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FONTI E NOZIONI GENERALI DEL DIRITTO E ORDINAMENTO ITALIANO, Dispense di Diritto Costituzionale

FONTI E NOZIONI GENERALI BEN SPIEGATE E AMPLIATE CON MANUELA BIN-PETRUZZELLA

Tipologia: Dispense

2017/2018

Caricato il 06/06/2018

federica-rasile
federica-rasile 🇮🇹

4.3

(16)

26 documenti

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Scarica FONTI E NOZIONI GENERALI DEL DIRITTO E ORDINAMENTO ITALIANO e più Dispense in PDF di Diritto Costituzionale solo su Docsity! 9-10 aprile 2017 FONTI: NOZIONI GENERALI FONTI DÌ PRODUZIONE: Nel linguaggio come fonte indica la sorgente di determinate sostanze o situazioni ma nel linguaggio giuridico e stata tecnicizzata indicando i modi di produzione del diritto. Per fonte del diritto intendiamo l'atto o il fatto abilitato dall'ordinamento giuridico a produrre norme giuridiche, cioè innovare all'ordinamento giuridico stesso. Le norme di riconoscimento Le norme di un ordinamento giuridico che indicano le fonti abilitate a innovare l'ordinamento stesso e si chiamano norme di riconoscimento oppure fonti sulla produzione delle norme. Capire come se inserisca l'ordinamento giuridico, è difficoltoso, perche varia in base alle condizioni storiche. Da un diritto primitivo a un diritto consuetudinario, a un diritto basato sulle volontà di un soggetto o organo legittimato dalla comunità ad esercitare poteri normativi. Con linguaggio tecnico parliamo di Fonti -fatto fonti atto Negli ordinamenti moderni la stessa costituzione indica gli atti che possono produrre il diritto ovvero le fonti. Perche negli ordinamenti a struttura gerarchica, la costituzione indica le fonti a essa inferiori ovvero le cosiddette fonti primarie, in altre parole leggi e atti a esse equiparate perche saranno poi queste a regolare le fonti ancora inferiori, fonti secondarie. Risulta questo il compito tipico di ogni costituzione ovvero regolare le fonti primarie. .FONTI DI COGNIZIONE : PUBBLICAZIONE RICERCA DEGLI ATTI NORMATIVI Le Fonti di cognizione sono gli strumenti attraverso i quali si vengono a conoscere le fonti di produzione, in Italia ne abbiamo di pubbliche e fonti private. La più importante è la Gazzetta Ufficiale, la fonte di cognizione che deve dare veste formale alle supposizioni giuridiche soggettive, quella ufficiale dell'U. E, bollettini regionali. Normativa: norme, leggi, decreti legge etc. Permette di ricostruite testo originale di una legge e tutte le sue modifiche e abrogazioni. ) Le fonti di cognizione a livello statale sono integrate da quelle a livello regionale, FONTI NON UFFICIALI Le fonti non ufficiali non possono essere fornite da soggetti pubblici o privati, ed essere cartacee o informatiche. Al contrario delle fonti ufficiali le notizie che esse pubblicano non hanno alcun valore legale perche sono solo strumenti più o meno utili alla conoscenza delle norme in vigore, ma la pubblicazione in essi non incide sull'efficacia delle norme. • FONTI FATTO E FONTI ATTO LE FONTI DI PRODUZIONE SI DIVIDONO IN FONTI FATTO E FONTI ATTO • Le fonti atto sono parte degli ordinamenti giuridici che possiamo definire come comportamenti consapevoli e volontari che danno luogo ad effetti giuridici. (approvate e adottate da organi competenti sulla base di un procedimento determinato. ordinamento di Civil Law). Rispetto alla categoria generale degli atti giuridici, agli atti normativi hanno due caratteristiche specifiche : • Effetti giuridici : Gli atti normativi hanno la capacità di porre norme vincolanti per tutti sono fonti del diritto • Comportamenti: Questi devono essere imputabili a soggetti cui lo stesso ordinamento riconosce il potere di porre in essere tali atti. In pratica fonti atto implicano un volontario agire ma di un organo a ciò abilitato dall'ordinamneto giuridico. Fonte atto = è l'espressione di volontà normativa di un soggetto cui l'ordinamento attribuisce l'idoneità di porre in essere le norme giuridiche. Accanto a queste, abbiamo atti normativi adottati su