Scarica La deriva dei continenti e più Appunti in PDF di Scienze della Terra solo su Docsity! Lezione 1. LA DERIVA DEI CONTINENTI 1. DAL FISSISMO AL MOBILISMO La Terra è divisa in placche che si muovono e questo movimento causa vulcani e terremoti. Fino all’Ottocento c’erano due teorie molto diffuse: Fissismo: gli esseri viventi sono destinati a rimanere come sono, uguali a sé stessi, in una situazione quasi statica. Negava la possibilità di movimenti laterali delle masse continentali, che potevano spostarsi solo verticalmente, secondo questa teoria. Catastrofismo: spiega l’estinzione degli esseri viventi a causa di eventi catastrofici. Ogni era geologica è stata caratterizzata dalla scomparsa della vita. Avvenuta a causa di una catastrofe. Va contro la teoria del fissismo. Noi abbiamo poche ipotesi sulle catastrofi: Impatto con i meteoriti. riscalda la terra, solleva polveri che oscurano il sole, non ce la fotosintesi, muoiono erbivori, muoiono i carnivori. Grossa esplosione vulcanica. stessa conseguenza del meteorite, emissione di gas e polveri. Con il catastrofismo non scompare tutta la vita, ma parte della vita. Quando sono scomparsi i dinosauri, i piccoli mammiferi sono rimasti, perché sfruttavano delle nicchie diverse e molto più piccole (spesso erano le radici degli alberi). Quando le piante morirono, i dinosauri fecero la stessa fine perché si nutrivano di molto cibo che però non era più disponibile. Al contrario, i piccoli mammiferi mangiavano poco e per questo sono sopravvissuti. Inoltre, questi si sono evoluti solo in seguito alla scomparsa dei dinosauri. Per esempio, un elefante non poteva esistere. Il catastrofismo fu esteso anche ai grandi eventi geologici e così, dopo la stesura delle prime carte geografiche, si notò una complementarità tra le coste dei continenti intorno all’Oceano Atlantico, separati. Gli eventi catastrofici sarebbero stati i responsabili del loro allontanamento. L’evoluzionismo è la teoria secondo cui gli esseri viventi mutano continuamente attraverso la trasmissione dei caratteri ereditari. Alcuni capiscono che l’uomo non c’è sempre stato e che c’è stata l’evoluzione. Arrivano gli studi di Darwin che attestano che le specie si sono evolute in funzione dell’ambiente, che cambia continuamente anche a causa degli agenti esogeni (esterni alla Terra). Il mobilismo è una teoria secondo cui la crosta terrestre è libera di muoversi sul mantello e può compiere anche i movimenti orizzontali, negati dal fissismo. Questa idea era in circolo già nell’Ottocento ma venne esposta in maniera “ufficiale” solo nel secolo successivo. 2. LA TEORIA DELLA DERIVA DEI CONTINENTI La teoria della deriva dei continenti, diversa dalla tettonica delle placche, è stata enunciata agli inizi del Novecento da Alfred Wegener, che ha capito che i continenti si sono allontanati. Ha ipotizzato che 300 milioni di anni fa tutti i continenti fossero uniti in un super continente, detto Pangea, circondato da un unico mare, il Pantalassa. Sul fondo di questo mare c’era la crosta oceanica. A est della Pangea c’era un golfo, la Tetide, che divideva il grande blocco in due masse continentali distinte: Laurasia, a nord Gondwana, a sud I continenti, nel corso degli anni, si sono allontanati e si sono create delle spaccature, posizionandosi poi nell’attuale aspetto. I sostenitori della Pangea lo hanno capito perché ci sono delle prove, che sono di diverse tipologie: Geomorfologiche: i margini dei continenti sono quasi complementari, ancora oggi; Geologiche: Studiando le rocce profonde dell’Asia e dell’America Meridionale si vide che c’erano dei punti di unione, degli antichi blocchi che coincidevano, una volta avvicinati i due blocchi; Paleontologiche: in diverse zone dell’emisfero australe, ritenuti uniti in passato, sono stati ritrovati gli stessi fossili e non è nemmeno possibile ammettere l’esistenza di “ponti” che collegavano i due continenti; Paleoclimatiche: nei fossili è possibile ritrovare dei reperti di questa unione. Infatti, dove prima c’era un ghiacciaio, adesso dovranno esserci dei detriti tipici del ghiacciaio, se c’era un clima tropicale, devo avere le barriere coralline. Queste caratteristiche ci sono su entrambe le coste. Nei punti di contatto il clima era lo stesso. Il clima lo danno anche i fossili. Lezione 2. MORFOLOGIA E STRUTTURA DEL FONDO OCEANICO 1. LE DORSALI MEDIO-OCEANICHE La teoria della deriva dei continenti è giustificata dalla presenza delle dorsali oceaniche. Le dorsali oceaniche sono dei rigonfiamenti lineari, ma segmentati, che ci forniscono delle importanti informazioni sulla dinamica della Terra. Le creste si trovano a 2500-2700 m di profondità, ma il fondo oceanico digrada fino a 5-6 km. Possono anche affiorare dal mare e in questo caso andranno a formare isole vulcaniche in mezzo agli oceani. Il profilo è simmetrico rispetto alla parte centrale. La zona più alta è detta Rift Valley, detta anche zona di sprofondamento o fossa tettonica. Questa è una zona molto soggetta a terremoti. In precedenza si pensava che il fondale oceanico fosse piatto. La zona centrale è più recente, mentre i lati sono più antichi. Hanno scoperto che sul fondo degli oceani sono presenti delle spaccature, simili a fessure, da cui esce il magma, come un vulcano. In questo caso, il vulcano è fessurale ad attività effusiva. La lava è formata da roccia, che fuoriuscendo va a creare nuova crosta oceanica, che spinge in direzioni opposte e allontana i continenti. Se prima i continenti erano uniti, significa che prima la fessura non c’era. In alcuni punti, quelli in cui avviene il meccanismo della subduzione, la parte oceanica va sotto la crosta continentale e si consuma. Per questo la crosta oceanica non è antica e ha circa 170 milioni di anni. La crosta continentale, invece, può essere antica come la Terra, che ha circa 4 miliardi di anni fa. Wegener parlava solo di continenti che si spostavano nel mare, ma in realtà sappiamo che l’acqua ricopre le placche tettoniche e non fa galleggiare nulla. Le placche tettoniche sono porzioni di crosta oceanica e continentale che ricopre tutta la terra e non solo la crosta continentale. 1. LA STRUTTURA DELLA CROSTA OCEANICA La crosta oceanica, se si fa un carotaggio, è fatta così. Tutto ciò che sappiamo su questo tipo di crosta dipende da: onde sismiche, prodotte dai terremoti naturali o da esplosioni artificiali. Conoscenza diretta delle rocce perforate nel fondo oceanico Studio delle olioliti presenti nelle catene montuose. Il modello della crosta oceanica è formato da strati: Lo strato 1 è formato da detriti e sedimenti provenienti dai fiumi, ma anche dalle particelle prese dall’atmosfera e che poi decantano. Non sono analisi dirette. Ma a volte emergono a causa della subduzione. Lo strato 2 è detto anche basamento oceanico. Spesso presenta la lava a cuscini (pillow lava), perché questa si raffredda a contatto con l’acqua. È formato da basalti.