Scarica Appunti Economia e gestione della banca - Rovera - unito e più Appunti in PDF di Economia degli Intermediari Finanziari solo su Docsity! APPUNTI ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA CORSO BBA PROF. CRISTINA ROVERA BANCA, BORSA E ASSICURAZIONE ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA Programma 1. Introduzione. 2. Attività tipica della banca (intermediazione creditizia) che si divide in: • raccolta fondi; • impiego fondi. 3. Intermediazione mobiliare ovvero la gestione di portafogli. 4. Vigilanza delle banche. 5. Bilancio di una banca. Introduzione storica Anni '30 Negli anni '30 esisteva il modello della cosiddetta banca mista. Le imprese potevano partecipare li- beramente al capitale sociale delle banche e viceversa. Dunque la banca si assumeva un rischio di- verso da quello puramente finanziario. Inoltre a questo particolare si aggiungeva anche una scarsis- sima diversificazione e quando un'impresa andava male si portava dietro anche la banca che vi pos- sedeva partecipazioni. Infine c'era una gran confusione tra le operazioni di breve e medio-lungo termine. Tutto ciò ha procurato nel 1929 la crisi di Wall Street. Tutti gli stati che sono stati toccati dalla crisi dovettero prendere provvedimenti e tra questi vi era l'Italia che: • nel 1933 istituisce l'IRI (istituto per la ricostruzione industriale); • nel 1936 viene varata una nuova legge bancaria. Legge bancaria 1936 La legge bancaria del 1936 prevedeva i seguenti punti: 1. specializzazione degli istituti di credito, quindi la divisione in due categorie: • aziende ordinarie di credito, che potevano fare operazione attive e passive con durata mi- nore uguale a 18 mesi; • istituti di credito speciale, che poteva fare operazioni attive e passive con durata superio- re a 18 mesi; 2. elimina la banca mista, ossia le banche non possono partecipare al capitale delle imprese e viceversa. Entrambi i vincoli erano violabili se subordinate ad autorizzazione della banca d'Italia. Banca d'Italia La Banca d'Italia è l'autorità di vigilanza e prima dell'introduzione della BCE era gestore della poli- tica monetaria in Italia. Ma come si arriva alla nascita della banca d'Italia? Iniziamo dal 1874 anno in cui viene formulata una legge che limita la capacità di emettere moneta alle seguenti banche: 1. Banco di Sicilia; 2. Banco di Napoli; 3. Banca Nazionale del Regno; 4. Banca Nazionale Toscana; 5. Banca Toscana di Credito; dazioni mentre la società privata banca privata. La fondazione possedeva azioni o partecipazioni della banca. Nel 1994, però mediante la direttiva Dini fu segnalato che in Italia si era fatta una privatizzazione giuridica e non economica. La legge Ciampi del 1998 allora impose: • alle fondazioni di modificare il loro statuto in modo da trasformarsi in soggetti giuridica- mente privati; • di vendere le partecipazioni di controllo di banche. La vendita delle partecipazioni deve av- venire entro 6 anni e chi vende entro i primi 4 anni non paga l'imposta sulla plusvalenza. Chi avrebbe venduto negli ultimi due anni avrebbe avuto un'imposta ridotta. Nel 2000 la CEE aveva detto alla Consob che stava violando il principio di concorrenza, tuttavia erano passati appena passati due anni dalla legge Ciampi e quindi non si era ancora concluso il tem- po a disposizione. La Consob nel 2002 ha reso note le decisioni della commissione europea ricevendo l'ok per conti- nuare quanto iniziato con la legge Ciampi. Nel 2001 è arrivato l'emendamento della legge della finanza del 2002 che diceva che nell'organo di indirizzo, CdA, delle fondazioni deve essere prevista la prevalente rappresentanza del territorio cioè ci devono essere i rappresentanti delle regioni, province e comuni. I CdA si rivolsero alla Corte Co- stituzionale poiché le fondazioni erano passate da pubbliche a private per ripassare nuovamente a pubbliche. Nel 2003 la Corte Costituzionale rende incostituzionale quanto affermato nella legge del 2002 dando di fatto ragione alle fondazioni. Le fondazioni non possono comunque possedere partecipazioni di controllo di banche. Decreto Legge 1/9/93 numero 385 – TUB La banca ai sensi del TUB Art. 10 TUB – Attività bancaria: la raccolta di risparmio tra il pubblico e l'esercizio del credito costituiscono l'attività bancaria. Essa ha carattere d'impresa. L'esercizio dell'attività bancaria è riservato alle banche. Le banche esercitano, oltre all'attività bancaria, ogni altra attività finanziaria, secondo la disciplina propria di ciascuna, nonché attività connesse o strumentali. Sono salve le riserve di attività previste dalla legge. Attività che possono svolgere le banche: 1. raccolta fondi, esempio il conto corrente; 2. impiego fondi, esempio mutuo. Avendo carattere d'impresa vuol dire che la banca è un'attività rischiosa. Per il terzo comma la banca può svolgere anche attività connesse o strumentali. Art. 16 – Libera prestazione di servizi: le banche italiane possono esercitare le attività ammesse al mutuo riconoscimento in uno Stato comunitario senza stabilirvi succursali, nel rispetto delle pro- cedure fissate dalla Banca d'Italia. Le banche italiane possono operare in uno Stato extracomunitario senza stabilirvi succursali previa autorizzazione della Banca d'Italia. Le banche comunitarie possono esercitare le attività previste dal comma 1 nel territorio della Re- pubblica senza stabilirvi succursali dopo che la Banca d'Italia sia stata informata dall'autorità com- petente dello Stato di appartenenza. Le banche extracomunitarie possono operare in Italia senza stabilirvi succursali previa autorizzazio- ne della Banca d'Italia, rilasciata sentita la CONSOB per quanto riguarda le attività di intermedia- zione mobiliare. La Banca d'Italia, nei casi in cui sia previsto l'esercizio di attività di intermediazione mobiliare, dà notizia alla CONSOB delle comunicazioni ricevute ai sensi del comma 3 e della prestazione all'estero di servizi da parte di banche italiane. Attività mutuo riconoscimento, attività che si possono fare nei paesi comunitari. Alcune sono: • raccolta di depositi o di altri fondi con obbligo di restituzione; • leasing finanziario; • rilascio di garanzia; • ecc. Queste attività costituiscono l'intermediazione creditizia. Essa non è l'unica attività esercitabile dalle banche (anche se è la principale). L'altra attività che una banca può svolgere è l'intermediazione mobiliare. L'intermediazione mobiliare ha subito varie riforme: 1. legge 2/1/91 numero 1 o legge sulle SIM: • dealing; • brokerage; • collocamento titoli; • gestione patrimoniale (in forma individuale); • raccolta ordini di acquisto e vendita di titoli; • consulenza in materia di valori mobiliari; • sollecitazione del pubblico risparmio. Queste attività potevano essere svolte dalle SIM, le banche potevano fare tutto ciò solo su ti- toli di Stato; 2. decreto Eurosim '96: • dealing • brokerage; • collocamento titoli; • gestione patrimoniale di tipo individuale; • raccolta ordini di acquisto e vendita di titoli; • le banche possono fare tutto quello che fanno le SIM. Tutto ciò è stato fatto per mettere le banche italiane sullo stesso piano delle banche europee. Alcune SIM sono state chiuse, altre sono diventate banche in modo da svolgere anche inter- mediazione creditizia. Altre ancora sono rimaste SIM, ma sono soggetti altamente specializ- zati nell'intermediazione mobiliare; 3. MIFID 2007: • reinserisci la consulenza tra i servizi dell'intermediazione mobiliare; • aggiunge anche l'attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione; 4. è in arrivo una variazione della MIFID, infatti si parla della MIFID 2 poiché si vuole cam- biare: • best execution a causa dell'impossibilità di ottenere tutte le informazioni sui prezzi di tutto il mondo. La MIFID 2 propone di regolamentare anche i crossing systems e stan- dardizzare le informazioni sulle negoziazioni. La nuova MIFID verrà pubblicata entro la fine del 2013, ma l'attuazione dovrebbe partire per il 2015. La banca non può svolgere: • attività assicurativa, anche se esistono le banche assicurative. Queste ultime vendono solo le polizze, non le crea; • gestione patrimoniale collettiva (SGR), ma esiste una eccezione, i fondi pensione. Autorizzazione alla Banca d'Italia BI concede l'autorizzazione se sono soddisfatti determinati requisiti, espressamente indicati dall'arti- colo 14. Art. 14 – Autorizzazione all'attività bancaria: la Banca d'Italia autorizza l'attività bancaria quan- do ricorrano le seguenti condizioni: 1. sia adottata la forma di società per azioni o di società cooperativa per azioni a responsabilità limitata; • la sede legale e la direzione generale siano situate nel territorio della Repubblica; 2. il capitale versato sia di ammontare non inferiore a quello determinato dalla Banca d'Italia; 3. venga presentato un programma concernente l'attività iniziale, unitamente all'atto costitutivo e allo statuto; 4. i titolari delle partecipazioni indicate all’articolo 19 abbiano i requisiti di onorabilità stabiliti dall'articolo 25 e sussistano i presupposti per il rilascio dell'autorizzazione prevista dall'arti- colo 19; 5. i soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo abbiano i requisiti di professionalità, onorabilità ed indipendenza indicati nell'articolo 26; 6. non sussistano, tra la banca o i soggetti del gruppo di appartenenza e altri soggetti, stretti le - gami che ostacolino l’effettivo esercizio delle funzioni di vigilanza. La Banca d'Italia nega l'autorizzazione quando dalla verifica delle condizioni indicate nel comma 1 non risulti garantita la sana e prudente gestione. La Banca d’Italia disciplina la procedura di autorizzazione e le ipotesi di decadenza dalla stessa quando la banca autorizzata non abbia iniziato l’esercizio dell’attività. Non si può dare corso al procedimento per l'iscrizione nel registro delle imprese se non consti l'autorizzazione del comma 1. Lo stabilimento in Italia della prima succursale di una banca extracomunitaria è autorizzato dalla Banca d'Italia, sentito il Ministero degli affari esteri, subordinatamente al rispetto di condizioni cor- rispondenti a quelle del comma 1, lettere b), c) ed e). L'autorizzazione è rilasciata tenendo anche conto della condizione di reciprocità. Occorre assumere una determinata forma giuridica: 1. spa; 2. società cooperativa per azioni a responsabilità limitata (scarl). La moneta bancaria o “scritturale” Scritturale perché si basa su scritture contabili. Si dividono in base al soggetto dell'utilizzo: • privati più imprese: assegno bancario, assegno circolare, RID (rapporto interbancario diret- to); bonifico; • imprese: l'incasso mediante avviso di versamento (MAV), RiBa (ricevute bancarie); • privati: carte di debito, carte di credito e le carte prepagate. Le cambiali Esistono due tipologie di cambiali: • pagherò; • tratte. La cambiale è un titolo di credito. In caso di mancato pagamento il creditore ha diritto a rivolgersi all'ufficiale giudiziario per il pignoramento. Obbligati di regresso: a titolo di esempio sono i garanti, coloro che hanno apposto una firma a ga- ranzia sulla cambiale (avallanti). In pratica se il debitore non possiede nulla si va dall'obbligato di regresso. L'azione nei suoi confronti è immediata, ma è subordinata ad atto di protesto. Quindi l'ufficiale giudiziario che non trova niente dal debitore, scrive una “protesta”. Il debitore diventa un protestato e il suo nome si aggiunge nel bollettino di protesti. Pagherò I pagherò sono una promessa di pagamento. Abbiamo l'emittente (obbligato principale) e il benefi- ciario e talvolta l'avallante. Tratta È un ordine di pagamento. Io spicco tratta (do l'ordine, sono il traente) su un soggetto (trattario), or- dinandogli di pagare un terzo soggetto (beneficiario). Il trattario per eseguire l'ordine deve porre