procedimenti fatti da organi, : • Le fonti fatto, sono fatti normativi che hanno la capacità sulla base di una serie di condizioni di essere produttori di norme giuridiche. Non per la volontà di un soggetto, organo ma per il semplice 1 fatto di esistere. Appartengono alla categoria dei fatti giuridici cioè eventi naturali o sociali che producono conseguenze rilevanti per l'ordinamento . Hanno rilievo in ordinamenti come quelli statunitense e britannico imperniato sul modello di Common Law, diritto consuetudinario. Nel nostro ordinamento le fonti fatto sono residuali, come gli usi. Sono usate dopo che vi è stato l'intervento delle fonti di rango primario e secondario. In pratica la differenza che distingue atti normativi dalla categoria generale dei fatti giuridici è proprio che da essi l'ordinamento fa dipendere il sorgere di norme vincolanti per tutti. TIPICITA FONTI ATTO Perche la volontà del soggetto possa produrre effetti normativi e dunque vincolante per tutti deve essere riconoscibile. Perciò nasce l'esigenza che ogni atto si manifesti esteriormente nei modi specifici che lo stesso ordinamento determina per ciascun tipo di fonte. Ogni fonte Forma essenziale che i singoli atti devono rispettare per essere riconoscibile come apparenti a quei fonti. La forma tipica è data da diversi elementi : • Intestazione all'autorità emanante • In nome proprio dell'atto • Il procedimento di formazione dell'atto stesso Per procedimento s'intende quella sequenza di atti preordinati al risultato finale , per le fonti atto è l'emanazione dell'atto normativo. Nell'ordinamento italiano i procedimenti per la formazione delle fonti-atto variano a seconda del tipo di fonte. Comunque qualsiasi atto normativo la cui formazione non rispetto il procedimento prescritto ha un vizio di forma. L'atto è suddiviso in articoli,commi,correlati da rubrica che ne indica l'argomento e possono essere raggruppati in capi e questi in titoli e parti. Nel diritto costituzionale il peso dell'elemento fattuale e di fonti di natura convenzionale o consuetudinaria non è irrilevante. • Cosa fa di un fatto una fonte del diritto, a quali condizioni? Devi o convivere 2 elementi: A. La ripetitività temporale del fatto , fa sì che un fatto si ripeta costantemente nel tempo, B. Il gruppo sociale dia a quel fatto un significato particolare, ritenendo che quel fatto determini col nascere del diritto , un"osservanza e che determinerà per i consociati il rispetto all'interno di un certo gruppo sociale. Se ci sono e persistono gli elementi si può parlare di consuetudine. Le consultazioni del presidente della repubblica nel procedimento che porta alla formazione del governo sono considerate consuetudini. Sono considerate una sorta di norma giuridica non scritta. Vero elemento normativo: le consultazioni ci sono. Se poi non le vuoi applicare non si può considerarla lesione di prerogativa costituzionale. Rappresentano fonte fatto. • TECNICHE DI RINVIO AD ALTRI ORDINAMENTI Il principio di esclusività che ed espressione della sovranità dello stato, attribuisce a questo il potere esclusivo di riconoscere le proprie fonti, cioè indicare i fatti e gli atti che possono produrre norme nell'ordinamento. Le norme degli altri ordinamenti possono valere all'interno dell'ordinamento dello stato soltanto se le disposizioni di questo lo consentono. Per consentire alle norme prodotte da fonti di altri ordinamenti di operare all'interno dell'ordinamento statale si opera attraverso la tecnica di rinvio. Il rinvio infatti è lo strumento con cui l'ordinamento di uno stato rende applicabili, al proprio interno, norme di altri ordinamenti. 