Scarica Il Visconte Dimezzato e più Appunti in PDF di Letteratura Contemporanea solo su Docsity! IL VISCONTE DIMEZZATO Elementi del romanzo 1. INADEGUATEZZA dell'uomo moderno a vivere nel mondo attuale; un'inadeguatezza che si poggia su una specifica idea calviniana, che si trova in "Una Pietra Sopra" (raccolta di articoli e saggi): "L'uomo di oggi deve avere coscienza di vivere." Tale inadeguatezza è dovuta al fatto che l'uomo di oggi ha coscienza tra due momenti temibili della storia dell'umanità: Auschwitz (shoah) e Bomba H: 2. TRASFIGURAZIONE FANTASTICA: i tre romanzi poggiano su una struttura particolare. Usando il mondo fantastico Calvino ci parla della realtà. Sceglie questo "modo" (genere) letterario perché la trasfigurazione fantastica permette di non accettare passivamente la realtà negativa (campi di sterminio, bomba h): grazie al fantastico riesco a mantenere per iscritto quello che rappresenta il neorealismo (ottimismo). → raccolta per non dimenticare, ma con una spinta ottimista ↓ 3. L'obiettivo dell'autore è quello di scrivere ROMANZI D'AZIONE: "Ciò che m'interessa sopra ogni altra cosa sono le prove che l'uomo si trova davanti e come le supera". ↓ Personaggi MEDARDO da TERRALBA → protagonista del romando che quasi subito si trova dimezzato = rappresenta la confusione -- l'uomo disorientato ∙ Gramo → metà cattivo, che esplicita la sua confusione attraverso azioni violente ∙ Il Buono → metà buona, antagonista. Compare solo al VII cap. Questa metà contrasta le malefatte del Gramo, risultando fin troppo buono. PAMELA → (figura femminile) -- Sempre presenti, sicure e determinate. Sono figure positive, a volte più dei protagonisti. co-protagonista, si stente molto di Calvino in lei. Tenera pastorella (Pamela = tutto miele), anche se Calvino è presente in lei e per questo è molto determinata. I due visconti si innamorano di lei, che è descritta come grassottella, scalza, semplice. Inizialmente appare poco furba, ma in realtà la sua determinazione la rende più astuta. (cap. VI). Riguardo all'episodio in cui Medardo (Gramo) voleva portarla al castello, Milamiri dice: "Pamela non difende la sua verginità, difende la sua autonomia." PERSONAGGI SECONDARE → a volte questi assumono un ruolo di co-protagonisti. ES: il medico è importante alla fine, prima è una figura secondaria; il suo personaggio serve però a far capire che la solitudine non porta a niente. l'elemento fantastico è l'ideale per recuperare l'ottimismo che era stato neorealismo. "Sentiero dei nidi di ragno" si tratta di un romanzo d'azione, con prove da superare Tematiche e struttura ∙ AMORE → nel senso più noto del termine: non solo tra due persone, ma anche nella famiglia, per gli altri, per la natura. L'amore è il sentimento che fa muovere il mondo (cap. VI). ∙ GUERRA/MORTE → (accostabile all'amore) In tutti i racconti c'è la guerra: il visconte combatte i Turchi (fine '600 in Boemia). Come dell'amore Calvino descrive passione, trepidazione e sofferenza. Così della guerra ci racconta le crudeltà con descrizioni macabre e grottesche, che sembrano far riferimento alle brutture dei campi di battaglia. Gli uomini vengono sempre accostati agli animali, forse fino ad entrare nella metamorfosi. cap. 1 -- unione uomo e animale che si conclude con una descrizione macabra. ∙ FAMIGLIA → (negabile al discorso amoroso) E' il luogo dove si riceve amore e si impara cosa sia. La famiglia non è l'istituzione che protegge e aiuta a crescere, ma viene dipinta in modo negativo. I figlio sono più vittime che ribelli, i rapporti con i genitori sono sempre conflittuali: il Gramo e suo padre (Adolfo), che non riesce a entrare in comunicazione col figlio. Il Gramo uccide l'uccello amato dal padre, che quindi muore di crepacuore. Pamela non riceve aiuto dai genitori, da lei definiti "vecchi malandrini". Esaù vive una vita lontano della sua famiglia. ∙ NARRATORE → Calvino sceglie di avere un narratore che possa dire "IO", che abbia quindi vissuti in prima persona i fatti. L'IO narratore è il nipote, che ha 8 anni quando il visconte viene dimezzato ed è adolescente quando viene riunito [ nel Barone era il fratello] . ↓ personaggi sempre più vicini ai fatti Lo studioso di narratologia Gemette parla di aspetto, cioè il