la firma per accettazione e diventa trattario accettante. Se si pone la firma è perché si ha un debito ver- so il traente, che a sua volta ha un debito nei confronti del beneficiario. La cambiale tipicamente ha una scadenza di 3, 6, 9 mesi. Prima della scadenza la cambiale può es- sere trasferita, cioè il beneficiario può cedere la cambiale ad un altro se ha a sua volta un debito. Il trasferimento della cambiale avviene mediante la girata (perché si fa dietro). Esistono due tipi di gi- rata: 1. quella in pieno: il beneficiario (girante) indica il nuovo beneficiario (giratario); 2. quella in bianco: l'ultimo beneficiario si limita ad apporre la sua firma, senza scrivere null'altro. In questo modo il titolo diventa un titolo al portatore, trasferibile con la consegna. Perché la cambiale funzioni si deve pagare un bollo del 12 per mille del valore nominale della cam- biale. Strumenti utilizzabili da imprese e privati L'assegno bancario (A/B) L'assegno bancario è un titolo di credito, come la cambiale, ed è uno strumento che incorpora un credito immediatamente eseguibile. Somiglia alla cambiale tratta, in quanto anche l'assegno è un or- dine di pagamento impartito dal correntista alla propria banca. È correntista chi ordina alla propria banca di pagare un beneficiario. I presupposti per l'emissione sono: • rapporto di conto corrente tra la banca e chi emette; • convezione di assegno rilasciata dalla banca; • l'esistenza fondi sul conto corrente. Fino a pochi anni fa era reato l'assegno scoperto o in bianco oggi invece è un illecito, ossia viene fatta una multa e si subisce una revoca di siste- ma, viene tolto un carnet e non possono essere più emessi assegni da 6 mesi a 2 anni. Inoltre il nome viene segnalato alla CAI (Centrale Allarme Interbancaria), un organismo che opera tra le banche. Dunque vieni segnalato a tutte le banche. C'è un termine per il pagamento, entro 60 giorni dal termine utile per la presentazione all'incasso. In caso di pagamento tardivo bisogna pagare prima di tutto il valore nominale dell'assegno bancario più una penale pari al 10% del valore dell'assegno più gli interessi legali del ritardo (oggi al 2,5%) ed inoltre vanno rimborsate le spese di protesto. L'obbligato principale è l'emittente, quindi il prote- sto viene sollevato contro l'emittente. La banca prima di passare però dalla via stra-giudiziale cerca di venire incontro. La multa viene pagata allo Stato. La figlia è l'assegno bancario vero e proprio mentre la madre è il talloncino che rimane attaccato all'assegno a fini di promemoria. Le parti dell'assegno da compilare sono: • luogo di emissione; • data di emissione. Esiste un termine per la presentazione dell'incasso. Trascorso tale tempo l'emittente può dire alla propria banca di non pagare più. Molti non conoscono questo diritto. L'emittente può dunque dire di non pagare più e il beneficiario non ha più diritto di ricevere e non può neanche più fare protesta. 2 giorni = “in piazza” l'assegno è pagabile nello stesso comune di emissione. 15 giorni = “fuori piazza” pagabile fuori dal comune di emissione. Assegni post e retro datati Assegni post-datati: se emessi con una data successiva a quella attuale. Assegni retro-datati: se emessi con una data precedente a quella attuale. Lo si fa apposta per poter usufruire di questo termine. Compilazione di un assegno • Scrittura importo: in lettere e in decimali. Capitasse che i due importi sono diversi vale quello in lettere; • indicazione del beneficiario: un assegno in bianco, si chiama titolo al portatore; • firma dell'emittente: il primo controllo della banca è proprio quello di verificare la firma del correntista. La banca controlla la firma dell'assegno con quella rilasciata allo speciment in apertura del conto; • clausola di non trasferibilità: impedisce la circolazione dell'assegno che non può essere trasferito dal beneficiario ad un altro. Una volta veniva scritta, oggi invece la scritta è prestampata sull'assegno. Questo dalla normativa “denaro sporco”. Se non voglio la clausola di trasferibilità pago un'imposta da bolla da 1,5€ per A/B; • girata per l'incasso, può incassare una persona diversa dal beneficiario. La banca provvede ad accreditare il nostro c/c alla clausola salvo buon fine, perché l'emittente potrebbe non avere i soldi. La banca taglia un triangolo isoscele dall'angolo superiore sinistro, un segno che serve a dire che quell'assegno è stato già incassato. “Denaro sporco”: 1. Importo era 12500€ per la non trasferibilità; 2. hanno abbassato questo importo portandolo a 5000€. Decreto legislativo 2007; 3. nel 2008 hanno realizzato una manovra rialzandolo a 12500€; 4. dgl 138/2011 attraverso decreto, governo Prodi l'hanno rialzato 5000€; 5. riabbassato a 2500€ nel DL 201/2011 riabbassato a 1000€, questo porta un ampliamento dell'uso delle carte. Assegno Circolare (A/C) Titolo di credito immediatamente eseguibile, somiglia alla cambiale pagherò. È una promessa di pagamento fatta da una banca in favore di un dato beneficiario . Tre condizioni per l'emissione: • il soggetto emittente deve essere qualificato come banca ai sensi dell'articolo 10 del TUB; • questa banca emittente deve avere ottenuto l'autorizzazione all'emissione rilasciata dalla BI; • esistenza dei fondi. Non è necessario che apro il conto su una banca che non ha l'autorizzazione ma si fa una precostituzione dei fondi. Qui è solo buon fine. Infatti assegni circolari sono migliori di quelli bancari. Qui si suddivide MATRICE TALLONCINO A/C Matrice: la parte di documento che viene consegnata obbligatoriamente dalla banca emittente. Ha valore contabile è diversa da madre. Talloncino: documento rilasciato al richiedente, A/C va al beneficiario naturalmente. Anche qui c'è luogo data e importo, beneficiario, firma emittente e stampata anche qui la clausola di non trasferibilità. Per gli A/C valgono le stesse regole degli A/B. Quindi la non trasferibilità è obbligatoria per importi maggiori uguali a 1000€. Se non voglio pago l'imposta da bollo di 1,5€. Per quanto riguarda l'accredito, la banca provvede al taglio e l'accredito qui è sicuramente a buon fine perché la banca del richiedente non avrebbe mai emesso un assegno circolare se non avesse prima controllato l'esistenza di fondi. Rapporto interbancario diretto (RID) Arriva il preavviso con 15 giorni di anticipo. Se l'addebito è eccessivo si può anche stornare la cifra. Il pagamento quindi avviene in automatico alla scadenza. Bonifico Ordine di pagamento, un conto viene addebitato e un altro conto viene accreditato. Esistono bonifici ordinari o urgenti (eseguito in tempo minori, ma con un costo maggiore). Aggregati monetari Sono stati definiti dall'euro sistema, cercando di classificare gli strumenti di pagamento. • M1 (aggregato ristretto): circolante (banconote e monetine) più i depositi overnight (stru- menti del mercato interbancario); • M2 (aggregato intermedio): M1 più i depositi con scadenza inferiore a 2 anni e i depositi rim- borsabili con preavviso inferiore a tre mesi; • M3 (aggregato ampio): M2 più operazioni pronti contro termine più le quote dei fondi del mercato monetario più le obbligazioni con scadenza minore a due anni. Grado di liquidità: il più liquido in assoluto è M1 e poi gli altri seguono. Saldi finanziari Finanziario Saldo = attivo – passivo Il saldo finanziario è l'anello di congiunzione tra i comportamenti reali e i comportamenti finanziari degli operatori economici. Gli operatori economici in base ai settori istituzionali sono: • famiglie (saldo positivo); • imprese (saldo negativo); • pubblica amministrazione (saldo negativo); • intermediari finanziari (?); • resto del mondo (dipende, il saldo può essere sia negativo, sia positivo). Reale Saldo = ricavi – costi Grandezze reali Grandezza reali Famiglie Imprese PA Y (reddito) Salari + stipendi + π (rendimento da investimenti) Ricavi dalle vendite Ricavi da vendita + fisco C (consumi) Vitto + alloggio Costo per acquisto materie prime + costi di produzione + costi del personale Spese di parte corrente (stesse delle imprese) IR (investimenti reali) Acquisto della casa + acquisto di un terreno + ecc. Acquisto di immobilizzazioni materiali Acquisto di immobilizzazioni materiali S (saving) Risparmio Auto finanziamento Avanzo di parte corrente S = Y – C ma S ≠ Sf (saldo finanziario) Sfreali = Y – C – IR Le grandezze reali rappresentano la fonte del saldo finanziario. Le grandezze finanziarie costituiscono la destinazione del saldo finanziario. • Se Sf > 0 allora: ◦ investimento in nuove attività finanziaria, ovvero forma di impiego del denaro (acquisto azioni, titoli in generale) → ∆Af (attività finanziarie) >0; ◦ riduco le mie passività es. estinguere un mutuo) → ∆Pf (passività finanziarie) <0. • Se Sf < 0 allora: ◦ accendere una nuova passività (chiedere un prestito) → ∆Pf >0; ◦ estinzione o disinvestimento di attività finanziarie (vendita di titoli in possesso) → ∆Af<0 Quindi Sf finanziario = ∆Af - ∆Pf Il risultato ottenuto dalle formule del reale e finanziario devono essere uguali, perché quello che ri- sparmio è ciò che investo. Esercizi saldi finanziari Esercizio n. 1 Note le seguenti informazioni sulla situazione patrimoniale e finanziaria della famiglia Rossi, calco- lare il saldo finanziario dalla stessa generato, utilizzando sia le grandezze reali che finanziarie, e commentare i risultati ottenuti: 1. reddito annuo = 100.000 € (R); 2. spese correnti = 50.000 € (R); 3. sottoscrizione di quote di fondi monetari = 5.000 € (Af>0) ; 4. spesa per acquisto garage = 25.000 € (R) ; 5. rimborso anticipato di un debito pregresso = 20.000 € (Pf < 0) Sf reali = 100000-50000-25000 = +25000€ Sf finanziario = 5000 - (-20000) = +25000€ La famiglia Rossi è un soggetto in avanzo finanziario o in surplus perché ha un saldo positivo, poi- ché ha guadagnato più di quanto non abbia speso. Con tali “risparmi” ha investito e ha ridotto i pro- pri debiti. Esercizio n. 2 Note le seguenti informazioni sulla situazione patrimoniale e finanziaria della famiglia Bianchi, calcolare il saldo finanziario dalla stessa generato, utilizzando sia le grandezze reali che finanziarie, e commentare i risultati ottenuti: 1. reddito annuo = 50.000 € (R); 2. spese correnti = 65.000 € (R); 3. accensione di finanziamenti a breve termine = 10.000 € (Pf>0); 4. disinvestimento quote fondi monetari = 5.000 € (Af<0). Sf reali = 50000-65000 = -15000€ Sf finanziario = -5000 - 10000 = -15000€ La famiglia Rossi è un soggetto in disavanzo finanziario o in deficit perché ha un saldo negativo, poiché ha guadagnato meno di quanto non abbia speso. Per tale motivo ha chiesto un finanziamento e ha venduto titoli. Pregi Sf Nel corso dell'anno 0 il settore istituzione delle famiglie ha prodotto un saldo finanziario pari a +100. Il settore delle imprese ha prodotto un saldo negativo pari a -50 e lo stesso hanno fatto le PA. I fondi delle famiglie si sono mossi verso le imprese e le PA. Il Sf ci dà la direzione degli sposta- menti dei fondi. Entità degli spostamenti dei fondi. Ci dà anche 'idea del lavoro svolto dagli inter- mediari finanziari. Infine sono degli indicatori semplici, ma sono anche rappresentativi (facili da comprendere e da utilizzare). Limiti Sf L'analisi condotta ad alcuni saldi finanziari è un'analisi a posteriori (ex post). Perdiamo delle infor- mazioni sulla situazione ex ante. Perdita di informazioni sulla riallocazione di portafoglio effettuata da un'operatore di un particolare operatore. Esempio: famiglia Bianchi nel tempo i0 ha: • azioni = +100 • obbligazioni = 0 • debiti = 0 • saldo finanziario 100; nel tempo t1 ha: • azioni = 0; • obbligazioni 100; • debiti = 0; • saldo finanziario = 100. Perdita informazioni sui trasferimenti infrasettoriali. Esempio: famiglia 1 e famiglia 2 • Sf1 = 100 • Sf2 = -100 • Sf = sembrerebbe che