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epistulae morales ad lucilium, Traduzioni di Letteratura latina

analisi e traduzione delle lettere a lucilio, Seneca

Tipologia: Traduzioni

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Caricato il 12/05/2022

Rosa_99san
Rosa_99san 🇮🇹

4.4

(24)

9 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica epistulae morales ad lucilium e più Traduzioni in PDF di Letteratura latina solo su Docsity! Legenda • nominativo • genitivo • dativo • accusativo • vocativo • ablativo - verbo - avverbio - congiunzione complemento LIBER PRIMUS Epistula I 1. Ita fac, mi Lucili: vindica te tibi, et tempus quod adhuc aut auferebatur aut subripiebatur aut excidebat collige et serva. 1. Fai così, oh mio Lucilio: vendica te stesso per te, e trattieni (collige) e conserva (serva) il tempo che fin ora o ti era portato via o ti era sottratto o ti sfuggiva. • Fac: facio, facis, feci, factum, facere; imperativo presente 2 sing • vindica: imperativo presente 2 sing • auferebatur: (au)fero, fers, tuli, latum, ferre; imperfetto passivo 3 sing • subripiebatur: imperfetto passivo 3 sing • excidebat: imperfetto attivo 3 sing • collige: imperativo presente • serva: imperativo presente Persuade tibi hoc sic esse ut scribo: quaedam tempora eripiuntur nobis, quaedam subducuntur, quaedam effluunt. Persuadi te stesso che (ut) le cose sono così come scrivo: parte del tempo ci viene strappata, parte sottratta, parte scorre via. • persuade: persuadeo, es, suasi, suasum, ere; imperativo (+ dativo) • esse: sum, es, fui esse; infinito • scribo: presente indicativo 1 sing (ut+ indicativo) • eripiuntur: indicativo presente passivo 3 plurale • subducuntur: indicativo presente passivo 3 plurale • effluunt: indicativo presente 3 plurale Turpissima tamen est iactura quae per neglegentiam fit. Tuttavia la perdita più grave è quella che accade per negligenza . • Fit: fio, fis, factum sum, fieri; indicativo presente 3 sing Et si volueris adtendere, magna pars vitae elabitur male agentibus, maxima nihil agentibus, tota vita aliud agentibus. E se vorrai stare attento, gran parte della vita scorre nel far male, una grandissima parte nel non fare niente, tutta la vita nel far altro. • Nihil: sostantivo indeclinabile ma corrispondente all’accusativo in questo caso • volueris: volo, vis, volui, velle; futuro anteriore • elabitur: indicativo presente • agentibus: participio presente 2. Quem mihi dabis qui aliquod pretium tempori ponat, qui diem aestimet, qui intellegat se cotidie mori? 2. Chi puoi indicarmi che può porre un qualche prezzo al tempo, che può stimare il giorno, che sia consapevole di morire ogni giorno? • Dabis: do, das, dedi, datum, dare; futuro semplice 2 sing • ponat: congiuntivo presente • aestimet: congiuntivo presente • intellegat: congiuntivo presente • mori: morior, moreris, mortuus sum, mori; infinito (deponente) In hoc enim fallimur, quod mortem prospicimus: magna pars eius iam praeterìt; quidquid aetatis retro est mors tenet. In questo infatti sbagliamo, che vediamo la morte avanti: già grande parte di questa è passata; la morte tiene qualsiasi cosa (la quale) c’è della vita passata. • Fallimur: presente indicativo • prospicimus: presente indicativo • praterit: presente indicativo • tenet: teneo, tenes, tenui, tentum, ere; indicativo presente • quidquid: prolessi del relativo, complemento oggetto e soggetto allo stesso tempo, si verifica quando la relativa viene prima della reggente Fac ergo, mi Lucili, quod facere te scribis, omnes horas conplectere; sic fiet ut minus ex crastino pendeas, si hodierno manum inieceris. Dum differtur vita transcurrit. Fa dunque, oh mio Lucilio, ciò che scrivi di fare, tieni stretta ogni ora; fai in