Scarica I MECCANISMI DELL’EDITORIA. IL MONDO DEI LIBRI DALL’AUTORE AL LETTORE (R. Cicala) e più Sintesi del corso in PDF di Biblioteconomìa solo su Docsity! Roberto Cicala I MECCANISMI DELL’EDITORIA. IL MONDO DEI LIBRI DALL’AUTORE AL LETTORE PARTE I - UN LIBRO OGGI CAP.1 - QUALE PRODOTTO CULTURALE? 1. TRA MATERIALITÀ ED IMMATERIALITÀ Volume < VOLUMEN, “ rotolo costituito da fogli di papiro”, la cui denominazione originaria è “byblos”, dall’antica città fenicia di Byblos, che iniziò a commerciarlo, da cui il greco “ biblion”. Libro deriva propriamente da liber latino che indicava la pellicola vegetale collocata tra il legno di un albero e la sua corteccia. È uno dei primi supporti per la scrittura, accanto alla pietra e alla pelle di pecora, capra o vitello trasformata in pergamena; successivamente si passa dal volumen al più maneggevole codex, assemblaggio di fascicoli che possono essere impiegati ed essere scritti su entrambe le facciate. Ciò avviene prima della rivoluzione di Gutenberg nel XV secolo, che adotta una triplice tecnologia (dei caratteri mobili metallici, dell'inchiostro oleoso e del torchio per l'impressione) sulla carta, la nuova e più economica evoluzione del supporto. Nel progresso dal libro stampato a quello digitale, la rappresentazione elettronica dei testi modifica completamente la condizione di questi ultimi: alla materialità del libro si sostituisce l'immaterialità di testi privi di un luogo specifico. 2. TRA CARTA E DIGITALE Editoria italiana è abituata da sempre a vivere difficoltà croniche e a sopportare una scarsa visibilità e fruizione sociale del proprio prodotto. Il vero problema nazionale è quello dell'analfabetismo di ritorno studiato da Tullio de Mauro, che provoca sempre più scarsa dimestichezza nella comprensione di testi articolati. Il settore ormai maturo della stampa deve fare i conti anche con la pirateria digitale che portano a migliaia di posti di lavoro in meno. Una visione del mercato ci mostra comunque un panorama vivo con oltre 70.000 titoli pubblicati ogni anno con un prezzo di copertina media tra 10\20 €, realizzati da quasi 2000 case editrici. Non solo gli e-book, i libri viaggiano anche in formato audio con gli audible e i podcast, rendendo sempre più complessa la mediazione editoriale, con la necessità di coinvolgere generazioni più giovani. CAP. 2 - QUALE PARADIGMA? 1. ARTIGIANATO E INDUSTRIA, CULTURA ED ECONOMIA Piero Gobetti immaginava un ‘editore ideale’ come un ‘uomo di biblioteca e di tipografia, artista e commerciante che non abbia fatto transazione con i suoi principi di uomo colto, in modo che pubblico e autori siano sicuri di lui […ma anche che sappia nello stesso tempo…] dominare il problema fondamentale di qualunque industria: il giro degli affari che garantisce la moltiplicazione infinita di quantità circolante.’. L’editoria può dire che realizzi tanti prototipi, attraverso la progettazione redazionale, quanti sono i titoli che produce e immette sul mercato, con una dispersione di risorse enorme rispetto allo sfruttamento dei singoli progetti. Un'altra anomalia del prodotto editoriale è il prezzo di vendita che è fisso, stampato obbligatoriamente sull'oggetto stesso: è un trattamento riservato soltanto ad articoli ritenuti di utilità sociale e come tali salvaguardati da eventuali sfruttamenti del mercato. Sono quindi cultura ed economia i punti che reggono i meccanismi editoriali, che necessitano dunque sempre di innovazioni. 2. LA MEDIAZIONE EDITORIALE La mediazione culturale della casa editrice avviene attraverso vari passaggi curati da diversi operatori interni ed esterni. Gerard Genette individua una ‘soglia’ che il lettore attraversa quando decide di acquistare o leggere un'edizione, attratto o suggestionato proprio da uno o più elementi che costituiscono la veste editoriale e sono stati decisi nella fase di publishing. Attuale fase di sperimentazione, che porterà probabilmente ad una vera e propria mutazione antropologica e tecnologica all'interno dei meccanismi editoriali, deve salvaguardare la responsabilità intellettuale e sociale della mediazione: anche il più modesto manuale ha una portata non solo scientifica o letteraria, ma anche ideologica, economica e politica. Che cosa significa fare editoria e fare libro? Cercare la chiave culturale dei problemi della società e dello Stato, proporre una ricostruzione della cultura che valga in funzione della pratica, che arricchisca la vita politica di un paese. PARTE II - LA STORIA DI UN LIBRO DALL’AUTORE AL LETTORE CAP. 3 - ALLE ORIGINI DEI TESTI: LA SCRITTURA L’atto editoriale nasce sempre da un atto umano e perciò alcune volte è utile conoscere e comprendere ansie, paure: al di là degli stereotipi legati all’estro creativo di uno scrittore si tratta di un lavoro che richiede disciplina e metodo. Ogni autore deve essere consapevole che l'efficacia dei propri testi all'interno di un ambiente culturale, è proporzionata al valore dell'intermediazione svolta nel mondo editoriale dai diversi attori della filiera. Non mancano le ispirazioni o le occasioni che nella biografia di un autore fanno scattare qualcosa e da lì nasce la scrittura ( è il caso di J.K. Rowling) L’OFFICINA DELLE STREGHE, DAL “NOME DELLA ROSA” ALLA “CHIMERA” Il lavoro preparatorio degli autori può essere esemplificato attraverso due romanzi storici divenuti classici contemporanei. In un’intervista Eco ha dichiarato “tutti pensano che il romanzo sia stato scritto al computer, o con la macchina da scrivere, in realtà la prima stesura fu fatta a penna. Però ricordo di aver passato un anno intero senza scrivere un rigo.ho disegnato centinaia di labirinti e piante di abbazie, basandomi su altri disegni e sui luoghi che visitavo.i dialoghi mi ponevano poi un altro problema. Quanto dovevano essere medievali?”