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La Terra e le Fonti di Energia: Rinnovabili o Fossili?, Appunti di Geografia Economico Politica

Sulla provenienza dell'energia sulla terra, se rinnovabile o meno, e il ruolo dei cicli naturali nella fornitura di energia. Esplorato il concetto di fonti fossili come petrolio e gas, e il loro ruolo nella storia economica. Inoltre, il documento introduce l'idea di fonti rinnovabili come idroelettrica, energia animale e biomasse, e il loro importanza nel contesto di limitatezza delle fonti energetiche.

Tipologia: Appunti

2011/2012

Caricato il 03/07/2012

xenavanessa
xenavanessa 🇮🇹

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Scarica La Terra e le Fonti di Energia: Rinnovabili o Fossili? e più Appunti in PDF di Geografia Economico Politica solo su Docsity! La geografia politica ed economica unisce due discipline diverse. Tale dizione geografia politica ed economica è nata nel periodo tra le due guerre e viene usata per descrivere la distribuzione delle risorse. La geografia formava due personali, dirigenti e diplomati, per le bonifiche. Dare informazione al mondo di tematiche che riguardavano prima sono i nobili. Questa disciplina presenta un ramo, geografia umana. Quest'ultima si occupa delle relazioni che intercorrono nel quadro ambientale, sociale e come le società organizzano il quadro sociale in cui si collocano. Negli ultimi 15 anni la geografia è diventata molto attenta alle modificazioni della società. La geografia che si occupa della territorialità dell'organizzazione territoriale delle risorse è per molto tempo legata alla gestione del potere e dell'organizzazione sociale. Vi è un lungo periodo in cui le tematiche geografiche sono legato al potere, il sapere è collegato potere. Alla fine del settecento vi è una sistematizzazione del sapere al fine di poter essere trasmesso. La tassonomia è la disciplina, scienza sulla classificazione, la nomina degli oggetti di cui si parla, cioè quale tipo di classificazione si sceglie. Viene introdotta la classificazione in ordine alfabetico (epoca dell’Enciclopédie). Venivano proposti degli ordini di catalogazione diversi, ad esempio la somiglianza degli oggetti. Tutta l'energia deriva dal sole, che è l'unica fonte di energia esterna di cui dispone la terra e ci si chiede se sia rinnovabile oppure no. La terra è un sistema energetico aperto e dipendente dai flussi di energia. Le energie rinnovabili sono fonti che una volta esaurite tornano ad essere utile sulla terra (utilizzo antropico). Le fonti rinnovabili e le fonti fossili derivano loro classificazione del tempo con cui possono essere riutilizzati. Il tempo segue dei cicli: ciclo dell'acqua, ciclo geologico, ecc. Questi cicli seguono dei percorsi sempre uguali. Il gas, petrolio sono fonti fossili perché seguano dei cicli di formazione nei quali non possiamo intervenire. Vi è stato un lungo periodo dal neolitico alla rivoluzione del settecento in cui ci si è impegnati per usare le fonti rinnovabili: idrica, eolica e animale. La fonte idrica con un lungo periodo è trasformato in energia cinetica per il movimento. Fino alla fine del settecento il vento sposta i trasporti (ad esempio l'impero romano). Per il resto i trasporti utilizzano l'acqua. Vi sono i mulini a vento o ad acqua. L'energia animale: La schiavitù è stata una fonte di energia animale. Sono importantissimi il bue, il cavallo il muro e il cammello. La fonte del legno, è anch'essa molto importante nel lunghissimo periodo. Questo lunghissimo periodo ha degli elementi comuni. Insieme nel pianeta si trova a dover fronteggiare il problema della limitatezza delle fonti energetiche. Se non c’è vento non girano i mulini, se non piove l'acqua manca. Dopo il settecento vi è un periodo breve in cui esplode la temporanea certezza di aver superato il vincolo dell'ipotetica energia e quella realmente disponibile. Nascono le fonti fossili. Il breve periodo è quello della rivoluzione industriale. Torbe, lignite sono utilizzati nella combustione. Il carbone nella metallurgia. Il petrolio affiora nella zona mediorientale ed è usato per alimentare i mezzi di trasporto. Il petrolio il gas naturale sono conosciuti ma utilizzati in maniera limitata. La macchina a vapore permette di utilizzare una potenza energetica mai usata prima. La macchina a vapore utilizza molta energia per far bollire poi evaporare l'acqua. Si viene così a conoscere la capacità calorica del carbone più potente rispetto al legno, lignite. La potenza della macchina a vapore permette di sostenere delle pompe con grandi quantità d'acqua. Con la rivoluzione industriale vi è un'ideologia di onnipotenza. Vi è stata la certezza che il nodo energetico storico che accompagnava l'umanità poteva essere superato. 