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Introduzione ai media digitali (riassunto) – Arvidsson, Delfanti, Sintesi del corso di Teorie e tecniche della comunicazione multimediale

Introduzione ai media digitali – Arvidsson, Delfanti

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 25/09/2020

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Scarica Introduzione ai media digitali (riassunto) – Arvidsson, Delfanti e più Sintesi del corso in PDF di Teorie e tecniche della comunicazione multimediale solo su Docsity! Introduzione ai media digitali – Arvidsson, Delfanti Cap. 1 – Media e tecnologie digitali L'ambiente digitale Le società contemporanee sono caratterizzate dall'onnipresenza e pervasività dei media nelle vite quotidiane degli individui → flussi di comunicazione continui → mediatizzazione (che ci mette in condizione di sottovalutare gli effetti dei media) Cambiamento dei modi in cui viene prodotta e diffusa la conoscenza Anni '80 → diffusione dei media digitali Anni '90 → World Wide Web 2000 → web collaborativo, gli utenti possono distribuire contenuti in prima persona Capacità dei media digitali di integrarsi e interagire con la maggior parte delle tecnologie preesitenti → evoluzione di nuove forme di vita, es. social network, motori di ricerca ecc. + nuove strategie di sopravvivenza (servizi gratuiti in cambio dei dati degli utenti, sfruttamento da parte dei partiti politici e governi) Nascita di un ambiente digitale di rete → maggiori possibilità a disposizione degli individui per assumere un ruolo più attivo all'interno del sistema dei media Mediazione delle relazioni sociali, ruolo determinante della costruzione delle identità degli individui → le innovazioni tecnologiche sono anche frutto delle trasformazioni e dei bisogni della società e degli attori sociali Due visioni: – tecnologie come portatrici di democrazia e uguaglianza, mezzi per duperare le rigidità delle società industriali e per allargare la platea di individui che possono partecipare liberamente alla vita pubblica – tecnologiche come minaccia all'ordine sociale, distruttrici degli equilibri di società complesse, strumenti di sfruttamento e prevaricazione, irrigidimento delle gerarchie sociali e delle disuguaglianze (in quanto ambienti fortemente privatizzati) Nuovi e vecchi media I media digitali sono un insieme di mezzi di comunicazione basati su tecnologie digitali (computer, reti) Nuovi media → tecnologie eterogenee diverse tra loro + media basati sui computer diffusi da decenni → poco sensato chiamarli “nuovi” Essi non sostituiscono i “vecchi media”, ma li integrano e li modificano senza estinguerli → rimediazione (competizione e coevoluzione coi vecchi media) I nuovi media nascono da pratiche tecnologiche mediali preesistenti → processo continuo non lineare Fasi della vita dei media emergenti: – prime fasi: incertezza sul loro ruolo sociale, non accettati subito, significato aperto e contestato → fase di crisi di identità – Il significato e le funzioni vengono plasmate dalle abitudini dei media precedenti, desideri degli utenti, caratteristiche tecnologiche → processo di domesticazione (risulta man mano più comprensibile e tende a non creare più rifiuto) – prima o poi tutti i media diventano vecchi I media digitali Caratteristiche dei media digitali: – digitali → informazione rappresentata da sequenze numeriche rielaborate, codici digitali basati su unità discrete, trasformazione di codici digitali in analogici e viceversa; le tecnologie digitali possono trasportare molto velocemente quantità immense di informazioni – convergenti → in un unico supporto (i computer possono simulare altre macchine, internet rappresenta una convergenza tra l'industria culturale e l'industria delle telecomunicazioni) – ipertestuali → testo fatto di rimandi ad altri testi e contenuti, fruizione non lineare – distribuiti → modello distribuito della gestione delle tecnologie (processori a basso costo, computer accessibili per i consumatori, diffuso accesso alle reti telematiche, software per creazione di contenuti) – interattivi → interazione, produzione, modifica dei contenuti in prima persona (selezione delle informazioni ricevute che non vengono subite passivamente, produzione di info legate ai contenuti, produzione in proprio di contenuti) – sociali → sfruttamento delle dinamiche