Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La Nuova Architettura del Ferro in Europa: Rivoluzione Industriale e Nuovi Materiali, Dispense di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

La seconda metà dell'800 è caratterizzata dalla seconda rivoluzione industriale, che portò alla scoperta di nuove fonti di energia come il petrolio e l’elettricità. Iniziarono ad essere utilizzati nuovi materiali nelle costruzioni, in particolare l’acciaio, la ghisa e il vetro, lavorato in grandi lastre piane. Nasce la figura dell’ingegnere che si sostituisce spesso all'architetto. Iniziano le esposizioni universali, che richiedono la costruzione di grandi padiglioni resistenti e capaci di coprire grandi spazi. Il Palazzo di Cristallo, progettato da Joseph Paxton, è un esempio di questa nuova architettura. La Torre Eiffel, progettata da Gustave Eiffel, diventa il simbolo di Parigi. In Italia, la Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, progettata da Giuseppe Mengoni, collega piazza del Duomo e piazza della Scala.

Tipologia: Dispense

2021/2022

Caricato il 17/11/2022

arianna-motolese
arianna-motolese 🇮🇹

5 documenti

1 / 2

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica La Nuova Architettura del Ferro in Europa: Rivoluzione Industriale e Nuovi Materiali e più Dispense in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! LA NUOVA ARCHITETTURA DEL FERRO IN EUROPA La seconda metà dell’800 è caratterizzata dalla seconda rivoluzione industriale, che portò alla scoperta di nuove fonti di energia come il petrolio e l’elettricità. Iniziarono ad essere utilizzati dei nuovi materiali nelle costruzioni, in particolare l’acciaio, la ghisa e il vetro, lavorato in grandi lastre piane. Essi verranno impiegati col ferro per costruire strutture rivoluzionate (ponti, ferrovie e padiglioni espositivi). In questo contesto, nasce la figura dell’ingegnere (e con essa la scienza delle costruzioni) che spesso si sostituirà a quella dell’architetto, poiché possiede più competenze tecniche che artistiche. Dal 1851, iniziarono le Esposizioni Universali, che si tennero sia in Europa che negli Stati Uniti e in cui ogni Paese mostrava le proprie scoperte scientifiche, tecnologiche e i propri prodotti commerciali. Divenne necessario, dunque, costruire, in tempi rapidi, grandi padiglioni resistenti e capaci di coprire grandi spazi che potessero ospitare queste nuove produzioni sia la folla che le andava a vedere. In occasione della prima Esposizione Universale di Londra del 1851, venne organizzato un concorso per realizzare il padiglione espositivo e, tra i vari architetti e ingegneri, fu scelto il progetto di Joseph Paxton e fu battezzato Palazzo di Cristallo. Questo grandissimo edificio, realizzato in ghisa e vetro e perciò molto leggero, fu portato a termine in pochi mesi tra Hyde Park e Kensington Gardens. Venne concepito come una sorta di grande navata attraversata da un transetto, il quale era coperto da una volta a botte (semicircolare), sempre in ghisa e in vetro. La novità più rivoluzionaria fu la tecnica di realizzazione di questo prefabbricato, poiché furono commissionati a diverse fonderie i vari materiali prodotti in serie e poi assemblati sul posto. Alla fine dell’esposizione, venne smontato e rimontato a Sydenham, distrutto poi da un incendio. Un altro importante monumento realizzato in questo periodo è la Torre Eiffel, realizzata in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi del 1889. È una costruzione in ferro, alta circa 300 metri, progettata dall’ingegnere Gustave Eiffel che diede a questa nuova struttura dai materiali resistenti una particolare forma, non per motivi estetici bensì strutturali, perché doveva resistere alle sollecitazioni del vento: per la prima volta non è l’uomo a imporre la propria idea ma la natura, interpretata dalla scienza delle costruzioni, a determinare le forme più idonee. Diventerà poi il simbolo di Parigi, anche se i contemporanei non apprezzarono inizialmente l’edificio, perché era molto audace e moderno. Dopo il successo che ottenne durante l’Esposizione Universale, non venne più smontata come previsto. L’Italia, invece, era più arretrata industrialmente, perché ancorata alla tradizione, ma tentò comunque di restare al passo coi tempi e utilizzò queste nuove tecnologie dell’architettura per dar vita alla Galleria di Vittorio Emanuele II di Milano, progettata da Giuseppe Mengoni e realizzata per collegare Piazza del Duomo e Piazza della Scala. Mengoni progettò una galleria a forma di croce, al cui centro dei quattro bracci inserì uno spazio ottagonale protetto da una volta a botte. La copertura della struttura è in ferro e in