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Economia e gestione della banca, Dispense di Economia e gestione della banca

dispensa completa del primo parziale di economia e gestione della banca del professor Andrea Paltrinieri

Tipologia: Dispense

2022/2023

In vendita dal 31/03/2023

gbenedetta
gbenedetta 🇮🇹

3.8

(11)

29 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Economia e gestione della banca e più Dispense in PDF di Economia e gestione della banca solo su Docsity! ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA UNITÀ IN SURPLUS = agenti economici che presentano un risparmio maggiore dell’investimento in attività reali, ovvero il cui reddito disponibile risulta maggiore alle spese per i beni di consumo e di investimento UNITÀ IN DEFICIT = agenti economici che presentano un risparmio minore dell’investimento in attività reali, ovvero il cui reddito disponibile risulta minore alle spese per beni di consumo e di investimento SALDO FINANZIARIO Un saldo finanziario maggiore di 0 comporta un riequilibro fonti-usi di fondi attraverso nuovi investimenti in attività finanziarie. Un saldo finanziario minore di 0 comporta un ricorso a nuove passività finanziarie. Il saldo finanziario misura l’equilibrio tra disponibilità di risorse (risparmio) e utilizzo di risorse (investimenti reali) → equilibrio tra grandezze reali (S = I) o tra grandezze finanziarie (∆AF - ∆PF) S – I = SF = ΔAF – ΔPF • La formazione del risparmio presso gli operatori in surplus è tale da finanziare sia la spesa in attività reali sia l’investimento in attività finanziarie. I soggetti in surplus accumulano AF, ovvero aumentano la loro posizione creditoria netta e sono definiti prestatori finali di fondi o creditori finali • Gli operatori in deficit, al fine di soddisfare le esigenze legate all’accumulazione reale, sono costretti a integrare il risparmio corrente mediante l’indebitamento o con lo smobilizzo di attività finanziarie in precedenza accumulate. I soggetti in deficit accumulano passività finanziarie e sono definiti prenditori finali di fondi o debitori finali Es. Saldi finanziari dei settori istituzionali Famiglie: SF = S – I Società non finanziarie: SF = S – I Società finanziarie: SF = S – I Amministrazioni pubbliche: SF = (T – G) – I Estero (resto del mondo): SF = M – X o In economie chiuse agli scambi con l’estero il saldo finanziario del settore del settore estero = 0 (la somma algebrica di SF dei settori = 0) o In economie aperte agli scambi con l’estero il saldo finanziario dei settori istituzionali interni (società non finanziarie, famiglie, società finanziarie e pubblica amministrazione) equivale al saldo del settore estero N.B. Segni e trends dei saldi finanziari sono indicativi del fabbisogno di trasferimento di risorse finanziarie fra i diversi settori realizzato attraverso il sistema finanziario Il fabbisogno di trasferimento dipende da: a) Capacità di risparmio delle famiglie b) Capacità di autofinanziamento e di investimento delle imprese c) Gestione del deficit delle amministrazioni pubbliche e investimenti pubblici d) Interscambio con l’estero Il saldo finanziario consente di capire quali potrebbero essere i trend di autofinanziamento delle imprese (= se le imprese hanno un utile netto tale da poter finanziarie gli investimenti in attività reali allora non necessitano necessariamente di risorse finanziarie dal sistema finanziario). Se le imprese non avessero un forte utile netto non avrebbero risorse sufficienti per finanziarie gli investimenti in attività reali e quindi dovrebbero rivolgersi al sistema finanziario. La composizione di attività e passività finanziarie dei settori istituzionali dipende da: • Scelte di investimento e finanziamento dei diversi settori nel tempo • Trasformazioni strutturali del sistema finanziario → all’interno del sistema finanziario ha sempre più peso il mercato finanziario → rispetto alle banche sono più importanti i mercati finanziari e quindi le imprese emettono direttamente titoli che comprano le famiglie (la banca non serve più) = CRESCITA DEI CIRCUITI DIRETTI • Modelli di sviluppo economico perseguiti (welfare state) → il benessere si collega alla situazione previdenziale • Fattori demografici e di educazione finanziaria → le persone sono istruite e modificano le loro scelte di investimento. Limiti del saldo finanziario 1) LA RAPPRESENTAZIONE SI BASA SU DATI EX-POST, non viene detto nulla riguardo al fabbisogno di trasferimento ex-ante (ci possono essere divari): « Le unità finali possono ricercare strumenti finanziari che il mercato non offre → più le opportunità di investimento si ampliano più le esigenze delle unità economiche in surplus possono essere soddisfatte, meno ci sono opportunità di investimento più le