sociali (social network → creazione di profili personali pubblici con cui entrare in contatto con altri individui, creazione di identità, relazioni, reputazione) – mobili → pervasività dei media digitali, da qualsiasi luogo in qualsiasi momento, capacità di estendere e modificare le reti sociali – effimeri → media diversi hanno una durata e una persistenza diversa (tecnologie rapidamente sostituite da nuove) L'infrastruttura della rete Internet → sistema composto da una serie di noti intercomunicanti – struttura a rete distribuita → le info sono posizionate su migliaia di server, ai quali altri computer si collegano per richiedere informazioni desiderate; lo spegnimento di un server non causa danni alla rete nel suo complesso – rete ridondante → le info sono smontate in pacchetti che possono separarsi e viaggiare su percorsi diversi, l'interruzione di una linea di comunicazione non pregiudica il loro trasferimento – sistema aperto → chiunque può accedervi – principio di neutralità di rete → gli operatori non possono discriminare pacchetti di informazione in base al contenuto o alla provenienza Livelli diversi che compongono i media digitali e le tecnologie di rete: – livello fisico → risorse naturali e infrastrutture tecnologiche – livello logico → software, standard e protocolli della rete – livello di contenuti → informazioni di linguaggio umano che vengono prodotte e scambiate in rete (+ livello giuridico → insieme di leggi nazionali e internazionali che regolano il funzionamento della rete e i comportamenti degli utenti) Tecnologie e società Le scienze sociali si occupano da tempo delle tecnologie → mettere in discussione punti di vista diffusi nel senso comune per trovare spiegazioni più profonde e documentate 1) Determinismo tecnologico → tecnologia come fattore esogeno (forza esterna indipendente dai fenomeni sociali, importa solo che funzione assolve per lo sviluppo della società) → molto diffuso nel senso comune Marx → le tecnologie hanno il potere di strutturare i rapporti di produzione McLuhan → la tecnologia mediatica ha un impatto determinante sulla società che è più importante del contenuto delle comunicazioni scambiate tramite essa visione ritenuta troppo monodimensionale → nega le complessità, non prende in considerazione il fatto che le tecnologie sono usate in modo diverso e per cose diverse da attori sociali diversi 2) Costruzione sociale delle tecnologie → la struttura e il successo di una tecnologia dipendono dalla forza, dai bisogni e dai valori del gruppo sociale che la promuove, le persone partecipano attivamente → la struttura di internet dipende dai valori sociali e politici degli scienziati che l'hanno progettato La tecnologia non è però neutrale, incarna i valori di una parte della società, può ribadire una forma di potere o autorità 3) Coproduzione di tecnologia e società → non sono le società a plasmare le tecnologie e non sono le tecnologie a determinare la società, ma si influenzano e modificano a vicenda, in un processo di coevoluzione Affordance = possibilità e limiti imposti da uno strumento tecnologico a chi lo utilizza strade diverse) → questo progetto faceva parte della lotta tecnologica con URSS I ricercatori influenzarono il progetto → protocollo Tcp/Ip (per decentralizzare il controllo delle comunicazioni ai singoli computer o ai nodi partecipanti, per prevenire la possibilità che qualcuno potesse censurare le comunicazioni (che avevano già iniziato a trattare di argomenti poco seri) Anni '70 → Bbs (banche date di messaggi contenuti in pc individuali a cui si poteva accedere mettendosi in comunicazione con il singolo utente con la tecnologia modem) 1991 condivisione dei linguaggi e degli standard del World Wide Web da parte di uno scienziato del Cern → sito del Cern primo sito in HTML Il WWW facilitò molto l'uso di internet (diffusione di siti linkati tra loro) Anni '80 → gli operatori telefonici conobbero una prima ondata di liberalizzazioni che aprirono alla concorrenza in un mercato monopolistico Anni '90 → USA e UE lanciano politiche per la costruzione di infrastrutture tecnologiche per l'informazione e per la deregolamentazione ulteriore del mercato delle telecomunicazioni Bruxelles 1995 viene auspicato l'affermarsi di una società globale dell'informazione Lisbona 2000 → l'UE si da come obbiettivo diventare un'economia