non sia cambiato nulla. ↓ debiti famiglie I debiti concessi alla famiglia sono diminuiti. Per capire il perché bisogna analizzare due fattori: • la domanda è diminuita a causa dell'aumento dell'andamento dei tassi di interesse (costo del denaro); • l'offerta è diminuita perché: ◦ osservando l'andamento dei tassi, influenzato dalla politica monetaria della BCE, la poli- tica espansiva ha causato una forte inflazione; ◦ carenza di liquidità a causa: ▪ della fatica a recuperare i debiti concessi in precedenza; ▪ blocco del mercato interbancario. Vi ha posto rimedio nel seguente modo: 1. forti emissioni obbligazionarie, offrendo alto rendimento; 2. ricorso al credito di ultima istanza (chiedere i soldi alla BCE); ◦ calo del reddito delle famiglie e di conseguenza le banche non concedono più prestiti; ◦ arrivo di Basilea 3, che ha introdotto maggiori vincoli patrimoniali (più accantonamenti e quindi indisponibilità di denaro per far credito); ◦ aumento delle sofferenze. Raccolta bancaria La raccolta bancaria si divide in: • al dettaglio: fondi raccolti presso la clientela individuale: ◦ conto corrente; ◦ certificati di deposito; ◦ depositi a risparmio; ◦ pronti contro termine; ◦ obbligazioni; ◦ azioni; • all'ingrosso: le risorse arrivano dal altre banche (mercato interbancario) o dalle BCE (politi- ca monetaria). Conto corrente Il conto corrente è un contratto. È uno strumento di cassa, di tesoreria. Con la firma del contratto viene richiesto il deposito della firma (“specimen”). Serve perché la banca così può controllare gli assegni, ecc. Il conto corrente può avere un unico intestatario o più cointestatari. Si dividono infatti in base alla gestione: • disgiunta: i cointestatari possono fare tutte le operazioni singolarmente, senza la presenza degli altri cointestatari; • congiunta: per fare tutte le operazioni bisogna esserci la presenza di tutti i cointestatari. La differenza maggiore tra le due gestioni è la fiducia tra i cointestatari. Il conto corrente ha una durata indeterminata. Può essere chiesta però la chiusura. Può avvenire da parte del cliente o per volontà della banca (caso molto raro ma possibile). Il cliente chiede la chiusura Solitamente tale operazione è subordinata ad una autorizzazione scritta e un dato tempo di preavvi- so (di norma qualche giorno). C/C “passivo” per la banca: il cliente non può andare in rosso (deve essere tutto in avere). Il cliente può andare in rosso, ma subordinatamente ad alte condizione. I documenti collegati al c/c sono due: • estratto conto: si riceve a casa come minimo una volta all'anno. Sull'estratto conto si ha l'elenco delle operazioni fatte ordinate in funzione della data. Il saldo che si può visualizzare si chiama saldo contabile. L'estratto conto si ritiene tacitamente approvato se non c'è una contestazione entro 60 giorni; • conto scalare (staffa): nel conto scalare le operazioni sono riordinate in base alla valuta. La valuta è il giorno a partire dal quale cominciano a maturare gli interessi. Non sempre la va- luta è uguale alla data dell'operazione, infatti non vale sugli assegni (la valuta può essere po- sticipata), oppure con le operazioni con l'estero. Il saldo che viene fuori dalla staffa si chia- ma saldo liquido. La staffa deve arrivare almeno una volta all'anno. Estratto conto Data Valuta Dare Avere Descrizione Saldo contabile Staffa Valuta Saldo liquido Giorni Numeri creditori Numeri debitori I giorni sono quelli intercorrenti tra una valuta e quella successiva. I numeri si trovano moltiplicando il saldo per i giorni. Se il saldo è positivo avremo dei numeri cre- ditori, viceversa avremo dei numeri debitori. Non serve quindi mettere il segno + o -, ma è impor- tante invece metterli sul saldo. Dai numeri creditori verranno fuori gli interessi attivi per il cliente e dai numeri debitori verranno fuori gli interessi passivi per il cliente. Gli interessi si calcolano nel seguente modo: i= numeri⋅r 365 ia sono subordinati a ritenuta fiscale. Dal 1/1/2012 la ritenuta fiscale è passata al 20% su tutto, anche su dividenti e conto correnti. Prima la ritenuta fiscale sui c/c era del 27%. Recentemente gli interessi attivi sul c/c sono stati eliminati, questo perché l'Italia si è adeguata al re- sto d'Europa. Pagare un tasso attivo portava gli investitori italiani a pensare il c/c come uno stru- mento di investimento (invece è uno strumento di tesoreria, di cassa). Per farlo accettare al correnti- sta, oltre a rimuovere l'interesse attivo, hanno abbassato vari costi di tenuta conto. Diversificazione all'interno di un c/c La diversificazione talvolta si basa sulla possibilità di: • avere dei interessi attivi; • in base all'età; • conti “online”: ◦ può essere allacciato al c/c tradizionale; ◦ “puro”. Estratto conto In base al tipo di estratto conto scelto si possono subire addebiti di diverse spese. Infatti possiamo avere: • estratto conto cartaceo; • estratto conto online; un'altra diversificazione è in base alla periodicità. Imposta di bollo L'imposta di bollo del 2012 è stata distinta in base alla giacenza media annua sul c/c: • minore o uguale a 5.000 € non si paga nulla; • se invece supera 5.000 € si paga 34,20 € per le persone fisiche e 100 € per le persone giuri- diche. Esercizio su raccolta fondi c/c Staffa Valuta Saldo Giorni Numero creditore Numero debitore 1/12 + 1.500.000 9 9 x 1500000=13.500.000 10/12 + 1.400.000 5 7.000.000 15/12 + 900.000 3 2.700.000 18/12 + 1.900.000 2 3.800.000 20/12 + 1.600.000 10 16.000.000 30/12 + 3.600.000 1+1 = 2 7.200.000 31/12 (chiusura) + 3.600.000 31 50.200.000 0 Se noi sommiamo i giorni deve venire 31 (dicembre), per questo alla fine aggiungo un uno. In realtà non si parte mai da zero, quindi quell'uno che si aggiunge in realtà si pone all'inizio. Interessi attivi lordi ial= 50.200.000×0,005 365 =687,67 € ian=687,67×(1−0,20)=550,14 € Prospetto competenze ian = 550,14 € spese c/c = -30,00 € Totale = 520,14 € Al 1/1 si riaprirà il conto (nell'estratto conto) con un saldo di 3.600.000 € subito dopo la banca met- te un accredito di 520,14 € e si riparte. Esercizio su deposito a risparmio libero Un deposito a risparmio libero con valuta iniziale 1 luglio e corresponsione degli interessi annuale ha maturato, al 31 dicembre, un totale numeri pari a 50.000.000 €. Astraendo dal trattamento fiscale, calcolare gli interessi maturati sapendo che la banca applica: • un tasso del 2% su consistenze medie fino a 100.000 €; • un tasso del 3% su consistenze medie superiori. Calcolare la consistenza media del libretto: tot. numeri giorni Dal primo luglio al 31 dicembre ci sono 184 giorni. Per i numeri si utilizzano le stesse regole del c/c. 50.000 184 =271.739,13 = consistenza media Si applica il tasso del 3%. ial= 50.000.000×0,07 365 =4.109,59 € Pronti contro termine Definizione: i p/t sono due contratti di compravendita titoli con diversa scadenza: • una è a pronti; • l'altra è a termine. I soggetti sono due: Tizio e Caio. Tizio acquista a pronti e vende a termine. Caio vende a pronti e acquista a termine. Il creditore è Tizio, mentre Caio è il soggetto debitore. Ha una scadenza, ovvero a termine, quando avviene il contrario. Se a scadenza Caio non ha i soldi, Tizio vende i titoli. Infatti questa operazione ha come garanzia lo scambio di titoli: • obbligazioni: più utilizzate perché hanno valori più stabili; • azioni. Scadenze standard: 1, 2, 3, 6 mesi. Gli interessi per Tizio vengono fuori tra la differenza del prezzo a pronti e di quello a termine. Determinazione dei prezzi 1. Prezzo a pronti = corso tel quel del titolo prezzo a termine = capitalizzazione del prezzo a pronti ad un tasso concordato 2. sell/buy back: prezzo a pronti = corso tel quel del titolo prezzo a termine = prefissato a priori possiamo quindi ricavare il rendimento dei pronti contro termine: r P/T=[( PT PP −1)×t ] Garanzia 1. Fissare un prezzo a pronti minore del corso tel quel del mercato; 2. fisso un prezzo a pronti uguale al corso tel quel del mercato, ma devo aggiungere un monito- raggio costante del prezzo. Quindi se il prezzo scende Caio deve integrare la garanzia, o re- stituendo soldi o aggiungendo titoli. P/T possibili I P/T possibili sono: • general collateral repo: il titolo sottostante non è individuato nel dettaglio (es. è un BTP); • special repo: il titolo sottostante è individuato nel dettaglio. Lo si fa perché si utilizza i P/T per effettuare operazioni particolari, come le vendite allo scoperto. Esempio: Tizio crede nella riduzione di prezzo del titolo XX, allora lo vende allo scoperto a 3 mesi. Il prezzo di vendita di questo titolo fra tre mesi è pari a 100 (Pv). Per dare esecuzione alla vendita allo coperto stipula un P/T in cui: • lo acquista al Pa = 100 • lo vende a Pv = 95 Tizio ci perde nel P/T. Tre mesi dopo il PXX = 90 quindi Tizio lo acquista sul mercato a 90. Il profitto di Tizio da questa transazione è: л = 100-100+95-90 = 5 I titoli che sono comprati e venduti, chi li tiene? • Si può nominare una banca depositaria. • I titoli sono detenuti dal soggetto Caio (debitore), poiché i titoli dovranno tornargli indietro. Questa soluzione è la più rischiosa per Tizio. Perché Caio potrebbe essere disonesto e usare i titoli per fare un altro contratto. I frutti dei titoli (interessi, dividendi, ecc) chi li prende? • Li incassa Tizio (creditore): il rendimento è dato dal rendimento dei P/T più i frutti. • Li incassa Caio (debitore): US style repo (repo = P/T inglese). Per quali finalità è utilizzato il P/T? • È uno strumento di finanziamento: ◦ general collateral repo; ◦ obbligazioni; ◦ va da 15 giorni a 6 mesi. • Strumento speculativo (esempio vendita allo scoperto). Chi usa i P/T? • Banca / cliente → la banca può essere creditore e il cliente debitore e viceversa. • Banca / banca. • BCE / banca → strumento di politica monetaria. Esercizio P/T In data 1 agosto T0, la banca XY ha stipulato con un cliente la seguente operazione di p/t: • titolo sottostante = BTP, 1/3/T1; • c.s. = 101,45; • tasso annuo nominale di interesse = 4%; • godimento cedole = 1/3 – 1/9; • durata p/t = 6 mesi; • tasso p/t = 3%. 1. Astraendo dal trattamento fiscale e utilizzando la convenzione dell’anno commerciale, de- terminare i prezzi a pronti e a termine della transazione. 2. Affinché l’operazione sia uno strumento di raccolta fondi per la banca chi deve acquistare/vendere a pronti e chi deve vendere/acquistare a termine? 