieme delle singole divisioni c L'insieme delle singole funzioni 1 Tra le altre cose, l'organizzazione aziendale: Lâorganizzazione d La rappresentazione ideale della struttura organizzativa 9 Tra le altre cose, la scelta del modello organizzativo dipende da: La scelta del modello organizzativo a Strategie b Organizzazione c Cliente d Performance 1 In una struttura funzionale la catena di comendo gerarchica è: La struttura funzionale a Orizzontale b Verticale c Trasversale d Bidimensionale 2 La struttura elementare è adatta per: 1 In una struttura funzionale la catena di comendo gerarchica è: La struttura funzionale Le strutture organizzative a Imprese di piccole dimensioni b Imprese di medie dimensioni c Imprese di grandi dimensioni d Imprese che operano a livello internazionale 3 La divisione è: Le strutture organizzative a Un insieme di attività simili in relazione al modo in cui vengono svolte le operazioni b Un insieme di persone ed operazioni necessarie alla realizzazione di un certo output c Un insieme di funzioni e prodotti d Un insieme di persone 4 Lo svantaggio principale della struttura funzionale è: La struttura funzionale a Le economie di scale 1 In una struttura funzionale la catena di comendo gerarchica è: La struttura funzionale b La divisione del lavoro per prodotto c La rigidità d La flessibilità 5 L'eccessiva specializzazione del lavoratore comporta nel lungo termine: Sviluppi della struttura funzionale a Un aumento della performance b Un miglioramento dei risultati c Motivazione d Alienazione 6 La funzione è: Le strutture organizzative a Un insieme di attività simili in relazione al modo in cui vengono svolte le operazioni b Un insieme di persone ed operazioni necessarie alla realizzazione di un certo output c Un insieme di funzioni e prodotti d Un insieme di persone 1 In una struttura divisionale, la divisione del lavoro è basata su: La struttura divisionale d Raggiungimento congiunto di logistica e gestione di prodotto 3 Tra i contro della struttura matriciale riscontriamo: La struttura matriciale a Duplicazione dei costi b Alienazione dei lavoratori c Diseconomie di scopo d Bassa motivazione dei lavoratori 4 Tra i contro della struttura divisionale riscontriamo: La struttura divisionale a Bassa motivazione dei lavoratori b Alienazione dei lavoratori c Diseconomie di scopo d Duplicazione costi funzionali 5 Le dimensioni aziendali sono una variabile di scelta della struttura organizzativa: La scelta delle strutture organizzative 1 In una struttura divisionale, la divisione del lavoro è basata su: La struttura divisionale a Si b No c Talvolta d Mai 6 Differenziazione del prodotto vuol dire: La scelta delle strutture organizzative a Investire sulla produzione del prodotto elementi distintivi del prodotto introducendo caratteristiche percepite come uniche dal cliente b Investire su elementi tipici del prodotto c Investire su elementi distintivi del prodotto introducendo caratteristiche percepite come uniche dal cliente d Investire su elementi distintivi del prodotto introducendo caratteristiche percepite come uniche dall'impresa 7 Il grado di divisionalizzazione indica: La struttura divisionale a Il livello di autonomia delle divisioni b Il livello di realizzazione delle divisioni 1 In una struttura divisionale, la divisione del lavoro è basata su: La struttura divisionale c Il livello di attivazione delle divisioni d Il livello di scorporo delle divisioni 8 Tra i pro della struttura matriciale riscontriamo: La struttura matriciale a Alto grado di output b Bassi costi di coordinamento c Economie di scala d Basso livello di conflittualità 9 L'interdipendenza tra le funzioni comporta: La scelta delle strutture organizzative a Necessità di autorità b Necessità di economie di scopo c Necessità di economie di scala d Necessità di coordinamento tra le funzioni 1 Le strategie corporate riguardano: La strategia: livelli La strategia: livelli a Definiscono lo spettro di operatività dell'impresa in termini di settori e