. Per Vassalli, autore della “Chimera”, “il lavoro di ricerca storica è stato lungo ma, in verità, i documenti interessanti capace di stimolarmi sono emersi fino all'ultimo anche mentre stavo già scrivendo.allora correvo a rivedere, a riscrivere a mano”. Anche nella scelta del titolo ci sono stati dubbi: abbozzi del Nome della rosa riportano I delitti dell’Abbazia oppure Adso; una stesura di Vassalli reca il titolo L’albero dei ricordi. un libro significa inserirlo in un nuovo contesto di ricezione e quindi il lettore, come l'editore, deve considerare tutti gli elementi, dal più interno al più esterno al testo, che possono facilitarne o ostacolarne la diffusione. Il lettore editoriale è sollecitato ad una duplice reazione: una personale ed una ipotetica. Tuttavia, in definitiva, un lettore di un manoscritto non ne decide la pubblicazione: la decisione resta dell’editore, sulla base di molte valutazioni di lettore consulente, mercato e politica editoriale. 4. CONSULENTI, COLLABORATORI E STUDI EDITORIALI ESTERNI Da sempre l’editoria tende ad alleggerire i costi delle proprie strutture interne favorendo collaborazioni esterne oltre a studi editoriali, vere e proprie redazioni distaccate che seguono le fasi di cura del testo in modo autonomo per conto della casa editrice committente: gli studi editoriali, come i singoli collaboratori, propongono e vendono servizi, mentre la casa editrice che li utilizza, li accorpa in un bene, il libro, che poi mette in commercio. Hanno assolto tale compito anche intellettuali ed esperti, ad esempio Vittorini fu consulente per Bompiani, Mondadori ed Einaudi o Sciascia per Sellerio. SCIASCIA ISPIRATORE DI SELLERIO “ho avuto sempre l’hobby di far fare libri; un piacere quasi simile a quello di scriverli. In qualche momento della vita sono stato persino tentato di entrare in qualche casa editrice” ha dichiarato in un'intervista Leonardo Sciascia. È uno degli ispiratori della casa editrice Sellerio, come collaboratore esterno molto presente fin dal titolo d'esordio del 1970 I veleni di Palermo. Sarà ancora Sciascia a dar vita alla collana ‘La memoria’ (esortazione a non dimenticare certi testi o scrittori). 5. GLI SCOUT Il ruolo di scout può essere svolto anche da lettori consulenti o agenti letterari, ma sono attivi molti professionisti freelance che si sono specializzati nell'attività di ricerca di nuovi autori. Alla base dello scouting occorre senso di curiosità, partecipazione attiva a fiere e festival e doti di storytelling per comunicare all’editore nel modo più efficace quanto individuato come pubblicabile. LE STORIE DELLE BAMBINE RIBELLI È il “libro più finanziato nella storia del crowdfunding”, pubblicato in Italia da Mondadori nel 2017, Storie della buonanotte per bambine ribelli è emblematico di come la rivoluzione digitale e social abbiano investito l'editoria, scavalcando vecchie fasi della filiera e creandone di nuove. Le autrici sono Elena Favilli, scrittrice e giornalista, e Francesca Cavallo, scrittrice e regista teatrale: insieme nel 2011 creano ‘Timbuktu’, la prima rivista iPad per bambini, quindi decidono di rivolgersi alle bambine di tutto il mondo per aiutarle a farsi valere in un mondo sessista. Autopubblicato nel 2016 diviene il progetto editoriale che raccoglie più fondi su Kickstarter raggiungendo in pochi giorni la cifra record di 675 mila dollari. Le due autrici raccolgono le biografie di donne che si sono distinte per essere uscite dagli stereotipi della società (le ‘ribelli’, appunto’). Le loro storie venivano inviate tramite e-mail agli iscritti a Timbuktu (circa 6000 persone) per poterle scaricare veniva richiesto di condividere il progetto tramite i social; così il bacino di utenza si moltiplica a 40.000 persone grazie al passa parola digitale. Le due autrici sono riusciti a vendere i diritti per la traduzione del libro in 47 lingue. CAP. 5 - DENTRO LA CASA EDITRICE: ORGANIZZAZIONE, EDITORI, CONTATTI 1. ORGANIGRAMMA E FLUSSI: UN LAVORO COLLETTIVO La fabbrica dei libri è basata sull’artigianato intellettuale e non è ancora nella sua fase industriale. Il libro è progettato e allestito successivamente in serie di tipografie o duplicato nella realtà virtuale. La figura dell’editore può essere rappresentata anche da consigli di amministrazione con più amministratori delegati. Possiamo dividere in quattro piani la casa editrice: redazionale, tecnico-logistico, commerciale e amministrativo. 1) Redazione, ha come responsabile un direttore editoriale. Al direttore editoriale (editor in chief) è affidata la linea della casa editrice in un determinato ambito, è lui che si occupa di scegliere i libri e impostare la cura per la pubblicazione. 2) Direzione tecnica, si occupa della trasformazione del supporto e della sua logistica dal calcolo e dall’approvvigionamento della carta necessaria fino all’individuazione della modalità di rilegatura e gestisce anche ristampe successive. 3) Direzione commerciale, si divide tra ufficio stampa e ufficio marketing. È un settore strategico che si appoggia o meno a organizzazione esterne per la promozione, per la distribuzione e per le attività ulteriori di indagini di mercato. L’ufficio stampa entra in gioco prima dell’uscita del libro con comunicati e azioni sui social network. L’ufficio marketing cura le schede di promozione per raccogliere le prenotazioni da parte del mercato delle librerie. 4) Direzione amministrativa, può comprender un ufficio di contabilità che è un settore fondamentale per la stabilità e la sostenibilità di tutto il governo imprenditoriale. Comprende anche un ufficio legale. L’ufficio contratti e diritti segue i contratti con autori e collaboratori, garantendone la regolarità e la conservazione in archivio. L’area amministrativa seguirà l’andamento delle vendite, il sell in e il sell out. 2. TIPOLOGIE DI EDITORI Esiste una caratteristica comune che unisce gli editori, sia artigiani che industriali: è la costruzione del catalogo, un elenco costituito da collane, autori, titoli e da pubblicazioni estemporanee. Possiamo distinguere due principali categorie editoriali: l’editoria di varia e scolastica. Le differenze tra le due sono nel calendario, nell’investimento per ogni opera, nella promozione, nelle tirature e nel canale di vendita. Un’editrice di varia (che si occupa in particolare di narrativa) propone uscite ogni mese sulla base delle quali è valutata la tiratura di stampa, senza alcuna certezza di assorbimento effettivo ma con investimenti singoli relativi. Un’editrice scolastica concentra la progettazione una volta l’anno, così da accogliere