della conoscenza competitiva 1996 Digital Millennium Copyright Act regola la proprietà intellettuale online degli USA e rende illegale bypassare le tecnologie usate per la protezione dei diritti Anni '90 → internet nelle case, espansione dell'industria del dot-com → new economy → bolla speculativa (aumento sconsiderato dei costi delle azioni delle aziende di commercio online) → 2000 scoppio della bolla, crollo dell'indice Nasdaq Il futuro della società dell'informazione Conseguenze sociali fondamentali Produzione industriale → automazione e organizzazione della produzione in reti globali di piccole fabbriche connesse tra loro e localizzate per lo più in paesi con bassi costi salariali I conflitti hanno luogo tra i membri della società dell'informazione e coloro che ne vengono esclusi e spesso non viene riconosciuta la loro natura politica Identità e riferimenti politici e culturali diventano globali e locali allo stesso tempo, ma sempre meno legati alle culture nazionali Anni '70 → crescente disuguaglianza salariale, sostituzione della classe operaia industriale con un nuovo proletariato dei servizi Politiche pubbliche a livello nazionale e sovranazionale per la regolamentazione delle telecomunicazioni, per i diritti dei lavoratori e sulla proprietà intellettuale → argomenti importanti da trattare in futuro Cap. 3 – culture e identità Socialità e media digitali Relazioni sociali → influenzate dalle tecnologie della comunicazione Senza un mezzo di comunicazione in grado di attraversare distanze fisiche e di conservare le comunicazioni nel tempo sarebbe difficile organizzare un sistema sociale complesso Creazione e mantenimento di gruppi informali e per la costruzione di identità individuale I media digitali hanno avuto una velocità di penetrazione senza precedenti + rapida successione di nuove piattaforme di comunicazione Le piattaforme dei media sociali facilitano forme di socialità simili alle comunità basate sulla conoscenza reciproca, ma fanno da supporto anche a relazioni meno strette Due visioni nel dibattito: – mondo sociale estraneo alla vita quotidiana – effetti dirompenti sulla socialità Anni '90 → esperienza diversa di rete online, cyperspazio dove nascondersi dietro a nickname I media digitali odierni sono però caratterizzati da una forte integrazione tra online e offline → le distinzioni perdono di significato → utilizzo della propria identità sui social → tecnologie mobili favoriscono stili di vita sempre connessi, con relazioni sociali mediate ma comunque molto significative Affievolimento della distinzione tra pubblico e privato Tendenza a diventare strumenti per riprodurre fenomeni sociali esistenti, piuttosto che a creare nuove forme di socialità I media sociali Media sociali = siti web basati sulla costruzione e il mantenimento di legami sociali → principali intermediari fra gli individui in rete e con i contenuti della rete Facebook, Linkedin, Twitter, Badoo, Instagram I media sociali sono servizi web che permettono di: – creare un profilo pubblico secondo i vincoli della piattaforma – costruire una rete di contatti di cui si possano vendere i contenuti e le informazioni di profilo – creare comunità tematiche o reti che non sono necessariamente legate alla propria cerchia di contatti Se alcuni media sociali sono generalisti, altri sono molto più specifici per quel che riguarda lo scopo + instant messaging (forme di comunicazione non legate solamente alla pubblicazione dei contenuti sulle proprie timeline) → competitivi con i motori di ricerca e con i fornitori di servizi di messaggistica Organizzazione di relazioni sociali intorno a interessi comuni Diversi servizi rivolti a pubblici diversi → spesso articolati su base territoriale e linguistica Media sociali oggi principalmente gestiti e sviluppati da aziende private → guadagni dalle info gestite (piattaforme gratuite, i ricavi vengono dalla possibilità di usare le informazioni degli utenti) → software di profilazione (creare profili base degli utenti in base ai loro interessi, a cosa fanno, alle loro amicizie ecc.) → le info possono essere vendute a terzi (pubblicità personalizzata come componente naturale degli ambienti relazionali dove si socializza) Esistono alternative no profit → ma spesso non raggiungono masse di utenti tali da renderle competitive coi social tradizionali Media e