mercati b Definiscono lo spettro di creatività dell'impresa in termini di settori e mercati c Definiscono lo spettro di organizzazione dell'impresa in termini di settori e mercati d Definiscono lo spettro di investimento dell'impresa in termini di settori e mercati 7 L'ambiente naturale è un fattore che caratterizza il settore: La strategia: iabili a Sempre b Mai c Talvolta d Dipende 8 Per "orientamento strategico di fondo" si intende: La strategia: definizione a Il piano generale delle strategie attraverso le quali un'azienda mira a raggiungere i suoi obiettivi di lungo termine 1 Le strategie corporate riguardano: La strategia: livelli b Il piano generale delle linee d'azione più rilevanti attraverso le quali un'azienda mira a raggiungere i suoi obiettivi di lungo termine c Il piano generale degli investimenti più rilevanti attraverso le quali un'azienda mira a raggiungere i suoi obiettivi di lungo termine d Il piano generale delle risorse più rilevanti attraverso le quali un'azienda mira a raggiungere i suoi obiettivi di lungo termine 9 Il macro ambiente è: La strategia: iabili a L'insieme di imprese operanti nel settore b L'insieme di imprese che producono beni tra loro intercambiabili c Il singolo settore di riferimento d Il sitema istituzionale di riferimento e il sistema economico generale 10 Il termine strategia deriva dal: La strategia: definizione a Mercato b Linguaggio militare c Marketing 1 Le strategie corporate riguardano: La strategia: livelli d Manager 1 La minaccia di potenziali nuovi entranti è determinata da: Porter analysis a Barriere all'entrata b Barriere all'uscita c Barriere all'entrata e all'uscita d Tipologia di prodotto 2 Analizzando il micro ambiente, si studia: Lâanalisi dellâambiente esterno a Il settore b La concorrenza c Il cliente d Il prodotto 3 Le barriere all'uscita possono essere definite come: 1 La minaccia di potenziali nuovi entranti è determinata da: Porter analysis 8 Le barriere all'entrata possono essere definite come: Le barriere allâentrata e allâuscita a Ostacoli all'ingresso di un nuovo concorrente nel mercato/settore b Ostacoli allusicta di un nuovo concorrente nel mercato/settore c Investimenti di un nuovo concorrente nel mercato/settore d Disinvestimenti di un nuovo concorrente nel mercato/settore 9 La minaccia di prodotti sostitutivi è bassa se: Porter analysis a La domanda del bene è fluttuante rispetto alle variazioni di prezzo b La domanda del bene è dipendente dalle variazioni di prezzo c La domanda del bene è elastica alle variazioni di prezzo d La domanda del bene è inelastica alle variazioni di prezzo 10 I vincoli personali in termini di barriere all'uscita si riferiscono a: Le barriere allâentrata e allâuscita a Problemi personali dell'imprenditore 1 La minaccia di potenziali nuovi entranti è determinata da: Porter analysis b Investimenti effettuati dall'imprenditore c Funzione sociale dell'impresa d Legame affettivo dell'imprenditore verso l'impresa 1 A livello corporate, tra le altre cose, viene definito: Le strategie corporate a Il tipo di prodotto b Il settore in cui operare c Il livello del prezzo d I canali distributivi 2 La catena del valore è uno strumento necessario per: La catena del valore a Analizzare le strategie corporate b Analizzare le strategie competitive c Analizzare i clienti target 1 A livello corporate, tra le altre cose, viene definito: Le strategie corporate d Analizzare l'ambiente in cui si opera 3 Quale delle seguenti è un'attività della logistica in entrata: Le attività primarie e di supporto a Magazzinaggio b Lavorazione c Evasione ordini d Imballaggio 4 Quale delle seguenti attività è un'attività della logistica in uscita: Le attività primarie e di supporto a Movimentazione b Lavorazione c Evasione ordini d Imballaggio 5 Per diversificazione si intende: Le strategie corporate 1 A livello corporate, tra le altre cose, viene definito: Le strategie corporate a Movimentazione b Lavorazione c Evasione ordini d Magazzinaggio 1 Tra le fonti di