risorse finanziarie possono rimanere ancorate « Vi può essere divergenza delle aspettative → gli operatori rinunciano a risparmiare (effetto di quantità) o le attività e le passività finanziarie vengono cambiate (effetto composizione) 2) LA DIMENSIONE DEI SALDI FINANZIARI « Possono esserci situazioni di completa divergenza finanziaria (DISSOCIAZIONE RISPARMIO INVESTIMENTO) in cui chi ha le risorse finanziarie non le impiega in investimenti in attività reali e chi realizza gli investimenti non ha risorse sufficienti per finanziarli → più un’unità economica risparmia più tende ad avere risorse finanziarie per gli investimenti in attività reali. « Problemi di circuiti finanziari ed efficienza allocativa → fabbisogno di trasferimento per diverse ragioni: a) Parte delle attività finanziarie hanno funzione monetaria b) Le attività finanziarie svolgono anche funzione di gestione dei rischi speculativi c) SF = 0 indica equilibrio di settore, ma a livello infrasettoriale potrebbe esserci fabbisogno di trasferimento « Può esserci un circuito finanziario che va al di là del mero circuito reale (consumo tutto) « Posso necessitare del sistema finanziario per gestire lo stock di portafoglio e modificare la struttura delle mie attività finanziarie (ricomposizione di portafoglio) Fabbisogno di trasformazione di risorse finanziarie (N.B.) Le famiglie tendono ad avere una bassa propensione a rischio e hanno un orizzonte temporale di breve termine Le imprese tendono ad avere un orizzonte temporale di lungo termine e una propensione al rischio molto alta → c’è sicuramente una parte di noi che vorrà finanziare direttamente le imprese che emettono un’obbligazione a 100 anni, allo stesso modo ci saranno imprese che emetteranno strumenti finanziari a breve termine C’è un GAP tra il fatto che molte famiglie preferiscono avere le attività a breve termine con basso grado di rischio e molte imprese preferiscono avere passività a lungo termine ad alto grado di rischio → ci deve essere qualcuno che attui una trasformazione Ci deve essere un soggetto che prenda le risorse finanziarie a breve termine delle famiglie e le trasformi in risorse a medio-lungo termine delle imprese → questo soggetto è la BANCA → TRASFORMAZIONE DEI RISCHI E DELLE SCADENZE → alla base del circuito indiretto → questo viene fatto perché le famiglie depositano le risorse finanziarie nel conto corrente, dove le risorse vengono prese dalla banca e vengono date all’imprese La differenza tra quanto incassa la banca sull’erogazione di risorse finanziarie a medio-lungo termine (tasso di interesse attivo) e il tasso di interesse che paga a noi come depositanti (tasso di interesse passivo) = MARGINE DI INTERESSE (più alti sono i tassi attivi più le banche fanno utili determinati da questo margine di interesse) Circuito diretto Circuito in cui il trasferimento di risorse si realizza mediante l’emissione di passività finanziarie da parte dell’unità in deficit (= STRUMENTI FINANZIARI PRIMARI – PRIMARY SECURITIES) e il classamento delle stesse presso le unità in surplus. → la conseguenza è che eventuali inadempienze da parte dei prenditori finali di fondi si riflettono in via immediata sul patrimonio dei prestatori finali il trasferimento diretto dei fondi può avvenire in diverse situazioni: 1) CIRCUITO DIRETTO E AUTONOMO (ipotesi di scuola) → risoluzione autonoma di problemi di ricerca della controparte, raccolta e verifica di informazioni, valutazione del grado di solvibilità → frequenza occasionale e volumi modesti 2) CIRCUITO DIRETTO E ASSISTITO → mercato aperto: mercati organizzati secondo regole formali in cui si negoziano strumenti standardizzati con presenza di intermediari mobiliari. Vi è prestazione di servizi idonei a facilitare l’incontro tra emittenti e investitori → gli operatori che facilitano l’incontro tra le unità in surplus e quelle in deficit sono le securities industry = industria dei servizi forniti alle imprese e agli investitori = insieme dei servizi forniti a supporto delle scelte di finanziamento e di investimento 3) CIRCUITO INDIRETTO → il trasferimento delle risorse va dai prestatori di fondi ai prenditori di fondi è spezzato in due transazioni distinte mediante l’intermediario finanziario che si interpone con il proprio bilancio. Gli intermediari emettono proprie passività di natura monetaria e non monetaria a fronte dell’acquisizione delle passività finanziarie emesse dalle unità in deficit → secondary securities = strumenti finanziari secondari ASSET BROKERS = gli intermediari che agiscono per fare in modo che noi unità in surplus ci connettiamo con le unità in deficit Es. SIM (società intermediazione immobiliare), Banche ASSET TRANSFORMERS = intermediari finanziari che trasformano le risorse finanziarie. Interpongono