18/04 Distinzione tra lungo periodo e breve periodo. Il lungo periodo è caratterizzato gruppi umani organizzati in vario modo uso fonte energie rinnovabili, primi gruppi che nella zona fertile nella zona della mezza luna fertile fra il Tigri e l’Eufrate hanno inventato l’agricoltura, cioè una modalità di governare l’ambiente per guadagnare risorse aggiuntive utili per l’essere umano (rivoluzione del neolitico, cioè da quel momento o anche prima fino all’ultima metà del 1700): caratterizzato dall’uso di fonte di energia rinnovabili (acqua, vento e animali incluso animale, vegetali come il legno per la combustione e processi di lavorazione dei metalli). Da periodi lontani fino a fine 700 più o meno 500 milioni di uomini sulla terra. C’è una correlazione positiva tra carico antropico e possibilità di risorse. Una popolazione molto numerosa accresce la necessità di risorse. Con la fine del XVIII cambia la matrice energetica, cioè i fattori che compongono un insieme. Una matrice energetica contiene l’indicazione delle diverse fonti energetiche che vengono utilizzate. Il passaggio da una matrice energetiche che usa fonti di energia rinnovabili con fonti energetiche derivanti da combustibili fossili (da fine 700 ad oggi), costituite da elementi dai quali si ottiene energia dalla combustione. L’ingresso massiccio dei combustibili fossili e riguarda soprattutto alcune parti del mondo (IN, USA, UE) ma ha delle conseguenze per tutto il pianeta. Inizia ad essere utilizzato il carbone, una potenza energetica fino a quel momento sconosciuta. I combustibili fossili sono il carbone, il petrolio e gas naturale, più i minerali radioattivi, in particolare l’uranio. I combustibili fossili sono fonti energetiche che si sono formate nel corso delle trasformazioni geologiche e sono costituite tutte e tre da materiale organico che attraverso trasformazioni geologiche è rimasto intrappolato nelle aree profonde delle stratificazioni geologiche e ha subito dei processi di trasformazione diversa ha seguito della pressione maggiore o minore in cui è stato sottoposto, a seguito di processi di ossidazione avvenuti in presenza o in assenza di ossigeno, e a seconda della temperatura in cui tale trasformazione è avvenuta. Tutti e tre derivano da materiale organico vegetale o microrganismi. Il materiale organico è costituito in buona parte da carbonio. Il primo materiale organico presente sulla terra è prodotto dalla fotosintesi clorofilliana, cioè da quel processo chimico ed elettrico che trasforma materiale inorganico come carbonio, acqua, che in presenza della luce (unica e sola fonte di energia) diventa vegetazione, materiale organico (alghe, alberi). A tutt’oggi non si ha ben chiaro di come funzioni la fotosintesi clorofilliana in cui la luce ha una funzione fondamentale. Il periodo che si apre con la rivoluzione industriale fino ad oggi è caratterizzato dal cambio di matrice e da una società del carbonio, cioè una società in cui l’utilizzo delle fonti fossili, l’utilizzo dipendente dal carbonio. Si vuole una società decarbonizzata che non abbia più questa dipendenza dal carbonio. L’uranio non ha la presenza del carbonio ma ha altri problemi. I combustibili fossili non erano sconosciuti prima della rivoluzione industriale, è solo che il loro uso era limitato. L’utilizzo massiccio delle fonti energetiche fossili e innovazioni (rivoluzione del neolitico). La rivoluzione industriale modifica le modalità di organizzazione produttiva. La macchina a vapore ha una potenza energetica che permette di riorganizzare le possibilità produttive (attivazione delle pompe idrauliche, grandi miniere e maggiore estrazione del carbone). Questa concatenazione la si ritrova anche nel petrolio. Il petrolio consente di disporre di una fonte energetica dalla capacità calorica per unità di combustione molto superiore e permette di