modo da dipendere meno dal futuro, se metterai la mano sul presente. Mentre si rinvia la vita passa. • Scribis: indicativo presente 2 sing • conplectere: imperativo • fiet: futuro semplice • pendeas: congiuntivo presente (+ut) • inieceris: futuro anteriore • differtur: indicativo presente passivo • transcurrit: presente indicativo 3. Omnia, Lucili, aliena sunt, tempus tantum nostrum est; in huius rei unius fugacis ac lubricae possessionem natura nos misit, ex qua expellit quicumque vult. Tutte le cose sono estranee, Lucilio, solo il tempo è nostro (di noi); la natura ci ha messo in possesso di quest’unica cosa fugace e incerta, dalla quale esclude chiunque voglia. • Misit: mitto, is, misi, missum, ere; indicativo perfetto • expellit: indicativo presente • vult: volo, vis, volui, velle; presente 3 sing Et tanta stultitia mortalium est ut quae minima et vilissima sunt, certe reparabilia, inputari sibi cum inpetravere patiantur, E la stoltezza degli uomini è così grande che quando hanno acquistato (cum inpetravere) cose che sono di nessun valore e di bassissimo prezzo, certamente recuperabili, sopportano (patiantur) che gli siano messe in conto (inputari), • quae: prolessi relativo • patiantur: patior, eris, passum sum, pati; congiuntivo • inputari: infinito passivo • impetravere: indicativo perfetto 3 plurale nemo se iudicet quicquam debere qui tempus accepit, cum interim hoc unum est quod ne gratus quidem potest reddere. nessuno che abbia ricevuto del tempo giudica se stesso in debito, invece questo è l’unica cosa che neppure chi (è) grato può restituire. • Accipit: accipio, accipis, accepi, acceptum, ere; presente indicativo 4. Interrogabis fortasse quid ego faciam qui tibi ista praecipio. Fatebor ingenue: quod apud luxuriosum sed diligentem evenit, ratio mihi constat inpensae. Forse ti chiederai cosa io faccio che ti spiego queste cose. Te lo mostrerò sinceramente: ciò che accade (a chi vive) nel lusso ma (vive) coscienzioso, mi torna il conto della spesa. • interrogabis: futuro semplice, 2 sing • faciam: congiuntivo • praecipio: presente indicativo • fatebor: futuro semplice 4. Tu dici “ma ora voglio sfogliare questo libro, ora quello”. È proprio di uno stomaco nauseato assaggiare molte cose; i quali quando sono vari e diversi, intossicano non nutrono. • inquis: inquam, is, it, inquii (non ha infinito) • inquinant: indicativo presente • alunt: alo, is, alui, altum, ere; indicativo presente Probatos itaque semper lege, et si quando ad alios deverti libuerit, ad priores redi. Per tanto leggi sempre (gli autori) stimati, e se talvolta ti è gradito passare ad altri, torna ai primi. • lege: imperativo • libuerit: libet, libuit/libitum est, ere (ha solo la terza pers); congiuntivo perfetto • deverti: infinito passivo • redi: imperativo Aliquid cotidie adversus paupertatem , aliquid adversus mortem auxili compara, nec minus adversus ceteras pestes; et cum multa percurreris, unum excerpe quod illo die concoquas. Ogni giorno procurati qualcosa di aiuto contro la povertà , qualcosa contro la morte, né meno contro le altre sofferenze; dopo aver percorso molte cose (letture), scegli una sola che in quel giorno tu possa approfondire. • compara: imperativo • percurreris: congiuntivo perfetto • excerpe: imperativo • concoquas: congiuntivo presente 5. Hoc ipse quoque facio; ex pluribus quae legi aliquid apprehendo. Hodiernum hoc est quod apud Epicurum nanctus sum (soleo enim et in aliena castra transire, non tamquam transfuga, sed tamquam explorator): 'honesta' inquit 'res est laeta paupertas'. Anche io stesso faccio in questo modo; apprendo qualcosa dalle molte cose che ho letto. Questo è ciò che ho trovato oggi da Epicuro (infatti sono solito entrare nell’accampamento