il proprio bilancio (se l’unità in deficit va in default a perdere risorse finanziarie sono gli asset transformer stessi) Si distinguono 5 tipologie di strumenti finanziari secondo la natura del diritto oggetto del contratto: 1. INDEBITAMENTO = a fronte della rinuncia a qualunque forma di ingerenza nella gestione è sancito il diritto alla remunerazione e, sulla base delle risorse esistenti, alla restituzione del capitale alla scadenza o al momento della liquidazione della società (titoli obbligazionari e strumenti di finanziamento) 2. PARTECIPAZIONE = per effetto dell’elevato grado di coinvolgimento del detentore nella gestione aziendale comportano la rinuncia a un rendimento certo, in termini sia di remunerazione periodica sia di rimborso del capitale, a fronte del diritto alla distribuzione eventuale dei risultati periodici e alla restituzione del capitale residuale dopo aver soddisfatto tutti gli altri portatori di interesse (azioni) → l’azionista si chiama residual claimant (= riceve risorse finanziarie solo se rimangono) → siccome rinuncio ad avere un rendimento certo e alla restituzione del capitale tendo a chiedere una remunerazione maggiore 3. DI ASSICURAZIONE = consentono al contraente, dietro al pagamento di un premio, di tutelarsi contro l’eventuale manifestazione di un evento avverso attinente alla vita umana o ad atri danni al cui verificarsi matura il diritto a incassare un indennizzo 4. DERIVATI = diritti e obblighi che insistono su elementi tipici di altri strumenti finanziari ai quali si riferiscono per effetto del manifestarsi di eventi contingenti (forwards, futures, swaps, opzioni) 5. COMPOSTI = nascono dalla combinazione di strumenti di base per soddisfare le varie e mutevoli esigenze dei datori e dei prenditori di fondi (obbligazioni strutturate) I MERCATI FINANZIARI = rappresentano il luogo di scambio degli strumenti finanziari → sono l’insieme delle operazioni di creazione e di scambio dei contratti nei quali la presenza di strutture organizzative e di operatori specializzati agevola l’incontro tra domanda e offerta, ordini di acquisto e di vendita Funzioni dei mercati finanziari: o Finanziamento degli emittenti di strumenti finanziari o Impiego delle risorse finanziarie dei risparmiatori o Gestione dei rischi o Negoziabilità degli strumenti mobiliari o Quotazione degli strumenti negoziati o Disciplina degli emittenti di titoli azionari Tipologie di mercati finanziari: → Mercato assicurativo = dove vengono scambiate le polizze assicurative → Mercato mobiliare = vengono scambiate le azioni e le obbligazioni (di cui fa parte anche il mercato di cambio) → Mercato creditizio 1) Natura degli strumenti negoziati a) Mercati creditizi b) Mercati mobiliari 2) Funzione svolta dai mercati a) Mercati primari = riguardano i titoli di prima emissione b) Mercati secondari = nel mercato secondario si scambiano risorse finanziarie → hanno funzione di liquidità/di negoziabilità e funzione di pricing (= sintesi delle aspettative degli operatori globali) 3) Scadenza degli strumenti negoziati a) Mercato monetario = scade entro l’anno b) Mercato dei capitali = scadenza superiore all’anno 4) Taglio delle transazioni a) Mercato al dettaglio = scambi con piccoli ammontari di risorse finanziarie b) Mercato all’ingrosso = scambi in cui sono coinvolti operatori finanziari con ammontari di risorse finanziarie molto elevati (un mercato all’ingrosso è il mercato dei titoli di stato MTS in cui si possono scambiare solo 1.5 milioni di euro o multipli di esso) 5) Modalità di negoziazione a) Mercato ad asta (order driven) = quello che si trova in borsa italiana → le logiche di contrattazione sono guidate dai flussi di ordini in acquisto e in vendita che arrivano da noi. Nel mercato ad asta c’è l’incontro tra domanda e offerta → meccanismo di asta continua (meccanismo di asta di apertura, meccanismo di asta continua, meccanismo di asta di chiusura) b) Mercato di market maker (quote driven) = il prezzo non si crea attraverso un’accoppiata di ordini di acquisto e vendita ma c’è qualcuno che fa il prezzo, ovvero il market maker → fa proposte in acquisto e in vendita minime per fare in modo che il mercato sia liquido → la remunerazione del market maker dipende dalla differenza tra il BID e l’ASK, mentre il broker ha remunerazione fissa 6) Localizzazione degli scambi a) Mercato fisico = sede fisica (es. Piazza Affari, Wall Street) b) Mercato telematico 7) Esistenza di una specifica regolamentazione/organizzazione a) Mercati regolamentati (organizzati) = duplice regolamentazione (Consob e Borsa Italiana), meccanismo di prezzo trasparente, meccanismi di contrattazione e di trasparenza che devono essere seguiti b) Mercati non regolamentati (OTC = over the counter – SSO - MTF = multilaterale trading facility - ATS) = assumono a seconda della normativa differente nomenclatura e possono competere gli uni con gli altri sono contratti bilaterali-personali e hanno una caratteristica di negoziazione diretta. Sono sempre adattabili e la ricerca della controparte solitamente è fatta individualmente c’è un mercato aperto, il carattere è impersonale e l’azione è uguale per tutti quindi può essere ceduta (il mutuo no). Non è influenzato dalle caratteristiche individuali della controparte MERCATO MOBILIARE Dove trovano esecuzione tutte le operazioni aventi per oggetto titoli (valori mobiliari) destinati a circolare tra gli operatori. In questo mercato, dotato di elevata mobilità e trasferibilità, agiscono intermediari (ASSET BROKER) il cui compito principale è agevolare l’emissione e la successiva negoziazione di strumenti finanziari, oltre che fornire servizi di consulenza a favore di emittenti e sottoscrittori Condizioni di efficienza dei mercati (quanto liquidi sono i mercati, più lo sono meglio è): o Ampiezza = ampi volumi degli ordini o Spessore = fitta distribuzione dei prezzi (spero che i prezzi siano più vicini possibili e che non ci siano grandi discrepanze di prezzo) o Elasticità = reattività degli ordini per limitate variazioni di prezzi (voglio che ci siano continui afflussi di ordini) → La progettazione/modifica delle caratteristiche organizzative ed operative dei mercati è volta a migliorarne le condizioni di efficienza e di formazione dei prezzi (price discovery) Figure di operatori sul mercato: § BROKERS = consentono di comprare e vendere azioni o titoli di stato nel mercato ad asta. Operano esclusivamente per conto di terzi facilitando la ricerca delle controparti degli scambi e rendendo possibile l’incrocio tra domanda e offerta. Possono offrire servizi informativi e vengono pagati da una commissione di intermediazione quando il contratto viene eseguito (pago una fee) § DEALERS = operano per conto proprio ed assolvono la funzione di rendere liquido il mercato di particolari attività finanziarie, assicurando la continuità degli scambi. Essi detengono un proprio portafoglio di attività finanziarie che utilizzano per rispondere prontamente alle esigenze di negoziazione manifestate da altri operatori. Il dealer viene pagato con la differenza tra prezzi di acquisto (denaro – bid) e prezzi di vendita (lettera – ask) che tecnicamente si chiama bid ask spread § MARKET MAKERS = è la stessa cosa del dealer ma ha 2 obblighi: rispettare per ogni proposta di acquisto o di vendita dei quantitativi minimi (lotti minimi) e rispettare dei bid ask spread (differenziali) massimi → questi parametri possono variare in situazioni particolari di mercato. Operatori che agiscono per conto proprio e che si sono impegnati a rendere pubbliche le condizioni di prezzo a cui sono disposti a negoziare, quotando i prezzi a cui intendono acquistare (prezzi denaro) e vendere (prezzi lettera) i lotti minimi delle attività finanziarie di cui si sono impegnati a “fare mercato” nei mercati regolamentati. Il sistema europeo di vigilanza finanziaria Creato nel 2010 → il sistema di vigilanza non è più italiano ma europeo → composto dal Comitato europeo per il rischio sistemico (ESRB) e dalle 3 autorità europee di vigilanza (ESA), l’ESMA con sede a Parigi, l’Autorità bancaria europea (EBA) con sede a Parigi e l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) con sede a Francoforte. L’ESRB monitora e valuta le potenziali minacce alla stabilità finanziaria che derivano dagli sviluppi macroeconomici e dagli sviluppi all’interno del sistema finanziario nel suo complesso (vigilanza macroprudenziale) L’Unione Bancaria Europea L’Unione bancaria è fondata su un meccanismo di vigilanza unico e un meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie unico relativamente ai paesi dell’euro-zona → il MECCANISMO DI VIGILANZA UNICO (MVU) assegna poteri di vigilanza sulle banche da parte della Banca centrale europea e delle autorità di vigilanza dei paesi dell’area dell’euro « La BCE vigila direttamente le banche significative mentre le altre sono soggette alla vigilanza delle autorità nazionali L’ORIENTAMENTO DEI SISTEMI FINANZIARI E LE CAUSE DI ORIGINE DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI Funzioni vs struttura del sistema finanziario Secondi Merton (1995) la struttura del sistema finanziario è meno stabile delle sue funzioni infatti cambia sotto la spinta di: • FATTORI ESOGENI = regolamentazione, innovazione tecnologica, domanda, globalizzazione • FATTORI ENDOGENI = concorrenza, innovazione finanziaria I mutamenti nella struttura del sistema finanziario incidono sulle condizioni di efficienza ed efficacia con cui vengono svolte le sue funzioni nel tempo. → Nesso