vantaggio competitivo basato sui costi, ritroviamo: La leadership di costo a La reputation b La customer satisfaction c Il design d Le economie di scale 2 Le strategie competitive sono: Le strategie di business a 1 b 2 1 Tra le fonti di vantaggio competitivo basato sui costi, ritroviamo: La leadership di costo c 3 d 4 3 La differenzazione si attua attraverso: La differenziazione a L'attribuzione al prodotto di caratteristiche distintive ed uniche che ne aumentano il valore b L'attribuzione al prodotto di caratteristiche materiali che ne aumentano il valore c La diminuzione dei costi di produzione d Il raggiungimento di elevati livelli di efficienza 4 Secondo la matrice strategica di business, se l'ampiezza del raggio di azione è alto e il vantaggio perseguito è il costo, la strategia che si dovrebbe implementare è: Le strategie di business a Leadership di costo b Focalizzazione sul costo c Differenziazione d Focalizzazione su differenziazione 1 Tra le fonti di vantaggio competitivo basato sui costi, ritroviamo: La leadership di costo 5 La metodologia perseguita nella differenzazione è: La differenziazione a Individuazione delle attività più semplici della catena del valore e raggiungimento di elevati livelli di efficienza b Individuazione delle attività critiche per i clienti con conseguente miglioramento dell'efficienza produttiva c Individuazione delle caratteristiche percepite come importanti dai clienti e soddisfazione dei bisogni in maniera ineguagliabile d Individuazione delle attività critiche per i clienti 6 La metodologia perseguita nella leadership di costo è: La leadership di costo a Individuazione delle attività più semplici della catena del valore e raggiungimento di elevati livelli di efficienza b Individuazione delle attività critiche della catena del valore e raggiungimento di elevati livelli di efficienza c Individuazione delle attività di supporto della catena del valore e raggiungimento di elevati livelli di efficienza d Individuazione delle attività primarie della catena del valore e raggiungimento di elevati livelli di efficienza 7 L'effetto della leadership di costo sulla catena del valore è: 1 La focalizzazione dovrebbe essere implementata solo se: La focalizzazione c Il profitto impresa generale > profitto medio del settore d Il profitto medio del settore > profitto impresa generale medio del settore 2 Nella pratica una strategia funzonale , tra le altre cose, si deve declinare in: Le strategie di funzione a Obiettivi percepibili b Obiettivi misurabili c Obiettivi comunicati d Obiettivi chiari 3 Tra le varie caratteristiche, un segmento adatto alla strategia di focalizzazione deve avere: La focalizzazione a Di business b Concreto c Misurabile d Con costi di investimento bassi 4 La funzione "ricerca e sviluppo" è classificata una funzione: 1 La focalizzazione dovrebbe essere implementata solo se: La focalizzazione Le strategie di funzione a Operativa b Finanziaria c Di coordinamento d Di business 5 Per resorse-based view si intende: Strategia: la resource-based view a La possibilità di cercare risorse nell'ambiente esterno per sviluppare capacità interne b La possibilità di fare leva sulle risorse e sulle capacità dell'impresa per sfruttare le opportunità derivanti dall'ambiente esterno c La possibilità di cercare risorse nell'ambiente esterno per sviluppare risorse interne d La possibilità di fare leva sulle risorse e sulle capacità dell'impresa per creare opportunità nell'ambiente esterno 6 La strategia di focalizzazione prevede: La focalizzazione a La scelta di un'area ristretta di competizione 1 La focalizzazione dovrebbe essere implementata solo se: La focalizzazione b La scelta di un tecnologia specifica c La scelta di un certo livello di qualità d La scelta di una nicchia di fornitori 7 Le strategie funzionali rappresentano: Le strategie di funzione a L'implementazione delle azioni b L'implementazione delle strategie di corporate e di business c L'implementazione delle strategie di business d