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I disturbi specifici dell'apprendimento, Appunti di Psicologia Generale

Una panoramica approfondita sui disturbi specifici dell'apprendimento (dsa), come la dislessia, la discalculia e la disgrafia. Vengono descritte le caratteristiche principali di questi disturbi, le difficoltà che comportano per gli studenti e le strategie didattiche e di supporto che gli insegnanti possono adottare. Anche l'evoluzione dei dsa nel corso del tempo, la normativa di riferimento e l'importanza di una diagnosi precoce e di un approccio individualizzato. Inoltre, vengono esaminati gli aspetti cognitivi, metacognitivi ed emotivo-motivazionali coinvolti nell'apprendimento e nello studio degli studenti con dsa, nonché i diversi stili di apprendimento. Questo documento rappresenta una risorsa preziosa per insegnanti, genitori e professionisti che lavorano con studenti con disturbi specifici dell'apprendimento, fornendo loro una comprensione approfondita di queste problematiche e delle strategie più efficaci per supportarli.

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 28/12/2023

martina-sansone-3
martina-sansone-3 🇮🇹

3 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica I disturbi specifici dell'apprendimento e più Appunti in PDF di Psicologia Generale solo su Docsity! I disturbi specifici dell'apprendimento Interessano un dominio specifico di abilità e lasciano intatto il funzionamento intellettivo. I DSA sono diversi dalle difficoltà d'apprendimento, (le difficoltà di apprendimento) dovute a deficit intellettivi, sensoriali. Vi è una differenza importante tra disturbo e difficoltà. La difficoltà è reversibile o transitoria, in quanto io posso avere difficoltà in un determinato periodo e in un determinato momento, determinata da vari fattori, ma poi viene superata. Il disturbo, invece, è specifico, quindi riguarda dei domini specifici, non è transitorio ma ha un carattere evolutivo; quindi, non è una malattia che io posso curare con un farmaco, ma il DSA cambia la sua manifestazione nel corso del tempo; quindi, ha un carattere evolutivo perché cambia. IL BAMBINO CON DSA È intelligente, non ha menomazioni sensoriali o neurologiche, non ha disturbi significativi della sfera emotiva, non proviene da situazioni di evidente svantaggio socioculturale. Ma ha difficoltà nella lettura, nella scrittura e nel calcolo. È DALLA FINE DEGLI ANNI SETTANTA CHE SI PARLA DI DSA. I DSA: -Hanno un carattere evolutivo, cioè la loro espressione cambia nelle diverse fasi di sviluppo; -Possono essere in compresenza con il disturbo dell’attenzione/iperattività e disturbo specifico del linguaggio; -Quelli relativi alla lettura e alla scrittura sono diagnosticati in seconda elementare; -Quelli relativi al calcolo sono diagnosticati in terza elementare. LA MAGGIOR PARTE DEI PROFILI DI DSA (NON TUTTI MA LA MAGGIOR PARTE) SONO COSIDETTI PROFILI CARATTERIZZATI DA COMORVIVITA’, cioè, contenente dei disturbi diversi, ovvero che una stessa persona può avere più dsa, quindi ad es. può essere sia dislessico che discalculo. Invece chi possiede un solo dsa, viene definito ad es. discalculo puro o dislessico puro. Un momento importante è stato nella CONSENSUS CONFERENCE nel 2007, nel 2007, infatti, vengono definite delle linee guida dei DSA e sempre nel 2007 per la prima volta si inizia a parlare di un nuovo disturbo che riguarda la comprensione del testo. LEGGE 8 OTTOBRE 2010, N 170 NUOVE NORME IN MATERIA DI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO IN AMBITO SCOLASTICO: -Art.1 Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia -Art.2 Finalità - Art.3 Diagnosi - Art.4 Formazione nella scuola - Art.5 