Scarica Giovan Battista Marino e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Giovan Battista Marino • La vita Nato a Napoli nel 1569, si dedicò agli studi legali ma dovette abbandonarli per dedicarsi all’attività letteraria. Venne incarcerato e successivamente, dopo l’evasione, scappò a Roma. Grazie alla pubblicazione delle Rime (Venezia, 1602), trovò un impiego a Ravenna presso il cardinale Pietro Aldobrandini e grazie a lui entrò a contatto con poeti e pittori innovativi. Fu nominato Cavaliere e questa sua nomina scaturì l’invidia di molti, in particolare del poeta Gasparo Murtola. L’aspra contesa tra i due suscitò un vivace e acceso scambio di versi satirici e polemici. Nel 1610 venne nominato segretario ducale al posto di Murtola presso il duca di Savoia, che annullò la condanna inflitta a Marino. Nel 1614 pubblicò la sua raccolta di liriche dal titolo di Lira. Nel 1615 fu accolto alla corte di Maria de’Medici a Parigi e potè dedicarsi interamente all’attività letteraria, rivedendo e completando le opere che aveva iniziato in quegli anni. tra queste Galeria (1619/1620), Sampogna (1620), raccolta di dodici idilli mitologici e pastorali, e infine l’Adone, vastissimo poema di argomento mitologico e di impianto lirico. Nel 1623 Marino rientrò in Italia e trascorse a Napoli gli ultimi anni, trattando alla Pari con la grande nobiltà, dedicandosi alla pubblicazione dell’Adone contribuendo ad accrescerne la notorietà e la diffusione. Morì nel 1625. • Le ragioni del successo La rapida crescita poetica di Marino, da poeta provinciale quasi sconosciuto all’esponente più amato e criticato della nuova maniera poetica, è dovuta a una serie di fattori di diversa natura. Innanzitutto era estremamente ambizioso e seppe sfruttare a suo favore le strette relazioni con i maggiori esponenti della letteratura vecchia e nuova, tra cui Tasso, Stigliani e Tassoni, e con i potenti protettori. Fu anche molto attento nell’attirare su di sé l’attenzione del mondo intero letterario, attraverso polemiche, scandali e affermazioni sulla sua personalità. Era un uomo del suo tempo e fu in grado di rispondere con innovazione alle esigenze del suo temo in continuo mutamento a cavallo tra Cinquecento e Seicento. Marino diede luogo a un processo di rinnovamento stilistico e tematico che si concretizzò in un’opera esemplare, innovativa di fronte a un mondo che stava perdendo progressivamente i punti di riferimento. Marino sosteneva che la civiltà trovava la sua massima manifestazione nel godimento raffinato e consapevole del piacere, unico punto fisso dell’esistenza, con la consapevolezza che il tempo scorre e porta al deterioramento. La Chiesa era contraria alla pubblicazione dell’Adone, troppo materialistico rispetto al poema cristiano della Gerusalemme liberata di Tasso. Per questo fu messo all’Indice dei libri proibiti.