un numero certo di adozioni e poter decidere la tiratura con la sicurezza di non avere resi. Accanto a queste due troviamo una categoria a sé, quella delle grandi opere, iniziative di largo respiro che comportano una lunga e complessa progettazione, inizialmente distribuite attraverso la vendita rateale. Una delle opere capostipite è l’Enciclopedia italiana delle scienze, lettere ed arti ovvero La Treccani. In questo ambito si segnalano anche le opere di consultazione di dimensioni minori, come i vocabolari. Questo tipo di editoria necessita di redazioni basate sulla costruzione di lemmari, ovvero l’insieme delle voci e delle locuzioni di un vocabolario o enciclopedia. Esiste anche l'editoria bancaria, con i volumi strenna, di grande formato e riccamente illustrati, chiamati così perché per lungo periodo sostenuti dagli istituti bancari. Nell’analisi del mercato ha un ruolo importante la categoria dei piccoli editori, il cui ruolo è quello di scoprire nuovi autori che nella maggioranza dei casi passano alle grandi sigle. Restano, infine, gli editori occasionali, senza una continuità e alla ricerca di instant book allestiti di corsa, senza dimenticare il mercato delle edicole in cui circolano due generi editoriali: collaterali (libri allegati a quotidiani e periodici vari), collezionabili (grandi opere composte da fascicoli venduti di solito settimanalmente). 3. IDENTITÀ E PROGETTO L’identità di un editore si fonda sul catalogo, è la vera carta d’identità di una casa editrice. Le collane all’interno sono le coordinate della rotta, segnata da scelte importanti, grazie alle quali alla firma dell’autore si aggiunge quello di chi lo pubblica. Il progetto editoriale comporta una visone di cultura e insieme di mentalità di impresa. Gobetti immagina, utopisticamente, un editore ideale come un creatore, non soggiogato ai ricatti della politica e dell’industria. Gian Arturo Ferrari, per anni direttore generale della divisione libri Mondadori traccia un decalogo di Arnoldo Mondadori come editore: essere ottimista nel proprio mestiere, avere l'ambizione di fare una cosa grande e bella, perseguire la libertà di stampa, avere fede negli autori e nel libro. 4.DIRITTI E CONTRATTI L’atto che sigla l’accordo tra editore e autore è il contratto di diritto d’autore: il riferimento si trova nelle prime pagine del libro dopo il frontespizio, nel colophon in cui compare il copyright. L’istituto del copyright, caratteristico dei paesi con la common law, attiene più alla protezione della proprietà intellettuale e dei testi come riproduzione di copie. È una concezione diversa del diritto d’autori nei paesi con la civil law che hanno alla base il diritto romano privilegiando l’autore. Il rapporto tra autore e casa editrice è regolato da un contratto con il quale chi scrive cede i diritti (royalties) di sfruttamento sotto forma di pubblicazione per conto e a spese dell’editore. Tale diritto è composto da una parte morale, non trasferibile e paternità intellettuale dell’opera, e una parte patrimoniale che può essere ceduta in via esclusiva per una durata massima di vent’anni, in quanto ogni contratto è a termine. In Italia la paternità dell’opera è irrinunciabile e non cedibile, però esistono delle eccezioni: si pensi alla figura del ghostwriter, colui che scrive testi per conto altrui senza apparire rinunciando al nome e al diritto morale dell’opera. Il compenso di un edizione può essere a percentuale sul prezzo di copertina del volume e va dal 5% al 10%, oppure ad anticipo di valere calcolato sui proventi delle copie vendute. Il compenso non può essere a percentuale di diritti ma a stralcio, a forfait, nel caso di traduzioni e stesure di testi per dizionari, periodici, opere scientifiche o musicali. All’interno di un contratto l’editore può chiedere l’opzione per le successive opere, ma per non più di dieci anni. Si chiama diritto primario: diritto dell’edizione e compenso su percentuale. Il contratto di consueto vale per edizioni a stampa e può prevedere o meno i diritti secondari in cui rientrano trasposizioni radio o cinematografiche, edizioni in lingua straniera (tradizionali: guadagni ripartiti 50\50) ma anche ebook e audiolibri (autore ha il 20-25%). In un contratto l'editore ha la prerogativa dell’impianto grafico, dalla collana all’impaginazione e alla copertina, dal prezzo alla distribuzione invece l’autore mantiene ogni decisione finale sul testo. L’editore deve garantire all’autore la pubblicazione dell’opera entro due anni dalla firma del contratto e la comunicazione del rendiconto annuale delle vendite. All’uscita la casa editrice deve consegnare quattro copie d’obbligo ai due enti di conservazione della produzione bibliografica nazionale (Firenze e Roma) e alle due biblioteche di riferimento per quanto riguarda il territorio regionale e provinciale in cui ha sede l'attività editoriale(deposito legale). Le copie di un libro non sempre si esauriscono: perciò in tali casi il contratto prevede la possibilità di svendita (per esempio alle catene di remainder, come Libraccio, che si solito acquistano dai magazzini editoriali questi libri fuori catalogo addirittura al 95% di sconto) o anche il macero. 900 si possono segnalare la ‘Universale Einaudi’ e poi ‘Corona’ di Bompiani, la ‘Piccola Biblioteca’ di Longanesi, ‘Grandi Libri Garzanti’, la BUR di Rizzoli (1949) e la rivoluzione degli ‘Oscar’ Mondadori dal 1965 in edicola. La diffusione esplode grazie alla rete commerciale di massa rappresentata dalle edicole (caso Elsa Morante La Storia che l'autrice impone di pubblicare direttamente in tascabile). Dopo alterne vicende, compresa la fortuna degli Harmony, una seconda ondata di edizioni tascabili molto economiche arriva a cavallo del 1990 attraverso due esperienze: ‘Millelire’ della Stampa Alternativa, i ‘Mammut’ di Newton Compton, cui si aggiungono ‘I Miti’ della Mondadori. Oggi i paperback si collocano su due segmenti di mercato differenziati: da un lato esistono i tascabili di qualità, dall’altro quello popolare a basso costo. BUR La ‘Biblioteca Universale Rizzoli’ sotto la direzione editoriale di Luigi Rusca, si inserisce, nel 1949, in un paese appena uscito dalla guerra con il 