Misure educative e didattiche di supporto - Art.6 Misure per i familiari - Art.7 Disposizioni di attuazione - Art.8 Competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome - Art.9 Clausola di invarianza finanziaria. Cause dei DSA: -Genetica; -Ambientale; -Neurobiologica. DISLESSIA La dislessia è una disfunzione dell’apprendimento innata che comporta lievi o gravi incompetenze nei processi di codifica e di decodifica del testo scritto, spesso associati a disturbi nell’area matematica. Viene attualmente considerata come il più frequente disturbo specifico dell’apprendimento (DSA). La dislessia può essere: -ACQUISITAConseguenza di un insulto cerebrale che danneggia i meccanismi percettivo- linguistici. La dislessia acquisita può essere a sua volta superficiale (parole come stringhe di lettere) oppure fonologica (difficoltà a leggere stringhe di lettere). -EVOLUTIVARiguarda l’acquisizione del codice scritto: difficoltà nella correttezza e nella rapidità della lettura. DIFFICOLTA’: -inversione di lettere e numeri; - Sostituzione di lettere (m/n; v/f; B/d); -Difficoltà ad imparare le tabelline e informazioni in sequenza (lettere dell’alfabeto, i giorni della settimana, i mesi); -Confusione sui rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra; ieri/domani; mesi e giorni). DISTORSIONE DELLA PAROLA APE: EPA (La parola viene letta come se fosse riflessa in uno specchio). LE DIFFICOLTA’ Influenzano la scelta delle attività. EVITANO: Attività in cui entrano in gioco competenze alfabetiche SCELGONO: Attività senza l’impiego della letto-scrittura. IL DISTURBO SI MODIFICA NEL TEMPO -AREA FISICAnausea, cefalea (mal di testa); -AREA COMPORTAMENTALEInstabilità attentiva e motoria, aggressività, scarso interesse; -AREA PSICHICAAtteggiamento rinunciatario. COSA OSSERVARE NELLA SCRITTURA: -Errori ricorrenti; -Difficoltà ortografiche. NELLA LETTURA: -Difficoltà nella lettura sillabica; -Tendenza a perdere il segno. NEL CALCOLO: -Mancata comprensione dei concetti numerici; -Errato mantenimento della linea dei numeri. L’INSEGNANTE DEVE: *Visionare la diagnosi; *Confrontarsi con colleghi, genitori e specialisti; *Procedere alla documentazione dei percorsi didattici individualizzati ed elaborare il PDP; *Fare incontri di continuità con i colleghi del precedente e del successivo ordine e grado scolastico; *Conoscere le tappe d’apprendimento del bambino; *Lavorare sulle abilità di studio; *Assegnare al bambino un tutor; *Spiegare agli altri bambini il diverso trattamento. STRUMENTI COMPENSATIVI: -Registratore; -Videoscrittura con correttore ortografico; -Tabelle, formulari; -Mappe; -Interrogazioni programmate e maggior tempo per le prove. MISURE DISPENSATIVE: -Sintesi vocale; -calcolatrice; -Dispensare dalla lettura ad alta voce; -Dispensare dalla scrittura veloce sotto dettatura; -Dispensare dall’uso del vocabolario, dello studio mnemonico delle tabelline; -Dispensare dallo studio della lingua straniera in forma scritta. VALUTAZIONE: -Verifiche programmate; -Verifiche orali e non scritte (per l’inglese soprattutto); -Valutare le conoscenze, le competenze di analisi, sintesi e collegamento, invece, che la correttezza formale; -Prove informatizzate. APPRENDIMENTO E STUDIO: -Processi cognitiviattenzione, comprensione e memoria; -Processi metacognitiviconoscenza, controllo, uso di strategie e stili cognitivi; -Aspetti emotivi-motivazionali. STILI DI APPRENDIMENTO: *Globale/Analitico; *Dipendente/Indipendente dal campo; *Verbale/Visuale; *Convergente/Divergente; *Sistematico/Intuitivo; *Impulsivo/Riflessivo; *Risolutore/Assimilatore. Tra i due stili opposti esiste un continuum in cui la modalità di elaborazione di ciascuno può collocarsi.