2 Il principio di irretroattività vale anche per l'abrogazione . la norma perde efficacia dal giorno dell'entrata in vigore del nuovo atto e questo significa non solo che non sarà più la regola dei rapporti giuridici sorti dopo quella data ma anche che tutti i rapporti precedenti restano in piedi e rimangono regolati da essa. La vecchia norma benché derogata sarà quindi pur sempre la norma che il giudice dovrà applicare ai vecchi rapporti. In gergo si dice che l'abrogazione opera x nunc (da ora ) TIPI DI ABROGAZIONE Il suo effetto può essere prodotto da fenomeni assai diversi Art 15 delle preleggi , ne identifica tre ipotesi di abrogazione • Abrogazione espressa, per dichiarazione espressa del legislatore . Questa è il contenuto di una disposizione, di solito si tratta di uno degli articoli finali della legge , con cui si scrive "sono abrogate le seguenti disposizioni", segue l'elenco di atti,commi,articoli degli enunciati legislativi. Siamo sul paino della legislazione dei testi scritti, disposizioni ovviamente ciò che il legislatore dispone lo dispone per tutti (erga omnes) • Abrogazione tacita, per incompatibilità tra nuove e precedenti disposizioni. Questa invece non è posta dal legislatore e non è il contenuto di un'apposita disposizione. Il problema nasce proprio dal fatto che il legislatore non si è preoccupato, emanando le nuove disposizioni, di eliminare le vecchie. Dunque è il giudice a dover fare pulizia, perché si trova di fronte ad un'antinomia ; egli deve ritenere che prevalga la norma successiva perché questa è la conseguenza di un principio fondamentale di un sistema rappresentativo. Ma il giudice non può eliminare le disposizioni perche esse appartegono al mondo della legislazione, infatti può solo operare con gli strumenti dell'interpretazione in cui si preferisce la norma più recente e si considera la vecchia come abrogata. . Questa risulta uguale a quella esplicita, entrambe operano ex nunc ma ciò non vale per gli effetti spaziali, perche mentre le disposizioni spaziali valgono sempre per tutti, le operazione intellettuali del giudice valgono solo nel singolo giudizio (Inter partes) e non vincolano altri giudici. I giudici sono soggetti alla legge e ciò significa che quando non è il legislatore a fare pulizia nei testi normativi le opinioni di giudici rispetto a quale norma sia in vigore o quale sia invece abrogata possono diversificarsi e restare a lungo diverse. • Abrogazione implicita, perche la nuova disposizione regola l'intera materia già regolata dalla legge anteriore, simile a quella tacita. Non c'è infatti una disposizione che dichiari l'obbligazione della legge precedente ma è l'interprete che trae dal fatto che il legislatore abbia riformato la materia un argomento per sostenere che la vecchia legge debba ritenersi abrogata e le sue norme non debba essere più applicate. Quest'abrogazione opera perciò sul piano dell'interpretazione, non su quello della legislazione. Dunque tra tacita e implicita la differenza è essenzialmente la strategia argomentativa seguita dall'interprete. La prima è un contrasto tra singole norme che porta di solito a ritenere abrogata una o più disposizioni , la seconda si basa sul fatto che la disciplina della materia è stata riformata e porta a ritenere abrogata una o più leggi- ABROGAZIONE ≠DEROGA ≠ SOSPENSIONE La deroga nasce da un contrasto tra norme di tipo diverso nel senso che la norma derogata è una norma generale, mentre la norma derogante è una norma particolare: una semplice eccezione alla regola. Tra abrogazione e deroga, c'è una sola differenza ovvero che la norma abrogata perde di efficacia per il futuro e può riprendere a produrre effetti soltanto nel caso in cui il legislatore emani un ulteriore disposizione che lo prescriva, la norma derogata perde invece la sua efficacia ,ma viene limitato il suo campo di applicazione: per cui se dovesse essere abrogata la norma derogante, automaticamente si risponde l'ambito di applicazione della regola generale. Simile alla deroga è la sospensione dell'applicazione di una norma , sospensione limitata a certi periodi, singole categorie o zone. RAPPORTI TRA CRITERIO GERARCHICO E CRITERIO CRONOLOGICO Se norma posteriore di grado inferiore contraddice una norma precedente di grado superiore , si annullata la norma inferiore criterio gerarchico prevale su cronologico Ma nel caso inverso? Dipende dal fatto