tra struttura del sistema finanziario e sviluppo economico: sistemi finanziari più complessi si associano ad economica più sviluppate Classificazione dei sistemi finanziari Esistono molte classificazioni dei sistemi finanziari: → una distinzione classica è quella tra i sistemi basati sugli intermediari (bank based), Italia e Germania, e sistemi basati sui mercati (market based), Regno Unito e USA. → un’altra distinzione è tra i sistemi basati su relazioni strette con la clientela (relationship based) e su informazioni private (prestiti bancari) e sistemi con un grado elevato di anonimità (arm’s lenght) e fondati su informazioni di natura pubblica (emissioni obbligazionarie) Indicatori per la misurazione della struttura e dello sviluppo dei sistemi finanziari L’interconnessione finanziaria Si riferisce alle relazioni tra gli agenti economici dovute alle transazioni finanziarie realizzate. Il grado di interconnessione aumenta con: « Le dimensioni degli intermediari bancari e finanziari « Il livello di concentrazione dei sistemi finanziari « L’ampiezza dell’operatività internazionale degli operatori finanziari In un sistema finanziario altamente interconnesso, l’insolvenza di un intermediario viene trasmessa ad altre entità e all’economia reale. → l’interconnessione è uno dei fattori chiave nei framework analitici per la valutazione del rischio sistemico nel settore bancario sviluppato dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), dalla Banca per i regolamenti internazionali (BRI) e dal Financial Stability Board (FSB) LE FUNZIONI DEL SISTEMA FINANZIARIO SISTEMA FINANZIARIO = infrastruttura cruciale per il funzionamento di un’economia, in quanto svolge 4 funzioni: 1. Funzione creditizia → trasferimento delle risorse tra operatori economici 2. Funzione di gestione dei rischi 3. Funzione di trasmissione degli impulsi di politica monetaria 4. Funzione monetaria → creazione e circolazione dei mezzi di pagamento e gestione del sistema dei pagamenti 1. Funzione creditizia Il sistema finanziario facilita il trasferimento di risorse all’interno del sistema economico grazie alla presenza di: « Soggetti in surplus disposti a scambiare potere d’acquisto attuale contro potere d’acquisto futuro in presenza di un vantaggio economico dato da un certo livello di rischio « Soggetti in deficit che hanno un gap di potere d’acquisto da colmare attraverso il trasferimento di risorse a patto che il loro costo sia inferiore al rendimento atteso I soggetti in surplus e quelli in deficit devono essere messi in condizione di trasferire risorse all’interno del sistema economico → è necessario un certo grado di finanziarizzazione dell’economia (= i redditi non consumati o la ricchezza accumulata devono poter essere incorporati in contratti che rappresentano una forma di investimento per il detentore e una di finanziamento per l’utilizzatore) Il sistema finanziario cerca di rendere efficiente il trasferimento di risorse attraverso: a. Liquidità, negoziabilità e standardizzazione degli strumenti Il datore di fondi potrebbe aver bisogno di riutilizzare il risparmio investito prima della scadenza del contratto (un asset liquido è facilmente trasformabile in moneta senza perdite) ASSET BROKER = (SIM) e società di gestione di fondi comuni mobiliari e immobiliari hanno la capacità di sfruttare economie di scala e di ridurre i costi unitari di transazione al crescere dei volumi di attività ASSET TRANSFORMER = raccolgono fondi presso i soggetti in surplus emettendo proprie passività RUOLO DELLE BANCHE = agiscono sia come asset broker che come asset transformer b. Trasformazione del rischio Þ RISCHI PURI = non diversificabili → non possono essere eliminati o neutralizzati, sono sempre a sfavore ma possono essere trasferiti con un’attività assicurativa = l’assicurato trasforma un evento futuro dannoso e incerto i un costo certo (premio della polizza) → la compagnia è in grado di far fronte ai suoi impegni di risarcimento attraverso pooling Þ RISCHIO SPECULATIVO = possono essere eliminati o ridotti con operazioni di hedging e sono simmetrici (= possono essere a favore o a sfavore) → la trasformazione del rischio permette al datore di fondi di trovare forme di investimento che soddisfino la sua propensione al rischio e al prenditore di fondi di finanziarsi La trasformazione del rischio avviene attraverso 2 meccanismi: o Un intermediario si interpone tra datore e prenditore di fondi, assumendo sul proprio bilancio una parte del rischio del prenditore o Diversificazione del portafoglio (i datori di fondi possono impiegare il risparmio sotto forma di partecipazione) c. Informazioni Il rischio percepito dal potenziale datore di fondi è quello relativo al rimborso alla scadenza → fondamentale il controllo