L'implementazione delle strategie di corporate 8 La strategia di focalizzazione è una strategia: La focalizzazione a Funzionale b Di corporate c Di staff d Di business 1 Il marketing è: Marketing: concetti fondamentali c L'insieme dei benefici e dei valori promessi ai consumatori per il soddisfacimento dei propri bisogno e/o desideri d L'insieme dei ricavi ottenuti dall'impresa una volta soddisfatti i consumatori 4 I bisogni e i desideri devono essere considerati da coloro che lavorano nel marketing: Marketing: concetti fondamentali a Talvolta b Sempre c Dipende dal prodotto d Dipende dall'andamento economico generale 5 Cosa si intende per "domanda": Il marketing concept a La domanda è costituita dai desideri per specifici mercati b La domanda è costituita dai bisogni per specifici prodotti c La domanda è costituita dai desideri per specifici prodotti d La domanda è costituita dai trend economici 1 Il marketing è: Marketing: concetti fondamentali 6 Il valore è: Marketing: concetti fondamentali a L'EBIT b Il rapporto tra costi e ricavi c Il risultato finale che si ottiene d Il rapporto tra benefici e costi 7 I desideri consistono: Marketing: concetti fondamentali a Nell'individuazione di qualcosa di specifico in grado di soddisfare i bisogni più profondi b Nell'individuazione di un prodotto in grado di soddisfare i bisogni più profondi c Nell'individuazione di un servizio in grado di soddisfare i bisogni più profondi d Nell'individuazione di un'impresa in grado di soddisfare i bisogni più profondi 8 I bisongi e i desideri dipendono dalla cultura e dallo stato sociale della singola persona: Marketing: concetti fondamentali 1 Il marketing è: Marketing: concetti fondamentali a A seconda dello stato d'animo b No c Si d Dipende 9 Un bisogno si manifesta quando: Marketing: concetti fondamentali a Una necessità di base per la vita umana non è stata soddisfatta b Si ha una carenza c Non si riesce a trovare qualcosa d Non si può comprare un prodtto 10 Per costi energetici si intende: Il marketing concept a Esborso monetario connesso all'acquisto b Tempo “investito” nella ricerca del prodotto c Impegno “investito” nel processo d'acquisto 1 Attraverso la fase della segmentazione l'azienda: La segmentazione b L'impresa decide di sviluppare numerosi prodotti da collocare su più mercati c L'impresa decide di sviluppare un unico prodotto da collocare su più mercati d L'impresa sceglie più combinazioni prodotto mercato su cui attivare le proprie strategie di marketing 6 Nell'ambito della specializzazione di mercato (nella fase di targeting): Il Targeting a L'impresa concentra i propri sforzi nello studio di un determinato gruppo di consumatori a cui offrire prodotti differenziati per soddisfare bisogni alternativi b L'impresa decide di servire ogni possibile combinazione prodotto mercato c L'impresa concentra i propri sforzi nella scelta di un singolo mercato da soddisfare d L'impresa concentra i propri sforzi nello studio di diversi gruppi di consumatori a cui offrire prodotti differenziati per soddisfare gli stessi bisogni 7 Il posizionamento consiste in: Posizionamento a Suddivisione del mercato dei potenziali clienti in più gruppi che presentano caratteristiche simili al loro interno e differenziate al loro esterno b Scelta del segmento (o dei segmenti) che l'impresa vuole effettivamente servire c Definire l'offerta e l‘immagine di un'impresa in modo tale da consentirle di occupare una posizione in diversi mercati concorrenti 1 Attraverso la fase della segmentazione l'azienda: La segmentazione d Definire l'offerta e l‘immagine di un'impresa in modo tale da consentirle di occupare una posizione distinta e apprezzata nella mente del mercato obiettivo 8 Nell'ambito della fase di posizionamento, il riposizionamento: Posizionamento a Viene implementato nelle fasi di crescita e sviluppo b E' volto a ricollocare il prodotto nella mente del consumatore in risposta a fasi di maturità del ciclo di vita c E' volto a ricollocare il prodotto nella mente