Scarica Giovan battista Marino e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! Nasce a Napoli nel 1569, compie di malvoglia studi giuridici, passione letteraria contrastata dal padre. Frequenta gli ambienti di Matteo di Capua principe di Conca che ha una straordinaria collezione di opere d’ arte che accende nel poeta un profondo interesse destinato a durare nel tempo. Nel biennio 1598-1600 vita sregolata, due volte condannato al carcere per svariati motivi tra cui reati sessuali e produzione di documenti falsi. Costretto a lasciare la città. LE RIME A Roma ha la protezione di alcune delle famiglie più importanti (Crescenzi). Conosce Caravaggio. - Grazie alla sua abilita di autopromozione riesce a farsi largo come protagonista di una nuova stagione poetica. ® Nel1602 vengono pubblicate a Venezia le Rime dedicate al Crescenzi. Ottengono uno straordinario successo. Grazie a una serie di testi segnati da un felice equilibrio tra tessitura fonica e rete di metafore. Le Rime del 1602 chiudono con il modello petrarchesco di canzoniere unitario. Ma vanno verso una divisione per temi. Marino le divide in Amorose, Marittime, Boscherecce, Heroiche, Lugubri, Morali, Sacre e Varie. Grazie alle Rime, Marino assume il ruolo di guida alla nuova generazione di letterati. Spicca la “vivacità incredibile” dei concetti così definita dai coetanei. "Nelle Rime annuncia l’ imminente redazione della Gerusalemme distrutta, in chiave agonistica con la Liberata tassiana. La Distrutta doveva raccontare la distruzione della citta da parte dell’imperatore romano Tito nel 70 d.C.. Ma non vedrà mai la luce per scarso interesse dell’autore. Già da una lettera di Marino del 1605, all’ artista Catello, si evince la sua preoccupazione per l’ opposizione della censura e annuncia di avere 5 poemetti pronti. tra i libri enunciati spiccano l'Adone, qui ancora nella misura di un breve poemetto e quella della strage degli innocenti. ® Motivo per cui fa pubblicare a Venezia le sue opere con l’ aiuto del cardinale Aldobrandini. Ogni opera del Marino dovevano avere un disegno del Castello: una dimensione congiunta di parole e immagini una costante della parabola del Marino. GLI ANNI TORINESI Va a Ravenna ma è un ambiente he gli sta stretto. Per il doppio matrimonio delle figlie del duca di Savoia Carlo Emanuele I con i principi delle casate d’ Este e di Gonzaga egli compone due testi encomiastici. Si mette in luce fin da subito a Torino oltre che per gli omaggi alla casata anche per la scrittura e la circolazione di suoi testi parodici contro Gasparo Murtola poeta di corte a Torino con il fine di scalzarlo dal suo ruolo e prendere il suo posto. Lo scontro letterario tra i due si fa accesissimo e Murtola decide di passare ai fatti con un agguato al fine di uccidere 1’ avversario nel 1609. Murtola viene arrestato e Marino miracolosamente sopravvissuto ne esce da eroe nominato dal duca “cavaliere dei santi Maurizio e Lazzaro”. Si trasferisce stabilmente a Torino alla fine del 1609 fuggendo frettolosamente dal territorio pontificio (Ravenna) perché sulla sua testa pende un ordine d’ arresto del tribunale dell’ inquisizione per “poesie oscene ed empie”. A Torino non si astiene da una condotta rischiosa e a causa di alcuni testi poco riverenti verso il duca, viene arrestato e rinchiuso in prigione per oltre un anno e vengono sequestrati i suoi manoscritti. LIRA E DICERIE SACRE Nel 1612 ritrova la libertà e la restituzione delle carte. Si impegna per pubblicarne qualcuna. Nel 1614 pubblica la terza parte delle sue rime intitolata la Lira. Qui raccoglie le liriche composte dal 1602 e chiude la sua esperienza lirica. Queste presentano una “nuova maniera mariniana”, la ricerca di metafore e la pratica dei concetti in clausola è più marcata. * Dicerie sacre innovazione inattesa, prosa sacra. <<Faranno stupire il mondo>> legando insieme la materia sacra e una tecnica inedita, che fa leva sul suo virtuosismo. Ne pubblica 3: *. - LaPittura, dedicata alla sindone, metafora del Cristo pittore, che lascia impressi i segni delle ferite sul sacro lino; *. - LaMusica, lunga e complessa rielaborazione a partire dalle parole di Cristo pronunciate sulla Croce; e - IICielo, dedicato alla celebrazione della materia celeste come prodotto della creazione. Le Dicerie sacre accompagnate da un dossier impressionante di citazioni di testi sacri e Padri della Chiesa, allo scopo di dimostrare la propria erudizione nella cultura sacra. Marino aggiunge l’azzardo di una dedica diretta a Papa Paolo V Borghese. Si tratta di un tentativo estremo di scampare alla inquisizione e ai segnali poco amichevoli che arrivavano da Roma. Le dicerie sacre non sono ben accolte da Paolo V e non bloccano le richieste d’ arresto. Per la minaccia incombente decide di lasciare Torino per dirigersi verso la Francia (1615). Si tratta di una vera e propria fuga dall’ Italia. OPERE PERIODO FRANCESE