41% della popolazione che non ha mai letto un libro. I testi sono composti in carattere Times con corpo otto, il formato è di 10,5 × 15,7 cm, la copertina e tipografica di colore grigio, dal prezzo di 50 lire per 100 pagine. Il primo titolo, I promessi sposi, e stampato con la data gennaio 1949, ma esce nella tarda primavera con altri titoli come Il fantasma di Canterville di Oscar Wilde. La collana di Rizzoli ha una anomala concorrenza nella "Universale Economica" della Cooperativa del libro popolare (Colip), emanazione del partito comunista; con lo slogan "ogni settimana un libro.una biblioteca in ogni casa" si rivolge a un pubblico popolare di sinistra con un prezzo fisso che però impone di dividere le opere lunghe in più volumi (il Decameron viene suddiviso nelle giornate di Boccaccio). La Colip distribuisce soprattutto nell'ambito sociale e politico dei circoli di partito, a caratteri di copertina più moderni rifacendosi ai Penguin Books. La BUR viene rinnovata per tre volte, l’ultima nel 2004 aggiornando continuamente il catalogo dei classici che restano un quarto del fatturato. GLI OSCAR Il modello degli Oscar fu la Penguin di Allen Lane che, volendo pubblicare letteratura di qualità non semplicemente per la libreria, nel 1936 prova a vendere nei chioschi delle stazioni, nelle tabaccherie e nei primi supermercati, differenziando le copertine per ogni genere (arancione per la narrativa, verde per i thriller, blu per le biografie). È il 1965 quando una campagna pubblicitaria massiccia annuncia l'uscita di questi libri in formato 11x18,5cm con testi contemporanei al presso fisso di 350 lire. La copertina ha una grafica pensata con chiari intenti di marketing: il prezzo è ben in vista sulla facciata che illustrata a colori con la tecnica delle locandine dei film. La prima tiratura di 210.000 copie termina in una sola settimana; nel primo anno gli Oscar vendono 8 milioni e mezzo di copie, diventando col tempo l’equivalente della metà del fatturato complessivo Mondadori. 6. LE COLLANE D’AUTORE: TRE CASI Una collana d'autore è improntata alle scelte di un direttore che ha un prestigio tale da giovare alla casa editrice e da lasciare un'impronta immaginaria sui testi che seleziona anche nel caso si tratti di longseller (volume che torna vendere dopo molto tempo). Dirigere una collana d’autore significa fare scelte spesso controcorrente, che possono sembrare estemporanee e invece assumono la forma di un progetto coerente quando si analizza nel complesso l’elenco di titoli. Tre collane di narrativa sono entrate nel mito della storia editoriale: 1) 1951-1958 “I gettoni” -> nascono sotto la direzione di Elio Vittorini dopo l’esperienza del Politecnico, una delle riviste di politica e cultura più famose nell’immediato dopoguerra. Vittorini inizia ad ipotizzare una collana senza troppe spese e troppi rischi per l’editore e, a Calvino, che cura il progetto, propone il titolo "i gettoni" per i molti sensi che la parola può avere.le sue scelte cambiano il volto della narrativa italiana con scoperte, esordi e conferme eccellenti da Leonardo Sciascia a Carlo Cassola.Vittorini stesso propone di risparmiare sulla scheda editoriale di presentazione (che di solito Einaudi poneva a parte dentro il volume), stampandone il contenuto sui risvolti della quarta di copertina. 2) 1958-1967 “La Biblioteca delle Silerchie” -> apre il primo anno della nuova casa editrice di Alberto Mondadori che avrà come suo principale impegno quello di diffondere libri di grande importanza nella storia della cultura, delle arti, delle dottrine e del costume. Direttore è Giacomo Debenedetti. La collana pubblica 104 opere con copertine cartonati rivestite da figure astratte a colori curate da Bruno Binosi. Mondadori figlio prende il nome da una strada dove egli stesso aveva una villa. 3) 1971-1985 “Centopagine” -> Ha come direttore Italo Calvino, che in un pieghevole incluso nei primi 4 titoli ( primo Fosca di Tarchetti) dove precisa di scegliere Grandi narratori di ogni tempo e di ogni paese non è nelle loro opere monumentali ma in testi che appartengono al genere del romanzo breve o racconto lungo di 100 pagine. La collana risponde ad un fondamentale bisogno di materie prime, cioè le storie. I discorsi sulle storie si fanno dopo, le fa il lettore. Il lettore è attirato dalle scelte editoriali di Calvino. CAPITOLO 7 - I TESTI IN REDAZIONE: TRA EDITING E GRAFICA 1.+2. TIPOLOGIE DI TESTI IN ARRIVO: LETTURE E SELEZIONE + I RIFIUTI L’ingresso in casa editrice di un testo è una fase delicata perché il meccanismo può incepparsi per circostanze indipendenti dalla volontà dell’autore o dell’editore.In redazione i testi arrivano attraverso un invio diretto dell’autore oppure da un lettore esterno/scout/agente letterario, ma esiste il caso della commissione. Essa è la richiesta diretta ad un autore da parte della casa editrice: può essere attiva (perlopiù nella saggistica per argomenti di attualità o nella narrativa quando un genere o un tema diventano di moda) o passiva (se la redazione riceve l'incarico di allestire un volume già stabilito dall'esterno con un finanziamento adesso dedicato per esempio una pubblicazione celebrativa per un ente pubblico o privato). Le tipologie consuete di testi in entrata (sottoforma dattiloscritta, raramente manoscritta) possono essere il testo originale è scritto in italiano, una traduzione da un originale in lingua straniera, uno o più testi già editi proposti da uno studioso che si propone in qualità di curatore. Dal punto di vista tecnico l'originale giunge al redattore nella forma di file. Ogni proposta deve essere vagliata da lettori professionali interni che si avvalgono spesso di giudizi (schede di lettura) e consulti di collaboratori esterni. Un rifiuto di un testo dipende dalla linea editoriale propria di una casa editrice, in cui non tutte le opere possono rientrare. IL GATTOPARDO Elio Vittorini fu costretto a rifiutare per due volte uno dei primi successi italiani all'estero nel dopo guerra, il Gattopardo: nella prima occasione nel 1956, nel ruolo di consulente Mondadori, Vittorini coglie il valore del romanzo ritenendolo commercialmente valido, ma I dirigenti non tengono conto del suo giudizio e il libro viene rifiutato; nella seconda occasione il diniego è dettato dalla non compatibilità con l'impostazione sperimentale della collana Gettoni. Il romanzo uscirà poi per Feltrinelli. 