identità Strumenti di costruzione dell'identità Goffman → rituali di presentazione del sé che si ricalibrano ai media digitali → palcoscenici pubblici (come nella metafora del teatro) dove vengono continuamente costruite le identità Rappresentare in pubblico alcune caratteristiche che le persone vogliono entrino a far parte della loro identià Variazione delle info pubblicate a seconda dei contesti (piattaforme con scopi diversi) A volte il contenuto dell'informazione pubblicata è meno rilevante rispetto al contesto in cui avviene la comunicazione → è più importante il fatto che viene ribadita una relazione I media sociali non determinano l'identità di una persona, la incorniciano → comportamenti analoghi a quelli offline (conformismo, necessità di essere accettati) A volte invece i media sono lo spazio anonimo dove esprimere pareri o lati della personalità normalmente censurati o inaccettabili (es. celebrazione dei disturbi alimentari) + nuovi modi per relazionarsi con la morte di una persona cara L'uso delle reti come spazi di socialità non è neutrale, ma influenzata da fattori sociali e culturali, come genere, etnia o classe sociale Nativi digitali = generazioni nate su internet che vivono la tecnologia come qualcosa di naturale e spontaneo, che usano quel linguaggio come una specie di “prima lingua” → portatori di nuove forme di socialità e identità fortemente marcate dalle caratteristiche di queste tecnologie Migranti digitali = persone che essendo nate prima del boom delle tecnologia hanno dovuto apprendere i modi e i costumi legati al web Questi concetti sono stati però accantonati perché nascondono come le persone usano i media digitali Differenze tra livelli di educazione (tra ricezione passiva o attiva delle info) o di genere (anche non a livello anagrafico, es. alti livelli di maschilismo su 4chan) Pubblici o comunità? Teoria sociologica classica → due forme di socialità: – relazioni comunitarie → alti livelli di fiducia reciproca e conoscenza, il gruppo viene prima dell'individuo e le norme che regolano la vita sociale sono molto oppressive – relazioni più individuali (oggi) → associazioni formali ed esplicite, maggiore bilanciamento tra autonomia e norme sociali, senso di identificazione con la comunità meno intenso, più liberi ma più soli + individualismo in rete (forma aggiunta) → coordinazione di una grande quantità di opportunità e scelte individuali grazie ai media digitali → l'individuo appartiene a una moltitudine di reti sociali diverse spesso non connesse tra loro, e in ognuna l'individuo può sviluppare un aspetto della propria identità Simmel → contemporanea appartenenza a diverse cerchie nell'individualismo della modernità, con codici e norme distinte → questo approccio è stato facilitato dai media digitali → nuove forme di collettivismo in rete (persone con legami deboli che riescono a mantenere reti durevoli ed efficaci) Pubblici connessi (non comunità → termine che indica forte densità relazionale) → autocomunicazione di massa (ognuno comunica con il pubblico che lo circonda, generando un'opinione e info comuni) che genera legami comunicativi effimeri e spesso tra estranei; però più densi delle reti (insieme di legami) → fluidità, è più semplice abbandonarli rispetto a una comunità I pubblici dei media digitali possono essere entità sociali dotate di una particolare visione del mondo → identificazione con una causa comune Nelle comunità premoderne l'identità era dettata dalla tradizione → nell'individualismo di rete l'identità viene costruita tramite scelte (quanto peso dare a determinati pubblici, che grado di coinvolgimento...) → possibilità di appartenere a pubblici anche molto diversi tra loro; l'identità è il risultato complessivo di queste appartenenze Reputazione e influenza Cambiamenti nel modo in cui si forma la reputazione Reputazione = giudizio sulle qualità di una persona che viene espresso sulla base di info pubbliche → non è indispensabile conoscere una persona per averne un'opinione Amplificazione dei modi in cui vengono create e alimentate le reputazioni + forniti nuovi strumenti per gestirle → acquisto reputazione in base all'utilità dei miei contributi Sistemi informatici per calcolare la reputazione dei membri → determinazione dello status che garantisce una posizione migliore all'interno del gruppo Viene determinata