innovare settori diversi (settori dell’energia cinetica e settore dei trasporti). Il petrolio aggiunge un elemento innovativo in più: il petrolio oltre che fonte energetica è materia prima sia per la chimica di base delle plastiche sia per la chimica fine per i prodotti farmaceutici e prodotti chimici per l’agricoltura. Il gas naturale, il metano ha una funzione fondamentale come fonte di energia in particolare per produrre energia elettrica. L’ipotesi di una possibilità energetica illimitata affiora nel secondo dopoguerra di fronte allo scenario nuovo che si apre con l’avvento dell’energia nucleare. Effetti collaterali non previsto per il carbonio: conseguenza ambientale (cambiamento climatico). La restituzione nell’atmosfera di quelle grandissime quantità di carbonio che erano state immagazzinate negli strati profondi della stratificazione geologica di materiale vegetale o organico che era avvenuto in tempi lontani. La quantità di carbonio emessa ha modificato la composizione dell’atmosfera che come sappiamo è composta da vari gas come ossigeno, azoto e altri gas presenti in quantità molto piccole come l’anidride carbonica (da 280 molecole di CO2 per milione a 380 molecole per milione nell’arco di tempo che va dall’evoluzione industriale ad oggi). Il cambiamento della composizione chimica dell’atmosfera è cambiata, secondo gli scienziati, da azioni umane. Ci sono dei gas presenti in traccia nell’atmosfera, come la CO2, chiamati gas serra che hanno permesso di influenzare la temperatura della terra, cioè sono dei gas che permettono il passaggio dei raggi solari in entrata, ma che bloccano poi determinate lunghezze d’onde dalla terra verso il sole, come raggi infrarossi e determinano la permanenza di una parte dei raggi solari nella parte bassa dell’atmosfera e che ha permesso l’innalzamento della temperatura. Il cambiamento climatico non ha come unico problema quello della modifica della temperatura ma tutto quello che segue, cioè modifica i quadri ambientali (aridità, siccità, cicloni, tornadi, livelli dei mari). Insomma le cose non quadrano più. 19/04 Il periodo in cui dominano le fonti di energia fossile hanno un minimo comune denominatore: utilizzare fonti energetiche costituite da carbonio. Il carbone deriva da vegetazione sviluppata, articolato come gli altri. Ha un potere calorico superiore rispetto al legname, petrolio e gas. Il settore pubblico si intreccia in modo molto profondo con il petrolio. Nasce l'Eni, ente nazionale idrocarburi. È necessario distaccarsi dal rifornimento delle sette sorelle. E quindi Mattei stabilisce un rapporto privilegiato con l'Iran. Mattei sarà uno di quelli che sosterrà la liberalizzazione sul fronte algerino con la Francia. L'Iran subì un colpo di Stato, ma che fu fatto cadere con un aereo ma questo non porta al ritorno dalle sette sorelle si andò avanti. Il settore termoelettrico cresce si collega con terminali petroliferi in Italia, come Gela, Liguria. Quindi cambiano i protagonisti con compagnie nazionali dei paesi produttori consumatori. La Russia esce dalla guerra, rivoluzione russa del 1917. La rivoluzione russa così che quella parte di mondo poco integrata, esca di scena. Partecipa l'economia mondiale modo marginale fino al 1990, c'è solo il 10%. Tutto ciò nonostante abbia la Russia giacimenti di petrolio però si diventa esportatore di petrolio. 03/05 Petrolio Si è passati da una fase di oligopolio (prima metà del Novecento) per quanto riguarda l’estrazione, la lavorazione e la commercializzazione del petrolio. Dominato da alcuni paesi (Regno Unito, Olando e USA). Il petrolio si trova soprattutto in medio oriente e nell’area caraibica, in particolare fra Messico e Venezuela. Vi è una significativa accumulazione di capitali liquido nelle mani dei grandi gruppi petroliferi. Questa fase finisce nel secondo dopoguerra. L’importanza del petrolio si accresce enormemente perché si moltiplica l’utilizzo di petrolio nei mezzi di trasporto su gomma e l’aviazione, ma anche nella produzione di energia, in particolare energia termoelettrica e si rafforza la chimica di cui il petrolio è parte consistente. Il consumo di petrolio cresce in maniera esponenziale. Tutto questo, insieme a ragioni politiche fanno sì che il numero di partecipanti alla filiera petrolifera si differenzia e si allarga perchè