3. LE SCRITTURE EDITORIALI - La scheda di lettura può essere struttura in un modulo con sezioni fisse (genere, sinossi, collana eventuale di destinazione, giudizio) e coinvolge più di un lettore allo scopo di valutare i testi pervenuti e, se di interesse, proporne modifiche e miglioramenti. - La prefazione o nota introduttiva è spesso commissionata ad una firma prestigiosa, di solito non più lunga di 3-5 pagine, precede l’opera. Alle origini della stampa svolgeva questo ruolo l'epistola dedicatoria (Calvino la definisce ‘scrittura servile’). - Il sommario o indice generale, è collocato in fondo a opere di narrativa e poesia, prima del testo nelle opere di saggistica. - Gli apparati sono una forma complessa di scrittura editoriale, tra note, commenti, appendici documentarie e veri e propri apparati scolastici. Le note di commento possono essere bibliografiche o esplicative - La quarta, nome con cui si indica il testo sintetico di presentazione o promozione da porre nell'ultima di copertina, sul retro del libro, che può però essere anche collocato su un risvolto o aletta. Può riportare in poche righe il sunto dell'opera, eventualmente la biografia dell’autore, uno strillo (slogan di richiamo), oltre al prezzo e codice Isbn. In questo spazio occorre mettere bene a fuoco tanto il contenuto del libro quanto il target di riferimento. - La scheda di promozione per i librai, contiene in modo schematico i dati bibliografici principali, una breve descrizione, una sintetica biografia dell'autore e la fotografia della copertina. - Il comunicato stampa è un’altra scrittura editoriale di comunicazione con un taglio giornalistico di tipo informativo.è bene che si risponda alla tradizionale regola delle 5W, con un titolo che riassuma senza fronzoli la notizia. 4. LA REDAZIONE E LA DIREZIONE EDITORIALE Un redattore è chiamato a controllare le diverse fase della lavorazione del testo fino a giungere all'approvazione perché possa essere dato alle stampe. Il redattore è un ruolo professionale che deve facilitare la coordinazione tra le diverse persone esterne (autori, traduttori) e interne (grafico, correttore di bozze, ufficio stampa, tipografia) che contribuiscono alla realizzazione di un volume. All'interno della casa editrice vi è il segretario di redazione una figura organizzativa centrale e di coordinamento che collabora con i redattori, cercando di avere e di dare una visione d’insieme sul loro operato. Ogni casa editrice ha delle proprie norme redazionali da seguire così che il lavoro del redattore possa essere facilitato e le fasi di lavorazione del volume procedano in maniera più spedita. Il redattore è chiamato editor, riferisce al direttore editoriale, che per conto dell’editore fissa la linea del catalogo o di collane scegliendo i libri da pubblicare. La lingue inglese distingue le funzione editoriali in due verbi: - to edit -> curare e fissare il contenuto corretto di un’opera; - to publish -> mettere a disposizione del pubblico un testo decidendo la sua forma. Il redattore, in rapporto con l’autore, si concentra sulla prima funzione, mentre il direttore editoriale segue la seconda funziona assieme alla direzione commerciale e i vertici aziendali. 5. L’EDITING L’editor è stato definito un iperlettore in grado di vedere in filigrana il testo per capire se si può migliorare, sempre che l’autore sia disponibile a correggere. L’editing è una revisione che può diventare riscrittura. Si può distinguere: Tra i software di Dtp (desktop publishing) i più utilizzati sono InDesign e sempre più funzionali a layout flessibili per poter esportare e adattare i contenuti editoriali alle caratteristiche degli schermi dei diversi device. L’attuale processo redazionale di revisione dei testi prevede una serie di giri di bozze. La prima bozza è consegnata all’autore perché rilegga e possa introdurre correzioni. Oggetto della prima lettura su bozza è l’individuazione di eventuali refusi, errori provocati da inesattezze o disomogeneità. Il redattore è chiamato a controllare alcuni elementi nella disposizione del testo sulla pagina: righini, orfani e vedove. Si chiamano righini le righe topografiche molto brevi che vanno eliminate. Si chiamano orfani le righe iniziano un paragrafo e si trovano isolate. Si chiamano vedove le righe che terminano un paragrafo e si trovano isolate all’inizio di una pagine come prima riga. Dopo i vari passaggi di correzione il file viene chiuso e mandato allo stampatore, che farà visionare alla casa editrice la copia cianografica. Il redattore che ha seguito tutte le fasi della lavorazione del libro verifica la correttezza dell'impaginazione e sulla bozza definitiva di stampa darà il visto si stampi (Vss) con firma e data che varrà come ordine per il tipografo. Un passaggio precedente o contemporaneo riguarda il controllo delle cromie delle immagini a colori, attraverso prove digitali (cromalin). CAP. 8 - LA PRODUZIONE DEL SUPPORTO: CARTA E CARATTERI IN TIPOGRAFIA LEGATORIA E DIGITALE 1. LE PARTI DI UN LIBRO Gli essenziali all’esterno di un’edizione sono: seta… fissato in testa e al piede del dorso, leggermente sporgente; - Unghia, la parte dei piatti di copertina che sporge oltre il margine dei fogli in un’edizione cartonata; - Fascetta, avvolge la copertina; - Copertina con o senza alette/ bandelle/risvolti ed eventuale sovraccopertina. La faccia del volume è detta anche prima di copertina, e in un’edizione cartonata piatto superiore; - Quarta di copertina, la quarta facciata del rivestimento esterno di un libro, ovvero il retro dell’edizione con una serie di elementi indispensabili come il prezzo, il codice a barre… - Dorso (costa o costola), il lato lungo del libro. Il dorso è unito ai fascicoli delle pagine in un’edizione in brossura in lingua inglese, perfect bound; - Taglio di pagina: di testa (parte superiore dei fogli), taglio avanti (parte laterale dei fogli), taglio di piede (parte inferiore dei fogli); - Capitelli di tessuto, per edizioni