del consumatore in risposta ai cambiamenti della tipologia di consumatore obiettivo d E' finalizzato a ridurre il valore percepito del prodotto della concorrenza 9 Nell'ambito delle prime fasi di posizionamento, è necessario che: Posizionamento a Solo una parte del mercato comprenda il posizionamento comunicato dall'impresa b Il mercato finale percepisca un'idea precisa del prodotto c Si miri a ridurre il valore percepito del prodotto della concorrenza d L'impresa si focalizzi sulla scelta del prodotto da collocare sul mercato 10 Nell'ambito della concentrazione mono segmento (targeting): 1 Attraverso la fase della segmentazione l'azienda: La segmentazione Il Targeting a L'impresa decide di sviluppare un unico prodotto da collocare su più mercati b L'impresa identifica una sola tipologia di prodotto da promuovere in diversi mercati c L'impresa identifica una sola combinazione prodotto mercato su cui orientare la propria scelta d L'impresa concentra i propri sforzi nello studio di un determinato gruppo di consumatori 1 Il marchio: Decisioni sul singolo prodotto a Non ha mai valore economico b E' visto come una parte non importante del prodotto c E' un mezzo di riconoscimento da parte del consumatore d E' lo stesso per ogni azienda 2 Non è una funzione del packaging: Decisioni sul singolo prodotto 1 Il marchio: Decisioni sul singolo prodotto 7 La quinta "p" del marketing mix: La quinta P a Identifica la distribuzione spaziale e temporale dei prodotti sul mercato b E' stata introdotta per considerare i diversi strumenti di comunicazione c Per considerare i nuovi bisogni dei consumatori d Fa riferimento alle caratteristiche intangilibi del prodotto 8 La pubblicità: Definizione di pubblicità e sue finalità a Si riferisce sempre all'azienda nel suo complesso b In una fase di introduzione del prodotto, ha il compito di rafforzare l'immagine del prodotto c In una fase di maturità, serve a convincere i non consumatori a provare il prodotto d E' una delle 4 "p" del marketing mix 9 Il mix comunicazionale: Mix comunicazionale 1 Il marchio: Decisioni sul singolo prodotto a Attiene alla strategia di comunicazione che si pone in essere per promuovere l'azienda b Attiene alla strategia di comunicazione che si pone in essere per promuovere il marchio o il prodotto c Risulta composto esclusivamente dalla pubblicità e dalle promozioni d Non tiene conto delle pubbliche relazioni 10 Le promozioni: Mix comunicazionale a Sono strumenti volti a stimolare le vendite per breve periodo b Sono strumenti volti a stimolare le vendite per un periodo prolungato c Per il mercato consumer sono indirizzate al mercato dei rivenditori d Per il mercato trade sono indirizzate ai consumatori finali 1 Tra i destinatari interni dell'informazione sulla gestione ritroviamo: Lâinformazione a Soci b Amministratori 1 Tra i destinatari interni dell'informazione sulla gestione ritroviamo: Lâinformazione c Banche d Risparmiatori 2 Tra i destinatari esterni dell'informazione sulla gestione ritroviamo: Lâinformazione a Amministratori b Management c CDA d Stakeholders 3 L'informazione interna: Lâinformazione a È regolata dalla legge b È periodica c È consuntiva d Volontaria 4 L'informaizone esterna: 1 Tra i destinatari interni dell'informazione sulla gestione ritroviamo: Lâinformazione 9 Il finanziamento esterno: Le operazioni del circuito di gestione: concetti base a È anche chiamato capitale di rischio b È anche chiamato capitale di credito c È incluso nel patrimonio netto d Rappresenta il capitale fornito dai soci 10 La vendita rappresenta la cessione del prodotto o del servizio ottenuto e ha come risultato il formarsi di:tramite l'impiego dei fattori produttivi: Le operazioni del circuito di gestione: concetti base a Costi b Ricavi c Debiti d Immobilizzazioni 1 Secondo lo schema del circuito della gestione, l'unica operazione che non coinvolge il mercato esterno è: Il circuito della gestione e la tavola dei valori a La vendita b Il finanziamento c La trasformazione d L'acquisto