nemico, non come disertore, ma come esploratore): dice “è onesta la povertà lieta”. • Legi: perfetto • nanctus sum: nanciscor, eris, nactus o nanctus sum, nancisci; indicativo perfetto (deponente) 6. Illa vero non est paupertas, si laeta est; non qui parum habet, sed qui plus cupit, pauper est. Quella se è lieta, in verità non è povertà; è povero, non chi ha poco, ma chi vuole di più. • Habet: indicativo presente • cupit: cupio, is, ii, itum, ere; indicativo presente Quid enim refert quantum illi in arca, quantum in horreis iaceat, quantum pascat aut feneret, si alieno imminet, si non acquisita sed acquirenda computat? Quis sit divitiarum modus quaeris? primus habere quod necesse est, proximus quod sat est. Vale. Infatti che cosa importa quanto c’è (giace: iaceat) nel forziere, quanto nei granai, quanto mette al pascolo o gli dia interesse, se guarda al bene altrui, se non calcola le cose acquisite ma quelle da acquisire? Chiedi quale sia la giusta misura delle ricchezze? Primo avere ciò che è necessario, poi ciò che è sufficiente. Salute. • iaceat/pascat/feneret: congiuntivo presente • acquirenda: gerundio • acquisita: participio • sit: congiuntivo • necesse est/sat est: locuzioni verbali Epistula III 1. Epistulas ad me perferendas tradidisti, ut scribis, amico tuo; deinde admones me ne omnia cum eo ad te pertinentia communicem, quia non soleas ne ipse quidem id facere: ita eadem epistula illum et dixisti amicum et negasti. 1. scrivi di aver dato ad un tuo amico lettere da portarmi; poi mi inviti affinché io non parli con lui delle cose pertinenti a te, poiché neppure tu stesso certamente sei solito fare ciò: perciò nella stessa lettera sia dicesti sia negasti che quello è un amico. • Preferendas: gerundio (+ad→ valore finale) • tradidisti: perfetto • scribis: indicativo presente • admones: indicativo presente • communicem: congiuntivo presente 1 singolare (+ ne→ finale) • soleas: congiuntivo presente • dixisti/negasti: indicativo perfetto 2 singolare Itaque si proprio illo verbo quasi publico usus es et sic illum amicum vocasti quomodo omnes candidatos 'bonos viros' dicimus, quomodo obvios, si nomen non succurrit, 'dominos' salutamus, hac abierit. Pertanto se hai usato proprio quella parola quasi in senso generico e così lo hai chiamato amico nel modo in cui noi chiamato tutti i candidati ‘onorevoli’, ed allo stesso modo salutiamo i ‘signori’ incontrati, se non ci viene in mente il nome, passi. • usus es: perfetto 2 sing (+abl) • vocasti: perfetto • dicimus: presente indicativo • abierit. Congiuntivo perfetto 2. Sed si aliquem amicum existimas cui non tantundem credis quantum tibi, vehementer erras et non satis nosti vim verae amicitiae. Tu vero omnia cum amico delibera, sed de ipso prius: post amicitiam credendum est, ante amicitiam iudicandum. 2. Ma se consideri amico qualcuno in cui non credi quanto te, sbagli fortemente e non conosci abbastanza il valore della vera amicizia. Tu rifletti su ogni cosa con il tuo vero amico, ma prima riguardo a lui : dopo aver ritenuta vera un’amicizia, prima giudica l’amicizia. • Existimas/ credis/ erras: indicativo presente 2 sing • nosti: nosco, noscis, novi, notum, ere; indicativo perfetto 2 sing • delibera: imperativo presente • credendum: gerundio • iudicandum: gerundio Isti vero praepostero officia permiscent qui, contra praecepta Theophrasti, cum amaverunt iudicant, et non amant cum iudicaverunt. In verità sovvertono l’ordine dei rapporti (espressione fatta) quelli che, contro gli insegnamenti di Teofrasto (ablativo assoluto), giudicano dopo essersi affezionati, e non (invece) si affezionano dopo aver giudicato. • Permiscent: indicativo presente • amaverunt: indicativo perfetto • iudicant/amant: indicativo