che le norme siano omogenee o meno. Due norme sono omogenee se sono entrambe di principio o entrambe di dettaglio : 5 Se omogenee prevale il criterio cronologico ovvero norma successiva superiore abroga direttamente quella precedente inferiore senza dichiarazione di illegittimità di quest'ultima del giudice. Se disomogenee la situazione è più complessa c'è l'abrogazione nell'ipotesi in cui la noma successiva superiore sia di dettaglio, nel caso più normale in cui la norma successiva superiore sia di principio, non si ha abrogazione , ma dovrà intervenire il giudice dichiarando l'illegittimità della norma precedente inferiore e di dettaglio. Sembra paradossale ma è cosi, inoltre omogeneità e disomogeneità di due norme non può essere stabilita in modo oggettivo e univoco ma dipende dalle valutazioni dell'interprete e poi che si tratta di rapporti tra singole norme non tra gli atti. Il problema di distinguere le norme per quantità, il principio dal dettaglio è un problema che riemerge in tutta la teoria delle fonti . • CRITERIO DELLA SPECIALITA', LEX SPECIALIS DEROGAT LEGI GENERALI,LEX POSTERIOR GENERALIS NON DEROGAT LEGI PRIORI SPECIALI. Il criterio della specialità dice che in caso di contrasto tra due norme si deve preferire quella speciale a quella generale . E' un criterio non ben codificato ma lo si usa per scopi molto precisi art 15 cod. pen quando più leggi penali o più disposizioni della medesima legge penale regolano la stessa materia,la legge o la disposizione di legge speciale deroga alla legge o alla disposizione di legge generale, salvo stabilito diversamente. EFFETTI DELL'APPLICAZIONE DEL CRTIERIO DI SPECIALITA' La preferenza per la norma non si esprime né con il riferimento all'efficacia della norma né con riferimento alla sua validità. Le norme in conflitto rimangono entrambe efficaci e valide, l'interprete opera solamente una scelta circa quale norma deve essere applicata, l'altra norma semplicemente non è applicata. La prevalenza della norma speciale non è affatto distinguibile dalla deroga, si può anzi dire che proprio la deroga sia l'effetto tipico della prevalenza della norma speciale sulla generale. RAPPORTI TRA CRITERIO SPECIALITA E ALTRI CRITERI La deroga e pero solo uno dei possibili esiti di un conflitto tra norma generale e norma speciale. Bisogna infatti considerare come il criterio di specialità gioca, da un lato con il criterio cronologico e dall'altro con quello gerarchico. Per cui : ■ Norma generale successiva e la norma generale e la norma particolare hanno parità giuridica Prevale la speciale ■ Norma generale successiva e la norma generale è superiore alla norma speciale È preferita la norma generale superiore ■ Norma generale successiva e la norma generale è inferiore alla norma speciale È preferita la norma speciale superiore ■ Norma speciale successiva e la norma generale e la norma particolare hanno parità gerarchica È preferita la norma speciale ■ Norma speciale successiva e la norma generale è superiore alla norma speciale È preferita la norma generale superiore ■ Norma speciale è successiva e la norma generale è inferiore alla norma speciale È preferita la norma speciale superiore. • CRITERIO DELLA COMPETENZA, non si presta come i precedenti a una definizione stringente in forma di regola per l'interprete, non è un criterio prescrittivo ma esplicativo. Il problema per cui nasce il criterio è l'introduzione della costituzione rigida e quindi una fonte soprapposta alla legge ordinaria, che ha comportato che accanto alla legge formale, cioè atto prodotto attraverso il normale procedimento parlamentare,siano presenti altre leggi o atti equiparati alla legge formale, a cui per ragioni diverse, la costituzione assegna competenze particolari. Ecco cosa ci spiega il criterio di competenza: che la gerarchia delle fonti non basta più a darci il quadro esatto del sistema, perché all'interno dello stesso grado gerarchico, cioè tra atti che hanno la stessa posizione gerarchica, la stessa forza, vi sono suddivisioni non spiegabili in termini appunto di forza ma di competenza. 