cartonate: cordoncino di cotone o di Tra elementi interni di un volume ci sono i principi, le pagine iniziali composte da: Fogli di guardia/sguardie/risguardi, usati in un’edizione con una copertina cartonata. Sono incollati alla coperta o piatto: -Occhiello, la prima facciata che riporta il titolo ridotto dell’opera; -Frontespizio, riporta tutti i dati del libro, la vera carta d’identità dell’edizione. La pag ina precedente è denominata antifrontespizio; - Retrofontespizio pagina 4 non numerata. Elementi peritestuali di un volume: Sommario/indice generale, posto all’inizio del testo nella saggistica, alla fine nei testi di narrativa; - Dedica - Epigrafe - Presentazione - Postfazione, nota conclusiva; - Ringraziamenti, all’inizio nell’editoria anglosassone; - Bibliografia - Notizia biobibliografica dell’autore; - Segnalibro di stoffa; Il testo e le immagini sono collocati nelle pagine di un libro tendendo conto di alcuni elementi e spazi fondamentali: - Gabbia delle pagine, lo spazio in cui è presente il testo; - Margini, intorno al testo; - Giustezza, larghezza delle colonne di testo - Titoli correnti, posti in alto; 2. I MATERIALI DEL LIBRO: LA CARTA La carta resta un elemento imprescindibile. La sua invenzione si colloca intorno al II secolo in Oriente. È a Fabriano, nelle Marche, che conosce una serie di innovazioni che la rendono il prodotto più usato per scrittura e stampa. Tra le varie innovazioni ricordiamo l’impermeabilizzazione con colla di pesce e l’adozione delle filigrana. Una carta va analizzata al tatto e in contro luce per notare densità e filigrane. Nella descrizione si deve sempre tener conto delle due facciate, fronte/retro. Esistono quattro tipologie di carta: 1) Uso mano -> è la qualità più comune, utilizzata per i fogli dei quaderni. Può essere bianca o di vari colori; 2) Patinata -> opaca (matt) o lucida (gloss), bianca e più raramente avoriata. Usata molto per la stampa di immagini in libri e riviste; Si chiamano orfani le righe iniziano un paragrafo e si trovano isolate. Si chiamano vedove le righe che terminano un paragrafo e si trovano isolate all’inizio di una pagine come prima riga. Dopo i vari passaggi di correzione il file viene chiuso e mandato allo stampatore, che farà visionare alla casa editrice la copia cianografica. Il redattore che ha seguito tutte le fasi della lavorazione del libro verifica la correttezza dell'impaginazione e sulla bozza definitiva di stampa darà il visto si stampi (Vss) con firma e data che varrà come ordine per il tipografo. LA PRODUZIONE DEL SUPPORTO: CARTA E CARATTERI IN TIPOGRAFIA, LEGATORIA E DIGITALE LE PARTI DI UN LIBRO Gli essenziali all’esterno di un’edizione sono: - Copertina con o senza alette/bandelle/risvolti ed eventuale sovraccopertina. La faccia del volume è detta anche prima di copertina, e in un’edizione cartonata piatto superiore; - Quarta di copertina, la quarta facciata del rivestimento esterno di un libro, ovvero il retro dell’edizione con una serie di elementi indispensabili come il prezzo, il codice a barre… - Dorso (costa o costola), il lato lungo del libro. Il dorso è unito ai fascicoli delle pagine in un’edizione in brossura in lingua inglese, perfect bound; - Taglio di pagina: di testa (parte superiore dei fogli), taglio avanti (parte laterale dei fogli), taglio di piede (parte inferiore dei fogli); - Capitelli di tessuto, per edizioni cartonate: cordoncino di cotone o di seta… fissato in testa e al piede del dorso, leggermente sporgente; - Unghia, la parte dei piatti di copertina che sporge oltre il margine dei fogli in un’edizione cartonata; - Fascetta, avvolge la copertina; Tra elementi interni di un volume ci sono i principi, le pagine iniziali composte da: - Fogli di guardia/sguardie/risguardi, usati in un’edizione con una copertina cartonata. Sono incollati alla coperta o piatto: - Occhiello, la prima facciata che riporta il titolo ridotto dell’opera; - Frontespizio, riporta tutti i dati del libro, la vera carta d’identità dell’edizione. La pagina precedente è denominata antifrontespizio; - Retrofontespizio pagina 4 non numerata. Elementi peritestuali di un volume: - Sommario/indice generale, posto all’inizio del testo nella saggistica, alla fine nei testi di narrativa; - Dedica - Epigrafe Scaricato da Claudia Guerci (
[email protected]) lOMoARcPSD|5122720 3) Marcata -> ideale per le copertine; 4) Filigrana o vergata -> è la più pregiata tra le varie carte, riconoscibile dalla filigrana interna che appare in controluce oppure dalla vergatura ruvida della superficie che la rende molto naturale e artigianale. La carta si pesa al metro quadrato: grammatura, una carta per pagine può pesare dagli 80 ai 120 grammi, per una copertina in brossura da 200 ai 300 grammi; quando diventa non piegabile, sopra ai 450 grammi, si passa al cartone (usato per rilegature più rigide). 3. UNA QUESTIONE DI CARATTERE La scelta del carattere per la stampa tipografica, la terza rivoluzione nella comunicazione umana, è dettata dalla leggibilità. Il font viene sempre usato come sinonimo come carattere. Il vocabolario inglese è più corretto per riferirsi all’insieme completo dei segni di uno stesso tipo. La scelta è importante quando si vuole impostare in modo creativo il titolo di copertina: si tratto del lettering. I due gruppi principali di font sono: - Graziati -> con le grazie, come il Garamond e il Times New Roman; - Bastoni -> Helvetica, Verdana… La dimensione, corpo, è misurata in punti tipografici, indicante l’altezza totale dalla spalla inferiore alla superiore. L’occhio è la parte centrale del carattere e non serve per la misura. La distanza tra le linee è chiamata interlinea. 