entrano nelle compagnie petrolifere le compagnie di Stato petrolifere soprattutto Iran e Iraq (Emirati Arabi con la RAM, Venezuela, Messico, Ecuador, Algeria con la SONATRAC) per prendere in mano il controllo della rendita petrolifera. Anche i paesi consumatori creano delle compagnie di Stato, come l’Italia. L’ENI, compagnia di Stato italiano, sotto la guida di Enrico Mattei avvierà dei rapporti con l’Iran, l’Algeria e l’Unione sovietica (aveva le principali riserve petrolifere) che negli anni 50 ridisegnerà il sistema del commercio del mercato del petrolio. I più importanti giacimenti di petrolio si trovano in America settentrionale, centrale è meridionale, Paesi arabi, Sud-est asiatico e Russia. Negli anni 50 nonostante l’aumento di domanda e consumo dei petrolio, il prezzo non cambia, è stazionario o addirittura in lieve diminuzione. UE, USA e Giappone cresce il costo del lavoro nel secondo dopoguerra. Il movimento fordista. Ford introduce anche la giornata di lavoro a 8 ore retribuita a 5 dollari all’ora. Trasferisce una parte delle ricchezze prodotte dal profitto al lavoro. Avvia quel sistema economico caratterizzato dal consumo di massa. Negli anni del secondo dopoguerra, il consumo di massa fa crescere il monte salari (ricchezza di un paese nei salari, mentre oggi il monte salari si è ristretto rispetto alla rendita finanziaria che è cresciuta). Consumi di massa: automobili, elettrodomestici, abbigliamento. Negli anni 50 e 60 allora cresce l’industria, il consumo di massa, il monte salari (ridistribuzione del reddito nel settore lavoro), ma il settore petrolio rimane stazionario. Molte azioni che erano prima compiute da forza lavoro vengono sostituite da meccanicizzazione, da un maggiore investimento energetico. L’impiego di maggiore energia è molto importante per il petrolio. Questo ci spiega perché i sistemi produttivi degli anni 50-60 sono sistemi energivori perché consumano grandi quantità di energia. Negli anni 60 nasce l’OPEC, i paesi esportatori (il che non vuol dire produttori) danno vita ad un coordinamento per mettersi d’accordo sulle linee economiche relative all’esportazione di petrolio. L’OPEC non comprende l’Unione Sovietica che era la principale produttrice di petrolio, infatti è un’organizzazione per paesi esportatori. I paesi si coordinano per agire sul prezzo di vendita e di concessione internazionale del petrolio giocando sulla quantità di petrolio offerto e i prezzi che ciascun paese contratta con i propri partner in modo da evitare di farsi una concorrenza che porta al ribasso. Ancora oggi l’OPEC esiste ma ha una capacità contrattuale molto ridotta perché oggi il prezzo il petrolio è solo parzialmente definito e stabilito dai paesi produttori perché è fondamentalmente stabilito dalle regole di mercato, insomma dalle vendite attraverso le borse delle materie prime che operano attraverso i mercati dei future. I prezzi vengono stabiliti in base a ciò che avverrà, cioè attraverso sistemi speculativi. All’inizio degli anni 70 vi è il passaggio dalle campagne alle città, grande utilizzo di beni di massa. Si utilizzano beni intermedi che sostituiscono beni naturali (come plastica che sostituisce terra cotta e cotone). Vi è il primo shock petrolifero nel 1973 (aumento enorme del prezzo del petrolio), dopo che il petrolio aveva avuto un prezzo molto basso. Il prezzo del petrolio era all’epoca stabilito dall’OPEC. OPEC è ancora importante perché stabilisce le quantità di petrolio da immettere sul mercato. Lo strumento dell’embargo. Il lungo dopoguerra dal 43 al 71. Cambio fisso oro-dollaro. Stabilità monetaria che finisce nel 1971. La fine del conflitto apriva per l'Europa e per il mondo intero un periodo di gravi problemi economici, politici e sociali . Il paese più toccato da tali problematiche fu l'Urss. Gli Usa uscirono invece rafforzati economicamente e con ingenti crediti di guerra. Anche in Europa i problemi economici furono molto gravi, tanto da sconvolgere gli equilibri tra gli stati. Inoltre la crisi era aggravata dal fatto che le maggiori industrie erano state danneggiate o distrutte durante la guerra. In questo quadro esplose l'inflazione: i prezzi lievitarono e resero impossibile la vita. Grazie al rafforzamento dell'apparato industriale americano il dollaro si affermò come la moneta più