l'intensità dell'interazione di un individuo con un certo pubblico e quanto quel pubblico sia importante per la sua identità complessiva Necessità del comunicare la propria identità → costruzione di un brand personale in modo ragionato Le comunicazioni sui media sociali sono: – persistenti → ciò che viene comunicato resta nel tempo, il che ha un impatto sulla propria identità – replicabili → comunicazione avvenuta in certi ambienti possono essere riproposte altrove e generare qualcosa di nuovo – scalabili → diffusi rapidamente – ricercabili → facile trovare info, difficile nasconderle Gli indici di capacità di influenza possono determinare le opportunità di lavoro in alcuni settori → influencer = individui con impatto molto elevato in grado di mobilitare molti utenti grazie alle loro capacità carismatiche e comunicative (risorse cruciali per campagne di marketing o politiche) Critiche alla socialità in rete Le relazioni in rete tendono a essere più fredde → gli individui sarebbero slegati e avrebbero forme di solidarietà superficiali → avere legami deboli con persone con cui ci si limita a comunicare e discutere non impedisce di averne altri forti; posso scegliere quanto essere vincolato a un certo pubblico Il tecnopessimismo non è una novità → legato all'avvento di tutti i media quando sono nuovi La natura immersiva dell'esperienza online tenderebbe ad assorbire le persone in un mondo parallelo e ad isolarle (specialmente con le tecnologie mobili) → mondo in cui siamo insieme ma da apertura delle imprese verso il contributo degli utenti (coinvolgimento clienti per migliorare i prodotti) → crowdsourcing = esternalizzazione di un processo produttivo alla folla (risparmio di denaro, raccolta di suggerimenti e idee per sviluppare l'azienda) + espansione dell'open source alla produzione di oggetti materiali Il valore nell'economia della condivisione Ottimisticamente il P2P doveva essere una forma di produzione liberatoria: – mettere nelle mani dei lavoratori i mezzi di produzione e il controllo di input e output → ridistribuzione della ricchezza – aumento di autonomia e libertà individuale – rispondere a obiettivi di sviluppo di paesi più poveri Ma invece coesiste ed è complementare a processi produttivi commerciali con logiche di mercato e si basano su forme proprietarie di gestione dell'informazione → i lavoratori offrono lavoro gratuito in cambio dei servizi dei social network → forza lavoro a costo zero Contraddizioni: – l'esperienza d'uso di queste piattaforme è diversa da quella lavorativa – scontro tra la relazione lineare tra tempo e lavoro e quella non lineare della creazione di valore online – il valore realizzato dagli utenti è ridotto Ignorato il fatto che le nuove economie collaborative siano inique per quanto riguarda la distribuzione della ricchezza → rischio di escludere dalla produzione online di coloro che hanno bisogno di una remunerazione materiale per vivere → non democratico Sharing economy → piattaforme online tramite cui le persone possono instaurare processi di scambio di beni, servizi o saperi → presentate come soluzione alla crisi economica, tuttavia il fenomeno si è presto consolidato a pochi giganti multinazionali → queste imprese usano algoritmi per controllare le transazioni tra persone dotate di un bene e i clienti Le persone che forniscono i servizi tramite queste app non sono lavoratori dipendenti di queste aziende → conflitti sindacali Queste imprese rappresentano piattaforme di mercato centralizzate e controllate da interessi privato dove lo sharing si riduce a commenti sull'esperienza personale, metre l'attività economica è comunque strutturata dall'alto di interessi aziendali → successo basato sulla mancanza di alternative Cap. 5 – Sfera pubblica e potere Dal pubblico ai pubblici attivi Tradizione dei media → pubblico attivo (in grado di interpretare un messaggio e rispondere) → ulteriore diversificazione coi media digitali Mass media → unidirezionali, commerciali, pubblici o non profit → il controllo economico o politico di molti canali mediatici può appartenere a un solo gruppo di potere o da una sola persona Media digitali: – accessibilità → bassissimi costi di apertura di un canale di comunicazione e di distribuzione dell'informazione stessa – struttura distribuita → tutti i noti hanno pari dignità e l'info può spostarsi