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Istituzioni della storia della filosofia - Come nasce la filosofia, Sintesi del corso di Filosofia

Come nasce la filosofia e le influenze orientali

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 24/11/2019

thetimelord
thetimelord 🇮🇹

4.6

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Scarica Istituzioni della storia della filosofia - Come nasce la filosofia e più Sintesi del corso in PDF di Filosofia solo su Docsity! Come nasce la filosofia e le filosofie orientali Il modo liceale di studiare la filosofia la rende solo una retorica perché di fatto si tratta solo di un avvicendarsi di eventi, di pensieri e di personaggi. In realtà la filosofia è una scienza quindi a noi interessa la sua struttura. La differenza tra considerare una disciplina umanistica o scientifica sta proprio nell'impostazione: se l'impostazione è umanistica è la prospettiva che noi diciamo storicistica; invece se la prospettiva è funzionalistica la disciplina è scientifica e tratta temi come: il problema delle cause ultime, il problema dell'archè (in greco ἀρχή, che significa «principio», «origine»), il problema della fondazione dell'essere, di come si divide la scienza filosofica etc etc. Non sono tematiche che riguardano un autore preciso, riguardano la filosofia nella sua totalità. Proprio perché dobbiamo avere gli strumenti di comprensione della filosofia prima di studiarla il nostro procedere, nonostante sia storico, ha una prospettiva funzionale, vale a dire identificare i passi della conoscenza sui quali si costruisce una cosa sull'altra. Cos'è la filosofia? La filosofia nasce come tale con la conoscenza. C'è differenza tra conoscenza e sapienza perché la sapienza è un sapere di cui non si è indagato le origini. Per esempio io so che quando esco c'è la strada, io so che c'è quest'aula. Quando questa sapienza, quindi il sapere che c'è quest'aula diventa una conoscenza? Diventa nel momento in cui ci si comincia a chiedersi a cosa serve quest'aula? come è strutturata? e qual è l'uso che ne devo fare io? Cioè, mi chiedo come è fatta quest'aula, cioè l'essere di quest'aula; l'uso che ne devo fare io, cioè il soggetto, come io uso quest'aula, cioè e la strutturazione, la comunicazione. La differenza tra la sapienza e la conoscenza è il gradiente di domanda (la progressione di domande). Noi possiamo andare sempre di effetto in causa ponendoci sempre domande e ogni domanda ci darà un gradiente di conoscenza: attraverso ogni domanda che noi ci facciamo conosceremo qualcosa in più. Chi è il filosofo? Quello che non si accontenta delle domande e vuole andare alla domanda ultima, ovvero vuole andare di domanda in domanda sempre più indietro, fino all'ultima domanda. Quando noi andiamo indietro di domanda in domanda abbiamo un soggetto (io) che domanda , un oggetto che viene ricercato o domandato che è la realtà (mondo) e un metodo con il quale poniamo la domanda (comunicazione). Questo metodo si chiama filosofia. Comunicazione tra l' Io e l'Essere. Tre cose non si possono non fare: ✳ Esistere; ✳ Pensare; ✳ Comunicare. La filosofia è la forma più profonda di comunicazione tra l'Io e il mondo. Perché è un interrogare che fa l'Io nei confronti del mondo alla ricerca delle cause ultime. Quindi la filosofia è l'interrogazione più profonda che il soggetto fa all'oggetto circa i suoi fondamenti ultimi. Noi abbiamo l'Io e il mondo. In mezzo tra l'Io e il mondo abbiamo la filosofia. Questo significa che anche chi non è filosofo non può non porsi alcune domande. La prima di tutte le domande è: Qual è il motivo della mia esistenza? Questa domanda se la pone ogni essere umano. La seconda domanda è: Com'è fatto il mondo circostante? La terza domanda è: come mi devo rapportare io al mondo circostante? Queste domande se le pone chiunque, dalla persona più intelligente a quella più superficiale. Il punto sta nella qualità della risposta. La persona superficiale a "Io che sto a fare al mondo?" risponde con una risposta superficiale, ossia, "Per procurarmi il maggior numero di piacere". Poi ancora; il mondo come funziona per la persona superficiale? Irrilevante come funziona, le interessa solo cosa può prendere dal mondo circostante. "Qual è il mio rapporto con il mondo?" La persona superficiale cerca di capire cosa deve fare per procurarsi il maggior numero di piaceri che si riassumono in tre grandi categorie che sono state raccolte da Freud: Sesso, successo e soldi. Aristotele ci dice che la caratteristica di questo comportamento è che ci rende animali. Un animale si desta e si muove solo nella prospettiva di avere cibo, piacere e sesso ai fini della riproduzione. A un animale il mondo appare semplicissimo perché l'animale non ha le risorse intellettive. Quindi