6 EFFETTI DELL'APPLICAZIONE DEL CRITERIO DI COMPETENZA Se dovessimo utilizzare il criterio di competenza non come schema esplicativo ma come regola con cui risolvere i conflitti tra norme dovremmo dire che esso prescrive di dare preferenza alla norma competente La prevalenza però dipende perche se una legge ordinaria dovesse per esempio disciplinare alcuni aspetti della vita interna di una camera,potrebbe essere impugnata perciò volando la competenza della camera violerebbe al tempo stesso la norma costituzionale che quella competenza garantisce. Sarebbe quindi una legge viziata in contrasto con una norma di rango superiore, saremmo dunque davanti a un caso del tutto normale di applicazione del criterio gerarchico e la legge invasiva sarebbe annullata dalla corte costituzionale. Ma può anche essere che la violazione non sia plateale , non si esprima cioè come un attacco preciso, deliberato dalla sfera riservata dalla costituzione: può essere che il conflitto possa essere smontato in via interpretativa. Gli organi della camera di fronte alla norma della legge in contrasto con la norma del regolamento interno, potrebbero ragionare cosi: la norma della legge vale come disciplina nell'ordinamento generale dello stato, ma non si applica all'interno delle camere, dove prevale il regolamento interno. LA RISERVA DI LEGGE: La riserva affonda le sue radici nell'evoluzione costituzionale. Il parlamento approva la legge, e la legge votata dal parlamento, organo di rappresentanza, é fonte che può limitare anche le libertà dei cittadini. Fino ad allora lo faceva l'atto del sovrano, in particolare poteva limitare proprietà e determinare arresto, nel momento in cui parlamento e sovrano collidono il parlamento assume potere di approvare la legge che é l'unica che può determinare limitazione delle libertà dei cittadini che l'accettano perché la legge viene votata dal parlamento, organo elettivo che esprime la rappresentanza politica. Si ha certezza che la limitazione non sia frutto di decisione arbitraria del singolo. Questa matrice che è la stessa che porta ad affermare il principio no taxation without representation dà idea che il parlamento sia organo che possa circoscrivere le libertà. Tale cornice caratterizza anche la riserva di legge. La riserva di legge è lo strumento con cui la costituzione regola il concorso delle fonti nella disciplina di una determinata materia. L'obbiettivo è di evitare che in materie particolarmente delicate, manchi una disciplina legislativa capace di vincolare il comportamento degli organi del potere esecutivo. Dunque essa è una regola circa l'esercizio della funzione legislativa, impone al legislatore di disciplinare una determinata materia impedendogli di lasciare che essa venga disciplinata, in tutto o in parte da atti che stanno ad un livello gerarchico più basso della legge. Dunque la riserva di legge acquisto un significato preciso soltanto dove vi sia una costituzione rigida perche solo in questo caso i limiti posti dalla costituzione alla funzione legislativa possono imporsi al legislatore e se violati causare l'illegittimità della legge prodotta. Insomma attraverso la riserva di legge che si produce nei sistemi a costituzione rigida quella maggior complessità e differenziazione dell'ordinamento giuridico che si cerca poi di spiegare e rappresentare con l'introduzione del criterio della competenza. Diverso il significato ha il principio di legalità che ha radici nello stato di diritto. Il principio infatti prescrive che l'esercizio di qualsiasi potere pubblico si fondi su una previa norma attributiva della competenza : la sua ratio è di assicurare un uso regolato, non arbitrario, controllabile, giustiziabile del potere. La nostra costituzione per esempio da per scontato che il principio di legalità ispiri il nostro ordinamento anche se s è soliti ritrovare accenni più o meno espliciti in esso in varie disposizioni Come negli art. 23 prestazioni