3. Immaginando che l’operazione sia stata realizzata dall’acquirente a pronti per dare esecuzio- ne a una vendita allo scoperto, calcolare il profitto dal medesimo conseguito nell’ipotesi che: • il prezzo di vendita della seconda transazione coincida con quello di acquisto a pronti; ◦ indicizzazione valutaria. Valore di rimborso: • fisso; • variabile: ◦ VR < VN: sotto la pari → obbligazioni “strutturate”; ◦ VR = VN: alla pari; ◦ VR > VN: sopra la pari. Tagli minimo: 10.000 €. È anche possibile 1.000 € ma solo per le grandi banche. Liquidità: l'obbligazione bancaria è molto liquida quando è quotata in borsa. Molte delle obbliga- zioni bancarie, però, non sono quotate, eppure esiste un mercato di scambio, gli SSO ( sistemi di scambio organizzati). Erano delle piattaforme create dalle banche per scambiarsi i titoli (es. TLX spa). Con la MIFID gli SSO sono diventati MTF (sistemi multilaterali di negoziazione). Questi mercati sono dei veri e propri concorrenti della borsa. Rischio: • senior: le prime ad essere rimborsate (rischio poco elevato); • subordinate: vengono dopo (rischio più elevato). Tipi di obbligazioni che possono essere emessi: • ordinarie: standard; • “strutturate”; • obbligazioni convertibili; • obbligazioni cum warrant. Cosa valutare prima di un'emissione 1. Caratteristiche (quelle viste sopra); 2. pricing (si fa il prezzo in base al rendimento). Ripasso formule... TRES ctq= FC1 (1+TRES)t1 + FC2 (1+TRES)t2 +…+ FC n (1+TRES)tn TRI TRI t= Ct CS Ct = cedola al tempo t CS = corso secco TRI su base annua: TRIa=[( C t CS +1) t −1] t = numero di cedole in un anno Duration e duration modificata La duration e la duration modificata sono due indicatori del rischio di un titolo. È la media aritmetica delle scadenze dei flussi di un titolo, dove ogni scadenza viene ponderata in base al rapporto fra valore attuale del flusso in maturazione a quella scadenza e prezzo del titolo. D= ∑ t=1 T t× FCt (1+TRES )t ∑ t=1 T FC t (1+TRES)t ∆ P P = DURATION 1+TRES Obbligazioni convertibili • Valore da cedere: Corso tel quel dell ' obli convertibile⋅VN oc 100 ×num oc eventuale rimborso spese • Valore ricevibile in cambio: Quotazione azione x numero azioni Il vantaggio o lo svantaggio della conversione viene espresso in termini di sconto o premio di con- versione: VALORE DA CEDERE –VALORE RICEVIBILE INCAMBIO VALORE RICEVIBILE INCAMBIO ×100 • se > 0 → OC fa premio (non conviene) • se < 0 → OC fa sconto (conviene) Obbligazioni cum warrant Poniamo a confronto due alternative di investimento: 1. acquisto diretto dell'azione sul mercato: Prezzo azione x numero di azioni 2. acquisto del warrant sul mercato e successivo esercizio: (W x numero di warrant) + (Prezzo dell'esercizio x numero azioni) W = prezzo di mercato del warrant Pe = prezzo dell'esercizio, nel caso in cui io volessi utilizzare il warrant Il valore teorico del warrant è pari a: Prezzo azione x numero di azioni = (W x numero di warrant) + (Prezzo dell'esercizio x numero azioni) Wteo = ( prezzo azioni−prezzo dell ' esercizio)×numero azioni numero warrant Il vantaggio o lo svantaggio dell'esercizio viene espresso in termini di sconto o premio percentuale: ( (W ×nw)+(Pe×naz) Paz×naz −1)×100 • se > 0 → premio (non conviene) • se < 0 → sconto (conviene) Aumenti di capitale A seconda della modalità di raccolta delle risorse finanziarie possiamo suddividerle in: • aumenti a pagamento: la società delibera l'aumento del capitale, che se sottoscritto porta de- naro fresco nelle casse della società. Può avvenire con l'emissione di nuove azioni oppure con l'aumento del valore nominale delle vecchie azioni; • aumenti gratuiti: distribuzione gratuita di azioni, l'effetto finanziario è nullo (non entra dena- ro fresco in società), ma da un punto di vista contabile si utilizzano riserve di utili non distri- buiti a favore del capitale sociale. Viene fatto per incentivare un successivo aumento a paga- mento; • aumenti misti: pagamento + gratuiti. Determinazione del volume di fondi da richiedere: 1. volume fabbisogno; 2. possibili fonti alternative; 3. situazioni del mercato mobiliare. Determinazione del numero e del tipo di azioni da emettere. Il numero di azioni nuove (NAN) = Volume di emissione Prezzodi emissione = ∆+CS VN Prezzo di emissione può essere più alto o uguale al valore nominale. CS = capitale sociale. Fissazione del prezzo di emissione: • alla pari (sotto la pari è vietato); • con sovrapprezzo (VN + sovrapprezzo). Deve essere fissato tale da assicurare un margine di sicurezza, rispetto al corso dei titoli già in circolazione, in modo da agevolare il collocamen- to. Attribuzione o meno del diritto di opzione. È riconosciuto ai vecchi azionisti e ai possessori di ob- bligazioni convertibili: 1 diritto di opzione per ogni azione posseduta (1DO x 1AV). È un diritto mi- sto. La determinazione del numero di diritti necessari per sottoscrivere una nuova azione è: ND(numero didiritti)= NAV NAN = 1 RO RO: rapporto di offerta. Esempio: diritto di pozione. Viene offerta 1 azione nuova ogni 2 possedute. Il valore nominale è 10. La quotazione è 23 e un prezzo di emissione di 17. RO = 1 AN 2 AV VN=10 CAV=23 (corso azione vecchia) PAN=17 (prezzo azione nuova) • Socio che aderisce: (2×23)+(1×17) 2 AV +1 AN = 63 3 =21 (dopo l'aumento di capitale) • Socio che non aderisce: vende il diritto VD (valore del diritto) = 23 - 21 = 2 VD = CAV – PAO • Investitore: acquista i diritti e aderisce all'aumento: 2 x 2 = 4 costo diritti per 1 azione nuova; 17 x 1 = 17 costo sottoscrizione azione nuova; 4 + 17 = 21 valorizzazione azione. Valore teorico del diritto (VD) È il valore che assicura che non vi sia né guadagno né perdita esercitando o rinunciando al diritto d'opzione. Esempio: • 2 azioni da 5€ nominale ogni 3 azioni possedute a 10€; • quotazione azione piena (vecchia, CAV) = 14,3€. Calcolare il PAO e il VD. RO= 2 3 PAO= (3×14,3)+(2×10) 5 =12,58 VD = CAV – PAO = 14,3 – 12,58 = 1,72 VD=(PAO – PAN )× NAN NAV =1,72 Sul mercato il VDMKT = 1,75 > VDTEO = 1,72. Conviene vendere il diritto di opzione, incasso il ricavo e poi compro le azioni sul mercato. L'azione vale sul mercato 12,58 (PAO). Al vecchio azionista conviene vendere i diritti ad acquistare l'azione ex (dopo l'aumento): • ricavo diritti: 1,75 x 3 = 5,25; • costo titoli ex : 12,58 x 2 = 25,16; • costo totale 19,91 costo unitario 9,955 invece di 10. Esempio: aumento gratuito. 2 azioni nuove da 1€ ogni 5 azioni gratis quotazione 3,5. Quanto valgono le azioni dopo l'aumento di capitale (PAO)? PAO= CAV ×NAV NAV +NAN = 3,5×5 5+2 =2,5 VDA (valore del diritto di assegnazione) = CAV – PAO = 3,5 – 2,5 = 1 VDA = PAO x NAN NAV =2,5× 2 5 =1 Esempio: aumento misto • 1 azione nuova (VN = 1€) ogni 7 AV gratis; • rimborso spese di 3 centesimi per azione nuova; • 2 azioni nuove (VN = 1€) ogni 3 azioni vecchie a 4,5€ (PAN); • CAV = 9,7€. ROG= 1AN 7AV → 3AN 21AV ROP= 2AN 3AV → 14AN 21 AV NAV BC=21 PAO= (CAV×NAV BC )+(PAN A×NAN P)+(RS×NAN G) NAV BC+NAN P+NAN G RS = rimborso spese PAO= (9,7×21)+(4,5×14)+(0,03×3) 21+14+3 =7,02 VDTOT=CAV−PAO=VDP+VDA=9,7−7,02=2,68 VDP=(PAO−PAN )× NAN P NAV =(7,02−4,5)× 2 3 =1,68 VDP=(PAO−RS)× NAN G NAV =(7,02−0,03)× 1 7 =1 Formule aumento capitale sociale (uguali e rivedere mobiliari) Pv + n = (n° az. v. x Pv + n°az. n. x Pn) / n° totale az. Diritto d'opzione= pv -pn Esercizio: 1 azione con pv = 105 aumento capitale sociale = 1 azione nuova con pn =103 Pv + n = (105 x 1 +1x 103)/2 = 104 Il vecchio azionista esercita il diritto d'opzione, compra l'azione nuova. (2x104)-(1x103) = 105 Non esercita diritto opzione (1x104) + (105-104) = 105 Sistemi di regolamento che funzionano in Italia e UE BI – comp (banca d'Italia compensazione). Il sistema di compensazione lordo si chiama BI – rel. Il sistema di regolamento che funziona all'interno dell'UE funziona allacciandosi ai regolamenti lor- di dei singoli paesi. È stato creato nel 1999 e si chiama trans european automated real time gross settlement express transfer system (TARGET). Nel 2007 c'è stata una variazione e ha preso il nome di TARGET 2. Supponiamo che la banca italiana abbia un credito verso la banca francese. Il conto della banca ita- liana presso la sua BC è accreditato e quello francese è stato addebitato. La BCE mette in comuni- cazione le due banche centrali. Con TARGET 2 è stata creata una piattaforma unica alla quale accedono direttamente le banche dei vari paesi attraverso un conto diretto o indiretto. Non c'è più bisogno di passare dalle BCN. Esistono delle banche più piccole che non hanno l'accesso diretto alla piattaforma. Queste allora ac- cedono con un conto indiretto, si agganciano a delle banche che hanno l'accesso diretto. Mercato interbancario estero È un mercato OTC e quindi non regolamentato. Vi può partecipare tutte le banche di tutto il mondo. Gli scambi di fondi avverranno come le banche preferiscono. Il contatto in passato avveniva per via telefonica. Oggi si utilizzano le reti telematiche. Le più diffuse sono le Reuters e Bloomberg. Chi partecipa? • Market users: la banca osserva e se c'è qualcosa di interessante partecipa. • Market makers: sono dei dealers che offre quotidianamente al mercato le proprie condizio- ni operative: ◦ prezzo denaro: la banca compra e il prezzo denaro è il tasso denaro, sarà il tasso al quale la banca si dichiara disposta a ricevere in prestito. La banca si dichiara debitore; ◦ prezzo lettera: la banca vende e il prezzo lettera è il tasso lettera. Vale l'inverso. Il tasso denaro sarà inferiore al tasso lettera. Dalla differenza la banca ricava un profitto. Sul tasso lettera non esiste impegno perché la banca deve valutare la solvibilità della contro- parte. Solitamente la banca non dichiara immediatamente le proprie intenzioni, chiede inve- ce informazioni e solo dopo si decide se fare o meno la negoziazione. • Brokers: visto che comunque ci sono banche che non riescono a partecipare la mercato, al- lora la banca piccola chiede una mano ad una banca più grande che opera in veste di broker. ESEMPI DI CONVERSAZIONE TELEMATICA SUL MK INTERBANCARIO ESTERO
Esempio 1.
Banca A: € DEPO 6M
Banca B: HIHIH MOM PLS
4.50 56
Banca A: AT 56
500 MILLIONS € PLS
Banca B: OK AT 4.56. WE LEND 500 MILLIONS € 1/2 29/7/06
DIRECT
Banca A: DIRECT 4 ME
TKS BYBYBYBYBYBY
Banca B. TKS A LOT FOR THE DEAL, HAVE A NICE DAY BYBYBY
ATO
Esempio 3. Il mercato interbancario italiano Si chiama e-MID es è stato istituito nel 1990. Originariamente gli importi erano scambiabili solo in lire. Adesso non è più così. Sono negoziabili con valute (visto che possono partecipare le banche di tutto il mondo): • euro; • dollari; • sterline. La caratteristica più importante è che esso è un mercato regolamentato. Gli scambi sono estrema- mente veloci ma i prodotti utilizzabili sono standardizzati. Nel regolamento di e-MID sono posti dei requisiti: • patrimonio netto maggiore o uguale a 10 milioni di euro. Esiste un comparto dell'e-MID, il MIC aperto il 2/2/2009 (mercato interbancario collateralizzato), collateralizzato perché esiste una garanzia. Sul MIC, la novità consiste nel fatto che si scambiano soldi con garanzia: • titoli offerti dalle stesse banche partecipanti; • banca d'Italia. È un comparto aperto solo per le banche italiane, poiché c'è la garanzia della banca d'Italia. Questo MIC è stato adottato come provvedimento straordinario, quindi doveva scadere il 31/12/2010. Ve- dendo che comunque il MIC serviva e la crisi non era sparita, si è deciso di conservarlo. Dall'11/10/2010 è partito il new MIC. Cibor → Copenaghen Nibor → Norwey Sibo → Sweden Pribor → Prague Wibor → Warsaw Come si vede Libor € a 12 mesi 0,47 simile a Euribor 1 year 0,542 Differenza Euribor e Libor? Sta nel numero delle Reference Banks. Il numero delle Reference che partecipano alla determinazione dell'Euribor (32) è nettamente superiore a quello dei partecipanti dell'Eur-Libor (15). Dati aggiornati al 24/9/2013. Statisticamente dunque sarebbe più attendibile l'Euribor in quanto il campione è più alto. Eurepo → il tasso in lettere al quale le banche si scambiavano soldi utilizzando come strumento di garanzie il Pronti contro Termine. Euribor sotto scambio fondi non ci sono garanzie mentre nell'Eurepo si usano titoli come garanzia. Politica monetaria SEBC: il sistema europeo delle banche centrali. Ci sono la BCE + le BCN di tutti i paese membri dell'UE. Attualmente 28. Euro-sistema: BCE+BCN dei paesi che hanno adottato l'euro (18). Euro-area: identifica i paesi che hanno adottato l'euro. L'obiettivo primario della politica monetaria è la stabilità dei prezzi. La variazione dell'indice dei prezzi al consumo deve essere inferiore al 2%. Strumenti di politica monetaria si suddividono in tre categorie: 1. operazioni di mercato aperto, sono attivate dalla BCE che si avvale delle BCN per arrivare alle singole banche; 2. operazioni su iniziativa delle controparti, esse sono attivate dai singoli intermediari che, attraverso le BCN, giungono alla BCE; 3. riserva obbligatoria. Operazioni di mercato aperto A loro volta si suddividono in 4 categorie: 1. operazioni di rifinanziamento principale (attivate dalla BCE): sono operazioni di P/T in cui la BCE acquista a pronti e vende a termine. Acquistando denaro dà soldi al sistema. Poli- tica monetaria espansiva. Durata