le domande sono universali, le risposte hanno un gradiente diverso in base al livello intellettivo di colui il quale si pone la domanda stessa. Significa che il rapporto Io Mondo è un rapporto che riguarda non ogni uomo, non ogni animale ma ogni essere vivente. Cos'è, dunque, che ci fa veramente uomini? E' risolvere il rapporto Io mondo andando alla ricerca delle cause. Ovvero noi siamo tanto più uomini, noi siamo tanto più intelligenti, noi realizziamo noi stessi per quanto più ci spingiamo a comprendere la finalità ultima del nostro essere, del mondo che ci circonda e del fine della nostra esistenza nel mondo che ci Noi abbiamo tre gangli geografici molto importanti che sono il ganglio Occidentale che è quello del mondo greco, quello indiano e quello cinese. Quindi nello stesso periodo di tempo, come per un’armonia precostituita si sviluppano questi pensieri che sono in qualche modo contemporanei perché Buddah è contemporaneo di Socrate e Platone come lo è Lao Tze e Kung Fu Tzu (Confucio). Tutti questi pensatori elaborano a tutti gli effetti una riflessione sull’essere, ossia si chiedono qual è l’origine dell’Io, del mondo e di Dio. Fatte queste basi gli orientalisti affermano che queste sono le origini della filosofia. Pensiero Orientale Induismo: La filosofia indiana ha due fasi: una che va dal 1200 al 600/700 a.C. che è il periodo induista; e il periodo che va dal 600/500 a. C. fino all’età contemporanea, che è il pensiero buddhista. L’induismo è la prima riflessione organizzata sull’anima e sul suo destino che approda ad una visione filosofica ben precisa, cioè quella della reincarnazione. Questa visione filosofica della reincarnazione ha alle spalle una visione del tempo ben preciso, vale a dire il tempo circolare. Cioè loro ritenevano che ogni cosa ritornasse al suo punto di partenza. Secondo il pensiero circolare tutto si ripete, in maniera diversa ma seguendo comunque uno schema che ha una quantità di somiglianze maggiore delle differenze. Il concetto che tutto si ripete lo ritroveremo poi in Nietzsche nell’ “eterno ritorno”; in effetti, come disse Vico, ogni civiltà vive il suo Medioevo, la sua Modernità poi crollano queste civiltà e si ricomincia dall’inizio. Il cuore dell’induismo è costituito da questi aspetti: la reincarnazione, il tempo circolare e il corpo come tomba dell’anima. Quest’ultimo è un problema enorme perché è il rapporto tra la nostra animalità e la nostra razionalità. Aristotele aveva detto che noi abbiamo tre anime: quella razionale che provvede alla razionalità, quella animale che provvede alla sensazione, ai desideri e quella vegetale che provvede alla riproduzione e alla nutrizione. Qualunque nostro ideale va in conflitto con la nostra corporeità perché se è un’idea va in conflitto con la corporeità. Es: Se uno ha come ideale quello di passare un esame deve andare contro le esigenze del proprio corpo di non stare seduto a studiare perché il nostro corpo mentre uno è seduto a studiare, siccome è il frutto dell’evoluzioni di 2 milioni di anni, invece il corpo sta fermo a studiare solo da 1200 anni, quindi da un millennio, quindi mentre si è seduti a studiare il nostro corpo si lamenta. Ma questo vale per qualunque sport perché è un imporre con la ragione un qualcosa al tuo corpo. Lo sport è un movimento organizzato. Nel momento in cui io mi pongo qualunque obbiettivo ho la necessità di avere il controllo del corpo perché se non ho il controllo del corpo io non posso perseguire nessun obbiettivo. Non esiste anima senza corpo e non esiste corpo senza anima; ogni aspetto che appare come materiale è ideale e ogni aspetto che appare come materiale è ideale. Il buddhismo ha molti caratteri simili al cristianesimo. Buddha non ha scritto nulla, gli si attribuiscono miracoli e si dice sia figlio di una vergine etc. Ora tutto questo è la declinazione del concetto di Dio in un ambito dove abbiamo reincarnazione, tempo circolare e corpo tomba dell’anima. Ogni religione in ogni caso, sostituisce ai piaceri animali (Sesso, successo e soldi) gli ideali e ci dice che gli ideali ci daranno meno soddisfazione nella vita terrena ma più nell’altra. Il primo a razionalizzare ciò fu Buddha. Buddha fa il discorso di Benares e dice: “Ogni cosa che noi desideriamo porta sofferenza perché se noi desideriamo qualcosa la possiamo ottenere sempre in piccolissima parte. Ogni nostro desiderio, siccome si deve confrontare con il mondo, quindi con i desideri degli altri, ha in sé l’infelicità perché porta l’impegno a raggiungerlo e alla fine quando lo si ottiene è in quantità molto minore rispetto a ciò che desideravamo davvero e nello stesso momento in cui lo raggiungiamo abbiamo già un altro desiderio quindi non hai neanche il tempo di godere dell’obbiettivo raggiunto.”