personali ; Art-25.2 Legalità delle pene Art- 101.2 soggezione dei giudici alla legge ; Art-113 Legalità dell'amministrazione. L'introduzione della costituzione rigida ha comportato l'estensione del principio di legalità anche a quelle attività in cui più direttamente si esprime la sovranità e che in precedenza erano considerate libere, politiche, insindacabili. La riserva di legge è appunto una delle regole limitative del potere legislativo poste dalla costituzione: essa si presenta perciò come un risultato dell'estensione della legalità alla stessa attività legislativa. TIPOLOGIE DI RISERVA ▲ A favore di atti diversi dalla legge 7 LE FONTI DELL'ORDINAMENTO ITALIANO : STATO COSTITUZIONE E LEGGI COSTITUZIONALI La costituzione della Repubblica Italiana del 1948 rappresenta il vertice della gerarchia delle fonti dell'ordinamento italiano. Essa e quindi il fondamento di validità delle fonti primarie . E' una costituzione rigida, il cui mutamento, revisione costituzionale è soggetto a un procedimento particolare . Con lo stesso procedimento sono approvate anche altre leggi costituzionali che la stessa costituzione prevede per la sua integrazione LEGGI COSTITUZIONALI , IL PROCEDIMENTO La costituzione italiana predispone un procedimento di formazione della legge costituzionale, tra i più facili delle costituzioni rigide. E' una variazione del processo ordinario, il quale prevede una sola deliberazione a maggioranza relativa, di ciascuna camera sul testo, segue la promulgazione del Presidente della reppublica. Il procedimento per le leggi costituzionali è disciplinato dall'art 138 della Cost.Italiana. 2 deliberazioni successive da parte di ogni camera 4 deliberazioni sul medesimo testo (2x2) PRIMA DELIBERAZIONE maggioranza assoluta, si > no. In questa fase le camere possono apportare al progetto di legge costituzionale qualsiasi emendamento, il progetto viaggia tra le due camere (Navette) tante volte quante sono necessarie per ottenere la maggioranza di entrambe sul testo. SECONDA DELIBERAZIONE ( art 64 comma 3) Può essere effettuata solo dopo il trascorso di almeno 3 mesi e quello stesso testo secondo i regolamenti delle camere, non può più ricevere emendamenti, altrimenti il procedimento dovrebbe iniziare di nuovo. In questa fase vi sono due alternative : 1) se il consenso è cosi ampio che nella votazione in ogni camera si esprime a favore la maggioranza qualificata dei 2/3 dei membri di essa, la legge viene fatta e promulgata dal presidente della repubblica. 2) se ciò non avviene basta che la legge sia approvata con la maggioranza assoluta, 50 % +1 dei membri di ogni camera. In questo caso non si tratta di un'approvazione definitiva ma il testo approvato viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale in modo da darne la massima conoscenza ed entro tre mesi può essere chiesto il referendum costituzionale. Può essere chiesto da : - minoranze del corpo elettorale (500.000 firme) - minoranze territoriali (5 consigli regionali) -minoranze politiche, (1/5 dei membri di una camera) Se nel referendum per la cui validità non è richiesto un quorum minimo di votanti, la legge viene promulgata altrimenti la volontà della maggioranza parlamentare è vanificata. Tre volte referendum: 2001 con riforma del titolo quinto con referendum V favorevole, 2006 e 2016 esito negativo. Il doppio procedimento dell'art 138, è frutto di grande saggezza. La via principale per modificare la costituzione è lo schieramento di forze politiche cosi vasto riprodurre le stesse in condizioni di compromesso tra le diverse componenti politiche che hanno cosentino a questa costituzione di nascere. Per non rendere troppo difficile il meccanismo, si è prevista la possibilità che anche la modificazione della costituzione sia voluta e decisa dalla sola maggioranza del governo salvo la possibilità per le opposizioni di ricorrere al corpo elettorale. In Italia, a differenza di altri paesi europei, non sono previsti procedimenti differenziati per le modifiche piccole del testo costituzionale e per le riforme di grande rilievo stesso procedimento. 