dell’informazione ex ante (valutazione dell’affidabilità) ed ex post (monitoraggio dell’utilizzo di risorse) → gli intermediari e i mercati organizzati hanno la funzione di ridurre il gap informativo misurando il rischio ex ante ed ex post e avendo funzione di informazione di prezzo → moral hazard = manifestazione ex post dell’asimmetria informativa 2. Funzione monetaria Gli strumenti di pagamento dipendono da: costo, rischio e funzionalità Le funzioni della moneta sono: mezzo di scambio, unità di conto, riserva di valore Se i beni sono universalmente accettati si parla di mezzi di pagamento → lo scambio regolato con mezzi di pagamento consente di aumentare il numero dei bisogni soddisfatti, i tempi e i costi dello scambio vengono ridotti → passaggio da economia finalizzata ad autoconsumo a economia di scambio ECONOMIA MONETARIA = sistema economico in cui vale il principio di specializzazione e in cui gli scambi di beni e servizi sono regolati dalla moneta → nel tempo si è passati dalla moneta merce alla moneta segno (= titoli rappresentativi dei beni) → riduzione dei costi e dei rischi Moneta legale = titoli emessi dallo Stato utilizzati come moneta → moneta cartacea con corso legale riconosciuta → in alternativa alla moneta legale ci sono i depositi in conto corrente (= i saldi in essi contenuti possono essere trasferiti mediante assegni o altri strumenti con funzione di mezzo di pagamento) Moneta bancaria/scritturale = per la banca non c’è necessità di tenere una scorta di moneta legale pari ad ammontare di depositi → la moneta bancaria/scritturale ha come presupposto la fiducia del pubblico nell’affidabilità dei depositi bancari (vantaggi di sicurezza e di costo) Moneta scritturale = gli istituti coinvolti nell’offerta di moneta del mercato sono: Banca Centrale, sistema postale, istituti di pagamento, istituti di moneta elettronica. MONETA SCRITTURALE = scritture inerenti movimentazione di depositi di moneta detenuti dal pubblico presso operatori autorizzati ad offrire strumenti e servizi di pagamento alternativi al contante (assegni, bonifici, carte di debito e di credito…) → moneta fiduciaria « IMEL = intermediari diversi da banche che svolgono attività di emissione moneta elettronica, che non implica la presenza di un conto bancario (es. carte prepagate) « ISTITUTI DI PAGAMENTO = accensione di conti utilizzati esclusivamente per servizi di pagamento (erogazione crediti legati a servizi pagamento) Strumenti di pagamento = direttiva PDS1 = qualsiasi dispositivo personalizzato e/o insieme di procedure concordate tra l’utilizzatore e il prestatore di servizi di pagamento e di cui l’utilizzatore di servizi di pagamento si avvale per impartire un ordine di pagamento: carta di debito, di credito, prepagata, bonifico o giroconto, mobile payments, e-payments, assegno, RIBA Il sistema dei pagamenti SISTEMA DEI PAGAMENTI = insieme di operatori, strumenti, procedure e circuiti di regolamento volti a realizzare passaggio di moneta fra agenti economici in modo affidabile ed efficiente. Operazioni di pagamento = esecuzione atti di trasferimento o ritiro fondi disposti da titolari di strumenti pagamento CIRCUITI INTERBANCARI = scambio di documenti, informazioni, compensazione debiti e crediti tra intermediari (settlement = compensazione tra banche), liquidazione sbilanci (clearing = verifico quante risorse devo dare e devo prendere). Che schemi ci sono se si guarda la compensazione di crediti e debiti? 1. SCHEMI DI CARATTERE BILATERALE = ciascun intermediario ha un conto verso un altro intermediario 2. SCHEMI DI CARATTERE MULTILATERALE NETTO = un intermediario ha un conto verso un unico soggetto (= clearing house/cassa di compensazione) → la clearing house è un gestore che determina la posizione creditoria e debitoria di ciascun intermediario nel sistema ed eventualmente sopperisce ad alcune mancanze. COMPENSAZIONE: a. Compensazione multilaterale con regolamento su base lorda = si fa un addebito/accredito dopo ogni operazione di pagamento e non al termine della giornata operativa (è importante avere liquidità) → regolamento operazione per operazione b. Bi-Comp = in Italia viene utilizzato questo sistema di compensazione multilaterale netta per transazioni al dettaglio c. Target2 = sistema più importante dove vengono regolati tutti i pagamenti all’ingrosso (wholesale) → regolamento su base lorda → le transazioni in titoli vengono regolamentate dal Target2-Securities La moneta al giorno d’oggi → 𝑀! = circolante (moneta legale) + depositi monetari → la 𝑀! può avere diversi impatti sul PIL di una nazione (di solito varia tra il 10 e il 30%) → 𝑀" = 𝑴𝟏 + depositi con scadenza a due anni (questi strumenti finanziari non consentono un diretto utilizzo come mezzi di pagamento, ma