presente • iudicaverunt: indicativo perfetto Diu cogita an tibi in amicitiam aliquis recipiendus sit. Cum placuerit fieri, toto illum pectore admitte; tam audaciter cum illo loquere quam tecum. A lungo rifletti se qualcuno sia da accettare in amicizia o no. Quando deciderai (fieri: di conseguire), accoglilo con tutto il cuore; audacemente parla con lui come con te stesso. • cogita: cogito, as, cogitatum, are; imperativo • recipiendus: gerundio • sit: sum, es, fui, esse; congiuntivo presente • placuerit: placeo, es, placui, placitum, ere; • fieri: fio, is, factus sum, fieri; infinito • admitte: imperativo • loquere: loquor, eris, locutus sum, loqui (passivo); imperativo 3. Tu quidem ita vive ut nihil tibi committas nisi quod committere etiam inimico tuo possis; sed quia interveniunt quaedam quae consuetudo fecit arcana, cum amico omnes curas, omnes cogitationes tuas misce. 3. Tu d’altra parte vivi così da non affidare a te stesso se non ciò che potresti affidare anche ad un tuo nemico; Fidelem si putaveris, facies; nam quidam fallere docuerunt dum timent falli, et illi ius peccandi suspicando fecerunt. Quid est quare ego ulla verba coram amico meo retraham? quid est quare me coram illo non putem solum? 4. Quidam quae tantum amicis committenda sunt obviis narrant, et in quaslibet aures quidquid illos urit exonerant; quidam rursus etiam carissimorum conscientiam reformidant et, si possent, ne sibi quidem credituri interius premunt omne secretum. Neutrum faciendum est; utrumque enim vitium est, et omnibus credere et nulli, sed alterum honestius dixerim vitium, alterum tutius. 5. Sic utrosque reprehendas, et eos qui semper inquieti sunt, et eos qui semper quiescunt. Nam illa tumultu gaudens non est industria sed exagitatae mentis concursatio, et haec non est quies quae motum omnem molestiam iudicat, sed dissolutio et languor. 6. Itaque hoc quod apud Pomponium legi animo mandabitur: 'quidam adeo in latebras refugerunt ut putent in turbido esse quidquid in luce est'. Inter se ista miscenda sunt: et quiescenti agendum et agenti quiescendum est. Cum rerum natura delibera: illa dicet tibi et diem fecisse se et noctem. Vale. Epistula V [1] Persevera ut coepisti et quantum potes propera, quo diutius frui emendato animo et composito possis. Frueris quidem etiam dum emendas, etiam dum componis: alia tamen illa voluptas est quae percipitur ex contemplatione mentis ab omni labe purae et splendidae. [2] Tenes utique memoria quantum senseris gaudium cum praetexta posita sumpsisti virilem togam et in forum deductus es: maius expecta cum puerilem animum deposueris et te in viros philosophia transscripserit. Adhuc enim non pueritia sed, quod est gravius, puerilitas remanet; et hoc quidem peior est, quod auctoritatem habemus senum, vitia puerorum, nec puerorum tantum sed infantum: illi levia, hi falsa formidant, nos utraque. [3] Profice modo: intelleges quaedam ideo minus timenda quia multum metus afferunt. Nullum malum magnum quod extremum est. Mors ad te venit: timenda erat si tecum esse posset: necesse est aut non perveniat aut transeat. [4] 'Difficile est' inquis 'animum perducere ad contemptionem animae.' Non vides quam ex frivolis causis contemnatur? Alius ante amicae fores laqueo pependit, alius se praecipitavit e tecto ne dominum stomachantem diutius audiret, alius ne reduceretur e fuga ferrum adegit in viscera: non putas virtutem hoc effecturam quod efficit nimia formido? Nulli potest secura vita contingere qui de producenda nimis cogitat, qui inter magna bona multos consules numerat. [5] Hoc cotidie meditare, ut possis aequo animo vitam relinquere, quam multi sic complectuntur et tenent quomodo qui aqua torrente rapiuntur spinas et aspera. Plerique inter mortis metum et