dei fattori produttivi 2 Il capitale di rischio: Il finanziamento a Rappresenta un tipo di finanziamento esterno all'impresa b Rappresenta i finanziamenti ottenuti dalle banche c È anche conosciuto con il nome di mezzi di terzi d Rappresenta la dotazione patrimoniale dell'impresa 3 Ipotizziamo di costituire una SpA con un capitale sociale di € 1000, interamente versato sul conto corrente bancario. Le movimentazioni contabili sono le seguenti: Il finanziamento a Banca + 1000, capitale sociale +1000 b Banca - 1000, capitale sociale +1000 1 Secondo lo schema del circuito della gestione, l'unica operazione che non coinvolge il mercato esterno è: Il circuito della gestione e la tavola dei valori c Banca - 1000, capitale sociale -1000 d Banca + 1000, capitale sociale -1000 4 Al''impresa viene erogato un finanziamento bancario di € 800, con accreditamento sul conto corrente bancario. Le movimentazioni contabili sono le seguenti: Il finanziamento a Banca -800, debiti v banche +800 b Banca +800, debiti v banche +800 c Banca -800, debiti v banche -800 d Banca +800, debiti v banche -800 5 Le tre categorie di immobilizzazioni sono: L'acquisizione dei fattori produttivi a Materiali, immateriali, economiche b Economiche immateriali, finanziarie c Materiali, economiche finanziarie d Materiali, immateriali, finanziarie 1 Secondo lo schema del circuito della gestione, l'unica operazione che non coinvolge il mercato esterno è: Il circuito della gestione e la tavola dei valori b Personale + 800, banca -400, debiti tributari +200, debiti v istituti previdenziali +200 c Personale + 800, banca +400, debiti tributari +200, debiti v istituti previdenziali +200 d Personale + 800, banca -400, debiti tributari -200, debiti v istituti previdenziali -200 1 Ipotizziamo di ottenere un affidamento bancario (c.d. fido) di € 500. In bilancio registreremo: Fido bancario e pagamento debiti commerciali a Un aumento della banca per 500 b Un aumento dei debiti finanziari per 500 c Un aumento dei debiti commerciali per 500 d Nulla 2 Ipotizziamo di pagare il debito verso un nostro fornitore per 350. Le movimentazioni contabili sono le seguenti: Fido bancario e pagamento debiti commerciali a Banca -350, debiti v fornitori -350 b Banca +350, debiti v fornitori -350 1 Ipotizziamo di ottenere un affidamento bancario (c.d. fido) di € 500. In bilancio registreremo: Fido bancario e pagamento debiti commerciali c Banca +350, debiti v fornitori +350 d Banca -350, debiti v fornitori +350 3 Ipotizziamo di pagare un acconto ad un fornitore di nuove attrezzature per € 100, pagamento in contanti. Le movimentazioni contabili sono le seguenti: Pagamenti e incassi anticipati: gli acconti a Acconti -100, debiti v banche +100 b Acconti +100, debiti v banche +100 c Acconti -100, debiti v banche -100 d Acconti +100, debiti v banche -100 4 I brevetti sono un tipo di immobilizzazioni: L'acquisizione dei fattori produttivi: immobilizzazioni immateriali e finanziarie a Materiali b Immateriali c Finanziarie d Gestionali 1 Ipotizziamo di ottenere un affidamento bancario (c.d. fido) di € 500. In bilancio registreremo: Fido bancario e pagamento debiti commerciali 5 Ipotizziamo di acquistare brevetti per € 150, pagamento in contanti. Le movimentazioni sono le seguenti: L'acquisizione dei fattori produttivi: immobilizzazioni immateriali e finanziarie a Brevetti +150, cassa -150 b Brevetti +150, debiti v fornitori -150 c Brevetti +150, cassa +150 d Brevetti +150, debiti v fornitori +150 6 Le partecipazioni sono un tipo di immobilizzazioni: L'acquisizione dei fattori produttivi: immobilizzazioni immateriali e finanziarie a Materiali b Immateriali c Finanziarie d Gestionali 7 Dal punto di vista economico la vendita determina: La vendita 1 Nella colonna degli impieghi della tavola dei valori ritroviamo: Il reddito aziendale 2 Nella colonna delle fonti della tavola dei valori ritroviamo: Il reddito aziendale a Patrimonio netto b Liquidità c Crediti commerciali d Spese correnti 3 Le spese correnti