possono essere velocemente convertiti in moneta) → 𝑀$ = aggregato più esteso → comprende anche i titoli del mercato monetario, quote di fondi monetari, obbligazioni con durata fino a 2 anni → questi titoli possono essere smobilizzate velocemente 3. Funzione di trasmissione degli impulsi di politica monetaria Perché il tema della politica monetaria è rilevante per chi si occupa di sistema finanziario? Ogni decisione di politica monetaria si trasferisce immediatamente nel sistema finanziario, che è un canale di trasmissione di politica monetaria e limita le banche - Il sistema finanziario è un canale di trasmissione della politica monetaria (= sistema di condizionamenti e vincoli per la gestione delle banche) - La politica monetaria si svolge all’interno della struttura finanziaria dell’economia e ne viene condizionata - In ragione degli obiettivi di stabilità del sistema finanziario: i campi di azione legati alla politica monetaria e alla vigilanza non sono sempre nettamente separabili POLITICA MONETARIA = rientra nell’ambito della politica economica, che ha come obiettivi: 1. Crescita del reddito (PIL) 2. Occupazione (regime di piena occupazione) 3. Stabilità interna della moneta (livello dei prezzi) → combattere l’eccessiva inflazione 4. Equilibrio della bilancia dei pagamenti La politica monetaria regola la quantità di moneta e il livello di tassi di interesse per raggiungere obiettivi di politica monetaria (le Banche Centrali si occupano del punto 3) SCHEMI DI POLITICA MONETARIA → questi obiettivi di politica economica sono rappresentati da alcuni parametri che misurano la performance di economia reale (= legame tra decisioni di politica economica ed economia reale) Þ L’azione di politica monetaria non è in grado di agire direttamente sugli obiettivi finali, ma solo indirettamente mediante interventi su variabili di natura monetaria e finanziaria, che a loro volta influiscono sulle variabili reali poste come obiettivi finali (schema a cascata/sequenziale) Condizioni affinché la relazione sia stabile dipendono dalla stabilità dei coefficienti p e b (non devono cambiare le propensioni di liquidità del pubblico e delle banche. Es. nuova BM entra nel sistema, le banche hanno eccesso di riserve, impiegano liquidità in eccesso per concedere prestiti, se la propensione alla liquidità del pubblico rimane invariata parte di questa liquidità in eccesso sarà convertita in nuovi depositi. Fattori che influenzano livello di p: rendimenti impieghi alternativi alla moneta legale (tassi di interesse su depositi) e efficienza dei meccanismi operativi del sistema dei pagamenti (più sono efficienti meno mi serve tenere moneta legale) fattori che influenzano il livello di b: costo di detenzione di riserve bancarie (rendimento delle stesse, rendimento impieghi alternativi, vincolo di riserva obbligatoria, rischio di liquidità specifico) STRUMENTI DI POLITICA MONETARIA → strumenti che utilizza la Banca centrale europea per controllare la base monetaria che a sua volta serve per controllare l’offerta di moneta. Sono di 3 categorie: 1. Operazioni di mercato aperto = regolano la quantità di moneta del sistema in modo puntuale ogni settimana 2. Operazioni attivabili su iniziativa delle controparti = sono richieste dalle singole banche e possono essere operazioni di deposito overnight e operazioni di rifinanziamento marginale 3. Riserva obbligatoria = è uno strumento ma anche una parte del bilancio di ogni banca (= moneta che la singola banca deposita presso la banca centrale europea) Strumenti di controllo dell’offerta di base monetaria = la Banca Centrale opera attraverso 2 categorie di operazioni: operazioni di mercato aperto e operazioni su iniziativa delle controparti Operazioni di mercato aperto → le operazioni di mercato aperto sono fatte attraverso operazioni pronti contro termine = operazioni mediante le quali un soggetto vende a pronti una determinata quantità di titoli e contemporaneamente si impegna a riacquistare a termine della medesima controparte un pari quantitativo di titoli della stessa specie a un prezzo prestabiliti (oggetto della compravendita sono soprattutto titoli di stato in euro e hanno una durata compresa tra 1 e 3 mesi) o Operazioni di rifinanziamento principale (= segnalano la politica monetaria) 1. Forniscono la maggior parte del rifinanziamento al settore finanziario 2. Determinano le condizioni di liquidità del mercato 3. Segnalano l’orientamento della politica monetaria nel breve periodo (tasso policy) 4. Fungono da guida ai tassi di mercato monetario (tasso overnight) o Operazioni di rifinanziamento a più lungo termine (= la loro funzione consiste nel regolare la posizione strutturale di liquidità dell’eurosistema nei confronti del sistema bancario → ammontare