standard di una settimana. La frequenza di attivazione è settimanale; 2. operazioni di rifinanziamento a lungo termine: sono dei P/T in cui la BCE acquista a Pronti e vende a Termine, facendo dunque politica monetaria espansiva. La differenza sta nella durata standard: 3 mesi e frequenza attivazione mensile; 3. operazioni di “fine tuning”: sono operazioni straordinarie. Per questo motivo non vi è una frequenza e durata standard, vengono realizzate all'occorrenza. Vengono realizzate: • attraverso P/T in cui BCE acquista a pronti e vende a termine (politica monetaria espan- siva); • può fare P/T vende a pronti e acquista a termine (politica monetaria restrittiva); • infine può fare compravendite di titoli che sono definitive; 4. operazioni strutturali: hanno carattere straordinario. Frequenza e durata nono sono stan- dardizzate, ma attivate all'occorrenza. Realizzate attraverso emissione di Certificati di Depo- sito o Compravendita titoli definitiva. • Certificati di Deposito: la BCE sta facendo una politica monetaria restrittiva (raccoglie denaro dal sistema e restituito quando CD scade). Il CD standard è emesso sotto la pari e rimborsato alla pari. Sono rimborsati in soluzione unica solamente alla scadenza. Questi sono titoli solitamente trasferibili. Operazioni su iniziative controparti • Operazioni di rifinanziamento marginale: la banca ha bisogno di fondi. Ci sono due mo- dalità: ◦ P/T in cui BCE acquista a pronti e vende a termine. Durata operazione più lunga di una notte; ◦ deposito O/N (overnight), in questo caso la durata dell'operazione è una notte. Il tasso delle operazioni di rifinanziamento marginale è calcolato partendo dal tasso delle operazioni di rifinanziamento principale aumentato di un certa %. È più (alto) perché il sin- golo intermediario ne avrà bisogno e dunque sarà maggiore il rischio. • Operazioni di deposito; sempre attivate dalle singole banche e arrivano dalla BCE. Qui però la Banca ha fondi e li vuole investire, la BCE prende i fondi ma la BCE non fornisce al- cuna garanzia. Questo tasso sui depositi è calcolato a partire dal tasso di rifinanziamento per principale diminuito per una data %. Il tasso delle rifinanziamento marginali e dei depositi generano una sorta di corridoio. All'interno di esso vi è il tasso O/N del mercato interbancario. È la naturale collocazione del tasso Overnight. Riserva obbligatoria La riserva obbligatoria è disciplinato dal regolamento CEE 23/11/98 n. 2531. Una riserva obbligatoria indica che c'è qualcuno che obbliga a detenere soldi presso la BCE/BCN. Nei paesi Euro-Area le banche detengono riserve sia presso la BCN che la BCE. Lo scopo è quello precauzionale, onde evitare che le banche rischino troppo. La base sulla quale si calcola la riserva è determinata dalle passività. Le aliquote delle riserve sono variabili per diverse passività. Limite max 10%. Coefficiente = Aliquota 1% (dal 18/1/2012) Aliquota del 0% • Depositi a vista • Depositi con scadenza <_ a 2 anni • Obbligazioni con scadenza <_ 2 anni • Depositi rimborsabili subordinato preav- viso <_ a 2 anni • Depositi con scadenza > 2 anni • Depositi rimborsabili subordinatamente a preavviso > 2anni • Obbligazioni con scadenze > 2 anni • P/T Le aliquote applicate non dipendono dalla rischiosità dello strumento sottostante, ma decise dalla BCE e modificabili con un limite max del 10%. Riserva = (Base x Aliquota) – (Franchigia)100.000€ È stata introdotta proprio per dare una mano alle banche più piccole. Periodo di mantenimento della riserva standard è 1 mese. Interesse su riserva= Tasso di d'interesse medio del rifinanziamento principale r(i) = ∑ (Tasso Oper. Rif. Principale / n° giorni durata P/T(i)) Non si applicano interessi sugli esuberi lasciati a riserva obbligatoria. Esempio: • Riserva obbligatoria: 100€; • mobilità della Riserva, vuol dire che l'obbligo è dato dalla media dei saldi giornalieri. Da 1-15 → 50 Da 16-30 → 150 (50x15)+ (150x15) 30 =100 Questo porta le banche a giocare sul mercato interbancario. Nel 2009 le riserve in eccesso erano pari al 1,2 al 6 agosto 2012, invece erano pari a 165. Quindi, si conferma la tesi precedente: la banca preferisce destinare i propri soldi ovunque piuttosto che alla clientela. O li dà alla BCE o li mette a riserva, anche se non è obbligatoria. Questo è dovuto ad una forte mancanza di fiducia. La BCE ha provato ad abbassare i tassi in modo da incentivare le banche a prestare moneta. BCE e FeD in questi ultimi hanno fatto politica monetaria espansiva. Il primo strumento è quello di abbassare i tassi. Infatti proprio come mostra il grafico è stato abbassato dal 2007 al 2012. Tassi net- tamente calati Tassi Fine 2011 Fine 2012 01/09/13 Operazioni rif. Princi- pale 1,00% 0,75% 0,50% Operazioni rif. Margi- nale 1,75% 1,50% 1,00% Depositi c/o BCE 0,25% 0,00% 0,00% Eonia 0,40% 0,07% 0,09% Per causa crisi la BCE ha adottato “misure non convenzionali”. Cenni della crisi Nel luglio 2007, negli USA scoppia la crisi. Il colpevole fu individuato in Greenspan l'uomo che aveva fatto adottare dei tassi bassissimi. Le Banche americane hanno iniziare a erogare una serie di prestiti “ninja” (No Income, No Job, no Asset → senza stipendio, lavoro e garanzia) sotto forma di mutui, spesso sotto tasso variabile. E dato tassi bassi la prospettiva sembrava molto buona. Quando i tassi sono iniziati a salire è iniziata la tragedia. Questi mutui sono stati erogati come ipotecari, dunque avevano come garanzia la casa. In quel momento in America si è sviluppata la bolla immobiliari, il prezzo delle case è schizzato a causa della forte domanda. Questi mutui sono stati chiamati subprime. I tassi di interesse si dividono in: • Top rate, ovvero il tasso più alto per il debitore peggiore; • Prime rate, ovvero il tasso migliore, applicato ai clienti migliori. Quello più basso applicato al venditore Vennero chiamati Subprime, perché nettamente sotto quelli affidabili. Scoppia la crisi perché il prezzo delle case aumentava e il costo dei mutui era in rialzo. Perché la crisi è diventata mondiale? A causa della cartolarizzazione (securitisation). Vi è la Banca originator, crea o costituisce SPV. La banca originator vendeva i mutui subprime allo SPV, liberando il proprio bilancio dei mutui. Lo SPV ha avuto questi soldi emettendo e vendendo obbligazioni (MBS) agli investitori del mercato e dunque banche di tutto il mondo. Lo SPV dovrà pagare gli interessi agli investitori sulle obbligazioni, e lo farà attraverso i debiti dei mutui. Impiego fondi Politica dei prestiti di una Banca Le variabili da determinare, sono: 1. Dimensione del portafoglio prestiti; dipende: • management; • quadro economico che il sistema in quel momento sta vivendo; • competitività della banca. 2. Composizione del portafoglio; è direttamente collegata ad una sana diversificazione onde evitare il ripetersi degli errori del passato. Prima del 29 le banche diversificavano poco ora il discorso non si deve più ripetere. Diversificazione fatte in base al: • settore; • area geografica: più semplice per le banche internazionali. È pressoché impossibile per le BCC, che devono erogare prestiti solo ai soci; • volumi: ossia importi; • forme tecniche di finanziamento: • durate: possono essere a 3 o a 30; • tassi: ne avrò a tasso fisso e altre a variabile; • valute. La buona diversificazione garantisce: 1. la stabilità del portafoglio: consente di instaurare un rapporto a medio-lungo termine con la clientela; 2. garantisce l'elasticità di portafoglio: l'aggiustabilità del portafoglio in termini quali-quan- titativi; 3. consente di ridurre la rischiosità del portafoglio; 4. la creazione di progetti e idee nuove: per aumentare la competitività della banca. La banca apre una istruttoria di fido quando si va a chiedere una concessione di prestito. FIDO: credito massimo concesso a un cliente; questo credito massimo può essere a tempo determi- nato o indeterminato. Se a tempo indeterminato è sempre riconosciuta a cliente e Banca la facoltà di recesso. L'istruttoria di FIDO sono delle analisi quali-quantitative. • Quantitative: si svolge conducendo sia delle indagini interne, sia delle indagini esterne. ◦ Indagini interne: ▪ Privati: si fanno delle domande personali quali lavoro, tempo del lavoro, capacità reddituale (ultime 3 buste paghe) e le ultime tre dichiarazioni dei redditi. • Aziende: si chiedono gli ultimi 3 bilanci per fare analisi per indici e per flussi, il bilancio provvisorio, bilancio previsionale (budget), 3 unici (dichiarazione dei redditi) ed infine vi sono delle visite aziendali organizzati dalla banca stessa. ◦ Indagini esterne: ▪ Privati e Aziende: visura dei protesti e centrale dei rischi e CRIF. La centrale dei rischi è una banca di dati gestita da BdI nata nel '94. Raccoglie tutte le informazio- ni sugli affidamenti concessi e sulle sofferenze. Le sofferenze vanno indicate tutte indipendente- mente dall'importo mentre gli affidamenti solo maggiori e uguali a 30.000€. Tutte le banche più gli intermediari dell'art 107 TUB mensilmente devono aggiornare i dati. Tutte le banche prima di affidare un prestito si allacciano a questa raccolta dati per controllare quanto è in- debitato il soggetto. Sono comunque dati riservati, possono accedere tutti gli intermediari e solo il diretto interessato. Questa informazione deve essere data sia nei confronti dei privati che delle aziende. Se un cliente ha un debito verso differenti banche, tutti minori di 30.000 il mio debito non compare in quanto nessuno lo comunica. Per ovviare a questo problema è nata la CRIF, Centrale Rischi Fi- nanziaria (1988), una società privata anch'essa banca dati che raccoglie affidamenti comunicati mensilmente da Banche e intermediari. L'indicazione alla CRIF, e dunque la partecipazione non è obbligatoria. Qui per gli affidamenti da comunicare non c'è un limite. Quindi in questa società com- paiono tutti i debiti, si ha la mappatura completa della situazione del cliente. Anche qui privacy ga- rantita. • Qualitative: ◦ privato ◦ impresa: informazioni su: ▪ compagine sociale; ▪ CdA; ▪ altre aziende. Tipi di fido: • per cassa: la banca ci offre una disponibilità di denaro: ◦ apc: apertura di credito; ◦ sconto cambiario; ◦ anticipazioni su: ▪ RiBa; ▪ fatture; ◦ anticipazioni garantite; ◦ mutuo; ◦ operazioni di factoring; ◦ operazioni di leasing; ◦ operazioni di credito al consumo; • per firma: la banca ci dà la propria firma, che funge da garanzia, per me è più facile racco- gliere fondi: ◦ cambiali finanziarie; ◦ accettazioni bancarie; ◦ credito documentario; ◦ polizze di credito commerciale. Caratteristiche del fido Durata: • a tempo determinato: esiste una scadenza, ma è una tipologia poco diffusa; • a tempo indeterminato: non c'è una scadenza e la banca ha diritto di recesso per giusta causa. Non c'è solo l'istruttoria di fido iniziale, ma ci sono anche delle revisioni interne in cui perio- dicamente (un anno) la banca decide se terminare o continuare con il fido. Destinazione: • specifica: in cui la banca eroga il fido da utilizzare in un modo specifico, ad esempio aprire un conto corrente; • promiscua: si può utilizzare il fido facendo operazioni diverse: ◦ a ripartizione fissa: in cui la banca dà il fido e destina il 50% ome c/c e l'altro c/c libera- mente; ◦ a ripartizione dinamica: in cui la banca dà il fido e si può utilizzare liberamente. Spese fido: • spese di istruttoria: ◦ importo fisso; ◦ importo variabile: allacciate all'importo del finanziamento; • Spese di rinnovo: sempre inferiori alle spese di istruttoria: ◦ importo fisso; ◦ importo variabile; Ultimamente è stata creata la commissione onnicomprensiva, che deve includere tutte le spese. In altre parole, le spese di istruttoria sono state integrate nelle spese di rinnovo. Criteri per la concessione del fido C'è una gerarchia per importi: se il fido d'importo ridotto, la decisione può essere delegata alla filia- le. A mano a mano che il valore del fido aumena, si sale di grado, fino ad arrivare per gli importi massimi, al CDA. Al termie della discussione viene scritta la relazione di fido che si divide in: • ante collateral: non tiene conto della presenza di garanzie; • post collaterla: tiene conto delle garanzie. Le garanzie possono cambiare la decisione. E il fido viene negato è per: • insolvibilità del cliente; • il cliente è solvibile, ma amgari il fido va contro gli obiettivi della banca (un settore già fi- nanziato e si vuole diversificare). Garanzie I tipi di garanzie erogabili sono essenzialmente due: • reali: pegno (garanzia reale su bene mobile) e ipoteca (garanzia reale su bene immobile) • personali: fideiussione Per enbtrambe i parametri da valutre sono essenzialmente 2: • il tempo medio di recupero; • il tasso di recupero: importo recuperato / VN garanzie. Se non posso contare su garanzie mie passo ai confidi. Confidi Consorzio di garanzia collettiva con fidi (si dice confidi sia al singolare che al plurale). Sono delle associazioni dei piccoli medi imprenditori. Lo scopo è quello di aiutare gli associati ad ottenere il fi- nanziamento. Erogano alla banca la garanzia affinché la banca conceda il finanziamento. Il loro sco- po è quello di aiutare gli associati. 