modo in cui la storia viene presentata dal narratore. Il PUNTO DI' VISTA NARRATIVO è come il nipote percepisce la storia e ce la racconta: è testimone dei fatti, ma esterno al protagonista. → Calvino dice anche che la narrazione, organizzata in questo modo, crea una rifrazione della visione conduttrice --- il narratore accoglie la possibilità che altri punti di vista s'inseriscono nella narrazione. In questo caso (quando si inseriscono altri punti di vista) Gemette dice che c'è una forte ingerenza dell'autore: è più facile per l'autore infilarsi. Nei primi capitoli il narratore rivela la sua presenza attraverso affermazioni come "mio zio". Abbiamo l'impressione che rievochi imprese (all'inizio) che gli sono state narrate (e infatti era un bambino). ↓ è testimone dei fatti fino a un certo punto All'inizio riporta per sentito. ES: quando Medardo viene colpito dalla palla di cannone. → La sua presenza di fa meno ambigua quando lo zio ritorna al castello (è più sicura la sua presenza): "Quel bambino ero io" (cap. IV/VI); oppure all'inizio del cap. III: "quando mio zio fece ritorno a Terralba" (sicuramente testimone). Necessario per la letteratura fantastica, perché la rende più credibile. E' una storia assurda, che però l'IO ha vissuto. punto di vista particolare, che se fosse stato raccontato del Gr mo sar bbe stato divers → anche a livello linguistico gioca con le opposizioni Nella visibilità vanno inserite altre forme retoriche: ■ SIMILITUDINE ( ES: morte del padre -- cap. 3); ■ ANTITESI → opposizioni che si articolano soprattutto con aggettivi (dolce incompleto sorriso/ buia risata). "A Terralba scorreva carità e terrone" (cap. 8). ∙ caratteristica antitetica al momento del duello: da una parte la corretta maestria del buono, dall'altra la ferocia rabbiosa del Gramo. Cap. X → momento del risveglio del Visconte - gioco di opposizioni: corrugata / serena - sorrideva / digrignava → quando torna simmetrico le antitesi si ↓ annullano: tutto torna lineare. le due parti sono messe in luce separatamente con la strategia che Calvino chiama "CONTRASTO NARRATIVO", cioè le antitesi. ■ MOMENTE ESTREMAMENTE VISIVI: cap. 4 → visconte paragonato a un'asta e il suo mantello a una vela cap. 5 → descrizione delle macchina da guerra di Mastro Pietrochiodo - utilizza un elenco per fare una successione dei pezzi del macchinario (dimostrativo deittico - italiano medio, per richiamare l'attenzione). ■ CODICI e SEGNI VISIVI → lo sono anche i segni lasciati dal Medardo innamorato, che vuole far capire all'amata che lui c'è. I segni mostrano quello che lui è, un uomo violento. cap. 6 → non sono solo gesti a sé, hanno anche un significato MA anche il Buono lascia segnali: melograno (cap. 8) anche il suo aspetto è descritto precisamente (cap. 7) ■ AGGETTIVAZIONE → è la componente lessicale più adatta per rendere un'immagine visiva; da alcuni l'aggettivazione di Calvino è definita "il miracolo supremo della sua scrittura". A volte: - pre nominale - post nominale - accumulato in serie (sforzo angoloso e convulso) - reduplicazione → rende più intensa la descrizione fatta (mi feci piccino piccino). Non si può parlare di uso vero e proprio del DIALETTO, MA di espressioni che vengono dal dialetto e sono trasformate in lingua → ITALIANO POPOLARE ES: nei dialoghi - "attaccava a parlare" - "aveva fatto la bocca al vino" - "dov'è che sono..." - "a me nessuno mi cerca mai" Attestazioni di lessico ARCAICO → "mestatori" - imbroglioni / "aperse" - aprì CHIASMO: passaggio estremamente visivo Si trova molto l'uso dell'italiano medio al posto di quello standard: frasi brevi e senza coordinate, al massimo con un "che", linearità e forte presenza di punteggiatura e di congiunzioni. (cap. 3 - incipit) - virgole, punti e virgola e una sola subordinata: "che" relativo → evitare subordinate = essere più chiari PARATICITA' = stile nominale: frese in cui non ci sono verbi coniugati. Il senso si capisce perché il verbo coniugato è nella frase prima o in quella dopo (cap. 2). ■ ELENCO (ENUMERAZIONE): ha un preciso effetto espressivo. Rende più visiva l'immagine che il lettore ha davanti a se. "La figura dell'elencazione, fornendo ESATTEZZA ANALITICA e VELOCITA' di SCANSIONE, è una delle mie costanti stilistiche."