senza passare da un nodo centralizzato – commistione tra pubblico e privato → partecipazione alla vita pubblica → l'agire collettivo si basa sulla condivisione di identità e le reti di relazioni personali piuttosto che sull'adesione a ideologie politiche – sorveglianza → la maggior parte delle attività che avvengono in rete sono sottoposte a una sorveglianza sistematica Attivismo dei pubblici → reso possibile dall'emergere di un ambiente digitale di rete ricco di informazione a cui attingere e strumenti di comunicazione connessi La sfera pubblica Aumento del grado di pluralismo del sistema dei media Necessità di un'opinione pubblica ricca e vitale necessaria alle democrazie moderne → favorito dai media, che forniscono spazi di dibattito → tuttavia la concentrazione di potere nelle mani di produttori di informazioni fa sì che i media controllino il flusso di informazione + dipendenza dal controllo governativo e dagli interessi economici Trasformazione della sfera pubblica coi media digitali → diversificazione della sfera di informazione → difficilmente controllati dall'autorità statale o dalle grandi imprese dell'informazione → i pubblici possono prendere la parola in prima persona nel dibattito pubblico Disintermediazione = aumento di indipendenza da figure professionali che hanno il ruolo di intermediari tra pubblico e informazione Nascita di fenomeni di produzione di informazione di nuovo tipo → citizen jpurnalism attraverso blog Gli stessi giornali tradizionali aprono edizioni online → integrazione di news con sistemi di interazione coi lettori (es. social, sistemi di rating...) Funzione principale dei giornali → gatekeeping (potere di selezionare quali notizie raggiungeranno il pubblico e quali no) → ormai è distribuito tra gli utenti della rete Cambiata anche il ruolo del media tradizionali come detentori del potere di agenda setting (capacità di selezionare le notizie e i temi di cui si parlerà) → la sfera pubblica in rete sarebbe in grado di garantire i filtri di attendibilità e rilevanza riservati ai mass mesia WikiLeaks → piattaforma per la pubblicazione di leaks che ridefiniscono la sfera pubblica in rete → portare alla luce comportamenti non etici di governi e aziende → le grandi aziende hanno cercato di censurarlo, boicottarlo, chiuderlo (Panama Papers) → le fughe di notizie non sono nuove, ma la rete ne ha cambiato la portata Importanza di non presentare la sfera pubblica come perfettamente democratica → la rete è uno spazio privatizzato → capitalismo comunicativo (sistema di appropriazione basato su una parvenza di sfera pubblica che è in realtà soggetta a sfruttamento) la rete non garantisce una sfera pubblica diversificata → omofilia (tendenza a evitare il confronto di idee pubblicando solo collegamenti che supportino la propria versione o idea politica) + radicato sessismo/razzismo Rischi di cyberbalcanizzazione (creazione di enclave internamente omogenee in perenne lotta tra loro) Politica e democrazia Relazioni di potere organizzate intorno alle reti → il potere diventa potere di comunicazione Aumento del numero di cittadini che si informano o partecipano al dibattito politico tramite i media digitali → cambiamento graduale e non omogeneo nelle diverse aree del mondo → diversi cambiamenti anche a seconda del tipo di società Paesi autoritari → la difficoltà nel controllare internet può riflettersi in un aumento di libertà di espressione a sostegno di movimenti sociali, ma può anche dare ai regimi autoritari nuove forme di controllo (politiche per ostacolare la diffusione di tecnologie digitali che si riflette nell'arretratezza del paese) Politiche legate ai problemi dell'accesso e della trasparenza dell'informazione → i governi sono spesso restii a concedere maggiore trasparenza (es. Great Firewall of China) La libertà di espressione e il diritto all'informazione sono frutto di continue negoziazioni, e sono al centro di battaglie legali e giuridiche Città europee nel corso dei secoli come porto franco della libertà di espressione → legislazioni permissive, minore influsso della chiesa cattolica, sfruttamento di leggi commerciali per diffondere testi Partiti → uso dei media digitali per raccogliere dati sui propri elettori, raccogliere donazioni, comunicare i contenuti politici + iniziative indipendenti che possono diventare più importanti dei