1. Le PMI sono i soggetti su cui si fonda l'economia italiana. Definizione: è quella usata dall'UE, la piccola media impresa viene definita in base a due variabili, oppure ad una varia- bile soltanto. Le due variabili sono il numero di occupati e il fatturato, oppure il totale di bi- lancio, espressi in milioni di euro. Occupati Fatturato oppure Totale di bilancio Micro < 10 ≤ 2 ≤ 2 Piccola < 50 ≤ 10 ≤ 10 Media < 250 ≤ 50 ≤ 43 Se il c/c è in rosso si è: • in scoperto di Conto, subordinato al FIDO • oppure, scoperto di valuta. La banca anticipava la valuta degli accrediti e posticipava quella degli addebiti. Esempio. Data Valuta Operazione Descrizione 01/10/13 02/10/13 100 Versamento 27/10/13 01/10/13 -60 Prelievo Staffa Valuta Operazioni 01/10/13 -60 02/10/13 100 Dunque per un giorno sono in rosso di -60. Le banche dunque facevano un gioco sporco. D.L 78/2008 quindi è stato convertito in in Decreto leggo entro 60 gg. Curiosità → non ce ne fotte un cazzo da un legge 1/04/2010 stabilisce che i fondi non sono disponibili prima che siano trascorsi 4 gg la- vorativi successivi al versamento. Anatocismo, prassi della diversa periodicità Le banche calcolavano Interessi attivi e passivi differentemente. Interesse attivo: venivano capitalizzati con periodicità annua I passivi: venivano capitalizzati con periodicità trimestrale E' stata fatta perciò causa alle banche. Alla fine 90' è arrivato un primo decreto “salva banche” I attivi e passivi = vanno calcolati con la stessa periodicità non importa quale. Perciò per recuperare i guadagni ottenuti in modo sporca dalla Banca i risparmiatori nel 2000 hanno fatto richiesta alla Corte Costituzionale. La corte di cassazione dal 2004 ha dichiarato che a partire del 1952 le banche devono restituire ai clienti gli interessi passivi in più a partire dal '52 a condizio- ne che chi fa causa abbia tutti i documenti (tutti estratti conto). Siccome è difficile avere tutto, si possono chiedere i rimborsi su interessi passivi a partire dal 1989. CMS (commissioni di massimo scoperto) La CMS è una percentuale da applicarsi sul massimo saldo debitore. In passato la CMS poteva esse- re applicata con tre criteri differenti: • assoluto: più penalizzante per il cliente, infatti era applicata senza alcuna condizione ag- giuntiva, anche se fosse stato in rosso per mezza giornata; • relativo: più vantaggiosa per il cliente. Il massimo saldo doveva essere dentro una sequenza debitoria ininterrotta superiore a 10 giorni; • misto: era una via di mezzo tra i precedenti. La CMS era applicata purché nel trimestre ci fosse stata una sequenza debitoria ininterrotta maggiore di 10 giorni. Esempio Saldo Giorni +100.000 5 -50.000 3 +20.000 1 -10.000 12 CMS Si/No Su valore d'importo Assoluto Si -50.000 Relativo No Perché dura solo tre giorni misto Si -50.000 D.L. 29/11/2008 n. 185 è stato convertito in legge con la legge 28/01/2009 n. 2. La regola è che la commissione di massimo scoperto può essere applicata se esiste un saldo negati- vo che duri per un periodo maggiore o uguale a 30 giorni. Esiste anche la CDF (commissione di di- sponibilità fondi) calcolata sull'affidamento. La CDF viene applicata sempre, indipendentemente dal fido. La legge dice che la CDF è stata eliminata, o meglio si applica se è predeterminata per iscritto. Il 6 dicembre 2011 il governo Monti ha emesso un decreto legge convertito in legge il 22/12/2011 che ha cambiato la situazione. Sono state create due commissioni nuove, eliminando le CDF e le CMS: • CO (commissione omnicomprensiva): ◦ deve essere minore o uguale allo 0,5% trimestrale; ◦ su affidamento; ◦ viene applicata se esiste un fido; ◦ somiglia alla CDF, ma non è la stessa cosa, poiché con la CDF potevano essere aggiunte le spese di istruttoria, adesso invece con la CO le spese di istruttoria sono già qui dentro • CIV (commissione di istruttoria veloce): ◦ importo in euro; ◦ viene applicata se il cliente va oltre il fido oppure se il cliente non ha ottenuto il fido; ◦ serve per sostituire le spese di istruttoria; ◦ viene applicata se lo scoperto supera i 500€ in un trimestre per oltre 7 giorni. La legge del 24/3/2012 prevede la nullità su tutte le commissione. Partono milioni di contestazioni ABI. Lo stesso giorno viene fatto un decreto che rimette le commissioni. Il 18/5/2012 è diventata legge. Ci sono state contestazioni (ovvero si fa causa alla banca): il CO su affidamento deve essere: • sull'utilizzato = interessi; • non utilizzato = commissioni. Esercizio su apertura di credito in c/c Staffa Valuta Saldo Giorni Numero debitori Numero creditori 1/12 +4.000 1 4000 2/12 +2.000 3 6000 5/12 -1.000 4 4000 9/12 0 1 10/12 -2.000 17 34000 27/12 -1.000 5 5000 31/12 -1.000 Totale 31 43.000 10.000 Interessi attivi lordi per il cliente I al= 10.000×0,005 365 =0,14€ I an=0,14×(1−02)=0,11€ I p= 43.000×0,08 365 =9,42 € Spese tenuta conto = 30€ C.O.=(20.000×0,125 %)=25€ Ci costruiamo un prospetto uguale al primo: Importo Scadenze Giorni Numeri 900 10/11 Epoca (punto di riferimento) 0 1500 30/11 30/11-10/11 = 20 30000 1200 10/12 30 36000 500 15/12 35 17500 4100 83500 Giorni= numeri importi = 83500 4100 =20 valuta adeguata = Epoca + 20 giorni = 30/11 Totale competenze= netto ricavo×tasso×giorni 365 I giorni si calcolano tra l'ammissione allo sconto e la valuta adeguata in questo caso 10/10 – 30/11 =51 Tasso= totale competenze×365 netto ricavo×gg = 46,66×365 4053,34×51 = 8,24% Anticipazioni Anticipazioni di RiBa Per il cliente è una forma di smobilizzo di un credito commerciale, come lo sconto. Questa volta a rappresentazione del credito abbiamo solo la RiBa (che ha una certa scadenza). Due casi: • la banca utilizza il conto corrente: 1. accredita il valore della RiBa dandole valuta pari alla scadenza; 2. dopo di che se i soldi vengono usati: il conto corrente viene addebitato uso RiBa con va- luta in giornata. Viene fuori uno scoperto per valuta. Questo scoperto per valuta maturerà degli interessi passivi per il cliente sull'importo in rosso, ovvero l'uso della RiBa; • la banca associa al conto corrente l'utilizzo di un conto anticipi (conto interno che il cliente non vede): 1. la banca accredita il valore della RiBa sul conto anticipi attribuendole valuta pari alla scadenza; 2. stornare il valore dal conto anticipi al conto corrente; 3. da un lato addebito il conto anticipi per il valore della RiBa, attribuendogli valuta in giornata. Dal conto anticipi viene fuori uno scoperto per valuta dal conto anticipi; 4. accrediteremo il suo conto corrente del valore della RiBa con valuta in giornata. Dal conto anticipi matureranno gli interessi, più precisamente sul totale della RiBa. Se il debitore non paga la banca addebita sul conto corrente il valore della RiBa. Se al cliente viene consentito di scegliere tra l'uso del solo conto corrente e l'uso del conto corrente e del conto anticipi, si sceglie spesso la prima perché il cliente ignorante ha paura che con il conto anticipi la banca ruba soldi, poiché il cliente non può vedere le operazioni. Esercizio su anticipo su riba (c/c) Il 1 ottobre l’operatore Tizio ha presentato alla propria banca, chiedendone l’anticipo su c/c, una RIBA con valore nominale di 5.000 €, scadente il 1 novembre. La banca, dopo aver valutato la solvibilità del debitore, ha provveduto ad accreditarla con valuta pari a 5 giorni successivi alla scadenza. Il giorno successivo, con medesima valuta, l’operatore, vista la disponibilità concessagli, ha prele- vato una somma pari a 3.000 €. Utilizzando la convenzione dell’anno civile e immaginando che il saldo contabile al 30 settembre sia nullo, procedere, al 31 dicembre dello stesso anno, alla redazione di Estratto Conto e Conto Sca- lare intestati a Tizio. Estratto conto Data Valuta Operazioni Descrizione 30/09 30/09 Saldo precedente 1/10 1/11 + 5 giorni banca = 6/11 +5000 Accreditata la RiBa 2/10 2/10 -3000 Prelievo fondi Staffa Valuta Saldo Giorni Numeri debitori Numeri creditori 30/09 2 2/10 -3000 35 105.000 6/11 +2000 55 110.000 31/12 +2000 Totale 92 (non i aggiunge +1 alla fine perché siamo partiti dal 30/09 e quindi l'abbiamo considerato all'inizio) 105000 110000 Sui numeri debitori si pagheranno gli interessi passivi e sui numeri creditori gli interessi attivi. Esercizio su anticipo su riba (c/anticipi) Utilizzando la convenzione dell’anno civile, procedere, al 31 dicembre T0, alla redazione di Conto Anticipo, Estratto Conto e Conti Scalari intestati al cliente Tizio, noto che: • il 1 e il 15 ottobre l’operatore ha rispettivamente presentato, chiedendone l’anticipazione: ◦ una RIBA con valor nominale di 3.000 €, scadente il 15 novembre; ◦ una RIBA con valor nominale di 4.000 €, scadente il 20 novembre; • la banca, dopo aver valutato la solvibilità dei debitori, ha concesso il finanziamento; • immediatamente dopo gli accrediti (nelle stesse giornate), Tizio ha prelevato le somme a di- sposizione; • entrambi gli effetti risultano a buon fine a scadenza; • il saldo contabile al 30 settembre è positivo e pari a 15.000 €. Estratto conto Data Valuta Operazione Descrizione 30/09 30/09 +15.000 Saldo precedente 1/10 1/10 +3.000 Accredito I RiBa 1/10 1/10 -3.000 Prelievo fondi 15/10 15/10 +4.000 Accredito II RiBa 15/10 15/10 -4.000 Prelievo fondi Totale +15.000 C/Anticipi Data Valuta Operazione Descrizione 1/10 A scadenza 15/11 +3000 Accredito I RiBa 1/10 1/10 -3000 Addebito I RiBa 15/10 20/11 +4000 Accredito II RiBa 15/10 15/10 -4000 Addebito II RiBa Staffa c/c Valuta Saldo Giorni Numeri debitori Numeri creditori 30/09 +15000 1 15000 1/10 +15000 14 210000 15/10 +15000 77 1.155.000 31/12 +15000 Totale 92 1.380.000 Sui numeri debitori si pagheranno gli interessi passivi, ma non vengono calcolati gli interessi su an- ticipazioni RiBa perché quelli si conteggiano nella staffa seguente e sui numeri creditori gli interessi attivi. Esercizi su anticipo su fatture/factoring Utilizzando la convenzione dell’anno civile, procedere, al 31 dicembre T0, alla redazione di Conto Anticipo, Estratto Conto e Conti Scalari intestati al cliente Caio, noto che: • il 1 e il 20 ottobre l’operatore ha rispettivamente presentato, chiedendone l’anticipazione: ◦ una fattura con valor nominale di 10.000 €, pagabile a 1 mese; ◦ una fattura con valor nominale di 30.000 €, pagabile a 2 mesi; • la banca, dopo aver valutato la solvibilità dei debitori, ha concesso un finanziamento pari all’80% del valore nominale fatturato; • delle due fatture soltanto la prima è andata a buon