affidabile. In questo contesto la necessità di ricostituire un commercio fondato sul libero mercato era particolarmente sentita dagli Usa per due motivi: 1) per evitare il rischio di sovrapproduzione, 2) perché la segmentazione del mercato era stata la principale causa della guerra. Grazie alla superiorità degli Usa fu il dollaro a prendere il posto della ormai decadente sterlina. Nel luglio 1944 la conferenza di Bretton Woods decretò il dollaro come moneta di riserva e come mezzo di pagamento internazionale: 34 dollari = 1 oncia di fino. Gli Usa divennero i garanti della stabilità economica mondiale. Gli accordi monetari di Bretton Woods, nel 1944, sancirono il primato del dollaro, come mezzo di pagamento internazionale, al posto della sterlina (ancora oggi il petrolio si paga in dollari). Gli accordi di Bretton Woods hanno permesso e garantito un periodo piuttosto lungo di prosperità economica nel dopoguerra. Gli accordi si inquadrano nell’ambito di una visione fordista. Si stabilisce la convertibilità del dollaro direttamente in oro e quindi un sistema di scambi internazionali basato sul dollaro e non soltanto sull’oro. Negli anni 70 iniziano processi di globalizzazione dell’economia e di una nuova divisione internazionale del lavoro. Potentissime imprese multinazionali dominano l’economia mondiale e utilizzano prevalentemente dollaro. La quantità di dollari fuori controllo della Federal Reserve Bank usati nelle transazioni europee (eurodollari) e quelli riciclati e investiti dai produttori di petrolio (petrodollari) cresce enormemente. Nel 1971 il Presidente degli USA Nixon annuncia la fine della convertibilità del dollaro, perché l’oro di cui dispongono gli USA diventa insufficiente di fronte alla grande massa di dollari che circolano nel mondo e la banca centrale americana non può più controllare questo circolante con le sue riserve. Il sistema di Bretton Woods è ormai in crisi, crisi del debito con l’aumento degli interessi. I governi si vedono sopraffatti dal mercato, in balia della speculazione finanziaria. Nel 1973 interviene la crisi petrolifera. Viene aumentato il prezzo del petrolio dall’OPEC. Qual è il legame tra la fine del cambio fisso oro-dollaro e la rimessa in discussione dei prezzi petroliferi? Non c’è un legame diretto e immediato ma viene avanti un nuovo modello economico. Dal 1973 ad oggi comincia una nuova fase in cui sono inseriti nuovi paesi che erano stati ai margini nel mercato e che diventano concorrenziali. Iniziano a diventare importanti paesi fuori dal Medio Oriente, dall’OPEC, in particolare in Africa (Libia, Nigeria, Angola), Indonesia (unico petrolio presente vicino al Giappone). In questo modo gli USA che hanno una grande domanda di petrolio cercano nuovi paesi da cui prelevare petrolio e ciò porta all’inserimento nel grande mercato petrolifero dell’Africa dove gli USA possono arrivare più facilmente. Inizia ad assumere un ruolo fondamentale il gas naturale. Dopo lo shock petrolifero l’utilizzo degli idrocarburi di petrolio continua ma tale uso si cerca di limitarlo. Con lo shock petrolifero si cerca di differenziare le fonti energetiche, sempre nel ramo delle fonti fossili, come il gas naturale. Si differenzia i luoghi in cui si preleva il petrolio. Il gas naturale non è materia prima e quindi presenta dei limiti rispetto al petrolio. Vi è anche l’energia nucleare ma questa fonte ha trovato dei problemi fin dall’inizio. Quello che è rimasto energivoro è il settore agricolo, ma ormai non si è più davanti ad una società energivora come nel periodo fordista. Negli anni 80 si presenta un nuovo problema. Vi erano nuovi paesi produttori dove vi è un nuovo passaggio di denaro liquido dai paesi della triade ai paesi dell’OPEC (i quali ricevevano il denaro e lo reinvestivano nei sistemi produttori, ma non è andata cosi). Si sviluppa l’idea di trovare energia non più dall’energia fossile che ha conseguenze climatiche non positive. 