4. I METODI DI STAMPA: OFFSET O DIGITALE I due metodi di produzione più utilizzati sono l’offset, per le tirature, e la stampa digitale per tirature basse. Il primo metodo comporta l’utilizzo delle lastre, da inchiostrare, con costo di avviamento. È un metodo che permette di fare economia di scala per tirature alte. Il secondo sistema non ha costi di avviamento, con un costo a clic per ogni foglio stampato (paragonabile alla tecnologia delle fotocopiatrici). L’offset (fuori sede) è una stampa indiretta, che si differenzia dalla stampa diretta o litografica, perché il foglio era inchiostrato direttamente dalla matrice dei caratteri o dalla pietra o lastra incisa. Avviene negli ’80 dell’Ottocento su iniziativa del New York Tribune con la linotype, strumento governato da una tastiera che richiama matrici di rame dei singoli caratteri raggruppandole in una riga che riceve una colata di piombo fuso in grado di raffreddarsi subito, formando il testo. Nello stesso periodo è stata elaborata un’altra macchia, la monotype, che compone e fonde i singoli caratteri l’uno dopo l’altro, seguendo il testo da riprodurre. Nel 1904 viene creata la macchina offset: con questa macchina la stampa diventa indiretta. I vantaggi della macchina offset sono l’elevata risoluzione della stampa e la qualità anche su carte non lisce. Queste macchina possono essere piane oppure rotative a bobina, ideali per i giornali e edizioni di altissima tiratura. Bisogna fare un accenno anche all’inchiostro: quello tipografico è viscoso, non liquido e si spalma sul calamaio della macchina tipografica con una spatola. Quando si stampa a colori gli inchiostri sono quattro. È il sistema della quadricromia, che scompone l’immagine in quattro punti che vengono affiancati per ricreare le sfumature cromatiche. I colori di questo sistema sono quattro: cyan (blu chiaro), yellow, magenta e black. Per ottenere colori particolari, lunghi e stabili, si usano i colori pantone con codici univoci. Il controllo è effettuato tramite il confronto delle pagine stampate con le prove colore, cromalin, misurando il valore degli inchiostri attraverso una scala cromatico riprodotta in un margine e verificata grazie al densitometro. LA PROMOZIONE: IL LANCIO DEL LIBRO DIETRO LA PROMOZIONE E LA DISTRIBUZIONE IN LIBRERIA La promozione editoriale è la presentazione delle novità alle librerie per raccogliere le prenotazioni, poi spedite e gestite dal punto di vista della logistica. La promozione è l’insieme dei meccanismi che devono portare a far conoscere il più possibile un titolo. L’elenco delle novità, front list, si distinguono dalla ristampe, le opere ripubblicate tali e quali quando le copie sono esaurite e dalle nuove edizioni, ripubblicazioni con cambiamento nel paratesti e quindi con nuovo Isbn. Alle librerie la proposta delle uscite di varia è effettuata da una serie di agenti di commercio, di promotori chiamati anche rappresentanti editoriali che visitano i punti vendita. Gli agenti possono essere monomandatari o plurimandatari. Esiste la figura dell’account, agente senior, di solito formato all’interno dalla rete di vendite per gestire i buyer dei clienti direzionali. I promotori mostrano al librario il copertinario, l’elenco delle schede editoriali, l’immagine della copertina non sempre definitiva, una breve sintesi ecc.…La proposta della cedola, gruppo di schede che il promotore presenta al librario, è effettuata tre/quattro mesi prima dell’uscita definitiva, con il coordinamento di un direttore di rete che sovraintende alle operazioni di raccolta delle prenotazioni. Il momento della presentazione ai librai può favore una diversa percezione rispetto alle previsioni e all’idea della redazione. Il clienti delle reti di vendita e di promozione sono le librerie tradizionali indipendenti, i negozi di catena, grossisti, Gdo e clienti speciali. Ogni edizione è un prototipo di sé di cui in partenza non si conosce il destino: gli ingredienti e le dosi della ricetta cambiano sempre. In libreria le novità e le ristampe vengono messe in commercio, lanci, attraverso un canale della distribuzione, costituito da società specializzate in logistica e spedizioni. Gli editori consegnano le copie a un magazzino del distributore e sarà poi questo a spedire le novità e poi ad accogliere e gestire le rese, i libri invenduti. Un’altra azione del distributore è quella di applicare diverse condizioni di vendita, basate sugli sconti. La cessione di un libro può essere fatta con due modalità: in conto assoluto, come vendita effettiva, oppure in conto deposito, che permette al libraio di pagare soltanto ciò che vende restituendo l’invenduto. Le copie prenotate dalle librerie sono consegnate e vendute con diritto di reso, sell in, con una fattura di reso che accompagna la restituzione in caso di conto assoluto. In questa fase della sua vita il libro non viene considerato solo per le sue valente letterarie e culturali, ma anche come prodotto da collocare sul mercato. L’UFFICIO STAMPA: COMUNICARE AI MEDIA Ogni casa editrice deve avere un ufficio stampa che cura la promozione dopo l’uscita del libro informando i mass media e i lettori. L’addetto stampa, pr, acquisisce dalla redazione i contenuti del libro, gli obiettivi di vendita e le strategie da sostenere per la promozione. Occorre allestire la rassegna stampa giornaliera con la raccolta degli articoli, per tenere sotto controllo la situazione i titoli promosso o i temi di maggior interesse. Fra gli strumenti da usare ci sono le mailing list per le newsletter periodiche e i blog. L’elemento base di ogni ufficio stampa è il comunicato stampa, una tipologia di testo che deve informare su un’uscita o un evento, per attirare l’attenzione fin dal tiolo o dalle prima pagine. Si può decidere di invogliare una testata a occuparsi della novità da lanciare offrendo un’anticipazione sia come parti del testo da pubblicare sia come invio in anticipo di una copia per poter uscire con una recensione. In questo ultimo caso si spediscono le copie di una bozza rilegata in forma provvisoria o quelle tra le prime ad essere prodotte (copia staffetta) per una lettura preventiva. MARKETING E PUBBLICITÀ: VENDERE CULTURA Gli sviluppo della promozione dei libri sono diversi ma sottostanno al marketing (introdurre sul mercato), il processo che analizza e sviluppa l’iterazione di un mercato con gli utenti di un’impresa. L’ufficio marketing risponde alla direzione commerciale e di consueto suddivide l’attività nelle tre fasi di analisi. L’analisi è denominata Swot (strights, weakness, opportunities, threats) -> marketing analitico (1). Non basta studiare il mercato, si analizzano la situazione delle librerie e degli altri punti vendita, la domanda e la