fine; • il saldo contabile al 30 settembre è positivo e pari a 15.000 €. Valore anticipato sulla I fattura = 10.000 x 80% = 8.000€ con scadenza → 1/11 II fattura = 30.000 x 80% = 24.000€ con scadenza → 20/12 C/anticipo Data Valuta Operazione Descrizione 1/10 1/10 -8.000 Addebito 80% I fattura 20/10 20/10 -24.000 Addebito 80% II fattura 1/11 1/11 -2.000 Addebito 20% I fattura 1/11 1/11 +10.000 Accredito 100% I fattur 20/12 20/12 +24.000 Accredito 80% II fattur Saldo 0 Estratto conto Data Valuta Operazione Descrizione 30/9 30/09 +15.0000 Saldo precedente 1/10 1/10 +8.000 Accredito 80% I fattura 20/10 20/10 +24.000 Accredito 80% II fattur 1/11 1/11 +2.000 Accredito 20% I fattura 20/12 20/12 -24.000 Addebito 80% II fattura Saldo +25.000 Staffa c/anticipi Valuta Saldo Giorni Numeri debitori 1/10 -8000 19 152000 20/10 -32000 12 384000 1/11 -24000 49 1176000 20/12 0 12 0 31/12 0 Totale 0 92 1.712.000 Sui numeri debitori verranno calcolati gli interesse passivi per il cliente. Staffa c/c Valuta Saldo Giorni Numeri debitori Numeri creditori 30/09 +15000 1 15000 1/10 +23000 19 437000 20/10 +47000 12 564000 1/11 +49000 49 2401000 20/12 +25000 11 275000 31/12 +25000 Totale 92 3.692.000 Sui numeri creditori vengono calcolati gli interessi attivi. Anticipazioni garantite Artt. 1846 e seguenti CC Sono sempre forme di prestito a breve termine garantite da pegno (bene mobile che può essere titolo o merci). Il bene viene dato in pegno presso: • la banca quando i beni sono dei titoli; • magazzini generali quando sono merci. I magazzini generali rilasciano dei documenti: ◦ fede di deposito: documento che dà diritto a prelevare la merce dal magazzino; ◦ nota di pegno: documento che costituisce i beni in pegno. Le merci possono essere: ◦ materie prime; ◦ prodotti finiti. In entrambi i casi per essere accettati in garanzia devono soddisfare alcuni requisiti: ◦ in termini di valore: devono avere un valore +/- stabile; ◦ il prezzo deve essere noto, quindi facilmente ricavabile; ◦ caratteristiche facilmente valutabili (no bene raro); ◦ merci negoziate con contratti tipici; ◦ devono essere negoziate su ampi mercati; ◦ merci a lunga conservazione. Possono quindi essere: metallo prezioso, cotone, grano, riso, caffè, cacao. Il valore del prestito è uguale al valore del bene decurtato di una percentuale che funge da scarto e quindi da garanzia. Se il VN del bene scende: • si deve aumentare la garanzia; • diminuisce l'entità del prestito. Se non avviene nessuna delle due opzioni, la banca paga il pegno. Dato che l'anticipazione è garantita, il tasso applicato su quest'operazione è minore di quello di altre (per esempio sul tasso applicato all'apertura di c/c). Esistono due tipologie di anticipazioni: • a scadenza fissa: gli interessi a carico del cliente e a vantaggio della banca sono anticipati; • in conto corrente: gli interessi sono posticipati. Esercizi su anticipazione garantita a scadenza fissa In data 1/10, l’azienda italiana Alfa, importatrice di materie prime dal Brasile, ha offerto alla propria banca i titoli rappresentativi delle seguenti merci, depositate presso i Magazzini Generali, allo scopo di ottenere un’anticipazione garantita a breve termine: • 10 tonnellate di cacao, quotate 3.200 $ l’una; • 5 tonnellate di zucchero, quotate 21,80 $ l’una. a) Sapendo che il cambio è 1 € = 1,30 $, determinare il valore della disponibilità ottenuta nell’ipote- si che la banca conceda un prestito a 3 mesi e applichi uno scarto del 35% e un interesse dell’8%. b) Immaginando che, due mesi dopo l’ottenimento del finanziamento, il prezzo delle merci si sia ri- dotto a: • 3.000 $ per tonnellata di cacao; • 21 $ per tonnellata di zucchero, mentre il cambio sia salito a 1 € = 1,50 $, calcolare la decurtazione dell’anticipazione, nell’ipotesi che Alfa non possa integrare la garanzia con l’offerta di nuovi prodotti. Utilizzare, sia per a) sia per b), la convenzione dell’anno commerciale. a) 1€ = 1,30 $ quotazione delle due merci in euro: pcacaoalla tonnellata: 3200 1,3 =2461,54€ pzuccheroalla tonnellata : 21,80 1,30 =16,77€ Garanzia: (10 x 2461,54) + (5 x 16,77) = 24699,25€ Prestito: 24699,25 (1 – 0,35) = 16054,51€ 0,35: scarto Dobbiamo sottrarre gli interessi poiché sono anticipati: 16054,51 x 0,08 x 3 12 = 321,08€ Prestito effettivamente erogato: 16054,51 – 321,09 = 15733,42€ b) 1€ = 1,50 $ pcacaoalla tonnellata : 3000 1,5 =2000 € pzuccheroalla tonnellata : 21 1,50 =14€ Garanzia: (10 x 2000 + 5 x 14) = 20070 € Differenza valore garanzia: 24699,25-20070 = 4629,25€ • Parziale: abbattimento spese. Perchè la banca in caso di abbattimento perde interessi perciò cerca di recuperare mettendo delle spese Altre caratteristiche 1. Surrogazione o portabilità del mutuo, introdotta dal decreto legge 31/1/2007 → L 2/4/2007 (decreto bersani). Il cliente può cambiare banca. La nuova banca paga il debito a quella vecchia. Perciò il cliente ha un debito verso quella nuova. Le condizioni contrattuali alle quali eroga un nuovo mutuo possono essere diverse. In questo caso non sono commissionate spese. 2. Pre-ammortamento, da la possibilità per questioni di semplicità di spostare l'inizio dell'ammortamento. Per questi giorni in più la banca chiede di pagare solo gli interessi di pre-ammortamento senza chiedere quota capitale e pagate ad un tasso diverso da quello del mutuo. Spesso superiore. 3. Valore mutuo erogato, il rapporto tra rata e reddito deve essere <_ 30-35%. La rata non deve eccedere il 30-35% Reddito (mensile se rata mensile o annuale se rata annuale). Spese inerenti al mutuo • Incasso rata; • spese per comunicazioni; • spese di istruttoria; • spese di estinzione anticipata e spese di abbattimento parziale; • spese per perizia per ipoteca; • spese di assicurazione: le polizze assicurative che solitamente vengono proposte associate al mutuo sono due: ◦ contro il rischio incendio: spesso obbligatoria; ◦ sulla vita di chi effettua l'acquisto: polizza facoltativa. Il costo risiede nel premio che deve essere pagato; • costo del notaio. Il notaio interviene se c'è l'ipoteca (mutuo ipotecario), il contratto deve es- sere fatto dal notaio. Ipoteca Spesso viene iscritta per un valore pari al 150% - 200% del valore del prestito. Esempio: immaginiamo che il perito ha stimato l'immobile con un valore di 100. Il mutuo è dato a 80. L'ipoteca = 80 x 150% = 120. È quindi iscritta a 120. Il debitore non riesce a saldare il debito. La banca recupera il credito con la vendita dell'immobile. Caso A Dalla vendita dell'immobile si incassa 170. La banca si prende 120 e la restante va al debitore. Si considera quindi 120 perché equivale al prestito + una sorta di interessi. Caso B Dalla vendita dell'immobile si incassa 100 (valore stimato all'inizio). La banca si prende 100 per- dendo 20. 80 rappresenta il capitale, ma la banca intasca solo 20 di interessi e non 40. Caso C La casa viene venduta a 50 e la banca incassa 50. Perde tutti gli interessi e 30 dal capitale. Esercizio su mutui a tasso fisso con piano di ammortamento francese Utilizzando la convenzione dell’anno commerciale, presentare il piano di ammortamento del se- guente mutuo: • importo: 130.000 €; • durata: 3 anni; • rate: annue; • tasso di interesse annuo: 6%; • tipologia di ammortamento: francese. Il piano di ammortamento deve essere presentato sotto forma di tabella, specificando anno per anno: l’importo della rata, la quota interessi, la quota capitale, il debito estinto e il debito residuo. R= 130.000 1,06−1+1,06−2+1,06−3 =48,634,28 Anni Rata Quota capitale (Ct) Quota interesse (It) Debito estinto DEt Debito residuo DRt 0 130000 1 48634,28 7800-48634,2= 40834,28 130000x0,06 = 7800 40834,28 130000-40834, 28= 89165,72 2 48634,28 43284,34 5349,94 84118,62 45881,38 3 48634,28 45881,4 2752,88 130000 0 Esercizio su preammortamento Si immagini che il mutuo dell’esercizio precedente sia stato ottenuto al 1/12/T0, ma che le quote ca- pitali decorrano a partire dall’inizio dell’esercizio successivo, con corresponsione delle rate alla fine di ogni periodo. Per il periodo 1/12 – 31/12 la banca ha invece calcolato interessi di preammortamento al tasso del 7%, corrisposti al 1/1/T1. Si costruisca la tabella rappresentativa dell’entità e dell’epoca di ogni versamento. Interessi preammortamento: 130000 x 0,07 x 1 12 = 758,33€ Data Importo Descrizione 1/1/T1 758,33€ Interessi preammortamento 31/12/T1 48634,28€ Rata 31/12/T2 48634,28€ Rata 31/12/T3 48634,28€ Rata Esercizio su piano di ammortamento italiano Utilizzando la convenzione dell’anno commerciale, presentare il piano di ammortamento del se- guente mutuo: • importo: 90.000 €; • durata: 6 anni; • rate: annue; • tasso di interesse annuo: 5,50%; • tipologia di ammortamento: italiana. Il piano di ammortamento deve essere presentato sotto forma di tabella, specificando anno per anno: l’importo della rata, la quota interessi, la quota capitale, il debito estinto ed il debito residuo. C= 90000 6 =15.000 € Se le rate fossero mensili. Nel calcolare gli interessi bisogna moltiplicare per 1/t che sarebbe 1/12. Anni Rt C It DEt DRt 0 90000 1 15000+4950 = 19950 15000 90000x0,055 = 4950 15000 90000-15000 = 75000 2 19125 15000 4125 30000 60000 3 18300 15000 3300 45000 45000 4 17475 15000 2475 60000 30000 5 16650 15000 1650 75000 15000 6 15825 15000 825 90000 0 Esercizio su mutui a tasso variabile con ammortamento italiano Utilizzando la convenzione dell’anno commerciale, presentare il piano di ammortamento del se- guente mutuo: • importo: 50.000 €; • durata: 5 anni; • rate: annue; • tipologia di ammortamento: italiano. Noto che il tasso è pari all’Euribor 12 mesi aumentato di 2,5% e che, all’epoca della stipulazione del contratto (T0) l’indice interbancario vale 1,02%, mentre per gli anni successivi sono previste le seguenti variazioni: • T1 = 1,10% ; • T2 = 1,25% ; • T3 = 1,50% ; • T4 = 1,75% ; • T5 = 1,80% ; il piano di ammortamento deve essere redatto sotto forma di tabella, specificando anno per anno: l’importo della rata, la quota interessi, la quota capitale, il debito estinto e il debito residuo. Anni R Ct It DEt DRt 0 50000 1 11080,34 9320,34 1760 9320,34 40679,66 2 11080,34 9615,87 1464,47 18936,21 31063,79 3 11080,34 9915,45 1164,89 28851,66 21148,34 4 11080,34 10234,41 845,93 39086,08 10913,92 5 11080,34 10616,50 463,84 49702,58 297,42 6 310,23 297,42 12,79 50000 0 R= 50000 1,0352−1+1,0352−2+1,0352−3+1,0352−4+1,0352−5 = 11.080,34€ Esercizio su ammortamento francese con rata fissa (2 ) Ripetere l’esercizio numero 13, immaginando che i tassi mostrino le seguenti variazioni: • T1 = 0,90% ; • T2 = 0,85% ; • T3 = 0,80% ; • T4 = 0,75% ; • T5 = 0,70%. Tabella dei tassi Anni Euribor12m + spread Tasso applicato 0 3,52% 1 3,40% 3,52% 2 3,35% 3,40% 3 3,30% 3,35% 4 3,25% 3,30% 5 3,20% 3,25% 6 3,20% Anni R Ct It DEt DRt 0 50000 1 11080,34 9320,34 1760 9320,34 40679,66 2 11080,34 9697,23 1383,1 19017,57 30982,43 3 11080,34 10042,42 1037,91 29,059,99 20940,00 4 11080,34 10389,22 691,02 39499,31 10550,69 5 10893 10550,69 342,89 50000 0 Esercizio su ammortamento francese con rata variabile e swaption Tabella tassi Anni Euribor + 3% IRS + 3% Tasso applicato 0 3,85% 3,85% 1 3,90% 3,85% 3,85% 2 3,92% 3,85% 3,90% 3 3,98% 3,85% 3,92% 4 4% 3,85% 3,95% (qui si fa lo switch) Piani di ammortamento Anni Rt Ct It DEt Drt 0 100.000 1 27451,68 23601,68 3850 23601,68 76398,32 2 27477,79 24498,26 2979,53 48099,94 51900,06 3 27485,67 25451,19 2034,48 73551,13 26448,87 4 27493,60 26448,87 1044,73 (qui si usa il tasso fisso) 100000 0 R1= 100.000 1,0385−1+1,0385−2+1,0385−3+,10385−4 =27451,68 R2= 76.398,32 1,039−1+1,039−2+1,039−3 =27477,79 R3= 51900,06 1,0392−1+1,0392−2 =27485,67 R4= 26448,87 1,0395−1 =27493,60 Esercizio su ammortamento francese con rata fissa con cap Tipologie Credito personale o non finalizzato: • durata breve; • non esiste un vincolo di destinazione; • il