10 LIMITI DELLA REVISIONE COSTITUZIONALE Non tutta la costituzione è revisionabile Esistono limiti alla revisione costituzionale in parte esplicitamente indicati nella costituzione e in parte desunti dalla giurisprudenza costituzionale e dalla dottrina. ART 139: forma repubblicana non è oggetto di revisione costituzionale, limite a cui è collegato all'art 1, cioè forma repubblicana considerata inscindibile dal carattere democratico della repubblica e dell'appartenenza della sovranità al popolo In tal caso ciò che non è oggetto di revisione è forma di repubblica democratica. Altre previsioni costituzionali considerate immodificabili: disposizioni che regolano il procedimento di modifica della costituzione. Il 138 non si modifica a meno che non lo si faccia per rendere la modifica della costituzione più difficile. I principi supremi inviolabili che disegnano l'assetto della struttura costituzionale: immodificabile l'art 2,3, 5, 11, 7-8, sono principi che disegnano l'intelaiatura della forma di stato. Art 27: si vietava la pena di morte salvo che non fosse prevista dal diritto penale di guerra. Nel 2007 é stato modificato, si è tolta la condizione del diritto penale di guerra. La libertà non può essere circoscritta, al massimo espansa. In questo modo il limite esplicito si allarga e si arricchisce di molto, il carattere elettivo, rappresentativo delle istituzioni,libertà e uguaglianza al voto,libertà di espressione ecc. sono indispensabili per definire un ordinamento politico democratico per cui sono al riparo dall' revisione costituzionale. Un altra via per l'estinzione e arricchimento di limiti alla revisione costituzionale è stata elaborata sulla base dell'interpretazione di altre disposizioni costituzionali : art 2 Inviolabilità dei diritti dell'uomo , dunque a riparo dalla revisione anche tutte quella liberta elencate all'art 13 Habeus corpus, inviolabilità fisica. La costituzione contiene anche le disposizioni transitorie e finali. Tredicesima: membri e discendenti di casa Savoia non possono rientrare nel territorio nazionale. Nel 2002 viene approvata legge di revisione costituzionale per la tredicesima che esauriva i suoi effetti a decorrere dall'entrata in vigore della legge di riforma. ( abrogazione, il testo c'è ma ha esaurito i suoi effetti, non ha più vigore),fu approvata a maggioranza assoluta. Si pensò che il referendum non avrebbe avuto senso. PRINCIPI SUPREMI DELLA COSTITUZIONE La corte aveva affermato che le norme di altri ordinamenti che vengono immesse nel nostro ordinamento attraverso i rinvii previsti dalla costituzione, non possono violare i principi supremi dell'ordinamento costituzionale. Nel 1982 la corte costituzionale dichiaro illegittima una legge di esecuzione dei patti lateranensi per violazione del principio sancito dall.art 24 cioè diritto di difesa. Recentemente la corte ha negato l'ingresso a norme internazionali consuetudinarie incompatibili con i principi e diritti fondamentali riconosciuti dalla costituzione. A propositivo delle norme europee la corte costituzionale ha affermato la non derogabilità dei principi supremi con due conseguenze : 1) Prevalenza dei principi supremi sulle norme dell'UE deve comportare la non applicabilità in Italia delle norme europee con essi contrastanti. 2) se solo in principi supremi resistono all'immissione di norme dell'UE ciò significa che nell'ambito delle norme costituzionali, norme dotate cioè delle stesse caratteristiche formali, si può tracciare una gerarchia materiale . Infatti sotto i principi supremi,inderogabili vi sono norme costituzionali di dettaglio che si devono invece ritenere derogabili, cedevoli nei confronti delle norme europee contrastanti. Con ciò ha affermato OBITER DICTUM principi supremi sono sottratti alla revisione costituzionale e sono quindi non solo inderogabili da parte delle norme provenienti da ordinamenti esterni ma anche non derogabili con legge costituzionale. LEGGE FORMALE