canali di comunicazione dei canali di comunicazione Crollo dell'uso della televisione come fonte di informazione politica → modifica delle abitudini dei partiti che tradizionalmente utilizzavano quel canale Democrazia liquida → modello secondo cui le opinioni di tutti meritano un'accurata rappresentazione; ogni membro può pubblicare la propria opinione, che viene messa al voto tramite sistemi che coinvolgono i vari partecipanti I movimenti sociali I movimenti sociali devono basare la propria azione sul tentativo di riprogrammare le reti (utilizzarle per comunicare i propri contenuti e i propri valori) → maggiori possibilità di agire in autonomia → la rete abbassa i costi dell'accesso alla politica attiva e ne influenza le forme Modalità di partecipazione politica basate sulla condivisione di contenuti personali → azione connettiva (forma di attivismo politico) I movimenti sociali sono sempre stati sperimentatori nel campo dell'azione politica → es. movimento zapatista messicano, opposizione in Medio Oriente (creazione di un sistema alternativo a quello gestito dalle dittature) Slacktivism = attività che richiedono investimento minimo e che non portano risultato in termini di cambiamento sociale o influenza sui processi decisionali della politica → non sostitutive ad azioni di piazza L'utilità dei media sociali non è mobilitare, ma diffondere rapidamente le informazioni (utilità delle tecnologie mobili) → è necessaria la compresenza di azioni online e offline I media digitali sanno mettere in atto processi identitari in grado di dar vita a nuove forme di organizzazione Le forme di organizzazione non sono privi di gerarchie o spontanee → nuove forme di potere e metodi decisionali → avanguardie digitali dotate della capacità di dirigere almeno parzialmente la direzione presa dall'azione collettiva del movimento I media digitali permettono anche l'emergere di movimenti che fondano la propria attività esclusivamente sulle reti → es. Anonymous Sorveglianza e controllo Reti → gran parte delle informazioni viene prodotta da attori per scopi fuori dal controllo dei pubblici Le tracce vengono raccolte e monitorate → scopi di controllo sociale o di profitto – cattura dei dati → regime di controllo che usa le informazioni estratte dall'analisi dei comportamenti e delle interazioni in rete per aumentare l'efficienza delle forme di produzione tipiche del web – sorveglianza → processo di raccolta e analisi dei dati da parte di attori pubblici o privati al fine di controllare il comportamento degli individui → forma segreta e non percepibile Foucault → società disciplinare → pervasività di istituzioni dedicate a osservare il comportamento dei cittadini per normalizzarlo Deleuze → passaggio a una società del controllo il cui potere è esercitato tramite un controllo continuo e istantaneo della popolazione, e quindi diffuso nel cervello e nei corpi dei cittadini 2013 Snowden rivela l'esistenza della Nsa, organismo governativo USA che gestisce sistemi di sorveglianza che permettono di registrare tutte le interazioni online e telefoniche dei propri cittadini Algoritmi che organizzano i dati → le agenzie di sorveglianza possono ricostruire un profilo di una persona per interpretarne i pattern di comportamento La sorveglianza è presentata dai governi come utile per proteggere la società da attività criminali e terroristiche → tentativo parallelo di una resistenza basata su tecnologie che impediscano il tracciamento dei dati o la loro stessa produzione Cultura civica e informazione Nascita di una nuova cultura civica → il coinvolgimento civico delle popolazioni dei paesi occidentali è in declino da decenni → i sindacati hanno scarsa partecipazione, sempre meno persone partecipano alla vita politica → grossa responsabilità di questo declino alla televisione Analisi delle forme di partecipazione online → i media digitali forniscono una sorta di educazione civica abituando i membri alla condivisione, alla solidarietà e all'impegno per una causa comune, nonché alla creazione di opinioni etiche e politiche che portano a un coinvolgimento profondo Tuttavia vengono esasperati i conflitti e ridotte le interazioni con persone diverse (fondamento della sfera pubblica moderna) → polarizzazione della società = tendenza a interagire solo con i simili (che però è legata anche a fattori di altro tipo)