soggetto erogante spesso è la banca. Credito finalizzato: • durata a medio lungo termine, quella standard è minore o uguale a 24 mesi; • i soldi devono essere usati per acquistare uno specifico bene; • il soggetto erogante è una società specializzata; • il valore spesso è uguale al valore del bene. Domanda di credito al consumo Dipende da: • reddito annuo; • propensione media al consumo: dipende da: ◦ fattori economici (previsione sui redditi futuri o flussi in arrivo); ◦ fattori demografici; ◦ fattori psicologici; • propensione media all'indebitamento per il consumo. Rimborso credito al consumo Se il credito al consumo è erogato dalla banca, il rimborso avviene con corresponsione di una serie di rate (stile mutuo). Un altro modo è la cessione di un quinto dello stipendio. Poste italiane si è in- ventata la cessione di un quinto della pensione. Credit scoring La banca o la società finanziaria ci valuta, dandoci un punteggio. Prestiti in pool Vengono concessi quando l'importo del prestito è notevole. La singola banca può non sempre farce- la da sola, quindi il prestito viene suddiviso tra diverse banche, in modo da operare una diversifica- zione del rischio. Solitamente abbiamo una banca capofila che organizza tutte le operazioni e sotto abbiamo tutta una serie di banche minori. Prestiti per firma Se la banca mi presta la sua firma la utilizzo come garanzia. Gli strumenti più utilizzati sono: • cambiali finanziarie; • accettazioni bancarie; • credito documentario; • fideiussioni. Cambiali finanziarie Sono simili alle commercial paper della Gran Bretagna. Sono titoli di credito di natura cambiaria che assume la forma del pagherò, usata dall'emittente per raccogliere fondi. L'emittente deve essere un'impresa, non può essere una banca, una SIM, una compagnia di assicura- zione. L'impresa emittente può essere: • quotata; • non quotata: l'emissione è subordinata al soddisfacimento di due requisiti: ◦ gli ultimi tre bilanci in utile; ◦ l'emittente deve aver ottenuto una garanzia (bancaria) di importo maggiore o uguale al 50% dell'emissione. Funzionamento L'impresa emittente emette e vende la cambiale ad un investitore. La vendita avviene ad un valore di emissione minore del valore di rimborso. La cambiale ha una scadenza. Due ipotesi: • l'investitore tiene la cambiale fino a scadenza; • l'investitore non tiene la cambiale fino a scadenza: vendita cambiale finanziaria ad un altro investitore. La cambiale viene trasferita mediante la girata. La girata avviene con la clausola senza garanzia. L'ultimo investitore al momento della scadenza va all'emittente e chiede di essere rimborsato. Disciplinate dalla legge 13/1/94 numero 43. Questa legge ha fissato delle regole precise per le cam- biali: • durata compresa tra i 3 e i 12 mesi; • taglio minimo: 100 milioni di lire. Per questi due motivi le cambiali non hanno avuto molto successo. Proposte di variazione • Cambiare la durata: da 3 mesi a 1 mese. Da 12 alziamola a 18 mesi; • taglio minimo da 50.000€ a 10.000€; • abbassare la garanzia per le società non quotate. Queste proposte sono diventate realtà con la legge 7/8/2012 numero 134: • durata tra un mese e 36; • garanzie per società non quotata: ◦ certificazione di bilancio; ◦ garanzia di una banca di importo maggiore o uguale del 25% di emissione oppure è ri- chiesto che la banca o la società finanziaria (sponsor) acquisti una data percentuale delle cambiali finanziarie emesse e le tenga fino alla scadenza. Accettazione bancaria Assume la forma di tratta. L'impresa è il soggetto traente, che spicca tratta sul trattario (banca). La banca è il trattario accettante e la restituisce al soggetto traente. A questo punto l'operazione funzio- na come la cambiale finanziaria. La banca la vende ad un investitore ed eroga dei fondi all'impresa traente. La differenza tra VR e VE rappresenta l'interesse per l'investitore. Il primo investitore può tenere la cambiale fino a scadenza o può decidere di dismettere l'investimento vendendo l'accetta- zione che verrà trasferita con girata senza garanzia. Chi ha la cambiale a scadenza chiede il valore di rimborso all'obbligato principale che è la banca, che paga. L'impresa traente si assume l'impegno di far fondi ante-scadenza, ovvero a dare i soldi alla banca affinché possa pagare. La banca quindi non mette soldi, ma solo la firma, in modo da po- terla fare girare. Se il traente non fa fondi, la banca paga perché ha dato la garanzia. Dopo si rivarrà sul soggetto traente per riprendere i soldi. La durata standard è compresa tra i 3 e i 12 mesi, ma è variabile. Il ta - glio minimo è variabile (tipicamente elevato). Costi accettazione bancaria • La banca applica una commissione di accettazione; • la banca applica una commissione di negoziazione; • interessi pagati all'investitore. Polizza di credito commerciale Strumento che somiglia all'accettazione bancaria. Non è una cambiale, non è un titolo di credito. È solo un documento che attesta l'esistenza di un debito. Un debito che ha una determinata scadenza, che paga un interesse, un debito su cui compare il nome di una banca. La banca qui rilascia una fi- deiussione (garanzia personale). La polizza di credito commerciale può essere venduta. Questa cessione avviene con una “lettera di cessione”. La polizza di credito commerciale viene chiamata erroneamente commercial paper. Fideiussione Un altro esempio in cui è richiesta una fideiussione della banca è nelle gare di appalto bandite da enti pubblici a cui partecipano società private. Credito documentario Strumento di pagamento molto utilizzato quando c'è in atto una transazione internazionale. Da un lato abbiamo un importatore e dall'altro un esportatore di due paesi diversi e che si conoscono poco e si fidano ancora meno. Quando c'è di mezzo uno scambio internazionale bisogna definire la valuta nella quale dovrà avvenire il pagamento. • la valuta può essere quella dell'importatore o quella dell'esportatore oppure quella di una na- zione terza (largamente trattata, abbastanza stabile e fiducia internazionale); • le clausole contrattuali si riferiscono a: ◦ diritto che si applica in caso di controversia: ▪ importatore; ▪ estero; ▪ paese terzo; ◦ tribunale da interpellare nel caso in cui si siano controversie: ▪ importatore; ▪ estero; ▪ paese terzo; ◦ tribunale o arbitrato? L'arbitrato comporta tempi più brevi, l'arbitro spesso è uno specia- lista di settore, quindi ha una conoscenza tecnica superiore. In alcuni paesi, però, l'arbi- tro non esiste, ci sono alcune materie sulle quali l'arbitrato non vale proprio; ◦ costi più rischi per il trasporto della merce (incoterms – international commerce terms), inventati dalla camera di commercio internazionale. Fino a novembre 2013 erano 13 in- coterms e da 1/2011 sono 11: ▪ trasporto marittimo/fluviale: Esercizio TAEG su mutuo a) Tassi: • TAN = 0,96% + 2,54% = 3,50% • Tasso preammortamento = 0,96% + 3,04% = 4% b) Valore netto del mutuo: • spese di istruttoria = (130.000 x 0,5%) = 650€ • valore netto del mutuo = 120.000 – (650 + 50 + 300 + 600) = 128.400€ c) Interessi di preammortamento • (120.000 x 0,04 x 1 12 ) = 433,33 € d) R + spese • Rreale=46401,44+2,5=46.403,94 € TAEG: 128.400= 433,33 (1+TAEG ) 1 12 + 46.403,94 (1+TAEG) 13 12 + 46.403,94 (1+TAEG) 25 12 + 46.403,94 (1+TAEG ) 37 12 TAEG > 3,50% = TAN Per aperture di credito in conto corrente TAEG=( utilizzato+interessi+oneri utilizzato ) 1 t−1 dato che è calcolato ex ante dobbiamo fare delle ipotesi: • utilizzato = 1500€ (per ipotesi); • t = 3 mesi se sono a tempo indeterminato; • in oneri mettiamo la commissione di disponibilità fondi che adesso è circa la CO Esercizio TAEG su aperture di credito in conto corrente A metà agosto 2011 la banca Alfa lancia la seguente offerta di finanziamento: • tasso Annuo Nominale (TAN) fisso = 9,20%; • spese inerenti l’erogazione del credito = 15 euro; • CO = 0,5% dell’accordato, su base trimestrale. Determinare il Tasso Annuo Effettivo Globale (TAEG) da indicare nel Foglio Informativo. Interessi = 1500 x 0,092 x 3 12 = 34,5€ CO = 1500 x 0,005 = 7,5€ Istruttoria = 15€ Oneri = istruttoria + CO = 15 + 7,5 = 22,5€ t = 3 12 TAEG=( 1500+34,5+22,5 1500 ) 12 3 −1=16,09 % Tassi per fini anti-usura Le banche nei contratti oltre a dover indicare TAN e TAEG, devono applicare dei tassi che non su- perino i tassi anti-usura. La disciplina è il codice civile art. 1815 e codice penale art. 644. C'è anche la legge 7/3/96 numero 108. Definizione di usura: è un prestito concesso a chi ha un bisogno estremo di soldi, erogato ad un tasso spropositato. La legge ha previsto un tasso “usuraio” chiamato anche tasso soglia (oltre il quale le banche e gli in- termediari non possono andare). Ha anche creato due fondi anti usura. Tasso soglia Da 14/5/2011 Tasso soglia=TEGM×(1+ 1 4 )+4% TEGM = tasso effettivo globale medio. Calcolato da BI media di tutti i tassi delle banche comunica- te ogni 3 mesi. Per come è calcolato il tasso soglia è più alto dei tassi applicati dalle banche e quindi è ovvio che non avrà mai un tasso che lo superi. Molti propongono l'Euribor anziché il TEGM. servatorio che dovrebbe controllare l'operatività dei confidi in chiusura. Intermediazione mobiliare bancaria 1. Legge 2/1/91 numero 1 (legge SIM) 2. Decreto Eurosim 1996 3. MiFiD 2007 Gestione del portafoglio: • per sé stessa; • per conto terzi. Storia Rendimento storico di un'azione Se t = 1 r= D1+P1 P0 −1 D1 dividendo P0 esborso iniziale P1 prezzo di vendita Se t > 1 r=( D1+D2+…+DT+PT+reinvestimento dividenti P0 ) 1 T−1 Rendimento storico di un portafoglio (sempre azionario) Bisogna definire per prima cosa la composizione del portafoglio: Portafoglio con solo due azioni: • X; • Y. r P=wX r x+wY r Y w = peso quindi il rendimento è una media ponderata. Portafoglio composto da n azioni r P=∑ i=1 n wi r i Rischio storico di un'azione Esempio: A: • al tempo 0 ha fatto 0% • al tempo 1 20% B: • al tempo 0 ha fatto 8% • al tempo 1 12% rA=(0+20)/2 = 10% rB=(8+12)/2 = 10% Ma a è più volatile di b, quindi serve la deviazione standard σ2 = ∑ t=1 T (r t – r̄ ) 2 T σ=√σ2 Per evitare problemi di segno, si usa il momento terzo per studiare la simmetria. Rischio storico di portafoglio P: • X; • Y. σ2P = w2X σ2X + w2Y σ2Y + 2wXwY cov (rX;rY) σP =√(w2X σ2X + w2Y σ2Y + 2wXwY cov (rX;rY)) P costituito da n azioni σ2P = ∑ i=1 n ∑ j=1 n wi w j cov (ri ; r j) cov (r X , r Y )=∑ t=1 T (r Xt – r̄ X )×(rYt – r̄Y ) T • cov > 0; • cov < 0; • cov = 0 X e Y sono stocasticamente indipendenti. ρ= cov (r X , rY ) σ X σY • ρ = -1 portafoglio diversificato; • ρ = +1; • ρ = 0 stocasticamente indipendenti. σ2P = w2X σ2X + w2Y σ2Y + 2wXwY cov (rX;rY) = =wXwY cov (X;X) + wXwY cov (Y;Y) + 2wXwY cov (X;Y) → media ponderata delle covarianze, cioè: σ2P = ∑ i=1 n ∑ j=1 n wi w j cov (ri ; r j) Rendimento atteso di 1 azione t = 1 immaginiamo un unico scenario (una sola ipotesi). In T0 l'azione sarà acquistata ad un prezzo p0. In T1 avremo un dividendo e venderemo il titolo E(D1)+E(p1) E(p1) = valore atteso che mi aspetto al tempo T1 nel vendere l'azione E (r )= E (D1)+E ( p1) p0 quindi p0= E (D1)+E ( p1) 1+E (r ) Un'ipotesi sola non è plausibile, quindi immaginiamo altri k scenari differenti al t = 1. E (r )k= E (D1)k+E ( p1)k p0 −1 quindi p0= E (D1)k+E ( p1)k 1+E (r )k in questo modo trovo k rendimenti attesi, ma io ne voglio uno solo, quindi: E (r )=∑ k=1 K pk×E (r )k ove pk = probabilità che si verifichi il k-esimo scenario. Immaginiamo adesso un orizzonte multiperiodale (t > 1). Partiamo dal caso con un unico scenario: • T0 pago p0; • T1 mi aspetto il primo dividendo: E(D1); • T2 mi aspetto il primo dividendo: E(D2); • … • T vendo il titolo: E(DT)+E(pT). p0=∑ t=1 T E (D k) [1+E (r )]t + E( pT ) [1+E (r )]T simile al TRES k scenari p0=∑ t=1 T E (Dt)k [1+E (r )k ] t + E ( pT )k [1+E (r )k ] T trovo k E(r)