4 maggio il consumo energetico è aumentato. Questo consumo e la domanda individuale che è cresciuta in maniera enorme. Dopo il 1973 c'è una risposta nelle politiche economiche dei diversi paesi ma anche le scelte di questi gruppi fanno. Margaret Tatcher parla di liberalismo. Loretta napoleoni la definisce un'economia speculativa. Si fanno delle previsioni per il futuro per calcolare il prezzo del petrolio. L'Africa che è piena di risorse minerarie e petrolifere, è fortemente disorganizzata anche a causa di conflitti interni. Si è cercato di inserirla nel mercato mondiale dopo il 1973. Dopo il 1973 si è cercato anche di differenziare le merci di introdurre il gas metano, meno nocivo per però contiene anche su una buona quantità di carbonio, anche l'energia nucleare. Negli anni 80 è stata avanzata l'ipotesi che l'energia nucleare avrebbe limitato le conseguenze perché non produce non possa ragazza alterati. Quest'ipotesi sull'energia termonucleare viene messa da parte per chi produce effetti negativi sull'ambiente. Il destino dell'energia fossile è stato modificato l'invito degli anni 80 a causa degli effetti negativi prodotti nell'ambiente. L'atmosfera del nostro pianeta non presentava delle differenze mai viste prima. Gli ecosistemi hanno capacità di regolamentazione di proteggersi fino ad un certo punto, c'è di metabolizzare elementi dannosi fino a una certa quantità. L'atmosfera è un ecosistema dove vi sono molti attori secondari e ciò permette un numero elevatissimo di relazioni. È possibile attraverso i ghiacci scoprire la composizione dell'atmosfera come era in passato. Ci dice come la composizione dell'atmosfera in tempi remoti. Quel che si nota è che c'è una cesura che corrisponde al periodo trae la fine del settecento e l'inizio dell'ottocento. L'anidride carbonica era presente con lo 0,04%. 9 maggio dalla seconda rivoluzione industriale si sviluppano forme di energia elettrica.. L'energia nucleare non emette anidride carbonica. Degli 80 vi è visione sulle energie nucleari. L'uranio viene riutilizzato livello militare per fare armi offensive. L'uranio viene denominato uranio poveretto. Prima di Hiroshima nega sacchi non si pensava si potesse raggiungere un potere così forte. Il settore nucleare in questo modo. All'inizio degli anni 50 si iniziò a parlare di angoli della pace, possono servire per fornire energia agli altri. La domanda energetica in crescita ed è bello sapere di poter contare su un'energia rinnovabile si apre un dibattito sulla possibilità di utilizzare o meno l'energia nucleare per usi civili. Sono state costruite in tutto il mondo centrali nucleari. Negli ultimi anni 50 e primi anni 70 vi sono vari ordini per le costruzioni. Negli anni 80 i costi dei settori economici sono ingestibili. Nell'86 Cernobill. Durante le crisi petrolifera molti hanno investito in giacimenti di uranio. La Francia esce dal patto Atlantico. Italia nel dopoguerra partecipa alle ricerche di energia e centrali nucleari. Il Canada ha un peso specifico nel settore nucleare. 10 maggio i paesi attrezzati per l'estrazione del uranio sono veramente pochi: Canada Australia Russia Francia Kazakistan. La Francia controlla giacimenti dell'Africa interna. Il Kazakistan controlla buona parte dei giacimenti minerali di uranio. Il problema delle scorie è enorme, non si sa come smaltirla. Oggi il nucleare e in un momento di staticità. Nel 1373 c'è un cambiamento aggiuntivo. Cioè trasmettere energia elettrica distanza. L'energia elettrica è fondamentale per chi illumina la società civile e aumenta le ore in cui si può vivere, allunga la giornata lavorativa. Inoltre da una grande libertà di gestirla. Viene prodotta, fino al 1950, per molto tempo con l'acqua: energia idroelettrica e con l'innovazione cambierà produzione. Da un lato le fonti di energia che si collegano alla formale ciclica: uranio e il rame, carbone. Dall'altro si collegano l'attrazione energetica: ferrovie e petrolio dal metallo si ottiene mercé termoelettrica, dalle centrali termoelettriche si ottiene energia elettrica. Le vecchie rinnovabili rappresentano un fattore positivo per il settore elettrico. E attenzione a questo tipo di energia sono nate quando si è iniziato a prendere coscienza delle condizioni ambientali. Nel 1998 nasce il protocollo di Kyoto per ridurre le emissioni di anidride carbonica. C'è una specie di ritorno all'antico cioè di ritorno a quell'energia che hanno guidato il mondo fino al settecento: acqua, energia cinetica: capacità di muovere macchine, vento il quale produce anche questo energia cinetica e movimento (navi) e l'energia animale. La quella ruota sono strumenti d'avanguardia per la produzione di energia cinetica. 11 maggio