Scarica Giardino del tatto - Giovan Battista Marino - Adone, analisi e più Temi in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! Il Giardino del tatto - Giovanbattista Marino - Adone Il brano in analisi è tratto dall'Adone, poema epico scritto da Giovanbattista Marino, poeta italiano del '600. Mercurio accompagna Adone, protagonista dell'opera, nel Giardino del tatto, che sta al centro della torre principale del palazzo di Venere. Giunti ivi, il poeta fornisce una descrizione del giardino che richiama l'immagine dell'amore, per esempio " Aman le fere ancora tra gli aslocelli, amano i pesci entro le gelid'onde" str. 18, e della Primavera. Nella descrizione fornita dal giardino si ritrova un topos comune che abbiamo già riscontrato con altri artisti, per esempio Tasso, con "giardino di Armida". Il Dio allora, dopo avervi presentato il senso del tatto, come il più importante perché a differenza degli altri non inganna l'uomo, si conceda dall'eroe e lo lascia nelle mani di Venere. Giunti a questo punto allora Marino interrompe la narrazione per riprendere la descrizione del paesaggio e della Fonte che si biforca in due ruscelli gemelli, uno di miele, l'altro di veleno nel quale Amore intinge le sue frecce, una delle quali ha colpito la sua stessa madre Venere. L'altro fiumiciattolo termine invece in un bagno al centro del bosco. La struttura è quella tipica del poema epico, composto da ottava endecasillabi, in rima Ab Ab Ab cc. Giovan Battista Marino apporta al poema una novità, andando contro la tradizione letteraria del tempo, egli estranea la ragione, dando maggiore importanza alla conoscenza sensitiva e in particolare al tatto; egli ritiene che questo senso sia l'unico che "sempre è del vero fido ministro" strf. 20. Un'immagine che sottolinea nel testo l'importanza di questo è fornito alla fine della 22esima strofa, quando Mercurio unisce le mani destre dei due amanti, in segno di ufficializzazione dell'amore e della fedeltà. Come riferito sopra Marino prende spunto da Tasso, modificandone tuttavia determinati aspetti: l'esperienza amorosa per quest'ultimo era peccaminosa, vista negativamente perché allontana l'eroe dei suoi doveri, per Marino invece l'amore era soddisfazione dei sensi, quindi assumeva connotazione positiva. Inoltre mentre il primo con la "Gerusalemme liberata" si caricava di una fine pedagogica, il poeta del 600 crea l'opera intrecciando concetti e utilizzando molte metafore che tuttavia risultano prive di un messaggio finale, hanno come solo fine stupire il lettore. Questo è un aspetto che accomuna tutti poeti di questo periodo, eguali cercavano di fuggire le regole vincolanti della chiesa creando una corrente artistica che si basava su delle tecniche "di maniera" : da qui il concerto di "Manierismo".