ORDINARIA E ATTI CON FORZA DI LEGGE 11 La legge formale è l'atto normativo prodotto dalla deliberazione delle camere e promulgato dal presidente della repubblica. La forma della legge è quindi data dal particolare procedimento prescritto dalla costituzione per la sua formazione, con questo si possono formare sia le leggi ordinarie sia quelle costituzionali. Il procedimento per le leggi costituzionali non è altro che una variazione aggravata di quello legislativo ordinario. Con l'espressione legge formale s'indica quindi che sia la legge che occupa nella gerarchia delle fonti lo stesso gradino della costituzione sia la legge sia occupa il gradino immediatamente inferiore,. Gli atti con forza di legge sono atti normativi che non hanno la forma della legge ma sono equiparati alla legge formale ordinaria, occupano la stessa posizione gerarchica e possono perciò validamente abrogarla ( stessa forza attiva della legge ordinaria) ed essere da essa e sola da essa abrogati (forza passiva). Sono quindi fonti che possono sostituirsi alla legge laddove la costituzione non pone una riserva di legge formale. Leggi formali ordinarie e atti con forza di legge costituiscono insieme le fonti primarie. Alla categoria delle fonti primarie si contrappone quella delle fonti secondarie, poste ad un gradino inferiore nella gerarchia delle fonti e costituite dai regolamenti amministrativi. LEGGI RINFORZATE E FONTI ATIPICHE Non tutte le leggi sono uguali. Attraverso il meccanismo della riserva di legge la costituzione ha frantumato la categoria della legge ordinaria e ha creato alcune figure di leggi che si scostano dalla normale legge approvata dal parlamento. La costituzione individua espressamente grazie al meccanismo della riserva di legge rinforzata per procedimento. La costituzione ha previsto che per disciplinare una determinata materia sia necessario seguire procedimenti particolari di formazione della legge, più complessi di quello ordinario. Leggi rinforzate Altre leggi invece si allontanano dal tipo in virtù di alcune peculiarità legate alla propria forza attiva o passiva : la costituzione prevede che ognuna di esse abbia una collocazione particolare Nel sistema delle fonti non avendo esattamente la stessa forza attiva O forza passiva delle altre leggi ordinarie leggi atipiche LEGGI RINFORZATE Quali siano quelle previste della costituzione riserva di legge dunque aggiungiamo qualche considerazione • Leggi rinforzate sono tali non perché sia rinforzato il procedimento parlamentare prescritto per la loro formazione ma perché è reso più complesso il procedimento di formazione del progetto di legge. Il governo svolge una fase di acquisizione del consenso degli interessati che sono poi coinvolti nella preparazione della legge che poi l'esecutivo proporrà alle camere. L'iniziativa non può essere validamente compiuta senza le procedure richieste come presupposto di essa e anche la fase di approvazione della legge non potrà compiersi senza il rispetto degli accordi delle intese e delle delibere che rappresentano il presupposto dell'iniziativa. Ovvero il parlamento non potrà procedere unilateralmente ad emanare il testo proposto dal governo perche questo è a sua volta il frutto di un procedimento costituzionalmente vincolato potrà se mai invitare il governo a rinegoziare le norme che si vogliono emendare e solo in seguito procedere all'approvazione dell'emendamento. • Le riforme costituzionali degli ultimi anni manifestano la tendenza ad introdurre ipotesi di leggi rinforzate nel procedimento di formazione delle leggi • I procedimenti rinforzati sono procedimenti specializzati seguiti per produrre leggi anch'esse spedalizzate. Solo con il procedimento di cui art 79 per esempio, si può produrre una legge di amnistia o indulto, ma vale anche il reciproco ossia che con quel procedimento si possono approvare soltanto leggi con quello specifico contenuto. IL CHE SIGNIFICA CHE LE LEGGI RINFORZATE SONO ANCHE A LORO MODO ESEMPI DI FONTI ATIPICHE. FONTI ATIPICHE 12