sono: Il reddito aziendale a Arricchimenti conseguenti ad impieghi non più utili per il futuro b Impoverimenti, conseguenti ad impieghi non più utili per il futuro c Arricchimenti, conseguenti a fonti ottenute a titolo definitivo d Arricchimenti, conseguenti a impieghi ottenuti a titolo definitivo 4 I ricavi correnti sono: Il reddito aziendale a Arricchimenti conseguenti ad impieghi non più utili per il futuro 1 Nella colonna degli impieghi della tavola dei valori ritroviamo: Il reddito aziendale b Impoverimenti, conseguenti ad impieghi non più utili per il futuro c Arricchimenti, conseguenti a fonti ottenute a titolo definitivo d Arricchimenti, conseguenti a impieghi ottenuti a titolo definitivo 5 La linea di demarcazione che permette di separare lo Stato Patrimoniale dal Conto Economico rappresenta gli effettI: Il reddito aziendale a Del principio della prudenza b Del principio della competenza c Del principio della continuità della gestione d Del principio della chiarezza 6 Nella colonna delle attività di Stato Patrimoniale ritroviamo: Stato Patrimoniale e Conto economico a Le fonti con obblighi di prestazione in futuro b Gli impieghi non più utili in futuro c Le fonti senza obblighi di prestazione in futuro d Gli impieghi utili per il futuro 1 Nella colonna degli impieghi della tavola dei valori ritroviamo: Il reddito aziendale 7 Nella colonna delle passività di Stato Patrimoniale ritroviamo: Stato Patrimoniale e Conto economico a Le fonti con obblighi di prestazione in futuro b Gli impieghi non più utili in futuro c Le fonti senza obblighi di prestazione in futuro d Gli impieghi utili per il futuro 8 Nella colonna dei costi di Conto Economico ritroviamo: Stato Patrimoniale e Conto economico a Le fonti con obblighi di prestazione in futuro b Gli impieghi non più utili in futuro c Le fonti senza obblighi di prestazione in futuro d Gli impieghi utili per il futuro 9 Nella colonna dei ricavi di Conto Economico ritroviamo: Stato Patrimoniale e Conto economico a Le fonti con obblighi di prestazione in futuro 1 Ipotizziamo di dover svalutare i crediti per 30. Le movimentazioni contabili sono le seguenti: La svalutazione dei crediti c La riduzione del valore delle immobilizzazioni (nello SP) e la riduzione dei costi (nel CE) d La riduzione del valore delle immobilizzazioni (nello SP) e l'incremento dei costi (nel CE) 4 Ipotizziamo di ammortizzare fabbricati per € 20. Le movimentazioni contabili sono le seguenti: L'ammortamento delle immobilizzazioni a Ammortamento + 20, fabbricati -20 b Ammortamento -20, fabbricati -20 c Ammortamento -20, fabbricati +20 d Ammortamento + 20, fabbricati +20 5 Nella logica del bilancio, le materie prime e merci da utilizzare devono essere rilevate: Le rimanenze di materie prime e merci a Nel patrimonio netto b All'attivo di Stato Patrimoniale c Al passivo di Stato Patrimoniale d Tra i costi di Conto Economico 1 Ipotizziamo di dover svalutare i crediti per 30. Le movimentazioni contabili sono le seguenti: La svalutazione dei crediti 6 Ipotizziamo che fine esercizio vi siano rimanenze di materie prime per € 20. Le movimentazioni contabili sono le seguenti: Le rimanenze di materie prime e merci a Rimanenze di materie - 20, materie prime -20 b Rimanenze di materie - 20, materie prime +20 c Rimanenze di materie + 20, materie prime -20 d Rimanenze di materie + 20, materie prime +20 7 I risconti attivi si hanno nel caso di una operazione che determini: I servizi in corso di maturazione: i ratei e risconti a Il pagamento anticipato di servizi da utilizzare b L'incasso anticipato di servizi da erogare c Il pagamento posticipato di servizi utilizzati d L'incasso posticipato di servizi erogati 8 Ipotizziamo che vi siano servizi di manutenzione già pagati, ma ancora da utilizzare per € 20. Le movimentazioni contabili da operare al 31/12 sono le seguenti: I costi per servizi in corso di maturazione: ratei passivi e i risconti attivi 1 Ipotizziamo di dover svalutare i crediti per 30. Le movimentazioni contabili