di liquidità a lungo termine) 1. Rappresentano una quota limitata dell’ammontare complessivo del rifinanziamento erogato al sistema finanziario 2. Non sono utilizzate dall’eurosistema per segnalare l’orientamento della politica monetaria o Operazioni di fine tuning = dirette a mitigare effetti distorsivi sui tassi di interesse di improvvise e inattese fluttuazioni di livello di liquidità del sistema bancario → la tempistica non è preordinabile e le scadenze non sono standardizzate o Operazioni di tipo strutturale = modificano in modo duraturo ammontare di liquidità detenuta dal sistema bancario → possono non avere frequenza regolare e non hanno scadenza predeterminata Operazioni su iniziativa delle controparti → tramite le operazioni su iniziativa delle controparti l’eurosistema immette o assorbe liquidità su base overnight (1 giorno) a fronte delle richieste provenienti dalle controparti utilizzate. Sono operazioni sempre a disposizione delle banche, gestite a livello decentrato dalle banche centrali nazionali. Le operazioni su iniziativa delle controparti svolgono anche una funzione segnaletica dell’orientamento della politica monetaria unica nel medio termine (modello del corridoio) → richieste dalla banca ed attuate dalla BC o Operazioni di rifinanziamento marginale = contratti overnight di acquisto a pronti con patto di vendita a termine, prestiti overnight garantiti → sono utilizzate dalle banche per ottenere liquidità overnight a fronte di attività idonee (eligible asset). Il tasso applicato (tasso di rifinanziamento marginale) rappresenta il limite superiore dei tassi interbancari overnight o Depositi marginali/overnight = fonte di impiego alternativa in cui il tasso applicato (tasso di deposito overnight) rappresenta il limite inferiore dei tassi di mercato overnight La riserva obbligatoria = depositi in contante costituiti dalle banche presso la BCN di riferimento. È pari ad una frazione delle passività della banca (la riserva dovuta da ciascuna banca è determinata in relazione ad un aggregato di riferimento, costituito dal totale dei depositi e titoli di debito emessi dalla banca con durata inferiore ai 2 anni). Aggregati soggetti a riserva: Þ Depositi di durata inferiore a due anni, titoli di debito con scadenza fino a due anni, titoli del mercato monetario Þ Depositi di durata superiore a due anni, pronti/termine, titoli di debito superiori a due anni Þ Escluse le passività verso altra istituzione di credito soggetta al medesimo obbligo, verso la BCE, verso BCN euro Il regime di riserva obbligatoria dell’Eurosistema si applica agli istituti di credito dell’area dell’euro e mira principalmente a: 1. Stabilizzare i tassi di interesse al fine di favorire la stabilizzazione dei tassi di interesse, il regime di riserva obbligatoria dell’Eurosistema consente alle istituzioni di utilizzare un meccanismo di mobilizzazione della riserva → la parte mobilizzata è pari al 100% della riserva, ma l’obbligo si considera soddisfatto se l’istituzione creditizia mantiene una riserva media giornaliera, calcolata nell’arco di 6/7 settimane (periodo di mantenimento) almeno pari all’ammontare di riserva dovuto (il calendario dei periodi di mantenimento viene fissato periodicamente e alle inadempienze può essere applicata una sanzione calcolata applicando un tasso di penalizzazione) 2. Gestire il fabbisogno strutturale di liquidità Un aumento (diminuzione) del coefficiente di riserva obbligatoria comporta una diminuzione (aumento) dell’offerta di moneta. La riserva obbligatoria viene ridotta quando: a) Si ritiene necessaria una politica monetaria espansiva b) Il sistema bancario è in crisi di redditività Una riduzione della riserva obbligatoria aumenta la possibilità di erogare credito e quindi tende a migliorare i conti economici del sistema bancario STRUMENTI DI POLITICA MONETARIA NON CONVENZIONALI Il quadro operativo consente una flessibilità molto ampia per far fronte a circostanze impreviste. La BCE, per esempio, ha fatto ricorso alle seguenti misure non convenzionali: « Erogazione di liquidità a tasso fisso con piena aggiudicazione degli importi richiesti « Ampliamento dell’elenco delle attività stanziabili in garanzia « Erogazione di liquidità a più lungo termine « Erogazione di liquidità in valuta estera « Acquisti definitivi di determinati titoli di debito Obiettivi della Federal Reserve → sono differenti rispetto a quelli della BCE: 1. Livello di piena occupazione 2. Stabilità dei prezzi 3. Tassi di interesse di lungo termine moderati Anche la Federal Reserve è passata attraverso la crisi finanziaria 2008-2009 → raggiunti i tassi a 0 ha implementato diverse operazioni di politica non monetaria simili alla BCE (large scale asset purchase e forward policy guidance)