concorrenza -> marketing strategico (2). Si passa dopo alla fase attuativa e al centro sta sempre il valore del prodotto da far percepire come utile e meritevole di acquisto -> marketing operativo (3). Per descrivere i meccanismi del marketing ci basiamo sulle 4P: 1) Prodotto -> riguarda un marketing editoriale, relativo alla qualità dei contenuti, alla grafica, alla confezione 2) Prezzo 3) Punto vendita 4) Promozione -> rientra in un marketing attinente alla relazioni esterne. L’attività verso i lettori finale è un’azione B2C, ma si possono programmare attività finalizzate a clienti aziendali, B2B per progetti speciali. I rapporti con redazione, ufficio stampa e rete di promozione, sono essenziali perché il marketing possa giovare al lancio di un prodotto, esso studia anche promozioni particolari, basate su sconti o gadget. Il marketing editoriale interviene anche in aree che non hanno la libreria o l’edicola; un esempio sono i messaggi promozionali di posta elettronica dem. Nella storia promozionale di qualsiasi realtà editoriale il marchio dell’editore viene prima del singolo libro, per questo le tecniche di marketing devono valorizzare il brand. IL SALOTTO DEI PREMI LETTERARI Ci sono premi per ogni genere, ambito e tema. Di consueto l’annuncio viene dato da un bando diffuso con largo anticipo sulla scadenze. Le opere in gara possono essere inedite o edite. In questo ultimo caso devono essere proposte dagli editori e soltanto raramente dagli stessi autori; altre volte la candidatura arriva dalla giuria che può essere tecnica o popolare. Spesso avviene una selezione preliminare che crea una cinquina, tra cui è nominato anche il vincitore in un cerimonia pubblica, che può avere lo spoglio o no. Il vincitore riceve una somma di denaro spesso con l’obbligo per l’editore di applicare la fascetta del premio al volume in libreria. EXTRA: EDIZIONI ALL’ESTERO, INTERNAZIONALIZZAZIONE E SPIN OFF Il fenomeno attuale che riguarda l’aumento dei titoli è l’internazionalizzazione dell’editoria italiana, che è all’ottavo posto per fatturato e titoli pubblicati pur avendo una lingua con un’area di mercato limitata rispetto alle altre realtà. In questo ambito è possibile la sinergia tra editori fino ad arrivare al progetto. Tra le attività extra della filiera editoriale vanno annoverati gli spin off e tie-in. Uno spin off è un derivato: nasce nei mass media e riguarda un’edizione ricavata da una precedente opera. Il tie-in indica un prodotto che si lega all’opera adattando un linguaggio diverso, a cura di licenziatari. Se l’operazione è condotta abusivamente o da appassionati dell’opera originale, senza alcun scopo commerciale, si può usare il termine fanfiction. LA LETTURA: SPAZI, RICEZIONE E NUOVE FORME I LUOGHI DELLE PAROLE: LA LETTURA IN LIBRERIE, BIBLIOTECHE E SCUOLE, MA NON SOLO La ricezione di un libro non dipende soltanto dai luoghi di acquisto, consultazione o studio; conta anche la disposizione influenzata dalla qualità della formazione ricevuta, dalle abitudini quotidiane, dal grado di istruzione, dagli interessi e dalla gestione del tempo libero. Esule da questo tipo di discorso è la categoria del bibliofilo, colui che ama creare una propria libreria domestica a propria immagine, con attenzione tanto alle novità quanto alle edizioni originali. È diverso l’atteggiamento del bibliomane, più attaccato e ossessionato dall’unicità e dalla rarità di un esemplare. I cultori di queste edizioni sono appassionati che rientrano nel mondo del collezionismo librario, cui hanno dedicato libri di memorie. Si tratta di volumi che hanno come mercato la libreria antiquaria, il settore di maggiore nicchia nell’ambito privilegiato in cui l’editoria finalizza il proprio sforzo come luogo di visione, scelta e acquisizione di quanto più interessa al lettore. Essa privilegia libri rari e rarissimi, ma tratta anche manoscritti, stampe e incisioni antiche. I punti vendita sono di solito classificati in librerie indipendenti e Gdo, la grande distribuzione organizzata dei supermercati, con il settore dei remainder con libri usati e a metà prezzo, il secondo mercato in cui è emerso il progetto del Libraccio: nato nel 1979. Dopo l’esigenza sanitaria del 2020, il mercato virtuale dell’e-commerce è stato il più usato dai lettori e la quota dei bookstore online è aumentata rispetto alle librerie fisiche, Amazon.it a Ibs.it, laFeltrinelli.it. Il luogo della libreria resta centrale e strategico per l’editoria e la cultura e un ruolo imprescindibile hanno le biblioteche. Le biblioteche possono essere classificate in vari modi: dalle biblioteche nazionali a biblioteche pubbliche e specialistiche. Sono state definite da Antonella Agnoli piazze del sapere, e dove esse mancano il tessuto sociale ne soffre perché sono luoghi di conoscenza e di eguaglianza. Discorso a parte meriterebbe la scuola, con le biblioteche scolastiche che in Italia languono senza una forte politica statale come negli altri Paesi, che hanno indici di lettura più alti. Non mancano iniziative originali che dimostrano come la lettura e l’esperienza di vista non sono due universi ma uno (Calvino). Editrici, biblioteche, musei possono creare una virtuosa interferenza tra ambientazione e realtà geografia e un immaginario letterario di lettura. Per Paolo Dubini, i mercati del libro diventeranno più o meno grandi in funzione ai lettori. SCEGLIERE, LEGGERE E COMPRENDERE UN TESTO Kurt Wolff ha posto due alternative editoriali: si pubblicano libri secondo l’idea che il pubblico li debba leggere, o si pubblicano i libri secondo l’idea che il pubblico li voglia leggere. Per indirizzare nella scelta hanno un ruolo importante le classifiche, dove alcuni libri restano molto a lungo ai primi posti, proprio perché ciò che va di moda attira sempre e così la top ten diventa un forte consiglio per gli acquisti. La maggioranza sono lettori morbidi che nelle indagini spesso si scoprono lettori quasi inconsapevoli. Un altro capitolo legato alla disponibilità e alla condivisione dei contenuti riguarda l’open access, una modalità di accesso aperto, cioè libero, per pubblicazione di prodotti della ricerca. In definitiva di un’edizione è bene valutare: 1) L’origine