sono le seguenti: La svalutazione dei crediti a Risconti attivi - 20, servizi di manutenzione -20 b Risconti passivi + 20, servizi di manutenzione -20 c Ratei attivi + 20, servizi di manutenzione -20 d Risconti attivi + 20, servizi di manutenzione -20 9 I ratei attivi si hanno nel caso di una operazione che determini: I costi per servizi in corso di maturazione: ratei passivi e i risconti attivi a Il pagamento anticipato di servizi da utilizzare b L'incasso anticipato di servizi da erogare c Il pagamento posticipato di servizi utilizzati d L'incasso posticipato di servizi erogati 10 Ipotizziamo di rilevare accantonamenti per un contenzioso con il personale per € 20. Le movimentazioni contabili sono le seguenti: Accantonamenti a fondi rischi e oneri a Accantonamenti rischi e oneri - 20, ondi rischi e oneri +20 b Accantonamenti rischi e oneri + 20, ondi rischi e oneri +20 1 Ipotizziamo di rilevare oneri finanziari già maturati sul mutuo per € 67. Le scritture contabili al 31/12 sono le seguenti: I costi finanziari in corso di maturazione: i ratei passivi a Ratei attivi -10, altri ricavi +10 b Ratei passivi +10, altri ricavi +10 c Ratei attivi +10, altri ricavi +10 d Risconti attivi +10, altri ricavi +10 6 Se la produzione ottenuta è maggiore della produzione venduta: Le rimanenze di prodotti a Le rimanenze iniziali sono maggiori delle rimanenze dinali b L'azienda produce meno di quanto vende c Le rimanenze di prodotto si incrementano d Le rimanenze di prodotto si decrementano 7 La valorizzazione del magazzino prodotti secondo la soluzione anglosassone: Le rimanenze di prodotti a Si riferisce a un conto economico a costi e ricavi della produzione ottenuta b Prevede che la variazione delle rimanenze di prodotti rettifichi i costi del CE, i quali devono rappresentare il costo della produzione venduta 1 Ipotizziamo di rilevare oneri finanziari già maturati sul mutuo per € 67. Le scritture contabili al 31/12 sono le seguenti: I costi finanziari in corso di maturazione: i ratei passivi c Prevede che la variazione delle rimanenze di prodotti rettifichi i ricavi del CE, i quali devono rappresentare il valore della produzione ottenuta d È la soluzione prevista da codice civile italiano 8 Ipotizziamo di rilevare rimanenze di prodotti per 658. Le movimentazioni contabili sono le seguenti: Le rimanenze di prodotti a Rimanenze prodotti -658, variazione rimanenze prodotti +658 b Rimanenze prodotti -658, variazione rimanenze prodotti -658 c Rimanenze prodotti +658, variazione rimanenze prodotti -658 d Rimanenze prodotti +658, variazione rimanenze prodotti +658 9 L'utile: Il risultato dell'esercizio e la chiusura del bilancio a Si ha quando i costi sono maggiori dei ricavi b Rappresenta la distruzione di patrimonio netto sofferta dai soci per effetto della gestione c Rappresenta la remunerazione del patrimonio netto generata dalla gestione, che spetta ai soci d Si calcola all'inizio del periodo 1 Ipotizziamo di rilevare oneri finanziari già maturati sul mutuo per € 67. Le scritture contabili al 31/12 sono le seguenti: I costi finanziari in corso di maturazione: i ratei passivi 10 Ipotizziamo che a fine periodo, ed a seguito delle rettifiche per la stima del reddito, i ricavi dell'esercizio risultano pari a 1.748 a fronte di costi totali per 1.622. In bilancio iscriveremo: Il risultato dell'esercizio e la chiusura del bilancio a Un utile di 126 tra i ricavi di conto economico e nel patrimonio netto di stato patrimoniale b Un utile di 126 tra i costi di conto economico e nel patrimonio netto di stato patrimoniale c Una perdita di 126 tra i costi di conto economico e nel patrimonio netto di stato patrimoniale d Una perdita di 126 tra i ricavi di conto economico e nel patrimonio netto di stato patrimoniale 1 Il finanziamento con mezzi propri: Il tipo di finanziamento a Prevede un rimborso non dovuto b Prevede un rimborso stabilito contrattualmente c Prevede una remunerazione stabilita contrattualmente d Fornisce gli stessi diritti dei creditori